Nell’ambito dei progetti di Educazione ambientale, il ... · L’utilizzo dei macroinvertebrati (organismi che per un certo periodo della loro vita abitano sui substrati e i fondali

Nell’ambito dei progetti di Educazione ambientale, il Parco Regionale Oglio Sud ha attivato, il “ Progetto Oglio”, una campagna di monitoraggio della qualità delle acque del fiume, condotta con la partecipazione di insegnanti e classi delle scuole secondarie di primo econdotta con la partecipazione di insegnanti e classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado attraverso il riconoscimento dei macroinvertebrati ed il calcolo dell’ I.B.E. , (Indice Biotico Esteso), un indice biologico che permette di conoscere lo stato di salute del fiume mediante l’analisi delle comunità di macroinvertebrati presenti nel fiume stesso.

Questo percorso di educazione ambientale ha accompagnato, nel corso degli anni, gli studenti di diverse classi alla scoperta del proprio territorio partendo dalla valutazione dello stato di salute del fiume che rappresenta un presenza costante nel territorio stesso.

L’utilizzo dei macroinvertebrati per valutare lo stato di salute di un fiume è uno strumento efficace per diagnosticare la qualità biologica del fiume ma anche, un’importante occasione per conoscere e scoprire il territorio nel quale viviamo.

L’applicazione di un indice biotico, all’interno del percorso didattico, ha permesso di affrontare le tematiche relative all’educazione ambientale attraverso il coinvolgimento diretto degli studenti nei confronti dell’ambiente e delle sue problematiche, permettendo loro di vivere un’esperienza coinvolgente e formativa.di vivere un esperienza coinvolgente e formativa.

Il progetto fa riferimento ai contenuti etici dell’Educazione Ambientale, non ridotta a semplice studio dell’ambiente naturale, ma come azione che promuove cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti sia a livello individuale che collettivo. p

Concetti e conoscenze, non sono nozioni fine a se stessi e la scelta dei metodi e degli strumenti vuole promuovere processi intenzionali di cambiamento attraverso l’azione.

Questo comporta:

•Acquisire la capacità di pensare per relazioni per comprendere la natura sistemica del mondo.

•Riconoscere criticamente che la vita di ogni organismo è in relazione con altre e differenti formedi vita.

•Proseguire l’osservazione e l’interpretazione secondo cui le scelte e le azioni modificatrici dell’uomo comportano conseguenze non solo sul presente ma anche sul futuro e assumere

comportamenti coerenti, cioè individuare e sperimentare strategie per un vivere sostenibile.

Un ambiente può essere definito di buona qualità, quando è in grado di ospitare le comunità animali e vegetali caratteristiche per quel tipo di ambiente, di conseguenza attraverso lo studio g p q p gdi queste comunità si possono ottenere valutazioni attendibili sulle condizioni dell’ ambientestesso.

Il degrado dell’ambiente fisico, implica numerose conseguenze negative fra le quali la g p g g qscomparsa delle specie più vulnerabili all’alterazioni indotte dall’uomo.

Così, se la qualità dell’acqua peggiora, scompariranno per prime le specie più sensibili, mentre sopravvivranno e si diffonderanno quelle più resistenti, grazie all’elevato grado di tollerabilità alle condizioni sfavorevoli.

Le variazioni che si verificano all’interno di una comunità a causa della scomparsa degli organismi più vulnerabili, ci segnalano che in quell’ambiente si sono verificati dei cambiamenti.

L’utilizzo dei macroinvertebrati (organismi che per un certo periodo della loro vita abitano sui substrati e i fondali dei corsi d’acqua superficiali) per valutare lo stato di salute di un fiume,

lt d lid t t li t i bi t li è di f d t l i toltre ad essere un valido strumento per gli operatori ambientali, è di fondamentale importanza per aumentare la conoscenza del nostro territorio; si crea, così, un archivio di dati che ci aiuta a ricostruire la storia del fiume, anche dal punto di vista biologico.

Le varie specie animali che compongono queste comunità si sono adattate alle diverse e specifiche condizioni ambientali che caratterizzano i biotopi dalla sorgente alla foce del fiume.

Per questo la loro presenza, ma ancor più la loro scomparsa, può fornire importanti indicazioni sulla qualità dell’acqua di un determinato ambiente fluvialesulla qualità dell acqua di un determinato ambiente fluviale. Questi organismi, infatti, possono essere utilizzati come “ spie “ di un evento inquinante, e possono funzionare come indicatori dello stato di salute dell’ambiente in cui vivono.

I macroinvertebrati bentonici possiedono tutte le caratteristiche richieste ad unI macroinvertebrati bentonici possiedono tutte le caratteristiche richieste ad unbioindicatore.

In particolare:

• sono sensibili sia agli inquinamenti prolungati, sia a quelli rapidi ed improvvisi;

• vivono sul substrato e sono piuttosto stazionari (sono, quindi legati ad un luogo preciso);

• il loro ciclo vitale in genere, non è inferiore all’anno, pertanto costituiscono una presenza stabile nel corso d’acqua;

• sono facilmente campionabili e classificabili• sono facilmente campionabili e classificabili.

Il metodo ufficialmente utilizzato in Italia fino al recepimento della normativa comunitaria è stato l’Indice Biotico Esteso (GHETTI, 1997).Esso si basa sull’analisi della composizione delle comunità di macroinvertebrati bentonici di un corso d’acqua superficiale e può fornire valutazioni attendibili sulla qualità di quelle acque. L’ Indice Biotico Esteso ha subito una lunga ed adeguata sperimentazione, in quanto è stato adattato attraverso successive revisioni per poter essere applicato secondo un protocollo standardizzato, ai corsi d’acqua italiani (Ghetti e Bonazzi, 1980 e 1981; Ghetti 1986, 1995, 1997).Esso si basa sulla diversa sensibilità ai fattori inquinanti di alcuni gruppi di organismi e, contemporaneamente, sulla ricchezza in unità sistematiche delle comunità di macroinvertebrati, presenti nel tratto di fiume che si desidera monitorare.

Nell’ambito della sperimentazione dei nuovi criteri definiti dalla Direttiva Quadro per le Acque, nasce in Italia la proposta di un nuovo metodo di monitoraggio delle acque correnti, (BUFFAGNI e ERBA 2007; BUFFAGNI et al 2008) denominato MacrOper(BUFFAGNI e ERBA, 2007; BUFFAGNI et al, 2008), denominato MacrOper.La finalità di questo nuovo metodo di campionamento è quella di rispondere alle esigenze dettate dalla normativa europea. Per quanto riguarda l’Italia, questa nuova metodologia è stata adattata al contesto nazionale, al fine di garantire il più possibile una continuità con il protocollo di campionamento delal fine di garantire il più possibile una continuità con il protocollo di campionamento del metodo IBE (GHETTI, 1997; APAT & IRSA-CNR, 2003).Da alcuni anni, in collaborazione con il dott. Andrea Buffagni e la dott.sa Stefania Erba, del CNR di Brugherio, le scuole che partecipano al Progetto Oglio, stanno gradualmente sostituendo la modalità di campionamento del metodo I B E con il nuovo protocollosostituendo la modalità di campionamento del metodo I.B.E. con il nuovo protocollo (Direttiva 2000/60/EC – WFD).Per facilitare gli studenti nella lettura dei dati, i risultati del monitoraggio di ogni stazione, sono espressi in base al calcolo utilizzato nel metodo IBE.In questo modo risulta immediato il confronto con i dati ottenuti negli anni precedentiIn questo modo risulta immediato il confronto con i dati ottenuti negli anni precedenti. Tuttavia, anche per quanto riguarda l’elaborazione de irisultati, si sta mettendo a punto una traduzione didattica sulla modalità di rielaborazione dei dati staessi, in conformità con il nuovo metodo di monitoraggio.

In funzione della tipologia delle zone e in base alle esigenze didattiche delle singole scuoleIn funzione della tipologia delle zone, e in base alle esigenze didattiche delle singole scuole,le rilevazioni sono state effettuate utilizzando il retino immanicato e/o i substrati.

Negli ultimi anni, in conformità con quanto stabilito dal nuovo metodo, i monitoraggi sonostati eseguiti utilizzando la rete Surber per le stazioni in cui il tratto di fiume è guadabile e istati eseguiti utilizzando la rete Surber, per le stazioni in cui il tratto di fiume è guadabile, e isubstrati a lamelle per le stazioni in cui il tratto di fiume non è guadabile.

Nella maggior parte dei casi i campionamenti sono stati eseguiti in condizioni di portataprevalentemente costante ad eccezione del 2004 in cui in alcune stazioni sono stati effettuatiprevalentemente costante ad eccezione del 2004 in cui, in alcune stazioni, sono stati effettuatianche in condizioni di piena (come si evince dal grafico relativamente ai dati di Azzanello eCalvatone).I risultati ottenuti in queste stazioni sono stati, infatti, influenzati dalla condizione di piena

del fiume durante il momento in cui è stato effettuato il prelievodel fiume, durante il momento in cui è stato effettuato il prelievo.

.Questi dati, pur non rispecchiando la stato reale della stazione (soprattutto se confrontati con i valori ottenuti negli anni precedenti e in quelli successivi) possono essere, g p q ) p ,comunque, considerati significativi dal punto di vista didattico, in quanto ci suggeriscono le seguenti riflessioni:

• è necessario il rispetto del protocollo nel momento in cui si effettua il prelievo (il campionamento deve essere realizzato quando il fiume è in morbida);

• è fondamentale verificare ed analizzare le modalità organizzative e le procedure didattiche g pche verranno attuate prima di iniziare l’esperienza, in modo che i dati ottenuti possano essere considerati attendibili.

Per ogni stazione monitorata all’interno del progetto Oglio, sono stati realizzati i seguenti grafici che consentono una lettura complessiva dello stato di salute del fiume nel periodo in cui sono stati effettuati i monitoraggi ed un confronto dei risultati ottenuti nei vari anni.

A questo proposito è importante specificare che i risultati ottenuti rappresentano la tappaA questo proposito, è importante specificare che i risultati ottenuti rappresentano la tappa conclusiva di un’attività didattica la cui finalità è, prevalentemente, quella di creare un archivio storico delle unità sistematiche presenti in quel determinato periodo e in quella specifica comunità.I i ti ff tt ti i f tti tt di i t i l i i d llI campionamenti effettuati, infatti, permettono di ricostruire la composizione delle comunità di macroinvertebrati e verificare le eventuali modificazioni, nel tempo.

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Analizzando le varie fasi di questa attività, sia dal punto di vista storico, che scientifico,èpossibile confermare la validità didattica e di ricerca del “Progetto Oglio” e, soprattutto,sottolineare l’atteggiamento di serietà e di consapevolezza che gli studenti, ogni anno,gg p g , g ,guidati dai loro insegnanti, manifestano nei confronti di ‘questa esperienza che li “ fa sentire” altempo stesso protagonisti e custodi del proprio territorio.

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