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domenica 7 dicembre 2014 Anno 4 52 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Parola al Baffo NON MALE Sandro Mazzola pag 2 Severa Bisceglia pag 2 LA PARTITA UNA VITTORIA PER PER IL MORALE VINCERE INTER UDINESE CI PENSA LUI A GIOCARE ALL’OLIMPICO MA CI SERVONO PUNTI

N 52 2014 inter udinese

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domenica 7 dicembre 2014 Anno 4 n° 52 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Parola al Baffo

NON MALE

Sandro Mazzola pag 2

Severa Bisceglia pag 2

LA PARTITA

UNA VITTORIA PER PER IL MORALE

V I N C E R E

I N T E RUDINESE

CI PENSA LUIA GIOCARE

ALL’OLIMPICOMA CI SERVONO PUNTI

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domenica 7 dicembre 2014 2

la partita

Roberto Mancini

INTER (4-3-3)

Arbitro: Andrea Gervasoni di Mantova

stadio

UDINESE (4-3-2-1)

MEAZZA ore 20,45

INTER UDINESE

LA ROMA

KarnezisPiris, Heurtaux, Danilo, Widmer;

Badu, Allan, Guilherme;Kone, Thereau;

Di Natale

Andra Stramaccioni

Ragazzi, che scoppola con la Roma. L’Inter,

in effetti, non ha giocato male all’Olimpico ma alle fine hanno vinto le migliori individualità tecniche dei giallorossi che sono sicu-ramente più valide delle nostre. Mancini dovrà la-vorare parecchio per poter ottenere qualche risultato positivo cominciando dalla partita di questa sera con l’Udinese che si ripresenta

HA I CAMPIONINOI NO

a San Siro a distanza di po-chi giorni dal match perso col Milan. Guardando la classifica dell’Inter c’è da spaventarsi, dal momento che siamo nella parte se-conda della graduatoria. Davanti a noi, pur con tut-to il rispetto per gli emi-liani, abbiamo il Sassuolo e se mi viene in mente che lo abbiamo battuto per 7-0 vengono i brividi a solo pensarci. Comunque sia oggi non bisogna fallire il bersaglio anche se l’U-dinese scenderà in cam-po col dente avvelenato

per il 2-0 incassato con i nostri cugini rossoneri. A proposito di Milan, sono curioso di vedere come va a finire la sfida di Marassi col Genoa, squadra, con un po’ di esagerazione, para-gonata al Real Madrid. La formazione di Gasperini gioca sicuramente un otti-mo calcio e i risultati sono più che soddisfacenti. E’ un gran momento per il Grifo-ne e il Milan dovrà sudare le proverbiali sette camice per uscire dal Ferraris con un risultato positivo. Due parole sulla Champions: la

Roma a Mosca ha gettato al vento tre punti che san-no di beffa ed ora col City dovranno fare la partita della vita per qualificarsi. Sta sicuramente meglio la Juventus che però dovrà dare il massimo con l’Atle-tico Madrid perché Sime-one, col suo passato da in-terista, tenterà sicuramente di farle uno sgambetto.

Non va niente bene. I silu-ri del presidente dell’AIA

Nicchi sono le querimonie più antipatiche che uno possa manifestare. Perché suffraga-te da un velo di mistificazio-ne che serve a salvaguardare il più possibile un potere. Incontrastato dai vertici di UEFA, FIFA, ma soprattut-to dal calcio italiano. Come può dire che gli arbitri di por-ta non hanno mai sbagliato sulle decisioni del gol-non gol e quindi non serve la tec-nologia? Sono del parere che un soggetto così pernicioso vada sollevato dall’incarico: l’incompetenza è una brutta bestia, la malafede è peggio. In Inghilterra la tecnologia è servita a evitare un sacco di sciocchezze, cioè a convalida-re dei gol che sembravano im-probabili. Contro l’Udinese, il Milan si è lamentato di un gol non visto; proteste infondate perché la palla non era entra-ta del tutto. Poca roba, que-stione, forse, neanche di un centimetro e così la decisione di annullarlo si è rivelata esat-ta. Pura fortuna, nulla di più. Molte situazioni non sareb-bero state falsate, se ci fosse stato l’impiccio della tecnolo-gia. Il campionato, intanto, va avanti. L’Inter incontra l’Udi-nese, mentre il Milan va a far visita al Genoa, appena elimi-nato dalla Coppa Italia da un sorprendente Empoli. I ne-razzurri devono vincere per non perdere il treno che porta in Europa, mentre i rossone-ri proveranno a mettere alle corde un Grifone un po’ spe-lacchiato, nonostante il terzo posto. Al Meazza, Roberto Mancini proverà a dare un di-spiacere al suo amico Stanko-vic, ora vice di Stramaccioni. Una vittoria scaccerebbe i fantasmi da una società che sta grondando di difficoltà. Le scelte sul mercato sono state fallimentari e ora correggere in corsa non è per nulla sem-plice. Contro la Roma si è vi-sta una squadra più reattiva, più combattiva, vogliosa di riprendersi in mano la gara. I giallorossi, troppo superiori, hanno dovuto sudare qualche camicia in più per uscire vin-citori. A Marassi gli Inzaghi-boys proveranno a fare il col-po: ci dovranno mettere tanto cuore, perché “Il coraggio è la prima delle qualità umane, quella che garantisce le altre”.

Johann Wolfgang von Goethe

UDINESE IMBATTUTA DA TRE SFIDE CONTRO L’INTER A SAN SIRO

Indubbiamente l’Inter di Mancini gioca in modo

diverso, soprattutto gio-ca, e con il cambio di alle-natore la cosa è normale. Nonostante ila sconfitta dell’Olimpico la squadra scende in campo galvaniz-zata, più convinta e con un atteggiamento più forte. Oggi il Meazza ospita per la seconda giornata con-secutiva l’Udinese. Dome-nica scorsa i bianconeri hanno dovuto fare i conti con la doppietta di Jérémy Ménez incassando, così, la sconfitta dal Milan. Oggi i colori dei padroni casa cambiano, si spera non il risultato finale. Questa sera Roberto Mancini può re-golarmente occupare il suo posto sulla panchina ne-razzurra, domenica scorsa contro la Roma ha rime-diato una espulsione, però senza squalifica perché considerata una ammoni-zione con diffida, per un’e-spressione irriguardosa nei confronti del quarto uomo.Assodata la non espulsio-ne del Mancio e il rinnovo praticamente firmato con Kovacic che lo legherà alla Beneamata fino al 2019, l’Inter potrà tornare a gio-care anzi, iniziare a gio-care, almeno si spera. Al

tecnico jesino si chiedono risultati ed il raggiungi-mento di obiettivi all’altez-za del blasone dell’Inter, di contro Mancini chiede, giustamente, a Thohir un mercato atto a far sì che gli stessi obiettivi non restino una mera utopia. Come ha sostenuto l’ex presidente onorario Massimo Moratti, l’Inter è un club diverso da tutti gli altri, unico e come tale non può accontentarsi della mediocrità né del 10 posto in classifica, l’obietti-vo minimo del terzo posto deve essere raggiunto. Il campionato è lungo, vero, ma troppi interventi da at-tuare, difesa letteralmente da ricostruire, il centro-campo merita non pochi miglioramenti e l’attacco decisamente da rafforzare. Gli ex nerazzurri Stramac-

cioni e Stankovic sfide-ranno Mancini e con lui il mondo nerazzurri che mal digerirebbe ulteriori passi falsi. Il tecnico nerazzurri si dice fiducioso, e fa bene, che il momento positivo arriverà anche per l’Inter e che riuscirà finalmente a portare la squadra a vince-re tante partite consecuti-ve. La garanzia resta anco-ra una volta Handanovic tra i pali, il centrocampo sarà probabilmente affidato a Guarin, Medel e Kuzma-novic. La difesa a quattro non si tocca, in attacco è la volta del trio Palacio-Osvaldo-Kovacic, Icardi potrebbe restare in pan-china, nonostante i capric-ci dell’ultima ora, oppere essere preferito comunque ad Osvalto che non è an-cora al 100% della forma.

HandanovicCampagnaro, Ranocchia, Jesus, Dodò;

Guarin, Medel, Kuzmanovic;Palacio, Osvaldo, Kovacic

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3domenica 7 dicembre 2014

INTER-UDINESE PIOGGIA DI RETI TRA EXStrama e Stankovic tornano da ex per sfidare la nuova Inter di Mancini

Contro Stramaccioni i primi tre punti dell’era ManciniEnzoOcchiuto

bioritmiRoberto Mancini, dopo la sconfitta contro la

Roma, ha dichiarato di sentirsi fiducioso di rimet-tere a posto la squadra in brevissimo tempo. Accet-tare anche le sconfitte e i momenti difficili per ripar-tire e, da questo momen-to, sarà fondamentale fare più punti possibili anche per una questione di au-tostima. L’Udinese si offre quindi come prima vitti-ma sacrificale secondo la teoria dei bioritmi. Infatti dall’analisi dei potenziali bioritmici, che riassumono la Forza fisica, il coordina-mento motorio, la parteci-pazione Emotiva, la visione del gioco e la rapidità del-

Scossa vincente di Mancini

le Intuizioni personali dei singoli atleti, emerge un maggior stato di benessere psicofisico dell’Inter 5.93 contro un valore medio di

5.87 dell’Udinese. L’inter-pretazione di questa lettura bioritmica avvantaggia gli uomini di Mancini rispet-to ai bianconeri allenati dall’ex Stramaccioni. Per-tanto nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli giocatori, i ne-

razzurri risultano più toni-ci e forti 5.99 rispetto agli ospiti con 5.88. Dal punto di vista emotivo i padroni di casa risultano maggior-

mente stimolati agonistica-mente con 5.89 contro 5.80 dei friulani. Sul fronte delle energie intellettive ed intu-itive i nerazzurri risultano più ordinati mentalmente e con un pizzico di fantasia in più della squadra ospi-te. I più incisivi e determi-

nanti saranno: Icardi 6.50, Handanovic ed Obi 6.46, Palacio 6.45, Guarin 6.42 e Kusmanovic 6.41 da parte della squadra nerazzurra, contro Badu 6.50, Zapata 6.46, Di Natale 6.45 , There-au 6.44 e Pasqual 6.25 del-la formazione bianconera.

Mauro Icardi riusterà l’uomo partita

L’Udinese di Stramac-cioni torna a San Siro,

dove solo 7 giorni fa è stata battuta dal Milan, per af-frontare l’Inter di Mancini. Friulani reduci dalla sfida di coppa Italia che li ha qualificati agli ottavi dopo i tempi supplementari ma che in campionato non vincono da cinque turni. Di fronte i nerazzurri che vogliono riscattare la scon-fitta di Roma e rilanciarsi in chiave Champions. Nel-la gara dei tanti ex sono attesi tanti gol in virtù dei numeri offensivi delle due formazioni e per questo andiamo in direzione di un Over 2,5 che viene posto in lavagna dai maggiori con-cessionari italiani intorno all’1,80. Seguendo questa linea ci si può sbilanciare su un successo dei nerazzurri con entrambe le squadre a segno (1 + Gol) che vie-ne offerto intorno al 3,20.

Come ‘Primo Marcatore’ le quote vanno in direzione di Osvaldo, tornato al gol contro la Roma e offerto intorno al 4,50, più staccati Palacio (5,50), Guarin (6,5) e Kovacic (7,00), mentre tra i friulani i più gettonati risultano essere Di Nata-le (5,00) e Thereau (7,50). Per i più tecnologici ri-cordatevi che attraverso il vostro Iphone, Smarthpo-ne o Tablet potete sca-ricare le applicazioni di diversi Concessionari di Gioco che vi permette-ranno di scommettere live sull’evento. Il diverti-mento è assicurato ma ri-cordatevi di GIOCARE CON RESPONSABILITA’.Infine uno sguardo ai posti-cipi di domani sera: alle 19 il Cagliari di Zeman affron-ta al Sant’Elia il Chievo in un vero e proprio spareggio salvezza con le due forma-zioni divise in classifica da

un solo punto, 11 a 10 per i sardi, in piena zona retro-cessione. Cagliari molto di-scontinuo e ancora a caccia dei primi tre punti in casa, mentre il Chievo di Maran arriva da ben quattro risul-tati utili consecutivi. Tutto fa pensare ad una gara con tanti gol e con un succes-so dei ragazzi di Zeman: un’opzione, quella dell’1 + Over 2,5 che paga oltre 2 volte e mezzo. Alle 21 al Bentegodi c’è Verona-Sam-pdoria con i blucerchiati alla ricerca di un successo in chiave europea mentre per Mandorlini continua la ricerca della contiunui-tà dopo la vittoria in Cop-pa Italia contro il Perugia. Gara equilibrata e segno X che si lascia preferire anche in virtù di una gran bella quota: 3,40 secon-do i concessionari italiani.In bocca al lupo e alla prossima.

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domenica 7 dicembre 2014 4

E’ vero, è cambiato l’al-lenatore, è variato l’ap-

proccio alla partita, si sono modificati i movimenti con e senza palla, si sono avvi-cendati i giocatori, si sono alternate le posizioni in campo ma il risultato fina-le, al netto di tutte queste positive considerazioni non cambia: in 3 partite, 2 di campionato e 1 di Europa League con il Macio in pan-china è stata raccolta solo una vittoria. E’ vero che gli avversari in campionato sono state squadre costruite per la vittoria finale o co-munque un piazzamento in Champions League ma è al-trettanto vero che i prossimi impegni da qui alla fine del girone d’andata non sono semplici: Udinese, Lazio e Genoa a San Siro e Chie-vo, Juventus e Empoli fuori casa. Insomma 6 partite di varie difficoltà con l’api-ce della trasferta di Torino contro la Juventus e le insi-die della Lazio e del Genoa. Mancini rischia di fare una

Mantenere alta la media puntiMarco Papetti

riflessioni

media punti più bassa del suo predecessore e questo probabilmente riporterebbe l’ambiente interista nella de-pressione appena superata, sbiadendo l’entusiasmo che ha accompagnato l’arrivo del tecnico di Jesi. Mancini

consapevole di questi rischi sta spingendo molto sull’a-spetto mentale perché fare punti significa mantenere alto il morale della trup-pa e avere credito nei con-fronti della società per l’ac-quisto mirato di giocatori.

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5domenica 7 dicembre 2014

Alessio Cerci, non molto soddisfat-

to della poca continuità di gioco con i rojblanco, vuole tornare in Italia. Se la squadra che lo acclama fosse l’Inter beh, non ci sarebbero parole. L’ex at-taccante del Torino, oggi in forza ai Colchoneros, vuole l’Inter e Mancini vuole lui per dare vita al 4-2-3-1 ed in alternativa al 4-3-3 così come il tec-nico jesino lo intende. La Beneamata potrebbe met-terlo a libro paga senza problemi per le tasche di Thohir e soci. Lo stipen-dio di due milioni di euro non sarebbe un problema neppure per questa Inter in piena crisi economica.

Tenere duro in attesa di riforzi

L’accordo potrebbe essere raggiun-to con la formula del prestito one-roso per 1/2 milioni e riscatto già fissato. L’Atletico Madrid, da can-to suo, non ha ragioni di tratte-nerlo. Tante le voci di mercato che vorrebbero la società di corso Vit-torio Emanuele sul difensore del Manchester City Aleksandar Ko-larov, sul centrocampista Rober-to Soriano e sull’attaccante Stefa-no Chuka Okaka, entrambi alla Sampdoria. Sul ventiquattrenne italiano di origine nigeriana ha gli occhi puntati anche il Galatasaray.

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domenica 7 dicembre 2014 6

Luigi Rubino

STANKOVIC TORNA A S. SIRO DA AVVERSARIOPronti gli applausi per l’ex “drago” nerazzurro

Siamo sicuri che que-sta sera dagli spalti del

Meazza, in occasione di Inter–Udinese non man-cheranno gli applausi del pubblico nerazzurro per Dejan Stankovic che, per la prima volta da avversario e come vice allenatore, siede-rà sulla panchina, accanto all’altro ex di turno Andrea Stramaccioni. Per l’ex cal-ciatore serbo sicuramen-te sarà grande l’emozione quando spunterà dal sot-topassaggio per salutare un po’ tutti; i tanti amici, il pre-sidente Moratti, capitan Ja-vier, l’ex allenatore Mancini e i tanti tifosi di fede neraz-zurra, che per tanto tempo lo hanno osannato, incitato come giocatore, con Man-cini prima e Mourinho poi, vincendo in Italia e nel mondo. Indimenticabi-le la lettera che il campione serbo scrisse ai supporter dell’Inter nel 2013, anno del suo addio al calcio gio-cato e che ancora oggi il popolo nerazzurro forse ricorda. Ecco alcuni passi:

“Sono stati i dieci anni più importanti della mia vita. Anni in cui sono cresciuto come uomo e calciatore”. Queste le prime frasi del giocatore che poi non ha voluto dimenticare il com-pianto Giacinto Facchetti, il gigante “buono” emble-ma storico della grande Inter di papà Moratti: “Se penso che non indosserò ancora i colori nerazzur-ri mi vengono le lacrime, ma purtroppo nella vita bisogna guardare avanti. Questi colori, rimarranno per sempre sulla mia pel-le. Non lo potrò mai can-cellare, nessuno potrà mai cancellarlo.” Combattente di classe e di cuore, come lo ha definito Massimo Moratti, dopo il suo saluto definito al calcio, Dejan ha giocato ben 326 partite con la maglia nerazzurra, rea-lizzando 42 gol, molti dei quali hanno fatto saltare di gioia dai sediolini i suppor-ter interisti, in occasione di grandi sfide che hanno reso imbattibile l’Inter del-le “triplete”di Mourinho.

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7domenica 7 dicembre 2014

Prima e dopo la partita... Vino, birra e il gusto di un panino espresso

v i t a d i c l u b

I 50 anni di vita per qual-siasi sodalizio sportivo

è una meta prestigiosa che, soprattutto se raggiunta con enormi sacrifici, va festeggiata nel migliore dei modi, tanto da dover risultare memorabile nel-la mente dei tifosi e nella storia. Ancora più bella se impreziosita dalla parteci-pazione di grandi campio-ni, di personaggi del calcio che, a loro volta hanno fat-to la leggenda della squa-dra del cuore. Tutto questo è successo il 29 novembre scorso, ad Azzano Decimo in provincia di Pordenone, dove il locale Inter Club ha organizzato, nella sede ANA, una serata speciale per la grande occasione alla quale ha partecipato Mariolino Corso, in rap-presentanza del Centro Coordinamento e della Società. Il “piede sinistro di Dio”, così chiamato per i due magici gol su punizio-ne segnati in una partita valida per la qualificazio-ne ai mondiale del 1962 del Cile, ad Israele, (nota a beneficio dei più giovani) ha acceso subito gli entu-siasmi degli oltre 200 ap-passionati tifosi che hanno partecipato alla cena di gala e che lo hanno accolto con un vero e proprio boato da stadio. Mariolino, appar-so sorpreso e commosso

INTER CLUB AZZANO

da tanto calore, ha ringra-ziato il presidente Gianni Sponga ed i convenuti tutti, con parole altrettanto affet-tuose e non mancando di sottolineare i grandi meriti di uno degli Inter Club più longevi dell’organizzazione interista, cui la Società si dimostra sempre grata per il continuo e caloroso ap-porto di tifo che i tessera-ti fanno sentire a San Siro ogni domenica che gioca la Beneamata. In segno di ringraziamento e di stima, il campione nerazzurro ha consegnato al presidente del Club un prezioso cofa-netto contenente i Pin sto-rici della FC Internazionale ed una maglia nerazzurra celebrativa dell’evento. A fine serata, con la consue-ta gentilezza, “Mandrake”

si è concesso ai tifosi per le foto di rito e per i pre-ziosi autografi che saranno gelosamente custoditi. Il presidente Sponga, nel suo breve ma denso discorso, ha ripercorso le tappe prin-cipali del Club, ricordando anche, con commozione e riverenza, i tanti tifosi che, purtroppo, mancano all’ap-pello e, non da meno, tutti i solerti collaboratori con i quali ha già programmato i traguardi da raggiungere

per il prossimo mezzo se-colo con la viva speranza che la squadra, nel frat-tempo, risponda alla me-glio ai legittimi desideri dei sei suoi tifosi. Presenti alla serata anche Lorenzo Buf-fon, portiere dell’Inter alla fine degli anni 50 e Marco Zuliani, coordinatore dei club Friulani. La festa si è protratta fino a notte fon-da, allietata dal comico di Zelig “Celly” salutato con scroscianti applausi.

Sicilia nerazzurra in festa. Ad Enna, nello specifico, il loca-

le Inter Club “Javier Zanetti” ha festeggiato un lustro di attività nel nome della Beneamata, una tappa importante nella storia del tifo organizzato. Dopo la prima giornata nerazzurra dello scorso settembre, l’Inter Club ha or-ganizzato, sabato 15 novembre, una sontuosa cena cui hanno preso parte tutti i soci iscritti, i simpatizzanti e relative famiglie,

INTER CLUB ENNAche si sono ritrovati in un bel ristorante della cittadina, tra-sformato, per l’importante oc-casione, in una specie di stadio con tantissime bandiere neraz-zurre. E’ stato, inutile scriverlo, un grandissimo successo che ha coinvolto oltre 250 tifosi che si sono ritrovati per una serata

sotto l’egida dei brillanti colori nerazzurri. Il presidente Paolo Fazzi, con l’instancabile organiz-zatore e vice presidente Peppe Scillia, dopo aver accolto tutti i partecipanti con calore e grati-tudine per aver accettato l’invito

ad una manifestazione memo-rabile, nel suo breve ed intenso saluto ha ribadito, se ce ne fosse stato bisogno, l’attaccamento alla squadra e la fiducia massima nel-la nuova dirigenza di Thohir che, ne sono tutti certi, avrà modo di riportare l’Inter nei piani nobili della classifica che le competono per la gloriosa tradizione mon-diale. A tutti i partecipanti è sta-ta consegnata anche la maglietta ufficiale del Club, prodotta per

la speciale occasione e subito indossata, tale da formare, in un attimo, una enorme squadra nerazzurra, simbolo della smi-surata passione con cui i siciliani seguono la squadra, nella buona e nella cattiva sorte. A dimostra-zione dell’affetto e della stima di cui gode l’Inter Club di Enna,

sono giunti numerosi messag-gi di auguri da parte di tutti gli Inter Club della Sicilia e, a nome del Centro Coordinamento, an-che quello del Coordinatore regionale Francesco Scuderi.

Il 25 novembre scorso, nella la sala Executive

dello stadio Meazza si è tenuta la riunione di tutti i club della città e della sua provincia. Il saluto ai nu-merosi convenuti lo han-no portato, a nome della Società, Marco Andreol-li ed Andrea Romeo che hanno ringraziato i tifosi per l’apporto che sempre garantiscono alla squadra. Importanti sono stati i temi trattati a riguardo dei rapporti tra Inter e tifoseria e, per questo, ampio spazio è stato concesso ai partner commerciali di Deutsch Bank e di Pirelli. Roberto Madona, direttore marke-ting di DB, ha illustrato i

Riunione Inter Club Milano

vantaggi del nuovo conto bancario dedicato appo-sitamente ai soci degli In-ter Club club, mentre Jan Telecki, Marketing Mana-ger di Pirelli, ha illustrato la convenzione DRIVER, studiata in esclusiva per i tifosi nerazzurri. La parte più strettamente legata al rapporto, in continua evo-luzione, tra Inter e i suoi club è stata, invece, trattata prima da Luca Innocenti, Stadium revenues Manager di Fc Internazionale, che ha anche risposto alle molte domande dei presidenti de-gli oltre 50 club intervenuti e successivamente da Nico-la Ranieri che ha illustrato le novità predisposte per tutti i soci degli Inter Club.

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domenica 7 dicembre 2014 8amarcordSamir Handanovic è sicura-mente il portavoce di questo amarcod. Il portiere sloveno, nato a Lubiana, arriva a Udine direttamente dal Domzale, squa-dra in cui cresce calcisticamente ed esordisce in campionato, all’e-tà di 20 anni. L’esordio nel cam-pionato italiano è contro il Lecce, incontro valevole per la Coppa Italia, gara vinta per 4-5. Dopo la doverosa gavetta passata tra Treviso e Rimini, una puntatina anche con la Lazio in prestito, ritorna a Udine nel luglio 2007 facendosi subito valere. Alla se-conda partita da titolare para il rigore a Sebastian Giovinco e due settimane dopo, a San Siro parerà un rigore anche a Kakà. Il 9 luglio 2012 arriva all’Inter con un contratto che lo lega alla Be-neamata per quattro anni con un ingaggio di 1,7 milioni di euro. Ad oggi è secondo solo a Gian-luca Pagliuca (24) nella speciale classifica di rigori parati totaliz-zandone 20, se parliamo di Serie A, in carriera, invece, ne ha pa-rati 26 su 56. In questa stagione ha parato il rigore di Larrondo, Cossu, Toni e di Konopljan in Europa League che, sommati ai due della precedente stagione, porta la sua imbattibilità a 6 i rigori consecutivi parati. Andan-do indietro nel tempo, correva l’anno 1958, si presentò in prima squadra con la maglia biancone-ra, quella friulana, un ragazzo ventenne che sarebbe diventato da li a poco uno dei più gran-di terzini degli anni sessanta: Tarcisio Burgnich. La “Roccia” (soprannome nato in occasione dello scontro avuto con Carlo Novelli che disse al suo compa-gno di squadra Armando Picchi, faticando non poco ad alzarsi, di essersi appena scontrato con una roccia) cresce nelle giovanili dell’Udinese con Dino Zoff e de-butta in prima squadra nell’umi-liante partita contro il Milan di Lorenzo Buffon, Cesare Maldini e Nils Liedholm, già matematica-mente campione d’Italia, persa per 7-0. Giocherà con le Zebret-te anche l’anno successivo. Dopo

un anno passato alla Juventus, con cui vinse subito lo scudetto, e uno a Palermo, arriva all’Inter per volere di Helenio Herrera, altre fonti attribuiscono il merito del trasferimento a Italo Allodi, per 100 milioni di lire. Vince lo scudetto alla sua prima stagione nonostante le difficoltà che lo ve-dono impegnato anche nel ser-vizio militare a Bologna costrin-gendolo, così, a saltare diversi allenamenti con i compagni. In nerazzurro colleziona 467 pre-senze in dodici anni conquistan-do quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe In-tercontinentali. Altro personag-gio di tutto rispetto, campione del mondo in Spagna 1982, sei

Franco Causio

scudetti, una Coppa Italia e una Coppa UEFA con la Juventus, è il leccese Franco Causio. Il Ba-rone esordisce in Serie A con il Lecce, ma la Juventus, squadra in cui ha dato il massimo, ci vede lungo e lo porta Torino per cal-care le scene del calcio che con-ta. Dal 1981 al 1984 indosserà l’altra maglia bianconera, quella dell’Udinese, giocando ad alti livelli che lo portano a riconqui-stare la maglia della nazionale. Con i friulani segnerà undici reti in ottantatré presenze. Nel 1984 si trasferirà all’Inter per una sola stagione, prima di fare ritorno a Lecce, giocando 24 incontri sen-za segnare. Un breve tuffo negli anni ’50 ci riporta alla mente,

Giorgio TinazziFranco Causio

fra glia altri, il portiere Livio Puccioni, all’Inter per 2 stagio-ni e una passata all’Udinese, e il centrocampista Giorgio Tinazzi che indossa la maglia dell’Inter per due stagioni non consecuti-ve totalizzando tredici presenze e due gol, passato poi all’Udine-se trova maggiore continuità di gioco e segna tre reti in ventuno presenze. Tornando al più re-cente passato troviamo, qualche anno dopo, Olivier Bierhoff che con l’Udinese vinse il titolo di capocannoniere ( ottantasei pre-senze e 57 reti) passo all’Inter nel 1991 senza mai scendere in cam-po, Fulvio Collovati campione del mondo in Spagna ’82 e oggi opinionista della Rai. Il difenso-re centrale, cresciuto nelle giova-nili del Milan con cui gioca an-che in prima squadra fino all’82 conquistando, tra l’altro, lo scu-detto della stella, passa nelle file dell’Inter in cambio di Pasinato, Canuti e Serena nel 1982. Decise di passare ai cugini dopo la se-conda retrocessione del Milan in Serie cadetta, la prima a termi-ne della stagione 79/80 arriva la condanna alla Serie B per illecito sportivo, in questo caso Collova-ti non abbandona la barca, e la seconda retrocessione è decisa dal campo. Questa volta, però, il difensore non ci sta e, a spese di non poche contestazioni che lo accusano di tradimento (in

occasione di una partita a Como fu colpito da un sasso lanciato da un tifoso milanista negli spalti), si trasferisce sull’altra sponda del naviglio dove resta fino all’86 se-gnando tre gol in 109 presenze. A termine dell’avventura neraz-zurra si trasferisce a Udine per

una stagione che gli consente di scendere venti volte in campo e mettendo a segno anche due reti. Fra i tanti ex delle due squa-dre troviamo anche Beniamino Abate, Antonio Bacchetti, Mar-co Delvecchio, Pietro Fanna e Davide Fontolan.

Olivier Bierhoff

Tarcisio Burgnich

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9domenica 7 dicembre 2014

L’Ospite Orestīs Karnezīs Ορέστης ΚαρνέζηςDal Panathinaikos a Udine, nel bagaglio un campionato greco e due coppe nazionali

Dalle giovanili dell’OFM Creta, nel

2007 passa al Panathi-naikos con cui vince un

successivo torna a Udine debuttando il 31 agosto 2014 contro l’Empoli e pa-rando tutto. La gara finirà 2-0 per l’Udinese. Orestīs Karnezīs convince i friu-lani e diventa titolare a di-fendere i pali scalzando l’i-namovibile Scuffet. Contro

campionato gravo e due coppe di Grecia. Con i biancoverdi giocherà 6 sta-gioni, contribuendo alla salvezza, subendo 61 reti in 70 presenze. Il 24 lu-glio 2013 viene acquistato dall’Udinese per 180.000 euro e mandato subito in prestito, per una sola sta-gione, al Granada. In Liga gioca poco, solo otto pre-senze e 15 reti subite in ter-ra di Spagna. Il campionato

il Palermo parerà un rigore a Vazquez oltre a numerosi altri interventi utili a salva-re 1-1 finale. Viste le buone prestazioni, il commissario tecnico greco Fernando Santos lo convoca in nazio-nale nell’amichevole con-tro il Belgio il 29 febbraio 2012. Non prenderà parte, però, alla spedizione per gli Europei 2012 e viene, inve-ce, convocato come titolare per i mondiali Brasile 2014

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domenica 7 dicembre 2014 10

Infermerianerazzurra

Marjlja Bisceglia

Vidic è recupera-to, ma Jonathan e

Gli incontri tra Inter e Udinese, nella massi-

ma serie, sono 82 e i nume-ri danno ragione ai neraz-zurri: 38 vittorie contro le 19 dei bianconeri, i pareggi sono 25. In Serie A, negli ultimi dodici incontri di-sputati a San Siro, è stato registrato un solo pareggio che risale al marzo scorso, partita finita a reti inviolate. Al Meazza le due squadre si sono incontrate, in Serie A, 42 volte, 23 i successi ne-

statisticheINTER IN VANTAGGIOrazzurri e per i friulani solo 8 vittorie, i pareggi sono 11. La prima sfida a Milano tra le due compagini risa-le al 28 febbraio 1926 con vittoria dei nerazzurri per 4-2, le reti bianconere, che hanno portato la squadra in vantaggio in entrambe le occasioni, sono state re-alizzate da Agostini e Pol-lack, per i nerazzurri andò a segno Cevenini e Conti, entrambi con una doppiet-ta. La prima vittoria dell’U-dinese a San Siro, reti di

Ploger e Szoke, risale al 6 dicembre 1953, Il risultato più colorato dei nerazzurri risale al campionato ’50-’51 battendo l’Udinese per 6-1, a segno Nyers con una tripletta, Wilkes, Rossetti e Lorenzi, il gol bandiera bianconero fu realizzato da Paulinich. L’Udinese invece espugnò il Meazza con un clamoroso 2-5 il 19 mag-gio 2013. Per l’Inter segnò Juan Jesus e Rocchi, men-tre Pinzi, Domizzi, Di Na-tale, Gabriel Silva e Muriel

segnarono l’ultima vittoria bianconera a Milano con-tro l’Inter. Per l’Inter, inve-ce, l’ultima vittoria contro la squadra di Stramaccioni l’ha firmata l’11 settembre 2010 per 2-1, in rete Lucio e Samuel Eto’o, il gol ban-diera bianconero è segnato da Floro Flores. Tanti i gol registrati in quest’incontro. I meneghini sono anda-ti a segno in 75 occasioni, mentre i friulani in 45 per un totale di 120 reti segnate.

Hernanes restano an-cora fuori dai giochi.

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11domenica 7 dicembre 2014

Napoli avanti tutta giù al nord

Fiore Marro

Mancini ordina, l’In-ter esegue, almeno ci

prova. Si fanno tanti nomi per il mercato di riparazio-ne nerazzurro, il Mancio vuole portarsi avanti per la prossima stagione, non ul-timo quello di Cerci. Il mi-ster ha le idee chiare e sem-bra che abbia fatto richiesta di portare a Milano nel sac-co della Befana Lucas Silva.

Gianluca Rocchi, dodicesimo uomo dei blucerchiati

Diego Armando Maradona autore della prima rete subita dall’Empoli in serie A al San Paolo

Cominciamo con il con-gratularci con De La e

i suoi collaboratori. Per il nono anno consecutivo, si chiude la stagione con il bi-lancio in attivo, un plauso encomiabile al presidente che così facendo dimostra che anche a Napoli, dove tutti gli enti amministrati-vi risultano deficitari sot-to il punto di vista dello spreco di danaro pubblico e dell’incapacità manage-riale, lui con la sua realtà calcistica riesce comunque a vincere e a far quadrare i conti come nessuno. Ap-plauso. Non solo per que-sto la squadra partenopea va esaltata, dopo la parti-ta con la Sampdoria, dove era pacifico riscontrare che per buoni tre quarti di gara si è giocati in undici con-tro dodici, fermo restando che non contento di come stavano andando le cose, il dodicesimo della Samp, tale Gianluca Rocchi ha pensato bene, con l’aiuto scriteriato del difensore azzurro,  di espellere  Kou-libaly, così da farci giocare in dieci contro dodici; ma la forza e la costanza della squadra di Benitez nean-che contro questi eventi si è arresa, pareggiando con Duvan Zapata una partita che allunga la striscia posi-tiva di ben 10 risultati utili consecutivi in campiona-to. Bellissima sensazione. Napoli che rimane salda-mente al terzo posto, che passa il turno di Europa League con una giornata di anticipo e che riesce a far quadrare la cerchia no-nostante le assenze impor-tanti di Lorenzo Insigne, Camilo Zuniga, Jonathan

Terzo posto nonostante le avversità arbitrali e gli errori dal dischetto di Higuain

de Guzmán e con Dries Mertens a mezzo servizio. Ovazione. Urgono rinforzi per terminare la stagione in maniera onorevole, In que-sti giorni di mezza festa e di quasi male, dove rincor-rono voci di ritorno a casa da parte di Pepe Reina e so-prattutto del nostro Pocho, in giro si dice che il figliol prodigo sembri pronto a tornare a casa sua, nel suo habitat naturale; sarebbe davvero un grande regalo per Napoli e i napoletani se De Laurentis  riportasse al San Paolo Ezequiel La-vezzi, la “Giostra Azzurra” si tingerebbe di altri colori vivaci e smaglianti, ne gio-verebbe non solo il palato sopraffino del nostro pub-blico che però merita assie-me a una buona e nutrita schiera di giornalisti anche una grossa tirata d’orec-chi per l’atteggiamento in-comprensibile che stanno avendo negli ultimi tempi. Affrontiamo per il prossi-mo incontro l’Empoli, mi-racolo italiano che dimo-stra come sempre che non bastano solo i soldi per fare un buon lavoro ma anche la caparbietà di chi lo intra-prende, Empoli potrebbe essere paragonata all’Avel-lino di Antonio Sibilia, alla Cremonese diDomenico Luzzara, a quel mondo che riesce in maniera eccellen-te  a sopperire la mancan-za di fondi con la capaci-tà gestionale, esempio di come andrebbe comunque e dappertutto svolto il lavo-ro non solo calcistico. Delle sfide con la squadra tosca-na che valgono la pena di essere ricordate, una risale a domenica 23 novembre

1986, cominciata con un bel 4 a 0 per noi, con reti di Diego Maradona, dop-pietta di Andrea Carnevale  e in chiusura all’ 80° con il gol di Salvatore Bagni. Era la prima volta che l’Empo-

li si presentava in massi-ma serie; ma di delusioni cocenti e sconfitte pesanti  con la squadra del presi-dente Fabrizio Corsi, noi tifosi del  Napoli abbiamo pesanti ricordi, per esem-pio quando al San Paolo davanti a  50mila tifosi su-bimmo il KO con 3-1, era l’era di mister Edy Reja, fi-

nimmo la partita in 9 per l’espulsione di  Marcelo Zalayeta e di Maurizio Do-mizzi.  La sfida che in asso-luto mi brucia più di tutte come tifoso del Napoli, ri-mane quella in serie B del 1999-00 un 4 a 1 con dop-piette di Marchionni e Sau-dati, fu l’anno che ci vide ritornare in serie A ma che

ci vide prendere una bato-sta terrificante propr.io in quel di Empoli. La squadra della provincia di Firenze ha tra le tante buone cose da mettere in risalto una

peculiarità particolare, è la squadra che ha svezzato alcuni calciatori campani, che si sono fatti onore nella massima serie e a livello in-ternazionale, come France-sco Tavano, Nicola Caccia, Francesco Lodi ma su tutti Antonio Di Natale mister 200 gol in serie A e l’indi-menticabile “aereoplanino” Vincenzo Montella, oggi tecnico affermato della Fio-rentina nonché probabile sostituto di Rafa Benitez sulla “panca” del Napoli.

Il giocatore del Cruzeiro verrebbe ad Appiano im-mediatamente ma il costo del suo cartellino potrebbe

deludere anche i più otti-misti. Il ventunenne cen-trocampista ricorda tanto Veron e risulterebbe la giu-

sta pedina in una squadra che, liberatosi dei sena-tori, non ha più centro-campo. I tifosi nerazzurri

Lucas Silva

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domenica 7 dicembre 2014 12

estero

IL CITY STENDE IL SOUTHAMPTONE se in Champions andas-se il Genoa? Juventus e

Napoli hanno già messo una seria ipoteca sull’Eu-ropa che conta disputando un campionato a parte, ma la prospettiva di vedere il vecchio Grifone fra le elet-te non è assolutamente da scartare dal momento che la squadra di Gasperini anche nell’ultimo turno ha spadroneggiato infilzan-do al Manuzzi un Cesena in discreto spolvero dopo le ultime prestazioni casa-linghe positive. Il Genoa oggi pomeriggio ospiterà il Milan e se arrivasse un’al-tra vittoria sicuramente la situazione dei rossoblù metterebbe a tacere anche i gufi più beceri con un soli-dissimo terzo posto. Terzo posto sfuggito per un non-nulla ai cugini blucerchiati rimontati all’ultimo secon-do a Marassi dal Napoli nel

GENOA SUPER STAR

posticipo di lunedì scorso. I partenopei a mezzogior-no apriranno le ostilità al San Paolo incrociando le armi con l’Empoli mentre la Samp farà visita domani al Verona dove Mandorlini rischia la panchina con un altro risultato negativo che farebbe seguito alla scon-fitta di Reggio Emilia col sempre più sorprendente

Sassuolo. I ragazzi di Di Francesco sono addirit-tura davanti dell’Inter in classifica, Inter che questa sera contro l’Udinese dovrà dimostrare di aver digeri-to le quattro reti incassate domenica sera all’Olimpico da una Roma che non vede l’ora di scendere in campo col Manchester City per chiudere la pratica Cham-

pions avvelenata dal pareg-gio di Mosca col Cska. Ieri sera Fiorentina e Juve se le sono date di santa ragione mentre la Roma si giocava il prestigio casalingo con Zaza e compagni davanti ai tifosi giallorossi. Oggi la Lazio al Tardini verificherà lo stato di salute proprio e del Parma sempre più in crisi societaria e di risultati.

In Premier League la sfida per il secondo posto va

al Manchester di Pellegrini che con una tripletta siglata

da Yaya Tourè, Frank Lam-pard e Clichy. Il Southam-pton va a tappeto insieme a Pellè. Ad approfittarne è il Chelsea di Mourinho, che però pareggia in casa del Sunderland. Quarto posto, finalmente, per il risorto Manchester United di Van Gaal che stende con un sec-co 3-0 l’Hull City. Il Crystal Palace deve cedere all’A-ston Villa per 0-1 mentre il West Ham ha la meglio per 1-2 sul West Brom. Torna alla vittoria il Liverpool che batte il Leicester per 1-3. Le reti sono realizzate tutte dal Liverpool, al 26’ ci pensa Simon Mignolet ad aprire le marcature con un autorete. Il pareggio arriva al 26’ con Adam Lallana, chiudono la partita i gol di Steven Gerrard e Jordan Henderson. In Bundesliga il Bayern Monaco supera a Berlino l’Hertha per 0-1 grazie alla reti di Robben. Alle spalle dei bavaresi non molla il Wolfsburg vinci-tore per 1-0 col Borussia Moenchengladbach. Gol partita realizzato da Kno-che. Continua la crisi del Borussia Dortmund che perde anche a Francofor-te col modesto Eintracht. Grande partita tra l’Hof-fenheim e l’Hannover (4-3) a segno Schwegler, Vol-land, Polanski e Süle per l’Hoffenheim, per gli ospiti invece vanno in rete Stindl, Joselu e Stindl. Un sonoro

5-1 permette al Leverku-sen di avere la meglio sul Colonia. In Francia pronta la risposta del PSG al Mar-siglia vincitore sul Nantes due giorni prima. I parigi-ni battono il Nizza al Parco dei Principi grazie al rigore realizzato da Ibra. Stop cla-moroso del Lione travolto per 3-0 dal Saint Etienne andato a segno con Bayal Sall, Van Wolfswinkel e Cohade. Vittoria anche del Bordeaux ai danni del Lilla che sprofonda in bassa clas-sifica. Altra battuta d’arre-sto, invece, per il Monaco battuto per 2-0 dal Ren-nes. Il Nantes perde in casa per 1-2 contro il Tolosa. In Spagna Il Real Madrid fa fatica ma alla fine, e con un uomo in meno, espu-gna Malaga e mantiene la testa della classifica su Bar-cellona e Atletico Madrid rispettivamente vincitori con il Valencia i blugrana e con il Deportivo La Co-runa l’undici di Simeoni che ha chiuso la partita con un uomo in meno. Il Geta-fe perde (1-2) in casa con l’Atletico Bilbao e il Real Sociedad rifila tre pappine all’incolpevole Elche, 3-0 il risultato finale. Manolita del Siviglia col Granada. Il Siviglia è ora quarto aven-do sorpassato il Valencia. Torna infine alla vittoria il Villarreal che espugna Cordoba sempre più ul-timissimo in classifica.

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13domenica 7 dicembre 2014

Chiara Franzettiatletica

“Il Cross per Tutti é un bel momento di incon-

tro tra tutti gli sportivi del nostro movimento. FIDAL é a fianco degli organizzatori perché crede nel progetto di rete e condivisione. Tutti in-sieme facciamo meglio. Scal-date i motori che il Cross per Tutti sta arrivando!” Non potevano esserci parole migliori di quelle pronun-ciate da Sabrina Fraccaroli, Presidente FIDAL Milano, per dare il via alla quarta edizione del circuito lom-bardo di corsa campestre. Le fa eco la Professoressa Grazia Maria Vanni, Pre-sidente FIDAL Lombardia, che definisce la manifesta-zione “un’iniziativa molto bella per i giovanissimi, ma che sicuramente riscuoterà successo anche nel settore assoluto con il cross corto.” Un successo documentato dai numeri: seppur ancora

POKER DI ANNI PER IL CROSS PER TUTTI - EDIZIONE 2015giovane, il Cross per Tutti ha registrato una crescita continua nel numero dei partecipanti; nella quanti-tà e qualità degli sponsor che lo sostengono; nell’in-teressa mediatico sollevato intorno a sé; e nell’entusia-smo dei volontari che lo animano. “Il lavoro che sta dietro al Cross per Tutti è davvero ingente”, ricorda Felice Delaini, portavoce delle società organizzatri-ci. “Stiamo collaborando da mesi per offrire agli atleti gli stessi servizi degli anni pre-cedenti cercando, nel limite del possibile, di aggiungere qualcosa di nuovo. La crisi economica che attanaglia il nostro paese non ci aiuta, anzi, rende tutto più diffi-cile; ma entusiasmo e deter-minazione non ci mancano, daremo il massimo.” Ma ve-niamo ora ai dettagli tecnici del Cross per Tutti - edizio-ne 2015. La prima grande novità è il nuovo sito in-ternet (www.crosspertutti.it): più dinamico, intuitivo,

di immediata fruizione e sempre aggiornato con tut-te le informazioni relative al circuito; stesse caratteri-stiche e utile per interagire sia con l’organizzazione, sia con gli appassionati di cor-sa campestre, anche la pa-gina facebook della mani-festazione - www.facebook.com/crosspertutti. Cinque le società organizzatrici del circuito insieme a FIDAL Milano e con il patrocinio

di FIDAL Lombardia. At-letica Cesano Maderno, Atletica Cinisello, Mara-thon Club Seveso, EuroAt-letica 2002 e Atletica Team Brianza Lissone. Si inizia l’11 gennaio a Cesano Ma-derno, tappa inaugurale tradizionalmente piovosa e ricca di fango. Una set-timana di pausa prima di correre nel verde del Bo-sco delle Querce di Seveso il 25 gennaio; il tempo di riprender fiato, e la dome-nica successiva si approda a Cinisello Balsamo con un percorso tutto nuovo rica-vato nel Parco Grugnotorto Villoresi. La quarta tappa andrà in scena l’8 febbraio

a Paderno Dugnano: un tracciato prevalentemente pianeggiante su un soffice manto erboso aspetta gli iscritti della manifestazio-ne che termineranno le proprie fatiche a Lissone il 22 febbraio nel Bosco del-le Querce. Riconfermata TDS quale partner uffi-ciale della manifestazione per il rilevamento crono-metrico. Ancora a fianco della macchina organizza-tiva, Affari&Sport, ASdo-MAR, Energie Centro Medico, ProAction, Sport.Org e l’Osteria del Pagan. Con loro, le new entry di quest’anno: De Rica, Man-zotin e Serim. Non cam-

bia la squadra mediatica: i media partner sono ancora una volta La Gazzetta del-lo Sport, MBNews, Podisti.net e Runner’s World. E da quest’anno il circuito si av-vale anche di un fotografo ufficiale pronto ad immor-talare gli atleti prima, du-rante e dopo la gara: Ro-berto Mandelli. Presentata la squadra, non resta che aspettare i veri protagoni-sti del Cross per Tutti: gli amanti della corsa, della campestre; grandi e picci-ni, uomini e donne, sono loro i nostri atleti, gli attori.

Consiglia

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RiccardoSada

musicaDa lunedì scorso è on air “Natale con Deejay”,

la nuova canzone di Nata-le di Radio Deejay, scritta e cantata per l’occasione da Max Pezzali. Il brano, già ai vertici della classifica di iTunes, è contenuta nello speciale cofanetto “Natale con Deejay” (realizzato in collaborazione con Warner Music) in uscita il 9 dicem-bre, che include la raccolta delle più belle canzoni di Natale realizzate per il net-work radiofonico e il film in versione rimasterizza-ta che quest’anno compie dieci anni. Mercoledì 10 dicembre Linus presenterà “Natale a casa Deejay” alle ore 18,30 alla Feltrinelli di

NATALE CON DEEJAY La canzone di natale di Radio Deejay,

scritta e cantata da Max Pezzali,è già ai vertici della classifica di iTunes

Di seguito la track list di “Natale a casa Deejay”1) Max Pezzali - Natale con Deejay2) Indy stinty feat. J-ax / M. Mengoni - Comunque Auguri3) Deejay All Stars feat. Jovanotti - A Te4) Deejay All Stars feat. Fabri Fibra / J-ax / A. Amoroso / Marracash - Regalami Un Deejay5) EELST - Natale allo Zenzero6) Il Complesso Misterioso - Christmas With The Yours7) Irene Grandi & Free Climbers - Babbo Baby8) EELST - Presepio Imminente9) EELST feat. Jovanotti - Baffo Natale10) Deejay All Stars - Tutti Pazzi Per Merry Xmas11) EELST - Babbo Natale 2000 (Caro 2000)12) Mario / Laura / Tiziano / Giorgia - Massena Xmas Party13) Gringo Boys - Xmas 201014) Deejay All Stars - Fossi Christmas (Fossi Figo)15) Il Complesso Misterioso feat. Linus - Oh Happy Day

Milano (Piazza Piemonte). Special guest dell’incontro sarà Max Pezzali. Il film “Natale A Casa Deejay” è nato da un’idea di Linus ed è liberamente tratto da “A Christmas Carol” di Char-les Dickens con la parteci-pazione di Linus, Alberti-no, Daria Bignardi, Digei Angelo, Platinette, Alessio Bertallot, Trio Medusa, Lu-ciana Littizzetto, Elio E Le Storie Tese e Nicola Savi-no e con la partecipazione straordinaria di Fiorello, Gianni Morandi, Stefano

Baldini, Gerry Scotti, Pa-ola Cortellesi, Articolo 31. Prodotto da Marco Cohen, Fabrizio Donvito, Maurizio Totti, vede la regia di Loren-zo Bassano e la sceneggia-tura di Linus e Andrea Ga-rello, con la collaborazione di Rocco Tanica e Lorenzo Bassano. La storia è am-bientata in una non meglio identificata cittadina di fine ottocento dal sapore molto dickensiano. Protagonista è il Temibile Cavalier Di Molfetta, tirannico titolare di Tubo Deejay, antesigna-na della moderna radio. Grazie a un suo brevetto, la musica viene diffusa in tut-ta la città, non sempre col gradimento del pubblico.

Dopo i successi di “Pro-blem” (Platino in ita-

lia con oltre 5 milioni di copie vendute nel mondo) e “Break Free” (Oro in Italia e oltre 2 milioni di down-load nel mondo), Ariana Grande torna con il nuo-vo singolo da venerdì nel-le radio “Love Me Harder” featuring The Weeknd, il cui video è già stato visto oltre 41 milioni di volte su YouTube. Dopo aver spo-polato portando a casa 2 premi (Best Female e Best song) agli ultimi EMA di MTV con una performan-ce mozzafiato, la giovane artista italo americana è stata tra i protagonisti an-che degli ultimi American Music Awards dove ha can-tato anche il nuovo singolo “Love Me Harder” in uno speciale medley durante il quale Ariana ha ammaliato

Ariana Grande la più ascoltata su Spotifyil pubblico con una versio-ne inedita di “Problem” e “Break Free” mettendo in mostra le sue straordinarie capacità vocali. Tutti i bra-ni sono tratti dall’ultimo al-bum di questa giovane stel-la della musica americana “My Everything” che dopo aver raggiunto la vetta delle classifiche iTunes in 80 pa-esi (Italia compresa) ha già venduto oltre 2.7 milioni di copie nel mondo. L’album arriva a meno di un anno di distanza dalla prima posi-zione ottenuta in America con il disco “Yours Truly”, risultato, quello del merca-to americano, che ha reso la giovane italo-americana la prima donna ad entrare al primo posto della clas-sifica USA con due nuo-vi dischi dal 2010. Ariana sbarcherà a Milano per la prima volta dal vivo il

prossimo 25 maggio per un atteso concerto al Medio-lanum Forum di Milano.

Supalova, Joe T Vannelli tutti i giovedì al Grey’s Room

Dallo scorso mese di ottobre, Supalova è tornata in pian-

ta stabile a Milano. La one-night di Joe T Vannelli si svolge infatti tutti i giovedì al Grey’s Room, lo-cale ubicato in via Carducci che con Supalova torna a rivivere i fasti dei bei tempi che furono. Sempre confermatissima la con-solle, composta da Joe T Vannel-li, Vannelli Bros e Ugo Lucchese (i dj), Mc Cody, Anja (vocalist e performer) e Tanghetti (percus-sioni); punto di forza indiscusso della serata vannelliana, la di-retta radiofonica (dall’1 alle 3 di notte) su m2o, la più importante radio dance italiana. Sempre su

m2o, Vannelli va in ogni sabato, dalle 7 alle 8 di sera con Slave To The Rhythm, il suo programma dedicato alle migliori anteprime di musica house. Slave To The Rhythm è il radio-show house italiano più importante, tra-smesso in versione inglese da emittenti radiofoniche di tutto il mondo. Supalova è un mar-chio creato dal dj/produttore italiano Joe T Vannelli, assoluto personaggio di riferimento nello scenario dance internazionale. Supalova è nata come serata nel novembre 2000, nell’estate 2001 come compilation discografica, nel 2003 come programma ra-diofonico. Supalova one-night

si è svolta e si svolge in loca-tion fondamentali quali Milano, Riccione, Ibiza, nonché in con-comitanza con eventi speciali quali Capodanno, Halloween, Ferragosto ed altri importan-ti prefestivi. Tra i guests storici ospiti di Supalova, doveroso ci-tare David Guetta, Little Louie Vega, Todd Terry, Roger San-chez, Mousse T, Boris Dlouglash, Francois Kevorkian, David Mo-rales, Andy Fletcher (Depeche Mode), Dennis Ferrer e tanti altri ancora. Una storia davvero lunga da raccontare, quella di Supalova, e che ha ancora tan-ti capitoli da scrivere a suon di musica. House, naturalmente.

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15domenica 7 dicembre 2014

arte

Marby BRAMANTE, IL GENIO POLIEDRICOA cinquecento anni dalla morte, la Pinacoteca di Brera celebra l’artista marchigiano

Pinacoteca di Brera

Bramante a MilanoLe arti in Lombardia 1477-1499

Dal 4 dicembre 2014 al 22 marzo 2015

Donato Bramante era artista ingegnoso e

oggi diremo multitasking. Frà Sabba da Castiglione lo descriveva così: “Co-smografo, poeta volgare, et pittore valente… et gran prospettico”. I curatori della mostra hanno voluto rico-struire questa personalità così particolare attraver-so le sue opere e il lungo soggiorno che Bramante ebbe a Milano e in Lom-bardia. Dall’anno 1477 fino al 1499 Bramante operò, infatti, in questa regione e la sua opera divenne fonte di ispirazione per gli arti-sti e gli architetti lombardi. Giorgio Vasari, noto bio-grafo dell’epoca lo definiva il prosecutore dell’opera del grande architetto Filippo Brunelleschi. E sempre il Vasari scrive del Braman-te ne “Le Vite dé più eccel-lenti architetti, pittori, et scultori italiani” che “né poteva la natura formare

uno ingegno più spedito, che esercitasse e mettesse in opera le cose dell’arte, con maggiore invenzione e misura e con tanto fon-damento quanto costui”L’artista nasce a Fermigna-no paesino vicino all’ar-moniosa città di Urbino, costruita secondo i detta-mi dell’architettura rina-scimentale e inserita in un meraviglioso paesaggio collinare. Sicuramente qui Bramante s’ispira e trae insegnamento sia per le sue opere architettoniche future sia per quelle pitto-riche. Conosce Piero della Francesca, il pittore idea-tore della bellezza ieratica inserita nella perfetta ar-chitettura rinascimentale che faceva della geometria euclidea il suo principa-le fondamento. L’artista marchigiano non poteva rimanere indifferente dal-la bellezza del ducato dei Moltefeltro; da lì parte poi

per lavorare in Lombardia .Le sue prime opere sono documentate nella città di Bergamo dove, nel 1477, affresca i Filosofi e prospet-tive architettoniche sulla facciata del Palazzo del Po-destà. A Milano, forse fin dal 1478, dirige i lavori per la ricostruzione della chiesa di Santa Maria presso San Satiro. E’ proprio qui che il Bramante, raccogliendo l’eredità dei due massimi architetti dell’epoca Filippo Brunelleschi e Leon Batti-sta Alberti pone le premes-se per dare un nuovo corso all’architettura rinascimen-tale. All’interno della chie-sa, Bramante aveva ideato una spettacolare rappre-sentazione dello spazio fondendo le reali strutture

architettoniche con quelle più illusionistiche sfruttan-do lo studio accurato della

prospettiva. Fu anche ami-co di Leonardo da Vinci con cui fu impiegato nelle maggiori imprese del duca-to negli ultimi decenni del secolo, ma l’opera capitale che realizzò a Milano fu la ricostruzione della tribuna in Santa Maria delle Gra-zie. Nel percorso esposi-tivo possiamo ammirare il Bramante, pittore e ar-chitetto allo stesso tempo. Le sue figure, di stile rina-scimentale, sono eleganti e armoniche e s’ispirano all’arte antica come vuole la tradizione rinascimentale. Sono incassate in architet-ture perfette e studiate con quel metodo prospettico tipico del secolo cui Bra-mante aggiunge elementi di novità come l’illusione

ottica molto spinta. Non si sottraggono al suo fascino i protagonisti della pittura

rinascimentale in Lombar-dia come Vincenzo Foppa, Ambrogio Borgognone e Bernardo Zenale, detto il

luppa in varie sezioni che interagiscono con le opere della collezione permanen-te. L’esposizione ha ricevu-

Foppa, Madonna del tappeto

Bramantino. La mostra, allestita nelle sale della Pi-nacoteca di Brera, si svi-

to l’importante sostegno di Giorgio Armani, che ha risposto con entusiasmo al Bando per la ricerca di finanziamenti lanciato dalla Pinacoteca di Brera.

BRAMANTE Poeta laureato o Il cantore

Bramante Eraclito e Democrito

Zenale Angeli Cantori

Bramante Uomo dalla mazza

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EditoreEdizioni SBMVia Domodossola, 21 MilanoTel/fax 02.36563906Sito internetwww.stadio5.it

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Collaboratori: Andrea Anelli, Bianca Ara, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Lara Comi, Leone Di Lernia, Giovanni Labanca, Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo,, Luigi Rubino, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon.

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011