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Luca Beltrametti Università di Genova, Italia

Luca Beltrametti

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Luca BeltramettiUniversità di Genova, Italia

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Tema sviluppo servizi alla persona ed emersione lavoro

irregolare molto rilevante in Italia: •Invecchiamento popolazione => Long Term Care (LTC);•Bassi tassi di partecipazione alla forza lavoro delle donne => servizi per la conciliazione lavoro-famiglia

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Invecchiamento popolazione

• Alta incidenza del lavoro irregolare: • 2008: circa 770mila assistenti familiari in Italia. La recente sanatoria

(l.102/2009) ha portato all’emersione di circa 114mila. Si stima che 1 lavoratrice straniera su 3 sia oggi irregolare

• Indennità accompagnamento: • erogazione monetaria pari a circa €470 mensili

• oltre 1,5 milioni di beneficiari

• Spesa: oltre €10 miliardi (circa 0,7% del PIL)

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La necessità di conciliazioneTabella 1: Tasso di partecipazione alla forza lavoro di persone con età tra i 15 ed i 64 anni (anno 2007, fonte OECD, Employment Outlook, 2008)

 84,075,490,975,369,181,7Stati Uniti

 84,676,592,77264,579,5EU-15

 87,180,393,875,669,381,7Germania

 84,577,691,6

76,369,883,1Regno Unito

 82,872,792,672,662,382,7Spagna

 85,177,592,666,760,273,2Belgio

 88,182,494,070,165,574,8Francia

 77,664,191,062,550,774,4Italia

 TotaleDonneUominiTotaleDonneUominiPAESI

25-54 anni15-64 anni

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• “Motivi familiari” causa della mancata partecipazione alla forza lavoro delle donne (fonte Istat, Annuari) e, tra parentesi, % donne che non cercano lavoro ma sarebbero disponibili a lavorare: - età 24-34: 46,3% (19,8%) - età 35-44: 50,6% (30,2%) - età 45-54: 32,6% (24,7%)

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• Tassi fertilità positivamente correlati con tassi partecipazione alla forza lavoro

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Alternative di policy:• estensione degli incentivi fiscali• potenziamento politiche di offerta servizi• estensione dell’utilizzo di “vouchers”

• Nell’erogazione prestazioni LTC• Nelle politiche di conciliazione

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Una lunga tradizione (anche italiana)• Vouchers (buoni servizio): per trasferire risorse pubbliche in modo vincolato

– Libertà scelta (rispetto a fornitura pubblica diretta di servizi)– Garanzia per PA circa uso corretto (rispetto a erogazioni monetarie)

• beneficiari identificati nell’ambito di specifici bisogni ed eventualmente in una logica redistributiva (ISEE)• beni e servizi che vengono ritenuti coerenti con i bisogni tipici dei beneficiari di uno specifico programma con proprie regole di accreditamento• Criticità: qualità dei processi di accreditamento, costi di transazione, effettiva capacità di scelta da parte dei beneficiari

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• Molteplicità di attori (buoni pasto)• Parzialmente finanziato da PA con sgravi fiscali + lavoratori ed imprese• “Universale” nel senso di assenza di selettività d’accesso: tutti possono partecipare (non solo chi ha condizione riconosciuta di bisogno)• “Universale” nel senso di strumento trasversale: ampiezza nella gamma dei bisogni soddisfatti, no chiaro intento redistributivo intergenerazionale• Costo netto incerto ex ante

CESU

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• In Italia, buono lavoro? Molte differenze

– Remunerazione lavoro occasionale• Per il datore di lavoro/utilizzatore servizio: semplificazione

amministrativa + forfettizzazione • Per il fornitore: esenzione fiscale dei redditi da lavoro

– Buono lavoro non adatto per molti servizi alla persona che non hanno carattere occasionale

– Buono lavoro idoneo a soddisfare bisogni occasionali anche delle imprese (es. vendemmia)

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• Utilizzatore finale del servizio– Cesu: solo persone fisiche– Buono lavoro: anche imprese

• Fornitori servizi alla persona– Cesu: chiunque (legislazione ordinaria)– Buono lavoro : alcune categorie delimitate (minori diritti)

• Incentivi fiscali– Cesu: datore lavoro, dipendente-utilizzatore– Buono lavoro : fornitore servizi persona

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Un percorso di convergenza verso il modello CESU?

– Costituzione: alle regioni competenza in materia di assistenza. Competenza fiscale a Stato

– Recenti aperture nell’ambito della riforma sul federalismo fiscale per spazi di interventi delle Regioni sui tributi statali. Schema di decreto legislativo su fiscalità regionale:“Al fine di favorire l’attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale di cui all’articolo 118, quarto comma, della Costituzione, le Regioni, nell’ambito della addizionale Irpef possono inoltre disporre, con propria legge, detrazioni dall’addizionale stessa in luogo dell'erogazione di sussidi, voucher, buoni servizio e altre misure di sostegno sociale previste dalla legislazione regionale.”