16
NELLE PAGINE INTERNE: - INSERTO INTERNO DI OTTO PAGINE “SPECIALE ASSEMBLEA” - ANTICIPAZIONI SULLE ATTIVITA’ DA GIUGNO A NOVEMBRE - LA GITA AD ARICCIA E GROTTAFERRATA, reportage su una bella giornata di cultura e ...non solo! - LOTTA AL DIABETE: E’ QUESTIONE DI STILE ...DI VITA, articolo del dr. Sergio Leotta - LA SETTIMANA BIANCA A MONCLASSICO, sole, neve e tranquillità nella Val di Sole

NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Il NOTIZIARIO DELL'APEC è il bimestrale dell'Associazione Pensionati CONI, l'organismo riconosciuto come "benemerito" dal Comitato Olimpico Italiano e che si rivolge a tutti gli operatori professionali dello sport oggi in quiescenza. Su questo numero sono pubblicati gli Atti dell'Assemblea Elettiva, nonchè, tra gli altri, un interessante articolo su DIABETE E STILE DI VITA, a firma del prof. Sergio Leotta, primario di Diabetologi e Dietologia dell'Opedale Sandro Pertini di Roma

Citation preview

Page 1: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

NELLE PAGINE INTERNE:

- INSERTO INTERNO DI OTTO PAGINE “SPECIALE ASSEMBLEA”

- ANTICIPAZIONI SULLE ATTIVITA’ DA GIUGNO A NOVEMBRE

- LA GITA AD ARICCIA E GROTTAFERRATA, reportage su una bella giornata di cultura e ...non solo!

- LOTTA AL DIABETE: E’ QUESTIONE DI STILE ...DI VITA, articolo del dr. Sergio Leotta

- LA SETTIMANA BIANCA A MONCLASSICO, sole, neve e tranquillità nella Val di Sole

Page 2: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

LA PAROLA AL PRESIDENTE MENNA

Cari amici, stavolta non voglio tediarvi più di tanto con le mie parole, ma soprattutto non voglio togliere altro spazio al Notiziario, visto che nelle pagine interne di questo bel numero c’è l’inserto “speciale Assem-blea”, ove, tra l’altro, è riportata la relazione ufficiale che ho presentato in quella autorevole sede. Però, anche se in modo molto telegrafico, due cose le voglio dire egualmente. Innanzitutto voglio ringraziare voi tutti per la fiducia che mi avete ancora una volta tributato, confermandomi alla guida della nostra amatissima Associazione. Peraltro, e non lo nego, mi ha fatto davvero piacere ricevere il consenso unanime di tutti i votan-ti: l’ho considerato un gesto di affetto nei miei riguardi, di cui non posso non essere orgoglioso. Quindi, nel ribadire il mio impegno ad operare, fintantoché me ne sarà data possibilità, a sostegno dell’APEC, vi rinnovo il mio grazie di cuore! La seconda cosa che voglio dirvi è strettamente connessa alla prima: per farlo mi ricollego ad un passaggio della rela-zione che io stesso ho letto in Assemblea. Ebbene in quella sede ho soste-nuto che “...in quest’epoca di diminuite garanzie, di confusione e di precarietà, la presenza nella Società di organismi come il nostro di-venta sempre più necessaria ed indispensabile.” Questa, a mio avviso, più che una personale posizione del sottoscritto, è un inconfutabile dato di fatto sul quale, sono sicuro, tutti voi concorderete. Confermo questo concetto: l’Associazione deve essere un importante “punto di aggrega-zione umana e sociale”, o, meglio ancora, un “punto di interscambio a 360°”, che trova fondamento nella concreta “disponibilità” di ciascuno di noi a riconoscere nell’APEC lo strumento che ci unisce idealmente, anche (...non trascuriamo mai questo aspetto!) in nome di una comune militanza professionale. E’ ovvio che per dare senso a questa “unità”, tanto concla-mata ed auspicata, l’APEC deve “produrre qualcosa di concreto” ed utile a favore dei suoi soci. Su questo piano, “fatti alla mano”, credo che si possa dire che in questi anni si è operato in tal senso, anche con un di-screto successo. Ma è altrettanto ovvio che l’Associazione è “utile e forte” in modo direttamente proporzionale rispetto al grado di partecipazione e coinvolgimento dei soci alla sua attività. Pur nell’altrettanto ovvia consi-derazione che questo “dare” non può essere di eguale entità da parte di ognuno di noi (...perché la “disponibilità” di ciascuno è vincolata non solo alla effettiva volontà di fare, ma soprattutto ai problemi, o quanto-meno agli impegni, della nostra vita quotidiana), sta, però, proprio nella “mutualità” il perno cardine di tutto questo fondamentale ragionamento. Il discorso, badate bene, è forse “più concettuale” che pratico, ma sono convinto che già “l’avere fiducia nell’Associazione” è un dare qualcosa, non solo a se stessi, ma anche agli altri. Per cui, per concludere, rinnovo a tutti i soci l’invito a seguire con una certa attenzione la nostra attività, e, se possibile, a partecipare a qualche iniziativa, culturale e del tempo libero, che viene periodicamente realizzata nell’arco dell’anno. Vi invito anche a contattarci, sia per telefono che per corrispondenza, ogni volta che lo volete. Tra l’altro adesso possiamo contare su un sito internet sem-pre aggiornato e pieno di notizie interessanti, per cui c’è a disposizione uno strumento in più per essere informati, per interagire, o quantomeno solo per salutarci. Se poi c’è qualche socio che vuol provare a dare all’-APEC una sua più tangibile collaborazione, ben venga! le porte degli uffici sono sempre aperte, e soprattutto c’è sempre qualcuno disposto ad accoglierlo!

La foto in prima pagina

Come si sa, lo scorso 6 aprile, in piena notte (erano le 3:32), l’Abruzzo, ed in particolare la città de L’Aquila, ha subìto la violenza di un forte terremoto con danni tremendi alle persone (ad oggi sono ben 300 i morti!) e alle cose (oltre il 50% delle abitazioni è andato distrut-to o comunque non è più agibile). Come accade in ogni luttuosa evenienza, tutto il nostro Paese è scattato in piedi e si è mobilitato per l’ennesi-ma gara di solidarietà per aiutare chi non ha più nulla: certamente in questa “partita” ognu-no di noi è sceso in campo, rispondendo ad una (o più di una) delle tantissime iniziative che sono state poste in essere dalle organizzazioni umanitarie e di assistenza, sia ufficiali che di volontariato. Insomma, si può dire con un certo orgoglio, che nella prima fase di questa luttuo-sa tragedia (quella dal più forte impatto emoti-vo), gli italiani hanno dimostrato di avere ben radicato nel proprio DNA quello spirito di fra-tellanza, quel senso di “essere Nazione” nel significato più nobile della parola, che nella quotidianità anonima di questa società sembra invece essere soffocato dall’egoismo, dall’indif-ferenza, dalla insensibilità (e spesso dall’intol-leranza) verso gli altri. Ora però è necessario andare “oltre l’emozione”. Ora bisogna non dimenticare che lì in Abruzzo i problemi conti-nuano ad esserci, anzi aumenteranno (con mo-dalità certamente diverse dalle attuali) col pas-sare del tempo, col gravame di non essere più illuminati dalla “luce dei riflettori” e soprattutto riproposti al mondo dalle telecamere. Ognuno di noi, secondo le possibilità, può certamente continuare a fare qualcosa per i nostri “fratelli feriti”: per “farlo” è opportuno riferirsi agli organismi ed alle istituzioni sopra accennate, informarsi sulle modalità del “da farsi”, e so-prattutto impegnarsi di “farlo veramente”, an-che nei mesi che verranno, almeno fino a quan-do, in quei posti, potrà riaccendersi in modo concreto la speranza del futuro. L’APEC, da par suo, ha intenzione di “essere della partita”, nelle modalità che deciderà nel prossimo Consi-glio Direttivo, nella certezza di interpretare la “volontà collettiva” dei propri soci, in nome della solidarietà che è uno dei principi fondanti della nostra Associazione. Tra l’altro dall’elen-co soci risultano colleghi residenti in provincia de L’Aquila, ma ad oggi di loro non siamo riusciti a sapere se hanno eventualmente subìto danni dal sisma. Vorremmo sapere qualcosa di loro, anche perché , nel caso, vorremo essere loro in qualche modo d’aiuto (A.R.)

NOTIZIARIO DELL’APEC ASSOCIAZIONE PENSIONATI CONI

Direttore Angelo Menna Direttore Responsabile Augusto Rosati

Foro Italico, 00135 Roma Telefoni: 0636854045 - 36854049

fax: 06.36854042 - 36854044 www.pensionaticoni.it - pensionati [email protected]

Registrazione Tribunale di Roma n°132/2000 La stampa del Notiziario è effettuata da

TIPOGRAF srl, Roma, via Costantino Morin 26/a,

tel. 06.3724146, fax: 06.3701054

Page 3: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

Continua con successo l’iter dei rimborsi del 12,50% dell’IRPEF da parte delle varie Agenzie delle Entrate. Ai colleghi “distratti” ricordiamo di trasmettere alla nostra Segreteria (fax n°06.36854044) copia della documentazione ricevuta relativamente ai rimborsi ricevuti. In alternativa possono comunicare tutti i dati telefonando al numero 06.36854049. L’APEC inoltre è impegnata a seguire i vari ricorsi presentati in Cassazio-ne unitamente ai colleghi pensionati dell’INPS, INPDAP, INAIL ed Enti si-milari, riguardanti in modo particolare la prescrizione quadriennale (anziché decennale), il noto problema della “clausola d’oro” ed in parti-colare l’auspicata riduzione delle imposte su tutte le pensioni (una ipotesi che consentirebbe di limitare in qualche modo il sempre più soffo-cante costo della vita). Ovviamente provvederemo ad informare i no-stri associati sull’esito di tali contenziosi, che, lo speriamo vivamente, possano trovare quanto prima soluzioni positive.

RIMBORSI IRPEF: TUTTO OK

ANTICIPAZIONI RIGUARDO L’ATTIVITA’ GIUGNO-NOVEMBRE

Nel corso della prossima riunione del Comitato Direttivo, sarà decisa la programmazione delle attività che saranno organizzate tra il mese di giugno ed il mese di novembre prossimo: in questa sede vi anticipiamo per sommi capi gli appuntamenti, di cui avrete maggiori delucidazioni con specifiche circolari, nonché tramite il sito internet www.pensionaticoni.it. Nella prima decade di giugno: Visita guidata a VILLA TORLONIA Sorta su una zona agricola di proprietà prima della famiglia Pamphilj e poi dei Colonna, la costruzione della villa fu incominciata nel 1806 dall'architetto neoclassico Giuseppe Valadier per il banchiere Giovanni Torlonia, nuovo acqui-rente della tenuta. Nel corso degli anni e fino al ventennio fascista la Villa subì diverse trasformazioni, tutte realizza-te con sapiente maestria dai migliori architetti dell’epoca. Negli anni Venti,divenne la residenza ufficiale di Benito Mussolini che pagava un affitto annuale simbolico di una lira. Nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale la villa fu abbandonata e visse un periodo di decadenza ma, nel 1978, venne acquistata dal Comune di Roma e tra-sformata in un parco pubblico. Nella terza decade di settembre: gita culturale a CAPRAROLA (Viterbo) La gita comprende la visita del Palazzo Farnese fatta edificare dal cardinale omonimo eletto papa col nome di Pao-lo III (con la famosa scala elicoidale su cui il papa andava a cavallo, un sistema acustico per spiare le conversazioni di amici e nemici ed un originale disegno architettonico) ed i giardini. Dopo il pranzo si potranno visitare alcune chie-se con opere del Vignola e di Guido Reni. Nella prima metà d’ottobre: visita guidata a PALAZZO BARBERINI Il Palazzo, oggi sede della Galleria Nazionale di Arte Antica, è senza dubbio uno dei grandi capolavori architetto-nici dell’arte barocca al quale lavorarono Bernini, Borromini e Pietro da Cortona, il quale tra l’altro realizzò l’apote-osi della famiglia Barberini descritta in un soffitto di oltre 600 metri quadrati. La “quadreria” del Palazzo, oggi frui-bile attraverso un ragionato criterio di esposizione delle opere, propone capolavori importanti, quali, tra gli altri, il dipinto della famosa “Fornarina” e della “Giuditta” del Caravaggio. Nella prima metà di novembre: visita guidata a SANTA MARIA MAGGIORE e SANTA PRASSEDE Si tratta di due splendide basiliche romane: Santa Maria Maggiore è il santuario mariano più antico ed importante dell’occidente, dove fu realizzato il primo presepe “ufficiale” della storia. Santa Prassede è nota invece per i suoi pregevoli mosaici. Inoltre, in una nicchia a destra dell'ingresso si conserva una colonna alta circa 63 cm e con un dia-metro che varia da 13 a 20 cm che si ritiene sia stata la colonna alla quale Gesù abbia subìto la flagellazione.

monumento alla lira

E’ CAMBIATO IL CODICE POSTALE DELLA SEDE APEC

Poste Italiane ha comunicato che, al fine di migliorare la qualità dei suoi servizi, ha modificato 47 codici di avviamen-to postale (CAP) nel nostro Paese: tra questi vi è la zona del Foro Italico, ove ha sede la nostra Associazione. La nuo-va numerazione, che sostituisce il “vecchio” 00194, è 00135.

Mercoledì 25 gennaio si è concluso il primo torneo di burraco del 2009. Sei le giornate di gara, che hanno visto im-pegnati attorno ai tavoli verdi ben 48 concorrenti. Anche stavolta il luogo di competizione è stata la Veranda del Ristorante dell'Acquacetosa. ll torneo (stavolta solo "individuale") è stato vinto da Golia, che con 97 punti ha fatto sua la finale dei primi. Sul sito internet la classifica completa, nonché alcuni “scatti fotografici” della premiazione.

PRIMO TORNEO DI BURRACO 2009: SUCCESSO DI PARTECIPAZIONE

Page 4: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

Prima gita culturale del 2009, destina-zione Ariccia e Grottaferrata: ebbene, prendendo atto che hanno aderito 47 persone tra soci e familiari, accertata la qualità eccelsa dei posti visitati (nonché l’ottima organizzazione gene-rale), e soprattutto misurato il grado di soddisfazione di tutti i partecipanti a fine giornata, possiamo ben dire che anche stavolta il Gruppo di Lavoro Tempo Libero ha saputo realizzare una iniziativa “davvero coi fiocchi”, degna della migliore tradizione APEC a favo-re dei propri soci. Fatta questa dovero-sa p remes sa , pa s s iamo a l l a (brevissima) cronaca di questa bella giornata di cultura e di amicizia. Inizia-mo da Ariccia, ove era prevista la visi-ta guidata a Palazzo Chigi. Qui il gruppo è stato diviso in due sottogrup-pi, per dar modo alle guide a disposi-zione di poter svolgere al meglio il loro lavoro. Il luogo è imponente: il monu-mento, che costituisce uno dei più im-portanti dal punto di vista urbanistico ed architettonico del barocco europeo, è un esempio storico di dimora che è rimasta inalterata anche negli arredi originari. Il palazzo è stato abitato fino al 1988 dalla famiglia Chigi e succes-sivamente è stato ceduto al comune di Ariccia. Le sale visitate sono state 18 e si sono potuti ammirare gli splendidi arredi e l’importante collezione di di-pinti. Tra l’altro, a puro titolo di curiosi-tà, ci piace ricordare che il palazzo è

stato utilizzato molte volte come set di alcuni lavori cinematografici e televisivi d’ambiente ottocentesco, e tra questi certamente il più conosciuto è il mitico capolavoro di Visconti "Il Gattopardo". Finita la lunga visita, il gruppo ha avu-to un po' di tempo per gironzolare per la Piazza di Corte, dove si trova la Chiesa dell’Assunta, anch'essa proget-tata, come Palazzo Chigi, da Gian Lorenzo Bernini, una struttura che ricor-da dal punto di vista architettonico, il Pantheon di Roma. Usciti da palazzo Chigi il gruppo si è poi "lanciato" nello shopping fra i negozi e negozietti di Ariccia, un centro che, come tutti sanno, propone da secoli una specialità culi-naria conosciuta in tutto il mondo: la porchetta! E sono stati proprio i negozi di salumer ia e di al imentar i "specializzati" nel proporre tale pro-dotto, nonché il caratteristico “pane casareccio” (ma anche ciambelline e tozzetti prelibati), ad essere stati presi letteralmente d'assalto dai gitanti pri-ma di salire sul pullman che poi ci a-vrebbe trasferito al ristorante. Consen-titeci a questo punto una nota tecnica di “carattere olfattivo”: dobbiamo in-fatti ritenerci fortunati che già da di-versi decenni è in uso il "sottovuoto" per confezionare gli alimenti, altrimenti, visti gli “ingenti quantitativi” di porchet-ta acquistati dai gitanti, il pullman si sarebbe saturato con un odore certa-mente invitante, ma che proposto in

“alta concentrazione” con molta proba-bilità sarebbe potuto essere …micidiale (quantomeno per il colestero-lo)! Dopo lo shopping culinario, per rimaner nel tema, si è andati a pranzo, presso il ristorante Casina delle Rose da Omero, una scelta molto indovinata che dimostra come i colleghi che sono titolati ad organizzare le nostre gite abbiano molto fiuto in questo settore! E qui, tra un piatto e l'altro, un brindisi e molte risate, si è conclusa senza accor-gersene la pausa mangereccia, dopo la quale si è ripreso il pullman per re-carsi nella seconda destinazione, vale a dire Grottaferrata, per la visita all’-Abbazia di San Nilo. Qui ci aspettava una guida, che con una efficace capa-cità espositiva ci ha raccontato dappri-ma la storia mistica ed affascinante di San Nilo, e successivamente ci ha ac-compagnato a visitare la Basilica non-ché le grotte sottostanti. Dopo quest'ul-tima, interessantissima tappa, abbiamo fatto rientro a Roma. “A bocce ferme” possiamo ben dire che anche stavolta la gita è stata davvero piacevole, al-lietata, come sempre, da una situazione climatica davvero gradevole. Un “bravo” di cuore quindi ai colleghi che si sono presi carico di organizzare que-sto appuntamento, allestito, come ormai consuetudine, in modo perfetto, e so-prattutto con la simpatia, l’amicizia e l’efficacia di sempre. Giuliana Accettolla

Il 23 aprile si è svolta la gita culturale ad Ariccia e Grottaferrata

UNA VISITA “VERDE”

Oltre 40 i soci che il 2 aprile scorso han-no risposto all’invito dell'APEC di visi-tare uno dei posti più belli e nascosti di Roma, sotto le pendici del Gianicolo: l'Orto Botanico. A conclusione della lunga passeggiata, durata quasi tre ore, ammirazione e stupore erano riscontra-bili in tutti i partecipanti. Ammirazione, perché le aree visitate propongono an-goli davvero incantevoli, e soprattutto danno la possibilità di trovarsi davanti a varietà di piante provenienti da tutte le parti del mondo, alcune addirittura secolari, ed altre, talmente rare, che rischiano la via d'estinzione. Stupore, perchè sembra impensabile che nel cuo-re della Capitale possono esserci bellez-ze naturali di tal genere e di tali dimen-sioni. C’è da dire che molti dei parteci-panti si sono ripromessi di ritornare individualmente all'Orto Botanico per essere nuovamente appagati da un am-biente naturale davvero affascinante.

Page 5: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

11 marzo 2009

Un elemento emerge in modo evidente dall’Assem-blea Elettiva 2009, vale a dire che l’assise dell’11 marzo rappresenta senza alcun dubbio una ulterio-re, probante testimonianza della vitalità dell’APEC: 152 i soci presenti, cui vanno ad aggiungersi le de-leghe, per una "forza elettorale" di ben 307 voti, cioè un numero pari a circa il 30% degli iscritti. E' un dato da non sottovalutare (molto al di sopra della media che oggi si può registrare in altri organismi come il nostro) che dimostra come gli associati vo-gliono partecipare in modo concreto ai momenti de-cisionali dell'APEC. Nella zona dell'Aula Magna del-l'Acquacetosa (ove si sono svolti i lavori) il movimen-to di persone è cominciato poco dopo le otto del mattino: le operazioni di registrazione e di accredito sono state abbastanza celeri e comunque tutt'altro che noiose, visto che per molti si è rivelata una buona occasione per scambiare quattro chiacchiere con gli ex colleghi di lavoro. Alle 10.00 l'Assemblea è iniziata con l'elezione dell'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea (Presidente Ferraris, Vicepresidente

Caldarone, Segretario Peconi) e pochi minuti dopo con la lettura della relazione sull'attività 2008 da parte del Presidente uscente Menna. La necessità di garantire uno svolgimento celere delle operazioni di voto, ha indotto i presenti a non effettuare alcun in-tervento sulle tematiche affrontate dal Presidente, una vera e propria analisi a 360° che comunque è stata ritenuta da tutti esaustiva ed importante, visto che è stata approvata all’unanimità. Prima dell’a-pertura del seggio c’è stato quindi il simpatico e ri-tuale intermezzo della premiazione degli “over 80”, il cui elenco è pubblicato in altra parte del Notizia-rio: oltre agli applausi della platea, i “giovani ot-tantenni” hanno ricevuto dalle mani del Presidente un orologio ricordo. Sono poi iniziate le operazioni di voto, anch’esse abbastanza veloci nonostante il numero degli elettori, così come altrettanto rapide si sono svolte le operazioni di spoglio delle schede (ndr: per la prima volta è stato utilizzato lo scrutinio con un sistema computerizzato).

continua alla pagina successiva

307 votanti, pari a circa il 30% degli iscritti; Angelo Menna rieletto all’unanimità alla Presidenza; il 70% dei consiglieri è

donna: tre dati che dimostrano la vitalità dell’APEC

Page 6: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

segue da pagina 10

Il risultato delle urne ha visto la conferma plebisci-taria alla presidenza di Angelo Menna con 307 voti sui 307 disponibili, un particolare importante questo, che dà una esatta risposta al perché di un’u-nica candidatura a quella carica. Per quanto concer-ne l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo c’è sta-ta la conferma di sei con-siglieri uscenti (Peconi, Fac-cani, Alborghetti, Gallega-ti, Gabelli e Silvestri) e quattro new entry (Lazzari, Monzoni, Petrelli e Sassi), ma il dato rilevante è che sui dieci consiglieri ben sette sono donne. Altro elemento significativo ri-guarda il segretario Peco-ni che ha preso il maggior numero dei voti rispetto agli altri nove eletti. Per le altre cariche, eletto presi-dente del Collegio dei Re-visori Marcello Agostini, mentre sono risultati eletti membri effettivi De Cesare e Mugnaini e membri sup-plenti Pierluigi Gatti e Cardosa. Eletto infine an-che il Collegio dei Probivi-ri, con Bonettini, Proietti e Folena componenti effettivi e Giordano componente supplente. A tutti i soci partecipanti è stato conse-gnato un “porta memoran-dum” da applicare alle alette parasole della pro-pria automobile (ndr: chi non era presente lo ha ri-cevuto al proprio domici-lio). Ultima nota di crona-ca, bella giornata APEC si è conclusa con un ottimo pranzo consumato presso il Ristorante del Centro Sportivo dell’Acquacetosa, a cui hanno partecipato circa 150 persone.

Entrata nel complesso dell’Acquacetosa, il tempo di arrivare nella zona antistante l’Aula Magna e mettersi in fila per l’accreditamento all’Assemblea, ed immediatamente avverto il particolare clima di calore che regna, in modo spontaneo e naturale, tra tutti i colleghi pensionati presenti: con ognuno ci si scambia almeno un sorriso, con molti c’è una sincera stretta di mano, con altri non manca un caloroso abbraccio. Oggi è un giorno importante per i soci dell’APEC, al di là del si-gnificato ufficiale dell’evento in programma, cioè l’Assemblea, che quest’anno tra l’altro è stata convocata anche per il rinnovo quadriennale delle cariche sociali. Dietro a questo appuntamento infatti c’è “qualche altra cosa” di altrettanto importante rispetto alle scadenze dello Statuto: è l’occasione di immergersi di nuovo, per qualche ora, nell’atmosfera che ha caratterizzata gli anni in cui eravamo in servizio al CONI, per rivedere i colleghi di un tempo, per condividere comuni memorie, sensazioni, impressioni. Sembra che questa mattina (…ma in verità ciò è accaduto an-che negli anni scorsi) siano stati in tanti ad arrivare con un certo anticipo rispetto l’ora fissata per l’inizio dei lavori, e questo per poter avere maggior tempo a disposizione per scambiare qual-che parola in più con gli ex compagni di lavoro. La positiva voglia di riprendere, seppure per un solo giorno, i contatti è confermata dal folto numero di capannelli di persone che si vanno man mano formando fuori della sala, in ognuno dei quali aleggia una atmosfera amicale e cordiale. E’ sufficiente passare vicino ad ogni gruppo per accorgersi che i discorsi che si fanno son quasi tutti dello stesso tenore, incentrati soprattutto sul proprio stato di salute, sulle attuali attività quo-tidiane, sulla vita dei figli e dei nipoti. Ma non mancano nemmeno domande tese a verificare se mai qualche collega ha continuato ad avere contatti col vecchio mondo del lavoro, ed eventual-mente in che modo e con quali risultati. Insomma domina in tutti la voglia reciproca di “rapportarsi”, di colloquiare, in modo tutt’altro che formale, da cui traspare il comun denomina-tore del piacere di ritrovarsi ancora una volta insieme, e di riattivare, certamente con un pizzico di nostalgia, quel rapporto simbiotico, spontaneo e naturale che c’era ai tempi quando si lavora-va a stretto contatto di gomito, ove si era andata cementando col passare degli anni un’amicizia che (…ed oggi è la testimonianza più evidente) sembra mai esaurirsi. E col passare dei minuti monta in modo crescente un clima davvero positivo, da cui è difficile staccarsi, tant’è che verso le 10.00 a fatica la presidenza dell’Assemblea riesce, dopo tanti ri-chiami “…per favore, prendete posto nelle poltrone !”, a dar il via ai lavori. E finalmente, da que-sto momento in poi, prende spazio la “quiete” dell’ufficialità, che però ha durata brevissima, appena poco meno di un’ora, vale a dire il tempo minimo necessario per espletare le formalità di rito, nonché per ascoltare la relazione, davvero esauriente, del presidente Menna. Infatti ver-so le 11.00 il clima è nuovamente allegro ed amicale, e stavolta grazie alla “complicità” della rituale “Festa degli over 80”, una “passerella” (tutt’altro che patetica) di “giovani e baldi ottan-tenni”, emozionatissimi ma molto vispi e vitali, tant’è che quasi nessuno di loro sembra avere dav-vero tale veneranda età. Dopo la consegna del premio e le foto di rito ai festeggiati, si passa al momento delle votazioni, che pur svolgendosi con il massimo ordine e correttezza, consente una ulteriore amalgama tra i presenti, che ne approfittano per riprendere i colloqui interrotti per l’inizio dei lavori. Il clima vivace monta poi durante le operazioni di scrutinio (che stavolta, per fortuna, rispetto alle volte precedenti dura poche decine di minuti e questo grazie all’uso di una moderna tecnologia informatica): sono in tanti ad approfittare di questo “rompete le righe” nell’attesa dei risultati per completare il “giro dei saluti”, oppure di concordare la possibilità di nuovi incontri “…mi raccomando, senza aspettare la prossima Assemblea !”, o ancora, di strappare la promessa di risentirsi al più presto, quantomeno per telefono. Spesso le Assemblee, di qual-siasi genere, sono lunghe e noiose: di solito, se è possibile, si cerca la via di fuga. Ma non nel nostro caso! Il tempo passa con una fretta inimmaginabile, ed il momento della conclusione dei lavori, con l’acclamazione degli eletti, arriva in un battibaleno! Per fortuna nell’APEC vige la bella abitudine di un “tempo supplementare”, dato dal rituale convivio presso il ristorante sito all’interno dell’Acquacetosa. E qui, tra un boccone ed un altro, ma anche qualche simpatico brin-disi, il contatto tra i colleghi si rinsalda ancora di più! Alla prossima volta, amici!

UNA BELLA TESTIMONIANZA DALL’INTERNO DEL GRUPPO

di Giuliana Accettolla

Page 7: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

Cari amici, Sono sempre più convinto che, quan-do nel lontano 1974 i mai dimenticati amici Ennio Marongiu, Franco Bertol-di, Luigi Chamblant, Franco De Crais, Raul Rabbaglietti ed Alessandro Mar che t t i , c o n l ’ a u t o revo l e “benedizione” del grande Presidente Giulio Onesti, ebbero l’intuizione di dar vita all’APEC, pur se animati da tanto entusiasmo e da altrettante am-bizioni, non potevano immaginare minimamente quale livello di crescita e di sviluppo avrebbe raggiunto la nostra Associazione trentacin-que anni più tardi. Questa personale considerazione, che certamente può essere influenzata dalla mia parteci-pazione quotidiana alle atti-vità di questo organismo, si poggia su dati concreti, “palpabili con mano”, e che tra l’altro vengono confermati con il colpo d’occhio che ci propone questa Assemblea odierna, con la visione di una platea folta e partecipativa. Tra l’altro, con immenso pia-cere vedo, seduti nelle varie file di poltrone, tanti volti amici: alcuni di loro li conosco da anni (…basti pensare che sono entrato a lavorare al CONI nel lontanissimo 194-6…), con altri ci conosciamo da tempo più breve, ma con tutti, anziani e meno anziani, sento un le-game naturale, dato dal fatto che abbiamo lavorato nello stesso luogo di lavoro, con eguale impegno, e con gli stessi stimoli, più o meno marcati, che sa offrire il magico mondo dello sport. E poi, vi confesso, mi fa molto piacere vedere tra i presenti anche volti nuovi, di colleghi molto più gio-vani di chi vi parla, i quali, andati in pensione di recente, hanno ritenuto opportuno entrare nella nostra fami-glia, così da arricchirla, spero non solo in termini numerici, ma anche con il loro contributo di idee e di lavoro. Dopo questa breve considerazione, desidero entrare subito nel contesto dei lavori assembleari, visto che la riunione odierna prevede tra l’altro le elezioni per il rinnovo delle cariche

sociali, e quindi c’è la necessità di contingentare i tempi di lavoro, in modo da riuscire a rispettare tutti gli adempimenti che abbiamo previsto per questa bella, intensa giornata tutta dedicata a noi, soci dell’APEC. Dunque questa di oggi è un’Assem-blea Elettiva, e come tale essa segna il passaggio da un ciclo olimpico qua-driennale (nella fattispecie quello 2005-2008) ad un altro, quello cioè che da quest’anno dovrà proiettarci al 2012. Se anziché Associazione Benemerita fossimo classificati come

Federazione Sportiva, in qualità di presidente avrei dovuto proporvi la relazione dell’attività svolta in questi quattro anni: invece il nostro Statuto, redatto sulla base dei principi gene-rali dettatici dal CONI, poiché preve-de assemblee annuali nel corso delle quali a me viene affidato il compito di sottoporre al vostro insindacabile giudizio le risultanze dell’anno di ri-ferimento, in questa sede sono chia-mato a relazionare solo su quanto accaduto nell’ultimo anno di gestione, vale a dire il 2008. Cosa che mi accingo a fare, anche se, nell’indicare le attività svolte non pos-so non fare costante riferimento agli elementi essenziali che hanno con-traddistinto il cammino della nostra Associazione in questo ormai concluso quadriennio. Partendo dal dato di

fatto accennato nell’introduzione, cioè che l’APEC è cresciuta in modo espo-nenziale in questi suoi “primi” trenta-cinque anni di vita, ho ragione di cre-dere che in questo momento stiamo toccando la punta più alta di questa interessante evoluzione. Le conferme a questa mia afferma-zione vengono innanzitutto dal dato numerico degli associati, che ad oggi ha superato la quota di 1.100 soci, ma anche dall’entità quantitativa, e soprattutto qualitativa, dell’attività svolta, nonché dal riscontro quotidia-

no che si ha attraverso i sempre più frequenti contatti tra i soci e le varie strutture operative. Ma non è soltanto la mole dell’attività svolta che caratterizza l’accresciuto impegno: se andiamo a veri-ficare nel dettaglio le varie problematiche emerse in questo quadriennio, pare evidente che gli ultimi quat-tro anni appena trascorsi sono stati certamente i più impegnativi in assoluto della storia dell’APEC: sia per quanto riguarda questioni di carattere sindacale e di pa-tronato, sia per la mole di iniziative portate avanti, in modo spontaneo e gratuito, dal gruppo di colleghi che gravitano nella Segreteria e

che per me hanno rappresentato un elemento di sostegno e di supporto davvero eccezionale. Non sto qui ad elencare ad una ad una le iniziative che abbiamo portato avanti, ma non posso non soffermar-mi, almeno come accenno, sulle batta-glie più impegnative che siamo riusciti comunque a superare con pieno suc-cesso. La prima, tra l’altro più impe-gnativa, ha riguardato il rimborso del 12,5% dell’IRPEF indebitamente trat-tenuta fino al 2005 sulla nostra pen-sione integrativa del Fondo di Previ-denza CONI. Un diritto che abbiamo dovuto conquistare con ricorsi e con-troricorsi, e che per taluni purtroppo ancora non si è completato, visto che ancora sono in essere contenziosi. Credo sia importante evidenziare che i rimborsi

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE MENNA

Page 8: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

fino ad oggi ottenuti dai dai nostri associati superano i 500.000 euro. Un altro tema importante, che si è esaurito nel 2008 (e che comunque ci ha tenuti sotto pressione per diversi mesi), è stato quello collegato alla proposta avanzata dall’Ente di ade-rire al progetto di liquidazione su base volontaria del Fondo di Previ-denza: trattandosi di rapporto diret-to tra il CONI ed ognuno degli inte-ressati, la questione non poteva esse-re affrontata collettivamente sul pia-no meramente sindacale, ma comun-que non è mancato il nostro supporto

ai nostri soci in termini di consulenza e di informazione. Però su questo tema consentitemi un inciso che riguarda quei colleghi che hanno optato per la liquidazione anticipata della pensio-ne integrativa: diversi di loro pur-troppo a tutt’oggi non hanno rinnova-to la tessera dell’APEC, e questo fe-nomeno ci sembra non sia tanto moti-vato da una precisa scelta personale, quanto invece connesso al la “pigrizia” di dover effettuare il ver-samento della quota annuale all’As-sociazione in unica soluzione anche tramite conto corrente postale. Infatti

non percependo più la pensione CO-NI, non è più possibile per loro l’auto-matica ritenuta mensile effettuata dal Trattamento Economico dell’Ente. Sin-ceramente dispiace questa situazione, che ci auguriamo possa essere presto superata, anche perché il non aver più rapporti col Fondo non toglie co-munque loro lo status di pensionati, e quindi il pieno diritto di far parte dell’APEC. Sempre nei primi mesi del 2008 abbiamo registrato un positivo successo su una battaglia che aveva-mo iniziato l’anno precedente: se ri-cordate, siamo stati accaniti opposi-

tori ad un decreto legislativo che pre-tendeva un’autentica gabella mensile a fronte di improbabili ed inutili ser-vizi. Una “gabella” tutt’altro che irri-levante, visto che la detrazione era dello 0,15% su tutte le pensioni per-cepite, e dello 0,35% sulle retribuzio-ni. Il nostro “tam-tam” ai soci per av-vertirli del pericolo è stato incessante. Per fortuna, assieme alla nostra, si sono levate anche le proteste di tante altre associazioni e sindacati da ogni parte del Paese, e così questa iniqua disposizione è stata opportunamente bloccata. Ultimo argomento di un cer-

to peso ha riguardato l’Assicurazione Sanitaria: infatti a febbraio dello scorso anno, con la scadenza della convenzione del piano stipulato tra CONI ed UNIPOL (a cui avevamo accesso anche noi pensionati), non avremmo potuto più fruire di questa importante opportunità, che coinvol-geva oltre il 50% dei nostri soci. Ma anche in questa occasione ci siamo mossi con la dovuta tempestività, ed oggi è nuovamente in essere una co-pertura assicurativa riguardo quel settore, che, bisogna riconoscere, pre-senta elementi di assoluto vantaggio

sia per i costi limitati, sia per il livello delle prestazioni offerte.Oltre a muo-versi su questi quattro grandi questio-ni, ovviamente l’APEC ha dato con-creta testimonianza della sua esisten-za su tanti altri diversi fronti. Innanzi-tutto quello prettamente amministrati-vo, con la nostra Segreteria che cin-que mattine la settimana (…e qual-che volta anche di pomeriggio) lavo-ra “full time” per ogni singola esigen-za dei soci. I colleghi che vi operano, sottolineo in modo del tutto volonta-rio, hanno una dedizione ed una pro-fessionalità senza pari, e sono sem-

Page 9: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

pre a disposizione di tutti coloro che si rivolgono ai nostri uffici. Se il movi-mento quotidiano prodotto dalla Se-greteria è il “termometro” della vita-lità dell’APEC, posso dire senza esse-re smentito che il nostro è un organi-smo pienamente funzionante! Un altro settore dove nel 2008 ab-biamo dato una ulteriore accelera-zione riguarda la comunicazione: c’è stata la novità della trasforma-zione del Notiziario, che oggi è pro-posto in quadricromia, cioè è stam-pato a colori, ed è realizzato in mo-do accattivante sia nell’aspetto che

nei contenuti. Tra l’altro quando ci sono più argo-menti da pubblicare, la foliazione viene portata a 24 pagine, anziché nelle consuete 16 cui eravamo abi-tuati. E’ stato poi ripristinato il sito internet, che adesso è strutturato in modo davvero interessante e varie-gato. Anche se molti di noi, specie meno giovani, non abbiamo un buon rapporto con l’informatica, e rifiutia-mo psicologicamente il computer e tutto ciò che è tecnologia, oggi non è più possibile ignorare questo tipo di comunicazione: la sua utilizzazione non sembra avere confini, non solo in

termini di informazione, ma anche sul piano culturale, nonché su quello eco-nomico e pratico. E poi sono convinto che tra l’altro, in una struttura come la nostra, potrebbe stimolare nuova vitalità nei rapporti tra i soci, e tra questi e le strutture operative dell’A-PEC. Infine devo parlarvi delle iniziative del tempo libero, un tema importan-te, tutt’altro che futile e marginale, sul quale credo sia opportuno fare alcune riflessioni. Infatti a fronte di una offerta che nel corso di questi quattro anni si è elevata in modo

esponenziale sia per quantità che per qualità, risulta però ancora mol-to limitata la percentuale dei soci che ne sono coinvolti. Ciò nonostante che in termini numerici di presenze, il 2008 abbia segnato oltre 500 “utenze”. I realtà “analizzando” me-glio questo numero si evince che a farne riferimento è poco meno del 15% degli associati, visto che nelle nostre iniziative si aggregano spesso ( e giustamente) anche i familiari dei partecipanti. Sono fermamente con-vinto che in una Associazione come la nostra, l’occuparsi di questo settore sia cosa doverosa e giusta e tra l’al-

tro ci consente di perseguire due scopi importanti. Innanzitutto si vuole stimolare quanti più soci possibile a dedicarsi al proprio tempo libero con modalità diverse da quelle della routine quotidiana ove spesso la te-levisione è l’elemento prevalente. Infatti fare gite, andare in vacanza, visitare una mostra o un museo, an-dare a teatro, sono attività che, se affrontate in modo autonomo, pur-troppo con l’avanzare degli anni vengono vissute con una certa diffi-coltà, mentre è ovviamente molto più facile condividere assieme ad altri

questo tipo di piacevoli esperienze. L’altro scopo, tra l’altro previsto dal nostro Statuto, è quello di favorire l’aggregazione di persone che in passato hanno condiviso esperienze professionali comuni nel CONI, il che equivale a dire nel mondo dello sport: il partecipare alle attività del tempo libero diventa quindi un “ottimo aggregante” al raggiungi-mento di tale obiettivo. Tenendo presente questi concetti, diventa automatico dedurre che sarebbe estremamente positivo che molti più soci aderissero ai nostri programmi.

Page 10: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

Tra l’altro, si deve riconoscere che qualunque siano stati i tipi di propo-sta, tutte le iniziative sono state or-ganizzate a prezzi veramente ecce-zionali e soprattutto al massimo livel-lo di qualità, e questo grazie alla abnegazione ed alle capacità dei colleghi che, in modo del tutto volon-tario e disinteressato ma con tanta passione, si occupano di questo deli-cato settore. Certamente, e lo abbia-mo costatato anche quest’anno, le iniziative che hanno riscontrato mag-giore consenso sono state quelle che sono riuscite a conciliare più esigen-ze: di tipo economico (anche se è abbastanza consistente la quota a carico dell’Associazione, e di contro abbastanza “a prezzo politico” quella a carico dei so-ci); di impegno psico-fisico (non dobbiamo dimenticarci di avere tutti una certa età e stare tanto tempo fuori di casa, o comunque affaticarsi oltre misura, non è proprio la cosa più indicata…); di interesse culturale o quanto-meno di “appetibilità complessi-va” delle iniziative medesime. E poi vero che sul loro successo di adesione conta anche la “qualità e la quantità” della loro pubbli-cizzazione, anche se credo che oggi abbiamo raggiunto in tal senso un livello ottimale, visto che alle consuete circolari vanno ad aggiungersi le pagine del notiziario e soprattutto il sito internet, che viene aggiornato in tempo reale. In que-sta sede ho lanciato, come suol dirsi, una “provocazione”, e credo che su questo tema il nuovo Consiglio Diret-tivo, assieme ai colleghi che si occu-peranno del settore, debba riflettere per arrivare a trovare le soluzioni più ottimali. Ma consentitemi anche di auspicare una maggiore attenzio-ne da parte di tutti voi ai programmi del tempo libero proposti dall’APEC, con la speranza che tale attenzione si traduca poi in “adesione diretta” alle iniziative. Concludo infine la mia relazione dan-dovi alcuni chiarimenti di carattere contabile, anche se poi sull’argomen-to potrete ascoltare, se necessario, il segretario Vittorio Peconi, nonché il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Marcello Agostini. Debbo informarvi che per la prima volta nei

suoi 35 anni di vita l’APEC chiude con un disavanzo, anche se esso è solo di poco più di 500 euro: per l’esattezza sono 526,75 euro. Il fatto è che il CONI, rispetto al 2007, ha ridotto di 1.000 euro il suo contributo annuale. A ciò va ad aggiungersi che circa 100 soci (cioè la parte di coloro che hanno riscattato la Pensione integrati-va, cui facevo riferimento in prece-denza) non hanno rinnovato il loro tesseramento, e ciò ha determinato un minore incasso delle quote associative per circa 2400 euro. Infine le spese relative alla comunicazione (vale a dire le spese postali per le circolari,

le spese di spedizione e di stampa del Notiziario) sono salite a circa 1-0.000 euro: a questo proposito è giusto sottolineare che negli anni pre-cedenti tale somma era sostenuta dal CONI per circa il 70%. Il disa-vanzo quindi è di limitata entità, ed è altresì ampiamente motivato: non è quindi un segnale di preoccupazione, però dobbiamo considerarlo elemen-to di attenzione, ed è per questo che non dobbiamo sottovalutarlo. Cari amici, vi ho sintetizzato breve-mente l’attività portata avanti dall’A-PEC nel 2008. Probabilmente, anzi sicuramente, si sarebbe potuto fare di più e di meglio: ma è indubbio che tutto quello che è stato realizzato ha presupposto un impegno costante di chi volontariamente si è posto a di-sposizione per garantire tali servizi. Con questa affermazione non intendo certo fare riferimenti su me stesso, ma a tutti i colleghi che mi hanno aiutato

a portare avanti il lavoro svolto. Ed è proprio a loro che, in questa autore-vole sede, voglio rivolgere pubblica-mente il mio più caloroso ed affettuo-so grazie. Solo con il loro insostituibile apporto l’Associazione ha raggiunto gli attuali livelli d’efficienza: pensate, quasi il 90% dei pensionati del CONI riconoscono nell’APEC il loro punto di riferimento primario a tutela e salva-guardia dei loro diritti. Non solo: so-no già alcuni anni che si riscontra con-senso anche da parte di diversi di-pendenti ancora in servizio, che si rivolgono a noi per avere informazio-ni e supporti sulla loro posizione pen-

sionistica. Tutto ciò non è certo cosa da poco: tutto ciò sta a si-gnificare che l’ “istituzione APEC” ha una validità ed una importan-za senza pari. In quest’epoca di diminuite garanzie, di confusione e di precarietà la presenza nel-la Società di organismi come il nostro diventa sempre più neces-saria ed indispensabile. E’ per questo che tutti noi siamo chia-mati a fare in modo che ciò non si esaurisca, non si vanifichi, ma abbia continuità ed ulteriore concretezza nel tempo. E’ per questo è necessario che tutti noi dobbiamo sentirci coinvolti nella vita dell’Associazione, al di là dei ruoli e delle mansioni rico-perte all’interno della nostra

struttura. Ricordiamoci che anche il semplice “status di socio” è importan-te e fondamentale in tal senso, pur-ché ci si renda partecipi o quantome-no ci si senta coinvolti alla vita dell’A-PEC. Anche perché, non dimentichia-molo mai, attraverso la nostra Asso-ciazione abbiamo la possibilità di mantenere viva la nostra identità di soggetti che hanno operato profes-sionalmente nel mondo dello sport. Nel momento storico che stiamo viven-do, con tutti i deficit e le grandi pro-blematiche di carattere sociale e culturale che esso presenta, non è certo cosa da poco! Anzi, esattamen-te il contrario: c’è da esserne coscien-temente orgogliosi! E noi lo siamo! Vi ringrazio per l’attenzione.

Angelo Menna

La relazione, le foto ed ogni altro do-cumento dell’Assemblea sono scarica-bili dal sito internet dell’APEC

Page 11: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

ELEZIONE PRESIDENTE presenti direttamente o per delega: n. 152 soci votanti:n. 152 socio candidato: MENNA Angelo a seguito di scrutinio MENNA Angelo ha ottenuto voti: 307 Schede bianche: 0 Schede nulle: 0 Risulta pertanto eletto alla carica di Presidente dell’Asso-ciazione per il quadriennio 2009-2012 il signor MENNA Angelo. ELEZIONE CONSIGLIERI (n. 10) presenti direttamente o per delega: n. 152 soci votanti:n. 152 soci candidati: ALBORGHETTI Emilio, FACCANI Anna Ma-ria, GABELLI Rossana, GALLEGATI Roberta, GARRATONI Massimiliano, LAZZARI Rossana, MONZONI Rita, PECONI Vittorio, PETRELLI Impera, RAVAZZOLO Mariano, SASSI Fabio, SILVESTRI Rita, VESSICCHIO Andrea. a seguito di scrutinio hanno ottenuto voti: PECONI Vittorio 206 FACCANI Anna Maria 197 GALLEGATI Roberta 188 ALBORGHETTI Emilio 186 SILVESTRI Rita 181 LAZZARI Rossana 177 MONZONI Rita 174 PETRELLI Impera 170 GABELLI Rossana 151 SASSI Fabio 154 RAVAZZOLO Mariano 64 VESSICCHIO Andrea 22 GARRATONI Massimiliano 21 Schede bianche: 0 Schede nulle: 14 Risultano pertanto eletti alla carica di Consiglieri dell’As-sociazione per il quadriennio 2009-2012 i signori PECO-NI Vittorio, FACCANI Anna Maria, GALLEGATI Roberta, ALBORGHETTI Emilio, SILVESTRI Rita, LAZZARI Rossa-na, MONZONI Rita, PETRELLI Impera, GABELLI Rossa-na, SASSI Fabio.

PRESIDENTE COLLEGIO REVISORI CONTI presenti direttamente o per delega: n. 152 soci votanti:n. 152 socio candidato: AGOSTINI Marcello

Dopo lo scrutinio AGOSTINI Marcello ha ottenuto voti 287 Schede bianche: 13 Schede nulle: 0 Risulta pertanto eletto alla carica di Presidente del Colle-gio dei Revisori dei Conti per il quadriennio 2009-2012 il signor AGOSTINI Marcello. COMPONENTI COLLEGIO REVISORI CONTI presenti direttamente o per delega: n. 152 soci votanti:n. 152 soci candidati: BERNARDINI Giulio, CARDOSA Paola, DE CESARE Roberto, GATTI Pierluigi, MUGNAINI Oretta, TO-NON Pier Giorgio. a seguito di scrutinio hanno ottenuto voti: DE CESARE Roberto 236 MUGNAINI Oretta 236 GATTI Pierluigi 211 CARDOSA Paola 210 BERNARDINI Giulio 42 TONON Pier Giorgio 17 Schede bianche: 0 Schede nulle: 18 Risultano pertanto eletti alla carica di Componenti del Collegio dei Revisori dei Conti per il quadriennio 2009-2012 i signori DE CESARE Roberto e MUGNAINI Oretta (Revisori effettivi) e GATTI Pierluigi e CARDOSA Paola (Revisori supplenti). COLLEGIO PROBIVIRI presenti direttamente o per delega: n. 152 soci votanti:n. 152 soci candidati: BONETTINI Pia, FOLENA Marcello, GIOR-DANO Mario, PROIETTI Romolo a seguito di scrutinio hanno ottenuto voti: BONETTINI Pia 267 PROIETTI Romolo 267 FOLENA Marcello 259 GIORDANO Mario 252 Schede bianche: 0 Schede nulle: 7 Risultano pertanto eletti alla carica di Componenti del Collegio dei Probiviri per il quadriennio 2009-2012 i signori BONETTINI Pia, PROIETTI Romolo e FOLENA Marcello (componenti effettivi), GIORDANO Mario (componente supplente).

STRALCIO DAL VERBALE DI SCRUTINIO il verbale è stato redatto dalla Commissione di Scrutinio, composta dalla Sig.ra Domenica Turi, presidente,

e dalla Sig.ra Giuliana Accettolla e dal sig. Massimo Marcelli, componenti

Gli OVER 80 Questo l’elenco dei soci che nel 2008 hanno “tagliato” il prestigioso traguardo degli ottant’anni: Maurizio Bellucci, Paolo Borghi, Nazareno Bulgherini, Filomena Cianci, Benedetto De Angelis, Gerarda Del Sordi, Adalgisa Dell’Orto, Enrico Ducci, Luigi Egidi, Osvaldo Gagliardi, Massimiliano Garratoni, Liliana Ghisolfi, Guendolina Kaspar, Elsa Laganà, Alberto Manetta, Bruno Marrocchini, Sergio Romano, Giorgio Santilli, Angela Scarfò, Irene Sello, Rinaldo Siboni, Lidia Trevese, Raffaella Viero, Gabriele Zanobi.

Page 12: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

Ricordiamo che si possono visionare altre foto, nonchè un breve filmato, sul sito www.pensionaticoni.it

Page 13: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

Interessante articolo di Sergio Leotta, Primario di Diabetologia dell’Ospedale Pertini di Roma

Il diabete mellito di tipo II comprende più del 90% di tutti i casi di diabete mellito. Nei paesi occidentali esso colpisce oltre il 3% della popolazio-ne, ma si calcola che un numero ugua-le di individui siano predisposti o pre-sentino ridotta tolleranza al glucosio oppure siano già affetti da diabete non diagnosticato. Si prevede che da 124 milioni di soggetti diabetici che erano presenti nel mondo nel 1997 si passerà nel 2010 a più di 230 milioni e nel 2025 a circa 350 milioni. La causa principale di tale crescita viene individuata nelle rapide modificazioni delle abitudini di vita. Definito in pas-sato come “diabete alimentare del-l'adulto o non insulinico dipenden-te”, tale patologia in larga misura è dovuta a fattori ambientali e compor-tamentali quali obesità, sedentarietà, alimentazione eccessiva e qualitativa-mente inappropriata. Il diabete melli-to è, dunque, un importante fattore di rischio cardiovascolare: i diabetici presentano una incidenza di infarto del miocardio e di ictus cerebrale da due a quattro volte superiore rispetto ai non diabetici. Non sorprende per-

ciò che, anche sotto il profilo dei costi, tale malattia rappresenti una impor-tante voce di bilancio, assorbendo in Italia fino al 7% della spesa sanitaria globale, con un notevole impatto sulla salute pubblica. L'obiettivo prioritario della politica sanitaria deve essere quello di individuare strategie di in-tervento volte alla prevenzione pri-maria mediante la correzione dei principali fattori di rischio ad essa correlati (riduzione dell'obesità, edu-cazione alimentare ed attività fisica). Volendo, peraltro, eseguire un sempli-ce calcolo sulla base dei dati in nostro possesso, la modificazione dello stile di vita potrebbe prevenire la com-parsa di diabete mellito di tipo II in circa 150 milioni di persone nel mon-do. Esso è infatti preceduto, nella sto-ria naturale, da una fase, lunga anche molti anni, in cui esiste una anomalia minore del metabolismo dei carboi-drati definita come "ridotta tolleran-za al glucosio" e non è ancora sfo-ciata in un diabete critico manifesto. Ecco, quindi, che le corrette abitudini alimentari ed un regolare esercizio fisico sono efficacissimi nel prevenire

l'insorgenza e l'evoluzione della con-dizione diabetica. L'utilità e l'efficacia della prevenzione fondata su una dieta controllata ed una attività fisica regolare è stata dimostrata da due importanti studi, uno europeo ed uno americano. Il primo studio fu condotto in Finlandia nel 2001, su oltre 500 soggetti con ridotta tolleranza al glu-cosio, con età media di circa cinquan-t'anni, in sovrappeso o dichiaratamen-te obesi. I pazienti inclusi nel gruppo d'intervento furono invitati a raggiun-gere i seguenti cinque obiettivi: a) riduzione del peso corporeo di alme-no il 5%; b.) riduzione del consumo di grassi totali al di sotto del 30% del-l'apporto calorico; c) riduzione del consumo dei grassi saturi al di sotto del 10% dell'apporto calorico; d) aumento del consumo di fibre ad al-meno 15 g per 1000 Kcal; e) esecu-zione di un esercizio fisico moderato per almeno 30 minuti al giorno. La ricerca ha dimostrato che dopo quat-tro anni l'incidenza di diabete era ridotta in media del 58% nel gruppo d'intervento rispetto ai soggetti sotto-posti a un trattamento convenzionale.

La malattia, che colpisce il 3% della popolazione, rappresenta un vero e proprio problema sociale, anche per risvolti di tipo economico che essa comporta: in Italia essa assorbe il 7% della spesa sanitaria globale. Eppure la patologia, che sembra essere “figlia” di una Società pigra ed opulenta, può essere combattuta in modo concreto ed efficace con un corretto modo di vivere ed una sana alimentazione.

Page 14: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

Nel caso in cui l'analisi era limitata a coloro che avevano conseguito alme-no quattro degli obiettivi proposti, i risultati diventavano ancora più signi-ficativi perché in nessuno dei casi con-siderati è stata osservata la trasfor-mazione della ridotta tolleranza al glucosio in diabete. Lo studio dimostra perciò in modo inequivocabile che, se si riesce a modificare lo stile di vita come indicato, è possibile prevenire la comparsa del diabete anche in soggetti già portatori di una impor-tante alterazione metabolica come l'intolleranza al glucosio. Il secondo studio, quello americano, ha confermato che un programma intensivo di modificazione dello stile di vita è in grado di ridurre l'inciden-za del diabete fra persone ad eleva-to rischio di insorgenza. sono stati ar-ruolateti 3200 soggetti con ridotta tolleranza al glucosio che, analoga-mente allo studio finlandese, avevano accettato di modificare il proprio stile di vita impegnandosi questa volta: a) ridurre il proprio peso corporeo del 7% aderendo ad una dieta a basso contenuto lipidico; b) svolgere attività fisica per almeno 150 min la settima-na. Anche in questo studio i risultati sono stati oltremodo chiari: infatti mentre i soggetti sottoposti a terapia standard hanno sviluppato il diabete nel 29% dei casi, per quelle di inclusi nel programma di intervento sullo stile di vita la patologia si è presentata soltanto il 14% dei casi. Le prove rac-colte a favore dell'intervento sullo stile di vita, a distanza di tre anni dall'inizio della ricerca, sono state tali da indurre gli autori ad terminare lo

studio con un anno di anticipo. Cosa possiamo fare in pratica per modificare le abitudini sbagliate? Da tempo si sente parlare di "stile di vita" ed adottare uno "stile di vita corretto il sano" è diventato uno degli obiettivi principali di tante campagne pubblicitarie: se sei "metabolicamente malato” è perché non segui uno stile di vita sano! Sono queste le parole che abbiamo sentito da medici, da amici, in televisione o alla radio: ma sappiamo cosa vuol dire "stile di vita sano"? Proviamo a dare una defini-zione mediante questa eguaglianza: stile di vita = igiene di vita = migliore qualità della vita = benessere psicofi-sico. Va detto però che parlare di "corretto stile di vita" vuol dire anche considerare i comportamenti ed at-teggiamenti da adottare per sempre e, quindi, avere chiaro il concetto di

"sostenibilità nel tempo"; e sono infatti è rappresentato da una serie di azio-ni pratiche quotidiane che contribui-scono a generare lo stato di benesse-re. Come detto, gli elementi principali di un corretto stile di vita sono l'attivi-tà fisica e le abitudini alimentari. Nu-merose testimonianze provenienti dal mondo scientifico sostengono che le malattie del metabolismo, l'obesità, il diabete mellito, l'ipertensione arterio-sa e le malattie cardiovascolari sono in aumento non solo negli adulti ma anche nei bambini e negli adolescenti.

Tutto ciò è dovuto a fattori predispo-nenti (tra i quali uno stile di vita non adeguato) insiti nell'attuale società dei consumi dove i ritmi di lavoro, e non solo, non consentono di muoversi e di nutrirci in modo adeguato: tant'è che non si mangia di più, se mai si mangia male, ed in modo diverso. È bene sottolineare che l'assunzione calorica media della singola persona è oggi addirittura diminuita, passan-do da circa 2600 calorie al giorno degli anni 60 a 2300 calorie al gior-no degli anni 90. Nel tempo, peraltro, non è cambiato solo l'apporto calorico ma anche la nostra alimentazione che passata da quella dei nostri "antenati cacciatori" a base di carni, vegetali e carboidra-ti non raffinati, a quella improntata sulla cultura del fast-food a 360°, che ha portato sulle nostre tavole prodotti confezionati e non, a appetibili ma ad alto tenore calorico e contenenti grandi quantità di “grassi transinsatu-ri” a basso potere saziante.

UNA PIETANZA VIETATA… O QUASI !

E’ RACCOMANDABILE LA … MODICA QUANTITA’!!!

Page 15: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

Inoltre è necessario chiamare in causa anche quel feno-meno che possiamo definire in versione del carico alimen-tare. Si salta spesso la colazione, si mangia poco a pran-zo per impegni di lavoro e, quindi, la cena diventa un pasto abbondante, sicuramente eccessivo rispetto alle esigenze del riposo notturno, da cui deriva un conseguen-te immagazzinamento di calorie sotto forma di grasso. Sempre tornando al modo di vita dei nostri "antenati cacciatori", è opportuno ricordare e stigmatizza-re quanto si sia ridotto il movimen-to. Il ricorso eccessivo alla forma-zione ha portato infatti ad uno stile di vita sedentario, ascensori, scale mobili, telefoni cellulari, cancelli automatici, computer, telecomandi vari, televisione e giochi annessi ci fanno vivere "da seduti" con una notevole riduzione del consumo energetico. Come porre dunque rimedio a tale situazione? In primo luogo è necessario mangiare in modo sano riscoprendo i benefici della dieta mediterranea, aumen-tando il consumo di carboidrati non raffinati, assumendo più fibre con frutta, verdure e legumi, limitando i prodotti ricchi ingrassi saturi e ponendo attenzione alla quantità dei cibi ingeriti, cercando comunque di salva-guardare il piacere con la preparazione di "piatti gusto-si" e poi muoversi di più, ricordando che il movimento - per essere efficace - deve essere continuativo per alme-no 30 minuti, da fare minimo cinque volte a settimana,

senza tuttavia essere caratterizzato da una eccessiva intensità. L'attività fisica, infatti, fa stare bene, facilita il calo ponderale, previene le malattie cardiovascolari: percorrere brevi tratti a piedi anziché in auto, parcheg-giare lontano dai luoghi dove si deve andare, usare le scale non l'ascensore, prevedere momenti di camminate sono alcuni esempi per "rimetterci in modo". Forse però

tutto ciò non basta: ed allora co-me possiamo definire un corretto stile di vita? torniamo alla egua-glianza citata precedentemente e nella quale il fattore conclusivo è il benessere psicofisico; ne conse-gue che non è sufficiente e può risultare troppo semplicistico ri-durre tutta la questione a non condurre una vita sedentaria e da mangiare sano. Occorre aggiun-gere un ulteriore ingrediente: la psicologia comportamentale. In-fatti secondo una interpretazione psicologica, "stile di vita" può es-sere inteso anche il modo in cui l'individuo si pone all'interno della propria realtà, uno "stile" nel quale la stima di se stessi, la con-vinzione nei propri mezzi e l'ap-

pagamento dei bisogni individuali diventano tasselli im-portanti. Dunque, tra le componenti di un positivo stile di vita occorre aggiungere una vita senza stress, nella quale la serenità è fondamentale. Ed ecco, quindi, la ricetta "completa" per un corretto il sano stile di vita: mangia sano, muoviti tanto e … sorridi spesso!

1.Adottare la dieta mediterranea, basata sul consumo di pane, pasta, olio di oliva; assunzione operata di proteine, soprattutto se di origine animale; abbondante ricorso alla frutta ed alla verdura: in particolare quest’ultima è tra l’altro la soluzione più idonea per calmare il senso di fa-me che spesso aggredisce i soggetti durante la giornata. 2.Attuare un consumo adeguato di farinacei, preferibil-mente integrali, che dovrebbero rappresentare il 50-60% delle calorie totali al giorno. 3.Limitare i cosiddetti grassi saturi di origine animale (burro, strutto, formaggi); i formaggi vanno consumati non più di due volte la settimana purché si beva regolarmente il latte al fine di garantire l'assunzione della corretta quantità di calcio. L'apporto di colesterolo non deve supe-rare i 200-300 mg al giorno. 4.Fare almeno tre pasti al giorno; la colazione è un passo importante e deve comprendere almeno una porzione di cereali, meglio se integrali, e di frutta. 5.Per condire utilizzare olio d'oliva crudo in quantità com-patibile con l'apporto calorico consigliato per il proprio peso ed altezza; limitare le fritture ed i condimenti a ba-se di acidi grassi animali. 6.Il vino va bevuto e modica quantità (un bicchiere a pa-sto). E’ meglio evitare superalcolici.

7.Limitare l'apporto di sale: i cibi già lo contengono in quantità sufficiente. Se volete insaporirli usate erbe e spezie. Infine un suggerimento “extra”, anzi, una “legge indero-gabile”: se, pur seguendo i sette consigli proposti ritenete sia il caso di “dare una regolata” alla vostra alimentazio-ne, evitate in ogni caso le “diete fai da te” (o, ancor peg-gio quelle riportate sulle riviste patinate). Consultate inve-ce il vostro medico, e, nel caso, ricorrete ad un dietologo, poiché ci sono esigenze e caratteristiche individuali che comportano scelte oculate: anche nella dieta.

SETTE SUGGERIMENTI PER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE

Page 16: NOTIZIARIO DELL'APEC N° 44 (marzo-aprile 2009)

Ricordiamo che il sito internet dell’Associazione, www.pensionaticoni.it, sta funzionando “a pieno regime”: aggior-nato in tempo reale, propone ogni informazione che riguarda l’APEC, da quelle di carattere meramente organizzati-vo ed amministrativo alle cronache sull’attività, quest’ultime corredate da immagini scattate da volenterosi colleghi in occasione dei vari eventi. Inoltre vengono proposte numerose pagine, con testi, fotografie e filmati, tutte di particola-re importanza (ndr: alcune hanno un rilievo documentaristico davvero interessante) che riguardano la storia dello sport italiano ed internazionale. Il che vuol dire che riguardano in parte anche la nostra personale storia profes-sionale come dipendenti CONI. Non solo: il sito, con le sue rubriche “interattive”, consente un rapporto ed un dialogo con l’Associazione (ma anche tra tutti noi) molto più accessibile e diretto rispetto a quanto avvenuto finora. Insomma www.pensionaticoni.it sta diventando un “organo di informazione”, o meglio, un “luogo d’incontro” sempre più inte-ressante e completo, per cui sarebbe auspicabile che fosse frequentato da più soci possibile. E sarebbe altrettanto auspicabile che tale “frequenza” fosse attiva, vale a dire che si istaurasse tra di noi uno scambio reciproco di infor-mazioni, documenti e dati, in modo tale da rafforzare lo spirito di partecipazione ed amicizia tra tutti gli associati (ma anche per realizzare “uno scrigno” ove ognuno può mettere a disposizione esperienze, informazioni e cultura sportiva). Ci rendiamo conto che, specie per i colleghi meno giovani, l’approccio al computer è quanto mai difficile ed improbabile: ma sarebbe opportuno fare uno sforzo per superare tali difficoltà, magari chiedendo l’aiuto e la colla-borazione di un figlio, di un nipote, di un parente, o (perché no?) di qualche collega che ha disponibilità di tempo da offrire, per essere guidati nell’utilizzare questo oggi indispensabile strumento di informazione. Tentar non nuoce!

Monclassico, località scelta quest'anno per la settimana bianca dell’APEC, è un paesino nel cuore della Val di Sole il cui nome certamente non è tra i più citati rispetto alle altre più blasonate (e quindi più conosciute) località dolomitiche, ma che, rispetto a queste, non ha proprio nulla da invidiare in termini di ospitalità, di efficienza dei servizi e soprattutto di dislocazione geografica. Anzi è proprio quest’ultimo a-spetto a valorizzare Monclassico come un centro di vacanze montane (quindi sia invernali che estive) particolarmente adatto, se non addirittura “a misura”, per persone “cittadine” come noi, appartenenti alla fascia della terza età, e soprattutto non necessariamente provetti sciatori mo-dello Gustav Thoeni o Alberto Tomba, o escursionisti impavi-di modello Messner. Il paese infatti è situato in una posizio-ne ottimale, centrale tra Malè e Marilleva, ad 800 mt sul livello del mare (ndr: nessun problema quindi per chi soffre di ipertensione) ed essendo servito in modo efficiente da autobus di linea ed anche da un treno locale, consente ai suoi ospiti di raggiungere con facilità e senza fastidi sia le migliori piste innevate delle Dolomiti, sia i tantissimi caratte-ristici centri abitati delle valli viciniore. Ai circa trenta ospiti del gruppo APEC che hanno aderito quest’anno alla consue-ta “vacanza bianca”, Monclassico si è rivelata quindi una scelta molto felice, che ha saputo soddisfare “il palato” (…non solo in termini gastronomici) sia dei colleghi sciatori, sia di quelli che, pur amando la montagna, per tante ragioni non hanno voglia ne capacità fisica di svolgere una qualsia-si attività sportiva. La giornata tipo di questa piacevole settimana era divisa in tre segmenti, tutti piacevoli ed acco-glienti. La mattina c’erano le “attività libere”: quindi sci e tanta neve per il “gruppo degli sportivi”; brevi ma salutari passeggiate in giro per il paese e nei dintorni per chi, pur

amando la neve (…e ce n’era davvero tanta!) non sa scia-re; esposizione al sole d’alta quota, comodamente seduti su una sdraio per i più pigri. Il pomeriggio, dopo la pausa pranzo, escursioni in pullman nelle più belle località trentine (ma c’è stata anche una interessantissima “puntata” a Bolza-no), per ammirare panorami incantevoli, o per visitare indu-strie casearie ed alimentari, o fare acquisti di prodotti di artigianato locale. La sera, adunate amicali, a base di par-tite a carte (…ovviamente di burraco!), tombola, chiacchiere e musica dal vivo. Così facendo i giorni sono passati molto in fretta, tant’è che il 21 marzo, data fissata per il rientro, è arrivata come suol dirsi in un “battibaleno”, lasciando a tutti partecipanti non poca nostalgia (ovviamente positiva) per la bella vacanza. Per dovere di cronaca bisogna dire che ognuno dei soci presenti (eccetto forse qualcuno da catalo-gare tra i più sobri) ha riportato da Monclassico anche un altro … souvenir, vale a dire qualche “chiletto in più”, im-mediatamente (e brutalmente) denunciato dalla bilancia di casa propria: complice l’ottima cucina dell’Hotel (l’Holiday) che ci ha ospitato, ma anche le tante “scappatelle” pomeri-diane nelle varie pasticcerie che abbiamo trovato in quegli splendidi posti della Val di Sole. Ed ora due annotazioni conclusive. Innanzitutto dobbiamo dire che si è rivelata az-zeccata la scelta di posticipare la Settimana Bianca a metà marzo, perché finalmente l’iniziativa non si è proposta come “esclusiva” per i soli soci sciatori, ma ha consentito a tutti di poter godere della neve, senza patire freddo, ne correre i rischi di qualche pericolosa caduta. Infine vogliamo ringra-ziare e plaudire il “socio coordinatore” di questa bella tra-sferta, Fabio Sassi, che ha fatto in modo che in ogni momen-to, situazione e luogo, tutto si svolgesse al meglio, con sim-patia, allegria e soprattutto con tanta amicizia. (G.A.)