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1 aprile | maggio BRAND Govoni Gioielli: l’universo prezioso Total white e sgargianti cromatismi GEMMOLOGIA Diamanti: reazioni e turbolenze dell’economia generale TECNICO AMMINISTRATIVO Commercio elettronico Le regole per iniziare l’attività OROLOGI Speciale Basilea 2009

n. 4 marzo aprile 2009

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quarto numero della rivista preziosa

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aprile | maggio

BRANDGovoni Gioielli: l’universo prezioso

Total white e sgargianti cromatismi

GEMMOLOGIADiamanti: reazioni e turbolenze

dell’economia generale

TECNICO AMMINISTRATIVOCommercio elettronicoLe regole per iniziare l’attività

OROLOGISpeciale Basilea 2009

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Se ci sarà un futuro nel commercio sarà sicuramente on line. Gli indicatori economi-

ci evidenziano che in tutti i settori il “dettaglio” vive una forte contrazione, tranne che

sul web. Anche se i volumi finanziari sono ancora contenuti, è sempre più in aumen-

to il numero di chi acquista comodamente da casa davanti al proprio pc.

Secondo Euromonitor International, centro di ricerche economiche specializzate, la

distribuzione e la vendita on line sta crescendo in maniera esponenziale, dello stesso

avviso è la rilevazione della Nielsen: gli accessi ai siti di commercio elettronico sono

aumentati in Italia, Germania, Regno Unito, Francia e Spagna. Secondo altre ricerche,

da qui ai prossimi cinque anni, a dispetto della recessione, il numero dei consumatori

on line raddoppierà, raggiungendo quota 16,5milioni e ciascuno di loro spenderà circa

900 euro all’anno generando un fatturato di circa 14,6 miliardi di euro: una cifra di

tutto rispetto che merita una forte attenzione da parte degli operatori.

In questo contesto che futuro può avere il negozio al dettaglio? È innegabile che vi

sia davvero bisogno di un salto di qualità e di umiltà da parte degli operatori di ammet-

tere che la concorrenza di internet esiste ed è imbattibile. Insomma “se non puoi bat-

terli unisciti a loro”. È necessario sfruttare i nuovi media per restare a galla o perlome-

no proporre qualcosa di nuovo.

E non dimentichiamo che l’unico negozio aperto 24 h. su 24, 365 giorni all’anno,

non è certamente quello sotto casa.

Il “dettaglio orafo” e il commercio elettronico

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MuzzicoMuzzico Gioielli

Muzzico Gioielli | Il Tarì, mod. 045 Edificio Perla | Marcianise (CE) tel. 0823 513118 | www.muzzicogioielli.itprossima apertura Gem Gioielli | viaVetulonia, 24 | Roma tel. 06 7004852

advartem

isiacomunicazione.com

ph.tarìindustriale

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brand

Pasquale Bruni. Un classico sorprendentemente modernoimpegnativa esplorazione del bello pag. 8

Verdi gioielli, un trionfo di bagliorila nuova collezione all’insegna del bianco e del rosa pag. 12

By Simonquarant’anni di storia tra tradizione e innovazione pag. 16

de Laurentiis, l’intramontabile argentogioielli dagli insospettabili poteri pag. 18

Total white e sgargianti cromatismil’universo prezioso della Govoni Gioielli pag. 20

I Gioielli del Sole, un trend di moda e raffinatezzala grande professionalità che porta al successo pag. 24

EvaNuevaluminosità da indossare tramature diverse nel gioco del lusso pag. 26

Demeglio, un personale spirito di cambiamentola pura geometria nell’alta gioielleria pag. 28

breaking news

Bracciali. Tanti, tantissimi, preziosi e divertentiIl gioiello che non conosce età pag. 31

brand

Bello infinite variazioni sul temaVendorafa Lombardi una evoluzione ricca di storia pag. 35

Fulvio Di Gennaro, il principe delle conchiglieDal 1969 è il punto di riferimento dei rivenditori di cammei pag. 39

Fiorella Italia. Gioiello come gioiello deve esserepossibili accostamenti apparentemente marginali pag. 42

Papito Lindo un solo nome per mille articoliIl punto di riferimento per chi crea gioielli pag. 44

Design minimaleper il nuovo showroom di Windiam pag. 47

A.M. GioielliLa natura, eterna ispiratrice la tenerezza nella collezione Suri pag. 48

Ottimismo e positivitàI fratelli Dinacci, protagonisti di un successo sempre in crescita pag. 50

referenze fotografiche:

si ringraziano tutti coloro che hanno gentilmentemesso a disposizione il materiale iconografico

L’Editore è a disposizione degli aventi dirittoper eventuali fonti iconografiche non individuate

FFrraatteellllii DDiinnaaccccii80133 Napoli (NA)Via Grande Orefici, 7ph. +39 081 5537024

81025 Marcianise (CE)Centro Orafo “Il Tarì”mod. 38, 39 - 168ph. +39 0823 827817

web www.fratellidinacci.it

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GGoollddeenn AAggeennccyy ssrrllvia Generale Orsini, 40 80132 Napoli

Giovanni [email protected]

Maria Rosaria [email protected]

Martino BelmantoElisabetta BowinkelMarco CantarellaMario DidoneChiara Di MartinoAnna LepreFederica LongobardiPaolo MinieriMaria Rosaria PetitoSilvia PassalacquaAlberto ScaraniLucia Eleonora Venino

Luigi [email protected]

Artemisia Comunicazione srl

via Generale Orsini, 4080132 Napolitelefono 081 0782962fax 081 2471142 [email protected]

Centro Stampa Ink PrintPozzuoli (NA)

AAccttiioonn ssrrllc.so Umberto I, 7580138 Napolitelefono 081 19542410fax 081 19542404email: [email protected]

responsabile commerciale:Mila Gambardella ph. +39 346 [email protected]

bimestrale a distribuzione gratuita APRILE / MAGGIO 2009 / n. 3 Reg. Tribunale di Napolin. 77 del 01/10/2008

iscrizione al ROC n. 17658 del 10 ottobre 2008

Proprietà letteraria e artistica riservata. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazionesenza autorizzazione dell’editore. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non saranno restituiti.Golden Agency srl garantisce la massima riservatezza delle informazioni custodite nel suo archivio. Gliindirizzi verranno utilizzati, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di proposte commer-ciali. Ai sensi della legge 675/96 è nel diritto degli interessati richiedere la cessazione dell’invio e/o l’ag-giornamento dei dati.Del contenuto degli articoli e degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili isingoli autori.

Astucci Palumbo: la casa dei preziosiDa quasi venti anni al servizio dei gioiellieri pag. 54

design

Codici, pensieri, desideriartisti e designer si raccontano attraverso i gioielli pag. 55

Il linguaggio dell’arte nei gioiellicon la trentesima edizione di OroArezzo ritornano gli Artisti pag. 56

gemmologia

L’industria diamantifera nel mondoreazioni e turbolenze dell’economia generale pag. 58

Termodiffusione e riscaldamento due metodi a confronto per migliorare la colorazione delle gemme pag. 60

fiere

L’importanza dell’oro come bene di rifugioL’impegno costruttivo e mirato del neo-presidente di OroArezzo pag. 63

Baselworld 2009diario di viaggio di un operatore pag. 64

Baselworld. Duemila espositori e 93mila visitatori alla fiera svizzera punto di riferimento mondiale pag. 67

A Baselworld, Platinum Guild Internationalannuncia i vincitori del Platinum Design Awards pag. 68

orologi

Patek PhilippeCronografo Calendario Annuale pag. 69

breaking news

OrologiIl tempo è prezioso pag. 73

tecnico/amministrativo

Commercio elettronicole regole per iniziare l’attività pag. 76

Bilancemai dimenticare la verfica pag. 78

Sicurezza sul lavoro: come orientarsi pag. 81

Liquidazione IVA per cassapossibile fino a 200 mila euro annui pag. 84

“Noi, Voi, L’oro®” software gestionale per dettaglianti pag. 85

rubrica

Dai colori della Primavera alla calda atmosfera dell’estate! pag. 87

wwwwww..pprreezziioossaammaaggaazziinnee..ccoomm

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Collezione Sissi

Pasquale Bruni

Gioielli che hanno la capacità di codificare l’incanto in forme e colori

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morbide create da un artista che cesella

sogni di oro e di pietre, trascinanti deside-

ri di nuova freschezza scevra da ogni con-

dizionamento formale.

È una antologia assai eccentrica la crea-

tività di Bruni.

Le sue collezioni di anelli, bracciali, col-

lane ed orecchini sono deliziosamente

esuberanti: Tentazione rings e necklaces -

golosi pavé di diamanti e rubini, Ricami

rings - diamanti schiusi come in un prato

a primavera, Bon ton rings e necklaces -

impegnativa esplorazione del bellodi Maria Rosaria Petito

Sono lì, seducenti. Brillano sotto le luci

che cadono ad arte nelle eleganti vetrine.

Superano infinitamente il concetto di

bello questi gioielli che possiedono una

qualità rara: la classe.

Inevitabilmente magnetici sembrano

plasmati da mani che hanno la capacità di

codificare l’incanto in forme e colori che

risvegliano sopite emozioni.

Quanta grazia, quanto temperamento,

quanta eleganza in questi straordinari

oggetti che prendono lo sguardo. Forme

Collezione Promessa d’amore

un classico sorprendentemente moderno

PPaassqquuaallee BBrruunnii20121 Milano

Via della Spiga, 6/a numero verde ph. 800 003 684web www.pasqualebruni.com

Page 12: n. 4 marzo aprile 2009

onice e giada, soavi boccioli di un prezio-

so bouquet, Sissi - ossidiana e ameti-

sta, superbe regine di strutture

importanti, Penelope -

ametiste, quarzi e

topazi prede di

fitte evolu-

zioni in

fili d’oro e Promesse

d’amore rings - incar-

nazioni del sentimen-

to più puro suggellati

da un cuore in dia-

mante legato alla paro-

la amore.

Geometrie compositi-

ve per gioielli scultura di

un classico sorprendente-

mente moderno, meravi-

gliose creature emancipate

nello svelamento della più

sobria eleganza.

10

Collezione Ricami

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La Storia di Verdi Gioielli inizia nella

terra aurea di Valenza trentotto anni fa e,

da quel momento, tradizione e innova-

zione sono le linee guida che caratterizza-

no la produzione dei “gioielli di fami-

glia”. L’azienda, fondata dal Patron

Giuseppe Verdi, perpetua oggi la sua

opera sotto la guida del figlio Marco e di

tanti collaboratori esperti, coinvolti sem-

pre in prima persona nell’ideazione, pro-

duzione e promozione del prodotto.

Il risultato è una gioielleria che non

disdegna la classicità, in piena sintonia

con l’evoluzione dello stile e delle ten-

denze, abilmente curata nei dettagli ed

impreziosita dall’estro delle designers

Giovanna Protti ed Elena Bonetti.

La nuova collezione di Verdi

Gioielli è un trionfo di bagliori

nelle gradazioni pure del bianco

e del rosa, che ha la massima

espressione nei bracciali, da sem-

pre gioiello simbolo dell’azienda

stessa. Vere e proprie spire di luce,

proposte nelle diverse tipologie di oro, a

fare da ornamento raffinato al braccio della

donna di questa primavera. La semplicità

delle linee e dei colori è la stessa che si ritro-

12

la nuova collezione all’insegna del bianco e del rosadi Giuliana Galasso

Verdi gioielli, un trionfo di bagliori

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14

va negli orecchini, essenziali e raffinate

gocce di pietre preziose, tentazione irresi-

stibile per gli occhi e per le orecchie…

Gioielli ricercati ed esclusivi, capaci di

evocare emozioni e di unire il mondo

della materia con quello dell’anima fem-

minile.

Il 2009 è un anno importante per que-

sta azienda, che, già forte dei successi

ottenuti nell’ambito della gioielleria ita-

liana, mira a promuovere la propria pre-

senza nelle più importanti fiere di settore

e a potenziare il proprio ruolo nel merca-

to internazionale.

GG.. VVeerrddii && CC..15048 Valenza (AL)Via XXIX Aprile, 8

ph. +39 0131 927254fax +39 0131 924464

web www.verdigioielli.com

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A poco meno di due anni dal suo lan-

cio, la formula franchising proposta da

BYS BY SIMON rappresenta oggi una

realtà di assoluto successo, con tredici

negozi monomarca già aperti in tutto il

territorio nazionale. Con un fatturato

in aumento e previsioni di crescita posi-

tive, il franchising si conferma una

soluzione vincente, anche nella non

facile situazione che attraversa attual-

mente il mondo del commercio.

L’opportunità di contenere il rischio,

così come di programmare gli investi-

menti senza rinunciare ad un’ottima

redditività degli stessi, grazie al ricono-

scimento di margini molto soddisfa-

centi, sono solo alcuni dei vantaggi

offerti all’affiliato BY SIMON. Fin dal

16

BySimonquarant’anni di storia tra tradizione e innovazione

di Silvia Passalacqua

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momento della ricerca della location

ottimale, il franchisee può contare sul-

l’assistenza dell’azienda che prevede

anche la formazione del personale di

vendita così come un Help desk acces-

sibile via telefono o via Internet duran-

te gli orari di apertura del negozio.

Un sistema informatico di gestione del

punto vendita dall’utilizzo facile e intui-

tivo (anche da casa), la garanzia del-

l’esclusiva di zona ed il continuo rinno-

vamento delle collezioni di gioielli,

accessori, borse, orologi e oggetti d’arre-

do, secondo le ultime tendenze del mer-

cato, rappresentano ulteriori privilegi del

franchising BYS BY SIMON. Il pro-

gramma di riassortimento con consegne

settimanali, gestito automaticamente dal

sistema, rende possibili volumi di affari

molto interessanti grazie anche ad un

contratto flessibile, della durata di cin-

que anni eventualmente prolungabili,

che comprende l’utilizzo gratuito del

marchio e della copertura pubblicitaria.

Il tutto con la garanzia della collabo-

razione con un’azienda che, con quasi

40 anni di storia alle spalle, ha dimo-

strato di saper coniugare tradizione e

innovazione grazie alla valorizzazione

di metodi di produzione artigianale e

all’attenzione nella scelta di ottime

materie prime come argento, bronzo e

ottone, uniti ad uno sguardo globale

che l’ha resa una realtà che oggi esporta

i valori tipici del made in Italy in tutto

il m ondo.

17

BByy SSiimmoonn SSppAA81025 Marcianise (CE)

Zona Asi Sudph. +39 0823 513830fax +39 0823 514140web www.bysimon.it

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La de Laurentiis1987, azienda leader nel

settore dell’argenteria presente al

Consorzio Oromare, è distributrice

esclusiva della linea Lunargenti®, una

gamma di articoli originali come ABIS-

SI, creazioni in argento massiccio che si

ispirano alle fresche profondità del mare

reinventando un lusso di raffinata fanta-

sia tutto sole ed estiva spensieratezza.

Deliziosi rami di corallo, stelle marine,

ippocampi, sculture versatili e capriccio-

se da esibire in ogni occasione.

Gioielli dalla contagiosa vivacità, senza

tempo, che esaltano la singolarità di chi

le indossa.

Ma Lunargenti è anche gioielli apotro-

paici, oggetti entrati nel cult del made in

Italy grazie alla fantasia partenopea che fa

di Napoli la patria della scaramanzia, la

fucina degli scongiuri e dei rimedi contro

la malasorte, perché il compito primario

dell’uomo non è la ricerca del bene ma

una incessante lotta al male. La supersti-

zione ha radici remote e profondissime e,

che ci si creda o no, l’importante è corre-

re ai ripari, proteggersi dal subdolo

malocchio, da quello sguardo invidioso e

malvagio generatore di sciagure.

Esorcizzare le paure, assoggettare il

destino o, quanto meno, modificare il

corso degli eventi è da sempre l’utopico

desiderio dell’umanità tutta. E allora,

de Laurentiis, l’intramontabile argento gioielli dagli insospettabili poteridi Maria Rosaria Petito

collezione Munaciello

collezione Portabene

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19

mai senza. Mai senza un

Taurus, un Portabene, un

Monaciello.

Taurus. Il fallo taurino

in argento si fa prezioso ed

intrigante. È la forza nasco-

sta, lo scudo ideale contro ogni

malefico influsso, l’essenziale medicus

invidiae. Un amuleto propiziatorio tra i

più desiderati e più potenti che la tradizio-

ne pone al centro di quella cultura fallo-

centrica che con i suoi rituali si affaccia

prepotentemente in tutte le epoche.

Simbolo di potenza, passione e fecon-

dità è da opporre ad ogni potenziale

minaccia, con classe ed eleganza.

Portabene. Liberamente riprodotti

sugli originali “cimaruta”, amuleti del

tardo ‘900 utilizzati contro il malocchio,

sono gingilli propiziatori che racchiudo-

no quanto la tradizione e l’immaginazio-

ne hanno assurto a paladini della nostra

esistenza. Esemplari singolari e pregiati

che intrappolano nella nobiltà dell’ar-

gento infinite allegorie che spaziano dalle

credenze orientali alle nostrane parteno-

pee, come il Divinatore della luna crescen-

te che, sorreggendo l’astro d’argento per

bilanciarne i capricci, favorisce nuovi

amori e nuove imprese.

Il Cerchio della fortuna, in argento fuso

ritorto, è custode del bene al cui interno

una allegoria, complessa e multipla, del

ciclo vitale contrasta i tranelli che insi-

diano l’esistenza umana a salvaguardia

delle energie positive. Simbolo di unione

e di prosperità, questo

prezioso portafortuna è un

tenace difensore della nostra

serenità. La Sfera incantata.

Chiavi, uccelli, lune crescenti,

cuori e pesci avviluppati in rami di ruta,

la pianta medicinale dai poteri magici.

Unico e bizzarro nel suo genere, la sfera

incantata, di fattura squisita e ricercata è

un gioiello artigianale di stile naif, di

buona sorte che, oggi come allora, si è

soliti donare alle gestanti per difendere la

donna nel periodo di maggiore fragilità.

Sono tutti catalizzatori di energie positive

capaci di annientare le influenze maligne,

inseparabili compagni d’avventura come

pure il Monaciello. Una strana mescolanza

di bene e di male, di cattiveria e di bontà,

un esserino dispettoso, furbo e curioso, spi-

rito vecchio-bambino amato e temuto dai

napoletani. A questa nottambula domesti-

ca creatura, protagonista indiscussa della

tradizione partenopea basta, p erò, manife-

stare devozione e affetto perché la sua gene-

rosità non conosca limiti; un naturale

scambio di benevolenza che porterà a chi la

incontra ‘na bona furtuna!

Tutti i gioielli sono realizzati in argento

massiccio secondo le antiche tecniche tra-

dizionali e rifiniti rigorosamente a mano.

ddee LLaauurreennttiiiiss 1188997781025 Marcianise (CE)

Centro OromareS.P. 22, km 1,750

ph. +39 0823 1642777fax +39 0823 1642778

web www.delaurentiis.eu

collezione Abissi

collezione Taurus

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20

e sgargianti cromatismil’universo prezioso della Govoni Gioielli

di Federica Longonbardi

Total white

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Confonde l’immensità di colori, di

forme e di volumi cui la Govoni dà vita.

Ogni gioiello un carattere, una perso-

nalità che segue altera il suo cammino

imprimendo indelebili tracce del suo

passaggio. Romantici, futuristici, auste-

ri, delicati, geometrici, solari, sensuali:

meravigliosa eleganza oltre l’immagina-

bile, per ogni donna, per ogni deside-

rio, per ogni occasione.

Intimorisce la purezza delle pietre, la

grandiosità delle linee, l’originalità sfre-

nata che scombina le righe dell’usuale.

Quattro collezioni in oro bianco, giallo

e rosa, quattro diversi universi distanti ma

accomunati dalla raffinatezza.

Perle e diamanti, echi sospesi di carillon

che si diffondono nella nobiltà di lumino-

se nuances, insolite e delicatissime.

Diamanti, alteri sovrani che sanno stare

al gioco in preziosi pavé, total white, dalle

forme sinuose.

Zaffiri, rubini, smeraldi, gocce preziose

che coesistono con i più aristocratici dia-

manti per svelare riflessi ineguagliabili.

Pietre naturali e diamanti, eclettica

21

Page 24: n. 4 marzo aprile 2009

classicità di un barocco

postmoderno, fresco e

brioso nei tagli e nei

contrasti.

C’è femminilità e

mistero in questi gioielli,

infinite combinazioni di

raffinata eleganza e di altissima qualità.

Mille possibili espressioni stilistiche di

materie indomabili che si fanno cera da

plasmare tra le mani degli artisti designers

che da circa un trentennio creano rarità per

la Govoni Gioielli, un’azienda sempre al

vertice del settore.

22

GGoovvoonnii GGiiooiieellllii44042 Cento (FE)Via Cavalieri, 13

ph. +39 051 903475fax +39 051 903041

web www.govonigioielli.it

D’Elia

Page 25: n. 4 marzo aprile 2009

D’EliaD’ E L I A

info: 0818811797 - [email protected]

F I E R A D I V I C E N Z A P A D I G L I O N E F S T A N D 2 3 0 3

Perle coltivate...eleganti, femminili e giovanili

sono la scelta per uno stile di vita di una donna

Una splendida collana di perle coltivate, elegante e versatile, puo’ accompagnare una donna

in ogni momento della vita...

Page 26: n. 4 marzo aprile 2009

I Gioielli del Sole, nato nel

1997, è un marchio italiano

riconosciuto per qualità e

creatività anche all’estero.

Presenti già al centro

orafo Il Tarì e ad

Oromare con showroom

per gli operatori del setto-

re, ha di recente inaugurato

al Centro Campania un punto ven-

dita al pubblico, il Trilogy (altre aperture

sono previste in altri centri commerciali),

comprovando una continua espansione a

conferma di quanto, anche in questo

periodo buio per l’intera economia mon-

diale, si possa remare controcorrente,

come pochissimi altri possono concedersi.

Saranno la comprovata esperienza, l’ar-

tigianalità, la passione o il

mix di queste non comuni

doti sempre presenti dagli

esordi, fatto è che I Gioielli

del Sole pensa ad un futuro

sempre più roseo e carico di

aspettative, progettando linee

nuove di sicuro successo, come le

altre che le hanno precedute. E Trilogy

ne è un esempio. Omonima dell’ultimo

esercizio commerciale, lancia il dernier cri

della gioielleria, anticipa le nuovissime

tendenze facendo suo il fashion più desi-

derabile. Eclisse, invece, ha un design con-

temporaneo, decisamente giovane, con

tratti geometrici che traspirano comun-

que l’irrinunciabile femminilità, propria

della filosofia aziendale. Gaetano Cardola,

24

I Gioielli del Sole, un trend di moda e raffinatezzala grande professionalità che porta al successodi Martino Belmanto

II GGiiooiieellllii ddeell SSoollee81025 Marcianise (CE)

Zona Asi Sudph. +39 0823 513244fax +39 0823 514888

web www.igioiellidelsole.com

Collezione Trilogy

Page 27: n. 4 marzo aprile 2009

25

l’artefice di questo meraviglioso universo,

continua ad esprimere l’eccellenza orafa

con un innato senso dell’eleganza attra-

verso la purezza del metallo più nobile

che si accosta al candore delle perle, ai

colori delle pietre preziose e purissime dai

tagli inconsueti, alle trasparenze inconta-

minate. C’è tradizione e innovazione ma

soprattutto classe, quella che fa muovere

ogni suo gioiello in un perimetro di per-

fezione e singolarità perché sono lumino-

se creazioni vistosamente pregiate, sem-

pre diverse, sempre importanti, colorate e

sorprendentemente abbaglianti, da indos-

sare con disinvoltura; un trend di moda e

raffinatezza difficile da eguagliare. Ogni

gioiello è una bella storia da ascoltare, un

lusso da pretendere.

Collezione Eclisse

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26

Gioielli che stupiscono per le calde nuan-

ces, giochi di composizioni dove le pietre

pregiate, ammantate di trasparenze, come

grani di sabbia spinti dalla marea vanno a

posarsi in sorprendenti accostamenti cro-

matici. Quando poi cadono lente su can-

dide perle, si fanno orecchini e pendenti

fieri del loro essere ornamento. Linee clas-

siche e pulite, contrasti dilatati dalla lumi-

nosità si integrano nei sonanti volumi di

collane e bracciali. È pura mescolanza di

preziosità, lucente accrochage che nella

purezza rigenera antiche materie facendole

vivaci e nuove. Frizzanti classicità che scal-

dano il cuore e risvegliano i sensi, ricchissi-

me per forme e materiali; gioielli semplice-

mente irripetibili.

Tramature diverse entrano prepotente-

mente nel gioco del lusso per questi gioiel-

li che si spogliano di ogni retorica per vesti-

re il linguaggio dell’eccellenza.

Qui il colore ha una importanza comu-

luminosità da indossaretramature diverse nel gioco del lusso

di Martino Belmanto

EvaNueva

Page 29: n. 4 marzo aprile 2009

nicativa che nelle possibili ripetizioni si fa

musicalità visiva, t intinnio cristallino,

potenza di luce. Splendidi esemplari, sofi-

sticati ed indomabili, equilibrata scorrevo-

lezza che esprime le strabilianti tonalità

dell’universo.

Nella Heart collection, poi, la trentenna-

le esperienza dell’azienda sprigiona tutta la

sua maestria attraverso un cuore che sa par-

lare d’amore, di tenerezza, di spontaneità.

Uno stato d’animo da indossare.

27

EEvvaannuueevvaa80059 Torre del Greco (NA)Via Misericordia, 20 ph. +39 081 8491349fax +39 081 8491637web www.evanueva.itmail: [email protected]

le pietre pregiateammantate

di trasparenze, come grani di sabbia spinti dalla marea, vanno a posarsi in sorprendenti

accostamenti cromatici

Page 30: n. 4 marzo aprile 2009

28

Alta ingegneria e tecnologie d’avanguar-

dia, due universi che trovano consonanza

nelle creazioni Demeglio, dal 1922

un’azienda intenta a raggiungere una più

sensibile evoluzione estetica attraverso un

personale spirito

di cambiamento che rende omaggio alla

creatività. I suoi gioielli si fanno materia

viva, capace di movimento

continuo, inarre-

stabile, slegati dagli stereotipi della confor-

mità. Contorsionismi preziosi ed eccentri-

la pura geometria nell’alta gioielleriaun personale spirito di cambiamentoDemeglio

Collezione Jolly

Page 31: n. 4 marzo aprile 2009

ci, pura geometria del movimento che

accompagna la flessibilità del corpo.

Fluidità colma d’inventiva attraversa

le linee Anaconda, Jolly, Giotto, Gioconda

estremamente eleganti declinate in

forme sinuose per un singolare mimeti-

smo reptilis. Le forme si attorcigliano, si

tendono, si flettono tra audaci contrasti

di colori, pietre preziose e oro con una

singolare morbidezza che si ripropone

attraverso lo snodo di piccoli pavé di

diamanti alternati a zaffiri, o di minute

bague intersecate da zaffiri, corallo o

turchese.

Nature diverse accomunate da un dina-

mismo infrequente nel mondo della gio-

ielleria che si traduce in bracciali e anelli

dall’allure futurista.

Opere cedevoli, duttili, elastiche che la

Demeglio disegna e produce sia per

importanti firme del settore sia per il suo

show-room torinese.

Sono eccellenze per chi sa apprezzare la

diversità. (M.B.)

29

RRoobbeerrttoo DDeemmeegglliioo ssrrll10123 Torino (TO)

Via Fratelli Calandra, 18ph. +39 011 8121222fax +39 011 8124091

web www.robertodemeglio.it

Collezione Anaconda

Collezione Giotto

Page 32: n. 4 marzo aprile 2009
Page 33: n. 4 marzo aprile 2009

tanti, tantissimi, preziosi e divertentiIl gioiello che non conosce età

31

di Federica Longobardi

bracciali

Roberto CoinCollezione Me stesso

oro giallo e bianco con diamanti bianchiwwwwww..rroobbeerrttooccooiinn..ccoomm

Luca Caratioro rosa con diamanti bianchi

wwwwww..lluuccaaccaarraattii..iitt

Rovian gioielli by MondialCoralcollezione Geaoro bianco e rosa, corallo mediterraneo e diamantiwwwwww..mmoonnddiiaallccoorraall..iitt

Page 34: n. 4 marzo aprile 2009

La sacralità, la ricchezza, la magia, il pote-re, la bellezza. Sono tante e di più le ragio-ni che hanno spinto l’uomo ad ornarsi.Ragioni che hanno superato secoli emode per giungere a noi tuttora persuasi-ve e indubitabili. Monili come simboli, come linguaggisegnici inequivocabili di uno status sym-bol, di un rango o più semplicemente pre-giati ornamenti. Oggetti esclusivi riservati

ad una ristretta élite, prima, irrinunciabilicapricci per tantissimi, oggi. Come il brac-ciale, il leit motiv di ogni occasione.Circondato da un mondo di idee immen-samente ricco e vivace, questo gioiello nonconosce età, è il dono perfetto per infinitericorrenze, ogni occasione è giusta perregalarlo e per indossarlo. Snodato, rigido, a catena, di legno, osso opietra, etnico, in argento, oro, o platino,

inciso, incastonato, singolo o tanti e tantisovrapposti, a spirale, morbido, preziosis-simo, alla schiava al di sopra del gomito,complesso o semplice portafortuna comei cordoncini brasiliani multicromatici.Basta un gesto, un saluto o un più galan-te baciamano per metterlo in mostra condisinvolto charm.Scomparso nel medioevo si è impostonuovamente nel ’700 con il boite à por-

Antonini GioielliCollezione Barcellona New Mood

oro rosa, bianco e diamantiwwwwww..aannttoonniinnii..iitt

ZantomioCollezione Fantasiawwwwww..zzaannttoommiioo..ccoomm

LunargentiCollezione Abissiargento e setawwwwww..lluunnaarrggeennttii..iitt

FuococapriCollezione Strongwwwwww..ffuuooccooccaapprrii..ccoomm

Stile d’orooro bianco, diamanti e smeraldowwwwww..ssttiilleeddoorroo..ccoomm

Boccadamowwwwww..bbooccccaaddaammoo..ccoomm

Page 35: n. 4 marzo aprile 2009

trait, un nastro di velluto con cammeo incentro. Capelli intrecciati a sottilissimi filid’oro erano le promesse d’amore nell’epo-ca Vittoriana, superate poi dai più diver-tenti charms, i piccoli ciondoli scaramanti-ci di mille forme e colori, oggi nuovamen-te di gran moda, da appendere numerosis-simi al braccialetto a maglie. Oggi osare è la parola d’ordine. Le epochesi sovrappongono, le mode si confondo-

no, tutto è bello, tutto è folle, il fashion èstravagante. Dal classico all’etnico sono idettagli a fare la differenza. Si chiude conuna vite il Leve di Cartier, il Bangle46664-466 della Montblanc porta incisii numeri di cella e l’anno in cui Mandelafu imprigionato, un treno di D sono glianelli del Damianissima, resta intramon-tabile il Tennis costellato di diamanti, ilTiffany si diverte con i numeri romani,

essenziale e prezioso il Chiodo di Gucci...Le proposte si avvicendano infinite emeravigliose, per tutti i gusti e di valoridiversi, chic o effervescenti, con diaman-ti o strass, in oro o acciaio, con pietre pre-ziose o sintetiche per brillare in invernoquando fa capolino dal polsino del pull,ma soprattutto in estate quando le brac-cia tendono a scoprirsi, indifferentemen-te per uomini e donne.

33

Amléwwwwww..aammllee..iitt

VendorafaCollezione “Geometrica”oro giallo 18 kt. martellato e lucidoawwwwww..vveennddoorraaffaa..iitt

RaimaCollezione pietre dure wwwwww..rraaiimmaa..iitt

Sodini bijouxwwwwww..ssooddiinniibbiijjoouuxx

Alessandra Libonati JewelsStromboli: argento massiccio

e bronzo martellatowwwwww..lliibboonnaattiijjeewweellss..iitt

Page 36: n. 4 marzo aprile 2009
Page 37: n. 4 marzo aprile 2009

35

Vendorafa Lombardi una evoluzione ricca di storia

Collezione “Dune”bracciale rigido in oro giallo 18 kt. martellato con diamanti

Linee ondulate e creste lucide richiamano le dune del deserto.

di Maria Rosaria Petito

Bello infinite variazioni sul tema

Page 38: n. 4 marzo aprile 2009

36

Naturalmente ed innegabilmente belli. I

gioielli Vendorafa Lombardi sono pro-

spettive architettoniche essenziali, pulite,

dai volumi corposi dove la materia trova

impiego con generosità.

Ogni creazione è il frutto di una ricerca

progettuale che si spinge oltre per appro-

dare in forme importanti e superbe, per-

fettamente adatte a segnare i canoni di

una nuova estetica, di una nuova possibi-

le espressività.

È una scrittura in una lingua ignota

spontaneamente sonora ed armoniosa.

Qui la sperimentazione stilistica è

audace, è una eleganza tangibile, ricca ed

impetuosa, che si manifesta attraverso

configurazioni straordinarie che avanza-

no vittoriose contro l’imperversante uni-

formità.

C’è dinamismo nelle spirali ingemmate

di diamanti, c’è movimento negli snodi

delle geometriche maglie, c’è agitazione

nelle spire dei lunghi satoires, c’è forza nei

bracciali severi eppure tanto femminili.

Lucido, sabbiato o martellato; giallo, rosa

o bianco che sia, qui l’oro si ammanta di

altro valore, di altro splendore, di antichi

saperi e di idee innovative. Arte e design

dal 1951 si incontrano e sovrappongono

nell’eccellenza, comune denominatore

delle cinque collezioni Geometrica, Dune,

Cerchi d’acqua, Eclissi e Twist.

VVeennddoorraaffaa LLoommbbaarrddii ssrrll15048 Valenza (AL) Via XX Settembre, 67ph. +39 0131 941102fax +39 0131 942393web www.vendorafa.it

Collezione “Cerchi d’acqua”spilla in oro giallo 18 kt. lucido con diamanti

Cerchi concentrici di oro lucido e diamanti si alternano in un movimento dinamico ed

infinito dove sembra non esserci un inizio né una fine.

Collezione “Eclissi”anello e orecchini in oro rosso 18 kt. martellato e diamanti brown su oro bianco 18 kt. lucido

La linea Eclissi richiama la forma circolare del Sole esi sviluppa attraverso l’uso e la sovrapposizione dimoduli concavi. I gioielli che ne nascono evidenzianouna composizione equilibrata ed armonica dell’orosapientemente lavorato a mano con la tecnica dellamartellatura e di parti incassate alla francese.

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Collezione “Cerchi d’acqua”bracciale in oro rosso 18 kt. sabbiato e lucido con diamanti brown

Cerchi concentrici di oro sabbiato e lucido e diamanti brown si alternano in un movimentodinamico ed infinito dove sembra non esserci un inizio né una fine.

Page 40: n. 4 marzo aprile 2009
Page 41: n. 4 marzo aprile 2009

39

La voce del mare, le urla di Nettuno, le

lusinghe di Venere: quante cose si pos-

sono ascoltare portando all’orecchio

una conchiglia. Sicuramente il grande

amore verso questa meraviglia del mare

ispirò Fulvio Di Gennaro quando, poco

più che trentenne, nel 1969 decise di

fondare la sua ditta, da quaranta anni

specializzata nell’importazione delle

conchiglie per la realizzazione dei cam-

mei che rendono Torre del Greco famo-

sa in tutto il mondo. L’idea è subito

chiara: realizzare prodotti in supporto

delle aziende che poi si occupano di

rivenderli agli utenti finali.

La ditta Di Gennaro scala presto le

classifiche e in soli quattro anni diventa

fra i più grandi importatori della “Cassis

Rufa”, un tipo di conchiglia che arriva

dall’Africa e permette di realizzare i cam-

mei. Un vero e proprio punto di riferi-

mento delle più grandi aziende torresi

per l’approvvigionamento delle conchi-

glie da incisione. Da sempre selezionate

al meglio per fornire un prodotto grezzo

ottimale.

“Abbiamo cominciato rifornendo

questo prodotto agli altri produttori -

spiega Sergio Di Gennaro, uno dei figli

di Fulvio - poi abbiamo pensato di

andare oltre incrementando la tipologia

dei prodotti offerti e restando nella

distribuzione”.

Dopo l’irruzione sul mercato la ditta

Di Gennaro è cresciuta passo dopo

passo. Intorno alla metà degli anni ’70 è

FFuullvviioo DDii GGeennnnaarroo SS..nn..cc..8800005599 TToorrrree DDeell GGrreeccoo ((NNAA))

VViiaa CCeeffaalloonniiaa,, 88 -- PP..OO.. BBOOXX 9911 pphh.. ++3399 008811 88881122665577ffaaxx ++3399 008811 88449911667799

Fulvio Di Gennaro, il principe delle conchiglieDDaall 11996699 èè iill ppuunnttoo ddii rriiffeerriimmeennttoo ddeeii rriivveennddiittoorrii ddii ccaammmmeeiidi Roberto Esse

Una grande voglia di guardare avanti senzaperdere di vista quello

che succede nel mondo:“Abbiamo una grandevoglia di proseguire

nel solco della nostra tradizione”

Page 42: n. 4 marzo aprile 2009

nato il laboratorio per la lavorazione del

corallo: “Da lì ci siamo specializzati

diventando un supporto per gli attuali

clienti. Restiamo nell’ambito del semila-

vorato o finito da montare, quello che

verrà montato dai grossisti con le varie

leghe sia d’oro che argento, sia nelle misu-

re standard che su misura”. I prodotti

offerti dalla ditta Di Gennaro hanno var-

cato i confini italiani ma lo spirito è rima-

sto sempre quello dell’azienda a condu-

zione familiare: “Siamo in quattro che

portiamo avanti la nostra azienda dal

1991. Oggi lavoriamo molto sia in

import che in export sui mercati statuni-

tensi e asiatici. Inoltre importiamo perle

australiane di fascia medio-alta. Da qual-

che anno abbiamo rivolto la nostra atten-

zione ad un prodotto in argento e corallo

o con l’aggiunta di ebano, il tutto ovvia-

mente è sempre rivolto ai grossisti”.

Una grande voglia di guardare avanti

senza perdere di vista quello che succede

nel mondo: “Abbiamo una grande voglia di

proseguire nel solco della nostra tradizione.

La grande crisi non ci scoraggia anche se

anche il nostro settore ne risente. Chi ha la

possibilità di offrire più prodotti è avvan-

taggiato rispetto a quelli che ne lavorano

uno soltanto. Noi rientriamo in questa ulti-

ma categoria e fortunatamente bilanciamo

le carenze. Ma come tutti abbiamo subito

un calo dell’attività lavorativa”.

Il futuro del settore non è roseo: “Adesso

esistono strutture scolastiche per formare i

ragazzi e avviarli verso questo lavoro, il pro-

blema però è che non c’è la possibilità da

parte delle aziende di assorbire i ragazzi che

si sono formati. In questo senso c’è una

regressione a scapito di quella che da sem-

pre è stata una tradizione a sostegno di una

delle attività del nostro luogo d’origine”.

Anche i grandi consorzi non allettano la

ditta: “C’è stato proposto di entrare sia in

Oromare che in altri consorzi. Ma in que-

sto momento sono strutture non ancora

adatte a noi. Essendo un’azienda familiare

legata a doppio filo con il territorio, dislo-

carla vuol dire togliere le radici e anche

tanti vecchi clienti. Per questo sono contra-

rio al trasferimento, perché è economia che

si toglie alla città di origine”. Lasciato alle

spalle l’anno nero, l’obiettivo finale del

2009: “Mantenere le quote di mercato in

una situazione poco felice e cercare di spin-

gere per acquisire nuova clientela, man-

chiamo un po’ nel centro Italia”.

Page 43: n. 4 marzo aprile 2009

I Gioielli del Sole srl

81025 Marcianise (Ce)Centro Orafo “Il Tarì”

showroom 226, 228

tel. +39 0823 513244fax +39 0823 514888

www.igioiellidelsole.comProduzione e commercializzazione gioielleria e pietre preziose

Page 44: n. 4 marzo aprile 2009

Oro e pietre semipreziose si combinano

senza remore a materie inusuali inver-

tendo il prevedibile valore delle cose.

Possibili accostamenti apparentemente

marginali che sanno, invece, rendere il

gioiello espressivo più delle parole.

Sembra toccata dal divino la mano che

sa tradurre questi elementi in meraviglia

dove nuove bellezze affiorano in un per-

petuo svelarsi. Gioiello come gioiello

deve essere, dunque, incantevole, esclu-

sivo e fascinoso; raffinate performance

d’artista che sanno andare oltre la barrie-

ra dei clichè, che toccano note altissime.

La Fiorella Gioielli, che ha fatto della

profumatissima pomelia, fiore simbolo

della città di Palermo, il suo logo, è

un’azienda che sa guardare oltre, che sa

creare forme in continua evoluzione.

C’è la forza infinita della fantasia che

entra prepotentemente nelle sue due col-

lezioni, nelle sue due diverse espressioni

di una stessa eleganza, sia essa vistosa o

più delicatamente semplice.

Four seasons. Pietre macro e micro,

tanto colore e forme fantasiose per que-

sta labirintica protagonista del mistero

tutto mediterraneo, dallo spirito anticon-

42

Gioiello come gioiello deve esserepossibili accostamenti apparentemente marginali

FFiioorreellllaa IIttaalliiaa ssrrll90133 PalermoVia Roma, 325

ph. +39 338 8624990fax +39 091 6111638

web www.fiorellagioielli.it

Page 45: n. 4 marzo aprile 2009

formista che snatura la madreperla, la pietra

lavica, il cammeo, il visone e, perché no, il

pitone per conferirgli una nuova identifica-

bile fisionomia.

Glamour. Lo stile più classico piacevol-

mente insidiato da inserti che lasciano spa-

zio a differenti interpretazioni, come il

lucentissimo onice nero che sposa il corallo

grezzo in accostamenti pregiati, a volte

imprevedibili a volte cadenzati da un ordine

più rigoroso. Pensare ad un gioiello impor-

tante, per la donna intraprendente che

vuole esprimere le mille sfaccettature del suo

carattere, adesso è possibile. (MRP)

Page 46: n. 4 marzo aprile 2009

44

PAPITO LINDO un solo nome per mille articoliIl punto di riferimento per chi crea gioielli

PPaappiittoo LLiinnddoo7733001111 AAlleezziioo ((LLEE))VViiaa MM.. AAllbbiinnaa,, 2233 pphh.. ++3399 00883333 228822445555wweebb wwwwww..ppaappiittoolliinnddoo..iitt

Page 47: n. 4 marzo aprile 2009

45

In oltre quindici anni di attività, la Papito

Lindo ha saputo conquistare una posizio-

ne privilegiata nell’importazione diretta di

ambra baltica e di pietre preziose, semipre-

ziose e dure da tutto il mondo seguendo

con attenzione le tendenze del mercato.

La successiva collaborazione con fabbri-

che italiane di gioielli, catename e semila-

vorati in argento le ha consentito di sod-

disfare le richieste di una già fidelizzata

fascia di mercato, oggi sempre più esigen-

te e selezionata, di negozianti e grossisti di

ogni livello in cerca di gioielli, lavorati e

semilavorati in argento, oggettistica in

pietra naturale, fili in pietre dure e da

incastonare, corallo italiano e pasta di tur-

chese quattro fiori.

Esperienza, passione e professionalità

sono gli elementi fondanti di questo

successo in continua espansione, succes-

so supportato anche dalla sincera colla-

borazione di un eccellente team, arric-

chito di recente dall’ausilio di una stori-

ca d’arte e di professionisti del montag-

gio di gioielli che ha portato alla realizza-

zione di una propria linea astucciata il

cui successo svetta veloce senza timore di

arrestarsi.

La natura si trasforma con arte alla

Papito Lindo perché nei suoi prodotti la

rifinitura è perfetta. Argento, pietre

naturali preziose e dure, perle, cristallo

di rocca, oro, agata bianca, acquamarina,

ambra baltica, onice... tutto è in primo

piano, tutti primi attori di una brillante

piece dove i colori, le forme e la lavora-

zione sono eccellenti perché da sempre

la Papito Lindo esercita una attenta sele-

zione secondo i più alti standard di con-

trollo qualità per i migliaia di prodotti

dalle infinite personalizzazioni ed investe

nelle più sofisticate tecnologie. (MB)

Page 48: n. 4 marzo aprile 2009

Windiam Italia:Centro Orafo “Il Tarì” mod. 156

Zona Asi Sud - 81025 Marcianise (CE)Tel. +39 0823513845

tel./fax +39 [email protected]

www.windiam.net

Kristall Production Corporation2 Shkadow Street - 214031 Smolensk

Russian Federationtel- (7-4812) 61-1331 fax (7-4812) 61-0087

[email protected]

Uffici nel mondo:Thailandia, Sud Africa, Anversa, Hong Kong,

Londra, Bangkok, Russia, Congo

Fiere:Il Tarì in mostra,

Hong Kong International Jewellery Show, Londra, Inhorgenta

esclusivisti per l’Italia di diamanti taglio russo

Page 49: n. 4 marzo aprile 2009

È il bianco che domina, nel nuovo sho-

wroom Windiam al Tarì di Marcianise.

Dominano il bianco e la trasparenza; solo

ogni tanto un tocco di rosso qua e là. È il

nuovo spazio tutto italiano del Gruppo

che ha fatto della lavorazione e vendita

dei diamanti una scommessa, e l’ha vinta.

È all’insegna del design minimale e

moderno il nuovo spazio espositivo del

gruppo esclusivista Windiam per l’Italia,

inaugurato da poco al modulo 156 all’in-

terno del Consorzio guidato da Gianni

Carità: simbolo della semplicità che è

sinonimo di eleganza, che poi è ciò che i

diamanti rappresentano. Unico vezzo, i

dipinti personalizzati alle pareti, che rein-

terpretano icone moderne accostandole

alle pietre preziose più amate dalle

donne. Cristiano e Barbara Oppo, insie-

me al loro gruppo di lavoro, guardano

con soddisfazione al futuro, dopo questo

ulteriore passo compiuto per rafforzare il

marchio Windiam: 155 metri quadrati

in uno stile essenziale che rispecchia la

trasparenza della filosofia e dei prodotti

della società con sede principale in Belgio

ed uffici in sette paesi del mondo. La

novità 2009 è la cura di nuovi contatti

con i negozianti di tutta l’Italia: e non è

una risposta alla crisi, precisa Cristiano

Oppo, perché la recessione non li ha

investiti come invece è accaduto a molti.

«Bisogna avere la forza di aspettare»,

aggiunge, «perché questi periodi di diffi-

coltà diffusa hanno un risvolto positivo,

che è la selezione che impongono, sia tra

gli operatori sia tra i clienti. La qualità, in

tempi di crisi, serve a restare in piedi. E

noi siamo fiduciosi».

Hanno cominciato dieci anni fa, con

un unico ambiente al piano terra del Tarì,

che pure ha portato fortuna. «Anche il

piccolo è servito: è grazie ai passi gradua-

li che siamo arrivati fin qui», affermano i

fratelli Oppo, e “qui” è l’elegante e spazio-

so showroom di Windiam Italia.

47

Design minimaleper il nuovo showroom di Windiamdi Chiara Di Martino

WWiinnddiiaamm IIttaalliiaa81025 Marcianise (CE)

Centro Orafo “Il Tarì” mod. 156 ph. +39 0823513845 fax +39 0823513151

web www.windiam.net

Page 50: n. 4 marzo aprile 2009

Piccolo, agile, sguardo acuto, guardiano

attento a difesa del gruppo. È il Suricato,

e la sua, adesso, è tutta un’altra storia.

Questo tenero mammifero africano ha

attraversato terre e mari per giungere nel

mondo del lusso in esclusiva per la Nami

gioielli, che lo ha scelto per la sua straordi-

naria collezione SURI in cui si incontrano

con squisita armonia delicatezza e unicità,

per questa metafora del legame, quello

forte ed incondizionato.

Sono gioielli artigianali che mani esper-

te plasmano non eludendo alcuna fase di

lavorazione, dalla forgiatura alla finitura

piegando, lucidando, incastonando avva-

lendosi di quelle antiche tecniche tanto

complesse nella loro semplicità.

Sono gioie che raggiungono il cuore

per la grande sensibilità stilistica che li

identifica. Delicati e preziosi sempre

nelle svariate versioni: pendenti, singoli,

in coppia, acciambellati al dito o dritti ed

affusolati, in cerchio o come girotondo

che fascia il collo. Tante idee diverse per

la donna che ama piacere con classe, ed

un pizzico di brio. E non solo. I vivaci

gemelli accompagnano con stile l’abbi-

gliamento casual quanto quello classico

dell’uomo contemporaneo.

La natura si fa ispiratrice senza prece-

denti in questi gioielli davvero divertenti

e raffinati. Orecchini, anelli, gemelli,

bracciali e ciondoli, tutti in argento, oro e

brillanti. (FL)

la tenerezza nella collezione SuriLa natura, eterna ispiratrice

Page 51: n. 4 marzo aprile 2009

49

AA..MM.. GGiiooiieellllii ssrrll80122 Napoli Viale Gramsci, 17/bph. +39 393 2451315web www.namigioielli.it

Page 52: n. 4 marzo aprile 2009

50

La crisi c’è, ma dai fratelli Dinacci non si

avverte. File agli stand nelle fiere, folla

nei moduli 38, 39 e 168 del Tarì dove,

oltre agli uffici di vendita ai clienti,

dispongono di laboratori specializzati

unici nel loro genere e, da un mese,

anche una splendida sala riunioni attrez-

zata con ogni comfort. Flavio e Tiziana

Dinacci, fratelli che, alla terza generazio-

ne, portano avanti un marchio conosciu-

to in Italia, in Europa e negli Stati Uniti,

sono un punto di riferimento per mon-

tature e semilavorati ma anche per saggi

di metalli preziosi e recupero residui. La

famiglia Dinacci è partita proprio così:

con i saggi dei metalli agli inizi del ’900.

Giovanni Dinacci, fondatore dell’azien-

da, si distinse per serietà e trasparenza e

Ottimismo e positivitàI fratelli Dinacci, protagonisti di un successo sempre in crescitadi Chiara Di Martino

Page 53: n. 4 marzo aprile 2009

gradualmente, a partire dagli anni ’30,

allargò la propria attività a tutti gli altri

settori per cui oggi il suo nome è cono-

sciuto in tutto il mondo.

Ma le attività dei fratelli Dinacci non si

fermano al mondo del gioiello: Tiziana e

Flavio testimoniano il successo del loro

spirito sponsorizzando numerose iniziati-

ve nel sociale, come il costante sostegno

51

I fratelli Flavio e Tiziana Dinacci e lo staff, con Maria Mazza testimonial della prima edizione del concorso

Si rinnova per il secondo annoil concorso che mette inpalio 10 lingottid’oro 18 kt da 200 grammi

Page 54: n. 4 marzo aprile 2009

all’ospedale pediatrico Santobono

di Napoli e la pubblicazione del

libro “Smile for Africa” che ha

come obiettivo la raccolta

fondi a favore dell’asso-

ciazione Unafrica.

Ottimismo e positi-

vità per uno staff di 15

persone affiatate che,

quest’anno, ha deciso

di ripetere per la secon-

da volta il concorso a

premi destinato ai loro

migliori clienti: in palio 10

lingotti d’oro 18 kt da 200 grammi. Per

partecipare occorre acquistare, nel corso

del 2009, prodotti e servizi per un valo-

re imponibile minimo di 5mila euro (per

ogni totale di spesa pari a tale cifra corri-

sponde l’assegnazione di un tagliando,

che potrà essere estratto a sorte durante

una serata di gala). C’è tempo fino al 31

dicembre, quindi, per avere la possibilità

di aggiudicarsi uno dei premi.

L’iniziativa portata avanti da Tiziana e

Flavio Dinacci vuole essere un segno,

come a dire che chi lavora bene dalla crisi

uscirà ancora più forte.

52

FFrraatteellllii DDiinnaaccccii80133 Napoli (NA)Via Grande Orefici, 7ph. +39 081 553702481025 Marcianise (CE)Centro Orafo “Il Tarì”mod. 38, 39 - 168ph. +39 0823 827817web www.fratellidinacci.it

Page 55: n. 4 marzo aprile 2009

un solo nome per mille articoli

wwwwww..ppaappiittoolliinnddoo..iitt

Papito Lindo via M. Albina, 23 73011 Alezio (LE) tel./fax 0833282455

Page 56: n. 4 marzo aprile 2009

anno a marzo si lavora di meno”.

Per la vendita la tradizione è vin-

cente: “Per divulgare i nostri prodotti

produciamo un catalogo in 25 mila copie

inviato in tutta Italia. Siamo presenti

anche alle fiere Oro Capital a Roma

e Sicilia Oro a Taormina, dove abbia-

mo una rete di rappresentanti che gira

per l’isola. Siamo presenti anche su internet,

ma online non c’è molta richiesta, perché

sono poche le gioiellerie che hanno il com-

puter in negozio”. Uno sguardo ai prodotti:

“Ci sono astucci fatti in cartone e rivestiti in

carta, ad esempio telata o pelle per affinare il

prodotto. Alcuni sono in plastica rivestiti in

similpelle o finta alcantara. Non mancano gli

astucci in legno per oggetti più importanti.

Ci sono anche tutti i tipi di espositori da

vetrina”. Dall’astuccio, ai nastri e alle coccar-

de per infiocchettare il regalo tutto è presen-

te all’astuccificio Palumbo, l’azienda che da

quasi vent’anni raccoglie stima e fiducia di

venditori e clienti in tutta Italia.

Prima di riprendere il lavoro Alessio

Palumbo spiega il prodotto vincente del

2009: “Il periodo è buono per gli astucci in

cartoncino, di tipo economico. Molti di

questi prodotti li lavoriamo dopo averli

importati dalla Cina. Ma non ci dispiace

idearne di nuovi, cuciti su misura per le esi-

genze dei nostri clienti. È sempre difficile

abbinare i colori giusti e lo diventa ancor di

più quando si deve creare qualcosa degno

del valore dei gioielli che racchiude.

Chiediamo sempre a tutto lo staff un’opi-

nione. Le soluzioni più belle molto spesso

sono quelle trovate insieme”.

54

Da sempre i tesori più ricchi sono racchiusi

nei forzieri più belli. Ecco perché il fascino

degli astucci dei gioielli è rimasto immutato.

Scrigni, sacchetti, scatoline, nastri, tutto

contribuisce a rendere più emozionanti gli

interminabili secondi che passano in attesa

di svelare il contenuto.

Seguendo questa grande passione

Francesca e Giuseppe Palumbo hanno dato

vita, nel 1991, alla loro ditta, oggi ammira-

ta e ricercata dalla Sicilia al nord. È Alessio,

figlio della coppia nonché direttore delle

vendite, a raccontare i piccoli segreti del-

l’azienda. “Siamo quasi tutti dello stesso

nucleo familiare, anche se ci avvaliamo di

altri collaboratori. Io e mia moglie abbiamo

affiancato i miei genitori, fondatori della

ditta. Adesso siamo una decina, prova pale-

se dei passi compiuti”. Dalle produzioni

artigianali la gamma è stata poi ampliata a

favore di una commercializzazione più mas-

siccia. “I nostri clienti sono per lo più gioiel-

lieri e dettaglianti. Anche nel nostro settore,

come nel resto del mondo, c’è un po’ di crisi.

I periodi di punta sono da settembre a

dicembre e da aprile a giugno; da inizio

Astucci Palumbo: la casa dei preziosiDa venti anni al servizio dei gioiellieridi Roberto Esse

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Page 57: n. 4 marzo aprile 2009

Parlare di gioielli

non preziosi su una

rivista che è prezio-

sa anche nel titolo

può sembrare un

controsenso, eppu-

re accanto al gioiel-

lo realizzato secondo

canoni estetici e ricer-

che stilistiche impron-

tate sul modo comune di

vedere l’ornamento, c’è un

gioiello che nasce da esplora-

zioni volte alla ricerca di nuovi lin-

guaggi, in cui si rifiuta l’idea tradiziona-

le di preziosità.

Artisti e designer creano ornamenti che

rappresentano codici e desideri estetici

contemporanei, lontani dal senso caratteri-

stico del gioiello. Ognuno interpreta il

tema del gioiello in modo strettamente

personale. Chi porta il metallo alla meta-

morfosi, chi assaggia materiali inediti, chi

si apre alla sperimentazione formale, chi

riscopre i costumi del passato, chi immagi-

na mondi nuovi.

La materia diventa lo

spunto per sperimentare e

introdurre nuovi punti di

vista, assecondandone la natura

e seguendola nelle sue metamor-

fosi trovando la bellezza anche in

materiali poveri o comuni. È il

caso di Alessia Semeraro, che

riporta il legno alla sua

forma più bru-

tale, o di Christine J. Brandt, che ne segue

le venature per dar vita ad anelli sinuosi in

cui grappoli di pietre sembrano escrescen-

ze naturali. Per Peter Skubic, Gijs Bakker e

Emmy Van Leersum, acciaio o alluminio

sono l’espressione che nega l’idea di esclu-

sività costosa del gioiello prezioso e la sua

funzione di testimone dello status sociale.

La plastica esercita un fascino magnetico

su Peter Chang, che dai primi anni ’80

fonde l’estrema duttilità, la resistenza, la

leggerezza con uno spirito surreale ed

ironico che dà origine ad un avvi-

cendarsi di forme e colori ispira-

to alla natura.

Secondo Alba Cappellieri,

professore associato di

Design del Gioiello presso il

Politecnico di Milano, “Si

tratta di sperimentazioni con-

cettuali che insistono sull’adozione

di materie e tecniche nuove per

conoscere e introdurre varianti d’uso e

di consumo del gioiello”.

Ferro, acciaio, plastica, smalti, silicone,

vetro, tessuti, sassi, legno, “object trouvé”

sono gli strumenti con cui vengono tra-

smessi messaggi attraverso molteplici codi-

ci comunicativi. Oggetti che possono stu-

pire, incuriosire, affascinare, che esprimono

un sentire personale, legato alla visione del

mondo di chi li crea. Sono creazioni uniche

che attirano l’attenzione dei collezionisti

più che il grande pubblico, al quale nella

maggior parte dei casi passano inosservati.

55

Codici, pensieri, desideriartisti e designer si raccontano attraverso i gioielli

di Lucia Eleonora Venino

Page 58: n. 4 marzo aprile 2009

Bisogna percorrere in lungo e in largo i

circa 17000 metri quadrati del Centro

Congressi, farsi spazio tra gli 8000 e più

visitatori, lasciarsi incantare dalle vetrine

dei 600 espositori illuminate da una infi-

nità di luci e superare -come Ulisse il canto

delle sirene-, i numerosi idiomi in questa

moderna torre di Babele prima di giunge-

re in un angolo di ben altro impatto. Dove

la riflessione sorge spontanea. Ti lasci alle

spalle collier da favola, pietre preziose ine-

stimabili per ammirare il gioiello secondo

una diversa concezione, dove sempre

nuovi elementi, preziosi o effimeri che

siano, incantano al di là del valore intrin-

seco, come i ritagli di carta dai disegni

infantili che fanno da charms all’insolito

girocollo di Moschino per la Miriam

Preziosi. È qui la frangia più vivace della

mostra, a cavallo tra il Padiglione Vasari ed

il Redi. Una intera parete si fa eccentrico

caveau per ospitare la Collezione d’Arte

Orafa Contemporanea, oltre sessanta

opere di oltre sessanta artisti: Bruno

Martinazzi (Treemme), Arnaldo Pomodoro

(Uno A Erre), Ettore Sottsass (Uno A Erre),

Riccado Dalisi (Menci Erosa), Salvatore

Fiume (Uno Argento), Pietro Cascella

(Quadrifoglio), Dolce e Gabbana (Uno A

Erre), Vivienne Westwood (Garzi), Dario

Fo (Eurocatene) per citarne alcuni.

Connubi insoliti che raccontano l’arte

come una realtà espressivamente libera,

godibile sempre, anche tra un business e

l’altro. Perché l’artista altera la natura delle

cose servendosi liberamente della materia,

56

Il linguaggio dell’arte nei gioiellicon la trentesima edizione di OroArezzo ritornano gli Artistidi Maria Rosaria Petito

Alessandro Mendini e Today Arte Preziosi

Il creatore altera la natura delle coseservendosi liberamente della materia,la plasma, la rimodella, la svuota, lasovrappone conferendole un valoreancora ignoto al visitatore

Page 59: n. 4 marzo aprile 2009

57

la plasma, la rimodella, la svuota, la

sovrappone conferendole un valore anco-

ra ignoto al visitatore. È la trascrizione

della realtà, una perenne metamorfosi in

cui gli oggetti mostrano forme, colori e

volumi dalle interpretazioni fantastiche.

Un divertissement di piccole sculture

viste da un punto di vista privilegiato, da

una angolazione dove confluiscono

incontaminati talento, inventiva e auda-

cia. Perché l’arte è priva di compromessi,

a prescindere da ogni soggettivo giudizio.

Metafore, simboliche espressioni che

colpiscono lo spettatore invitandolo ad

entrare in un mondo diverso, incom-

prensibile, forse, ma ricco di sensazioni

senza soluzione di continuità.

La prima edizione di Oro d’Autore fu

curata da Lara-Vinca Masini, presso il

Museo Archeologico Nazionale “G.

Mecenate” di Arezzo. Era il 1988.

L’anno successivo si tenne presso la

Basilica Inferiore di San Francesco. Nel

’92 fu “Omaggio a Piero”: in occasione

delle celebrazioni pierfrancescane trenta-

sette artisti progettarono un gioiello da

dedicare a Piero della Francesca.

Nel ’93 ancora la Basilica Inferiore di

San Francesco, ma questa volta la rasse-

gna, intitolata “Oro d’Autore: Giappone

e USA”, assunse carattere internazionale

con la partecipazione di quattordici arti-

sti americani e dieci giapponesi.

Nel ’94 l’intera collezione, compren-

dente le precedenti quattro edizioni, fu

presentata al Makuhari Center di Tokyo.

Nel ’95 “Oro d’Autore” fu trasferita a

Las Vegas per il JCK Show e sempre nel

’95 fu allestita presso il Museo Nacional

de Bellas Artes di Buenos Aires, nell’am-

bito della VI Biennale Internazionale di

Architettura.

“Oro d’Autore: Un gioiello per il

Terzo Millennio”, si tenne nel 1998,

prima di divenire itinerante con le suc-

cessive edizioni in Brasile, ad Hong

Kong ed a Buenos Aires. Nel 2003 fu la

volta di “It Jewels - 30 stilisti per Oro

d’Autore”, presentata al Palazzo della

Ragione a Milano e trasferita, poi, ad

Arezzo, a Düsseldorf e ad Atene.

La rassegna Oro d’Autore - Out of the

opulent past - nel 2006 è arrivata a

Pechino insieme a gioielli etruschi a

testimoniare l’antica tradizione dell’ore-

ficeria Toscana. Nel 2007 è stata nuova-

mente dedicata a Piero della Francesca,

presso la Galleria Comunale di Arte

Contemporanea di Arezzo, con parteci-

pazioni da tutto il mondo: Aulenti,

Binfarè, Boontje, Campos Pons, Cibic,

Fo, Giovannoni, Kazoun, Kokocinski,

Lau, Leone, Pistoletto, Trini Castelli e

Zaremski.

L’edizione di quest’anno è stata affida-

ta a Daniel Virtuoso, Coordinatore del

Centro Promozioni e Servizi di Arezzo.

in senso orario: Salvatore Fiume e Unoargento,Nicola Carrino e G.O.A., Mario Ceroli e S.I.L.O.

Page 60: n. 4 marzo aprile 2009

58

La mappa dell’industria diamantifera e

delle gemme evidenzia un primo dato di

rilievo: la fase di turbolenza economica

generale provoca reazioni, diverse per

portata o intenti, ma fondamentalmente

uniformemente diffuse su scala plane-

taria. L’esplodere della crisi ha attivato

diversi tipi di conseguenze. Si sono messi

in moto le leve di difesa finanziaria e gli

anticorpi primari della chiusura dei rubi-

netti minerari. Meno produzione più

tenuta dei prezzi del grezzo. I grossi

ISOLE CAYMAN Le quotazioni appetibili deidiamanti dai 5 ai 10 carati hanno propiziato illancio di KPR Limited un nuovo fondo diinvestimento incentrato su gemme di talidimensioni (da D a G, da IF a VVS2). La fasedi mercato depressa rilancia un’opzione maidecollata, ma sempre latente: il diamantecome bene rifugio.

LONDRA De Beers annuncia la fine dell’epo-ca del suo esclusivo intervento promozionalesul diamante in generale. A seguito di sceltegià evidenti prima dell’attuale fase di turbo-lenza (e con una quota del commercio scesaal 40%) la DTC invoca un intervento checoinvolga tutti i grandi operatori mondiali deldiamante. Le proprie risorse saranno tutteriservate al marchio Forevermark.

NEW YORK STATE Vittoria della locale asso-ciazione dei gioiellieri dello stato di NewYork. Non verrà applicata nel 2009 unasovrattassa del 5% sugli orologi e la gioielleriacon valore superiore ai 20.000 US$.

CALIFORNIA (Stati Uniti) Tagli del 30% delpersonale del GIA. L’istituto di certificazionedei diamanti impiegava oltre 1100 dipenden-ti all’inizio dell’anno.

CANADA Solo nel 2006 si parlava di unnuovo Eldorado, le miniere di Diavik nel norddel paese. Oggi la crisi spegnerà le luci nelreparto estrattivo per due periodi di sei setti-mane ciascuno, con conseguente calo pro-duttivo e ridimensionamento della manod-opera. Non si rinuncia tuttavia agli investi-menti a lungo termine perché procederanno ilavori di costruzione di infrastrutture nel sotto-suolo e la manutenzione.

investitori delle economie più forti e

mature tirano i remi in barca, mentre out-

siders come l’India si proteggono dando

vita a una nuova politica di assistenza alle

centinaia di migliaia di tagliatori senza

lavoro. Nello scenario si acuiscono le

posizioni di dipendenza come quelle del

Botswana che ha nell’export diamantifero

la prima partita di entrate pregiate o di

Israele che vende molto negli Stati Uniti.

E nel frattempo De Beers inaugura una

nuova era della comunicazione.

L’industria diamantifera nel mondoreazioni e turbolenze dell’economia generaledi Paolo Minieri e Alberto Scarani

Page 61: n. 4 marzo aprile 2009

59INDIA Piano del governo centrale per ricol-locare l’eccesso della manodopera dell’indu-stria del diamante nel settore agricolo.Riaddestramento e riqualificazione di partedei lavoratori in eccesso che restano nelramo produttivo delle gemme. GJEPC, enteesportatore di diamanti, lancia un ineditoprogramma di sviluppo delle vendite sul ter-ritorio nazionale allo scopo dichiarato diemanciparsi dalla dipendenza delleesportazioni negli Stati Uniti.

RUSSIA Intervento statale per mezzo diGokhran, apposita agenzia di deposito dellematrie prime, mirato ad aiutare le impreseminerarie a non interrompere le operazioninella stagione di crisi. Alrosa, gigante dell’estra-zione, da fine gennaio cede materia prima soloa questo raccoglitore statale. Scopo: calmierarela caduta dei prezzi riducendo l’offerta.

BOTSWANA Autentico shock per il paesepiù dipendente del mondo dai diamanti.Riduzione delle produzioni delle principaliminiere diamantifere. Stop di De Beers alpiano di delocalizzazione a Gaborone (capi-tale del paese) delle attività (precedentementeprerogativa esclusiva della sede londinese) diclassificazione dei grezzi. Sfugge al rimiden-sionamento il Diamond TechnologyPark, investimento privato finalizzato alpotenziamento delle operazioni produttive.

R.S.A. (Repubblica Sudafricana) Il calo pro-duttivo dell’industria diamantifera si stavaconcretizzando già prima del drammaticoprimo trimestre del 2009 a causa della politi-ca di De Beers volta ad estendere l’estrazionein tutta l’Africa meridionale. I tagliatori localicomunque sono di fatto dimezzati, il grezzoestratto diminuirà rapidamente nel 2009.

TAILANDIA Il decremento mondiale del com-mercio si è andato combinando col recentebando statunitense all’import di gemme bir-mane (ampiamente commercializzate aBangkok). Interventi del Ministero delCommercio e di associazioni di categoria ten-tano di ridurre la portata dell’inconvenienteche mette in pericolo la quarta voce dell’ex-port nazionale (più di un milione di addettinel comparto delle gemme e dei gioielli perun export pari a oltre 8 miliardi di dollari).

CONGO De Beers, tra i più grandi estrattoridel paese annuncia una quasi totale chiusuradelle attività esplorative di diamanti. Un durocolpo per un’economia debole e poco diversi-ficata.

ISRAELE Lo sviluppo tecnologico sostieneun’industria del diamante in forte affanno, perla forte dipendenza da New York ( meno 57%l’export in valore nel 1° trimestre 2009, di cuiil 60% venduto a New York). Sarin, il più gran-de produttore di apparecchiature di servizioall’industria delle gemme annuncia il lancioimminente di un rivoluzionario scanner capa-ce di “mappare” le inclusioni nel diamantegrezzo senza ricorrere a pretagli.

GIAPPONE Bruciante riduzione delle impor-tazioni (-27,5%) in valore dei diamanti nel2009. Singolare il simultaneo lieve aumentodelle quantità immesse: la crisi nel paese delSol Levante porta a un declino della qualità?

BELGIO Economia europea ben diversificatae ben integrata, il Belgio pone l’accento suuna possibile ossigenazione finanziaria delsettore delle pietre preziose. Strumento scelto,la rinegoziazione delle linee di credito delleimprese con le banche, dopo che gli stockinvenduti e il grezzo valutato nella primaparte del 2008 a prezzi irrealisticamente altihanno determinato il restringimento dei ser-batoi dei prestiti.

Page 62: n. 4 marzo aprile 2009

C’è ancora una certa confusione, ahimé,

anche tra gli operatori del settore quando si

parla di materiale termotrattato. In partico-

lare, viene spesso confuso il riscaldamento

con la termodiffusione. Per quanto

entrambi siano metodi artificiali migliora-

tivi del colore la differenza è notevole,

soprattutto dal punto di vista del prodotto.

In sostanza, mediante termodiffusione si

trattano gemme praticamente incolori e di

scarsissimo valore apportando, in condizio-

ni di alta temperatura, elementi a loro

esterni. Nel riscaldamento semplice, inve-

ce, il materiale di partenza possiede già gli

elementi cromofori, quelli cioè che appor-

tano il colore alla gemma, e null’altro viene

aggiunto. Lasciando la trattazione del

metodo per riscaldamento ad un prossimo

intervento, ci concentreremo sulla termo-

diffusione superficiale dei corindoni.

Sebbene venga ormai considerato un trat-

tamento storicamente consolidato, recenti

sviluppi nell’ambito di possibili varianti

applicate ad altre gemme, oltre che al

corindone, lo hanno riportato all’attenzio-

ne della comunità gemmologica. Un

corindone “puro” è completamente incolo-

re, la presenza sotto forma di impurità di

titanio e ferro consentirà alla gemma, gra-

zie all’assorbimento selettivo della luce, di

esibire una colorazione blu. Sottoponendo

corindoni incolori già tagliati a riscalda-

mento in presenza di ossidi di titanio e ferro

si otterranno una serie di interscambi a

livello atomico con l’alluminio in direzioni

casuali, con il risultato che gli elementi cro-

mofori si diffonderanno verso l’interno

delle gemme. A causa della rilevante massa

atomica degli elementi cromofori, tuttavia

il processo è piuttosto lento e necessita che

alte temperature (1800°C-1900°C) venga-

no mantenute per tempi piuttosto prolun-

gati (24 ore e più). In alcuni casi può essere

preferibile utilizzare temperature più basse

(800 °C) per avere un minore impatto del

calore sulle inclusioni. Ma per ottenere un

risultato soddisfacente i tempi dovranno

essere notevolmente più lunghi (fino a 600

ore). Nella norma la diffusione del colore

raggiunge profondità minime (da 0.01 a

0.30 mm) per cui, una volta terminato il

trattamento bisognerà rilucidare attenta-

mente la pietra in modo da non asportare

il sottilissimo strato superficiale.

Ovviamente sostituendo il cromo al tita-

nio e ferro si possono ottenere anche corin-

doni varietà rubino, anche se peraltro i

risultati raggiunti non sono stati particolar-

mente soddisfacenti per problematiche ine-

renti alla diffusione del cromo. Nel caso del

rubino termodiffuso come conseguenza

dell’usuale omogeneità del colore nel mate-

riale di partenza, l’identificazione del tratta-

mento è piuttosto semplice. Diversamente,

uno zaffiro, di solito, presenta zonature o

centri di colore più o meno accentuati. La

tecnica di osservazione in immersione in un

liquido, avente indice di rifrazione simile a

quello della gemma da analizzare (ioduro di

metilene), consentirà di evidenziare mag-

giormente la distribuzione del colore all’in-

terno delle gemme (vedi foto 1, 2, 3). Lo

zaffiro termodiffuso esibirà una tinta uni-

forme con concentrazioni di colore in cor-

rispondenza degli spigoli, della cintura (foto

4) e, a volte, faccette di colore più o meno

intenso che denotano una scarsa attenzione

nella rilucidatura.

*Consigliere Federazione Orafi Campania**Gemmologo IGI di Anversa

60

Termodiffusione e riscaldamento due metodi a confronto per migliorare la colorazione delle gemme di Paolo Minieri* e Alberto Scarani**

1

Page 63: n. 4 marzo aprile 2009

to in modo intensivo materiale quasi incolo-re o caratterizzato da marcate zonature, discarsa o scarsissima qualità, proveniente del-l’area di Kanchanaburi (nord della Tailandia).Lo zaffiro termodiffuso è dunque un tipo dipietra che abbraccia tipologie e, di conse-guenza, gamme e prezzi diversi: partendo daun materiale estrememente economico sigiunge a un costo finale decisamente piùbasso rispetto a gemme esclusivamente riscal-date di pari aspetto. Ma occorre attenzionecomunque. Il trattamento, se eseguito a rego-la d’arte, è impegnativo e costoso, inoltre ilgrezzo utilizzato genera pietre rivendibili soloin una modesta percentuale (circa il 40%).Oggi lo zaffiro termodiffuso è offerto stabil-mente nei mercati di taglio e viene ampia-mente utilizzato in India, nel sud-est asiatico(Cina e Corea, poco in Giappone). Le quali-tà più brillanti (che nelle dimensioni oltre i 3carati possono superare i 200 € per carato)trovano impiego anche in Europa e segnata-mente in Italia, mercato sensibile alla perfettacalibratura e all’uniformità del colore, caratte-ristiche non sempre ottenibili nell’ambitodegli zaffiri non trattati per termodiffusione.Infine un avvertimento: anche un corindonesintetico può essere termodiffuso ma il suovalore rimarrà esiguo.

61

Chi ha oggi più di quarant’anni ricorderà, apartire dalla seconda metà degli anni Ottanta,e poi più insistentemente negli anni Novanta,un’insolita offerta di zaffiri blu particolarmentevivaci. Facevano la loro apparizione in queglianni gli zaffiri termodiffusi che, a dire il vero,furono ad arte spavaldamente infiltrati nelmercato come zaffiri naturali trattati per soloriscaldamento. Era il lontano 1949 quando laLinde pose un primo brevetto sulla tecnica,originariamente ideata come metodo per ilmiglioramento del colore nei corindoni aste-riati. Nuovi brevetti furono poi registrati nel1975 dalla Union Carbide (Linde)Corporation ed in seguito acquistati dallaAstrid Corp., collegata alla compagnia svizzeraGolay Buchel. Il grande successo internaziona-le arrivò anche questa volta per merito dei tai-landesi che avviarono operazioni di trattamen-to su vasta scala agli inizi degli anni Novanta.Tale escalation produttiva prese slancio con laabbondante disponibilità di materia primaproveniente dallo Sri-Lanka, il corindone bian-co grigio conosciuto come geuda, attraverso ilcui riscaldamento si poteva ottenere un decisomiglioramento dello zaffiro. Allorché tale pro-cedura non sortiva i risultati sperati si ricorrevaall’ancora di salvataggio della termodiffusione.Successivamente si è potuto mettere a profit-

Zaffiri termodiffusi, sul mercato dagli anni Ottanta

2 3 4

5 6 7 8 9

1, 2. Frattura da risanamento affiorante in uno zaffi-ro termodiffuso. Durante il trattamento gli ossi-di sono penetrati all’interno della pietra gene-rando una concentrazione del colore intornoalla frattura. 30X, a ds, campo scuro, sn, camposcuro e luce trasmessa.

3. Zaffiri Termodiffusi e non, immersione in iodu-ro di metilene, luce trasmessa, 10X

4. Particolare 30X (foto 6) campo scuro/luce tra-smessa.

5. Sezione sottile di uno zaffiro termodiffuso.Notare la concentrazione del colore nello stratosuperficiale. 20X, Immersione, luce trasmessa.

6. Zaffiro termodiffuso provenienzaKanchanaburi. La presenza di fratture da risa-namento affioranti ha provocato la diffusionedegli ossidi anche all’interno della pietra gene-rando inusuali concentrazioni di colore. Danotare le faccette più chiare del padiglione corri-spondenti ai lati più corti. 10X, Immersione,luce trasmessa.

7. Comparazione visiva tra uno zaffiro termo-diffuso (a) e uno semplicemente riscaldato (b).Evidente nel termodiffuso la distribuzioneomogenea superficiale del colore e la sua con-centrazione sugli spigoli. 10X, immersione,luce trasmessa.

8. Le stesse gemme come appaiono in condizioni diilluminazione diretta.

9. “Effetto arlecchino” sul padiglione di questo zaf-firo termodiffuso. La scarsa attenzione nellalucidatura ha portato all’ asportazione di spesso-ri non omogenei di colorazione sulle faccette.

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Page 65: n. 4 marzo aprile 2009

È il neo-eletto presidente del Centro pro-

mozioni e servizi, società organizzatrice

di OroArezzo, ma non sembra un pesce

fuor d’acqua. Giovanni Tricca, presiden-

te della Camera di

Commercio areti-

na dallo scorso

luglio, si è calato

appieno nel ruolo

per cui è stato

designato. E ha le

idee chiare su come procedere, anche se

il momento storico non è dei più favo-

revoli.

PPrreessiiddeennttee,, qquuaallii ssoonnoo ii ssuuooii pprrooggeettttii??

«È necessario muoversi in fretta per

superare la disaffezione della clientela

verso alcuni prodotti e far comprendere a

tutti l’importanza dell’oro come “bene

rifugio”. E poi credo che da soli non si

possa andare molto lontano, perciò tutti

i miei sforzi sono volti a coordinarmi con

altri che ricoprono il mio stesso ruolo in

altre filiere. Il primo obiettivo è certa-

mente armonizzare il calendario delle

fiere, che restano uno strumento di asso-

luta necessità».

NNoonn aa ccaassoo,, aa cchhiiuussuurraa ddii OOrroo AArreezzzzoo,, hhaa

ssiiggllaattoo uunn aaccccoorrddoo ccoonn ii pprreessiiddeennttii ddii

FFiieerraa ddii VViicceennzzaa,, DDiinnoo MMeennaarriinn,, ee ddii

VVaalleennzzaa EExxppoo EEvveennttss,, FFrraanncceessccoo BBaarrbbeerriiss..

«Abbiamo raccolto tutti con entusia-

smo l’idea di Assicor (l’associazione delle

Camere di Commercio per lo sviluppo

dell’oreficeria, ndr) di portare avanti il

progetto di un marchio comune, il

“Gioiello Italiano”, che sia garanzia di

tracciabilità e soprattutto di qualità.

Potrà tornarci utile soprattutto per la

promozione all’estero. Probabilmente già

dalla Fiera di Las Vegas ci presenteremo

uniti con un modulo unitario».

AAllll’’iinnccoonnttrroo cchhee hhaa ppoorrttaattoo aallllaa ffiirrmmaa ddeell

pprroottooccoolllloo ddii iinntteessaa eerraa pprreesseennttee aanncchhee

NNiiccoollaa CCuurrttoo,, pprreessiiddeennttee ddeellllaa

FFeeddeerrddeettttaagglliiaannttii.. QQuuaallee ppuuòò eesssseerree iill ssuuoo

rruuoolloo iinn qquueessttoo ppaannoorraammaa ccoonnggiiuunnttoo??

«Il mercato sta cambiando, la filiera si

sta “accorciando”. C’è un interesse diret-

to dei dettaglianti e in questo hanno

fatto scuola le aziende che si sono propo-

ste sul mercato con prodotti in acciaio. Il

Paese, comunque, deve approfittare di

questa crisi per darsi delle regole: questa

congiuntura economico - finanziaria

negativa ha, come altro lato della meda-

glia, di mettere in risalto quanto siamo in

ritardo su molti fronti».

IIll ttrreenntteennnnaallee ddii OOrrooAArreezzzzoo hhaa rraaccccoollttoo

bbuuoonnii rriissuullttaattii.. NNeell qquuoottiiddiiaannoo,, iinnvveeccee,,

ccoossaa ccoonnttaa ddii ffaarree??

«Bisogna lavorare sul fattore culturale:

Arezzo deve porsi verso l’esterno come

città dell’oro. Il distretto orafo è forte, ma

non è riuscito a calarsi nel tessuto cittadi-

no. Sarebbe significativo riuscire a porta-

re nel centro botteghe artigiane. Stiamo

lavorando anche per aprire il Museo

dell’Oro e per dare vita a corsi di forma-

zione che possano qualificare professio-

nalmente le nuove generazioni».

LLaa pprroovviinncciiaa ddii AArreezzzzoo ee llaa TToossccaannaa iinn

ggeenneerraallee ssoonnoo nnoottee aanncchhee ppeerr llaa mmooddaa..

NNeessssuunn pprrooggeettttoo ccoommuunnee??

«Ha colto nel segno: abbiamo fatto la

stessa riflessione e, infatti, si sta finalmen-

te pensando ad una Scuola di design

moda-gioielli. È assurdo che due settori

così vicini, sia dal punto di vista geogra-

fico che dal punto di vista merceologico,

non abbiano mai marciato di pari passo.

Con le difficoltà del momento qualcosa

si è risvegliato, perciò sono fiducioso in

tal senso: il bisogno aguzza l’ingegno».

63

L’importanza dell’oro come bene di rifugioL’impegno costruttivo e mirato del neo-presidente di OroArezzo

di Chiara Di Martino

Page 66: n. 4 marzo aprile 2009

Basilea mi accoglie con un cielo carico

di nubi minacciose, pioverà per tutto il

weekend. Il vantaggio d’aver visitato la

fiera per cinque anni sta nel poter azzar-

dare una statistica comparativa discreta-

mente attendibile. La prima conferma

sulle previsioni negative viene dal par-

cheggio, quasi vuoto alle 9 e trenta.

Pagato il primo tributo alla kermesse (20

franchi svizzeri, il doppio dello scorso

anno) m’incammino sotto la pioggia.

Hall of Universe, secondo dazio, 60

franchi per l’ingresso (anche questo rad-

doppiato, strana politica in tempi di crisi).

Rapido giro prima di prendere la navetta

che mi porterà alla Messeplatz, il cuore del-

l’evento. Il numero degli stand di grossisti

indiani di diamanti e colore è dimezzato e

l’accesso ad alcuni corridoi periferici è

interdetto da candide tende che nascondo-

no alla vista alcuni moduli vuoti. Mi

immergo nel padiglione 3: qui tradizional-

mente si trova la maggioranza degli stand

più qualificati per la vendita di diamanti e

colore. Secondo una consolidata tradizio-

ne, dal piano terra a salire si susseguono

stand via via meno prestigiosi: uno stand

medio, 20-30 mq, può costare anche

300mila euro e non mi stupisco di notare

alcune assenze. Solerti operatori orientali in

gessato si sfidano nel tentativo di attirare la

mia attenzione. Ravi Lunia, direttore di

una compagnia tailandese specializzata in

rubini, mi fornisce un primo input: ciò che

vedo rientra quasi esclusivamente nella

merce qualitativamente più elevata, a sentir

lui ricercata per investimento. Al primo

piano sembra esserci maggior movimento,

qui gli stand sono relativamente più picco-

li e noto una insolita quantità di zaffiri di

notevole dimensione e qualità tanto che, a

breve, tutto ciò che è blu e al di sotto dei

quindici carati mi lascia assolutamente

indifferente. Tutte le vetrine sembrano uni-

formarsi al medesimo standard: distinzione

precisa tra pietre riscaldate e non. Heated e

unheated, in tutte le varianti più o meno

corrette (heded, heted etc), sono le locu-

zioni più usate negli scambi. Al di sopra di

poche centinaia di euro il certificato è pra-

ticamente di serie, parole d’ordine:

Disclosure & confidence.

Nareshant Sharma, venditore di corin-

doni e smeraldi conosciuto nelle preceden-

ti edizioni, mi accoglie con un sorriso

radioso e conferma le mie impressioni: «Il

cliente tipo oggi si orienta verso materiale

qualitativamente migliore, magari sacrifi-

cando le dimensioni. Il problema sta piutto-

sto, da parte dei grossisti, nel riassortimento di

determinate tipologie». Da sempre nel padi-

glione 3 trovano ospitalità gli stand dei

laboratori gemmologici e al primo livello,

in un angolo seminascosto, com’è tradizio-

ne, SSEF e Gubelin sono un punto di rife-

rimento per gli operatori che desiderano

una certificazione autorevole e veloce

(entrambi forniscono un servizio express)

sulle pietre di maggior pregio. Scambio

64

Baselworld diario di viaggio di un operatoredi Alberto Scarani*

Page 67: n. 4 marzo aprile 2009

due parole con il dottor Krzemnicki, vice-

direttore, a cui richiedo una nota post fiera

che ricevo una volta tornato in patria:

«Certamente non siamo al livello dello scor-

so anno ma i risultati sono andati ben oltre

le nostre più rosee aspettative. In particola-

re, oltre ad un considerevole numero di

gemme di altissima qualità, ci sono state

sottoposte una rilevante quantità di perle

naturali, anche in fili; i nostri clienti ci

confermano che, in momenti di relativa

prudenza negli acquisti, il certificato di un

laboratorio rinomato è ormai una discri-

minante imprescindibile».

Ai livelli superiori la desolazione sarà

costante per tutto il weekend. Un vero

peccato, il secondo piano è una vera chic-

ca anche perché splendidamente arredato,

il terzo e ultimo, che ospita accessori per

l’orologeria e varie, sembra avere nello

stand di Rubin & son, storico fornitore di

utensileria ed editoria gemmologia, l’unico

punto d’interesse per i visitatori che si spin-

gono fin quassù.

Al piano seminterrato, il reparto utensili

e macchine probabilmente più ricco tra le

fiere del settore: mai avevo visto così tanta

gente aggirarsi con interesse in questa

sezione. Software CAD dedicati alla pro-

gettazione di gioielleria e macchine proto-

tipatrici la fanno da padrone e i prezzi

cominciano ad avvicinarsi al ragionevole,

di qui a poco tempo anche un piccolo

laboratorio potrà dotarsene e sarà il colpo

di grazia definitivo per gran parte del patri-

monio artigianale orafo che ci ha sempre

contraddistinto nel mondo. Strano posto

per incontrare un grossista di diamanti

danese ma, tant’é, Finn Sixtus Thomsen

mi saluta quasi sguaiatamente dal fondo

del corridoio. Così lontano dallo stereotipo

del compassato uomo del Nord Europa,

Finn è più simile al napoletano verace e

spontaneo e va subito al punto: «Nel mio

paese sono riusciti a limitare i danni nel

periodo natalizio ma dopo quasi tutti hanno

evitato di riassortire i magazzini e per noi il

risultato nel primo trimestre è stato semi disa-

stroso, direi una perdita secca del 30-40%».

Per dire una cosa del genere con il sorriso

sulle labbra ci vuole un gran carattere,

penso tra me, ma ho di fronte uno degli

uomini più ottimisti che conosca, e forse

anche lui pensa di intravedere uno spira-

glio di luce.

Affronto il padiglione 2, il più fashion

per la gioielleria. Dovrebbe essere uno di

momenti di maggior affluenza ma la sen-

sazione che qualcosa non vada per il verso

giusto mi segue anche qui, nel tempio

delle firme. I nuovi trend parlano di colo-

re: l’oro bianco perde terreno a vantaggio

del giallo e del rosa in accoppiata con le

65

Page 68: n. 4 marzo aprile 2009

pietre di colore più disparate e nuovi mate-

riali. Al primo piano altra sorpresa: Rosario

Autore, proprietario dell’omonima com-

pagnia, mi introduce sorridente nel suo

stand: «Non vorrei dirlo troppo forte ma

abbiamo riscontrato un deciso incremento

degli ordinativi». Alla sua terza partecipa-

zione fieristica sembra anch’egli stupito del

risultato. Alessio Boschi, il designer della

sua linea, principalmente pezzi unici con

perle south sea, mi accompagna lungo le

vetrine: «Siamo alla continua ricerca di

nuovi materiali e tecniche in abbinamento

con le pietre più diverse e ovviamente con le

nostre splendide perle». Anche qui noto

l’utilizzo di slices di diamante incluso che

mi avevano colpito nel padiglione 2.

Approfittando del collegamento coperto

mi immergo nella Hall of dreams, orolo-

geria, punta di diamante della fiera.

C’è maggior movimento ma la fiera è

aperta al pubblico e qui si concentrano i

più scenografici stand di tutta la superfi-

cie. Rolex, Vacheron & Constantin, Tag

Heuer, Omega sono solo alcuni dei brand

che investono annualmente cifre stellari

per allestire spazi multilivello comparabi-

li ad un villino bifamiliare. Si nota subito

la differenza tra un operatore ed un visi-

tatore meramente interessato a fare incet-

ta di cataloghi e gadgets (pendrive bran-

dizzate il must di quest’anno). Qualche

assenza importante (Fossil, per citarne

una), nel complesso l’affluenza “qualifica-

ta” pure qui sembra minore anche se

effetti ottici tipo l’imbuto all’ingresso

potrebbero trarre in inganno.

Il giorno successivo non osservo cam-

biamenti significativi nel flusso di visita-

tori. Al padiglione 3 mi aspetta Roland

Loriè, presidente dell’IGI di Anversa,

attualmente il laboratorio gemmologico

indipendente più grande del mondo.

Sembra meno preoccupato dell’ultima

volta che ci siamo sentiti: «Nell’ultimo

mese abbiamo notato una timida inversio-

ne di tendenza, le previsioni drammatiche

di tre mesi fa sono state confermate per for-

tuna solo in parte e stiamo guardando con

un discreto, seppur tenue ottimismo al futu-

ro più prossimo». Anche a lui chiedo una

nota che ricevo un paio di giorni dopo e

che sembra ricalcare nei contenuti quello

dell’SSEF. Per par condicio mi metto alla

ricerca dello stand HRD, storico concor-

rente dell’IGI in quel di Anversa ma,

dopo una breve occhiata allo spazio a

loro riservato da anni mi accorgo che

anche qui la crisi ha menato qualche fen-

dente se, da una posizione strategica con-

solidata, hanno dovuto migrare in uno

spazio seminascosto e ben più risicato.

Niente gadgets, l’unica addetta al desk è

perennemente occupata e devo rinuncia-

re a sentire l’altra campana. Un’ultima

occhiata al padiglione 6 (gioielleria Hong

Kong e dintorni e grossisti di pietre

indiani) nella speranza di cogliere un’at-

mosfera diversa ma niente, sembra che

quest’edizione abbia riservato un’amara

sorpresa soprattutto da queste parti.

Torno verso il parcheggio (a piedi, gli

Page 69: n. 4 marzo aprile 2009

anni scorsi le navette fermavano anche lì),

vorrei fare il punto ma mi ritrovo con

informazioni controverse. La crisi c’è e i

segnali marcatamente positivi sono spora-

dici. In Italia vengo in possesso di cifre

ufficiali: gli espositori sono scesi da 2087

a 1952 (-12%), i visitatori da 106.800 a

93.900. Sembrerebbero accettabili, il pro-

blema è che non sono riferibili al volume

degli affari trattati. Questa fiera è ormai

considerata la più importante del vecchio

continente; esserci, a prescindere se per

fare business o no, a certi livelli è indi-

spensabile per cui, facendo mia una con-

siderazione di numerosi espositori, presu-

mo che gli operatori abbiano comunque

visitato la fiera con una bassa percentuale

di defezioni, il problema sta nel numero e

volume degli ordini che, nel caso dei dia-

manti, sembra essere stato drammatica-

mente contenuto. Anche a riguardo del

numero degli espositori la cifra secca deve

essere valutata con attenzione. Parlando

di orologi, nonostante la mancata parteci-

pazione da parte di diversi importanti

marchi, la Hall of dreams ha registrato

addirittura un aumento degli espositori e

ciò comporta una maggiore perdita per-

centuale per gli altri padiglioni. Il docu-

mento ufficiale (evitando accuratamente

comparazioni con il passato) è smaccata-

mente ottimista. Io, da visitatore, ritengo

che tutto si sia svolto più o meno come

previsto. Non resta che darsi da fare tutti

perché le cose migliorino.

**Gemmologo IGI di Anversa

Quasi duemila espositori provenienti

da 45 paesi: Baselworld, la fiera svizze-

ra degli orologi e dei gioielli, continua

ad essere un punto di riferimento per gli

operatori di tutto il mondo. La punta di

diamante europea che, malgrado la

crisi ed il calo di ordini in termini di

volume, ha visto sbarcare nella cittadi-

na al confine tra Svizzera, Francia e

Germania, oltre 93mila visitatori. Una

superficie espositiva di 160mila metri

quadrati per otto giorni di rassegna: la

gran parte degli espositori ha riscontra-

to un lieve miglioramento rispetto alle

previsioni. Il leit motiv della rassegna,

infatti, è stato, quasi per tutti: “Affari in

calo rispetto agli anni precedenti, ma di

gran lunga superiori alle aspettative”.

«Abbiamo potuto presentare le nostre

novità ai buyer internazionali e siamo

veramente contenti dell’andamento del

Salone che ancora una volta è riuscito a

diffondere il suo fascino», ha affermato

François Thiébaud, presidente del

Comitato degli Espositori svizzeri.

Il 68,1% dei visitatori proviene dall’estero

(dato in aumento rispetto allo scorso

anno). Per loro, il primo obiettivo dichia-

rato è la visione globale del mercato,

seguita dal networking, la cura del clien-

te, i nuovi contatti, le informazioni circa le

novità e le innovazioni.

67

Baselworld. 2000 espositori e 93.000 visitatorialla fiera svizzera punto di riferimento mondialedi Chiara Di Martino

Page 70: n. 4 marzo aprile 2009

68

L’edizione 2009 di Baselworld, salone

Mondiale dell’Orologeria e Gioielleria di

Basilea, ha fatto da palcoscenico al

“Platinum Design Awards”, evento pro-

mosso da Platinum Guild International.

Tre i premi assegnati da una giuria com-

posta da giornalisti internazionali, che

sono stati assegnati all’italiano Picchiotti,

al giapponese Kuwayama e al tedesco

Krieger. Una gara che ha messo in campo

l’arte ideata da designer internazionali e

la duttilità e la purezza del platino.

Per la sezione “bridal jewellery”, il pro-

duttore italiano Picchiotti si è aggiudica-

to il primo posto con un importante soli-

tario in platino abbinato a diamanti

brown, gialli e bianchi dello loro Unique

Bridal Collection.

Nella categoria ispirata al tema della

Natura ha vinto il produttore giappone-

se Kuwayama con la collezione “Spider”

che ha interpretato con maestria il

ragno con la sua ragnatela attraverso la

creazione in platino di anello, bracciale

e collana.

Il premio per la categoria dedicata alla

gioielleria in platino da uomo è stato

assegnato al pendente in platino a forma

di spada con diamanti bianchi e fancy

prodotto dal tedesco Hans D. Krieger.

“The Basel Platinum Design Awards”

promosso dalla PGI è un nuovo proget-

to che ha voluto far conoscere il metallo

più puro, più raro, versatile, ed eterno

ed accrescere il desiderio di acquisto

della gioielleria in platino. (CDM)

Dall’alto in senso orario: I vincitori del premio e le crea-zioni di Kuwayama, Hans D. Krieger e Picchiotti

A Baselworld, Platinum Guild Internationalannuncia i vincitori del Platinum Design Awards

Page 71: n. 4 marzo aprile 2009

Patek Philippe, una manifattura che da

170 anni si è sempre distinta per lo spiri-

to di innovazione, una storia iniziata con

Antoine Norbert de Patek nel 1839 uni-

tosi a Jean Adrien Philippe nel 1844, due

geni che decisero di realizzare i segnatem-

po più esclusivi al mondo, da allora la

maison svizzera si è distinta con oltre 70

brevetti e un gran numero di orologi,

alcuni dei quali vere pietre miliari della

storia orologiera, inoltre da circa 6 anni

la Patek ha iniziato lo studio sull’applica-

zione del silicio per la costruzione di

componenti per i movimenti dando vita

al “Patek Philippe Advanced Research”

che dal 2005 ha esordito con la ruota di

scappamento (per scappamento ad anco-

ra) in Silinvar, seguita nel 2006 dalla spi-

rale Spiromax, e per ultimo presentato

nel 2008 il Pulsomax nuovo scappamen-

to dalle inusuali geometrie (la nuova

ancora in Silinvar non presenta le classi-

che palette in rubino).

Presentato nel 2006 in occasione del

salone mondiale dell’orologeria di

Basilea, il Cronografo Calendario

Annuale referenza 5960 P è un orologio

veramente rivoluzionario che unisce al

nuovo Cronografo automatico di mani-

fattura calibro CH 28- 520 IRM QA

69

Patek Philippe Cronografo Calendario Annualedi Mario Didone

Page 72: n. 4 marzo aprile 2009

24H, il movimento brevettato nel 1996

del Calendario Annuale dando vita a

qualcosa molto particolare nel suo gene-

re, una complicazione veramente unica

giunta a coronamento di ben 5 anni di

studi e progetti da parte dei maestri oro-

logiai, che ha fatto sicuramente la felicità

dei numerosi appassionati della marca e

soprattutto ha arricchito il mondo del-

l’orologeria dell’alto di gamma.

Il cronografo dotato di ruota a colonne

è con funzione flyback, con la possibilità

di utilizzare (grazie all’innovativa costru-

zione del movimento), la grande lancet-

ta centrale sia come contatore dei secon-

di cronografaci sia come lancetta dei

secondi al centro.

Ricordo che il calendario annuale è un

meccanismo che ha la necessità di essere

regolato solo una volta l’anno nel mese di

febbraio, mentre per i mesi di 30 e 31 si

resetta automaticamente.

Agli occhi degli esperti e cultori della

materia, non sfugge il nuovo quadrante

con il grande contatore unico a ore 6 che

indica insieme i minuti - per mezzo della

lancetta rossa - con 2 scale concentriche

0 - 30 in rosso e 30 - 60 in blu, e il con-

tatore delle ore - per mezzo della lancet-

ta blu -.

Veniamo al movimento composto da

456 parti (302 per il movimento e 154

per il calendario) riserva di marcia 55

ore, massa oscillante in oro 21 carati,

bilanciere Gyromax 4 bracci 4 masselli,

28.800 alternanze ora spirale Breguet,

spessore mm 768 diametro mm 33, insi-

gnito ovviamente del Punzone di

Ginevra.

La cassa è in platino, con diametro di

mm 40,50 e spessore di mm 13,55, il

vetro è di zaffiro con trattamento antiri-

flesso, il fondo anch’esso in vetro zaffiro

così da lasciare una completa visione del

movimento, la cosa un po’ “vezzosa” è il

diamante incastonato alle ore 6.

Sui lati della cassa si trovano da una

parte i correttori di giorno, data, e mese,

mentre su quello opposto la corona e i

due pulsanti del cronografo.

Il quadrante vero segno distintivo di

questo orologio è su due toni antracite e

argento gli indici in oro bianco, le lancet-

te delle ore e minuti sono a foglia in oro

bianco, con trattamento luminescente

superluminova, il resto delle lancette

ovvero del cronografo, del contatore delle

ore e minuti e della riserva di carica stile

“baton” in acciaio con trattamento sab-

biato e rodiato.

Le indicazioni che appaiono sul super-

bo quadrante sono: attraverso le tre fine-

strelle - giorno, mese e data - la riserva di

carica a ore 12, l’indicazione giorno -

notte attraverso la piccola finestrella

tonda per mezzo di un disco colorato dal

bianco al blu all’interno del grande con-

tatore del cronografo, oltre alle classiche

ore minuti e secondi.

Completa questo bel capolavoro il cin-

turino in alligatore a grandi squame mar-

rone con fermaglio deployante in platino.

Il CronografoCalendario Annuale èun orologio veramenterivoluzionario che uni-sce al nuovo cronografoautomatico il movimen-to brevettato nel 1996del Calendario Annualedando vita a qualcosamolto particolare nel

suo genere, una compli-cazione veramente unicagiunta a coronamentodi ben 5 anni di studi eprogetti da parte deimaestri orologiai

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73

AARRMMIINN bbyy AARRMMIINN SSTTRROOMMMMooddeelllloo WWaatteerrMovimento meccanico a carica manuale, indi-cazioni decentrate e data retrograda - elementiprincipali della linea - su un quadrante dispo-nibile in bianco e blu scuro. Cassa in titaniolucido con vetro zaffiro e fondello antiriflesso;diametro da 43,60 millimetri. Cinturino inalligatore naturale blu con fibbia in titanio. wwwwww..aarrmmiinnssttrroomm..cchh

RROODDAANNIIAAAABB11 sseerriieess Orologio al quarzo total black per la societàsvizzera fondata nel 1930, Swiss Chic collectionispirata allo sport. Cassa in acciaio da 44 mm equadrante a tre cronografi e datario con cintu-rino in acciaio nero (disponibile anche in pellee con impunture e piccoli elementi in arancio).wwwwww..rrooddaanniiaa..ccoomm

HHAAUUSSMMAANNNN MMAAGGNNUUMM AAUUTTOOMMAATTIICCSSaaiinntt HHoonnoorrééMovimento automatico, lancette e corona inacciaio. Quadrante scheletrato nero e discocentrale della data con finestrella al 6. Vetrozaffiro con sei viti e fondello trasparente.Cinturino in pelle nera, fibbia pieghevole.Impermeabile fino a 50 metri. wwwwww..ssaaiinntt--hhoonnoorree--ppaarriiss..ccoomm

In principio, l’ombra proiettata da un paletto conficcato nel terreno indicava iltempo. Era la meridiana, poi sostituita della clessidra con i suoi miliardi di gra-nelli. Enorme, grandissimo, il segnatempo si innalzò sui campanili con unacomplessa meccanica per poi ridiscendere e rimpicciolirsi per entrare nelle case,stare sui tavoli, prima, ed alle pareti, successivamente. Le lancette incomincia-rono a girare senza sosta scandite dal cucù o dall’oscillazione del pendolo.L’esigenza di disporre di horologiummobili e più pratici portò alla versione tasca-bile. Fu Patek Philippe a realizzare il primo modello da polso, esclusivamente perdonne, agli uomini ci pensò Cartier. Nel 1928 il funzionamento divenne al quar-zo. Seiko inventò quelli a batteria. Il movi-mento automatico è da attribuire allaRolex. Il display LCD a cristalli liquidiarrivò in seguito. Oggi, di tempo ne èpassato, e tanto. È divenuto un acces-sorio di bellezza, uno status symboldalla forte valenza artistica. Le case

produttrici sono innumerevoli e le offer-te vastissime. All’esatta misurazione deltempo si accompagnano diverse funzioni:cronografo, altimetro, temperatura, fusiorai, fasi lunari, datario, tachimetro. Sonosempre più sofisticati e belli, colorati, pre-ziosi, alla moda, unici e di lusso. Sono gio-ielli di precisione e di bellezza, di alta orologe-ria e creatività. Gioielli irresistibili.

Il tempo è prezioso

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74

CCAAPPEE CCOODD TTOONNNNEEAAUU -- HHeerrmmèèssVersione nuova e più arrotondata del classicoCape Cod di Hermès. Modello piccolo in accia-io, quadrante bianco, cinturino doppio giro invitello liscio stoppa. Cassa in acciaio e vetro zaf-firo antiriflesso. Movimento al quarzo, lancettedi ore e minuti (nel modello grande anchesecondi e data). Impermeabile fino a 30 metri. wwwwww..hheerrmmeess..ccoomm

SStt AAnnddrreewwss LLiinnkkss SSttrrookkee PPllaayy 11775599JJAAEERRMMAANNNN && SSTTUUBBIIEdizione limitata, 72 esemplari, ispirata alcelebre torneo di golf, sport di cui richiama icolori. Il modello ST3, dal movimento auto-matico, presenta un quadrante che richiamagli elementi fondamentali del golf (numero dibuche, punteggio etc). Linea elegante per unquadrante chiaro, con lancette ore, minuti esecondi in acciaio. wwwwww..jjaaeerrmmaannnn--ssttuueebbii..ccoomm

KKIIEENNZZLLEE CCOOLLOORR SSoonnnneennggeellbb -- KKIIEENNZZLLEE Orologio con radio comando, cassa in acciaioe vetro zaffiro. Quadrante nero con numeriarabi bianchi ed indici luminosi rossi. Ore eminuti color acciaio, secondi indicati con lan-cetta di colore rosso. Cassa da 42 mm: adestra, il datario. Cinturino a doppio colore:esterno nero, interno giallo sole. La collezioneKienzle Color di Kienzle prevede 5 diversiaccostamenti di colore. wwwwww..kkiieennzzllee..iitt

OORRIIOONN HHeerrrrnnhhuutt NNoommooss GGllaasshhüütttteeOrologio automatico (fino a 20 ore) dallasemplicità essenziale ed elegante. Vetro zaffiroa cupola, quadrante da 35 mm zincato grigiocon lancette e numeri placcati in oro. Il grigioè infatti il colore dominante dell’intera lineaprodotta a 20 anni dalla caduta del muro diBerlino. Cinturino nero in Horween ShellCordovanwwwwww..ggllaasshhuueettttee..ccoommGGrraannttoouurr DDaattee -- TTUUDDOORR

Ultimissima novità in casa Tudor, quest’oro-logio sportivo fa parte di una linea che la casasvizzera ha prodotto in partnership conPorsche Motorsport. Movimento meccanicoa carica automatica, cassa in acciaio da 41mm, quadrante nero. Numeri in acciaio sullacorona d’acciaio laccata in nero, nel quadran-te datario a ore 3. Cinturino in cuoio nerocon microperforazioni. wwwwww..ttuuddoorrwwaattcchh..ccoomm

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IINNSSTTRRUUMMEENNTTIINNOO SStteeeell && DDiiaammoonnddss -- ddee GGRRIISSOOGGOONNOO Orologio al quarzo, cassa in acciaio lucido privadi incastonature e vetro zaffiro. Quadrante neroopaco con le classiche volute ornamentali di deGrisogono e doppio fuso orario: la parte infe-riore del primo fuso orario presenta un’incasto-natura di 19 diamanti a taglio brillante sulle ore6. Cinturino in galuchat (zigrino) nero fissatoalla cassa da attacchi mobili. wwwwww..ddeeggrriissooggoonnoo..ccoomm

DDaatteejjuusstt IIII RRoolleessoorr -- RROOLLEEXXLinea classica prodotta 60 anni fa e rivisitataoggi alla luce delle nuove tecnologie. La cassain Rolesor bianco (disponibile anche in orogiallo) si presenta in una nuova versione da 41mm. Con una lunetta zigrinata in oro bianco,è impermeabile fino a 100 metri. Quadrantee indici bianchi. Il movimento automatico,certificato Cosc, ha un’autonomia di 48 ore. wwwwww..rroolleexx..ccoomm

LLeeoonnaarrddoo -- SSTTEEFFFFEENNMovimento automatico per questo orologiodal quadrante bianco diametro 45 mm,spessore 15,5 mm, corona placcata in ororosa e lancette profilate in oro rosa, cosìcome le linee identificative delle ore. Cassain acciaio Samurai, composta di sette partiavvitate insieme, e vetro zaffiro anti-riflesso.Cinturino nero in pelle lucertola. wwwwww..sstteeffffeenn..bbee

66TTIIMMEEZZOONNEE MMYYSSTTIICC LLYYOONNIICCEELLIINNKKMovimento meccanico rettangolare con 6fusi orari. Sei diversi quadranti nei quali sonoriportati gli orari di diverse città (tra LosAngeles, New York, Londra, Tokio, Mosca,Ginevra, Honk Kong e Parigi). Una figuraleonina di diamanti fa da sfondo ai sei qua-dranti, il cui colore sfuma dal lilla verso l’az-zurro. Cinturino nero. wwwwww..iicceelliinnkkttvv..ccoomm

HHEELLLLOO KKIITTTTYY -- TTWWCC ((TToowwssoonn WWaattcchh CCoommppaannyy))Orologio al quarzo, cassa in acciaio con coro-na di strass. Lancette di ora, minuti e secondiin acciaio. Orario a 12 h in colore rosa e deco-razione di Hello Kitty centrata con indicazio-ne sulla destra, in colore rosa. Cinturino inpelle di colore rosa.wwwwww..ttwwccwwaattcchheess..ccoomm

75

Page 78: n. 4 marzo aprile 2009

Molti dettaglianti orafi si sono dotati di

un proprio sito internet perlopiù a scopo

di promozione della propria azienda, per

veicolare con una “vetrina” accessibile in

tutto il mondo l’immagine ed i prodotti

in vendita.

Ora, proprio l’accessibilità universale

del sito web può diventare un’opportuni-

tà per incrementare le vendite: proiettare

il proprio negozio sulla “Rete” vuol dire

aprirsi ad un mercato potenzialmente

infinito, formato da tutti i consumatori

che navigano in Internet.

Cosa occorre fare dunque per utilizzare

il proprio sito per la vendita diretta al

pubblico, cioè per iniziare un’attività di

commercio elettronico?

Esistono soluzioni informatiche avan-

zate per la gestione degli ordini, fornite da

società specializzate, e sistemi di paga-

mento tracciabili e sicuri (Paypal, etc.);

non ci soffermeremo su questi punti,

bensì sugli aspetti amministrativi e legali

del commercio elettronico, che talvolta

vengono trascurati da chi avvia quest’atti-

vità, col rischio di ritrovarsi poi involonta-

riamente in difetto rispetto alle necessarie

autorizzazioni od agli obblighi di traspa-

renza verso i consumatori.

Ecco in sintesi le norme e gli adempi-

menti principali.

LLee nnoorrmmee:: art. 18 del Decreto legislativo

114/98 (che detta la normativa generale

per le attività commerciali) riguardante la

“vendita per corrispondenza, televisione o

altri sistemi di comunicazione”; circolare

del Ministero dell’Industria n. 3487/C del

1 giugno 2000, contenente l’interpreta-

zione da applicare alle vendite effettuate

tramite commercio elettronico.

AAuuttoorriizzzzaazziioonnee aammmmiinniissttrraattiivvaa :: comuni-

cazione al Comune nel quale si trova la

sede legale dell’attività utilizzando l’appo-

sito modello COM 6 BIS, reperibile pres-

so i Comuni o le Associazioni di categoria;

trascorsi 30 giorni dal ricevimento della

comunicazione da parte del Comune,

sarà possibile iniziare l’attività (meccani-

smo del silenzio-assenso).

SSee hhoo ggiiàà uunn’’aattttiivviittàà ddii ccoommmmeerrcciioo aall

ddeettttaagglliioo iinn sseeddee ffiissssaa,, ddeevvoo eeffffeettttuuaarree llaa

ccoommuunniiccaazziioonnee?? Sì; l’attività di commer-

cio elettronico può essere effettuata dalla

medesima Ditta/Società che conduce l’at-

tività di commercio al dettaglio, ma

occorre comunque la comunicazione,

come se si aprisse un nuovo negozio.

SSaannzziioonnii:: da 2582 a 15493 Euro per la

mancata comunicazione al Comune.

CCoommmmeerrcciioo ccoonn ooppeerraattoorrii pprrooffeessssiioonnaallii::

pper effettuare il commercio all’ingrosso, o

comunque destinato solo ad operatori

professionali, non occorre la comunica-

zione al Comune, ma solo l’iscrizione al

Registro Imprese ed il possesso dei requi-

siti morali previsti dalla disciplina del

commercio. L’operatore che intende ven-

dere sia al dettaglio che all’ingrosso può

utilizzare il medesimo sito, ma deve desti-

Commercio elettronicole regole per iniziare l’attivitàdi Marco Cantarella*

Page 79: n. 4 marzo aprile 2009

nare aree distinte del sito per l’attività al

dettaglio ed all’ingrosso, in modo che il

potenziale acquirente possa distinguere

chiaramente le zone del sito destinate alle

due tipologie di vendita.

RReeggoollee ggeenneerraallii ppeerr llee vveennddiittee aa ddiissttaannzzaa

aall ccoonnssuummaattoorree ffiinnaallee:: Informazioni per il

consumatore: nella presentazione dell’of-

ferta devono essere fornite al consumato-

re informazioni chiare e comprensibili

sull’identità del fornitore (di cui vanno

indicati: ragione sociale, domicilio o sede

legale, telefono, fax e indirizzo di posta

elettronica, numero di partita Iva e di

iscrizione al Registro imprese) e sulle

caratteristiche essenziali del bene, sul

prezzo e sulle spese di consegna, sulle

modalità di pagamento e sul diritto di

recesso (questa disposizione viene spesso

soddisfatta, nella prassi corrente, con l’in-

serimento, nella pagina web nella quale

l’acquirente conferma l’ordinazione, di

un link che invia ad una pagina conte-

nente di nuovo le condizioni contrattuali

e le garanzie per i consumatori). Prima o

al momento dell’esecuzione del contratto,

le informazioni di cui sopra vanno con-

fermate per iscritto; in questa fase il con-

sumatore ha diritto di ottenere informa-

zioni sulle condizioni e le modalità del

diritto di recesso, nonché sulle garanzie

commerciali esistenti ed i connessi servizi

di assistenza. Successivamente all’inoltro

dell’ordine da parte del consumatore, il

venditore deve, per via telematica, inviare

al consumatore ricevuta dell’ordine con-

tenente un riepilogo delle condizioni

contrattuali, le informazioni essenziali sul

bene acquistato, sul prezzo, sui mezzi di

pagamento, sul recesso, sui costi di conse-

gna e gli eventuali tributi applicabili.

Modalità di esercizio del diritto di recesso,

spese e rimborsi: l’acquirente può esercita-

re il diritto di recesso a mezzo raccoman-

data A.R entro 10 giorni dal ricevimento

dei beni o dalla conclusione del contratto

(in caso di fornitura di servizi), o a parti-

re dalla data di adempimento degli obbli-

ghi informativi di cui al punto 1 da parte

del fornitore, se successivo. Il termine sale

a tre mesi, se il fornitore non ha adempiu-

to agli obblighi informativi. Le sole spese

dovute per l’esercizio del diritto di recesso

sono quelle di restituzione del bene, che

va riconsegnato nei tempi previsti dal

contratto, non inferiori a 10 giorni lavo-

rativi dalla consegna del bene. Il fornitore

è tenuto a rimborsare le somme versate

dal consumatore come corrispettivo del

bene entro 30 giorni.

Esecuzione del contratto: il contratto

concluso va eseguito entro 30 giorni dal

giorno successivo a quello in cui il consu-

matore ha trasmesso l’ordinazione.

Informazioni commerciali: le comunica-

zioni commerciali devono contenere una

informativa che chiarisca in modo inequi-

vocabile la natura commerciale della

comunicazione e che indichi inoltre la

ditta o società che effettua la comunicazio-

ne, le condizioni offerte laddove si tratti di

una proposta promozionale e le condizio-

ni di partecipazione, laddove si promuova

un concorso a premi; le comunicazioni

commerciali non sollecitate devono conte-

nere l’indicazione che il destinatario può

opporsi al loro ricevimento in futuro.

CCoonnttrraattttii:: sul sito hhttttpp::////wwwwww..uunniioonn--

ccaammeerree..iitt//ccllaauussoollee__ccoonnttrraattttii// è possibile

reperire un contratto tipo per la vendita

di beni di consumo on-line, elaborato da

Unioncamere. Tale modello viene incon-

tro all’esigenza di sottoporre ai potenziali

acquirenti un modello contrattuale chia-

ro e tale da garantire entrambe le parti.

LLiicceennzzaa ddii PPuubbbblliiccaa SSiiccuurreezzzzaa:: è necessa-

ria per chiunque voglia vendere oggetti

preziosi via Internet. I commercianti di

oggetti preziosi già in possesso della licen-

za di P.S. non devono richiedere una

nuova licenza, qualora esercitino l’attività

di commercio elettronico con la medesi-

ma ragione sociale con la quale svolgono

la normale attività commerciale.

Coloro che effettuano la sola interme-

diazione, senza inserirsi nell’attività di

commercializzazione, (ad es. coloro che

raccolgono le ordinazioni via Internet per

poi mettere in contatto i clienti con le

ditte fornitrici degli oggetti preziosi) non

devono munirsi della licenza di P.S. ex art.

127 TULPS (commercio e fabbricazione

oggetti preziosi) ma di quella ex art. 115

TULPS (agenti di affari e mediatori).

(Circ. Min. Interno n. 559/C 10908-

12020 del 24.05.2000).

* Direttore Federazione Orafi Campani

77

Page 80: n. 4 marzo aprile 2009

potranno essere utilizzate e dovranno

essere sottoposte a nuova verificazione

dopo che siano state riparate.

- AAllttrrii oobbbblliigghhii:: lla verificazione deve inol-

tre essere richiesta dall’esercente ogni

qualvolta vi siano riparazioni o modifiche

agli strumenti che comportano la rimo-

zione della targhetta apposta in sede di

verifica.

- OObbbblliigghhii ggeenneerraallii ddeeggllii eesseerrcceennttii:: gli

esercenti sono tenuti:

- a garantire il corretto funzionamento

degli strumenti di pesatura, conservan-

do tutta la relativa documentazione;

- a mantenere integra la targhetta di

verificazione periodica ed ogni altro

sigillo presente sullo strumento;

- a non utilizzare strumenti non con-

formi, o comunque difettosi. (MC)

Capita a volte che gli operatori commer-

ciali, presi dai mille impegni aziendali, si

dimentichino di sottoporre alla verifica

obbligatoria le bilance presenti in negozio.

Si tratta invece di un obbligo tuttora pre-

sente nel nostro ordinamento; la legge

infatti stabilisce che ttuuttttii ggllii ssttrruummeennttii ddii

ppeessaattuurraa uuttiilliizzzzaattii nneellll’’aattttiivviittàà ccoommmmeerr--

cciiaallee ddeevvoonnoo eesssseerree ssoottttooppoossttii aa vveerriiffiiccaa--

zziioonnee ppeerriiooddiiccaa..

L’obbligo vale per tutte le tipologie di

imprese e di strumenti; quindi, nel caso

degli orafi, esso vale tanto per le bilance

utilizzate per pesare gli oggetti in metallo

quanto per quelle di precisione destinate

alla pesatura delle pietre preziose.

Vediamo in sintesi i punti principali della

normativa:

- VVeerriiffiiccaa bbiillaannccee nnuuoovvee:: entro 60 giorni

dalla loro prima utilizzazione;

- VVeerriiffiicchhee ssuucccceessssiivvee:: ogni tre anni dalla

data dell’ultima verifica.

- DDoovvee:: La verifica è eseguita a cura della

CCaammeerraa ddii CCoommmmeerrcciioo -- UUffffiicciioo

MMeettrriiccoo, alla quale si dovrà rivolgere

l’istanza per la verifica. La verifica può

essere eseguita presso la Camera di

Commercio (in questo caso l’esercente

dovrà portare le bilance presso gli uffici

della Camera) oppure presso l’esercizio

del richiedente (in tal caso il richiedente

dovrà effettuare un versamento a fronte

della visita domiciliare, a beneficio della

Camera di Commercio. La verifica può

essere eseguita ance da laboratori accredi-

tati dalle Camere di Commercio.

- EEssiittoo ddeellllaa vveerriiffiiccaa:: se l’esito è positivo, il

personale della Camera di Commercio

applicherà sulla bilancia una targhetta

autoadesiva e non rimuovibile, indicante

la scadenza della verificazione periodica.

Se l’esito è negativo, lo strumento non

potrà essere utilizzato per l’attività com-

merciale; contro il responso negativo si

può proporre ricorso gerarchico al

Segretario Generale della Camera di

Commercio. Se il personale camerale

dispone l’aggiustamento delle bilance,

esse potranno essere detenute dall’eser-

cente in attesa delle riparazioni, ma non

78

Bilancemai dimenticare la verifica

Page 81: n. 4 marzo aprile 2009
Page 82: n. 4 marzo aprile 2009

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Page 83: n. 4 marzo aprile 2009

Il 16 maggio entrerà definitivamente in

vigore, salvo ulteriori proroghe, il Decreto

Legislativo 81/2008, che ha sostituito il

decreto 626/94 sulla sicurezza e la salute

sui luoghi di lavoro.

Questa scadenza ha suscitato molta pre-

occupazione tra le imprese, alimentata da

voci allarmistiche circa nuovi e complessi

adempimenti da attuare.

In realtà, il Decreto 81/2008 ha con-

fermato gli obblighi della 626, ai quali

ci si doveva già adeguare da tempo,

introducendo solo alcune novità su

punti specifici.

Comunque, la scadenza del 16 maggio

può essere l’occasione per fare un check-

up sulla sicurezza in azienda e verificare se

si è in regola con tutti gli obblighi di legge.

Vediamo quindi i punti della norma-

tiva più interessanti per le aziende com-

merciali, con le novità introdotte al D.

81/08, il quale si applica a tutte le

imprese ove vi sono, oltre al titolare, col-

laboratori con qualsiasi tipologia con-

trattuale. Quindi, tutti gli obblighi si

applicano integralmente anche alle

aziende con uno o due dipendenti.

VVaalluuttaazziioonnee ddeeii rriisscchhii:: Il datore di

lavoro deve effettuare la valutazione dei

rischi presenti in azienda ed individuare

le misure di prevenzione e protezione

dai rischi. Tale compito non è delegabi-

le; anche se svolto da un tecnico di fidu-

cia, il datore di lavoro ne porta comun-

que la responsabilità.

DDooccuummeennttoo ddii vvaalluuttaazziioonnee ddeeii rriisscchhii::

contiene tutte le indicazioni relative ai cri-

teri adottati per individuare i rischi, alle

misure di prevenzione ed alla loro attuazio-

ne. Secondo la precedente norma, le azien-

de con meno di dieci dipendenti erano

esonerate dalla redazione del documento,

sostituito da un’autocertificazione atte-

stante l’avvenuta valutazione dei rischi.

Ora il documento è obbligatorio per tutti,

ma le aziende con meno di 10 dipendenti

possono autocertificare la valutazione fino

all’uscita del decreto ministeriale con le

istruzioni per la redazione semplificata del

documento. L’autocertificazione dovrà

contenere i seguenti dati: generalità del-

l’azienda e del datore di lavoro, attività

svolta, nominativo del responsabile del

servizio di prevenzione, dichiarazione del-

l’avvenuta valutazione dei rischi e dell’in-

dividuazione delle misure preventive e di

sicurezza.

Il Decr. 81/2008 ha previsto che il

documento deve avere ddaattaa cceerrttaa

(annullo postale, registrazione pubblica,

etc.). Inoltre, esso va integrato con altre

valutazioni di rischi (rischio stress, pre-

senza di stranieri non parlanti italiano,

etc) introdotte dal decreto. Entrambi

questi adempimenti vanno realizzati

entro il 16 maggio.

Sicurezza sul lavoro: come orientarsiddii MMaarrccoo CCaannttaarreellllaa**

Page 84: n. 4 marzo aprile 2009

SSeerrvviizziioo PPrreevveennzziioonnee ee pprrootteezziioonnee:: Il

datore di lavoro ha l’obbligo di istituire il

servizio di prevenzione e protezione e desi-

gnarne il responsabile e gli addetti. Il

responsabile, che può essere lo stesso

datore, deve frequentare un corso di for-

mazione di 16 ore. Per chi lo ha già fatto,

il decr. 81/2008 prevede un aggiorna-

mento di 4 ore.

Il servizio collabora con il datore di

lavoro nell’individuazione e nella valuta-

zione dei rischi e delle misure di preven-

zione e protezione da attuare; provvede

inoltre all’informazione ed alla formazio-

ne dei lavoratori sui rischi ed organizza la

riunione periodica (obbligatoria solo

nelle aziende con più di 15 dipendenti,

con cadenza annuale) con i lavoratori

sulla prevenzione e protezione.

Il datore di lavoro che svolga diretta-

mente tali compiti dovrà inviare agli

organi di vigilanza comunicazione del-

l’avvenuta valutazione dei rischi e della

redazione del documento o dell’autocer-

tificazione, unitamente ad una dichiara-

zione attestante la capacità di svolgimen-

to di tali compiti e l’attestazione di fre-

quenza del corso di formazione.

RRaapppprreesseennttaannttee ddeeii llaavvoorraattoorrii ppeerr llaa

ssiiccuurreezzzzaa:: Il rappresentante è scelto dai

lavoratori riuniti in assemblea e della sua

elezione deve essere redatto un verbale

sintetico, da conservarsi unitamente agli

altri documenti riguardanti la sicurezza

aziendale. Il rappresentante dei lavorato-

ri per la sicurezza dovrà essere consulta-

to dal datore di lavoro in occasione della

valutazione dei rischi, della designazione

del responsabile e degli addetti del servi-

zio di prevenzione e riguardo alla forma-

zione dei lavoratori. Egli può segnalare

al datore di lavoro eventuali situazioni di

rischio, anche per conto dei lavoratori e

verifica l’applicazione elle misure di sicu-

rezza. Il rappresentante dei lavoratori ha

diritto a ricevere, a cura del datore di

lavoro, una apposita formazione in

materia di salute e sicurezza, della dura-

ta minima di 32 ore, e un aggiornamen-

to periodico di 4 ore. L’attestazione di

tale formazione deve essere conservata in

azienda. AAtttteennzziioonnee:: iill DDeeccrr.. 8811//22000088

hhaa ssttaabbiilliittoo cchhee iill nnoommiinnaattiivvoo ddeell rraapp--

pprreesseennttaannttee vvaa ccoommuunniiccaattoo aallll’’IINNAAIILL

eennttrroo iill 1166 mmaaggggiioo pp..vv..

IInnffoorrmmaazziioonnee ddeeii llaavvoorraattoorrii :: Il dato-

re di lavoro ha inoltre l’obbligo di

informare i lavoratori sui rischi e sulle

misure di prevenzione, sulle procedure

da adottare in caso di pericolo e sui

rischi connessi alle proprie specifiche

mansioni.

OObbbblliigghhii ddeeii llaavvoorraattoorrii:: osservare le

disposizioni impartite dal datore di lavo-

ro in materia di sicurezza ed utilizzare

correttamente le attrezzature ed i dispo-

sitivi di protezione forniti dal datore di

lavoro, non utilizzare attrezzature o svol-

gere qualsiasi incarico se non autorizzati,

non effettuare operazioni che possano

mettere in pericolo altri lavoratori, coo-

perare con il datore di lavoro al mante-

nimento delle condizioni di sicurezza.

PPrriimmoo ssooccccoorrssoo:: occorre tenere a

disposizione una dotazione minima di

materiale per il primo soccorso o, nelle

aziende con 5 o più dipendenti, una cas-

setta di pronto soccorso. È obbligatorio

avere almeno un addetto al primo soc-

corso (datore o lavoratore) che abbia fre-

quentato un corso di 8 ore.

SSeerrvviizziioo aannttiinncceennddiioo:: almeno 1 addet-

to che abbia frequentato l’apposito corso

di formazione (4 ore per le attività a

basso rischio, come i negozi). Almeno 1

estintore ogni 100 mq. di superficie

MMeeddiiccoo ccoommppeetteennttee: è previsto solo per

le attività con obbligo della sorveglianza

sanitaria. Nel caso dei laboratori orafi, tale

obbligo è previsto per le lavorazioni che

utilizzino, per operazioni di lucidatura, sal-

datura, fusione, etc., sostanze potenzial-

mente dannose quali cadmio, arsenico,

mercurio, resine, solventi etc. Le attività

commerciali in genere sono escluse dal-

l’obbligo della sorveglianza sanitaria e non

sono pertanto tenute alla nomina del

medico competente. Si tenga però presen-

te che gli addetti alla movimentazione di

carichi superiori a 30 Kg. e gli operatori al

videoterminale (esclusi i registratori di

cassa) che utilizzano l’attrezzatura, in

modo sistematico ed abituale, per almeno

20 ore settimanali, dedotte le pause di 15

minuti ogni 2 ore previste dalla legge,

devono obbligatoriamente essere sottopo-

sti a sorveglianza sanitaria.

* Direttore Federazione Orafi Campani

82

Page 85: n. 4 marzo aprile 2009

www.preziosamagazine.com

il portale della gioielleria italiana

IL MONDO ORAFO IN UN DATABASE*fiere | eventi | quotazioni | nuove collezioni

* consorzi, scuole di design, associazioni di categoria, marchi

Page 86: n. 4 marzo aprile 2009

Diventa operativa una delle novità più

interessanti previste dalla manovra finan-

ziaria per il 2009. La liquidazione dell’Iva

per cassa è realtà a tutti gli effetti grazie alla

pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un

decreto del Ministero dell’Economia e

delle Finanze con il quale si dà attuazione

all’art. 7 del decreto legislativo n.

185/2008. La norma prevedeva che, rivo-

luzionando l’assetto vigente, alcuni sogget-

ti Iva potessero differire in determinate cir-

costanze il pagamento dell’imposta fino al

momento dell’incasso. La facoltà era con-

cessa peraltro solo a soggetti il cui volume

d’affari risultasse contenuto e aveva effica-

cia temporale limitata al periodo 2009-

2011. L’intento era di venire incontro ai

problemi di liquidità di operatori di picco-

la dimensione che, in un ciclo di pesante

recessione, si sarebbero trovati a dover di

fatto anticipare oneri fiscali per ricavi non

ancora percepiti. L’operatività della inno-

vazione fiscale, tuttavia, è stata espressa-

mente condizionata a una preventiva auto-

rizzazione comunitaria e, appunto, a un

decreto attuativo.

La prima precondizione, pur essendo

non necessaria secondo il parere di

Assonime, è stata già acquisita. Con la

pubblicazione del decreto, la liquidazione

dell’Iva per cassa, oltre a ‘superare l’ultimo

ostacolo’, trova anche una configurazione

più precisa. Innanzitutto, da percorso spe-

rimentale, diventa novità non più tempo-

ranea, essendo venuta meno, in sede di

regolamentazione, la scadenza del 2011.

Altro elemento fondamentale è il limite

definito per il volume d’affari entro il quale

poter esercitare la facoltà di rinviare il paga-

mento. Il tetto è stato fissato in 200 mila

euro annui e si computa sulla base del giro

d’affari realizzato nell’anno solare prece-

dente. La possibilità di liquidazione Iva a

incasso avvenuto si applica fino e non oltre

l’importo indicato. Per poter esercitare la

facoltà, le relative fatture devono riportare

espressamente l’annotazione che l’imposta

inerente quella specifica cessione di bene o

prestazione di servizio è a esigibilità differi-

ta. Tale vincolo si rende necessario per

informare il destinatario che, a sua volta, il

diritto a detrarre l’imposta a lui caricata è

esercitabile soltanto dopo il pagamento

concreto della fattura.

La liquidazione per cassa dell’Iva è pos-

sibile soltanto allorché la cessione del

bene o la prestazione del servizio siano

effettuate nei confronti di soggetti che

agiscano nell’esercizio di imprese, arti e

professioni. Non si effettua, dunque,

allorché destinatario della fattura sia un

privato o anche un soggetto Iva il cui

acquisto sia motivato da un fine privato

e non dall’esercizio d’impresa.

* Commercialista

Liquidazione IVA per cassapossibile fino a 200 mila euro annuidi Anna Lepre*

Page 87: n. 4 marzo aprile 2009

Per ulteriori informazioni è possibile contattare la segreteria diFederdettaglianti ai numeri 06 4404105 - 06 44251229oppure all’indirizzo e-mail [email protected], oppu-re la Tech s.r.l. ai numeri: 010 8358451 e 010 8354649, ovisitando il sito www.techsrl.com, scrivere a TECH S.r.l.Lungo Bisagno Dalmazia, 71/10 16141 - Genova (GE)oppure inviare una e-mail all’indirizzo [email protected]

85

“Noi, Voi, L’oro®” è il software che per-

mette ai dettaglianti di uniformare i dati di

gestione delle proprie attività, rendendo

più semplice l’informatizzazione a livello

locale e nazionale, ed è l’oggetto di una

convenzione stipulata il 28 febbraio dalla

Federdettaglianti presieduta da Nicola

Curto con la società TECH S.r.l., che ha

sviluppato l’applicazione. L’accordo ha

come obiettivo quello di favorire l’integra-

zione delle informazioni di gestione azien-

dale consentendo agli associati di acquista-

re il software ad un prezzo molto più basso

rispetto a quello di mercato (in alcune for-

mule ridotto fino alla metà).

Il programma “Noi, Voi, L’oro®” ha

l’immediato vantaggio di ridurre il tempo

impiegato nel monitorare e gestire il

magazzino, nel tenere la contabilità e la

gestione reddituale, senza tener conto degli

enormi benefici legati alla maggiore facilità

con cui possono essere adottate le decisioni

fondamentali per la vita di una azienda

orafa al dettaglio. L’utilità del software, tra

l’altro, sta anche nella possibilità di imple-

mentare ulteriori funzionalità man mano

che si presentano nuove esigenze: ultima in

ordine di tempo, la possibilità - resa effetti-

va agli inizi di aprile - di inserire la colloca-

zione degli articoli all’interno del negozio,

estremamente utile ai fini assicurativi.

Molti associati hanno già in uso il soft-

ware da diverso tempo e proprio la loro

soddisfazione ha spinto Nicola Curto a

dare il via alla collaborazione con la società

produttrice. L’esigenza della convenzione è

nata a seguito di un’analisi compiuta dalla

Federazione che ha evidenziato la difficol-

tà di ricavare, dalle singole gestioni azien-

dali, dati ufficiali ed attendibili a livello

nazionale sull’andamento del settore e, poi,

nella fase successiva, quella di individuare

soluzioni alle problematiche di volta in

volta emerse. «Il mondo dell’informatica è

una Torre di Babele - ha dichiarato

Massimo Cicala, vicepresidente nazionale

Federdettaglianti e presidente per la regio-

ne Liguria - ma il senso di una Federazione

è anche quello di uniformare il “linguag-

gio” di un settore. Ci auguriamo che que-

sto software - che io, da gioielliere, utilizzo

già da anni - si diffonda e ci permetta di

recuperare il gap informatico creatosi nel-

l’ultimo decennio tra i dettaglianti e gli

altri livelli della filiera».

In base alla convenzione, ogni azienda

ha la possibilità di scegliere la soluzione che

maggiormente si adatta alle proprie esigen-

ze, potendo optare per la formula “Light”,

che prevede la possibilità di utilizzare il

software con la licenza d’uso NVL® com-

pleto, e comprende il pacchetto di installa-

zione, il video corso, il tour interattivo e la

guida in linea. In tal caso, con una somma

aggiuntiva, è possibile accostare all’acqui-

sto del programma anche un contratto di

assistenza di 12 mesi, sempre ad un prezzo

particolarmente vantaggioso.

Un’altra formula consente l’acquisto,

oltre che del software e di tutte le appli-

cazioni collegate, anche di una serie di

periferiche quali la stampante per eti-

chette a codici a barre, il lettore barcode,

il rotolo da 3000 Etichette 25x20 mm ed

il nastro inchiostrato ribbon resin

110x74Mt. In questo pacchetto è inclu-

so un anno di assistenza e di aggiorna-

menti. Infine, è possibile anche acquista-

re un pacchetto completo che include,

oltre al software e alle periferiche, anche

un personal computer.

“Noi, Voi, L’oro®” software gestionale per dettagliantidi Chiara Di Martino

Page 88: n. 4 marzo aprile 2009

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Page 89: n. 4 marzo aprile 2009

Dai toni primaverili si va incontro alle

calde nuance estive. Gli aranci dei tra-

monti cocenti, i verdi e gli azzurri delle

acque cristalline, il giallo abbagliante del

sole, è su questi che incentreremo la

nuova scenografia, carica di una felice

atmosfera vacanziera.

Fondamentali la sabbia, le conchiglie e

le stelle marine, gli ingredienti giusti a cui

abbinare le nuove collezioni di gioielli.

Ma anche piccoli galleggianti di sughero,

pezzi di reti e, perché no, l’umile pomice

che meglio di ogni altro elemento sa ren-

dere una tale ambientazione.

Innanzitutto una spolverata di sabbia,

per sognare lunghe spiagge assolate e

nastri, di altezze diverse, di colore blu

oltremare per fare da sfondo ricordando

il lieve movimento delle acque. Un

lungo filo di perle bianche, invece, simu-

lerà la schiuma delle onde che vanno a

rompersi sulla battigia. Conchiglie, di

varie fogge e dimensioni, sparse qua e là

saranno originali scrigni dove posizio-

neremo bracciali a maglia morbida, lun-

ghe collane e anelli, magari in turchese.

I galleggianti potranno essere attraversa-

ti da sottili catene in oro o argento.

Piccoli tronchi, rami in legno essicca-

to e preziosi rami di corallo rosso dai

quali far pendere importanti orecchini,

renderanno più realistica la nostra sce-

nografia arricchita da discreti drappeggi

di vecchie reti.

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