36
LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA indirizzi per il controllo e la gestione LINEE GUIDA PER LA GESTIONE PAESAGGISTICA DEL TERRITORIO Anno 2007 R E G I O N E B A S I L I C A T A Dipartimento Ambiente Territorio e Politiche della Sostenibilità Ufficio Urbanistica e Tutela del Paesaggio

LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA indirizzi per il controllo e … · 2015-09-22 · ... indirizzi per il controllo e la gestione 2. INDICE ... assolvere a ruolo

Embed Size (px)

Citation preview

LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA indirizzi per il controllo e la gestione

LINEE GUIDA PER LA GESTIONE PAESAGGISTICA DEL TERRITORIO

Anno 2007

R E G I O N E B A S I L I C A T A

Dipartimento Ambiente Territorio e Politiche della

Sostenibilità

Ufficio Urbanistica e Tutela del Paesaggio

LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestioneLINEE GUIDA PER LA GESTIONE PAESAGGISTICA DEL TERRITORIO

2007 R E G I O N E B A S I L I C A T ADipartimento Ambiente, Territorio Politiche della SostenibilitàUfficio Urbanistica e Tutela del Paesaggio

PROGETTO PAYS.DOC, INTERREG III MEDOCC

Responsabile del progetto e coordinamento generaleAnna Abate

Consulenza, ricerche e testiAdriana Bianchini

Gruppo di Lavoro regione BasilicataAnna Abate - coordinamentoVincenzo Zarrillo - coordinamentoCinzia Ostuni - assistenza tecnica MiBACMariano Vaccaro - impaginazione ed editing

FotoArcangelo PaleseAdriana Bianchini

2LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

INDICE

- PREMESSA

- LA CONOSCENZA E L'ANALISI DELLA REALTÀ TERRITORIALE

- LE TIPOLOGIE RURALIIndagine per ambiti territoriali – schede?ambito appenninico?ambito di fondovalle?ambito collinare

- LE DINAMICHE DI TRASFORMAZIONE

- LE STRATEGIE DI CONTROLLO E GESTIONE

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

3LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

Premessa

Il presente lavoro costituisce il contributo che la Regione Basilicata ha inteso apportare all'elaborazione di criteri per il controllo delle trasformazioni dei paesaggi agrari, con specifico riferimento all'edilizia rurale. Esso è consistito nel definire un metodo di indagine e di studio per l'individuazione degli elementi-cardine da considerare nell'inevitabile processo di trasformazione del paesaggio e alla cui disattenzione è spesso imputabile l'attuale perdita dei caratteri identitari dei contesti rurali.Il metodo analitico e conoscitivo è basato sull'osservazione consapevole; da questa discendono, induttivamente, la valutazione e i criteri di indirizzo progettuale e strategico.Riteniamo che il metodo di indagine basato sull'allenamento all'osservazione in loco, supportata da sostanziali elementi conoscitivi dei fattori strutturanti il territorio e il paesaggio, consente di acquisire una capacità critica di lettura rafforzata dal dato sensoriale che lo “stare in un luogo” trasmette: sensazioni di armonia, disarmonia, estraneità.

In questo processo l'uso della fotografia è risultato lo strumento più idoneo per “fissare” il dato visivo rilevato attraverso la visita dei luoghi; contestualmente lo sguardo critico con il quale sono stati effettuati gli scatti ha consentito di consegnare alla capacità e alla sensibilità di chi osserva un gran numero di dati per elaborare le valutazioni. Il funzionamento del metodo è stato sperimentato sulla realtà dei territori agrari lucani, evidenziando sinteticamente il contenuto metodologico di ognuna delle fasi di lavoro, (note metodologiche trascritte nei cartigli) affinchè questo processo costituisca un riferimento sistematico non strettamente connesso a specifiche realtà territoriali.

4LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

LA CONOSCENZA E L'ANALISI DELLA REALTÀ TERRITORIALE

Acquisire un corretto quadro conoscitivo dalla realtà territoriale attraverso la comprensione dei fattori che concorrono e che hanno concorso a delineare le caratteristiche strutturali del paesaggio agricolo.Conoscere le dinamiche in atto e acquisire dati sul trend evolutivo dei territori oggetto di indagine.

Quadro conoscitivo del contesto territoriale e delle dinamiche di trasformazione dei sistemi agrari. Il ruolo delle tipologie rurali nei paesaggi agrari

In Basilicata si individuano due sostanziali comparti territoriali, coincidenti in linea di massima con la divisione amministrativa delle due province: quella di Potenza, capoluogo di regione, presenta orografia montuosa e alto-collinare, comprendendo la dorsale appenninica e alcuni tra i complessi montuosi più significativi dell'Italia meridionale; quella di Matera è costituita orograficamente da parte dei terrazzamenti argillosi della Fossa Bradanica, che degradano con ondulamenti collinari verso il Tavoliere pugliese ad est e verso la pianura litoranea che accoglie le foci dei principali fiumi lucani a sud-est. Tale conformazione orografica, corrispondente a caratteri paesaggistici del tutto diversi, ha fatto si che nell'area montuosa rimanessero quasi cristallizzati sistemi agrari legati alla piccola proprietà, alla presenza dei campi chiusi e ad un'architettura rurale sparsa e povera; fa eccezione l'area vulcanica del Vulture ove la fertilità dei suoli e il disboscamento hanno consentito l'insediamento di aziende agricole importanti con conseguente realizzazione di tipologie rurali più complesse.L'area collinare e specialmente pianeggiante appartenente alla provincia di Matera,di contro, è stata oggetto di notevoli sforzi di miglioramento fondiario, in quanto territorio destinato ad assolvere a ruolo trainante dell'economia agraria lucana.Nel corso dell'ultimo secolo il paesaggio agrario lucano ha subito significative trasformazioni; pur persistendo, specie nelle aree montane della provincia di Potenza, un'economia rurale “povera”, notevoli sforzi sono stati compiuti per migliorare le condizioni economiche e sociali delle popolazioni rurali, tentando di sostenere il comparto agricolo. E' noto che le tipologie rurali rappresentano l'indicatore più evidente dei mutamenti non solo economici, ma anche culturali, che sono avvenute nei sistemi agricoli; ciò risulta in particolare

Nota metodologica

1

5LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

nel caso della Basilicata, ove permangono ampie aree non “contaminate” da processi di meccanizzazione agraria, accanto a regioni coinvolte in processi di modernizzazione; inoltre sussistono vaste aree dove i sistemi agrari si sono evoluti con lentezza, lasciando visibili le tracce delle preesistenti condizioni insediative e produttive. Altro fenomeno significativo è costituito dall'abbandono delle aree fino ad alcuni decenni fa destinate a pascolo; la pastorizia, attività di sostentamento familiare legata al territorio, residua in poche aree interne, sostituita quasi dovunque dagli allevamenti in stalla; ciò ha comportato da un lato la proliferazione di strutture edilizie dai caratteri morfologici quasi ovunque appiattiti sull'omologazione tipologica, e dall'altro l'abbandono dei pascoli, da sempre mantenuti attraverso l'attività pastorale, con la conseguente perdita del patrimonio architettonico costituito dagli ovili e dai ricoveri montani. Sopravvivono, del tutto destituiti di ogni funzione originaria, gli “iazzi” e le grandi strutture articolate in più manufatti, destinate al ricovero delle greggi e alla gestione dei grandi latifondi collinari e di pianura.Oggi un'ulteriore evoluzione sta interessando in particolare questi territori storicamente rurali: nel tentativo di incentivare il settore turistico, a fronte di una diffusa crisi del settore agricolo, si assiste al proliferare di strutture ricettive ubicate in edifici un tempo rurali o realizzati ex novo, con conseguente introduzione di nuovi elementi paesaggistici la cui compatibilità con i caratteri strutturali del paesaggio risulta complessa e spesso problematica.

LE TIPOLOGIE RURALI

Osservare i paesaggi agrari, individuarne le componenti strutturali, le matrici originarie e gli elementi che testimoniano i processi evolutivi o involutivi. Tali segni sono spesso riferiti all'edificio agricolo, centro del sistema funzionale e organizzativo del suolo agricolo.Individuare i segni “invarianti”dei sistemi agrari e leggerne le alterazioni responsabili dello smarrimento dei caratteri identificativi dei luoghi

Rilevamento, osservazione e analisi delle tipologie e delle relative trasformazioni

Gli edifici rurali sono state selezionati, per tipologia prevalente sul territorio, in qualità di

Nota metodologica

2

6LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

componenti importanti del paesaggio agrario ed espressione di una cultura insediativa legata a pratiche colturali che a volte affondano le radici in antichissimi sistemi di sopravvivenza e di produzione. Alle case rurali, elementi puntuali che connotano il territorio, sono indissolubilmente connessi specifici segni areali e lineari che tutti insieme “costruiscono” paesaggi dotati di una propria autonomia fisica e culturale.Si è scelto, pertanto, di non partire dallo studio morfologico e architettonico dei singoli edifici, ma dall'osservazione congiunta dei luoghi e delle costruzioni, così come appaiono integrate nel rispettivo ambito territoriale di appartenenza. La conoscenza delle matrici strutturali del territorio, storiche e in fieri, ha consentito di operare una selezione consapevole delle aree da indagare, prediligendo gli ambiti ove il paesaggio agrario risulta particolarmente caratterizzato dalla presenza di edifici rurali significativi per importanza tipologica o architettonica, per tendenze evolutive, per importanza testimoniale o per carattere innovativo. Alla luce di tali considerazioni è stato costruito un repertorio di immagini, commentate sinteticamente, che ritraggono i manufatti architettonici (attraverso foto “da vicino”) ma anche l'insieme paesaggistico che li contiene (attraverso foto “da lontano”) al fine di esaminare i rapporti più o meno “conflittuali” instauratisi con l'intorno e dunque di effettuare l e c o n s e g u e n t i v a l u t a z i o n i d i o r d i n e p a e s a g g i s t i c o . L'attenzione è stata inoltre focalizzata su quelle parti di territorio rurale che, per la loro adiacenza con gli insediamenti urbani, tendono a perdere i caratteri di ruralità per acquisire quelli di “periurbano”, in cui “i valori di urbano e rurale finiscono per essere confusi e gli spazi arbitrariamente mescolati, uno spazio dominato dall'incertezza, abitato da una società periurbana, indifferente tanto alla città quanto alla campagna” (P. Donadieu “Campagne urbane” – a cura di M. Mininni – Donzelli Editori Roma 2006).

7LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

note di inquadramento:le immagini rappresentano due tipologie analoghe (la prima originaria, la seconda oggetto di trasformazione recente) di casale detto “marchigiano” perché diffusosi nella regione del Vulture ai primi del '900, grazie all'opera di una grande famiglia marchigiana – i Lanari- che acquisiti vasti territori alle falde del Vulture, effettuarono vasti disboscamenti fondando una grande azienda agricola e introducendo moderne tecniche colturali.

elementi identificativi: forma “palazziata” quadrangolare compatta a due piani, isolata, con caratteristiche di grande casa rurale originariamente destinata alla residenza dei coloni; tetto generalmente a padiglione o a due falde provvista di breve aggetto realizzato in romanelle; scala esterna; presenza di elementi tipologici di rilievo dal punto di vista compositivo quali portoni e finestre rettangolari con ornie distribuiti con semplicità e regolarità; muratura a vista

fattori della trasformazione (cause): mutata destinazione d'uso (agriturismo)

elementi trasformati (effetti):copertura; successione delle aperture e modifica formale delle stesse; apposizione in facciata di elementi aggiunti quali pensiline; colore delle facciate; sistemazione delle aree di pertinenza.

valutazione della trasformazione:l'intervento di ristrutturazione, derivato dal cambio di destinazione d'uso, ha prodotto la perdita dei caratteri identitari della tipologia originaria, in quanto è consistito nella manomissione di elementi fondamentali per la sua riconoscibilità, da un lato conferendo alla struttura connotati di anonimità, dall'altro risultando elemento intrusivo nel contesto; la scelta cromatica per la finitura delle facciate, operata a prescindere da riferimenti preesistenti (le condizioni originarie della casa) e da riferimenti di contesto o/e storici, produce un evidente impatto visivo. L'intervento di sistemazione delle aree di pertinenza appare anch'esso intrusivo specie per la presenza di apparecchi illuminanti che per numero e tipologia appaiono del tutto estranei al contesto. Si staglia sul colmo del tetto una parabola satellitare.

1

2

V U L T U R E - C a s a l e

notametodologica

2A

MB

ITO

AP

PE

NN

INIC

O

1)

2) Rionero in Vulture – Casale marchigiano-agriturismo

Rapolla –

8LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

note di inquadramento:la sequenza fotografica, che illustra diversi casi di tipologie rurali comuni nel contesto appenninico lucano, ne mostra le caratteristiche morfologiche, alcune delle quali rimaste ina,lterate, altre oggetto di trasformazione. La maggior parte di questi manufatti erano destinati a ricovero o a presidio non stabile dei piccoli campi chiusi, utilizzati dai contadini che risiedevano stabilmente accentrati nei paesi; pertanto questi edifici risultano di piccole dimensioni, improntati alla più severa semplicità, a testimonianza di un'agricoltura povera a conduzione familiare. Solo in alcune zone ben circoscritte (Dolomiti Lucane), laddove abbonda il materiale lapideo facilmente reperibile, questi manufatti presentano muratura in pietra con caratteristico manto di copertura in lastre. Altrove la muratura, generalmente a sacco, è intonacata. Questa semplice tipologia in alcune zone risulta evolutasi in un aggregato di piccoli edifici alcuni dei quali destinati alla residenza.

elementi identificativi: forma rettangolare o quadrangolare compatta ad un piano con tetto a due acque; esiguità delle aperture; presenza, in alcuni casi, di piccoli manufatti accessori con funzione di ricovero degli animali da cortile, aggregati in forma di piccoli agglomerati in equilibrio volumetrico e planimetrico. Aggetti delle falde brevi; architravi in legno a vista. Integrazione con l'intorno costituito generalmente dagli orti e da piccoli appezzamenti coltivati.

fattori della trasformazione (cause): abbandono delle pratiche colturali come principale mezzo di sostentamento (aree più interne); modernizzazione delle condizioni abitative e sociali e potenziamento delle attività agricole (aree orograficamente più favorevoli).

elementi trasformati (effetti):deterioramento degli elementi tipologici caratterizzanti (solai di copertura, finestre) pur nel mantenimento delle forme originarie; accostamento di strutture nuove; dilatazione delle aree di pertinenza.

MONTAGNA INTERNA – Casa rurale isolata semplice

3

4

notametodologica

2A

MB

ITO

AP

PE

NN

INIC

O

3) 4) Pignola – Casa rurale

Pietrapertosa –

9LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

valutazione della trasformazione:le trasformazioni di questi piccoli manufatti rurali, che pur nella loro essenzialità costituiscono una significativa testimonianza del sistema agrario forse più diffuso sul territorio lucano, hanno comportato due sostanziali effetti sul paesaggio: laddove essi risultano in stato di abbandono, perché ormai inutilizzati, si configurano come “ruderi” e dunque come detrattori visivi in genere circondati da campi anch'essi in abbandono; i processi di modernizzazione, invece, producono l'effetto di alterare i rapporti armonici di equilibrio tra i volumi a causa dell'accostamento alle minute tipologie originarie di manufatti del tutto diversi per dimensione e forma. Il potenziamento delle funzioni spesso è ottenuto mediante l'abbandono delle preesistenze, di cui non viene previsto alcun intervento di ristrutturazione o manutenzione, e la contestuale realizzazione di edifici nuovi nelle immediate vicinanze, privi di riferimenti dimensionali e formali.

AM

BIT

O A

PP

EN

NIN

ICO

5

6

7 8

MONTAGNA INTERNA – Casa rurale isolata semplice

notametodologica

2

5)

6) S. Severino Lucano – Piccolo agglomerato rurale

7) Tito – Abitazione rurale

8) Vaglio Basilicata – Casa rurale in abbandono (rudere) e nuova casa rurale

Pignola –

10LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

note di inquadramento:il sistema agrario diffuso nei fertili ambiti irrigui di fondovalle è costituito da ampi appezzamenti di colture ortive e seminative che fanno capo ad aziende medio grandi. Il territorio è punteggiato da strutture rurali di notevoli dimensioni, connotate da elementi tipologici riconoscibili. In genere tali insediamenti sono costituiti da più fabbricati disposti planimetricamente a formare spazi centrali, che si configurano come “luoghi di relazione”, o sequenze articolate di volumi destinati a più funzioni (residenza, gestione amministrativa dell'attività agricola, custodia dei macchinari, conservazione delle derrate). Tale conformazione morfologica risale alla prima metà del '900, epoca in cui gli interventi di trasformazione fondiaria effettuati dal Consorzio di Bonifica e dall'Ente Riforma innescarono processi di riconversione delle colture da semplicemente arboree a foraggiere e poi orticole, determinando la realizzazione di manufatti produttivi accanto a quelli storicamente riservati alla residenza. Gli elementi costruiti si dispongono quali capisaldi della rete costituita dagli elementi lineari e areali dalla viabilità interpoderale, dei canali irrigui e delle tessere colturali.

elementi identificativi: si distinguono tre tipologie prevalenti: la tipologia compatta, rettangolare a due-tre piani: presenza di torre quadrata adibita a colombaia (muratura forata) posta al centro o all'estremità, svettante per un piano con copertura a padiglione; presenza di romanelle; tetto in coppi; scala esterna in pietra; presenza di piccoli fabbricati rurali annessi; la tipologia della casa padronale per villeggiatura: forma quadrata, scala esterna in pietra, ricorrenza di tetti a quattro acque, finiture a malta o intonaco; coppi; romanelle; presenza di due livelli; raggruppamento di manufatti differenziati per funzione e forma intorno ad uno spazio comune; si distinguono chiaramente i silos, i depositi, le strutture residenziali. In tutti i casi prevalgono la regolarità delle forme, l'allineamento ordinato dei fronti, la semplicità compositiva delle facciate, nonché spazi di pertinenza privi di recinzioni e delimitazioni. Gli elementi arborei, per tipologia e disposizione, costituiscono un elemento di arredo dei luoghi che esplicano altresì l'importante funzione dell'ombreggiamento.

MONTAGNA INTERNA – Casa rurale isolata semplice

9

10

notametodologica

2

9)

10) Azienda agricola: raggruppamenti di manufatti

Marsicovetere – Casa rurale

AM

BIT

O D

I F

ON

DO

VA

LL

E

11LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

fattori della trasformazione (cause): ampliamento delle aziende; modernizzazione ed evoluzione delle tecniche colturali e di allevamento; specializzazione colturale e contestuale diminuzione dell'uso residenziale; cambio di destinazione d'uso (agriturismo, utilizzazione per attività produttive non agricole ecc.)

elementi trasformati (effetti):assetto planimetrico degli spazi di pertinenza per la presenza di nuove strutture; pavimentazioni esterne e delimitazione delle stesse a mezzo di muri o recinzioni; modificazione delle facciate per la sovrapposizione di elementi (pensiline, porticati); contrasto dimensionale e cromatico prodotte dall'aggiunta di elementi edilizi di nuova costruzione.

MONTAGNA INTERNA – Casa rurale isolata semplice

notametodologica

2

12

11

13 14AM

BIT

O D

I F

ON

DO

VA

LL

E

12LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

11) S. Arcangelo - Accostamento di edifici originari e nuovi (1)

12) S. Arcangelo - Accostamento di edifici originari e nuovi (2)

13) Effetti di cambio di destinazione d’usodi strutture rurali

14) Pavimentazioni delle pertinenze e realizzazione di nuovi depositi

valutazione della trasformazione:laddove le dinamiche produttive sono più pressanti la tipologia in esame, di cui rimangono oggi alcuni esempi ben conservati, tende non tanto a risultare modificata negli specifici elementi compositivi, quanto ad essere alterata dall'accostamento delle nuove costruzioni, necessariamente di grandi dimensioni, le cui caratteristiche formali rispecchiano la difficoltà di conciliare le esigenze economiche e funzionali con scelte tipologiche accurate. Pertanto l'evoluzione di questa tipologia, strettamente connessa al sistema agrario delle colture specializzate, si circostanzia più che altro nella modifica del rapporto visivo edificio-contesto. Si evidenzia il ricorso sempre più frequente al fenomeno della dismissione funzionale di tali edifici, che rimangono pertanto “contenitori vuoti” accanto ai quali sorgono edifici nuovi e tipologicamente anonimi. Risultano determinanti le alterazioni apportate agli spazi di pertinenza, non solo per ragioni visive, ma anche per le ripercussioni ambientali indotte sul contesto agrario circostante (impermeabilizzazione del suolo).

MONTAGNA INTERNA – Casa rurale isolata semplice

notametodologica

2

AM

BIT

O D

I F

ON

DO

VA

LL

E

15)

16) Grumento Nova – Capannoni ed edifici originari

17) Marsicovetere – Tipologia originaria

18) Marsicovetere – Casa patronale di villeggiatura

Grumento Nova – E

16

15

17 18

13LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

note di inquadramento:nella Valle dell'Ofanto e negli altipiani nord-occidentali della regione è presente la “masseria”, costruzione compatta e massiccia, testimonianza del sistema agrario latifondistico nudo, diffuso in queste aree fino alla prima metà del '900, ove prevalgono le colture cerealicole e l'allevamento del bestiame. L'esistenza di proprietà fondiarie di estensione non minore di 50-60 ettari, ha comportato la realizzazione di queste grandi strutture destinate alla gestione amministrativa della proprietà, alla residenza dei contadini, all'allevamento del bestiame, al soggiorno occasionale del proprietario. La compresenza o meno di tutte queste funzioni ha generato i vari livelli di complessità dimensionale e planovolumetrica che differenziano tra loro queste tipologie.Si rintraccia infatti il tipo semplice, ricorrente nelle proprietà di media estensione, costituito da un fabbricato ad un solo piano che può raggiungere anche la lunghezza di 40 mt. , che ospita in sequenza le abitazioni degli affittuari, i depositi, le stalle.Il tipo complesso presidia le proprietà di grande estensione (fino a 500-700 ettari) ed è costituito da un insieme di costruzioni il più delle volte separate, in cui si riconoscono l'abitazione del conduttore al primo livello, i locali per il dormitorio dei lavoratori fissi e avventizi, le stalle, i depositi; disposti planimetricamente secondo precise esigenze funzionali, essi delimitano l'aia, spazio aperto di relazione.

elementi di identificazione: forme semplici e compatte in muratura a vista; tetti a due e a quattro acque con coppi; presenza di elementi architettonici decorativi quali torrette, portali, fasce di demarcazione delle finestre, stemmi, iscrizioni; semplicità compositiva delle aperture e degli accessi ad arco, la cui forma si differenzia in relazione alla funzione (accesso ai depositi, ai magazzini, all'abitazione principale, al dormitorio degli affittuari). Spazi pertinenziali aperti non pavimentati.

elementi della trasformazione: scomparsi i latifondi dalla seconda metà del '900, l'intensa attività svolta dai Consorzi di Bonifica e dall'Ente Riforma ha reso irrigue le vaste aree del bacino dell'Ofanto e dell'Alto Bradano; la azione combinata di tali dinamiche tra loro interconnesse, ha mutato il sistema agrario e con esso apportato alcune modifiche nell'assetto insediativo rurale, (concentrazione della popolazione agricola presso i borghi rurali);

1

2

COLLINA PREMURGIANA – Masseria

notametodologica

2A

MB

ITO

C

OL

LIN

AR

E

19)

20) Lavello – Masseria Alvano, fronte laterale

Lavello –

20

19

14LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

nonostante permangano vasti seminativi, sono state introdotte le colture arboree ed orticole specializzate prima assenti; in alcuni casi le costruzioni rurali originarie sono state ristrutturate, ma in molti altri casi ad esse sono stati affiancate strutture moderne, lasciando in abbandono le preesistenze, tipologicamente inadeguate alle esigenze dell'agricoltura meccanizzata.

elementi elementi trasformati: facciate intonacate nelle costruzioni oggetto di ristrutturazione; introduzione di materiali e forme non congrui (ferro, alluminio) per la sostituzione degli infissi; semplificazione dei caratteri decorativi; perdita del carattere di complessità e dell'unità planovolumetrica per la demolizione di piccoli annessi e per l'abbandono delle strutture non utilizzabili (ovili, muri a secco)

valutazione della trasformazione: il patrimonio architettonico rurale originario risulta ad oggi ancora sufficientemente integro e riconoscibile; le modificazioni rilevate sui manufatti rivestono infatti generalmente carattere di reversibilità; l'evoluzione del sistema agrario ha determinato la costruzione di un nuovo paesaggio dai caratteri spiccatamente produttivi; qui le preesistenze, inserite nel sistema dei canali irrigui e della viabilità interpoderale segnata dai filari, affiancate alle nuove costruzioni rurali, semplici e lineari, volgono un importante ruolo testimoniale e rappresentano elementi di riferimento spaziale e volumetrico.

COLLINA PREMURGIANA – Masseria

notametodologica

2

21)

22) Lavello – Masseria Aquilecchia

23) Masseria fortificata in agro di Craco

Lavello –

AM

BIT

O

CO

LL

INA

RE

22

21

23

15LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

Nell'ambito della presente ricognizione le masserie fortificate del materano occupano intenzionalmente uno spazio limitato; esse infatti costituiscono una parte del patrimonio edilizio lucano di tale rilevanza architettonica e storica che ad esse non si attribuisce più il significato di “edifici rurali”, ma di episodi architettonici con valenza di monumento. Sorte in epoca settecentesca e ottocentesca come centro di gestione e amministrazione dei vasti latifondi collinari, per dimensioni e caratteri tipologici esse hanno da tempo esaurito la propria funzione di presidio del territorio agrario, e si sono svincolate dai meccanismi evolutivi dei sistemi agrari, per rimanere inalterate nella proprie integrità formale e tipologica o diventare contenitori di attività culturali o ricettive. Si ritiene pertanto non funzionale alle finalità del presente lavoro dilungarsi sull'analisi tipologica di tali strutture, atteso che le stesse, essendo oggetto di grande attenzione da parte di studiosi e degli enti preposti alla tutela, risultano sottoposti ad un controllo costante che le salvaguarda da manomissioni incongrue. Ciò non di meno esse svolgono un ruolo determinante nella configurazione del paesaggio agrario della collina materana, costituendo capisaldi visivi e riferimenti storici di grande rilevanza per le modificazioni “all'intorno”.

COLLINA MATERANA – Masseria fortificata

notametodologica

2A

MB

ITO

C

OL

LIN

AR

E

24)

25) Masseria fortificata in agro di Craco

24

25

16LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

note di inquadramento: L'area più interna della regione, costituita da un insieme di colline argillose sormontate da cocuzzoli sabbiosi, è storicamente il luogo dell'agricoltura “difficile” e massimamente faticosa, minacciata dall'aridità e dal dissesto del suolo; non è un caso, dunque, che il sistema degli insediamenti rurali originari, e cioè risalenti a prima degli interventi di Riforma Fondiaria, sia costituito da semplici ricoveri e da piccoli ovili in pietra. Essi sono la testimonianza di un sistema produttivo essenziale e precario, basato sull'oscillazione, pena il fallimento delle attività rurali, tra le colture cerealicole e la pastorizia in funzione della variazione dei prezzi dei cereali o dei formaggi. L'avviamento delle opere di miglioramento fondiario avvenute dopo la metà del secolo scorso e l'introduzione delle colture arboree ha determinato la presenza delle tipiche case coloniche della Riforma, tutte uguali, ordinatamente disposte lungo la viabilità o raggruppate in piccoli nuclei. In concomitanza dello sviluppo della coltura dell'olivo oggi si assiste al relativo ampliamento delle originarie strutture rurali mediante aggiunte o accostamento di nuovi edifici destinati deposito

elementi di identificazione: forme semplici e compatte generalmente composte da uno-due vani terranei; in alcuni casi tali piccoli volumi risultano accoppiati; aperture di limitata dimensione; muratura a vista; presenza di recinti in pietra che delimitano gli spazi aperti per la custodia del bestiame. La tipologie realizzate dell'Ente di Riforma Fondiaria, a uno o due piani, risultano unitarie, derivanti dall'accorpamento del nucleo centrale destinato alla residenza di un portico e di un piccolo vano di servizio; esse hanno struttura di mattoni intonacata. La presenza di elementi arborei in prossimità delle costruzioni costituisce in questo paesaggio un fattore di elevata caratterizzazione, assimilabile ad una peculiarità tipologica

fattori della trasformazione: abbandono provocato dalla inadeguatezza dimensionale delle costruzioni, dalla introduzione di pratiche agricole evolute e dalla diminuzione drastica della popolazione rurale residente in cerca di migliori condizioni sociali; dove le aziende sono state potenziate, la necessaria meccanizzazione delle pratiche agrarie ha determinato la realizzazione di capannoni e depositi. Ristrutturazione delle tipologie originarie

COLLINA INTERNA – Casa rurale elementare

notametodologica

2A

MB

ITO

C

OL

LIN

AR

E

26) costruzione

27) Ferrandina – Case coloniche Riforma Fondiaria

27

26

17LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

modificazioni degli elementi caratterizzanti: degrado strutturale; alterazione dei volumi; alterazione dei rapporti di scala tra volumi originari e depositi di recente costruzione; aree di pertinenza sovradimensionate; alterazione di elementi tipologici (tetti)

valutazione dell'esito della trasformazione: lo stato di diffuso abbandono, specie degli elementi edilizi più minuti, genera il proliferare di strutture fatiscenti introducendo un fattore di degrado visivo ed ambientale; dove invece essi sono oggetto di ristrutturazione, si rileva la sostituzione di elementi strutturali, quali tetti ed aperture, con elementi incongrui per forma o/e materiali; la scarsa attenzione nella scelta tipologica dei nuovi annessi (garages, depositi), combinato con il trattamento materico e cromatico delle aree di pertinenza, induce la compromissione degli equilibri visivi e dimensionali tra gli elementi costruiti e gli spazi aperti; qui il sovradimensionamento delle aree destinate alla circolazione dei mezzi agricoli, provoca una discontinuità paesaggistica che esalta il peso visivo ed ecosistemico dell'intervento antropico.

COLLINA INTERNA – Casa rurale elementare

AM

BIT

O

CO

LL

INA

RE

notametodologica

2

28)

29) Pomarico – Agglomerato di case rurali

30) Craco – Casa rurale originaria oggetto di ristrutturazione

31) Matera – Ovili (Iazzi)

29

28

30 31

18LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

note di inquadramento: l'unica area pianeggiante della regione, la piana litoranea ionica, è sede di insediamenti rurali dalle tipologie differenti, tracce leggibili delle trasformazioni del paesaggio agrario. Si può affermare, infatti, che questa sia la parte della regione in cui più intensi siano stati i fenomeni evolutivi del sistema agrario; zona tendenzialmente malarica e malsana per effetto dello straripamento dei fiumi che la solcano, nel corso della sua storia essa è stata oggetto di interventi di bonifica fin dall'epoca greca; sede dei più grandi latifondi della regione, estesi per migliaia di ettari fino alle prime propaggini collinari interne, l'insediamento rurale ha generato l'attuale sistema insediativo dei centri urbani per successive aggregazioni di casali e borghi. Nella seconda metà del secolo scorso la piana del metapontino è stata oggetto di rilevanti interventi di miglioramento fondiario che ne hanno determinato l'attuale assetto agrario, conseguente alla creazione della piccola proprietà contadina mediante la frantumazione della vaste proprietà latifondistiche in piccoli poderi assegnati ai contadini. Se l'intento sociale sotteso agli interventi di Riforma non può dirsi del tutto raggiunto (creazione di una classe di contadini proprietari del fondo da cui trarre il sostentamento), è pur vero che dagli originari assegnatari è nata quella classe di imprenditori che oggi, ampliando le proprietà e attuando le più innovative tecniche dell'agricoltura meccanizzata , hanno creato vaste aziende agricole che oggi tendono a configurarsi, oltre che come aziende agrarie, anche come industrie alimentari. Il breve excursus aiuta a comprendere il significato delle tipologie edilizie rurali presenti sul territorio: le masserie e le modeste abitazioni degli affittuari, vestigia dei latifondi; i raggruppamenti di case coloniche intorno agli edifici per i servizi essenziali, espressione dello sforzo di evolvere il livello sociale e culturale della nuova classe di piccoli proprietari; le casette coloniche, la cui conformazione e localizzazione lungo gli assi viari interpoderali interpreta i bisogni, e forse le aspirazioni dei contadini; i grandi impianti semi-indistriali disposti lungo l'asse viario della S.S.106 Ionica che si addentrano nei campi coltivati e gli imponenti villaggi turistici posti appena a ridosso della pineta litoranea esprimono la portata delle dinamiche di trasformazione ad oggi in atto.

elementi di identificazione: masseria: grande edificio residenziale con caratteri architettonici e formali evoluti (portali, corti interne, fasce di demarcazione delle finestre, balconate, terrazzi);

COLLINA INTERNA – Casa rurale elementare

notametodologica

2

32) Realizzazione di villaggi turistici

33) Policoro – Nuova edilizia rurale in agro di Policoro

Policoro –

PIA

NU

RA

I

ON

ICA

33

32

19LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

struttura composta da un aggregato di volumi che formano un insieme architettonico compiuto; in altri casi forme quadrangolari con tetti piani; torrette quadrate svettanti. In prossimità di questi edifici destinati alla residenza anche stabile del proprietario erano originariamente localizzati i casalini destinati ad ospitare i braccianti, edifici lineari ad un piano formati dall'accostamento in linea di piccole casette con copertura autonoma a due acque o con copertura continua due acque; in territorio di Policoro gli spioventi di ciascuna casetta immettono nell'intercapedine di un canale di scolo comune; in territorio di Scanzano, invece, le facciate tutte uguali e smerlate nascondono le falde retrostanti; comignoli molto alti costituiscono elementi architettonici di notevole caratterizzazione. Queste tipologie preesistevano alle costruzioni residenziali; collocate ai confini del latifondo nudo, esse ospitavano i braccianti stagionali; successivamente divennero annessi ubicati in prossimità del centro aziendale, assieme ai depositi e ai ricoveri per gli animali.

Case coloniche: sono costituite da un piccolo portico antistante due a due o tre vani terranei; volumi differenti (portico ed abitazione) con coperture analoghe; disposizione in allineamento, al margine dei poderi, lungo la viabilità interpoderale; presenza di piccole strutture accessorie quali pozzi ed elementi arbore;

fattori della trasformazione: evoluzione dei sistemi agrari; cambio di destinazione d'uso (strutture ricettive, attività artigianali); abbandono delle costruzioni non più funzionali al presidio del podere; ampliamento delle case coloniche.

modificazioni degli elementi caratterizzanti: per le case coloniche: alterazione della logica compositiva delle facciate e dei volumi; eliminazione di elementi di caratterizzazione tipologica (comignoli o merlature); degrado statico degli edifici abbandonati. Accostamento di nuovi edifici e strutture prefabbricate. Per le masserie: alterazione della configurazione degli spazi di pertinenza.

COLLINA INTERNA – Casa rurale elementare

notametodologica

2P

IAN

UR

A

IO

NIC

A

34) Appoderamento e dislocazione dell'edilizia rurale

35) Rotondella – Impianti di serre

Bernalda –

35

34

20LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

COLLINA INTERNA – Casa rurale elementare

PIA

NU

RA

I

ON

ICA

valutazione della trasformazione: le dinamiche in atto, non ultima quella più recente che prevede l'alienazione dei beni ex Riforma Fondiaria, determinano la perdita dei caratteri identitari dell'edilizia rurale “storica” o per abbandono o per completa trasformazione; gli interventi di ristrutturazione avvengono infatti perseguendo la logica del soddisfacimento di esigenze prettamente funzionali e dunque con l'impiego di materiali e colori poco rispettosi delle preesistenze. La proliferazione di grandi edifici prefabbricati circondati da ampie aree pavimentate produce altresì l'alterazione degli equilibri dimensionali tra elementi costruiti e l'interruzione della continuità visuale dei campi coltivati.

notametodologica

2

36) Sequenza di edilizia rurale degli anni '50

37) Policoro – Casalini con tetto unico

38) Policoro – Palazzo Berlingieri

39) Costruzioni annesse alla Masseria Recoleta: superfetazioni

Policoro –

37

36

38 39

21LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

AM

BIT

I

PE

RIU

RB

AN

IL'ambito periurbano rappresenta un “luogo in cerca di identità”. Non più campagna e non ancora città, esso è stato osservato, nel corso di questo lavoro di approfondimento sulle costruzioni rurali, per esaminare e cercare di comprendere quali siano le contraddizioni e le incongruenze più evidenti che, nel caso del capoluogo di regione, si sono prodotte nel repentino processo di trasformazione del preesistente paesaggio rurale riconoscibile in un paesaggio in cerca di identità.Si è ritenuto opportuno elencare le problematiche in questione attraverso il sintetico commento delle immagini che le documentano, ritenendo interessante, in tal modo, suggerire spunti di riflessione per la progettazione e il governo di questi nuovi e delicati contesti territoriali.

40) Potenza – il contesto rurale preesistente alle trasformazioni edilizie

41) Potenza – Proliferazione degli accessi viari agli edifici

42) Potenza – Viabilità di tipo extraurbano: impatto visivo dei volumi edilizi

43) Potenza – Elementi del paesaggio urbano

notametodologica

2

41

40

42 43

22LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

1

2

notametodologica

2

44) Potenza – il contesto rurale preesistente alle trasformazioni edilizie

45) Potenza – Proliferazione degli accessi viari agli edifici

46) Potenza – Viabilità di tipo extraurbano: impatto visivo dei volumi edilizi

47) Potenza – Elementi del paesaggio urbano

48) Potenza – il contesto rurale preesistente alle trasformazioni edilizie

45

44

47

48

46

AM

BIT

I

PE

RIU

RB

AN

I

23LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

LE DINAMICHE DI TRASFORMAZIONE

Operare una sintesi ragionata degli elementi analizzati:dinamiche prevalenti sul territorio, trasformazioni prevalenti indotte dalle suddette dinamiche e relativi nessi;elaborare una griglia di riferimento per l'individuazione di criteri e raccomandazioni da considerare nei processi di trasformazione

Dall'analisi condotta si evince che la parte di patrimonio architettonico rurale maggiormente a rischio è quella costituita dalle costruzioni semplici e minute, disseminate sul territorio interno come su quello litoraneo e pianeggiante, che testimoniano le tradizioni agrarie, patrimonio dell'identità culturale delle popolazioni lucane. Queste costruzioni, e con esse gli assetti paesaggistici che le hanno generate, risultano esposte a manomissioni in misura molto maggiore di quanto non lo siano i grandi edifici rurali del latifondo, tutelati per legge e oggetto di studi e di approfondimenti filologici, e che infatti, benché oggetto di riuso, risultano pressoché integri nella loro fisionomia autentica.

DINAMICHE E RELATIVI EFFETTI (TRASFORMAZIONI)

Le dinamiche prevalenti riscontrate nel corso delle analisi sono:

l'abbandono delle pratiche agrarie. Tale dinamica si rileva principalmente nelle aree montane e più interne della regione, dove l'agricoltura perde progressivamente i suoi caratteri di attività primaria di sostentamento per diventare attività secondaria o per essere del tutto abbandonata. La popolazione rurale, pur presente, acquisisce esigenze di standard abitativi che non si conciliano con la sopravvivenza funzionale delle tipologie originarie più diffuse, improntate all'assoluta essenzialità.

l'identificazione dei territori rurali non più esclusivamente come suoli destinati alla coltivazione. Sempre più frequentemente si assiste alla riconversione funzionale dei manufatti rurali di dimensioni medio-grandi in strutture ricettive, anche grazie ai numerosi incentivi.

Nota metodologica

3

24LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

finanziari. (agriturismo). Tale tendenza si verifica abbastanza diffusamente su tutto il territorio regionale. Si riscontra altresì la tendenza ad un utilizzo delle case rurali a fini residenziali (seconde case) e principalmente alla realizzazione di nuova edilizia residenziale in ambito rurale. Questa dinamica si inserisce nel più vasto processo di reinterpretazione della nozione di campagna, i cui contenuti vanno oltre il semplice significato di “suolo agricolo”: essa diventa anche luogo ove risiedere lontano dal caos e dai ritmi e urbani;

la modernizzazione delle tecniche e l'evoluzione dei sistemi agrari. Laddove le condizioni orografiche ed infrastrutturali lo consentono, si registra una progressiva conversione dei sistemi esclusivamente agrari in sistemi misti agrari e imprenditoriali. Nelle valli o nel metapontino, aree storicamente destinate alle colture intensive orticole e frutticole specializzate, l'attività agricola è sempre più frequentemente connessa a quella della trasformazione, conservazione e distribuzione dei prodotti; in alcuni casi quest'ultima attività diventa addirittura prevalente sulla prima.I processi di modernizzazione delle tecniche colturali e di allevamento interessano le aree collinari e pianeggianti più fertili, dove l'economia agraria produce redditi soddisfacenti, specie per la presenza di colture specializzate alle quali sono stati riconosciuti marchi di qualità. (Vulture, Val d'Agri); l'evoluzione delle esigenze sociali ed economiche della popolazione rurale. L'agricoltura lucana, benché abbia storicamente rappresentato il settore economico prevalente, è sempre stata caratterizzata da condizioni relativa arretratezza; i condizionamenti indotti dall'orografia e dalla geologia dei luoghi, la carenza di infrastrutture e un retaggio storico di povertà economica hanno fatto si che solo dalla seconda metà del secolo scorso l'agricoltura in Basilicata abbia cominciato ad assumere connotati di modernità. Queste condizioni hanno portato alla realizzazione di costruzioni rurali “povere”, - se si eccettuano i casi delle imponenti masserie fortificate espressione del latifondo – del tutto inadeguate al soddisfacimento delle attuali esigenze sociali di vita, strutturate su forme essenziali e semplici, di cui solo di recente si comincia a riconoscere il valore testimoniale e paesaggistico. La popolazione rurale, dunque, tende ad ambire al “nuovo” come espressione di più agiate condizioni economiche, aspirando a stili di vita di tipo “urbano”;

la commistione di destinazioni d'uso in ambito rurale. Questa tendenza è alimentata dalla crisi del comparto agricolo e da forti spinte economiche, favorite dagli sostegni finanziari, che, in

25LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

assenza di rigidi principi pianificatori e per il ricorso frequente a varianti puntuali, provocano il proliferare di iniziative di tipo artigianale-produttivo anche in territori dai caratteri spiccatamente rurali.

Le trasformazioni prevalenti, consequenziali alle suddette dinamiche, sono:

il deterioramento delle costruzioni per abbandono. I territori agricoli rurali sono punteggiati da edifici in evidente stato di abbandono il cui valore testimoniale è facilmente riconoscibile nei materiali e nelle tecniche costruttive. Si riscontra una forma di abbandono correlata alla dismissione di ogni pratica colturale, e dunque ad una conversione del suolo agricolo in incolto, generalmente diffusa nelle aree montane; laddove invece questi manufatti fanno parte di vaste aziende, essi vengono dismessi; in entrambi i casi l'esito è il deterioramento fisico delle costruzioni non più mantenute. E' opportuno precisare che la “tendenza al nuovo”, così comune negli ultimi decenni, e dunque la mancata costante manutenzione di queste tipologie hanno contribuito alla perdita di un prezioso bagaglio di conoscenze tecniche e manuali che rendono oggi particolarmente onerosi gli interventi di ripristino. Laddove tali interventi vengono effettuati, in assenza di capacità specifiche, si ricorre a tecniche e materiali ordinari, indifferenti alle peculiarità tipologiche e costruttive del manufatto;

l' aggiunta di volumi in adiacenza. La necessità soddisfare nuove esigenze di spazio e/o funzionali determina l'ampliamento del manufatto mediante aggiunte, spesso non contemporanee, di volumi, porticati e aggetti in adiacenza alla struttura originaria,che generano organismi edilizi del tutto privi di identità tipologica;

l'accostamento di costruzioni nuove. Presso le aziende medio grandi, ove insistono costruzioni rurali di dimensioni considerevoli, il potenziamento delle capacità produttive e l'impiego sempre maggiore di mezzi meccanici inducono alla realizzazione di manufatti adibiti a deposito nelle immediate vicinanze delle costruzioni originarie. Questi edifici nuovi si caratterizzano per l'impiego della prefabbricazione, che comporta rigidità compositiva e appiattimento cromatico, e per le dimensioni considerevoli, che generano un effetto di fuoriscala rispetto alle preesistenze. Inoltre essi, omologandosi tipologicamente alle costruzioni che caratterizzano gli insediamenti industriali e artigianali, contribuiscono a snaturare i caratteri di ruralità del territorio su cui insistono, dominando le quinte visive e diventando punti visuali di attrazione;

26LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

l'aggiunta e/o la modificazione di elementi architettonici caratterizzanti: negli interventi di ristrutturazione si riscontra la perdita di alcuni segni tipologici identitari del manufatto che riguardano:- coperture: modificazione delle pendenze, configurazione complessa e articolata delle falde; uso di marsigliesi o altro in luogo dei coppi; eliminazione delle romanelle; sostituzione della tipologia dei comignoli; installazione di gronde e canali di scolo in materiali dissonanti- facciate: alterazione del ritmo pieni/vuoti; eliminazione o aggiunta di fasce marcapiani; introduzione di bucature di forma incongrua; utilizzo di materiali di finitura non compatibili con la tipologia costruttiva originaria.- composizione volumetrica: realizzazione di verande, tompagnatura, anche a mezzo di elementi trasparenti, di porticati, scale esterne, logge;

l'alterazione della morfologia delle pertinenze: si rileva l'introduzione di elementi di delimitazione degli spazi pertinenziali come quali muretti, recinzioni, cancellate di fogge e materiali vari; tutto ciò è in contrasto con l'uso consolidato che, anche nel caso dei campi chiusi, prevedeva la recinzione del fondo con siepi, alberature o muri a secco, mentre non vi era soluzione di continuità tra le aree aperte in prossimità dei fabbricati e le aree coltivate. Si riscontra, invece, la tendenza a modificare questo carattere prettamente rurale, e a isolare i campi veri e propri dai fabbricati e dalle relative pertinenze, che vengono pavimentate, arredate, illuminate e preferibilmente livellate con conseguente alterazione delle condizioni morfologiche, realizzazione di muri di contenimento, impiego di essenze arboree non autoctone;

l'introduzione di tipologie nuove con destinazione d'uso anche diversa da quella agricola. Questo tipo di modificazione caratterizza gli ambiti periurbani, esito della trasformazione a scala territoriale del contesto rurale adiacente gli agglomerati urbani. Tali ambiti costituiscono estensioni delle periferie in cui il tessuto edilizio si frantuma e si disperde lungo gli assi viari originariamente interpoderali secondo logiche distributive dettate quasi esclusivamente dall'assetto proprietario. Essi “non sono oggetto di un progetto né da parte delle città né da parte delle politiche di gestione dello spazio rurale, perché soffrono di un deficit di attribuzione di competenze, perché non si è sufficientemente educati a riconoscerlo o attrezzati a interpretarlo” (P.Donadieu – “Campagne urbane” Roma 2006). L'analisi effettuata ha evidenziato:- presenza di costruzioni caratterizzate dalla commistione, a volte casuale, di elementi architettonici che fanno riferimento a più tipologie;

27LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

- andamento delle falde estremamente articolato, in cui si innestano abbaini e lucernari, con pendenze accentuate;- aggetti dei tetti molto pronunciati;- consistenti movimenti di terra finalizzati al recupero di vaste aree di pertinenza e presenza di elementi costruiti per la delimitazione delle stesse; - elevate volumetrie;- commistione di funzioni.

NESSI INTERCORRENTI TRA CAUSE ED EFFETTI

Attraverso la griglia che segue è possibile leggere i nessi causali individuati tra le dinamiche in atto e le trasformazioni innanzi descritte.

Trasformazioni

identificazione dei territori rurali non più

esclusivamente come suoli destinati alla coltivazione

Dinamiche

abbandono delle pratiche agrarie

modernizzazione ed evoluzione dei sistemi

agrari

evoluzione delle esigenze sociali ed economiche della

popolazione rurale

commistione di destinazioni d'uso in ambito rurale

abbandono aggiunta di volumi

in adiacenza

accostamento di costruzioni

nuove

modificazione di elementi

architettonici di caratterizzazione

tipologica

alterazione della

morfologia delle

pertinenze

introduzione di tipologie nuove con

destinazione d'uso anche diversa da

quella agricola

28LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

CRITERI E RACCOMANDAZIONI PER I PROCESSI DI TRASFORMAZIONE

Le dinamiche che inducono il numero maggiore di trasformazioni sono costituite, come si è visto, dall'aspirazione al miglioramento delle condizioni delle popolazioni rurali e dall'evoluzione dei sistemi di coltivazione, dunque da trend “positivi” da incentivare. E' pur vero che tali processi interessano aree non estese della regione, mentre è diffuso su gran parte del territorio rurale lucano il fenomeno dell'abbandono, con conseguente perdita dei caratteri di ruralità. Gli indirizzi e i criteri per il controllo e la gestione degli effetti di tali dinamiche devono far riferimento contemporaneamente a due filoni distinti, l'uno legato al governo delle dinamiche, l'altro alle modalità di intervento sui manufatti.

OBIETTIVI DA PERSEGUIRE

L'analisi “visiva” dei luoghi supportata dalla disamina delle cause, e quindi il rilevamento dei conflitti di ordine paesaggistico indotti dalle trasformazioni, ha consentito di selezionare in primo luogo gli obiettivi da perseguire in funzione delle peculiarità degli spazi e dei manufatti. Essi sono:

1. impedire la totale perdita del patrimonio architettonico minuto costituito dai piccoli manufatti rurali oggi ridotti a ruderi;

2. recuperare i manufatti che hanno una propria dignità architettonica ad un uso funzionale alle esigenze attuali;

3. assecondare l'ammodernamento delle aziende agricole facendo sì che i nuovi manufatti, rispondenti alle nuove esigenze funzionali, costituiscano elementi riconoscibili di un passaggio evolutivo del sistema rurale nel rispetto delle preesistenze;

4. impedire lo snaturamento dell'identità tipologica;

5. costruire periurbani che abbiano una propria identità paesaggistica.

29LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

CRITERI E RACCOMANDAZIONI

Qualsiasi intento in materia di trasformazione del territorio compatibile con la conservazione degli specifici caratteri del paesaggio è perseguibile solo attraverso la maturazione di una adeguata consapevolezza dei valori culturali presenti e una evoluzione della sensibilità critica che consentano di valutare il fenomeno delle trasformazioni territoriali nei suoi molteplici aspetti, economici, culturali, sociali e paesaggistici. Si richiede dunque che siano prima di tutto gli organi deputati a compiere le scelte cruciali di sviluppo a maturare tale visione intersettoriale, affinché in ogni atto strategico si insito anche l'intento raggiungere obiettivi di salvaguardia del paesaggio. Nella nuova accezione di “paesaggio”, che travalica i concetti di panorama, monumento, emergenza, vincolo, questo obiettivo costituisce la linea operativa principale che consente di generare tutte le altre; esso può essere perseguito solo attraverso la promozione a tutti i livelli di una conoscenza puntuale delle componenti che formano il patrimonio paesaggistico di una comunità, spesso ignorate, e attraverso una serie di intese tra le strutture centrali che hanno il compito di elaborare strategie di gestione e sviluppo. Ciò detto, il percorso di analisi fin qui condotto approda ad una serie di raccomandazioni, sicuramente non esaustive e suscettibili di implementazione, che costituiscono una griglia di riferimento programmatica ed operativa per un approccio consapevole al tema del controllo delle trasformazioni in ambito agrario con riferimento all'edilizia rurale.

Analogamente, in ambito più strettamente progettuale, si riporta la griglia dei criteri e delle raccomandazioni elaborata nello studio della Regione Basilicata “Linee guida per la progettazione integrata del paesaggio della Basilicata” (a cura di S. Menichini e L. Caravaggi – 2006) relativo alla sperimentazione progettuale per l'inserimento di un manufatto rurale nel contesto territoriale dell'Alta val d'Agri.

30LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

31LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

OBIETTIVI

2Recuperare

all'uso i manufatti originari

1Impedire la totale

perdita del patrimonio

architettonico

3Perseguire il

potenziamento delle aziende mediante la

realizzazione di manufatti nuovi tipologicamente

compatibili

4Impedire lo

snaturamento dell'identità tipologica

5Costruire

periurbani che abbiano una

propria identità paesaggistica

ALCUNI CRITERI DI INTERVENTO DI ORDINE PROGRAMMATORIO ALCUNI CRITERI DI INTERVENTO DI ORDINE TECNICO-PROGETTUALE

-Facilitare il recupero attraverso incentivi economici

-Incentivare la formazione per tecniche e lavorazioni tradizionali (corsi di formazione ecc.)

-Vincolare gli incentivi al recupero originario delle pertinenze

-Consentire bonus volumetrici

-Definire politiche di investimento che, al fine di recuperare all'uso i manufatti abbandonati, promuovano e sostengano iniziative anche di turismo diffuso e di tipo culturale

-Incentivare lo studio di tecniche e tecnologie alternative alla prefabbricazione

-Prevedere incentivi economici, anche mediante agevolazioni di tipo fiscale, che favoriscano l'impiego di tecniche e materiali alternativi alla prefabbricazione

-Definire indirizzi generali per il censimento delle architetture rurali aventi valore etnoantropologico-Sostenere studi per l'individuazione dei caratteri costruttivi fondanti dell'immagine e dell'identità dell'edilizia rurale- Effettuare la catalogazione delle architetture rurali, individuando quelle integre e quelle manomesse-Definire norme prestazionali per interventi specifici sulle tipologie catalogate rapportandoli alle realtà locali e alle dinamiche specifiche presenti

Definire gli obiettivi strategici per l'integrazione del periurbano nel sistema insediativo riconosciuto, nella rispetto delle relative identità

Promuovere una cultura dell'insediamento limitrofo alla città che consideri le peculiarità rurali del contesto e tenda a conservarne le tracce

Favorire, mediante opportune politiche sociali, il mantenimento degli orti e delle colture arboree caratterizzanti

Adottare tecniche di recupero che rispettino tecnologie e materiali originari

Mantenere la compattezza e l'unitarietà del manufatto

Individuare un'area di rispetto che impedisca l'accostamento di volumi in prossimità del manufatto

Adottare tecniche di recupero che rispettino tecnologie e materiali originari, pur consentendo l'introduzione compatibile di elementi tecnologici innovativi

Progettare gli spazi di pertinenza secondo criteri morfologici di salvaguardia delle peculiarità cromatiche e materiche caratteristiche degli spazi aperti consolidati

Impiegare gli elementi arborei attribuendo ad essi un ruolo funzionale e ed ecosistemico coerente con il contesto

Localizzare i nuovi manufatti verificandone gli allineamenti, il rapporto visuale con le preesistenze e in modo che essi contribuiscano a costruire spazi di relazione in analogia con quelli eventualmente esistenti

Prevedere, tra le preesistenze e i nuovi edifici, elementi di interruzione della continuità visuale tra manufatti (alberature, piccoli edifici, siepi) al fine di evitare l'effetto di fuoriscala

Salvaguardare in ogni caso i caratteri tipologici originari delle preesistenze, che devono conservare la propria autonomia identitaria

Progettare gli spazi pertinenziali secondo criteri morfologici e tipologici di salvaguardia delle peculiarità cromatiche e materiche caratteristiche degli spazi aperti consolidati

Selezionare gli interventi compatibili esclusivamente tra quelli indicati dalle norme prestazionali

Prevedere altezze dei fronti costruiti che garantiscano la percezione degli sfondi caratterizzanti

Adottare tipologie e dimensioni che tendano a costruire nuovi equilibri tra gli elementi costruiti e gli spazi aperti con connotazioni rurali

Adottare criteri localizzativi che esaltino e rafforzino i segni lineari delle strade originariamente interpoderali e limitino l'estensione della rete viaria privata

Censire e conservare i segni areali (coltivazioni ) e lineari (siepi, recinzioni originarie, vegetazione dei fossi), considerandoli segni generatori dei criteri localizzativi

Favorire l'articolazione degli allineamenti dei fronti

Operare una scelta accurata per la realizzazione degli elementi di delimitazione delle proprietà, affinché essi non costituiscano appesantimento visivo, preferendo barriere verdi

Adottare elementi di arredo vegetale delle pertinenze che risultino integrati e coerenti con il contesto per scelte tipologiche e distributive

Limitare alle strette esigenze costruttive sbancamenti e movimenti terra, adeguando gli spazi pertinenziali all'orografia dei luoghi

CRITERI E RACCOMANDAZIONI

LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

31LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

32

LE STRATEGIE DI CONTROLLO E GESTIONE

Individuare strumenti normativi e programmatici che consentano la traduzione delle linee operative in disposti da applicare nella gestione corrente delle strategie di intervento

GLI STRUMENTI STRATEGICI, PROGRAMMATICI E LEGISLATIVI

Obiettivo principale del presente studio è fornire uno strumento che aiuti a maturare la sensibilità rispetto al tema delle trasformazioni dei luoghi e del paesaggio da questi determinato. L'aggiornamento, lo studio e l'approfondimento della materia rimangono appannaggio di singoli operatori sensibili, che non di rado stentano a trovare interlocutori e decisioni in grado di cogliere il senso innovativo e trasversale del tema, ancora oggi “confuso con questioni di ordine prettamente vincolistico e impositivo. Benché da lungo tempo si parli in tutte le sedi di “sviluppo sostenibile” e di “ambiente come risorsa”, si confonde il concetto di bene territoriale da valorizzare da quello di eccezionalità territoriale su cui imporre un vincolo.Alla luce del dibattito in corso, si ritiene che il superamento di questo stato, che coinvolge la società nel suo complesso e che è indice del livello culturale di una comunità, sia perseguibile attraverso l'inserimento di tale obiettivo negli strumenti operativi che che veicolano le scelte politiche dagli organi di governo alla società. Sono stati individuati gli strumenti normativi e di programmazione, esistenti o da introdurre, che possono contribuire al perseguimento degli obiettivi indicati.

LINEE PROGRAMMATICHE E STRUMENTI DI ORDINE GENERALE

1) Recepimento negli strumenti strategici regionali e nei documenti programmatici generali per l'utilizzo delle risorse economiche delle problematiche inerenti il paesaggio come tema trasversale , sia nelle analisi che nelle prospettive individuate per i vari sistemi.

Nota metodologica

4

33LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

2) Recepimento nelle Leggi Regionali di settore dei principi e obiettivi contemplati nella “Convenzione Europea per il Paesaggio”.

3) Elaborazione di una Legge Regionale contenente obiettivi, strategie ed azioni riferite all’art. 143 del D. Lgs. 92/2004.

4) Redazione di appositi atti di indirizzo derivanti da studi e intese concertati tra i soggetti istituzionali interessati, quali strumenti per governare le nuove politiche territoriali (esempio: ricorso alle energie alternative e ad interventi edilizi ecosostenibili, criteri per i progetti di regimentazione dei corsi d'acqua e consolidamento del suolo, infrastrutturazione viaria, aree industriali e artigianali ).

5) Inserimento di apposite Misure nel Programma Operativo Regionale (POR), con Bandi che prevedano premialità per la candidatura di interventi finalizzati al perseguimento di obiettivi di qualità paesaggistica e contemporaneamente di adeguato sviluppo economico e sociale.

LINEE PROGRAMMATICHE PER IL CONTROLLO DELLE TRASFORMAZIONI DEL PAESAGGIO AGRARIO CON RIFERIMENTO ALL'EDILIZIA RURALE E STRUMENTI DI ORDINE SPECIFICO

1) Inserimento negli Strumenti di Pianificazione Territoriale e Urbanistici di obiettivi strategici, indicazioni progettuali, parametri urbanistici e regimi d'uso specifici per le trasformazioni in ambito rurale, con specifico riferimento agli obiettivi di qualità paesaggistica.

2) Approntamento di Azioni Programmatiche Condivise tra gli Enti Territoriali (comuni, Province, Comunità Montane, Regione) ed istituzionali (Soprintendenze) per la partecipazione agli obiettivi strategici in materia di controllo e gestione delle trasformazioni paesaggistiche in ambito rurale, utilizzando in maniera concertata ed efficace gli strumenti finanziari e programmatici disponibili (PIT, PIR ecc.)

34LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

AA.VV. “Paesaggi che cambiano – Linee guida per la progettazione integrata del paesaggio della Basilicata” a cura di S. Menichini e L. Caravaggi” Officina Edizioni Roma - 2006

BEVILACQUA P., “La riforma agraria e le trasformazioni del paesaggio” Relazione tenutasi in Cutro – 2004

BEVILACQUA P., “Breve storia dell'Italia meridionale. Dall'ottocento ad oggi” Donzelli Editori – 2005

BEVILACQUA P., “Terre del grano, terre degli alberi. L'ambiente nella storia del Mezzogiorno” Calice Ed. - 1992

DONADIEU P., “Campagne urbane” – a cura di M. Mininni – Donzelli Editori Roma 2006

FONTANA F., “La riforma fondiaria a Tricarico nell'Azienda Turati di Calle” Ed. Cervone per conto del Consiglio Regionale di Basilicata - 2004

FRANCIOSA L., ”CNR: ricerche sulle dimore rurali -La casa rurale nella Lucania” CNR Comitato per la geografia - 1979 ristampa vol. 3 157

MOLFESE G.M., “Ceneri di Civiltà Contadina in Basilicata” Congedo Editori Lecce 1998

PEPE V., “Paesaggio agrario e assetti colturali in Basilicata tra otto e novecento” Edipuglia Bari - 2005

RANIERI M., “Basilicata” – Collana Le Regioni d'Italia – UTET Torino 1961

ROSSI DORIA M., “Riforma agraria e azione meridionalista” – Ed. Agricole Bologna 1948

SERENI E., “Storia del paesaggio agrario italiano” Ed. Laterza Bari - 1962

35LE TRASFORMAZIONI DEI PAESAGGI AGRARI IN BASILICATA: indirizzi per il controllo e la gestione

Anno 2007

R E G I O N E B A S I L I C A T A

Dipartimento Ambiente Territorio e Politiche della

Sostenibilità

Ufficio Urbanistica e Tutela del Paesaggio