Michael Herzfeld, Schiaffeggiata La Tesi Di Banfield

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  • 7/25/2019 Michael Herzfeld, Schiaffeggiata La Tesi Di Banfield

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    pregiudizi-sul-mediterraneo/

    Michael Herzfeld, il pi grande specialista di

    culture mediterranee, antropologo e docente

    presso la Harvard University.

    Particolare di Lucania 61, il dipinto di Carlo Levi,

    commissionato dal Comitato per le celebrazioni del

    centenario dellUnit dItalia, rappresenta la Basilicata alla

    mostra Italia 61 inaugurata a Torino il 6 maggio 1961.

    Schiaffeggiata la tesi di Banfield. Il familismo? moraleLantropologo Michael Herzfeld contro i pregiudizi sul

    MediterraneoSchiaffeggiata la tesi di Banfield: il familismo morale. Michael Herzfeld, il pi grande specialista di culture

    mediterranee, impugna larma del relativismo per combattere stereotipi e pregiudizi sul Mediterraneo, da cui

    inevitabilmente scaturisce la secolare divisione tra il Nord avanzato e il Sud arretrato.

    Totalmente contrario allidea di una cultura mediterranea omogenea e

    impregnata di onore e vendetta, Herzfeld giudica troppo fortunato Basi

    morali di una societ arretrata (1958), il libro in cui il politologo

    statunitense Banfield espone i risultati antropologici ottenuti durante i

    nove mesi di permanenza, tra il 1954 e il 1955, nel piccolo borgo di

    Chiaromonte, in Lucania. Ricerca conclusasi con la convinzione che

    larretratezza sociale ed economica di alcune comunit meridionali

    scaturisca dalla volont di porre i legami familiari, e tutto ci che ne

    consegue in termini di privilegi e favori, al di sopra del bene collettivo e

    dellinteresse comunitario, in un atteggiamento culturale dal carattere

    amorale.

    Ma lantropologo Herzfeld, docente presso la Harvard University, non ci

    sta, e della ricerca sul campo che negli anni ha stimolato un controverso

    dibattito sul ruolo giocato dalla cultura negli sviluppi di una societ, dice:

    Banfield aveva un approccio da missionario protestante. E giudicava le

    societ meridionali con i criteri della sua. Insomma guardava il Suditaliano dallalto in basso.

    Ma per un antropologo non corretto considerare aprioristicamente superiore la propria etica. Il familismo

    continua Herzfeld in unintervista rilasciata a la Repubblica di per s un sistema etico. Perch la voglia di

    difendere la propria famiglia dallostilit e dalla concorrenza degli altri pi che legittima.

    Cercare le differenze nei vari contesti invece la strada pi

    culturalmente ricca da percorrere: parlare di onore come se fosse

    il tratto dominante della societ mediterranea non ha alcun senso;

    le sfumature linguistiche, e quindi semantiche, sono tante: quello

    che un calabrese intende per onore diverso da quello che

    intendono un toscano o un romano; in Grecia, dove faccio ricerca

    da molti anni, la parola philotimo da filose tim, letteralmente

    amico dellonore, ma che molti traducono con amor proprio,

    orgoglio e dignit ha significati molto diversi da una regione

    allaltra. Ecco perch sono molto critico verso chi sostiene che

    esista una cultura mediterranea omogenea, caratterizzata

    dallideologia dellonore o dal familismo o dalla corruzione o dalla

    criminalit.

    Negli anni 30 del secolo scorso, anche un intellettuale italiano,

    seppur per motivi diversi da quelli di Banfield, giunge in Lucania: mosso da passione politica e anticonformismo

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    Edward C. Banfield, politologo

    statunitense e autore di Basi

    morali di una societ arretrata(1958).

    I quattro di Cutro, una tela di Carlo Levi (1953), il

    piemontese del Sud che, spedito al confino in Lucania dal

    fascismo, scopre la civilt contadina e la racconta non solo in

    Cristo si fermato ad Eboli ma anche con pennellate dense

    e colori forti in decine di quadri.

    culturale, Carlo Levi, insofferente al regime fascista, trascorre un anno di confino, di vita sotterranea, ad Aliano, in

    provincia di Matera. Cristo si fermato a Eboli (1945) la testimonianza letteraria di unesperienza che rivela, agl

    occhi del medico torinese, larcaica e stregonesca realt contadina del Sud italiano, facendo dellautore un

    testimone della presenza dun altro tempo allinterno del nostro tempo, ambasciatore dun altro mondo allinterno d

    nostro mondo (Italo Calvino).

    Ebbene, lesistenza di un meridione diverso dal mondo urbano e calato nella Storia

    qual era il Nord industrializzato, un fattore ineccepibile e ampiamente dimostrato da

    storici che hanno, a buon diritto, parlato di questione meridionale. Tuttavia leconclusioni a cui approda Levi sono ben diverse dalla teoria del familismo amorale

    che, a detta di Banfield, il carattere portante delle societ meridionali. Nelle ultime

    pagine di Cristo si fermato a Eboli appaiono chiari i motivi dellarretratezza sociale

    ed economica (ma non culturale in quanto si tratta di una diversa, e non mancata,

    civilt) negli anni a cavallo fra le due guerre e nellimmediato dopoguerra, le cui

    conseguenze sono percepibili ancora oggi: lassenza di un vivo interesse per le

    realt contadine da parte dello Stato e la presenza della piccola borghesia sostenuta

    dal fascismo, una classe degenerata, fisicamente e moralmente: incapace di

    adempiere la sua funzione, e che solo vive di piccole rapine e della tradizione

    imbastardita di un diritto feudale. Finch questa classe non sar soppressa e

    sostituita non si potr pensare di risolvere il problema meridionale.

    Dunque nelle parole di Levi non vi traccia, tra le cause dellannosa questione

    meridionale, di mancate relazioni sociali (e morali) tra famiglie e individui esterni alle

    famiglie; i motivi si potrebbero bens addurre a una guerra aperta tra Roma e Matera (Finch Roma governer

    Matera, Matera sar anarchica e disperata, e Roma disperata e tirannica).

    Levi parla persino di fraternit tra la gente di Aliano come unico

    strumento per cercare di combattere lesclusione dal sistema

    sociale insieme alle angherie e alle prepotenze di uno Stato

    tiranno che ha relegato i contadini nel mondo astorico e

    precristiano: Questa fraternit passiva, questo patire insieme,

    questa rassegnata, solidale, secolare pazienza il profondo

    sentimento comune dei contadini, legame non religioso, ma

    naturale.

    Per conferire maggior vigore alla confutazione della tesi di

    Banfield, basta non levare lo sguardo dallo scenario meridionale

    del secondo dopoguerra italiano: le lotte contadine per la terra nel

    Mezzogiorno rappresentano la testimonianza pi viva di una

    presa di coscienza collettiva e della capacit organizzativa dei

    cafoni che, aggregandosi in cooperative, dimostrano di sapersi

    conquistare le prime leggi di riforma agraria per la concessione

    delle terre.Nessuna distinzione tra popoli superiori e popoli colonizzati,

    partecipi agli eventi storici e precristiani, progrediti e arretrati: ogni societ ha le sue stratificazioni sociali,

    economiche e culturali, le sue discrepanze interne e i tratti collettivi. La chiave di lettura non pu che essere un

    estremo e disinteressato relativismo.

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