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laboratorio dell’immaginario issn 1826-6118 rivista elettronica www.unibg.it/cav-elephantandcastle MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI a cura di Greta Perletti aprile 2011 CAV - Centro Arti Visive Università degli Studi di Bergamo

MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI · dopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir. Un intricato labi - rinto che Pu^kin popola non solo di lešij ma anche di maghi

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Page 1: MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI · dopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir. Un intricato labi - rinto che Pu^kin popola non solo di lešij ma anche di maghi

laboratorio dellrsquoimmaginarioissn 1826-6118

rivista elettronicawwwunibgitcav-elephantandcastle

MUTEVOLI LABIRINTI DI FORMENATURA E METAMORFOSI

a cura di Greta Perlettiaprile 2011

CAV - Centro Arti VisiveUniversitagrave degli Studi di Bergamo

ALESSANDRA VISINONI

Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo

Introduzione

Nella mitologia classica le Amadriadi sono una particolare catego-ria di ninfe protettrici dei boschi legate in modo cosigrave viscerale aldestino del proprio albero al punto di nascere e morire con essoLa loro sorte si differenzia radicalmente da quello delle Driadi im-mortali Ma proprio questa simbiosi rende queste figure piugrave affa-scinanti ai nostri occhi suscitando maggiori riflessioni Il legame in-scindibile tra lrsquoAmadriade e il suo albero richiama il concetto dildquoetno-naturardquo postulato da Dmitrij Lichačeumlv eminente storicodella cultura russa ovvero lrsquordquointerrelazione tra natura e popolordquo(Lichačeumlv 1999 51-64) Le teorie dello studioso traggono linfa vi-tale dalla mitologia e dalla componente pagana della religiositagraverussa che fanno risalire le origini del tutto allrsquoalbero Nella culturarussa arcaica infatti gli alberi posseggono un misterioso dinami-smo (Valle 2005 2) poicheacute abitati dal cosiddetto lsquospirito dendricorsquoconcetto che avremo modo di approfondire nel paragrafo succes-sivo Per questo lrsquoepos russo cantato nelle byliny (ovvero i ldquocantidelle cose passaterdquo) egrave nato a partire dallrsquoAlbero cosmico asse pri-mario che indica lrsquoorientamento spazio-temporale e la tripartizio-ne del cosmo (cielo terra regno sotterraneo) Lrsquoetnologo russoottocentesco Afanasrsquoev (1969 320-341) raccoglie diversi raccontitratti dalla tradizione orale secondo la quale i primi uomini sonocreati dagli alberi E qui la nostra attenzione viene di nuovo attira-ta dalle ninfe stavolta Meliadi ninfe dei frassini connesse alla nasci-ta delluomo Secondo Esiodo (1994 vv 143-145) gli uomini nel-letagrave del ferro nacquero proprio da questi alberi Sempre

disturbare lrsquoimmensa foresta cresciuta dal ventre della cosiddettaMadre Umida Terra1 Tanto meno possono peccare di superbia gliabitanti dellrsquoantica Rusrsquo2 Al contrario essi dimostrano una fermavolontagrave di convivere pacificamente con lo spirito protettore dellaforesta il lešij il quale tiene conto delle prede fatte dal cacciatoree non gliene concede piugrave del convenuto (Gasparini 2010 494)Egli egrave infatti il lešnij chozjainik il lsquopadrone del boscorsquo3 altrimentidetto lešnij car lsquore del boscorsquo Non si tratta di un Naturgeist unospirito della natura ossia un demone dalla condotta imprevedibilebensigrave di un individuo cosciente e di alto livello etico Il popolo rus-so lo chiama giusto pravednyj les e onorato a čestnyj les (Gaspari-ni 2010 496) Non cegrave da scherzare col padrone del bosco seb-bene negli aneddoti piugrave recenti si mormori che spesso sia lui aprendersi gioco degli uomini facendo loro smarrire il cammino al-linterno dei suoi possedimenti Lo imparano a proprie spese an-che i protagonisti dei mille aneddoti raccontati dalla njanja aOblomov bambino quegli Ilrsquoja Muacuteromec Dobrynja Nikitič AleumlšaPopovič Polkagraven Bogatyacuterrsquo Kolečišč il passante che vagarono per laRussia affrontando mille pericoli (Gončarov 2001 113-114) Inquellrsquoultimo squarcio di lsquoetagrave dellrsquoororsquo che egrave Oblomovka non ci sistupisce di nulla morti fantasmi streghe leggende I pacifici abitantidella dimora natale dellrsquoeroe gončaroviano non dubiteranno nean-che che Ruslan e Ljudmila4 i giovani innamorati alla disperata ri-cerca lrsquouno dellrsquoaltra attraverso una folta foresta si siano ritrovatidopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir Un intricato labi-rinto che Puškin popola non solo di lešij ma anche di maghi e se-ducenti russalki (Puškin 2001 67) ninfe russe pericolose per lrsquoin-cauto viaggiatore quanto le sirene incontrate da Ulisse

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1 Madre Umida Terra divinitagrave creatrice propria dellrsquoantico naturalismo slavo2 Nome antico della Russia3 ldquoBoscordquo in russo si dice ldquoLesrdquo4 Protagonisti dellrsquoomonimo poema di Puškin

Afanasrsquoev riporta un racconto apocrifo sulla creazione del mondodove una quercia lsquoprimigeniarsquo sorregge lrsquoacqua il fuoco e la terraAnche il poeta immaginista Sergej Esenin nel suo saggio teorico Lechiavi di Maria (1918 169-173) fa mostra della propria erudizioneinsistendo sullrsquoimmagine dellrsquorsquoAlbero della vitarsquo quale sostrato cultu-rale di diversi popoli dal frassino Yggdrasil dei Germani alla biblicaquercia di Mamre Lrsquoalbero inoltre al contrario degli animali nellefiabe incarna sempre qualitagrave positive quali generositagrave o saggezza egraveil caso ad esempio della betulla che esaudisce magicamente ognidesiderio del boscaiolo che lrsquoha risparmiata ma poi viene letteral-mente sopraffatta dallrsquoaviditagrave della moglie del suo benefattore Lrsquoal-bero origine della vita egrave compartecipe dellrsquoesistenza umana in ognisuo momento compresa la morte Non egrave dunque un caso che co-stituisca per i prosatori e i poeti russi un ldquomegatestordquo (Epštein1990) apparentemente infinito a cui attingere Numerose operesono state scritte sulla simbiosi tra uomo russo e foresta sarebbeimpossibile trattarle tutte adeguatamente in questa sede Pertantoabbiamo scelto di concentrarci su alcuni esempi letterari tra Otto-cento e Novecento che ci appaiono tra loro intimamente legati

Lo spirito della foresta e lo spirito dendrico

Si racconta che ai tempi di Pietro il Grande uno scoiattolo sarebbepotuto andare da Mosca a Pietroburgo senza toccare terra La fore-sta cresceva rigogliosa a nord di una linea che partendo da VladimirVolynskij e passando per Kiev piegava verso nord-est per KalugaRjazan e Murom Piugrave a settentrione unaltra linea piugrave capricciosa eondulata separava la foresta della Russia centrale ricca di radure e dischiarite dalla regione a bosco compatto e impenetrabile (Gasparini2010 493)

Neanche il piugrave audace degli zar colui che costruisce una cittagraveomonima laddove una volta vrsquoera una sterminata palude ha osato

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teram Sonja e Astrov nulla possono contro lrsquoavanzare del progres-so (soprattutto degli interessi economici)

SONJA [hellip] Le foreste addolciscono i climi rigidi e nei paesi con unclima dolce si spendono meno energie per lottare contro la natura eperciograve anche lrsquouomo egrave piugrave dolce e piugrave mite la gente in quei paesi egrave

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Molto diverso egrave lo lsquospirito dendricorsquo prodotto dellanimismo com-ponente essenziale della visione del mondo dei popoli Slavi e diconseguenza dei Russi Lalbero rappresenta non la sede di unospirito ma uno spirito in se stesso inseparabile dalla sua dimoracome lo egrave lanima dal corpo come lrsquoAmadriade dal suo alberoNon egrave esagerato affermare che in tutte le terre slave gli alberivengono considerati persone uomini trasformati Nella GrandeRussia ad esempio si pianta sulla tomba una betulla (Gasparini2010 498-499) Quando al primo soffio tiepido della primavera lavegetazione si risveglia i contadini russi dicono ldquoi morti hanno so-spiratordquo cioeacute ldquohanno emesso un fiato caldordquo Tutti gli Slavi si affret-tano allora a cogliere i rami rinverditi di betulla e a introdurli neivillaggi e nelle case percheacute in quei rami hanno preso dimora leanime dei parenti trapassati A maggior ragione quindi il primoabitante della foresta viene considerato sacro vi si costruisce in-torno un recinto affincheacute ricambi le cure con la protezione del vil-laggio Nella regione del Volga ogni villaggio mordvino ha unaquercia sacra o consacrata (svjaščennyj dub) detta anche ldquohaci-tu-

mordquo ovvero ldquoAlbero del Grande giornordquo poicheacute sotto i suoi ramisi celebrano i riti pasquali Il 1deg ottobre a Teljatnikovo (distretto diChvalynsk governatorato di Saratov) le famiglie si riunivano sottouna quercia portando birra idromele e cibarie varie per festeggia-re Keremet lrsquolsquoalbero sacrorsquo (Gasparini 2010 498-499) piugrave ampia-mente lsquoil bosco sacrorsquo Usanze destinate a evolversi nella praticapiugrave europea e lsquomodaiolarsquo del giardino recintato dellrsquohortus conclu-

sus medievale proiezione mondana di quellrsquoEden perduto malin-conicamente riprodotto dalle icone del XVI-XVII secolo [Fig 1]5

Ma il significato di tali rimembranze egrave ormai perso nellrsquooblio aitempi dei protagonisti di due tra i piugrave conosciuti drammi di AntonČechov Il giardino dei ciliegi e Zio Vanja (il quale curiosamente nel-la sua prima poco fortunata versione srsquointitolava Lešij) Le apolo-gie appassionate (Čechov 1990 110-112) degli ecologisti ante lit-

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5 Vedere a proposito le riproduzioni del Maestro Dionisij In te si rallegra ogni crea-

tura icona del XVI secolo

Fig 1 Maestro Dionisij In te si rallegra ogni creatura icona del XVI secolo

se pesanti annulla la simmetria grossolana e le misere lacune che la-sciano trapelare scoperto e nudo il piano e dagrave un meraviglioso calo-re a tutto ciograve che era stato creato nella freddezza di un nitore e diun ordine schematici (Gogolrsquo 2004 75-76)

La consapevolezza dellrsquointreccio inestricabile tra la vita dellrsquouomoe la vita dellrsquoalbero sembra essersi spezzata sotto i colpi dellrsquoasciadel boscaiolo In Čechov quel legame panico tra morte e vita paresopravvivere solo come pallido fantasma la bianca apparizione delciliegio-madre (Čechov 1990 193) ldquo(Ljubov Andreevna) Guarda-tehellip La mamma morta cammina per il giardinohellip con un abitobianco Non crsquoegrave nessuno mi era sembrato A destra alla svoltaverso il chiosco crsquoegrave un alberello bianco che si era curvato e pare-va una donnahelliprdquoSuona persino ironico che le succitate opere di Čechov venganopubblicate inizialmente sulla rivista Lesnoj žurnal (La rivista delle fo-

reste) Dedicare una rivista monografica alle foreste significa assu-mersi un impegno encomiabile ma rivelatosi a posteriori purtrop-po insufficiente Tuttavia lrsquouomo russo vedremo in seguito risco-priragrave il valore profondo di questo legame primigenio nel momen-to in cui la violenza della Storia non si abbatteragrave tanto sul legnodei tronchi quanto sulla carne dei corpi

Con gli occhi di Egoruška

ldquoLa natura non egrave ciograve che voi pensate Non egrave un volto ciecosenzrsquoanima In lei vi egrave anima vi egrave libertagrave vi egrave amore vi egrave una lin-guahelliprdquo (Tjutčev 1993 52) Forse il piccolo Egoruška6 non ha an-cora conosciuto i versi di quellrsquoardente ammiratore della natura

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6 Protagonista del racconto di Čechov La steppa

bella agile le reazioni sono piugrave pronte la parola egrave elegante i movi-menti sono pieni di grazia Da loro le scienze e lrsquoarte fioriscono la lo-ro filosofia non egrave tetra lrsquoatteggiamento verso la donna egrave pervaso dielegante nobiltagravehellip

ASTROV [hellip] Lrsquouomo egrave fornito di ragione e di forza creatrice permoltiplicare ciograve che gli egrave dato ma fino a oggi egli non ha creato ben-sigrave distrutto[hellip] egrave davvero una stramberia ma quando passo davantialle foreste che io ho salvato dalla scure oppure quando sento comestormisce il mio giovane bosco che ho piantato con queste mie ma-ni io mi rendo conto che il clima egrave per un poco anche in mio pote-re e che se fra mille anni lrsquouomo saragrave felice la colpa saragrave anche unpoco mia

Non sortisce alcun effetto neppure la disperata dichiarazione drsquoamore di Ljubov Andreevna che rivela a sorpresa la sua natura diAmadriade ldquosenza il ciliegio non vivordquo (Čechov 1990 224) Lrsquouo-mo russo egrave meschino ingrato scarsamente lungimirante poicheacutenon si fa scrupolo di distruggere quello che una volta era un im-menso giardino e che potrebbe ancora aiutarlo a realizzare il suodestino di gigante ldquo(Lopachin) Signore tu ci hai dato immense fo-reste campi sconfinati infiniti orizzonti e vivendo qui anche noidovremmo essere veramente dei gigantihelliprdquo (Čechov 1990 212) Ildestino dellrsquouomo e della terra russa sono assimilabili nella malin-conica immagine gogoliana della betulla spezzata

Un bianco colossale tronco di betulla privo della sommitagrave schiantatadalla bufera o dal temporale sinnalzava dal folto di quel verde e siarrotondava nellaria come una colonna di marmo perfetta e lucen-te la frattura obliqua e appuntita con cui terminava in alto al postodel capitello spiccava scura sul suo biancore niveo come un cappuc-cio o un uccello nero [hellip] tutto era di quella bellezza che non po-trebbe inventare neacute la natura neacute larte ma che si dagrave solo quando es-se si alleano quando sul lavoro accumulato spesso senza senso dal-luomo passa la natura a rifinire col suo cesello e alleggerisce le mas-

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con i loro toni morbidi la pianura con il suo orizzonte nebbioso ecome capovolto su di essa il cielo che nella steppa dove non ci sononeacute foreste neacute alte montagne sembra terribilmente profondo e tra-sparente apparivano ora senza finecolmi di angoscia Che afa e chetristezza Il calesse corre ma Egoruška vede sempre le stesse cosecielo pianura collinehellip Non crsquoegrave piugrave musica nellrsquoerbardquo (Čechov 19945)

E quel pioppo solitario sulla collina sembra malinconico quantolui

Sulla collina compare un pioppo solitario Dio solo sa chi lo ha pian-tato percheacute sia lagrave Egrave difficile distogliere lo sguardo dalla sua figuraslanciata e dalla sua verde veste Saragrave felice Drsquoestate il caldo drsquoinver-no il gelo e le burrasche drsquoautunno le notti paurose quando non sivede altro che lrsquooscuritagrave e non si sente che il vento folle urlante rab-bioso e soprattutto solo tutta la vita solo (Čechov 1994 6)

Saragrave felice il povero pioppo Una domanda altruista che fatica anascondere lo spauracchio dellrsquoessere umano la solitudine Comegiagrave accennato da ingenuo impressionista (Bazzarelli 1992 225)qual egrave Egoruška dipinge la sua steppa attraverso il fluire istintivodelle proprie sensazioni (stanchezza noia eccitazione) proprio co-me fa un vero poeta E senza trascurare nemmeno un suono allamaniera di Gogolrsquo (Bazzarelli 1992 224) Tutto drsquoun tratto lrsquoerba simette a cantare

si guardograve intorno non capiva donde veniva un canto cosigrave strano maa forza di ascoltare gli parve che fosse lrsquoerba avvizzita e consumata adire senza parole ma lamentosamente che aveva anchrsquoessa una vo-glia appassionata di essere viva di essere ancora giovane e che sa-rebbe stata bella senza la calura e la siccitagrave non aveva colpa eppuredomandava perdono a qualcuno e giurava che soffriva insopporta-bilmente e che era tanto triste e compiangeva se stessahellip (Čechov1994 13)

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russa che egrave Tjutčev tuttavia il loro significato presto gli diverragravechiaro come lrsquoalba della torrida giornata di luglio in cui egrave costrettoa lasciare la casa la sicurezza degli affetti famigliari alla volta di unincerto futuro da lsquostudiosorsquo Per poter frequentare il ginnasio pri-mo passo fondamentale per quella carriera che dovrebbe realizza-re le aspirazioni materne Egoruška deve attraversare la steppa suldquoun calesse molle e malandatordquo (Čechov 1994 2) al seguito dellozio lo stimato mercante Ivan Ivanyč Kuzmičogravev e dellrsquoaffabile padreChrigravestofor Sirigravejskij Un viaggio che sembra voler richiamare allamemoria del lettore le peregrinazioni dellrsquoanti-eroe gogolrsquoianoČičikov7 Ma se il panorama egrave lo stesso gli obiettivi sono ben di-versi La voglia di piangere egrave insopprimibile la prostrazioneprofonda mentre gli adulti si dimostrano ostinatamente indifferen-ti al suo dolore Tanto vale lasciarsi distrarre continuamente dalpaesaggio lrsquoabbraccio della steppa egrave un incontro fantastico (Bazza-relli 1992 193) sospeso tra sogno e realtagrave attraverso i suoi occhi(Picchio 1961 121-122) la vastitagrave della terra russa ci appare comeuna affascinante galleria di quadri impressionisti (Bazzarelli 1992213-214) Con la sua tolrsquostojana ldquorazionalitagrave infantilerdquo Egoruška egravelrsquoessere umano prima della scelta cosciente (Bazzarelli 1992 213-214) un novello Adamo cacciato per sempre dal proprio Eden daquellrsquorsquoetagrave dellrsquoororsquo sospirata da Astrov vissuta invece dal bambinoOblomov Incredulo sgomento tuttavia curioso registra ogni mini-mo dettaglio del viaggio sovrapponendo alle immagini della naturale sue emozioni O forse sarebbe piugrave corretto affermare che egrave lanatura a mostrarsi empatica La steppa langue afosa e triste comeil momento esistenziale che sta vivendo

non passograve molto la rugiada evaporograve lrsquoaria si fece stagnante e lasteppa delusa riprese il desolato aspetto di luglio Lrsquoerba illanguidigrave lavita cessograve Le colline riarse di un verde scuro violacee in lontananza

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7 Protagonista de Le anime morte

Tra russalki e fanciulle-betulla

Lo sguardo di Egoruška abbiamo detto egrave lo sguardo del primouomo di colui che conserva per la natura timoroso rispetto istin-tivamente consapevole che ldquoDavanti alla forza degli elementi Abraccia abbandonate muto sta lrsquouomo oppresso e triste Comeun bambino senza forzardquo (Tjutčev 1993 399) Egrave lo sguardo degliSlavi e degli abitanti della Russia che srsquoinchinano ammirati davantialla spaventosa potenza di Perugraven dio del fulmine simboleggiato dauna quercia solo in seguito cristianamente ridimensionato alla sta-tura del profeta Elia Egrave lo sguardo del fanciullo di Oblomovka chefonde la realtagrave con la magia delle fiabe Ed ecco che nel caldo ab-braccio del primo sonno lrsquoapparizione della bella contessa che illu-mina la modesta casa di Mojsej Mojseevič si sovrappone a quelladel pioppo solitario

Egoruška si stropicciograve gli occhi In mezzo alla camera si trovava real-mente unrsquoeccellenza sotto forma di una giovine donna assai bella eavvenente in abito nero e con un cappello di paglia Prima che Ego-ruška avesse avuto modo di osservare i tratti del suo viso gli vennein mente chissagrave percheacute il pioppo solitario e sottile visto sulla colli-na[hellip] A un tratto vicinissimo ai suoi occhi Egoruška vide sopra diseacute due nere sopracciglia vellutate due grandi occhi grigi e le morbideguance di una donna da cui si effondeva per tutto il volto un sorrisopari a un raggio di sole Un profumo delizioso gli giunsehellip (Čechov1994 31-32)

Che non si tratti di una semplice contessa bensigrave di una carevna8

come quella della fiaba di Afanasrsquoev trasformata in betulla dal mali-gno (Afanasrsquoev 2002 146) liberatasi grazie allrsquoamore di chissagrave qua-

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8 ldquoPrincipessardquo letteralmente ldquofiglia dello zarrdquo

Ed ecco in lontananza il miraggio () di una giovane donna e delsuo un bambino ritratto di una felicitagrave domestica di cui resta or-mai solo il ricordohellip

ascoltograve un poco e gli parve che lrsquoaria fosse diventata piugrave soffocante acausa di quel canto lamentoso [hellip] Per coprire quel canto cantic-chiando egli stesso e cercando di fare strepito coi piedi corse versole carici Di ligrave guardograve tutto intorno e scoprigrave chi cantava Presso lrsquoisbapiugrave lontana del villaggetto crsquoera una donna in sottana corta con gam-be lunghe da airone che stacciava [sic] qualcosa [hellip] Adesso era evi-dente che era lei che cantava A pochi passi da lei stava immoto unragazzino con nullrsquoaltro che il camiciotto e senza il berretto quasifosse incantato dalla canzone se ne stava fermo e guardava in giugraveosservando forse la camicia di fustagno di Egoruškahellip(Čechov 199413)

E poi crsquoegrave la paura del temporale del fragore insopportabile deildquopassi dei gigantirdquo (Čechov 1994 80) di quella pioggia improvvisache sembra voler essere infinita che invece smette di colpo la-sciando inebetito e con una sensazione di freddo e umiditagrave nelleossa Dopotutto afferma il sublime Puškin ldquodegli elementi di Dioneppure gli zar possono aver ragionerdquo (Puškin 2001 359) Un to-no molto diverso dallrsquoldquoallegro tuono dei temporali drsquoestaterdquo canta-to da Tjutčev

Comrsquoegrave allegro il tuono dei temporali drsquoestate quando spazzolandola volante polvere La tempesta irrompe con le nubi Scuote lrsquoaz-zurro del cielo E sconsiderata e folle Drsquoun tratto assale il querce-to E tutto il querceto trema Con le sue larghe foglie stormenti Come sotto un invisibile tallone Si piegano i giganti del bosco Leloro cime rumoreggiano inquiete Come per consigliarsi fra di seacute E attraverso lrsquoimprovviso turbamento Si sente lrsquoincessante fischiodegli uccelli E qua e lagrave la prima foglia gialla Vola roteando sullastrada (Tjutčev 1993 305)

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Quercia-madre

I versi di Sergej Esenin non si servono della natura soltanto percelebrare la donna Cantano il folclore russo ed il mondo rurale diuna Russia morente le sue parole esaltano le bellezze della cam-pagna come enclave dellrsquoEden perduto La betulla non egrave semplice-mente lamata ma un simbolo di purezza di salute lrsquoimmaginestessa del paesaggio natio della naturalezza non contaminata dallaciviltagrave Oltre alla betulla un altro albero-simbolo dellrsquoesistenza rus-sa egrave la quercia Essa rappresenta la continuitagrave con il passato con latradizione nonostante lrsquoindifferenza della vita moderna sembri or-mai aver avvelenato la linfa stessa dei legittimi abitanti della fore-sta rdquoSotto la quercia di Mamre Vedo il mio fulvo nonno Dalcolle grido al nonno lsquoO padre rispondimihelliprsquo Ma quieti dormo-no i cedri Facendo penzolare i ramirdquo (Esenin 2000 79) Presso leQuerce di Mamre9 [Fig 2] il Signore si egrave rivelato ad Abramo10 mastavolta non sembra esserci davvero speranza di un nuovo pattose persino la natura resta assopitahellip O forse sigraveNel suo saggio teorico Le chiavi di Maria (Esenin 1996 V 181) Ese-nin si dimostra sostenitore della rivoluzione ma a patto che vengariconosciuto grazie al contributo dellrsquoarte il ruolo lsquomessianicorsquo delcontadino russo

Il futuro dellarte fioriragrave nelle sue possibilitagrave di conquista come unavigna universale nella quale gli uomini riposeranno pieni di beatitudi-ne e di saggezza in un girotondo sotto gli ombrosi rami di un im-menso albero il cui nome egrave socialismo o paradiso percheacute il paradisonella creazione del mužik11 appare cosigrave come il luogo senza tributida pagare per il terreno arato dove ldquole izbe sono nuove dal tetto dicipressordquo dove il decrepito tempo vagando fra i prati convoca a un

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9 A questo proposito vedere lrsquoicona Trinitagrave del maestro Andrej Rubleumlv XV secolo 10 Genesi 18 vv 1-211 ldquoContadinordquo in russo

le devoto soldato Una cosa egrave certa la sua bellezza delicata ricor-da la tenera grazia di Katja protagonista de Il colombo drsquoargento Lafidanzatina trascurata dal suo irrequieto Darjalskij egrave paragonata daBelyj a una betulla resistente al trapasso della tempesta malgradolrsquoaspetto fragile

Cosigrave la betulla dal bianco tronco improvvisamente squassata da unafolata di vento scatta irrefrenabilmente perdendo la quiete e tendesupplice la finissima rete dei rami e piange per un attimo ndash ma soloper un attimo e giagrave freme impercettibilmente nessuno direbbe chelrsquoimpeto tempestoso lrsquoabbia trapassata e si sia placato senza lasciaretraccia ecco delle piccole foglie vorticare irrefrenabile sulla stradama lei Egrave verdeggiante quasi non le avesse mai perdute strappatedalla tempesta soltanto quelle foglie prematuramente secche frusce-ranno sotto i piedi di chi passi da ligrave per caso e chi a caso non passanon sapragrave mai che di ligrave egrave passata la morte ndash di un sentimento mapur sempre morte Cosigrave una giovane anima nei sentimenti come trale foglie stormisce una giovane anima i sentimenti sono molti e nonpoche le tempeste non calpestare le foglie per strada non toccatemai una giovane anima Mai mai saprete dove quando e percheacute av-venga la morte in unrsquoanima giovane (Belyj 1994 93)

Darjalskij egrave un poeta eppure non sembra interessato a celebrare inversi lrsquoamata ammaliato comrsquoegrave dalle grazie inquietanti dellaldquorussalkardquo Matreumlna O forse non sarebbe in grado di farlo con lrsquoar-dente passionalitagrave che Sergej Esenin riversa sulle lsquofanciulle-betullersquoldquoMi sono innamorato del corpo della betulla e delle sue trecce do-rate E del suo sarafan di tela [hellip] Che betulla Meravigliosahellip E ilsuo senohellip Un seno simile Nessuna donna ce lrsquo ha (Esenin 200098 58) E ancora ldquoCado davanti alle ciocie di betulla [hellip] Betulle Ra-gazze-Betulle Puograve non amarle solo chi Persino in un tenero ado-lescente Non riesce a indovinare il fruttordquo (Esenin 2000 79 97)Come non amarle E sperare che una di queste fanciulle si conce-da ldquoNel tenero fruscio dei ciliegi selvatici possa risuonare lsquoIo sonotuarsquordquo (Esenin 2000 105)

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Il socialismo dunque puograve essere la nuova Quercia di Mamre maper crescere rigogliosa ed esercitare il suo benefico influsso di al-bero sacro deve essere impiantata nel terreno fertile della cam-pagna La quercia dunque sinonimo di nuovo inizio simbolo disaggezza Allrsquoombra dei suoi rami secondo le antiche usanze slavevenivano stipulati importanti trattati commerciali e militari La suaresistenza leggendaria alle intemperie la trasformano nellrsquoimmagi-nario collettivo in una fidata consigliera Certo non al punto dicredere che possa prevedere il futuro come impara a sue spese lastolta moglie della favola ldquoLa quercia fatatardquo (Afanasrsquoev 2002 715)Tuttavia il suo altero distacco dallo scorrere inevitabile del tempopuograve essere compreso correttamente solo da colui che puograve aversubito una sorte paragonabile Pensiamo ad esempio al principeBolkonskij rimasto vedovo con un figlioletto

Una quercia sorgeva sul margine della strada Probabilmente diecivolte piugrave vecchia delle betulle che formavano il bosco era dieci voltepiugrave grossa e due volte piugrave alta di ognuna di esse Era una querciaenorme con rami spezzati evidentemente da molto tempo e lascorza screpolata e coperta di vecchie cicatrici Con le sue bracciasmisurate e le dita enormi nodose divaricate senza simmetria essasi ergeva tra le ridenti betulle simile a un vecchio mostro malvagio esprezzante Essa sola e i piccoli abeti cupi eternamente verdi e disse-minati per il bosco non volevano cedere allincanto della primaverae non volevano vedere neacute la lieta stagione neacute il sole sfavillante ldquoPri-mavera ancora felicitagraverdquo pareva dire la quercia ldquoCome mai non vi egraveancora venuto a noia questo assurdo eterno inganno Egrave sempre lastessa cosa ed egrave sempre un ingannordquo ldquoNon esistono neacute primaveraneacute sole neacute felicitagrave Ecco guardate quegli abeti morti schiacciati sem-pre solitari e guardate me Vedete Io tengo distese le mie dita spez-zate scortecciate dovunque mi siano cresciute sul dorso sui fianchie rimango cosigrave e non credo neacute alle vostre speranze neacute ai vostri in-gannirdquo[hellip] ldquoSigrave quella quercia ha ragione mille volte ragionerdquo pensa-va il principe Andreacutej ldquoLasciamo che gli altri i giovani cedano a questiinganni Noi conosciamo la vita e la nostra egrave finitardquo Un nuovo susse-

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banchetto universale tutte le stirpi e tutti i popoli e serve a tutti uncucchiaio dorato pieno di braga12

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12 Traduzione di Serena Vitale

Fig 2 Maestro Andrej Rubleumlv Trinitagrave icona del XV secolo

maliare dalle discutibili grazie di questa donna volgare e butteratalasciandosi inglobare in quello che lui crede essere lrsquoautenticomondo contadino

i campi russi conoscono misteri cosigrave come conoscono misteri le fore-ste russe in quei campi in quelle foreste vivono barbuti contadini e unaquantitagrave di donne hanno poche parole in compenso hanno un eccessodi silenzio vai da loro e divideranno con te quellrsquoeccesso vai da loro eimparerai a tacere berrai i tramonti e le aurore come vini preziosi tinutrirai degli odori e di resina di pino le anime russe sono delle auroree dei tramonti sono forti resinose le parole russe (Belyj 1994 247)

Tuttavia lrsquoabbraccio dei silenziosi lsquocampi russirsquo non lo difenderagrave dal-la gelosia del falegname piugrave forte infine di qualsiasi idealismoDarjalskij viene fatto a pezzi come quei tronchi di betulla che luistesso contribuiva a tagliare

Peumltr vide aprirsi lentamente la porta e irrompere nella stanza unagrossa macchia scura che scalpitava con otto piedi [hellip] ldquoFratelli per-cheacute mi ndashrdquo Un colpo abbagliante lo abbatteacute vacillando sentigrave di essersiaccovacciato un altro colpo ancor piugrave abbagliante lo abbatteacute vacil-lando sentigrave di essersi accovacciato un altro colpo ancora piugrave abba-gliante poi nulla uno strattone uno strappo - (Belyj 1994 349)

E agli alberi muti testimoni non resta che balbettare nella frescuradi un nuovo mattino (Belyj 1994 350)

Nuovi alberi

Jurij Andreevič Živago si trascina per il bosco stremato dalle nottiinsonni di una non desiderata esistenza da rivoluzionario Ad uncerto punto vinto dalla fatica si abbandona su uno spiazzo drsquoerbaprotetto amorevolmente dalla vegetazione

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 21

guirsi di pensieri sconsolati ma di una tristezza dolce sorse nellani-mo del principe Andreacutej alla vista della quercia E per tutta la duratadel viaggio egli parve ancora una volta meditare su tutta la propria vi-ta per giungere alla medesima antica disperata e tranquilla conclusio-ne secondo la quale egli non doveva piugrave intraprendere nulla di nuo-vo ma semplicemente finire la vita senza far del male a nessuno sen-za agitarsi e senza desiderare cosa alcuna (Tolrsquostoj 1989 II 654-655)

In questrsquoottica lrsquoemotivitagrave del principe Bolkonskij sembra quasi vo-ler negare lrsquoimmagine biblica non esiste possibilitagrave di rinascita masolo di una composta dignitosa perfino serena resa di fronte allamorte La quercia si riappropria materialmente del suo ruolo miti-co di lsquoculla della civiltagraversquo nel romanzo Il colombo drsquoargento dello scrit-tore simbolista Andrej Belyj Il giagrave citato Darjalskij egrave un giovane vo-lubile poeta che soggiorna durante le vacanze estive presso la villadella lsquofidanzata-betullarsquo Katja Al culmine di unrsquoestate afosa resa an-cora piugrave soffocante dal dilagare incendiario delle insurrezioni con-tadine Peumltr Petrovič (questo il nome del protagonista) viene ma-gneticamente sedotto dalla rozza Matreumlna moglie dellrsquoombroso einquietante falegname Kudejarov E la loro alcova altri non egrave che ilgigantesco cavo-ventre (Belyj 1994 260) di una vecchia quercia

Egrave notte Egrave deserto intorno e lrsquoudito egrave teso degli urli lontano Darjal-skij aspetta aspetta nellrsquoalbero cavo [hellip] Urli lontani ma Matreumlnanon crsquoegrave ancora Darjalskij se ne sta un poco fuori poi rientra nel ca-vo vi ha acceso un fuocherello i carboni cremisi ardono a vampe lefauci rosse nella fessura della quercia si allargano nellrsquooscuritagrave fitta ditronchi (Belyj 1994 264)

Crsquoegrave molto piugrave di un banale adulterio dietro alla vicenda allrsquointernodi questo nido improvvisato i due colombelli hanno il compito diconcepire un nuovo Gesugrave Cristo Lrsquoutopia di una nuova umanitagraveche la setta dei lsquoColombirsquo aspira a creare attraverso il rimescolarsidel seme di Peumltr nel grembo della piugrave improbabile delle VerginiCome sotto lrsquoinflusso di un incantesimo il giovanotto si lascia am-

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lando lungo un infinito fiume di sangue tra russalche e maligni spi-riti dei boschi

Srubov immagina ancora una volta di andare lungo un fiume insan-guinato Ma non sta sulla zattera Ne egrave caduto e oscilla sulle ondecome una scheggia solitaria [] Verso di lui viene cullata dalle ondeuna russalka dagli occhi azzurri [] Un maligno spirito dei boschigrasso coperto di fitta peluria nera cammina sullrsquoacqua come sullaterra ferma Dallrsquoacqua braccia gambe teste annerite semidecompo-ste come ceppi come rami nodosi e i capelli delle donne formanointricati arabeschi di alberi (Zazubrin 1990 111-112)

Lrsquoagonia di una tardiva presa di coscienza la Rivoluzione ha biso-gno di lui quanto si ha bisogno di un fiammifero mentre lrsquoincendioegrave ormai divampato Resta solo il silenzio attonito a riempire ilvuoto Egrave significativo che la grande poetessa Marina Cvetaeva scel-ga lrsquoimmagine di un cespuglio per riempire la metafora di quelnonndashluogo che egrave diventata la sua anima straziata

Cheacute solo di un cespuglio non son vuota finestra di tutti i miei tugu-ri Che trovi mai cespuglio coppa colma in questo luogo vuoto Nel cespuglio io trovo silenzio Quello tra il tacere e il dire []Quello Prima di tutto dopo di tutto Rombo di folla che in piazza ac-corre Sigrave quel certo ronzio nelle orecchie che tutto contiene(Cvetaeva 1997 432)

Lrsquoarbusto egrave un malinconico punto di riferimento che ancora lrsquoani-ma ai ricordi unica realtagrave davvero sostenibile ldquoegrave estranea ogni ca-sa vuota ogni chiesa di niente mimporta Ma se per strada dicolpo compare un cespuglio e soprattutto di sorbordquo (Cvetaeva1988 287) Analogamente Aleksandr Solženicyn in La casa di

Matreumlna giustifica la sua scelta di trasferirsi nello sperduto villaggiodi Campo Alto percheacute dopo lrsquoagghiacciante esperienza del deser-to Gulag ldquoVolevo soltanto andare nella Russia centrale dove lrsquoafanon crsquoegrave e srsquoode lo stormire del bosco Volevo penetrare e perder-

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 23

Giaceva sul fogliame che frusciava come seta con una mano sotto latesta appoggiata sul muschio E il muschio rendeva soffici come uncuscino le radici nodose dellrsquoalbero Si addormentograve immediatamenteLa macchie del sole screziate che lo avevano addormentato copri-vano drsquoun tessuto a quadri il suo corpo allungato sul terreno e lo na-scondevano mimetizzandolo nel caleidoscopio dei raggi e delle fo-glie come si fosse messo il berretto fatato che rende invisibili(Pasternak 1957 281)

Era questa la reale forma del berretto utilizzato da Ljudmila perfuggire dal castello di Černomir (Puškin 2001 52) Lrsquounico fattocerto egrave che Darjalskij non ha potuto usufruire di un simile scu-dohellip Forse non egrave stato in grado fino in fondo di mimetizzarsi co-me quella farfalla maculata-marrone che sotto gli occhi di Jurij An-dreevič si posa sulla corteccia di un pino dello stesso colore e sifonde con essa ldquosi assimilograve cosigrave da sparire cosigrave come Jurij Andree-vič si dileguava senza traccia sotto la rete di ombre e di luci chegiocavano sopra di luirdquo (Pasternak 1957 281) Attraverso gli occhidi Živago le sue riflessioni sullrsquoldquoomocromia imitativa e protettivardquoPasternak intravede non solo la lotta ancestrale per la selezionenaturale ma anche la ldquostrada dellrsquoelaborazione e della nascita dellacoscienzardquo (Pasternak 1957 282) Quel percorso che cercava diintraprendere lrsquoaspirante boscaiolo Peumltr Petrovič un percorso pie-no di insidie e violenza in cui si trova coinvolto suo malgrado an-che il fiducioso uomo sovietico A dispetto del cognome infattinon si rivela un buon boscaiolo nemmeno lrsquoufficiale della ČekaSrubov (il verbo ldquoSrubitrdquo in russo significa ldquotagliarerdquo) protagonistadel romanzo breve La scheggia di Vladimir Zazubrin Volenteroso eidealista Srubov abbatte senza pietagrave neppure per i propri parentiogni possibile ldquonemico della Rivoluzionerdquo Le decine di uomini tru-cidati davanti ai suoi occhi non hanno maggior valore delle ldquoscheg-ge che saltano quando si abbatte il boscordquo (come dice il prover-bio) un effetto collaterale tutto sommato trascurabile A Lei dedi-ca ogni sua azione al punto di perdere affetti dignitagrave se stesso Fi-no al giorno in cui si vede tramutato a sua volta in scheggia scivo-

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va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

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A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 25

mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

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Page 2: MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI · dopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir. Un intricato labi - rinto che Pu^kin popola non solo di lešij ma anche di maghi

ALESSANDRA VISINONI

Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo

Introduzione

Nella mitologia classica le Amadriadi sono una particolare catego-ria di ninfe protettrici dei boschi legate in modo cosigrave viscerale aldestino del proprio albero al punto di nascere e morire con essoLa loro sorte si differenzia radicalmente da quello delle Driadi im-mortali Ma proprio questa simbiosi rende queste figure piugrave affa-scinanti ai nostri occhi suscitando maggiori riflessioni Il legame in-scindibile tra lrsquoAmadriade e il suo albero richiama il concetto dildquoetno-naturardquo postulato da Dmitrij Lichačeumlv eminente storicodella cultura russa ovvero lrsquordquointerrelazione tra natura e popolordquo(Lichačeumlv 1999 51-64) Le teorie dello studioso traggono linfa vi-tale dalla mitologia e dalla componente pagana della religiositagraverussa che fanno risalire le origini del tutto allrsquoalbero Nella culturarussa arcaica infatti gli alberi posseggono un misterioso dinami-smo (Valle 2005 2) poicheacute abitati dal cosiddetto lsquospirito dendricorsquoconcetto che avremo modo di approfondire nel paragrafo succes-sivo Per questo lrsquoepos russo cantato nelle byliny (ovvero i ldquocantidelle cose passaterdquo) egrave nato a partire dallrsquoAlbero cosmico asse pri-mario che indica lrsquoorientamento spazio-temporale e la tripartizio-ne del cosmo (cielo terra regno sotterraneo) Lrsquoetnologo russoottocentesco Afanasrsquoev (1969 320-341) raccoglie diversi raccontitratti dalla tradizione orale secondo la quale i primi uomini sonocreati dagli alberi E qui la nostra attenzione viene di nuovo attira-ta dalle ninfe stavolta Meliadi ninfe dei frassini connesse alla nasci-ta delluomo Secondo Esiodo (1994 vv 143-145) gli uomini nel-letagrave del ferro nacquero proprio da questi alberi Sempre

disturbare lrsquoimmensa foresta cresciuta dal ventre della cosiddettaMadre Umida Terra1 Tanto meno possono peccare di superbia gliabitanti dellrsquoantica Rusrsquo2 Al contrario essi dimostrano una fermavolontagrave di convivere pacificamente con lo spirito protettore dellaforesta il lešij il quale tiene conto delle prede fatte dal cacciatoree non gliene concede piugrave del convenuto (Gasparini 2010 494)Egli egrave infatti il lešnij chozjainik il lsquopadrone del boscorsquo3 altrimentidetto lešnij car lsquore del boscorsquo Non si tratta di un Naturgeist unospirito della natura ossia un demone dalla condotta imprevedibilebensigrave di un individuo cosciente e di alto livello etico Il popolo rus-so lo chiama giusto pravednyj les e onorato a čestnyj les (Gaspari-ni 2010 496) Non cegrave da scherzare col padrone del bosco seb-bene negli aneddoti piugrave recenti si mormori che spesso sia lui aprendersi gioco degli uomini facendo loro smarrire il cammino al-linterno dei suoi possedimenti Lo imparano a proprie spese an-che i protagonisti dei mille aneddoti raccontati dalla njanja aOblomov bambino quegli Ilrsquoja Muacuteromec Dobrynja Nikitič AleumlšaPopovič Polkagraven Bogatyacuterrsquo Kolečišč il passante che vagarono per laRussia affrontando mille pericoli (Gončarov 2001 113-114) Inquellrsquoultimo squarcio di lsquoetagrave dellrsquoororsquo che egrave Oblomovka non ci sistupisce di nulla morti fantasmi streghe leggende I pacifici abitantidella dimora natale dellrsquoeroe gončaroviano non dubiteranno nean-che che Ruslan e Ljudmila4 i giovani innamorati alla disperata ri-cerca lrsquouno dellrsquoaltra attraverso una folta foresta si siano ritrovatidopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir Un intricato labi-rinto che Puškin popola non solo di lešij ma anche di maghi e se-ducenti russalki (Puškin 2001 67) ninfe russe pericolose per lrsquoin-cauto viaggiatore quanto le sirene incontrate da Ulisse

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1 Madre Umida Terra divinitagrave creatrice propria dellrsquoantico naturalismo slavo2 Nome antico della Russia3 ldquoBoscordquo in russo si dice ldquoLesrdquo4 Protagonisti dellrsquoomonimo poema di Puškin

Afanasrsquoev riporta un racconto apocrifo sulla creazione del mondodove una quercia lsquoprimigeniarsquo sorregge lrsquoacqua il fuoco e la terraAnche il poeta immaginista Sergej Esenin nel suo saggio teorico Lechiavi di Maria (1918 169-173) fa mostra della propria erudizioneinsistendo sullrsquoimmagine dellrsquorsquoAlbero della vitarsquo quale sostrato cultu-rale di diversi popoli dal frassino Yggdrasil dei Germani alla biblicaquercia di Mamre Lrsquoalbero inoltre al contrario degli animali nellefiabe incarna sempre qualitagrave positive quali generositagrave o saggezza egraveil caso ad esempio della betulla che esaudisce magicamente ognidesiderio del boscaiolo che lrsquoha risparmiata ma poi viene letteral-mente sopraffatta dallrsquoaviditagrave della moglie del suo benefattore Lrsquoal-bero origine della vita egrave compartecipe dellrsquoesistenza umana in ognisuo momento compresa la morte Non egrave dunque un caso che co-stituisca per i prosatori e i poeti russi un ldquomegatestordquo (Epštein1990) apparentemente infinito a cui attingere Numerose operesono state scritte sulla simbiosi tra uomo russo e foresta sarebbeimpossibile trattarle tutte adeguatamente in questa sede Pertantoabbiamo scelto di concentrarci su alcuni esempi letterari tra Otto-cento e Novecento che ci appaiono tra loro intimamente legati

Lo spirito della foresta e lo spirito dendrico

Si racconta che ai tempi di Pietro il Grande uno scoiattolo sarebbepotuto andare da Mosca a Pietroburgo senza toccare terra La fore-sta cresceva rigogliosa a nord di una linea che partendo da VladimirVolynskij e passando per Kiev piegava verso nord-est per KalugaRjazan e Murom Piugrave a settentrione unaltra linea piugrave capricciosa eondulata separava la foresta della Russia centrale ricca di radure e dischiarite dalla regione a bosco compatto e impenetrabile (Gasparini2010 493)

Neanche il piugrave audace degli zar colui che costruisce una cittagraveomonima laddove una volta vrsquoera una sterminata palude ha osato

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teram Sonja e Astrov nulla possono contro lrsquoavanzare del progres-so (soprattutto degli interessi economici)

SONJA [hellip] Le foreste addolciscono i climi rigidi e nei paesi con unclima dolce si spendono meno energie per lottare contro la natura eperciograve anche lrsquouomo egrave piugrave dolce e piugrave mite la gente in quei paesi egrave

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 9

Molto diverso egrave lo lsquospirito dendricorsquo prodotto dellanimismo com-ponente essenziale della visione del mondo dei popoli Slavi e diconseguenza dei Russi Lalbero rappresenta non la sede di unospirito ma uno spirito in se stesso inseparabile dalla sua dimoracome lo egrave lanima dal corpo come lrsquoAmadriade dal suo alberoNon egrave esagerato affermare che in tutte le terre slave gli alberivengono considerati persone uomini trasformati Nella GrandeRussia ad esempio si pianta sulla tomba una betulla (Gasparini2010 498-499) Quando al primo soffio tiepido della primavera lavegetazione si risveglia i contadini russi dicono ldquoi morti hanno so-spiratordquo cioeacute ldquohanno emesso un fiato caldordquo Tutti gli Slavi si affret-tano allora a cogliere i rami rinverditi di betulla e a introdurli neivillaggi e nelle case percheacute in quei rami hanno preso dimora leanime dei parenti trapassati A maggior ragione quindi il primoabitante della foresta viene considerato sacro vi si costruisce in-torno un recinto affincheacute ricambi le cure con la protezione del vil-laggio Nella regione del Volga ogni villaggio mordvino ha unaquercia sacra o consacrata (svjaščennyj dub) detta anche ldquohaci-tu-

mordquo ovvero ldquoAlbero del Grande giornordquo poicheacute sotto i suoi ramisi celebrano i riti pasquali Il 1deg ottobre a Teljatnikovo (distretto diChvalynsk governatorato di Saratov) le famiglie si riunivano sottouna quercia portando birra idromele e cibarie varie per festeggia-re Keremet lrsquolsquoalbero sacrorsquo (Gasparini 2010 498-499) piugrave ampia-mente lsquoil bosco sacrorsquo Usanze destinate a evolversi nella praticapiugrave europea e lsquomodaiolarsquo del giardino recintato dellrsquohortus conclu-

sus medievale proiezione mondana di quellrsquoEden perduto malin-conicamente riprodotto dalle icone del XVI-XVII secolo [Fig 1]5

Ma il significato di tali rimembranze egrave ormai perso nellrsquooblio aitempi dei protagonisti di due tra i piugrave conosciuti drammi di AntonČechov Il giardino dei ciliegi e Zio Vanja (il quale curiosamente nel-la sua prima poco fortunata versione srsquointitolava Lešij) Le apolo-gie appassionate (Čechov 1990 110-112) degli ecologisti ante lit-

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5 Vedere a proposito le riproduzioni del Maestro Dionisij In te si rallegra ogni crea-

tura icona del XVI secolo

Fig 1 Maestro Dionisij In te si rallegra ogni creatura icona del XVI secolo

se pesanti annulla la simmetria grossolana e le misere lacune che la-sciano trapelare scoperto e nudo il piano e dagrave un meraviglioso calo-re a tutto ciograve che era stato creato nella freddezza di un nitore e diun ordine schematici (Gogolrsquo 2004 75-76)

La consapevolezza dellrsquointreccio inestricabile tra la vita dellrsquouomoe la vita dellrsquoalbero sembra essersi spezzata sotto i colpi dellrsquoasciadel boscaiolo In Čechov quel legame panico tra morte e vita paresopravvivere solo come pallido fantasma la bianca apparizione delciliegio-madre (Čechov 1990 193) ldquo(Ljubov Andreevna) Guarda-tehellip La mamma morta cammina per il giardinohellip con un abitobianco Non crsquoegrave nessuno mi era sembrato A destra alla svoltaverso il chiosco crsquoegrave un alberello bianco che si era curvato e pare-va una donnahelliprdquoSuona persino ironico che le succitate opere di Čechov venganopubblicate inizialmente sulla rivista Lesnoj žurnal (La rivista delle fo-

reste) Dedicare una rivista monografica alle foreste significa assu-mersi un impegno encomiabile ma rivelatosi a posteriori purtrop-po insufficiente Tuttavia lrsquouomo russo vedremo in seguito risco-priragrave il valore profondo di questo legame primigenio nel momen-to in cui la violenza della Storia non si abbatteragrave tanto sul legnodei tronchi quanto sulla carne dei corpi

Con gli occhi di Egoruška

ldquoLa natura non egrave ciograve che voi pensate Non egrave un volto ciecosenzrsquoanima In lei vi egrave anima vi egrave libertagrave vi egrave amore vi egrave una lin-guahelliprdquo (Tjutčev 1993 52) Forse il piccolo Egoruška6 non ha an-cora conosciuto i versi di quellrsquoardente ammiratore della natura

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 11

6 Protagonista del racconto di Čechov La steppa

bella agile le reazioni sono piugrave pronte la parola egrave elegante i movi-menti sono pieni di grazia Da loro le scienze e lrsquoarte fioriscono la lo-ro filosofia non egrave tetra lrsquoatteggiamento verso la donna egrave pervaso dielegante nobiltagravehellip

ASTROV [hellip] Lrsquouomo egrave fornito di ragione e di forza creatrice permoltiplicare ciograve che gli egrave dato ma fino a oggi egli non ha creato ben-sigrave distrutto[hellip] egrave davvero una stramberia ma quando passo davantialle foreste che io ho salvato dalla scure oppure quando sento comestormisce il mio giovane bosco che ho piantato con queste mie ma-ni io mi rendo conto che il clima egrave per un poco anche in mio pote-re e che se fra mille anni lrsquouomo saragrave felice la colpa saragrave anche unpoco mia

Non sortisce alcun effetto neppure la disperata dichiarazione drsquoamore di Ljubov Andreevna che rivela a sorpresa la sua natura diAmadriade ldquosenza il ciliegio non vivordquo (Čechov 1990 224) Lrsquouo-mo russo egrave meschino ingrato scarsamente lungimirante poicheacutenon si fa scrupolo di distruggere quello che una volta era un im-menso giardino e che potrebbe ancora aiutarlo a realizzare il suodestino di gigante ldquo(Lopachin) Signore tu ci hai dato immense fo-reste campi sconfinati infiniti orizzonti e vivendo qui anche noidovremmo essere veramente dei gigantihelliprdquo (Čechov 1990 212) Ildestino dellrsquouomo e della terra russa sono assimilabili nella malin-conica immagine gogoliana della betulla spezzata

Un bianco colossale tronco di betulla privo della sommitagrave schiantatadalla bufera o dal temporale sinnalzava dal folto di quel verde e siarrotondava nellaria come una colonna di marmo perfetta e lucen-te la frattura obliqua e appuntita con cui terminava in alto al postodel capitello spiccava scura sul suo biancore niveo come un cappuc-cio o un uccello nero [hellip] tutto era di quella bellezza che non po-trebbe inventare neacute la natura neacute larte ma che si dagrave solo quando es-se si alleano quando sul lavoro accumulato spesso senza senso dal-luomo passa la natura a rifinire col suo cesello e alleggerisce le mas-

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con i loro toni morbidi la pianura con il suo orizzonte nebbioso ecome capovolto su di essa il cielo che nella steppa dove non ci sononeacute foreste neacute alte montagne sembra terribilmente profondo e tra-sparente apparivano ora senza finecolmi di angoscia Che afa e chetristezza Il calesse corre ma Egoruška vede sempre le stesse cosecielo pianura collinehellip Non crsquoegrave piugrave musica nellrsquoerbardquo (Čechov 19945)

E quel pioppo solitario sulla collina sembra malinconico quantolui

Sulla collina compare un pioppo solitario Dio solo sa chi lo ha pian-tato percheacute sia lagrave Egrave difficile distogliere lo sguardo dalla sua figuraslanciata e dalla sua verde veste Saragrave felice Drsquoestate il caldo drsquoinver-no il gelo e le burrasche drsquoautunno le notti paurose quando non sivede altro che lrsquooscuritagrave e non si sente che il vento folle urlante rab-bioso e soprattutto solo tutta la vita solo (Čechov 1994 6)

Saragrave felice il povero pioppo Una domanda altruista che fatica anascondere lo spauracchio dellrsquoessere umano la solitudine Comegiagrave accennato da ingenuo impressionista (Bazzarelli 1992 225)qual egrave Egoruška dipinge la sua steppa attraverso il fluire istintivodelle proprie sensazioni (stanchezza noia eccitazione) proprio co-me fa un vero poeta E senza trascurare nemmeno un suono allamaniera di Gogolrsquo (Bazzarelli 1992 224) Tutto drsquoun tratto lrsquoerba simette a cantare

si guardograve intorno non capiva donde veniva un canto cosigrave strano maa forza di ascoltare gli parve che fosse lrsquoerba avvizzita e consumata adire senza parole ma lamentosamente che aveva anchrsquoessa una vo-glia appassionata di essere viva di essere ancora giovane e che sa-rebbe stata bella senza la calura e la siccitagrave non aveva colpa eppuredomandava perdono a qualcuno e giurava che soffriva insopporta-bilmente e che era tanto triste e compiangeva se stessahellip (Čechov1994 13)

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 13

russa che egrave Tjutčev tuttavia il loro significato presto gli diverragravechiaro come lrsquoalba della torrida giornata di luglio in cui egrave costrettoa lasciare la casa la sicurezza degli affetti famigliari alla volta di unincerto futuro da lsquostudiosorsquo Per poter frequentare il ginnasio pri-mo passo fondamentale per quella carriera che dovrebbe realizza-re le aspirazioni materne Egoruška deve attraversare la steppa suldquoun calesse molle e malandatordquo (Čechov 1994 2) al seguito dellozio lo stimato mercante Ivan Ivanyč Kuzmičogravev e dellrsquoaffabile padreChrigravestofor Sirigravejskij Un viaggio che sembra voler richiamare allamemoria del lettore le peregrinazioni dellrsquoanti-eroe gogolrsquoianoČičikov7 Ma se il panorama egrave lo stesso gli obiettivi sono ben di-versi La voglia di piangere egrave insopprimibile la prostrazioneprofonda mentre gli adulti si dimostrano ostinatamente indifferen-ti al suo dolore Tanto vale lasciarsi distrarre continuamente dalpaesaggio lrsquoabbraccio della steppa egrave un incontro fantastico (Bazza-relli 1992 193) sospeso tra sogno e realtagrave attraverso i suoi occhi(Picchio 1961 121-122) la vastitagrave della terra russa ci appare comeuna affascinante galleria di quadri impressionisti (Bazzarelli 1992213-214) Con la sua tolrsquostojana ldquorazionalitagrave infantilerdquo Egoruška egravelrsquoessere umano prima della scelta cosciente (Bazzarelli 1992 213-214) un novello Adamo cacciato per sempre dal proprio Eden daquellrsquorsquoetagrave dellrsquoororsquo sospirata da Astrov vissuta invece dal bambinoOblomov Incredulo sgomento tuttavia curioso registra ogni mini-mo dettaglio del viaggio sovrapponendo alle immagini della naturale sue emozioni O forse sarebbe piugrave corretto affermare che egrave lanatura a mostrarsi empatica La steppa langue afosa e triste comeil momento esistenziale che sta vivendo

non passograve molto la rugiada evaporograve lrsquoaria si fece stagnante e lasteppa delusa riprese il desolato aspetto di luglio Lrsquoerba illanguidigrave lavita cessograve Le colline riarse di un verde scuro violacee in lontananza

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7 Protagonista de Le anime morte

Tra russalki e fanciulle-betulla

Lo sguardo di Egoruška abbiamo detto egrave lo sguardo del primouomo di colui che conserva per la natura timoroso rispetto istin-tivamente consapevole che ldquoDavanti alla forza degli elementi Abraccia abbandonate muto sta lrsquouomo oppresso e triste Comeun bambino senza forzardquo (Tjutčev 1993 399) Egrave lo sguardo degliSlavi e degli abitanti della Russia che srsquoinchinano ammirati davantialla spaventosa potenza di Perugraven dio del fulmine simboleggiato dauna quercia solo in seguito cristianamente ridimensionato alla sta-tura del profeta Elia Egrave lo sguardo del fanciullo di Oblomovka chefonde la realtagrave con la magia delle fiabe Ed ecco che nel caldo ab-braccio del primo sonno lrsquoapparizione della bella contessa che illu-mina la modesta casa di Mojsej Mojseevič si sovrappone a quelladel pioppo solitario

Egoruška si stropicciograve gli occhi In mezzo alla camera si trovava real-mente unrsquoeccellenza sotto forma di una giovine donna assai bella eavvenente in abito nero e con un cappello di paglia Prima che Ego-ruška avesse avuto modo di osservare i tratti del suo viso gli vennein mente chissagrave percheacute il pioppo solitario e sottile visto sulla colli-na[hellip] A un tratto vicinissimo ai suoi occhi Egoruška vide sopra diseacute due nere sopracciglia vellutate due grandi occhi grigi e le morbideguance di una donna da cui si effondeva per tutto il volto un sorrisopari a un raggio di sole Un profumo delizioso gli giunsehellip (Čechov1994 31-32)

Che non si tratti di una semplice contessa bensigrave di una carevna8

come quella della fiaba di Afanasrsquoev trasformata in betulla dal mali-gno (Afanasrsquoev 2002 146) liberatasi grazie allrsquoamore di chissagrave qua-

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8 ldquoPrincipessardquo letteralmente ldquofiglia dello zarrdquo

Ed ecco in lontananza il miraggio () di una giovane donna e delsuo un bambino ritratto di una felicitagrave domestica di cui resta or-mai solo il ricordohellip

ascoltograve un poco e gli parve che lrsquoaria fosse diventata piugrave soffocante acausa di quel canto lamentoso [hellip] Per coprire quel canto cantic-chiando egli stesso e cercando di fare strepito coi piedi corse versole carici Di ligrave guardograve tutto intorno e scoprigrave chi cantava Presso lrsquoisbapiugrave lontana del villaggetto crsquoera una donna in sottana corta con gam-be lunghe da airone che stacciava [sic] qualcosa [hellip] Adesso era evi-dente che era lei che cantava A pochi passi da lei stava immoto unragazzino con nullrsquoaltro che il camiciotto e senza il berretto quasifosse incantato dalla canzone se ne stava fermo e guardava in giugraveosservando forse la camicia di fustagno di Egoruškahellip(Čechov 199413)

E poi crsquoegrave la paura del temporale del fragore insopportabile deildquopassi dei gigantirdquo (Čechov 1994 80) di quella pioggia improvvisache sembra voler essere infinita che invece smette di colpo la-sciando inebetito e con una sensazione di freddo e umiditagrave nelleossa Dopotutto afferma il sublime Puškin ldquodegli elementi di Dioneppure gli zar possono aver ragionerdquo (Puškin 2001 359) Un to-no molto diverso dallrsquoldquoallegro tuono dei temporali drsquoestaterdquo canta-to da Tjutčev

Comrsquoegrave allegro il tuono dei temporali drsquoestate quando spazzolandola volante polvere La tempesta irrompe con le nubi Scuote lrsquoaz-zurro del cielo E sconsiderata e folle Drsquoun tratto assale il querce-to E tutto il querceto trema Con le sue larghe foglie stormenti Come sotto un invisibile tallone Si piegano i giganti del bosco Leloro cime rumoreggiano inquiete Come per consigliarsi fra di seacute E attraverso lrsquoimprovviso turbamento Si sente lrsquoincessante fischiodegli uccelli E qua e lagrave la prima foglia gialla Vola roteando sullastrada (Tjutčev 1993 305)

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Quercia-madre

I versi di Sergej Esenin non si servono della natura soltanto percelebrare la donna Cantano il folclore russo ed il mondo rurale diuna Russia morente le sue parole esaltano le bellezze della cam-pagna come enclave dellrsquoEden perduto La betulla non egrave semplice-mente lamata ma un simbolo di purezza di salute lrsquoimmaginestessa del paesaggio natio della naturalezza non contaminata dallaciviltagrave Oltre alla betulla un altro albero-simbolo dellrsquoesistenza rus-sa egrave la quercia Essa rappresenta la continuitagrave con il passato con latradizione nonostante lrsquoindifferenza della vita moderna sembri or-mai aver avvelenato la linfa stessa dei legittimi abitanti della fore-sta rdquoSotto la quercia di Mamre Vedo il mio fulvo nonno Dalcolle grido al nonno lsquoO padre rispondimihelliprsquo Ma quieti dormo-no i cedri Facendo penzolare i ramirdquo (Esenin 2000 79) Presso leQuerce di Mamre9 [Fig 2] il Signore si egrave rivelato ad Abramo10 mastavolta non sembra esserci davvero speranza di un nuovo pattose persino la natura resta assopitahellip O forse sigraveNel suo saggio teorico Le chiavi di Maria (Esenin 1996 V 181) Ese-nin si dimostra sostenitore della rivoluzione ma a patto che vengariconosciuto grazie al contributo dellrsquoarte il ruolo lsquomessianicorsquo delcontadino russo

Il futuro dellarte fioriragrave nelle sue possibilitagrave di conquista come unavigna universale nella quale gli uomini riposeranno pieni di beatitudi-ne e di saggezza in un girotondo sotto gli ombrosi rami di un im-menso albero il cui nome egrave socialismo o paradiso percheacute il paradisonella creazione del mužik11 appare cosigrave come il luogo senza tributida pagare per il terreno arato dove ldquole izbe sono nuove dal tetto dicipressordquo dove il decrepito tempo vagando fra i prati convoca a un

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9 A questo proposito vedere lrsquoicona Trinitagrave del maestro Andrej Rubleumlv XV secolo 10 Genesi 18 vv 1-211 ldquoContadinordquo in russo

le devoto soldato Una cosa egrave certa la sua bellezza delicata ricor-da la tenera grazia di Katja protagonista de Il colombo drsquoargento Lafidanzatina trascurata dal suo irrequieto Darjalskij egrave paragonata daBelyj a una betulla resistente al trapasso della tempesta malgradolrsquoaspetto fragile

Cosigrave la betulla dal bianco tronco improvvisamente squassata da unafolata di vento scatta irrefrenabilmente perdendo la quiete e tendesupplice la finissima rete dei rami e piange per un attimo ndash ma soloper un attimo e giagrave freme impercettibilmente nessuno direbbe chelrsquoimpeto tempestoso lrsquoabbia trapassata e si sia placato senza lasciaretraccia ecco delle piccole foglie vorticare irrefrenabile sulla stradama lei Egrave verdeggiante quasi non le avesse mai perdute strappatedalla tempesta soltanto quelle foglie prematuramente secche frusce-ranno sotto i piedi di chi passi da ligrave per caso e chi a caso non passanon sapragrave mai che di ligrave egrave passata la morte ndash di un sentimento mapur sempre morte Cosigrave una giovane anima nei sentimenti come trale foglie stormisce una giovane anima i sentimenti sono molti e nonpoche le tempeste non calpestare le foglie per strada non toccatemai una giovane anima Mai mai saprete dove quando e percheacute av-venga la morte in unrsquoanima giovane (Belyj 1994 93)

Darjalskij egrave un poeta eppure non sembra interessato a celebrare inversi lrsquoamata ammaliato comrsquoegrave dalle grazie inquietanti dellaldquorussalkardquo Matreumlna O forse non sarebbe in grado di farlo con lrsquoar-dente passionalitagrave che Sergej Esenin riversa sulle lsquofanciulle-betullersquoldquoMi sono innamorato del corpo della betulla e delle sue trecce do-rate E del suo sarafan di tela [hellip] Che betulla Meravigliosahellip E ilsuo senohellip Un seno simile Nessuna donna ce lrsquo ha (Esenin 200098 58) E ancora ldquoCado davanti alle ciocie di betulla [hellip] Betulle Ra-gazze-Betulle Puograve non amarle solo chi Persino in un tenero ado-lescente Non riesce a indovinare il fruttordquo (Esenin 2000 79 97)Come non amarle E sperare che una di queste fanciulle si conce-da ldquoNel tenero fruscio dei ciliegi selvatici possa risuonare lsquoIo sonotuarsquordquo (Esenin 2000 105)

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Il socialismo dunque puograve essere la nuova Quercia di Mamre maper crescere rigogliosa ed esercitare il suo benefico influsso di al-bero sacro deve essere impiantata nel terreno fertile della cam-pagna La quercia dunque sinonimo di nuovo inizio simbolo disaggezza Allrsquoombra dei suoi rami secondo le antiche usanze slavevenivano stipulati importanti trattati commerciali e militari La suaresistenza leggendaria alle intemperie la trasformano nellrsquoimmagi-nario collettivo in una fidata consigliera Certo non al punto dicredere che possa prevedere il futuro come impara a sue spese lastolta moglie della favola ldquoLa quercia fatatardquo (Afanasrsquoev 2002 715)Tuttavia il suo altero distacco dallo scorrere inevitabile del tempopuograve essere compreso correttamente solo da colui che puograve aversubito una sorte paragonabile Pensiamo ad esempio al principeBolkonskij rimasto vedovo con un figlioletto

Una quercia sorgeva sul margine della strada Probabilmente diecivolte piugrave vecchia delle betulle che formavano il bosco era dieci voltepiugrave grossa e due volte piugrave alta di ognuna di esse Era una querciaenorme con rami spezzati evidentemente da molto tempo e lascorza screpolata e coperta di vecchie cicatrici Con le sue bracciasmisurate e le dita enormi nodose divaricate senza simmetria essasi ergeva tra le ridenti betulle simile a un vecchio mostro malvagio esprezzante Essa sola e i piccoli abeti cupi eternamente verdi e disse-minati per il bosco non volevano cedere allincanto della primaverae non volevano vedere neacute la lieta stagione neacute il sole sfavillante ldquoPri-mavera ancora felicitagraverdquo pareva dire la quercia ldquoCome mai non vi egraveancora venuto a noia questo assurdo eterno inganno Egrave sempre lastessa cosa ed egrave sempre un ingannordquo ldquoNon esistono neacute primaveraneacute sole neacute felicitagrave Ecco guardate quegli abeti morti schiacciati sem-pre solitari e guardate me Vedete Io tengo distese le mie dita spez-zate scortecciate dovunque mi siano cresciute sul dorso sui fianchie rimango cosigrave e non credo neacute alle vostre speranze neacute ai vostri in-gannirdquo[hellip] ldquoSigrave quella quercia ha ragione mille volte ragionerdquo pensa-va il principe Andreacutej ldquoLasciamo che gli altri i giovani cedano a questiinganni Noi conosciamo la vita e la nostra egrave finitardquo Un nuovo susse-

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banchetto universale tutte le stirpi e tutti i popoli e serve a tutti uncucchiaio dorato pieno di braga12

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12 Traduzione di Serena Vitale

Fig 2 Maestro Andrej Rubleumlv Trinitagrave icona del XV secolo

maliare dalle discutibili grazie di questa donna volgare e butteratalasciandosi inglobare in quello che lui crede essere lrsquoautenticomondo contadino

i campi russi conoscono misteri cosigrave come conoscono misteri le fore-ste russe in quei campi in quelle foreste vivono barbuti contadini e unaquantitagrave di donne hanno poche parole in compenso hanno un eccessodi silenzio vai da loro e divideranno con te quellrsquoeccesso vai da loro eimparerai a tacere berrai i tramonti e le aurore come vini preziosi tinutrirai degli odori e di resina di pino le anime russe sono delle auroree dei tramonti sono forti resinose le parole russe (Belyj 1994 247)

Tuttavia lrsquoabbraccio dei silenziosi lsquocampi russirsquo non lo difenderagrave dal-la gelosia del falegname piugrave forte infine di qualsiasi idealismoDarjalskij viene fatto a pezzi come quei tronchi di betulla che luistesso contribuiva a tagliare

Peumltr vide aprirsi lentamente la porta e irrompere nella stanza unagrossa macchia scura che scalpitava con otto piedi [hellip] ldquoFratelli per-cheacute mi ndashrdquo Un colpo abbagliante lo abbatteacute vacillando sentigrave di essersiaccovacciato un altro colpo ancor piugrave abbagliante lo abbatteacute vacil-lando sentigrave di essersi accovacciato un altro colpo ancora piugrave abba-gliante poi nulla uno strattone uno strappo - (Belyj 1994 349)

E agli alberi muti testimoni non resta che balbettare nella frescuradi un nuovo mattino (Belyj 1994 350)

Nuovi alberi

Jurij Andreevič Živago si trascina per il bosco stremato dalle nottiinsonni di una non desiderata esistenza da rivoluzionario Ad uncerto punto vinto dalla fatica si abbandona su uno spiazzo drsquoerbaprotetto amorevolmente dalla vegetazione

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guirsi di pensieri sconsolati ma di una tristezza dolce sorse nellani-mo del principe Andreacutej alla vista della quercia E per tutta la duratadel viaggio egli parve ancora una volta meditare su tutta la propria vi-ta per giungere alla medesima antica disperata e tranquilla conclusio-ne secondo la quale egli non doveva piugrave intraprendere nulla di nuo-vo ma semplicemente finire la vita senza far del male a nessuno sen-za agitarsi e senza desiderare cosa alcuna (Tolrsquostoj 1989 II 654-655)

In questrsquoottica lrsquoemotivitagrave del principe Bolkonskij sembra quasi vo-ler negare lrsquoimmagine biblica non esiste possibilitagrave di rinascita masolo di una composta dignitosa perfino serena resa di fronte allamorte La quercia si riappropria materialmente del suo ruolo miti-co di lsquoculla della civiltagraversquo nel romanzo Il colombo drsquoargento dello scrit-tore simbolista Andrej Belyj Il giagrave citato Darjalskij egrave un giovane vo-lubile poeta che soggiorna durante le vacanze estive presso la villadella lsquofidanzata-betullarsquo Katja Al culmine di unrsquoestate afosa resa an-cora piugrave soffocante dal dilagare incendiario delle insurrezioni con-tadine Peumltr Petrovič (questo il nome del protagonista) viene ma-gneticamente sedotto dalla rozza Matreumlna moglie dellrsquoombroso einquietante falegname Kudejarov E la loro alcova altri non egrave che ilgigantesco cavo-ventre (Belyj 1994 260) di una vecchia quercia

Egrave notte Egrave deserto intorno e lrsquoudito egrave teso degli urli lontano Darjal-skij aspetta aspetta nellrsquoalbero cavo [hellip] Urli lontani ma Matreumlnanon crsquoegrave ancora Darjalskij se ne sta un poco fuori poi rientra nel ca-vo vi ha acceso un fuocherello i carboni cremisi ardono a vampe lefauci rosse nella fessura della quercia si allargano nellrsquooscuritagrave fitta ditronchi (Belyj 1994 264)

Crsquoegrave molto piugrave di un banale adulterio dietro alla vicenda allrsquointernodi questo nido improvvisato i due colombelli hanno il compito diconcepire un nuovo Gesugrave Cristo Lrsquoutopia di una nuova umanitagraveche la setta dei lsquoColombirsquo aspira a creare attraverso il rimescolarsidel seme di Peumltr nel grembo della piugrave improbabile delle VerginiCome sotto lrsquoinflusso di un incantesimo il giovanotto si lascia am-

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lando lungo un infinito fiume di sangue tra russalche e maligni spi-riti dei boschi

Srubov immagina ancora una volta di andare lungo un fiume insan-guinato Ma non sta sulla zattera Ne egrave caduto e oscilla sulle ondecome una scheggia solitaria [] Verso di lui viene cullata dalle ondeuna russalka dagli occhi azzurri [] Un maligno spirito dei boschigrasso coperto di fitta peluria nera cammina sullrsquoacqua come sullaterra ferma Dallrsquoacqua braccia gambe teste annerite semidecompo-ste come ceppi come rami nodosi e i capelli delle donne formanointricati arabeschi di alberi (Zazubrin 1990 111-112)

Lrsquoagonia di una tardiva presa di coscienza la Rivoluzione ha biso-gno di lui quanto si ha bisogno di un fiammifero mentre lrsquoincendioegrave ormai divampato Resta solo il silenzio attonito a riempire ilvuoto Egrave significativo che la grande poetessa Marina Cvetaeva scel-ga lrsquoimmagine di un cespuglio per riempire la metafora di quelnonndashluogo che egrave diventata la sua anima straziata

Cheacute solo di un cespuglio non son vuota finestra di tutti i miei tugu-ri Che trovi mai cespuglio coppa colma in questo luogo vuoto Nel cespuglio io trovo silenzio Quello tra il tacere e il dire []Quello Prima di tutto dopo di tutto Rombo di folla che in piazza ac-corre Sigrave quel certo ronzio nelle orecchie che tutto contiene(Cvetaeva 1997 432)

Lrsquoarbusto egrave un malinconico punto di riferimento che ancora lrsquoani-ma ai ricordi unica realtagrave davvero sostenibile ldquoegrave estranea ogni ca-sa vuota ogni chiesa di niente mimporta Ma se per strada dicolpo compare un cespuglio e soprattutto di sorbordquo (Cvetaeva1988 287) Analogamente Aleksandr Solženicyn in La casa di

Matreumlna giustifica la sua scelta di trasferirsi nello sperduto villaggiodi Campo Alto percheacute dopo lrsquoagghiacciante esperienza del deser-to Gulag ldquoVolevo soltanto andare nella Russia centrale dove lrsquoafanon crsquoegrave e srsquoode lo stormire del bosco Volevo penetrare e perder-

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Giaceva sul fogliame che frusciava come seta con una mano sotto latesta appoggiata sul muschio E il muschio rendeva soffici come uncuscino le radici nodose dellrsquoalbero Si addormentograve immediatamenteLa macchie del sole screziate che lo avevano addormentato copri-vano drsquoun tessuto a quadri il suo corpo allungato sul terreno e lo na-scondevano mimetizzandolo nel caleidoscopio dei raggi e delle fo-glie come si fosse messo il berretto fatato che rende invisibili(Pasternak 1957 281)

Era questa la reale forma del berretto utilizzato da Ljudmila perfuggire dal castello di Černomir (Puškin 2001 52) Lrsquounico fattocerto egrave che Darjalskij non ha potuto usufruire di un simile scu-dohellip Forse non egrave stato in grado fino in fondo di mimetizzarsi co-me quella farfalla maculata-marrone che sotto gli occhi di Jurij An-dreevič si posa sulla corteccia di un pino dello stesso colore e sifonde con essa ldquosi assimilograve cosigrave da sparire cosigrave come Jurij Andree-vič si dileguava senza traccia sotto la rete di ombre e di luci chegiocavano sopra di luirdquo (Pasternak 1957 281) Attraverso gli occhidi Živago le sue riflessioni sullrsquoldquoomocromia imitativa e protettivardquoPasternak intravede non solo la lotta ancestrale per la selezionenaturale ma anche la ldquostrada dellrsquoelaborazione e della nascita dellacoscienzardquo (Pasternak 1957 282) Quel percorso che cercava diintraprendere lrsquoaspirante boscaiolo Peumltr Petrovič un percorso pie-no di insidie e violenza in cui si trova coinvolto suo malgrado an-che il fiducioso uomo sovietico A dispetto del cognome infattinon si rivela un buon boscaiolo nemmeno lrsquoufficiale della ČekaSrubov (il verbo ldquoSrubitrdquo in russo significa ldquotagliarerdquo) protagonistadel romanzo breve La scheggia di Vladimir Zazubrin Volenteroso eidealista Srubov abbatte senza pietagrave neppure per i propri parentiogni possibile ldquonemico della Rivoluzionerdquo Le decine di uomini tru-cidati davanti ai suoi occhi non hanno maggior valore delle ldquoscheg-ge che saltano quando si abbatte il boscordquo (come dice il prover-bio) un effetto collaterale tutto sommato trascurabile A Lei dedi-ca ogni sua azione al punto di perdere affetti dignitagrave se stesso Fi-no al giorno in cui si vede tramutato a sua volta in scheggia scivo-

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va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

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mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

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protoslavi Sansoni FirenzeGOGOLrsquo NV (2004) Le anime morte Garzanti MilanoGONČAROV IA (2001) Oblomov Rizzoli MilanoLESKOV N S (1996) Il pecorone La vita felice Milano LICHAČEV DS (1996) La poesia dei giardini Per una semantica

degli stili dei giardini e dei parchi Il giardino come testo EinaudiTorino

LICHAČEV DS (1999a) La mia Russia Einaudi TorinoLICHAČEV DS (1999b) Razdumija o Rossij Logos Sankt-Peter-

burgLOTMAN JM USPENSKIJ BA (2001) Tipologia della cultura

Bompiani MilanoNABOKOV V (1994) Lezioni di letteratura russa Garzanti MilanoPASTERNAK BL (1957) Il dottor Zivago Feltrinelli MilanoPELEVIN V (2005) La freccia gialla e i racconti sullrsquoessenziale

Mondadori MilanoPICCHIO R (1961) I racconti di Čechov ERI TorinoPICCHIO R (1993) Storia della letteratura russa antica Rizzoli

Milano

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Page 3: MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI · dopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir. Un intricato labi - rinto che Pu^kin popola non solo di lešij ma anche di maghi

disturbare lrsquoimmensa foresta cresciuta dal ventre della cosiddettaMadre Umida Terra1 Tanto meno possono peccare di superbia gliabitanti dellrsquoantica Rusrsquo2 Al contrario essi dimostrano una fermavolontagrave di convivere pacificamente con lo spirito protettore dellaforesta il lešij il quale tiene conto delle prede fatte dal cacciatoree non gliene concede piugrave del convenuto (Gasparini 2010 494)Egli egrave infatti il lešnij chozjainik il lsquopadrone del boscorsquo3 altrimentidetto lešnij car lsquore del boscorsquo Non si tratta di un Naturgeist unospirito della natura ossia un demone dalla condotta imprevedibilebensigrave di un individuo cosciente e di alto livello etico Il popolo rus-so lo chiama giusto pravednyj les e onorato a čestnyj les (Gaspari-ni 2010 496) Non cegrave da scherzare col padrone del bosco seb-bene negli aneddoti piugrave recenti si mormori che spesso sia lui aprendersi gioco degli uomini facendo loro smarrire il cammino al-linterno dei suoi possedimenti Lo imparano a proprie spese an-che i protagonisti dei mille aneddoti raccontati dalla njanja aOblomov bambino quegli Ilrsquoja Muacuteromec Dobrynja Nikitič AleumlšaPopovič Polkagraven Bogatyacuterrsquo Kolečišč il passante che vagarono per laRussia affrontando mille pericoli (Gončarov 2001 113-114) Inquellrsquoultimo squarcio di lsquoetagrave dellrsquoororsquo che egrave Oblomovka non ci sistupisce di nulla morti fantasmi streghe leggende I pacifici abitantidella dimora natale dellrsquoeroe gončaroviano non dubiteranno nean-che che Ruslan e Ljudmila4 i giovani innamorati alla disperata ri-cerca lrsquouno dellrsquoaltra attraverso una folta foresta si siano ritrovatidopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir Un intricato labi-rinto che Puškin popola non solo di lešij ma anche di maghi e se-ducenti russalki (Puškin 2001 67) ninfe russe pericolose per lrsquoin-cauto viaggiatore quanto le sirene incontrate da Ulisse

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1 Madre Umida Terra divinitagrave creatrice propria dellrsquoantico naturalismo slavo2 Nome antico della Russia3 ldquoBoscordquo in russo si dice ldquoLesrdquo4 Protagonisti dellrsquoomonimo poema di Puškin

Afanasrsquoev riporta un racconto apocrifo sulla creazione del mondodove una quercia lsquoprimigeniarsquo sorregge lrsquoacqua il fuoco e la terraAnche il poeta immaginista Sergej Esenin nel suo saggio teorico Lechiavi di Maria (1918 169-173) fa mostra della propria erudizioneinsistendo sullrsquoimmagine dellrsquorsquoAlbero della vitarsquo quale sostrato cultu-rale di diversi popoli dal frassino Yggdrasil dei Germani alla biblicaquercia di Mamre Lrsquoalbero inoltre al contrario degli animali nellefiabe incarna sempre qualitagrave positive quali generositagrave o saggezza egraveil caso ad esempio della betulla che esaudisce magicamente ognidesiderio del boscaiolo che lrsquoha risparmiata ma poi viene letteral-mente sopraffatta dallrsquoaviditagrave della moglie del suo benefattore Lrsquoal-bero origine della vita egrave compartecipe dellrsquoesistenza umana in ognisuo momento compresa la morte Non egrave dunque un caso che co-stituisca per i prosatori e i poeti russi un ldquomegatestordquo (Epštein1990) apparentemente infinito a cui attingere Numerose operesono state scritte sulla simbiosi tra uomo russo e foresta sarebbeimpossibile trattarle tutte adeguatamente in questa sede Pertantoabbiamo scelto di concentrarci su alcuni esempi letterari tra Otto-cento e Novecento che ci appaiono tra loro intimamente legati

Lo spirito della foresta e lo spirito dendrico

Si racconta che ai tempi di Pietro il Grande uno scoiattolo sarebbepotuto andare da Mosca a Pietroburgo senza toccare terra La fore-sta cresceva rigogliosa a nord di una linea che partendo da VladimirVolynskij e passando per Kiev piegava verso nord-est per KalugaRjazan e Murom Piugrave a settentrione unaltra linea piugrave capricciosa eondulata separava la foresta della Russia centrale ricca di radure e dischiarite dalla regione a bosco compatto e impenetrabile (Gasparini2010 493)

Neanche il piugrave audace degli zar colui che costruisce una cittagraveomonima laddove una volta vrsquoera una sterminata palude ha osato

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teram Sonja e Astrov nulla possono contro lrsquoavanzare del progres-so (soprattutto degli interessi economici)

SONJA [hellip] Le foreste addolciscono i climi rigidi e nei paesi con unclima dolce si spendono meno energie per lottare contro la natura eperciograve anche lrsquouomo egrave piugrave dolce e piugrave mite la gente in quei paesi egrave

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Molto diverso egrave lo lsquospirito dendricorsquo prodotto dellanimismo com-ponente essenziale della visione del mondo dei popoli Slavi e diconseguenza dei Russi Lalbero rappresenta non la sede di unospirito ma uno spirito in se stesso inseparabile dalla sua dimoracome lo egrave lanima dal corpo come lrsquoAmadriade dal suo alberoNon egrave esagerato affermare che in tutte le terre slave gli alberivengono considerati persone uomini trasformati Nella GrandeRussia ad esempio si pianta sulla tomba una betulla (Gasparini2010 498-499) Quando al primo soffio tiepido della primavera lavegetazione si risveglia i contadini russi dicono ldquoi morti hanno so-spiratordquo cioeacute ldquohanno emesso un fiato caldordquo Tutti gli Slavi si affret-tano allora a cogliere i rami rinverditi di betulla e a introdurli neivillaggi e nelle case percheacute in quei rami hanno preso dimora leanime dei parenti trapassati A maggior ragione quindi il primoabitante della foresta viene considerato sacro vi si costruisce in-torno un recinto affincheacute ricambi le cure con la protezione del vil-laggio Nella regione del Volga ogni villaggio mordvino ha unaquercia sacra o consacrata (svjaščennyj dub) detta anche ldquohaci-tu-

mordquo ovvero ldquoAlbero del Grande giornordquo poicheacute sotto i suoi ramisi celebrano i riti pasquali Il 1deg ottobre a Teljatnikovo (distretto diChvalynsk governatorato di Saratov) le famiglie si riunivano sottouna quercia portando birra idromele e cibarie varie per festeggia-re Keremet lrsquolsquoalbero sacrorsquo (Gasparini 2010 498-499) piugrave ampia-mente lsquoil bosco sacrorsquo Usanze destinate a evolversi nella praticapiugrave europea e lsquomodaiolarsquo del giardino recintato dellrsquohortus conclu-

sus medievale proiezione mondana di quellrsquoEden perduto malin-conicamente riprodotto dalle icone del XVI-XVII secolo [Fig 1]5

Ma il significato di tali rimembranze egrave ormai perso nellrsquooblio aitempi dei protagonisti di due tra i piugrave conosciuti drammi di AntonČechov Il giardino dei ciliegi e Zio Vanja (il quale curiosamente nel-la sua prima poco fortunata versione srsquointitolava Lešij) Le apolo-gie appassionate (Čechov 1990 110-112) degli ecologisti ante lit-

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5 Vedere a proposito le riproduzioni del Maestro Dionisij In te si rallegra ogni crea-

tura icona del XVI secolo

Fig 1 Maestro Dionisij In te si rallegra ogni creatura icona del XVI secolo

se pesanti annulla la simmetria grossolana e le misere lacune che la-sciano trapelare scoperto e nudo il piano e dagrave un meraviglioso calo-re a tutto ciograve che era stato creato nella freddezza di un nitore e diun ordine schematici (Gogolrsquo 2004 75-76)

La consapevolezza dellrsquointreccio inestricabile tra la vita dellrsquouomoe la vita dellrsquoalbero sembra essersi spezzata sotto i colpi dellrsquoasciadel boscaiolo In Čechov quel legame panico tra morte e vita paresopravvivere solo come pallido fantasma la bianca apparizione delciliegio-madre (Čechov 1990 193) ldquo(Ljubov Andreevna) Guarda-tehellip La mamma morta cammina per il giardinohellip con un abitobianco Non crsquoegrave nessuno mi era sembrato A destra alla svoltaverso il chiosco crsquoegrave un alberello bianco che si era curvato e pare-va una donnahelliprdquoSuona persino ironico che le succitate opere di Čechov venganopubblicate inizialmente sulla rivista Lesnoj žurnal (La rivista delle fo-

reste) Dedicare una rivista monografica alle foreste significa assu-mersi un impegno encomiabile ma rivelatosi a posteriori purtrop-po insufficiente Tuttavia lrsquouomo russo vedremo in seguito risco-priragrave il valore profondo di questo legame primigenio nel momen-to in cui la violenza della Storia non si abbatteragrave tanto sul legnodei tronchi quanto sulla carne dei corpi

Con gli occhi di Egoruška

ldquoLa natura non egrave ciograve che voi pensate Non egrave un volto ciecosenzrsquoanima In lei vi egrave anima vi egrave libertagrave vi egrave amore vi egrave una lin-guahelliprdquo (Tjutčev 1993 52) Forse il piccolo Egoruška6 non ha an-cora conosciuto i versi di quellrsquoardente ammiratore della natura

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6 Protagonista del racconto di Čechov La steppa

bella agile le reazioni sono piugrave pronte la parola egrave elegante i movi-menti sono pieni di grazia Da loro le scienze e lrsquoarte fioriscono la lo-ro filosofia non egrave tetra lrsquoatteggiamento verso la donna egrave pervaso dielegante nobiltagravehellip

ASTROV [hellip] Lrsquouomo egrave fornito di ragione e di forza creatrice permoltiplicare ciograve che gli egrave dato ma fino a oggi egli non ha creato ben-sigrave distrutto[hellip] egrave davvero una stramberia ma quando passo davantialle foreste che io ho salvato dalla scure oppure quando sento comestormisce il mio giovane bosco che ho piantato con queste mie ma-ni io mi rendo conto che il clima egrave per un poco anche in mio pote-re e che se fra mille anni lrsquouomo saragrave felice la colpa saragrave anche unpoco mia

Non sortisce alcun effetto neppure la disperata dichiarazione drsquoamore di Ljubov Andreevna che rivela a sorpresa la sua natura diAmadriade ldquosenza il ciliegio non vivordquo (Čechov 1990 224) Lrsquouo-mo russo egrave meschino ingrato scarsamente lungimirante poicheacutenon si fa scrupolo di distruggere quello che una volta era un im-menso giardino e che potrebbe ancora aiutarlo a realizzare il suodestino di gigante ldquo(Lopachin) Signore tu ci hai dato immense fo-reste campi sconfinati infiniti orizzonti e vivendo qui anche noidovremmo essere veramente dei gigantihelliprdquo (Čechov 1990 212) Ildestino dellrsquouomo e della terra russa sono assimilabili nella malin-conica immagine gogoliana della betulla spezzata

Un bianco colossale tronco di betulla privo della sommitagrave schiantatadalla bufera o dal temporale sinnalzava dal folto di quel verde e siarrotondava nellaria come una colonna di marmo perfetta e lucen-te la frattura obliqua e appuntita con cui terminava in alto al postodel capitello spiccava scura sul suo biancore niveo come un cappuc-cio o un uccello nero [hellip] tutto era di quella bellezza che non po-trebbe inventare neacute la natura neacute larte ma che si dagrave solo quando es-se si alleano quando sul lavoro accumulato spesso senza senso dal-luomo passa la natura a rifinire col suo cesello e alleggerisce le mas-

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con i loro toni morbidi la pianura con il suo orizzonte nebbioso ecome capovolto su di essa il cielo che nella steppa dove non ci sononeacute foreste neacute alte montagne sembra terribilmente profondo e tra-sparente apparivano ora senza finecolmi di angoscia Che afa e chetristezza Il calesse corre ma Egoruška vede sempre le stesse cosecielo pianura collinehellip Non crsquoegrave piugrave musica nellrsquoerbardquo (Čechov 19945)

E quel pioppo solitario sulla collina sembra malinconico quantolui

Sulla collina compare un pioppo solitario Dio solo sa chi lo ha pian-tato percheacute sia lagrave Egrave difficile distogliere lo sguardo dalla sua figuraslanciata e dalla sua verde veste Saragrave felice Drsquoestate il caldo drsquoinver-no il gelo e le burrasche drsquoautunno le notti paurose quando non sivede altro che lrsquooscuritagrave e non si sente che il vento folle urlante rab-bioso e soprattutto solo tutta la vita solo (Čechov 1994 6)

Saragrave felice il povero pioppo Una domanda altruista che fatica anascondere lo spauracchio dellrsquoessere umano la solitudine Comegiagrave accennato da ingenuo impressionista (Bazzarelli 1992 225)qual egrave Egoruška dipinge la sua steppa attraverso il fluire istintivodelle proprie sensazioni (stanchezza noia eccitazione) proprio co-me fa un vero poeta E senza trascurare nemmeno un suono allamaniera di Gogolrsquo (Bazzarelli 1992 224) Tutto drsquoun tratto lrsquoerba simette a cantare

si guardograve intorno non capiva donde veniva un canto cosigrave strano maa forza di ascoltare gli parve che fosse lrsquoerba avvizzita e consumata adire senza parole ma lamentosamente che aveva anchrsquoessa una vo-glia appassionata di essere viva di essere ancora giovane e che sa-rebbe stata bella senza la calura e la siccitagrave non aveva colpa eppuredomandava perdono a qualcuno e giurava che soffriva insopporta-bilmente e che era tanto triste e compiangeva se stessahellip (Čechov1994 13)

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russa che egrave Tjutčev tuttavia il loro significato presto gli diverragravechiaro come lrsquoalba della torrida giornata di luglio in cui egrave costrettoa lasciare la casa la sicurezza degli affetti famigliari alla volta di unincerto futuro da lsquostudiosorsquo Per poter frequentare il ginnasio pri-mo passo fondamentale per quella carriera che dovrebbe realizza-re le aspirazioni materne Egoruška deve attraversare la steppa suldquoun calesse molle e malandatordquo (Čechov 1994 2) al seguito dellozio lo stimato mercante Ivan Ivanyč Kuzmičogravev e dellrsquoaffabile padreChrigravestofor Sirigravejskij Un viaggio che sembra voler richiamare allamemoria del lettore le peregrinazioni dellrsquoanti-eroe gogolrsquoianoČičikov7 Ma se il panorama egrave lo stesso gli obiettivi sono ben di-versi La voglia di piangere egrave insopprimibile la prostrazioneprofonda mentre gli adulti si dimostrano ostinatamente indifferen-ti al suo dolore Tanto vale lasciarsi distrarre continuamente dalpaesaggio lrsquoabbraccio della steppa egrave un incontro fantastico (Bazza-relli 1992 193) sospeso tra sogno e realtagrave attraverso i suoi occhi(Picchio 1961 121-122) la vastitagrave della terra russa ci appare comeuna affascinante galleria di quadri impressionisti (Bazzarelli 1992213-214) Con la sua tolrsquostojana ldquorazionalitagrave infantilerdquo Egoruška egravelrsquoessere umano prima della scelta cosciente (Bazzarelli 1992 213-214) un novello Adamo cacciato per sempre dal proprio Eden daquellrsquorsquoetagrave dellrsquoororsquo sospirata da Astrov vissuta invece dal bambinoOblomov Incredulo sgomento tuttavia curioso registra ogni mini-mo dettaglio del viaggio sovrapponendo alle immagini della naturale sue emozioni O forse sarebbe piugrave corretto affermare che egrave lanatura a mostrarsi empatica La steppa langue afosa e triste comeil momento esistenziale che sta vivendo

non passograve molto la rugiada evaporograve lrsquoaria si fece stagnante e lasteppa delusa riprese il desolato aspetto di luglio Lrsquoerba illanguidigrave lavita cessograve Le colline riarse di un verde scuro violacee in lontananza

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7 Protagonista de Le anime morte

Tra russalki e fanciulle-betulla

Lo sguardo di Egoruška abbiamo detto egrave lo sguardo del primouomo di colui che conserva per la natura timoroso rispetto istin-tivamente consapevole che ldquoDavanti alla forza degli elementi Abraccia abbandonate muto sta lrsquouomo oppresso e triste Comeun bambino senza forzardquo (Tjutčev 1993 399) Egrave lo sguardo degliSlavi e degli abitanti della Russia che srsquoinchinano ammirati davantialla spaventosa potenza di Perugraven dio del fulmine simboleggiato dauna quercia solo in seguito cristianamente ridimensionato alla sta-tura del profeta Elia Egrave lo sguardo del fanciullo di Oblomovka chefonde la realtagrave con la magia delle fiabe Ed ecco che nel caldo ab-braccio del primo sonno lrsquoapparizione della bella contessa che illu-mina la modesta casa di Mojsej Mojseevič si sovrappone a quelladel pioppo solitario

Egoruška si stropicciograve gli occhi In mezzo alla camera si trovava real-mente unrsquoeccellenza sotto forma di una giovine donna assai bella eavvenente in abito nero e con un cappello di paglia Prima che Ego-ruška avesse avuto modo di osservare i tratti del suo viso gli vennein mente chissagrave percheacute il pioppo solitario e sottile visto sulla colli-na[hellip] A un tratto vicinissimo ai suoi occhi Egoruška vide sopra diseacute due nere sopracciglia vellutate due grandi occhi grigi e le morbideguance di una donna da cui si effondeva per tutto il volto un sorrisopari a un raggio di sole Un profumo delizioso gli giunsehellip (Čechov1994 31-32)

Che non si tratti di una semplice contessa bensigrave di una carevna8

come quella della fiaba di Afanasrsquoev trasformata in betulla dal mali-gno (Afanasrsquoev 2002 146) liberatasi grazie allrsquoamore di chissagrave qua-

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8 ldquoPrincipessardquo letteralmente ldquofiglia dello zarrdquo

Ed ecco in lontananza il miraggio () di una giovane donna e delsuo un bambino ritratto di una felicitagrave domestica di cui resta or-mai solo il ricordohellip

ascoltograve un poco e gli parve che lrsquoaria fosse diventata piugrave soffocante acausa di quel canto lamentoso [hellip] Per coprire quel canto cantic-chiando egli stesso e cercando di fare strepito coi piedi corse versole carici Di ligrave guardograve tutto intorno e scoprigrave chi cantava Presso lrsquoisbapiugrave lontana del villaggetto crsquoera una donna in sottana corta con gam-be lunghe da airone che stacciava [sic] qualcosa [hellip] Adesso era evi-dente che era lei che cantava A pochi passi da lei stava immoto unragazzino con nullrsquoaltro che il camiciotto e senza il berretto quasifosse incantato dalla canzone se ne stava fermo e guardava in giugraveosservando forse la camicia di fustagno di Egoruškahellip(Čechov 199413)

E poi crsquoegrave la paura del temporale del fragore insopportabile deildquopassi dei gigantirdquo (Čechov 1994 80) di quella pioggia improvvisache sembra voler essere infinita che invece smette di colpo la-sciando inebetito e con una sensazione di freddo e umiditagrave nelleossa Dopotutto afferma il sublime Puškin ldquodegli elementi di Dioneppure gli zar possono aver ragionerdquo (Puškin 2001 359) Un to-no molto diverso dallrsquoldquoallegro tuono dei temporali drsquoestaterdquo canta-to da Tjutčev

Comrsquoegrave allegro il tuono dei temporali drsquoestate quando spazzolandola volante polvere La tempesta irrompe con le nubi Scuote lrsquoaz-zurro del cielo E sconsiderata e folle Drsquoun tratto assale il querce-to E tutto il querceto trema Con le sue larghe foglie stormenti Come sotto un invisibile tallone Si piegano i giganti del bosco Leloro cime rumoreggiano inquiete Come per consigliarsi fra di seacute E attraverso lrsquoimprovviso turbamento Si sente lrsquoincessante fischiodegli uccelli E qua e lagrave la prima foglia gialla Vola roteando sullastrada (Tjutčev 1993 305)

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Quercia-madre

I versi di Sergej Esenin non si servono della natura soltanto percelebrare la donna Cantano il folclore russo ed il mondo rurale diuna Russia morente le sue parole esaltano le bellezze della cam-pagna come enclave dellrsquoEden perduto La betulla non egrave semplice-mente lamata ma un simbolo di purezza di salute lrsquoimmaginestessa del paesaggio natio della naturalezza non contaminata dallaciviltagrave Oltre alla betulla un altro albero-simbolo dellrsquoesistenza rus-sa egrave la quercia Essa rappresenta la continuitagrave con il passato con latradizione nonostante lrsquoindifferenza della vita moderna sembri or-mai aver avvelenato la linfa stessa dei legittimi abitanti della fore-sta rdquoSotto la quercia di Mamre Vedo il mio fulvo nonno Dalcolle grido al nonno lsquoO padre rispondimihelliprsquo Ma quieti dormo-no i cedri Facendo penzolare i ramirdquo (Esenin 2000 79) Presso leQuerce di Mamre9 [Fig 2] il Signore si egrave rivelato ad Abramo10 mastavolta non sembra esserci davvero speranza di un nuovo pattose persino la natura resta assopitahellip O forse sigraveNel suo saggio teorico Le chiavi di Maria (Esenin 1996 V 181) Ese-nin si dimostra sostenitore della rivoluzione ma a patto che vengariconosciuto grazie al contributo dellrsquoarte il ruolo lsquomessianicorsquo delcontadino russo

Il futuro dellarte fioriragrave nelle sue possibilitagrave di conquista come unavigna universale nella quale gli uomini riposeranno pieni di beatitudi-ne e di saggezza in un girotondo sotto gli ombrosi rami di un im-menso albero il cui nome egrave socialismo o paradiso percheacute il paradisonella creazione del mužik11 appare cosigrave come il luogo senza tributida pagare per il terreno arato dove ldquole izbe sono nuove dal tetto dicipressordquo dove il decrepito tempo vagando fra i prati convoca a un

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9 A questo proposito vedere lrsquoicona Trinitagrave del maestro Andrej Rubleumlv XV secolo 10 Genesi 18 vv 1-211 ldquoContadinordquo in russo

le devoto soldato Una cosa egrave certa la sua bellezza delicata ricor-da la tenera grazia di Katja protagonista de Il colombo drsquoargento Lafidanzatina trascurata dal suo irrequieto Darjalskij egrave paragonata daBelyj a una betulla resistente al trapasso della tempesta malgradolrsquoaspetto fragile

Cosigrave la betulla dal bianco tronco improvvisamente squassata da unafolata di vento scatta irrefrenabilmente perdendo la quiete e tendesupplice la finissima rete dei rami e piange per un attimo ndash ma soloper un attimo e giagrave freme impercettibilmente nessuno direbbe chelrsquoimpeto tempestoso lrsquoabbia trapassata e si sia placato senza lasciaretraccia ecco delle piccole foglie vorticare irrefrenabile sulla stradama lei Egrave verdeggiante quasi non le avesse mai perdute strappatedalla tempesta soltanto quelle foglie prematuramente secche frusce-ranno sotto i piedi di chi passi da ligrave per caso e chi a caso non passanon sapragrave mai che di ligrave egrave passata la morte ndash di un sentimento mapur sempre morte Cosigrave una giovane anima nei sentimenti come trale foglie stormisce una giovane anima i sentimenti sono molti e nonpoche le tempeste non calpestare le foglie per strada non toccatemai una giovane anima Mai mai saprete dove quando e percheacute av-venga la morte in unrsquoanima giovane (Belyj 1994 93)

Darjalskij egrave un poeta eppure non sembra interessato a celebrare inversi lrsquoamata ammaliato comrsquoegrave dalle grazie inquietanti dellaldquorussalkardquo Matreumlna O forse non sarebbe in grado di farlo con lrsquoar-dente passionalitagrave che Sergej Esenin riversa sulle lsquofanciulle-betullersquoldquoMi sono innamorato del corpo della betulla e delle sue trecce do-rate E del suo sarafan di tela [hellip] Che betulla Meravigliosahellip E ilsuo senohellip Un seno simile Nessuna donna ce lrsquo ha (Esenin 200098 58) E ancora ldquoCado davanti alle ciocie di betulla [hellip] Betulle Ra-gazze-Betulle Puograve non amarle solo chi Persino in un tenero ado-lescente Non riesce a indovinare il fruttordquo (Esenin 2000 79 97)Come non amarle E sperare che una di queste fanciulle si conce-da ldquoNel tenero fruscio dei ciliegi selvatici possa risuonare lsquoIo sonotuarsquordquo (Esenin 2000 105)

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Il socialismo dunque puograve essere la nuova Quercia di Mamre maper crescere rigogliosa ed esercitare il suo benefico influsso di al-bero sacro deve essere impiantata nel terreno fertile della cam-pagna La quercia dunque sinonimo di nuovo inizio simbolo disaggezza Allrsquoombra dei suoi rami secondo le antiche usanze slavevenivano stipulati importanti trattati commerciali e militari La suaresistenza leggendaria alle intemperie la trasformano nellrsquoimmagi-nario collettivo in una fidata consigliera Certo non al punto dicredere che possa prevedere il futuro come impara a sue spese lastolta moglie della favola ldquoLa quercia fatatardquo (Afanasrsquoev 2002 715)Tuttavia il suo altero distacco dallo scorrere inevitabile del tempopuograve essere compreso correttamente solo da colui che puograve aversubito una sorte paragonabile Pensiamo ad esempio al principeBolkonskij rimasto vedovo con un figlioletto

Una quercia sorgeva sul margine della strada Probabilmente diecivolte piugrave vecchia delle betulle che formavano il bosco era dieci voltepiugrave grossa e due volte piugrave alta di ognuna di esse Era una querciaenorme con rami spezzati evidentemente da molto tempo e lascorza screpolata e coperta di vecchie cicatrici Con le sue bracciasmisurate e le dita enormi nodose divaricate senza simmetria essasi ergeva tra le ridenti betulle simile a un vecchio mostro malvagio esprezzante Essa sola e i piccoli abeti cupi eternamente verdi e disse-minati per il bosco non volevano cedere allincanto della primaverae non volevano vedere neacute la lieta stagione neacute il sole sfavillante ldquoPri-mavera ancora felicitagraverdquo pareva dire la quercia ldquoCome mai non vi egraveancora venuto a noia questo assurdo eterno inganno Egrave sempre lastessa cosa ed egrave sempre un ingannordquo ldquoNon esistono neacute primaveraneacute sole neacute felicitagrave Ecco guardate quegli abeti morti schiacciati sem-pre solitari e guardate me Vedete Io tengo distese le mie dita spez-zate scortecciate dovunque mi siano cresciute sul dorso sui fianchie rimango cosigrave e non credo neacute alle vostre speranze neacute ai vostri in-gannirdquo[hellip] ldquoSigrave quella quercia ha ragione mille volte ragionerdquo pensa-va il principe Andreacutej ldquoLasciamo che gli altri i giovani cedano a questiinganni Noi conosciamo la vita e la nostra egrave finitardquo Un nuovo susse-

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banchetto universale tutte le stirpi e tutti i popoli e serve a tutti uncucchiaio dorato pieno di braga12

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12 Traduzione di Serena Vitale

Fig 2 Maestro Andrej Rubleumlv Trinitagrave icona del XV secolo

maliare dalle discutibili grazie di questa donna volgare e butteratalasciandosi inglobare in quello che lui crede essere lrsquoautenticomondo contadino

i campi russi conoscono misteri cosigrave come conoscono misteri le fore-ste russe in quei campi in quelle foreste vivono barbuti contadini e unaquantitagrave di donne hanno poche parole in compenso hanno un eccessodi silenzio vai da loro e divideranno con te quellrsquoeccesso vai da loro eimparerai a tacere berrai i tramonti e le aurore come vini preziosi tinutrirai degli odori e di resina di pino le anime russe sono delle auroree dei tramonti sono forti resinose le parole russe (Belyj 1994 247)

Tuttavia lrsquoabbraccio dei silenziosi lsquocampi russirsquo non lo difenderagrave dal-la gelosia del falegname piugrave forte infine di qualsiasi idealismoDarjalskij viene fatto a pezzi come quei tronchi di betulla che luistesso contribuiva a tagliare

Peumltr vide aprirsi lentamente la porta e irrompere nella stanza unagrossa macchia scura che scalpitava con otto piedi [hellip] ldquoFratelli per-cheacute mi ndashrdquo Un colpo abbagliante lo abbatteacute vacillando sentigrave di essersiaccovacciato un altro colpo ancor piugrave abbagliante lo abbatteacute vacil-lando sentigrave di essersi accovacciato un altro colpo ancora piugrave abba-gliante poi nulla uno strattone uno strappo - (Belyj 1994 349)

E agli alberi muti testimoni non resta che balbettare nella frescuradi un nuovo mattino (Belyj 1994 350)

Nuovi alberi

Jurij Andreevič Živago si trascina per il bosco stremato dalle nottiinsonni di una non desiderata esistenza da rivoluzionario Ad uncerto punto vinto dalla fatica si abbandona su uno spiazzo drsquoerbaprotetto amorevolmente dalla vegetazione

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guirsi di pensieri sconsolati ma di una tristezza dolce sorse nellani-mo del principe Andreacutej alla vista della quercia E per tutta la duratadel viaggio egli parve ancora una volta meditare su tutta la propria vi-ta per giungere alla medesima antica disperata e tranquilla conclusio-ne secondo la quale egli non doveva piugrave intraprendere nulla di nuo-vo ma semplicemente finire la vita senza far del male a nessuno sen-za agitarsi e senza desiderare cosa alcuna (Tolrsquostoj 1989 II 654-655)

In questrsquoottica lrsquoemotivitagrave del principe Bolkonskij sembra quasi vo-ler negare lrsquoimmagine biblica non esiste possibilitagrave di rinascita masolo di una composta dignitosa perfino serena resa di fronte allamorte La quercia si riappropria materialmente del suo ruolo miti-co di lsquoculla della civiltagraversquo nel romanzo Il colombo drsquoargento dello scrit-tore simbolista Andrej Belyj Il giagrave citato Darjalskij egrave un giovane vo-lubile poeta che soggiorna durante le vacanze estive presso la villadella lsquofidanzata-betullarsquo Katja Al culmine di unrsquoestate afosa resa an-cora piugrave soffocante dal dilagare incendiario delle insurrezioni con-tadine Peumltr Petrovič (questo il nome del protagonista) viene ma-gneticamente sedotto dalla rozza Matreumlna moglie dellrsquoombroso einquietante falegname Kudejarov E la loro alcova altri non egrave che ilgigantesco cavo-ventre (Belyj 1994 260) di una vecchia quercia

Egrave notte Egrave deserto intorno e lrsquoudito egrave teso degli urli lontano Darjal-skij aspetta aspetta nellrsquoalbero cavo [hellip] Urli lontani ma Matreumlnanon crsquoegrave ancora Darjalskij se ne sta un poco fuori poi rientra nel ca-vo vi ha acceso un fuocherello i carboni cremisi ardono a vampe lefauci rosse nella fessura della quercia si allargano nellrsquooscuritagrave fitta ditronchi (Belyj 1994 264)

Crsquoegrave molto piugrave di un banale adulterio dietro alla vicenda allrsquointernodi questo nido improvvisato i due colombelli hanno il compito diconcepire un nuovo Gesugrave Cristo Lrsquoutopia di una nuova umanitagraveche la setta dei lsquoColombirsquo aspira a creare attraverso il rimescolarsidel seme di Peumltr nel grembo della piugrave improbabile delle VerginiCome sotto lrsquoinflusso di un incantesimo il giovanotto si lascia am-

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lando lungo un infinito fiume di sangue tra russalche e maligni spi-riti dei boschi

Srubov immagina ancora una volta di andare lungo un fiume insan-guinato Ma non sta sulla zattera Ne egrave caduto e oscilla sulle ondecome una scheggia solitaria [] Verso di lui viene cullata dalle ondeuna russalka dagli occhi azzurri [] Un maligno spirito dei boschigrasso coperto di fitta peluria nera cammina sullrsquoacqua come sullaterra ferma Dallrsquoacqua braccia gambe teste annerite semidecompo-ste come ceppi come rami nodosi e i capelli delle donne formanointricati arabeschi di alberi (Zazubrin 1990 111-112)

Lrsquoagonia di una tardiva presa di coscienza la Rivoluzione ha biso-gno di lui quanto si ha bisogno di un fiammifero mentre lrsquoincendioegrave ormai divampato Resta solo il silenzio attonito a riempire ilvuoto Egrave significativo che la grande poetessa Marina Cvetaeva scel-ga lrsquoimmagine di un cespuglio per riempire la metafora di quelnonndashluogo che egrave diventata la sua anima straziata

Cheacute solo di un cespuglio non son vuota finestra di tutti i miei tugu-ri Che trovi mai cespuglio coppa colma in questo luogo vuoto Nel cespuglio io trovo silenzio Quello tra il tacere e il dire []Quello Prima di tutto dopo di tutto Rombo di folla che in piazza ac-corre Sigrave quel certo ronzio nelle orecchie che tutto contiene(Cvetaeva 1997 432)

Lrsquoarbusto egrave un malinconico punto di riferimento che ancora lrsquoani-ma ai ricordi unica realtagrave davvero sostenibile ldquoegrave estranea ogni ca-sa vuota ogni chiesa di niente mimporta Ma se per strada dicolpo compare un cespuglio e soprattutto di sorbordquo (Cvetaeva1988 287) Analogamente Aleksandr Solženicyn in La casa di

Matreumlna giustifica la sua scelta di trasferirsi nello sperduto villaggiodi Campo Alto percheacute dopo lrsquoagghiacciante esperienza del deser-to Gulag ldquoVolevo soltanto andare nella Russia centrale dove lrsquoafanon crsquoegrave e srsquoode lo stormire del bosco Volevo penetrare e perder-

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Giaceva sul fogliame che frusciava come seta con una mano sotto latesta appoggiata sul muschio E il muschio rendeva soffici come uncuscino le radici nodose dellrsquoalbero Si addormentograve immediatamenteLa macchie del sole screziate che lo avevano addormentato copri-vano drsquoun tessuto a quadri il suo corpo allungato sul terreno e lo na-scondevano mimetizzandolo nel caleidoscopio dei raggi e delle fo-glie come si fosse messo il berretto fatato che rende invisibili(Pasternak 1957 281)

Era questa la reale forma del berretto utilizzato da Ljudmila perfuggire dal castello di Černomir (Puškin 2001 52) Lrsquounico fattocerto egrave che Darjalskij non ha potuto usufruire di un simile scu-dohellip Forse non egrave stato in grado fino in fondo di mimetizzarsi co-me quella farfalla maculata-marrone che sotto gli occhi di Jurij An-dreevič si posa sulla corteccia di un pino dello stesso colore e sifonde con essa ldquosi assimilograve cosigrave da sparire cosigrave come Jurij Andree-vič si dileguava senza traccia sotto la rete di ombre e di luci chegiocavano sopra di luirdquo (Pasternak 1957 281) Attraverso gli occhidi Živago le sue riflessioni sullrsquoldquoomocromia imitativa e protettivardquoPasternak intravede non solo la lotta ancestrale per la selezionenaturale ma anche la ldquostrada dellrsquoelaborazione e della nascita dellacoscienzardquo (Pasternak 1957 282) Quel percorso che cercava diintraprendere lrsquoaspirante boscaiolo Peumltr Petrovič un percorso pie-no di insidie e violenza in cui si trova coinvolto suo malgrado an-che il fiducioso uomo sovietico A dispetto del cognome infattinon si rivela un buon boscaiolo nemmeno lrsquoufficiale della ČekaSrubov (il verbo ldquoSrubitrdquo in russo significa ldquotagliarerdquo) protagonistadel romanzo breve La scheggia di Vladimir Zazubrin Volenteroso eidealista Srubov abbatte senza pietagrave neppure per i propri parentiogni possibile ldquonemico della Rivoluzionerdquo Le decine di uomini tru-cidati davanti ai suoi occhi non hanno maggior valore delle ldquoscheg-ge che saltano quando si abbatte il boscordquo (come dice il prover-bio) un effetto collaterale tutto sommato trascurabile A Lei dedi-ca ogni sua azione al punto di perdere affetti dignitagrave se stesso Fi-no al giorno in cui si vede tramutato a sua volta in scheggia scivo-

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va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

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mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

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Page 4: MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI · dopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir. Un intricato labi - rinto che Pu^kin popola non solo di lešij ma anche di maghi

teram Sonja e Astrov nulla possono contro lrsquoavanzare del progres-so (soprattutto degli interessi economici)

SONJA [hellip] Le foreste addolciscono i climi rigidi e nei paesi con unclima dolce si spendono meno energie per lottare contro la natura eperciograve anche lrsquouomo egrave piugrave dolce e piugrave mite la gente in quei paesi egrave

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Molto diverso egrave lo lsquospirito dendricorsquo prodotto dellanimismo com-ponente essenziale della visione del mondo dei popoli Slavi e diconseguenza dei Russi Lalbero rappresenta non la sede di unospirito ma uno spirito in se stesso inseparabile dalla sua dimoracome lo egrave lanima dal corpo come lrsquoAmadriade dal suo alberoNon egrave esagerato affermare che in tutte le terre slave gli alberivengono considerati persone uomini trasformati Nella GrandeRussia ad esempio si pianta sulla tomba una betulla (Gasparini2010 498-499) Quando al primo soffio tiepido della primavera lavegetazione si risveglia i contadini russi dicono ldquoi morti hanno so-spiratordquo cioeacute ldquohanno emesso un fiato caldordquo Tutti gli Slavi si affret-tano allora a cogliere i rami rinverditi di betulla e a introdurli neivillaggi e nelle case percheacute in quei rami hanno preso dimora leanime dei parenti trapassati A maggior ragione quindi il primoabitante della foresta viene considerato sacro vi si costruisce in-torno un recinto affincheacute ricambi le cure con la protezione del vil-laggio Nella regione del Volga ogni villaggio mordvino ha unaquercia sacra o consacrata (svjaščennyj dub) detta anche ldquohaci-tu-

mordquo ovvero ldquoAlbero del Grande giornordquo poicheacute sotto i suoi ramisi celebrano i riti pasquali Il 1deg ottobre a Teljatnikovo (distretto diChvalynsk governatorato di Saratov) le famiglie si riunivano sottouna quercia portando birra idromele e cibarie varie per festeggia-re Keremet lrsquolsquoalbero sacrorsquo (Gasparini 2010 498-499) piugrave ampia-mente lsquoil bosco sacrorsquo Usanze destinate a evolversi nella praticapiugrave europea e lsquomodaiolarsquo del giardino recintato dellrsquohortus conclu-

sus medievale proiezione mondana di quellrsquoEden perduto malin-conicamente riprodotto dalle icone del XVI-XVII secolo [Fig 1]5

Ma il significato di tali rimembranze egrave ormai perso nellrsquooblio aitempi dei protagonisti di due tra i piugrave conosciuti drammi di AntonČechov Il giardino dei ciliegi e Zio Vanja (il quale curiosamente nel-la sua prima poco fortunata versione srsquointitolava Lešij) Le apolo-gie appassionate (Čechov 1990 110-112) degli ecologisti ante lit-

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5 Vedere a proposito le riproduzioni del Maestro Dionisij In te si rallegra ogni crea-

tura icona del XVI secolo

Fig 1 Maestro Dionisij In te si rallegra ogni creatura icona del XVI secolo

se pesanti annulla la simmetria grossolana e le misere lacune che la-sciano trapelare scoperto e nudo il piano e dagrave un meraviglioso calo-re a tutto ciograve che era stato creato nella freddezza di un nitore e diun ordine schematici (Gogolrsquo 2004 75-76)

La consapevolezza dellrsquointreccio inestricabile tra la vita dellrsquouomoe la vita dellrsquoalbero sembra essersi spezzata sotto i colpi dellrsquoasciadel boscaiolo In Čechov quel legame panico tra morte e vita paresopravvivere solo come pallido fantasma la bianca apparizione delciliegio-madre (Čechov 1990 193) ldquo(Ljubov Andreevna) Guarda-tehellip La mamma morta cammina per il giardinohellip con un abitobianco Non crsquoegrave nessuno mi era sembrato A destra alla svoltaverso il chiosco crsquoegrave un alberello bianco che si era curvato e pare-va una donnahelliprdquoSuona persino ironico che le succitate opere di Čechov venganopubblicate inizialmente sulla rivista Lesnoj žurnal (La rivista delle fo-

reste) Dedicare una rivista monografica alle foreste significa assu-mersi un impegno encomiabile ma rivelatosi a posteriori purtrop-po insufficiente Tuttavia lrsquouomo russo vedremo in seguito risco-priragrave il valore profondo di questo legame primigenio nel momen-to in cui la violenza della Storia non si abbatteragrave tanto sul legnodei tronchi quanto sulla carne dei corpi

Con gli occhi di Egoruška

ldquoLa natura non egrave ciograve che voi pensate Non egrave un volto ciecosenzrsquoanima In lei vi egrave anima vi egrave libertagrave vi egrave amore vi egrave una lin-guahelliprdquo (Tjutčev 1993 52) Forse il piccolo Egoruška6 non ha an-cora conosciuto i versi di quellrsquoardente ammiratore della natura

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6 Protagonista del racconto di Čechov La steppa

bella agile le reazioni sono piugrave pronte la parola egrave elegante i movi-menti sono pieni di grazia Da loro le scienze e lrsquoarte fioriscono la lo-ro filosofia non egrave tetra lrsquoatteggiamento verso la donna egrave pervaso dielegante nobiltagravehellip

ASTROV [hellip] Lrsquouomo egrave fornito di ragione e di forza creatrice permoltiplicare ciograve che gli egrave dato ma fino a oggi egli non ha creato ben-sigrave distrutto[hellip] egrave davvero una stramberia ma quando passo davantialle foreste che io ho salvato dalla scure oppure quando sento comestormisce il mio giovane bosco che ho piantato con queste mie ma-ni io mi rendo conto che il clima egrave per un poco anche in mio pote-re e che se fra mille anni lrsquouomo saragrave felice la colpa saragrave anche unpoco mia

Non sortisce alcun effetto neppure la disperata dichiarazione drsquoamore di Ljubov Andreevna che rivela a sorpresa la sua natura diAmadriade ldquosenza il ciliegio non vivordquo (Čechov 1990 224) Lrsquouo-mo russo egrave meschino ingrato scarsamente lungimirante poicheacutenon si fa scrupolo di distruggere quello che una volta era un im-menso giardino e che potrebbe ancora aiutarlo a realizzare il suodestino di gigante ldquo(Lopachin) Signore tu ci hai dato immense fo-reste campi sconfinati infiniti orizzonti e vivendo qui anche noidovremmo essere veramente dei gigantihelliprdquo (Čechov 1990 212) Ildestino dellrsquouomo e della terra russa sono assimilabili nella malin-conica immagine gogoliana della betulla spezzata

Un bianco colossale tronco di betulla privo della sommitagrave schiantatadalla bufera o dal temporale sinnalzava dal folto di quel verde e siarrotondava nellaria come una colonna di marmo perfetta e lucen-te la frattura obliqua e appuntita con cui terminava in alto al postodel capitello spiccava scura sul suo biancore niveo come un cappuc-cio o un uccello nero [hellip] tutto era di quella bellezza che non po-trebbe inventare neacute la natura neacute larte ma che si dagrave solo quando es-se si alleano quando sul lavoro accumulato spesso senza senso dal-luomo passa la natura a rifinire col suo cesello e alleggerisce le mas-

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con i loro toni morbidi la pianura con il suo orizzonte nebbioso ecome capovolto su di essa il cielo che nella steppa dove non ci sononeacute foreste neacute alte montagne sembra terribilmente profondo e tra-sparente apparivano ora senza finecolmi di angoscia Che afa e chetristezza Il calesse corre ma Egoruška vede sempre le stesse cosecielo pianura collinehellip Non crsquoegrave piugrave musica nellrsquoerbardquo (Čechov 19945)

E quel pioppo solitario sulla collina sembra malinconico quantolui

Sulla collina compare un pioppo solitario Dio solo sa chi lo ha pian-tato percheacute sia lagrave Egrave difficile distogliere lo sguardo dalla sua figuraslanciata e dalla sua verde veste Saragrave felice Drsquoestate il caldo drsquoinver-no il gelo e le burrasche drsquoautunno le notti paurose quando non sivede altro che lrsquooscuritagrave e non si sente che il vento folle urlante rab-bioso e soprattutto solo tutta la vita solo (Čechov 1994 6)

Saragrave felice il povero pioppo Una domanda altruista che fatica anascondere lo spauracchio dellrsquoessere umano la solitudine Comegiagrave accennato da ingenuo impressionista (Bazzarelli 1992 225)qual egrave Egoruška dipinge la sua steppa attraverso il fluire istintivodelle proprie sensazioni (stanchezza noia eccitazione) proprio co-me fa un vero poeta E senza trascurare nemmeno un suono allamaniera di Gogolrsquo (Bazzarelli 1992 224) Tutto drsquoun tratto lrsquoerba simette a cantare

si guardograve intorno non capiva donde veniva un canto cosigrave strano maa forza di ascoltare gli parve che fosse lrsquoerba avvizzita e consumata adire senza parole ma lamentosamente che aveva anchrsquoessa una vo-glia appassionata di essere viva di essere ancora giovane e che sa-rebbe stata bella senza la calura e la siccitagrave non aveva colpa eppuredomandava perdono a qualcuno e giurava che soffriva insopporta-bilmente e che era tanto triste e compiangeva se stessahellip (Čechov1994 13)

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russa che egrave Tjutčev tuttavia il loro significato presto gli diverragravechiaro come lrsquoalba della torrida giornata di luglio in cui egrave costrettoa lasciare la casa la sicurezza degli affetti famigliari alla volta di unincerto futuro da lsquostudiosorsquo Per poter frequentare il ginnasio pri-mo passo fondamentale per quella carriera che dovrebbe realizza-re le aspirazioni materne Egoruška deve attraversare la steppa suldquoun calesse molle e malandatordquo (Čechov 1994 2) al seguito dellozio lo stimato mercante Ivan Ivanyč Kuzmičogravev e dellrsquoaffabile padreChrigravestofor Sirigravejskij Un viaggio che sembra voler richiamare allamemoria del lettore le peregrinazioni dellrsquoanti-eroe gogolrsquoianoČičikov7 Ma se il panorama egrave lo stesso gli obiettivi sono ben di-versi La voglia di piangere egrave insopprimibile la prostrazioneprofonda mentre gli adulti si dimostrano ostinatamente indifferen-ti al suo dolore Tanto vale lasciarsi distrarre continuamente dalpaesaggio lrsquoabbraccio della steppa egrave un incontro fantastico (Bazza-relli 1992 193) sospeso tra sogno e realtagrave attraverso i suoi occhi(Picchio 1961 121-122) la vastitagrave della terra russa ci appare comeuna affascinante galleria di quadri impressionisti (Bazzarelli 1992213-214) Con la sua tolrsquostojana ldquorazionalitagrave infantilerdquo Egoruška egravelrsquoessere umano prima della scelta cosciente (Bazzarelli 1992 213-214) un novello Adamo cacciato per sempre dal proprio Eden daquellrsquorsquoetagrave dellrsquoororsquo sospirata da Astrov vissuta invece dal bambinoOblomov Incredulo sgomento tuttavia curioso registra ogni mini-mo dettaglio del viaggio sovrapponendo alle immagini della naturale sue emozioni O forse sarebbe piugrave corretto affermare che egrave lanatura a mostrarsi empatica La steppa langue afosa e triste comeil momento esistenziale che sta vivendo

non passograve molto la rugiada evaporograve lrsquoaria si fece stagnante e lasteppa delusa riprese il desolato aspetto di luglio Lrsquoerba illanguidigrave lavita cessograve Le colline riarse di un verde scuro violacee in lontananza

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7 Protagonista de Le anime morte

Tra russalki e fanciulle-betulla

Lo sguardo di Egoruška abbiamo detto egrave lo sguardo del primouomo di colui che conserva per la natura timoroso rispetto istin-tivamente consapevole che ldquoDavanti alla forza degli elementi Abraccia abbandonate muto sta lrsquouomo oppresso e triste Comeun bambino senza forzardquo (Tjutčev 1993 399) Egrave lo sguardo degliSlavi e degli abitanti della Russia che srsquoinchinano ammirati davantialla spaventosa potenza di Perugraven dio del fulmine simboleggiato dauna quercia solo in seguito cristianamente ridimensionato alla sta-tura del profeta Elia Egrave lo sguardo del fanciullo di Oblomovka chefonde la realtagrave con la magia delle fiabe Ed ecco che nel caldo ab-braccio del primo sonno lrsquoapparizione della bella contessa che illu-mina la modesta casa di Mojsej Mojseevič si sovrappone a quelladel pioppo solitario

Egoruška si stropicciograve gli occhi In mezzo alla camera si trovava real-mente unrsquoeccellenza sotto forma di una giovine donna assai bella eavvenente in abito nero e con un cappello di paglia Prima che Ego-ruška avesse avuto modo di osservare i tratti del suo viso gli vennein mente chissagrave percheacute il pioppo solitario e sottile visto sulla colli-na[hellip] A un tratto vicinissimo ai suoi occhi Egoruška vide sopra diseacute due nere sopracciglia vellutate due grandi occhi grigi e le morbideguance di una donna da cui si effondeva per tutto il volto un sorrisopari a un raggio di sole Un profumo delizioso gli giunsehellip (Čechov1994 31-32)

Che non si tratti di una semplice contessa bensigrave di una carevna8

come quella della fiaba di Afanasrsquoev trasformata in betulla dal mali-gno (Afanasrsquoev 2002 146) liberatasi grazie allrsquoamore di chissagrave qua-

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8 ldquoPrincipessardquo letteralmente ldquofiglia dello zarrdquo

Ed ecco in lontananza il miraggio () di una giovane donna e delsuo un bambino ritratto di una felicitagrave domestica di cui resta or-mai solo il ricordohellip

ascoltograve un poco e gli parve che lrsquoaria fosse diventata piugrave soffocante acausa di quel canto lamentoso [hellip] Per coprire quel canto cantic-chiando egli stesso e cercando di fare strepito coi piedi corse versole carici Di ligrave guardograve tutto intorno e scoprigrave chi cantava Presso lrsquoisbapiugrave lontana del villaggetto crsquoera una donna in sottana corta con gam-be lunghe da airone che stacciava [sic] qualcosa [hellip] Adesso era evi-dente che era lei che cantava A pochi passi da lei stava immoto unragazzino con nullrsquoaltro che il camiciotto e senza il berretto quasifosse incantato dalla canzone se ne stava fermo e guardava in giugraveosservando forse la camicia di fustagno di Egoruškahellip(Čechov 199413)

E poi crsquoegrave la paura del temporale del fragore insopportabile deildquopassi dei gigantirdquo (Čechov 1994 80) di quella pioggia improvvisache sembra voler essere infinita che invece smette di colpo la-sciando inebetito e con una sensazione di freddo e umiditagrave nelleossa Dopotutto afferma il sublime Puškin ldquodegli elementi di Dioneppure gli zar possono aver ragionerdquo (Puškin 2001 359) Un to-no molto diverso dallrsquoldquoallegro tuono dei temporali drsquoestaterdquo canta-to da Tjutčev

Comrsquoegrave allegro il tuono dei temporali drsquoestate quando spazzolandola volante polvere La tempesta irrompe con le nubi Scuote lrsquoaz-zurro del cielo E sconsiderata e folle Drsquoun tratto assale il querce-to E tutto il querceto trema Con le sue larghe foglie stormenti Come sotto un invisibile tallone Si piegano i giganti del bosco Leloro cime rumoreggiano inquiete Come per consigliarsi fra di seacute E attraverso lrsquoimprovviso turbamento Si sente lrsquoincessante fischiodegli uccelli E qua e lagrave la prima foglia gialla Vola roteando sullastrada (Tjutčev 1993 305)

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Quercia-madre

I versi di Sergej Esenin non si servono della natura soltanto percelebrare la donna Cantano il folclore russo ed il mondo rurale diuna Russia morente le sue parole esaltano le bellezze della cam-pagna come enclave dellrsquoEden perduto La betulla non egrave semplice-mente lamata ma un simbolo di purezza di salute lrsquoimmaginestessa del paesaggio natio della naturalezza non contaminata dallaciviltagrave Oltre alla betulla un altro albero-simbolo dellrsquoesistenza rus-sa egrave la quercia Essa rappresenta la continuitagrave con il passato con latradizione nonostante lrsquoindifferenza della vita moderna sembri or-mai aver avvelenato la linfa stessa dei legittimi abitanti della fore-sta rdquoSotto la quercia di Mamre Vedo il mio fulvo nonno Dalcolle grido al nonno lsquoO padre rispondimihelliprsquo Ma quieti dormo-no i cedri Facendo penzolare i ramirdquo (Esenin 2000 79) Presso leQuerce di Mamre9 [Fig 2] il Signore si egrave rivelato ad Abramo10 mastavolta non sembra esserci davvero speranza di un nuovo pattose persino la natura resta assopitahellip O forse sigraveNel suo saggio teorico Le chiavi di Maria (Esenin 1996 V 181) Ese-nin si dimostra sostenitore della rivoluzione ma a patto che vengariconosciuto grazie al contributo dellrsquoarte il ruolo lsquomessianicorsquo delcontadino russo

Il futuro dellarte fioriragrave nelle sue possibilitagrave di conquista come unavigna universale nella quale gli uomini riposeranno pieni di beatitudi-ne e di saggezza in un girotondo sotto gli ombrosi rami di un im-menso albero il cui nome egrave socialismo o paradiso percheacute il paradisonella creazione del mužik11 appare cosigrave come il luogo senza tributida pagare per il terreno arato dove ldquole izbe sono nuove dal tetto dicipressordquo dove il decrepito tempo vagando fra i prati convoca a un

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9 A questo proposito vedere lrsquoicona Trinitagrave del maestro Andrej Rubleumlv XV secolo 10 Genesi 18 vv 1-211 ldquoContadinordquo in russo

le devoto soldato Una cosa egrave certa la sua bellezza delicata ricor-da la tenera grazia di Katja protagonista de Il colombo drsquoargento Lafidanzatina trascurata dal suo irrequieto Darjalskij egrave paragonata daBelyj a una betulla resistente al trapasso della tempesta malgradolrsquoaspetto fragile

Cosigrave la betulla dal bianco tronco improvvisamente squassata da unafolata di vento scatta irrefrenabilmente perdendo la quiete e tendesupplice la finissima rete dei rami e piange per un attimo ndash ma soloper un attimo e giagrave freme impercettibilmente nessuno direbbe chelrsquoimpeto tempestoso lrsquoabbia trapassata e si sia placato senza lasciaretraccia ecco delle piccole foglie vorticare irrefrenabile sulla stradama lei Egrave verdeggiante quasi non le avesse mai perdute strappatedalla tempesta soltanto quelle foglie prematuramente secche frusce-ranno sotto i piedi di chi passi da ligrave per caso e chi a caso non passanon sapragrave mai che di ligrave egrave passata la morte ndash di un sentimento mapur sempre morte Cosigrave una giovane anima nei sentimenti come trale foglie stormisce una giovane anima i sentimenti sono molti e nonpoche le tempeste non calpestare le foglie per strada non toccatemai una giovane anima Mai mai saprete dove quando e percheacute av-venga la morte in unrsquoanima giovane (Belyj 1994 93)

Darjalskij egrave un poeta eppure non sembra interessato a celebrare inversi lrsquoamata ammaliato comrsquoegrave dalle grazie inquietanti dellaldquorussalkardquo Matreumlna O forse non sarebbe in grado di farlo con lrsquoar-dente passionalitagrave che Sergej Esenin riversa sulle lsquofanciulle-betullersquoldquoMi sono innamorato del corpo della betulla e delle sue trecce do-rate E del suo sarafan di tela [hellip] Che betulla Meravigliosahellip E ilsuo senohellip Un seno simile Nessuna donna ce lrsquo ha (Esenin 200098 58) E ancora ldquoCado davanti alle ciocie di betulla [hellip] Betulle Ra-gazze-Betulle Puograve non amarle solo chi Persino in un tenero ado-lescente Non riesce a indovinare il fruttordquo (Esenin 2000 79 97)Come non amarle E sperare che una di queste fanciulle si conce-da ldquoNel tenero fruscio dei ciliegi selvatici possa risuonare lsquoIo sonotuarsquordquo (Esenin 2000 105)

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Il socialismo dunque puograve essere la nuova Quercia di Mamre maper crescere rigogliosa ed esercitare il suo benefico influsso di al-bero sacro deve essere impiantata nel terreno fertile della cam-pagna La quercia dunque sinonimo di nuovo inizio simbolo disaggezza Allrsquoombra dei suoi rami secondo le antiche usanze slavevenivano stipulati importanti trattati commerciali e militari La suaresistenza leggendaria alle intemperie la trasformano nellrsquoimmagi-nario collettivo in una fidata consigliera Certo non al punto dicredere che possa prevedere il futuro come impara a sue spese lastolta moglie della favola ldquoLa quercia fatatardquo (Afanasrsquoev 2002 715)Tuttavia il suo altero distacco dallo scorrere inevitabile del tempopuograve essere compreso correttamente solo da colui che puograve aversubito una sorte paragonabile Pensiamo ad esempio al principeBolkonskij rimasto vedovo con un figlioletto

Una quercia sorgeva sul margine della strada Probabilmente diecivolte piugrave vecchia delle betulle che formavano il bosco era dieci voltepiugrave grossa e due volte piugrave alta di ognuna di esse Era una querciaenorme con rami spezzati evidentemente da molto tempo e lascorza screpolata e coperta di vecchie cicatrici Con le sue bracciasmisurate e le dita enormi nodose divaricate senza simmetria essasi ergeva tra le ridenti betulle simile a un vecchio mostro malvagio esprezzante Essa sola e i piccoli abeti cupi eternamente verdi e disse-minati per il bosco non volevano cedere allincanto della primaverae non volevano vedere neacute la lieta stagione neacute il sole sfavillante ldquoPri-mavera ancora felicitagraverdquo pareva dire la quercia ldquoCome mai non vi egraveancora venuto a noia questo assurdo eterno inganno Egrave sempre lastessa cosa ed egrave sempre un ingannordquo ldquoNon esistono neacute primaveraneacute sole neacute felicitagrave Ecco guardate quegli abeti morti schiacciati sem-pre solitari e guardate me Vedete Io tengo distese le mie dita spez-zate scortecciate dovunque mi siano cresciute sul dorso sui fianchie rimango cosigrave e non credo neacute alle vostre speranze neacute ai vostri in-gannirdquo[hellip] ldquoSigrave quella quercia ha ragione mille volte ragionerdquo pensa-va il principe Andreacutej ldquoLasciamo che gli altri i giovani cedano a questiinganni Noi conosciamo la vita e la nostra egrave finitardquo Un nuovo susse-

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banchetto universale tutte le stirpi e tutti i popoli e serve a tutti uncucchiaio dorato pieno di braga12

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12 Traduzione di Serena Vitale

Fig 2 Maestro Andrej Rubleumlv Trinitagrave icona del XV secolo

maliare dalle discutibili grazie di questa donna volgare e butteratalasciandosi inglobare in quello che lui crede essere lrsquoautenticomondo contadino

i campi russi conoscono misteri cosigrave come conoscono misteri le fore-ste russe in quei campi in quelle foreste vivono barbuti contadini e unaquantitagrave di donne hanno poche parole in compenso hanno un eccessodi silenzio vai da loro e divideranno con te quellrsquoeccesso vai da loro eimparerai a tacere berrai i tramonti e le aurore come vini preziosi tinutrirai degli odori e di resina di pino le anime russe sono delle auroree dei tramonti sono forti resinose le parole russe (Belyj 1994 247)

Tuttavia lrsquoabbraccio dei silenziosi lsquocampi russirsquo non lo difenderagrave dal-la gelosia del falegname piugrave forte infine di qualsiasi idealismoDarjalskij viene fatto a pezzi come quei tronchi di betulla che luistesso contribuiva a tagliare

Peumltr vide aprirsi lentamente la porta e irrompere nella stanza unagrossa macchia scura che scalpitava con otto piedi [hellip] ldquoFratelli per-cheacute mi ndashrdquo Un colpo abbagliante lo abbatteacute vacillando sentigrave di essersiaccovacciato un altro colpo ancor piugrave abbagliante lo abbatteacute vacil-lando sentigrave di essersi accovacciato un altro colpo ancora piugrave abba-gliante poi nulla uno strattone uno strappo - (Belyj 1994 349)

E agli alberi muti testimoni non resta che balbettare nella frescuradi un nuovo mattino (Belyj 1994 350)

Nuovi alberi

Jurij Andreevič Živago si trascina per il bosco stremato dalle nottiinsonni di una non desiderata esistenza da rivoluzionario Ad uncerto punto vinto dalla fatica si abbandona su uno spiazzo drsquoerbaprotetto amorevolmente dalla vegetazione

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guirsi di pensieri sconsolati ma di una tristezza dolce sorse nellani-mo del principe Andreacutej alla vista della quercia E per tutta la duratadel viaggio egli parve ancora una volta meditare su tutta la propria vi-ta per giungere alla medesima antica disperata e tranquilla conclusio-ne secondo la quale egli non doveva piugrave intraprendere nulla di nuo-vo ma semplicemente finire la vita senza far del male a nessuno sen-za agitarsi e senza desiderare cosa alcuna (Tolrsquostoj 1989 II 654-655)

In questrsquoottica lrsquoemotivitagrave del principe Bolkonskij sembra quasi vo-ler negare lrsquoimmagine biblica non esiste possibilitagrave di rinascita masolo di una composta dignitosa perfino serena resa di fronte allamorte La quercia si riappropria materialmente del suo ruolo miti-co di lsquoculla della civiltagraversquo nel romanzo Il colombo drsquoargento dello scrit-tore simbolista Andrej Belyj Il giagrave citato Darjalskij egrave un giovane vo-lubile poeta che soggiorna durante le vacanze estive presso la villadella lsquofidanzata-betullarsquo Katja Al culmine di unrsquoestate afosa resa an-cora piugrave soffocante dal dilagare incendiario delle insurrezioni con-tadine Peumltr Petrovič (questo il nome del protagonista) viene ma-gneticamente sedotto dalla rozza Matreumlna moglie dellrsquoombroso einquietante falegname Kudejarov E la loro alcova altri non egrave che ilgigantesco cavo-ventre (Belyj 1994 260) di una vecchia quercia

Egrave notte Egrave deserto intorno e lrsquoudito egrave teso degli urli lontano Darjal-skij aspetta aspetta nellrsquoalbero cavo [hellip] Urli lontani ma Matreumlnanon crsquoegrave ancora Darjalskij se ne sta un poco fuori poi rientra nel ca-vo vi ha acceso un fuocherello i carboni cremisi ardono a vampe lefauci rosse nella fessura della quercia si allargano nellrsquooscuritagrave fitta ditronchi (Belyj 1994 264)

Crsquoegrave molto piugrave di un banale adulterio dietro alla vicenda allrsquointernodi questo nido improvvisato i due colombelli hanno il compito diconcepire un nuovo Gesugrave Cristo Lrsquoutopia di una nuova umanitagraveche la setta dei lsquoColombirsquo aspira a creare attraverso il rimescolarsidel seme di Peumltr nel grembo della piugrave improbabile delle VerginiCome sotto lrsquoinflusso di un incantesimo il giovanotto si lascia am-

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lando lungo un infinito fiume di sangue tra russalche e maligni spi-riti dei boschi

Srubov immagina ancora una volta di andare lungo un fiume insan-guinato Ma non sta sulla zattera Ne egrave caduto e oscilla sulle ondecome una scheggia solitaria [] Verso di lui viene cullata dalle ondeuna russalka dagli occhi azzurri [] Un maligno spirito dei boschigrasso coperto di fitta peluria nera cammina sullrsquoacqua come sullaterra ferma Dallrsquoacqua braccia gambe teste annerite semidecompo-ste come ceppi come rami nodosi e i capelli delle donne formanointricati arabeschi di alberi (Zazubrin 1990 111-112)

Lrsquoagonia di una tardiva presa di coscienza la Rivoluzione ha biso-gno di lui quanto si ha bisogno di un fiammifero mentre lrsquoincendioegrave ormai divampato Resta solo il silenzio attonito a riempire ilvuoto Egrave significativo che la grande poetessa Marina Cvetaeva scel-ga lrsquoimmagine di un cespuglio per riempire la metafora di quelnonndashluogo che egrave diventata la sua anima straziata

Cheacute solo di un cespuglio non son vuota finestra di tutti i miei tugu-ri Che trovi mai cespuglio coppa colma in questo luogo vuoto Nel cespuglio io trovo silenzio Quello tra il tacere e il dire []Quello Prima di tutto dopo di tutto Rombo di folla che in piazza ac-corre Sigrave quel certo ronzio nelle orecchie che tutto contiene(Cvetaeva 1997 432)

Lrsquoarbusto egrave un malinconico punto di riferimento che ancora lrsquoani-ma ai ricordi unica realtagrave davvero sostenibile ldquoegrave estranea ogni ca-sa vuota ogni chiesa di niente mimporta Ma se per strada dicolpo compare un cespuglio e soprattutto di sorbordquo (Cvetaeva1988 287) Analogamente Aleksandr Solženicyn in La casa di

Matreumlna giustifica la sua scelta di trasferirsi nello sperduto villaggiodi Campo Alto percheacute dopo lrsquoagghiacciante esperienza del deser-to Gulag ldquoVolevo soltanto andare nella Russia centrale dove lrsquoafanon crsquoegrave e srsquoode lo stormire del bosco Volevo penetrare e perder-

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Giaceva sul fogliame che frusciava come seta con una mano sotto latesta appoggiata sul muschio E il muschio rendeva soffici come uncuscino le radici nodose dellrsquoalbero Si addormentograve immediatamenteLa macchie del sole screziate che lo avevano addormentato copri-vano drsquoun tessuto a quadri il suo corpo allungato sul terreno e lo na-scondevano mimetizzandolo nel caleidoscopio dei raggi e delle fo-glie come si fosse messo il berretto fatato che rende invisibili(Pasternak 1957 281)

Era questa la reale forma del berretto utilizzato da Ljudmila perfuggire dal castello di Černomir (Puškin 2001 52) Lrsquounico fattocerto egrave che Darjalskij non ha potuto usufruire di un simile scu-dohellip Forse non egrave stato in grado fino in fondo di mimetizzarsi co-me quella farfalla maculata-marrone che sotto gli occhi di Jurij An-dreevič si posa sulla corteccia di un pino dello stesso colore e sifonde con essa ldquosi assimilograve cosigrave da sparire cosigrave come Jurij Andree-vič si dileguava senza traccia sotto la rete di ombre e di luci chegiocavano sopra di luirdquo (Pasternak 1957 281) Attraverso gli occhidi Živago le sue riflessioni sullrsquoldquoomocromia imitativa e protettivardquoPasternak intravede non solo la lotta ancestrale per la selezionenaturale ma anche la ldquostrada dellrsquoelaborazione e della nascita dellacoscienzardquo (Pasternak 1957 282) Quel percorso che cercava diintraprendere lrsquoaspirante boscaiolo Peumltr Petrovič un percorso pie-no di insidie e violenza in cui si trova coinvolto suo malgrado an-che il fiducioso uomo sovietico A dispetto del cognome infattinon si rivela un buon boscaiolo nemmeno lrsquoufficiale della ČekaSrubov (il verbo ldquoSrubitrdquo in russo significa ldquotagliarerdquo) protagonistadel romanzo breve La scheggia di Vladimir Zazubrin Volenteroso eidealista Srubov abbatte senza pietagrave neppure per i propri parentiogni possibile ldquonemico della Rivoluzionerdquo Le decine di uomini tru-cidati davanti ai suoi occhi non hanno maggior valore delle ldquoscheg-ge che saltano quando si abbatte il boscordquo (come dice il prover-bio) un effetto collaterale tutto sommato trascurabile A Lei dedi-ca ogni sua azione al punto di perdere affetti dignitagrave se stesso Fi-no al giorno in cui si vede tramutato a sua volta in scheggia scivo-

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va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

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mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

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Page 5: MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI · dopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir. Un intricato labi - rinto che Pu^kin popola non solo di lešij ma anche di maghi

se pesanti annulla la simmetria grossolana e le misere lacune che la-sciano trapelare scoperto e nudo il piano e dagrave un meraviglioso calo-re a tutto ciograve che era stato creato nella freddezza di un nitore e diun ordine schematici (Gogolrsquo 2004 75-76)

La consapevolezza dellrsquointreccio inestricabile tra la vita dellrsquouomoe la vita dellrsquoalbero sembra essersi spezzata sotto i colpi dellrsquoasciadel boscaiolo In Čechov quel legame panico tra morte e vita paresopravvivere solo come pallido fantasma la bianca apparizione delciliegio-madre (Čechov 1990 193) ldquo(Ljubov Andreevna) Guarda-tehellip La mamma morta cammina per il giardinohellip con un abitobianco Non crsquoegrave nessuno mi era sembrato A destra alla svoltaverso il chiosco crsquoegrave un alberello bianco che si era curvato e pare-va una donnahelliprdquoSuona persino ironico che le succitate opere di Čechov venganopubblicate inizialmente sulla rivista Lesnoj žurnal (La rivista delle fo-

reste) Dedicare una rivista monografica alle foreste significa assu-mersi un impegno encomiabile ma rivelatosi a posteriori purtrop-po insufficiente Tuttavia lrsquouomo russo vedremo in seguito risco-priragrave il valore profondo di questo legame primigenio nel momen-to in cui la violenza della Storia non si abbatteragrave tanto sul legnodei tronchi quanto sulla carne dei corpi

Con gli occhi di Egoruška

ldquoLa natura non egrave ciograve che voi pensate Non egrave un volto ciecosenzrsquoanima In lei vi egrave anima vi egrave libertagrave vi egrave amore vi egrave una lin-guahelliprdquo (Tjutčev 1993 52) Forse il piccolo Egoruška6 non ha an-cora conosciuto i versi di quellrsquoardente ammiratore della natura

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6 Protagonista del racconto di Čechov La steppa

bella agile le reazioni sono piugrave pronte la parola egrave elegante i movi-menti sono pieni di grazia Da loro le scienze e lrsquoarte fioriscono la lo-ro filosofia non egrave tetra lrsquoatteggiamento verso la donna egrave pervaso dielegante nobiltagravehellip

ASTROV [hellip] Lrsquouomo egrave fornito di ragione e di forza creatrice permoltiplicare ciograve che gli egrave dato ma fino a oggi egli non ha creato ben-sigrave distrutto[hellip] egrave davvero una stramberia ma quando passo davantialle foreste che io ho salvato dalla scure oppure quando sento comestormisce il mio giovane bosco che ho piantato con queste mie ma-ni io mi rendo conto che il clima egrave per un poco anche in mio pote-re e che se fra mille anni lrsquouomo saragrave felice la colpa saragrave anche unpoco mia

Non sortisce alcun effetto neppure la disperata dichiarazione drsquoamore di Ljubov Andreevna che rivela a sorpresa la sua natura diAmadriade ldquosenza il ciliegio non vivordquo (Čechov 1990 224) Lrsquouo-mo russo egrave meschino ingrato scarsamente lungimirante poicheacutenon si fa scrupolo di distruggere quello che una volta era un im-menso giardino e che potrebbe ancora aiutarlo a realizzare il suodestino di gigante ldquo(Lopachin) Signore tu ci hai dato immense fo-reste campi sconfinati infiniti orizzonti e vivendo qui anche noidovremmo essere veramente dei gigantihelliprdquo (Čechov 1990 212) Ildestino dellrsquouomo e della terra russa sono assimilabili nella malin-conica immagine gogoliana della betulla spezzata

Un bianco colossale tronco di betulla privo della sommitagrave schiantatadalla bufera o dal temporale sinnalzava dal folto di quel verde e siarrotondava nellaria come una colonna di marmo perfetta e lucen-te la frattura obliqua e appuntita con cui terminava in alto al postodel capitello spiccava scura sul suo biancore niveo come un cappuc-cio o un uccello nero [hellip] tutto era di quella bellezza che non po-trebbe inventare neacute la natura neacute larte ma che si dagrave solo quando es-se si alleano quando sul lavoro accumulato spesso senza senso dal-luomo passa la natura a rifinire col suo cesello e alleggerisce le mas-

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con i loro toni morbidi la pianura con il suo orizzonte nebbioso ecome capovolto su di essa il cielo che nella steppa dove non ci sononeacute foreste neacute alte montagne sembra terribilmente profondo e tra-sparente apparivano ora senza finecolmi di angoscia Che afa e chetristezza Il calesse corre ma Egoruška vede sempre le stesse cosecielo pianura collinehellip Non crsquoegrave piugrave musica nellrsquoerbardquo (Čechov 19945)

E quel pioppo solitario sulla collina sembra malinconico quantolui

Sulla collina compare un pioppo solitario Dio solo sa chi lo ha pian-tato percheacute sia lagrave Egrave difficile distogliere lo sguardo dalla sua figuraslanciata e dalla sua verde veste Saragrave felice Drsquoestate il caldo drsquoinver-no il gelo e le burrasche drsquoautunno le notti paurose quando non sivede altro che lrsquooscuritagrave e non si sente che il vento folle urlante rab-bioso e soprattutto solo tutta la vita solo (Čechov 1994 6)

Saragrave felice il povero pioppo Una domanda altruista che fatica anascondere lo spauracchio dellrsquoessere umano la solitudine Comegiagrave accennato da ingenuo impressionista (Bazzarelli 1992 225)qual egrave Egoruška dipinge la sua steppa attraverso il fluire istintivodelle proprie sensazioni (stanchezza noia eccitazione) proprio co-me fa un vero poeta E senza trascurare nemmeno un suono allamaniera di Gogolrsquo (Bazzarelli 1992 224) Tutto drsquoun tratto lrsquoerba simette a cantare

si guardograve intorno non capiva donde veniva un canto cosigrave strano maa forza di ascoltare gli parve che fosse lrsquoerba avvizzita e consumata adire senza parole ma lamentosamente che aveva anchrsquoessa una vo-glia appassionata di essere viva di essere ancora giovane e che sa-rebbe stata bella senza la calura e la siccitagrave non aveva colpa eppuredomandava perdono a qualcuno e giurava che soffriva insopporta-bilmente e che era tanto triste e compiangeva se stessahellip (Čechov1994 13)

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russa che egrave Tjutčev tuttavia il loro significato presto gli diverragravechiaro come lrsquoalba della torrida giornata di luglio in cui egrave costrettoa lasciare la casa la sicurezza degli affetti famigliari alla volta di unincerto futuro da lsquostudiosorsquo Per poter frequentare il ginnasio pri-mo passo fondamentale per quella carriera che dovrebbe realizza-re le aspirazioni materne Egoruška deve attraversare la steppa suldquoun calesse molle e malandatordquo (Čechov 1994 2) al seguito dellozio lo stimato mercante Ivan Ivanyč Kuzmičogravev e dellrsquoaffabile padreChrigravestofor Sirigravejskij Un viaggio che sembra voler richiamare allamemoria del lettore le peregrinazioni dellrsquoanti-eroe gogolrsquoianoČičikov7 Ma se il panorama egrave lo stesso gli obiettivi sono ben di-versi La voglia di piangere egrave insopprimibile la prostrazioneprofonda mentre gli adulti si dimostrano ostinatamente indifferen-ti al suo dolore Tanto vale lasciarsi distrarre continuamente dalpaesaggio lrsquoabbraccio della steppa egrave un incontro fantastico (Bazza-relli 1992 193) sospeso tra sogno e realtagrave attraverso i suoi occhi(Picchio 1961 121-122) la vastitagrave della terra russa ci appare comeuna affascinante galleria di quadri impressionisti (Bazzarelli 1992213-214) Con la sua tolrsquostojana ldquorazionalitagrave infantilerdquo Egoruška egravelrsquoessere umano prima della scelta cosciente (Bazzarelli 1992 213-214) un novello Adamo cacciato per sempre dal proprio Eden daquellrsquorsquoetagrave dellrsquoororsquo sospirata da Astrov vissuta invece dal bambinoOblomov Incredulo sgomento tuttavia curioso registra ogni mini-mo dettaglio del viaggio sovrapponendo alle immagini della naturale sue emozioni O forse sarebbe piugrave corretto affermare che egrave lanatura a mostrarsi empatica La steppa langue afosa e triste comeil momento esistenziale che sta vivendo

non passograve molto la rugiada evaporograve lrsquoaria si fece stagnante e lasteppa delusa riprese il desolato aspetto di luglio Lrsquoerba illanguidigrave lavita cessograve Le colline riarse di un verde scuro violacee in lontananza

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7 Protagonista de Le anime morte

Tra russalki e fanciulle-betulla

Lo sguardo di Egoruška abbiamo detto egrave lo sguardo del primouomo di colui che conserva per la natura timoroso rispetto istin-tivamente consapevole che ldquoDavanti alla forza degli elementi Abraccia abbandonate muto sta lrsquouomo oppresso e triste Comeun bambino senza forzardquo (Tjutčev 1993 399) Egrave lo sguardo degliSlavi e degli abitanti della Russia che srsquoinchinano ammirati davantialla spaventosa potenza di Perugraven dio del fulmine simboleggiato dauna quercia solo in seguito cristianamente ridimensionato alla sta-tura del profeta Elia Egrave lo sguardo del fanciullo di Oblomovka chefonde la realtagrave con la magia delle fiabe Ed ecco che nel caldo ab-braccio del primo sonno lrsquoapparizione della bella contessa che illu-mina la modesta casa di Mojsej Mojseevič si sovrappone a quelladel pioppo solitario

Egoruška si stropicciograve gli occhi In mezzo alla camera si trovava real-mente unrsquoeccellenza sotto forma di una giovine donna assai bella eavvenente in abito nero e con un cappello di paglia Prima che Ego-ruška avesse avuto modo di osservare i tratti del suo viso gli vennein mente chissagrave percheacute il pioppo solitario e sottile visto sulla colli-na[hellip] A un tratto vicinissimo ai suoi occhi Egoruška vide sopra diseacute due nere sopracciglia vellutate due grandi occhi grigi e le morbideguance di una donna da cui si effondeva per tutto il volto un sorrisopari a un raggio di sole Un profumo delizioso gli giunsehellip (Čechov1994 31-32)

Che non si tratti di una semplice contessa bensigrave di una carevna8

come quella della fiaba di Afanasrsquoev trasformata in betulla dal mali-gno (Afanasrsquoev 2002 146) liberatasi grazie allrsquoamore di chissagrave qua-

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8 ldquoPrincipessardquo letteralmente ldquofiglia dello zarrdquo

Ed ecco in lontananza il miraggio () di una giovane donna e delsuo un bambino ritratto di una felicitagrave domestica di cui resta or-mai solo il ricordohellip

ascoltograve un poco e gli parve che lrsquoaria fosse diventata piugrave soffocante acausa di quel canto lamentoso [hellip] Per coprire quel canto cantic-chiando egli stesso e cercando di fare strepito coi piedi corse versole carici Di ligrave guardograve tutto intorno e scoprigrave chi cantava Presso lrsquoisbapiugrave lontana del villaggetto crsquoera una donna in sottana corta con gam-be lunghe da airone che stacciava [sic] qualcosa [hellip] Adesso era evi-dente che era lei che cantava A pochi passi da lei stava immoto unragazzino con nullrsquoaltro che il camiciotto e senza il berretto quasifosse incantato dalla canzone se ne stava fermo e guardava in giugraveosservando forse la camicia di fustagno di Egoruškahellip(Čechov 199413)

E poi crsquoegrave la paura del temporale del fragore insopportabile deildquopassi dei gigantirdquo (Čechov 1994 80) di quella pioggia improvvisache sembra voler essere infinita che invece smette di colpo la-sciando inebetito e con una sensazione di freddo e umiditagrave nelleossa Dopotutto afferma il sublime Puškin ldquodegli elementi di Dioneppure gli zar possono aver ragionerdquo (Puškin 2001 359) Un to-no molto diverso dallrsquoldquoallegro tuono dei temporali drsquoestaterdquo canta-to da Tjutčev

Comrsquoegrave allegro il tuono dei temporali drsquoestate quando spazzolandola volante polvere La tempesta irrompe con le nubi Scuote lrsquoaz-zurro del cielo E sconsiderata e folle Drsquoun tratto assale il querce-to E tutto il querceto trema Con le sue larghe foglie stormenti Come sotto un invisibile tallone Si piegano i giganti del bosco Leloro cime rumoreggiano inquiete Come per consigliarsi fra di seacute E attraverso lrsquoimprovviso turbamento Si sente lrsquoincessante fischiodegli uccelli E qua e lagrave la prima foglia gialla Vola roteando sullastrada (Tjutčev 1993 305)

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Quercia-madre

I versi di Sergej Esenin non si servono della natura soltanto percelebrare la donna Cantano il folclore russo ed il mondo rurale diuna Russia morente le sue parole esaltano le bellezze della cam-pagna come enclave dellrsquoEden perduto La betulla non egrave semplice-mente lamata ma un simbolo di purezza di salute lrsquoimmaginestessa del paesaggio natio della naturalezza non contaminata dallaciviltagrave Oltre alla betulla un altro albero-simbolo dellrsquoesistenza rus-sa egrave la quercia Essa rappresenta la continuitagrave con il passato con latradizione nonostante lrsquoindifferenza della vita moderna sembri or-mai aver avvelenato la linfa stessa dei legittimi abitanti della fore-sta rdquoSotto la quercia di Mamre Vedo il mio fulvo nonno Dalcolle grido al nonno lsquoO padre rispondimihelliprsquo Ma quieti dormo-no i cedri Facendo penzolare i ramirdquo (Esenin 2000 79) Presso leQuerce di Mamre9 [Fig 2] il Signore si egrave rivelato ad Abramo10 mastavolta non sembra esserci davvero speranza di un nuovo pattose persino la natura resta assopitahellip O forse sigraveNel suo saggio teorico Le chiavi di Maria (Esenin 1996 V 181) Ese-nin si dimostra sostenitore della rivoluzione ma a patto che vengariconosciuto grazie al contributo dellrsquoarte il ruolo lsquomessianicorsquo delcontadino russo

Il futuro dellarte fioriragrave nelle sue possibilitagrave di conquista come unavigna universale nella quale gli uomini riposeranno pieni di beatitudi-ne e di saggezza in un girotondo sotto gli ombrosi rami di un im-menso albero il cui nome egrave socialismo o paradiso percheacute il paradisonella creazione del mužik11 appare cosigrave come il luogo senza tributida pagare per il terreno arato dove ldquole izbe sono nuove dal tetto dicipressordquo dove il decrepito tempo vagando fra i prati convoca a un

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9 A questo proposito vedere lrsquoicona Trinitagrave del maestro Andrej Rubleumlv XV secolo 10 Genesi 18 vv 1-211 ldquoContadinordquo in russo

le devoto soldato Una cosa egrave certa la sua bellezza delicata ricor-da la tenera grazia di Katja protagonista de Il colombo drsquoargento Lafidanzatina trascurata dal suo irrequieto Darjalskij egrave paragonata daBelyj a una betulla resistente al trapasso della tempesta malgradolrsquoaspetto fragile

Cosigrave la betulla dal bianco tronco improvvisamente squassata da unafolata di vento scatta irrefrenabilmente perdendo la quiete e tendesupplice la finissima rete dei rami e piange per un attimo ndash ma soloper un attimo e giagrave freme impercettibilmente nessuno direbbe chelrsquoimpeto tempestoso lrsquoabbia trapassata e si sia placato senza lasciaretraccia ecco delle piccole foglie vorticare irrefrenabile sulla stradama lei Egrave verdeggiante quasi non le avesse mai perdute strappatedalla tempesta soltanto quelle foglie prematuramente secche frusce-ranno sotto i piedi di chi passi da ligrave per caso e chi a caso non passanon sapragrave mai che di ligrave egrave passata la morte ndash di un sentimento mapur sempre morte Cosigrave una giovane anima nei sentimenti come trale foglie stormisce una giovane anima i sentimenti sono molti e nonpoche le tempeste non calpestare le foglie per strada non toccatemai una giovane anima Mai mai saprete dove quando e percheacute av-venga la morte in unrsquoanima giovane (Belyj 1994 93)

Darjalskij egrave un poeta eppure non sembra interessato a celebrare inversi lrsquoamata ammaliato comrsquoegrave dalle grazie inquietanti dellaldquorussalkardquo Matreumlna O forse non sarebbe in grado di farlo con lrsquoar-dente passionalitagrave che Sergej Esenin riversa sulle lsquofanciulle-betullersquoldquoMi sono innamorato del corpo della betulla e delle sue trecce do-rate E del suo sarafan di tela [hellip] Che betulla Meravigliosahellip E ilsuo senohellip Un seno simile Nessuna donna ce lrsquo ha (Esenin 200098 58) E ancora ldquoCado davanti alle ciocie di betulla [hellip] Betulle Ra-gazze-Betulle Puograve non amarle solo chi Persino in un tenero ado-lescente Non riesce a indovinare il fruttordquo (Esenin 2000 79 97)Come non amarle E sperare che una di queste fanciulle si conce-da ldquoNel tenero fruscio dei ciliegi selvatici possa risuonare lsquoIo sonotuarsquordquo (Esenin 2000 105)

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Il socialismo dunque puograve essere la nuova Quercia di Mamre maper crescere rigogliosa ed esercitare il suo benefico influsso di al-bero sacro deve essere impiantata nel terreno fertile della cam-pagna La quercia dunque sinonimo di nuovo inizio simbolo disaggezza Allrsquoombra dei suoi rami secondo le antiche usanze slavevenivano stipulati importanti trattati commerciali e militari La suaresistenza leggendaria alle intemperie la trasformano nellrsquoimmagi-nario collettivo in una fidata consigliera Certo non al punto dicredere che possa prevedere il futuro come impara a sue spese lastolta moglie della favola ldquoLa quercia fatatardquo (Afanasrsquoev 2002 715)Tuttavia il suo altero distacco dallo scorrere inevitabile del tempopuograve essere compreso correttamente solo da colui che puograve aversubito una sorte paragonabile Pensiamo ad esempio al principeBolkonskij rimasto vedovo con un figlioletto

Una quercia sorgeva sul margine della strada Probabilmente diecivolte piugrave vecchia delle betulle che formavano il bosco era dieci voltepiugrave grossa e due volte piugrave alta di ognuna di esse Era una querciaenorme con rami spezzati evidentemente da molto tempo e lascorza screpolata e coperta di vecchie cicatrici Con le sue bracciasmisurate e le dita enormi nodose divaricate senza simmetria essasi ergeva tra le ridenti betulle simile a un vecchio mostro malvagio esprezzante Essa sola e i piccoli abeti cupi eternamente verdi e disse-minati per il bosco non volevano cedere allincanto della primaverae non volevano vedere neacute la lieta stagione neacute il sole sfavillante ldquoPri-mavera ancora felicitagraverdquo pareva dire la quercia ldquoCome mai non vi egraveancora venuto a noia questo assurdo eterno inganno Egrave sempre lastessa cosa ed egrave sempre un ingannordquo ldquoNon esistono neacute primaveraneacute sole neacute felicitagrave Ecco guardate quegli abeti morti schiacciati sem-pre solitari e guardate me Vedete Io tengo distese le mie dita spez-zate scortecciate dovunque mi siano cresciute sul dorso sui fianchie rimango cosigrave e non credo neacute alle vostre speranze neacute ai vostri in-gannirdquo[hellip] ldquoSigrave quella quercia ha ragione mille volte ragionerdquo pensa-va il principe Andreacutej ldquoLasciamo che gli altri i giovani cedano a questiinganni Noi conosciamo la vita e la nostra egrave finitardquo Un nuovo susse-

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banchetto universale tutte le stirpi e tutti i popoli e serve a tutti uncucchiaio dorato pieno di braga12

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12 Traduzione di Serena Vitale

Fig 2 Maestro Andrej Rubleumlv Trinitagrave icona del XV secolo

maliare dalle discutibili grazie di questa donna volgare e butteratalasciandosi inglobare in quello che lui crede essere lrsquoautenticomondo contadino

i campi russi conoscono misteri cosigrave come conoscono misteri le fore-ste russe in quei campi in quelle foreste vivono barbuti contadini e unaquantitagrave di donne hanno poche parole in compenso hanno un eccessodi silenzio vai da loro e divideranno con te quellrsquoeccesso vai da loro eimparerai a tacere berrai i tramonti e le aurore come vini preziosi tinutrirai degli odori e di resina di pino le anime russe sono delle auroree dei tramonti sono forti resinose le parole russe (Belyj 1994 247)

Tuttavia lrsquoabbraccio dei silenziosi lsquocampi russirsquo non lo difenderagrave dal-la gelosia del falegname piugrave forte infine di qualsiasi idealismoDarjalskij viene fatto a pezzi come quei tronchi di betulla che luistesso contribuiva a tagliare

Peumltr vide aprirsi lentamente la porta e irrompere nella stanza unagrossa macchia scura che scalpitava con otto piedi [hellip] ldquoFratelli per-cheacute mi ndashrdquo Un colpo abbagliante lo abbatteacute vacillando sentigrave di essersiaccovacciato un altro colpo ancor piugrave abbagliante lo abbatteacute vacil-lando sentigrave di essersi accovacciato un altro colpo ancora piugrave abba-gliante poi nulla uno strattone uno strappo - (Belyj 1994 349)

E agli alberi muti testimoni non resta che balbettare nella frescuradi un nuovo mattino (Belyj 1994 350)

Nuovi alberi

Jurij Andreevič Živago si trascina per il bosco stremato dalle nottiinsonni di una non desiderata esistenza da rivoluzionario Ad uncerto punto vinto dalla fatica si abbandona su uno spiazzo drsquoerbaprotetto amorevolmente dalla vegetazione

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guirsi di pensieri sconsolati ma di una tristezza dolce sorse nellani-mo del principe Andreacutej alla vista della quercia E per tutta la duratadel viaggio egli parve ancora una volta meditare su tutta la propria vi-ta per giungere alla medesima antica disperata e tranquilla conclusio-ne secondo la quale egli non doveva piugrave intraprendere nulla di nuo-vo ma semplicemente finire la vita senza far del male a nessuno sen-za agitarsi e senza desiderare cosa alcuna (Tolrsquostoj 1989 II 654-655)

In questrsquoottica lrsquoemotivitagrave del principe Bolkonskij sembra quasi vo-ler negare lrsquoimmagine biblica non esiste possibilitagrave di rinascita masolo di una composta dignitosa perfino serena resa di fronte allamorte La quercia si riappropria materialmente del suo ruolo miti-co di lsquoculla della civiltagraversquo nel romanzo Il colombo drsquoargento dello scrit-tore simbolista Andrej Belyj Il giagrave citato Darjalskij egrave un giovane vo-lubile poeta che soggiorna durante le vacanze estive presso la villadella lsquofidanzata-betullarsquo Katja Al culmine di unrsquoestate afosa resa an-cora piugrave soffocante dal dilagare incendiario delle insurrezioni con-tadine Peumltr Petrovič (questo il nome del protagonista) viene ma-gneticamente sedotto dalla rozza Matreumlna moglie dellrsquoombroso einquietante falegname Kudejarov E la loro alcova altri non egrave che ilgigantesco cavo-ventre (Belyj 1994 260) di una vecchia quercia

Egrave notte Egrave deserto intorno e lrsquoudito egrave teso degli urli lontano Darjal-skij aspetta aspetta nellrsquoalbero cavo [hellip] Urli lontani ma Matreumlnanon crsquoegrave ancora Darjalskij se ne sta un poco fuori poi rientra nel ca-vo vi ha acceso un fuocherello i carboni cremisi ardono a vampe lefauci rosse nella fessura della quercia si allargano nellrsquooscuritagrave fitta ditronchi (Belyj 1994 264)

Crsquoegrave molto piugrave di un banale adulterio dietro alla vicenda allrsquointernodi questo nido improvvisato i due colombelli hanno il compito diconcepire un nuovo Gesugrave Cristo Lrsquoutopia di una nuova umanitagraveche la setta dei lsquoColombirsquo aspira a creare attraverso il rimescolarsidel seme di Peumltr nel grembo della piugrave improbabile delle VerginiCome sotto lrsquoinflusso di un incantesimo il giovanotto si lascia am-

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lando lungo un infinito fiume di sangue tra russalche e maligni spi-riti dei boschi

Srubov immagina ancora una volta di andare lungo un fiume insan-guinato Ma non sta sulla zattera Ne egrave caduto e oscilla sulle ondecome una scheggia solitaria [] Verso di lui viene cullata dalle ondeuna russalka dagli occhi azzurri [] Un maligno spirito dei boschigrasso coperto di fitta peluria nera cammina sullrsquoacqua come sullaterra ferma Dallrsquoacqua braccia gambe teste annerite semidecompo-ste come ceppi come rami nodosi e i capelli delle donne formanointricati arabeschi di alberi (Zazubrin 1990 111-112)

Lrsquoagonia di una tardiva presa di coscienza la Rivoluzione ha biso-gno di lui quanto si ha bisogno di un fiammifero mentre lrsquoincendioegrave ormai divampato Resta solo il silenzio attonito a riempire ilvuoto Egrave significativo che la grande poetessa Marina Cvetaeva scel-ga lrsquoimmagine di un cespuglio per riempire la metafora di quelnonndashluogo che egrave diventata la sua anima straziata

Cheacute solo di un cespuglio non son vuota finestra di tutti i miei tugu-ri Che trovi mai cespuglio coppa colma in questo luogo vuoto Nel cespuglio io trovo silenzio Quello tra il tacere e il dire []Quello Prima di tutto dopo di tutto Rombo di folla che in piazza ac-corre Sigrave quel certo ronzio nelle orecchie che tutto contiene(Cvetaeva 1997 432)

Lrsquoarbusto egrave un malinconico punto di riferimento che ancora lrsquoani-ma ai ricordi unica realtagrave davvero sostenibile ldquoegrave estranea ogni ca-sa vuota ogni chiesa di niente mimporta Ma se per strada dicolpo compare un cespuglio e soprattutto di sorbordquo (Cvetaeva1988 287) Analogamente Aleksandr Solženicyn in La casa di

Matreumlna giustifica la sua scelta di trasferirsi nello sperduto villaggiodi Campo Alto percheacute dopo lrsquoagghiacciante esperienza del deser-to Gulag ldquoVolevo soltanto andare nella Russia centrale dove lrsquoafanon crsquoegrave e srsquoode lo stormire del bosco Volevo penetrare e perder-

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Giaceva sul fogliame che frusciava come seta con una mano sotto latesta appoggiata sul muschio E il muschio rendeva soffici come uncuscino le radici nodose dellrsquoalbero Si addormentograve immediatamenteLa macchie del sole screziate che lo avevano addormentato copri-vano drsquoun tessuto a quadri il suo corpo allungato sul terreno e lo na-scondevano mimetizzandolo nel caleidoscopio dei raggi e delle fo-glie come si fosse messo il berretto fatato che rende invisibili(Pasternak 1957 281)

Era questa la reale forma del berretto utilizzato da Ljudmila perfuggire dal castello di Černomir (Puškin 2001 52) Lrsquounico fattocerto egrave che Darjalskij non ha potuto usufruire di un simile scu-dohellip Forse non egrave stato in grado fino in fondo di mimetizzarsi co-me quella farfalla maculata-marrone che sotto gli occhi di Jurij An-dreevič si posa sulla corteccia di un pino dello stesso colore e sifonde con essa ldquosi assimilograve cosigrave da sparire cosigrave come Jurij Andree-vič si dileguava senza traccia sotto la rete di ombre e di luci chegiocavano sopra di luirdquo (Pasternak 1957 281) Attraverso gli occhidi Živago le sue riflessioni sullrsquoldquoomocromia imitativa e protettivardquoPasternak intravede non solo la lotta ancestrale per la selezionenaturale ma anche la ldquostrada dellrsquoelaborazione e della nascita dellacoscienzardquo (Pasternak 1957 282) Quel percorso che cercava diintraprendere lrsquoaspirante boscaiolo Peumltr Petrovič un percorso pie-no di insidie e violenza in cui si trova coinvolto suo malgrado an-che il fiducioso uomo sovietico A dispetto del cognome infattinon si rivela un buon boscaiolo nemmeno lrsquoufficiale della ČekaSrubov (il verbo ldquoSrubitrdquo in russo significa ldquotagliarerdquo) protagonistadel romanzo breve La scheggia di Vladimir Zazubrin Volenteroso eidealista Srubov abbatte senza pietagrave neppure per i propri parentiogni possibile ldquonemico della Rivoluzionerdquo Le decine di uomini tru-cidati davanti ai suoi occhi non hanno maggior valore delle ldquoscheg-ge che saltano quando si abbatte il boscordquo (come dice il prover-bio) un effetto collaterale tutto sommato trascurabile A Lei dedi-ca ogni sua azione al punto di perdere affetti dignitagrave se stesso Fi-no al giorno in cui si vede tramutato a sua volta in scheggia scivo-

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va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

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mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

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Page 6: MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI · dopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir. Un intricato labi - rinto che Pu^kin popola non solo di lešij ma anche di maghi

con i loro toni morbidi la pianura con il suo orizzonte nebbioso ecome capovolto su di essa il cielo che nella steppa dove non ci sononeacute foreste neacute alte montagne sembra terribilmente profondo e tra-sparente apparivano ora senza finecolmi di angoscia Che afa e chetristezza Il calesse corre ma Egoruška vede sempre le stesse cosecielo pianura collinehellip Non crsquoegrave piugrave musica nellrsquoerbardquo (Čechov 19945)

E quel pioppo solitario sulla collina sembra malinconico quantolui

Sulla collina compare un pioppo solitario Dio solo sa chi lo ha pian-tato percheacute sia lagrave Egrave difficile distogliere lo sguardo dalla sua figuraslanciata e dalla sua verde veste Saragrave felice Drsquoestate il caldo drsquoinver-no il gelo e le burrasche drsquoautunno le notti paurose quando non sivede altro che lrsquooscuritagrave e non si sente che il vento folle urlante rab-bioso e soprattutto solo tutta la vita solo (Čechov 1994 6)

Saragrave felice il povero pioppo Una domanda altruista che fatica anascondere lo spauracchio dellrsquoessere umano la solitudine Comegiagrave accennato da ingenuo impressionista (Bazzarelli 1992 225)qual egrave Egoruška dipinge la sua steppa attraverso il fluire istintivodelle proprie sensazioni (stanchezza noia eccitazione) proprio co-me fa un vero poeta E senza trascurare nemmeno un suono allamaniera di Gogolrsquo (Bazzarelli 1992 224) Tutto drsquoun tratto lrsquoerba simette a cantare

si guardograve intorno non capiva donde veniva un canto cosigrave strano maa forza di ascoltare gli parve che fosse lrsquoerba avvizzita e consumata adire senza parole ma lamentosamente che aveva anchrsquoessa una vo-glia appassionata di essere viva di essere ancora giovane e che sa-rebbe stata bella senza la calura e la siccitagrave non aveva colpa eppuredomandava perdono a qualcuno e giurava che soffriva insopporta-bilmente e che era tanto triste e compiangeva se stessahellip (Čechov1994 13)

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russa che egrave Tjutčev tuttavia il loro significato presto gli diverragravechiaro come lrsquoalba della torrida giornata di luglio in cui egrave costrettoa lasciare la casa la sicurezza degli affetti famigliari alla volta di unincerto futuro da lsquostudiosorsquo Per poter frequentare il ginnasio pri-mo passo fondamentale per quella carriera che dovrebbe realizza-re le aspirazioni materne Egoruška deve attraversare la steppa suldquoun calesse molle e malandatordquo (Čechov 1994 2) al seguito dellozio lo stimato mercante Ivan Ivanyč Kuzmičogravev e dellrsquoaffabile padreChrigravestofor Sirigravejskij Un viaggio che sembra voler richiamare allamemoria del lettore le peregrinazioni dellrsquoanti-eroe gogolrsquoianoČičikov7 Ma se il panorama egrave lo stesso gli obiettivi sono ben di-versi La voglia di piangere egrave insopprimibile la prostrazioneprofonda mentre gli adulti si dimostrano ostinatamente indifferen-ti al suo dolore Tanto vale lasciarsi distrarre continuamente dalpaesaggio lrsquoabbraccio della steppa egrave un incontro fantastico (Bazza-relli 1992 193) sospeso tra sogno e realtagrave attraverso i suoi occhi(Picchio 1961 121-122) la vastitagrave della terra russa ci appare comeuna affascinante galleria di quadri impressionisti (Bazzarelli 1992213-214) Con la sua tolrsquostojana ldquorazionalitagrave infantilerdquo Egoruška egravelrsquoessere umano prima della scelta cosciente (Bazzarelli 1992 213-214) un novello Adamo cacciato per sempre dal proprio Eden daquellrsquorsquoetagrave dellrsquoororsquo sospirata da Astrov vissuta invece dal bambinoOblomov Incredulo sgomento tuttavia curioso registra ogni mini-mo dettaglio del viaggio sovrapponendo alle immagini della naturale sue emozioni O forse sarebbe piugrave corretto affermare che egrave lanatura a mostrarsi empatica La steppa langue afosa e triste comeil momento esistenziale che sta vivendo

non passograve molto la rugiada evaporograve lrsquoaria si fece stagnante e lasteppa delusa riprese il desolato aspetto di luglio Lrsquoerba illanguidigrave lavita cessograve Le colline riarse di un verde scuro violacee in lontananza

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7 Protagonista de Le anime morte

Tra russalki e fanciulle-betulla

Lo sguardo di Egoruška abbiamo detto egrave lo sguardo del primouomo di colui che conserva per la natura timoroso rispetto istin-tivamente consapevole che ldquoDavanti alla forza degli elementi Abraccia abbandonate muto sta lrsquouomo oppresso e triste Comeun bambino senza forzardquo (Tjutčev 1993 399) Egrave lo sguardo degliSlavi e degli abitanti della Russia che srsquoinchinano ammirati davantialla spaventosa potenza di Perugraven dio del fulmine simboleggiato dauna quercia solo in seguito cristianamente ridimensionato alla sta-tura del profeta Elia Egrave lo sguardo del fanciullo di Oblomovka chefonde la realtagrave con la magia delle fiabe Ed ecco che nel caldo ab-braccio del primo sonno lrsquoapparizione della bella contessa che illu-mina la modesta casa di Mojsej Mojseevič si sovrappone a quelladel pioppo solitario

Egoruška si stropicciograve gli occhi In mezzo alla camera si trovava real-mente unrsquoeccellenza sotto forma di una giovine donna assai bella eavvenente in abito nero e con un cappello di paglia Prima che Ego-ruška avesse avuto modo di osservare i tratti del suo viso gli vennein mente chissagrave percheacute il pioppo solitario e sottile visto sulla colli-na[hellip] A un tratto vicinissimo ai suoi occhi Egoruška vide sopra diseacute due nere sopracciglia vellutate due grandi occhi grigi e le morbideguance di una donna da cui si effondeva per tutto il volto un sorrisopari a un raggio di sole Un profumo delizioso gli giunsehellip (Čechov1994 31-32)

Che non si tratti di una semplice contessa bensigrave di una carevna8

come quella della fiaba di Afanasrsquoev trasformata in betulla dal mali-gno (Afanasrsquoev 2002 146) liberatasi grazie allrsquoamore di chissagrave qua-

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8 ldquoPrincipessardquo letteralmente ldquofiglia dello zarrdquo

Ed ecco in lontananza il miraggio () di una giovane donna e delsuo un bambino ritratto di una felicitagrave domestica di cui resta or-mai solo il ricordohellip

ascoltograve un poco e gli parve che lrsquoaria fosse diventata piugrave soffocante acausa di quel canto lamentoso [hellip] Per coprire quel canto cantic-chiando egli stesso e cercando di fare strepito coi piedi corse versole carici Di ligrave guardograve tutto intorno e scoprigrave chi cantava Presso lrsquoisbapiugrave lontana del villaggetto crsquoera una donna in sottana corta con gam-be lunghe da airone che stacciava [sic] qualcosa [hellip] Adesso era evi-dente che era lei che cantava A pochi passi da lei stava immoto unragazzino con nullrsquoaltro che il camiciotto e senza il berretto quasifosse incantato dalla canzone se ne stava fermo e guardava in giugraveosservando forse la camicia di fustagno di Egoruškahellip(Čechov 199413)

E poi crsquoegrave la paura del temporale del fragore insopportabile deildquopassi dei gigantirdquo (Čechov 1994 80) di quella pioggia improvvisache sembra voler essere infinita che invece smette di colpo la-sciando inebetito e con una sensazione di freddo e umiditagrave nelleossa Dopotutto afferma il sublime Puškin ldquodegli elementi di Dioneppure gli zar possono aver ragionerdquo (Puškin 2001 359) Un to-no molto diverso dallrsquoldquoallegro tuono dei temporali drsquoestaterdquo canta-to da Tjutčev

Comrsquoegrave allegro il tuono dei temporali drsquoestate quando spazzolandola volante polvere La tempesta irrompe con le nubi Scuote lrsquoaz-zurro del cielo E sconsiderata e folle Drsquoun tratto assale il querce-to E tutto il querceto trema Con le sue larghe foglie stormenti Come sotto un invisibile tallone Si piegano i giganti del bosco Leloro cime rumoreggiano inquiete Come per consigliarsi fra di seacute E attraverso lrsquoimprovviso turbamento Si sente lrsquoincessante fischiodegli uccelli E qua e lagrave la prima foglia gialla Vola roteando sullastrada (Tjutčev 1993 305)

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Quercia-madre

I versi di Sergej Esenin non si servono della natura soltanto percelebrare la donna Cantano il folclore russo ed il mondo rurale diuna Russia morente le sue parole esaltano le bellezze della cam-pagna come enclave dellrsquoEden perduto La betulla non egrave semplice-mente lamata ma un simbolo di purezza di salute lrsquoimmaginestessa del paesaggio natio della naturalezza non contaminata dallaciviltagrave Oltre alla betulla un altro albero-simbolo dellrsquoesistenza rus-sa egrave la quercia Essa rappresenta la continuitagrave con il passato con latradizione nonostante lrsquoindifferenza della vita moderna sembri or-mai aver avvelenato la linfa stessa dei legittimi abitanti della fore-sta rdquoSotto la quercia di Mamre Vedo il mio fulvo nonno Dalcolle grido al nonno lsquoO padre rispondimihelliprsquo Ma quieti dormo-no i cedri Facendo penzolare i ramirdquo (Esenin 2000 79) Presso leQuerce di Mamre9 [Fig 2] il Signore si egrave rivelato ad Abramo10 mastavolta non sembra esserci davvero speranza di un nuovo pattose persino la natura resta assopitahellip O forse sigraveNel suo saggio teorico Le chiavi di Maria (Esenin 1996 V 181) Ese-nin si dimostra sostenitore della rivoluzione ma a patto che vengariconosciuto grazie al contributo dellrsquoarte il ruolo lsquomessianicorsquo delcontadino russo

Il futuro dellarte fioriragrave nelle sue possibilitagrave di conquista come unavigna universale nella quale gli uomini riposeranno pieni di beatitudi-ne e di saggezza in un girotondo sotto gli ombrosi rami di un im-menso albero il cui nome egrave socialismo o paradiso percheacute il paradisonella creazione del mužik11 appare cosigrave come il luogo senza tributida pagare per il terreno arato dove ldquole izbe sono nuove dal tetto dicipressordquo dove il decrepito tempo vagando fra i prati convoca a un

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9 A questo proposito vedere lrsquoicona Trinitagrave del maestro Andrej Rubleumlv XV secolo 10 Genesi 18 vv 1-211 ldquoContadinordquo in russo

le devoto soldato Una cosa egrave certa la sua bellezza delicata ricor-da la tenera grazia di Katja protagonista de Il colombo drsquoargento Lafidanzatina trascurata dal suo irrequieto Darjalskij egrave paragonata daBelyj a una betulla resistente al trapasso della tempesta malgradolrsquoaspetto fragile

Cosigrave la betulla dal bianco tronco improvvisamente squassata da unafolata di vento scatta irrefrenabilmente perdendo la quiete e tendesupplice la finissima rete dei rami e piange per un attimo ndash ma soloper un attimo e giagrave freme impercettibilmente nessuno direbbe chelrsquoimpeto tempestoso lrsquoabbia trapassata e si sia placato senza lasciaretraccia ecco delle piccole foglie vorticare irrefrenabile sulla stradama lei Egrave verdeggiante quasi non le avesse mai perdute strappatedalla tempesta soltanto quelle foglie prematuramente secche frusce-ranno sotto i piedi di chi passi da ligrave per caso e chi a caso non passanon sapragrave mai che di ligrave egrave passata la morte ndash di un sentimento mapur sempre morte Cosigrave una giovane anima nei sentimenti come trale foglie stormisce una giovane anima i sentimenti sono molti e nonpoche le tempeste non calpestare le foglie per strada non toccatemai una giovane anima Mai mai saprete dove quando e percheacute av-venga la morte in unrsquoanima giovane (Belyj 1994 93)

Darjalskij egrave un poeta eppure non sembra interessato a celebrare inversi lrsquoamata ammaliato comrsquoegrave dalle grazie inquietanti dellaldquorussalkardquo Matreumlna O forse non sarebbe in grado di farlo con lrsquoar-dente passionalitagrave che Sergej Esenin riversa sulle lsquofanciulle-betullersquoldquoMi sono innamorato del corpo della betulla e delle sue trecce do-rate E del suo sarafan di tela [hellip] Che betulla Meravigliosahellip E ilsuo senohellip Un seno simile Nessuna donna ce lrsquo ha (Esenin 200098 58) E ancora ldquoCado davanti alle ciocie di betulla [hellip] Betulle Ra-gazze-Betulle Puograve non amarle solo chi Persino in un tenero ado-lescente Non riesce a indovinare il fruttordquo (Esenin 2000 79 97)Come non amarle E sperare che una di queste fanciulle si conce-da ldquoNel tenero fruscio dei ciliegi selvatici possa risuonare lsquoIo sonotuarsquordquo (Esenin 2000 105)

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Il socialismo dunque puograve essere la nuova Quercia di Mamre maper crescere rigogliosa ed esercitare il suo benefico influsso di al-bero sacro deve essere impiantata nel terreno fertile della cam-pagna La quercia dunque sinonimo di nuovo inizio simbolo disaggezza Allrsquoombra dei suoi rami secondo le antiche usanze slavevenivano stipulati importanti trattati commerciali e militari La suaresistenza leggendaria alle intemperie la trasformano nellrsquoimmagi-nario collettivo in una fidata consigliera Certo non al punto dicredere che possa prevedere il futuro come impara a sue spese lastolta moglie della favola ldquoLa quercia fatatardquo (Afanasrsquoev 2002 715)Tuttavia il suo altero distacco dallo scorrere inevitabile del tempopuograve essere compreso correttamente solo da colui che puograve aversubito una sorte paragonabile Pensiamo ad esempio al principeBolkonskij rimasto vedovo con un figlioletto

Una quercia sorgeva sul margine della strada Probabilmente diecivolte piugrave vecchia delle betulle che formavano il bosco era dieci voltepiugrave grossa e due volte piugrave alta di ognuna di esse Era una querciaenorme con rami spezzati evidentemente da molto tempo e lascorza screpolata e coperta di vecchie cicatrici Con le sue bracciasmisurate e le dita enormi nodose divaricate senza simmetria essasi ergeva tra le ridenti betulle simile a un vecchio mostro malvagio esprezzante Essa sola e i piccoli abeti cupi eternamente verdi e disse-minati per il bosco non volevano cedere allincanto della primaverae non volevano vedere neacute la lieta stagione neacute il sole sfavillante ldquoPri-mavera ancora felicitagraverdquo pareva dire la quercia ldquoCome mai non vi egraveancora venuto a noia questo assurdo eterno inganno Egrave sempre lastessa cosa ed egrave sempre un ingannordquo ldquoNon esistono neacute primaveraneacute sole neacute felicitagrave Ecco guardate quegli abeti morti schiacciati sem-pre solitari e guardate me Vedete Io tengo distese le mie dita spez-zate scortecciate dovunque mi siano cresciute sul dorso sui fianchie rimango cosigrave e non credo neacute alle vostre speranze neacute ai vostri in-gannirdquo[hellip] ldquoSigrave quella quercia ha ragione mille volte ragionerdquo pensa-va il principe Andreacutej ldquoLasciamo che gli altri i giovani cedano a questiinganni Noi conosciamo la vita e la nostra egrave finitardquo Un nuovo susse-

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banchetto universale tutte le stirpi e tutti i popoli e serve a tutti uncucchiaio dorato pieno di braga12

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12 Traduzione di Serena Vitale

Fig 2 Maestro Andrej Rubleumlv Trinitagrave icona del XV secolo

maliare dalle discutibili grazie di questa donna volgare e butteratalasciandosi inglobare in quello che lui crede essere lrsquoautenticomondo contadino

i campi russi conoscono misteri cosigrave come conoscono misteri le fore-ste russe in quei campi in quelle foreste vivono barbuti contadini e unaquantitagrave di donne hanno poche parole in compenso hanno un eccessodi silenzio vai da loro e divideranno con te quellrsquoeccesso vai da loro eimparerai a tacere berrai i tramonti e le aurore come vini preziosi tinutrirai degli odori e di resina di pino le anime russe sono delle auroree dei tramonti sono forti resinose le parole russe (Belyj 1994 247)

Tuttavia lrsquoabbraccio dei silenziosi lsquocampi russirsquo non lo difenderagrave dal-la gelosia del falegname piugrave forte infine di qualsiasi idealismoDarjalskij viene fatto a pezzi come quei tronchi di betulla che luistesso contribuiva a tagliare

Peumltr vide aprirsi lentamente la porta e irrompere nella stanza unagrossa macchia scura che scalpitava con otto piedi [hellip] ldquoFratelli per-cheacute mi ndashrdquo Un colpo abbagliante lo abbatteacute vacillando sentigrave di essersiaccovacciato un altro colpo ancor piugrave abbagliante lo abbatteacute vacil-lando sentigrave di essersi accovacciato un altro colpo ancora piugrave abba-gliante poi nulla uno strattone uno strappo - (Belyj 1994 349)

E agli alberi muti testimoni non resta che balbettare nella frescuradi un nuovo mattino (Belyj 1994 350)

Nuovi alberi

Jurij Andreevič Živago si trascina per il bosco stremato dalle nottiinsonni di una non desiderata esistenza da rivoluzionario Ad uncerto punto vinto dalla fatica si abbandona su uno spiazzo drsquoerbaprotetto amorevolmente dalla vegetazione

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guirsi di pensieri sconsolati ma di una tristezza dolce sorse nellani-mo del principe Andreacutej alla vista della quercia E per tutta la duratadel viaggio egli parve ancora una volta meditare su tutta la propria vi-ta per giungere alla medesima antica disperata e tranquilla conclusio-ne secondo la quale egli non doveva piugrave intraprendere nulla di nuo-vo ma semplicemente finire la vita senza far del male a nessuno sen-za agitarsi e senza desiderare cosa alcuna (Tolrsquostoj 1989 II 654-655)

In questrsquoottica lrsquoemotivitagrave del principe Bolkonskij sembra quasi vo-ler negare lrsquoimmagine biblica non esiste possibilitagrave di rinascita masolo di una composta dignitosa perfino serena resa di fronte allamorte La quercia si riappropria materialmente del suo ruolo miti-co di lsquoculla della civiltagraversquo nel romanzo Il colombo drsquoargento dello scrit-tore simbolista Andrej Belyj Il giagrave citato Darjalskij egrave un giovane vo-lubile poeta che soggiorna durante le vacanze estive presso la villadella lsquofidanzata-betullarsquo Katja Al culmine di unrsquoestate afosa resa an-cora piugrave soffocante dal dilagare incendiario delle insurrezioni con-tadine Peumltr Petrovič (questo il nome del protagonista) viene ma-gneticamente sedotto dalla rozza Matreumlna moglie dellrsquoombroso einquietante falegname Kudejarov E la loro alcova altri non egrave che ilgigantesco cavo-ventre (Belyj 1994 260) di una vecchia quercia

Egrave notte Egrave deserto intorno e lrsquoudito egrave teso degli urli lontano Darjal-skij aspetta aspetta nellrsquoalbero cavo [hellip] Urli lontani ma Matreumlnanon crsquoegrave ancora Darjalskij se ne sta un poco fuori poi rientra nel ca-vo vi ha acceso un fuocherello i carboni cremisi ardono a vampe lefauci rosse nella fessura della quercia si allargano nellrsquooscuritagrave fitta ditronchi (Belyj 1994 264)

Crsquoegrave molto piugrave di un banale adulterio dietro alla vicenda allrsquointernodi questo nido improvvisato i due colombelli hanno il compito diconcepire un nuovo Gesugrave Cristo Lrsquoutopia di una nuova umanitagraveche la setta dei lsquoColombirsquo aspira a creare attraverso il rimescolarsidel seme di Peumltr nel grembo della piugrave improbabile delle VerginiCome sotto lrsquoinflusso di un incantesimo il giovanotto si lascia am-

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lando lungo un infinito fiume di sangue tra russalche e maligni spi-riti dei boschi

Srubov immagina ancora una volta di andare lungo un fiume insan-guinato Ma non sta sulla zattera Ne egrave caduto e oscilla sulle ondecome una scheggia solitaria [] Verso di lui viene cullata dalle ondeuna russalka dagli occhi azzurri [] Un maligno spirito dei boschigrasso coperto di fitta peluria nera cammina sullrsquoacqua come sullaterra ferma Dallrsquoacqua braccia gambe teste annerite semidecompo-ste come ceppi come rami nodosi e i capelli delle donne formanointricati arabeschi di alberi (Zazubrin 1990 111-112)

Lrsquoagonia di una tardiva presa di coscienza la Rivoluzione ha biso-gno di lui quanto si ha bisogno di un fiammifero mentre lrsquoincendioegrave ormai divampato Resta solo il silenzio attonito a riempire ilvuoto Egrave significativo che la grande poetessa Marina Cvetaeva scel-ga lrsquoimmagine di un cespuglio per riempire la metafora di quelnonndashluogo che egrave diventata la sua anima straziata

Cheacute solo di un cespuglio non son vuota finestra di tutti i miei tugu-ri Che trovi mai cespuglio coppa colma in questo luogo vuoto Nel cespuglio io trovo silenzio Quello tra il tacere e il dire []Quello Prima di tutto dopo di tutto Rombo di folla che in piazza ac-corre Sigrave quel certo ronzio nelle orecchie che tutto contiene(Cvetaeva 1997 432)

Lrsquoarbusto egrave un malinconico punto di riferimento che ancora lrsquoani-ma ai ricordi unica realtagrave davvero sostenibile ldquoegrave estranea ogni ca-sa vuota ogni chiesa di niente mimporta Ma se per strada dicolpo compare un cespuglio e soprattutto di sorbordquo (Cvetaeva1988 287) Analogamente Aleksandr Solženicyn in La casa di

Matreumlna giustifica la sua scelta di trasferirsi nello sperduto villaggiodi Campo Alto percheacute dopo lrsquoagghiacciante esperienza del deser-to Gulag ldquoVolevo soltanto andare nella Russia centrale dove lrsquoafanon crsquoegrave e srsquoode lo stormire del bosco Volevo penetrare e perder-

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Giaceva sul fogliame che frusciava come seta con una mano sotto latesta appoggiata sul muschio E il muschio rendeva soffici come uncuscino le radici nodose dellrsquoalbero Si addormentograve immediatamenteLa macchie del sole screziate che lo avevano addormentato copri-vano drsquoun tessuto a quadri il suo corpo allungato sul terreno e lo na-scondevano mimetizzandolo nel caleidoscopio dei raggi e delle fo-glie come si fosse messo il berretto fatato che rende invisibili(Pasternak 1957 281)

Era questa la reale forma del berretto utilizzato da Ljudmila perfuggire dal castello di Černomir (Puškin 2001 52) Lrsquounico fattocerto egrave che Darjalskij non ha potuto usufruire di un simile scu-dohellip Forse non egrave stato in grado fino in fondo di mimetizzarsi co-me quella farfalla maculata-marrone che sotto gli occhi di Jurij An-dreevič si posa sulla corteccia di un pino dello stesso colore e sifonde con essa ldquosi assimilograve cosigrave da sparire cosigrave come Jurij Andree-vič si dileguava senza traccia sotto la rete di ombre e di luci chegiocavano sopra di luirdquo (Pasternak 1957 281) Attraverso gli occhidi Živago le sue riflessioni sullrsquoldquoomocromia imitativa e protettivardquoPasternak intravede non solo la lotta ancestrale per la selezionenaturale ma anche la ldquostrada dellrsquoelaborazione e della nascita dellacoscienzardquo (Pasternak 1957 282) Quel percorso che cercava diintraprendere lrsquoaspirante boscaiolo Peumltr Petrovič un percorso pie-no di insidie e violenza in cui si trova coinvolto suo malgrado an-che il fiducioso uomo sovietico A dispetto del cognome infattinon si rivela un buon boscaiolo nemmeno lrsquoufficiale della ČekaSrubov (il verbo ldquoSrubitrdquo in russo significa ldquotagliarerdquo) protagonistadel romanzo breve La scheggia di Vladimir Zazubrin Volenteroso eidealista Srubov abbatte senza pietagrave neppure per i propri parentiogni possibile ldquonemico della Rivoluzionerdquo Le decine di uomini tru-cidati davanti ai suoi occhi non hanno maggior valore delle ldquoscheg-ge che saltano quando si abbatte il boscordquo (come dice il prover-bio) un effetto collaterale tutto sommato trascurabile A Lei dedi-ca ogni sua azione al punto di perdere affetti dignitagrave se stesso Fi-no al giorno in cui si vede tramutato a sua volta in scheggia scivo-

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va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

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mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

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Golos MoskvaESENIN SA (2000) Poesie e poemetti BUR MilanoESIODO (1994) Le opere e i giorni Studio Tesi RomaFLORENSKIJ PA (1981) Le porte regali Saggio sullrsquoicona Adelphi

MilanoGASPARINI E (1973) Il matriarcato slavo Antropologia culturale dei

protoslavi Sansoni FirenzeGOGOLrsquo NV (2004) Le anime morte Garzanti MilanoGONČAROV IA (2001) Oblomov Rizzoli MilanoLESKOV N S (1996) Il pecorone La vita felice Milano LICHAČEV DS (1996) La poesia dei giardini Per una semantica

degli stili dei giardini e dei parchi Il giardino come testo EinaudiTorino

LICHAČEV DS (1999a) La mia Russia Einaudi TorinoLICHAČEV DS (1999b) Razdumija o Rossij Logos Sankt-Peter-

burgLOTMAN JM USPENSKIJ BA (2001) Tipologia della cultura

Bompiani MilanoNABOKOV V (1994) Lezioni di letteratura russa Garzanti MilanoPASTERNAK BL (1957) Il dottor Zivago Feltrinelli MilanoPELEVIN V (2005) La freccia gialla e i racconti sullrsquoessenziale

Mondadori MilanoPICCHIO R (1961) I racconti di Čechov ERI TorinoPICCHIO R (1993) Storia della letteratura russa antica Rizzoli

Milano

26 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

Page 7: MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI · dopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir. Un intricato labi - rinto che Pu^kin popola non solo di lešij ma anche di maghi

Tra russalki e fanciulle-betulla

Lo sguardo di Egoruška abbiamo detto egrave lo sguardo del primouomo di colui che conserva per la natura timoroso rispetto istin-tivamente consapevole che ldquoDavanti alla forza degli elementi Abraccia abbandonate muto sta lrsquouomo oppresso e triste Comeun bambino senza forzardquo (Tjutčev 1993 399) Egrave lo sguardo degliSlavi e degli abitanti della Russia che srsquoinchinano ammirati davantialla spaventosa potenza di Perugraven dio del fulmine simboleggiato dauna quercia solo in seguito cristianamente ridimensionato alla sta-tura del profeta Elia Egrave lo sguardo del fanciullo di Oblomovka chefonde la realtagrave con la magia delle fiabe Ed ecco che nel caldo ab-braccio del primo sonno lrsquoapparizione della bella contessa che illu-mina la modesta casa di Mojsej Mojseevič si sovrappone a quelladel pioppo solitario

Egoruška si stropicciograve gli occhi In mezzo alla camera si trovava real-mente unrsquoeccellenza sotto forma di una giovine donna assai bella eavvenente in abito nero e con un cappello di paglia Prima che Ego-ruška avesse avuto modo di osservare i tratti del suo viso gli vennein mente chissagrave percheacute il pioppo solitario e sottile visto sulla colli-na[hellip] A un tratto vicinissimo ai suoi occhi Egoruška vide sopra diseacute due nere sopracciglia vellutate due grandi occhi grigi e le morbideguance di una donna da cui si effondeva per tutto il volto un sorrisopari a un raggio di sole Un profumo delizioso gli giunsehellip (Čechov1994 31-32)

Che non si tratti di una semplice contessa bensigrave di una carevna8

come quella della fiaba di Afanasrsquoev trasformata in betulla dal mali-gno (Afanasrsquoev 2002 146) liberatasi grazie allrsquoamore di chissagrave qua-

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8 ldquoPrincipessardquo letteralmente ldquofiglia dello zarrdquo

Ed ecco in lontananza il miraggio () di una giovane donna e delsuo un bambino ritratto di una felicitagrave domestica di cui resta or-mai solo il ricordohellip

ascoltograve un poco e gli parve che lrsquoaria fosse diventata piugrave soffocante acausa di quel canto lamentoso [hellip] Per coprire quel canto cantic-chiando egli stesso e cercando di fare strepito coi piedi corse versole carici Di ligrave guardograve tutto intorno e scoprigrave chi cantava Presso lrsquoisbapiugrave lontana del villaggetto crsquoera una donna in sottana corta con gam-be lunghe da airone che stacciava [sic] qualcosa [hellip] Adesso era evi-dente che era lei che cantava A pochi passi da lei stava immoto unragazzino con nullrsquoaltro che il camiciotto e senza il berretto quasifosse incantato dalla canzone se ne stava fermo e guardava in giugraveosservando forse la camicia di fustagno di Egoruškahellip(Čechov 199413)

E poi crsquoegrave la paura del temporale del fragore insopportabile deildquopassi dei gigantirdquo (Čechov 1994 80) di quella pioggia improvvisache sembra voler essere infinita che invece smette di colpo la-sciando inebetito e con una sensazione di freddo e umiditagrave nelleossa Dopotutto afferma il sublime Puškin ldquodegli elementi di Dioneppure gli zar possono aver ragionerdquo (Puškin 2001 359) Un to-no molto diverso dallrsquoldquoallegro tuono dei temporali drsquoestaterdquo canta-to da Tjutčev

Comrsquoegrave allegro il tuono dei temporali drsquoestate quando spazzolandola volante polvere La tempesta irrompe con le nubi Scuote lrsquoaz-zurro del cielo E sconsiderata e folle Drsquoun tratto assale il querce-to E tutto il querceto trema Con le sue larghe foglie stormenti Come sotto un invisibile tallone Si piegano i giganti del bosco Leloro cime rumoreggiano inquiete Come per consigliarsi fra di seacute E attraverso lrsquoimprovviso turbamento Si sente lrsquoincessante fischiodegli uccelli E qua e lagrave la prima foglia gialla Vola roteando sullastrada (Tjutčev 1993 305)

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Quercia-madre

I versi di Sergej Esenin non si servono della natura soltanto percelebrare la donna Cantano il folclore russo ed il mondo rurale diuna Russia morente le sue parole esaltano le bellezze della cam-pagna come enclave dellrsquoEden perduto La betulla non egrave semplice-mente lamata ma un simbolo di purezza di salute lrsquoimmaginestessa del paesaggio natio della naturalezza non contaminata dallaciviltagrave Oltre alla betulla un altro albero-simbolo dellrsquoesistenza rus-sa egrave la quercia Essa rappresenta la continuitagrave con il passato con latradizione nonostante lrsquoindifferenza della vita moderna sembri or-mai aver avvelenato la linfa stessa dei legittimi abitanti della fore-sta rdquoSotto la quercia di Mamre Vedo il mio fulvo nonno Dalcolle grido al nonno lsquoO padre rispondimihelliprsquo Ma quieti dormo-no i cedri Facendo penzolare i ramirdquo (Esenin 2000 79) Presso leQuerce di Mamre9 [Fig 2] il Signore si egrave rivelato ad Abramo10 mastavolta non sembra esserci davvero speranza di un nuovo pattose persino la natura resta assopitahellip O forse sigraveNel suo saggio teorico Le chiavi di Maria (Esenin 1996 V 181) Ese-nin si dimostra sostenitore della rivoluzione ma a patto che vengariconosciuto grazie al contributo dellrsquoarte il ruolo lsquomessianicorsquo delcontadino russo

Il futuro dellarte fioriragrave nelle sue possibilitagrave di conquista come unavigna universale nella quale gli uomini riposeranno pieni di beatitudi-ne e di saggezza in un girotondo sotto gli ombrosi rami di un im-menso albero il cui nome egrave socialismo o paradiso percheacute il paradisonella creazione del mužik11 appare cosigrave come il luogo senza tributida pagare per il terreno arato dove ldquole izbe sono nuove dal tetto dicipressordquo dove il decrepito tempo vagando fra i prati convoca a un

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 17

9 A questo proposito vedere lrsquoicona Trinitagrave del maestro Andrej Rubleumlv XV secolo 10 Genesi 18 vv 1-211 ldquoContadinordquo in russo

le devoto soldato Una cosa egrave certa la sua bellezza delicata ricor-da la tenera grazia di Katja protagonista de Il colombo drsquoargento Lafidanzatina trascurata dal suo irrequieto Darjalskij egrave paragonata daBelyj a una betulla resistente al trapasso della tempesta malgradolrsquoaspetto fragile

Cosigrave la betulla dal bianco tronco improvvisamente squassata da unafolata di vento scatta irrefrenabilmente perdendo la quiete e tendesupplice la finissima rete dei rami e piange per un attimo ndash ma soloper un attimo e giagrave freme impercettibilmente nessuno direbbe chelrsquoimpeto tempestoso lrsquoabbia trapassata e si sia placato senza lasciaretraccia ecco delle piccole foglie vorticare irrefrenabile sulla stradama lei Egrave verdeggiante quasi non le avesse mai perdute strappatedalla tempesta soltanto quelle foglie prematuramente secche frusce-ranno sotto i piedi di chi passi da ligrave per caso e chi a caso non passanon sapragrave mai che di ligrave egrave passata la morte ndash di un sentimento mapur sempre morte Cosigrave una giovane anima nei sentimenti come trale foglie stormisce una giovane anima i sentimenti sono molti e nonpoche le tempeste non calpestare le foglie per strada non toccatemai una giovane anima Mai mai saprete dove quando e percheacute av-venga la morte in unrsquoanima giovane (Belyj 1994 93)

Darjalskij egrave un poeta eppure non sembra interessato a celebrare inversi lrsquoamata ammaliato comrsquoegrave dalle grazie inquietanti dellaldquorussalkardquo Matreumlna O forse non sarebbe in grado di farlo con lrsquoar-dente passionalitagrave che Sergej Esenin riversa sulle lsquofanciulle-betullersquoldquoMi sono innamorato del corpo della betulla e delle sue trecce do-rate E del suo sarafan di tela [hellip] Che betulla Meravigliosahellip E ilsuo senohellip Un seno simile Nessuna donna ce lrsquo ha (Esenin 200098 58) E ancora ldquoCado davanti alle ciocie di betulla [hellip] Betulle Ra-gazze-Betulle Puograve non amarle solo chi Persino in un tenero ado-lescente Non riesce a indovinare il fruttordquo (Esenin 2000 79 97)Come non amarle E sperare che una di queste fanciulle si conce-da ldquoNel tenero fruscio dei ciliegi selvatici possa risuonare lsquoIo sonotuarsquordquo (Esenin 2000 105)

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Il socialismo dunque puograve essere la nuova Quercia di Mamre maper crescere rigogliosa ed esercitare il suo benefico influsso di al-bero sacro deve essere impiantata nel terreno fertile della cam-pagna La quercia dunque sinonimo di nuovo inizio simbolo disaggezza Allrsquoombra dei suoi rami secondo le antiche usanze slavevenivano stipulati importanti trattati commerciali e militari La suaresistenza leggendaria alle intemperie la trasformano nellrsquoimmagi-nario collettivo in una fidata consigliera Certo non al punto dicredere che possa prevedere il futuro come impara a sue spese lastolta moglie della favola ldquoLa quercia fatatardquo (Afanasrsquoev 2002 715)Tuttavia il suo altero distacco dallo scorrere inevitabile del tempopuograve essere compreso correttamente solo da colui che puograve aversubito una sorte paragonabile Pensiamo ad esempio al principeBolkonskij rimasto vedovo con un figlioletto

Una quercia sorgeva sul margine della strada Probabilmente diecivolte piugrave vecchia delle betulle che formavano il bosco era dieci voltepiugrave grossa e due volte piugrave alta di ognuna di esse Era una querciaenorme con rami spezzati evidentemente da molto tempo e lascorza screpolata e coperta di vecchie cicatrici Con le sue bracciasmisurate e le dita enormi nodose divaricate senza simmetria essasi ergeva tra le ridenti betulle simile a un vecchio mostro malvagio esprezzante Essa sola e i piccoli abeti cupi eternamente verdi e disse-minati per il bosco non volevano cedere allincanto della primaverae non volevano vedere neacute la lieta stagione neacute il sole sfavillante ldquoPri-mavera ancora felicitagraverdquo pareva dire la quercia ldquoCome mai non vi egraveancora venuto a noia questo assurdo eterno inganno Egrave sempre lastessa cosa ed egrave sempre un ingannordquo ldquoNon esistono neacute primaveraneacute sole neacute felicitagrave Ecco guardate quegli abeti morti schiacciati sem-pre solitari e guardate me Vedete Io tengo distese le mie dita spez-zate scortecciate dovunque mi siano cresciute sul dorso sui fianchie rimango cosigrave e non credo neacute alle vostre speranze neacute ai vostri in-gannirdquo[hellip] ldquoSigrave quella quercia ha ragione mille volte ragionerdquo pensa-va il principe Andreacutej ldquoLasciamo che gli altri i giovani cedano a questiinganni Noi conosciamo la vita e la nostra egrave finitardquo Un nuovo susse-

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banchetto universale tutte le stirpi e tutti i popoli e serve a tutti uncucchiaio dorato pieno di braga12

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12 Traduzione di Serena Vitale

Fig 2 Maestro Andrej Rubleumlv Trinitagrave icona del XV secolo

maliare dalle discutibili grazie di questa donna volgare e butteratalasciandosi inglobare in quello che lui crede essere lrsquoautenticomondo contadino

i campi russi conoscono misteri cosigrave come conoscono misteri le fore-ste russe in quei campi in quelle foreste vivono barbuti contadini e unaquantitagrave di donne hanno poche parole in compenso hanno un eccessodi silenzio vai da loro e divideranno con te quellrsquoeccesso vai da loro eimparerai a tacere berrai i tramonti e le aurore come vini preziosi tinutrirai degli odori e di resina di pino le anime russe sono delle auroree dei tramonti sono forti resinose le parole russe (Belyj 1994 247)

Tuttavia lrsquoabbraccio dei silenziosi lsquocampi russirsquo non lo difenderagrave dal-la gelosia del falegname piugrave forte infine di qualsiasi idealismoDarjalskij viene fatto a pezzi come quei tronchi di betulla che luistesso contribuiva a tagliare

Peumltr vide aprirsi lentamente la porta e irrompere nella stanza unagrossa macchia scura che scalpitava con otto piedi [hellip] ldquoFratelli per-cheacute mi ndashrdquo Un colpo abbagliante lo abbatteacute vacillando sentigrave di essersiaccovacciato un altro colpo ancor piugrave abbagliante lo abbatteacute vacil-lando sentigrave di essersi accovacciato un altro colpo ancora piugrave abba-gliante poi nulla uno strattone uno strappo - (Belyj 1994 349)

E agli alberi muti testimoni non resta che balbettare nella frescuradi un nuovo mattino (Belyj 1994 350)

Nuovi alberi

Jurij Andreevič Živago si trascina per il bosco stremato dalle nottiinsonni di una non desiderata esistenza da rivoluzionario Ad uncerto punto vinto dalla fatica si abbandona su uno spiazzo drsquoerbaprotetto amorevolmente dalla vegetazione

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 21

guirsi di pensieri sconsolati ma di una tristezza dolce sorse nellani-mo del principe Andreacutej alla vista della quercia E per tutta la duratadel viaggio egli parve ancora una volta meditare su tutta la propria vi-ta per giungere alla medesima antica disperata e tranquilla conclusio-ne secondo la quale egli non doveva piugrave intraprendere nulla di nuo-vo ma semplicemente finire la vita senza far del male a nessuno sen-za agitarsi e senza desiderare cosa alcuna (Tolrsquostoj 1989 II 654-655)

In questrsquoottica lrsquoemotivitagrave del principe Bolkonskij sembra quasi vo-ler negare lrsquoimmagine biblica non esiste possibilitagrave di rinascita masolo di una composta dignitosa perfino serena resa di fronte allamorte La quercia si riappropria materialmente del suo ruolo miti-co di lsquoculla della civiltagraversquo nel romanzo Il colombo drsquoargento dello scrit-tore simbolista Andrej Belyj Il giagrave citato Darjalskij egrave un giovane vo-lubile poeta che soggiorna durante le vacanze estive presso la villadella lsquofidanzata-betullarsquo Katja Al culmine di unrsquoestate afosa resa an-cora piugrave soffocante dal dilagare incendiario delle insurrezioni con-tadine Peumltr Petrovič (questo il nome del protagonista) viene ma-gneticamente sedotto dalla rozza Matreumlna moglie dellrsquoombroso einquietante falegname Kudejarov E la loro alcova altri non egrave che ilgigantesco cavo-ventre (Belyj 1994 260) di una vecchia quercia

Egrave notte Egrave deserto intorno e lrsquoudito egrave teso degli urli lontano Darjal-skij aspetta aspetta nellrsquoalbero cavo [hellip] Urli lontani ma Matreumlnanon crsquoegrave ancora Darjalskij se ne sta un poco fuori poi rientra nel ca-vo vi ha acceso un fuocherello i carboni cremisi ardono a vampe lefauci rosse nella fessura della quercia si allargano nellrsquooscuritagrave fitta ditronchi (Belyj 1994 264)

Crsquoegrave molto piugrave di un banale adulterio dietro alla vicenda allrsquointernodi questo nido improvvisato i due colombelli hanno il compito diconcepire un nuovo Gesugrave Cristo Lrsquoutopia di una nuova umanitagraveche la setta dei lsquoColombirsquo aspira a creare attraverso il rimescolarsidel seme di Peumltr nel grembo della piugrave improbabile delle VerginiCome sotto lrsquoinflusso di un incantesimo il giovanotto si lascia am-

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lando lungo un infinito fiume di sangue tra russalche e maligni spi-riti dei boschi

Srubov immagina ancora una volta di andare lungo un fiume insan-guinato Ma non sta sulla zattera Ne egrave caduto e oscilla sulle ondecome una scheggia solitaria [] Verso di lui viene cullata dalle ondeuna russalka dagli occhi azzurri [] Un maligno spirito dei boschigrasso coperto di fitta peluria nera cammina sullrsquoacqua come sullaterra ferma Dallrsquoacqua braccia gambe teste annerite semidecompo-ste come ceppi come rami nodosi e i capelli delle donne formanointricati arabeschi di alberi (Zazubrin 1990 111-112)

Lrsquoagonia di una tardiva presa di coscienza la Rivoluzione ha biso-gno di lui quanto si ha bisogno di un fiammifero mentre lrsquoincendioegrave ormai divampato Resta solo il silenzio attonito a riempire ilvuoto Egrave significativo che la grande poetessa Marina Cvetaeva scel-ga lrsquoimmagine di un cespuglio per riempire la metafora di quelnonndashluogo che egrave diventata la sua anima straziata

Cheacute solo di un cespuglio non son vuota finestra di tutti i miei tugu-ri Che trovi mai cespuglio coppa colma in questo luogo vuoto Nel cespuglio io trovo silenzio Quello tra il tacere e il dire []Quello Prima di tutto dopo di tutto Rombo di folla che in piazza ac-corre Sigrave quel certo ronzio nelle orecchie che tutto contiene(Cvetaeva 1997 432)

Lrsquoarbusto egrave un malinconico punto di riferimento che ancora lrsquoani-ma ai ricordi unica realtagrave davvero sostenibile ldquoegrave estranea ogni ca-sa vuota ogni chiesa di niente mimporta Ma se per strada dicolpo compare un cespuglio e soprattutto di sorbordquo (Cvetaeva1988 287) Analogamente Aleksandr Solženicyn in La casa di

Matreumlna giustifica la sua scelta di trasferirsi nello sperduto villaggiodi Campo Alto percheacute dopo lrsquoagghiacciante esperienza del deser-to Gulag ldquoVolevo soltanto andare nella Russia centrale dove lrsquoafanon crsquoegrave e srsquoode lo stormire del bosco Volevo penetrare e perder-

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Giaceva sul fogliame che frusciava come seta con una mano sotto latesta appoggiata sul muschio E il muschio rendeva soffici come uncuscino le radici nodose dellrsquoalbero Si addormentograve immediatamenteLa macchie del sole screziate che lo avevano addormentato copri-vano drsquoun tessuto a quadri il suo corpo allungato sul terreno e lo na-scondevano mimetizzandolo nel caleidoscopio dei raggi e delle fo-glie come si fosse messo il berretto fatato che rende invisibili(Pasternak 1957 281)

Era questa la reale forma del berretto utilizzato da Ljudmila perfuggire dal castello di Černomir (Puškin 2001 52) Lrsquounico fattocerto egrave che Darjalskij non ha potuto usufruire di un simile scu-dohellip Forse non egrave stato in grado fino in fondo di mimetizzarsi co-me quella farfalla maculata-marrone che sotto gli occhi di Jurij An-dreevič si posa sulla corteccia di un pino dello stesso colore e sifonde con essa ldquosi assimilograve cosigrave da sparire cosigrave come Jurij Andree-vič si dileguava senza traccia sotto la rete di ombre e di luci chegiocavano sopra di luirdquo (Pasternak 1957 281) Attraverso gli occhidi Živago le sue riflessioni sullrsquoldquoomocromia imitativa e protettivardquoPasternak intravede non solo la lotta ancestrale per la selezionenaturale ma anche la ldquostrada dellrsquoelaborazione e della nascita dellacoscienzardquo (Pasternak 1957 282) Quel percorso che cercava diintraprendere lrsquoaspirante boscaiolo Peumltr Petrovič un percorso pie-no di insidie e violenza in cui si trova coinvolto suo malgrado an-che il fiducioso uomo sovietico A dispetto del cognome infattinon si rivela un buon boscaiolo nemmeno lrsquoufficiale della ČekaSrubov (il verbo ldquoSrubitrdquo in russo significa ldquotagliarerdquo) protagonistadel romanzo breve La scheggia di Vladimir Zazubrin Volenteroso eidealista Srubov abbatte senza pietagrave neppure per i propri parentiogni possibile ldquonemico della Rivoluzionerdquo Le decine di uomini tru-cidati davanti ai suoi occhi non hanno maggior valore delle ldquoscheg-ge che saltano quando si abbatte il boscordquo (come dice il prover-bio) un effetto collaterale tutto sommato trascurabile A Lei dedi-ca ogni sua azione al punto di perdere affetti dignitagrave se stesso Fi-no al giorno in cui si vede tramutato a sua volta in scheggia scivo-

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va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

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mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

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Quercia-madre

I versi di Sergej Esenin non si servono della natura soltanto percelebrare la donna Cantano il folclore russo ed il mondo rurale diuna Russia morente le sue parole esaltano le bellezze della cam-pagna come enclave dellrsquoEden perduto La betulla non egrave semplice-mente lamata ma un simbolo di purezza di salute lrsquoimmaginestessa del paesaggio natio della naturalezza non contaminata dallaciviltagrave Oltre alla betulla un altro albero-simbolo dellrsquoesistenza rus-sa egrave la quercia Essa rappresenta la continuitagrave con il passato con latradizione nonostante lrsquoindifferenza della vita moderna sembri or-mai aver avvelenato la linfa stessa dei legittimi abitanti della fore-sta rdquoSotto la quercia di Mamre Vedo il mio fulvo nonno Dalcolle grido al nonno lsquoO padre rispondimihelliprsquo Ma quieti dormo-no i cedri Facendo penzolare i ramirdquo (Esenin 2000 79) Presso leQuerce di Mamre9 [Fig 2] il Signore si egrave rivelato ad Abramo10 mastavolta non sembra esserci davvero speranza di un nuovo pattose persino la natura resta assopitahellip O forse sigraveNel suo saggio teorico Le chiavi di Maria (Esenin 1996 V 181) Ese-nin si dimostra sostenitore della rivoluzione ma a patto che vengariconosciuto grazie al contributo dellrsquoarte il ruolo lsquomessianicorsquo delcontadino russo

Il futuro dellarte fioriragrave nelle sue possibilitagrave di conquista come unavigna universale nella quale gli uomini riposeranno pieni di beatitudi-ne e di saggezza in un girotondo sotto gli ombrosi rami di un im-menso albero il cui nome egrave socialismo o paradiso percheacute il paradisonella creazione del mužik11 appare cosigrave come il luogo senza tributida pagare per il terreno arato dove ldquole izbe sono nuove dal tetto dicipressordquo dove il decrepito tempo vagando fra i prati convoca a un

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 17

9 A questo proposito vedere lrsquoicona Trinitagrave del maestro Andrej Rubleumlv XV secolo 10 Genesi 18 vv 1-211 ldquoContadinordquo in russo

le devoto soldato Una cosa egrave certa la sua bellezza delicata ricor-da la tenera grazia di Katja protagonista de Il colombo drsquoargento Lafidanzatina trascurata dal suo irrequieto Darjalskij egrave paragonata daBelyj a una betulla resistente al trapasso della tempesta malgradolrsquoaspetto fragile

Cosigrave la betulla dal bianco tronco improvvisamente squassata da unafolata di vento scatta irrefrenabilmente perdendo la quiete e tendesupplice la finissima rete dei rami e piange per un attimo ndash ma soloper un attimo e giagrave freme impercettibilmente nessuno direbbe chelrsquoimpeto tempestoso lrsquoabbia trapassata e si sia placato senza lasciaretraccia ecco delle piccole foglie vorticare irrefrenabile sulla stradama lei Egrave verdeggiante quasi non le avesse mai perdute strappatedalla tempesta soltanto quelle foglie prematuramente secche frusce-ranno sotto i piedi di chi passi da ligrave per caso e chi a caso non passanon sapragrave mai che di ligrave egrave passata la morte ndash di un sentimento mapur sempre morte Cosigrave una giovane anima nei sentimenti come trale foglie stormisce una giovane anima i sentimenti sono molti e nonpoche le tempeste non calpestare le foglie per strada non toccatemai una giovane anima Mai mai saprete dove quando e percheacute av-venga la morte in unrsquoanima giovane (Belyj 1994 93)

Darjalskij egrave un poeta eppure non sembra interessato a celebrare inversi lrsquoamata ammaliato comrsquoegrave dalle grazie inquietanti dellaldquorussalkardquo Matreumlna O forse non sarebbe in grado di farlo con lrsquoar-dente passionalitagrave che Sergej Esenin riversa sulle lsquofanciulle-betullersquoldquoMi sono innamorato del corpo della betulla e delle sue trecce do-rate E del suo sarafan di tela [hellip] Che betulla Meravigliosahellip E ilsuo senohellip Un seno simile Nessuna donna ce lrsquo ha (Esenin 200098 58) E ancora ldquoCado davanti alle ciocie di betulla [hellip] Betulle Ra-gazze-Betulle Puograve non amarle solo chi Persino in un tenero ado-lescente Non riesce a indovinare il fruttordquo (Esenin 2000 79 97)Come non amarle E sperare che una di queste fanciulle si conce-da ldquoNel tenero fruscio dei ciliegi selvatici possa risuonare lsquoIo sonotuarsquordquo (Esenin 2000 105)

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Il socialismo dunque puograve essere la nuova Quercia di Mamre maper crescere rigogliosa ed esercitare il suo benefico influsso di al-bero sacro deve essere impiantata nel terreno fertile della cam-pagna La quercia dunque sinonimo di nuovo inizio simbolo disaggezza Allrsquoombra dei suoi rami secondo le antiche usanze slavevenivano stipulati importanti trattati commerciali e militari La suaresistenza leggendaria alle intemperie la trasformano nellrsquoimmagi-nario collettivo in una fidata consigliera Certo non al punto dicredere che possa prevedere il futuro come impara a sue spese lastolta moglie della favola ldquoLa quercia fatatardquo (Afanasrsquoev 2002 715)Tuttavia il suo altero distacco dallo scorrere inevitabile del tempopuograve essere compreso correttamente solo da colui che puograve aversubito una sorte paragonabile Pensiamo ad esempio al principeBolkonskij rimasto vedovo con un figlioletto

Una quercia sorgeva sul margine della strada Probabilmente diecivolte piugrave vecchia delle betulle che formavano il bosco era dieci voltepiugrave grossa e due volte piugrave alta di ognuna di esse Era una querciaenorme con rami spezzati evidentemente da molto tempo e lascorza screpolata e coperta di vecchie cicatrici Con le sue bracciasmisurate e le dita enormi nodose divaricate senza simmetria essasi ergeva tra le ridenti betulle simile a un vecchio mostro malvagio esprezzante Essa sola e i piccoli abeti cupi eternamente verdi e disse-minati per il bosco non volevano cedere allincanto della primaverae non volevano vedere neacute la lieta stagione neacute il sole sfavillante ldquoPri-mavera ancora felicitagraverdquo pareva dire la quercia ldquoCome mai non vi egraveancora venuto a noia questo assurdo eterno inganno Egrave sempre lastessa cosa ed egrave sempre un ingannordquo ldquoNon esistono neacute primaveraneacute sole neacute felicitagrave Ecco guardate quegli abeti morti schiacciati sem-pre solitari e guardate me Vedete Io tengo distese le mie dita spez-zate scortecciate dovunque mi siano cresciute sul dorso sui fianchie rimango cosigrave e non credo neacute alle vostre speranze neacute ai vostri in-gannirdquo[hellip] ldquoSigrave quella quercia ha ragione mille volte ragionerdquo pensa-va il principe Andreacutej ldquoLasciamo che gli altri i giovani cedano a questiinganni Noi conosciamo la vita e la nostra egrave finitardquo Un nuovo susse-

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banchetto universale tutte le stirpi e tutti i popoli e serve a tutti uncucchiaio dorato pieno di braga12

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12 Traduzione di Serena Vitale

Fig 2 Maestro Andrej Rubleumlv Trinitagrave icona del XV secolo

maliare dalle discutibili grazie di questa donna volgare e butteratalasciandosi inglobare in quello che lui crede essere lrsquoautenticomondo contadino

i campi russi conoscono misteri cosigrave come conoscono misteri le fore-ste russe in quei campi in quelle foreste vivono barbuti contadini e unaquantitagrave di donne hanno poche parole in compenso hanno un eccessodi silenzio vai da loro e divideranno con te quellrsquoeccesso vai da loro eimparerai a tacere berrai i tramonti e le aurore come vini preziosi tinutrirai degli odori e di resina di pino le anime russe sono delle auroree dei tramonti sono forti resinose le parole russe (Belyj 1994 247)

Tuttavia lrsquoabbraccio dei silenziosi lsquocampi russirsquo non lo difenderagrave dal-la gelosia del falegname piugrave forte infine di qualsiasi idealismoDarjalskij viene fatto a pezzi come quei tronchi di betulla che luistesso contribuiva a tagliare

Peumltr vide aprirsi lentamente la porta e irrompere nella stanza unagrossa macchia scura che scalpitava con otto piedi [hellip] ldquoFratelli per-cheacute mi ndashrdquo Un colpo abbagliante lo abbatteacute vacillando sentigrave di essersiaccovacciato un altro colpo ancor piugrave abbagliante lo abbatteacute vacil-lando sentigrave di essersi accovacciato un altro colpo ancora piugrave abba-gliante poi nulla uno strattone uno strappo - (Belyj 1994 349)

E agli alberi muti testimoni non resta che balbettare nella frescuradi un nuovo mattino (Belyj 1994 350)

Nuovi alberi

Jurij Andreevič Živago si trascina per il bosco stremato dalle nottiinsonni di una non desiderata esistenza da rivoluzionario Ad uncerto punto vinto dalla fatica si abbandona su uno spiazzo drsquoerbaprotetto amorevolmente dalla vegetazione

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 21

guirsi di pensieri sconsolati ma di una tristezza dolce sorse nellani-mo del principe Andreacutej alla vista della quercia E per tutta la duratadel viaggio egli parve ancora una volta meditare su tutta la propria vi-ta per giungere alla medesima antica disperata e tranquilla conclusio-ne secondo la quale egli non doveva piugrave intraprendere nulla di nuo-vo ma semplicemente finire la vita senza far del male a nessuno sen-za agitarsi e senza desiderare cosa alcuna (Tolrsquostoj 1989 II 654-655)

In questrsquoottica lrsquoemotivitagrave del principe Bolkonskij sembra quasi vo-ler negare lrsquoimmagine biblica non esiste possibilitagrave di rinascita masolo di una composta dignitosa perfino serena resa di fronte allamorte La quercia si riappropria materialmente del suo ruolo miti-co di lsquoculla della civiltagraversquo nel romanzo Il colombo drsquoargento dello scrit-tore simbolista Andrej Belyj Il giagrave citato Darjalskij egrave un giovane vo-lubile poeta che soggiorna durante le vacanze estive presso la villadella lsquofidanzata-betullarsquo Katja Al culmine di unrsquoestate afosa resa an-cora piugrave soffocante dal dilagare incendiario delle insurrezioni con-tadine Peumltr Petrovič (questo il nome del protagonista) viene ma-gneticamente sedotto dalla rozza Matreumlna moglie dellrsquoombroso einquietante falegname Kudejarov E la loro alcova altri non egrave che ilgigantesco cavo-ventre (Belyj 1994 260) di una vecchia quercia

Egrave notte Egrave deserto intorno e lrsquoudito egrave teso degli urli lontano Darjal-skij aspetta aspetta nellrsquoalbero cavo [hellip] Urli lontani ma Matreumlnanon crsquoegrave ancora Darjalskij se ne sta un poco fuori poi rientra nel ca-vo vi ha acceso un fuocherello i carboni cremisi ardono a vampe lefauci rosse nella fessura della quercia si allargano nellrsquooscuritagrave fitta ditronchi (Belyj 1994 264)

Crsquoegrave molto piugrave di un banale adulterio dietro alla vicenda allrsquointernodi questo nido improvvisato i due colombelli hanno il compito diconcepire un nuovo Gesugrave Cristo Lrsquoutopia di una nuova umanitagraveche la setta dei lsquoColombirsquo aspira a creare attraverso il rimescolarsidel seme di Peumltr nel grembo della piugrave improbabile delle VerginiCome sotto lrsquoinflusso di un incantesimo il giovanotto si lascia am-

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lando lungo un infinito fiume di sangue tra russalche e maligni spi-riti dei boschi

Srubov immagina ancora una volta di andare lungo un fiume insan-guinato Ma non sta sulla zattera Ne egrave caduto e oscilla sulle ondecome una scheggia solitaria [] Verso di lui viene cullata dalle ondeuna russalka dagli occhi azzurri [] Un maligno spirito dei boschigrasso coperto di fitta peluria nera cammina sullrsquoacqua come sullaterra ferma Dallrsquoacqua braccia gambe teste annerite semidecompo-ste come ceppi come rami nodosi e i capelli delle donne formanointricati arabeschi di alberi (Zazubrin 1990 111-112)

Lrsquoagonia di una tardiva presa di coscienza la Rivoluzione ha biso-gno di lui quanto si ha bisogno di un fiammifero mentre lrsquoincendioegrave ormai divampato Resta solo il silenzio attonito a riempire ilvuoto Egrave significativo che la grande poetessa Marina Cvetaeva scel-ga lrsquoimmagine di un cespuglio per riempire la metafora di quelnonndashluogo che egrave diventata la sua anima straziata

Cheacute solo di un cespuglio non son vuota finestra di tutti i miei tugu-ri Che trovi mai cespuglio coppa colma in questo luogo vuoto Nel cespuglio io trovo silenzio Quello tra il tacere e il dire []Quello Prima di tutto dopo di tutto Rombo di folla che in piazza ac-corre Sigrave quel certo ronzio nelle orecchie che tutto contiene(Cvetaeva 1997 432)

Lrsquoarbusto egrave un malinconico punto di riferimento che ancora lrsquoani-ma ai ricordi unica realtagrave davvero sostenibile ldquoegrave estranea ogni ca-sa vuota ogni chiesa di niente mimporta Ma se per strada dicolpo compare un cespuglio e soprattutto di sorbordquo (Cvetaeva1988 287) Analogamente Aleksandr Solženicyn in La casa di

Matreumlna giustifica la sua scelta di trasferirsi nello sperduto villaggiodi Campo Alto percheacute dopo lrsquoagghiacciante esperienza del deser-to Gulag ldquoVolevo soltanto andare nella Russia centrale dove lrsquoafanon crsquoegrave e srsquoode lo stormire del bosco Volevo penetrare e perder-

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Giaceva sul fogliame che frusciava come seta con una mano sotto latesta appoggiata sul muschio E il muschio rendeva soffici come uncuscino le radici nodose dellrsquoalbero Si addormentograve immediatamenteLa macchie del sole screziate che lo avevano addormentato copri-vano drsquoun tessuto a quadri il suo corpo allungato sul terreno e lo na-scondevano mimetizzandolo nel caleidoscopio dei raggi e delle fo-glie come si fosse messo il berretto fatato che rende invisibili(Pasternak 1957 281)

Era questa la reale forma del berretto utilizzato da Ljudmila perfuggire dal castello di Černomir (Puškin 2001 52) Lrsquounico fattocerto egrave che Darjalskij non ha potuto usufruire di un simile scu-dohellip Forse non egrave stato in grado fino in fondo di mimetizzarsi co-me quella farfalla maculata-marrone che sotto gli occhi di Jurij An-dreevič si posa sulla corteccia di un pino dello stesso colore e sifonde con essa ldquosi assimilograve cosigrave da sparire cosigrave come Jurij Andree-vič si dileguava senza traccia sotto la rete di ombre e di luci chegiocavano sopra di luirdquo (Pasternak 1957 281) Attraverso gli occhidi Živago le sue riflessioni sullrsquoldquoomocromia imitativa e protettivardquoPasternak intravede non solo la lotta ancestrale per la selezionenaturale ma anche la ldquostrada dellrsquoelaborazione e della nascita dellacoscienzardquo (Pasternak 1957 282) Quel percorso che cercava diintraprendere lrsquoaspirante boscaiolo Peumltr Petrovič un percorso pie-no di insidie e violenza in cui si trova coinvolto suo malgrado an-che il fiducioso uomo sovietico A dispetto del cognome infattinon si rivela un buon boscaiolo nemmeno lrsquoufficiale della ČekaSrubov (il verbo ldquoSrubitrdquo in russo significa ldquotagliarerdquo) protagonistadel romanzo breve La scheggia di Vladimir Zazubrin Volenteroso eidealista Srubov abbatte senza pietagrave neppure per i propri parentiogni possibile ldquonemico della Rivoluzionerdquo Le decine di uomini tru-cidati davanti ai suoi occhi non hanno maggior valore delle ldquoscheg-ge che saltano quando si abbatte il boscordquo (come dice il prover-bio) un effetto collaterale tutto sommato trascurabile A Lei dedi-ca ogni sua azione al punto di perdere affetti dignitagrave se stesso Fi-no al giorno in cui si vede tramutato a sua volta in scheggia scivo-

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va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

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mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

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Il socialismo dunque puograve essere la nuova Quercia di Mamre maper crescere rigogliosa ed esercitare il suo benefico influsso di al-bero sacro deve essere impiantata nel terreno fertile della cam-pagna La quercia dunque sinonimo di nuovo inizio simbolo disaggezza Allrsquoombra dei suoi rami secondo le antiche usanze slavevenivano stipulati importanti trattati commerciali e militari La suaresistenza leggendaria alle intemperie la trasformano nellrsquoimmagi-nario collettivo in una fidata consigliera Certo non al punto dicredere che possa prevedere il futuro come impara a sue spese lastolta moglie della favola ldquoLa quercia fatatardquo (Afanasrsquoev 2002 715)Tuttavia il suo altero distacco dallo scorrere inevitabile del tempopuograve essere compreso correttamente solo da colui che puograve aversubito una sorte paragonabile Pensiamo ad esempio al principeBolkonskij rimasto vedovo con un figlioletto

Una quercia sorgeva sul margine della strada Probabilmente diecivolte piugrave vecchia delle betulle che formavano il bosco era dieci voltepiugrave grossa e due volte piugrave alta di ognuna di esse Era una querciaenorme con rami spezzati evidentemente da molto tempo e lascorza screpolata e coperta di vecchie cicatrici Con le sue bracciasmisurate e le dita enormi nodose divaricate senza simmetria essasi ergeva tra le ridenti betulle simile a un vecchio mostro malvagio esprezzante Essa sola e i piccoli abeti cupi eternamente verdi e disse-minati per il bosco non volevano cedere allincanto della primaverae non volevano vedere neacute la lieta stagione neacute il sole sfavillante ldquoPri-mavera ancora felicitagraverdquo pareva dire la quercia ldquoCome mai non vi egraveancora venuto a noia questo assurdo eterno inganno Egrave sempre lastessa cosa ed egrave sempre un ingannordquo ldquoNon esistono neacute primaveraneacute sole neacute felicitagrave Ecco guardate quegli abeti morti schiacciati sem-pre solitari e guardate me Vedete Io tengo distese le mie dita spez-zate scortecciate dovunque mi siano cresciute sul dorso sui fianchie rimango cosigrave e non credo neacute alle vostre speranze neacute ai vostri in-gannirdquo[hellip] ldquoSigrave quella quercia ha ragione mille volte ragionerdquo pensa-va il principe Andreacutej ldquoLasciamo che gli altri i giovani cedano a questiinganni Noi conosciamo la vita e la nostra egrave finitardquo Un nuovo susse-

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banchetto universale tutte le stirpi e tutti i popoli e serve a tutti uncucchiaio dorato pieno di braga12

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12 Traduzione di Serena Vitale

Fig 2 Maestro Andrej Rubleumlv Trinitagrave icona del XV secolo

maliare dalle discutibili grazie di questa donna volgare e butteratalasciandosi inglobare in quello che lui crede essere lrsquoautenticomondo contadino

i campi russi conoscono misteri cosigrave come conoscono misteri le fore-ste russe in quei campi in quelle foreste vivono barbuti contadini e unaquantitagrave di donne hanno poche parole in compenso hanno un eccessodi silenzio vai da loro e divideranno con te quellrsquoeccesso vai da loro eimparerai a tacere berrai i tramonti e le aurore come vini preziosi tinutrirai degli odori e di resina di pino le anime russe sono delle auroree dei tramonti sono forti resinose le parole russe (Belyj 1994 247)

Tuttavia lrsquoabbraccio dei silenziosi lsquocampi russirsquo non lo difenderagrave dal-la gelosia del falegname piugrave forte infine di qualsiasi idealismoDarjalskij viene fatto a pezzi come quei tronchi di betulla che luistesso contribuiva a tagliare

Peumltr vide aprirsi lentamente la porta e irrompere nella stanza unagrossa macchia scura che scalpitava con otto piedi [hellip] ldquoFratelli per-cheacute mi ndashrdquo Un colpo abbagliante lo abbatteacute vacillando sentigrave di essersiaccovacciato un altro colpo ancor piugrave abbagliante lo abbatteacute vacil-lando sentigrave di essersi accovacciato un altro colpo ancora piugrave abba-gliante poi nulla uno strattone uno strappo - (Belyj 1994 349)

E agli alberi muti testimoni non resta che balbettare nella frescuradi un nuovo mattino (Belyj 1994 350)

Nuovi alberi

Jurij Andreevič Živago si trascina per il bosco stremato dalle nottiinsonni di una non desiderata esistenza da rivoluzionario Ad uncerto punto vinto dalla fatica si abbandona su uno spiazzo drsquoerbaprotetto amorevolmente dalla vegetazione

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guirsi di pensieri sconsolati ma di una tristezza dolce sorse nellani-mo del principe Andreacutej alla vista della quercia E per tutta la duratadel viaggio egli parve ancora una volta meditare su tutta la propria vi-ta per giungere alla medesima antica disperata e tranquilla conclusio-ne secondo la quale egli non doveva piugrave intraprendere nulla di nuo-vo ma semplicemente finire la vita senza far del male a nessuno sen-za agitarsi e senza desiderare cosa alcuna (Tolrsquostoj 1989 II 654-655)

In questrsquoottica lrsquoemotivitagrave del principe Bolkonskij sembra quasi vo-ler negare lrsquoimmagine biblica non esiste possibilitagrave di rinascita masolo di una composta dignitosa perfino serena resa di fronte allamorte La quercia si riappropria materialmente del suo ruolo miti-co di lsquoculla della civiltagraversquo nel romanzo Il colombo drsquoargento dello scrit-tore simbolista Andrej Belyj Il giagrave citato Darjalskij egrave un giovane vo-lubile poeta che soggiorna durante le vacanze estive presso la villadella lsquofidanzata-betullarsquo Katja Al culmine di unrsquoestate afosa resa an-cora piugrave soffocante dal dilagare incendiario delle insurrezioni con-tadine Peumltr Petrovič (questo il nome del protagonista) viene ma-gneticamente sedotto dalla rozza Matreumlna moglie dellrsquoombroso einquietante falegname Kudejarov E la loro alcova altri non egrave che ilgigantesco cavo-ventre (Belyj 1994 260) di una vecchia quercia

Egrave notte Egrave deserto intorno e lrsquoudito egrave teso degli urli lontano Darjal-skij aspetta aspetta nellrsquoalbero cavo [hellip] Urli lontani ma Matreumlnanon crsquoegrave ancora Darjalskij se ne sta un poco fuori poi rientra nel ca-vo vi ha acceso un fuocherello i carboni cremisi ardono a vampe lefauci rosse nella fessura della quercia si allargano nellrsquooscuritagrave fitta ditronchi (Belyj 1994 264)

Crsquoegrave molto piugrave di un banale adulterio dietro alla vicenda allrsquointernodi questo nido improvvisato i due colombelli hanno il compito diconcepire un nuovo Gesugrave Cristo Lrsquoutopia di una nuova umanitagraveche la setta dei lsquoColombirsquo aspira a creare attraverso il rimescolarsidel seme di Peumltr nel grembo della piugrave improbabile delle VerginiCome sotto lrsquoinflusso di un incantesimo il giovanotto si lascia am-

20 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

lando lungo un infinito fiume di sangue tra russalche e maligni spi-riti dei boschi

Srubov immagina ancora una volta di andare lungo un fiume insan-guinato Ma non sta sulla zattera Ne egrave caduto e oscilla sulle ondecome una scheggia solitaria [] Verso di lui viene cullata dalle ondeuna russalka dagli occhi azzurri [] Un maligno spirito dei boschigrasso coperto di fitta peluria nera cammina sullrsquoacqua come sullaterra ferma Dallrsquoacqua braccia gambe teste annerite semidecompo-ste come ceppi come rami nodosi e i capelli delle donne formanointricati arabeschi di alberi (Zazubrin 1990 111-112)

Lrsquoagonia di una tardiva presa di coscienza la Rivoluzione ha biso-gno di lui quanto si ha bisogno di un fiammifero mentre lrsquoincendioegrave ormai divampato Resta solo il silenzio attonito a riempire ilvuoto Egrave significativo che la grande poetessa Marina Cvetaeva scel-ga lrsquoimmagine di un cespuglio per riempire la metafora di quelnonndashluogo che egrave diventata la sua anima straziata

Cheacute solo di un cespuglio non son vuota finestra di tutti i miei tugu-ri Che trovi mai cespuglio coppa colma in questo luogo vuoto Nel cespuglio io trovo silenzio Quello tra il tacere e il dire []Quello Prima di tutto dopo di tutto Rombo di folla che in piazza ac-corre Sigrave quel certo ronzio nelle orecchie che tutto contiene(Cvetaeva 1997 432)

Lrsquoarbusto egrave un malinconico punto di riferimento che ancora lrsquoani-ma ai ricordi unica realtagrave davvero sostenibile ldquoegrave estranea ogni ca-sa vuota ogni chiesa di niente mimporta Ma se per strada dicolpo compare un cespuglio e soprattutto di sorbordquo (Cvetaeva1988 287) Analogamente Aleksandr Solženicyn in La casa di

Matreumlna giustifica la sua scelta di trasferirsi nello sperduto villaggiodi Campo Alto percheacute dopo lrsquoagghiacciante esperienza del deser-to Gulag ldquoVolevo soltanto andare nella Russia centrale dove lrsquoafanon crsquoegrave e srsquoode lo stormire del bosco Volevo penetrare e perder-

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 23

Giaceva sul fogliame che frusciava come seta con una mano sotto latesta appoggiata sul muschio E il muschio rendeva soffici come uncuscino le radici nodose dellrsquoalbero Si addormentograve immediatamenteLa macchie del sole screziate che lo avevano addormentato copri-vano drsquoun tessuto a quadri il suo corpo allungato sul terreno e lo na-scondevano mimetizzandolo nel caleidoscopio dei raggi e delle fo-glie come si fosse messo il berretto fatato che rende invisibili(Pasternak 1957 281)

Era questa la reale forma del berretto utilizzato da Ljudmila perfuggire dal castello di Černomir (Puškin 2001 52) Lrsquounico fattocerto egrave che Darjalskij non ha potuto usufruire di un simile scu-dohellip Forse non egrave stato in grado fino in fondo di mimetizzarsi co-me quella farfalla maculata-marrone che sotto gli occhi di Jurij An-dreevič si posa sulla corteccia di un pino dello stesso colore e sifonde con essa ldquosi assimilograve cosigrave da sparire cosigrave come Jurij Andree-vič si dileguava senza traccia sotto la rete di ombre e di luci chegiocavano sopra di luirdquo (Pasternak 1957 281) Attraverso gli occhidi Živago le sue riflessioni sullrsquoldquoomocromia imitativa e protettivardquoPasternak intravede non solo la lotta ancestrale per la selezionenaturale ma anche la ldquostrada dellrsquoelaborazione e della nascita dellacoscienzardquo (Pasternak 1957 282) Quel percorso che cercava diintraprendere lrsquoaspirante boscaiolo Peumltr Petrovič un percorso pie-no di insidie e violenza in cui si trova coinvolto suo malgrado an-che il fiducioso uomo sovietico A dispetto del cognome infattinon si rivela un buon boscaiolo nemmeno lrsquoufficiale della ČekaSrubov (il verbo ldquoSrubitrdquo in russo significa ldquotagliarerdquo) protagonistadel romanzo breve La scheggia di Vladimir Zazubrin Volenteroso eidealista Srubov abbatte senza pietagrave neppure per i propri parentiogni possibile ldquonemico della Rivoluzionerdquo Le decine di uomini tru-cidati davanti ai suoi occhi non hanno maggior valore delle ldquoscheg-ge che saltano quando si abbatte il boscordquo (come dice il prover-bio) un effetto collaterale tutto sommato trascurabile A Lei dedi-ca ogni sua azione al punto di perdere affetti dignitagrave se stesso Fi-no al giorno in cui si vede tramutato a sua volta in scheggia scivo-

22 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

BIBLIOGRAFIA

AAVV (1992) Anton Čechov Antologia critica Led Milano (a curadi E Bazzarelli e F Malcovati)

AFANASrsquoEV AN (1969) Poeticeskie vozzrenija slavjan na priroduThe Hague Mouton

AFANASrsquoEV AN (2002) Fiabe russe Fabbri MilanoBAZZARELLI E (1992) ldquoLa steppardquo di Anton Čechov Tentativo di

analisi in Anton Čechov Antologia critica Led Milano BELYJ A (1994) Il colombo drsquoargento Rizzoli Milano BERDJAEV NA (1992) Lidea russa i problemi fondamentali del

pensiero russo (XIX e inizio XX secolo) Mursia Milano ČECHOV AP (1960) Ivanov e Il Liescii Rizzoli MilanoČECHOV AP (1990) Teatro Il gabbiano Zio Vania Tre sorelle Il giar-

dino dei ciliegi Mondadori MilanoČECHOV AP (1994) La steppa Il monaco nero La signora col

cagnolino Vallardi Milano

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 25

mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

24 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

PUŠKIN AS (2001) Poemi e liriche Adelphi MilanoPUŠKIN AS (2002) Poesie BUR MilanoSCHAMA S (1997) Paesaggio e memoria Mondadori MilanoSMITH R E F (1959) The Origins of Farming in Russia Paris

Mouton amp CoSOLŽENICYN AI (1963) Una giornata di Ivan Denisovič La casa

di Matrjona Alla stazione Einaudi TorinoSTRADA V (1986) Le veglie della ragione Miti e figure della lettera-

tura russa da Dostoevskij a Pasternak Einaudi TorinoSTRADA V (1991) ldquoLrsquoorizzonte perduto spazio naturale e spazio

artificiale nella letteratura russardquo in La questione russa Identitagrave e

destino Marsilio Venezia pp 129-147TERZ A (Andrei Sinjavskij) (1980) Nellrsquoombra di Gogolrsquo Garzanti

MilanoTJUTČEV FI (1993) Poesie Rizzoli Milano TOLSTOJ LN (1989) Guerra e pace Milano GarzantiVALLE R (2005) ldquoRappresentazioni mitiche e letterarie della fore-

sta nella cultura russardquo in Silvae I 3 pp 283-294 VITALE S (1982) ldquoLa rivoluzione e lrsquoalbero della vita Per una let-

tura mitologica dei poemi rivoluzionari di Eseninrdquo in Esenin SPoemi rivoluzionari Guanda Milano

ZAZUBRIN V (1990) La scheggia Adelphi Milano

SITOGRAFIAParisi V (2001) ldquoNel bianco La semantica dello spazio vuoto inMarina Cvetaeva e nellavanguardia figurativa russardquo in Leitmotiv 1http wwwledonlineitleitmotiv (visionato il 1512011)

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 27

COSTLOW J (2003) ldquoImaginations of Destruction The ldquoForestQuestionrdquo in Nineteenth-Century Russian Culturerdquo in The Rus-

sian Review 621 January pp 91-118CVETAEVA M (1988) Dopo la Russia e altri versi Mondadori

MilanoCVETAEVA M (1997) Neizdannoe Svodnye tetradi Ellis Lak Mosk-

vaEPŠTEIN M (1990) Priroda mir tainik vselennoi Sistema peizaznych

obrazov v russkoi poezii Vysšaya škola MoskvaESENIN SA (1996) Polnoe sobranie sočinenija v semi tomach

Golos MoskvaESENIN SA (2000) Poesie e poemetti BUR MilanoESIODO (1994) Le opere e i giorni Studio Tesi RomaFLORENSKIJ PA (1981) Le porte regali Saggio sullrsquoicona Adelphi

MilanoGASPARINI E (1973) Il matriarcato slavo Antropologia culturale dei

protoslavi Sansoni FirenzeGOGOLrsquo NV (2004) Le anime morte Garzanti MilanoGONČAROV IA (2001) Oblomov Rizzoli MilanoLESKOV N S (1996) Il pecorone La vita felice Milano LICHAČEV DS (1996) La poesia dei giardini Per una semantica

degli stili dei giardini e dei parchi Il giardino come testo EinaudiTorino

LICHAČEV DS (1999a) La mia Russia Einaudi TorinoLICHAČEV DS (1999b) Razdumija o Rossij Logos Sankt-Peter-

burgLOTMAN JM USPENSKIJ BA (2001) Tipologia della cultura

Bompiani MilanoNABOKOV V (1994) Lezioni di letteratura russa Garzanti MilanoPASTERNAK BL (1957) Il dottor Zivago Feltrinelli MilanoPELEVIN V (2005) La freccia gialla e i racconti sullrsquoessenziale

Mondadori MilanoPICCHIO R (1961) I racconti di Čechov ERI TorinoPICCHIO R (1993) Storia della letteratura russa antica Rizzoli

Milano

26 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

Page 10: MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI · dopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir. Un intricato labi - rinto che Pu^kin popola non solo di lešij ma anche di maghi

maliare dalle discutibili grazie di questa donna volgare e butteratalasciandosi inglobare in quello che lui crede essere lrsquoautenticomondo contadino

i campi russi conoscono misteri cosigrave come conoscono misteri le fore-ste russe in quei campi in quelle foreste vivono barbuti contadini e unaquantitagrave di donne hanno poche parole in compenso hanno un eccessodi silenzio vai da loro e divideranno con te quellrsquoeccesso vai da loro eimparerai a tacere berrai i tramonti e le aurore come vini preziosi tinutrirai degli odori e di resina di pino le anime russe sono delle auroree dei tramonti sono forti resinose le parole russe (Belyj 1994 247)

Tuttavia lrsquoabbraccio dei silenziosi lsquocampi russirsquo non lo difenderagrave dal-la gelosia del falegname piugrave forte infine di qualsiasi idealismoDarjalskij viene fatto a pezzi come quei tronchi di betulla che luistesso contribuiva a tagliare

Peumltr vide aprirsi lentamente la porta e irrompere nella stanza unagrossa macchia scura che scalpitava con otto piedi [hellip] ldquoFratelli per-cheacute mi ndashrdquo Un colpo abbagliante lo abbatteacute vacillando sentigrave di essersiaccovacciato un altro colpo ancor piugrave abbagliante lo abbatteacute vacil-lando sentigrave di essersi accovacciato un altro colpo ancora piugrave abba-gliante poi nulla uno strattone uno strappo - (Belyj 1994 349)

E agli alberi muti testimoni non resta che balbettare nella frescuradi un nuovo mattino (Belyj 1994 350)

Nuovi alberi

Jurij Andreevič Živago si trascina per il bosco stremato dalle nottiinsonni di una non desiderata esistenza da rivoluzionario Ad uncerto punto vinto dalla fatica si abbandona su uno spiazzo drsquoerbaprotetto amorevolmente dalla vegetazione

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 21

guirsi di pensieri sconsolati ma di una tristezza dolce sorse nellani-mo del principe Andreacutej alla vista della quercia E per tutta la duratadel viaggio egli parve ancora una volta meditare su tutta la propria vi-ta per giungere alla medesima antica disperata e tranquilla conclusio-ne secondo la quale egli non doveva piugrave intraprendere nulla di nuo-vo ma semplicemente finire la vita senza far del male a nessuno sen-za agitarsi e senza desiderare cosa alcuna (Tolrsquostoj 1989 II 654-655)

In questrsquoottica lrsquoemotivitagrave del principe Bolkonskij sembra quasi vo-ler negare lrsquoimmagine biblica non esiste possibilitagrave di rinascita masolo di una composta dignitosa perfino serena resa di fronte allamorte La quercia si riappropria materialmente del suo ruolo miti-co di lsquoculla della civiltagraversquo nel romanzo Il colombo drsquoargento dello scrit-tore simbolista Andrej Belyj Il giagrave citato Darjalskij egrave un giovane vo-lubile poeta che soggiorna durante le vacanze estive presso la villadella lsquofidanzata-betullarsquo Katja Al culmine di unrsquoestate afosa resa an-cora piugrave soffocante dal dilagare incendiario delle insurrezioni con-tadine Peumltr Petrovič (questo il nome del protagonista) viene ma-gneticamente sedotto dalla rozza Matreumlna moglie dellrsquoombroso einquietante falegname Kudejarov E la loro alcova altri non egrave che ilgigantesco cavo-ventre (Belyj 1994 260) di una vecchia quercia

Egrave notte Egrave deserto intorno e lrsquoudito egrave teso degli urli lontano Darjal-skij aspetta aspetta nellrsquoalbero cavo [hellip] Urli lontani ma Matreumlnanon crsquoegrave ancora Darjalskij se ne sta un poco fuori poi rientra nel ca-vo vi ha acceso un fuocherello i carboni cremisi ardono a vampe lefauci rosse nella fessura della quercia si allargano nellrsquooscuritagrave fitta ditronchi (Belyj 1994 264)

Crsquoegrave molto piugrave di un banale adulterio dietro alla vicenda allrsquointernodi questo nido improvvisato i due colombelli hanno il compito diconcepire un nuovo Gesugrave Cristo Lrsquoutopia di una nuova umanitagraveche la setta dei lsquoColombirsquo aspira a creare attraverso il rimescolarsidel seme di Peumltr nel grembo della piugrave improbabile delle VerginiCome sotto lrsquoinflusso di un incantesimo il giovanotto si lascia am-

20 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

lando lungo un infinito fiume di sangue tra russalche e maligni spi-riti dei boschi

Srubov immagina ancora una volta di andare lungo un fiume insan-guinato Ma non sta sulla zattera Ne egrave caduto e oscilla sulle ondecome una scheggia solitaria [] Verso di lui viene cullata dalle ondeuna russalka dagli occhi azzurri [] Un maligno spirito dei boschigrasso coperto di fitta peluria nera cammina sullrsquoacqua come sullaterra ferma Dallrsquoacqua braccia gambe teste annerite semidecompo-ste come ceppi come rami nodosi e i capelli delle donne formanointricati arabeschi di alberi (Zazubrin 1990 111-112)

Lrsquoagonia di una tardiva presa di coscienza la Rivoluzione ha biso-gno di lui quanto si ha bisogno di un fiammifero mentre lrsquoincendioegrave ormai divampato Resta solo il silenzio attonito a riempire ilvuoto Egrave significativo che la grande poetessa Marina Cvetaeva scel-ga lrsquoimmagine di un cespuglio per riempire la metafora di quelnonndashluogo che egrave diventata la sua anima straziata

Cheacute solo di un cespuglio non son vuota finestra di tutti i miei tugu-ri Che trovi mai cespuglio coppa colma in questo luogo vuoto Nel cespuglio io trovo silenzio Quello tra il tacere e il dire []Quello Prima di tutto dopo di tutto Rombo di folla che in piazza ac-corre Sigrave quel certo ronzio nelle orecchie che tutto contiene(Cvetaeva 1997 432)

Lrsquoarbusto egrave un malinconico punto di riferimento che ancora lrsquoani-ma ai ricordi unica realtagrave davvero sostenibile ldquoegrave estranea ogni ca-sa vuota ogni chiesa di niente mimporta Ma se per strada dicolpo compare un cespuglio e soprattutto di sorbordquo (Cvetaeva1988 287) Analogamente Aleksandr Solženicyn in La casa di

Matreumlna giustifica la sua scelta di trasferirsi nello sperduto villaggiodi Campo Alto percheacute dopo lrsquoagghiacciante esperienza del deser-to Gulag ldquoVolevo soltanto andare nella Russia centrale dove lrsquoafanon crsquoegrave e srsquoode lo stormire del bosco Volevo penetrare e perder-

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 23

Giaceva sul fogliame che frusciava come seta con una mano sotto latesta appoggiata sul muschio E il muschio rendeva soffici come uncuscino le radici nodose dellrsquoalbero Si addormentograve immediatamenteLa macchie del sole screziate che lo avevano addormentato copri-vano drsquoun tessuto a quadri il suo corpo allungato sul terreno e lo na-scondevano mimetizzandolo nel caleidoscopio dei raggi e delle fo-glie come si fosse messo il berretto fatato che rende invisibili(Pasternak 1957 281)

Era questa la reale forma del berretto utilizzato da Ljudmila perfuggire dal castello di Černomir (Puškin 2001 52) Lrsquounico fattocerto egrave che Darjalskij non ha potuto usufruire di un simile scu-dohellip Forse non egrave stato in grado fino in fondo di mimetizzarsi co-me quella farfalla maculata-marrone che sotto gli occhi di Jurij An-dreevič si posa sulla corteccia di un pino dello stesso colore e sifonde con essa ldquosi assimilograve cosigrave da sparire cosigrave come Jurij Andree-vič si dileguava senza traccia sotto la rete di ombre e di luci chegiocavano sopra di luirdquo (Pasternak 1957 281) Attraverso gli occhidi Živago le sue riflessioni sullrsquoldquoomocromia imitativa e protettivardquoPasternak intravede non solo la lotta ancestrale per la selezionenaturale ma anche la ldquostrada dellrsquoelaborazione e della nascita dellacoscienzardquo (Pasternak 1957 282) Quel percorso che cercava diintraprendere lrsquoaspirante boscaiolo Peumltr Petrovič un percorso pie-no di insidie e violenza in cui si trova coinvolto suo malgrado an-che il fiducioso uomo sovietico A dispetto del cognome infattinon si rivela un buon boscaiolo nemmeno lrsquoufficiale della ČekaSrubov (il verbo ldquoSrubitrdquo in russo significa ldquotagliarerdquo) protagonistadel romanzo breve La scheggia di Vladimir Zazubrin Volenteroso eidealista Srubov abbatte senza pietagrave neppure per i propri parentiogni possibile ldquonemico della Rivoluzionerdquo Le decine di uomini tru-cidati davanti ai suoi occhi non hanno maggior valore delle ldquoscheg-ge che saltano quando si abbatte il boscordquo (come dice il prover-bio) un effetto collaterale tutto sommato trascurabile A Lei dedi-ca ogni sua azione al punto di perdere affetti dignitagrave se stesso Fi-no al giorno in cui si vede tramutato a sua volta in scheggia scivo-

22 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

BIBLIOGRAFIA

AAVV (1992) Anton Čechov Antologia critica Led Milano (a curadi E Bazzarelli e F Malcovati)

AFANASrsquoEV AN (1969) Poeticeskie vozzrenija slavjan na priroduThe Hague Mouton

AFANASrsquoEV AN (2002) Fiabe russe Fabbri MilanoBAZZARELLI E (1992) ldquoLa steppardquo di Anton Čechov Tentativo di

analisi in Anton Čechov Antologia critica Led Milano BELYJ A (1994) Il colombo drsquoargento Rizzoli Milano BERDJAEV NA (1992) Lidea russa i problemi fondamentali del

pensiero russo (XIX e inizio XX secolo) Mursia Milano ČECHOV AP (1960) Ivanov e Il Liescii Rizzoli MilanoČECHOV AP (1990) Teatro Il gabbiano Zio Vania Tre sorelle Il giar-

dino dei ciliegi Mondadori MilanoČECHOV AP (1994) La steppa Il monaco nero La signora col

cagnolino Vallardi Milano

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 25

mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

24 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

PUŠKIN AS (2001) Poemi e liriche Adelphi MilanoPUŠKIN AS (2002) Poesie BUR MilanoSCHAMA S (1997) Paesaggio e memoria Mondadori MilanoSMITH R E F (1959) The Origins of Farming in Russia Paris

Mouton amp CoSOLŽENICYN AI (1963) Una giornata di Ivan Denisovič La casa

di Matrjona Alla stazione Einaudi TorinoSTRADA V (1986) Le veglie della ragione Miti e figure della lettera-

tura russa da Dostoevskij a Pasternak Einaudi TorinoSTRADA V (1991) ldquoLrsquoorizzonte perduto spazio naturale e spazio

artificiale nella letteratura russardquo in La questione russa Identitagrave e

destino Marsilio Venezia pp 129-147TERZ A (Andrei Sinjavskij) (1980) Nellrsquoombra di Gogolrsquo Garzanti

MilanoTJUTČEV FI (1993) Poesie Rizzoli Milano TOLSTOJ LN (1989) Guerra e pace Milano GarzantiVALLE R (2005) ldquoRappresentazioni mitiche e letterarie della fore-

sta nella cultura russardquo in Silvae I 3 pp 283-294 VITALE S (1982) ldquoLa rivoluzione e lrsquoalbero della vita Per una let-

tura mitologica dei poemi rivoluzionari di Eseninrdquo in Esenin SPoemi rivoluzionari Guanda Milano

ZAZUBRIN V (1990) La scheggia Adelphi Milano

SITOGRAFIAParisi V (2001) ldquoNel bianco La semantica dello spazio vuoto inMarina Cvetaeva e nellavanguardia figurativa russardquo in Leitmotiv 1http wwwledonlineitleitmotiv (visionato il 1512011)

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 27

COSTLOW J (2003) ldquoImaginations of Destruction The ldquoForestQuestionrdquo in Nineteenth-Century Russian Culturerdquo in The Rus-

sian Review 621 January pp 91-118CVETAEVA M (1988) Dopo la Russia e altri versi Mondadori

MilanoCVETAEVA M (1997) Neizdannoe Svodnye tetradi Ellis Lak Mosk-

vaEPŠTEIN M (1990) Priroda mir tainik vselennoi Sistema peizaznych

obrazov v russkoi poezii Vysšaya škola MoskvaESENIN SA (1996) Polnoe sobranie sočinenija v semi tomach

Golos MoskvaESENIN SA (2000) Poesie e poemetti BUR MilanoESIODO (1994) Le opere e i giorni Studio Tesi RomaFLORENSKIJ PA (1981) Le porte regali Saggio sullrsquoicona Adelphi

MilanoGASPARINI E (1973) Il matriarcato slavo Antropologia culturale dei

protoslavi Sansoni FirenzeGOGOLrsquo NV (2004) Le anime morte Garzanti MilanoGONČAROV IA (2001) Oblomov Rizzoli MilanoLESKOV N S (1996) Il pecorone La vita felice Milano LICHAČEV DS (1996) La poesia dei giardini Per una semantica

degli stili dei giardini e dei parchi Il giardino come testo EinaudiTorino

LICHAČEV DS (1999a) La mia Russia Einaudi TorinoLICHAČEV DS (1999b) Razdumija o Rossij Logos Sankt-Peter-

burgLOTMAN JM USPENSKIJ BA (2001) Tipologia della cultura

Bompiani MilanoNABOKOV V (1994) Lezioni di letteratura russa Garzanti MilanoPASTERNAK BL (1957) Il dottor Zivago Feltrinelli MilanoPELEVIN V (2005) La freccia gialla e i racconti sullrsquoessenziale

Mondadori MilanoPICCHIO R (1961) I racconti di Čechov ERI TorinoPICCHIO R (1993) Storia della letteratura russa antica Rizzoli

Milano

26 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

Page 11: MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI · dopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir. Un intricato labi - rinto che Pu^kin popola non solo di lešij ma anche di maghi

lando lungo un infinito fiume di sangue tra russalche e maligni spi-riti dei boschi

Srubov immagina ancora una volta di andare lungo un fiume insan-guinato Ma non sta sulla zattera Ne egrave caduto e oscilla sulle ondecome una scheggia solitaria [] Verso di lui viene cullata dalle ondeuna russalka dagli occhi azzurri [] Un maligno spirito dei boschigrasso coperto di fitta peluria nera cammina sullrsquoacqua come sullaterra ferma Dallrsquoacqua braccia gambe teste annerite semidecompo-ste come ceppi come rami nodosi e i capelli delle donne formanointricati arabeschi di alberi (Zazubrin 1990 111-112)

Lrsquoagonia di una tardiva presa di coscienza la Rivoluzione ha biso-gno di lui quanto si ha bisogno di un fiammifero mentre lrsquoincendioegrave ormai divampato Resta solo il silenzio attonito a riempire ilvuoto Egrave significativo che la grande poetessa Marina Cvetaeva scel-ga lrsquoimmagine di un cespuglio per riempire la metafora di quelnonndashluogo che egrave diventata la sua anima straziata

Cheacute solo di un cespuglio non son vuota finestra di tutti i miei tugu-ri Che trovi mai cespuglio coppa colma in questo luogo vuoto Nel cespuglio io trovo silenzio Quello tra il tacere e il dire []Quello Prima di tutto dopo di tutto Rombo di folla che in piazza ac-corre Sigrave quel certo ronzio nelle orecchie che tutto contiene(Cvetaeva 1997 432)

Lrsquoarbusto egrave un malinconico punto di riferimento che ancora lrsquoani-ma ai ricordi unica realtagrave davvero sostenibile ldquoegrave estranea ogni ca-sa vuota ogni chiesa di niente mimporta Ma se per strada dicolpo compare un cespuglio e soprattutto di sorbordquo (Cvetaeva1988 287) Analogamente Aleksandr Solženicyn in La casa di

Matreumlna giustifica la sua scelta di trasferirsi nello sperduto villaggiodi Campo Alto percheacute dopo lrsquoagghiacciante esperienza del deser-to Gulag ldquoVolevo soltanto andare nella Russia centrale dove lrsquoafanon crsquoegrave e srsquoode lo stormire del bosco Volevo penetrare e perder-

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 23

Giaceva sul fogliame che frusciava come seta con una mano sotto latesta appoggiata sul muschio E il muschio rendeva soffici come uncuscino le radici nodose dellrsquoalbero Si addormentograve immediatamenteLa macchie del sole screziate che lo avevano addormentato copri-vano drsquoun tessuto a quadri il suo corpo allungato sul terreno e lo na-scondevano mimetizzandolo nel caleidoscopio dei raggi e delle fo-glie come si fosse messo il berretto fatato che rende invisibili(Pasternak 1957 281)

Era questa la reale forma del berretto utilizzato da Ljudmila perfuggire dal castello di Černomir (Puškin 2001 52) Lrsquounico fattocerto egrave che Darjalskij non ha potuto usufruire di un simile scu-dohellip Forse non egrave stato in grado fino in fondo di mimetizzarsi co-me quella farfalla maculata-marrone che sotto gli occhi di Jurij An-dreevič si posa sulla corteccia di un pino dello stesso colore e sifonde con essa ldquosi assimilograve cosigrave da sparire cosigrave come Jurij Andree-vič si dileguava senza traccia sotto la rete di ombre e di luci chegiocavano sopra di luirdquo (Pasternak 1957 281) Attraverso gli occhidi Živago le sue riflessioni sullrsquoldquoomocromia imitativa e protettivardquoPasternak intravede non solo la lotta ancestrale per la selezionenaturale ma anche la ldquostrada dellrsquoelaborazione e della nascita dellacoscienzardquo (Pasternak 1957 282) Quel percorso che cercava diintraprendere lrsquoaspirante boscaiolo Peumltr Petrovič un percorso pie-no di insidie e violenza in cui si trova coinvolto suo malgrado an-che il fiducioso uomo sovietico A dispetto del cognome infattinon si rivela un buon boscaiolo nemmeno lrsquoufficiale della ČekaSrubov (il verbo ldquoSrubitrdquo in russo significa ldquotagliarerdquo) protagonistadel romanzo breve La scheggia di Vladimir Zazubrin Volenteroso eidealista Srubov abbatte senza pietagrave neppure per i propri parentiogni possibile ldquonemico della Rivoluzionerdquo Le decine di uomini tru-cidati davanti ai suoi occhi non hanno maggior valore delle ldquoscheg-ge che saltano quando si abbatte il boscordquo (come dice il prover-bio) un effetto collaterale tutto sommato trascurabile A Lei dedi-ca ogni sua azione al punto di perdere affetti dignitagrave se stesso Fi-no al giorno in cui si vede tramutato a sua volta in scheggia scivo-

22 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

BIBLIOGRAFIA

AAVV (1992) Anton Čechov Antologia critica Led Milano (a curadi E Bazzarelli e F Malcovati)

AFANASrsquoEV AN (1969) Poeticeskie vozzrenija slavjan na priroduThe Hague Mouton

AFANASrsquoEV AN (2002) Fiabe russe Fabbri MilanoBAZZARELLI E (1992) ldquoLa steppardquo di Anton Čechov Tentativo di

analisi in Anton Čechov Antologia critica Led Milano BELYJ A (1994) Il colombo drsquoargento Rizzoli Milano BERDJAEV NA (1992) Lidea russa i problemi fondamentali del

pensiero russo (XIX e inizio XX secolo) Mursia Milano ČECHOV AP (1960) Ivanov e Il Liescii Rizzoli MilanoČECHOV AP (1990) Teatro Il gabbiano Zio Vania Tre sorelle Il giar-

dino dei ciliegi Mondadori MilanoČECHOV AP (1994) La steppa Il monaco nero La signora col

cagnolino Vallardi Milano

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 25

mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

24 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

PUŠKIN AS (2001) Poemi e liriche Adelphi MilanoPUŠKIN AS (2002) Poesie BUR MilanoSCHAMA S (1997) Paesaggio e memoria Mondadori MilanoSMITH R E F (1959) The Origins of Farming in Russia Paris

Mouton amp CoSOLŽENICYN AI (1963) Una giornata di Ivan Denisovič La casa

di Matrjona Alla stazione Einaudi TorinoSTRADA V (1986) Le veglie della ragione Miti e figure della lettera-

tura russa da Dostoevskij a Pasternak Einaudi TorinoSTRADA V (1991) ldquoLrsquoorizzonte perduto spazio naturale e spazio

artificiale nella letteratura russardquo in La questione russa Identitagrave e

destino Marsilio Venezia pp 129-147TERZ A (Andrei Sinjavskij) (1980) Nellrsquoombra di Gogolrsquo Garzanti

MilanoTJUTČEV FI (1993) Poesie Rizzoli Milano TOLSTOJ LN (1989) Guerra e pace Milano GarzantiVALLE R (2005) ldquoRappresentazioni mitiche e letterarie della fore-

sta nella cultura russardquo in Silvae I 3 pp 283-294 VITALE S (1982) ldquoLa rivoluzione e lrsquoalbero della vita Per una let-

tura mitologica dei poemi rivoluzionari di Eseninrdquo in Esenin SPoemi rivoluzionari Guanda Milano

ZAZUBRIN V (1990) La scheggia Adelphi Milano

SITOGRAFIAParisi V (2001) ldquoNel bianco La semantica dello spazio vuoto inMarina Cvetaeva e nellavanguardia figurativa russardquo in Leitmotiv 1http wwwledonlineitleitmotiv (visionato il 1512011)

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 27

COSTLOW J (2003) ldquoImaginations of Destruction The ldquoForestQuestionrdquo in Nineteenth-Century Russian Culturerdquo in The Rus-

sian Review 621 January pp 91-118CVETAEVA M (1988) Dopo la Russia e altri versi Mondadori

MilanoCVETAEVA M (1997) Neizdannoe Svodnye tetradi Ellis Lak Mosk-

vaEPŠTEIN M (1990) Priroda mir tainik vselennoi Sistema peizaznych

obrazov v russkoi poezii Vysšaya škola MoskvaESENIN SA (1996) Polnoe sobranie sočinenija v semi tomach

Golos MoskvaESENIN SA (2000) Poesie e poemetti BUR MilanoESIODO (1994) Le opere e i giorni Studio Tesi RomaFLORENSKIJ PA (1981) Le porte regali Saggio sullrsquoicona Adelphi

MilanoGASPARINI E (1973) Il matriarcato slavo Antropologia culturale dei

protoslavi Sansoni FirenzeGOGOLrsquo NV (2004) Le anime morte Garzanti MilanoGONČAROV IA (2001) Oblomov Rizzoli MilanoLESKOV N S (1996) Il pecorone La vita felice Milano LICHAČEV DS (1996) La poesia dei giardini Per una semantica

degli stili dei giardini e dei parchi Il giardino come testo EinaudiTorino

LICHAČEV DS (1999a) La mia Russia Einaudi TorinoLICHAČEV DS (1999b) Razdumija o Rossij Logos Sankt-Peter-

burgLOTMAN JM USPENSKIJ BA (2001) Tipologia della cultura

Bompiani MilanoNABOKOV V (1994) Lezioni di letteratura russa Garzanti MilanoPASTERNAK BL (1957) Il dottor Zivago Feltrinelli MilanoPELEVIN V (2005) La freccia gialla e i racconti sullrsquoessenziale

Mondadori MilanoPICCHIO R (1961) I racconti di Čechov ERI TorinoPICCHIO R (1993) Storia della letteratura russa antica Rizzoli

Milano

26 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

Page 12: MUTEVOLI LABIRINTI DI FORME NATURA E METAMORFOSI · dopo aver sconfitto il diabolico mago Černomir. Un intricato labi - rinto che Pu^kin popola non solo di lešij ma anche di maghi

va come ardessero i rami [] Nella sua posa da cavaliere dalla tristafigura in faccia al pino ardente mi sembrava un buffone (Leskov1996 106-107)

E non egrave un caso che scelga di finire la sua vita impiccato a uno diquegli alberi che tanto detestava abbattere ldquoLrsquoaria era soffocantein questo scuro angolo di foresta scelto dal Pecorone per la finedei suoi tormenti Ma la radura era cosigrave chiara e consolante La lu-na si bagnava nellrsquoazzurro dei cieli e i pini e gli abeti sonnecchiava-nordquo (Leskov 1996 156) In fondo non serve affannarsi a scavarenel mito per incontrare una vera Amadriade

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analisi in Anton Čechov Antologia critica Led Milano BELYJ A (1994) Il colombo drsquoargento Rizzoli Milano BERDJAEV NA (1992) Lidea russa i problemi fondamentali del

pensiero russo (XIX e inizio XX secolo) Mursia Milano ČECHOV AP (1960) Ivanov e Il Liescii Rizzoli MilanoČECHOV AP (1990) Teatro Il gabbiano Zio Vania Tre sorelle Il giar-

dino dei ciliegi Mondadori MilanoČECHOV AP (1994) La steppa Il monaco nero La signora col

cagnolino Vallardi Milano

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 25

mi nella Russia piugrave vera se mai essa ci furdquo (Solženicyn 1963 143)Sono custodi del tempo e dei ricordi anche gli alberi che Andrejvede sfilare a velocitagrave folle dal finestrino della Freccia gialla me-tafora su binari del regime socialista Una ldquomuraglia alberatardquo chenon serve solo da barriera protettiva per i misteriosi lsquoyetirsquo (gli uo-mini che vivono al di lagrave della cortina di ferro) ldquoper impedire aglisguardi e ai pensieri dei passeggeri di addentrarsi troppo a fondonel loro mondordquo (Pelevin 2005 72) Dalla Freccia gialla nessunopuograve scendere a meno di essere morto In tal caso il corpo vienecompostamente gettato fuori dal finestrino insieme ai suoi avericosigrave le chiome degli alberi finiscono per essere addobbate di tan-te singolari decorazioni

Sugli alberi e i cespugli crsquoerano parecchie tracce di recenti funeraliasciugamani coperte e federe multicolori ondeggiavano al vento co-me bandiere salutando la vita nuova che sfrecciava accanto a loro eforse proseguiva [] Solitamente i proprietari giacevano poco distan-te in varie posizioni e in vari gradi di decomposizione (Pelevin 200570)

Ma se Andrej riesce nel finale a scendere dal treno andando in-contro a un futuro di speranza resta il fatto che lrsquouomo russoldquonon ama vivere ma ricordarerdquo (Čechov 1994 37) La toskagrave vale adire la malinconia la noia lrsquoincapacitagrave di dare una direzione allapropria vita sembra essere un vizio genetico dei russi emersoprepotentemente con la generazione nichilista degli anni rsquo40 delXIX secolo Essa li rende infruttuosamente irrequieti come accadeal grottesco protagonista de Il Pecorone Lo sguardo ammirato eamorevole con cui osserva bruciare il vetusto pino in fiamme egrave losguardo consapevole dello spegnersi lento della parte migliore dise stessi

a somiglianza di una colossale torcia ardeva un vecchio pino seccoche da tempo si elevava solitario sulla nuda collina sabbiosa [] Eglistava lagrave con le mani dietro la schiena e la testa levata in alto guarda-

24 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011

PUŠKIN AS (2001) Poemi e liriche Adelphi MilanoPUŠKIN AS (2002) Poesie BUR MilanoSCHAMA S (1997) Paesaggio e memoria Mondadori MilanoSMITH R E F (1959) The Origins of Farming in Russia Paris

Mouton amp CoSOLŽENICYN AI (1963) Una giornata di Ivan Denisovič La casa

di Matrjona Alla stazione Einaudi TorinoSTRADA V (1986) Le veglie della ragione Miti e figure della lettera-

tura russa da Dostoevskij a Pasternak Einaudi TorinoSTRADA V (1991) ldquoLrsquoorizzonte perduto spazio naturale e spazio

artificiale nella letteratura russardquo in La questione russa Identitagrave e

destino Marsilio Venezia pp 129-147TERZ A (Andrei Sinjavskij) (1980) Nellrsquoombra di Gogolrsquo Garzanti

MilanoTJUTČEV FI (1993) Poesie Rizzoli Milano TOLSTOJ LN (1989) Guerra e pace Milano GarzantiVALLE R (2005) ldquoRappresentazioni mitiche e letterarie della fore-

sta nella cultura russardquo in Silvae I 3 pp 283-294 VITALE S (1982) ldquoLa rivoluzione e lrsquoalbero della vita Per una let-

tura mitologica dei poemi rivoluzionari di Eseninrdquo in Esenin SPoemi rivoluzionari Guanda Milano

ZAZUBRIN V (1990) La scheggia Adelphi Milano

SITOGRAFIAParisi V (2001) ldquoNel bianco La semantica dello spazio vuoto inMarina Cvetaeva e nellavanguardia figurativa russardquo in Leitmotiv 1http wwwledonlineitleitmotiv (visionato il 1512011)

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 27

COSTLOW J (2003) ldquoImaginations of Destruction The ldquoForestQuestionrdquo in Nineteenth-Century Russian Culturerdquo in The Rus-

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MilanoCVETAEVA M (1997) Neizdannoe Svodnye tetradi Ellis Lak Mosk-

vaEPŠTEIN M (1990) Priroda mir tainik vselennoi Sistema peizaznych

obrazov v russkoi poezii Vysšaya škola MoskvaESENIN SA (1996) Polnoe sobranie sočinenija v semi tomach

Golos MoskvaESENIN SA (2000) Poesie e poemetti BUR MilanoESIODO (1994) Le opere e i giorni Studio Tesi RomaFLORENSKIJ PA (1981) Le porte regali Saggio sullrsquoicona Adelphi

MilanoGASPARINI E (1973) Il matriarcato slavo Antropologia culturale dei

protoslavi Sansoni FirenzeGOGOLrsquo NV (2004) Le anime morte Garzanti MilanoGONČAROV IA (2001) Oblomov Rizzoli MilanoLESKOV N S (1996) Il pecorone La vita felice Milano LICHAČEV DS (1996) La poesia dei giardini Per una semantica

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PUŠKIN AS (2001) Poemi e liriche Adelphi MilanoPUŠKIN AS (2002) Poesie BUR MilanoSCHAMA S (1997) Paesaggio e memoria Mondadori MilanoSMITH R E F (1959) The Origins of Farming in Russia Paris

Mouton amp CoSOLŽENICYN AI (1963) Una giornata di Ivan Denisovič La casa

di Matrjona Alla stazione Einaudi TorinoSTRADA V (1986) Le veglie della ragione Miti e figure della lettera-

tura russa da Dostoevskij a Pasternak Einaudi TorinoSTRADA V (1991) ldquoLrsquoorizzonte perduto spazio naturale e spazio

artificiale nella letteratura russardquo in La questione russa Identitagrave e

destino Marsilio Venezia pp 129-147TERZ A (Andrei Sinjavskij) (1980) Nellrsquoombra di Gogolrsquo Garzanti

MilanoTJUTČEV FI (1993) Poesie Rizzoli Milano TOLSTOJ LN (1989) Guerra e pace Milano GarzantiVALLE R (2005) ldquoRappresentazioni mitiche e letterarie della fore-

sta nella cultura russardquo in Silvae I 3 pp 283-294 VITALE S (1982) ldquoLa rivoluzione e lrsquoalbero della vita Per una let-

tura mitologica dei poemi rivoluzionari di Eseninrdquo in Esenin SPoemi rivoluzionari Guanda Milano

ZAZUBRIN V (1990) La scheggia Adelphi Milano

SITOGRAFIAParisi V (2001) ldquoNel bianco La semantica dello spazio vuoto inMarina Cvetaeva e nellavanguardia figurativa russardquo in Leitmotiv 1http wwwledonlineitleitmotiv (visionato il 1512011)

A Visinoni - Amadriade russa Lrsquointerrelazione tra albero e uomo 27

COSTLOW J (2003) ldquoImaginations of Destruction The ldquoForestQuestionrdquo in Nineteenth-Century Russian Culturerdquo in The Rus-

sian Review 621 January pp 91-118CVETAEVA M (1988) Dopo la Russia e altri versi Mondadori

MilanoCVETAEVA M (1997) Neizdannoe Svodnye tetradi Ellis Lak Mosk-

vaEPŠTEIN M (1990) Priroda mir tainik vselennoi Sistema peizaznych

obrazov v russkoi poezii Vysšaya škola MoskvaESENIN SA (1996) Polnoe sobranie sočinenija v semi tomach

Golos MoskvaESENIN SA (2000) Poesie e poemetti BUR MilanoESIODO (1994) Le opere e i giorni Studio Tesi RomaFLORENSKIJ PA (1981) Le porte regali Saggio sullrsquoicona Adelphi

MilanoGASPARINI E (1973) Il matriarcato slavo Antropologia culturale dei

protoslavi Sansoni FirenzeGOGOLrsquo NV (2004) Le anime morte Garzanti MilanoGONČAROV IA (2001) Oblomov Rizzoli MilanoLESKOV N S (1996) Il pecorone La vita felice Milano LICHAČEV DS (1996) La poesia dei giardini Per una semantica

degli stili dei giardini e dei parchi Il giardino come testo EinaudiTorino

LICHAČEV DS (1999a) La mia Russia Einaudi TorinoLICHAČEV DS (1999b) Razdumija o Rossij Logos Sankt-Peter-

burgLOTMAN JM USPENSKIJ BA (2001) Tipologia della cultura

Bompiani MilanoNABOKOV V (1994) Lezioni di letteratura russa Garzanti MilanoPASTERNAK BL (1957) Il dottor Zivago Feltrinelli MilanoPELEVIN V (2005) La freccia gialla e i racconti sullrsquoessenziale

Mondadori MilanoPICCHIO R (1961) I racconti di Čechov ERI TorinoPICCHIO R (1993) Storia della letteratura russa antica Rizzoli

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26 Elephant amp Castle n 3 - Natura e metamorfosi aprile 2011