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LEZIONE 1° Presentazione del programma STORIA DELL’ARTE CLASSI III B, C, E (prof.ssa M. Lisa Guarducci) RIFLESSIONE: IL VALORE DELLE IMMAGINI. Die Bild, tabloid tedesco, è uscito l’8 settembre 2015 senza foto. E questo per dimostrare l’importanza delle immagini, dopo il dibattito sull’opportunità di pubblicare lo scatto che ha raccontato al mondo intero la morte del bambino curdo sulla spiaggia turca. Ha dichiarato il direttore Axel Springer : «Le foto svegliano delle emozioni dentro di noi. Ci mostrano momenti belli ma anche crudeli. Ci fanno partecipare ai sentimenti degli altri… Oggi per dimostrare tutto questo rinunciamo alle foto». Maurizio CATTELAN, 2004, Porta Ticinese - Milano 11 settembre 2001

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LEZIONE 1° Presentazione del programma STORIA DELL’ARTE CLASSI III B, C, E

(prof.ssa M. Lisa Guarducci)

RIFLESSIONE: IL VALORE DELLE IMMAGINI.

Die Bild, tabloid tedesco, è uscito l’8 settembre 2015 senza foto. E questo per dimostrare l’importanza delle

immagini, dopo il dibattito sull’opportunità di pubblicare lo scatto che ha raccontato al mondo intero la

morte del bambino curdo sulla spiaggia turca. Ha dichiarato il direttore Axel Springer : «Le foto svegliano

delle emozioni dentro di noi. Ci mostrano momenti belli ma anche crudeli. Ci fanno partecipare ai

sentimenti degli altri… Oggi per dimostrare tutto questo rinunciamo alle foto».

Maurizio CATTELAN, 2004, Porta Ticinese - Milano

11 settembre 2001

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La Storia dell'Arte

*A che cosa serva la storia dell'arte? Come tutte le scienze (in particolare le scienze storiche) serve per capire. Serve

per capire un mondo inondato da immagini senza subirle

passivamente, sapendone smontare e ricostruire i

meccanismi di persuasione. Se rinunciamo a capire,

faremo come i ciechi della parabola illustrata da

Brueghel [P. Brueghel il Vecchio, Parabola dei ciechi,

1568, Napoli]: quando un cieco guida l'altro, tutti cadono

nella fossa.

*Fare «storia dell'arte» non è ovvio: tutte le civiltà

umane hanno prodotto "arte", pochissime hanno

prodotto anche una narrazione di eventi dell'arte.

*La storia dell'arte dei moderni (e anche la nostra) è figlia dei Greci. Le principali linee portanti del discorso storico-

artistico sono tutte già ben attestate nell'antichità: l'idea di uno sviluppo storico, o "progresso", dell'arte, che talvolta si

accompagna a quella, simmetrica, del suo fatale declino; la suddivisione degli artisti per scuole regionali; la distinzione

e la definizione di personalità artistiche individuali; il giudizio di qualità, coi relativi linguaggi; la descrizione di opere.

*La più antica letteratura di "storia dell'arte” nasce nella Grecia classica prima nella forma di trattati tecnici (il trattato

sul Partenone del suo architetto, Ictino; quello di Policleto su una sua statua, detta Canone), poi con libri sulla pittura

e la scultura scritti da artisti o da intellettuali. In tal modo il discorso sull'arte, che si era sviluppato nelle botteghe degli

artisti, entrò nello spazio letterario, rivolgendosi a un pubblico potenziale non di soli artisti.

*Nel mondo romano vanno ricordati Plinio il Vecchio (+79) col suo Naturalis Historia (elenco degli artisti antichi -

forse si tratta della traduzione da un sommario greco di storia dell'arte, che Plinio avrebbe tradotto e aggiustato qua e

là, aggiungendovi i capitoli nei quali si elencavano le numerose statue greche esistenti a Roma), Quintiliano (+96) con

l'Institutio oratoria (lettura approfondita e competente di artisti e opere greche portate ad esempio) e Vitruvio (+15

a.C.) col De Architectura (dedicato ad Augusto, è l'unico testo sull'architettura giunto integro dall'antichità, divenendo

così il fondamento teorico dell'architettura occidentale; riporta brani dal Canone di Policleto).

*Nel Medio Evo Francesco Petrarca comperò (1350) a Mantova un manoscritto della Naturalis Historia e a margine vi

tracciò di suo pugno un disegno simbolico di Roma commentandolo: «Non ci fu mai nulla di così mirabile in tutto il

mondo». Nello stesso anno acquistò anche un manoscritto dell'Institutio oratoria di Quintiliano. Egli fu il primo a

tentare creativamente la lettura combinata dei testi antichi (specialmente Plinio e Quintiliano) per intendere il lavoro

degli antichi maestri.

*Nel Rinascimento si segnalano i tre Commentarii di Lorenzo Ghiberti (1450 circa), che contengono biografie di artisti

organizzate secondo una parabola evolutiva il cui inizio è individuato nell'antichità greco-romana (ripreso dalla

Naturalis Historia: la conoscenza di Plinio e Vitruvio è il presupposto di ogni scritto del Quattro e Cinquecento italiano).

Un posto a parte occupano le originali proposte teoriche di Leon Battista Alberti, con il De re aedificatoria (c. 1452) , il

De pictura (c. 1435) e il De statua (c. 1440). Questi ed altri esperimenti confluirono nel testo-cardine di Giorgio Vasari,

le Vite (1550; 1568): organizzata per biografie, l’opera si propone di dimostrare la centralità di Firenze nell’arte

moderna, subentrando ad Atene e Roma nel mondo antico. Su questo modello italiano di storia dell'arte in senso

evolutivo e biografico sono esemplati gli scritti del resto d'Europa.

*Nel Settecento compare una narrazione che assorbì le biografie individuali entro la vasta cornice di uno sviluppo

artistico unitario: la Storia dell'arte presso gli antichi di J. J. Winckelmann (1764). Di essa è notevolissimo l'impianto

teorico ma forse ancor più il fatto che, pur limitandosi alla storia dell'arte antica, essa segnò di fatto la nascita di una

nuova storia dell'arte nutrita da intenti etici e pedagogici che trovarono vasta risonanza in tutta Europa. Ne è

testimone il vasto affresco, organizzato per scuole, della Storia pittorica dell'Italia di Luigi Lanzi (1792-96) che molto

deve all'incrocio fra Vasari e Winckelmann: da qui sono partite le linee evolutive che arrivano fino ad oggi.

[Da: Salvatore Settis, Noi, inventori della storia dell'arte, 2012 ]

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Gio Ponti (Milano, 1891 – 1979)

[architetto, designer e saggista italiano tra i maggiori del XX secolo]

AMATE L’ARCHITETTURA (1957)

amare l’architettura è amare il proprio Paese *…amate l'architettura, la antica, la moderna / amate l'architettura per quel che di fantastico, avventuroso e solenne ha creato - ha inventato - con le sue forme astratte, allusive e figurative che incantano il nostro spirito e rapiscono il nostro pensiero, scenario e soccorso della nostra vita / amatela per le illusioni di grazia, di leggerezza, di forza, di

serenità, di movimento che ha tratto dalla grave pietra, dalle dure strutture/ amatela per il suo silenzio, dove sta la sua voce, il suo canto, segreto e potente / amatela per l'immensa gloriosa millenaria fatica umana che essa testimonia con le sue cattedrali, i suoi palazzi e le sue città, le sue case, le sue rovine *amate l'architettura antica e moderna: esse han composto assieme quel teatro che non chiude mai, gigantesco, patetico e leggendario, nel quale noi ci moviamo, personaggi-spettatori vivi e naturali in una scena «al vero», inventata ma vera: dove si avvicendano giorno e notte, sole e luna, sereno e nuvole, vento e pioggia, tempesta e neve: dove ci sono vita e morte, splendore e miseria, bontà e delitto, pace e guerra, creazione e distruzione, saggezza e follia, gioventù e vecchiaia: l'architettura crea lo scenario della Storia, al vero, parla tutti i linguaggi… *amate l'architettura perché siete italiani, o perché siete in Italia; essa non è una vocazione dei soli italiani, ma è una vocazione degli italiani: l'Italia l'han fatta metà Iddio e metà gli Architetti: Iddio ha fatto pianure, colli, acque e cieli, ma i profili di cupole facciate cuspidi e torri e case, di quei colli e di quei piani, contro quei cieli, le case sulle rive che fanno leggiadre le acque dei laghi e dei fiumi e dei golfi in scenari famosi, son cose create dagli Architetti… *amate l'architettura per le gioie e le pene alle quali le sue mura, sacre all'amore ed al dolore, hanno dato protezione, per tutto quello che hanno ascoltato (se i muri potessero parlare!) ed hanno conservato in segreto: amatela per la vita che s'è svolta in essa, per le gioie, i drammi, le tragedie, le follie, le speranze, le preghiere, le disperazioni, i delitti stessi che rendono sacro ogni muro: muri, pieni di storia, di fatica, di vita e di morte, di poesia, di follia, di ricchezza e di miseria / amate l'architettura per gli incantesimi che ha creato attorno a noi, attorno alla nostra vita; pensate ancora a Venezia, pensate alle enormi cattedrali, ai monumenti sublimi; anche quelli che furon palazzi privati, se sono belli, appartengono a tutti perché appartengono alla cultura; la loro « bellezza privata » fu per « l'eccezione, sogno o follia che li originò », fu per una volta soltanto di un uomo solo o di una famiglia sola, ma poi la Storia l'ha consegnata a noi tutti: il monumentale, cioè l'opera che funziona sul piano «perpetuo» e disinteressato dell'arte e della gloria umana, è sociale, i monumenti sono sociali: il più povero dei veneziani dice da padrone « il mio San Marco » ed entra: Venezia non è nemmeno soltanto sua, è di tutti, è della civiltà *amate l'architettura moderna, dividetene gli ideali e gli sforzi, la volontà di chiarezza, di ordine, di semplicità, d'onestà, di umanità, di profezia, di civiltà; amate l'architettura moderna, comprendetene la tensione verso una essenzialità, la tensione verso un connubio di tecnica e di fantasia, comprendetene i movimenti di cultura, d'arte e sociali ai quali essa partecipa; comprendetene la passione; amatela nei grandi maestri d'oggi, in Le Corbusier, in Mies van der Rohe, in Gropius, in Nervi, leggete i loro libri, conoscetene le opere. *amatela, l'architettura moderna, nei suoi giovani architetti d'ogni paese, valorosi ed entusiasti; nel suo grembo, con questi giovani, è il futuro, cioè il mistero delle infaticabili creazioni e delle speranze umane *amate gli architetti moderni ma siate duramente esigenti con essi: è il modo vero di amarli, di operare con loro e per loro: richiamateli sempre alla loro responsabilità, alla purezza che animò ed anima i loro movimenti: essi non debbono seguitare gli stili del passato (sarebbe più facile), ma debbono seguitare la nobiltà che gli stili del passato ci dimostrano nell'incanto delle opere più pure (è il difficile); essi debbono salvare quel che il passato ha fatto, perché appartiene alla loro arte, ed è il loro blasone nella storia; essi debbono operare nella misura di quello che il passato ci ha dato, procedere con pari valore per non esserne indegni e per essere degni *amate le meravigliose materie dell'architettura moderna: cemento, metallo, ceramica, cristallo, materie plastiche *esigete da loro case felici e perfette per confortare la vostra vita, con una architettura civilissima bella serena luminosa sonante chiara colorata e pura. esigete che onorino il vostro lavoro, con civilissimi edifici per la vostra attività. esigete da loro scuole e istituti bellissimi civili luminosi per i vostri figli. esigete da loro teatri e cinematografi stupendi per la vostra cultura e il vostro diletto, per il vostro bisogno quotidiano di favola. esigete da loro stadi magnifici per i vostri giochi. essi devono fare biblioteche perfette per le vostre letture, perfette pinacoteche per la pittura, musei pieni di vita per lo specchio del passato, auditori meravigliosi per la musica, chiese protettrici della preghiera, della speranza e dell'affanno degli uomini. esigete da loro ambienti solenni e severi per elevare i pensieri ed i gesti della politica. esigete edifici perfetti per governare l'ordine della civiltà, per il Buon Governo. .. *esigete da loro, sempre, una architettura piena di simpatia umana, piena di immaginazione, nitida, essenziale, pura: pura come un cristallo…

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PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA

GRECIA

EGITTO

MESOPOTAMIA

ROMA

EUROPA

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MEDIOEVO