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Lecco Numero 6 Dicembre 2014 Registrazione Tribunale di Milano n. 75 del 27/01/1999. Spedizione in abb post. 45% comma 2 art. 20b legge 662/96 Filiale di Milano - Euro 2,00 Direttore responsabile Erica Ardenti “Ma non doveva essere no- stro amico questo governo ?!!!” mi ha chiesto con la consueta schiettezza un no- stro iscritto nel corso di una recente assemblea. C’è un senso diffuso di disagio in tante pensionate e pensio- nati della Cgil di fronte a quella che appare una situa- zione politica generale diffi- cile da decifrare. Un governo guidato da un giovane presidente del con- siglio, dalla grande abilità comunicativa, che ha saputo far convergere su di sé le spe- ranze residue di tanti italiani, e tra questi anche tanti di noi. Ma le idee, condivisibili, del- la semplificazione istituzio- nale, dell’eliminazione degli sprechi, della riduzione dei costi della politica, della ri- definizione in senso sociale dell’identità dell’Unione Eu- ropea sembrano aver ceduto il passo, nelle ultime setti- mane, a vecchie “ricette”, ahimé a noi già dolorosa- mente note, anche per la loro inefficacia sul piano del- la crescita. Proprio l’idea di una cresci- ta equa e sostenibile sta al centro di questa stagione di mobilitazione del nostro sin- dacato, a partire dal succes- so della manifestazione del 25 Ottobre a Roma, fino a quella unitaria dei pensiona- ti del 5 Novembre, quella del pubblico impiego, dei me- talmeccanici, e cosi via. Perché il disagio di tanti di noi sta proprio nel non capi- re la natura del disegno au- tentico di questo nuovo go- verno: che relazione c’è tra l’idea annunciata di creare la- voro e quella di favorire la possibilità di licenziare chi, fortunatamente, il lavoro oggi l’ha; che relazione c’è tra l’idea annunciata di tutelare il futuro previdenziale dei giovani e quella di consenti- re già oggi l’utilizzo della loro liquidazione. Per non dire, e qui proprio la relazio- ne mi sfugge, del perché tan- ta disponibilità all’incontro e alle richieste di imprendito- ri e industriali e tanto acca- nimento verso le organizza- zioni sindacali. È vero che il ripartire e il la- voro dipendono anzitutto dagli investimenti e dalle scelte imprenditoriali, ed è giusto agevolare chi fa im- presa. Ma va agevolato chi la fa consapevole del ruolo so- ciale dell’impresa, che si- gnifica concorrenza leale, legalità e tutela dell’ambien- te naturale e sociale in cui operano; e significa tutela del lavoro e della sua qualità. Il manganello alle richieste e alle ansie dei lavoratori e il plauso all’unisono da parte della grande impresa, oltre- ché una preoccupante e im- barazzante scelta di campo per un governo di centro- centro-sinistra, segnano una scelta miope e di breve re- spiro, perché rompe un tut- t’uno che può davvero far crescere il paese solo se vie- ne rispettato e favorito nel suo insieme: la ricchezza di un’impresa è la capacità del- l’imprenditore di organizza- re la competenza dei propri lavoratori. Cosi come la ricchezza di un sistema dipende dalle con- dizioni di chi può far cresce- re la domanda interna: il co- sto della vita, della Tasi, del- la Tari e di tante altre cose è diventato insostenibile per tanti pensionati che aspetta- no, ora, Adesso, risposte concrete e urgenti dalla nuo- va politica. Altrimenti il loro disagio di oggi si tradurrà domani nel- la ricerca di una nuova, l’en- nesima, speranza…! www.spicgillombardia.it Di Vittorio: Lecco e Cerignola lo commemorano A pagina 2 Un fondo patrimoniale per il welfare territoriale A pagina 2 Disabili gravissimi in arrivo 33 milioni di euro A pagina 4 Ti stanno tagliando i diritti! A pagina 5 Diamo un asilo alla speranza è una realtà A pagina 6 Ricordando le fucilazioni in Val Biandino A pagina 7 Al via il progetto Auser Allena-Menti A pagina 8 Crescita equa e sostenibile al centro di una nuova mobilitazione Marco Brigatti – Segretario generale Spi Lecco Buon Natale e sereno 2015 dalla redazione di Spi Insieme e dallo Spi Sciopero generale, indetto dalla Cgil, per il prossimo 5 dicembre. Sono state tante le manife- stazioni che hanno caratterizzato questi ultimi mesi. Dal milione di persone in piazza il 25 ottobre a Roma, alle 500mila del pubblico impiego, alla Fiom il 14 novembre a Milano, oltre alla grande mobilitazione del 5 novembre dei pensionati a Milano, Roma e Palermo. Tema al centro della protesta il lavoro e la mancanza di una seria politica che ridia slancio all’Italia A pagina 3 Il dovere di riformare l’Italia

Lecco Il dovere di riformare Numero 6 - spicgillombardia.it · centro di questa stagione di mobilitazione del nostro sin-dacato, a partire dal succes- ... e Cerignola, il questore

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Lecco

Numero 6Dicembre 2014

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Spedizione in abb post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96

Filiale di Milano - Euro 2,00

Direttore responsabile Erica Ardenti

“Ma non doveva essere no-stro amico questo governo?!!!” mi ha chiesto con laconsueta schiettezza un no-stro iscritto nel corso di unarecente assemblea. C’è unsenso diffuso di disagio intante pensionate e pensio-nati della Cgil di fronte aquella che appare una situa-zione politica generale diffi-cile da decifrare. Un governo guidato da ungiovane presidente del con-siglio, dalla grande abilitàcomunicativa, che ha saputofar convergere su di sé le spe-ranze residue di tanti italiani,e tra questi anche tanti di noi. Ma le idee, condivisibili, del-la semplificazione istituzio-nale, dell’eliminazione deglisprechi, della riduzione deicosti della politica, della ri-definizione in senso socialedell’identità dell’Unione Eu-ropea sembrano aver cedutoil passo, nelle ultime setti-

mane, a vecchie “ricette”,ahimé a noi già dolorosa-mente note, anche per laloro inefficacia sul piano del-la crescita. Proprio l’idea di una cresci-

ta equa e sostenibile sta alcentro di questa stagione dimobilitazione del nostro sin-dacato, a partire dal succes-so della manifestazione del25 Ottobre a Roma, fino aquella unitaria dei pensiona-ti del 5 Novembre, quella delpubblico impiego, dei me-talmeccanici, e cosi via. Perché il disagio di tanti dinoi sta proprio nel non capi-re la natura del disegno au-tentico di questo nuovo go-verno: che relazione c’è tral’idea annunciata di creare la-voro e quella di favorire lapossibilità di licenziare chi,fortunatamente, il lavoro oggil’ha; che relazione c’è tral’idea annunciata di tutelareil futuro previdenziale dei

giovani e quella di consenti-re già oggi l’utilizzo dellaloro liquidazione. Per nondire, e qui proprio la relazio-ne mi sfugge, del perché tan-ta disponibilità all’incontro ealle richieste di imprendito-ri e industriali e tanto acca-nimento verso le organizza-zioni sindacali. È vero che il ripartire e il la-voro dipendono anzituttodagli investimenti e dallescelte imprenditoriali, ed ègiusto agevolare chi fa im-presa. Ma va agevolato chi lafa consapevole del ruolo so-

ciale dell’impresa, che si-gnifica concorrenza leale,legalità e tutela dell’ambien-te naturale e sociale in cuioperano; e significa tutela dellavoro e della sua qualità. Ilmanganello alle richieste ealle ansie dei lavoratori e ilplauso all’unisono da partedella grande impresa, oltre-ché una preoccupante e im-

barazzante scelta di campoper un governo di centro-centro-sinistra, segnano unascelta miope e di breve re-spiro, perché rompe un tut-t’uno che può davvero farcrescere il paese solo se vie-ne rispettato e favorito nelsuo insieme: la ricchezza diun’impresa è la capacità del-l’imprenditore di organizza-re la competenza dei proprilavoratori. Cosi come la ricchezza diun sistema dipende dalle con-dizioni di chi può far cresce-re la domanda interna: il co-sto della vita, della Tasi, del-la Tari e di tante altre cose èdiventato insostenibile pertanti pensionati che aspetta-no, ora, Adesso, risposteconcrete e urgenti dalla nuo-

va politica. Altrimenti il loro disagio dioggi si tradurrà domani nel-la ricerca di una nuova, l’en-nesima, speranza…! ■

www.spicgillombardia.it

Di Vittorio:Lecco e Cerignolalo commemorano

A pagina 2

Un fondopatrimoniale per ilwelfare territoriale

A pagina 2

Disabili gravissimiin arrivo33 milioni di euro

A pagina 4

Ti stanno tagliandoi diritti!

A pagina 5

Diamo un asiloalla speranzaè una realtà

A pagina 6

Ricordandole fucilazioniin Val Biandino

A pagina 7

Al via il progettoAuserAllena-Menti

A pagina 8

Crescita equa e sostenibile al centro di una nuova mobilitazione

Marco Brigatti – Segretario generale Spi Lecco

Buon Natalee sereno 2015dalla redazionedi Spi Insiemee dallo Spi

Sciopero generale, indetto dalla Cgil, per il prossimo 5 dicembre. Sono state tante le manife-

stazioni che hanno caratterizzato questi ultimi mesi. Dal milione di persone in piazza il 25

ottobre a Roma, alle 500mila del pubblico impiego, alla Fiom il 14 novembre a Milano, oltre

alla grande mobilitazione del 5 novembre dei pensionati a Milano, Roma e Palermo. Tema al

centro della protesta il lavoro e la mancanza di una seria politica che ridia slancio all’ItaliaA pagina 3

Il dovere di riformarel’Italia

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2Lecco

Sala gremita il 3 novembre alPolitecnico, alle tre di un po-meriggio uggioso, piovoso,più di duecento persone trasindacalisti delle categorie,pubblico, segretari delle le-ghe, attivisti. Tutti convenutiper commemorare insiemela figura di un colosso del sin-dacalismo italiano: GiuseppeDi Vittorio, da cafone del-l’agro pugliese a leader delsindacalismo italiano.Il nuovo complesso universi-tario, inaugurato da appenatre anni è il cuore propulso-re di una Lecco di recente di-venuta cittadina universitariacon un polo didattico e unistituto di ricerca (Cnr).L’invito a sedersi è accompa-gnato dalle note musicali diNatale Minchillo e IgnazioPepicelli che presentano cosìl’ultima fatica editoriale, al-cuni canti rigorosamente inpugliese tratti dal cd allegatoal volume commemorativosu Di Vittorio, Non toglietevi

il cappello.Parte poi un documentario,sedici minuti intensi, pro-dotto dalla Cgil di Foggia,che narra una storia fatta difatiche e di carcere, testimo-nianze perse nel tempo, figu-re emblematiche la figlia Bal-dina, La coraggiosa, che an-

cora oggi nelle scuole tra-smette conoscenze e co-scienza civile.E da qui prendono l’avvio,uno dietro l’altro, senza pau-se che possono distrarre l’udi-torio, una serie di interventi.Ricordare per costruire unponte verso il futuro. Trarrespunto dalla testimonianzae dall’impegno per poter me-glio calibrare il presente.Gli interventi si sono aperticon i saluti delle istituzioni.Virgino Brivio, sindaco diLecco, ha dato senso e con-tenuto al legame storico at-traverso Di Vittorio tra Leccoe Cerignola, il questore diLecco, Alberto Francini, alsaluto impersonale di uomodelle istituzione affianca lasensibilità e la cultura di unuomo del sud.Degno di nota per sponta-

neità e attualità l’intervento diGiancarla Pessina, ai tempigiovane delegata della File,una fabbrica del territoriooggi in crisi, presente al co-mizio del 3 novembre 1957,quando morì Di Vittorio.Il segretario generale delloSpi di Lecco Marco Brigat-

ti, nel suo intervento intro-duttivo, ha tratteggiato uncontesto storico dove la con-sapevolezza del riscatto pas-sa necessariamente attraver-so l’appropriarsi degli stru-menti culturali del padrone:“Di Vittorio ha sempre cre-duto che la cultura fosse l’ele-mento dirimente per il ri-scatto della dignità degli uo-mini e delle donne”. Di Vitto-rio si considerava un evasodal vecchio analfabetismo elottò per superare la iniqua di-stribuzione sociale del sape-re.A ciò ha fatto seguito una ri-flessione a tutto campo sul-l’attualità del Piano del lavo-ro a suo tempo elaborato.Pasquale Pagano, deputatoa sostituire il relatore, as-

sente per gravi problemi fa-miliari, ha evidenziato conchiarezza l’attualità di Di Vit-torio sull’importanza fonda-mentale data alla cultura ealla conoscenza. “In Italiaoggi una persona su quattroè analfabeta funzionale, cioènon è in grado di leggere e ca-pire autonomamente un te-sto. I giovani non sono menosoli di noi, vivono questi tem-pi con grandi turbamenti”.Vanni Galli, presidente del-l’associazione Pio Galli, ha se-gnalato all’attenzione del-l’uditorio i legami tra Di Vit-

torio e Pio Galli contempo-ranei e dal loro lavoro ne hatratto lezioni di vita e inse-gnamenti per il lavoro di oggi.Matteo Valentino, presi-dente associazione Casa DiVittorio ed ex sindaco di Ce-rignola, con una frase ha sin-tetizzato l’essere sindacali-sta di Di Vittorio: “A Cerignolala foto di Peppino era postavicino al crocifisso, conside-rato quasi un secondo Dio”.Franco Persiano, segretariodello Spi di Foggia, ha messo

in evidenza i parallelismi esi-stenti tra passato e presente,oltre a far riferimento a unsindacalismo che qualcunovuole ridurre a vecchio ar-nese e ferraglia del novecen-to e che, invece, ha ancora unruolo attivo da spendere.Alle diciotto ci si è avviati alleconclusioni dinanzi a un au-ditorio ancora attento e for-temente coinvolto sui temitrattati.L’intervento di Wolfango Pi-

relli, segretario generale del-la Camera del lavoro di Lec-co, ha spostato un po’ l’ana-

lisi sull’importanza di averscelto il politecnico per lacommemorazione. La for-mazione, l’insegnamento, ilpolo culturale sono alla basedi una effettiva presa di co-scienza dell’agire sindacale eindispensabile presuppostoper costruire il futuro del-l’intera comunità.Il segretario generale delloSpi Lombardia, Stefano Lan-

dini, con un intervento ad ef-fetto, ha poi chiuso il conve-gno/commemorazione. ■

Caro Enzo, hai iniziato giovanissimo a lottare metten-do in gioco coraggio e responsabilità. Co-raggio, quando le scelte in favore delle clas-si deprivate da beni e diritti, creavano pa-radossalmente intorno alle persone come te,una cintura di diffidenza e di ostilità. Moltisi sentivano minacciati dalle idee nelle qua-li credevi e per le quali ti spendevi. Non erafacile, ma hai sempre agito con totale franchezza, rifuggendoda ipocrisie e patteggiamenti. Nella lotta per un mondo più giu-sto, accanto alle difficoltà, hai vissuto la gioia di condividerecon la comunità la gratuità di un’azione a vantaggio di molti;questa è stata la tua gioia e la tua molla durante il lungo mi-

grare dei giorni. Chi ha condiviso con te sentimenti e azioni,ed è ora qui presente, non può fare a meno di ricordarti con pro-fonda commozione e intenso rimpianto. Così come tutti colo-ro che insieme a te hanno operato e lavorato per realizzare iltuo sogno di giustizia sociale e che hanno beneficiato del tuoentusiasmo e della tua concretezza nell’azione, ti offrono nelricordo l’ultimo omaggio della loro gratitudine.

Direttivo lega Spi di Olgiate Molgora

Capo stazione delle FF.SS., aveva dapprima militato nella Cgil

come attivista, poi nel sindacato dei pensionati ed infine ave-

va fondato l'associazione Auser Olgiate e Calco nel maggio 2004.

Si è spento presso la sua abitazioni all'età di 90 anni. ■

Un fondo patrimonialeper il welfare territoriale

Sostenuto da Provincia e Fondazione Cariplo

La Fondazione della Provincia di Lecco e la Fondazione Cariplo hanno sostenuto nel tempola necessità di far fronte ai nuovi e crescenti bisogni sociali mediante la costruzione di un nuo-vo welfare plurale e ancorato al territorio, in una logica di integrazione e sussidiarietà, in unorizzonte di sostenibilità. Nel territorio lecchese, raccogliendo simili esigenze, e in coerenzacon le linee di indirizzo di Regione Lombardia, il Consiglio di rappresentanza dei sindaci, l’Asle l’amministrazione provinciale di Lecco hanno promosso la costituzione di un Patto territo-riale per il welfare. Fra le proposte emerse ha assunto un ruolo centrale l’ipotesi di costituireun Fondo di welfare locale per sostenere l’accesso ai servizi sociali e socio-sanitari.A fronte della necessità di sostenere finanziariamente la gestione dei nuovi servizi del sistematerritoriale di welfare e di supportare la sostenibilità della gestione delle altre unità d’offer-ta, la Fondazione della Provincia di Lecco ha promosso la costituzione di un Fondo patri-moniale in grado di garantire un flusso permanente di risorse che consenta la fruizione deiservizi anche alle fasce più deboli della potenziale utenza. Il patrimonio iniziale del fondo ammonta a 1,5 milioni di euro, ed è stato così costituito: 500milaeuro donazione di un privato, 250mila euro da Comuni del territorio. 750mila euro forniti dal-la Fondazione Cariplo. A questa cifra si è poi aggiungo un contributo di 20euro della Provinciadi Lecco. ■

Olgiate Molgora ricorda Enzo Narcotini

Di Vittorio: Lecco e Cerignola ne commemorano la figura

3 Novembre 1957- 3 Novembre 2014di Ernesto Messere

Matteo Valentino, Giancarla Pessina e Franco Persiano

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3Lombardia

Il dovere di riformare l’ItaliaL’autunno caldo di lavoratori, giovani e pensionati

di Stefano Landini – Segretario generale Spi Lombardia

Rivalutare le pensioni pernon condannare i pensionatia un progressivo, inesorabileimpoverimento ingiusto per-ché dopo 40 anni di contributile nostre pensioni non sonoun regalo di nessuno.Estendere gli 80 euro perchésenza equità non c’è giustiziasociale e senza giustizia so-ciale la storiella dello staresulla stessa barca – omet-tendo il piccolo particolareche un conto è viaggiare nelsalone delle feste e un altroè stare in una cabina senzaoblò o peggio in sala mac-chine – non regge. Stessoviaggio, ma niente a che ve-dere nel paragone su chirema e chi gozzoviglia fa-cendosi trasportare.In un paese dove la ricchezzaprivata raggiunge l’apice inEuropa, sarebbe un atto diequità (se no i soldi dove liprendiamo?) introdurre unatassa sui grandi patrimoni ecome atto minimo, una no taxarea che salvaguardi coloroche non hanno più gli occhinemmeno per piangere.Rimane poi il tema dell’in-vecchiamento della popola-zione. Un tema scomodo, chesi fa fatica a mettere in agen-da, ma che pone la questionenodale sulla quale misurareuno stato sociale che non de-rubrichi il fatto che uno statomoderno lo si misura ancheda come si tengono in consi-derazione gli anziani.Dentro questo tema c’è lagrande questione della nonautosufficienza, che non è iltema dei vecchi. Si pensi alcosto delle rette delle Rsa, or-mai iperbolico, all’inciden-za che ha sulle condizionieconomiche delle famiglie eallo scombussolamento cheuna famiglia deve affrontarenel tirarsi su le maniche (senon lo fa nessun altro) per ge-

stire un proprio caro privo diautonomia.Tutti questi temi in Lombardiali mettiamo sul tavolo, cer-cando soluzioni nel confron-to negoziale con la Regione,costruendo attenzione allostato sociale nel territorio.Ben 360 accordi non sonopoca cosa, sono il frutto delcostante lavoro unitario delsindacato dei pensionati edel nostro protagonismo suitemi fondamentali della ne-goziazione sociale.Questa nostra manifestazio-ne non è un esperimento inprovetta, qui c’è quella feliceanomalia italiana che attraesempre più i nostri coetaneiin Europa, anomalia costi-tuita proprio dai sindacatidei pensionati. Qui c’è metàdel sindacato confederale e,a volte, mi domando se nonci sia, da parte delle rispetti-ve confederazioni, una sot-tovalutazione del nostro ruo-lo. Qui c’è anche un pezzo di

gruppo dirigente, diattivisti che la storiadegli ultimi quaran-t’anni non la devonoleggere sui libri, cisono molti protagoni-sti di lotte e conquisteche hanno cambiatoin meglio questo pae-se. Molti di noi sonostati in prima fila du-rante una stagione im-portante, a cui mi vo-glio riferire, non peruna senile nostalgia,ma per sottolineareche quel sindacato,che a metà degli anni’70 era lì a un passodall’unità organica,non smarrisce la me-moria del fatto che

proprio l’unità del sindacato,senza la quale non c’è unitàdei lavoratori, non è una va-riabile indipendente dai ri-sultati che si ottengono.Ecco allora, qui cambiamoverso. C’è un senso di re-sponsabilità collettiva. Ogginoi facciamo uscire l’unitàdai tatticismi che sbiadisco-no la necessità, proprio quan-do tutto si spezzetta, pro-prio quando chi governa cer-ca il nemico quotidiano, pro-prio quando la crisi inducenella rassegnazione, e spessonella disperazione, lavorato-ri e pensionati. Mentre tantiragazzi e ragazze abdicanoandando altrove a costruireil loro futuro.Proprio adesso, se non oraquando, ci vuole un impegnoverso quel monito, tanto caroa Bruno Trentin: “Uniti si vin-ce”. Riattualizzare ciò è ur-gente, non si può far finta dinon vedere che è in gioco ilruolo del sindacato, lo svuo-

tamento del suo perime-tro politico, fino a met-tere in discussione la no-stra rappresentatività.Siamo preoccupati dicolmare il divario obiet-tivi/risultati, ciò rap-presenta un banco diprova ineludibile per unsindacato.Pesante è l’incidenzadella più grave crisi cheabbiamo attraversato,dentro questa crisi nonha retto il gioco di con-tenimento dei corpi so-ciali intermedi. Il mitodella decisione e dellarapidità non può offu-scare il merito delle scel-te che si fanno. E le scel-te sbagliate non diven-tano giuste solo perché“decido io” e lo faccio inquattro e quattr’otto.

Ecco allora il merito. Le nostreproposte per ricollocare il sin-dacato e smontare l’idea cheha pervaso l’immaginario col-lettivo: il sindacato come osta-colo. Dobbiamo uscire e allasvelta da questa strettoia.Siamo noi che chiediamo diriformare questo paese ac-cartocciato su se stesso. Èper questo che le riformenon possono apparire comeuna minaccia.E poi c’è la direzione di mar-cia: dove si vuole andare?E la strada che si sceglie è iltutto. E lo dobbiamo fare non ab-bassando mai la guardia suuna nuova etica pubblica,senza la quale non ci sarà ri-pristino di credibilità tra go-vernanti e governati. Il conflitto indirizzato versole proposte è il sale della de-mocrazia. Le riforme, se trovano ilconsenso dal basso, sonovere, mentre la politica sen-

za il consenso si riduce a tec-nica e a espediente per il co-mando.Questo è lo spazio politicoper il sindacato confederalee oggi noi, con queste nostremanifestazioni, vogliamo ria-prire uno spazio senza ver-gognarci di fare il nostromestiere.Non è la prima volta che cidobbiamo far carico del pae-se, non abbiamo scorciatoie.Dobbiamo ottenere risultatiper cancellare disuguaglianzeimmorali, coi salari e le pen-sioni più basse e le rendite piùoscene. Aiutare il lavoro, chilo cerca e chi il lavoro locrea, farli incontrare. Questodeve essere il nostro impegno.Noi qui in questa importanteparte d’Italia, mettiamo incampo il nostro capitale uma-no, l’unità dei sindacati dei

pensionati. Questa unità nontoglie nulla alle nostre ri-spettive, orgogliose, appar-tenenze. Pierre Carniti, Lu-ciamo Lama, Antonio Pizzi-nato, Giorgio Benvenuto sonostati grandi dirigenti delle ri-spettive organizzazioni, senzacon ciò smettere mai di scom-mettere sull’unità.Nonostante le nostre carted’identità, noi ci sentiamoparte determinante del sin-dacalismo italiano e vogliamovivere i nostri anni conti-nuando a essere curiosi del-la vita, non siamo arruggini-ti e, quindi, non siamo rotta-mabili!Ci sono idee che non invec-chiano mai: uguaglianza edignità sono tra queste.Servono il pragmatismo, ilrealismo ma serve anche le-gare ciò alla nostra storia.Abbiamo percorso tanta stra-da e, state sereni, ne vogliamopercorrere ancora un pezzoimportante! ■

Carla Cantone con Stefano Landini

in piazza a Roma il 25 ottobre scorso

5 novembre piazza San Babila

5 novembre all’interno del teatro Nuovo,

oltre a centinaia di pensionati, anche i giovani

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4Lombardia

Giovani e pensionati: per lo Spi non è un rapporto che passasolo attraverso la trasmissione della memoria. Lo dimostra ilprogetto che Spi Lombardia e Cremona stanno mettendo a pun-to con Obiettivo Lavoro, agenzia privata di collocamento,cooperativa Il gabbiano e l’Istituto tecnico Luigi Einaudi

di Cremona. Interessate saranno due quinte a indirizzo so-cio-sanitario.“Sia Obiettivo lavoro che la cooperativa – commenta Clau-

dio Dossi, segreteria regionale Spi – sono entusiaste di que-sto progetto così come lo siamo noi perché, per la prima vol-ta, cercheremo di far incontrare domanda e offerta di lavoro,i ragazzi infatti avranno la possibilità di confrontarsi con chi,al termine del loro percorso di studio, potrebbe essere il re-ferente per l’entrata nel mondo del lavoro”.Il progetto si svolge nell’arco scolastico 2014-2015 e prevedevisite presso le residenze sanitarie come presso le case del-la salute già operanti in Emilia Romagna, l’obiettivo è quellodi analizzare gli aspetti legati alle professionalità che gravitanoattorno al mondo della non autosufficienza e al socio-sanita-rio più in generale, non ci si limiterà alla residenzialità ma cisaranno anche momenti di approfondimento sull’assistenzadomiciliare e il mondo delle badanti. “Cercheremo, inoltre, dicollocare questo progetto – continua Dossi – nell’ambito de-gli orientamenti previsti dal recente accordo con la RegioneLombardia sul futuro del sistema socio-sanitario. Vorremmo,così far conoscere ai ragazzi il contesto entro cui opereran-no, che sarà caratterizzato dal crescente invecchiamento del-la popolazione. Stiamo anche valutando con Cgil Lombardial’opportunità di un intreccio con le risorse di Garanzia giovani,il progetto regionale di inserimento nel mondo del lavoro.” ■

Cgil, Cisl e Uil insieme a Spi,Fnp e Uilp hanno sottoscrit-to un nuovo accordo conl’assessorato alla Famigliache permetterà di dare aiuticoncreti alle persone con

disabilità gravissima in

dipendenza vitale.Una volta recepito l’accordocon delibera, le risorse ver-ranno erogate attraverso leAsl a cui dovrà essere fattaapposita domanda e solodopo aver avuto la certifica-zione, rilasciata dall’apposi-ta commissione Asl, che ri-conosce lo stato di salute.Le risorse ammontano com-plessivamente a 33.271.300euro.I pazienti, a cui sia stata cer-tificata la situazione di graveo gravissima disabilità in di-pendenza vitale secondo icriteri stabiliti dal ministerodella Salute, avranno diritto

a un assegno mensile di 1000euro della durata di un anno.Sono interessati:• persone affette da malattiedel motoneurone in stato ve-getativo a prescindere dall’età,per esempio i malati di Sla;• persone con età inferiore a65 anni se affette da altre pa-tologie;• persone con più di 65 annise affette da altre patologie,ma con già attiva una misuradi aiuto.Su richiesta delle organizza-zioni sindacali la Regione haesteso il benefico dell’asse-gno dei 1000 euro anche allepersone con più di 65 anni af-fette da altre patologie co-munque in dipendenza vitale,ne ha però limitato l’appli-cazione in via prudenzialeper non creare false aspetta-tive a tutti coloro che nonhanno ancora compiuto 70

Oltre 33 milioni di europer i disabili gravissimiIl sindacato firma un accordo con la Regione

Come procedereIl famigliare di un paziente grave o gravissimo in dipendenza vitale assistito a do-micilio deve:• presentare una domanda alla mia Asl di competenza indicando la misura B1della delibera 740 del 2013• attendere la chiamata per la visita della commissione Asl, se il paziente non ètrasportabile si farà a domicilioSe si riceve parere positivo ci sarà l’erogazione del buono di 1000 euro integra-to con ulteriori 500 euro se la persona è un minore oppure di 360 euro se è mag-giorenne e assistito in Adi.Se si ha un parente con le stesse condizioni di dipendenza vitale ma con pato-logie diverse dal motoneurone o stato vegetativo e con età superiore ai 65 anni,si deve sempre presentare una domanda all’Asl di riferimento, ma l’erogazioneavverrà a carico del Comune di residenza.

anni, in questo caso la valu-tazione verrà sempre fattadall’Asl territorialmente com-petente, ma l’erogazione saràa carico dei comuni che ri-ceveranno risorse adeguate.Ai pazienti in dipendenza vi-tale con disabilità grave egravissima se minori spetta,inoltre, un assegno mensile di500 euro e se in Adi con la mi-sura prevista di un buono di360 euro.I pazienti potranno fare do-manda per ottenere aiuti an-che dai Comuni una voltadefiniti i criteri di accessodelle deliberazioni 740 (maper la misura B2) e per le mi-sure previste nella delibera856.Se avete bisogno di maggio-ri informazioni e chiarimen-ti potranno venite agli spor-telli sociali per la non auto-sufficienza dello Spi. ■

Studio, lavoroe solidarietà

Parte il progetto Spi

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5Lombardia

Ti stanno tagliando i diritti!Firma anche tu

Contro la riduzione del finanziamento pubblico dei patronati

Con la legge di stabilità 2015,in discussione alla Camera, sevenisse approvata nel testovarato dal Governo, verreb-

be di fatto impedito ai pa-

tronati di svolgere “un ser-

vizio di pubblica utilità”.Verrebbe messo in discussio-ne il funzionamento stesso deiPatronati e l’attività di tutelagratuita rivolta ai lavoratori,pensionati e giovani.All’art. 26 comma 10 è pre-vista infatti la riduzione delfondo patronati di 150 milioni(-35%), oggi pari a 430 milio-ni e costituito presso il mi-nistero del Lavoro. Si ricorda che negli anni dal2011 al 2013 con la legge distabilità del 2010, il finan-ziamento pubblico era giàstato ridotto di 30 milioniper ogni anno.Il taglio è ottenuto riducendo,dal 2014, l’aliquota di finan-ziamento (prelevata dal mon-te contributi dei lavoratori di-pendenti) dallo 0,226 per-cento allo 0,148 percento. Siamo di fronte a un ennesi-mo attacco al welfare, ai di-ritti dei cittadini, al senso piùprofondo della tutela gratui-ta. Il governo si appropria disoldi non suoi perché il Fon-do patronati è alimentato

dai contributi previdenzialidei 21 milioni di lavoratorimessi a disposizione di unservizio gratuito per 50 mi-lioni di persone.Se l’articolo 26 della legge distabilità dovesse essere ap-provato così come è scrittoora, avrebbe un effetto de-vastante in primo luogo suicittadini buttati in balia di unmercato selvaggio e di fac-cendieri senza scrupoli.La riduzione strutturale alFondo patronati previsto dal-la legge di stabilità non co-stituisce un risparmio per lecasse dello Stato e mina se-riamente l’uguaglianza di ac-cesso ai diritti sancita dallanostra Costituzione. A contifatti, se lo Stato volesse man-tenere lo stesso livello di as-sistenza garantito oggi dai pa-tronati, dovrebbe spenderemolti più soldi di quanti nesottrae al Fondo.A fronte di un fondo di 430milioni annui, si calcola in-fatti che il risparmio per glienti di previdenza in terminidi razionalizzazione delle at-tività e semplificazione deiservizi supera i 630 milioni,cui si aggiungono i risparmiderivanti al sistema dellePrefetture e delle Questure

per cui i patronati raccolgo eistruiscono grandissima par-te delle pratiche inerenti il di-ritto di soggiorno. Sono oltre cento le presta-zioni sociali e previdenzialiper le quali il patronato assi-ste gratuitamente il citta-dino, dalla presentazione del-la domanda al suo esito po-sitivo. Il rimborso pubblico copre

soltanto circa il 30 % del-

l’attività complessivamen-

te svolta, mentre per il re-stante 70% non è previsto al-cun finanziamento, pur per-manendo l'obbligo alla gra-tuità del servizio in capo ai pa-tronati con conseguente costodi servizio a carico dell’orga-nizzazione promotrice.Inoltre, a seguito del pro-cesso di telematizzazione to-tale avviato dall’Inps, i pa-tronati stanno gestendoun’affluenza straordinaria dicittadini che si sono rivolti aloro per avere assistenza. L’Inps, che di fatto ha chiusogli sportelli al pubblico, nonha tenuto nella giusta consi-derazione la scarsa alfabe-tizzazione informatica che ri-guarda il 50-55% della popo-lazione italiana. Non è basta-to fornire agli utenti un Pin

per mettere in condizioneautomaticamente milioni dipersone di interloquire conl’Istituto previdenziale. I Patronati stanno affrontan-do questo strutturale au-mento di richieste di inter-vento senza avere nessun ri-conoscimento economico,ma anzi hanno dovuto as-

sumere molto personale,

con conseguenti maggiori

oneri a carico delle orga-

nizzazioni promotrici.Nel 2013 Inca, il patronatodella Cgil, in Lombardia haottenuto da Inps e Inail a fa-vore di cittadini lombardi oltre400mila prestazioni tra previ-denza, sostegno al reddito,ammortizzatori sociali, serviziai migranti, tutela dei danni allasalute, con un servizio gratui-to e accessibile a tutti i citta-dini, lavoratori, pensionati, an-che non iscritti alla Cgil. ■

Sottoscrivi la petizioneper la tutela dei Patronati:

firma anche tu!Per l’abrogazione del comma 10 dell’art. 26 della leg-ge di stabilità, sono state avviate una serie di ini-ziative politiche per sensibilizzare, sulle negative con-seguenze del taglio, sia i parlamentari della nostraregione che i nostri utenti.È stata avviata anche una raccolta di firme a so-stegno di una petizione che si può firmare rivol-gendosi alle sedi del nostro patronato Inca pressotutte le strutture di Camera del Lavoro Territoria-le oppure presso le sedi Spi della Lombardia.La petizione si può anche firmare on-line colle-gandosi al sito www.inca.it ,cliccando sul link del-la home page “ti stanno tagliando i diritti-firma su-bito la petizione”.

Pensioni e costo della vitagennaio di ogni anno.Quindi la pensione di gen-naio subisce un aumento, ri-spetto a quanto è stato sti-mato, in via previsionale, perquell'anno, ma anche il con-guaglio, negativo o positivo,determinato dalla variazionedefinitiva.

La perequazioneautomaticadal 2012 al 2016Nel 2014 è terminato il bloc-co dell’adeguamento al costodella vita stabilito dall’art. 24,comma 25 legge 214/2011 (laMonti-Fornero), con la qua-le fu stabilito che, per glianni 2012 e 2013, la pere-quazione automatica spet-tasse soltanto alle pensioni diimporto complessivo non su-periore al triplo del tratta-mento minimo in vigore l’an-no precedente.Alla fine del blocco non è sta-to ripristinato il sistema pre-cedente. La legge di stabilità per il2014 ha introdotto misureche limitano l’efficacia della

La perequazione automatica– o rivalutazione automaticadei trattamenti pensionistici– è un aumento applicato an-nualmente dall’Inps a tutte lepensioni, sia private che delsettore pubblico, per ade-guarne l’importo agli aumen-ti del costo della vita (infla-zione) al fine di consentire alpensionato di conservare ilpotere di acquisto goduto du-rante la condizione attiva. Ilvalore assunto come riferi-mento è l'indice Istat dei prez-zi al consumo per le famigliedi operai e impiegati.

Come funzionaAlla fine di ogni anno, inbase alla variazione del costodella vita accertata dall’Istat,con un decreto del ministerodell’Economia e delle Fi-nanze, viene stabilita la va-riazione previsionale, stima-ta in via provvisoria, edespressa in percentuale, daapplicarsi per l’anno in cor-so sull’importo della pensio-ne mensile. Viene conte-stualmente determinata an-

che la percentuale di varia-zione definitiva, da applica-re per l’anno precedente, insostituzione di quella previ-sionale.La differenza tra la variazio-ne previsionale e quella de-finitiva comporta un con-guaglio, da applicare allepensioni, che può essere:• positivo, se la variazionedefinitiva è stata superiore,rispetto a quella previsiona-le; in questo caso, la diffe-renza viene corrisposta alpensionato in aggiunta allapensione;• negativo, se variazione de-finitiva è stata inferiore, ri-spetto a quella previsionale;in questo caso, la differenzaviene sottratta dall'importodella pensione percepita dalpensionato, in un'unica rata,per le pensioni Inpdap o indue rate, per quelle Inps.L’adeguamento delle pensio-ni, con la variazione defini-tiva per l’anno appena tra-scorso e con la variazioneprevisionale per l’anno nuo-vo produce effetto dal 1°

perequazione per altri treanni dal 2014 al 2016. In con-seguenza di queste disposi-zioni, il sistema di rivaluta-zione differenziata per fascedi importo all’interno dellastessa pensione viene ac-cantonato per i prossimi treanni. Dal 2012 al 2016 il danno

economico, al potere d’ac-

quisto delle pensioni, è

non solo evidente ma an-

che permanente.Le nuove regole prevedonoche l’aliquota di aumento,spettante a ogni pensione aseconda del gruppo in cui sicolloca, venga applicata al-l’intero importo della pen-sione.

L’aumento nel 2104Il valore previsionale di pe-requazione per il 2013, pari al3%, è stato confermato nellastessa misura, pertanto, agennaio 2014 non vi è statoalcun conguaglio.Le pensioni sono state au-mentate, sempre dal 1° gen-naio 2014, con il valore pre-

visionale di perequazionepari all’1,2%, tuttavia l’indicedei prezzi degli ultimi tremesi del 2013 ha avuto unadinamica inferiore, perciò ilvalore previsionale è stato ri-dotto all’1,1%.

E nel 2015?Proviamo a fare delle previ-sioni. A gennaio 2015 ci saràperciò sicuramente un con-guaglio a debito a seguito del-l’attribuzione di un importoprevisionale maggiorato di0,1 punto percentuale. Dai dati Istat emerge chel’inflazione nel 2014 si atte-sterà probabilmente intor-no allo 0,30%. Questo significa che le pen-sioni, beneficeranno (se cosìsi può dire) di un adegua-mento più che misero.Con l’incremento dello 0,30%,l’importo del trattamento mi-nimo salirebbe da 500,88 a502,38 euro al mese. ■

Nel prossimo numero di Spi

Insieme pubblicheremo tut-ti i nuovi importi per il 2015.

SpiInsieme06.2014 Lombardia 11-14-14:Layout 1 15-11-2014 14:58 Pagina 3

6Lombardia

Redazioni locali:Romano Bonifacci, Silvia Cerri,Fausta Clerici, Simona Cremonini,Alessandra Del Barba,Lilia Domenighini, Lorenzo Gaini,Osvaldo Galli, Pierluigi Zenoni.Direttore responsabile

Erica Ardenti

Editore:Mimosa srl uninominaleAmministratore unico Valerio ZanollaVia Palmanova, 24 - 20132 Milano

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Sped. in abb. post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96Filiale di Milano

Euro 2,00Abbonamento annuale euro 10,32Abbonamenti tel. 022885831

Progetto grafico e impaginazione:

A&B - Besana in Brianza (MB)

Prestampa digitale, stampa, confezione:

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*Le quote indicate sono individuali e in camera doppia.

L’asilo di San Giovanni delDosso è diventato una realtà.È stato, infatti, inaugurato loscorso 18 ottobre con una bel-lissima e allegrissima ceri-monia cui hanno partecipatogenitori, bambini e anche inonni. L’asilo è frutto dellacollaborazione tra Spi, allaraccolta fondi avevano ade-rito tutti i comprensori, el’amministrazione comunale,un impegno voluto proprioper aiutare la popolazioneduramente provata dal terre-moto del 2012 nel segno diuna collaborazione tra pen-

Diamo asilo alla speranza è una realtà!

La struttura inaugurata lo scorso 18 ottobre a San Giovanni del Dosso

sionati e giova-nissimi, con unvero e propriosguardo rivolto alfuturo.In occasione del-l’inaugurazionedell’asilo il segre-tario generale del-lo Spi lombardo,

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Stefano Landini, ha scrittouna lettera al presidente delconsiglio Matteo Renzi.“Può apparire strano che unsindacato pensionati si siaimpegnato per dare unamano, nella ricostruzione,proprio per un asilo. Per loSpi è continuare a essere sestessi. Infatti, ogni mattina

migliaia di attivisti del no-stro sindacato nelle nostresedi, aiutano le persone ad ar-rabattarsi nei meandri dellavita di tutti i giorni. (…)Oggi a San Giovanni del Dos-so compiremo un bel gesto,un asilo è investire sul futuro.Gli abitanti di quel paese,colpiti nei loro affetti più cari,si sono dati da fare per rico-struire e per lo Spi è stato na-turale essere con loro. Sonosicuro che oggi qui c’è l’Italiache piace a Lei. Ecco perchénon mi capacito di questa si-tuazione paradossale: Lei cer-ca alleati nell’Italia migliore,senza presunzione questa Ita-lia trova nel sindacato una suarappresentanza. Quando,come giustamente Lei fa, vi-sita qualche azienda, si ritagliqualche minuto, venga in unsede Spi, ce ne sono in tan-tissimi comuni, la ospiteremovolentieri, conoscerà lo Spi esarà difficile che se ne vadasenza chiederci la tessera”. ■

Musicaper voiTanta buona musica inregalo per voi, anchequest’anno con la sta-gione di concerti diAtelier Musicale, or-ganizzati dall’associa-zione culturale Secon-do Maggio.Dopo i primi concertiche si sono tenuti traottobre e dicembre, siriprende il 17 gennaio,con Mattia Cigalini

ed Enrico Zanisi Duo

News generations.I concerti si tengono ilsabato pomeriggio alle17.30, presso l’Audito-rium Di Vittorio in C.sodi porta Vittoria 43. Lo Spi Lombardia el’Associazione cultu-rale Secondo Maggiomettono a disposizionedei lettori di Spi Insie-me degli abbonamentigratuiti.Come fare per averli?

Chiamate Spi Lom-

bardia 02.2885831. ■

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7Lecco

Coordinamento donnedue importanti incontri

di Nunzia Bianchi

È mezzanotte meno un quar-to, dieci pullman in via Be-sonda, tra la sede sindacalee il parcheggio del super-mercato. La calca di chi ar-riva all’ultimo momento e iltrambusto di giovani delegatialla loro prima manifesta-zione sindacale.I pensionati sono già partitiieri alle sei del mattino, duepullman, tanti attivisti delleleghe ma anche qualche vol-to nuovo deciso questa voltaa farsi sentire, non è piùtempo di rimanere a casa.E se chiedi a qualcuno ilperché di quel voler per for-za esserci, ti senti risponde-re: “Deve cambiare musica ilgoverno Renzi, deve capireche nel paese si sta svilup-pando un’opposizione de-mocratica che non si ferme-rà perché cammina sulle

gambe di milioni di personeche ogni giorno mandanoavanti il paese”.Alle 9.30 parte il corteo dapiazza della Repubblica,uno dei cortei, forse quellopiù numeroso. Un serpen-tone gigantesco, immagini,suoni, striscioni. Tante sto-rie e tanta voglia di farsisentire, di testimoniare la

propria presenza.Un milione in piazza, alme-no questi sono i numeri cherieccheggiano, sarà vero? Ame sembra una folla ocea-nica. Non si passa a voltemanca l’aria. Su questa ma-nifestazione vanno scari-candosi diversi problemi apartire dal morso della cri-si con la sofferenza occu-

pazionale conseguente alladiaspora della politica a si-nistra con i messaggi tran-cianti sulle operazioni che ilGoverno ha scaricato sulmondo del lavoro e sullesue rappresentanze.Restano le sfide da af-

frontare e le battaglie a

cui andare incontro, primatra tutte quella contro la Leg-

ge di Stabilità che, se non ver-rà modificata entro il 2015,condannerà a morte i patro-nati o li costringerà a un ra-dicale ridimensionamento ri-ducendo drasticamente i di-ritti di cittadinanza lavoratorie pensionati. Alle 13 l’inter-vento della Camusso, riani-ma la piazza mentre le codedei cortei non riescono a en-trare in San Giovanni. Trop-pa gente, erano più di diecianni che non si vedeva unamanifestazione così. E le pa-role dall’alto del palco inon-dano la piazza, una doccia disperanza.Al lavoro e alla lotta. Avanticon la protesta perché “nonsiamo tristi e non siamo sco-raggiati. Nessuno, neanchequesto governo potrà can-cellare la voce del lavoro”. Si-curamente non finisce qui. ■

Il 7 ottobre si è tenuta una’assemblea molto partecipata, ricca di interventi e proposte.Democrazia paritaria, motivazione dei volontari, importanza e uso ottimale del tempo nel-l’organizzazione sindacale, formazione,violenza sulle donne: questi i temi emersi dalla re-lazione e dagli interventi. Inoltre da più interventi è emersa la necessità di uno stretto col-legamento con le donne delle categorie Cgil per meglio dare voce e risposte ai problemidella concili azione dei tempi di lavoro e di cura.Erano presenti Carolina Perfetti segretaria regionale e responsabile del Coordinamentodonne, Erica Ardenti del Coordinamento donne regionale e Marco Brigatti, nuovo se-gretario generale di Lecco e diversi segretari di lega. Inoltre l’assemblea ha eletto Nunzia

Bianchi responsabile provinciale del Coordinamento e le compagne Giusi Carozzi, Ro-

salba Cesana, Raffaela Lamberti, Emiliana Nava, Franca Ongania, Franca Panzeri,

Anna Quaroni, Rita Scanagatta come componenti del Coordinamento donne regionale.Martedì 11 Novembre il Coordinamento ha presentato la pubblicazione Io donna nel sin-

dacato. Il libro nasce come contributo alla riflessione, nella nostra organizzazione, delledonne impegnate nel sindacato che hanno partecipato al percorso formativo autobiografi-co. Tale percorso, partendo dalla storia personale/professionale, ha portato a riflettere sulproprio ruolo nel sindacato, focalizzando il rapporto tra l’appartenenza di genere e l’attivi-smo sindacale, in un’ottica di cambiamento e di valorizzazione delle differenze.A commento e maggiore valorizzazione dello scritto autobiografico, l’intervento di Duccio

Demetrio, fondatore della Libera università dell’autobiografia di Anghiari. ■

Visita ai Forti di Montecchio e Fuentes a Colico

Numerosi pensionati della lega Spi Lec-co città hanno avuto l’opportunità gio-vedì 2 ottobre di visitare i Forti di Mon-

tecchio e Fuentes, situati nel comunedi Colico. Recentemente sono stati ulti-mati i lavori di restauro del Forte diMontecchio, l’opera militare difensivapiù moderna e più importante dell’AltoLago; è una delle fortezze meglio con-servate al mondo, come hanno avutomodo di ben illustrare le guide che han-no accompagnato i pensionati lecchesi.Il Forte fu realizzato tra il 1912 e 1914 ed è munito di una batteria di 4 cannoni sostanzial-mente mai usati ed ancora in perfetta efficienza. Si è visitato poi il forte di Fuentes situa-to al culmine della collina che domina le vallate circostanti. ■

25 ottobre: tutti a Romadi Ernesto Messere

Ricordando le fucilazioni

in Val Biandinodi Sergio Fenaroli

L’11 e 12 ottobre scorsi nel Comune di Introbio nella Val Bian-dino si sono svolte due intense giornate per ricordare i ra-strellamenti e le fucilazioni poste in atto dai nazisti e dai fa-scisti delle brigate nere, che settanta anni fa nell’ottobre 1944,solo in Valsassina e nell’alto lago di Como fecero ben cento-trenta vittime tra i giovani partigiani rifugiati sulle nostre mon-tagne, quindici di loro solo nella Val Biandino. Nel bellissimopalazzo comunale di Introbio sono stati esposti quaranta pan-nelli, che documentano le varie fasi che hanno segnato il Se-condo conflitto mondiale sino alla Liberazione, una mostravalidissima per tutti, ma in particolare per i giovani nelle scuo-le. L’Anpi di Lecco, ha effettuato con Poste italiane l’annullodei francobolli che ricordano i drammatici eventi di settan-ta anni fa. Domenica 12 ottobre il rifugio e Santuario della Ma-donna della Neve ha ospitato la cerimonia religiosa in com-memorazione dei giovani caduti officiata dal Prevosto di Lec-co don Franco Cecchin, e si è manifestata grande simpatia ecoinvolgimento tra le oltre cinquanta persone convenute. Mol-ti gli intervenuti: semplici cittadini, attivisti e militanti sindacali,alcuni sindaci dei Comuni coinvolti, il segretario della Cgil diLecco e il vice presidente dell’Anpi nazionale Luciano

Guerzoni. Quest’ultimo ha tenuto un intervento in cui ha co-niugato il valore e il significato del sacrificio di quelle giova-ni vite, con gli obbiettivi e la lotta che ancora tutt’oggi ci coin-volge nel garantire la democrazia e la libertà. In questo gran-de e naturale anfiteatro della Val Biandino, circondato da unacornice di monti, dominato dal Pizzo dei Tre Signori e avvoltoda una coltre di nebbia, si è tenuto a fine giornata uno spet-tacolare concerto con musiche e canti della Resistenza. ■

SpiInsieme06.2014 Lecco 11-14-14:Layout 1 15-11-2014 14:54 Pagina 5

Avey Denis

e Broomby Rob

Auschwitz. Ero il numero 220543Newton Compton

di Ernesto Messere

Denis Avey è un prigionierodi guerra inglese, che du-rante il giorno è costretto ailavori forzati insieme ai de-tenuti ebrei. Dalla sua po-stazione comincia a capirequale sia l’orrore che atten-de quegli uomini,consunti e stra-volti, quando lasera fanno rientroal loro campo.Comprende l’atro-cità del destinoche attende quegliuomini, ma Denissente di voler ve-dere con i propriocchi: in un gesto

che ha dell’incredibile, scam-bia la sua divisa da militarecon gli stracci a righe di unebreo di nome Hans, ed en-tra nell’inferno di Auschwitz.Da quel momento ha inizio lasua lotta per salvare la pro-pria vita e quella di tanti al-tri prigionieri ebrei. La sua te-stimonianza, a tratti quasigiornalistica, ha permessodi gettare una luce inedita suuno dei massacri più terribi-

li della storia del-l’umanità. La sto-ria è stata resapubblica per laprima volta da ungiornalista dellaBbc, Rob Broom-by, nel novembre2009. Grazie a luiDenis ha potutoincontrare la so-rella del giovane

ebreo che salvò dal campo.Nel marzo del 2010, con unacerimonia presso la resi-denza del primo ministro delRegno Unito, è stato insi-gnito della medaglia comeeroe dell’Olocausto.

Alicia Gimenez-Bartlett

Una stanza tutta per gli altriSellerio editore Palermo

di Manuela Maiocchi

L’autrice, nota scrittrice spa-gnola di gialli incentrati suipersonaggi di Petra Delicadoe Fermin, ha elaborato unopseudo diario di Nelly, do-mestica di Virginia Woolf, ri-costruendone la storia daglistessi diari di Virginia, che tut-to annotava, da informazionistoriche documentate. NellyBoxell, cuoca e domestica incasa Woolf, vive un bisogno

di emulazione del-la sua padrona, diammirazione e af-fetto, di invidia edelusione, di in-sofferenza ed infi-ne di odio. QuandoNelly viene a sa-pere, al mercato,della concessionedel voto alle donnecorre da Virginia che rimanefredda e anzi spiega che quel-la è solo una piccola con-cessione per tenere buone lepersone. Questa frattura è lacostante tra il mondo intel-lettuale emancipato di Virgi-nia e il mondo concreto quo-tidiano di Nelly, che spingeràquest’ultima a prendere ledistanze dai suoi padroni. Illegame che si crea non con-sente alla servitù di rivendi-care nulla perché mettereb-

be in discussione irapporti affettivi.Si chiede Nelly:questa gente stra-na è più felice?Non soffre più diun operaio chedeve dar da man-giare ai suoi figli?Forse sì, almenoun operaio sa che

sua moglie e i suoi figli sonoa casa ad aspettarlo e che lìpuò starsene in pace, maloro… si complicano la vitaperché non hanno altro dafare e hanno troppo tempoper pensare. Virginia è pro-gressista, favorevole alle con-quiste sociali, ma di frontealla sua serva ha solo pre-giudizi e quando Nelly riven-dica con forza la sua indivi-dualità e i suoi diritti finisceper licenziarla. ■

Taccuino letterario Libri a più voci…

8Lecco

Allena-Menti, il giovane

anziano previene le demen-

ze e diventa risorsa attiva

per l’altro. Questo il nomedel progetto realizzato da Au-ser Filo d’Argento Lecco incollaborazione con Anteas eAuser Insieme T.U. ProgettoEssere. Un titolo che neesplicita chiaramente le fina-lità concrete, che sono quelledi prevenire le demenze, dicontrastare la solitudine el’isolamento degli anziani, fa-vorendo così il loro essere ri-sorse attive per la comunità.L’iniziativa, sostenuta dallaFondazione provinciale e dauna donazione effettuata

dalla Fondazione Mamminidi Lecco, è nata per rispon-dere a un’evidente necessitàdel territorio lecchese che sicaratterizza per l’invecchia-mento continuo della popo-lazione over 65, che rappre-senta il 20,37% dell’interapopolazione.In questo contesto, il proget-to Allena-Menti vuole essereun’occasione per quella cre-scente fetta di giovani anzia-ni, persone in salute che af-frontano un grande cambia-mento di vita dato dalla finedella propria esperienza la-vorativa ma hanno le energiee la voglia per continuare a

misurarsi con la frenesia del-la vita moderna, conosconole proprie aspettative di vita,hanno sentito parlare delproblema demenze, sannoche ad oggi non esiste unacura. Il progetto intende per-ciò andare a prevenire pato-logie neuro-degenerative eforme di depressione chepossono affliggere questa fa-scia di popolazione e intacca-re il loro status di anziani gio-vani e attivi. È rivolto a tuttele persone, residenti in Leccoe provincia, di età compresatra i 60 e i 75 anni, che nonpresentino segni e sintomi diiniziali difficoltà di memoria

o di una patologia cerebraledegenerativa. L’iniziativa Al-

lena-Menti si articola in unciclo di dieci incontri, con ca-denza quindicinale, svolti inpiccoli gruppi. Le attività cheil progetto propone sono didue tipi: realizzazione diViaggi virtuali – proiezione diimmagini, un’avventura diviaggio, un’esperienza di co-noscenza per aprire una fine-stra sul mondo – ma anche lapartecipazione ad attività divolontariato proposte da Au-ser e Anteas, per mettere ingioco le proprie risorse alservizio della comunità loca-le. I gruppi di allenamento

mentale saranno coordinatida un neurologo. Il neuropsi-cologo curerà gli aspetti le-gati alla memoria e alle prin-cipali funzioni cognitive.Ogni gruppo sarà chiamato aesercitarsi, in modo da sti-molare le diverse funzionicognitive tra cui la capacitàdi memorizzazione, attenzio-ne, linguaggio. Il progetto hainiziato il suo percorso conl’avvio di tre gruppi: sono an-cora disponibili diversi postiper i gruppi che si inizieran-no il loro percorso dal mesedi gennaio 2015.Per informazioni: Auser Fi-

lo d’Argento 0341 216035. ■

Al via il progetto Auser Allena-MentiDieci incontri organizzati dall’Auser Filo d’Argento Lecco

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