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meno consumi, più energia pulita per salvare il pianeta In collaborazione con MIUR - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

meno consumi, più energia pulita per salvare il pianeta · ruota della preistoria. L’energia, del resto, non è nata con l’uomo: è ciò che ha permesso la formazione dell’universo,

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Page 1: meno consumi, più energia pulita per salvare il pianeta · ruota della preistoria. L’energia, del resto, non è nata con l’uomo: è ciò che ha permesso la formazione dell’universo,

meno consumi, più energia pulita

per salvare il pianeta

In collaborazione con

MIUR - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Page 2: meno consumi, più energia pulita per salvare il pianeta · ruota della preistoria. L’energia, del resto, non è nata con l’uomo: è ciò che ha permesso la formazione dell’universo,

premessa

pensare globalmente... - l’effetto serra

- i mutamenti climatici

- gli accordi internazionali in difesa dell’ambiente

- lo sviluppo sostenibile

- l’energia

- diminuire i consumi

- il futuro: le fonti d’energia rinnovabili

- la generazione distribuita

- l’idrogeno

agire localmente- contribuire al risparmio energetico

- l’etichetta energetica

gli elettrodomestici per il freddo

la lavatrice

le lampadine

tipologie di sorgenti luminose per uso domestico

- stand by

- le caldaie

- le valvole termostatiche

- il risparmio e la gestione intelligente dell’acqua

azzeroco2

e tu quanto pesi sull’ambiente?

il decalogo per un risparmio globale...

...e quello per un risparmio locale

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Il problema energetico èstrettamente correlato alla tuteladell’ambiente per molte ragioni:perché per produrre energia siconsumano grandi quantitativi dirisorse ambientali; perché le fontipiù utilizzate per produrre energiasono quelle fossili, come il petrolioe il carbone, altamente inquinantie responsabili dell’aumentodell’effetto serra e dei conseguentimutamenti climatici; per i rischigravissimi legati a particolari fontidi energia, a cominciare da quellanucleare. Non solo, è divenutoormai inaccettabile continuare adignorare la responsabilità che ipaesi del Nord del mondo hannonei confronti di quelli del Sud. Il modello di sviluppo e i consumienergetici imposti dal nostro stiledi vita, infatti, hanno le ricaduteambientali più catastroficheproprio nella parte del pianeta piùdisagiata, quella che ne ha laminore responsabilità. Gli effettidei mutamenti climatici, l’avanzatadei deserti e delle zone aride, le alluvioni devastanti,l’incremento dell’incidenza dimalattie endemiche come lamalaria, sono causa diretta dimilioni di morti ogni anno e costringono nell’assoluta povertàinteri continenti.

premessa

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Si calcola che se tutti quanti sicomportassero come un cittadinodi un Paese ad alto reddito civorrebbero altri 2,6 pianeti persoddisfare le necessitàdell’umanità. Invece quello chesuccede nell’unico mondo cheabbiamo a disposizione, è checrescono insieme, sia il ritmo concui i Paesi occidentali consumanole risorse del pianeta sia il divariotra questi Paesi e quelli che nonhanno accesso a quelle risorse,quelli in via di sviluppo o coneconomie in fase di transizione. Oggi più che mai, l’accettazione dimisure incisive per curare la febbredel pianeta, mette tutti davanti aun bivio: o i Governi, le forzepolitiche, i sistemi economici, glistessi individui si muoveranno infretta per fermare l’aumento delleemissioni che stanno alterando ilclima, oppure tra pochi annidovremo fronteggiare non più unaminaccia, ma una drammaticarealtà. Un primo passoimportantissimo in questadirezione, si è avuto con l’entratain vigore, dal 16 febbraio 2005, delProtocollo di Kyoto, il trattatointernazionale redatto e approvatonel corso della ConvenzioneQuadro sui Cambiamenti climaticitenutasi in Giappone nel 1997, nelquale i Governi di molti paesi sisono impegnati a ridurre leemissioni di CO2 e dei gasclimalteranti, nel periodo compresotra il 2008 e il 2012.

Con l’entrata in vigore delProtocollo di Kyoto il nostro paese,come tutti i paesi firmatari, dovràattuare tutta una serie dicomportamenti atti a ridurre leemissioni di inquinanti. L’Italia però, nonostante abbiaratificato il Protocollo, ha seguitoun percorso opposto rispetto agliobiettivi prefissati, registrando dal1990 ad oggi un incremento del3% dei consumi energetici e unincremento del 10% delle emissionidei gas serra, mentre in Europa siè avuta una diminuzione del 10%sui consumi e del 2,5% sulleemissioni dei gas.La strada da intraprendere conurgenza, per fronteggiare questasituazione, è quella della riduzionedei consumi e della dipendenza dalpetrolio e della promozione, dicontro, dell’utilizzo di fontienergetiche rinnovabili come ilsolare, l’eolico, il geotermico,l’idroelettrico che hanno lacaratteristica di avere emissionizero di sostanze inquinanti e dinon essere esauribili.Ma anche i singoli cittadinipossono fare molto ed esserecoinvolti in questo processovirtuoso adottando una serie diaccorgimenti per risparmiare suiconsumi energetici, con ricadutepositive in primo luogosull’economia domestica e insecondo luogo sull’ambiente esulla qualità della vita.

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pensare globalmente…

l’effetto serraLa Terra soffoca per l’inquinamentoe il clima sembra impazzire. Altermine di un ventennio che havisto crescere di quasi mezzogrado la temperatura media sullaTerra e aumentare il numero el’intensità degli eventimeteorologici estremi (uragani,inondazioni, ondate di calore,siccità, etc.), in molti nellacomunità scientifica sostengonoche i mutamenti climatici legatiall’aumento dell’effetto serra sianogià in atto. L’effetto serra non è altro che ilfenomeno di riscaldamento dellaTerra causato dalla presenza di gasserra. Questi gas permettono allaradiazione solare di penetrareall’interno dell’atmosfera, ma allostesso tempo impediscono l’uscitaa una parte di quella stessaradiazione, che una volta arrivatasulla superficie della Terra, rifletteverso lo spazio. Questo fenomenoè di per se naturale e ha permessolo sviluppo della vita sulla Terra. Il problema sta nell’aumentoeccessivo delle emissioni di gasserra causate dall’attività umana,in particolare dalla produzione dienergia elettrica, dal traffico

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urbano e dalle attività industriali.Senza dimenticare problemi comela deforestazione che aggravanoancora di più questa situazione.

i mutamenti climaticiIl terzo rapporto sul clima dell’Ipcc(organismo promossodall’Organizzazione mondialemeteorologica mondiale edall’Unep) stima che tra il 1990 e il2100 vi sarà un aumento dellatemperatura media terrestre tra 1,4e 5,8 gradi. Questo riscaldamentodel pianeta, provocato dallecrescenti emissioni di gas serraprodotte dalla combustione dellefonti fossili, come il petrolio e ilcarbone, rischia di produrrecambiamenti climatici catastrofici:basti pensare che a Roma unaumento della temperatura mediaannuale di 3°C, renderebbe il climasimile a quello di Marrakesh inMarocco. Se non si interverràrapidamente saranno sempre piùfrequenti le catastrofi ambientali:si assisterà a una tropicalizzazionedel clima in molte regioni oggitemperate, Italia compresa,centinaia di milioni di personeverranno coinvolte dalle alluvioni edagli uragani, vaste aree dellaTerra saranno devastate dallasiccità o sommerse dai mari edagli oceani, i raccolti di riso egrano diminuiranno sensibilmentenelle regioni tropicali esubtropicali, etc.

Le conseguenze più rilevanti deicambiamenti climatici riguardano isistemi naturali ed in particolaregli ecosistemi terrestri edacquatici, l’agricoltura, le risorseidriche, l’ambiente marino-costieroe la salute umana. Più vulnerabilisaranno i Paesi in via di sviluppo,dove le condizioni economiche egli assetti istituzionali sono menofavorevoli e dove, proprio a causadel sottosviluppo, sono amplificatied aggravati molti problemi diinquinamento ambientale,compresi quelli che alimentano ilrischio climatico.

gli accordi internazionali in difesa del climaGli appuntamenti internazionali incui i Paesi di tutto il mondo sisono riuniti per trovare soluzionipossibili ai problemi ambientali,sono stati l’Earth Summit di Rio de Janeiro svoltosi nel 1992, ilCongresso Mondiale sullo SviluppoSostenibile svoltosi aJohannesburg nell’agosto 2002,passando per il summit di Kyoto.Qui nel 1997 venne firmato ilfamoso Protocollo secondo cuiogni Paese firmatario ha unobiettivo di riduzione delleemissioni di anidride carbonica,fonte principale dell’aumentodell’effetto serra. Anni di impegni,promesse e obiettivi più o meno

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ambiziosi, sia a livello nazionaleche internazionale, in gran partenon rispettati, disattesi, nonmantenuti. La concentrazione dianidride carbonica nell’atmosferaha raggiunto livelli mai superati. E in Italia? Dal 1990 ad oggi si èavuto un incremento nelleemissioni di gas serra del 10%,mentre gli Usa, i principaliproduttori di gas serra al mondo,che non hanno mai volutoratificare il Protocollo, hanno fattosegnare addirittura un +29%.

lo sviluppo sostenibileSecondo la definizione contenutanel Rapporto conclusivo dellaCommissione Brundtland del 1987e ripresa dalla Conferenza di Riode Janeiro, per sviluppo sostenibilesi intende lo sviluppo che soddisfai bisogni dell’attuale generazionesenza compromettere la capacitàdi quelle future di soddisfare iloro. I tre principali indicatori chepermettono di valutare se unprocesso di sviluppo siasostenibile sono l’uso delle risorserinnovabili, delle risorse nonrinnovabili e i livelli diinquinamento. Per quanto riguardale risorse rinnovabili, i tassi diconsumo non devono superare itassi di rigenerazione. Peresempio, la raccolta di legname èsostenibile solo se la quantità dialberi abbattuti non supera quella

rimpiazzata naturalmente oartificialmente. Relativamente allerisorse non rinnovabili, i tassi diconsumo non devono superare itassi di sviluppo di risorsesostitutive rinnovabili. Il chesignifica che se si consuma unacerta quantità di combustibile nonrinnovabile occorre investire inimpianti ad energia rinnovabile inmodo da ottenere una quantità dienergia rinnovabile equivalente aquella non rinnovabile che è statapersa per sempre.

Per quanto riguarda, infine, il tassod’inquinamento, i tassi diemissione degli agenti inquinantinon devono superare la capacitàdi assorbimento e rigenerazione daparte dell’ambiente.Cambiare il modello di sviluppotradizionale, ispirato al criteriodella crescita illimitata, in favore diuno sviluppo sostenibile noncomporta una rinuncia a priori allacrescita, ma implica semplicementeche si misuri il benessere nonsoltanto con il criterio del profitto.

l’energiaLa capacità di un corpo o di unsistema di compiere un lavoro,questa è la definizione scientificadell’energia. L’energia non è unascoperta dell’uomo dell’etàcontemporanea, come il motore ascoppio o la lavatrice: è energiainfatti anche quella impiegata dai

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nostri antenati per fare luce con le candele, per riscaldarsi davantiad un camino, per tirare uncarretto o per far girare unaruota della preistoria. L’energia, del resto, non è natacon l’uomo: è ciò che ha permessola formazione dell’universo, hadeterminato la comparsa della vitasulla Terra, ha garantito losviluppo da una singola cellula atutte quelle specie che oggiconosciamo fino all’uomo.L’energia è ciò che ti permette dialzare una penna, di tirare uncalcio ad un pallone, è ciò che tipermette di cucinare, riscaldarti orinfrescarti, è dentro la natura inuna cascata d’acqua che scrosciacosì come è nel calore del soleche scalda il nostro pianeta. Senza energia, insomma, non cisarebbe vita. Eppure l’uomo nonsembra rendersene conto: infattinelle mille possibilità che ha disfruttarla spesso commette errorigravissimi che si possonoripercuotere su se stesso esull’ambiente per centinaia omigliaia di anni. Basti pensare allecentrali nucleari, che in caso diesplosione - come a Cernobyl nel1987 - lasciano una sciainterminabile di morte edistruzione. O come quando siproduce energia utilizzandocombustibili altamente inquinanticome il carbone o il petrolio, la cuicombustione causa l’emissionenell’atmosfera di quantità enormi

di gas inquinanti che fannoaumentare l’effetto serra.L’importante allora è che gli uominiimparino ad usare l’energia conparsimonia e a preferire quellaprodotta con fonti rinnovabili, apartire da quella solare ed eolicache non provocano inquinamentoe sono presenti in natura inquantità illimitata e rigenerabilenel tempo. Oggi le fonti rinnovabiliforniscono il 6,6% del fabbisognoenergetico mondiale. Far svilupparequeste fonti è un grande edecisivo investimento sul futuro di tutti noi.

diminuire i consumiLa consapevolezza che il petrolio ele fonti fossili e in generalel’energia, fossero beni “limitati”,da utilizzare con parsimonia, èun’acquisizione recentedell’umanità. Ma sebbene negliultimi anni, soprattutto per iltimore dei Paesi industrializzati didipendere eccessivamente dagliapprovvigionamenti petroliferiprovenienti da aree politicamenteinstabili, si sia compiuto qualchetimido passo sulla via delrisparmio energetico, molto rimaneancora da fare, soprattutto per ilfatto che ancora enorme è losquilibrio tra i consumi di energiadel Nord e del Sud del mondo: unquarto della popolazione mondiale(i paesi industrializzati) consumacirca i tre quarti dell’energia

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prodotta sul pianeta. Il fabbisognodi energia dei Paesi poveri èinevitabilmente destinato acrescere, e a noi popoli ricchi nonrimane che una scelta: quella diconsumare meno energia.Infatti un’altra fonte di energiapulita per eccellenza è quella chesi ottiene dal suo risparmio e usopiù razionale. Non si tratta di unascelta complicata, soprattutto nellenostre case: basta sceglieredeterminate tecnologie perl’impianto di riscaldamento o perl’illuminazione, comprareelettrodomestici ad alta efficienza,e nel caso di una nuovaedificazione, predisporre ilposizionamento climatico dellestanze in funzione dell’utilizzo (èad esempio consigliabile sceglierela zona giorno della casa espostaal sole, in modo che la lucenaturale possa sostituire il piùpossibile l’utilizzo di riscaldamentoe l’illuminazione elettrica), etc. Ilmiglioramento dell’efficienzaenergetica può garantire, a paritàdi servizi resi, bollette più leggeree quindi un risparmionell’economia domestica.

il futuro: le fonti dienergia rinnovabiliLe fonti rinnovabili sono quelleche si formano spontaneamente inun tempo minore di quelloimpiegato per consumarle. Sonofonti rinnovabili il solare, termico ofotovoltaico, l’eolico, il piccoloidroelettrico e le biomasse: energienon solo ambientalmente pulite,ma anche economicamenteconvenienti, soprattutto se siconsidera il minor impattosull’ambiente. Lo sviluppo delleenergie rinnovabili, insieme alrisparmio energetico, è l’unicarisposta efficace all’esigenza diridurre sensibilmente l’uso delpetrolio e degli altri combustibilifossili. Puntare sull’energiarinnovabile è anche unastraordinaria occasione per crearenuova occupazione. In Italia ilpotenziale energetico rinnovabile èconcentrato soprattutto al Sud,dove tra l’altro è più forte larichiesta di lavoro e l’adozione diquesta politica servirebbe anche aridurre la nostra dipendenza dalleimportazioni di greggio. Vediamoquali sono le principali fontienergetiche rinnovabili.

soleCirca il 50% delle radiazioni delSole colpisce il nostro pianeta,sviluppando una quantità dienergia 30.000 volte superiore aibisogni mondiali.

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Può essere utilmente sfruttata permezzo di collettori solari o di pannelli fotovoltaici.

acquaUtilizzata già dagli antichi neimulini a pale, viene oggi sfruttatanelle centrali idroelettriche doveper mezzo di turbine e alternatori,l’energia dell’acqua in caduta nellecondotte forzate si trasforma inelettricità. L’idroelettrico però,soprattutto quello dei grandiimpianti con grandi dighe ecaptazioni d’acqua, ha un forteimpatto sull’ambiente e sugliecosistemi. Come fonte di energia,perciò, è bene optare su piccoliimpianti a basso impattoambientale diffusi, dove possibile,sul territorio.

ventoGli impianti eolici sfruttanol’energia del vento per produrreelettricità. Sono costituiti daaerogeneratori che raccolgono ilvento, trasformando l’energiacinetica in energia meccanica.Possono essere realizzati impiantieolici di varie dimensioniorganizzate in “parchi”, conaerogeneratori di altezza e potenzadifferente. L’eolico è la fonterinnovabile in maggiore espansionea livello internazionale. In Italiasono installati circa 900 MW, manei Paesi che hanno puntato conmaggiore forza sull’eolico la

produzione ha raggiunto risultaticonsiderevoli, come in Spagnadove sono installati 6mila MW o inGermania con oltre 14mila

geotermiaIn alcune zone del nostro pianetal’acqua calda proveniente daglistrati profondi del sottosuolo puòfuoriuscire sotto forma di vapore(soffione) o di getto d’acqua(geyser) oppure venire estratta dafalde sotterranee. L’energiageotermica è sfruttata per scopitermali, per riscaldare interiquartieri urbani, oppure nellecentrali geotermoelettriche perricavarne elettricità.

biomassa Materiali vegetali, legno, scartiagricoli e liquami costituiscono labiomassa che rappresenta perl’uomo un’importante riserva dienergia rinnovabile o che puòessere vantaggiosamenteriutilizzata per produrre calore edenergia elettrica.

la generazionedistribuita Durante gran parte del secoloappena concluso, il trendtecnologico ha puntato a costruirecentrali elettriche sempre piùgrandi in modo da sfruttare ivantaggi della cosiddetta“economia di scala” e di ridurre

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così il costo di produzionedell’energia elettrica. I risultati diquesto trend si evidenziano ogginella presenza sul territorio dienormi centrali elettriche, che inalcuni casi raggiungono potenze didiverse migliaia di megawatt. Il mercato italiano dellaristrutturazione delle centralitermoelettriche, però, ha puntatofinora su impianti a fonti fossili edi grossa taglia (800-1.000 MW)che, alla luce dei grandi volumi diacqua calda prodotta dalraffreddamento dell’impianto, sonopoco cogenerabili, soprattuttoquando non esistono nellevicinanze utenze industriali conelevati fabbisogni di calore oinsediamenti residenziali collegatia reti di teleriscaldamento (lacogenerazione è un modoparticolarmente efficace diprodurre calore a bassatemperatura per il riscaldamentodegli ambienti, utilizzando il caloredi scarto delle centrali cheproducono energia elettrica). Proprio per far fronte al problemadella cogenerazione si dovrebbeinvertire la tendenza. Lo sviluppo tecnologico in campoenergetico si dovrebbe orientareverso unità produttive sempre piùpiccole e gli scenari per il futuroprevedono un ridimensionamentodella generazione centralizzata afavore della generazionedistribuita, realizzata per mezzo digrandi numeri di piccole e

piccolissime centrali di micro-generazione, fondate spessosull’uso delle rinnovabili,particolarmente adatte asoddisfare i bisogni energetici distrutture civili come condominiresidenziali, ospedali, alberghi,supermercati, centri commercialiecc. Lo sviluppo tecnologico el’avvento delle celle a combustibileporterà ad un’ulteriore riduzionedelle potenze fino a livelli utili persoddisfare i bisogni di una singolafamiglia. Pertanto ogni operatore,compreso il singolo cittadinoprivato, oltre a consumare energia,potrà in un futuro prossimodiventare autoproduttore evendere energia elettrica alla retenazionale, oppure a un suo vicinoo altro utente. Un sistema digenerazione distribuita non haneanche bisogno di grandielettrodotti ad alta e altissimatensione, fonte di inquinamentoelettromagnetico e paesaggistico,proprio perché avvicina l’impiantodi produzione di elettricitàall’utente finale.

l’idrogenoUn modo per produrre energia inmodo pulito, anche se non ancoraconveniente sotto il punto di vistaeconomico, è tramite l’utilizzodell’idrogeno. L’idrogeno non èuna fonte primaria di energia maun vettore, nel senso che non sitrova in natura allo stato puro ma

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si ottiene soltanto attraversoprocessi fisico-chimici. Si può produrre o estrarlo daicombustibili fossili attraverso unprocesso termochimico, oppure perelettrolisi dell’acqua (la scissionedi idrogeno e ossigeno). Il grandevantaggio ambientale dell’idrogenocome combustibile è che produceun inquinamento quasi nullo. Ilpunto è come lo si produce: se siutilizzano i combustibili fossili ivantaggi quasi si azzerano, seinvece lo si ottiene per elettrolisidell’acqua impiegando le fontienergetiche rinnovabili (energiasolare ed eolica) esso rappresentauna straordinaria opportunitàtecnologica per ridurresensibilmente l’inquinamento.Un’altra grande virtù dell’idrogenoè che, diversamente dall’elettricità(anch’essa un vettore di energia),può venire stoccato. Modelli di auto ad idrogeno sonogià in commercio, anche se ancoramolto costosi.

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agirelocalmente...

contribuire alrisparmioenergetico

Una parte non indifferentedell’energia prodotta finisce incasa, dove viene impiegata perriscaldare gli ambienti e l’acqua,per erogare elettricità e farfunzionare le lampadine e glielettrodomestici. Il consumo nelsettore degli usi civili divienesempre più consistente e contribuisce in maniera non trascurabile all’inquinamento. A partire dai consumi e daicomportamenti domestici, ciascunodi noi si dovrebbe impegnare aridurre il peso della propriaimpronta ecologica. Piccoli e grandi accorgimentipossono rendere la nostra casanon solo meno inquinante ma meno costosa: se infatticonsumare meno vuol dire aiutarel’ambiente, non dimentichiamo che i comportamenti virtuosiaiutano a ridurre i costi delle bollette.

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l’etichetta energeticaIn Italia dal ‘98 con il recepimentodi varie Direttive europee, è antratoin vigore l’obbligo dell’etichettaenergetica per i seguenti tipi dielettrodomestici: - Frigoriferi, congelatori e relativecombinazioni

- Asciugabiancheria - Lavasciugabiancheria - Lavatrici - Lavastoviglie Una norma più recente ha estesol’obbligo alle lampade e ai fornielettrici, mentre la Direttivaeuropea che rende l’etichettaobbligatoria per i condizionatori,non è ancora stata recepitadall’Italia. L’introduzione dell’obbligodell’etichetta energetica per iprincipali elettrodomestici nascedal fatto che essi contribuiscono inmisura notevolissima ai consumi dielettricità e al conseguente impattoambientale delle nostre case.L’affissione dell’etichetta energeticaè obbligatoria in tutti i Paesidell’Unione europea e su tutti gliapparecchi in commercio, siaprodotti nell’Unione che importati.Etichette analoghe sonoobbligatorie anche negli Stati Unitie in Giappone. L’etichettaenergetica aiuta nel confronto tradiversi modelli fornendoinformazioni su caratteristichetecniche, consumi di elettricità, rumorosità, etc.

gli elettrodomestici per il freddoIn base a una normativadell’Unione europea, questielettrodomestici (frigoriferi,frigocongelatori e congelatori)devono riportare un’etichettaenergetica che fornisce tutte leinformazioni necessarie a compiereuna scelta che minimizzi i consumidi energia e il conseguenteimpatto ambientale. Questi gli elementi checompongono l’etichetta:- Il nome del modello, del marchioo del produttore

- La capacità (volume)dell’apparecchio e il numero distelle ad esso assegnate, che siriferisce alla temperatura minimaottenibile.

- Il consumo annuale di energiaelettrica (espresso in kWh).

- La classe d’efficienza energetica.Gli apparecchi frigoriferi sonosuddivisi in dieci categorie in baseal tipo di servizio fornito; per ognicategoria, ai singoli apparecchiviene poi assegnata una classe diefficienza dalla A (la migliore:minori consumi energetici) alla G(la peggiore). Dal 1999 è in vigorein una Direttiva europea(“Minimum energy efficiencystandard”) che vieta l’introduzionesul mercato di elettrodomestici delfreddo appartenenti a classi diefficienza energetica superiore allaC (gli apparecchi di classe D, E, F,G sono dunque messi al bando) e

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alla D (nel caso di congelatoriorizzontali). Da qualche temposono in commercio addiritturaelettrodomestici di classeenergetica superiore alla prima,come gli A+ o gli A++.- Il livello di rumorositàdell’apparecchio.

- L’eventuale marchio di qualitàecologica (eco-label).

la lavatriceL’etichetta energetica delle lavatriciriporta 12 diverse informazioni.Dal basso verso l’alto figurano: labandiera dell’Unione Europea, ilivelli di rumorosità (durante le fasidi lavaggio e di centrifugazione), ilconsumo d’acqua, la capacità, lavelocità di centrifugazione,l’efficacia di centrifugazione,l’efficacia di lavaggio, il consumodi elettricità per ciclo, l’eventualemarchio eco-label, la classed’efficienza energetica, il nome delmodello e del marchio e delproduttore. La classe di efficienzaenergetica: a parità di servizi resi(efficacia di lavaggio e dicentrifugazione), la classe va dallaA (prestazioni più efficienti) alla G.I consumi considerati si riferisconoa un ciclo standard (pieno caricodi cotone a 60 °C) e sono espressiin kWh per chilogrammo di carico.

le lampadineSebbene non si tratti di uno deisettori più energivori,

l’illuminazione domestica è una voce importante nelconsumo nazionale.Infatti per una famiglia tipo di 4persone l’energia elettrica spesaper bimestre per l’illuminazionepuò essere stimata attorno a 65-70 kWh, quindi rappresenta l’8-10% del totale della bolletta.

tipologie di sorgenti luminose peruso domestico- Lampade ad incandescenza: sonole più note cioè quelle afilamento tradizionali. In questotipo di lampade l’effettoprincipale non è però laproduzione di luce, bensìl’emissione di calore sotto formadi radiazione infrarossa. Alladiffusione di questo tipo dilampada hanno contribuito laqualità della luce, caratterizzatada una tonalità calda, el’economicità al momentodell’acquisto. Tra gli svantaggi labassa efficienza luminosa, labreve durata, quantificabileattorno alle 1.000 ore.

- Lampade fluorescenti compatte:si basano su un principio difunzionamento radicalmentediverso dalle lampade adincandescenza. Le lampade afluorescenza hanno valori diefficienza luminosa nettamentesuperiori rispetto alle lampade afilamento e consentono quindi dirisparmiare, a parità di luceemessa, il 75-80% dell’energia

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elettrica. Sono inoltrecaratterizzate da una vita mediadecisamente più lunga, variabilea seconda del modello tra le6.000 e le 12.000 ore. Unpotenziale freno alla lorodiffusione è rappresentato dalmaggiore costo iniziale, che viene però ampiamente ripagato dairisparmi legati alla diminuzionedei consumi e alla durata dellalampadina. Le lampadefluorescenti sono oggi disponibiliin un’ampia gamma di tonalità diluce calde e fredde.

stand byPer capire quanta energiasprechiamo ogni giorno possiamoprendere come esempio i consumidi un televisore. Considerando cheuna tv consuma tra 50 e 100 Wper ogni ora di visione possiamocalcolare l’energia che utilizziamoquando è accesa. Ma il televisore,se il LED rosso rimane acceso (la luce posta solitamente sotto loschermo), continua a consumareenergia anche quando non è infunzione. In questo caso, nellasituazione di stand by (LED acceso), la tv può consumarefino a 20 W ogni ora. Calcolandoche guardiamo la tv in media 4ore al giorno, nelle restanti 20 orearriviamo a sprecare sino a 400 Wh.

le caldaiePer il riscaldamento dell’acqua edegli ambienti si impieganogeneralmente o l’elettricità (stufe escaldabagni elettrici) o lacombustione (caldaie). Il primometodo è il più costoso ed ancheil più energivoro. Dal punto di vista ambientale, lasoluzione di gran lunga preferibileè quella di installare, in particolareper il riscaldamento dell’acqua,impianti ad energia solare.Rispetto all’elettricità è comunquepreferibile la combustione, i cuivantaggi ambientali ed energeticivariano però sensibilmente aseconda che si utilizzino caldaietradizionali o caldaia acondensazione.Entrambi i tipi di apparecchiogenerano calore bruciando uncombustibile (meglio di tutti ilmetano che è il meno inquinante),ma mentre nelle caldaietradizionali i fumi di scaricovengono espulsi nell’ariaattraverso la canna fumaria, nellecaldaie a condensazione essivengono recuperati e riutilizzati.Gli impianti a gas metano acondensazione sono adatti aqualsiasi impianto diriscaldamento o di produzione diacqua calda. I loro rendimentirisultano sempre nettamentesuperiori a quelli degli apparecchitradizionali. Quasi tutti i principaliproduttori offrono caldaie a

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condensazione. In alcuni Paesieuropei le caldaie a condensazionecoprono una quota consistente delmercato (60% in Olanda, 50% inGermania, e 35% in Danimarca). InItalia, nonostante il crescenteinteresse da parte del pubblico, laquota delle caldaie acondensazione sul totale degliapparecchi è ancora moltomodesta (circa il 2%). Per questo è importante che gliutenti compiano scelte piùresponsabili: se dovete sostituire ilvostro apparecchio, non affidatevialle indicazioni dell’installatore machiedete espressamente che vivenga installata una caldaia acondensazione. Etichetta energetica: alcuniapparecchi in commercio riportanoun’etichetta energetica, con tantepiù stelle quanto è maggiore ilrendimento energetico. Le caldaiea condensazione sono in generecontrassegnate da 4 stelle. Le caldaie a condensazioneconsentono un risparmio dicombustibile (e dunque sulla bolletta del gas)

rispetto a una caldaiaconvenzionale, di circa il 25% se sitratta di una caldaia con più di 10anni e di circa il 15% se si trattadi una nuova caldaiaconvenzionale.

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le valvole termostaticheCome si sa l’impianto diriscaldamento è una fontesignificativa di inquinamento e diconsumo di energia. Per questo èimportante eliminare gli sprechiadottando accorgimenti chefavoriscano il risparmio energetico. Uno degli interventi più utiliconsiste nell’applicazione divalvole termostatiche aitradizionali radiatori. La valvolatermostatica è un sistema checonsente di diversificare latemperatura in ogni singoloambiente in funzionedell’esposizione e dell’uso.Installando valvole termostatichesu tutti i radiatori, una famigliapuò ottenere un risparmio dialmeno il 15% sul consumo dicombustibile per riscaldamento(riferito a un’abitazione mediaper dimensioni e collocazionegeoclimatica, ciò comporta unrisparmio di almeno 85 euroall’anno). Il che significa,concretamente, che l’investimento iniziale si ripaga in poco più di un anno.

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il risparmio e la gestioneintelligente dell’acquaOggi sono disponibili per ognifamiglia apparecchi innovativi,molto semplici da installare checonsentono di ridurresensibilmente i consumi di acqua:- Rubinetti e docce a basso flusso:limitano le portate d’acqua aparità di comfort rispetto aglierogatori tradizionali; risultanoparticolarmente convenienti dalpunto di vista economico quandol’acqua utilizzata è riscaldata (inquesti casi si risparmia sia acquache energia). Il risparmio medio diacqua oscilla tra il 40% e il 60%.Secondo una ricerca del Comunedi Roma, una famiglia di 3persone che installi in casariduttori di flusso consegue unrisparmio economico che ripagal’investimento iniziale in un anno,nel caso in cui l’acqua siariscaldata con scaldabagni elettrici,o in due anni, nel caso discaldabagni a gas.- Wc a bassi consumi:differenziano lo scarico d’acquagrazie a cassette a doppio flusso oa interruzione di flusso, erichiedono bassi quantitativid’acqua per il lavaggio.- Erogatori a tempo o a controlloelettronico: studiati per le utenzecollettive (uffici, esercizi pubblici),

erogano l’acqua per un tempoprestabilito.- Lavabiancheria e lavastoviglie abassi consumi: consentono diridurre i consumi di acqua e dienergia rispetto ai modellitradizionali.Attraverso questi interventi siriesce a risparmiare energia e dal30% al 50% di acqua.

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AzzeroCO2 è una società di servizi creata da Legambiente, Kyoto Club el’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e partner di Future Forests, societàinglese attiva da diversi anni nella promozione di azioni concrete einnovative contro il cambiamento climatico. AzzeroCO2 offre a entipubblici, imprese e singoli cittadini un’opportunità concreta percontribuire a combattere l’effetto serra e il rischio di cambiamentoclimatico.Attraverso i servizi di AzzeroCO2 è possibile infatti:- determinare le emissioni di gas serra prodotte nello svolgimento delle

proprie attività;- individuare delle soluzioni strategiche in situ per la riduzione delle

emissioni di gas serra; - azzerare le emissioni che non è possibile evitare attraverso degli

investimenti in progetti, realizzati in Italia e all’estero, che riducono leemissioni di gas serra.

AzzeroCO2 acquisisce crediti di emissione da progetti ad alto profiloambientale e socio-economico realizzati: - in Italia, perché è importante dare il buon esempio e creare

opportunità di sviluppo sostenibile anche nel nostro Paese. A tale scopo, AzzeroCO2 ha recentemente siglato un accordo con FIPER(Federazione Italiana Produttori di Energia da fonti Rinnovabili) perl’acquisto di crediti da impianti di cogenerazione e teleriscaldamento dabiomassa locale gestita in maniera sostenibile. Sulla base dell’accordo,FIPER si impegna a reinvestire i proventi derivanti dalla cessione dicrediti in nuovi interventi a favore delle fonti energetiche rinnovabili oin iniziative di risparmio energetico;

- all’estero, dove serve di più, ovvero nei Paesi e/o regioni in via disviluppo. Ad esempio, attraverso Future Forests, AzzeroCO2 acquisiscecrediti da progetti di elettrificazione rurale da fonti rinnovabili in India e SriLanka o da un progetto di riforestazione in Mozambico.

Nella scelta dei progetti, AzzeroCO2 pone particolare attenzione agli aspettisocio-economici, con l’obiettivo di perseguire uno sviluppo locale realmentesostenibile. AzzeroCO2 promuove in Italia il marchio CarbonNeutral, sviluppato da FutureForests secondo un protocollo basato su rigorose basi tecniche e scientifiche.Il protocollo, di dominio pubblico, stabilisce i criteri da rispettare perl’ottenimento del marchio. Per ulteriori informazioni è attivo anche il sito internet www.azzeroco2.it

Il clima nelle nostre mani

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e tu, quanto pesisull’ambiente? Lo sapevi che :

- Andare in aereo da Roma aMilano corrisponde ad emettere80 Kg di CO2?Lo stesso spostamento effettuatoin treno ne produce 17?

- Una lampadina accesa per 15 orecorrisponde ad un Kg di CO2emessa nell’atmosfera?

- 3 km di auto in cittàcorrispondono a circa 1 Kg diCO2 emessa?

- Si risparmia un Kg di CO2 ogni800 grammi di carta riciclataanziché mandata in discarica?

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il decalogoper unrisparmioglobale

11.. Incentivo di acquisto e utilizzodi apparecchiature elettriche abasso consumo

22.. Incremento della produzione dienergia elettrica da fontirinnovabili

33.. Aumento dell’efficienzaenergetica ed elettrica neiconsumi finali

44.. Aumento dell’efficienzaenergetica nei settori dellaproduzione di energia

55.. Aumento della metanizzazionenei settori industriali, civile edei trasporti

66.... Adozione di misure per lalimitazione del traffico urbano

77.. Sostituzione di almeno la metàdelle automobili circolanti conveicoli più efficienti

88.. Realizzazione di reti di trasportorapido collettivo su sede fissanelle aree metropolitane

99.. Aumento della quota delle mercitrasportata su ferrovia e su nave

1100.. Promozione di informazione ededucazione ambientalesull’importanza del risparmioenergetico

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...e quelloper unrisparmiolocale

11.. Sostituire le tradizionalilampadine a incandescenza conle lampadine fluorescenticompatte negli ambienti in cui leluci sono accese per più ore algiorno. Queste consentono unrisparmio di energia del 75-80%e durano molto più a lungo.

22.. Non lasciare accese luci inambienti inutilizzati.

33.. Non lasciare elettrodomestici infunzione stand-by.

44.. Quando è possibile, scegliere diandare a piedi o di utilizzaretrasporti meno inquinanti comebicicletta, mezzi pubblici.Quando non si può fare a menodi utilizzare la macchina cercaredi organizzarsi in gruppi al finedi ottimizzare il consumo dicarburante e minimizzare leemissioni inquinanti pro capite.

55.. Non sprecare inutilmente acquacalda e preferire la doccia albagno per consumare solol’acqua strettamente necessaria.

66.. Regolare il riscaldamento senzaeccedere nell’uso evitando diraggiungere temperatureeccessivamente elevate. E se fatroppo caldo spegni iltermosifone, invece di aprire lafinestra.

77.. Chiudere le utenze termiche,come ad esempio i termosifoni,quando non vengono utilizzate.

88.. Acquistare gli elettrodomestici abasso consumo ed altaefficienza energetica, ricordandoche la buona manutenzioneconsente di risparmiare energia.

99.. Non coprire i termosifoni conpannelli, stoffe, tende perpermettere una migliorecircolazione dell’aria equindi una migliore diffusionedel calore.

1100.. Non limitarti a rispettarequeste semplici regole, maimpegnati nel farle conoscere ea farle rispettare a tutti i tuoiamici e parenti.

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Legambiente, con oltre 115.000sostenitori, 1.000 circoli locali, 3000

Bande del Cigno dentro e fuori la scuolaè la più grande associazione

ambientalista italiana. E’ riconosciutadal Ministero dell’Ambiente come

associazione d’interesse ambientale, faparte del Bureau Européen de

l’Environnement, della IUNC-The WorldConservation Union e del Forest

Stewardship Council. In vent’anni diattività Legambiente ha organizzato

grandi campagne di educazioneambientale, ha promosso e fatto

crescere la mobilitazione contro losmog, ha sconfitto il nucleare,

ha combattuto contro l’abusivismoedilizio, ha alzato il velo sulle

discariche abusive di rifiuti e sull’azionedelle ecomafie. Inoltre si batte con

proposte e sperimentazioni concrete perpromuovere la riconversione ecologica

dell’economia, la valorizzazione del ruolo anche economico delle aree

protette, uno sviluppo dell’Italia e in particolare del Mezzogiorno chemetta a frutto lo straordinario valoreaggiunto rappresentato dai tesori di

natura che custodiamo.

Legambiente OnlusVia Salaria 403, 00199 Roma

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