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QUANDO LE CONVENZIONI UMANE VENGONO PRESE SUL SERIO I CALENDARI E LA FINE DEL MONDO Fabrizo Mazzucconi Società Astronomica Italiana

Mazzucconi - I calendari e la fine del mondo - SAIt.it · affermazione nei Vangeli non c’è. L’Apocalisse ... preoccuparsi e quindi la fine del mondo poteva essere vista più

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QUANDO LE CONVENZIONI UMANE

VENGONO PRESE SUL SERIO I CALENDARI E LA FINE DEL MONDO

Fabrizo Mazzucconi

Società Astronomica Italiana

I CALENDARI

Quando si vuole misurare il tempo, il primo passo è di stabilire un sistema

di misura del tempo, quindi un calendario, che probabilmente prima sarà

lunare in quanto dei fenomeni ciclici che possiamo osservare le fasi della

Luna sono le più immediate e facilmente individuabili (da qui poi la

suddivisione in settimane e mesi)

Calendario solare

Poi, quando si deve ottempe-

rare alle esigenze dell’agricol-

tura, il calendario dovrà ne-

cessariamente adeguarsi al

Sole (da qui l’anno),

magari cercando di legare i

due tipi (compito estrema-

mente difficile vista la in-

commensurabilità delle due

durate):

12 lunazioni 354 giorni

1 anno solare 365,24 giorni

La datazione

Le difficoltà arrivano quando si

vuole misurare o collocare eventi più

lunghi dell’anno oppure lontani nel

tempo.

La soluzione trovata da molte

popolazioni è quella di conteggiare il

numero degli anni a partire da un

certo evento, più o meno reale.

I Greci presero come riferimento di

partenza l’anno della prima

Olimpiade (22 giugno 776 a.C.)

Roma - Ab urbe condita

A partire dalla fine del periodo

repubblicano, attorno al 100

a.C. , in Roma si prese come

riferimento la ipotetica fonda-

zione della città (ab Urbe

condita) stabilita da M. T.

Varrone coincidente con il 21

aprile 753 a.C. (!?)

Il calendario ebraico

Il calendario ebraico, un

calendario luni-solare, conta

gli anni a partire dalla

presunta data della creazione,

che in base alle indicazioni

della Bibbia è stata calcolata

dalla tradizione rabbinica al

3760 a.C. Precisamente l'anno

1 inizia il 6 ottobre 3761 a.C.

Il calendario arabo

Anche il calendario

arabo, pur essendo

strettamente lunare, è

ancorato alla data di un

evento importante, il

trasferimento (Egira) nel

622 d.C. di Maometto a

Medina e la costituzione

del primo nucleo di uno

stato islamico.

Calendario cristiano

A tempi di Dionigi il Piccolo (inizio

del VI secolo d.C.) si usava ancora

la numerazione ab Urbe Condita,

oppure l’era di Diocleziano (284

d.C.).

Dionigi pensò che la data di riferi-

mento più significativa dovesse

essere l’anno dell’incarnazione di

Cristo (quindi non la nascita, ma

dato che per tradizione Gesù nasce

il 25 dicembre, l’annunciazione

viene collocata il 25 marzo, quindi

l’anno rimane lo stesso).

Il calcolo

Basandosi sui Vangeli e i documenti

storici in suo possesso calcolò che il

probabile anno di incarnazione di Cri-

sto dovesse essere il 753 auc e quindi

questo anno diveniva l’anno 1 d.C.

(non esiste l’anno zero, in quanto lo

zero in occidente si diffuse all’inizio

del secondo millennio).

Tale sistema di numerazione si diffuse rapidamente in Italia e poi in

Europa, tanto che lo si ritrova nei documenti ufficiali francesi ed

inglesi già un secolo dopo.

Mille e non più mille

Questo sistema di numerazione,

arbitrario e sbagliato (in quanto

sappiamo che Gesù molto proba-

bilmente non è nato nell’anno 1,

ma da 4 a 7 anni prima) secondo la

tradizione, avrebbe generato una

grande paura attorno all’anno

mille:

«mille e non più mille» avrebbe

detto Gesù, ma in effetti questa

affermazione nei Vangeli non c’è.

L’Apocalisse

L’unico richiamo che possiamo avere è nell’Apocal-

isse dove si dice che Satana, con la nascita di

Cristo, è stato incatenato e fra mille anni

(interpretato come indicazione di un tempo

indefinito) cercherà nuovamente di liberarsi.

In effetti sembra che le popolazioni attorno

all’anno mille avessero tante cose di cui

preoccuparsi e quindi la fine del mondo poteva

essere vista più come una liberazione, che con

terrore

L’origine della leggenda

Allora da dove nasce la leggenda

della paura dell’anno mille?

La prima indicazione che l’anno

mille fosse stato particolarmente

disastroso, si trova nella Crono-

graphia di Sigilberto di Gembloux

(1125-1204) il quale dice che

nell’anno 1000 si era avuto uno

spaventoso terremoto ed era

apparsa una cometa sfolgorante.

La voce si allargaQueste cose furono riprese negli annali

di Hirsau (1511) che riportano del

terremoto e della cometa, aggiungendo

che «molti a vederla credettero fosse

l’annunzio dell’Ultimo giorno»

Queste notizie furono ancora esaltate

dal movimento romantico e in partico-

lare dallo storico Michelet, che nella

sua «Storia della Francia» (1833)

afferma che «nel medioevo era

universale la credenza che il mondo

dovesse finire nell’anno Mille»

Ma non sempre si numerano gli anni

Ma ci sono anche molti esempi di

popolazioni che non sentirono mai il

bisogno di numerare gli anni, almeno su

grande scala.

L’esempio più illustre sono gli antichi

egizi, che non avevano un sistema di

numerazione degli anni, se non su

piccola scala.

Si limitavano a contare gli anni di

regno dei vari faraoni.

Seti I (1327 – 1279 a.C.)

Gli anni cinesi

Invece un metodo intermedio è quello adottato dai cinesi:

Nel calendario cinese gli anni sono contati seguendo un ciclo di

60 anni che si chiama Ganzhi.

Ad ogni anno viene assegnato un nome composto da due parti:

una radice celeste e un ramo terrestre.

Le parole che costituiscono la prima parte del nome sono dieci

jia (abete), yi (bambù), bing (fiamma di legna), ding (fiamma di

lucerna), wu (collina), ji (pianura), geng (armi), xin (paiolo), ren

(onde), gui (ruscelli).

IL NOME DEGLI ANNI

:Le parole che costituiscono la seconda parte, quella terrestre,

sono le seguenti dodici:

zi (topo), chou (bue), yin (tigre), mao (coniglio), chen (drago), si

(serpente), wu (cavallo), wei (pecora), shen (scimmia), you (gallo),

xu (cane), hai (maiale).

I nomi degli anni vengono creati partendo dal primo nome

celeste e dal primo terrestre, e utilizzando successivamente i

secondi, i terzi, ecc. delle due liste; quando si arriva all'ultimo di

una delle due liste, si ricomincia dal primo di quella lista.

La successione degli anni

Jia-zi Jia-xu Jia-shen

Yi-cheu Yi-hai Yi-yeu

Bing-yin Bing-zi Bing-xu

Ding-mao Ding-cheu Ding-hai

Wu-chen Wu-yin Wu-zi

Ji-si Ji-mao Ji-chou

Geng-wu Geng-chen Geng-yin

Xin-wei Xin-si Xin-mao

Ren-shen Ren-wu Ren-chen

Gui-yeu Gui-wei ………..

Parallelismo

In questo modo è possibile costruire 60 combinazioni, ossia 60

nomi di anni, che sono quelli che compongono un ciclo completo.

Si usa contare questi cicli sessantennali a partire dal 2637 a.C.,

quando, secondo la tradizione, il calendario cinese fu creato (si

pensa in effetti che abbia poco più di 2000 anni).

Ho citato questo esempio perché è molto simile a quello che

succede con i calendari mesoamericani

I CALENDARI

MESOAMERICANI

L’origine delle conoscenze Maya

Molto spesso si usa indicare il calendario in uso nella Meso-america come il calendario Maya, ma quasi sicuramente è di origine antecedente alla cultura Maya

A riprova di questo sta il fatto che le conoscenze Maya furono condivise da quasi tutti i popoli che si succedettero in Mesoame-rica, fino ai più lontani discen-denti Atzechi. Calendario atzeco

La cronologia mesoamericanaLa cronologia delle civiltà me-

soamericane è influenzata dal

fatto che la civiltà Maya è sta-

ta, per oltre un secolo, l’unica

civiltà precolombiana dell’A-

merica Centrale conosciuta e

quindi i Maya sono stati tra-

sformati nei Greci del Nuovo

Mondo.

In effetti molto della civiltà

Maya trae le sue origini da

civiltà preesistenti nell’area.

Prima cronologia mesoamericana

Il Caracol di Chichen Itza una delle maggiori

città Maya, Le prime costruzioni risalgono al

500 d.C. , le ultime al XI secolo, ma sono di

chiara matrice Tolteca

Cronologia Maya

Periodo Preclassico - dal 1,000

a.C. al 317 d.C. (l’anno più

antico conosciuto del calendario

Maya)

Periodo classico - dal 317 d.C.

al 987 d.C. – A cui segue

l’abbandono di tutte le città

Periodo Postclassico (dopo il

987 d:C.)

Olmechi

Il fatto che tutte le civiltà meso-

americane che si sono sviluppate nel

tempo abbiano caratteristiche molto

simili, indica una probabile origine

comune : gli Olmechi

Una popolazione, rimasta a lungo

ignorata, che sviluppò una notevole

civiltà nel Messico meridionale

(1.200 a.C. – 400 a.C.), da cui le

civiltà che seguirono presero molto

Le radici comuni

Agli olmechi probabilmente si

devono i calcoli matematici e il

sistema di annotazione poi

ereditati da tutti i popoli

mesoamericani.

Olmeco è il calendario, poi

passato alle civiltà successive.

Il nome deriva dagli Atzechi:

olman = terra del caucciùIl grande mosaico ritrovato a La Venta

(900 a.C.), una delle principali città

olmeche

La civiltà Maya

Dal punto di vista astronomico

la civiltà Maya è molto soprav-

valutata, probabilmente da stu-

diosi, valenti nella loro discipli-

na, ma poco ferrati in Astrono-

mia.

Nel codice di Dresda è registra-

ta una serie di osservazioni del-

le fasi lunari di 32 anni

Approssimazione

Il loro calendario civile era di

365 giorni, quindi vagava nelle

stagioni, come il calendario

egizio, fatto però 2.773 a.C.

Il loro anno sacro di 260 giorni

viene indicato come

corrispondente al ciclo di

Venere (anno siderale 224,7

giorni, anno sinottico 583,92

giorno

La previsione delle eclissi

Non esistono prove che

abbiano rilevato la precessione

degli equinozi

Riuscivano a prevedere le

eclissi come i Sumeri tremila

anni prima

I numeri Maya

I maya usavano una

numerazione vigesima-

le (base 20, invece di

10) e posizionale, nor-

malmente i numeri e-

rano scritti vertical-

mente , solo negli

edifici venivano scritti

orizzontalmente

La conta dei giorni

• ma nella numerazione dei giorni si usava una numerazione

modificata

• 1 kin = 1 giorno

• 1 uinal = 20 kins = 20 giorni

• 1 tun = 18 uinals = 360 giorni

• 1 katun = 20 tuns = 7.200 giorni

• 1 baktun = 20 katuns = 144.000 giorni

I calendari Maya

Presso i Maya erano in uso contemporaneamente tre calendari,

con funzioni e strutture diverse:

• Calendario rotondo o sacro (tzolkin)

• durata 13 mesi di 20 giorni = 260 giorni

• Calendario Civile (haab):

• durata 18 mesi x 20 = 360 giorni + 5 giorni (infausti e senza nome)

• Conto lungo

Calendario rotondo o sacro (tzolkin)

era composto da 13 mesi di venti

giorni (per un totale di 260 giorni),

i cui nomi risultavano da un com-

plicato gioco di abbinamenti fra due

serie,

• una numerica da 1 a 13

• l'altra di nomi di 20 divinità.

Imix – primo giorno di ogni mese del

calendario sacro Maya

Il nome dei giorni

1 Imix 11 Chuen 8 Imix 5 Chuen

2 Ik 12 Eb 9 Ik 6 Eb

3 Akbal 13 Ben 10 Akbal 7 Ben

4 Kan 1 Ix 11 Kan 8 Ix

5 Chiccan 2 Men 12 Chiccan 9 Men

6 Cimi 3 Cib 13 Cimi 10 Cib

7 Manik 4 Caban 1 Manik 11 Caban

8 Lamat 5 Edznab 2 Lamat 12 Edznab

9 Muluk 6 Cauac 3 Muluk 13 Cauac

10 Oc 7 Ahau 4 Oc .. ………

Calendario civile (Haab)

• Era formato da 18 mesi di 20 giorni l’uno

(360 + 5 giorni infausti senza nome)

• I mesi avevano il nome di un dio:

Pop, Uo, Zip, Zodx, Zec, Xul, Yaxkin, Mol,

Chen, Yax, Zac, Ceh, Mac, Kankin, Muan,

Pax, Kayab e Cumbu

Simbolo del mese Zodxmentre i giorni erano numerati da 0 a 19.

Per indicare il giorno si usavano contemporaneamente i due calendari, il

sacro e il civile.

Giro del calendario

• Non venivano fatte correzioni, così l’anno risultava vago

• gli anni nei due calendari, il sacro e il civile, venivano indicati

con il nome con cui era terminato nell’altro calendario.

• Per ritrovare un anno con lo stesso nome occorreva che passassero

(260 x 365)/5 = 18.980 giorni, pari a 52 anni civili (corrispon-

dente al nostro secolo e veniva chiamato giro del calendario) o 73

anni sacri.

• Ovviamente dopo 18,980 giorni il nome dei mesi e degli anni si

ripeteva e quindi non c’era la possibilità di distinguerli

Conto lungo

Proprio la difficoltà di individuare l’epoca su un periodo di tempo molto lungo, costrinse le popolazioni mesoamericane all’uso di un altro sistema di misurare il tempo, un lungo ciclo di 13 baktun (5.128 anni)

i giorni erano numerati consecutivamente a partire da una lontana data che, secondo la tradizione , sembra coincidere con il 11 agosto 3114 a.C.

Questo già ci indica quanto sia poco verosimile che la civiltà Maya avesse ricordo della fine del ciclo precedente e di come dovesse finire questo ciclo

La numerazione Maya

• I numeri erano posizionali, con la seguenza:

• Baktuns – katuns – tuns – uinals – kin

• quindi una sequenza: 9.15.9.0.1 corrispondeva a:

9 baktuns + 15 katuns + 9 tuns + 0 uinals + 1 kin

9 * 144.000 + 15 * 7.200 + 9 * 360 + 1*1

= 1.407.201 giorni ( ≈3.855 anni) dal punto di partenza

Qual è il sistema più sempliceNel nostro sistena oggi è

24/07/2012 ore 09,30 che possiamo

scrivere 2012.07.24.09.30

2012 può variare liberamente, ma non

prevede lo 0

07 può variare fra 1 e 12

24 può variare da 0 a 31 per 7 mesi -

da 0 a 30 per 4 mesi e 0 a 28 o 29 per

un mese

09 può variare da 0 a 23

30 può variare da 0 a 59

12 Baktun può andare da 0 a 19(?)

12 x 144.000 giorni

19 Katun può andare da 0 a 19

19 x 7,200 giorni

19 Tun può andare da 0 a 19

19 x 360 giorni

10 Uinal può andare da 0 a 17

10 x 20 giorni

9 Kin può andare da 0 a 19

1,728,000 + 136,800 + 6840 + 200

+ 9 = 1,871,849 pari a circa 5.128

anni dal punto di partenza

Oggi nel conto lungo Maya è il

12.19.19.10.9

Corrispondente a

Dove viene usato il Lungo Conto

Questo lungo conto veniva u-

sato specialmente per datare gli

edifici o le opere che dovevano

durare nel tempo, a lode di chi

li aveva costruiti

Questo ha permesso di poter

disporre di una cronologia ab-

bastanza accurata, specialmen-

te per le opere Maya del perio-

do classico.

L’origine del Conto Lungo

• La più vecchia data espressa con il Conto Lungo è stata trovata nella

stele 2 di Chapa de Corso e indica la data 7.16.3.2.13 che dovrebbe

corrispondere al 4 dicembre 36 a.C., e in base allo stile non è sicuramente

Maya, ma più probabilmente Olmeca.

• La prima datazione sicuramente Maya è quella ritrovata sulla Stele 29 di

Tikal ed è di 300 anni più recente e riporta la data 8.12.14.8.15

(corrispondente al 292 d.C.)

• Gran parte delle date , relative ad opere sicuramente Maya, ritrovate

sono comprese fra il 9.0.0.0.0 e il 10.0.0.0.0, corrispondente al periodo

classico (436 – 829 d.C.)

Stele La Mojarra (156 d.c.)

Che il lungo conto fosse già in uso nelle civiltà

che precedettero i Maya lo dimostra anche la

stele La Mojarra

in cui accanto all’indicazione della data con i

numeri Maya (8.5.16.9.7 corrispondente al

156 d.C.) compare anche la stessa indicazione

in tarda lingua Olmeca.

8

5

16

9

7

Il punto di partenza

Quando gli europei arrivarono in America, il

conto lungo era stato abbandonato da circa 600

anni (ultima data ritrovata si riferisce al 909

d.C.), inoltre nell’ultimo periodo Maya il Conto

Lungo era stato semplificato e approssimato.

L’unica indicazione utile ci viene dal Vescovo

dello Jucatan Diego de Landa che nella sua

«Relacion de las cosas en Yucatan» del 1566

riferisce che gli indigeni Maya continuano ad

usare gli altri due calendari antichi e sulla base

delle sue indicazioni si può stabilire che il

3/11/1539 dovrebbe corrispondere al 11.16.0.0.0

.

La data d’inizio

Sulla base di queste indicazioni

Goodman, Martinez e Thomson

calcolarono la correlazione GMT

che stabilisce che l’inizio del Conto

Lungo sia da collocarsi l’11 agosto

3114 a.C.

Questa è quella più seguita, anche

se ce ne sono molte altre fra cui la

GMT+2, che sposta l’inizio di 2

giorni per accordarsi con un’eclisse

riportata su di una architrave

Corrispondenza date Lungo Conto Data Gregoriana

13.0.0.0.0 11/08/3114 a.C.

1.0.0.0.0 13/11/2720 a.C.

2.0.0.0.0 16/02/2325 a.C.

3.0.0.0.0 21/05/1931 a.C.

4.0.0.0.0 23/08/1537 a.C.

5.0.0.0.0 26/11/1143 a.C.

6.0.0.0.0 28/02/748 a.C.

7.0.0.0.0 03/06/354 a.C.

8.0.0.0.0 05/09/41 d.C.

9.0.0.0.0 09/05/435 d.C.

10.0.0.0.0 13/03/830

11.0.0.0.0 15/06/1224

12.0.0.0.0 18/09/1618

13.0.0.0.0 21/12/2012

14.0.0.0.0 26/03/2407

-------------- ---------------

1.0.0.0.0.0 13/10/4772

Secondo la datazione GMT si

avrebbero queste corrispondenze

fra le date del Lungo Conto e il

calendario gregoriano

L’incertezza sulla data

Autori Julian Day Data (a.C.)

Smiley 482,699 26/06/3392

Makemson 489.138 11/02/3374

Spinden 489.384 15/10/3374

GMT 584.283 11/08/3114

GMT+2 584.285 13/08/3114

Bohm 622.261 04/08/3010

Kreichgauer 626.927 14/03/2997

Wells-Fuls 660.208 27/06/2906

Hochleitner 674.265 22/12/2867

Esalona Ramos 679.108 27/03/2874

Weitzel/Vollemaere 774.078 05/04/2594

Questo è un campione delle

numerose date di inizio del

Lungo Conto, secondo au-

tori diversi.

Julian Day è il conteggio

dei giorni passati da una

data nel lontano passato

(01/01/4713 a.C.)

Le iscrizioni

Infatti le iscrizioni nei monumenti

Maya erano molto spesso così

concepite:

Iniziava un glifo di introduzione

seguito dalle 5 cifre del Lungo Conto,

seguite dalle date del calendario

rotondo (tzolk’in e Haab) e da una

serie opzionale in cui potevano essere

riportati dati lunari e qualunque

fatto notevole si fosse verificato in

quella data (per esempio un’eclisse).

Attendibilità del conteggio

Per es. le date delle eclissi del Codice di

Dresda si accordano abbastanza rozzamente

con il passaggio della Luna ai nodi e quindi

alla stagione delle eclissi.

E la tabella che fornisce il sorgere eliaco di

Venere fornisce date attendibili con pochi

giorni di scarto, nei limiti dell’accuratezza

delle possibili osservazioni dei Maya.

Controprova

Infine un pezzo di legno

proveniente da un’archi-

trave delle rovine di

Tikal su cui era scolpita

una data corrispondente

al 741 d.C. con la data-

zione al carbonio diede

come risultato il 746 ±

34 anni.

La genesi del mondo

Come nasce l’idea della fine del mondo alla scadenza del 13° bactum?

Mille e mille anni fa il mondo era vuoto. Non c’era alcun uomo, né un solo

animale, né pietre, né erbe, né alberi; solo il cielo ed il mare esistevano.

Tepeu e Gucumatz, il dio creatore e il dio formatore, decisero di creare la

terra e il sole. In un attimo dalla nebbia scaturirono montagne e boschi.

Questo era il primo mondo (primo Sole)

Ma Tepeu e Gucumatz non erano contenti perché non c’era nessuno che

glorificasse il loro nome e allora crearono gli animali.

I due dèi si rivolsero agli animali dicendo:

— Parlate, gridate e cantate i nostri nomi! Gli animali gridavano,

ululavano, ma non riuscivano a pronunciare i loro nomi.

Secondo Sole

Terzo e quarto Sole

— Così non va — dissero Tepeu e Gucumatz. E provarono a

creare l’uomo. Lo fecero di fango, ma subito videro che non

andava bene. L’uomo non aveva forza, cadeva giù molte volte

e la testa non stava su.

Terzo Sole

Allora i due dèi dissero:

- Proviamo a scolpire l’uomo nel legno. I fantocci di legno

assomigliavano all’uomo, ma non avevano anima e neppure

cervello. Tepeu e Gucumatz erano sconsolati: la creazione

dell’uomo era proprio difficile.

Quarto Sole

Il quinto Sole

Ma ecco avvicinarsi quattro animali: il gatto, il coyote, il pappagallo e il

corvo, che portarono ai due creatori una pannocchia matura di mais. Tepeu

e Gucumatz presero la pannocchia e macinarono i chicchi con una pietra.

Poi impastarono la farina con l’acqua del mare e crearono i muscoli e la

forza dell’uomo. Finalmente la loro opera era perfetta.

L’uomo aveva anima e cervello e cantava lodi a Tepeu e Gucumatz,

creatori del cielo e della terra.

Quinto Sole

Quindi secondo la mitologia Maya non esiste nessun motivo

perché anche questo mondo venga cancellato dagli dei

La mitologia Maya

Le quattro precedenti epoche furono distrutte dagli dei perché

ritenute non soddisfacenti.

L’ultima venne distrutta da un grande diluvio allo scadere del baktum 13

precedente e questa cosa è alla base dell’idea che con la scadenza del

baktum 13 anche stavolta debba succedere lo stesso.

Esiste una sola iscrizione che può far nascere quest’idea, quella trovata sul

«monumento 6» di Tortuguero (stato di Tabasco in Messico) in cui si dice

che in quella data potrebbe accadere qualcosa che coinvolgerebbe il miste-

rioso dio Maya Bolon Yokte, il cui nome viene associato alla guerra e alla

creazione

Alla fine del 13 baktum

• Al contrario in molti documenti Maya vengono fatti riferimenti a date

successive (il baktum matematicamente può andare fino a 20, dopo di che

scatta un’unità superiore, il piktum) addirittura si trova indicata una

data di 8 giorni successiva alla conclusione del baktum 19 (1.0.0.0.0.8)

• Inoltre recentemente (2010) alcuni archeologi hanno trovato nel sito di

Xultum in Guatemala una casa appartenente probabilmente ad uno

scriba Maya che riporta numerosi cicli, quello del calendario religioso e

civile, il ciclo di Venere e quello di Marte, nonché la ciclicità del Conto

Lungo che viene indicata finire fra circa 7.000 anni

Le iscrizioni di Xultun

Questi calcoli datano dal 813

d.C. sono quindi molto vicini al

crollo della civiltà Maya.

Sembra che lo scriba , presago

della fine dell’età d’oro dei Maya,

volesse serbare memorie delle loro

conoscenze per i prossimi 2,5

milioni di giorni (appunto 7,000

anni)

Fine dell’uomo

Comunque, visto che siamo sull’argo-mento della fine del mondo,

o meglio della civiltà umana, visto che non è detto che le due cose siano assoc-iate, in quanto ci potrebbero essere de-gli eventi che portano alla fine dell’uo-mo sulla terra, senza che il pianeta nel suo insieme venga coinvolto,

anzi potrebbe essere a disposizione per una nuova razza dominante (fine dei dinosauri docet)

La possibile fine della civiltà umana

Vediamo di ipotizzare quali potrebbero essere le cause di un tale evento:

le più interessanti delle quali saranno sviluppate nelle varie lezioni in questa scuola.

Ovviamente ce ne potrebbero essere altre, per esempio mi viene in mente un evento già accaduto spesso nella storia del pianeta, la Terra palla di neve.

La terra a palla di neve

Circa 700 milioni di anni fa, a causa della disposizione del

supercontinente che si era creato (Rodinia), la Terra vide un

enorme innalzamento dell’albedo, che portò ad un drastico

abbassamento delle temperature medie su tutta la Terra che

velocemente fu completamente ricoperta di uno strato di ghiaccio

di almeno 1,5 km.

Questo porto alla scomparsa di quasi tutte le forme animali,

salvo quelle più semplice negli abissi marini.

Il meccanismo che permise alla Terra di superare questo stadio

critico, fu poi alla base dell’esplosione di vita del Cambriano

La funzione delle comete

Oppure si potrebbe dare credito all’idea di

uno dei più grandi astrofisici di tutti i

tempi: Fred Hoyle, che proprio per queste

strane idee non fu mai insignito del premio

Nobel.

Egli ipotizzava che la vita venisse dallo

spazio, trasportata dalle comete, quindi i

passaggi di nuove comete potessero far

piovere sulla Terra nuovi virus e quindi

possibili nuove epidemie catastrofiche

Allineamenti astronomici

Invece alcune ipotesi, che spesso

vengono citate da giornali e

televisioni, non verranno

ulteriormente approfonditi in

quanto del tutto prive di

fondamento scientifico, anche se

fanno molta presa sul pubblico,

cito a caso a titolo di esempio

l’allineamento Terra-Sole-centro

della Galassia, dato per il 21

dicembre 2012.

Sole in Sagittario

Per effetto della precessione il punto d’incontro fra equatore ed eclittica si

sposta in cielo di 1° ogni 72 anni e quindi in 2160 anni si sposta di una

costellazione.

Dato che attualmente l’equinozio di primavera si trova nella costellazione

dei Pesci, il solstizio invernale coincide con la costellazione del Sagittario,

dove si trova il centro della Galassia. Questo allineamento ha fatto nascere

la favola che fosse deleterio per la Terra.

A prescindere dal fatto che ormai sono mille anni che il Sole al solstizio

invernale è nel Sagittario, comunque il miglior allineamento si è verificato

il 21 dicembre, ma del 1998.

Allineamento planetario

Alcuni organi di stampa han-

no riportato che il

21/12/2012 ci sarà un

eccezionale allineamento di

pianeti.

Stabilito che tali allineamen-

ti, che si verificano molto

spesso, non hanno alcun

effetto sulla nostra vita,

vediamo se è vero:

corpo Azimut

Sole 180°

Mercurio 193°

Venere 202°

Marte 149°

Giove 20°

Saturno 231°

Luna 71°

Posizione sull’eclittica

Conclusione

Credo di aver dato la netta sensazione di non credere alla baggianata della

fine del mondo il 21 dicembre 2012 e questo è in contrasto con il mio modo

di agire normale: normalmente non prendo una posizione decisa contro

un’idea che, che essendo vincolata ad un atto di fede, non può presentare

argomenti conclusivi, né a favore né contro.

Ma in questo caso posso farlo perché, anche se avessi torto, non credo che

nessuno, dopo il 21 dicembre, potrebbe venire a rinfacciarmelo.

F i n e