2
I MPARARE A RICONOSCERE le piante e le loro proprietà www.croceviacalabria.org 5 Fiori e piante amiche dell'uomo Piante commestibili Fiori e piante amiche dell'uomo Urtica dioica: dell'ortica si utilizza la parte aerea e non fiorite, raccolta con i guanti, da aprile a settembre mentre le radici vanno raccolte da novembre a febbraio. Le foglie dell’ortica possono essere utilizzate contro i reumatismi (alcolitico) e infiammazioni delle vie urinarie, previene la formazione di calcoli renali e anche depurativa e astringente nei casi di emorragia. Esternamente il decotto di ortica è utilizzato per applicazioni sul cuoio capelluto, come antiseborroici, antiforfora e contro la caduta dei capelli. In cucina l’ortica ha un impiego assai vasto. Se ne utilizzano le foglie tenere in minestre, per farci le torte salate, in paste ripiene, in frittate e per risotti. Giugno è il mese ideale per raccogliere fiori ed erbe amiche dell'uomo, poiché curative o commestibili. Le piante sono legate al loro ambiente di crescita e, a seconda della specie, crescono in tutti i tipi di terreno: suoli basici, terreni acidi, abbarbicate alla roccia, nelle fessure di vecchi muri, in luoghi umidi ecc. Per la raccolta vanno evitate zone inquinate: come i bordi delle strade, discariche abusive e campi trattati con diserbanti o concimi chimici. La raccolta è consigliata in luna piena o durante la luna calante, quando la linfa è meno concentrata per cui i principi attivi sono più efficaci. La determinazione certa di una pianta non è sempre facile. In caso di incertezze, il consiglio è quello di fidarsi di persone esperte o di strutture di settore che abbiano conoscenze ed esperienze maturate sul campo. È bene ricordare sempre che bisogna rispettare la natura che ci mette a disposizione la ricchezza delle sue erbe: una volta identificata la pianta che ci interessa bisogna sempre lasciare più esemplari nello stesso posto e comunque non raccogliere le loro radici (quando non sono queste che ci interessano), così da permettere la loro riproduzione naturale.

Materiale didattico hortus 5

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Imparare a riconoscere le piante e le loro proprietà

Citation preview

Page 1: Materiale didattico hortus 5

Imparare a rIconoscerele piante e le loro proprietà

www.croceviacalabria.org

5

Fiori e piante amiche dell'uomo

Piante commestibili

Fiori e piante amiche dell'uomo

Urtica dioica: dell'ortica si utilizza la parte aerea e non fiorite, raccolta con i guanti, da aprile a settembre mentre le radici vanno raccolte da novembre a febbraio. Le foglie dell’ortica possono essere utilizzate contro i reumatismi (alcolitico) e infiammazioni delle vie urinarie, previene la formazione di calcoli renali e anche depurativa e astringente nei casi di emorragia. Esternamente il decotto di ortica è utilizzato per applicazioni sul cuoio capelluto, come antiseborroici, antiforfora e contro la caduta dei capelli.

In cucina l’ortica ha un impiego assai vasto. Se ne utilizzano le foglie tenere in minestre, per farci le torte salate, in paste ripiene, in frittate e per risotti.

Giugno è il mese ideale per raccogliere fiori ed erbe amiche dell'uomo, poiché curative o commestibili. Le piante sono legate al loro ambiente di crescita e, a seconda della specie, crescono in tutti i tipi di terreno: suoli basici, terreni acidi, abbarbicate alla roccia, nelle fessure di vecchi muri, in luoghi umidi ecc.

Per la raccolta vanno evitate zone inquinate: come i bordi delle strade, discariche abusive e campi trattati con diserbanti o concimi chimici. La raccolta è consigliata in luna piena o durante la luna calante, quando la linfa è meno concentrata per cui i principi attivi sono più efficaci. La determinazione certa di una pianta non è sempre facile. In caso di incertezze, il consiglio è quello di fidarsi di persone esperte o di strutture di settore che abbiano conoscenze ed esperienze maturate sul campo.

È bene ricordare sempre che bisogna rispettare la natura che ci mette a disposizione la ricchezza delle sue erbe: una volta identificata la pianta che ci interessa bisogna sempre lasciare più esemplari nello stesso posto e comunque non raccogliere le loro radici (quando non sono queste che ci interessano), così da permettere la loro riproduzione naturale.

 

Page 2: Materiale didattico hortus 5

Fin da tempi remoti, quando la specie umana viveva di sola caccia e raccolta, l'uomo ha imparato ad utilizzare e a riconoscere la biodiversità delle erbe naturali e a riconoscere i loro principi. Solo grazie all'esperienza l'uomo imparò a distinguere le erbe tossiche da quelle che gli procuravano benessere, ed il loro utilizzo è sempre stato tramandato dalla tradizione orale. Oggi, sono sempre più numerose le persone che vogliono riscoprire questo arcaico sapere e che scelgono di curare il proprio corpo e la propria salute con metodi e medicine naturali.

Il mondo di Hortus in Fabula vuole stimolare la curiosità verso l'utilizzo della biodiversità delle erbe, condividendo semplici metodi per poter giovare delle più comuni tra le piante amiche dell'uomo.

Gli oleoliti sono preparati molto semplici per l'utilizzo di erbe curative. Si preparano avviene macerando nell’olio erbe e/o fiori che rilasciano così le loro proprietà. Per un buon risultato è molto importante la scelta dell’olio; si consiglia l'olio di oliva, di riso o di mandorle dolci.

Viene impiegato efficacemente per nutrire e idratare la cute secca, screpolata, delicata e facilmente arrossabile; infine neutralizza le sostanze tossiche e velenose inoculate dalle punture d'insetti. La calendula è una pianta molto femminile, poiché eccelsa nei problemi di infezioni ginecologiche e nelle irregolarità del ciclo.

Preparazione: è pressoché la stessa di quello d’iperico; i suoi fiori però contengono più acqua dell’iperico, prima di poter essere immersa nell’olio deve stare un paio di giorni al sole ad asciugare, altrimenti potrebbe far irrancidire l’olio.

Tintura madre (da erbe fresche) o tinture officinali (da erbe secche) sono dei macerati idroalcoolici di piante officinali specifiche, che vengono raccolte nel periodo di massima espressione medicamentosa.

Le TM (che è possibile trovare in erboristeria) sono delle soluzioni che, con un po' di accortezze, possiamo preparare in maniera “casalinga”; bisogna sempre tener presente però i principi di ogni singola pianta che andremo ad utilizzare, le sue controindicazioni e le interazioni con i farmaci e i possibili effetti collaterali, poiché, non dimentichiamolo mai, anche se naturali, le TM sono dei veri e propri farmaci.

Preparazione: si utilizza alcool a 95° (quello alimentare per i liquori), ma anche vodka, grappa o altro liquore secco. Se si sceglie di utilizzare l’alcool alimentare, si deve abbattere la sua gradazione (da 95°a 65°) aggiungendo una quantità specifica di acqua. Per preparare una tintura madre a 65° dovremo aggiungere ad una quantità di alcool pari a 100 ml, una quantità di acqua distillata (o meglio se di fonte) pari a 41 ml. Stabiliremo dunque le due quantità separatamente e le misceleremo una volta fatti i calcoli dovuti, versando SEMPRE l’alcool nell’acqua e MAI il contrario, altrimenti la soluzione diventerà torbida senza possibili correzioni.

Quando scegliamo una pianta per preparare una TM, oltre a doverla raccogliere nel suo tempo balsamico, dobbiamo considerare la quantità di acqua e di resina che grosso modo sono contenute in essa per così stabilire il grado alcolico finale della TM da ottenere. Molte piante vengono macerate a 65°, ma molte altre, essendo più delicate, hanno bisogno di un grado di macerazione più basso, poiché si rischierebbe di bruciarne le proprietà. In generale, il rapporto tra pianta e alcool dovrà essere 1:10 se secca, 2:10 se fresca. È indicato utilizzare contenitori di vetro, scuri ed ermetici. La soluzione preparata dovrà stare al buio dai 21 ai 45 giorni, scuotendola ogni giorno, dopodiché si procederà al filtraggio e all’imbottigliamento.

 

 

Hypericum perforatum (o erba di San Giovanni)

L'oleolito di iperico è una preparazione per uso esterno utile per la cura di escoriazioni, scottature solari, ustioni, piaghe e varicose poiché è un ottimo cicatrizzante; è utile per alleviare i gonfiori, indicato quindi per contusioni, distorsioni, gotta e reumatismi; stimola la rigenerazione cellulare ed è dunque utilizzato nella cura delle macchie della pelle, secchezza e invecchiamento della pelle, psoriasi, smagliature, cicatrici, segni provocati dall'acne, gengiviti, emorroidi; è un eccellente antirughe da applicare come crema notturna.

Preparazione: riempire un barattolo di vetro di 100 gr di cime fiorite e leggermente pressate, coprire con 250 gr d’olio extra vergine di oliva, tappare e lasciarlo per 45 giorni esposto al sole, scuoterlo tutti i giorni in modo che il sole possa riscaldare i diversi lati del vaso. Una volta passato il tempo necessario, filtrare l'olio d’iperico di colore rosso rubino usando un panno di cotone pulito o una garza e conservare in una bottiglia chiusa e al riparo dalla luce del sole.

Controindicazioni: l'oleolito di iperico è fotosensibile per cui durante il periodo di assunzione è bene evitare l'esposizione al sole e/o a lampade abbronzanti.

Calendula Officinalis La calendula (dal latino Calendae, parola con la quale i Romani indicavano il primo giorno del mese, in quanto la pianta fiorisce una volta al mese durante tutta l'estate) è una pianta ricca di oli essenziali utili all'azione eudermica, perché in grado di migliorare lo stato della pelle; L’oleolito di calendula svolge un'azione emolliente, lenitiva, calmante, antinfiammatoria e cicatrizzante sulla pelle sensibile o irritata.

Lavandula è uno stimolante della circolazione periferica, antinevralgico, cicatrizzante, purificante della pelle e sedativo. Non presenta controindicazioni né interazioni specifiche con farmaci. Si utilizzano dalle 30 alle 40 gocce al giorno per 2-3 volte al giorno, lontano dai pasti.

Passiflora è sedativa negli stadi ansiosi, favorisce il sonno, allevia disturbi psichici da menopausa. Non presenta controindicazioni ma interagisce con gli psicofarmaci e ne aumenta gli effetti. Le dosi consigliate pertanto sono di 30/50 gocce prima di coricarsi.