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N. 2 Luglio 2019 di Paolo Vendi Questa è la Roma che ci inebria ..! di Michele Loerzo La Roma Capitale d Italia, la Roma Caput Mundi, pare evaporarsi in un e- state oltremodo soffocante. Non vor- remmo mai che le proprie inesmabili bellezze potessero passare in secondo piano per effeo di qualche problema- ca come i rifiu urbani. Non c interessa condannare o dare i vo. Noi informia- mo, riporamo la realtà e, purtroppo, la realtà auale non è piacevole. Vorremo sempre decantarne i suoi pregi e per questo che auspichiamo che presto possa essere ristabilita la sua inegua- gliabile immagine di cià fantasca. La Roma che ci entusiasma, ci inebria, è soltanto quella che vogliamo ancora considerare Caput Mundi. Certo i pro- blemi di una cià, una metropoli come Roma, sono tanssimi, di enormi diffi- coltà, ma questo non può e non deve costuire un alibi. I ciadini non devo- no ridursi a subire i miasmi dei rifiu urbani che possono sporcare e annichi- lire l immagine di una delle cià più bel- le del mondo, se non la più bella. Fran- camente non c interessano nemmeno le diatribe tra il Comune e la Regione Lazio. Occorre, come pare capi negli ulmi giorni, procedere in armonia e con comune volontà di superare il mo- mento difficile e pensare ad un futuro che ci impedisca di vedere ancora la nostra capitale in difficoltà. di Antonino Panarello di Michele Loerzo Nel maestoso scenario del Campidoglio, nella Scalea dell Aula Giulio Cesare, il 3 luglio scorso s è svolta la manifestazione dei 170 anni dalla promulgazione della Costuzione della Repub - blica Romana. Era quello il luogo preciso dove, pur con il tracotante esercito francese alle porte di Roma, i vari G. Galle, A. Salice, E. Alloccatelli, A. Fabre e A. Zanbianchi appro- vavano l ao democraco di una Repubblica che ispirerà molto i par - di Deborah Astrologa

N. 2 Luglio 2019 Questa è la Roma he i ineria...suti ha danni permanenti (sordità, eità, plegie, epilessia e.). Il 5% della popolazione è portatore sano e non sa di esserlo non

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N. 2 Luglio 2019

di Paolo Venditti

Questa è la Roma che ci inebria..! di Michele Lotierzo

La Roma Capitale d’Italia, la Roma

Caput Mundi, pare “evaporarsi” in un’e-

state oltremodo soffocante. Non vor-

remmo mai che le proprie inestimabili

bellezze potessero passare in secondo

piano per effetto di qualche problemati-

ca come i rifiuti urbani. Non c’interessa

condannare o dare i voti. Noi informia-

mo, riportiamo la realtà e, purtroppo, la

realtà attuale non è piacevole. Vorremo

sempre decantarne i suoi pregi e per

questo che auspichiamo che presto

possa essere ristabilita la sua inegua-

gliabile immagine di città fantastica. La

Roma che ci entusiasma, ci inebria, è

soltanto quella che vogliamo ancora

considerare Caput Mundi. Certo i pro-

blemi di una città, una metropoli come

Roma, sono tantissimi, di enormi diffi-

coltà, ma questo non può e non deve

costituire un alibi. I cittadini non devo-

no ridursi a subire i miasmi dei rifiuti

urbani che possono sporcare e annichi-

lire l’immagine di una delle città più bel-

le del mondo, se non la più bella. Fran-

camente non c’interessano nemmeno

le diatribe tra il Comune e la Regione

Lazio. Occorre, come pare capiti negli

ultimi giorni, procedere in armonia e

con comune volontà di superare il mo-

mento difficile e pensare ad un futuro

che ci impedisca di vedere ancora la

nostra capitale in difficoltà.

di Antonino Panarello

di Michele Lotierzo

Nel maestoso scenario del Campidoglio, nella

Scalea dell’Aula Giulio Cesare, il 3 luglio scorso

s’è svolta la manifestazione dei 170 anni dalla

promulgazione della Costituzione della Repub-

blica Romana. Era quello il luogo preciso dove,

pur con il tracotante esercito francese alle

porte di Roma, i vari G. Galletti, A. Saliceti, E.

Alloccatelli, A. Fabretti e A. Zanbianchi appro-

vavano l’atto democratico di una Repubblica

che ispirerà molto i par-

di Deborah Astrologa

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Famiglia e Società di Antonino Panarello

Una famiglia in cui manca il rispetto è una fa-miglia in cui manca la serenità. E anche se alle volte può capitare di perdere la calma e reagire in modo inopportuno, una volta calmata la tempesta emoti-va sarà il caso di parlare con gli altri membri della famiglia per chiarire quel che è successo e riportare l’armonia. Il rispetto è il miglior concime per far ger-mogliare la gentilezza. E dove c’è gentilezza ci sono anche amore, condivisione e serenità!

Già: una casa per essere felice ha bisogno di una famiglia che lavori come una squadra. Spesso capita che ci sia una persona che si fa carico dei pro-blemi e delle incombenze dell’intera famiglia. Que-sto meccanismo, che spesso è generato dalla gene-rosità e dall’amore, alla lunga finisce per logorare tutti quanti. Meglio dividersi sin dal principio le re-sponsabilità: a ciascuno deve essere chiaro quali so-no i suoi compiti pratici e quali invece gli impegni mentali (verificare che ci sia da mangiare, organizza-re le pulizie, preparare zaino e compiti, etc.).

Spesso diamo la nostra parola con troppa leg-gerezza. In questo modo, senza volerlo, svalutiamo noi stessi. Una promessa non perde importanza se viene fatta in famiglia; al contrario, dovrebbe esse-re ancor più sacra. Mantenere le promesse rientra nel campo, più complesso (e meraviglioso) della buona comunicazione: le nostre parole hanno un grande potere, possono cambiare la vita di qualcun altro. Proprio per questo dovremmo imparare ad usarle nel migliore dei modi!

Non esistono famiglie senza problemi. Al più, esistono famiglie che li nascondono sotto i tappeti! Questo però non dovrebbe diventare un ostacolo alla felicità o alla realizzazione delle tre regole pre-cedenti. Al contrario! Di fronte ad un problema, ab-biamo la possibilità di riscoprire l’amore, il rispetto e la partecipazione; sono momenti in cui la famiglia, al completo, può rigenerarsi e rinsaldarsi. Non è sem-pre semplice, anzi, non lo è quasi mai. Quel che con-ta, però, è mantenere l’attitudine al pensiero positi-vo e al lavoro di squadra.

15 Luglio 1801 - Pio VII° Chiaramonti invia a Parigi Consalvi, Spina e Caselli per incontrare l'abate Bernier e Giuseppe Bonaparte. Verrà firmato il Concordato che riconosce il Cattolicesimo come "religione della maggioranza dei cittadini francesi". 2 Luglio 1849 - Padre Ugo Bassi, cappellano dei Garibaldini celebra in San Lorenzo in Lucina il funerale di Luciano Manara, ventiquat-trenne comandante dei Bersaglieri e Capo di Stato Maggiore di Ga-ribaldi durante la Repubblica Romana, caduto eroicamente per di-

fendere Villa Spada e il Vascello. 3 Luglio 1849 - Viene promulgata la Costituzione della Repubblica Romana, embrione dell'attuale Costituzione Italiana. 6 Luglio 1849 - Muore alla Trinità dei Pellegrini Goffredo Mameli, autore dell'attuale nostro Inno Nazionale, addolorato per la caduta della Repubblica Romana e per l'invasione di Roma da parte delle truppe di Oudinot. 3 Luglio 1928 - Parte da Roma l'aereo S:M:55, che pilotato da Ferrarin e Del Prete conse-gue il primato volando sino a Port Natal, in Brasile, in 49 ore e 19 minuti. 19 Lugio 1943 - Aerei americani bombardano Roma colpendo gravemente la basilica di San Lorenzo e l'omonimo quartiere, con molti morti e feriti tra la popolazione.

Il Bersagliere...di Via Anicia non esce in agosto

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La meningite è un argomento di vivo interesse generale tornato alla ribalta anche per i notevoli successi conseguiti da un’atleta italiana, Bebe Vio, amputata delle braccia e delle gambe in seguito ad un’infezione meningococcica all’età di 11 anni. Le meningi sono le tre membrane che rivestono il cer-vello ed il midollo spinale: dall’esterno all’interno rispettiva-mente dura madre, aracnoide e pia madre. Per tali ultime due strutture il meningococco (Neisseria meningitidis) e lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae) hanno una parti-colare predilezione (tropismo) con conseguente formazione di essudato, prima sieroso e poi purulento, che impedisce meccanicamente la progressione del liquido cefalo rachidiano con formazione di ipertensione endocranica ed idrocefalo con cefalea intensa (urlo idrocefalico del bambino). Le infiam-mazioni delle meningi possono essere dovute anche ad altre cause: virali, all’emofilo ecc., ma rivestono un’importanza minore rispetto a quella dei precedenti batteri. La via d’entra-ta, specie per il meningococco, è il rinofaringe e l’infezione può infatti essere scambiata per un raffreddore, quindi i batteri vanno in circolo dando origine a: febbre alta, rigidità del collo e della nuca, gambe rannicchiate, fotofobia (irritazione per la luce), sordità, iperestesia cutanea (le len-zuola del letto sono insopportabili), vomito a digiuno, emor-ragie e trombosi diffuse con possibilità di gangrene foriere di amputazioni, stato confusionale, coma e morte. Quando vie-ne colpito il cervello con relative conseguenze dannose si

parla più propriamente di meningoencefalite. Esistono forme fulminanti, altre subacute e croniche. Sono colpiti in genere i bambini fino ai 15 anni e gli adulti nelle caserme e nelle co-munità. La mortalità è del 10%, mentre il 20% dei sopravvis-suti ha danni permanenti (sordità, cecità, plegie, epilessia ecc.). Il 5% della popolazione è portatore sano e non sa di esserlo non avendo nessuna conseguenza diretta, in alcuni casi si può avere infatti fino oltre il 50% di portatori sani. Per la diagnosi è fondamentale il sospetto clinico, il tampone na-sofaringeo, l’esame del liquido cefalorachidiano con la puntu-ra lombare, l’emocultura. Utili gli esami di laboratorio di base ed il fondo dell’occhio, la TAC cerebrale, la RMN per rilevare la pressione endocranica. La vaccinazione è consigliata a livel-lo nazionale, ma non obbligatoria, salvo correre ai ripari co-me è stato per la Toscana con 43 casi, di cui 10 fatali in un anno. Tale concentrazione in Toscana non ha modificato l’an-damento globale del fenomeno in Italia, per cui la malattia viene considerata rara (0,38 casi per 100.000 abitanti). La profilassi, per i contatti avvenuti almeno una settimana prima dell’evento di malattia, e la cura si fa con antibiotici di terza generazione: rifampicina, sulfamidici (sempre meno attivi), per 2-10 giorni e più associati o meno ai cortisonici. Contro gli esiti transitori e permanenti: fisioterapia, protesi, attività mo-torie e sportive secondo la propria inclinazione ed una forte volontà di riuscire come hanno dimostrato i nostri atleti a livello mondiale.

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Negli ultimi anni abbiamo visto scendere il valore degli immo-

bili e assistito ad un andamento dei prezzi oscillante che ci ha

portato a definire un periodo di crisi del mattone. Il mercato in

Italia è tutt’altro che in crisi, le compravendite continuano a

marciare a ritmo sostenuto e la previsione per il 2019 e di

ulteriore miglioramento. La crescita c’è stata anche nel 2017

con 550mila transazioni e un incremento del 5%. A determi-

nare la crescita saranno tre fattori: 1) un aumento della richie-

sta di abitazioni, di taglio medio, nelle grandi città; 2) la ridu-

zione dei margini di sconto sui prezzi; 3) la diminuzione dei

tempi di vendita. La richiesta di abitazioni nelle grandi città fa

del mediatore un professionista fondamentale, per aiutare chi

compra e chi vende per la conoscenza della zona e le oppor-

tunità che offre. Una figura professionale preparata permette

di limitare la tendenza alla scontistica, in favore di un prezzo

in linea con il valore. Inoltre, permette di risolvere tutte le pro-

blematiche urbanistiche o vincoli comunali. E’ utile anche a

chi compra, per sfruttare le favorevoli condizioni di accesso al

credito. Un’altra novità è l’affermazione della domotica, l’au-

tomazione in casa e l’interesse verso l’efficienza energetica e

i sistemi antisismici. Altra sorpresa degli ultimi anni viene da-

gli immobili di uso diverso dall’abitativo, quali uffici, che risul-

tano un buon investimento. La percentuale di spazi affittati ha

registrato un + 5% nel 2017 rispetto all’anno precedente

nell’intera Eurozona, mentre in Italia l’incremento è dell’1,6%

con una previsione nel 2018 di un aumento del 2,5%. Gli

agenti immobiliari sono tra i pochi professionisti che vengono

pagati solo se si ottiene il servizio. Non a lavoro terminato,

ma a lavoro riuscito. Si paga la provvigione all’agenzia solo

se conclude l’affare. Non è un soddisfatti o rimborsati, perché

l’agenzia non deve chiedere nessun anticipo. È un soddisfatti

e basta. Un piccolo segreto, che poi tale non è: per il vendito-

re il prezzo della casa è sempre troppo basso; per l’acquiren-

te sempre troppo alto. L’agente immobiliare è la parte terza,

quella che pensa alla trattativa e non svaluta l’immobile ma lo

valorizza. Questo non significa che un agente non svaluta

l’immobile, ma lo valorizza sulla piazza. Posizionarsi sul mer-

cato con un prezzo troppo alto significa suscitare poco inte-

resse. Svenderlo, ad esempio perché si ha bisogno di liquidi-

tà, è un errore che porta alla perdita di capitale re investibile.

Ultimo punto (non per importanza) è la gestione del contratto.

Prendiamo, ad esempio, la fase del contratto preliminare di

compravendita. Questo documento deve essere redatto in

modo tale che le due parti s’impegnino rispettivamente a ven-

dere e acquistare l’immobile. Molto spesso il fai da te porta a

contratti redatti in modo improprio. Per non parlare dell’even-

tualità peggiore: le brutte sorprese, come l’ipoteca, che puoi

trovare sulla casa dopo aver firmato il rogito. Perché rischiare

di ritrovarsi impantanati in tutto questo? L’unico modo per

vivere l’acquisto o la vendita di una casa senza stress, paure

e ansie è affidarsi a chi ha fatto della vendita una professio-

ne.

Il Mattone torna Amico... di Deborah Astrologa

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Sentire le voci, ovvero convivere col fenome-no del sentire le voci da dentro o da fuori il pro-prio corpo è qualcosa che può destabilizzare. Fe-nomeno non molto noto, di problematiche rile-vanti che richiedono di essere affrontate e curate con l’ausilio di tecnici specializzati. E’ come avver-tire che qualcuno, senza permesso, tocchi l’intimi-tà della propria anima e del proprio corpo. Può far emergere anche una colpevolezza, poiché ci si sente intimamente partecipi a un dialogo non ri-chiesto. Ne abbiamo parlato col presidente nazio-nale dell’Associazione, Cristina Contini, che pren-de il noma proprio di “Sentire le Voci”. Presidente Contini ci vuole parlare della sua Associazione? Certamente e grazie di questa opportuni-tà. Diciamo subito che è un’Associazione che porta il nome di una grandissima realtà e che tenta un’impresa apparentemente impossibile, poiché non affronta il tema delle voci con i cri-teri e le risorse di analisi abituali. Nello stesso tempo non vuole negarne il mistero. In concreto cosa propone la sua Associazione? Anzitutto, promuovere un’attività di infor-mazione e formazione e poi promuove conve-gni e programmi di sensibilizzazione attorno a problematiche esistenziali, psicologiche e so-cio-sanitarie, per le persone di qualunque età, che sentano o meno le voci. Il fenomeno riguarda solo gli adulti? Purtroppo no. Interessa tutti e i disagi so-no forti anche nell’età evolutiva e nell’adole-scenza. Le richiesta possono pervenire dall’u-tente o dai familiari; dagli insegnanti, opera-tori tecnico/sanitari, scuole ed istituzioni sani-tarie. In tal caso l’Associazione come si muove? Opera una sensibilizzazione, sottolinean-do le conseguenze per il bambino, l’adole-scente e l’adulto, anche con riferimento alle ricadute sul piano sociale, familiare e morale se non si controlla il proprio “sentire”. La no-stra attività non ha alcuna pretesa di sostituirsi

a qualcosa che già esiste, ma di essere di completamento e sussidiarietà per le istitu- zioni che ce lo richiedono. Alla persona che intende ricorrere al vostro sostegno cosa siete in grado di offrire?

Il nostro aiuto è incentrato sulla espe-rienza personale che abbiamo, ed in partico-lare siamo in grado di fornire: a) strategie va-lide ed efficaci per l’affrontamento e il con-trollo delle Voci; b) collaboriamo con nume-rosi psicoterapeuti e psichiatri esperti formati da noi rispetto al “sentire” voci; c) supportia-mo la famiglia anche tramite esperti per esperienza; d) forniamo colloqui per com-prendere le ragioni per cui si sentono le voci; e) siamo presenti sul territorio Nazionale dal 2005; Presidente Contini concludiamo con una nota di positività? Molto volentieri. Guardi “sentire” le vo-ci non è segno di debolezza e nemmeno mo-tivo di vergogna. E’ difficile chiedere aiuto perchè ha a che fare con il fatto di non voler ammettere che abbiamo un problema. E noi non vogliamo lasciar passare un solo giorno senza pensare a cosa fare per aiutare a pro-cedere, anche se a piccoli passi, verso il pro-prio dovere di senso, di sofferenza, di cam-biamento e di vita.

Le Voci di Dentro. Parla il Presidente Cristina Contini

di Michele Lotierzo

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lamentari costituenti del 1948. Infatti vi ritroveremo i

principi fondamentali del potere al popolo, dell’ugua-

glianza e della libertà. Come quelli relativi al migliora-

mento morale e materiale dei cittadini; al decentramen-

to amministrativo e perfino alla credenza religiosa, non-

chè il diritto di proprietà e l’arresto solo in flagranza di

reato; la sacralità del domicilio; il ripudio della pena di

morte; la libertà di manifestazione del pensiero; la liber-

tà d’insegnamento; la libertà di associazione.

Dopo l’intervento del Presidente dell’Associazione

promotrice (Associazione A. Cipriani) Enrico Luciani e di

personalità del mondo accademico quali: Bultrini, Lovi-

son, Pizzo,

Minasi e lo

scrittore

Vittorio

Emiliani, è

stata la vol-

ta del Presi-

dente dei

Bersaglieri

di Roma

Capitale,

Nunzio

Paolucci,

che ha in-

trodotto il

ruolo dei Bersaglieri nel Risorgimento italiano.

“Nei primi mesi del 1849, mentre Roma indossa la

veste repubblicana, un condottiero ventiquattrenne, Lu-

ciano Manara, guida un contingente di bersaglieri, che

durante la 1^ Guerra d’Indipendenza aveva combattuto

valorosamente lungo il Po’, particolarmente a Cava. In

seguito la città, per onorare il ricordo di quei bersaglieri e

del loro comandante, assumerà il nome di Cava Manara.

Purtroppo, dopo la sfortunata vicenda di Novara e la fir-

ma dell’armistizio, Luciano Manara si mette a capo di una

formazione di volontari tutti appartenuti alla disciolta

divisione Lombarda dell’Esercito Sardo. Tale consistente

forza, non può restare in Lombardia perché gli austriaci

l’avrebbero colpita duramente, nè può restare in Pie-

monte contrastando il trattato di pace, quindi Manara

propone ai suoi volenterosi di continuare a combattere

aiutando chi lottava per la libertà; i circa 600 Bersaglieri

che rappresentavano una forza significativa, in quanto la

composizione sostanzialmente rispecchiava quella già

sperimentata nella "Divisione Lombarda", aderiscono e

seguono Manara a Portofino per imbarcarsi su due picco-

li vapori, il Colombo ed il Giulio II che li condurrà attra-

verso uno scomodo e pericoloso viaggio a Civitavecchia.

Qui il Gen. Oudinot, già da un paio di giorni sbarcato per

eliminare rapidamente, secondo le sue ottuse convinzio-

ni, la Repubblica Romana, impedisce ai volontari di sbar-

care e li fa proseguire per Anzio ove attraccheranno il 27

aprile. Il 28 pernotteranno ad Albano ed il 29 entreranno

a Roma entusiasticamente accolti ed ammirati dal Gen.

Avezzana sebbene ostentassero sul cinturone la fibbia

con lo scudo dei Savoia. I romani, vedendoli sfilare in or-

dine, disciplinati, con andatura fiera e signorile, restano

colpiti dalla loro austerità di soldati definendoli gli aristo-

cratici. Il 9 maggio i bersaglieri mettono in rotta 7.000

borbonici, il 16 occupano Anagni e Frosinone ed il 3 giu-

gno rientrano a Roma per contrastare il proditorio

attacco di Oudinot. Manara, nel frattempo divenuto Ca-

po di Stato Maggiore di Garibaldi, in seguito dirà: “giova

che l’Italia sappia: solo 14.000 uomini, giovane esercito,

senza esperienza e senza tradizione, tennero fronte per

due mesi a 30.000 soldati di Francia”. Emilio Dandolo di-

verrà lo storico dei Bersaglieri. Goffredo Mameli sarà

l’aiutante di Garibaldi e morirà di gangrena a causa di

una ferita riportata da una pallottola francese. I fratelli

Cairoli cadranno nell’assalto di Villa Glori alcuni anni do-

po Luciano sacrificherà eroicamente i suoi 24 anni, insie-

me a tanti suoi Bersaglieri rimasti senza nome e senza

medaglia nell’impossibile difesa del Vascello e di Villa

Spada. Nell’ultima sua lettera, scritta il giorno prima di

morire Manara dirà: “….Roma in questo momento è

grande, grande come le sue memorie, come i monumenti

che la ornano, e che il barbaro sta bombardando”. Il 2

luglio 1849 padre Ugo Bassi celebrerà il suo funerale in

San Lorenzo in Lucina, ed il 3 luglio alle ore 16.00 i fran-

cesi entreranno a Roma “minacciosa ancora nel suo si-

lenzio”. Mi permetto di aggiungere che sarà sempre per

mano di Bersaglieri che quel sogno infranto nel 1849 sarà

realtà solo pochi anni dopo nel 1870!”

di Michele Lotierzo

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Nel corso di tutti questi anni i

Bersaglieri romani hanno da

sempre fatto sentire la loro

presenza a Trastevere. Non

sono mai mancate le sfilate a

passo di corsa con in testa la

fanfara per le vie e le piazze trasteverine. Basti ricor-

dare la festa “De Noantri”, dove è tradizione la parte-

cipazione della fanfara di Roma che va incontro alla

Madonna del Carmine al suo arrivo in processione a

San Crisogono, a passo di corsa e suonando. Anche

quest’anno la tradizione è rispettata. Sabato 20 luglio

la fanfara interverrà alla processione rendendo gli

onori alla Madonna Fiumarola o del Carmine.

Pag. 1

Nel comune modo di

sentire, le Sezioni dei Bersa-

glieri vengono percepite come

luogo d’incontro di tutti i Soci,

giovani e anziani, ma un’Asso-

ciazione d’Arma non è solo

questo. E’ entusiasmante rivi-

vere ed onorare le tradizioni

militari del proprio Corpo o

specialità e ritrovare lo spirito cameratesco e di fra-

terna solidarietà che arricchisce e nobilita la perso-

nalità dei Bersaglieri, il cui slancio di ardimento e

generosità è noto. La Sezione può essere considera-

ta quale centro propulsore di iniziative volte a favo-

rire la presenza a fianco delle Forze Armate. Questo

contribuisce a mantenere alto lo spirito e le tradizio-

ni militari, atte a promuovere iniziative che vivifichi

no lo spirito associativo e le norme statutarie.

In tale maniera possono essere promosse al-

cune attività sportive per una presenza massiccia

alle Cerimonie militari. Ormai è un dato di fatto che

la sospensione del servizio militare di leva ha deter-

minato un ridimensionamento delle Forze Armate

italiane, sia pure a vantaggio di un maggiore livello

di professionalità e maggiori motivazioni individua-

li. Potrebbe essere possibile acquisire nelle Sezioni

il ruolo di intermediazione etica tra le varie Associa-

zioni, al fine orientare i giovani verso i sentimenti

dell’amore di Patria e solidarietà civile.

Ecco, allora, che il ruolo dell’Associazione d’Ar-

ma, quale secolare custode delle nobili tradizioni

militari, potrebbe assumere un valore aggiunto ver-

so le problematiche dell’attività associativa al fine

di migliorarne gli obiettivi.

La Festa “De Noantri” Direttore Responsabile

Michele Lotierzo

Garante del Lettore

Nunzio Paolucci Via Anicia 23/A - 00155 Roma Tel. 06/5814996

E-mail: [email protected]

Bersagliere Anicia SEGRETERIA DI REDAZIONE

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REDAZONE

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