2
A SINISTRA Il regista di Loverboy Catalin Mitulsecu parla con George Pistereanu. A FRONTE I due protagonisti del film: George Pistereanu e Ada Condeescu. della Croisette, nel 2004 Catalin Mitulescu, nato a Bucarest nel 1972, aveva vinto la Palma d’oro nella sezione dei cortometraggi con Tra- fic. east ha visto Loverboy nell’ambito del Film Festival di Sarajevo e ha intervistato il regista. di Cecilia Ferrara numero 38 . ottobre 2011 . 151 Loverboy , quando l’amore rende schiave Loverboy è il nome non ufficiale dato dalla polizia rumena ai nuovi reclutatori di ragazze che ven- gono mandate nei Paesi europei a prostituirsi e Loverboy è il titolo del secondo lungometraggio di Catalin Mitulescu, regista della new wave rumena arrivato per la seconda volta a Cannes nel- la sezione Un certain regard dove, nel 2006, il suo Come ho trascorso la fine del mondo vinse il premio per la migliore interpretazione femminile (assegnato a Dorotheea Petre). . Habitué CINEMA L uca entra nella cabina per i riconoscimenti con la ca- nottiera bianca, il labbro spaccato e l’aria strafotten- te. È in fila con gli altri, con il numero attaccato sul petto per essere riconosciuto o meno dalla vittima di trat- ta, una ragazza bionda, giovanissima, che sta dall’altra parte del vetro nella stazione di polizia. La ragazza lo guarda, Luca si passa la mano sul labbro con una certa sensualità e lei dice no, non c’è, il mio loverboy non è qui. Ana, sedotta da Luca e poi portata in Italia per prostituir- si non riesce a denunciarlo, catturata com’è in una trap- pola di odio-amore. Loverboy è il nome non ufficiale dato dalla polizia ru- mena ai nuovi reclutatori di ragazze che vengono manda- te nei Paesi europei a prostituirsi e Loverboy è il titolo del secondo lungometraggio di Catalin Mitulescu, regista del- la new wave rumena arrivato per la seconda volta a Can- nes nella sezione Un certain regard, dove, nel 2006, il suo Come ho trascorso la fine del mondo vinse il premio per la migliore interpretazione femminile (assegnato a Doro- theea Petre). Habitué della Croisette, nel 2004 Catalin Mi- tulescu, nato a Bucarest nel 1972, aveva vinto la Palma d’oro nella sezione dei cortometraggi con Trafic. east ha visto Loverboy nell’ambito del Film Festival di Sarajevo [VEDI BOX], dove la coprotagonista Ada Condeescu ha rice- so coinvolgimento emotivo da parte del ragazzo e delle ragazze, che in qualche maniera “scelgono” di fare le pro- stitute per il loro primo amore, senza rendersi conto che stanno diventando vittime di tratta. In genere lavorano per un paio di mesi in Romania e poi vengono vendute all’estero, spesso ad altri gruppi, anche non rumeni. Dove vanno queste ragazze? I Paesi dove più frequentemente finiscono sono l’Italia e la Spagna, questo stando a quanto mi ha detto la poli- zia, ma è molto difficile capire con esattezza il luogo di destinazione. Gli investigatori magari rintracciano la re- te fino in Olanda o Norvegia, che sono però perlopiù Pae- si di transito e smistamento. Si tratta di un fenomeno nuo- vo, dovuto alla maggiore repressione del traffico di esse- ri umani da parte delle forze dell’ordine, in seguito all’en- trata nell’Ue del 2007, ed è diventato molto esteso. Secon- do la polizia l’80% delle donne rumene che lavorano sul- le strade europee sono state reclutate tramite un “inna- morato”. È un crimine molto difficile da provare, da una parte perché le ragazze non riescono a denunciare il ra- gazzo di cui si sono innamorate, sentendosi allo stesso tempo vittime e colpevoli. Dall’altra, perché per istruire vuto il premio Cuore di Sarajevo come migliore attrice. La storia di Luca (George Pistereanu) è quella di un ven- tenne che fa il meccanico in un paesino vicino al Danu- bio, ma che grazie alla sua aria da James Dean di periferia fa anche un altro lavoro, il loverboy appunto, ovvero esce con le ragazze dei villaggi, le seduce e le convince a pro- stituirsi, vendendole poi a un network di Costanza che le manda nei Paesi occidentali. Una delle vittime, Veli (Ada Condeescu), però sembra essere diversa e al loverboy vie- ne voglia di sistemarsi una volta per tutte. Come nasce questo film? Sono venuto a conoscenza di questa figura del lover- boy, grazie a un documentario di Ivana Mladenovic, Life in squares, prodotto dalla Strada film (casa di produzio- ne rumena fondata dallo stesso Mitulescu nel 2006) e ho iniziato a fare delle ricerche. Il loverboy non è un protet- tore, casomai viene usato dai protettori. Lui si butta nel- la relazione con le ragazze, ne è una parte attiva e alla fi- ne le convince a prostituirsi, ma con un investimento per- sonale notevole. E diventa un fenomeno sociale, perché se fare il protettore non è una questione di amore ma di soldi, il “metodo loverboy” al contrario implica un gros- L Strada Film / Bucarest, Romania 150 . east . europe and asia strategies Strada Film / Bucarest, Romania

Loverboy quando l’amore rende schiave - eastwest.eu · quando l’amore rende schiave Loverboy èil nome non ufficiale dato dalla polizia rumena ai nuovi reclutatori di ragazze

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Loverboy quando l’amore rende schiave - eastwest.eu · quando l’amore rende schiave Loverboy èil nome non ufficiale dato dalla polizia rumena ai nuovi reclutatori di ragazze

A SINISTRA Il regista di Loverboy Catalin Mitulsecu

parla con George Pistereanu.

A FRONTE I due protagonisti del film:

George Pistereanu e Ada Condeescu.

della Croisette, nel 2004 Catalin Mitulescu,

nato a Bucarest nel 1972, aveva vinto la Palma

d’oro nella sezione dei cortometraggi con Tra-

fic. eastha visto Loverboynell’ambito del Film

Festival di Sarajevo e ha intervistato il regista.

di Cecilia Ferrara

numero 38 . ottobre 2011 . 151

Loverboy,quando l’amore rende schiaveLoverboyè il nome non ufficiale dato dalla polizia rumena ai nuovi reclutatori di ragazze che ven-

gono mandate nei Paesi europei a prostituirsi e Loverboy è il titolo del secondo lungometraggio

di Catalin Mitulescu, regista della new wave rumena arrivato per la seconda volta a Cannes nel-

la sezione Un certain regard dove, nel 2006, il suo Come ho trascorso la fine del mondo vinse il

premio per la migliore interpretazione femminile (assegnato a Dorotheea Petre). . Habitué

CINEMA

Luca entra nella cabina per i riconoscimenti con la ca-nottiera bianca, il labbro spaccato e l’aria strafotten-te. È in fila con gli altri, con il numero attaccato sul

petto per essere riconosciuto o meno dalla vittima di trat-ta, una ragazza bionda, giovanissima, che sta dall’altraparte del vetro nella stazione di polizia. La ragazza loguarda, Luca si passa la mano sul labbro con una certasensualità e lei dice no, non c’è, il mio loverboy non è qui.Ana, sedotta da Luca e poi portata in Italia per prostituir-si non riesce a denunciarlo, catturata com’è in una trap-pola di odio-amore.

Loverboy è il nome non ufficiale dato dalla polizia ru-mena ai nuovi reclutatori di ragazze che vengono manda-te nei Paesi europei a prostituirsi e Loverboy è il titolo delsecondo lungometraggio di Catalin Mitulescu, regista del-la new wave rumena arrivato per la seconda volta a Can-nes nella sezione Un certain regard, dove, nel 2006, il suoCome ho trascorso la fine del mondo vinse il premio perla migliore interpretazione femminile (assegnato a Doro-theea Petre). Habitué della Croisette, nel 2004 Catalin Mi-tulescu, nato a Bucarest nel 1972, aveva vinto la Palmad’oro nella sezione dei cortometraggi con Trafic. east havisto Loverboy nell’ambito del Film Festival di Sarajevo[VEDI BOX], dove la coprotagonista Ada Condeescu ha rice-

so coinvolgimento emotivo da parte del ragazzo e delleragazze, che in qualche maniera “scelgono” di fare le pro-stitute per il loro primo amore, senza rendersi conto chestanno diventando vittime di tratta. In genere lavoranoper un paio di mesi in Romania e poi vengono venduteall’estero, spesso ad altri gruppi, anche non rumeni.

Dove vanno queste ragazze?I Paesi dove più frequentemente finiscono sono l’Italia

e la Spagna, questo stando a quanto mi ha detto la poli-zia, ma è molto difficile capire con esattezza il luogo didestinazione. Gli investigatori magari rintracciano la re-te fino in Olanda o Norvegia, che sono però perlopiù Pae-si di transito e smistamento. Si tratta di un fenomeno nuo-vo, dovuto alla maggiore repressione del traffico di esse-ri umani da parte delle forze dell’ordine, in seguito all’en-trata nell’Ue del 2007, ed è diventato molto esteso. Secon-do la polizia l’80% delle donne rumene che lavorano sul-le strade europee sono state reclutate tramite un “inna-morato”. È un crimine molto difficile da provare, da unaparte perché le ragazze non riescono a denunciare il ra-gazzo di cui si sono innamorate, sentendosi allo stessotempo vittime e colpevoli. Dall’altra, perché per istruire

vuto il premio Cuore di Sarajevo come migliore attrice. La storia di Luca (George Pistereanu) è quella di un ven-

tenne che fa il meccanico in un paesino vicino al Danu-bio, ma che grazie alla sua aria da James Dean di periferiafa anche un altro lavoro, il loverboy appunto, ovvero escecon le ragazze dei villaggi, le seduce e le convince a pro-stituirsi, vendendole poi a un network di Costanza che lemanda nei Paesi occidentali. Una delle vittime, Veli (AdaCondeescu), però sembra essere diversa e al loverboy vie-ne voglia di sistemarsi una volta per tutte.

Come nasce questo film?Sono venuto a conoscenza di questa figura del lover-

boy, grazie a un documentario di Ivana Mladenovic, Lifein squares, prodotto dalla Strada film (casa di produzio-ne rumena fondata dallo stesso Mitulescu nel 2006) e hoiniziato a fare delle ricerche. Il loverboy non è un protet-tore, casomai viene usato dai protettori. Lui si butta nel-la relazione con le ragazze, ne è una parte attiva e alla fi-ne le convince a prostituirsi, ma con un investimento per-sonale notevole. E diventa un fenomeno sociale, perchése fare il protettore non è una questione di amore ma disoldi, il “metodo loverboy” al contrario implica un gros-

L

Stra

daFi

lm/

Buc

ares

t,Ro

man

ia

150 . east . europe and asia strategies

Stra

daFi

lm/

Buc

ares

t,Ro

man

ia

Page 2: Loverboy quando l’amore rende schiave - eastwest.eu · quando l’amore rende schiave Loverboy èil nome non ufficiale dato dalla polizia rumena ai nuovi reclutatori di ragazze

numero 38 . ottobre 2011 . 153

mancata, Camera d’or a Cannes, quindi Come ho trascorsola fine del mondo nella sezione Un certain regard ottieneil premio per la migliore attrice, Cristian Mungiu nel 2007ha vinto la Palma d’oro con il suo 4 mesi, 3 settimane,1 giorno sulla pratica degli aborti illegali durante il regimecomunista, infine Se voglio fischiare fischio di Florian Serbanha vinto nel 2010 il Premio della giuria al Festival di Berlino(Mitulescu ne è il produttore, NDR) e molti altri filmhanno piacevolmente stupito l’audience europea.Si può parlare, dunque, di una new wave rumena?Io direi piuttosto che ci sono alcuni registi che autono-

mamente e separatamente fanno dei film autoriali, ap-prezzati nei parterre dei film festival internazionali, mapoco visti in patria. Non so se ci sia una new wave rume-na, almeno fino a quando non finiremo il filone che è ini-ziato dieci anni dopo la caduta del regime di Nicolae Ce-ausescu: quello della “confessione” sulla nostra storia re-

cente. Quando produrremo qualcosa di artistico in sensopiù universale, allora forse si vedrà che cosa è il cinemarumeno. Vero è che anche il neorealismo italiano nacqueattorno ad alcuni registi – Visconti, De Sica, Rossellini –e legato a circostanze storiche: la Seconda guerra mon-diale e il dopoguerra. Ci sono in ogni caso molti proble-mi per la nostra cinematografia, primo tra tutti quello del-la distribuzione, in patria e all’estero. È necessario inol-tre cambiare il pubblico rumeno, che perlopiù è abituatoa vedere le produzioni hollywoodiane e poco i film d’au-tore. Secondo punto critico è quello del finanziamento:in Romania c’è la Cnc (Commissione nazionale per il ci-nema), deputata all’erogazione dei fondi pubblici, che,pur con tutti i suoi meriti, è un organismo fortemente bu-rocratico e poco funzionale.

L’ingresso nell’Ue come ha cambiato le vostre vite?Come è stata vissuta?L’entrata in Europa è stata vissuta con molta felicità.

Negli anni seguenti ci siamo però resi conto che essereparte dell’Ue non era così semplice, che per poter usu-fruire dei vantaggi della membership dovevamo acquisi-re competenze che non avevamo e, in generale, che le no-stre vite non sarebbero cambiate radicalmente con unoschiocco di dita. La crisi economica ovviamente rendetutto più difficile. I rumeni sono ancora “euroentusiasti”,ma non so per quanto, se la situazione non cambierà. .

152 . east . europe and asia strategies

è il primo Paese europeo di provenienza delle prostitute,avendo superato negli ultimi anni la Russia e l’Ucraina.Quali sono le cause sociali di questo fenomeno in Romania? Sicuramente ci sono delle ragioni sociali specifiche. In

Romania c’è il problema dei bambini di strada, bambiniabbandonati o che scappano dalle famiglie. Per alcuni diloro fare il loverboy è un modo per mettere in pratica ilproprio talento, giocare al gioco della seduzione e guada-gnare soldi. Anche nelle ragazze cova spesso un certoistinto di ribellione nei confronti della famiglia, delle re-gole del villaggio, della società. La Romania non è una so-cietà facile: abbiamo avuto uno dei regimi più duri del-l’Europa dell’Est e manca ancora una rielaborazione diquello che è stato.

Il cinema rumeno è uno dei più apprezzati dalle plateedei film festival internazionali. Lei ha vinto la Palma d’oroper il miglior corto a Cannes, poi è stata la volta di CorneliuPorumboiu con il suo A est di Bucarest sulla rivoluzione

un processo ci vogliono almeno tre testimonianze e, acausa del tempo interminabile che occorre per aprire uniter giudiziario in Romania, nella maggior parte dei casile ragazze ritrattano.

l film comunque non vuole essere un documen-tario sociale: a me interessava molto il gioco chesi crea tra questi giovanissimi. Il loverboy è il pri-

mo della catena dello sfruttamento, quello che incontrala ragazza e la fa innamorare, e poiché anche lui è pocopiù di un ragazzino entra in questo gioco di relazione conlei fino a che non la convince a fare sesso con i suoi ami-ci e non la cede al gruppo. Il gioco diventa via via più ri-schioso ed eccitante, fino alla separazione, che è in ognicaso difficile, e alla nuova ragazza. C’è un’intensità nelvivere queste relazioni forte da entrambe le parti, tantoche per il loverboy diventa quasi una droga. Mi ha colpi-to un ex loverboy che ho frequentato molto durante le miericerche per il film, che mi ha detto: «Ricordati che die-tro ogni ragazza che si prostituisce in Europa c’è una sto-ria d’amore».

Se si guardano invece i numeri si vede che il lavorodelle reti criminali della tratta di esseri umani rumeneha un discreto successo, complice anche l’entrata in Europadel Paese e l’abolizione dei visti. Secondo un recente studiodi Tampep, rete di associazioni anti Aids, la Romania

A SINISTRA

I due protagonisti in una scena del film.

AL CENTRO

Un primissimo piano di George Pistereanu.

A DESTRA

Una scena in esterno dal film Loverboy.ISt

rada

Film

/B

ucar

est,

Rom

ania

LE LACRIME DI ANGELINA

Sicuramente l’edizione di quest’anno del Sarajevo FilmFestival sarà ricordata per le lacrime di Angelina Jolie al

momento di ricevere il Cuore onorario dell’Sff e per il bagnodi folla, mai visto a Sarajevo, all’arrivo sul red carpet dellastar con Brad Pitt. Il Cuore onorario alla Jolie arriva come com-pensazione dopo che le autorità bosniache avevano decisodi ritirare le autorizzazioni per il suo primo film da regista, Inthe land of blood and honey, vicenda di amore e guerra, cheuscirà a Natale, molto contestato dalle associazioni delle vit-time. Arrivato al suo 17° appuntamento, il Film Festival di Sa-rajevo è ormai il principale appuntamento per il cinema re-gionale dalla Polonia alla Turchia. E, visto il sempre maggiorinteresse verso gli artisti che vengono dalla nuova o futuraEuropa, anche per gli operatori di cinema di tutto il mondo.Il Sarajevo Film Festival fu inaugurato per la prima volta nel-l’estate del 1995, ovverodurante gli ultimi mesi dell’assediodella città, come uno degli atti di resistenza culturale messiin pratica dai sarajevesi. Oggi è uno degli eventi più attesidell’estate, in cui la città del dopoguerra si trasforma in cittàglamour e che vede ad ogni edizione circa 100mila parteci-panti. Quest’anno sono stati proiettati 220 film, provenien-ti da 44 Paesi, e si è registrata la presenza di più di 2500 ospi-ti e 800 giornalisti da 34 Paesi. Il Film Festival rimane uno de-gli eventi più interessanti per capire cosa sta succedendo alivello artistico e sociale nei Paesi dell’Est a noi più vicino.

Stra

daFi

lm/

Buc

ares

t,Ro

man

ia