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ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGI STICI Lezione N.10 Non c’è vento favorevole per chi non sa in che porto vuole andare. (Seneca) Anno Accademico 2013 - 2014 1

Lezione N.10 Non c’è vento favorevole per chi non sa in che porto vuole andare. (Seneca) Anno Accademico 2013 - 2014 1

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  • Lezione N.10 Non c vento favorevole per chi non sa in che porto vuole andare. (Seneca) Anno Accademico 2013 - 2014 1
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  • INTERMODALIT UN NUOVO PARADIGMA I cambiamenti delleconomia globalizzata hanno allontanato i luoghi di produzione da quelli di consumo generando: NUOVE MAPPE DEI FLUSSI LOGISTICI che hanno richiesto una riduzione delle distanze funzionali con la rottura dei classici schemi di trasporto che si sono trasformati in logistica integrata . MA COSA HA RESO POSSIBILE TUTTO CI? LINTERMODALIT LUNITIZZAZIONE DEI CARICHI PRESUPPOSTO PER LINTERMODALIT utilizza unit di traffico intermodali UTI 2
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  • FLUSSI LOGISTICI 3
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  • VANTAGGI ECONOMICI DEL TRASPORTO COMBINATO Come si evince dal diagramma di Hoover che abbiamo gi esaminato in altre lezioni i vari modi di trasporto operano su differenti scale di distanza, di quantit e a costi diversi. Essi sono tendenzialmente decrescenti in quanto, allaumentare della lunghezza dei percorsi, i costi fissi si ripartiscono su una base pi ampia. Questa ripartizione suscettibile di compensare la crescita dei costi variabili che aumentano in ragione della distanza percorsa 4
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  • LIMITI ECONOMICI DEL TRASPORTO COMBINATO SECONDO DATI TEORICI, DEBITAMENTE VERIFICATI, IL TRASPORTO COMBINATO STRADA-ROTAIA CONVENIENTE A PARTIRE DA DISTANZE SUPERIORI AI KM 500-700 5
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  • INTERMODALIT: una DEFINIZIONE Insieme dei servizi di trasporto, resi attraverso lintegrazione fra diverse modalit terrestri, marittime, fluviali, ferroviarie ed aeree che induce a considerare il trasporto medesimo non pi come una somma di attivit distinte ed autonome dei diversi settori interessati, ma come UNICA PRESTAZIONE DA ORIGINE A DESTINAZIONE in una visione globale del processo di trasferimento delle merci e, quindi, in unottica di catena logistica integrata. (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) 6
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  • DEFINIZIONI (2) Trasporto combinato -Trasporto intermodale le cui le prevalenti percorrenze si effettuano principalmente per ferrovia, vie navigabili, o per mare, mentre i percorsi iniziali/terminali, pi corti possibili, sono realizzati su strada. Trasporto intermodale - Trasferimento di una merce che utilizza pi modi di trasporto ma con una stessa unit di carico (UTI). L'unit di carico pu essere un veicolo stradale ovvero una unit di trasporto intermodale (container, cassa mobile ovvero semirimorchio). 7
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  • TRASPORTO COMBINATO: INDIVIDUAZIONE DELLA TIPOLOGIA Nel trasporto combinato si possono utilizzare varie tecniche: camion, autotreno, autoarticolato,semirimorchio, cassa mobile, container che richiedono differenti infrastrutture di appoggio da cui: LUNIT DI CARICO A DETERMINARE LA TIPOLOGIA DI TRASPORTO COMBINATO 8
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  • LA CONTAINERIZZAZIONE IL CONTAINER chi era costui? Il container rappresenta una delle pi importanti applicazioni tecnologiche nel settore dei trasporti la cui intuizione dovuta a Malcom Mac Lean che, nel 1956, effettu un trasporto merci via mare utilizzando dei cassoni di alluminio caricandoli su una vecchia petroliera; diede cos inizi allera del CONTAINER La procedura si diffuse rapidamente per la sua forza intrinseca che permette di evitare le ROTTURE DI CARICO 9
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  • ALCUNI DATI TECNICI I containers hanno una larghezza comune di 8 piedi (244 cm) e una altezza comune di 8 piedi e 6 pollici (259 cm), mentre si trovano due lunghezze standard di 20 e di 40 piedi (610 e 1220 cm). In seguito alla standardizzazione dei container sorta la consuetudine di valutare la capacit di carico di una nave portacontainer in: TEU (Twenty-Foot-Equivalent Unit) (Unit equivalente a container da 20 piedi). 10
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  • CONTAINER E DIMENSIONI 11
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  • CONTAINERS SPECIALI 12
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  • ATTREZZATURE PER LA MOVIMENTAZIONE 13
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  • NAVE PORTA CONTAINERS STAZZA LORDA 170.794 t Lunghezza 397 m Larghezza 56 m Pescaggio 16 m Propulsione 14 cilindri, 1 elica, 102 rpm Velocit 24 nodi Capacit di carico 11.000TEU equipaggio compos to da 13 persone 14
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  • Segue NAVE PORTA CONTAINERS 15
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  • PRESUPPOSTO dellintermodalita lunitizzazione dei carichi Pallet: MICRO UNIT di carico per il trasporto merci Lunitizzazione/containerizzazione permette di effettuare il trasporto di carichi con dimensioni standard prescindendo dalle categorie merceologiche 16
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  • NAVE PER IL TRASPORTO RO-RO 17
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  • AEREI DA TRASPORTO 18
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  • EVOLUZIONI TECNOLOGICHE NEI TRASPORTI Estensione del container alle altre tipologie di trasporto: Intermodalit ship-to-rail (nave ferrovia); Transhipment ship-to-ship trasbordo da nave a nave QUESTULTIMA MODALIT PERMETTE DI SUPERARE LE CARENZE DI INFRASTRUTTURE PORTUALI 19
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  • TRANSHIPMENT da nave madre a nave feeder 20
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  • AUTOARTICOLATO peculiarit 1. maggior facilit agganciamento 2. migliore manovrabilit 3. servizi di presa e consegna 4. minor tempo di carico/scarico 5. carico containers 21
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  • TRATTORE STRADALE Veicolo impiegato solo per il traino di rimorchi e di semirimorchi 22
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  • AUTOTRENO peculiarit 1. maggior economicit per maggior capacit di carico utile minor costo unitario 2. manovrabilit difficoltosa 3. scarsa accelerazione 23
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  • NON C INTERMODALIT SENZA CAMIONISTA ! 24
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  • CASSE MOBILI ( swap body) 25
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  • RIMORCHI E SEMIRIMORCHI PER TRASPORTO CONTAINERS 26
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  • IL TRASPORTO COMBINATO 27
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  • MEZZI PER TRASPORTO FERROVIARIO 28
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  • MEZZI PER IL TRASPORTO FERROVIARIO (2) CARRO POCHE 29
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  • MEZZI PER IL TRASPORTO FERROVIARIO (3) Carro Simmering- autostrada viaggiante 30
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  • IL MEZZO pi RECENTE 31
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  • UNA DISTINZIONE IL TRASPORTO COMBINATO PU ESSERE: ACCOMPAGNATO NON ACCOMPAGNATO A SECONDA CHE IL MEZZO STRADALE CHE TRASPORTA LUTI VENGA O MENO TRASBORDATO CON O SENZA IL PERSONALE VIAGGIANTE 32
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  • LINTERMODALIT riduce LINQUINAMENTO 33
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  • TRASPORTO INTERMODALE E INVESTIMENTI Il trasporto intermodale non produce solo vantaggi ma genera anche problematiche che riguardano la necessit di dover realizzare importanti investimenti in infrastrutture logistiche che richiedono lintervento della mano pubblica. 34
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  • EFFETTI DELLO SVILUPPO DELLA LOGISTICA INTEGRATA Con lo svilupparsi della logistica integrata si evidenziata limportanza del ruolo degli scali marittimi sotto due profili: 1. ANELLI DELLA CATENA INTERMODALE; 2. CENTRI LOGISTICI A VALORE AGGIUNTO. Ma la pi importante novit del trasporto marittimo costituita dalla progressiva crescita delle dimensioni dei natanti, fatto che, a sua volta, ha indotto il fenomeno del transhipment nonch il determinarsi dellesigenza di introdurre nella catena maggiori dosi di logistica integrata. 35
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  • Effetti della LOGISTICA INTEGRATA (2 ) Quale corollario del gigantismo navale e degli enormi investimento che esso richiede emersa la strategia delle compagnie di navigazione orientata a gestire direttamente la varie fasi della catena logistica, INCLUSI I TERMINALI PORTUALI impegnando risorse nellintermodalit garantita dal ciclo dei containers door-to-door e adottando di conseguenza una diversificazione nei servizi resi. Ultima generazione di portacontainers lunghezza pari a 366 metri, una portata lorda superiore a 140.500 tonnellate e una capacit di carico di 13.100 TEUs 36
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  • LA LOGICA Hub&Spoke FERMO RESTANDO IL NOTO DILEMMA DISTRIBUTIVO : ECONOMICITA/CAPILLARITA lenorme sviluppo degli scambi planetari ha determinato la necessit di ridurre la complessit superando il modello di trasporto lineare (punto a punto) riprogettando la offerta logistica centralizzandola su un nodo principale HUB quale crocevia commerciale in grado di indurre un traffico di interconnessione in quanto dotato delle ne- cessarie infrastrutture. Questo centro di irradiazione viene collegato ad altri nodi, posti ai confini estremi della rete SPOKE determinando un effetto di moltiplicazione sul numero dei collegamenti 37
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  • EFFETTI DEL MODELLO H&S 38
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  • Problematiche legate al sistema H&S Richiede investimenti ingenti nei terminali Pu generare congestione 39
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