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Liberi per vivere la vita buona del Vangelo Veglia di preghiera a cura di Padre GIOVANNI COZZOLINO Santuario San Francesco di Paola 13 marzo 2011 IX Marcia della penitenza grafica: editoriale progetto 2000

Liberi per viverela vita buona del Vangelo

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veglia di preghiera per la IX marcia della penitenza a cura di Padre Giovanni Cozzolino

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Liberiperviverela vitabuonadelVangelo

Veglia di preghiera

a cura di PadreGiovanni Cozzolino

Santuario San Francesco di Paola13 marzo 2011

IX Marcia della penitenza

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2000

VEGLIA DI PREGHIERA

Guida: Oggi abbiamo l’occasione per riflettere sulla libertà e la di-gnità che l’uomo ha ricevuto da Dio. Come credenti chiediamo al Signore di illuminare il nostro cuore perché la nostra esisten-za possa essere riflesso del suo amore e della sua comunione, alla scuola di Francesco di Paola, uomo libero, perchè penitente, che amando crea una comunità di persone libere, che amano. In fondo è un’occasione per sperimentare in piccolo, il frutto dell’esperienza di Francesco di Paola: una comunità di persone libere, liberate attraverso la penitenze dalle nuove catene che non ci fanno vivere.

Si inizia con il rito del lucernario accogliendo il presidente dell’assemblea con i ministranti, preceduti da tre giovani che portano una lampada acce-sa, mentre si canta un inno a Gesù luce del mondo.Terminato il canto si ascoltano, in piedi, i seguenti brani:

Primo Lettore: Gesù disse loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12).

Secondo Lettore: «In lui era la vita e la vita era la luce degli uo-mini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Gio-vanni. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Gv 1,4-6.9.16.18).

terzo Lettore: «Voi siete la luce del mondo; non può restare nasco-sta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli» (Mt 5,14-16).

SedutiSaluto di accoglienza del M.R. Padre ProvincialePadre Rocco Benvenuto

D u e

Gesù è la luCe Del MonDo

CeL.: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.Tutti: Amen

ceL.: PREGHIAMO Signore Gesù, luce vera che illumini ogni uomo, libera per mezzo del tuo Spirito di verità tutti coloro che sono oppressi sotto il giogo del padre della menzogna e suscita in coloro che hai eletto ai tuoi sacramenti il desiderio di aderire a te, perché, nella gioia della tua luce, come il cieco del Vangelo che riebbe la vista, divengano fermi e sicuri testimoni della fede. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.tutti: Amen.

Si spengono le lampade. Seduti

Guida: Primo momento. La liberazioneCi vorrebbe qualche cosa che facesse scomparire il fuoriper cogliere il dentro

Primo Lettore: DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI (12,5-11)

Pietro dunque era tenuto in prigione, mentre una preghiera sali-va incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. E in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Alzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. E l’angelo a lui: «Mettiti la cintura e legati i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Avvolgiti il mantello, e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si era ancora accorto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva infatti

T r e

liberaTi Dalle nosTre CaTene

di avere una visione. Essi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città: la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si dileguò da lui. Pietro allora, rien-trato in sé, disse: «Ora sono veramente certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode».

tutti: Liberi, l’amore ci fa liberi, perché l’amore è vita. Liberi, sei Tu che ci fai liberi, perché sei Tu la vita. In un mondo vuoto e fra noia e paura, eravamo prigionieri, ma quelle catene che stringe-vano il cuore si ruppero e caddero, e la nostra gioia non potem-mo contenere. Una scia di luce che avvolge la terra nasce come un fuoco dove sei passato Tu; è una catena con anelli d’amore che legano e uniscono e danno una gioia che non si può conte-nere. Ora un orizzonte vasto come la terra s’apre ai nostri occhi ed attende da noi tutto quell’amore che ci hai messo nel cuore e fiorirà e frutterà quella gioia vera che non si può contenere.

Guida: Secondo momento. Un uomo liberoDecidersi per qualcosa che altri non farebbero,controcorrente, senza schemi

LA DIGNITÀ STRAPPATA, brano dalla Carta dei diritti dell’uomo Onu

Guida: La violazione dei diritti umani, lo sfruttamento dei popo-li, la fame nel mondo, sono la parte ombra della nostra civiltà. Prendendo coscienza della situazione, avremo già fatto la no-stra parte. Siamo invitati ad una profonda riflessione sullo stato di degrado in cui la nostra società, sta scivolando. E con lei la nostra coscienza, ormai quasi impassibile e attonita di fronte a tanta sofferenza con la quale purtroppo ci siamo abituati a con-vivere. Fra i tanti argomenti in cui ci sentiamo di coinvolgere la vostra attenzione ce ne sono alcuni molto urgenti e verso i quali non possiamo indulgere ancora. Primo fra tutti la fame nel mondo, i rapimenti e la tratta di minori, la pedofilia, il traf-fico di organi, la tortura, la pena di morte, l’illegalità, la mafia, la droga, la violenza. Vogliamo porre inoltre l’attenzione sullo stato di degrado in cui versa il nostro bel pianeta Terra, stretto

Q u a T T r o

l’aMore Ci fa liberi

nella morsa di illeciti ed oscuri interessi di multinazionali e non, che inquinano, si appropriano indebitamente, sterminando cul-ture, popoli, specie animali, insieme al delicato ecosistema del pianeta. Il vero sviluppo globale è affidato ai piccoli e ai poveri che sanno custodire il dono della vita.

Canto

Primo Lettore: Il mondo è pieno di affamati perché le risorse sono mal distribuite. Per questo non è sufficiente aumentare la pro-duzione alimentare, ma combattere la lotta su più piani: da una parte sviluppare l’agricoltura nelle zone più povere, proteggen-do le economie rurali, e dall’altra correggere certi effetti dell’eco-nomia globalizzata: caduta dei prezzi dei prodotti agricoli, dif-fusione incontrollata delle colture industriali volute dai gruppi economici più forti, liberazione dei contadini e dei paesi poveri dal giogo dell’indebitamento. Occorrono interventi strutturali in grado di modificare le tendenze spontanee dell’economia mondiale. È necessario che i bisogni ed i contributi dei paesi in via di sviluppo ottengano una giusta considerazione nel com-mercio mondiale. Liberare dalla fame significa anche liberare dalla guerra, ha detto il Pontefice in un suo messaggio. «Libe-rare dalla fame milioni di esseri umani non è impresa facile e presuppone di estirpare le stesse cause alle radici della fame, come guerre e conflitti interni».

tutti: Hai fondato la terra sulle sue basi, mai potrà vacillare. L’oce-ano l’avvolgeva come un manto, le acque coprivano le monta-gne. Dalle tue alte dimore irrighi i monti, con il frutto delle tue opere sazi la terra. Fai crescere il fieno per gli armenti e l’erba al servizio dell’uomo, perché tragga alimento dalla terra: il vino che allieta il cuore dell’uomo; l’olio che fa brillare il suo volto e il pane che sostiene il suo vigore.

Guida: Ascoltiamo San Francesco di Paola

«Per il bene della vostra anima, eviterete con tenacia il furto, la ra-pina, il prestito ad usura, ogni contratto illecito e qualunque forma

C i n Q u e

la liberTà è CusToDire il Dono Della viTa

di avarizia. Inoltre, poiché non viene rimesso il peccato se non si restituisce quanto è stato ingiustamente preso, cercherete di farlo al più presto» (Regola del Terzo Ordine dei Minimi).

Omelia - Messaggio - Testimonianza

Momento di riflessione personale

Guida: Ora ti verrà consegnata una striscia colorata sulla quale po-trai scrivere una riflessione, un messaggio, riportare una frase della Parola di Dio ascoltata, una preghiera, che puoi inviare a [email protected] per poi essere pubblicata sul sito www.giovanimimini.it.

Dieci giovani, a nome di tutti, metteranno le loro strisce, une nel-le altre, a mo’ di catena e e l’appenderanno alla croce, per signi-ficare la liberazione dal male, che il Signore Gesù ci ha dato, e la loro voglia di vivere, da giovani liberi, la vita buona del Vangelo.

Canto

Guida: Terzo momento. Una comunità di uomini liberiL’amore comunicato libera e richiama la reciprocità:non si è più soli

Preghiera:

T.: Raggio che buca le nubi ed è già cielo aperto, acqua che scende decisa scavando da se l’argine per la vita, traiettoria di un volo che sull’orizzonte di sera: tutto di questa natura ha una strada per sé. Attimo che segue attimo un salto nel tempo, passi di un mondo che tende oramai all’unità che non ha più domani. Usiamo allora queste mani, caviamo a fondo nel cuore, solo scegliendo l’amore il mondo vedrà. Che la strada si apre passo dopo passo, ora su questa strada noi. E si spalanca un cielo, un mondo che rinasce: si può vivere per l’unità. Nave che segue una rotta in mezzo alle onde, uomo che s’apre una strada in una giungla d’idee seguendo sempre il sole quando si sente asseta-to deve raggiungere l’acqua, sabbia che nella risacca ritorna al mare. Usiamo allora queste mani, scaviamo a fondo nel cuore, solo scegliendo l’amore il mondo vedrà.

s e i

le nosTre Mani per aMare la viTa

Guida: Ora dieci giovani, a nome di tutti, proclamano, con il lume acceso, gli impegni che questa sera tutti prendiamo perchè liberi vogliamo vivere la vita buona del Vangelo.

1. NOI CI IMPEGNIAMO a proclamare la nostra ferma convinzio-ne che violenza e terrorismo s’oppongono al vero spirito religioso, condannando ogni ricorso alla guerra e alla violenza in nome di Dio o della religione; noi ci impegniamo a fare tutto il possibile per sradicare le cause del terrorismo.

2. NOI CI IMPEGNIAMO ad educare le persone al rispetto e alla stima reciproca, affinché si possa giungere ad una coesistenza paci-fica e solidale tra membri d’etnie, culture e religioni diverse.

3. NOI CI IMPEGNIAMO a promuovere la cultura del dialogo, in modo da sviluppare la comprensione e la fiducia reciproca tra gli individui e tra i popoli, perché queste sono le condizioni di una pace autentica.

4. NOI CI IMPEGNIAMO a difendere il diritto di ogni persona umana ad una esistenza degna, conforme alla sua identità culturale e a costituire liberamente una famiglia che le sia propria.5. NOI CI IMPEGNIAMO a dialogare con sincerità e pazienza, non considerando come un muro invalicabile ciò che ci separa ma, al con-trario, riconoscendo che il confronto con la diversità degli altri può divenire occasione di una più grande comprensione reciproca.

6. NOI CI IMPEGNIAMO a perdonarci reciprocamente gli errori e i pregiudizi passati e presenti e sostenerci nello sforzo comune per vincere l’egoismo e l’abuso, l’odio e la violenza, e per imparare dal passato che la pace senza giustizia non è una pace autentica.

7. NOI CI IMPEGNIAMO ad essere dalla parte di coloro che sof-frono la miseria e l’abbandono facendoci voce dei senza voce e la-vorando concretamente per superare tali situazioni, convinti che nessuno può essere felice da solo.

8. NOI CI IMPEGNIAMO a far nostro il grido di chi non si rassegna alla violenza e al male e desideriamo contribuire con tutte le nostre forze a dare all’umanità del nostro tempo una reale speranza di giu-stizia e di pace.

s e T T e

noi Ci iMpeGniaMo

9. NOI CI IMPEGNIAMO ad incoraggiare ogni iniziativa per l’amicizia tra i popoli, convinti che se manca una solida intesa tra i popoli, il progresso tecnologico espone il mondo a dei rischi cre-scenti di distruzione e di morte.

10. NOI CI IMPEGNIAMO a chiedere ai responsabili delle nazioni di fare tutti gli sforzi possibili perché, a livello nazionale e inter-nazionale, sia costruito e consolidato un mondo di solidarietà e di pace fondata sulla giustizia.

ceL.: Invochiamo Maria mediatrice di grazia perché custodisca e sostenga con il suo amore di Madre il nostro impegno nel voler vivere la vita buona del Vangelo.

tutti: Santa Maria donna di parte, tienici lontani dalla tentazione di servire due padroni. Obbligaci ad uscire allo scoperto. Non farci essere così cauti da voler sperimentare impossibili concilia-zioni degli opposti. Preservaci dal sacrilegio di legittimare, per malinteso senso di universalità cristiana, le violenze consumate a danno degli oppressi. Liberaci dall’indifferenza di fronte alle ingiustizie e a chi le compie. Ma donaci la tolleranza che è un’at-titudine sperimentabile solo se si sta dalla parte dove tu sei.

CONCLUSIONE E MANDATOceL.: Il Signore sia con voitutti: E con il tuo spiritoceL.: Dio Padre di ogni uomo e datore della vita vi doni la grazia di

custodirla e promuoverlatutti: AmenceL.: Cristo Signore, nostro fratello e redentore vi conceda di acco-

gliere ogni uomo nel rispetto delle differenze e nell’amore che sa donare la vita fino alla fine.

tutti: AmenceL.: Lo Spirito Santo rafforzi la vostra fede e vi sostenga nella soli-

darietà verso il prossimo.tutti: Amen

Canto finale

o T T o

Con Maria per la viTa buona Del vanGelo