Lombroso Cesare Gli Anarchici 1895

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    Gli Anarchici / Cesare Lombroso. Biblioteca PixeLegis. Universidad de Sevilla.

    (TERZO MIGLIAIO)

    Con fre tavole e sei figure nel testo

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    C. LOMBROSOGLIANARCHICI

    S E C O N D A E D I Z I O N E C O N A G G I U N T E(TERZO DIICTLIAIO)

    Con due tavole e sei figure nel testo

    FRA TELLI BOCCALIBRAI DI S. M.

    TORINOFIRENZE - ROMA - NAPOLI

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    PREFAZIONEALLA PRIMA EDIZIONE

    _V1 i aspetto che questo libro,pubblicato, come i T relpTribani, come l'A nisernitisino e come il Delittopolitico, completamente fuori dell'ispirazione dei partitiche dilaniano il nostro paese, ne corra la stessa sorte:raccolga, cio, il mal volere di tutti ; chiss che anche,con mirabile concordia s nonsiapprestino a punirloalternativamente il pugnale dell'anarchico, che pre-tende confutare uccidendo e la daga di una guardia diP. S., che con logica poco dissimile si pretende diventil'arbitra del pensiero italiano.

    Ebbene : questo sar l'unico o il miglior premio che iopossa desiderare, come quello che suggeller in modo fintroppo sperimentale l'imparzialit del metodo psichia-trico-antropologico applicato alle pi ardenti questioniattuali, ch'io ho tentato seguire qui come nelle altreopere, e che vorrei restasse come un faro elevato aldi sopra di quelle caduche sempre espesso ignobi-lissime preoccupazioni politiche, che il tempo e gli

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    PREFAZIONEALLA SECONDA EDIZIONE

    Godo di p oter ritornare, a mente pi riposata, sulotermio lavoro, per completarlo ove pi era rnanchevolee per aver modo di rispondere ai numerosi appuntiche vi fecero critici cortesi ed illuminati.

    Mi si obbietta, p. es., da persona veramente auto-revole, dal prof. Angelo Majorana , autore della Teoriasociologica della costituzione politica: Voi ci dateuna patologia individuale pi che una sociale; voi fatecapo ad una psichiatria sociale, anzich alla individuale.Or come e perch accade che colui il quale in altrecondizioni di tempo e di spazio sarebbe stato briganteo pirata o bravo , diventa oggi anarchico , nel sensopeggiore della parola ? .Lamia risposta sta nell'esposizione che ho tentatanel capitolo I delle condizioni della societ attuale, tuttaretta a menzogne ed in preda a un fanatismo economicoche va fino al delirio. I pazzi, i criminali con ten-denze altruistiche e s opratutto gli appassionati divampa-rono intutti i te mpi, anche nell'epoca selvaggia: ma

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    - 8 --fede o dell'ateismo, come Bruno, Arnaldo da Brescia,o tribuni come Marcel, Cola di Rienzi, o regicidicome Bruto, Damiens, Ravaillac.Ma chi ora si mettesse a capo di una di codesteimprese, come tent pure Lazzaretti, e in altro campoCoccapieller, Lavigerie, in breve cadrebbe nel ridicolo.

    Ora guando questi altruisti fanatici sorgono, specienella razza latina, non trovano altro sfogo possibile,nel mondo, ben s'intende, normale, che quello socialeod economico; nella Germania e nell'Inghilterra avreb-bero ancora il pietismo religioso, e lo spirito di casta,od almeno- lo spirito di santa e vera carit (vedi ca-pitolo I).

    Ci venne ora ribadito dal bellissimo studio di Fer-rero : Il terreno pi proprio e migliore dei fanatici(scri ve egli giustamente nell 'Idea liberole) la religione,e difatti in Inghilterra la religione recluta migliaiadi fanatici, che sotto i nomi e le teorie pi diversesi agitano febbrilmente per salvare le anime umanedalla perdizione del vizio. Essi hanno un campo im-menso in cui muoversi e agitarsi, organizzando chiese,opere pie, predicazioni, ecc., ecc. Nei paesi latini, in-vece, dove la chiesa cattolica stende la sua domina-zione, la religione non pu che molto meno essere unparafulmine del fanatismo; e ci non tanto in ragionedella irreligiosit e dello scetticismo del popolo molto minore di quanto si crede, anche nella patria

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    -9chiesa cattolica. La chiesa cattolica una grande isti-tuzione disciplinare e quasi un esercito fondato sullaobbedienza e subordinazione ; in cui ogni uomo ha ilsuo posto, la sua linea di condotta, le sue idee gifissate da leggi fortissime. I fanatici attivi, come ilCaserio, che sono naturalmente indipendenti e un po'rivoltosi, non possono quindi trovarcisi che a disagio;mentre si trovano benissimo tra la indipendenza unpo' anarchica delle varie stte protestanti, libere edautonome come tanti piccoli clans di tribu barbare.In Inghilterra il Caserio avrebbe potuto trovare il suoposto nei ranghi della Salvation Arrny del generaleBooth, che avrebbe offerto uno sfogo al suo bisognodi azione e al suo fanatismo ; ma non avrebbe potutotrovar posto nella chiesa cattolica, se non forse nellemissioni, l'unico dipartimento della chiesa che ridonaall'individuo una certa indipendenza e autonomia.

    Un altro sfogo al fanatismo, potentissimo nelle na-zioni germaniche e specialmente in Inghilterra, mache manca quasi del tutto nelle nazioni latine . lafilantropia. Londra l capitale di questi fanaticidella filantropia ; sono uomini o donne di tutte le classie le posizioni sociali, ricchi o poveri, istruiti o igno-ranti, normali o matti, che si sono fitti in mente dguarire la malattia sociale e di sradicare dalla societh

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    loM ea rnii; un quarto i prigionieri usciti dal carcere; etutti lavorano senza requie, stampano giornali, ten-gono discorsi, organizzano societ e talora riescono apromuovere grandiose epidemie sentimentali e movimentidell'opinione pubblica intensissimi , che conducono aqualche importante riforma umanitaria. Questo generedi attivit pu essere un succedaneo eccellente di quel fa-natismo politico, che finisce agli attentati dinamitardi. Ma nei paesi latini queste agitazioni non sono pro-mosse perch cadrebbero nel vuoto ; la tradizione dellacarit amministrativa ed esercitata per mezzo dell'au-torit pubblica o della chiesa cos forte e profondache nessuno vuole occuparsi personalmente delle mi-serie sociali. Se i bambini sono spesso maltrattati nellegrandi citt e se i giornali protestano energicamentescuotendo un poco l'opinione pubblica, questa domandauna legge dello Stato, che non sar nemmeno appli-cata e se ne contenta ; ma nessuno penser a fondaresociet private, come ce ne sono tante in Inghilterra,che spiino i genitori crudeli e giungano in tempo astrappar loro di mano le piccole vittime.

    In Italia come in Francia non si riesce mai a de-terminare una grande corrente di protesta moralecontro qualcuna delle pi dolorose tristizie sociali ; leagitazioni che in Inghilterra si succedono senza inter-vallo, sono quasi sconosciute da noi; e le tempre en-

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    11 -Si aggiunga infine che in Francia e in. Italia alcune

    forme speciali di fanatismo assai vive alcuni anni in-dietro, sono andate indebolendosi, sopratutto il fana-tismo patriottico, che aveva entusiasmato tanti spiritie che era certo un fanatismo meno pericoloso di quelloche non sia il fanatismo anarchico. In Italia nelleclassi popolari il fanatismo patriottico eccitato dallaguerra di indipendenza si spento, specialmente acausa della terribile crisi economica che attraversano.In Francia il fanatismo patriottico eccitato dalla guerradisgraziata del 1870, che assunse tante forme diffe-renti sino a culminare nel boulangisnn,o, va ora an-ch'esso raffreddandosi rapidamente per mancanza distimoli ripetuti. Non resta che il fanatismo sociale ed economico epolitico tanto pi aperto agli entusiasti perch impre-ciso nei suoi contorni, pu far sperare ben pi diquello che possa ottenersi, e perch i miraggi che lestte anarchiche fan balenare agli occhi dei moltissimiinfelici son tali da far credere che insieme alle pub-bliche miserie medichino anche le individuali.

    Ma disgraziatamente se il fanatismo religioso, filan-tropico, patriottico quasi sempre innocuo, questo noipu essere; la politica sempre una lotta: ora, se unfanatico energico prende parte e si mescola a questa

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    - 12 -Nonsi sono visti anche i fanatici religiosi diventareassassini nei tempi in cui la religione come durantela Riforma implicava la lotta ardente contro sttecontrarie ? Fatalmente lo stesso accade, ma con mag-gior faciliti, nella politica, che sempre e dovunqueuna lotta di idee, di tendenze, di interessi. Il fanaticoapassioni vive e dalla coltura scarsa personifica fa-cilmente un partito politico, una istituzione in unapersona ; questa tendenza che cos forte e connatu-rale nello spirito umano, s'ingigantisce in un epiletticoed anche in un predisposto, grazie all'educazione clas-sica nostra che ci fa della violenza la dote pi eroica,

    virtuosa .Viceversa : Come accaduto, mi chiede qualchegiornalista anche benevolo, che Caserio, contadino

    ignorante, d'un tratto arrivi a concepire ed eseguirecon tanta freddezza, audacia, precisione un delitto cheavrebbe sgomentato il pi provetto dei recidivi ?

    Questo sarebbe stato bene che ci aveste detto,perch in verit l'epilessia paterna, la pellagra fra-terna, il fanatismo personale potranno anche aver fa-cilitato una trasformazione cos profonda e straordi-naria, ma non bastano per i profani a determinarne

    procedimento psicologico, le cause immediate edefficienti (Fanfalla).

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    13 - - - -dispongono il cervello alle tendenze pi eccessive, in-nalzano , direi , l'esponente del sentimento ordinario,concentrandolo, polarizzandolo in una speciale dire-zione, e casi appianano la distanza immensa dall'apaticocontadino al violento settario ; senza dire che qui lecondizioni infelicissime del contadino lombardo offrono,pi che un pretesto, una ragione a chi si appassioni,sia pure pazzamente, ai dolori altrui.

    Sono quelle condizioni, in cui mi sono abbattutostudiando per trent'anni la pellagra, che dimostrai (1),sventuratamente inascoltato, essere causata dai pro-prietari distributori, al sicuro da ogni pena, del ve-leno maidico.

    Certamente per quelli che non sono edotti dellevarie trasformazioni che assume la pellagra e l'epi-lessia, specie ereditaria, e che non leggono abba-stanza per potersene erudire, non comprenderanno che:relazione vi sia fra un delitto politico e queste ma-lattie ; e invece di accusare se stessi troveranno picomodo di ridere dell'ignoranza altrui.

    A quelli che vi dichiarano (Fan fuila) : Un grandedelitto fu commesso : dunque deve essere punito ; eche pensano 1' enormit del delitto non doversi cosattenuare dalla psichiatria, non abbiamo altro da ri-spondere : Noi facciamo il nostro mestiere, voi fate

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    -4 alla tortura ? E fatelo senza badare a noi, ma senzavoler che torciamo i fatti per vostro comodo.

    Come una volta si condannavano e bruciavano leisteriche sotto il nome di streghe o di sante, si potr,ora, ben ammazzare un pazzo, un epilettico, un fanaticoperch ha rivolto lo strale del suo delirio in tal puntodadestare un'enorme indignazione, che si appaga solocol sangue. Ma questo non deve menomamente tur-bare la diagnosi dell'alienista: sarebbe come si vo-lesse imporre ad un botanico di cancellare dalla floral'aconito e 'la cicuta perch sono malefici, e non sonosi cari come la rosa e la viola. Ma pu il botanicoloro rinnegare la natura di fiore perch a noi nonpiacciono, perch invece di essere profumati e soavi,sono involontari avvelenatori?

    Quanto a coloro che non hanno nemmeno la scusadi essere giornalisti, e che hanno il coraggio davverosingolare di affermare che noi in questo libro dichia-riamo epilettici tutti gli anarchici, non altro possiamoaggiungere senonch ci hanno fatto pensare a chepunto ridotta la scienza in Italia, se un dotto, do-vendo sentenziare di un libro popolare di poche pagine,lo giudica ad occhi chiusi tutto alla rovescia del vero :che ne sar di costoro, se sbagliano cosi alla grossain bisogne cos semplici, guando dovranno giudicare diquestioni pi complicate?

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    CAPITOLO I.

    Po sizione e cau se dell 'anarchia.

    In questi tempi, in cui si tende sempre pii a complicare lamacchina di governo, non puoi considerare una teoria come l'anar-chica, che accenna al ritorno verso l'uomo preistorico, prima chesorgesse il parer familias, che come un enorme regresso.

    Per, come ogni favola contiene una parte di vero, ogni teoria,per quanto assurda, massime quando seguita da un gran numerodi persone, deve contenere una qualche parte di giusto. N deveallontanarcene il pensiero del suo strano ritorno all'antico, perch solo la sconfinata vanit umana che ci pu far credere in uncontinuo progresso sul vecchio e sull' uomo primitivo. Il nostroprogresso, invece, non una parabola in continua ascesa, ma una linea a zig-zag molte volte rientrante ; e (ricordini il Multarenascentur qua jana caeciderunt) non sempre il ritorno all'an-tico segna un regresso: esempio: il divorzio, che, fino a un certopunto, un ritorno alle abitudini preistoriche ; esempio: le teorieipnotiche e spiritiche che ritornano in campo molte di quelle

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    16a quelle delle epoche antichissime, come vi si ravvicina il suffragiouniversale (1), il referendum, ecc.

    La prima spiegazione dell'insorgere di questo strano partito sitrova, del resto, nello esame delle condizioni nostre. Certo,se noi chiediamo ad un impiegato ben pagato, ad un proprietariochiuso nell'intelligenza, e ancor pi nel senso etico, come vada lasociet umana attuale, essi ci risponderanno andar essa di bene inmeglio ; essi stanno bene: chi altri pu mai stare male? Ma senoi invece interroghiamo uomini d'alta coscienza, Tolstoi, p. es.,Richet, Sergi, Hugo, Zola, Nordau, De Amicis, essi vi diranno chela nostra fine di secolo appare ben triste.

    Anzi ve lo diceva molti anni sono uno degli uomini pi po-sitivi, pi governativi che abbiano avuto le razze latine, il Toc-queville : I Governi nostri hanno il torto di appoggiarsi unica-mente sugli interessi e le passioni egoiste di una classe; ora quandoesso diventa impopolare, fino la classe per cui si sacrifica prefe-risce il piacere di sparlarne a quello di godere i privilegi che essogli concesse.

    ...Quando osservo la diversit prodigiosa che s'incontra neinostri giorni, non sol tra le leggi, ma fra i principii delle leggie le differenti forme che ha prese e che ritiene, anche ora, il di-ritto di propriet nella terra, sarei tentato di credere che quelleche si chiamano istituzioni necessarie non siano altro che le isti-tuzioni a cui siamo pii abituati: e che in materia di costituzionesociale le mutazioni devono essere molto pi numerose che gliuomini non immaginino (2).

    (1) V. il bel libro Socialismo e scienza sociale, di ENRICO FERRI, 1894, pag. 97.N ell' Uomo di genio, 6' ediz., ho dimostrato che il genio, espressione massimadell'evoluzione, ha molti caratteri regressivi e, viceversa, che il delinquente sspesso regressivo ha non pochi caratteri evolutivi, come l'assenza frequente del

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    -17-Sopratutto noi soffriamo pel difetto dell'assetto economico. Non

    gi che veramente esso sia peggiore di quello dei nostri padri;le carestie, anzi, che mietevano a milioni le vittime, ora non nemietono che poche centinaia, e le nostre operaie han pi camiciedelle pi superbe castellane antiche. Ma sono aumentati in ispro-porzione alle rendite i bisogni e la repugnanza contro il modo di sod-disfarli: la carit conventuale, monastica, ancora il modo pi estesoche ci si offra a medicare le troppe miserie, n essa appaga tantole prime necessit, quanto irrita la naturale alterigia dell'uomomoderno; quanto alla cooperazione, essa ha una zona di azionetroppo limitata: anzi, nelle campagne nostre manca quasi affatto.

    E fossero anche l'una e l'altra feconde e potenti, non baste-rebbero a calmarci, perch cieco e violento come ogni altro fana-tismo va sorgendo, anzi straripando, fra noi, il fanatismo socialeed economico sulle ruine del patriottico, del religioso, ecc.

    Gli che: gli ideali religiosi, famigliari, patriottici, quelli dicampanile, di casato, di spirito di corpo o di casta andaronsi sottoi nostri occhi dileguando.

    E come l'uomo di qualche ideale ha pur sempre bisogno, si avvinghiato all'economico, il quale, essendo pi positivo, pi le-gato alle necessit della vita, non poteva come gli altri sfatarsisotto alla logica inflessibile dell' analisi moderna; ed in questoconcentrava tutte le energie, prima negli altri disseminate ; al ches'aggiunse, che se degli ideali abbattuti non sentiamo pi i van-taggi (come la generosit, la tolleranza, lo spirito di sacri fi cio), nerestano ruderi sufficienti per farcene sentire i danni e gli im-pacci : cos se la storia ha fatto giustizia dei due primi stratisociali, la storia non ne ha cancellati tutti i malanni : e noi sof-friamo ancora degli uni e degli altri e di quelli che loro succes-

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    18 La dominazione teocratica da lungo tempo passata dai nostri

    costumi, almeno in apparenza; ma cercate di agitare una questionenella quale sottomano, o anche da lontano entri una questione reli-giosa: al divorzio, per es., all'antisemitismo, alla soppressione dellescuole clericali, e vedrete che opposizione si dester, ben intesosotto le forme pi diverse, e anche pi liberali, mettendo in campola libert individuale, il rispetto alla donna, la protezione dei bam-bini, ecc. La dominazione della casta militare sparita anch'essada molti secoli; ma nondimeno provate a toccare questa corda, senon nel vero pubblico, cento negli strati ufficiali o semi-ufficiali, evoi li solleverete inevitabilmente contro voi: e nel bilancio delloStato passano milioni per mantenere centinaia di gallonati, inutiligenerali, mentre si lesinano i centesimi ai poveri maestri, ai qualisi riservano sterili elogi e sempre deluse promesse, e mentre sigiunge impavidi al fallimento mascherato, e, peggio, a colpire iltroppo esausto contadino nell'alimento.E cos dicasi degli ideali patriottici, estetici: sono sfatati, vero, ma andate a dire alle plebi francesi di smetterla cogli odiagli Italiani, agli Inglesi, a mezzo mondo; andate a dire agliItaliani delle classi medie quanto sieno ridicoli con quella falsaadorazione dei classici, cui in fondo n gustano n capiscono,mentre sul loro altare sperdono le pi belle ore della vita dei lorotigli: fingeranno di non intendervi o si scandolezzeranno, anzi !

    Contro l'avidit di lucro degl'industriali gi sorge il quartostato, che protesta contro tutti, e trova che v' sproporzione trail guadagno e le fatiche dei tre stati superiori, e i guadagni ele fatiche del suo.

    E ci sentito di pi e acclamato fieramente ora l dove mi-nore la strettezza, perch appunto perci vi diventa pi facile la

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    19 come gli operai dell'Australia, che relativamente stanno meno maledegli altri, hanno una maggior forza d'iniziativa e di reazione,e protestano essi per quelli che stan peggio di loro. Ed infatti glianarchici non sono i pi poveri, molti anzi sono ricchi (1).Eppoi, innegabile che, sia sotto la forma di repubblica che dimonarchia, almeno per le razze latine, quasi tutti gl'istituti socialie governativi sono un'enorme menzogna convenzionale che tuttiammettiamo nel nostro interno, mentre neghiamo a fiore di labbro.

    Menzogna la fede nel parlamentarismo, che ogni giorno mettesempre pi a nudo la sua triste impotenza, menzogna la fede nel-l'infallibilit nei capi dello Stato, che son soventi inferiori al-l'ultimo di noi, menzogna la fede in una giustizia, che, gravandopesantemente sulle spalle degli onesti , colpisce solo appena il20 0[0 dei veri colpevoli, per la maggior parte imbecilli, lasciandoliberi gli altri, obbediti e ammirati in mezzo ai deboli e agl'in-nocenti destinati ad esserne vittima.Non abbiamo pi quasi un palmo di dominio sul mare che cicirconda; non abbiamo rinsanate le nostre terre incolte, e ci fol-leggiamo come fanciulli su una zona quasi deserta, che potai co-starci molto sangue, senza renderci nulla.

    (1) Da una statistica, per certo poco esatta e poco imparziale della prefet-tura di Parigi, sarebbero in Parigi 500 anarchici (questi dicono essere 7500in Parigi e 4000 in Francia). Questi 500 anarchici sono stati divisi i n dueclassi: quella dei propagandisti e quella degli adepti. Fra i propagandisti sicontano: 10 giornalisti, 25 tipografi e 2 correttori; e fra gli adepti: 17 sarti,16 calzolai, 20 operai di professioni alimentari, 15 ebanisti, 12 barbieri, 15 mec-canici, 10 muratori e 250 altri di diverse professioni, e cio: 1 architetto, 1ex-usciere, 1 cantante, 1 galoppino di borsa (sic), 1 agente di assicurazioni, ecc.Queste cifre per sono senza dubbio incomplete. In ogni modo, in questi nonpu esser certo la miseria eccessiva; n lo in H. Dupont, uno ricchissimo deicapi, ne in Krapotkine, n in Gori e in Molinari possidenti e professionisti,

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    20 Ai mali profondi che ci rodono gli organi pi vitali, alla pel-

    lagra, all'alcoolismo, alla superstizione, alla regolamentata ingiu-stizia, alla ignoranza scolastica provvediamo con dimostrazioniteatrali, con frasi rettoriche e con formule curialesche, che la-sciano il tempo che trovano, quando non riescono anche a gua-starlo, illudendo d'avervi provveduto.

    La societ della capitale, retta, come nel Giappone, da un Mi-kado e da un Taikun, e devastata da una turba di tristi retori, rias-sume in piccolo le piaghe di tutta Italia.Un clero impotente in teoria, ma in fatto influente ancora suidue estremi della classe sociale la plebe e il patriziato unacasta che ha ereditato officialmente il potere, non il prestigio diamendue, e che di poco li supera d'ingegno e di energia; la me-diocrita dominante per tutto e inconscia della propria inettezza, cheanela dietro all'effetto, senza previsione n preoccupazione del fine.

    Dovunque il monumento e le feste preferite alla istituzione ;l'adorazione feticcia del campanile, della setta sostituita all'amoredella patria; inane una calma triste come quella dei mari oceanici,interrotta a larghi intervalli da brevi burrasche, dovute a uominipi valenti che onesti, che vendono spesso al minuto la loro ef-fimera influenza sulla credula plebe, la loro maschera di Eolo.

    E l'istruzione che ci si appresta aumenta invece di medicarele piaghe: viviamo in un'epoca in cui i giorni son anni e gli annisecoli, e vogliamo far vivere i giovani in un'atmosfera di migliaiad'anni fa.

    Non hanno nemmeno gli ingegni pi forti tempo che basti perabbracciare quella parte di scibile che necessaria a tutti (comela storia naturale, l'igiene, le lingue vive, la statistica, ecc.) e vo-gliamo che ]a consumino per imparare a balbettare malamente

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    21La fiumanadella vita moderna, tutta impregnata di fatti, ci-

    passa avanti, e noi non ce ne, avvediamo.Massimo d'Azeglio, colla sua solita franchezza, scrisse : Quando

    penso che ho passati cinque o sei anni a studiare il latino in quel-l'et che la pi atta a ricevere con frutto l'insegnamento dellelingue! e che invece di saper poco o male il latino e greco, che,si pub dire, non mi servono, potrei saper bene tedesco ed ingleseche tanto mi servirebbero ! Ma il principio gesuitico dominava lamia educazione; e il problema ch'esso ha risolto sempre benis-simo questo: portare ai 20 anni un giovane, facendolo studiarsempre, e sempre cose che gli servano poco o nulla per formarsicarattere, intelligenza e giudizio da uomo .

    Quanto dovranno sorridere i nostri nipoti pensando che migliaiae migliaia di uomini hanno creduto sul serio che qualche fram-mento di classico, studiato sbadigliando e per forza, e dimenticatopi facilmente che non appreso, e peggio ancora, le aride regolegrammaticali di una lingua antica, siansi credute lo strumentopi prezioso per acuire l'ingegno del giovane, pi che non l'espo-sizione dei fatti che pi lo dovrebbero interessare e pi della ra-gione dei fatti stessi. E chi creder fra poco che anche per taredei buoni medici, degli ingegneri, dei marinai, dei capitani dilinea siasi creduto necessario il latino? mentre le norme strate-giche, igieniche e matematiche hanno cambiato di tan to, e mentrele pi necessarie cognizioni tecniche si attingerebbero egualmentee meglio nelle lingue nuove! Ma intanto si fabbricano gene-razioni, il cui cervello s'imbeve, per molto tempo, solo della formae non della sostanza, anzi, pi che della forma (che almeno po-trebbe tradursi in qualche capolavoro estetico) di un'adorazionefeticcia di quella, e tanto pii inesatta, tanto pi sterile e cieca,

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    22 per anni ed anni, di vacuit metafisiche o archeologiche; e dobbiamoringraziare i1 Cielo se tardi s apprese la nostra derivazione A-riana, ch avremmo altrimenti due o tre cattedre del Mana-darma-Sastra o del codice di Manou, o avremmo veduto obbligati i gio-vani a studiare otto o dieci anni la lingua sanscrita mentre icap dell'I. P., sopratutto quelli che ignorano quella lingua, avreb-bero gi sentenziato aver essa virt recondite atte ad acuire ilcriterio giovanile.

    Ecco perch, mancando cos di una solida base , il giovine sigetta in braccio alla prima novazione, anche la pi errata, la pidiscorde dai tempi, quando questa gli ricorda la male intravvedutaantichit. Chi ne dubitasse, ricordi il classicismo dei rivoluzionaridell'89 e legga Valls: Le bachelier et l'insurg, e vedr quantocontribuisca quell'educazione discorde dal tempo a farne uno spo-stato ed un ribelle.

    Questo abuso dell'educazione classica fa s che tutti siamo d'ac-cordo per fare un monumento o un centenario piuttosto che im-piantare una scuola, una industria o dissodare una palude.

    E da quell'educazione dipende quell' adorazione della violenzache fu il punto di partenza di tutti i nostri rivoluzionari, da Colada Rienzi fino a Robespierre.

    aTutta l'educazione classica, scrive Guglielmo Ferrero(Riforma sociale, 1894) , che altro se non una glorificazionecontinuata della violenza, in tutte le sue forme? che cominciadalla apoteosi degli assassinii commessi da Codro o da Aristogi-tone, per arrivare ai regicidi di Bruto. E tutta la storia del MedioEvo, e tutta la storia moderna, e la storia stessa del nostro ri-sorgimento, come la insegnano oggi, quasi dovunque, che altro se non la glorificazione, fatta da un punto di vista speciale, di

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    Ferro e vino voglio io...Il ferro per uccidere i tiranni,Il vin per celebrarne il funeral ?

    In questo punto, tanto il vizio profondo, tutti i partiti sonod'accordo: i clericali grideranno urrah alla pugnalata di Ravaillac;i conservatori alle fucilazioni in massa dei comunardi del 1871;i repubblicani alle bombe di Orsini ; ma tutti sono d'un pensiero,nel celebrare la santit della violenza, quando torna utile ad essi.Il nuovo eroe di questi ultimi anni del secolo non n un grandescienziato, n un grande artista, ma Napoleone I.

    Chi pu meravigliarsi, dopo ci, se in una societ cos sa-tura di violenza, la violenza scoppia fuori di tempo in tempo, daogni parte, in lampi e tempeste? Non si pu impunemente di-chiarare santa la violenza, con il sottinteso che essa debba essereapplicata solo in un modo determinato; presto o tardi arriva chitrasporta il Vangelo della forza da un credo politico ad un altro.Innanzi a questi fatti la coscienza dell'uomo moderno dovrebberipiegarsi su se stessa, e fare l'abiura suprema di questa ferocereligione della forza brutale, di cui l'umanit stata finora cosdevota seguace : dovrebbe comprendere alfine che il principio laviolenza sempre immorale, anche quando rivolta a respingerela violenza non un sentimentalismo morboso, ma un principiomorale, che emerge dalla osservazione stessa della vita. Bisognapredicarla cwt tutte le forze, questa nuova religione della forzamorale, per affrettare il grande mutamento che si va compiendoin seno alla civilt moderna; altrimenti l'Europeo, con tutta lasua scienza e la sua civilt, dimostrer di essere moralmentepoco superiore a quello Australiano, che interrogato dal . Bonwik

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    2 un fatto grave sopra tutti che le basi del Governo rappre-

    sentativo sono sbagliate. parso per qualche tempo, che quantipii fossero a dividere il potere, tanto meno questo sarebbe dispo-tico, e tanto pi intelligente e morale.

    Ma non s'era pensato a quanto sentenziava gi da secoli Machia-velli: ogni forma di Governo portare con s i germi della sua ro-vina; massime la nostra che era fra le meno adatte, perch basatasulla folla; ed una folla anche la meno eterogenea, anche la pieletta, quando deve deliberare d una risultante che non lasomma, ma la sottrazione del pensiero dei pi.

    Anche nei minimi particolari le forme delle nostre istituzionirisultano erronee. Precisamente i capi del Governo che dovrebberoessere i pii tecnici lo sono meno, perch le necessit parlamen-tari vogliono in quel dato momento o un democratico o un lom-bardo o un veneto. Chi pub credere pii all'utilit della giuria ealla competenza di un Ministro della marina, scelto magari fra ipittori, o ad uno della pubblica istruzione, scelto magari fra i ma-rinai?

    Ed il sistema parlamentare non solo non garanzia dell'onest,ma istrumento di disonest : esso , come ho mostrato nel mioDelitto politico, la falsa cicatrice che nasconde la suppurazione eimpedisce che si faccia strada; peggio: esso, anzi, che nondi raro eccita al delitto. Gli ultimi processi bancari d'Italia eFrancia ci mostrano come molti uomini di Stato presero parte alletruffe bancarie per goderne personalmente, o per influire sulle ele-zioni, ed in Francia per combattere il Boulangismo. Essere truf-fatori in favore dello Stato, anche di denari sacrosanti, non pareun delitto adesso a molti , come non parso un delitto il pro-pinare il veleno nel Medio Evo, quando non i soli Borgia lo ado-peravano per arma politica, ma perfino i Dieci di Venezia. Ora,

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    -25passo non era ldpgo, specie per quelli che tentano supplire allamancanza del genio colla mancanza d'onest politica.

    Il parlamentarismo influisce sopratutto qui per la pi estesairresponsabilit.Di crimini simili ne successero in tutti i tempi.

    In Roma molte delle guerre pi sanguinose non ebbero altracausa che l'avidit depredatrice di una piccola aristocrazia finan-ziaria: in Inghilterra, in Francia era, due o tre secoli fa, un fattonormale che il primo Ministro e, qualche volta, lo stesso re, ricevessepensioni da Stati stranieri; i Ministri e le amanti dei re, in pochianni di governo o di amore, ammucchiavano enormi somme, spessoin mezzo a una miseria cos diffusa che toccava quasi la Corte.

    Quando il Governo era dispotico, erano le regie concubine o ifavoriti dei re che intascavano i milioni delle Banche o dei Pa-nama ; adesso, se questi vi entrano per poco, per assai pizi vi en-trano (ed il cambio non migliore) i deputati ; poich una voltache costoro, al pari dei re, si considerino inviolabili e pi di questisiano irresponsabili col pretesto che non sieno funzionari pubblici,potendo al pi cadere dal seggio ed impunemente godere del de-naro pubblico carpito mediante il pubblico ufficio, naturale chenon si risparmino, per poco che abbiano debole il senso morale ;mentre i poveri re, se facessero altrettanto, prima cadrebbero dal-l' estimazione pubblica, e poi finirebbero per perdere il trono eforse i beni e la vita.

    Fate che fra le mini d'uomini irresponsabili e quasi inviolabili,si pongano immensi tesori senza nessun pericolo a prenderseli; eprovatevi un po' a ordinare che non li tocchino !

    Ed il male ora peggiore anche perch i re sono pochi, mentrei deputati e senatori sono molti.

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    26Ia'ce giuste di alcuni anarchici. Dopo questo si pub, non

    dico giustificare, ma capire come sia sorta l'anarchia, l'idea dellaprotesta di un'anima sincera o pazza contro la menzogna e l'in-giustizia che ci dominano sovrane calpestando il vero e l'onesto.Quindi possiamo comprendere molte frasi degli anarchici che sonoessenzialmente vere come queste... del Merlino e del Krapotkine:

    Qual' la ragione d'essere del Governo ? Perch abdicare nelle mani di alcuni individui la propria li-

    berta, la propria iniziativa? Perch dar loro questa facolt d'impa-dronirsi, con o contro la volont di ciascuno, della forza di tuttie disporne a loro modo? Sono essi tanto eccezionalmente dotati dapotersi con qualche apparenza di ragione sostituire alla massa efare gli interessi, tutti gli interessi degli uomini meglio di quelloche saprebbero farlo gli interessati ? Sono essi infallibili e incor-ruttibili al punto da poter affidare, con un sembiante di prudenza,la sorte di ciascuno e di tutti alla loro scienza ed alla loro bont?

    E quand'anche esistessero uomini di una bont e di un sa-pere infiniti, quand'anche, per un'ipotesi che non si mai verifi-cata nella storia e che noi crediamo impossibile a verificarsi, ilpotere governativo fosse devoluto ai pi capaci ed ai pi buoni,non aggiungerebbe il possesso del governo nulla alla loro potenzabenefica : piuttosto la paralizzerebbe e la distruggerebbe per lanecessit in cui si trovano gli uomini che sono al Governo dioccuparsi di tante cose che non intendono, e sopratutto i sciu-pare il meglio della loro energia per mantenersi al potere, percontentare gli amici, per tenere a freno i malcontenti e per do-mare i ribelli.

    E ancora, buoni o cattivi, sapienti o ignari che siano i go-vernanti, chi che li designa all'alta funzione? Si impongono da

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    27 Si tratta, dunque, di una pura questione di usurpazione, ed ai

    sottoposti, se malcontenti, non resta che l'appello alla forza.Tutte le teorie con cui si giustifica il Governo sono fondate sulpreconcetto che vi sia bisogno di una forza superiore per obbli-gare gli uni a rispettare gli interessi degli altri.

    Ora guardiamo piuttosto ai fatti. In tutto il corso della storia, cos come nell'epoca attuale,

    il Governo o la dominazione brutale, violenta, arbitraria dipochi sulle masse, o uno strumento ordinato ad assicurare ildominio ed il privilegio a coloro che, per forza, o per astuzia, oper eredit, hanno accaparrato tutti i mezzi di vita, primo traessi il suolo, e se ne servono per tenere il popolo in servit efarlo lavorare per loro conto.

    In due modi si opprimono gli uomini: o direttamente collaforza brutale, colla violenza fisica; o indirettamente, sottraendoloro i mezzi di sussistenza e riducendoli cos a discrezione. Il primomodo l'origine del potere, o meglio del privilegio politico ; il se-condo l'origine del potere, o del privilegio economico.

    Prima di tutto non vero che, cambiate le condizioni sociali,il Governo cambierebbe di natura e di funzione. Organo e funzionesono termini inseparabili. Levate ad un organo la sua funzione, e ol'organo muore o la funzione si ricostituisce. Mettete un esercito inun paese in cui non ci sieno n ragioni n paure di guerra internaod esterna, ed esso provocher la guerra, o, se non ci riesce, sidisfar. Una polizia dove non ci sieno delitti da scoprire e delin-quenti da arrestare, provocher, inventer i delitti ed i delinquenti,o cesser di esistere.

    In Francia esiste da secoli un'istituzione, oggi aggregata al-l'Amministrazione delle foreste, la lupatteria (louveterie) i cui uffi-

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    28 e nelle stagioni rigorose vi fanno strage. 11 pubblico si occupa pocodei lupi, perch vi sono i lupattieri che vi debbono pensare; ed ilupattieri fanno s la caccia, ma la fanno intelligentemente, rispar-miando i nidi e dando tempo alla riproduzione, per non rischiare didistruggere una specie cos interessante. I contadini francesi infattihanno poca confidenza in questi lupattieri, e li considerano piuttostocome i conservatori dei lupi. E si capisce: che farebbero i luogo-tenenti di lupatteria se non vi fossero pi lupi?

    Un Governo, cio un numero di persone incaricato di far leleggi ed abilitato a servirsi della forza di tutti per obbligare cia-scuno a rispettarle, costituisce gi una classe privilegiata e sepa-rata dal popolo. Esso cercher istintivamente, come ogni corpo co-stituito, di allargare le sue attribuzioni, di sottrarsi al controllo delpopolo.

    Ma supponiamo pure che il Governo non costituisse gi da suna classe privilegiata, e potesse vivere senza creare intorno a suna nuova classe di privilegiati e restando il rappresentante, il servo,se si vuole, di tutta la societ. A che servirebbe esso mai?

    sempre la vecchia storia dell'uomo legato, che essendo riu-scito a vivere malgrado i ceppi, crede di vivere a causa dei ceppi.Noi siamo abituati a vivere sotto un Governo che accaparra tuttequelle forze, quelle intelligenze, quelle volont che pu dirigere aisuoi fini ; ostacola, paralizza, sopprime quelle che gli sono inutili odostili e c'immaginiamo che tutto ci che si fa nella societ sifaccia per opera del Governo e che senza Governo non vi sarebberopi nella societ n forza, n intelligenza, n buona volont. Cos (loabbiamo gi detto) il proprietario che s' impossessato della terra,la fa coltivare per il suo profitto particolare, lasciando al lavo-ratore lo stretto necessario perch esso possa ,.e voglia continuarea lavorare ed il lavoratore asservito pensa che non potrebbe

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    .^ 99 I costumi seguono sempre i bisogni ed i sentimenti della ge-

    neralit ; e sono tanto pi rispettati quanto meno sono soggetti allasanzione della legge, perch tutti ne veggono ed intendono l'utilit,e perch gl'interessati, non illudendosi sulla protezione del Governo,pensano a farli rispettare da loro. Per una carovana che viaggia neideserti dell'Africa, la buona economia dell'acqua questione di vitao di morte per tutti; e l'acqua in quelle circostanze diventa cosasacra e nessuno si permette di sciuparla. I cospiratori hanno bisognodel segreto, ed il segreto serbato, e l'infamia colpisce chi lo viola.I debiti di giuoco non sono garantiti dalla legge, e tra i giuocatori considerato e considera se stesso disonorato chi non li paga.

    forse a causa dei gendarmi che non si uccide pi di quelloche si fa? La maggior parte dei Comuni d'Italia non veggono igendarmi che di tratto in tratto ; milioni di uomini vanno per imonti e per le campagne, lontani dall'occhio tutelare dell'autorit,in modo che si potrebbe colpirli senza il menomo pericolo di pena;eppure non sono meno sicuri di colo ro che vivono nei centri pisorvegliati.E la statistica dimostra come il numero dei reati ri-sente a pena l'effetto delle misure repressive, mentre varia rapida-mente col variare delle condizioni economiche e dello stato dell'opi-nione pubblica. (Qui avverto che la nuova scuola penale italiana,per bocca di E. Ferri, gi da molto aveva sostenuto la poca ef-ficacia delle pene ; ma colla preveggenza latina aveva subito pro-posto di sostituirle e sorreggerle coi preventivi sociali, legislativi,leggi, p. es., del divorzio contro gli adulteri, dei bagni pubblicicontro le azioni del caldo negli omicidi, ecc.).

    a rivoluzione, con Governo e propriet individuale, noncreer forze che non esistono, ma lascer libero campo all'espli-cazione di tutte le forze, di tutte le capacit esistenti .

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    -30-vidualit che dalle altre forme rigide di Governo erano men favo-rite, e quindi non vennero in luce, salvo per che la irruenza, e laprepotenza della folla finiscono poi per travolgere e sopprimere leindividualit cos srte.

    Queste alcune delle idee teoriche comprensibili, che si riassu-mono in questi assiomi (1):

    1. La felicit un diritto per l'uomo, l'obbiettivo stessodella vita;

    2. L'uomo di natura buono (lo psicologo crede invece ilcontrario) : degno e capace della felicit ;

    3. L'assoluta libert individuale, poter fare senza ritegni ciche ognuno vuole, la condizione della felicit.

    (Non si pensa che molte volte il volere dell'uno la sventuradeIl'altro : stupro, furto) ;

    4. Tutti i freni estrinseci o sociali, intrinseci o morali, sonofittizi, e devono essere considerati come la causa della infelicite tristizia umana. (E dei rei-nati, dei pazzi omicidi che ne faremo ?) ;5. Il sistema di leggi contro la natura delle cose fu costi-tuito da una classe d'uomini che vogliono guidare e sfruttare glialtri ; tutta intera questa classe deve essere considerata come so-lidariamente responsabile del presente stato di cose fittizio e sven-turato ;

    6. possibile, ed necessario, di ricondurre, rompendola contutto il passato, uno stato di cose perfettamente buono e felice,non espropriando solamente, come vorrebbero i socialisti, gli sfrut-tatori, ma distruggendo definitivamente i freni, tanto sociali chemorali. (Mentre il solo fatto di voler rompere contro il passatod'un tratto basterebbe a rendere l'uomo infelice: una gran partedei popoli selvaggi si spense sotto la conquista solo pei contattiimmediati colle troppe novazioni della civilt).

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    3'1 Quanto agli scopi pratici, eccoli come furono riassunti recente-

    mente (1) :1. Fondazione di un dominio di classe con ogni mezzo (nell'ogni

    cova il delitto comune) ;2. Fondazione d'una societ liberamente basata sulla comunionedei beni (ritorno questo all'antico assolutamente impraticabile);

    3. Organizzazione facile della produzione;4. Libero scambio dei prodotti equivalenti, fatto per mezzo

    delle organizzazioni produttive stesse senza intermediari e sottrat-tori del profitto ;5. Organizzazione dell'educazione su basi scientifiche, non re-ligiose e d'uguaglianza pei due sessi (data la disuguaglianza orga-nica dei sessi, nessuna legislazione potrebbe pareggiarli) ;

    6. Relazione di tutti i pubblici affari mediante liberi trattatidi Comuni e di Societ ordinate federalisticamente.

    Critica dell'idea anarchica. Assurdit. Nessuno, o pochis-simi, di questi scopi raggiungibile ; ma pure non tutti sono as-surdi: e vi nell'idea anarchica qua e l qualche oasi non privad'avvenire, come la parte maggiore fatta all'individuo, la criticaagli inutili sistemi di repressione. Ma fatta la parte del Dio e delDiavolo in questa urgente questione, tutto l'edificio anarchico crollanella sua base come nelle sue applicazioni. Quando Krapotkine sen-tenzia sul serio che bisogna tornare al comunismo antico, io nonmi spaventerei, per scrupolosit spenceriana, se vedessi che egliavesse trovato un modo veramente pratico di ritornarvi ; ma egliingenuamente consiglia all'autore di farsi editore e stampatore delproprio libro, in opposizione a quella vera scoperta moderna della

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    32 divisione del lavoro, che nessuna teoria potr abbattere; ed infine,in mancanza d'altro, egli consiglia di lasciare al popolo libert difare le divisioni di quanto gli occorre, di gettarsi sul mucchio, coscome un branco di lupi sulla preda; nonsospettando pure che alpari di questi, in mancanza di preda divorerebbero se stessi; e chese le collettivit sono spesso riescite dannose, perch, e gi l'ac-cennammo, le frazioni dei vizi e dei pregiudizi d'ogni individuo visi moltiplicano invece di sottrarvisi.

    Quando queste collettivit non fossero, solo, di piccoli gruppi comele commissioni, come i giurati, ma di masse intere di popolo, sa-rebbero cento volte pi sterili, pi pericolose e pi criminose, sof-focherebbero, non a lento fuoco, ma d'un colpo, quella individualitche anche ora cos poco favorita dalle nostre istituzioni, e che glianarchici, invero giustamente, caldeggiano.

    un'osservazione volgare passata in vecchio proverbio, che tantopi sono i deliberanti, meno giusta e meno savia la delibera-zione che ne risulta, perch tutto quel sostrato di pregiudizi, divizi che si doma a forza di cultura nell'individuo, pullula e si fondein triste veleno nelle assemblee. quanto accennava il vecchioproverbio: Senatores boni viri, Senatus mala bestia: cosicch ilmerito de consigli in ragione inversa al numero dei consiglieri.

    Si veduto persino nel proprio interesse pecuniario, che ilpi tenace negli uomini, un'assemblea errare quasi sempre. Orache non dev'essere per quegl'interessi che non toccano ciascuno per-sonalmente come le questioni politiche, amministrative o comunali ? noto, in proposito, un vecchio proverbio : Denari del comune de-nari di nessuno . Cos, molto bene osservava Moltke, che un'assem-blea parlamentare, i cui membri non hanno tutta la responsabilit,si lascia pii facilmente trascinare alla guerra che non un sovrano,o un ministro, mentre il deputato che non porta che un cinquan-tesimo o un ottocentesimo di responsabilit lo fa a cuor leggero.

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    -33-riescirebbe inapplicabile o assurda, perch, come ho dimostrato nelmio Delitto politico, nessuna riforma si pu introdurre in un paesese non lentissimamente, quando non si voglia destare una reazioneche distrugge ogni anteriore lavoro; l'odio del nuovo (misoneismo)essendo cos radicato nell'uomo che ogni sforzo violento contro l'or-dine stabilito, contro il vecchio, un delitto poich ferisce le opi-nioni della maggioranza; e, se costituisce una necessit per la mi-noranza oppressa, resta pur sempre un fatto antisociale e quindi undelitto, e sovente un delitto inutile, poich risveglia una reazionein senso misoneico.Dal selvaggio che affatica il suo debole cervello ogniqualvoltadeve assimilare sensazioni nuove, al bambino che si irrita e piangese non rivede la stessa pittura e non risente la solita novella rac-contata colle solite parole, dalla donna che conserva pi tena-cemente dell'uomo le antiche abitudini, all'accademico modernoche, nonostante il grado di perfezionamento cui giunto, mostrasiincredulo a ogni scoperta, il misoneismo impera su tutti e do-vunque, nei costumi e nella religione, nella morale e nella scienza,nell'arte e nella politica.

    questo sentimento comune che fa s che un novatore non su-scita sul suo passaggio altro che oppositori.

    E non solo la folla, ma anche la maggioranza delle persone colteodia il novatore. Le accademie le ultime cittadelle ove si rifu-giano le idee e i gusti delle epoche tramontate rifiutano i veriscienziati.

    Anche i genii stessi difendono misoneicamente le idee per cuihanno combattuto, e non ammettono le si possano modificare, comeessi hanno modificato le antiche. in questo senso che Spencerdiceva che ogni progresso avvenuto un ostacolo ai progressi av-

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    34 --diffidenza tutto ci che nuovo, ed avversa tutto ci che la turbatroppo profondamente.

    Ed forse, la sua, dice assai bene Sighele (1), la grande voceinconscia, dell'istinto ereditario della specie, il quale, nella suamissione conservatrice, si ribella contro chi vuole imporre un'inno-vazione.

    Ora, se il progresso organico e umano non ha luogo che len-tamente, e se l'uomo e la societ sono per istinto conservatori, logico dedurne che i conati al progresso i quali si estrinsecano conmezzi violenti destano ripugnanza e formano le basi e le ragionidel delitto politico, che quando si vollero ricercare altrove ven-nero sempre mancando.

    Se invece una riforma chiesta con mezzi anche poco energici accettata dai pii, segno ch'essa doveva manifestarsi precisamentein quel dato momento in cui s' manifestata; segno ch'essa nonurta il misoneismo, che non viola quindi la legge d'inerzia, che un fenomeno fisiologico, non patologico; in una parola, segno chela rivoluzione non veramente un delitto politico.

    E infatti: la condizione prima perch un atto sia antisociale,vale a dire un delitto, ch'esso sia l'opera d'una minoranza. Quandola maggioranza lo approva esso diviene un'azione normale.

    Ma dove il delitto politico si confonde col delitto comune, quando cotesti novatori dal campo teorico, libero a spaziare dachiunque abbia la mente sana, pretendono scendere alla pratica,volendo, come vidimo, raggiungere la meta con ogni mezzo, anchecol furto e coll'assassinio; credendo, cio, colla uccisione di poche,spesso innocentissime vittime, che naturalmente desta una reazioneviolenta in tutti, ottenere quell'adesione che gli opuscoli e le propa-gande orali non riescono a strappare. Qui il delitto e l'assurdo sisposano e si raddoppiano, e se uno scopo raggiungono, l'opposto

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    35a quello che costoro si erano prefisso: destano, cio, l'impopolaritin basso, il disgusto dei savi in alto; sono come certi colpi troppoaudaci di barcaiuoli impazienti che allontanano per sempre dallariva lo schifo invece di ravvicinarvelo pi presto.So bene che gli anarchici obbiettano: Ma se i mali sussistono,non egli nostro dovere di porvi rimedio, anche se chi ne soffrevi si rifiuta? Mi facile rispondere che cessa questo tentativo diessere un dovere e diventa anzi colpa, perch un rimedio chenon accettato dal pubblico, non gli profitta, anzi ritorcesicontro il malato e contro il medico ; il pubblico, idiota sia pure,vuolsi trattare come quelle popolane, che, battute dal marito, sela prendono contro chi vuol assumerne, non richiesto, la loro di-fesa. Se a noi, dicono, piace d'esser battute, cosa ci entratevoi? . Infatti: chi paga le spese per tutti il troppo pietoso in-frammettitore, che nella storia si chiama Marcel, Cola da Rienzi,Pombal, ecc., contro la cui vita e le cui opere chi sorse pi vio-lento quella plebe che essi volevano redimere (Delitto politicoe le Ricoluzioni, parte II) e suggella col fatto questa, sia puredura, ma storica legge.

    Rivoluzione e ribellione. E qui appare chiara la distinzionefra le rivoluzioni propriamente dette che sono un effetto lento, pre-parato, necessario, tutt'al pi precipitato da qualche genio nevro-tico o da qualche accidente storico, e le rivolte o sedizioni, fruttidi un'incubazione artificiale a temperatura esagerata, di embrionipredestinati a morire.

    La rivoluzione l'espressione storica dell'evoluzione, calma, maestesa e sicura: il suo movimento lento, graduato, il che offreuna garanzia pel successo, ma si fa sempre pili esteso, generale,

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    -36La rivoluzione somiglia, nella vita dei popoli, a certe crisi che

    avvengono nella vita degli individui. Il bambino per diventareuomo deve superare la crisi della pubert: un popolo per salired'un grado nella lunga via del progresso umano deve passare at-traverso ad una rivoluzione. Questa non dunque una malattia,ma una fase necessaria dello sviluppo della specie.

    Le sedizioni invece sono opera di pochi, corrispondono a causepoco importanti, sovente locali o personali ; frequenti presso i po-poli poco civili, come a San Domingo, nelle Repubbliche del medioevo e in quelle dell'America meridionale; i delinquenti ed i pazzivi partecipano in maggior copia spintivi dalla loro morbosit apensare, a sentire diversamente dagli onesti e sani; e poi impulsiviper natura non sentono il ribrezzo che gli altri uomini sentirebberonell'eseguire, per conseguire quei fini, degli atti come il regicidio,gl'incendi, che sono inutili, in fondo, e sempre criminosi e semprein opposizione alle idee dominanti ed al senso morale.

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    CAPITOLO II.

    C rim inalit neg li anarchici.

    Dopo ci si capisce come i fautori pi attivi di questa ideaanarchica siano (salvo poche eccezioni, come Ibsen, Beclus e Kra-potkine) per la maggior parte o criminali o pazzi, o qualche voltae l'una e l'altra cosa insieme.

    Una prova chiarissima se ne ha nel quadro fisionomico che talgoal mio Delitto colitico, dal quale si vede come i regicidi Fieschi,Kammerer, Reinsdorff, Hedel, Stellmacher, ed i feniani Bradye Fitzharris abbiano tipo completo criminale; e tale era nei fe-roci pazzi criminali dell'89, in Francia (Vedi Tav. I e II), comeMarat, Jourdan, Carrier ; mentre i veri rivoluzionari, come Corday,Mirabeau , Cavour , e la maggior parte dei nichilisti , Ossinski,Michailoff, la Sassulich, Solowief, Ubanoba, presentano un tipoperfettamente normale (Tav. I1), anzi pi bello del normale (1).Un giudice, l'egregio avvocato Spingardi, che mi ha fornito moltimateriali per questo studio, mi diceva: Per me non ho mai vistoun anarchico che non fosse segnato o zoppo, o gobbo, con facciaasimmetrica .

    Nei comunardi di Parigi trovai il tipo criminale nel 12 010(e basta osservare (Tav. I) Allix, Cavalier, la Dard, la Gargotte,L. Michel) ; su 41 anarchici di Parigi lo trovai nel 31 0[0; su

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    -343 anarchici di Chicago lo trovai nel 40 OjO; su 100 Torinesinel 34 010; mentre su 320 dei nostri rivoluzionari il tipo eraridotto allo 0,57 Oj0, meno che nei normali (2 Oj0) e nei ni-chilisti russi hanno

    Gergo. E che siano spesso criminali, lo dimostra l'uso delgergo, e del gergo speciale ai criminali.

    Basta leggere la collezione dei loro canti e il giornale loro p ifavorito il Pre Peinard, per vedere come essi usino il gergo allostesso modo dei criminali.

    Fra Ioro, oltre che compagnons si chiamano anche copains: ei Camerati propagandisti li chiamano trimardeurs da trimardgran via, in gergo.

    Perfino negli avvisi per gli abbonamenti e le sottoscrizioni ado-perano il gergo reo galette . R eo 4 bailes pour la propa-gande (Vedi Pre Peinard e Rvolte).

    Tatuaggio.Nvi manca quel segno cos frequente del reo nato,che il tatuaggio. Nei moti anarchici di Londra nel 1888 un testi-monio oculare notava fra i dimostranti il gran numero di tatuati, ilche vuol dire di criminali. Hanno (scriveva) dei cuori, delle testedi morto, delle ossa incrociate sul dorso-della mano, delle ancoree dei ricami . Ho veduto una corona d'alloro disegnata sulla frontedi un giovanotto, e su quella d'un altro:Jove you (Io vi amo).

    Senso etico. La loro criminalit ben risulta, poi, dalla man-canza generale di senso morale, per cui loro pare semplicissimoil furto, l'assassinio, quegli atti che a tutti paiono orribili.

    So di un anarchico a cui si obiettava che in Italia i campa-gnuoli avrebbero sempre resistito alle teorie anti-conservatrici.Oh, per quelli l non ci pensiamo , per quelli una buona mi-

    il 6,7 OjO.

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    -- 39 contro cittadini inermi nei teatri, nelle trattorie, di non altrocolpevoli che d'esser borghesi, atti cio a pagare il loro scotto enon a frodarlo, una specie di mitraglia a scartamento ridottocontro i dissenzienti, che sono... quasi tutti gli onesti.

    Liriche. Un'altra prova ne l'abuso di quelle liriche cinichein gergo, che son comuni ai veri criminali-nati. Se ne ha un interoParnaso. Si consultino in proposito le Coulisses de l'anarchie, parFlor O'squard , 1882; Les Ramages clu be ffrois rvolutionnaire,1890; P. Paillette, Tablettes d'un lzard, 1893; Louise Quitrine,Ronde pour rcrations en fantines.

    Eccone dei poco classici esemplari:Nos pres jadis ont dansAu son du canon du pass!Maintenant la danse tragiqueDemande plus forte musique.Dynamitons, dynamitons!

    Refrain.Dame dynamite, que l'on danse viteDansons et chantons !Dame dynamite, que ron danse vite !Dansons et chantons et dynamitons !Le gaz estaussi de la fteSi vous rsistez, mes agneaux,Au beau milieu de la tempteJe fais clater ses boyaux.Maboutique est toute la France!Mes succursales sont partoutO la faim pousse la vengeance,Prends ta bouteille et verse tout!

    Refrain.J'ai tout ce qu'il faut dans ma boutique,

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    -- 40 --Nella Boulangre, a proposito di una fornaia che rifiuta un

    pane ad una mendicante e viene perci gettata in un forno, anzinel proprio, dalle amabili fanciullette anarchiche:

    Pour rire, les fillettes,Etin, tin, tin, sonnons le tocsin ;Pour rire, les fillettes,Chauffent le four point, tin, tin.Chauffent le four point.Si bien que la mgreEtin, tin, tin, sonnons le tocsinSi bien que la mgreFut cuite sans levain, tin, tin.Fut cuite sans levain.C'est pour apprendre aux riches,Etin, tin, tin, sonnons le tocin;C'est pour apprendre aux richesA nous faire crever d'faim tin, tin.A nous faire crever d'faim, tin, tin.

    Finiamo colla canzone del padre La Purge (la purga) fattastampare dalla Giovent anarchica del XV quartiere coi tipi de lDuval:

    Je suis le vieux pre La Purge,Pharmacien de l'humanit.Contre ta bile je m'insurgeAvec une filie Egalit.Pendant que le peuple s'tioleSur le pav sans boulotterBourgeoisie, assez de ta fiole !Avec mapurga il faut compter.J'ai des poignards, des faulx, des piques,Des revolvers et des flingots,Pour attaquer les flanes iniquesDes Gallffts edes sergots.J'ai du ptrole et de l'essencePour badigeonner les chteaux;Des torches pour la crconstance

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    J'ai du picrate depotasse,Du nitre, dachlore oison,Pour enlever toute la crasseDu palais et de la prison.J'ai des pavs, j'ai de la poudre,De la dynamite, oh ! crnon !Qui rivalise avec la foudrePour vous enlever le ballon.

    Criminali. E i loro eroi sono quasi sempre criminali-nati.Ortiz, era capo di una banda, svaligiatrice di case, con grassa-

    zioni, che fu di recente condannata.In Milano tutti i rifiuti degli altri partiti, tutti gli spostati,tutti i pregiudicati della citt contano fra gli anarchici amor-f2sti; vi si predicato la legittimit del furto, e la si prati-cata, ed i capi non hanno saputo o voluto opporsi; dalle filedi costoro che usci la famosa banda Poletto; per essi si sono fattitre processi per fabbricazione e spaccio di monete false; essi,infine, sono gli organizzatori dei borseggi che da lungo tempo vannoperpetrandosi sui tram; pare che quest'ultima forma di reato costi-tuisce una quasi loro esclusiva particolarit.

    Chi ignora le parole del Commonveal e del Grave, due loroapostoli? Il primo sentenzia che: il furto non se non pren-dere colla violenza ai ricchi ci che i ricchi colla violenza tolseroai poveri... . E il secondo : ...l'appropriazione... aperta delle cosealtrui, fatta in nome delle teorie anarchiche, e come protestacontro gli ordini sociali esistenti, non solo lecita, ma lodevole.Le appropriazioni violenti devono valere per gli anarchici comesaggi precursori di quella santa definitiva Jacquerie che l'anar-chismo deve presto o tardi preparare (1).

    E gi nel libro Dall'altra riva di Herzen: Tutto distruggere,

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    -4)-la scienza e l'arte , la massima predominante. Bakounine rac-comanda ai giovani la santa e salutare ignoranza: il suo tipoideale era il brigante cosacco Stenka Razine, che al tempo di Pietroil Grande fu la terribile guida dell'insurrezione.

    1?avachol. I1 Ravachol, il Pini, per es., presentano il tipo picompleto del criminale-nato, e non solo nella faccia, ma nell'abi-tudine al delitto, nel piacere del male, nella mancanza completadi senso etico, nell'odio che ostentano per la famiglia, nell'indiffe-renza per la vita umana.

    Fig. 1. Ravachol.Ci che ci colpisce a prima vista nella fisionomia di Ravachol labrutalit. La faccia, che presenta un'asimmetria spiccatissima, si

    distingue per un'enorme stenocrotafia e per la esagerazione degliarchi sopraciliari, pel naso deviato molto verso destra, le orecchiead ansa e collocate ad altezze differenti, ed infine per la mascellainferiore enorme, quadrata e sporgente, che completa in questatesta i caratteri tipici del mio delinquente-nato.

    Bisogna aggiungervi un difetto di pronunzia che molti alienisti

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    43 Quanto alla sua psicologia essa risponde in tutti i punti alle

    lesioni anatomiche.Allievo delle scuole elementari sino all'et di quindici anni, ne

    esce press'a poco analfabeta ed incapacissimo nei diversi mestierinei quali tenta imbrancarsi.

    Fig. 2. Pini.Egli, allora, impoltrisce, ruba e fabbrica monete false, dissot-

    terra un cadavere per spogliarlo dei suoi gioielli, uccide un vecchioeremita di novant'anni per impadronirsi del suo denaro. versoquest'epoca, dicesi, ma non legalmente provato, ch'egli volle uc-cidere la madre ed abusare della sorella.

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    44 Pini. Ua altro esempio recente di reo nato anarchico ci fornito da Pini (fig. 2).Pini, d'anni 37, uno dei capi degli anarchici di Parigi, fra-

    tello di una pazza, ha poca barba, fronte sfuggente, enormi archisopraccigliari, mascelle enormi, orecchie lunghissime.Egli, non solo si vantava anarchico, ma dichiarava aver com-

    messi i furti (per pi di 300,000 lire) per vendicare gli oppressicontro i ricchi, contro la borghesia, e chiamava quei furti unaespropriazione legittima degli espropriati, ed aveva un nucleo diveri ammiratori; egli, in complicit col Parmigiani, tent un as-sassinio politico sull'anarchico Ceretti per sospetto di delazionedei suoi furti che mettevano orrore agli anarchici veramente onesti;e sul Prampolini, che una delle nostre pi oneste e leali figurepolitiche, e che, per giunta, l'aveva beneficato pi volte, e ci soloper vendicarsi di una polemica teorica sull'anarchismo.

    Criminalit e politica. La storia, del resto. ci offre nume-revoli esempi di fatti in cui criminalit e politica si danno lamano e in cui si vede, a vicenda, la passione politica prevaleresull'istinto criminale e viceversa.

    Mentre Pompeo hacon sl tutti gli onesti, Catone, Bruto, Cice-rone, Cesare, tanto pi geniale, non ha per clienti che dei malvagi,Antonio un osceno e beone, Curione un fallito, Clelio un pazzo,Dolabella, che fa morire la moglie di dolore, che vuol abolire tuttii debiti, e prima Catilina, Clodio.

    In Grecia i Klefti, briganti in tempo di pace, furono invecevalorosissimi sostenitori dell'indipendenza del loro paese. Da noi,mentre nel 1860 il Papa ed i Bhrboni si giovavano del brigan-taggio contra il partito e le truppe nazionali, la maffia di Siciliasi sollevava con Garibaldi, e la camorra di Napoli serviva a coo-perare coi liberali.

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    45 tutto : lo prova l'eco sinistra che se ne sollev nelle ultime vicendeparlamentari e nel governo di quella citt e che, pur troppo, per-dura anche oggid, senza che vi sia speranza di miglior fortuna.specialmente nei primordi delle rivoluzioni e nelle rivolte cheabbondano costoro: poich allora le energie pi anormali e morboseprendono il sopravvento sugli incerti e sui deboli, e li trascinanoagli eccessi per una vera epidemia d'imitazione.

    Chenu, parlando delle epoche rivoluzionarie precedenti il 1848,ci dimostra come la passione politica degenerasse a poco a poco inaperta tendenza al crimine in certi precursori degli attuali anar-chici, aventi a capo, per esempio, Coffineau, che, per esagerazionedei principii comunisti, fin ad erigere a principio politico il furto:costoro saccheggiavano le botteghe dei commercianti, che, secondoessi, derubavano gli avventori, adducendo la scusa di rientrare cosnelle cose rubate e di provocare dei malcontenti che li avrebberopoi aiutati nella rivoluzione. Oltre al saccheggio si diedero anchead emettere falsi biglietti di banca; cos che, non soltanto furonorespinti dai veri repubblicani, ma nel 1847, scoperti, furono con-dannati dalle Assise a p ene infamanti.

    I Ciompi stessi avevano dato luogo a molti incendi ed uccisioni:fra gli altri trafissero Ser Nuto e ne portarono il corpo a braniper le vie (Perrens).In Inghilterra, durante le cospirazioni contro il governo diCromwell, intorno alla citt i briganti ed i ladri si moltiplicavano,si univano in bande, e, mascherando colla passione politica le ten-denze delittuose, domandavano a coloro che arrestavano se avevanoo no prestato giuramento di fedelt alla repubblica, e li maltratta-vano e li rilasciavano a seconda della loro risposta. Si dovette ri-correre, per reprimerli, alle truppe stanziali, che non sempre ne

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    46 ne calcola un'armata di oltre 10,000 che man mano si restringe in-torno alla capitale e vi penetra, e quando l'opera del Terrore in-comincia, presiede alle esecuzioni in massa, come poi alle fucilatedi Tolone, agli annegamenti di Nantes; mentre l'armata ed i Co-mitati rivoluzionari erano , come li definiva il MVIeissner : vereassociazioni organizzate per commettere con impunit ogni generedi assassinio, di rapina e di brigantaggio .

    Nel 1790 entrarono alla Conciergerie 490 rei e 1198 nel 1791:nacque, allora, il furto l'amricaine. I ladri gridano: Al nobile searrestati, ghignano ai giudici se condannati: e le condannate simasturbano mentre sono esposte.

    Ed altrettanto accadde nella Comune parigina.In quella popolazione, tradita nelle patriottiche aspirazioni, sfi-

    brata da battaglie inonorate, dalla fame e dall'alcoolismo, se, fattaqualche rara eccezione, alcuno si sollev, furono gli spostati, i cri-minali, i pazzi, gli alcoolisti, che , grazie alla natura anormale,poteronle imporsi : ne furono una prova gli eccidii commessi suiprigionieri inermi e i nuovi supplizi inventati per loro, come l'ob-bligarli a saltare un muro e colpirli durante il salto e la inutileripetizione dei colpi: uno degli ostaggi fu colpito da 69 palle ; ilpadre Bengy fu crivellato da 62 colpi di baionetta.

    N queste manifestazioni criminali cessarono colle repressionisanguinose dei tribunali di guerra : a Parigi stessa si rinnovarononelle sommosse anarchiche del 1883, in cui su 33 individui arre-stati, 13 erano gi stati condannati per furto : e non guari sriprodussero in vasta scala nel Belgio, coi saccheggi e le devastazionicommesse dai lavoratori in vetro, fra i quali, sopra 67 arrestati, 22avevano scontate 10, 12 e persino 14 condanne per furti e violenze.

    Ma non abbiamo bisogno, pur troppo, di cifre per provare ci.Dappertutto noi vediamo, fra noi, gli uomini pi avanzati afferrare

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    -- 47 rettamente dei clericali, di idee assai corte, ma d'animo integro,(sicch io ho predetto il loro prossimo avvento al potere, che pre-ceder di molto quello dei socialisti); ed in ogni citt d'Italiat'imbatti in un pseudo-tribuno, che ha la parola facile e il frizzovolgare, come ha volgare e poco retta la coscienza, e che disponeed abusa, illimitatamente, della pubblica fede, tanto che ancheda noi il politician si fa sinonimo di birba, o per lo meno, diintrigante.

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    CAPITOLO III.

    Epilessia ed isteria.

    La connessione costante della criminalit congenita coll'epi-lessia (1) ci spiega la frequenza nei rei politici di quei casi chechiamerei di epilessia e di isteria politica.

    Invero, la vanit, la religiosit, le allucinazioni vivissime e fre-quenti, la megalomania, la genialit intermittente, insieme allagrande impulsivit degli epilettici e degli isterici, ne fanno deinovatori religiosi e politici.

    Non pu mettersi in dubbio, scrive in proposito il Maudsleytranne che dai credenti che Maometto abbia dovuto ad un at-tacco d'epilessia la sua prima visione o rivelazione, e che, ingan-nato o ingannatore, siasi valso di questa sua malattia per spac-ciarsi inspirato dal cielo .

    Io descrissi R. E. (Uomo delinquente, vol. II), abortitore, truf-fatore e pazzo epilettico, che scriveva: Concludo coll'assicurareche non ho mai avuto ambizione di governare uno Stato, ma qua-lora il plebiscito, il suffragio del popolo mi portasse al Ministero,impiegherei le mie prime ore di tempo a riformare da capo a piedila magistratura .

    Nell' Uomo di genio descrissi un epilettico, truffatore, uxoricida,stupratore e ricattatore, poeta non privo di genialit, che . pre-

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    -49dicava una nuova religione, di cui il primo rito era lo stupro,e tent nelle piazze di metterlo in pratica fra l'uno e l'altro ac-cesso di epilessia.

    Un altro epilettico e ladro voleva organizzare una spedizionealla Nuova Guinea alla ricerca di un'isola, coi proventi sostenereCoccapieller, e a 47 anni farsi nominare Deputato per mutare tuttele leggi ed introdurre il suffragio universale.

    Lanthier, del Germinal di Zola, discende da alcoolisti e dege-nerati, donde la facilita d'ubbriacarsi al terzo bicchiere ed un de-siderio potente d'uccidere, che egli sfogava invece nelle vendettesociali. Solo quando era ubbriaco aveva la smania di mangiareun uomo.

    Zola, senza saperlo, ci espose qui un caso di epilessia politica.Ma la prova pi precisa l'ebbi in un giovane ammonito per ozio

    e vagabondaggio, dal fronte sfuggente, dal tatto quasi completa-mente ottuso, che . alle domande se s'interessasse alla politica, con-fondendosi tutto, ni disse : Non me ne parlino, poich questa la mia sventura, poich quando sono al lavoro di verniciatoree mi vengono in mente le riforme, ne parlo ai compagni, a pocoa poco son preso da vertigini, perdo la vista e cado per terra .E ci espose un sistema veramente preadamitico di riforme: abolitele monete, le scuole, i vestiti, ognuno scambierebbe col propriolavoro il lavoro altrui, ecc. In queste elucubrazioni egli consu-mava la vita; era affetto, insomma, da una vera epilessia politica.La convinzione, la volont non gli mancavano, solo gli mancavail genio. Dato questo, ed anche un popolo od un'epoca propizia,egli sarebbe stato un riformatore, alla cui criminalita ed epilessianessuno avrebbe pensato (1).

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    50 Equi ricordiamo che nel piccolo gruppo dei 15 anarchici di

    Napoli, il pi fanatico l'operaio tipografo Felico, imputato gidodici volte per mancato assassinio, sciopero, diffamazione ilquale epilettico. probabile che cli questo genere sieno il ll..., studiato daZuccarelli ed il Caserio ; certo il padre di Caserio era epilettico.

    Ed a questo proposito siccome da coloro che ignorano i mieistudi speciali (Vedi Delitto politico, ecc., parte III nomodelinquente, rol. I e II) sull'argomento si molto (Vedi Italie,,jui'ilet I S94) messa in dubbio la mia ipotesi dell' in f l uenza diun'epilessia politica in costoro, giover mostrare come si confermila ipotesi della confessione di uno dei loro capi. Vi sono, scriveFavvocato Gori , tra gli anarchici di quelli che si chiamano in

    cipite di trauma, con ferita sul collo da tentato suicidio; ha cranio brachice-falo , indice SS , cap. cr. 1602, fronte .sfuggente, occhio strabico, orecchio admusa, mancinismo cd ottusit sensoria, risultando alla slitta di Dubuis-levinondil dolore di 55 a destra; 60 a sinistra; es tesiornetro 3,1 a d., 2,2 a sin.; ri-flessi rutulei esagerati; al dinamometro d 30 a sin., 34 a d., leggero abbas-samento della spalla destra; bradifasia; normali i sentimenti affettivi; amanteassai della donna; poco religioso; incapace di leggere i giornali, perch la let-tura gli d capogiro e cefalea; soggetto a vertigini, che talora Io fanno ca-dere a terra. A 13anni si diede alla masturbazione; a 16 pratic per la primavolta i postriboli.Fu condannato per la prima volta per ubbriachezza ; poi per furto di 2 lireal padrone, le quali consum bevendo, e non gli pare reato, perch riceveva unapaga meschina.I;.ichiesto sull' indole delle sue riforme, dice: Nessuno deve avere denari,nessuno deve lavorare altro che poco, e condurre la vita scambiandosi i pro-dotti; nessun vestito, meno un fazzoletto per coprire i genitali, nessuna legge,e per dormire una capanna ; vuole libert assoluta di matrimonio, o meglioli concubito, con qualsiasi donna ; abolizione assoluta delle scuole, poi l'abo-lizione dei preti, occorrendo servirsi dei fucili per sterminarli, ma risparmie-rebbe quelli che volessero lavorare; poi, contraddicendosi, stabilisce che ve neresti uno per parrocchia; ai signori porterebbe via tutti i denari e l costrin-gerebbe a lavorare e a provvedersi col proprio lavoro. Questo, egli terminava,

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    51 anarchia bisognisti: professano la teoria che, dato un impulso, bi-sogna soddisfarlo: uno per esempio sente il bisogno di rubarequalche cosa, di ammazzare qualcuno: vi provano che la cosa le-cita e chebisogna farla... Caserio era fra questi.Recentemente Santiago Salvador ebbe a confessare che da gio-vane era religiosissimo, era perfino carlista; per quanto pure cre-desse che col Carlismo si potesse ottenere l'eguaglianza. Tlichiestose non avesse compresa l'inutilit della sua opera, rispose con unafrase che mi par caratteristica dell'epilessia politica: Anche sel'avessi capito, non avrei potuto fare a meno di far quel che feci,perch era un istinto. Io sano anarchico non solo per convin-zione egli La detto ma anche per istinto. Ma se cre-dete irrealizzabili le vostre teorie, perch dunque commettete eliattentati ? Ho commesso quello del teatro del Liceo e so che un delitto uccidere, per lo feci per necessit, spinto da unaforza che mi dominava, per un desiderio elle non potei reprimere...

    11 1orage s. Monges Ignazio, d'anni 33, scagliava un sasso, tolto.pare, da un museo, contro il generale Rocha, presidente della 1te-pubblica Argentina, ferendolo gravemente al capo. Ha staturamedia (1,67), costituzione vigorosa, temperamento neuropatico,pelle bruna, pelo abbondante, nero, leggermente increspato; barbalunga, nera, iride nera pi chiara; fronte alta, sfuggente, assime-trica; cranio mediocremente sviluppato, brachicefalico, leggermenteobliquo con plagiocefalia sinistra anteriore, faccia larga, bassa (ca-meprosopia); zigomi prominenti, bocca grande, labbra grosse erovesciate in fuori ; varie cicatrici d'antica data sulla faccia, duedelle quali dovute a cadute negli accessi epilettici.

    11 sonno breve e alterato da sogni tristi e spaventosi (agripnia).Polso ampio e frequente, sistema muscolare bene sviluppato, ]aer

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    52 e forza assai notevole. Pelle poco sensibile; mancano le allucina-zioni, le illusioni.

    Della sua vita, narra egli stesso d'esser nato nella provincia diCorriente e d'esser figlio naturale; conosce il padre ed un suo figliodi anni 18, i quali furono sempre sani. A 15 anni entr in collegio,ove ebbe una educazione elementare; prese poi parte a tutti i movi-menti rivoluzionari del suo paese, mostrandosi appassionato versoil suo partito, fino al 1874, in cui fu vinto e disperso. Trasferitosiad 1J raguaiana, fu spogliato di un suo negozio dalle autorit brasi-liane; ed in questa occasione resist a mano armata ferendo variimilitari e restando a sua volta ferito sal fronte; si present poi alMinistro degli esteri chiedendo riparazione. Da quel momento sitenne lontano dalle occupazioni, per i frequenti accessi d'epilessia,che lo molestavano da venti anni, dopo una caduta con feritaal capo.

    Richiesto del movente del reato, dice che and sul luogo senzaidea delittuosa preconcetta, ma solo per assistere all'apertura dellaCamera; la vista dell'esercito schierato lo commosse e lo eccit asforzarsi per penetrare nel recinto della Camera ; quando vide ilgenerale Rocha recarvisi, concep l'idea di ucciderlo; domandatoglise l'impulso gli venne prima o dopo d'aver veduto la vittima, si faviolento, irascibile.

    L di umore melanconico, ipocondriaco. Pochi mesi prima nelcarcere assestava un pugno ad un condetenuto stramazzandolo alsuolo; alcune ore dopo ebbe un attacco convulsivo; la sua ira simanifesta sotto forma di mania impulsiva.

    Vaillant. Pegli isterici studiamo, p. es., il caso che pii direcente ci ha colpiti : quello di Vaillant. Vaillant, all'opposto diPini e Ravachol, non aveva nulla del criminale nella fisionomia,come non l'aveva Henry, salvo forse 1e orecchie troppo grandi e

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    53 anche dalla sua sensibilit ipnotica, dal cader in catalessi appenaera fissato nello sguardo da qualcuno. L'odio naturale dei partitie le tendenze dei procuratori a caricare sempre le tinte, lo dipinge-vano come un volgare malfattore ; a me pare che fosse un uomosquilibrato, passionato, che ebbe qualche accenno lieve di crimi-nalit nell'infanzia e nella giovinezza (scrocco), ma che piuttostodi un delinquente-nato era un vero fanatico appassionato.

    Di ereditario non gli conosco che le sue origini, l'esser natoda un amore semicolpevole e da parenti degenerati e cattivi.Altra causa la non sempre vinta lotta colle infelicit dellavita. Giovine, egli fu educato a stento e dovette domandare allacalzoleria il suo vitto, e fu fin d'allora un rvoll. Dopo esserstato calzolaio fu successivamente pellettiere, courtier d'picerie,maestro di francese.

    Sopratutto fu povero e fu spinto agli eccessi dalla miseria oalmeno dalla sproporzione fra lo stato suo e quello che ambiva,sicch preferiva la morte. Egli lo confessa:

    Pourquoi avez-vous fait cela? -- La socit m'a forc le faire. J'tais dans une situation

    misrable. J'avais faim. Je ne reg g ette qu'une chose: ma gausse.Mais c'est gal, je suis content, et on fera bien de me guillo-tiner; je recommencerais dans huit jours .

    La grande mobilit, l'instabilit che propria degli isterici,egli la mise, oltrech nei mestieri che cambi s spesso, nelle sueconvinzioni. Fu educato dai preti e da fanatico religioso divenneun fanatico socialista. Pi tardi, quando non pot farsi stradafra i socialisti, egli divenne anarchico. Ma sopratutto ve lo spinsela sua vanit. I1 grafologo che guarda la sua firma convinto

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    )Venutagli meno la speranza di riformare il mondo con un suo

    libro, crede poterlo rivoluzionare con gettare una bomba nel par-lamento: e prima del colpo corre a farsi fotografare: e ne distri-buisce le copie dove pub: ed appena arrestato chiede se i giornaliportano ll suo ritratto (1).

    Ma sempre fu esageratamente, appassionatamente altruistico,come vedrassi nel suo discorso, di cui riprodurremo un frammento.

    (1) Beane des Revues, 15 febbraio 1894.

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    CAPITOLO IV.

    Pazzi.

    N mancano quelli cui la pazzia geniale funge da fermento e dagenio; tali furono Cola da Rienzi, nel Canad, Riel (1).

    Anche il partito anarchico attuale sembra conti nelle sue file nonpochi di questi anomali.

    M. Du Camp e Laborde ricordano nella Comune Gaillar^l, idro-cefalo, gi calzolaio, direttore generale delle barricate, per le qualisi esaltava al punto da farne calle forme di scarpe, col pane, coipezzi di domino, con quanto aveva fra mano, e vano cos da farsiritrarre con pose eroiche fra i difensori di una barricata a ci apposi-tamente ricostruita.

    E vanno qui considerati quei pazzi politici che agiscono spontaneied isolati, colpend le persone poste a capo del Governo, e che sonoil pii delle volte un'eco indegna delle lotte dei partiti, delle con-dizioni politiche o religiose del loro tempo.

    Cos che quando in Francia s'inacerbiscono le lotte religiosecon Enrico III, Chtel attenta alla vita di questi : egli un pazzo,che dopo aver pienamente confessato il suo delitto, afferma sen-tirsi la coscienza turbata da idee incestuose contra la sorella e daimpulsi omicidi, e che l'uccisione del nemico della religione doveva

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    56 Chiesto poi dove avesse appreso questa nuova teologia, risponde

    averla imparata nella filosofia ; indosso gli si trovarono tre bi-glietti coll'anagramma del re e nove foglietti contenenti la con-fessione dei suoi peccati, disposti nell'ordine dei comandamentidel Decalogo.

    Il fanatismo religioso fu certo una delle cause apparenti chearm llavaillac contro Enrico IV, ma in fondo la vera causa fu ildelirio di persecuzione.

    Cacciato dai monaci Foglianti per debolezza del cervello, car-cerato poi, pare, per una falsa accusa, ha visioni in cui si credeeletto ad eseguire la volont divina, che lo spinge ad ucci-dere il re, la cui armata pretende fosse destinata a combattereil Papa.

    Gli stessi giudici che lo interrogarono dopo il reato, riferisceil illatliieu, giudicarono per un pazzo d'unor 9nalmconico quelmiserabile, cui per non fu risparmiato un orribile supplizio, finoal quale egli credeva per fermo che il popolo gli dovesse essergrato del colpo.

    L notevole come nell'arrestarlo gli si sieno trovate indosso co-piose scritture: tra le altre una poesia allusiva a chi sia condottoal supplizio, scritta con molto studio, e certo per servirsene, perchle parole ch'egli stimava pi adatte per ritrarre lo stato d'animodi chi sta per essere giustiziato, erano scritte con maggior dili-genza e con lettere differenti dalle altre, il che ci prova la sua ten-denza grafomane, confermata anche dalla esistenza di molti altriscritti. una copia di quanto si not in Guiteau (V. fig. 3); e glisi rassomiglia anche nel dire d'aver protratto il colpo per com-passione della regina, come Guiteau protrasse il suo per riguardoalla moglie di Garfield, che lo accompagnava, e per la continua per-suasione d'essere chiamato ad eseguire la volont divina.In Inghilterra il dispotismo e le pubbliche gravezze non furono

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    58pazza che tenti) di tra fi ggerlo con un coltello, e un altro pazzo,Hatheld, che gli sparti contro un colpo di pistola.

    In Inghilterra, per esempio, Mooney, irlandese, coinvolto nelleesplosioni di Londra, che espresse al giudizio la soddisfazione diessere stato il primo irlandese che scosse i gaudenti colla dina-mite, pel concorde parere di due medici legali di New-York fudichiarato razzo.

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    CAPITOLO Y.Mattoidi.

    N mancano fra gli anarchici i mattoidi, che gi nel Deltto poli-tico ho mostrato cosi frequenti nelle rivoluzioni e nelle ribellioni ;e che sono cos difficili a diagnosticarsi perch i loro caratteri sononegativi, senza anomalie notevoli fisionomiche o craniane, senzadelirii spiccati, circoscritti sempre nelle citt, anzi nelle grandicitt, fra maschi, con senso morale spesso ben conservato, con esa-gerato perfino il senso dell'ordine, con amore per la societ che vfino all'altruismo.

    L' intelligenza non offre notevoli anomalie; possono essere diuna notevole furberia e abilit nella vita pratica, per cui alcuniriescono medici, deputati, militari, professori, consiglieri di Stato;ma hanno di particolare e di morboso una laboriosit esagerata inmaterie estranee alla loro professione e sl_roporzionata alla loro nonelevatissima intelligenza; per cui un cuoco, Passanante, si fa legi-slatore; Lazzaretti, un carrettiere, si fa profeta e teologo; due impie-gati di finanza in tarda et si fanno pseudo-filologi, criminalisti.

    Essi, poi, spesso, mutano stranamente di mestiere. Guiteau feceilgiornalista, l'avvocato, il predicatore, l'impresario. Mangion efece il militare, l'agricoltore, il fabbricante di mattoni, il costrut-tore di ponti. De Tommasi fa caffettiere, giornalista, carradore,salsamentario, bacologo, falegname, cameriere.

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    00 privava del cibo per poter stampare, e parecchie volte spese pi di100 scudi al mese onde poter scrivere. Di Passanante sappiamoquante risme di carta vergasse, e come egli desse pi importanzaalla pubblicazione di una insulsissima lettera che alla sua propriavita. E tutti hanno una scrittura speciale a linee allungate e parolesottosegnate, di cui quella di Guiteau (fig. 3) un modello.

    E non sarebbero mattoidi se all'apparenza della seriet non siassociasse, negli scritti e nei discorsi, la contraddizione, l'assurdo,Iaprolissit, la futilit e la vanit personale.

    Ma l'impronta della pazzia non tanto nell'esagerazione delleloro idee quanto appunto nella sproporzione in cui, qui, sono cons medesimi; cosicch a pochi passi da qualche raro concetto beneespresso, ed anche sublime, si corre subito a uno pi che me-diocre ed ignobile, paradossale, quasi sempre in contraddizione coiricevuti dai pii e colle condizioni loro e colla loro coltura; quello,insomma, per cui Don Chisciotte, invece di strapparti l'ammira-zione, ti fa sorridere; eppure le sue azioni, in un'altfepoca, edanzi in un altro uomo, sarebbero state ammirabili ed eroiche; ead ogni modo in costoro i tratti di genio sono piuttosto l'ecce-zione che la regola. Nei pi vi piuttosto mancanza che esube-ranza dell'estro; riempiono interi volumi senza senso, senza sugo;alla mediocrit dell' idea, all'impotenza dello stile, che sfugge,direi, alla irruenza dell'ambizione loro, suppliscono con punti escla-mativi od interrogativi, con continue sottosegnature, con parolespeciali di tutto lor conio, proprio come usano i monomani.IlCianchettini ha trovato il. travaso, il Pa... ha la ca fungaia,ilmorzoboe, il Waltuk l'antroponaognotologia; spesso tu vi troviuna tipografia bizzarra, bianco sul nero, con linee verticali tagliateda orizzontali e solcate di traverso, e perfino con diversi tipi.

    Come nei monomani il loro , per lo pi, un delirio tranquillo;

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    61 zarsi delle varie nevrosi che si accompagnano al morbo e forse logenerano, specialmente quando la sola passione che sia in essi ineccesso, la vanit, venga lesa.

    Mangione, tutto ad un tratto, da pacifico e filantropo, diventaferitore del Giusso, contro cui aveva gia pubblicato parecchi ma-nifesti; e lo Sbarbaro, da politico, filantropo e riformatore, di-venta, ad un tratto, un volgare ricattatore, un violento insultatore;rovescia, in una seduta di Facolt, calamai, tappeti, addosso aicolleghi, insulta e sputa ai Ministri (Vedi Tre Tribuni, p ag. 1 02).Coccapieller non giunge tanto oltre: ma in carcere minaccia i guar-diani,ed un giorno manda a chiamare il Procuratore del Re per dirgli che se non era Re era perch non voleva esserlo (lv , pag. S':.').

    Buffet tent uccidere Casse entro i corridoi della Camera alloscopo di far ritornare i Francesi... alla vita degli antichi Galli.

    Tuttavia questi atti sono in essi assai rari : e vi spiegano mi-nore crudelt e minore energia dei rei-nati, mancando completa-mente in loro la pratica e l'astuzia nel male.

    Ed i loro reati sono commessi in pubblico, o quasi, e per iscopoo con pretesto di bene pubblico; e con quell'istantaneit ed impul-sivitit irresistibile, quasi incosciente, che vediamo negli atti degliepilettici e dei pazzi morali.

    Sbarbaro, Lazzaretti, Cordigliani, Coccapieller l'anno semprecostume di dirsi e farsi vendicatori degli abusi governativi.

    Quando la mente (scriveva Guiteau) posseduta dall'ispira- zione, davvero fuori di s. Dapprima mi faceva orrore l'idea dell'omicidio, ma poi vidi che era una vera ispirazionePer quindici giorni mi sentii ispirato; non mangiavo, non dormivofinch non compii l'opera: e dopo dormi i benissimo . Egli descrive la vera impulsivit epilettoide (1).

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    1'er il minor abito, il minor esercizio del male, fanno che nei

    reati di ferimenti, omicidi, ecc., essi insistano con assai minorevigoria Ilei veri delinquenti; e non vi spieghino abilit, n adope-rino armi micidiali. Cos Passanante, Cordigliani, Caporali, Baffieradoperano coltellueci da cucina, pietre; Vita una cassettina diliquido innocuo tappata in modo da non poter esplodere, neppurese fosse stata piena cli polvere pirica o di nitroglicerina. Non diraro le loro armi si caricano a polvere, come nei recenti attentaticontro Carnot e Ferro. E mancano di complici. Non s'aguatano.Non preparano alibi. Non dissimulano, n sconfessano il reato.