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Nazione Pisa 02-07

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Sport pisa

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Page 1: Nazione Pisa 02-07

••• 6 LA NAZIONE GIOVEDÌ 2 LUGLIO 2009CALCIOPISA.

Il protagonista Tutti lo cercano: alla fine dei giochi, c’è ancoraMaurizioMian al centro della scena

«Ottimaidea,maservel’uomoforte»

Ecco i tifosi-manager«Il Pisa?Datelo a noi»ORMAI siamo alla guerra delle

cifre, fra il Comune di Pisa e ilclub di via Montanelli. Unaguerra che si gioca anche sulweb. Alla pubblicazione deidati di bilancio della società,avvenuta nel primo pomeriggiodi ieri sul sito del Pisa calcio (eche sintetizziamo nell’altrapagina), ha fatto seguitoanaloga iniziativa sull’homepage di Palazzo Gambacorti.In parte divergente, però,l’interpretazione dei dati, vistoche secondo la versione delComune la differenza fra debitie crediti sarebbe di oltre novemilioni di euro, mentre standoalla versione della societaria(fatta propria anche dalragionier Magagnininell’intervista chepubblichiamo proprio oggi), ildisavanzo fra attività epassività sarebbe di circa 7milioni. Insieme ai numeri,sempre sul sito del Comune,sono pubblicate anche le dureparole pronunciatedall’imprenditore napoletanoCiro Di Pietro, che ieri allaNazione aveva dichiarato:«Vendendomi il Pisa volevanorifilarmi una Panda al prezzo diuna Ferrari».

UNMURO contro muro - quellofra amministrazione e Pisacalcio - che emerge pure dalleparole dell’assessore comunaleallo Sport, Federico Eligi (nellafoto), secondo il quale «contialla mano, il Pisa èinvendibile». Va giù duro, Eligianche contro quello che luidefinisce il «bluff della venditaad un euro». «Macchè euro:chi compra il Pisa, comprasoprattutto i quasi dieci milionidi debiti», è il suo pensiero.Ragion per cui, dice lui, «seoggi, a sette giorni dal termineultimo per l’iscrizione, dovessiazzardare un pronostico sucome andrà a finire tuttaquesta storia, direi che la cittàfarebbe bene a prepararsi alpeggio». Tutto questo mentre,sempre ieri, il sindacoFilippeschi ha avuto uncordiale colloquio telefonicocon Giancarlo Abete,presidente della Figc, perinformarlo su quanto stasuccedendo a Pisa e perottenere indicazioni chepotrebbero risultare utili nellagestione dei prossimi,difficilissimi giorni.

Maurizio Mian, che cosa ne pensadell’iniziativa della Curva Nord?

«E’ una idea lodevole che merita un plau-so. Spero che sia la strada vincente per sal-vare il Pisa».

E’ un tentativo estremo. Forse l’ulti-ma «ciambella di salvataggio» persalvare il salvabile.

«Già. E mi auguro che possa avere il suc-cesso sperato e che sia portato avanti conconvinzione. Tuttavia non sarà facile...».

In che senso?« La logica del calcio di oggi va verso unagestione diversa. Serve una persona forte

in grado di sorreggere il peso economicodi una squadra. Penso al caso di Spinelli aLivorno o di Della Valle a Firenze. La stra-da migliore per il Pisa sarebbe quella ditrovare un imprenditore simile a questiche ho citato, in grado di garantire un futu-ro certo».

ProprioperquestoPisahagià invoca-to il suo aiuto...

«Lo so ma sapete com’è: il possibile si famentre l’impossibile non si può chiedere».

Oggicomeoggi lei è considerato l’uni-co in grado di salvare il Pisa...

«Ma le ragioni per cui nel 2005 ho lasciato

il calcio non sono cambiate. Anzi, se vo-gliamo la mia situazione è ancora più debo-le di prima. Uno può avere i soldi, ma allafine questo non basta. E’ come nel film:‘Sotto il vestito niente’. Non ho contatti,sono ‘solo’ e questa solitudine avrebbe ri-percussioni negative anche sul piano spor-tivo. Mi dispiace dirlo, ma con tutta la buo-na buona volontà non posso proprio farciniente».

Partita chiusa?«Quando le condizioni non rendono possi-bili certe cose, è necessario che anche lepersone se ne rendano conto».

Saverio Bargagna

VIA BENEDETTO CROCE sitrasforma nel «centro di gravi-tà permanente» del Pisa. L’uni-co asse in grado di sorreggere(o almeno traghettare) la socie-tà nerazzurra. Con Pomponifuori dai giochi e la società mes-sa in vendita ad un euro, senzaalcuna cordata reale alle porte,Pisa e i pisani si rivolgono aMaurizio Mian e a GabriellaGentili come ultimo passo perevitare il fallimento e riuscire aripartire.

SIT-IN. Oggi alle 18, allora, gra-zie al tam-tam già partito su in-ternet e sui telefoni cellulari, èstato organizzato un sit-in da-vanti a casa Gentili. Una mani-festazione pacifica per chiede-re alla famiglia di «salvare» ilPisa, garantendo ai nerazzurrialmeno l’iscrizione o una partedi essa.

LA CURVA COMPRA. Intantola città si sta muovendo e mettea disposizione di Mian e del«popolo» pisano nuovi mezziper salvare la società. L’iniziati-va della Curva nord ha qualco-sa di molto romantico, anchese non nasconde evidenti diffi-coltà pratiche. L’idea si appog-gia totalmente sull’iniziativa«Salviamo il Pisa», aggiungen-do però un ultimo, determinan-

te tassello: l’acquisto totale del-la società.

PRIMA FASE. Secondo il pro-getto dei tifosi, l’iniziativa do-vrà compiersi in due fasi. Laprima è ovviamente la più im-portante, delicata e difficile.Per realizzarla, la Curva ha co-stituito una società «srl», dun-que a responsabilità limitata,con l’obiettivo di rilevare l’inte-ro pacchetto azionario del Pisa,che Pomponi ha messo in ven-dita ad un euro. L’acquisto delclub però è subordinato a duecondizioni: 1) che nei prossimigiorni la società non venga ven-duta ad altri (cosa che i tifosiauspicano, sottolineando che«ogni salvatore sarà ben accet-to»); 2) che siano raggiunti i

due milioni di euro necessariper iscriversi al prossimo cam-pionato di Lega Pro.

PISA AI PISANI. In pratica, laCurva si impegnerà nel tentati-vo di trovare 2 milioni di euroentro il prossimo 8 giugno, at-traverso quattro forme di «fi-nanziamento»: campagna ab-bonamenti (da domani è possi-bile versare la caparra anche alPisa Point, l’obiettivo è arriva-re a quota 3.000), sottoscrizio-ne di tessere gold (da millle eu-ro per piccoli imprenditori),donazioni (a partire da 30milaeuro per i grandi imprendito-ri), sponsor (già sono stati av-viati contatti) e un «taglio-scon-to» sugli stipendi dei giocatori(al momento di firmare le libe-

ratorie). Tutti i soldi così rac-colti andranno a confluire sulconto garantito e protetto diAndrea Bottone, con l’impe-gno alla restituzione di tutti iversamenti se non verrà rag-giunta l’obiettivo dei due milio-ni. Ovviamente, per raggiunge-re questa cospicua somma sarànecessario che a muoversi sia-no in prima battuta i «pescigrossi». Per questo i tifosi chie-dono all’amministrazione co-munale di costituire un tavolocon tutti i più importanti im-prenditori locali per verificarele loro disponibilità.

SECONDA FASE. Se entro l’8luglio nessuna cordata si saràfatta avanti per pagare l’iscri-zione, la Curva (naturalmentese sarà riuscita a raggiungere i2 milioni necessari) iscriverà lasquadra al campionato e acqui-sterà l’intero pacchetto aziona-rio del Pisa Calcio. A questopunto scatterà la fase due: ven-dita dei giocatori e della sede.Con l’importo così ricavato, sicostruirà una prima squadra.Ma il Pisa - secondo questo pro-getto - non dovrà rimanere inmano ai tifosi nel medio-lungotermine. Dunque, l’intero pac-chetto azionario sarebbe even-tualmente venduto ad un nuo-vo proprietario che però dovràoffrire le giuste garanzie di sta-bilità e progettazione futura.Avanti popolo. Missione im-possibile?

Muro contro muro

Guerra sui bilancifra Pisa e ComuneEligi: «Pomponi bluffaIl club è invendibile» W IL FAI-DA-TE

Eoggi tutti al sit-inper convincereMian

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•••LA NAZIONE GIOVEDÌ 2 LUGLIO 2009 7CALCIOPISA.

David Bruschi

MALEDETTIdebiti. Dice il Co-mune: «Sono tanti». Confer-ma Di Pietro: «Sono troppi».Dove ti giri, il ritornello è sem-pre quello: sono in rosso i con-ti nerazzurri. Succede fin daitempi in cui Covarelli disse ad-dio. «Il Pisa? Carico di debiti»,si commentava già l’altr’anno.In tutto questo mare di parole,c’è una persona che quei conti(e quei debiti) se li ritrova spes-so davanti agli occhi. Si chia-ma Saverio Magagnini, è ilcommercialista del Pisa calcio.

Ragionier Magagnini, Ci-ro Di Pietro non ha com-prato il Pisa perché - hadetto ieri su queste pagine- per lui sarebbe stato co-me ritrovarsi un Panda alprezzodiunaFerrari. Cidi-ce com’è davvero questastoria dei debiti?

«Io non so, alla fine, cosa signi-fichi dire che le passività del Pi-sa sono tante, oppure che sonotroppe. So soltanto che i nume-

ri del bilancio sono certi, e chesono gli stessi che ho già forni-to dai primi di giugno all’am-ministrazione comunale, poiad Adolfo Anconetani perchétrattasse con una delle tantecordate spuntate fuori, e infineanche al dottor Ciro di Pietro.Mi sorprende che qualcuno di-ca ora che deve chiamarmi persapere esattamente l’entità deidati».

E cipuòdire cosa racconta-no questi numeri?

«Che l’ultimo bilancio, chiusoal 31 dicembre 2008, certificauna perdita di cinque milioni e300mila euro. Una perdita però

ampiamente ripianata. O addi-rittura totalmente ripianata, sein queste ore dovessero esserearrivati gli ultimi 600mila euroche il presidente ha assicuratodi provvedere a versare».

Finqui ci siamo.Però- sidi-ce - sui conti del Pisagravacomunque una pesantemassa debitoria. E’ giustaquesta affermazione?

«Le passività del Pisa, standoai dati degli ultimi giorni, am-montano a circa 12 milioni dieuro».

Dunque ha ragione chi di-ce che sono parecchi...

«Se analizziamo solo le passivi-tà sono tante, ma se valutiamola situazione contabile del Pisanel suo complesso, allora vedia-mo che ci sono attività che por-tano il differenziale passività-attività a circa -7 milioni di eu-ro. Questa è la cifra reale concui bisogna fare i conti».

Però una parte di questeattivitàvienevalutatadiffi-cilmente esigibile. Dicia-mo così: virtuale...

«Chi deve acquistare una socie-tà dirà sempre che le passivitàsono certe e che anzi, possonopure essere più di quelle ufficia-li, e che invece le attività diffi-cilmente potranno essere realiz-zate. Qualcuno però forse di-mentica che durante la trattati-va per il prestito ponte con la fa-miglia Mian-Gentili tali dati so-no stati sottoscritti come veri ereali dal presidente, dall’avvo-cato Bottone e dal ragionier Ca-va; e questo i tifosi lo sanno. Ri-cordo poi che il bilancio al 31dicembre 2008 è stato ufficial-mente certificato da una socie-tà di revisione».

Ecomunque,anche7milio-ni di disavanzo non sonomica uno scherzo...

«Dico soltanto che fra i debitiiscritti a bilancio, oltre 2 milio-ni riguardano mutui a medio-lungo termine; altri sono versol’Erario e dunque rateizzabili.

Insomma, chi oggi dovesse ac-quistare il Pisa non si trovereb-be col fiato sul collo già domat-tina, ma di fronte ad una situa-zione del tutto gestibile».

Intanto però questo Pisanonse lo compranessuno.Sarà un caso?

«Certo, se fosse andata in porto

l’ipotesi del prestito-ponte daalmeno 2,7 milioni, a questopunto si sarebbe potuto inne-scare un circolo virtuoso ancheper i conti societari. Una voltaottenuta l’iscrizione, avremmopotuto iniziare a monetizzare ilparco calciatori. In questo sen-so, una stima compiuta dall’av-vocato Grassani dice che i cal-ciatori nerazzurri, se messi sulmercato, valgono 1-1,2 milioni.A questi aggiungiamoci i 900mila euro che la Lega calcio an-cora deve al Pisa e che certifi-cherà il 4 luglio e altre situazio-ni che si potrebbero sbloccarepresto...».

Quello fattoda lei è il ritrat-todiunasocietàancoravi-va. Ma se è vero quelloche dice, perché nessunosi fa avanti per acquistareil Pisa?

«Perché chi è interessato dice:chi me lo fa fare di pagare oggi10 qualcosa che fra un po’ pos-so pagare uno. Alla fine il ri-schio è proprio questo: che ilPisa venga fatto morire per poiessere depredato. Il prestito-ponte: quello sì che avrebbe te-nuto in vita la società. E io mirifiuto di pensare che a Pisanon ci siano 20-30 aziende che- garantite da singole fideiussio-ni - non possano prestare80-100 mila euro alla societàper soli 5 mesi».

L’intervistaParlaMagagnini, commercialista del Pisa calcio

«Idebiti?Sono12milioniMaoravispiegoperchénondevonofarpaura»

Accuse e sospetti

«Perchénessuno comprail club? Perché c’è chi vuoleucciderlo e poi depredarlo»

I numeri del bilancio

«Ci sono parecchi creditida riscuotere: il disavanzonon supera i 7milioni»

IL PISA ha ieri deciso di pubblicare sul proprio sito(www.pisacalcio.it) i dati di bilancio al 29 giugno 2009, «perpermettere a ciascuno di trarre le proprie personaliconclusioni». Fra i dati principali dell’attivo (che ammontaa 9.239.770 euro), ci sono crediti verso soci per 1.100.000,immobilizzazioni per 4.618.345 (la sede di via Montanelli,ad esempio, è valutata 1.336.012), immobilizzazionifinanziarie per 2.016.728, crediti per 3.448.381. Per quantoriguarda il passivo (che pareggia l’attivo a 9.239.770 euro),ecco un patrimonio netto di -2.533.534 (con peditad’esercizio di 3.174.655) e debiti per un totale di 11.648.661,la gran parte dei quali sono tributari (3.324.154), verso ifornitori (1.920.167) e verso le banche (2.595.522).

TEMPI DURILuca Pomponi,presidente del Pisa,damartedì ha messoin vendita la societàad un euro

Patrimonioko: -2,5milioniI crediti sfioranoquota3,5