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Soppresse le commissioni provinciali di Vigilanza Disabilità e fruizione delle attrazioni Meeting dei parchi avventura www.anesv.it n. 11-12 novembre-dicembre 2013 • anno L1

Lo Spettacolo Viaggiante n. 11/12/2013

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Lo Spettacolo Viaggiante, rivista che parla di luna park, parchi tematici, acquatici, faunistici e parchi avventura

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Soppresse le commissioniprovinciali di Vigilanza

Disabilità e fruizionedelle attrazioni

Meeting dei parchiavventura

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n. 11-12 novembre-dicembre 2013 • anno L1

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Presidenza NazionaleVia di Villa Patrizi, 1000161 RomaTel 0688473-273 o 274Fax 0645481356www.anesv.it • [email protected]

Sezioni TerritorialiSezione Piemonte, Valle d’AostaVia dei Mille, 9 • 10123 TorinoTel. 0118127637 / Fax 0118127632

Sezione Lombardia, LiguriaP.zza Luigi di Savoia, 24 • 20124 MilanoTel. 0267397843 / Fax 026690410

Sezione Tre VenezieP.zza Insurrezione, 10 • 35039 PadovaTel. 0498750851 / Fax 0498751440

Sezione Emilia Romagna,Marche, UmbriaVia Amendola, 11 • 40121 BolognaTel. 051254582 / Fax 051255942

Sezione ToscanaVia Fiume, 20 • 50123 FirenzeTel. 055216969 / Fax 055214015

Sezione Lazio, Abruzzo e MoliseVia di Villa Patrizi, 8 • 00161 RomaTel. 0688473274 / Fax 064403612

Sezione Campania, CalabriaP.zza del Gesù Nuovo, 33 • 80134 NapoliTel. 0815523222 / Fax 0815521326

Sezione Puglia, BasilicataVia Melo, 185 • 70121 BariTel. 0805219404 / Fax 0805237584

Sezione Sicilia, SardegnaVia Leonardo da Vinci 468 • 90135 PalermoTel. / Fax 091223941

ANESV-AGIS

ANESV e anche:

Editoriale

Èun periodo intenso, quel-lo di questi mesi, perché siamo impegnati su vari fronti: dalla soppressione delle Commissioni pro-vinciali di Vigilanza, alla emanazione dei decreti

sui contributi del Fondo Unico Spetta-colo, alle fiere e manifestazioni di set-tore nelle quali l’Associazione è stata coinvolta. Ci saranno novità che, mi auguro, potremo comunicare già dal prossimo numero. Tanti gli articoli che trattano temi importanti; in questo numero ci occu-piamo infatti della scolarizzazione dei ragazzi degli esercenti itineranti. Alcune esperienze significative, realizzate in Veneto e Toscana, grazie alla dedizione di alcuni volontari ed all’attenzione degli Uffici Scolasti-ci regionali, fanno ben sperare sulla soluzione di alcune difficoltà, in particolare sulla frequenza degli istituti secondari superiori da parte di giovani che seguono le loro famiglie nei ripetuti spostamenti. Diamo inoltre notizia di due iniziative che siamo lieti di segnalare, per-ché evidenziano ancora una volta la grande attenzione del mondo che rappresentiamo verso tematiche sociali ed iniziative di solidarietà. Mi riferisco in particolare al progetto “Una Giostra per Tutti”, per ga-rantire l’accessibilità alle attrazioni anche alle persone con esigenze speciali. Il gruppo di lavoro, che coinvolge associazioni di familiari di persone diversamente abili, aziende produttrici di attrazioni, gestori di parchi di-vertimento e la nostra Associazione, sta continuando il lavoro. L’inizia-tiva, avviata due anni fa con il “Protocollo C+1”, una sperimentazione attuata in alcuni parchi di divertimento associati, ha assunto valenza scientifica, grazie ai test clinici realizzati sul campo e si concluderà con la emanazione di linee guida per l’accessibilità sulle attrazioni delle persone diversamente abili. Il gruppo, che opera su base volontaria, è composto da professionisti ed esperti del settore, che stanno lavorando intensamente ad un progetto che ha appassionato i referenti delle più importanti aziende mondiali.Mi ha colpito a riguardo il filmato – visibile sul sito www.anesv.it - re-alizzato nel corso delle giornate di test effettuate a Minitalia Leolandia e Miragica. I volti di familiari e ragazzi che provano le attrazioni e scen-dono sorridenti sono difficili da dimenticare.A Torino poi, nel padiglione che ospita “Natale in Giostra”, ho avuto il piacere di partecipare a un’iniziativa di solidarietà a favore della Fondazione Alberto Musy, costituita dai familiari per ricordare il consi-gliere comunale scomparso due mesi fa. È stata una manifestazione molto bella, resa tale dagli esercenti pie-montesi, che hanno generosamente lavorato per favorire le famiglie in difficoltà, assistite dalla Fondazione.Concludo con gli auguri di un felice Natale ed un 2014 ricco di soddi-sfazioni per tutti gli esercenti, di vero cuore.

di Evelina ChristillinPresidente dell’ANESV

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#11-12novembre dicembre 2013

anno LI

Autorizzazione del Tribunaledi Roma n. 565/1996

Rivista bimestrale. Sped. Abb. Post.D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)

art. 1, comma 1, DCB RomaDirettore responsabileMassimo Piccaluga

VicedirettoreMaurizio Crisanti

Dalle sezioniAmedeo Zanetti, Adriano Rossi,

Angelo Catellani, Franco Moruzzi,Fabio Mannello, Ciro Guida,

Cosimo Amato, Salvatore Speciale

Direzione, amministrazione e pubblicitàANESV–AGIS

Via di Villa Patrizi, 10tel. 0688473-273 o 274 – Fax 0645481356

[email protected]

www.anesv.itwww.parchipermanenti.it

www.parchiavventuraitaliani.it

GraficaMassimiliano D’[email protected]

Stampa8x8 S.r.l.

Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desi-derino collaborare nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione che così recita: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scrit-to e ogni altro mezzo di diffusione non costituendo pertanto tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma».

Soppresse le commissioniprovinciali di Vigilanza

Disabilità e fruizionedelle attrazioni

Meeting dei parchiavventura

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n. 11-12 novembre-dicembre 2013 • anno L1 Sommario

IN COPERTINA

8 Siamo al 28 Novembre. Soppresse le Commissioni prefettizie?11 Prosegue il lavoro sull’accessibilità dei parchi55 Parchi Avventura Italiani di nuovo a Bergamo per formazione e programmazione dell’attività

ANESV Informa

6 Cambia l’art. 69 TULPS10 Smaltimento dei rifiuti? Caos di tasse12 Riprendono i Corsi per il corretto montaggio13 Fatture ENEL. Attenti alle date14 Il punto sulla scolarizzazione dei figli di esercenti itineranti

Eventi

24 A Torino torna Natale in Giostra28 ENADA a Roma successo inatteso

Parchi di divertimento

30 Parksmania Awards e seminario di settore al Castello di Gropparello38 Halloween walk-through nei parchi di divertimento: l’Italia s’è desta?46 Venezia avrà un suo “polo culturale”. Sarà “Venezialand”? Sì, ma anche no…48 Spettacoli nei parchi Disney. Intervista a Katy Harris, Show Director

Parchi acquatici

52 Parchi acquatici, e la la pulizia degli spogliatoi?

Fuoricampo

58 Giochi cinesi o prodotti italiani?60 Centri d’intrattenimento. Una tendenza che non si arresta61 Lettera…62 #svegliamuseo, un progetto di marketing museale sui social network

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6 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013

ulla G.U. n. 236 dell’8 ottobre 2013 è stata pubblicata la legge 7 ottobre 2013, n. 112, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 9, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo”.Il provvedimento modifica, tra l’altro, gli artt. 68, 69 e 71 del TULPS. Una SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) potrà sostituire la licenza se:all’evento partecipino fino ad un massimo di 200 persone.– l’evento si svolga entro le ore 24,00 del giorno di inizio.Resta comunque l’obbligo di rispettare l’art. 80 Tulps, che come noto, per eventi finoa 200 posti consiste nel parere della locale commissione di vigilanza, che non effettua il sopralluogo, sostituito da un’attestazione di professionista abilitato.

Cambia l’art. 69 TULPSSCIA per eventi fino a 200 posti che si concludano entro le ore 24 del giorno d’inizio

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ARTT. 68 E 69 E 71 TULPSCOSÌ COME MODIFICATI(In grassetto le integrazioni)

Art. 681. Senza licenza del Questore non si possono dare in luogo pubblico o aperto o esposto, al pubblico, ac-cademie, feste da ballo, corse di cavalli, nè altri si-mili spettacoli o trattenimenti, e non si possono apri-re o esercitare circoli, scuole di ballo e sale pubbliche di audizione. Per eventi fino ad un massimo di 200 partecipanti e che si’ svolgono entro le ore 24 del giorno di inizio, la licenza e’ sostituita dal-la segnalazione certificata di inizio attività di cui all’articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, presentata allo spor-tello unico per le attività produttive o ufficio ana-logo.

2. Per le gare di velocità di autoveicoli e per le gare ae-ronautiche si applicano le disposizioni delle leggi spe-ciali.

Art. 69Senza licenza della autorità locale di pubblica sicu-rezza è vietato dare, anche temporaneamente, per mestiere, pubblici trattenimenti, esporre alla pubbli-ca vista rarità, persone, animali, gabinetti ottici o al-tri oggetti di curiosità, ovvero dare audizioni all’aperto. Per eventi fino ad un massimo di 200 partecipanti e che si svolgono entro le ore 24 del giorno di ini-zio, la licenza e’ sostituita dalla segnalazione cer-tificata di inizio attivita’ di cui all’articolo 19 del-la legge n. 241 del 1990, presentata allo sportello unico per le attivita’ produttive o ufficio analogo.

Art. 71Le licenze e le segnalazioni certificate di inizio at-tività, di cui negli articoli precedenti, sono valide so-lamente per il locale e per il tempo in esse indicati.

Riassumendo

Dallo scorso 9 ottobre è possibile sostituire la licen-za di cui all’art. 69 Tulps con la SCIA per eventi fino ad un massimo di 200 partecipanti e che si svolgono entro le ore 24 del giorno di inizio, e ferma restando l’osservanza dell’art. 80 Tulps.

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8 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013

Siamo al 28 Novembre.Soppresse le Commissioni prefettizie?

aradossale la situazione che si è creata il 28 novembre, decorso cioè il termine individua-to dal Consiglio di Stato (vedi Lo S. V. n. 7/8 2013) per la soppressione degli organi colle-giali. Non si sa se le Commissioni continue-ranno ad operare. Se si pensa che città come Torino e Firenze non hanno istituito la com-missione comunale, che dovrebbe assumere le competenze dell’organismo prefettizio, è difficile valutare le conseguenze del silenzio del Ministero dell’interno su questo tema. Al-cuni segretari di CPVLS, interpellati per le vie brevi, hanno confermato che l’intendimento è quello di sospendere l’attività a far data dalla fine di Novembre. E le iniziative natalizie? Non è dato saperlo. La nostra Associazione ha rappresentato al Ministero dell’interno ed all’ANCI il prevedibile, caotico scenario che si prospetterà qualora non fossero impartite adeguate indicazioni.Ma sono proprio soppresse le Commissioni provinciali? Non è detto, perché anche l’ANCI sta esaminando la questione, e in una nota di indirizzo di imminente emana-zione darà la propria interpretazione riguardo all’abrogazione. Forse così il Ministero fornirà finalmente le indicazioni che tutto il settore attende.

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Smaltimento dei rifiuti? Caos di tasse

ra si parla di Iuc. In ogni caso, chiamiamola come vogliamo, una imposta dovrebbe accorpare i costi per la gestione dei rifiuti, dei servizi indivisibili (illuminazione delle strade ecc.) e sostituire la tassazione locale sugli immobili.Come è la situazione? A fine Novembre molti comuni non erano ancora riusciti a gestire il passaggio dalla Tarsu alla Tares – ed una norma emanata ad ottobre ha consentito di incassare Tarsu anche nel 2013 – con il risultato che gli esercenti pagheranno in un comune la Tarsu ed in quello limitrofo la Tares. Del resto – so-stiene ANCI – le norme sulla finanza locale è stata aggiornata 36 volte nell’ultimo biennio. Si susseguono da parte delle Associazioni dei consumatori i comunicati sulle nuo-ve tariffe del tributo, che presentano una media del 30% di aumento rispetto al 2012. Una questione che preoccupa tutti i settori imprenditoriali. Come sempre, purtroppo questo tema si gioca sui tavoli di oltre 8.000 comuni, e non è facile per le Sezioni dell’ANESV monitorare l’emanazione dei nuovi regolamenti, verificando se siano stati previsti abbattimenti per lo spettacolo viaggiante ed i parchi di divertimento, dunque per occupazioni temporanee e permanenti. Il 16 dicembre si pagherà la rata, con l’aumento deliberato dai Comuni, stabilito per legge in non meno di €0,30 al mq, elevabile fino a €0,40. Sarà dura per tutti. (M. C.)

La TARES giornaliera

Per il servizio di gestione dei rifiuti assimilati prodotti da soggetti che occu-pano o detengono temporaneamente, con o senza autorizzazione, locali o aree pubbliche o di uso pubblico, i Comuni stabiliscono con regolamento le modalità di applicazione del tributo, in base a tariffa giornaliera. L’occupazione o detenzione è temporanea quando si protrae per periodi inferiori a 183 giorni nel corso dello stesso anno solare. La misura tariffaria è determinata in base alla tariffa annuale del tributo, rapportata a giorno, maggiorata di un importo percentuale non su-periore al 100%. L’obbligo di presentazione della dichiarazione è assolto con il pagamento del tributo da effettuarsi con le modalità e nei termini previsti per la tassa di occupazione temporanea di spazi ed aree pubbliche ovvero per l’imposta municipale secondaria prevista dall’art. 11 del D. Lgs. n. 23 del 2011, a partire dalla data di entrata in vigore della stessa. L’estensione al tributo giornaliero della disciplina relativa al tributo annuale com-porta l’applicazione, sussistendone i presupposti e in quanto compatibili, delle riduzioni e delle agevolazioni previste per il tributo annuale.

(fonte: Dipartimento delle Finanze)

Tarsu, fino al 2012, e a fine anno tocca alla Tares, ma per il 2014 si è parlato di Trise –

erede di Imu e Tares – poi diventata Tuc. No, non è un cracker, è il Tributo Unico Comunale, ma non è detta che non sia finita qui.

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talia vi ottempera senza troppo entusiasmo, ma nel caso delle attrazioni per parchi di divertimento il vuoto è col-mato dal senso di responsabilità del comparto, nel quale progettisti, costruttori e gestori si stanno rapportando al mondo delle diverse abilità con coraggio, ancorché limi-tati dalla legislazione italiana, nella quale il piano delle responsabilità è quanto mai scivoloso. Ovviamente nessuno ha interesse a limitare l’accessibili-tà delle attrazioni, tuttavia è a tutti evidente che non sia semplice prevedere che tutti gli ospiti, a prescindere da condizioni fisiche o psichiche, possano fruire di ogni tipo di attrazione. Certamente la Convenzione ONU impone che eventuali divieti siano adeguatamente motivati, e scientifi-camente fondati. Su questo atteggiamento, quello di una prudenza aprioristica, sia pure comprensibile, di produttori e gestori, è cresciuta la consapevolezza da parte di tutti i soggetti coinvolti. Si è finalmente compreso che eventuali limitazioni nella fruizione delle singole attrazioni, disposte dai documenti tecnici dei produttori o dei gestori, vanno riesaminate alla luce di esperienze concrete, disposte solo dopo un’attenta valutazione dei rischi.Il lavoro di coloro che, in genere su base volontaria, si stanno occupando della stesura delle norme sta dando ottimi risul-tati, perché nella progettazione di nuove attrazioni le imprese italiane stanno tenendo conto – forse con qualche ritardo, di-ranno alcuni, ma mostrando coraggio, senso di responsabilità ed impiegando risorse proprie – della massima fruibilità. In questa ricerca il gruppo di lavoro italiano registra il consenso dei grandi player internazionali del settore. Proprio per questo, gli estensori delle norme internazionali in corso di elaborazione sono motivati ad inserire alcuni paragrafi sull’accessibilità del-le attrazioni per persone con esigenze speciali. Continueremo a seguire questo tema con interesse. (M.C.)

Si sono tenute riunioni tra progettisti, legali che rappresentano produttori di attrazioni, gestori di parchi e famiglie di persone con esigenze speciali, ospitate anche nella sede ANESV. Inoltre a Miragica, il parco pugliese, si sono svolte in Ottobre due giornate di test sull’utilizzo delle attrazioni da parte di ospiti con disabilità fisiche, la cui foto pubblichia-

mo. Ad Orlando, in occasione di IAAPA Expo, si terrà una sessione del gruppo di lavoro internazionale, che sta elaborando le norme tecniche di settore. Il punto centrale è attualmente quello di rispettare la “Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità”, che introduce i concetti di “accomodamento ragionevole” delle strutture ed impianti ai fini della massima inclusio-ne, e della “progettazione universale”, finalizzata alla più ampia fruibilità di beni e servizi.La Convenzione dispone infatti, all’art. 30 che “5. Al fine di consentire alle persone con disabilità di partecipare su base di uguaglianza con gli altri alle attività ricreati-ve, agli svaghi e allo sport, gli Stati Parti adottano misure adeguate a… (c) garantire che le persone con disabilità abbiano accesso a luoghi che ospitano attività sportive, ricreative e turistiche; (d) garantire che i minori con di-sabilità possano partecipare, su base di uguaglianza con gli altri minori, alle attività ludiche, ricreative, agli svaghi ed allo sport, incluse le attività previste dal sistema sco-lastico; (e) garantire che le persone con disabilità abbiano accesso ai servizi forniti da coloro che sono impegnati nell’organizzazione di attività ricreative, turistiche, di tem-po libero e sportive”.Dunque quello di pervenire alla massima fruibilità delle attività ricreative costituisce un obbligo per gli Stati. L’I-

Più volte abbiamo trattato da queste pagine il tema dell’accessibilità delle attrazioni alle persone diversamente abili. Il lavoro degli esperti, avviato lo sorso mese di giugno a Minitalia Leolandia, si è arricchito di nuovi appuntamenti.

Prosegue il lavoro sull’accessibilità dei parchi

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l Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha recentemen-te accolto la richiesta di sostituire il possesso del Nulla Osta con un quinquennio di titolarità di licen-za di P.S., sostituendo anche le 56 ore di formazio-ne pratica per gli esercenti “non esperti” con un medesimo monte ore di tirocinio in affiancamento ad esercente abilitato. È quindi possibile organizzare nuovi corsi e conseguire l’abilitazione a certificare il corretto montaggio. Per semplificare le modalità di iscri-zione, è stato predisposto un sito (http://www.correttomontaggio.it) attraverso il quale si ef-fettua una pre registrazione, non impegnativa, che consente però di organizzare gli interessati che, raggiunto un numero minimo – il numero

massimo è fissato dal decreto in 20 unità – saranno informati su luogo e data dei prossimi appuntamenti. Il sito è ottimizzato per essere consultato facil-mente da computer, tablet e cellulare. Dal 2011 l’ANESV ha formato oltre 250 esercenti, per abilitarli a predisporre al dichiarazione di corretto montaggio delle loro attrazioni.

IN SOSTANZA:

Gli esercenti che possano documentare 5 anni di titolarità di licenza di cui all’art. 69 possono essere abilitati al sottoscrivere al dichiarazione di corretto montaggio delle attrazioni. Essi sono tenuti a frequentare un corso di 8 ore, tenuto da un soggetto abilitato dal Ministero dell’interno.

A cosa serve il corso?

Ci sentiamo a volte ribattere che la certificazione del corretto montaggio non servirebbe a nulla, in quanto non include – e non può includere, a termini di legge – anche quella relativa all’idoneità dell’allacciamento elettrico. E’ certa-

Riprendono i Corsiper il corretto montaggio

Da tempo l’ANESV ha intrapreso un percorso per eliminare il vincolo del possesso dell’autorizzazione ministeriale (soppressa nel 1998) per frequentare il corso di 8 ore, riservato agli esercenti “esperti”.

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mente una difficoltà, quella di richiedere la certifica-zione ad un professionista, tuttavia esistono molti casi (uso di gruppi elettrogeni, attività con gonfiabili, tiri a segno e rotonde in fiere di paese, attrazioni nei centri commerciali, attrazioni in aree e spazi privati, tappeti elastici, allacciamenti a quadri elettrici con interruttore magnetotermico e presa CEE 17, Mixtreme ecc.) nei quali gli esercenti non hanno necessità di predispor-re la documentazione sulla connessione elettrica. In questi casi la praticità, ed il risparmio, conseguito con la dichiarazione di corretto montaggio delle proprie attrazioni è innegabile. Inoltre, c’è anche una questio-ne che riguarda la professionalità: siamo tutti convin-ti che difficilmente un professionista, che interviene ad attrazione installata, sia in grado di valutare molti aspetti del montaggio di un’attrazione. Aver ottenuto al possibilità che sia l’esercente, d debitamente formato, ad attestare direttamente il corretto montaggio, costi-tuisce il riconoscimento della sua professionalità. C’è di che esserne orgogliosi. (M.C.)

Fatture ENELAttenti alle date

Numerosi esercenti itineranti stanno segnalando che ENEL sta continuando a fatturare forniture tempora-nee anche dopo la data di scadenza contrattualmente richiesta. Invitiamo pertanto a fare massima attenzio-ne alle bollette, in quanto sono possibili fatturazioni successive alle date richieste.Coloro che rilevassero problemi li segnalino alle pro-prie Sezioni territoriali, perché l’ANESV ha necessità di raccogliere ulteriori elementi e richiedere l’intervento dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas.

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egli ultimi anni qualcosa si è fatto (tanto? poco?), si è dato comunque inizio ad un percorso che, al di là del suo valore, dei suoi pregi e dei suoi limiti, ha il merito di aver mosso i primi passi di un viaggio che si annuncia ancora molto lungo. Questa nota vuole ripercorre proprio questi primi passi.

IL LIBRO DEI SAPERI

Il mondo dello Spettacolo Viaggiante e Circense è un mondo reale, numericamente importante, formato da famiglie costrette dal lavoro a spostarsi continuamente in luoghi diversi d’Italia. Persone giuridicamente presenti, cittadini italiani a tutti

Il punto sulla scolarizzazione dei figli di esercenti itinerantiL’esperienza della provincia di RovigoIl problema del “Diritto allo Studio” dei figli degli esercenti itineranti è una questione di lunga data, che non ha mai avuto, non ha e probabilmente non avrà mai una soluzione ottimale e pienamente soddisfacente. Tuttavia, ciò non esime la scuola e tutte le organizzazioni, pubbliche e private, preposte alla funzione educativa, dalla ricerca costante delle forme più varie e flessibili per dare una risposta al bisogno di istruzione dei giovani itineranti.

di M. Bergamini

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gli effetti, contribuenti dello Stato […] responsabili e capaci, con una lunga storia alle spalle, che desiderano mantenere la famiglia con un certo decoro e garanti-re una educazione ai loro figli, che portano con sé e che curano con amore. Così inizia un lungo documento sulla realtà e sui problemi degli spettacolisti viaggianti, redatto dalla “Fondazione Migrantes” della Conferenza Episcopale Italiana, che da anni si prende cura della pastorale dei Circensi e dei Lunaparkisti. Da sempre il problema principale dei viaggiatori è l’e-ducazione e l’istruzione dei figli. Basta scorrere, a tal proposito, l’ampia raccolta di testimonianze curata da Tommaso Zaghini, direttore del Museo Storico della Giostra e dello Spettacolo Itinerante (Bergantino – Ro-vigo) e pubblicate nel volume Gente del viaggio (Patron, 2000). Tuttavia, fino ad appena sette anni, nulla era stato possibile fare in proposito. I figli degli itineranti trascorrevano il loro anno scolastico frequentando in maniera estremamente frammentaria un numero rile-vante di scuole, in paesi diversi, in contesti e situazioni le più varie e, spesso, scoraggianti e demotivanti.Nel 2005, grazie alle sinergie messe in campo dal Mu-seo Storico della Giostra, dal Comune di Bergantino, dall’Amministrazione Provinciale di Rovigo, dalla Fon-dazione Migrantes, ma soprattutto grazie alla tenacia di alcuni conoscitori della realtà itinerante, come la fa-miglia Ravelli e la prof.ssa Fabbri di Bergantino, è nato il Libro dei saperi.Il Libro dei saperi ha prima di tutto una funzione di sostegno morale per i giovani studenti itineranti, che spesso si recano a scuola del tutto privi di materiale scolastico, non potendo ovviamente acquistare i libri di tutte le scuole frequentate. Il Libro dei saperi è il “loro” libro: un libro speciale per studenti speciali. Ma il Libro dei saperi è soprattutto un strumento didattico, che funziona come un raccoglitore di esperienze, un diario di viaggio, sul quale viene regolarmente annota-to il tratto di strada percorso, di scuola in scuola, dallo studente. Il Libro dei saperi è uno strumento di lavoro-contatto tra l’alunno e i docenti, un registro di compe-tenze che segue lo studente in ogni istituto scolastico, e permette ai docenti di prendere immediatamente co-noscenza della storia scolastica compiuta dal ragazzo, di svolgere un argomento del proprio programma e di inserirlo, sotto forma di materiali vari (fotocopie di testi, appunti, verifiche…) nel Libro stesso. In questo modo è possibile, al termine dell’anno scolastico, ve-rificare il programma svolto dall’alunno e quindi avere una testimonianza concreta del suo “sapere”.La diffusione del Libro dei saperi, curata da Monica

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16 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013

luoghi. La statistica dei bambini delle fiere è stata poi arricchita da uno studio analogo per le province di Reg-gio Emilia e di Modena. Sono stati censiti più di due-cento Comuni del Veneto ed un cinquantina di Comuni emiliani: un lavoro impressionante.Oltre ad essere uno strumento di conoscenza della re-altà, questi dati, la cui raccolta ed elaborazione ha cer-tamente richiesto un lavoro molto lungo, costituiscono un punto di incontro, sono vivi e dinamici. Scorrendo le pagine di queste tabelle, si può sapere, ad esempio, che nel periodo della fiera della terza domenica di no-vembre a Camposampiero, in provincia di Padova, ci sono una quindicina di bambini e ragazzi del viaggio da inserire a scuola; per San Martino (11 novembre) a S.Biagio di Callalta (TV) ci sono dai 18 ai 22 figli di itineranti; 14 itineranti anche a Castelmassa (RO) nella stessa data… numeri impressionanti. Impressionanti anche le storie che Valeria Ravelli ha raccolto attraver-so i contatti personali con le famiglie di spettacolisti iti-neranti, storie fatte a volte anche di rifiuti da parte delle istituzioni scolastiche. Ecco, allora, com’è nata un’altra idea e come si è percorso un altro tratto di strada di questo cammino.

Bergamini responsabile per la Fondazione Migrantes e da Valeria Ravelli, curatrice del Libro e coordinatrice del progetto, è stata capillare. E a questo punto si è fatto un nuovo passo in avanti.

UN PO’ DI NUMERI

Girando per le piazze, i luna park, le sagre e le fiere paesane a proporre il nuovo strumento del Libro dei saperi, Valeria Ravelli ha potuto entrare fino in fondo in una realtà variegata e tracciarne i contorni. Si è trattato di raccogliere numeri su numeri, date su date, com-porre un puzzle di migliaia e migliaia di pezzi fatti dagli spostamenti di centinaia di famiglie e da centinaia di bambini e ragazzi del viaggio. Si è trattato soprattutto di migliaia di contatti, di ore ed ore passate ad ascoltare le storie, i problemi, i bisogni della gente del viaggio, la loro trepidazione per il problema atavico dell’istruzione dei figli. Il prodotto finale si trova in un rapporto, pagine e pagine di tabelle in cui sono state annotate con cura i paesi delle varie province del Veneto, i periodi in cui in essi si svolgono sagre e fiere ed il numero di bambini/ragazzi del viaggio che in quei giorni risiedono in quei

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IL DIRITTO ALLO STUDIO

Com’è possibile che alcune scuole si rifiutino di inserire nelle loro classi i figli degli esercenti di spettacoli viag-gianti? A volte succede… e succede probabilmente più spesso di quanto si possa pensare. Ecco allora che, su sollecitazione della responsabile Migrantes Monica Ber-gamini, lo studio legale Gruppioni e Bimbatti di Castel-massa ha studiato il caso ed ha recentemente approntato gli strumenti normativi per poter contrastare il ricorrere del problema con un “Parere in merito all’inserimento dei figli degli esercenti di spettacoli viaggianti nella scuola dell’obbligo” (16 agosto 2012). Il documento, di alto pro-filo giuridico, fa riferimento ai diritti sanciti dalla Costitu-zione della Repubblica Italiana, dal Protocollo addizionale alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, dalla Carta dei Di-ritti fondamentali dell’Unione Europea, dalla Convenzione contro la discriminazione nell’educazione adottata dalla Conferenza Generale dell’ONU per l’Educazione, la Scien-za e la Cultura, dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dalla Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo.Si legge nel documento: Il rifiuto all’inserimento dei figli degli esercenti spettacoli viaggianti nelle scuole dell’ob-bligo presenta profili di illiceità sia civile che penale, in quanto contrasta con diritti fondamentali sanciti da una pluralità di atti normativi sia interni che internazionali. E’ vero che a volte i Dirigenti scolastici devono fare i con-ti con classi già sovraffollate che, con l’inserimento di nuovi studenti, sforerebbero il numero massimo di alun-ni per classe consentito dalla legge. Tuttavia, precisa il legale, la legittimità di tale rifiuto può essere messa in discussione in quanto contrasta con il dovere costituzio-nale di assicurare l’istruzione obbligatoria che prevale sulle norme aventi semplice forza di legge ordinaria, tanto che potrebbe essere sollevata questione di legit-timità costituzionale di tali norme nella parte in cui non prevedono apposite deroghe di fronte a situazioni come quelle dei “migranti”, eccezioni necessarie, oltretutto, ad evitare discriminazioni nel campo dell’istruzione. Il documento è uno strumento preziosissimo per chi opera in questo campo, perché offre un appoggio normativo e dà indicazioni anche molto pratiche per perseguire con efficacia la richiesta del rispetto del diritto allo studio.

L’INNALZAMENTO DELL’OBBLIGOSCOLASTICO

Dall’anno scolastico 2007-2008, il Ministero dell’Istru-zione ha fissato a 16 anni l’obbligo scolastico, pre-

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LA NUOVA SFIDA DELL’ISTRUZIONE PARENTALE

Nell’anno scolastico che ha appena preso avvio è nata una forma di collaborazione tra il mondo degli itineran-ti e l’Istituto Comprensivo di Castelmassa (Rovigo), il Liceo Artistico “B. Munari”, sempre di Castelmassa, l’I-stituto Professionale “M. e T. Bellini” di Trecenta e l’Isti-tuto Professionale “E. Bari” di Badia Polesine. La nuova frontiera della formazione scolastica degli itineranti è la homeschooling, ovvero l’”istruzione parentale”. A questa sorta di progetto pilota per gli itineranti hanno già aderito tredici ragazzi (ma essendo da poco iniziato l’anno scolastico il numero risulta in sensibile aumento). In cosa consiste l’homeschooling? La normativa prevede il ricorso all’Istruzione parentale già da qualche anno, ma la novità e la peculiarità di questa esperienza sta nell’uso delle nuove tecnologie informatiche, che rendono più efficace questa forma di istruzione. I docenti degli istituti superiori, infat-ti, non si limitano - come prevede la legge - a testare a fine anno scolastico le conoscenze dell’alunno, come se si trattasse di un “privatista”, essi anzi rimangono in contat-

vedendo per tutti gli studenti, al termine della Scuola Secondaria di Primo Grado, la frequenza di almeno un biennio nella Scuola Secondaria di Secondo Grado. Questa semplice norma ha comportato un problema rilevantissimo per gli alunni itineranti: a quale scuola superiore iscriversi? Ma soprattutto, sarà possibile tro-vare in ogni luogo una scuola con lo stesso indirizzo di studi da frequentare? Infatti, se un ragazzo itinerante si iscrive ad un Istituto Alberghiero, dovrà trovare qua-si settimanalmente, in ogni paese o nelle vicinanze. Di fronte a questa problematica, molte famiglie han-no dovuto scegliere una via fortemente penalizzante, quella di far bocciare i figli per mancanza di numero di giorni di frequenza sufficienti, in modo da fermarli, fino al compimento del sedicesimo anno di età, nel-la Scuola Secondaria di Primo Grado. La scelta rap-presenta un escamotage veramente umiliante per gli alunni itineranti, una “soluzione” al problema che, in realtà, aggiunge difficoltà a difficoltà. Ma, nonostante vari tentativi di dialogo con le istituzioni scolastiche, per alcuni anni non si è arrivati a compiere nessun passo in avanti in materia. Finché…

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to con gli alunni itineranti, inviano loro, attraverso e-mail, gli argomenti delle lezioni svolte in classe e gli eventuali materiali didattici (appunti, fotocopie, approfondimenti, power-point…), verificano il processo di apprendimento attraverso i compiti (che gli alunni inviano ai docenti, dopo averli svolti), le verifiche periodiche e le interrogazioni via Skype. Si tratta, insomma, di una sorta di corso scolastico on line, che si avvale però del contatto diretto con i docenti delle varie discipline ed anche della collaborazione di un docente con la funzione di tutor itinerante.Forse è proprio questa la strada più giusta per l’istru-zione degli itineranti: una scuola che viaggia e li segue percorrendo le vie dell’etere, una scuola a portata di clic. Forse si potrebbe pensare, in futuro, alla nascita di un polo scolastico che, dalla scuola primaria fino al conseguimento del diploma di Secondaria di Secondo Grado, si prenda cura di fornire a centinaia e centinaia di bambini e ragazzi itineranti di tutta Italia gli strumen-ti fondamentali per la loro istruzione. Sì, lo sappiamo tutti: è ancora un sogno. Ma gli spettacolisti viaggianti non vivono forse con i piedi nella realtà ed il cuore tra-boccante di fantasia? Sono loro i dispensatori dei nostri sogni più belli ed arditi: un piccolo grande sogno pro-babilmente glielo dobbiamo anche noi.

L’ESPERIENZA DELLA MIGRANTESTOSCANA

Anche in Toscana è da anni presente un’esperien-za di scolarizzazione dei ragazzi dello spettacolo viaggiante itinerante. Dallo scorso anno il progetto è stato esteso anche allo scuola superiore, grazie all’istituto professionale Barsanti, con alcuni ragazzi iscritti alla sezione turistica ed altri a quella com-merciale. Sono stati definiti con la scuola una serie di incontri con periodicità mensile. Il collegamento tra scuola e ragazzi è garantito dagli operatori della Fondazione Migrantes e da un gruppo su Facebook. E’ stata definita una programmazione settimana-le, ed i volontari collaborano con i ragazzi creando schede semplificative e lezioni online per le materie più complesse. Per la scuole elementare e media il progetto riguarda circa 60 bambini, che frequen-tano una rete di istituti scolastici. Ivonne Tonarel-li, coordinatrice del progetto dal 2004, registra un crescente coinvolgimento delle famiglie, che ormai si relazionano con i vari istituti scolastici e con la Fondazione, informando degli spostamenti.

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erché, edizione dopo edizione, la grande famiglia dell’Anesv ha rinnovato il pro-prio contributo di solidarietà nei confronti di una città che li ha sempre accolti con calore e simpatia. Senza ovviamente dimenticare gli ultimi, i diseredati, le vittime di una crisi che prima ti strappa il sorriso e poi si prende anche la dignità.Negli anni sono decine le famiglie bisognose che si sono viste consegnare dal vicepresidente dell’Anesv-Agis, Massimo Piccaluga, l’incasso del primo giorno della kermesse. E quest’anno la donazione è andata ad Antonella Musy, sorella del consigliere comunale Alberto Musy morto dopo più di un anno di agonia per le conseguenze di un agguato che gli venne teso sotto casa nel marzo del 2012. Alberto Musy, stimato docente universitario e apprezzato avvocato, era un uomo che aveva deciso di dedicare buona parte della propria esistenza al bene comune della propria città. Complice una passione politica che era un tratto distintivo del suo carattere, Musy aveva corso per la poltrona di sindaco di Torino entrando poi in consiglio comunale come leader del terzo polo. La sua integrità morale e la sua passione erano riconosciute da tutti, colleghi di partito ed avversari politici. Fino a quando, in una tiepida mattina di inizio primavera, un sicario mascherato non ha premuto il grilletto per cause ancora da accer-tare, facendolo precipitare in un abisso nero che lo avrebbe poi condotto alla morte. Ma il suo ultimo desiderio era di continuare a fare qualcosa per Torino. Da qui l’idea sostenuta dalla sua famiglia, dalla moglie Angelica e dalla sorella Antonella, di creare una fondazione che portasse il suo nome e che avesse la

A Torino tornaNatale in GiostraLa magia delle giostre fa bene al sorriso, e questo lo si sa. Ma quel caleidoscopio di luci, suoni e colori è anche capace di riscaldare il cuore. E Natale in Giostra, il grande luna park che ogni anno viene allestito all’interno del Quinto Padiglione di Torino Esposizioni, è lì a dimostrarlo, da ben 36 anni.

di Paolo Varetto

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divertimento è continuato con Cosplay, una giornata di animazione clown e trucco in stile Manga per i più piccoli a cura di Cos&Play Actions. Sabato 23 no-vembre, invece, al Quinto Padiglione ha fatto tappa la carovana delle Fiat 500 d’epoca, che hanno fatto la gioia degli occhi degli appassionati. Ma in una città che vedrà riconosciuta la propria antica vocazione agonistica con l’incoronazione a Capitale Mondiale dello Sport 2015, la ricetta offerta da Natale in Gio-stra è quella di un divertimento sano e responsabile. Domenica 24 novembre, infatti, l’appuntamento è stato con Natale in Bicicletta, la tradizionale corsa cicloturistica riservata ai bambini delle scuole ele-mentari. I partecipanti, in sella alle proprie biciclette, hanno percorso il tracciato che si snodava tra viale

missione di assistere, materialmente e moralmente, le famiglie che devono quotidianamente parare i col-pi della crisi. I casi più delicati vengono indicati dalla Curia di Torino. E i giostrai di Natale in Giostra hanno fatto il resto, consegnando i loro incassi nelle mani di Antonella al termine di una cerimonia semplice e toccante.

L’occasione è stata la benedizione da parte del parro-co di San Salvario, don Mauro, del presepe che ogni anno viene allestito all’interno del Quinto Padiglione. Insieme con Massimo Piccaluga anche la presiden-te dell’Anesv Evelina Christillin, che di Alberto Musy era anche fraterna amica. Pochi minuti, nei quali il trasporto è andato ben oltre le fredde convenzioni. E al termine dei quali Antonella Musy ha espresso tutta la propria riconoscenza per un gesto che toccherà il cuore di coloro per i quali il Natale rischiava di essere un giorno come un altro, dove la gioia stemperava negli affanni, nelle preoccupazioni e nelle incertezze. Ma in fondo, ma la magia del luna park è tutta qui. E Natale in Giostra la perpetua da 36 anni, in un’inin-terrotta tradizione per Torino e i torinesi. La kermesse con le sue sessanta magnifiche attrazioni ha aperto i battenti lo scorso 16 novembre per continuare fino al 12 gennaio, in un calendario di appuntamenti che impreziosiranno di eventi questi due mesi.

Si è iniziato il 16 novembre con la grande sfilata che ha attraversato le vie del centro di Torino: piaz-za Statuto, via Garibaldi, piazza Castello, via Roma, Porta Nuova, nuovamente via Roma e infine l’arri-vo in piazza San Carlo. E la domenica successiva, il

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terine. Il 29 dicembre e il 5 gennaio sarà poi l’occa-sione per passare una domenica in allegria con i gio-colieri e gli artisti di strada, mentre il 6 gennaio sarà la Befana a calarsi su Natale in Giostra, grazie alla collaborazione dei Vigili del Fuoco. Gran finale il 12 gennaio, con la cerimonia di chiusura e la possibilità di godere della grande promozione prendi 2 paghi 1 valida su tutte le attrazioni del Luna Park. Anzi, ben consapevole del periodo storico e della congiuntura economica che stiamo vivendo, i giostrai del Quinti Padiglione hanno anche introdotto una conveniente novità per tutti i bambini e per i loro genitori: ogni martedì, infatti, tutte le giostre saranno offerte al prezzo straordinario di un euro, a prescindere da quale sia il costo della corsa esposto.

Ceppi, viale Boiardo, ciclopista del Po, ponte Balbis, viale Virgilio, viale Mattioili, viale Mattioli, viale Ceppi, per concludersi davanti al Quinto Padiglione. Tra tutti i partecipanti ricchi premi in palio: una bicicletta Bmx e 12 carnet di biglietti omaggio per le attrazioni del Luna Park. La settimana successiva, domenica primo dicembre, ha poi debuttato la grande novità dell’edi-zione 2013: Corri a Natale in giostra, la corsa podisti-ca non competitiva aperta a tutti i bambini e i ragazzi, su un percorso che si snodava tra viale Ceppi, viale Boiardo, viale Virgilio, viale Mattioli e viale Ceppi. In palio, una carnet per 10 film omaggio al cinema e 12 carnet di corse per le giostre. “Anche assecondando il desiderio espresso dall’assessore allo Sport della Città di Torino, Stefano Gallo – puntualizza a propo-sito Massimo Piccaluga – abbiamo deciso di dedi-care l’edizione di quest’anno al divertimento sano e responsabile, per avvicinare i più piccoli a uno stile di vita nel quale lo sport e l’attività fisica abbiano per davvero un ruolo centrale in qualunque fase della crescita. Da qui l’idea di raddoppiare i nostri eventi non agonistici e di ulteriormente allargare il ventaglio di appuntamenti che tradizionalmente accompagna-no le nostra kermesse”.Ma gli appuntamenti di Natale in Giostra non finisco-no qui. L’8 dicembre è il momento del concento mu-sicale “La Curva”, mentre nelle domeniche di dicem-bre sarà Babbo Natale in persona a prendere casa al Quinto Padiglione, in un favoloso villaggio natalizio dove i bambini potranno consegnare le proprie let-

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Le fiere, infatti, non si misurano solo in metri quadri – e questa edizione non era, ovviamente, tra le più estese – e nei tre giorni di fiera abbiamo visto gli stand mol-to visitati, ed i corridoi affollati nelle ore centrali. Anche lo stand di questa rivista ha avuto molti contatti, e 350 copie sono terminate il secondo giorno. Bilancio positivo quindi per l´organizzazione, un risultato quasi insperato alla vigilia data la complessità del mercato.

ENADA a Romasuccesso inattesoC´era molta curiosità intorno alla 41a ENADA, la prima che ha registrato l´assenza della maggior parte dei Concessionari di rete, ma l´ENADA che si è chiusa il 18 ottobre ha sorpreso tutti gli operatori.

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altà, rischiano di compromettere un intero sistema economico”.A ENADA 2013 anche la presentazione di uno studio di SAPAR, dal titolo ´Analisi del mercato del gioco e del settore newslot´ (elaborazione Centro Studi Automat in collaborazione con Agimeg), che ha fotografato una re-altà nella quale operano 112.248 imprese, numero da cui è facile desumere il valore del livello occupazionale del settore. Nel 2012, per l´Italia l´introito erariale dai giochi è stato di 8,1 miliardi di euro.A Roma è stato annunciato anche il Campionato eu-ropeo di flipper sportivo, in programma nel prossimo marzo in coincidenza con la fiera del gioco che nella sua edizione 26a primaverile si terrà a Rimini dal 19 al 21 marzo 2014.

Tra le ditte che hanno partecipato alla rassegna anche ELMAC, Faro Games, Leonardo, Luca srl e World Giochi, che hanno presentato prodotti innovativi. Tra i corridoi aleggiava un “Se non ci sono i concessionari è meglio”, come riporta una rivista di settore. Francamente il pen-siero è venuto anche a noi che rappresentiamo i gestori di attrazioni, orfani di una fiera italiana. Anche la SAPAR, che con Rimini fiera organizza l’e-vento è soddisfatta “Siamo ovviamente dispiaciuti - ha commentato il presidente Raffaele Curcio - per la mancata presenza, a parte BPlus, dei concessionari, pur tuttavia il valore che riveste la nostra fiera è sta-to ben percepito. Abbiamo dimostrato compattezza e idee chiare, abbiamo potuto interloquire coi verti-ci istituzionali, rappresentando una situazione nella quale l´assenza di decisioni strategiche e durature, oltre alla sovrapposizione di enti locali che normano cedendo alla demagogia e non ancorandosi alla re-

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anno partecipato i responsabili di 35 parchi di divertimento italiani e i rappre-sentanti di Disneyland Paris e del costruendo parco acquatico croato Istralandia. Presenti anche i rappresentanti di ANCASVI, IAAPA EUROPE e EAASI, associazioni che rappresentano i parchi italiani e i costruttori europei di attrazioni.Il dibattito è stato aperto da Roberto Canovi, che ha introdotto i temi dei succes-sivi interventi. Massimiliano Freddi, ha descritto la stagione del parco Minitalia Leolandia, segnalando che la prima parte della stagione, è stata fortemente pe-nalizzata dalle difficili condizioni meteorologiche. Dopo un giugno discreto, c’è stato il miglior agosto di sempre, un Autunno interessante, che ha concluso una stagione difficile ma con risultati importanti. Le vendite online hanno superato il 20%, fornendo un buon cash flow quotidiano. Il sistema di gestione del prezzo dinamico, che si aggiorna quotidianamente sulla base del venduto, ha livellato i picchi di presenze. Dunque code quasi inesistenti in biglietteria e poca differenza tra domeniche e infrasettimanali in agosto. Il pubblico si è finalmente spalmato sulla settimana. L’80 percento dei biglietti è stato venduto entro le 72 ore prima ma il 20% è un venduto - sicuro - nel periodo precedente. Aumentando il co-sto del biglietto “open”, la quasi totalità dei biglietti venduti è stata del tipo “a

Il Castello di Gropparello ha ospitato l’edizione 2013 dei Parksmania Awards, preceduti da un’interessante dibattito tra gli addetti del settore. L’occasione ha consentito uno scambio di idee ed informazioni sugli esiti della passata stagione e su alcuni aspetti del marketing più innovativo.

Parksmania Awards e seminario di settore al Castello di Gropparello

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data fissa”, con evidente beneficio per il parco ed i suoi ospiti. La crisi, ha detto Freddi, non ha inciso sul nu-mero dei visitatori. Uno dei problemi sono le previsioni meteo che ormai condizionano tutti.Stefano Cigarini, Direttore Generale di Rainbow Magi-cland, ha ricordato che nei parchi si offrono esperienze, e che la competizione si genera sul tipo di esperienza che viene offerta; la semplice competizione sull’attra-zione sarà sempre perdente, in quanto ci sarà sempre qualcosa di migliore altrove. Sull’aspetto del prezzo, esiste un “prezzo atteso” cioè una fascia di prezzo che il pubblico è disposto ad accettare in rapporto all’offer-ta del parco. Cigarini ha segnalato l’opportunità di non puntare troppo sul prezzo nella comunicazione istitu-zionale, perché i clienti sono in grado di scoprire gli sconti da soli. La capacità è quella di segmentare l’of-ferta rispetto alle tipologie di pubblico, operando con offerte diverse, su canali diversificati.Francesco Russello, titolare di Etnaland, ha raccon-tato l’esperienza di una stagione difficile, condizionata fortemente dalle condizioni meteorologiche che hanno inciso sul periodo di agosto. Il parco tematico ed il par-co acquatico operano contestualmente per una parte dell’anno, ed è stato particolarmente complesso comu-nicare la novità del prodotto “parco tematico” rispetto al parco acquatico preesistente. Il parco è fortemen-te legato al pubblico siciliano e la stagione che si è conclusa ha confermato la scarsa dimestichezza con internet, condizionando l’efficacia del web marketing e della vendita online.Si è poi parlato di promozioni, con uno scambio di espe-rienze e condivisione di strategie. Freddi ha evidenzia-to il rischio di essere presenti con troppe iniziative di co-marketing. È stato segnalato, come esempio peri-coloso, il caso in cui qualche mese fa, negli autogrill, lo stesso parco offriva buoni sconto su più prodotti ed in più punti vendita in prossimità del parco. In questo modo si rischia di posizionare il prodotto “parco” su una fascia di prezzo assolutamente non rappresentati-va del suo valore.All’intervento di Freddi è seguito un dibattito su espe-rienze di marketing, nel corso della quale collaboratori di strutture - tra le quali Mirabilandia, Aqualandia, Rain-bow Magicland, Etnaland, Aquavillage, Aquafollie, Ca-vallino Matto e Zoomarine - hanno raccontato le proprie esperienze. Tra i casi affrontati, l’offerta “il giorno dopo entri gratis” e le serate a tema. Quanto al social media marketing, il direttore commerciale di Mirabilandia ha segnalato di aver impiegato un budget pari al doppio dello scorso anno nella gestione dei social network, con

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È stata una stagione difficile - ha evidenziato Cipriano - per i visitatori italiani della Disneyland francese. E’ calata la propensione alla spesa e pesano molto anche i siti di couponing.Infine Gianni Chiari, professionista che si occupa dei temi della normativa tecnica e sicurezza delle attra-zioni, ha presentato il progetto C+1, sulla fruizione dei parchi di divertimento alle persone diversamente abili. Un progetto del quale parliamo anche in altra parte di questa rivista. (M. C.)

I PARKSMANIA AWARDS 2013

Il 17 ottobre 2013 sono stati consegnati i Parksmania Awards 2013, prestigiosi riconoscimenti che coinvol-gono il mondo dei parchi di divertimento e i suoi pro-tagonisti: le attrazioni, le grandi scenografie, gli spetta-coli e soprattutto la magia che solo all’interno di questi mondi fantastici riesce a sprigionarsi.La cerimonia si è svolta con la collaborazione degli at-tori in costume medievale del cast del Parco delle Fiabe – attrazione di punta di Castello di Gropparello. I premi sono stati consegnati ai parchi italiani ed europei che nel corso della stagione 2013 si sono maggiormente distinti nelle diverse categorie, quali, ad esempio, mi-gliore nuova attrazione, migliore show, parco dell’anno e migliore personale.Presenti a ritirare i premi loro assegnati i rappresen-tanti di Europa Park (Germania), Puy du Fou (Francia), Splash & Spa Tamaro (Svizzera) e Mack Rides, l’azien-da tedesca che ha costruito “The Storm”, rollercoaster installato nel nuovo parco Etnaland Themepark che ha vinto il premio come migliore nuova attrazione europea dell’anno. Infine, una suggestiva visita al Castello ani-mata dagli attori del parco, prima della elegante Cena di Gala che ha chiuso le giornata.

LE NOMINATION E I VINCITORI

Il parco italiano che ha registrato il maggiore salto di qualità dalla scorsa stagione a quella attuale.ETNALANDNovità dell’anno e importante segnale di ritrovata vitalità per il settore italiano, in un parco che offre un prodotto completo e ricco di attrazioni coinvolgenti e ben realizzate.

Nomination: AQUALANDIA, ETNALAND, ZOOM TORINOLa struttura acquatica che nel corso della stagione si è maggiormente distinta sommando i seguenti parametri: qualità generale dei servizi, personale, miglioramento/

risultati significativi. Attraverso alcune mini campagne solo sui social, il parco ne ha potuto verificare in modo diretto l’efficacia. I titolari del parco delle Fiabe di Grop-parello hanno raccontato l’esperienza con i camperisti, che ha generato risultati grazie alla partecipazione alle fiere specializzate. Riguardo all’utilizzo di siti di cou-poning, i pareri sono stati discordanti, ma sono state descritte anche esperienze positive, realizzate con lo scopo di intercettare nuovo pubblico, avvalendosi delle mailing list dei siti di social deal, ma effettuate solo per brevi periodi e con proposte diversificate rispetto alla vendita del solo biglietto d’ingresso.Si è passati quindi al tema delle scuole, ed i responsabili del settore a Zoomarine hanno rappresentato la esigen-za di differenziare tra materne, elementari e medie. Si è discusso sull’utilizzo di database difficili da aggiorna-re, soprattutto riguardo ai referenti scolastici dei viaggi d’istruzione, ed alla opportunità di effettuare un mailing cartaceo, costoso rispetto all’efficacia. Anche il tema del costo di trasporto degli studenti – è stato evidenziato da tutti – sta condizionando fortemente la scelta dei docenti.Sulla formazione del personale Daniela Di Genova, re-sponsabile del personale di Zoomarine ha illustrato le modalità di selezione e formazione delle risorse, sia per i nuovi inserimenti che per la parte, consistente, di col-laboratori che sono in forza al parco dalla sua apertura. Coaching per i dirigenti, formazione on the job e mec-canismi di incentivazione sono le chiavi della crescita nella qualità dei servizi del parco, nei quali la qualità del personale è indubbiamente importante. Claudio Di Capua, amministratore del parco, ha evidenziato che la formazione è tutta finanziata, da Fondimpresa e Provin-cia di Roma. Di Capua ha fatto presente che l’esperien-za che il parco offre ai visitatori deve riguardare anche i collaboratori, a loro volta inseriti in un’esperienza la-vorativa coinvolgente.Marina Cipriano, responsabile per l’Italia di Disneyland Resort Paris, ha descritto le differenze tra un marchio come Disney e gli altri parchi tematici, con i quali il par-co condivide le difficoltà in cui versano i consumatori.

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inserimento attrazioni, spettacoli, rapporto qualità/prezzo

Riguardo ai parchi acquatici:AQUALANDIAAqualandia non smentisce la sua propensione a stupi-re, offrendo continui miglioramenti che arricchiscono sempre più un’esperienza unica e magica.

Nomination: ACQUAVILLAGE CECINA, PARCO CAVOURPer la migliore Attrazione family 2013La migliore nuova attrazione family presentata nel cor-so della stagione

MINITALIA LEOLANDIA (Mediterranea)Originale nel tema e coerente nell’esecuzione, garan-tisce un’esperienza completa e divertente per tutta la famiglia. Nomination: ETNALAND (Kaos), RAINBOW MAGICLAND (Battaglia Navale)La migliore nuova attrazione presentata nel corso del-la stagione

MOVIELAND (Kitt SuperJet)Tanto divertimento, velocità e la giusta dose di “follia” caratterizzano un’esperienza unica nel suo genere e ricca di spunti creativi

Nomination: ETNALAND (Eldorado), ETNALAND (Etna-land Tower)Per il miglior show indoor Nomination:MIRABILANDIA (Alice nel parco delle mirabilie)Spazio alle fiabe e ai cartoni animati in due produzioni ricche di musica, colore e fantasia che coinvolgono sa-pientemente grandi e piccini.

Nomination:CAVALLINO MATTO (Freedom), GARDALAND (Madagascar Live – It’s Circus Time)Il migliore nuovo show outdoor

OLTREMARE (L’isola Chenoncera)Peter Pan in un’interpretazione inedita e unica, ricca di acrobazie, canti e balli, assieme a 14 performer di gran-de valore.Nomination: MIRABILANDIA (Laser Show), MIRABILAN-DIA (Scuola di Polizia)

Miglior Personale

Il personale che si è maggiormente distinto nel corso della stagione per gentilezza con gli ospiti, motivazione e impegno nel problem solving

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Premio speciale della giuria (Nuova area Robinson’s Beach)Colorata e divertente, la nuova area tematica offre innu-merevoli spunti di divertimento in un ambiente tematiz-zato e coinvolgentePremio speciale della giuria (Nuova area “Padiglio-ne Cetacei”)Importante ampliamento della struttura attraverso un’ar-chitettura elegante e funzionale che arricchisce ancor più il già noto valore di questo acquarioPremio speciale della giuria (Nuova area “Serengeti”)Zoom prosegue nel suo percorso unico che prevede la creazione di habitat ben tematizzati e in linea con le più recenti tendenze di mercatoPremio speciale della giuria (Nuova attrazione “Skyfall”)Investimento di rilievo per un gruppo scivoli colorati e divertenti, che comprende tre esperienze uniche e dif-ferenti fra loroPremio speciale della giuria (Iniziativa imprendito-riale per nuovo parco Splash e Spa)La nuova struttura indoor del Canton Ticino si presenta come uno spettacolare luogo che mescola relax e diver-timento con architetture moderne e piacevoliPremio speciale della giuria (Iniziativa imprendito-riale per nuovo parco AcquaPark Egnazia)

MINITALIA LEOLANDIAProfessionalità, disponibilità e il sempre benvenuto sorriso sono gli elementi che caratterizzano in maniera vincente tutto lo staff di Minitalia Leolandia.Nomination: GARDALAND, ZOOMARINE

Premi speciali

Questi premi vengono assegnati a chi si è particolar-mente distinto con l’inserimento di nuove attrazioni o con investimenti particolarmente significativi, anche in relazione al budget economico del parco. Questo per-mette anche alle strutture di piccole e medie dimensioni di vedere riconosciuti gli sforzi compiuti per migliora-re il proprio prodotto e la soddisfazione degli ospiti. Il premio viene assegnato anche a persone che si sono particolarmente distinte nel corso degli anni nel settore dei parchi di divertimento e alle aziende che investono nella realizzazione di nuove strutture del divertimento.Premio meriti professionali (fondatore del Museo Nicolis)Grande passione e dedizione hanno caratterizzato il la-voro unico e certosino di un uomo che ha saputo tra-sformare in realtà, un sogno legato alla passione smisu-rata per le auto e i cimeli antichi

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Premi europei

Parco europeo dell’anno:Puy du FouPuy du Fou stupisce sempre più per la particolarità dell’esperienza proposta e per la qualità globale della sua offerta unica e sempre rinnovata, che stupisce e ammalia i visitatori di tutte le etMigliore nuova attrazione europea:Etnaland (The Storm)Adrenalina pura per una montagna russa in grado di of-frire sensazioni forti e grande divertimento per tutti gli amanti del genereMiglior evento Europeo:Europa Park (Halloween Horror Nights)Grande successo di pubblico e critica per l’evento più “pauroso” dell’anno, sempre ricco di sorprese e idee ori-ginali e punto di riferimento europeo del genere.

POS nei luna park dal 2014? Lo diranno i decreti attuativiDal 1° gennaio 2014, chi effettua «attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche profes-sionali», dovrà «accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito» (cioè bancomat, non car-te di credito), quindi, dovrà installare un Pos presso il proprio punto vendita, ufficio o mezzo ambulan-te. A prevederlo è l’articolo 15, commi 4 e 5, del Dl 179/2012, il quale però prevede anche l’emanazione di un decreto attuativo - non ancora emanato - che potrà prevedere esoneri esoglie minime di spesa.

Cosa è il P.O.S.Il terminale P.O.S. – dall’inglese point of sale – è un apparecchio che consente di accettare pagamenti con carte di credito o debito. Il POS GSM si collega at-traverso la rete cellulare e può essere utilizzato dove manca la linea telefonica fissa e rappresenta uno stru-mento per i pagamenti con carte di debito e credito per tassisti, ambulanti oppure da chi non è raggiunto da una linea telefonica tradizionale, o in mercati e fiere.

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o crediamo da tempo, Halloween è una grande opportunità anche per i parchi italiani e non solo per le strutture collocate nei paesi di cultura anglosassone. Da ormai 10 anni – il primo fu Gardaland con un timido accenno nel 2002 – si assiste nel nostro paese alla celebrazione di Halloween anche all’interno dei parchi di divertimento. Andiamo a scoprire come.Praticamente tutte le strutture che restano aperte i canonici 7 mesi all’anno inserisco-no l’evento di Halloween nel proprio calendario, ma in realtà solo alcune di esse, chi più, chi meno, investono per un intero mese – ottobre – in scenografie ed eventi sul tema specifico. Riassumendo, oltre al già citato Gardaland, gli interventi più signifi-cativi si sono registrati a Movieland e Italia in Miniatura dal 2004, Fiabilandia e Cow-boyland dal 2005, Cavallino Matto e Minitalia Leolandia dal 2008, oltre a quelli delle recenti new entry Miragica (2009), Mirabilandia (2010) e Rainbow MagicLand (2011).

a cura di Roberto Canovi

Halloween walk-throughnei parchi di divertimento:l’Italia s’è desta?L’importanza delle Horror Walk-Through realizzate dai parchi di divertimento nel periodo di Halloween è innegabile. Qual è la situazione italiana?

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Pur riconoscendo che resta ancora improponibile, oggi come ieri, il confronto tra Nuovo e Vecchio Continente, è innegabile il fatto che – escludendo Disneyland Paris per ovvie ragioni di filosofia e target di riferimento – alcune strutture europee propongono finalmente un assai inte-ressante prodotto sul fronte horror ai propri ospiti durante l’intero mese di ottobre, a prescindere dalla classica te-matizzazione tipica di questo periodo.La nostra analisi verte infatti non sulle scenografie – zuc-che, ragnatele, covoni di paglia, ragni giganti, carri fu-nebri, teschi, scheletri, tombe, etc. – ma su attrazioni o eventi temporanei offerti come effettivo plus agli ospiti che visitano il parco durante il normale orario di apertura o – meglio ancora – in orari extra.PortAventura presenta ormai da qualche anno una se-rie di walk–through horror temporanei che in alcuni casi hanno previsto la fruizione successiva – a fine percorso – di un’attrazione classica del parco. Da segnalare anche e soprattutto la presenza di un walk–through più com-plesso – a pagamento – brandizzato [REC], che si ispira ad una serie di quattro film horror di produzione spagnola (2007 – 2008 – 2012 – 2013) e che ripropone in oltre 300 metri di percorso alcune delle scene più famose presenti nelle pellicole.

Prima di addentrarci in un’analisi più approfondita è però opportuno specificare che se vogliamo parlare di qualco-sa che può andare oltre la classica scenografia o lo show, fatti salvi Gardaland, Mirabilandia e Rainbow MagicLand, non è possibile al momento prendere in considerazione le altre strutture citate. Questo perché caratterizzate da dimensioni decisamente minori sia in termini di estensio-ne, budget e presenze potenziali, nonché – particolare di fondamentale importanza – target cui si rivolgono. Deter-minati parchi non possono infatti permettersi di inserire massicciamente nell’evento quella componente grangui-gnolesca che sempre più ha preso piede nel corso delle ultime stagioni. Queste tre realtà, inoltre, sono le sole che possono essere comparate con altri parchi importanti eu-ropei al fine di proporre un quadro oggettivo e corretto della situazione attuale, che andiamo ora a descrivere per sommi capi.In Europa la valorizzazione di Halloween come pretesto per attirare ospiti nei parchi in un periodo statistica-mente... morto, è abbastanza recente in quanto i primi esempi veramente interessanti si registrano dal 2000 in poi, sull’onda di quanto già da oltre 20 anni accade negli U.S.A. con, solo per fare un esempio, le “Horror Nights” degli Universal Studios a Orlando e Los Angeles.

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anche il già citato “The Walking Dead”, in questo caso licenziato da FOX Television e non AMC Cable Channel come accade negli States.

Sempre in Germania, anche Europa Park ha pesante-mente investito nell’evento raggiungendo un livello de-cisamente elevato. Caratteristica distintiva del parco di Rust, oltre alla spettacolare tematizzazione generale, sono le “Horror Nights” organizzate dopo la chiusura delle ore 18,00 all’interno di un’area apposita che comprende anche una parte delle attrazioni del parco.Il deciso balzo in avanti è stato compiuto nel 2007 quando a fianco delle già da tempo presenti tematizzazioni clas-siche di Halloween si è deciso di copiare l’esempio degli Universal Studios – e perché no, di Movie Park Germany – investendo sull’horror più spinto. Il primo timido tentativo del 2007 è stato caratterizzato dall’utilizzo di un brand sconosciuto. Utilizzando infatti il nome di Mark Terenzi, noto esclusivamente per essere il compagno di una can-tante molto popolare in Germania e presentandolo come un grande esperto di Halloween grazie a una sua prece-dente esperienza negli USA, l’evento non veniva diretta-mente collegato al parco.Il timore della proprietà era quello di “contaminare” il prodotto Europa Park, fortemente orientato al target delle famiglie, con qualcosa di completamente antitetico che avrebbe potuto forse causare disapprovazione nel pub-

Sicuramente meno appetibile al confronto con i ben più famosi brand “The Walking Dead” o “Resident Evil” di Uni-versal Orlando Halloween Horror Nights 23, ma comun-que sempre un bel passo avanti rispetto ai primi timidi tentativi operati solo qualche anno fa dal parco spagnolo. La qualità delle attrazioni temporanee di PortAventura è quindi da considerarsi buona e sicuramente migliorati-va di un prodotto – in termini di scenografia generale e spettacoli – già di per se posizionato su standard elevati che giustificano una visita anche da parte dei visitatori stranieri.

Movie Park Germany è da considerarsi come il parco che per primo ha investito nella componente horror di Hallo-ween e i quindici anni appena festeggiati da “Halloween Horror Fest” sta a dimostrarlo. Il parco tedesco effettua diverse aperture prolungate fino alle ore 22,00 – alcune con prenotazione obbligatoria del biglietto – e una parte del parco si trasforma, al calare delle tenebre, in una sca-ry zone popolata da centinaia di comparse truccate più o meno sapientemente a tema horror.Quello che però caratterizza maggiormente il periodo di Halloween è la presenza di alcuni Maze – o walk–throu-gh – di alto livello in quanto a cura dei particolari inseriti sui percorsi e numero di attori coinvolti. Molto azzeccati alcuni dei temi proposti, tra cui spicca non solo l’ormai collaudato Ospedale infestato “Deathpital Reloaded”, ma

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Non si tratta ovviamente dell’unico walk–through inserito nell’area – in totale 5 – e un’altra menzione particolare la merita infatti “The Villa”, aperto anche durante il normale orario di visita al parco pur se con meno attori all’interno. Terza menzione per “Snow White”, il Maze che conduce poi all’attrazione di tipologia wild mouse del parco, che si inserisce perfettamente nel percorso regalando sia diver-timento che un pizzico di adrenalina agli ospiti.Scendendo in Italia, Halloween si è dimostrato anche nel nostro paese un evento che permette, se ben gestito, un considerevole ritorno in termini di presenze, ma l’impres-sione è che i tre parchi principali, per diversi motivi, fino ad ora non ne abbiano ancora sfruttato appieno le poten-zialità. O meglio, non abbiano investito a sufficienza.Nello specifico, Gardaland non ha praticamente mai mo-dificato il format adottato fin dal 2003 e non si è nemme-no distinto nell’incremento delle scenografie e degli spet-tacoli. Men che meno sul fronte delle attrazioni a tema horror temporanee, chiudendo inoltre prematuramente anche il peraltro deludente walk–through permanente “Inferis” inaugurato all’inizio della stagione 2010.A prescindere quindi dai risultati confortanti in termini di

blico. A maggior ragione se l’iniziativa si fosse rivelata un flop. Al contrario, lo strepitoso successo ottenuto ha fatto si che negli anni seguenti sia aumentato considerevol-mente sia il numero delle serate che la superficie interes-sata dall’evento.Abbandonato quest’anno anche il marchio Terenzi, si sono registrati quasi 80.000 visitatori nel corso di 21 serate. Considerato il non indifferente costo del biglietto d’ingres-so – dai 20 ai 24 euro – e l’ulteriore spesa effettuata dagli ospiti per Food & Beverage, il ricavo economico è davvero notevole.Ma qual’è la caratteristica più apprezzata delle “Horror Nights” di Europa Park oltre alla presenza di numerosi at-tori che si aggirano tra gli ospiti all’interno dell’intera area dell’evento? La risposta è semplice: gli horror walk–through.Al momento nessun brand è utilizzato, ma “Take Away” è per molti esperti uno dei migliori Maze mai realizzati al mondo. All’interno di questa entusiasmante riproduzio-ne di un ristorante cinese si nota una cura dei particolari a livello maniacale, la giusta dose di ironia mescolata al gore, attori truccati alla perfezione e situazioni davvero interessanti anche da un punto di vista tecnico.

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a tema horror, proprio in concomitanza dell’inizio di Hallo-ween 2013. Rivedibile con riserva.

A questo punto può sorgere nel lettore un dubbio nemme-no tanto ingiustificato. “Ma allora il titolo di questo articolo è ingannevole e non solo l’Italia non s’è desta, ma pare proprio dormire profondamente...”. Manca però ancora, non a caso, Mirabilandia che ha iniziato già dallo scorso anno un percorso interessante, sicuramente sotto diversi aspetti acerbo, ma che alimenta una fiammella di speran-za nel panorama della Penisola.In occasione del terzo anno di apertura nel periodo di Hal-loween siamo dunque andati a scoprire, il 1 novembre 2013, che cosa offre il parco di Ravenna al proprio pub-blico. Fin da subito si ha, complice anche una giornata spettacolare dal punto di vista Meteo, un segno inequi-vocabile dell’interesse suscitato dal tema. Oltre 20.000

infatti le persone presenti nel parco, con conseguenti tempi di attesa alle attrazioni che si sono assestati sui 45 minuti, con picchi ben oltre i 60 per quelle più get-tonate. La nostra visita è comunque fina-lizzata alla valutazione dei walk–through inseriti a corollario dell’offerta di questa giornata che terminerà, senza aumenti del costo del biglietto d’ingresso, alle 22,00.In questo caso, in parte perchè il target cui si rivolgono i walk–through esclude le fa-miglie con bambini al di sotto dei 12 anni e in parte perchè alcuni ospiti non hanno idea della natura di questo surplus di of-ferta e si spaventano facilmente alla vista delle code preferendo concentrarsi sulle attrazioni classiche, le attese per ogni sin-golo Maze si attestano sui 30–40 minuti al massimo.Iniziamo osservando la tematizzazione Halloween del parco che, anche se ben realizzata, è concentrata praticamente solo in alcune aree. Considerando che l’apertura del parco è limitata in questo periodo ai soli weekend, che Mirabilandia è in effetti un parco enorme come esten-sione e che ulteriori pesanti investimenti negli elementi di contorno ben difficilmen-te potrebbero essere coperti da adeguato ritorno economico, il risultato può essere considerato abbastanza soddisfacente e in linea con quanto siamo abituati a vedere in Italia. Con eventuali piccoli incrementi

numeri che il parco segna ad Halloween – indice di ap-prezzamento da parte del pubblico – resta il pollice verso sul fronte del prodotto offerto dal parco gardesano, che non è affatto in linea con il proprio blasone e potenzialità. Almeno per il momento.

Rainbow MagicLand è un parco nuovo che ha dovuto affrontare enormi problematiche derivanti da un’apertura affrettata e non ha potuto/voluto investire massicciamen-te su Halloween e Natale. Di conseguenza ha presentato scenografie ridotte al minimo, accompagnate da qualche spettacolo a tema. Troppo poco sicuramente, ma allo stesso tempo è necessario concedere ancora un anno di rodaggio alla struttura romana, che sta ancora lavorando per capire quali sono le proprie potenzialità e limiti. Non si deve comunque dimenticare che è appena stato inserito “Demonia”, un nuovo percorso walk–trough permanente

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degli stessi e dal numero esiguo di persone – da 4 a 8 – che va a comporre i gruppi medesimi L’effetto novità per gran parte del pubblico, che ovvia-

mente solo in bassa percentuale ha potuto visitare altre attrazioni simili al di fuori dei confini nazionali

Ragionando dunque su queste evidenze è facile intuire come i margini di intervento sulle scenografie dei percorsi siano decisamente ampi e possano crescere di pari passo con quella che sarà la naturale evoluzione che caratteriz-zerà il pubblico italiano nei prossimi anni su questo fronte. Importante sarà non fermarsi nell’illusione di un successo che oggi è comunque appagante, ma allo stesso tempo potrebbe rivelarsi a breve effimero. In questo senso si deve interpretare quanto segue, che rappresenta un’ana-lisi più tecnica che emozionale.La reazione del pubblico stesso all’uscita del percorso “Black Shelter” lo dimostra. Pur utilizzando un tema assai interessante – quello militare – il walk–though proposto si è rivelato infatti assolutamente inadeguato alle aspetta-tive generate dalla tutto sommato buona tematizzazione esterna. L’idea di un percorso inserito più per onore di firma che per una effettiva volontà di innovare e stupire si è rivelato un boomerang, con commenti decisamente negativi all’uscita da parte della stragrande maggioranza dei visitatori. Si inizia con gli ospiti a cui vengono legati i polsi con nastro adesivo all’ingresso della prima tenda militare – simpatica implementazione – cui fa purtroppo seguito un breve percorso confuso nella narrazione, da affrontarsi quasi correndo e in cui mancano sostanzial-mente sia la suspense che l’incontro traumatico con gli attori. Decisamente un flop.Anche “Hotel Kalifornia” presentava un tema accattivan-

– anno dopo anno – si può sicuramente migliorare, ma ul-teriori investimenti futuri si potranno forse meglio indiriz-zare, come si evince dall’argomento di questo articolo, in altre direzioni. Nello specifico, nei percorsi a tema horror.Tralasciando il walk–through “Phobia”, operativo – a pa-gamento – durante tutto l’arco dell’anno, quest’anno Mi-rabilandia ha replicato il primo tentativo effettuato lo scor-so anno con l’inserimento di 4 walk–trough accessibili ai maggiori di 12 anni e uno riservato ai bambini. I 4 percorsi più “forti” sono stati realizzati in due casi all’interno di una porzione della queue line – la coda d’accesso – di attra-zioni esistenti e negli altri due occupando una piccola por-zione di camminamenti secondari solitamente utilizzati dal pubblico negli altri periodi della stagione.Sgombriamo subito il campo da ogni possibile equivoco: non è possibile paragonare questi 4 walk–through con quelli precedentemente citati presenti negli altri parchi europei. La brevità dei percorsi, la natura dei materiali utilizzati, il numero degli attori presenti e il livello dei det-tagli proposto risultano un poco imbarazzanti al confronto. Però, e questa è la nota lieta, le reazioni del pubblico sono estremamente positive. Le ragioni sono essenzialmente quattro: Gli attori si sono rivelati decisamente bravi e pienamen-

te coinvolti nella parte. Se consideriamo che, come ci tie-ne a sottolineare Giovanni Scafoglio, responsabile della Comunicazione di Mirabilandia, “Si tratta di normali cast member del parco che si sono prestati ad impersonare le varie inquietanti e terrorizzanti figure che popolano i percorsi”, il risultato è veramente da applausi Buon livello del trucco e dell’abbigliamento degli attori Ottima gestione del flusso dei gruppi all’interno dei sin-

goli percorsi, anche se certamente favorito dalla brevità

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nel suo complesso è un buon percorso e specialmente il pubblico che ama alla follia i film splatter sembra gradire.Concludiamo con quella che a nostro parere è la miglio-re walk–trough di questa edizione, “The Cannibal”. Può sembrare assurdo, ma proprio il percorso che presenta un tema tutto sommato banale, poco ricco di spunti per raccontare la storia e soprattutto caratterizzato da una te-matizzazione che usa elementi molto semplici come rami, foglie, canne, filamenti di rafia e punta sull’oscurità per creare le diverse situazioni, risulta il più divertente.

La spiegazione è tutto sommato semplice e insita nella constatazione che se non è possibile realizzare una sce-nografia veramente efficace, gli elementi che si possono prendere in considerazione per coinvolgere e procurare ansia e spavento nel pubblico sono quelli che attengono alle paure ancestrali e culturali dell’uomo tra cui il buio, la foresta e, come in questo caso, il cannibalismo.E’ divertente osservare che in questo caso incute più ti-more e ansia un uomo – fintamente – di colore alto 2 metri vestito da cannibale che ti fissa con lo sguardo da pochi centimetri di distanza nel silenzio dell’oscurità, an-zichè la vista di personaggi pur terrificanti come uno zom-

te – pur se già molto sfruttato – ma l’adozione di spogli pannelli di compensato come pareti di un percorso trop-po stretto e lineare e condito solo da qualche sporadica buona idea come l’ingresso nell’armadio e una buona tematizzazione dell’ingresso con la minuscola hall, ha prodotto un risultato ben al di sotto delle sue potenziali-tà. Questo genere di percorso necessita infatti di mag-giore inserimento di elementi scenografci – i cosiddetti props – cura dei dettagli e utilizzo di spazi più ampi in alcune scene, nonché di un’adeguata illuminazione che crei l’atmosfera. Buono peraltro il lavoro operato dagli attori, che tengono decisamente desta l’attenzione dei gruppi in transito.

Nella norma per questa tipologia di tema – la macelleria – anche se non particolarmente curato nei dettagli, il per-corso “Il Matador”. Sacchi contenenti cadaveri appesi al soffitto, strumenti di tortura, pezzi di corpi umani straziati e tutto il campionario del genere, pur se in dosi minime, non mancano. Compresa una poco credibile – troppo arti-gianale la realizzazione – sega circolare che si abbatte su un attore riverso su un tavolaccio. La sensazione è quella, come per “Hotel Kalifornia” del vorrei ma non posso, ma

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a prescindere dal trucco, nelle immediate vicinanze del malcapitato di turno.In conclusione, l’inserimento di questi percorsi all’interno dell’offerta di un parco è davvero un valore aggiunto? E ha un valore anche il solo poterli inserire nella comuni-cazione pubblicitaria? E i costi necessari per realizzare uno o più walk–through temporanei di buon livello sono giustificati da un maggiore numero di ingressi?E’ difficile dare una risposta certa e definitiva, ma credia-mo sia indubitabile il fatto che un incremento sia nell’of-ferta che nella qualità del prodotto non possa che giovare ai parchi che si impegnano il tal senso. Esempi molto più evoluti come ad esempio quello di Europa Park, in cui c’è in effetti un riscontro oggettivo dato dall’introito quantifi-cabile dell’evento separato, stanno a dimostrarlo.Mirabilandia ha iniziato un primo timido percorso che potrebbe ulteriormente svilupparsi nei prossimi anni e fungere da esempio anche per gli altri parchi che per struttura, fatturato, dimensioni e collocazione geografica possono permetterselo.E’ importante segnalare inoltre che come ulteriore plus, al calare delle tenebre in alcune aree di Mirabilandia si re-gistra la presenza di numerose comparse, che, anche se truccate in alcuni casi piuttosto sommariamente, vagano tra il pubblico interpretando personaggi tipici del genere horror.Un applauso convinto dunque al parco ravennate confi-dando che, nel tempo, questo si possa trasformare in una vera e propria ovazione.

bie o un vampiro, ma che a livello inconscio si percepi-scono essere comunque irreali. In definitiva, comunque, il meccanismo che meglio funziona – anche il più utilizzato ovunque – è quello dell’improvvisa comparsa dell’attore,

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i parco di divertimento parlano solo i giornali stranieri, in Italia si titola “Non sarà Venezialand”, e sì, perché bisogna fare attenzione con le parole; nel nostro Paese molto spesso i giornalisti ed i politici usano il termine “Disneyland” per indicare un progetto che degraderebbe il Bel Paese, patria del “bel canto” e di Dante Alighieri, retrocedendolo alla stregua – udite, udite - delle altre nazioni industria-lizzate. Non sanno, costoro, che l’universo dei Walt Disney World Resort occupa oltre 67.000 persone, ed offre un sano divertimento a ragazzi e famiglie, altri-menti ne parlerebbero con maggiore rispetto.In ogni caso, un po’ è vero. Non sarà proprio Disneyland, perché il progetto della Zamperla spa, presentato il 30 ottobre nella prestigiosa sede dell’università Cà Foscari, dal Rettore Carlo Carraro, in un’aula con vista mozzafiato sul Canal Gran-de, è qualcosa di più. Innanzi tutto per la scelta del luogo, l’isola di San Biagio: Sacca San Biagio è un’isola della Laguna Veneta e, come le altre “sacche”, è artificiale e di recente formazione. Fu realizzata infatti settant’anni fa, in seguito

di Maurizio Crisanti

Venezia avrà un suo “polo culturale”. Sarà “Venezialand”? Sì, ma anche no…

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bacino artificiale che ospiterà la ricostruzione della bat-taglia di Lepanto ed un’area dedicata ai fasti del Carne-vale, noto in tutto il mondo.Patrizia Torricelli, professore ordinario di ecologia, ha presentato l’area dedicata alla ricostruzione dell’ha-bitat della laguna, che sarà visitabile attraverso una passerella che si inoltrerà in un tunnel sottomarino. Alcune barene, tipici casoni dei pescatori, ospiteranno uno spazio didattico sulle tecniche e sugli attrezzi per la pesca in laguna. Saranno introdotte piante ed animali tipici dell’ambiente veneziano.

Infine Sauro Genchi, professore ordinario di archeologia medievale, ha presentato l’area tematica sulla storia di Venezia, dal IX secolo in poi, attraverso una instal-lazione multimediale di forte coinvolgimento, seguita dal bacino artificiale che ospiterà tre galeazze – grandi navi armate, l’evoluzione della galea prima della rea-lizzazione del galeone – della battaglia tra Veneziani ed Ottomani. L’area che riprodurrà i fasti del Carnevale sarà uno spazio all’aperto, con attrazioni e spettacoli a tema.Da tempo gli operatori turistici della città lagunare la-mentano la mancanza di uno spazio nel quale scolare-sche e gruppi di turisti possano informarsi sulla città, partecipare a spettacoli e trascorrere una serata senza congestionare il delicato tessuto urbano, sempre pieno di turisti. La Alberto Zamperla spa Zamperla ha propo-sto un progetto intelligente, che riqualifica uno spazio fortemente degradato, non adiacente al delicato centro storico ed ai musei cittadini, in grado di offrire ciò che manca al sistema turistico veneziano. Un potenziamen-to dei servizi al turismo, ed uno spazio per eventi - un mercato che non sempre la città lagunare riesce ad incerettare – al servizio della città, con la finalità di far fermare i turisti una notte in più.

all’accumulo delle immondizie. Una discarica che ha poi ospitato l’inceneritore, attivo fino alla metà degli anni ’80. Un ambiente degradato che il nuovo progetto intende bonificare e riqualificare. Poi per il contesto, la città di Venezia, territorio estremamente prezioso, sul piano dei beni artistici ed, architettonici, e delicato sul piano naturalistico, che impone scelte rispettose ed adeguate.Ma veniamo al progetto, presentato da Alberto Zamper-la, titolare della Antonio Zamperla spa - azienda con ol-tre 500 dipendenti, produttrice di attrazioni dal mercato mondiale, sue molte attrazioni nei parchi Disney, e noto per aver riqualificato in 100 giorni il parco newyorkese di Coney Island - che si è soffermato sulla sua passione per la storia e per Venezia, “città dal potere sempre democra-tico, mai occupata per mille anni” nel quale sarà realizza-to un giardino, sull’esempio del Tivoli di Copenaghen, che consentirà ai visitatori di conoscere la storia della città, grazie ad 80 milioni di investimenti, che creeranno circa 500 posti di lavoro in piena stagione.L’architetto Lorella Bressanello ha presentato il proget-to: sull’isola, circondato da una cintura a disposizione della città, per piacevoli passeggiate, sarà realizzato un polo “dedicato a cultura, recupero di storia ed antiche tradizioni lagunari”. All’isola si accederà con apposite linee di vaporetti, o dal ponte che la collega a Sacca Fisola dove sarà realizzato un grande anfiteatro all’a-perto, in grado di ospitare rappresentazioni ed eventi. Il polo sarà interamente tematizzato e progettato sen-za barriere architettoniche e con la massima attenzio-ne all’inclusione delle persone con esigenze speciali. All’ingresso sarà realizzato un grande mercato delle merci, tipico della grande Repubblica marinara, che ospiterà l’eccellenza dell’artigianato veneto, e consen-tirà poi di immergersi nella storia della città, attraverso una grande installazione multimediale, seguita da un

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aty Harris, dopo una breve carriera come ballerina e attrice nei teatri del West End di Londra, è arrivata nel 1993 a quello che una volta si chiamava EuroDisney come ballerina al Lucky Nugget, fino a partecipare alla produzione di eventi sta-gionali come “Kids Carnival” (Walt Disney Studios) e la parata per le celebrazioni del 15° compleanno. Negli ultimi anni ha lavorato come show director al Walt Disney world, ad Hong Kong Disneyland, fianco a fianco con il reparto di WDI (Walt Disney Imagineer) alla creazione dello show per i 20 anni di Disneyland Paris “Disney DREAMS” e quest’anno al nuovo show “Disney DREAMS fete Noel/celebrates Christmas” e alla nuova cerimonia di accensione dell’Albero di Natale.

La tua è una storia di successo alla Disney: risalire tutta la gerarchia fino a diven-tare show director. Come ti senti a guardarti indietro?Come mi sento? Mi sembra di vivere un Sogno. Ho iniziato a ballare nel 1993 sul palcoscenico dello show “La Bella e la Bestia” al Lucky Nugget e sono arrivata a

Intervista a cura di Andrea MontiTraduzione a cura di Monica Ternelli (Parksmania.it)

Spettacoli nei parchi DisneyIntervista a Katy Harris, Show Director che ha firmato alcuni dei maggiori successi sul fronte degli spettacoli all’interno dei parchi Disney

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dei Giochi Olimpici! Abbiamo dato anche le medaglie d’oro ai vincitori dei vari giochi che facevamo! Queste medaglie girano su Ebay e valgono un sacco di soldi, chi lo avrebbe detto!

Ti è servito in seguito per l’energia trasmessa con High School Musical?High School Musical è diventato un successo imme-diato negli anni successivi, quando sono tornata a Pa-rigi da Hong Kong e la direzione ha affidato a me e al mio team il compito di imparare tutti i movimenti direttamente dal film stesso! Forse il pubblico non si è reso conto, ma siamo stati in grado di portare tutti i movimenti dal film allo show a Walt Disney Studios; e sì, il nostro cast di Parigi è stato altrettanto dinamico di quello di Hong Kong!

Sei passata dalle grandi parate del 2007 per il 15° anni-versario a piccoli eventi nel 2008 e 2009 e poi di nuovo al grande “DREAMS”. Da 30.000 persone che assistono alle parate, a 2.000 per gli eventi, e ancora a 70.000 di Dreams: dal più grande al più intimo. Qual è il segreto per mantenere lo stesso cuore?Rimanere fedele alla piccola ragazza inglese che c’è dentro di me che, quando era piccola, sempre, sem-pre, sempre ha voluto ballare per Mickey! A parte gli scherzi, sono felice che il pubblico riconosca il cuore che c’è negli show; la maggior parte delle nostre pro-

dirigere show grandi e piccoli, parate e spettacoli se-rali. Mi sorprende sempre quanto è successo e quanto velocemente.

Qual è quello che tu consideri il tuo successo migliore?Sarebbe facile dire l’ultimo show al quale ha lavorato il nostro team (perché è sempre un lavoro del team, e sono stata fortunata a lavorare con team incredibili); sono particolarmente orgogliosa della nuova cerimo-nia di accensione dell’Albero di Natale e credo che il nuovo show serale “Disney DREAMS celebrates Christmas” sia veramente spettacolare. Ovviamente se mi guardo indietro non posso non pensare a come è stato meraviglioso lavorare nel 2007 alla parata del 15° anniversario “Disney’s Once Upon a Dream Pa-rade”. I mesi trascorsi a Hong Kong Disneyland nel 2006 sono stati molto divertenti e diversi dal mio modo di lavorare a Parigi, e sicuramente c’è anche lo show “Celebrate the magic” al Castello di Cene-rentola del Magic Kingdom! La prima notte di prove ad Orlando con il mio team è un momento che non dimenticherò: praticamente da soli a Magic Kingdom a proiettare immagini sul Castello! Wow! Un sogno che diventa realtà!

Cosa vorresti che gli ospiti, sia i fans che quelli che visitano il parco per la prima volta, vedessero nel tuo lavoro?Il cuore! Ma con significati diversi per ognuno degli ospiti. Le parate e gli show Disney vengono percepiti molto diretti e chiari. Cerco, con il mio team, di mettere qualcosa per ognuno negli show. Qualcosa che pos-sa arrivare in modi leggermente diversi ad ognuno e che faccia sorridere e provare il desiderio di rivedere gli show ancora e condividerli con i prori cari! Questo è quello che abbiamo fatto con la cerimonia di accensio-ne dell’Albero di Natale “Christmas wishes”.

Hai lavorato anche a Hong Kong nell’anno delle Olim-piadi alla creazione di uno show nel cortile del Castello. Sicuramente un grande cambiamento: cosa hai portato a Parigi di questa esperienza?Hong Kong mi ha permesso di conoscere un cast diffe-rente e un diverso pubblico, anche multilingue (inglese e cinese, qualche volta cantonese) molto diverso nel gusto ma molto, molto “affamato” di tutto il mondo Di-sney. Ho lavorato allo show del 2006, che veniva ese-guito 5 volte al giorno di fronte al Castello della Bella Addormentata. Era una produzione spettacolare, piena di esercizi acrobatici e ballerini con ogni tipo di sport

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ve vengono fatte di notte (DREAMS Fete Noel fa solo 5 settimane di prove, per esempio). Non puoi fare tutto questo lavoro se non ci credi tu stesso e non sai cosa vuoi esattamente; quello che io voglio, che desidero, è che gli ospiti vadano via dagli show sorridendo.

Quindi ti chiedo: cosa fa sorridere di più Katy Harris? Vedere l’audience piena per DREAMS con le orecchie di Topolino in testa che si illuminano? Oppure vedere una bimba di 4 anni vestita come Biancaneve che piange quando la sua principessa si inginocchia vicino a lei al Princess Pavilion? O ancora Mickey che fa le foto con una famiglia, Stich che fa confusione? O il saluto e un bacio che una Principessa manda da uno dei carri a una bambina?Guardo agli occhi degli ospiti. Spesso gli occhi dicono più del sorriso; girando tra la gente durante uno show cerco di osservare su cosa la gente focalizza l’attenzio-ne, cosa preferisce e come guarda tutto.

Dopo DREAMS ti sei occupata dello show di fronte al Castello del Magic Kingdom a Walt Disney World, hai trasformato “The Magic the Memories and you” in “Ce-

lebrate the Magic”. Possiamo aspettarci qualcos’altro da te a Orlando?“Celebrate the Magic” è venuto subito dopo DREAMS: era stato pensato come un rinnovamento dello show precedente “The Magic the Memories and you”, ma ben presto ha preso il suo ritmo. Ero particolarmente felice di poter fare un tributo “vintage”, come la mano di Walt che disegna Mickey, e Mickey con il pantalon-cini rossi (qualcosa che usiamo raramente a Parigi). Lo show era stato concepito in segmenti, così da poter ag-giungere scene estive, scene di Halloween e ora anche scene da “FROZEN” con la bellissima canzone “Let it go”, come la utilizziamo qui a Parigi per “Disney DRE-AMS fete Noel”.

“Celebrate” ha un momento veramente “Disney fan”, quando il castello diventa di carta e compare il profi-lo di Walt e la sua mano che disegna Mickey con una matita. Disneyland Paris ha ormai 22 anni. Pensi che il pubblico europeo cominci ad assomigliare a quello americano e potremo vedere questo genere di cose anche a Parigi?Sono molto diversi ma condividono la stessa passione

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per Disney. Negli Stati Uniti la figura di Mickey deve es-sere più disponibile, più accessibile, perché negli anni è diventata più la mascotte di una multinazionale che il simpatico (e a volte monello) Mickey che era all’inizio. A Parigi Mickey è conosciuto come il topo americano dal grande cuore, subito riconoscibile come un bravo tipo.

Disneyland Paris ha l’abitudine di creare molti nuovi eventi stagionali. Seconda solo a Tokyo (ma non sem-pre) Parigi ha sempre considerato il Natale un punto importante della stagione; quale è il tuo contributo di novità a questo evento di Natale?Quest’anno abbiamo un nuovo albero, quello di prima era quello originale della stagione invernale del 1992, la prima del parco, e abbiamo un nuovo fantastico si-stema di illuminazione a LED! La tecnologia non è mai abbastanza alla Disney e con questo moderno e unico sistema di illuminazione noi abbiamo costruito una sto-ria, la storia dei desideri dei bambini sotto l’albero di Natale, un messaggio profondo che colpisce ognuno in un modo diverso. Con il nostro team abbiamo deciso di fare uno show, contrariamente alle versioni prece-denti, che si possa vedere da tutta Town Square e da Main Street, uno show senza carri e personaggi, con la voce narrante del Grillo Parlante (inglese) e Pinocchio (francese) che aiuta i bambini di tutte le età a ricordare la gioia di riunirsi con la famiglia intorno all’albero di Natale illuminato.

Negli anni Parigi ha utilizzato il Natale per presentare molte nuove tecnologie: le luci degli archi in inverno, le luci sul Castello per renderlo “ghiacciato”, i lampadari. Cosa si devono aspettare i fans per questa nuova sta-gione?Speriamo che questo show diventi un classico come “Believe in Holiday Magic” lo è a Disneyland USA o “Osborn Lights” a Disney Studios Florida! Abbiamo cercato di fare qualcosa per tutti e ci abbiamo messo molto amore in tutte le notti durante le quali abbiamo sviluppato la storia per l’Albero; non vedo l’ora di vede-re le facce degli ospiti quando cadrà la neve!

Per quanto riguarda “Disney DREAMS fete Noel”, all’i-nizio tutti pensavano che sarebbero state aggiunte del-le scene a DREAMS. Invece è uno show completamente nuovo. Quanto tempo ci è voluto per crearlo dall’inizio alla fine?In febbraio abbiamo avuto via libera; abbiamo riunito i team di “World of Color” e di DREAMS, dato loro i con-cept e gli strumenti per produrre i due show. Abbia-

mo lavorato durante l’estate 6 settimane in California sull’animazione e testato lo show su un modello del Castello, poi di nuovo a Parigi a settembre e abbiamo cominciato con le prove di notte per 5 settimane! Gli ospiti vedranno qualcosa di molto diverso tra gli show di Parigi e California, abbiamo condiviso la tecnologia e i concept, ma europeizzato il tutto.

Nello show c’è Olaf il pupazzo di neve del nuovo film Disney “Frozen” come voce narrante, per la prima volta appaiono anche Mickey e Minnie nel loro look degli anni ’30, Bambi impara a pattinare sul ghiaccio, e i soldatini verdi di Toy Story fanno la migliore interpretazione del-lo “Schiaccianoci” di Fantasia. Paragonato a DREAMS sembra un classico show con più Disney retrò. E’ una decisione presa di proposito?Natale e l’inverno sono un tema ricorrente per Disney; abbiamo tutti nel cuore le immagini del piccolo Bambi che impara a pattinare sul ghiaccio o dei dalmati che scappano nella neve. Immagini dell’albero di Natale sono presenti in Lilli e il Vagabondo e nel nuovo film Frozen. Inserire Mickey e Minnie in versione vintage sul Castello è comunque un ricordare a tutti noi chi è il Boss!

DREAMS ha avuto due nuove scene, il Re Leone e Bra-ve, al posto di Mary Poppins e il Libro della giungla. Possiamo aspettarci nuovi cambiamenti per DREAMS nei prossimi anni? E per Fete Noel?Il bello di questi show è che possono essere cambiati e migliorati in ogni momento! Un po’ come diceva Walt per Disneyland: “Non sarà mai completata fino a quan-do ci sarà l’immaginazione” e, se posso aggiungere, spazio per le proiezioni nel mondo e sul Castello!

Ovviamente una domanda che è sempre sui forum dei fans: qualche possibilità per una versione di Hallowe-en? I cattivi cercano di conquistare il Castello ogni notte per 3 minuti e 42 secondi… forse un giorno vorranno tutti i 22 minuti per loro!Ombra e Peter Pan cercano di tenerli a bada ogni not-te… ma sono personaggi molto interessanti e chissà, forse una notte qualcosa potrebbe andare storto!Lo show è stato creato insieme al nuovo “World of Col-or Presents: dreams of Winter” a Disney California Ad-venture. In cosa i due show sono diversi?Condividono lo stesso concept, cuore, spirito e alcune scene, come lo Schiaccianoci di Toy Story, ma la parte finale è esclusiva di Parigi.Grazie di cuore, Katy, per il tempo che ci hai dedicato!

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I virus ed i batteri sono organismi che isolati hanno pochissime possibilità di soprav-vivere. Nel caso dei virus queste possibilità sono praticamente nulle. Per poter pro-liferare questi micro-organismi hanno la necessità di trovare un luogo confortevole, al riparo da agenti esterni fatali per la loro debolissima forza vitale. I virus devono addirittura penetrare in un altro organismo, che può essere quello di un batterio più grande o quello di un altro essere vivente. Un virus isolato è un virus morto, in natura non esiste. Virus e batteri per essere patogeni, quindi pericolosi, devono moltiplicarsi, e possono farlo solamente se “colonizzano” un luogo sicuro. L’aria e l’acqua, gli urti, lo scuotimento, sono incompatibili con la loro vita. Hanno bisogno, sostanzialmente, di un luogo nel quale non essere disturbati e potersi moltiplicare.

Lo sporco, soprattutto quello incrostato negli angoli più nascosti, è sicuramente un supporto ideale per la proliferazione dei microrganismi. Per questo, da sempre, si è compresa la necessità della pulizia dei luoghi dove vivono gli esseri umani: dove c’è sporcizia c’è pericolo di malattie. Se non fosse così il nostro cervello non assocerebbe allo sporco un significato di repulsione e di pericolo.Consideriamo brutto e sgradevole un luogo sporco perché inconsciamente sap-piamo che in quel luogo corriamo il rischio di ammalarci ed abbiamo imparato nei

Parchi acquatici, e lala pulizia degli spogliatoi?Le strutture che ospitano un numero elevato di utenti sono sottoposte ad un carico inquinante massiccio, che deve essere periodicamente rimosso per assicurare un grado di igiene e pulizia adeguato ad evitare il possibile contagio di malattie infettive.

di Rossana Prola*

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secoli a dare una valenza positiva, gradevole e sicura ai luoghi puliti, negativa e brutta a quelli sporchi.Il concetto di pulizia si è profondamente modificato nei secoli, affinandosi sempre più e passando di fatto dal-la semplice rimozione dello sporco alla sanificazione e quando necessario alla disinfezione.In una struttura grande e complessa come quella di un parco acquatico o comunque dove sono presenti am-bienti destinati allo spogliatoio, dotati di bagni e docce, la pulizia rappresenta un aspetto da curare con grande impegno. Negli spogliatoi sono oggetto di un protocollo di pulizia oltre ai bagni, alle docce ed ai pavimenti, una serie di superfici quali: panche, cabine a rotazione, ar-madietti, mensole, ma anche asciugacapelli, griglie di scarico dell’acqua e di aspirazione dell’aria.Per la pulizia di questi spazi è indispensabile stendere un protocollo di interventi, poiché la periodicità di fasi e di componenti da pulire può essere molto diversa e questa “sfasatura” può far si che vengano completa-mente trascurate alcune parti in favore di altre. Inoltre alcune pulizie sono compatibili con la presenza di uten-ti ed altre no. Solo una programmazione scritta può far si che la periodicità venga correttamente rispettata. La finalità deve essere quella di mantenere un accumulo di sporco non eccessivo, in modo che non diventi pe-ricoloso e difficile da rimuovere. Soprattutto lo sporco non visibile, come ad esempio quello che ristagna nelle canaline di scarico dell’acqua a pavimento, può rappre-sentare un habitat ideale per parassiti e microrganismi. Per assicurare il massimo livello possibile di igiene è necessario distinguere tre fasi fondamentali: la pulizia intesa come semplice asportazione dello sporco, la sa-nificazione e la disinfezione.Con il termine pulizia si intende la rimozione mecca-nica dello sporco dalle superfici. Di norma viene ese-guita con l’impiego di agenti meccanici (scope, stracci, macchinari) insieme ad acqua e detergenti diluiti nel-la giusta proporzione. Per sanificazione si intende la metodica che si avvale dell’uso di detergenti specifici per ridurre il numero di contaminanti batterici presenti sulle superfici consentendo di mantenere livelli igienici di sicurezza. Per disinfezione si intende l’uso di un di-sinfettante per abbattere a zero la contaminazione bat-terica. La disinfezione può essere eseguita solamente dopo la pulizia e la sanificazione.La frequenza con la quale eseguire queste operazioni è chiaramente diversa. Se la pulizia va eseguita più volte al giorno nei periodi di massimo afflusso, la sanifica-zione può avvenire ad esempio una volta a settimana e la disinfezione un paio di volte a stagione, se possibile.

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tesa di disinfettare, ma che possono aiutare, tramite l’utilizzo continuativo, ad indebolire i microorganismi e soprattutto ad evitare che si moltiplichino. La disinfe-zione invece va fatta con agenti ossidanti e disinfettanti forti, in genere a base di cloro, iodio, sali di ammonio quaternario, clorexidina, ecc. Le operazioni di disinfe-zione, se la pulizia e la sanificazione vengono compiute correttamente, sono di tipo straordinario e possono es-sere eseguite una o due volte a stagione, oltre che in situazioni particolari di inquinamento (grandi affluenze o presenza di sangue/ materiale organico), magari solo su alcune superfici. Le parti a rischio infatti sono sola-mente quelle dove le persone possono contaminarsi a vicenda e quindi panche, maniglie, porte delle cabine a rotazione, ante degli armadietti, asciugacapelli.Nel compiere queste operazioni è necessario adottare tutte le precauzioni necessarie, relativamente all’uti-lizzo dei prodotti chimici, alla loro corretta diluizione, allo stoccaggio, all’uso dei necessari DPI. Le schede di sicurezza di tutti i prodotti utilizzati per la pulizia vanno appese in modo visibile nel locale dove sono immagaz-zinati.Non va mai dimenticato infatti che l’utilizzo di prodotti chimici da parte dei dipendenti rientra nella valutazione dei rischi del personale e va fatto oggetto di procedu-re specifiche. Anche nel caso in cui le pulizie vengano appaltate ad una ditta esterna i rischi specifici dell’am-biente nel quale il personale opera devono essere ri-portati del DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze). Oltre alla salvaguardia della salute dei dipendenti va posta attenzione ai possibili incidenti che possono occorrere agli utenti e quindi i prodotti chimici non devono mai essere lasciati incu-stoditi sui carrelli né immagazzinati in luoghi accessi-bili al personale non autorizzato. Le superfici devono sempre essere accuratamente risciacquate e le pulizie vanno fatte arieggiando sempre i locali.Spesso la situazione contingente è di impedimento, poiché per la pulizia e la sanificazione degli armadietti, ad esempio, è necessario averli tutti aperti e ciò è pos-sibile solamente in assenza di utenti, così come la di-sinfezione, in generale, è incompatibile con la presenza di utilizzatori degli spazi e delle attrezzature.Questa difficoltà di tipo organizzativo può portare a diradare o ad evitare del tutto queste procedure, che invece risultano necessarie al fine di dare un servizio ottimale all’utenza.

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I prodotti e le attrezzature utilizzati nelle varie fasi sono ovviamente diversi. Per la fase di pulizia vanno utilizza-te attrezzature in grado di rimuovere meccanicamente lo sporco, quindi principalmente acqua, detergente ten-sioattivo e scopa, scopettone, lavasciuga o idropulitri-ce. In questa fase il detergente va scelto in base alla tipologia di sporco da rimuovere. Negli ambienti dove c’è un forte consumo di acqua (bagni e docce) sarà probabilmente necessario l’utilizzo di un anticalcare a base acida, alternato comunque ad uno sgrassante poiché la componente organica dello sporco è sicura-mente presente ed importante anche in questi ambienti (pensiamo ad esempio allo shampoo ed ai saponi sulle piastrelle delle docce). I detergenti alcalini hanno in-fatti un effetto sulla componente organica dello sporco (grassi, saponi, unto della pelle, eccetera) mentre i de-tergenti acidi hanno effetto sulle incrostazioni derivate da sali minerali come i carbonati. In ambienti con forte presenza di acqua vi è la contemporaneità di entrambe le tipologie di sporco (organica ed inorganica) e per una pulizia efficace è necessario utilizzare le due tipologie di detergenti, basica ed alcalina.Per la sanificazione esistono in commercio molti pro-dotti sia specifici sia che uniscono la azione detergente a quella sanificante che viene svolta solitamente da sali quaternari di ammonio. Questa seconda tipologia di prodotti è la più utilizzata, poiché consente di con-centrare due fasi di detergenza in una sola operazione. Si tratta di sanificazioni deboli, che non hanno la pre-

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rganizzato da Form Up, in collaborazione con CAMP, unica tra le ditte fornitrici di parchi avventura ad aver accolto l’invito ad intervenire. Luigi Trippa, di FormUp, ha tenuto la prima sessione del corso presentando alcune slides ed inquadrando il contesto normativo e le responsabilità dei soggetti che si avvalgono di dispositivi di protezione individuale. Dopo la pausa sono stati presentati alcuni DPI da Trippa coadiuvato da Roberto Parolari e Massimo Brini,per CAMP, ed è stato svolto un test a risposta multipla, che ha consentito di rilasciare un attestato di avvenuta formazione a 39 operatori. Un vero successo, che sarà ripetuto a Roma in Novem-bre per coloro che non hanno potuto prendere parte alla prima edizione. Il tema della verifica dei DPI è molto sentito dai gestori di parchi avventura, i quali operano

Parchi Avventura Italianidi nuovo a Bergamo per formazionee programmazione dell’attività

Bergamo ha ospitato per la seconda volta il meeting dei parchi avventura italiani. Quella che si è tenuta dall’11 al 13 ottobre è’ stata una edizione molto interessante, che ha visto la partecipazione di circa 60 operatori. Il meeting si è aperto il venerdì, con un corso di formazione di 8 ore per la verifica dei DPI.

di Maurizio Crisanti

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avventura. Tra le novità delle definizioni la previsione di dpi con intelocking system (moschettoni intelligenti), di strutture temporanee, cioè operative per non più di 7 giorni, e di strutture mobili. Sono state infatti modifica-te le definizioni dei sistemi di sicurezza, classificati in collettivi (es. reti) o individuali, con quattro tipologie di moschettoni. Anche in merito ai cavi di sicura ci sono novità: è stata eliminata la possibilità di avvalersi di cavi con anima in fibre naturali. E’ stata inoltre inserita qualche previsione che riguarda i cavi delle teleferiche (zip line), prevedendone la sostituzione in caso di spe-cifiche rotture, in relazione al diametro. Quanto alle norme di riferimento, è stato ribadito che i percorsi di altezza inferiore ad un metro devono rispettare la nor-ma EN11761, la quale prevede, ad esempio la installa-zione di una pavimentazione antitrauma in gomma. In questi casi i connettori di tipo A (moschettoni “one ac-tion”, senza ghiera di sicura) possono essere utilizzati solo se il frazionamento viene effettuato su un elemen-to stabile. Tra le novità che riguardano la certificazione, è rilevante quella che prevede che, dopo l’ispezione di inaugurazione, le ispezioni annuali possano essere ef-fettuate entro 15 mesi dalle precedenti, e non più entro un anno, al fine di evitare che un percorso certificato

in genere avvalendosi di dispositivi di varie marche, e hanno necessità di essere formati senza dover neces-sariamente frequentare un corso per ogni fornitore. Per Parchi Avventura Italiani è stata una prima esperienza, che va nella direzione dell’offerta di servizi qualificati ai propri Associati. La cena sociale, con circa 50 persone presenti, ha costituito un momento di socializzazione e scambio di esperienze tra gestori provenienti dalla Lombardia alla Sicilia. Il giorno successivo, nel corso della fiera Alta Quota, si sono tenuti due importanti momenti di approfondi-mento. Nella prima parte della mattinata il presidente Franco Di Carlo ha invitato tutti ad una riflessione sulle azioni da adottare nei confronti di strutture palesemente fuori norma. Dalla proiezione di alcune fotografie sono emerse situazioni che hanno destato forti perplessità tra i presenti. Si è quindi discusso di certificazione, in un contesto nel quale solo un organismo è attualmente accreditato presso Accredia, mentre altri continuano ad operare in un contesto di scarsa chiarezza e, ad opinio-ne di molti, alcuna legittimazione. E’ poi seguita la parte più attesa, l’intervento di Alberto Pradella, componente del CEN CT136, il comitato eu-ropeo per la revisione della norma EN15567. Pradella ha commentato le principali novità della revisione, che sarà emanata a breve. “Nella parte 1 è stato modificato il 90% del testo” ha affermato il costruttore di parchi

L’Assemblea dei Soci

Nella vita di un’Associazione il momento assem-bleare è sempre prezioso: è il momento della condivisione delle esperienze, è possibile fare il punto della situazione ed individuare nuovi obiet-tivi. Nell’Assemblea Franco Di Carlo ha relazionato sull’attività del consiglio Direttivo, che si è riuni-to sette volte, con circa 8 ore di lavoro in audio conferenza. Il presidente ha quindi ripreso alcuni

temi della mattinata, evidenziando la necessità di elaborare un Codice etico per gli Associati, e di va-lutare come gestire il tema delle ispezioni e delle certificazioni, in un contesto non troppo chiaro. E’ stato quindi presentato il budget per il 2014. Si è quindi provveduto e reintegrare il Direttivo, a segui-to dell’indisponibilità di Pietro Barigazzi a prosegui-re nel mandato. All’esito dello scrutinio è risultato eletto Stefano Savio di Antharesworld, struttura in provincia di Torino.

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norme di sicurezza siano rispettate, avvisare un soccor-ritore, se richiesto, fornire assistenza ai partecipanti ed intraprendere ispezioni visive di routine.La novità più significativa è rappresentata dalla Tabella che riassume i livelli di supervisione. Purtroppo, a cau-sa del copyright, non è possibile pubblicarla, tuttavia essa è divisa in tre settori, che riguardano i livelli di supervisione sui percorsi prova, sui i primi 5 attrezzi e sul resto dei percorsi. I livelli di supervisione variano a seconda che si utilizzino moschettono one action, mo-schettoni con ghiera di sicura, moschettoni di nuova generazione – classificati in due categorie, a seconda che riducano la possibilità o impediscano del tutto che qualcuno possa staccarsi dalle linee di vita – o linee di vita continua. Viene introdotta la supervisione di un adulto, la cui presenza attenua il livello di supervisione degli addetti, relativamente a partecipanti di alcune fasce di età. Sul piano operativo la questione impatta sul numero di istruttori, e dunque sui costi di gestione del parco. Alla presentazione di Alberto Pradella – che ringraziamo per l’impegno profuso, senza rimborsi, nel partecipare attivamente alle sessioni del Comitato, rappresentando autorevolmente la nostra organizza-zione – è seguito un dibattito su aspetti tecnici, molto interessante perché condotto tra persone veramente esperte nella realizzazione e gestione dei parchi av-ventura.

per la prima apertura in piena stagione, debba poi or-ganizzare un’ispezione nel momento di maggior lavoro. L’ispezione deve essere effettuata “in altezza” – sem-bra banale inserirlo in una norma tecnica, ma purtroppo non lo è, in Italia come altrove – verificando la confor-mità al progetto e l’esistenza di relazioni di calcolo. La norma prevede poi l’obbligo di un controllo giornalie-ro e di uno, più approfondito, ogni tre mesi, i cui esiti andranno riportati e sottoscritti in apposito registro. La norma dispone che la sostituzione di componenti “like for like” cioè con attrezzature comparabili dovrà essere adeguatamente registrata e documentata, ma non richiederà una nuova ispezione, se effettuata da persona competente. Per modifiche sostanziali dovrà invece essere effettuata un’ispezione da organismi di certificazione, entro un anno.Anche la parte 2 della EN15567, quella sulla gestione, ha subito importanti cambiamenti. Viene meglio definita la figura dell’istruttore, modificati i livelli di supervisione ed introdotta la figura dell’”adulto responsabile”. L’Istrutto-re, nella nuova definizione, è colui che ha la capacità, le conoscenze, l’esperienza e il giudizio per supervisionare le attività su un percorso acrobatico in maniera soddi-sfacente. Il ruolo potrà includere o attività di formazione per garantire che dpi e percorsi siano correttamente, il controllo sull’adeguatezza della attrezzatura fornita ai partecipanti, la valutazione dell’autosufficienza di un par-tecipante ad utilizzare un percorso avventura. L’Istruttore dovrà fornire adeguati livelli di controllo, garantire che le

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asta navigare su internet per trovare playground e tappeti elastici a prezzi impen-sabili in Italia, salvo poi avere magari qualche problema nell’assegnazione del co-dice identificativo da parte dei comuni, perché – i lettori di questa rivista lo sanno – anche i playground cosi come i tappeti elastici rientrano nell’elenco ministeriale delle Attrazioni dello spettacolo viaggiante e come tali devono essere provvisti di codice identificativo. In sostanza una situazione molto frammentata, nella quale importatori dell’ultim’ora affiancano imprese presenti da anni sul mercato. Qual-cuno di essi si orienta ormai sul servizio, su una produzione che realizza giochi su ordinazione, effettua riparazioni e risponde con la qualità all’invasione di dubbia provenienza e sicurezza. Tra questi la Tutto Gonfiabili. Abbiamo chiesto al dott. Marco Borrello amministratore della suddetta azienda di fare con noi il punto della situazione su questo mercato :

Giochi cinesi o prodotti italiani?Ne parliamo con Marco Borrello (Tuttogonfiabili)

Si fa presto a dire “Playground e Tappeti Elastici” ce ne sono di tutti i tipi, i materiali presentano differenze sul piano della resistenza e della durata, ma anche della rispondenza alle norme di sicurezza.

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Ludoteche, Etc. Etc.) fa si che l’adattabilità ad ogni tipo di spazio disponibile diventi un valore aggiunto ed im-prescindibile per soddisfare le richieste dei committenti.

Vendete in tutta Italia. Dai contatti che avete, quali sono le tipologie di attrazioni che danno più soddi-sfazione ai gestori, e le tendenze delle aree ludiche?Se dovessi dirle un prodotto che va per la maggiore in verità non saprei risponderle, la nostra azienda è molto gettonata forse per la capacità che abbiamo nel cercare di creare delle aree gioco “razionali”, facendo in modo che le attrazioni proposte vengano studiate in base alle caratteristiche del cliente e della location in cui andrà a nascere la sua attività. Un esercente dello “spettacolo viaggiante” avrà sicuramente caratteristi-che ed esigenze differenti rispetto per esempio ad un Family Park che magari punta più sul business del par-ty che su quello dell’ingresso a gettone.Detto questo crediamo che la piu’ grande soddisfazione in generale sia quella di poter dare al cliente una sicu-rezza nella fase pre e post vendita ed è quello che ogni giorno cerchiamo di fare.Si parte da una progettazione ad una produzione, tutte fasi nelle quali ci piace coinvolgere i nostri clienti ed infatti, pur lavorando su scala nazionale, non di rado i nostri vengono in Azienda a vedere come i giochi pren-dano forma… ed è un vero piacere vedere che riuscia-mo a lasciarli a bocca aperta… proprio come i bambini che si troveranno quelle strutture davanti pronte per essere riempite del loro divertimento!

“Ma non è tutta roba cinese?” Questo si sente spes-so dire dai gestori, quando osservano i prodotti nelle fiere. Ha ancora senso produrre in Italia “Playground e Tappeti Elastici”. Sul web costano meno…Si costano meno… è vero, ma spesso questo dipende dalla bassa qualità dei materiali e dalla assoluta man-canza di ogni tipo di certificazione e quindi, quello che inizialmente può sembrare un risparmio, si tramuta ben presto in spese per ricertificazioni, adattamenti, ripara-zioni e via dicendo…

Voi avete importato molti prodotti, ed ora li realizzate in Italia. Quali sono i punti deboli dei prodotti a basso costo, e cosa hanno in più i prodotti italiani?Si inizialmente anche noi abbiamo importato qualche prodotto per capirne le caratteristiche e le criticità. Una volta avuta una panoramica precisa di tutte le proble-matiche del settore ci siamo decisi a sviluppare diretta-mente questi prodotti internamente. La nostra forza in-fatti consiste nel produrre playground e tappeti elastici su misura per i clienti. Veri e propri abiti sartoriali, fatti in modo da poter soddisfare in pieno le loro esigenze mantenendo allo stesso tempo dei costi decisamente più bassi della media grazie alla nostra grandissima esperienza sul web del quale sfruttiamo però solo gli aspetti migliori, vale a dire la possibilità di comuni-care direttamente con la nostra clientela in tutta Euro-pa senza che i nostri prodotti siano gravati dai costi di agenti, intermediari e faccendieri vari.

Infatti il pubblico spesso non sa che una parte della produzione è di fatto “su misura”. Anche dei semplici tappeti elastici possono essere richiesti in dimensio-ni personalizzate? E’ forse in questo servizio la chia-ve per rispondere alle esigenze del cliente?Si, per il cliente è fondamentale poter decidere le ca-ratteristiche del suo prodotto. Inoltre la grande richiesta di prodotti di questo genere nelle location più svariate (Centri Commerciali, Piazze Comunali, Family Center,

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ioso con costi estremamente contenuti per le famiglie. Chi ci sa fare, e “pensa in grande” ha capito che le giornate a tema possono essere un’ulteriore fonte di guadagno.In occasione di festività o giorni particolari (Na-tale, Pasqua, Halloween) vengono organizzate attività a tema, con animatori, musica e gio-chi, ma spesso sta alla fantasia di chi gestisce

trovare mille occasioni per risvegliare la curiosità e invitare bambini e adulti a raggiungere il parco. Volantini che pre-annunciano gli eventi possono essere affissi anche diverso tempo prima, il passaparola poi, farà il resto. Come sempre, in definitiva, se si ha fantasia e voglia di innovare, il business non manca, neanche in un periodo come quello di oggi, in cui la crisi sta mettendo in ginocchio moltissime attività.Anche perché, quello che spesso emerge dalle tante statisti-che diffuse, è che, se è vero che si cerca di risparmiare su tutto, è altrettanto vero che gli ultimi ad essere tagliati sono gli acquisti legati ai bambini. Ecco perché riteniamo che una offerta di intrattenimento come quella di questi piccoli parchi possa rappresentare davvero un’occasione da sfruttare: sia in termini di guadagno per il gestore, che di fonte di impiego. Giocare a piccoli prezzi, avere spazi aperti dove poter corre-re liberamente, ma allo stesso tempo avere a disposizione strutture al chiuso e piccole comodità che un’area di verde pubblico spesso non offre (servizi igienici e di piccola ristora-zione). Possono davvero fare la differenza. Ovviamente, i prodotti devono essere di qualità, resistenti nel tempo, certificati e soprattutto controllati e revisionati con attenzione e periodicamente perché con la sicurezza oggi non si scherza. E se la crisi ci porta tutti a cercare il risparmio, non bisogna dimenticare che la qualità è fonda-mentale e irrinunciabile, in particolar modo in strutture di questo tipo. Un parco con giochi rotti, gonfiabili consumati, colori sbiaditi e cuciture lente non attira nessuno e se un bambino ci fa poco caso, i genitori invece vi guardano mol-to. Quindi, da non dimenticare, qualità, servizio, rinnovo e manutenzione. E affidarsi solo a fornitori qualificati.

più strutturati si presentano proprio come parchi divertimento in miniatura, con pos-sibilità di abbonamenti, giornalieri, mensili e annuali dove però, a differenza di “fra-telli maggiori” non si paga un biglietto di ingresso, ma si paga per ogni singola

attrazione, con monete o attraverso appositi gettoni. Quasi un ritorno all’antico, quando i nostri nonni ci portava-no “alle giostre” e si trascorreva quel paio d’ore domenicali tra lucine e musichette. Ma di diverso da allora è che oggi ci troviamo di fronte ad aree recintate, spesso con aree al coperto (fruibili quindi tutto l’anno) e aree scoperte per quelle attrazioni più grandi e impegnative. I bambini più grandi possono girare anche liberamente perché l’area è solitamente circoscritta e perdersi di vista non è poi così facile. Concettualmente sono una via di mezzo tra lo spet-tacolo viaggiante e le attrazioni fisse.Questi piccoli Family Park lavorano moltissimo con le feste di compleanno, dove i bambini invitati ricevono spesso un distintivo (ad esempio un adesivo da attaccare alla ma-glietta) e hanno campo libero nel parco, anche perché il festeggiato distribuisce a tutti gettoni in numero sufficiente per assicurare il divertimento. Si può spaziare dagli appa-recchi redemption come gru o giochi di abilità (quelli che rilascino i ticket da convertire in premi alla cassa), trenini, giostre carosello tradizionali, calci, e quante più attrazioni il gestore possa ospitare. I genitori hanno spesso a disposizione un bar o un punto ri-storo, oltre a panchine (spesso in tema, grazie alla fantasia dei ben noti produttori di arredi per sale giochi e Fec) su cui star comodamente seduti mentre si controllano i propri figli nei playground o suo gonfiabili. Non mancano distributori di calzini, phon per asciugare i capelli dei più scalmanati e aree giochi libere con altalene e scivoli.Insomma, come dicevamo all’inizio si presentano come veri e propri parchi in miniatura, che risolvono ai bambini una domenica pomeriggio o un giorno particolarmente no-

Centri d’intrattenimentoUna tendenza che non si arrestaStanno prendendo piede sempre di più, diventando spesso un vero punto di riferimento per i bambini del quartiere. Stiamo parlando dei Family Park, veri e propri mini-parchi divertimento dotati di gonfiabili, giostre, trenini e piccole attrazioni, spesso luogo prescelto per le feste di compleanno.

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Ricevere lettere dai lettori fa sempre piacere. Questa in particolare, perché proviene da Cesare Pelucchi, già tesoriere dell’ANESV, primo presidente di Unionparchi, l’associazione di parchi permanenti che fu costituita nell’ANESV nel 1988, e già presidente di Gardaland spa.

Al di là dei complimenti, ciò che apprezzo di più è la conclusione, nella quale si fa riferimento alle nuove ge-nerazioni di esercenti, troppo giovani per aver vissuto gli anni eroici dello spettacolo viaggiante nel Dopoguer-ra, ma anche per ricordare anni in cui questa attività ha dato le giuste soddisfazioni agli esercenti. Colpisce inoltre l’attenzione, di una persona non più giovane, alle opportunità offerte dalle nuove forme di promozione attraverso il web, riservate non solo alle imprese che gestiscono installazioni fisse, ma anche ai luna park. Con questa rivista tentiamo infatti, con i limiti del caso, di fornire elementi di riflessione a tutti i letto-ri, a prescindere dalla tipologia di attività esercitata, e stimoli per migliorare.

… desidero ringraziarla per l’invio graditissimo e direi or-mai tradizionale della Rivista “ Lo Spettacolo Viaggiante”. Ogni arrivo è per me un piacevole ritorno nel passato, anche se accompagnato da un velata ma credo naturale malinconia, per gli innumerevoli ricordi che suscita e che danno conto del lungo tempo trascorso e dei molti ami-ci ormai non più tra noi. Ma bando alla tristezza voglio complimentarmi con lei per l’articolo ed intervista su “Tri-padvisor” letti nell’ultima edizione. Un giusto suggerimen-to non solo per i Parchi Permanenti, ma studiando tem-pi e modalità potrebbe dimostrarsi di molta utilità anche per i Grandi Parchi Tradizionali. Uno strumento che si pre-sta egregiamente, per la sua naturale velocità operativa, a supportare l’attività Giostrense in continuo movimento.Con personale compiacimento, anche perché hanno fatto parte di episodi della mia vita di lavoro, ho letto i due arti-coli riguardanti le Attrazioni - Eva (M. Bressan) e Go-Karts (M. Cristina Cesa). Articoli molto puntuali, da plauso, nel-la descrizione della loro storia e delle loro caratteristiche A questo proposito mi permetta di darle alcune notizie, a beneficio della sua curiosità e forse di quella dei giorna-listi e del completamento dell’ informazione.

Riceviamo e pubblichiamo L’attrazione Eva fu da me comperata in Brasile dal sig. Casoli Giancarlo allora socio appunto della Fionda Rides nonché della S.D.C. di Reggio Emilia. La migliorai in Italia e poi la collocai in Gardaland, quale attrazione in esclu-siva proprietà. La concessione mi fu data dal C.d.A. in ragione della mia responsabilità e lavoro nell’ambito del Consiglio stesso, evitando così un aggravio dei costi so-cietari (vedi emolumento)! Ebbe un grande successo, la vendetti appunto nel 1993 al Parco di Fasano diretto al-lora da Leandro Manucci e poi terminò la sua “esisten-za” a Lignano.La Storia dei Go-Kart è un po’ più complessa. Negli che vanno dal 1926 al 1930, mio padre Emilio, già costrut-tore e gestore di Ottovolanti (1921), costruisce Autopiste con vetture con motore a scoppio ed elettriche, di gran-de successo ( Carnevale di Torino 1926/27) e acquisisce, con il socio Drouet, il brevetto (come da voi pubblicato) di un meccanismo per interrompere l’energia alle vetture e quindi fermarne la corsa. Il dispositivo non diede gran-di risultati pratici e non fu più applicato nelle successive costruzioni.Il Go-Kart come Attrazione da Luna Park, invece venne da me collocato per la prima volta, nel grande Parco Diverti-menti organizzato direttamente dall’ANESV nel 1961 a Tori-no in occasione dei festeggiamenti del Centenario dell’Uni-tà d’Italia. Feci un nastro di asfalto con alcune curve e balle di paglia come Guard-rail, Erano otto i Go-Kart che viaggia-vano contemporaneamente sulla pista. La corsa durava cir-ca un minuto e costava Lit. 1.000! Successo incredibile per sei mesi, ma moltissimo impegno e lavoro per adattare i mezzi di allora, ad uso pubblico, salvaguardando sicurezza e divertimento. Alla chiusura del Parco , ricordo che un co-struttore veneto mi propose di costruire insieme una Pista Viaggiante, risposi che di Go-Kart ne avevo abbastanza. Co-munque l’idea continuò ed ebbe il successo che sappiamo. Anch’io nel 1972 misi una Pista Karts nel Parco Varesine di Milano e nel 1997 aprii in Milano- Buccinasco un Dromo-Kart, tutt’ora in attività, in un capannone di oltre mq. 10.000 con Ristorante, Bar e sale Meeting. Mi perdoni se mi sono dilungato ma per i molti Esercenti delle nuove Generazioni, che poco sanno delle radici stori-che dello Spettacolo Viaggiante , ho ritenuto giusto far co-noscere anche questi piccoli spezzoni del passato, di que-sta benemerita Categoria e mi consenta di aggiungere con orgoglio, che l’avventura nelle Giostre della Famiglia Pe-lucchi, inizia nel 1891 con l’acquisto di una giostra, Bar-chette o Altalena, come allora venivano chiamate.La ringrazio per l’ospitalità e le faccio tanti auguri di buon lavoro.

Saluti cordiali Cesare Pelucchi

La lettera

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Social media marketing di un museo? Una vera sfida, per un prodotto cultu-rale legato ad un’immagine “polvero-sa”, che sembra attrarre un pubblico non proprio incline all’utilizzo del web. Non è così, e l’esperienza del proget-to #svegliamuseo dimostra il contrario. Quale l’obiettivo? E’ ben chiaro da su-bito “Musei italiani poco social? Sve-gliamoli!” è infatti il claim che appare

in bella vista sulla home page del sito. Il progetto nasce per creare una coscienza comune e spingere i musei a migliorare la comunicazione online, avvalendosi degli strumenti più diffusi - ed economici - del momento. Del resto, dei circa 6.000 musei e collezioni presenti nel Bel Paese, la quasi totalità non utilizza consapevol-mente i social network, e si presenta con siti internet che offrono le più comuni informazioni – orari, tariffe ecc. – ma non sono in genere orientati ad attrarre vi-sitatori.Incuriositi da un tweet del Ministro Bray, che ha apprez-zato il progetto, abbiamo consultato www.svegliamu-seo.org, apprendendo che “ il sito Museum Analytics.org alla voce Twitter mostra l’andamento degli account museali mondiali in uno scenario dominato – almeno nei primi dieci posti – dai musei americani e inglesi,

#svegliamuseo,un progetto di marketing museale sui social networkC’è da imparare anche per le piccole e grandi strutture del divertimento

di Maurizio Crisanti

con il MoMA e i suoi 1.536.328 follower in testa alla classifica. Per incontrare un museo italiano in questo elenco è necessario scendere fino alla 98esima posi-zione, dove troviamo @MuseiinComune di Roma con 39.791 follower. Il secondo nome italiano in questa singolare classifica è il @Maxxi: in posizione 175 con 20.953 follower. Seguono La Triennale di Milano al 179esimo posto (20.322 follower) e il Mart al 263esi-mo (12.708 follower). A livello italiano, il quadro è im-barazzante, con soli 48 musei registrati”. Riguardo a Facebook – che è ancora il social più usato in Italia, sia pure con recenti segnali di perdita di mercato – la si-tuazione è equivalente quindi, almeno statisticamente, ancora più grave. Insomma, c’è molto da fare, ed anche il settore delle piccole e grandi strutture del divertimento deve con-frontarsi con esperienze analoghe, come il progetto #svegliamuseo, perché le regole, i ragionamenti, le strategie di promozione sui social network sono, per molti aspetti, equivalenti. Piccole e grandi strutture, parchi avventura, parchi giochi nelle città, laser game, sono anch’esse alle prese con il marketing sui social network. Per utilizzarli al meglio, serve competenza, ma è possibile iniziare a non fare errori navigando sul web – ci sono almeno un centinaio di siti che offro-no articoli su questo tema – o partecipando a qualche evento di formazione, anche online. In poche ore di at-tenzione si acquisirà una sensibilità verso le strategie e le tecniche di social media marketing. Dove puntare? In questi giorni, dati non ufficiali segnalano che Google Plus avrebbe raggiunto 1 miliardo e 13 milioni di utenti, contro 1 miliardo e 14 milioni di utenti presenti su Fa-cebook. Presto il sorpasso… (M.C.)

L’intervista

I dati confermano che c’è carenza di attenzione, dovu-ta anche alle scarse risorse ed alla mancanza di specifi-che professionalità. Cosa si può fare? Lo abbiamo chiesto a Francesca De Gottardo, archeologa prestata al so-cial media marketing, realizzatrice del progetto #sve-gliamuseo.Promuovere un museo, nel paese più ricco di beni cultu-rali al mondo, è una bella sfida. Queste istituzioni sono in genere alle prese con carenza di risorse ed organici ridot-ti. Cosa può fare il web per rompere l’isolamento?

Non si può pensare che il web da solo possa risolvere la situazione – abbastanza grave – in cui si trovano i musei italiani, con pochi finanziamenti e scarse risorse a dispo-sizione. Quello che può fare sicuramente è aiutare il mu-

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strumenti per i quali esistono numerosi corsi di formazio-ne di diversa natura, dai workshop di pochi giorni ai ma-ster più completi. Si tratta quindi di competenze acquisi-bili da chi si occupa di marketing, come da chi gestisce una realtà culturale.

Nei musei, così come tra i parchi di divertimento di cui ci occupiamo, esistono piccole strutture, con una conduzio-ne “artigianale” del proprio marketing, e grandi istituzio-ni, che possono porsi obiettivi e mettere in campo risorse assai diversi. Che consigli darebbe ad un piccolo museo e ad una istituzione con notorietà internazionale?Per quanto riguarda la seconda, il consiglio è che, visto che può permetterselo, ricorra a personale specializzato e qualificato che sia in grado di utilizzare al meglio strumen-ti, immagine e risorse per una comunicazione online ot-timale. I professionisti sono tanti ed è, in genere, sempre meglio che ricorrere all’outsourcing tramite agenzie. Nel caso dei musei, la considerazione è supportata dal fatto che bisogna conoscerne bene la collezione per poter cre-are un dialogo efficace su di essa con il pubblico e solo una persona dall’interno saprà creare quel mix magico di passione e professionalità che serve.

Infine, in che direzione andrà il progetto #svegliamuseo, dopo aver “evangelizzato”, come si usa dire nel web, i musei, e quante istituzioni state contribuendo a “risve-gliare”?#svegliamuseo è un progetto partito da poco e con una mission inziale molto semplice e a breve termine. Per aiu-tare ad attirare l’attenzione sulla problematica della co-municazione online dei musei, abbiamo scelto un naming e un approccio molto social, puntando da un lato alla con-divisione dei temi che ci stanno a cuore, e, dall’altro, alla creazione di una community che riunisca gli appassionati e i professionisti del settore perché si confrontino e cer-chino insieme una possibile soluzione. Il progetto per rag-giungere questi due obiettivi è quello riportato nell’About del nostro sito: contattare i community manager dei mu-sei stranieri che meglio si comunicano online per chie-dere loro consigli, esempi e best practice che possano servire a “svegliare” i musei italiani. Il fatto che i piccoli musei locali stiano cominciando a offrirsi volontari per es-sere consigliati è indicazione che l’Italia è pronta – alme-no sul piano teorico – e che stiamo andando nella giusta direzione. Speriamo di riuscire ad ottenere una decina di consigli entro la fine dell’anno e speriamo soprattutto che possano servire!Quanto al futuro, ci piace molto la community che si sta creando intorno al nostro progetto e vorremmo che con il 2014 #svegliamuseo diventi più “pratico”, coinvolgendo le persone in qualcosa di attivo. Stiamo valutando diver-

seo a migliorare il contatto con il suo pubblico. La comu-nicazione online rimane fondamentale per avere visibilità e per portare le persone al museo, sia virtualmente sia, in un secondo tempo, fisicamente. Per ottenere risultati ser-ve una strategia digital completa, di cui i social network rappresentano solo una parte. Questi strumenti sono in grado, se utilizzati nel modo corretto, di stabilire un’inte-razione con gli utenti e di garantire dei feedback al mu-seo, e promuovere la produzione di user generated con-tent. Si crea quindi una vera e propria conversazione con il pubblico, invece di limitare il dialogo alla sola comuni-cazione di dati di servizio, come orari o aperture straor-dinarie.

Il fatto che i musei siano in genere privi di finalità com-merciali, incide secondo te in questa disattenzione ver-so l’utilizzo del web come strumento di marketing?Credo che il fatto che i musei siano privi di finalità com-merciali non significhi, però, che non abbiano comunque delle necessità di gestione economica e che, a fronte di una spesa, non debbano anche loro avere un ritorno su-gli investimenti. In altre parole, ottimizzare la comunica-zione online rappresenta anche nel caso della cultura un costo che può essere ripagato in termini di pubblico, sia online sia in situ (e quindi monetizzabile). In parte, quin-di, il problema dell’ancora scarso uso degli strumenti onli-ne da parte dei musei trova una causa nella mancanza di fondi per affrontare la spesa necessaria affinché questi strumenti siano utilizzati nel modo corretto, ovvero pro-fessionalmente. In molti casi però - e questo lo dico sulla base di quanto io stessa sto apprendendo da quando mi sono avvicinata a questo mondo grazie a #svegliamuseo - il punto di vista economico non è la sola causa di stallo. Vi si aggiunge un fatto: l’atteggiamento più o meno aper-to verso lo strumento digitale e le sue potenzialità: in al-cuni casi, i social network e gli altri strumenti web sono ancora visti come accessori e non vengono neanche presi in considerazione per una strategia di marketing museale.

Una strategia di social media marketing richiede un progetto, più o meno complesso, e persone che non gestiscano i social network come i propri profili per-sonali. Da tempo sosteniamo infatti che il web non sia gratis, che sia, cioè, questione per persone adeguata-mente formate. Come può chi si occupa di marketing imparare a sfruttare al meglio le opportunità del web?Sono d’accordo con te che sia necessario un approccio professionale e specializzato. Il web e i social network sono sì alla portata di tutti nella vita quotidiana ma l’uti-lizzo di questi strumenti a fini di marketing – aziendale o museale – richiede competenze e preparazione che non si improvvisano dall’oggi al domani. Sono tuttavia anche

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64 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013

se strade, ma per il momento siamo coinvolte a 360 gradi nelle attività attuali per cui vedremo più avanti, anche in base a come procede il progetto. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare Aurora e Federica per il loro aiuto fonda-mentale e per invitare i lettori di Lo spettacolo viaggian-te a unirsi al gruppo Facebook e a condividere con noi le loro opinioni: #svegliamuseo è open source e chiunque può contribuire a “svegliare” la cultura in Italia!

I dati del Censis sulle abitudini degli italiani. C’è da riflet-tere per chiunque debba promuovere la propria attività, piccola o grande che sia.A metà ottobre il Censis, ha emesso l’11° rapporto sul-la comunicazione. In sintesi, rispetto ai giovani, è emerso che “il 49,4% degli under 30 segue la web tv e l’8,3% la mobile tv. Anche per la radio si conferma una larghis-sima diffusione di massa (l’utenza complessiva corrispon-de all’82,9% degli italiani), nonostante la riduzione dell’u-so dell’autoradio dipendente dalla diminuzione del traffico automobilistico (-1,5%), mentre l’ascolto per mezzo dei telefoni cellulari risulta in forte crescita (+5,4%). L’uso dei cellulari continua ad aumentare (+4,5%), soprattutto gra-zie agli smartphone sempre connessi in rete (+12,2% in un solo anno), la cui utenza è ormai arrivata al 39,9% de-

gli italiani (e la percentuale sale al 66,1% tra gli under 30). Solo il 2,7% degli italiani utilizza l’e-reader, ma l’u-tenza del tablet è quasi raddoppiata in un anno, passan-do dal 7,8% al 13,9% della popolazione (e la percentuale arriva in questo caso al 20,6% tra i giovani). Su Internet è il 63,5% degli italiani, e crescono an-cora i social network. Gli utenti di internet, dopo il ra-pido incremento registrato negli ultimi anni, si assesta-no al 63,5% della popolazione (+1,4% rispetto a un anno fa). La percentuale sale nettamente nel caso dei giova-ni (90,4%), delle persone più istruite, diplomate o laure-ate (84,3%), e dei residenti nelle grandi città, con più di 500mila abitanti (83,5%). L’adsl è il tipo di connessione a internet al momento più diffuso: la utilizza il 62,9% degli internauti. Il wifi cresce notevolmente (40,9%, tra i giova-ni il 46,7%) e la connessione mobile ha ormai raggiunto una quota significativa (23,5%). Non si arresta l’espansio-ne dei social network. È iscritto a Facebook il 69,8% delle persone che hanno accesso a internet (erano il 63,5% lo scorso anno), che corrispondono al 44,3% dell’intera po-polazione e al 75,6% dei giovani. YouTube arriva al 61% di utilizzatori (pari al 38,7% della popolazione complessi-va e al 68,2% dei giovani). E il 15,2% degli internauti (pari al 9,6% degli italiani) usa Twitter.

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1-2gennaiofebbraio2013

3-4marzoaprile2013

5-6maggiogiugno2013

Benedetto XVIincontra

lo spettacoloviaggiante

Emanate le modificheal DM 18 maggio 2007

Novità per gli apparecchiche erogano ticket

www.anesv.itn. 1-2 gennaio febbraio 2013 • anno L1

Circolaresulle competenze

delle Commissionidi vigilanza

Forumpiscineed ENADA

La rivincita delbigliardino

www.anesv.itn. 3-4 marzo aprile 2013 • anno L1

L’ANESV aderiscea Federturismo

Confindustria

IVA al 10%sull’energia

elettrica per leabitazioni mobili

Promozioni neiparchi di divertimento

Opportunità o pericolo?

www.anesv.itn. 5-6 maggio giugno 2013 • anno L1

ANESV Informa 6 Modificato il DM 18 maggio 2007

14 Il Mibac vuole la PEC. Resta l’obbligo di inviare il cartaceo

15 In arrivo la TARES

16 Legge di stabilità 2013. Novità per gli apparecchi

che erogano ticket

18 Rinnovati gli accordi SIAE per la musica sulle attrazioni

20 Modificato il codice della strada

21 Calendario 2013 dei divieti alla circolazione per i mizzi pesanti

Parchi di divertimento22 Parchi di divertimento italiani 2013: calma piatta… o quasi

23 Valutazione dei rischi, il DVR slitta al 5 maggio per

imprese fino a 10 dipendenti

24 Ancora Awards per premiare le eccellenze nei parchi

28 Situazioni critiche nei parchi di divertimento e rapporti con

la stampa. Un decalogo IAAPA

Parchi acquatici30 Acquascivoli. La norma EN 1069-2:2010 (3a parte)

36 Convention sui parchi acquatici, con Castiglione

Acquaparchi & Scivoli

Parchi avventura38 Rapporto sui parchi avventura italiani 2012

42 Lloret del Mar: i parchi avventura europei a convegno

Eventi

44 Tredicino 2013: le novità

46 Quando nelle Capitali, il Natale è sinonimo di lunapark

Fuoricampo48 Crisi nel luna park. E la sala giochi?

51 Giostre in esposizione a Bologna. Una mostra fotografica

di Betty Zanelli

Notizie in breve18 Quote associative ANESV. Importi invariati per il 2013

21 Comitato di regenza all’AGIS

27 Diritti camerali 2013: nessun aumento

27 Natale a Scandicci

Udienza del Santo Padre53 Una giostra in Piazza San Pietro

IN COPERTINA 6 Competenze delle Commissioni di vigilanza sui luna park

Una nota ministeriale fa il punto della situazione

36 Convention di parchi acquatici a Forumpiscine

60 Biliardino o Calciobalilla. Un gioco sempre attuale ANESV Informa 8 Contributi ministeriali 2013: minimo di spesa a € 10.000

8 Buoni lavoro. L’inps conferma il valore nominale al netto

9 Ministero del lavoro: Decreto delle assunzioni di

lavoratori licenziati

10 Nuove regole per ii sistemi antincendio

12 Accordo con Glamoo per il social deal

13 INPS. Nuove aliquote

Parchi di divertimento14 Prezzo dinamico a Minitalia Leonlandia

17 Carta dello Studente: collaborazione con il MIUR

18 Un’area Wi-Fi per i visitatori

22 Il parco su tablet e smarthpone

24 Il Merchandise nei parchi di divertimento: l’esperianza

di Gardaland

Parchi avventura40 Ispezioni periodiche dei DPI. Quali gli adempimenti

Eventi

46 Il luna park di Pellerina

50 25 anni di ENADA. Novità e valore aggiunto

54 Franchini. Un mondo di Kiddie Rides

55 Mondogiochi ad ENADA

56 Il saluto agli ospiti della Casa di riposo di Scandicci

57 Bondeno, la fiera è anche dalla parte dei piccoli

Fuoricampo58 Doodle Google per San Valentino

64 Le giostre di Betty Zanelli

Occasioni66 Giostre, camper, Roulotte e tanto altro

IN COPERTINA 6 L’ANESV aderisce a Federturismo Confindustria

8 IVA al 10% sulle forniture di energia alle abitazioni

mobili. Ha ragione l’ANESV

24 Le promozioni selvagge nei Parchi di Divertimento:

opportunità o preludio alla disfatta?

ANESV Informa12 Valutazione dei rischi. Entro maggio 2013 è obbligatorio

predisporre il DVR

14 Inquadrare i familiari come collaboratori?

18 Un consulente energetico per le forniture di energia

elettrica? Ne parliamo con S.E.E.

Parchi di divertimento22 Previsioni meteo errate. L’opinione di Luca Mercalli

30 LISEBERG, dal parco svedese una campagna

di comunicazione che coinvolge anche l’Italia,

tra le polemiche

32 Parchi di divertimento e cattiva informazione

36 “Per qualche visualizzazione in più”… Quando

gli imbecilli imperversano su YouTube!

38 Glamoo. L’accordo associativo sta dando risultati

40 Il progetto Matebilandia vince un importante

premio europeo

41 Smartphone, didattica e parchi di divertimento

Parchi avventura42 Un nuovo logo per Parchi Avventura Italiani

42 Quando il divertimento è una miscela di sensazioni.

Un gonfiabile diventa zip-line

44 Gestire i percorsi con Rfid

Parchi acquatici

48 I parchi acquatici e la normativa: è necessaria la

distinzione dalle piscine pubbliche

Eventi

52 Laser game? È l’ora degli smartphone

54 Premio Collalti in Campidoglio. Annunciato

il premio Volpi

Fuoricampo58 Scandicci, una casa per i nostri anziani

60 Online. Rivista e newsletter per essere più vicini

ai Soci

Occasioni65 Giostre, camper, Roulotte e tanto altro

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66 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013

7-8luglioagosto2013

9-10settembreottobre2013

11-12novembredicembre2013

Registrazionedelle attrazioni

Arriva la circolare

Collaboratori familiariRegolarizzarli? Forse no

Commissioni Provincialioperative fino a novembre

www.anesv.itn. 7-8 luglio agosto 2013 • anno L1

Aggiornato l’elenco delle attrazioniSfere galleggianti e Tiro turaccioli

Attrazioni e normedi sicurezza

Benvenutiall’ENADA

www.anesv.itn. 9-10 settembre ottobre 2013 • anno L1

Soppresse le commissioniprovinciali di Vigilanza

Disabilità e fruizionedelle attrazioni

Meeting dei parchiavventura

ww

w.a

nesv

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n. 11-12 novembre-dicembre 2013 • anno L1

IN COPERTINA 6 Una circolare a commento del DM 13 dicembre 2012

16 Collaboratori familiari. Soluzione interpretativa del

Ministero del lavoro

22 Commissioni di vigilanza. Sono operative fino a

novembre 2013

ANESV Informa30 In vigore le modifiche al decreto 81 del nuovo decreto

legge “del fare”

Eventi

36 “Una giostra per tutti”

46 Incontro tra gli esperti sull’accessibilità ai parchi

divertimento delle persone con speciali esigenze

48 Giostre. Che festa sarebbe senza di loro? E a proposito

di tolleranza zero

Parchi di divertimento50 Le acque scenografiche. Quali i parametri e la disciplina

da applicare?

54 Thrill coasters + attrazioni per famiglie = Successo.

Questa la chiave del rapporto 2012 Theme Index di TEA

56 Previsioni meteo inattendibili. Si attiva la Regione Emilia

Romagna

58 I Social media marketing e parchi di divertimento.

L’esperienza di Mirabilandia

Parchi acquatici60 Acquascivoli: il punto sulle norme tecniche

Parchi avventura64 Cosa ricercano i clienti in un parco avventura

65 Parchi Avventura Italiani ritorna a Bergamo

Fuoricampo66 Giostre a cavalli. Una rassegna itinerante installata

a New York

IN COPERTINA 6 Aggiornato l’elenco delle attrazioni. Entrano le Sfere

galleggianti

14 Il punto della situazione sulle disposizioni di sicurezza

che disciplinano i parchi giochi

33 Benvenuti all’ENADA

ANESV Informa 8 Carlo Fontana nuovo presidente AGIS

10 Il DL “Valore cultura” è legge: ce n’è per tutto lo

spettacolo, ma non per lo spettacolo viaggiante ed

i parchi di divertimento

12 Flavio Zanonato, un Ministro attento al settoreI

Eventi

30 EAS 2013, successo parigino

Parchi di divertimento36 Arriva GEEWHEZ. Un software ERP per la gestione

dei parchi di divertimento

40 TripAdvisor. Luci ed ombre del sito di recensioni, ma

anche interessanti opportunità

45 Eva e le sue sorelle. La nuova giovinezza delle donne

giganti

Parchi acquatici50 Attenti alle cloroammine, poco amate dagli ospiti delle

piscine

Parchi avventura54 Parchi avventura crescono. Le nuove sfide imprenditoriali

dei gestori

Fuoricampo58 Paintball la cessione di pallini è attività commerciale

60 Giochi a premio in Olanda: l’erba del vicino è sempre

più verde

62 Go kart, da sempre “spettacolo viaggiante”

65 Promuovere un’attività di divertimento con Vine. Se

lo fa la Disney...

Occasioni66 Giostre, camper, Roulotte e tanto altro

IN COPERTINA 8 Siamo al 28 Novembre. Soppresse le Commissioni

prefettizie?

11 Prosegue il lavoro sull’accessibilità dei parchi

55 Parchi Avventura Italiani di nuovo a Bergamo per

formazione e programmazione dell’attività

ANESV Informa 6 Cambia l’art. 69 TULPS

10 Smaltimento dei rifiuti? Caos di tasse

12 Riprendono i Corsi per il corretto montaggio

13 Fatture ENEL. Attenti alle date

14 Il punto sulla scolarizzazione dei figli di esercenti itineranti

Eventi

24 A Torino torna Natale in Giostra

28 ENADA a Roma successo inatteso

Parchi di divertimento30 Parksmania Awards e seminario di settore al Castello

di Gropparello

38 Halloween walk-through nei parchi di divertimento:

l’Italia s’è desta?

46 Venezia avrà un suo “polo culturale”. Sarà

“Venezialand”? Si, ma anche no…

48 Spettacoli nei parchi Disney. Intervista a Katy Harris,

Show Director

Parchi acquatici52 Parchi acquatici, e la la pulizia degli spogliatoi?

Fuoricampo58 Giochi cinesi o prodotti italiani?

60 Centri d’intrattenimento. Una tendenza che non si arresta

61 Lettera…

62 #svegliamuseo, un progetto di marketing museale

sui social network

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Soppresse le commissioniprovinciali di Vigilanza

Disabilità e fruizionedelle attrazioni

Meeting dei parchiavventura

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nesv

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n. 11-12 novembre-dicembre 2013 • anno L1