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7/25/2019 Michael Herzfeld, Schiaffeggiata La Tesi Di Banfield
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calabriaonweb.ithttp://www.calabriaonweb.it/2014/09/08/schiaffeggiata-la-tesi-di-banfield-il-familismo-e-morale-lantropologo-michael-herzfeld-contro-
pregiudizi-sul-mediterraneo/
Michael Herzfeld, il pi grande specialista di
culture mediterranee, antropologo e docente
presso la Harvard University.
Particolare di Lucania 61, il dipinto di Carlo Levi,
commissionato dal Comitato per le celebrazioni del
centenario dellUnit dItalia, rappresenta la Basilicata alla
mostra Italia 61 inaugurata a Torino il 6 maggio 1961.
Schiaffeggiata la tesi di Banfield. Il familismo? moraleLantropologo Michael Herzfeld contro i pregiudizi sul
MediterraneoSchiaffeggiata la tesi di Banfield: il familismo morale. Michael Herzfeld, il pi grande specialista di culture
mediterranee, impugna larma del relativismo per combattere stereotipi e pregiudizi sul Mediterraneo, da cui
inevitabilmente scaturisce la secolare divisione tra il Nord avanzato e il Sud arretrato.
Totalmente contrario allidea di una cultura mediterranea omogenea e
impregnata di onore e vendetta, Herzfeld giudica troppo fortunato Basi
morali di una societ arretrata (1958), il libro in cui il politologo
statunitense Banfield espone i risultati antropologici ottenuti durante i
nove mesi di permanenza, tra il 1954 e il 1955, nel piccolo borgo di
Chiaromonte, in Lucania. Ricerca conclusasi con la convinzione che
larretratezza sociale ed economica di alcune comunit meridionali
scaturisca dalla volont di porre i legami familiari, e tutto ci che ne
consegue in termini di privilegi e favori, al di sopra del bene collettivo e
dellinteresse comunitario, in un atteggiamento culturale dal carattere
amorale.
Ma lantropologo Herzfeld, docente presso la Harvard University, non ci
sta, e della ricerca sul campo che negli anni ha stimolato un controverso
dibattito sul ruolo giocato dalla cultura negli sviluppi di una societ, dice:
Banfield aveva un approccio da missionario protestante. E giudicava le
societ meridionali con i criteri della sua. Insomma guardava il Suditaliano dallalto in basso.
Ma per un antropologo non corretto considerare aprioristicamente superiore la propria etica. Il familismo
continua Herzfeld in unintervista rilasciata a la Repubblica di per s un sistema etico. Perch la voglia di
difendere la propria famiglia dallostilit e dalla concorrenza degli altri pi che legittima.
Cercare le differenze nei vari contesti invece la strada pi
culturalmente ricca da percorrere: parlare di onore come se fosse
il tratto dominante della societ mediterranea non ha alcun senso;
le sfumature linguistiche, e quindi semantiche, sono tante: quello
che un calabrese intende per onore diverso da quello che
intendono un toscano o un romano; in Grecia, dove faccio ricerca
da molti anni, la parola philotimo da filose tim, letteralmente
amico dellonore, ma che molti traducono con amor proprio,
orgoglio e dignit ha significati molto diversi da una regione
allaltra. Ecco perch sono molto critico verso chi sostiene che
esista una cultura mediterranea omogenea, caratterizzata
dallideologia dellonore o dal familismo o dalla corruzione o dalla
criminalit.
Negli anni 30 del secolo scorso, anche un intellettuale italiano,
seppur per motivi diversi da quelli di Banfield, giunge in Lucania: mosso da passione politica e anticonformismo
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Edward C. Banfield, politologo
statunitense e autore di Basi
morali di una societ arretrata(1958).
I quattro di Cutro, una tela di Carlo Levi (1953), il
piemontese del Sud che, spedito al confino in Lucania dal
fascismo, scopre la civilt contadina e la racconta non solo in
Cristo si fermato ad Eboli ma anche con pennellate dense
e colori forti in decine di quadri.
culturale, Carlo Levi, insofferente al regime fascista, trascorre un anno di confino, di vita sotterranea, ad Aliano, in
provincia di Matera. Cristo si fermato a Eboli (1945) la testimonianza letteraria di unesperienza che rivela, agl
occhi del medico torinese, larcaica e stregonesca realt contadina del Sud italiano, facendo dellautore un
testimone della presenza dun altro tempo allinterno del nostro tempo, ambasciatore dun altro mondo allinterno d
nostro mondo (Italo Calvino).
Ebbene, lesistenza di un meridione diverso dal mondo urbano e calato nella Storia
qual era il Nord industrializzato, un fattore ineccepibile e ampiamente dimostrato da
storici che hanno, a buon diritto, parlato di questione meridionale. Tuttavia leconclusioni a cui approda Levi sono ben diverse dalla teoria del familismo amorale
che, a detta di Banfield, il carattere portante delle societ meridionali. Nelle ultime
pagine di Cristo si fermato a Eboli appaiono chiari i motivi dellarretratezza sociale
ed economica (ma non culturale in quanto si tratta di una diversa, e non mancata,
civilt) negli anni a cavallo fra le due guerre e nellimmediato dopoguerra, le cui
conseguenze sono percepibili ancora oggi: lassenza di un vivo interesse per le
realt contadine da parte dello Stato e la presenza della piccola borghesia sostenuta
dal fascismo, una classe degenerata, fisicamente e moralmente: incapace di
adempiere la sua funzione, e che solo vive di piccole rapine e della tradizione
imbastardita di un diritto feudale. Finch questa classe non sar soppressa e
sostituita non si potr pensare di risolvere il problema meridionale.
Dunque nelle parole di Levi non vi traccia, tra le cause dellannosa questione
meridionale, di mancate relazioni sociali (e morali) tra famiglie e individui esterni alle
famiglie; i motivi si potrebbero bens addurre a una guerra aperta tra Roma e Matera (Finch Roma governer
Matera, Matera sar anarchica e disperata, e Roma disperata e tirannica).
Levi parla persino di fraternit tra la gente di Aliano come unico
strumento per cercare di combattere lesclusione dal sistema
sociale insieme alle angherie e alle prepotenze di uno Stato
tiranno che ha relegato i contadini nel mondo astorico e
precristiano: Questa fraternit passiva, questo patire insieme,
questa rassegnata, solidale, secolare pazienza il profondo
sentimento comune dei contadini, legame non religioso, ma
naturale.
Per conferire maggior vigore alla confutazione della tesi di
Banfield, basta non levare lo sguardo dallo scenario meridionale
del secondo dopoguerra italiano: le lotte contadine per la terra nel
Mezzogiorno rappresentano la testimonianza pi viva di una
presa di coscienza collettiva e della capacit organizzativa dei
cafoni che, aggregandosi in cooperative, dimostrano di sapersi
conquistare le prime leggi di riforma agraria per la concessione
delle terre.Nessuna distinzione tra popoli superiori e popoli colonizzati,
partecipi agli eventi storici e precristiani, progrediti e arretrati: ogni societ ha le sue stratificazioni sociali,
economiche e culturali, le sue discrepanze interne e i tratti collettivi. La chiave di lettura non pu che essere un
estremo e disinteressato relativismo.
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