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Periodico bimestraledi Aset SpAstampato su cartacon certificazione FSC®
anno 18 nr. 1gennaio / febbraio 2020Autorizzazione nr. 525del 27 Febbraio 2005Direttore ResponsabileMarco GiovencoGrafica, Impaginazionee StampaElicaLaba.d. Veronica RovinelliChiuso in redazione il13/01/2020Per la tua pubblicità[email protected]
Le macchinemangia-rifiutiche ripaganocon buoni spesa.A Bellocchi e Calcinellisuccesso pienoTecnicamente si chiamano “eco-compattatori”, più semplicementesono macchinari dedicati alla rac-colta differenziata e progettati perridurre il volume dei materiali chevengono conferiti all’interno (lattinein alluminio, bottigliette e flaconi inplastica). A ogni inserimento vienerilasciato uno scontrino con i “puntiambiente” validi come buonosconto per la spesa in attività con-venzionate. Altrimenti è possibileaccumularli tramite la tessera sa-nitaria e stampare lo scontrino alraggiungimento di un determinatopunteggio. Il primo è stato instal-lato a Bellocchi, in via III Strada 5,davanti al Bellocchi Market. L’altro
in via del Progresso a Calcinelli diColli al Metauro, davanti al distri-butore Acquaself24. Altri due sonopresenti già da alcuni mesi in viaSoncino 20 a Sant’Orso e in vialeAlighieri 150 a Sassonia. Durantel’estate se ne aggiunge uno in unaconcessione balneare all’Arzilla.Il servizio è fornito in aree privatee nasce da un accordo fra privati,cioè l’impresa fornitrice dell’eco-compattatore e l’attività commer-ciale. «Bello e significativo -commenta il Presidente Aset SpaPaolo Reginelli - che imprese pri-vate contribuiscano in modo attivoa un risultato di interesse comunequal è quello della raccolta diffe-renziata di qualità».
LA SituAzioNEOgni anno, tra Frazione OrganicaRifiuti Solidi Urbani (FORSU, ilcosiddetto “umido”) e Verde(sfalci e potature), il bacino ser-vito da Aset Spa raccoglie (dato2018) 21.801 tonnellate (51%Verde, 49% FORSU). I Rifiuti Ur-bani Biodegradabili (RUB) hannoun impatto consistente sull’am-biente e costituiscono circa i 2/3dei rifiuti urbani. Si tratta di mate-riali di scarto che vanno smaltitisecondo precisi criteri di legge.Per questo processo (tariffa di in-gresso nell’impianto, trasporto,triturazione e travasi) Aset Spa,attualmente, spende 112,76€/ton (l’anno precedente era 89€/ton) per la FORSU e 58,74€/ton (l’anno precedente era 18€/ton) per il Verde, per una spesaannua complessiva (iva esclusa)di poco superiore a 1,8 milioni dieuro. Le tariffe per il conferimentosono in progressiva ascesa ed èverosimile che, nell’arco di untriennio, la spesa complessivasubirà rincari nell’ordine del 20%.
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Paolo Reginelli,Presidente Aset SpaNell’ottica di un’economia cir-colare e orientata a criteri sem-pre più coerenti adun’economiasostenibile, Aset Spa ha lan-ciato alla comunità la propostadella realizzazione di un dige-store anaerobico, un impiantostrategico per l’azienda e utile asostenere le sfide ambientalidell’immediato futuro.Di seguito un approfondimentoche raccoglie le informazionitecniche rese dall’Area ServiziAmbientali di Aset Spa.
Digestoreanaerobico:il confronto è aperto.Senza pregiudizie nell’interessedella comunità
i DuBBiL’impianto emana cattivi odori?No, perché tutto il processo di la-vorazione e digestione si svolge inambienti chiusi e mantenuti in de-pressione rispetto all’ambiente(l’aria può solamente entrare), epoi tutta l’aria prima di essere rila-sciata in ambiente viene filtrata epurificata; inoltre la parte più im-portante del processo avviene inassenza di ossigeno (anaerobico).L’impianto inquina il sottosuolo e lefalde sottostanti? No, perché il pro-cesso produttivo di questo generedi impianti non prevede alcunoscarico di reflui nell’ambiente, e
tutto il processo avviene in am-bienti completamente separati daiterreni e dalle falde. Inoltre la pro-gettazione di un digestore rientraall’interno di una rigida normativaambientale che prevede un lungoiter burocratico-autorizzativo.Aumenterà a dismisura il traffico dimezzi pesanti? No, perché se lastima prevede 60mila tonnellateall’anno, si parla di circa 200 ton-nellate al giorno. Se si considerache un camion può trasportarefino a 25 - 30 tonnellate, si parla di5 - 10 camion al giorno in più ri-spetto alla situazione attuale, di-stribuiti nella fascia oraria 7-18.
PRo E CoNtRoI vantaggi di un digestore anaerobico sono la compattezza dell’impianto(lo spazio necessario è di poco superiore a 2 campi da calcio), il bilan-cio energetico positivo, il controllo degli odori e la riduzione di CO2 inatmosfera. Tra i contro ci sono la complessità tecnologica, l’investi-mento iniziale più elevato rispetto a un impianto di compostaggio ae-robico (quindi all’aperto e senza controllo degli odori), la configurazionenormativa del digestato e la gestione delle acque (processi ad umido).
Digestoreanaerobico
scarti che vengono avviati a recu-pero e trasformati in sottoprodottiutili ed ecologicamente compati-bili. L’impianto occupa in manieradiretta una decina di dipendenti ealtrettanti nell’indotto. L’azienda,incastonata fra vigneti, ha otte-nuto numerosi riconoscimenti epremi nazionali, fra cui la Ban-diera Verde Legambiente 2016,unico impianto di trattamento ri-fiuti in Italia a riceverla.
iL MoDELLoStuDiAtoL’impianto di digestione anaero-bica e compostaggio FORSUpreso a riferimento è quello diBioEnergia Trentino srl di Faedo,paese della Provincia Autonomadi Trento. L’azienda opera dal2012 ed è autorizzata a recupe-rare 40mila ton/anno di FORSU e14.500 ton/anno di Verde, tutti
CoME FuNzioNAE CoSA PRoDuCEIl ciclo di lavorazione è chiuso ermeticamente: in una prima fase loscarto umido viene lavorato in assenza di ossigeno (processo anae-robico) e “dato in pasto” a batteri e microorganismi anaerobi che, auna temperatura di circa 60 gradi, degradano il rifiuto organico pro-ducendo biogas con un’alta percentuale di metano (50-60%) e ani-dride carbonica. Nel caso dell’impianto di Faedo il metano vieneimpiegato per alimentare una centrale elettrica. Ma il metano puòanche essere utilizzato per autoconsumo (Aset Spa ha una consi-stente flotta di mezzi “green” alimentati a metano) o essere immessoin rete. Lo stesso discorso vale per l’anidride carbonica che è impie-gata per lavorazioni industriali. La sostanza digerita dai batteri vienepoi stabilizzata aerobicamente attraverso un processo di compostag-gio fino ad ottenere compost (terriccio ricco di humus) di eccellentequalità i cui parametri sono perfettamente compatibili per l’impiegoin agricoltura biologica. L’ammendante prodotto nell’impianto diFaedo rappresenta una ricchezza per gli agricoltori della Val d’Adigee della Val di Non che hanno così rimpiazzato concimi chimici.È la cosiddetta soluzione integrata tra i due sistemi più diffusi (anae-robico e aerobico) che permette di ottimizzare i pregi e minimizzaregli svantaggi. In particolare: miglior bilancio energetico dell’impianto,efficace controllo dei problemi olfattivi, miglior gestione del digestato,materiale già semi-stabilizzato durante la fase anaerobica e facil-mente avviabile a post-compostaggio aerobico, miscelato con strut-turante vegetale (es. sfalci e potature da raccolta differenziata),minor impegno di superficie a parità di rifiuto trattato grazie alla com-pattezza dell’impianto anaerobico, riduzione globale delle emissionidi CO2 in atmosfera.
Nelle immagini l'impianto di Faedo (TN) preso a riferimento da Aset Spa.Foto credit: bioenergia trentino srl
Verdepubblico, in atto potatureper oltre 2.000alberiIntenso inverno di potature perAset Spa che fino a marzo, nel ri-spetto dell’ambiente urbano e deiritmi biologici (ripresa vegetativa enidificazione), ha programmato in-terventi tra 86 vie e piazze diFano. La cura del verde pubblico(a Fano il numero di alberi da ge-stire supera le 14mila unità), hasottolineato il Presidente Aset SpaPaolo Reginelli, «è, prima di tutto,un presidio di sicurezza e ho no-tato con piacere che il patrimoniodi piante diffuso in tutta la cittàabbia retto bene alle recenti on-date di maltempo. Contrariamentead altre zone vicine a Fano dovesi sono registrati danni significa-tivi. Credo che una parte del me-rito vada proprio ai tecnici delverde pubblico di Aset Spa che,dal gennaio 2019, hanno messoin atto un piano efficace che, lovoglio sottolineare, nella program-mazione delle priorità di interventoha tenuto ampiamente conto dellesegnalazioni giunte dai cittadini».
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iL CoMPoStAGGioDoMEStiCoÈ il classico sistema che, chi haun giardino, utilizza per produrrefacilmente del terriccio da utiliz-zare come ammendante. È unprocesso di trasformazione biolo-gica, che si svolge all’aperto o alchiuso ma comunque in pre-senza di ossigeno, nel quale spe-cifici batteri aerobici trasformanola sostanza organica in un pro-dotto mineralizzato stabile (com-post) riutilizzabile in agricoltura.Da decenni Aset incentiva gliutenti che hanno orti e giardini adutilizzare compostiere per la pro-duzione casalinga di humus.
Biometano,Aset e uniurbinsieme nella ricercaGli studi sulla fonte energetica rin-novabile del biometano, condottidall’unità di ricerca in ingegneriasanitaria-ambientale dell’Univer-sità di Urbino “Carlo Bo”, coordi-nata dal professor Fabio Tatàno, incollaborazione con Aset Spa el’Osservatorio regionale rifiuti del-l’agenzia ambientale Arpam,hanno richiamato l’attenzione delleuniversità della Danimarca e diMontreal (Canada) che stannoconducendo nuove ricerche pro-prio sul biometano. Due studi sultema sono stati presentati, nell’ot-tobre scorso, alla XVII edizione delsimposio internazionale “Sardinia2019, International Waste Mana-gement and Landfill Symposium”,prestigiosa rassegna tecnico-scientifica dedicata alla gestioneintegrata dei rifiuti e della discaricasostenibile. La ricerca applicataDiSPeA UniUrb (DipartimentoScienze Pure e Applicate) e Asetriguarda gli esiti delle prove effet-tuate con un impianto sperimen-tale localizzato nel laboratorioambientale di Aset, denominatoBO-ASET (Biological OrganicAnaerobic System for Energy Te-chnologies), mediante il quale, si-mulando sperimentalmente ilprocesso (del tutto naturale) delladigestione anaerobica da parte deibatteri già presenti nei substrati, èstata misurata la capacità di pro-durre biogas contenente biome-tano da diverse tipologie dibiomasse e rifiuti organici di inte-resse per la provincia di Pesaro-Urbino e per la regione. I datihanno permesso di approfondire ilcontributo dei vari rifiuti alla produ-zione di biogas nella discaricacontrollata di Monteschiantello.
Impianto sperimentale di biometana-zione Bo-Aset localizzato e attivo nellaboratorio di analisi ambientali Aset
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ECoGuiDA ECoDizioNARioNumeri utilied orari d’aperturaal pubblicowww.asetservizi.itASEt S.p.A.Fano, Via L. Einaudi, 1Sede LegaleDirezione AmministrativaT 0721.83391 - F 0721.855256dal Lunedì al Venerdì 8.30 / 12.30
ufficio CommercialeT 0721.81481 - F [email protected] Lunedì al Venerdì 8.30 / 16.30Sabato 8.30 / 12.30
Prenotazione Raccolta DomiciliareRifiuti ingombranti0721.802518 - 8.30 / 12.30prenotazione on-line: www.asetservizi.itSegnalazioni Reclami e [email protected] idrico utenti800 994 950Servizio Emergenza Ciclo idrico integratoe Pubblica illuminazione800 000 989Servizio Emergenza Gas800 550 078
Foto credit: PuliAMO Fano
4 tonnellate di rifiuti raccolte in pochi mesi.L’esempio virtuosodi PuliAMo FanoLa cifra è impressionante: 4 tonnellate, di cui 1 di sola plastica. È ilbilancio dei primi mesi di attività del gruppo di volontari “PuliAMOFano”, cittadini attivi di ogni età che, armati di guanti, sacchi, cap-pellino e tanta buona volontà, si ritrovano periodicamente e in ami-cizia per ripulire la città. Appena poche settimane fa, per esempio,dopo una forte mareggiata, hanno trovato la spiaggia di SassoniaTre in viale Ruggeri straboccante di rifiuti di ogni genere: taniche didetergenti, pezzi di barche, polistirolo, retine di cozze, 5 palloni dacalcio, boe, cotton fioc, siringhe, bidoni di vernici e tanto altro, perun totale di quasi 200 chili di materiale. Tutto recuperato e avviato acorretto smaltimento. Il gruppo propone appuntamenti settimanalipromossi tramite le pagine Facebook e Instagram.
