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MASTER IN CRIMINOLOGIA L’Attuazione del Gruppo Specializzato nel Servizio di Pattuglia in Area di Rischio (GEPAR-15) in Rapporto al Delitto di Omicidio nel Giardino Leblon Relatore: Alessandro Crosara Petronzio Tutor: avv. Raffaela Sorgia Versione italiana di Attilio Faggi Belo Horizonte / Brasile ANNO ACCADEMICO 2010 - 2011

MASTER IN CRIMINOLOGIA · 2016-04-05 · Nella storia della criminologia, in particolare negli ultimi due secoli, le riflessioni teoriche, che cercarono di spiegare le cause del delitto

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MASTER IN CRIMINOLOGIA

L’Attuazione del Gruppo Specializzato nel Servizio di Pattuglia in Area di

Rischio (GEPAR-15) in Rapporto al Delitto di Omicidio nel Giardino

Leblon

Relatore: Alessandro Crosara Petronzio Tutor: avv. Raffaela Sorgia Versione italiana di Attilio Faggi

Belo Horizonte / Brasile ANNO ACCADEMICO 2010 - 2011

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1.Introduzione

Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. (Gen. 4,8) (in italiano nel testo N.d.T.)

Per invídia e preso dalla rabbia, Caino uccise il fratello Abele. Questa é la prima narrazione di un omicidio presentata dalla Bibbia (1989), attestandone l’esistenza fino dall’antichitá. La morte rappresenta il grado estremo di violenza, che la relazione umana puó raggiungere. Nella storia della criminologia, in particolare negli ultimi due secoli, le riflessioni teoriche, che cercarono di spiegare le cause del delitto di omicidio, furono abbastanza diversificate. Normalmente attinsero spiegazioni nella antropologia, nella psicologia e nella sociologia. Attualmente le cause esterne, come le droghe, si presentano come un fattore supplementare, stimolando e potenzializzandone la pratica. Tanto in Brasile come in Minas Gerais, dalla metá degli anni Novanta si verificó un significativo aumento di omicidi. Questo fatto coincide con l’arrivo e la diffusione delle droghe, in particolare del crack, nella maggioranza delle grandi cittá, sensibilizzando le autoritá a ripensare le politiche pubbliche e le strategie di difesa sociale adottate fino a quel momento. Nel 2003, il Centro Studi di Criminalitá e Sicurezza Pubblica (CRISP) dell’Universitá Federale di Minas Gerais (UFMG) inizió un programma sperimentale di controllo di omicidi, in convenio con la Polizia Militare, la Polizia Civile, il Pubblico Ministero, il Potere Giudiziario e gli Organi Comunali. Le attivitá del programma furono basate su due direttrici di attuazione, definite come intervento strategico e protezione sociale. Considerato come modello di intervento contro il delitto di omicidio, questo programma fu adottato dal Governo dello Stato di Minas Gerais come política pubblica, denominato “Rimani Vivo!” 1 (in brasiliano Fica Vivo!) anche nel senso di stai attento![N.d.T] Tra le attivitá previste dal programma, in relazione all’intervento strategico, si distacca il modello di Servizio di Pattuglia, creato dalla Polizia Militare di Minas Gerais, denominato Gruppo Specializzato di Servizio di Pattuglia in Aree di Rischio (in brasiliano GEPAR).2 Nel 2008, a causa dell’alto numero di omicidi registrati, questo programma fu inaugurato nella favela Apolonia, nel quartiere Giardino Leblon. In questo contesto, la presente ricerca pretende analizzare i delitti di omicidio nel quartiere Giardino Leblon e nella favela Apolonia, registrati nel período dal 2007 al 2010, procurando relazionarla alle teorie esistenti, distaccando le droghe come principale fattore esterno di motivazione, e pretende verificare se il modello di intervento della Polizia, adottato e inaugurato nella favela nell’agosto 2008, influenzó di qualche forma il registro di omicidi in queste localitá. 1 MINAS GERAIS. Decreto n. 43.334 del 20 maggio 2003. Istituisce il Programma Controllo di Omicidi dello Stato di Minas Gerais. Minas Gerais, Diario del Potere Esecutivo. Belo Horizonte, 21 maggio 2003. 2 MINAS GERAIS. Polizia Militare. Comando Generale. Terza Sezione dello Stato Maggiore. Istruzione n. 002/2005: Contiene il regolamento della istituzione e utilizzazione del Gruppo Specializzato in Servizio di Pattuglia di Aree di Rischio – GEPAR. Belo Horizonte, 2005. 31 p.

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2. Contestualizzando gli omicidi Il delitto di omicidio, in Brasile, é previsto nel códice penale del 1940, Parte Speciale, Capitolo I – Dei delitti contro la vita3. É il primo delitto previsto nella Parte Speciale, sottolineando l’importanza e la rilevanza della vita come bene giuridico protetto. La forma semplice del delitto, “uccidere qualcuno”, prevista dall’art. 121 del codice citato, commina la pena di reclusione da sei a venti anni; nelle forme qualificate, la pena di reclusione é da dodici a trenta anni. Nel 1994, con l’avvento della legge 8.930, il delitto di omicidio fu da allora considerato un delitto ripugnante quando praticato in attivitá típica di gruppo di sterminio, anche se praticato da un solo agente, non essendo suscettibile di nessuna amnistia, né di grazia e nemmeno di indulto. Facendo la comparazione: in Italia il delitto di omicidio é previsto nel Codice Penale conosciuto come Códice Rocco, in omaggio all’allora ministro della giustizia ( Guardasigilli) Alfredo Rocco, istituito dal regio decreto 1.398 del 19 ottobre 1930, nel Secondo Libro – Dei Delitti in particolare, Titolo XII - Dei Delitti contro la Persona, Cap. I – Dei Delitti contro la vita e l’incolumitá individuale, all’art. 5754. In una forma piú severa che in Brasile, per l’omicidio semplice in Italia é prevista una pena non inferiore a ventuno anni di reclusione; esiste pure la pena di prigione perpetua quando il delitto é praticato con alcuni aspetti considerati aggravanti. É nítida la preoccupazione in relazione al bene giuridico protetto, la vita, specialmente nella preservazone della famiglia e dei bimbi. Si osserva che esiste severitá pure quando il delitto é praticato contro ufficiali e agenti di pubblica sicurezza e nell’esercizio delle loro funzioni. In Brasile non esiste questa previsione. 2.1 Dati storici degli omicidi in Brasile e in Minas Gerais. Informazioni ricavate dallo studio di Waiselfisz (2010), realizzato dall’Istituto Sangari5, denominato “Mappa della violenza 2010: anatomia degli omicidi in Brasile”, indicano che il Paese ha la sesta maggior tassa di omicidi nel 2005, tra i 91 Paesi studiati. In quell’anno fu registrata la tassa di 25,8 omicidi per ogni gruppo di 100 mila abitanti. In quello studio la miglior tassa fu registrata nel 2005 a San Marino con 0,0; la peggiore a San Salvador nel 2006, con 50,1.

3 Decreto Lei n. 2.848 del 7 dicembre 1940. CODICE PENALE. PARTE SPECIALE. TITOLO I. DEI DELITTI CONTRO LA PERSONA. CAPITOLO I. DEI DELITTI CONTRO LA VITA. Omicidio semplice. Art. 121. Uccidere qualcuno: Pena - reclusione da sei a venti anni. 4 CODICE PENALE (Testo coordinato e aggiornato del Régio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1.398) LIBRO SECONDO. DEI DELITTI IN PARTICOLARE. Titolo XII. Dei delitti contro la persona. Capo I - Dei delitti contro la vita e l’incolumitá individuale. Art. 575. Omicidio. Chiunque cagiona la morte di un uomo é punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno. Accessato il 12.08.2010. 5 Instituto Sangari: La Sangari Brasil é una impresa che crea, sviluppa, produce e realizza metodologie e materiali educativi per insegnare le Scienze nella Scuola Fondamentale [6 a 14 anni N.d.T.]. Lo studio citato é disponibile in http://www.sangari.com.br/mapadaviolencia/MapaViolencia2010pdf

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Nel gráfico che segue, ricavato dalla Mappa della violenza 2010, il numero totale di omicidi registrati in Brasile passó da 40.507 nel 1994 a 47.707 nel 2007, rappresentando aumento del 17,8%. Fu registrata la maggior incidenza con 51.043 omicidi nel 2003, quando inizió la tendenza a diminuire. Grafico 1. Evoluzione degli omicidi in Brasil dal 1997 al 2007

Fonte: Ministero della Sanitá (SIM) D’accordo con i dati del citato studio, lo Stato Federale di Minas Gerais seguí la stessa tendenza nazionale. Pure avendo presentato la seconda maggiore tassa di omicidi nel Paese, con crescita del 169,1 % dal 2004, le tasse di omicidio iniziarono a presentare tendenza a ridursi, soprattutto in Belo Horizonte e nella regione metropolitana. Questo stesso studio distacca pure le tasse di omicidio di giovani dai 15 ai 24 anni, nel quale Minas Gerais registró la terza maggiore incidenza del Paese, con crescita del 332 %, saltando dai 372 omicidi del 1997 ai 1.607 casi del 2007. Grafico 2. Evoluzione storica omicidi consumati a Belo Horizonte dal 1997 al 2010

Fonte: Dati della PMMG e DCCV.

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Si conclude che gli omicidi in Brasile presentano livelli abbastanza elevati, nonostante la tendenza di riduzione. Minas Gerais accompagna questa tendenza e pur avendo politiche pubbliche specifiche, il numero di omicidi che vittimano giovani dai 15 ai 24 anni é il terzo maggiore del Paese, indicando la necessitá di ripensare la strategia utilizzata nella prevenzione di questo delitto. A Belo Horizonte, d’accordo con i dati del grafico sopra, l’evoluzione del numero mensile di omicidi, nel período dal 1997 al 2010, mostra la tendenza di crescita fino al 2003, quando raggiunse il punto piú alto. In seguito la stessa tendenza si presenta nel Paese e nello Stato Federale di Minas Gerais, con inizio di diminuizione, senza dubbio motivato dalle politiche pubbliche adottate dal Governo delo Stato, con foco specifico in Belo Horizonte. Attualmente, il registro di omicidi in 2010 si avvicina ai livelli del 2000. É un fatto che il numero di omicidi registrati all’inizio degli anni Novanta allarmó le autoritá in tutto il Paese. Nel 2002 il Brasile fu indicato dalla Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) come il secondo paese con il maggior numero di morti violente di giovani dai 15 ai 24 anni. Un terzo degli omicidi, secondo l’Organismo, fu provocato da armi da fuoco. Questi fatti motivarono la realizzazione di ricerche nel Centro Studo di Criminalitá e Sicurezza Pubblica dell’Universitá Federale di Minas Gerais. (CRISP/UFMG6) Le ricerche realizzate da Beato et alii, (2000) e da Beato et alii (2001b) rivelarono che il fenomeno si concentrava in regioni specifiche di Belo Horizonte, e in modo piú marcante, in alcune favelas. Fu pure constatato che le persone coinvolte negli omicidi, erano in maggioranza uomini, giovani, negri con etá dai 15 ai 29 anni. Conosciuti questi numeri, il Governo di Minas decise di collocare in pratica un programma specifico di controllo di omicidi, chiamato “Rimani vivo!”. La favela Apolonia fu contemplata nel citato programma nel 2008. 2.2. Dati degli omicidi nel Giardino Leblon / Apolonia In questa sezione saranno presentati i dati riferenti agli omicidi tentati e consumati, registrati nel período dal 2007 al 2010. Sará pure presentato un breve storico contestuale sui luoghi dove questi delitti furono praticati e la consequente creazione del Gruppo Specializzato di Servizio di Pattuglia nell’Area di Rischio (GEPAR-15). 2.2.1 Contestualizzando il locale: Jardim Leblon / favela Apolonia Il nome ufficiale del quartiere é Parco Giardino Leblon (in brasiliano Parque Jardim Leblon), localizzato nella parte nord della cittá di Belo Horizonte, nella regione di Venda Nova; la popolazione é di circa 23.000 abitanti, secondo il censo 2000 dell’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (in brasiliano Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística - IBGE). Il quartiere Giardino Leblon presenta nella sua parte occidentale una favela chiamata Apolonia, la cui storia, qui riportata dal site “favela é questo qui” ( in brasiliano “favela é isso

6 http://issuu.com/impp/docs/revista_solucoes_desafios. Rivista “Soluções e Desafios na Segurança Pública “ pag. 19, accessato il 15/06/2011.

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aí”7) rimonta all’anno 1974, quando alcune famiglie procedenti dalle campagne degli Stati Federati di Minas Gerais e di Bahia, occuparono un terreno in Belo Horizonte, alla ricerca di migliori condizioni di vita. Tali famiglie ebbero l’aiuto di un italiano, che abitava la favela. Egli compró i lotti di terreno dal proprietário, distribuindoli in seguito tra gli invasori, evitando cosi che fossero espulsi. D’accordo con i dati del citato site, oggi la favela Apolonia presenta le seguenti caratteristiche: Area: 207.315 m²; Localitá Regione di Venda Nova, quartiere Parque Jardim Leblon; Numero de residenze 2.578; Popolazione totale residente: 7.669 persone; Tassa di alfabetizzazione: 82,8% delle persone con piú di 5 anni; Raccolta acque nere: 86,5% connettati alla rete generale acque nere o pluviali; Fornitura di acqua: 98,5% sono collegati alla rete generale; Raccolta rifiuti domiciliari: 99,6% inclusi nel servizio di raccolta e di pulizia.

Grafico 3. Dati della favela Apolonia per classi di etá

Fonte: IBGE, Censo Demografico 2000. Il gráfico 3 presenta la distribuzione della popolazione della favela Apolonia raggruppata per classi di etá. Si verifica che gli adulti con etá dai 19 ai 59 anni sono la maggioranza, rappresentando il 52 della popolazione. Questo dato merita la nostra attenzione, perché, conforme fu citato nella sezione precedente, in questa classe si concentra la percentuale maggiore delle vittime degli omicidi in Belo Horizonte. I bimbi, considerati con etá da zero a 11 anni, rappresentano insieme il 28 % della popolazione. Gli adolescenti, di etá dai 12 ai 18 anni, rappresentano il 16 % e gli anziani, con 60 anni e oltre, rappresentano il 4%. Nell’analise del dato “reddito familiare”, descritto nella tabella 1, si identifica che oltre il 65 % delle famiglie della favela Apolonia vivono con reddito inferiore a 3 salari minimi. Solamente il 2% della popolazione ha reddito superiore a dieci salari minimi. D’altra parte si deve notare che é un fatto che il 12 % dei responsabili dei domicili, ossia 920 famiglie, vivono 7 http://www.favelaeissoai.com.br/comunidades, Stórico della favela Apolonia, accessaato il 02/12/2010

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senza nessun reddito. Il principale riflesso di questa situazione é il fatto di poter comumente osservare adulti apparentemente in piena salute, che stanno tutto il giorno per le strade, senza nessuna attivitá e in ozio. Tabella. 1 Reddito familiare – Favela Apolonia – Espresso in salari minimi

Domicili privati permanenti Classi di reddito nominale mensile della persona responsabile del domicilio (salario minimo) % Fino a 1 Da 1 a 3 Da 3 a 5 Da 5 a 10 Piú di 10 Senza redditi 23,4 42,8 11,9 7,2 2,1 12,7 Fonti: IBGE, Censo Demografico, 2000 e URBEL, Universo del lavoro, 2002. Dai dati presentati in questa sezione, si conclude che la favela Apolonia fu formata, in sua maggioranza, da immigranti, provenienti anche da altri Stati della Federazione. 53 % della popolazione é adulta, con etá dai 19 ai 59 anni; 66,2% sopravvive con reddito familiare inferiore a 3 salari minimi; altri 12,7 % senza nessun reddito. La tassa di alfabetizzazione é di 82,8 % della popolazione sopra i 5 anni. Inoltre si conclude che la favela é situata nella periferia della cittá, con infrastruttura precaria di raccolta acque nere e di fornitura di acqua potabile trattata. Sono insufficienti le aree destinate al tempo libero, esiste rotativitá elevata dei suoi abitanti. Questi problemi si riflettono nella qualitá di vita degli abitanti, aggravati dalla violenza urbana. 2.2.2. Il programma di interventi “Rimani Vivo!” e l’istituzione del GEPAR In Brasile secondo Cano (2006), il programma sperimentale fu inaugurato a Rio de Janeiro con il Gruppo di Servizio di Pattuglia nelle Aree Speciali (GPAE in brasiliano), applicato per la prima volta nel 2000, nelle favelas Pavão-Pavaozinho e Cantagalo, in seguito esteso a altre localitá carenti e violente. In questo modello di intervento, la strategia applicata o utilizzata era la permanenza della polizia nella comunitá, stabilmente, sviluppando relazioni di maggiore vicinanza con gli abitanti, priorizzando nella sua attivitá la riduzione degli incidenti con armi. In Belo Horizonte nel 2003, il Centro Studi di Criminalitá e Sicurezza Pubblica (CRISP) dell’Universitá Federale di Minas Gerais (UFMG) inizió un programma sperimentale per il controllo di omicidi, in collaborazione con la Polizia Militare, la Polizia Civile, il Pubblico Ministero, il Potere Giudiziario e gli Organi Comunali. Questo programma sperimentale fu applicato nella favela Morro das Pedras e in seguito esteso a altre localitá. Il citato programma di intervento combinava diversi progetti sociali con il Servizio di Pattuglia permanente, denominato Raggruppamento Specializzato di Servizio di Pattuglia in Aree di Rischio (GEPAR in brasiliano). L’obiettivo principale era la riduzione dei delitti di omicidio, considerato che le tasse dei delitti tra giovani dai 14 ai 24 anni, nella cittá di Belo Horizonte, aumentavano piú del 47 % all’anno. Nello stesso anno 2003, il programma ricevette la denominazione di “Rimani vivo!” E fu istituzionalizzato dal Governo dello Stato di Minas Gerais con il decreto 43.334. Le attivitá sviluppate in questo programma furono basate su due direttrici di attuazione: l’intervento strategico e la protezione sociale.

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L’intervento strategico consiste nello sviluppo delle attivitá connesse alla programmazione e alla coordinazione della repressione qualificata e efficiente, di responsabilitá del Gruppo di Intervento Strategico (GIE in brasiliano), che riunisce gli organi di defesa sociale (Polizia Militare, Polizia Civile, Polizia Federale, Potere Giudiziario e Pubblico Ministero). La protezione sociale, basata sulla formazione di reti comunitarie, procura offrire il supporto sociale e l’opportunitá di formazione professionale, come pure il divertimento, l’educazione e la cultura, focando soluzioni locali di prevenzione della criminalitá. Queste attivitá sono sviluppate dai nuclei di referenza e spazio di accoglimento per i giovani, in luoghi strategici della comunitá, come chiese, scuole, piazze, creando opportunitá di inserzione sociale, di accesso al mercato di lavoro e di riduzione della criminalitá. Tra il 2004 e il 2007 il programma “Rimani Vivo!” fu esteso a altre 19 aree violente del comune di Belo Horizonte, della Regione Metropolitana e di alcuni comuni fuori di Belo Horizonte. I criteri utilizzati per la definizione delle aree di espansione furono le tasse di omicidi e l’indice di vulnerabilitá sociale. La favela Apolonia nel quartiere Giardino Leblon fu incluso solamente nel 2008. Come conseguenza dell’installazione del programma nella favela, fu istituito il Gruppo Specializzato di Servizio di Pattuglia in Area di Rischio (GEPAR in brasiliano) della 15ª compagnia PM Spec. Furono preparati otto agenti della Polizia Militare per agire in questo gruppo. All’inizio del 2010 il numero dei militari preparati raddoppió, sommando 16 militari. Le officine, che pure fanno parte del programma “Rimani Vivo!”, furono installate solamente nel 2º semestre 2009. Attualmente nella favela Apolonia funzionano officine di capoeira, cálcio a 5 e a 11, teatro, street dance, artigianato (decorazione in pietra), produzione musicale (disk-jockey), graffiti, informatica, musica (chitarra e percussione), taek-won-do e pallamano. Il GEPAR sviluppa e partecipa di progetti sociali focando l’interazione tra la comunitá e gli organi che compongono il Sistema di Difesa Sociale, migliorando la relazione e la percezione che gli abitanti di queste localitá hanno della Polizia Militare, recuperando la propria dignitá, oltre le altre missioni, contenute nell’Istruzione numero 002/05-CG8. 2.2.3. Presentazione dei dati degli omicidi nel Giardino Leblon / favela Apolonia La presente ricerca considera il período dal 2007 al 2010 per l’analisi dei registri di omicidi, per due motivi. Primo perché fu dal 2007 che la Polizia Militare adottó, effettivamente, il verbale elettronico, denominato Registro di Eventi di Difesa Sociale (REDS in brasiliano) nella cittá di Belo Horizonte, unificando le basi dei dati della Polizia Militare e della Polizia Civile. Secondo, perché rende possibile la comparazione mínima dei periodi prima e dopo l’installazione del programma di controllo di omicidi nella favela. 8 MINAS GERAIS. Polizia Militare. Comando Generale / Terza Sezione dello Stato Maggiore. Istruzione nº 002/2005: Contiene il regolamento di istituzione e utilizzazione del Grupo Specializzato in Servizio di Pattuglia in Aree di Rischio - GEPAR. Belo Horizonte, 2005. 31 p.

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Tabela 2. Omicidi consumati. Giardino Leblon / Apolonia dal 2007 al 2010

Omicidi consumati Anni Quartieri 2007 2008 2009 2010 Totale Apolonia 2 9 3 5 19 Giardino Leblon 7 12 4 2 25 Altri quartieri 41 32 35 24 132 Totale 50 53 42 31 176

Fonte: Archivio dati della PMMG Si osserva che in 4 anni furono registrati 19 omicidi consumati nella favela Apolonia, rappresentando il 10,8 % del totale di omicidi registrati in tutta la subárea della 15ª compagnia PM Spec.; nel Giardino Leblon furono 25 casi. Insieme la favela Apolonia e il Giardino Leblon rispondono per il 25 % del totale di omicidi consumati avvenuti nella subárea. L’anno 2008 é ricordato perché registró la maggiore incidenza di omicidi in queste due localitá. Un altro fattore da ricordare é che nel primo anno di attuazione del GEPAR nel locale, la riduzione del numero di omicidi fu marcante, passando da 21 casi nel 2008 a 7 casi nel 2009. Tabella 3. Omicidi Tentati – Giardino Leblon/ Apolonia – dal 2007 al 2010

Omicidi tentati Anni Quartieri 2007 2008 2009 2010 Totale Apolonia 3 4 4 5 16

Giardino Leblon 12 14 5 4 35 Altri quartieri 50 29 44 30 153

Totale 65 47 53 39 204 Fonte: Archivio dati della PMMG A rispetto degli omicidi tentati, nel Giardino Leblon si verifica che furono registrati 35 casi, rappresentando il 17,2 % del totale dei casi registrati nella subárea della 15ª compagnia PM Spec. e solo 16 casi nella favela Apolonia. Si percepisce che, nella stessa proporzione degli omicidi consumati, le due favelas rispondono per il 25 % dei delitti di omicidio tentati registrati nella subárea. L’attuazione del GEPAR nel primo anno di funzionamento pure contribuí alla riduzione del 50 % dei tentati omicidi, passando dai 18 casi del 2008 ai 9 casi del 2009. I dati riferenti agli omicidi consumati e tentati permettono di concludere che nel primo anno di funzionamento del programma “Continua Vivo!” e, soprattutto, di attuazione del GEPAR nelle favelas Giardino Leblon e Apolonia, comportó la riduzione del 59 % degli omicidi, passando dai 39 casi del 2008, ai 16 casi del 2009 con stabilizzazione nell’anno seguente.

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Grafico 4. Omicidi Consumati e Tentati – Apolonia – dal 2007 al 2010 / giorni della settimana

Fonte: Archivio dati della PMMG Quando gli omicidi sono analizzati d’accordo con il giorno della settimana in cui sono praticati, si verifica una certa uniformitá nei registri, sia nella favela Apolonia che nel Giardino Leblon. Esistono registri di omicidio consumato e tentato in tutti i giorni della settimana. I due agglomerati presentano il sabato e la domenica, ossia il fine settimana, con le maggiori incidenze, e il venerdí come un giorno di minori incidenze. Grafico 5. Omicidi consumati e tentati – Apolonia – dal 2007 al 2010 / período orario

Fonte: Archivio dati della PMMG

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Con rispetto al período orario dei registri di omicidio nella favela Apolonia e nel Giardino Leblon, durante il período indicato, si verifica che non é tanto regolare come quello presentato in relazione ai giorni della settimana. In qualche período orario esiste una inversione dei registri, come si verifica nel período dalle ore 18 alle 22, quando esiste alta incidenza nel Giardino Leblon e quase nessuna nella favela Apolonia. Nel gráfico 5 é possibile osservare qualche preferenza a favore dell’orario delle 22 per la pratica di questo delitto nelle due favelas. In contropartita non c’é nessun registro di omicidi nelle favelas studiate alle ore 8 di mattina. Tabella 4. Omicidi consumati e Tentati – Apolonia – dal 2007 al 2010 / localitá

APOLONIA Anni Localitá 2007 2008 2009 2010 Totale

FUNIL 3 2 1 0 6 LOURENÇO SILVA 1 1 1 3 6 CENTRAL 1 0 1 1 3 CARLOS ARAÚJO 0 3 0 1 4 LAGOA DOS PATOS 0 2 1 0 3 Altre localitá 0 4 1 1 6

Totale 5 12 5 6 28 Fonte: Archivio dati della PMMG. Rispetto al luogo dove i delitti sono registrati, si verifica che poche viuzze e vie presentano reincidenze. Nella favela Apolonia, solamente la viuzza Lourenço Silva presenta registri in ogni anno del periodo in analisi, con aumento nell’anno 2010, quando si registrano 3 casi. Le cinque localitá indicate rispondono per il 78,6 dei casi registrati nella favela Apolonia. Tabella 5. Omicidi consumati e Tentati – Giardino Leblon – dal 2007 al 2010 / localitá

GIARDINO LEBLON Anni Localitá 2007 2008 2009 2010 Totale

CENTRAL 2 4 0 0 6 CÔNEGO TRINDADE 2 3 0 0 5 PEDRINOPOLIS 2 0 1 0 3 POLONIA 2 3 0 0 5 SANTA RITA DE ITUETO 2 1 2 0 5 AGUA DOCE DA MANTENA 1 0 0 1 2 CORONEL ANTONIO LOPES COELHO 1 2 0 1 4 Altre Localitá 2 8 6 1 17

Totale 14 21 9 3 47 Fonte: Archivio dati della PMMG. Il Giardino Leblon presenta una concentrazione di registri di omicidi in sette viuzze e vie, in nessuna delle quali ci fu registro durante tutti gli anni del período. La localitá di maggiore incidenza fu l’Avenida Central, con 6 registri, di cui 4 nel 2008. Di seguito sono presentati i dati qualitativi degli omicidi, come sesso della vittima, forma utilizzata per praticare il delitto, classe di etá della vittima e motivo del delitto, rilevati dai verbali registrati.

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Grafico 6. Omicidi Giardino Leblon / favela Apolonia – dal 2007 al 2010, per sesso e per strumento utilizzato

Nel gráfico 6 si verifica con chiarezza che la predominanza di vittime é di sesso maschile, quase 90 % del totale, e che il principale strumento utilizzato per la sua pratica é l’arma da fuoco, la quale risponde per l’86 % dei casi. Grafico 7. Omicidi Giardino Leblon / Favela Apolonia – dal 2007 al 2010 - per classi di etá

Nel gráfico 7 si osserva una certa uniformitá nella distribuzione delle vittime per classi di etá. Negli omicidi tentati 44 % delle vittime avevano etá superiore ai 24 anni, 54 % delle vittime avevano etá tra i 15 e i 24 anni e solamente 2 % meno di 14 anni. Rispetto agli omicidi consumati, si verifica che il 46 % delle vittime aveva dai 15 ai 24 anni e il restante 54 % aveva etá superiore ai 24 anni. In contrasto con quanto osservato negli studi di omicidi in cittá, nel Giardino Leblon e nella favela Apolonia, la percentuale delle vittime con etá superiore ai 24 anni é abbastanza accentuato.

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Grafico 8. Omicidi Giardino Leblon / Favela Apolonia – dal 2007 al 2010 - separati per motivi

Nel gráfico 8 si verifica che nella maioria dei casi il fattore che motiva la pratica dell’omicidio é il traffico di droghe, con 51 % dei casi. I casi non identificati sono il 24 %. Meritano di essere sottolineati i delitti che derivano da conflitti familiari e passionali, che sono 5 % ciascuno. Ancora in riferimento ai dati qualitativi, si sottolinea che, dopo l’installazione del GEPAR nelle favelas Apolonia e Giardino Leblon, gli agenti della Polizia Militare riuscirono a rilevare le gang esistenti, le loro aree di influenza, i loro componenti, per seguirle e monitorarle meglio. L’accompagnamento sistematico di queste gang fu fondamentale per comprendere la dinamica degli omicidi e del traffico di droghe nel Giardino Leblon e nella favela Apolonia e cosí sviluppare azioni di polizia, con lo scopo di prevenire e o reprimere tali eventi con uso di informazioni e tecnologia. A partire dal monitoramento realizzato, dopo l’operazionalitá del GEPAR nelle favelas Giardino Leblon e Apolonia, fu possibile rivelare le seguenti gang: La gang della viuzza Lourenço Silva, nella favela Apolonia, ha circa 20 integranti; é considerata la gang piú violenta della favela; concentra le sue attivitá nella viuzza del Giló, angolo con la viuzza A, viuzza Lourenço Silva, viuzza Santo Andrea e San Giovanni Battista. Principali caratteristiche dei suoi componenti sono i tatuaggi “ Vida louca”(vita pazza in italiano) e il taglio dei capelli, scolpiti con il símbolo “LV”, abbreviazione di Leblon Rosso (vermelho in brasiliano). La ex-gang della viuzza Conceição dell’Ipanema nel Giardino Leblon, fu totalmente disfatta con l’arresto dei responsabili per il traffico delle droghe e gli altri integranti furono cooptati dalla gang della viuzza Lourenço Silva. La gang della viuzza Milionari, nel Giardino Leblon, ha circa 15 integranti. Loro principali caratteristiche sono i tatuaggi tribali e le sopracciglia marcate in linee trasversali. Il crack é la

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principale droga commercializzata dalla gang nei bar della via Egitto e della via Marocco, vicine ai complessi residenziali [popolari N.d.T.] costruiti dal Comune di Belo Horizonte per abitazione delle famiglie espulse dalle diverse aree di rischio. La gang della viuzza del Funil, nella Vila Apolonia: con la realizzazione dell’asfaltamento della viuzza e la realizzazione della illuminazione pubblica nel locale da parte del Comune, ci fu una diminuzione dei punti di vendita di droghe. In seguito alla disputa del território e a diversi fatti motivati da vendetta, la gang fu destrutturata e per consequenza debilitata, peró continua ancora in attivitá. Con i dati presentati sopra, si verifica che le favelas Apolonia e del Giardino Leblon contano con 3 gang attuanti, ciascuna con il próprio território e senza conflitti né dispute reciproche apparenti. Nonostante la costante e continua attuazione del GEPAR della 15ª compagnia PM Spec., il monitoraggio degli integranti di queste gang, delle loro attivitá, mediante azioni integrate con il Gruppo di Intervento Strategico (GIE in brasiliano), si constatano alguni problemi nella repressione, in particolare rispetto alla responsabilizzazione penale degli autori. Attraverso il Commissariato di Polizia Civile di Venda Nova, responsabile per le investigazioni dei delitti di omicidio tentati, avutisi nella subárea della 15ª compagnia PM Spec., Giardino Leblon e favela Apolonia, si ottennero le informazioni descritte in seguito, che confermano l’esistenza di difficoltá nella repressione:

In referenza ai 15 omicidi tentati, avvenuti nel 2007, solo una inchiesta fu conclusa e sta nella fase di processo giudiziale; per otto sono in corso le indagini nel Commissariato di Polizia; per uno, ancora non é stata instaurata nessuna indagine; infine 5 furono trasmesse alla Divisone di Delitti Contro la Vita. Con riferenza ai 18 omicidi tentati, avvenuti nel 2008, solo una indagine fu conclusa e sta in fase di processo giudiziale; per 11 sono in corso le indagini di Polizia e 6 furono trasmesse alla Divisone di Delitti Contro la Vita. Con riferenza ai 9 omicidi tentati, avvenuti nel 2009, 1 sta ancora nella fase delle indagini preliminari; per 5 sono in corso le indagini della Polizia. Uno fu trasmesso al Commissariato delle Donne e 2 furono trasmessi al Commissariato dei Delitti Contro la Vita. Per i 9 omicidi tentati, avvenuti nel 2010, le indagini di uno furono concluse e sta in fase di processo giudiziale; due stanno in corso le indagini della Polizia; uno non sta ancora nella fase di indagini preliminari; 5 furono trasmessi al Commissariato dei Delitti contro la Vita.

Pur non ricevendo informazioni dalla Divisione dei Delitti Contro la Vita, a rispetto delle indagini riferenti agli omicidi consumati avvenuti nel período, fu possibile verificare, attraverso l’archivio dei dati del GEPAR della 15ª Compagnia PM Spec., il registro di appena una condanna decorrente da omicidio avvenuto nel 2007, il cui autore, nonostante la condanna, si incontra in libertá. Come verificato, la repressione attraverso la reponsabilizzazione penale dell’autore per la pratica del delitto di omicidio, é praticamente nulla dal 2007. Questo fattore stimola la sensazione di impunitá in chi pratica il delitto, incoraggiandolo, di qualche forma, a praticare nuovi delitti. D’altra parte, per le persone che assistono ai delitti o ne vengono a conoscenza,

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quando verificano che l’autore continua libero e, certe volte, praticando nuovi delitti, aumenta la sensazione di paura, di insicurezza, oltre a rafforzare la sensazione di impunitá. Forse questa sensazione di impunitá riflette direttamente nella forma con la quale i delitti sono praticati, anche mancando la comprovazione scientifica, si nota nei dati presentati che i casi cominciarono a verificarsi negli orari di maggior movimento di persone, ossia 32 casi furono registrati tra le ore 11 e 21, rappresentando il 33,7 %, e, nella sua maggioranza, in via pubblica. 2.2.4 Presentazione dei dati sulla attuazione del GEPAR-15 nel Giardino Leblon/ favela Apolonia Tabella 6. Operazioni di Polizia – Giardino Leblon / Apolonia – dal 2007 al 2010

Operazioni di Polizia Anni Quartieri 2007 2008 2009 2010 Totale Apolonia 5 347 705 729 1.786 Giardino Leblon 31 318 585 973 1.907 Altri quartieri 618 4.856 8.032 8.007 21.513 Totale 654 5.521 9.322 9.709 25.206

Fonte: Archivio dati della PMMG. Rispetto alle operazioni di Polizia realizzate nella subárea della 15ª compagnia PM Spec. nel período considerato, conforme tabella 6, si verifica un aumento considerevole ogni anno. Nella favela Apolonia si realizzarono solamente 5 operazioni di polizia nell’anno 2007, passando a 729 nel 2010. Quando sommati i dati della favela Apolonia e del Giardino Leblon, il numero delle operazioni passó da 36 a 1702 nel 2010. Quando considerati i termini percentuali, le operazioni realizzate nella favela Apolonia e nel Giardino Leblon rappresentano 5,5 % del totale di operazioni nell’anno 2007. Nel 2010, questa percentuale aumenta al 17,5 %. Tabella 7. Sequestro di droghe – Giardino Leblon / Apolonia – dal 2007 al 2010

Sequestro di Droghe Anni Quartieri 2007 2008 2009 2010 Totale Apolonia 16 20 25 26 87 Giardino Leblon 26 29 61 63 179 Altri quartieri 286 323 390 492 1.491 Totale 328 372 476 581 1.757

Fonte: Archivio dati della PMMG. Con l’aumento delle operazioni di Polizia realizzate nella favela Apolonia e nel Giardino Leblon, nel período considerato, il numero di sequestri di droghe cominció a aumentare. Conforme i dati della tabella 7, nella favela Apolonia furono registrati, in totale, 87 sequestri di droghe. Nel Giardino Leblon il numero registrato fu superiore al doppio, ossia 179 casi. In ambedue i casi il distacco fu l’anno 2010 con i piú alti registri assoluti. In valori percentuali nella favela Apolonia sono registrati 4,9 % dei sequestri di droghe, in quanto nel Giardino Leblon la percentuale é di 10,1 del totale dei sequestri di droghe nella subárea della 15ª Compagnia PM Spec.

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Tabella 8. Sequestro di armi da fuoco – Giardino Leblon / Apolonia – dal 2007 al 2010

Sequestro di armi Anni Quartieri 2007 2008 2009 2010 Totale Apolonia 0 1 2 5 8 Giardino Leblon 4 5 5 4 18 Altri quartieri 36 33 51 38 132 Totale 40 39 58 47 184

Fonte: Archivio dati della PMMG. In relazione al sequestro di armi da fuoco, conforme tabella 8, si verifica che solamente nella favela Apolonia i registri aumentarono ogni anno. Il Giardino Leblon presenta dati stabili costanti, una volta 4, una volta 5 sequestri di armi da fuoco per anno, e, come negli altri quartieri, nel 2010 ci fu riduzione del numero di registri, in confronto con 2009. L’anno 2009 si distaccó con 58 sequestri di armi da fuoco nella subárea della 15ª Cia PM Spec. Il Giardino Leblon e la favela Apolonia, insieme, rappresentano 14,1 % del totale di armi da fuoco sequestrate nella subarea della 15ª companhia PM sp. Si conclude che i sequestri relativi al traffico e uso di droghe sono pú frequenti e in quantitá maggiore che il sequestro di armi da fuoco nei luoghi analizzati e che le operazioni della Polizia Militare furono píu efficaci nella lotta all’uso e al traffico di droghe nella favela Apolonia e nel Giardino Leblon che nella lotta all’uso di armi da fuoco in questi locali. 3. Contestualizzazione teorica L’omicidio é considerato il massimo grado di violenza espresso nelle relazioni tra gli esseri umani; la criminologia, procurando comprendere sempre meglio questo fenomeno e le sue cause, usó la collaborazione speciale della antropologia, della psicologia e della sociologia. Le direttrici antropologiche furono le pioniere, con distacco per gli studi di Lombroso che, pure se abbastanza criticato e con la invalidazione della maggior parte delle sue teorie, possiede il mérito indiscutibile di avere dato dignitá alla criminologia scientifica, facendola conoscere come scienza in tutto il mondo e stimolando una grande quantitá di studi sul comportamento dei criminali. Oggi l’attuale criminologia non consacra la teoria del criminale nato, anche se ammette la tendenza delittuosa, riconoscendo che l’uomo puó nascere con inclinazione alla violenza9. Altri due esponenti della antropologia criminale, pure citati nel breve relato di storia della criminologia di Gisele Leite (2011), sono Enrico Ferri (1856 - 1929) e Raffaele Garofalo (1852 - 1934) che attribuirono qualche importanza ai fattori sociologici e ambientali e anche al trinomio causa del delitto, composto da fattori antropologici o biologici (come ereditá e costituzione), fisici (come il clima), e sociali (riferiti alle condizioni). Nelle contribuzioni delle vertenti psicologiche, conforme Eduka (2009), si distaccano la teoria del rotulare “Labeling Approach” in americano, gli studi su assassinati a ripetizione o assassini seriali (serial killer) e gli altri che tracciano il profilo psicológico del criminale, strategia abbastanza sfruttata dalle agenzie di polizia degli Stati Uniti. 9 Breve relazione sulla storia della Criminologia, di Gisele Pereira Jorge Leite, disponibile in http://www.ambitojuridico.com.br/site/index.php?n_link=revista_artigos_leitura&artigo_id=6341

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I cammini della sociologia sono in numero maggiore, come il caso della teoria delle subculture devianti, citata da Eduka (2009), di Cloward Ohlin (1959) e di Sutherland (1947), che, complementando gli studi di Durkeim (1897) e di Merton ( 1938), conclusero che l’esistenza stratificata dei gruppi sociali, con valori e norme specifici interiorizzati mediante l’apprendimento, permetterebbe contestualizzare il comportamento in sistemi valorativi e normativi concorrenti (quello ufficiale e quello subculturale) e spiegare cosí il delitto come attitudine, conforme ai valori e alle norme sottoculturali e non propriamente come una attitudine contraria ai valori e alle norme sociali. Continuando nella stessa linea sociológica, si notano le teorie che in parte tendono a spiegare perché determinati fatti avvengono in determinate orgnizzazioni sociali, come nella teoria della “disorganizzazione sociale”, proposta da Shaw e Mckey (1942) e nella “teoria della efficacia collettiva”, proposta inizialmente da Robert Sampson e da Stephen Raundenbush (1997). La prima, citata da Nascimento (2004), e considerata come la teoria delle aree naturali della criminalitá, procura dimostrare la tendenza che ambienti disorganizzati, caratterizzati da alte tasse di rotativitá residenziale, eterogeneitá popolazionale e étnica e scarsa coesione sociale, devono essere altamente criminogene in relazione a ambienti dotati di organizzazione mínima. Thomas e Znaniecki, sociologi polacchi, in Eduka (2009), seguirono questa línea, studiando i fenomeni sociali e culturali relativi alla migrazione di contadini polacchi negli Stati Uniti. Per gli autori, la teoria della disorganizzazione sociale considera l’impatto di una nuova realtá sócio culturale (legata alla immigrazione) quale responsabile della disorientazione e disomogeinizzazione culturale. Il rapporto non armonioso tra le differenti culture produce inquietazioni e tensioni e possono quindi essere responsabili dei fenomeni criminali, soprattutto quando una delle due culture é associata a minore forza economica. La seconda, conforme Silva (2004), esamina l’ipotesi che in determinate comunitá marcate dalla concentrazione di svantaggi naturali, come nel caso di favelas, il fallimento delle istituzioni formali e informali di socializzazione e controllo, come famiglia, scuola, chiesa e asssociazioni di quartiere, sarebbe la principale responsabile della disarticolazione dell’intero tessuto sociale di quelle comunitá e per consequenza, della completa incapacitá che queste popolazioni dimostrano in mobilizzarsi, per impedire o per controllare il sorgere della violenza e della criminalitá. Alcuni autori brasiliani basarono i loro studi sull’omicidio nell’area sociológica. Tra i vari autori ricercati, si citano Cano e Santos (2011) che procurarono relazionare la violenza a alcune variabili quali la povertá e la disuguaglianza, presentando alcune conclusioni rilevanti:

(...) La popolazione povera, soprattutto quella che vive in societá ingiuste, avrebbe maggiori possibilitá di iniziare comportamenti criminali violenti (queste variabili furono le piú confiabili in relazione agli autori e non alle vittime)”. Tra i paesi, le tasse di omicidio sembrano avere un impatto moderato (paesi piú poveri e piú disuguali tendono a presentare tasse di omicidi piú alte dei paesi piú ricchi e piú egualitari). Nel confronto con gli Stati, in Brasile la variabile “urbanizzazione” fu quella che presentó forte legame con la tassa di omicidi, perché gli Stati “urbani” presentano

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tasse molto piú alte degli Stati “rurali”. Tra i Comuni specificamente comparati, tra le cittá dello Stato carioca, di nuovo la urbanizzazione é il fattore piú poderoso, ossia i Comuni con alta proporzione di popolazione urbana mostrano tasse molto piú alte di omicidi. A livello intracomunale, la variabile “reddito” presenta maggior influenza, ossia il numero di omicidi era piú alto nei quartieri piú poveri e piú moderato nelle aree ricche delle cittá. Infine si conclude che l’omicidio é un fenomeno complesso e é determinato da vari fattori; nel momento attuale della disciplina, il legame tra violenza letale e povertá non puó essere negato.

Nella stessa línea di ricerca si collocano gli studi di Zaluar (1985) distaccando l’impatto della concentrazione di povertá in una stessa área urbana densamente popolata, specialmente le regioni metropolitane del Paese, che carenti di infrastruttura sociale e di attenzione del governo, diventano ambiente propizio per l’attuazione e la crescita delle attivitá legate al traffico di droghe e consequentemente alla scalata della violenza. Questa autrice nel 1992 ritratta, con molta chiarezza e proprietá, l’influenza esercitata dal traffico di droghe che disestruttura le famiglie, propiziando violenza. Contrapponendo la relazione povertá e criminalitá, Beato et alii (2001a)10 presentarono un articolo analizzando gli omicidi registrati a Belo Horizonte, concludendo che non sono le condizioni sócio-econômiche in se stesse le responsabili dei conglomerati di omicidi, ma il fatto che le regioni identificate sono assolate dal traffico e dalla violenza associata al commercio delle droghe. Rafforzando l’influenza che le droghe esercitano sulla criminalitá, in speciale sugli omicidi, Sapori et alii (2010), nello studio degli impatti del crack nella sanitá pubblica e nella sicurezza pubblica, conclusero che le droghe esercitano influenza diretta nel delitto di omicidio. Si distaccano alcune delle principali conclusioni dello studio:

“1. La relazione crack e violenza. L’arrivo del crack a Belo Horizonte. Il traffico di droghe in Belo Horizonte si caratterizzó fino alla metá degli anni Novanta per la prevalenza della commerializzazione di due droghe illicite, che sono la cannabis e la cocaína. Il mercato delle droghe illicite comincia a alterarsi in Belo Horizonte con l’arrivo di un nuovo prodotto, che é il crack. A partire dal 1995 nella Pedreira Prado Lopes, favela tradizionale della cittá, la nuova droga é offerta al consumatore della capitale...” “L’epidemia di omicidi in Belo Horizonte. L’entrata del crack in Belo Horizonte é seguita da una epidemia di omicidi che attinse la cittá a partire dal 1997. I risultati ottenuti dalla ricerca mostrano che c’é una forte evidenza che l’aumento dei verbali di omicidio in Belo Horizonte a partire dal 1997 possa essere spiegato, in grande misura, per la intensificazione dei conflitti relazionati con il traffico di droghe.” Quando si analizzó la distribuzione di tali motivazioni in ognuno dei periodi giá specificati, ricavammo evidenze importanti. É evidenziato che i conflitti relativi al traffico di droghe diventarono il principale motivo di occorrenza di omicidi in Belo Horizonte a partire dal 1997”. Nel período dal 1997 al 2004, le possibilitá di occorrenza di omicidi dovuti a conflitti relativi alle droghe illicite sono 2,31 volte superiori quando confrontati al período dal 1993 al 1996”.

10 Articolo Conglomerati di omicidi e traffico di droghe a Belo Horizonte, Minas Gerais, Brasile, dal 1995 al 1999. Quad. di Sanitá Pubblica (Saúde pública in brasiliano), Rio de Janeiro, 17(5):1163-1171, sett-ott. 2001.

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Si puó affermare che le ipotesi di questo studio si confermano, ossia, nel período di disseminazione del crack in Belo Horizonte, che va dal 1997 al 2004, e nel período immediatamente successivo, che va dal 2005 al 2006, la probabilitá di omicidi dovuti alle droghe illicite aumenta considerabilmente. Nessuna delle altre motivazioni ebbe tale impatto negli omicidi a partire dal 1997. (n. n.)

In sintesi le caratteristiche osservate nel Giardino Leblon e nella favela Apolonia si inquadrano perfettamente negli aspetti tracciati dalle teorie della disorganizzazione sociale e della efficacia collettiva. Ambedue sono localizzati nella periferia della cittá di Belo Horizonte, sono ambienti disorganizzati, con scarsa e precaria infrastruttura e offerta di acqua trattata e di raccolta di acque nere. La popolazione é miscigenata e oriunda di vari luoghi, non possiede coesione, e neppure é organizzata di forma comunitária. Queste favelas soffrono pure la forte influenza del traffico di droghe e, attestando la conclusione delle teorie, in questi locali sono registrate alte tasse criminali, specialmente di omicidio. 4. Conclusioni L’omicidio sempre fu presente nella storia dell’umanitá. Vari sono gli studi di criminologia che procurano intendere meglio questo fenômeno, considerato il piú grave e l’estremo atto di violenza nella relazione tra esseri umani e che fa vittime in tutti i segmenti della popolazione. Attualmente le droghe esercitano una forte influenza e stanno direttamente associate allo aumento del numero di questi delitti. É innegabile che l’omicidio é un fenômeno complesso e determinato da vari fattori che variano da una societá all’altra. Alcune teorie presentate indicano fattori come la disuguaglianza e la disorganizzazione sociale, altri focano la relazione povertá e criminalitá e altri studi attestano l’influenza che le droghe hanno sulla criminalitá. In Brasile, dalla década di 1990 ci fu un aumento vertiginoso di omicidi e, coincidentemente in questo periodo si registrarono l’entrata e la disseminazione del crack nel Paese. Nella mappa della violenza 2010, divulgata da Weiselfisz (2010), la tassa di omicidi registrata nel Paese fu di 19,3. La regione sudeste fu quella che presentó il maggior indice, di 36,4 %. Di forma identica come é osservata in tutte le grandi capitali del paese, la cittá di Belo Horizonte visse l’aumento di omicidi nel período dal 1997 al 2003, quando si inizió a ridurre gradualmente, anno dopo anno, in consequenza della política del governo focata nella prevenzione e nel controllo degli omicidi. Frutto della política adottata dal Governo dello Stato fu il programma “Continua vivo!”. Integrando questo programma, la Polizia Militare di Minas Gerais lanció il Gruppo Specializzato di Servizio di Pattuglia nelle Aree di Rischio - GEPAR. Questo programma idealizzato nel 2003 si espanse in alcune regioni della cittá di Belo Horizonte e in alcune cittá della regione metropolitana, e in 2008 fu installato nel quartiere Giardino Leblon e favela Apolonia. I dati della violenza e della criminalitá verificati nel Giardino Leblon e nella favela Apolonia indicano riduzione considerevole di omicidi, súbito dopo l’installazione del GEPAR. Si

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distacca che il numero di omicidi consumati passó da 21 casi in 2008 a soli 7 casi nel 2009 e nel 2010. In relazione al totale degli omicidi, considerando quelli tentati e consumati, si verifica che dalla installazione del GEPAR si registrarono 24 casi nel 2007 e 39 casi nel 2008; dopo l’installazione, i numeri si ridussero a appena 16 casi nel 2009 e nel 2010. Questi dati, in sé soli, non sono sufficienti ad attestare l’efficienza della attuazione del GEPAR, né la sua capacitá di interferire direttamente nella riduzione dei casi. Dati che devono essere considerati rilevanti nella costituzione del GEPAR, nel Giardino Lebolon e nella favela Apolonia, si riferiscono all’aumento delle operazioni di polizia, del numero di sequestri di droghe e o di traffico, del numero di sequestri di armi da fuoco e infine gli arresti dei responsabili delle gang attuanti nel traffico di droghe, avvenuti nel dicembre 2008 durante una operazione di polizia realizzata in collaborazione con il Commissariato di Sostanze Stupefacenti. Con la ritirata di questi individui dalla favela, si passó per un período di tranquillitá e di assenza di omicidi. Parte degli individui arrestati in questa occasione furono liberati in aprile 2009. Quando si analizzano gli aspetti della repressione attraverso la reponsabilizzazione criminale degli autori degli omicidi, si verifica che molto poco o quasi nulla fu fatto in questo área, perché, nel período studiato, dei 51 casi di omicidio tentati registrati, nessun autore fu giudicato, né condannato; solamente di 3 furono concluse le indagine di polizia e il caso trasmesso alla giustizia; 2 casi rimasero senza indagini e i restanti casi continuano in fase di indagine. Questa situazione, pure mancando di comprovazione scientifica, oltre ad aumentare la sensazione di impunitá, collabora per incentivare e incoraggiare gli autori a praticare nuovi delitti e ancora, essendo gli autori in libertá, solamente per questo, rappresentano una minaccia ai testimoni e alle vittime sopravviventi, aumentando ancor piú il clima di insicurezza in quesi luoghi. Lo Stato Federale di Minas Gerais molto avanzó nelle azioni pubbliche di difesa sociale riferite alla prevenzione e al controllo degli omicidi. Forse maggiore enfasi deve essere data adesso al processso di indagine dei delitti e alla consequente responsabilizzazione dei loro autori, come una’azione supplementare da sviluppare nel processo. Pure se le azioni sono ben strutturate e elaborate, mancano di maggiore interazione degli organi partecipanti. Con queste due misure, agilitá nelle investigazioni, punizione degli autori, maggiore interazione tra gli organi, lo Stato tenderá e a essere piú efficiente e piú efficace nella lotta al delitto di omicidio. Infine si puó concludere che la strategia del Servizio di Pattuglia della Polizia realizzata dal GEPAR della 15ª compagnia PM Spec. nel Giardino Leblon e nella favela Apolonia nel periodo dal 2007 al 2010, fu efficiente nella realizzazione delle operazioni di polizia: raddoppiarono dopo la sua installazione; nel sequestro di droghe decorrenti dall’uso o dal traffico; nel seqüestro di armi da fuoco e nella identificazione, disegno della mappa e monitoramento di gang esistenti nei due conglomerati attraverso la creazione di un banco di dati considerabile a loro rispetto; che, in relazione agli omicidi, affinché l’attuazione del GEPAR e del programma “Rimani Vivo!” siano potenzializzate, dovranno essere aumentate le azioni di repressione qualificata, attraverso la responsabilizzazione penale degli autori.

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INDICE 1. Introduzione 2 2. Contestualizzando gli omicidi 3 2.1 Dati storici degli omicidi in Brasile e in Minas Gerais. 3 2.2 Dati degli omicidi nel Giardino Leblon / Apolonia 5 2.2.1 Contestualizzando il locale: Jardim Leblon / favela Apolonia 5 2.2.2 Il programma di interventi “Rimani Vivo!” e l’istit uzione del GEPAR 7 2.2.3 Presentazione dei dati degli omicidi nel Giardino Leblon / favela Apolonia 8 2.2.4 Presentazione dei dati sulla attuazione del GEPAR-15 nel Giardino

Leblon/ favela Apolonia 15

3. Contestualizzazione teorica 16 4. Conclusioni 19

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Fotografie delle favelas Giardino Leblon e Apolonia

1.Vista panorama Giardino Leblon

2. Ruscello Varzea da Palma

3. Vista panorama favela Apolonia