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Slide illustrate durante l’incontro 1

Neoliberismo e Aggiustamento strutturale: il loro passato, il · L’ideologia del neolierismo - Interna ai presupposti del liberalismo ma enfatizza diritti di proprietà e libertà

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Slide illustrate durante

l’incontro

1

Neoliberismo e debito

2 Capire il debito pubblico 29 maggio 2013 Dott. Bortolon M.

Neoliberismo: le radici teoriche

3 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Origini del liberalismo

Movimento ango-olandese del XVII-XVIII sec.

Antiassolutismo: diritti individuali indisponibili all'autorità, eguaglianza di fronte alla legge, tolleranza, libertà di espressione, proprietà

Contrattualismo: autorità non da Dio ma da popolo (costituzionalismo britannico); divisione dei poteri (Montesquieu)

Pensiero legato all'ascesa della borghesia

4 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

L’ideologia del neoliberismo - Interna ai presupposti del liberalismo ma enfatizza

diritti di proprietà e libertà economiche

- Riprende i classici del pensiero economico (Smith, Ricardo, Malthus, ma senza l'attenzione per le istituzioni

- Si origina dalla scuola neoclassica e dal marginalismo austriaco di fine '800 – primo '900

-Da pensiero puramente accaemico diviene elemento trasformatore della realtà politico-sociale. Alla fine colonizza le istituzioni internazionali e statali

5 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Carl Menger (1840-1921)

Valore delle merci non legato al lavoro ma al consumo individuale

Baricentro dell'analisi sul comportamento individuale di consumo

La collettività non è un soggetto ma una somma di individualità la cui interazione economica è il mercato

Istituzioni di pubblica utilità derivano non da atti coscienti ma da consuetudini inintenzionali

6 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Friedrich van Hayek (1899-1991)

• Libertà = libertà economica

• Le azioni coscienti producono conseguenze impreviste: pianificazione impossibile ed inefficiente

• L'interazione dell'individuo spontanea è il solo meccanismo valido: nel mercato (prezzi)

•Centralità del mercato come meccanismo automatico di distribuzione

7 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Milton Friedman (1912-2006)

•Ritorno del laissez-faire dai ‘70

•Maestro dell’università di Chicago

•Il suo programma: tagliare spesa pubblica, deregulation, privatizzazioni

8 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Neoliberismo per sommi capi - METODO: Individualismo metodologico, hanno reale

consistenza (es. niente classi sociali) ed hanno valore teorico

- GERARCHIA DI VALORI: Priorità della libertà individuale – economica, di contro alla coercizione esterna

- VISIONE ECONOMICA: Attività economica consiste solo dalla interazione dei singoli – nel mercato

- VISIONE DELLO STATO: Stato “minimo” crea una cornice all'ordine spontaneo economico-sociale senza intromissioni. “La società capitalistica è la democrazia dei consumatori” (L. von Mises)

9 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Neoliberismo: da scuola teorica a progetto politico. Diventa il “pensiero unico”

10 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Dalle sue origini puramente accademiche (Menger) la dottrina neoliberista da descrittiva - teorica diviene precettiva-politica (Mises, Hayeck, Friedmann).

Diviene il fulcro direttivo politico dell'economia dalla fine degli anni Settanta. Ma come?

Vediamo due visioni alternative.

11 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Oggi, come del resto è sempre avvenuto, è allo Stato che spetta la costruzione della potenza nazionale, la quale dipende ormai dall'economia. Quest'ultima deve essere governata, tanto più che è debole e deve risollevarsi, cosa che non avverrà a meno che non non la si gestisca. Questa è, a mi avviso, la principale delle misure volte alla nazionalizzazione, che sono state prese dal mio governo. Ma questa concezione di un potere armato che possa agire in maniera incisiva in ambito economico, è direttamente legata all'idea che mi sono fatto dello Stato.

12 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Ma poiché anche per la libertà economica valgono i limiti dettati dall'etica e dall'interesse pubblico, lo Stato dovrà eliminare quelle concentrazioni industriali e finanziarie che sono creazioni artificiose dell'imperialismo economico; e modificare le leggi che hanno favorito fin qui l'accentramento in poche mani dei mezzi di produzione e della ricchezza. Esso tenderà inoltre alla demolizione dei monopoli che non siano per forza di cose e per ragioni tecniche veramente inevitabili, e, a quelli che risulteranno tali, imporrà il pubblico controllo; o, se più convenga - e salva una giusta indennità - li sottrarrà alla proprietà privata, sottoponendoli preferibilmente a gestione associata; e questo non come un avviamento al sistema collettivista nei cui benefici economici non crediamo e che consideriamo lesivo della libertà, ma come misura di difesa contro il costituirsi ed il permanere di un feudalismo industriale e finanziario che consideriamo ugualmente pericoloso per un popolo libero.

13 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Gli autori

Charles de Gaulle, in Memoires de guerre citato in S. Halimi, Il grande balzo all'indietro, Fazi 2006 p. 23

Alcide De Gasperi, LE IDEE RICOSTRUTTIVE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, (Roma, 1943)

riportato in http://www.eurostudium.uniroma1.it/documenti/federalismo/federalismo7/testo.php

14 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

METODO: Individualismo metodologico, hanno reale consistenza (es. niente classi sociali) ed hanno valore teorico

APPARATO DI VALORE: Priorità della libertà individuale – economica, di contro alla coercizione esterna

VISIONE ECONOMICA: Attività economica consiste solo dalla interazione dei singoli nel mercato sulla base dell'utilità particolaristica

VISIONE DELLO STATO: Lo Stato crea una cornice all'ordine spontaneo economico-sociale senza intromissioni: difende l'ordine e fa rispettare i contratti

Non bene comune ma utilità individuali

Centralità impresa, competizione, concorrenza, competitività

-Incentivi al commercio e alle importazioni, favorendo grande aziende proiettati sui mercati globali, anziché mercati interni

-Tassi di cambio della moneta locale determinati dal

mercato

- Detassazione profitti finanziari; abbassare costo del lavoro

(desindacalizzazione)

- Liberalizzazioni: concorrenza in ogni settore

- Controllo dei conti da parte delle istituzioni internazionali secondo criteri contabili - per pagare debiti pubblici

- Finanza pubblica subordinata al mercato

- Taglio della spesa pubblica (pensioni, assistenza, sussidi

alimentati), spesa per grandi opere (energia, collegamenti)

- Tagli alle tasse a imprese e ricchi; maggior tassazione dei

settori informali (poveri)

- Privatizzazione aziende statali

- Deregolamentazione di settori economici (lavoro,

ambiente, urbanistica

15 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Le fasi del neoliberismo

L'IMPOSIZIONE

Anni '70: Marginale nel Nord, inizia l'infiltrazione.

Si attua in Cile nel 1973, e in altri regimi autoritari (Indonesia 1964, Brasile 1965; Uruguay 1973; Argentina 1976)

L'ESPANSIONE

Anni '80: crisi del debito, FMI e BM diffondono i SAPs dappertutto

Fine delle dittature nel Sud ma vincoli economici

Tatcher e Reagan iniziano l'espansione nei paesi ricchi;

L'EGEMONIA

Anni '90: il neoliberismo torna a casa e diventa dottrina dominante di tutti i partiti

Capitalismo globale dopo il 1989-91

Dominio politico-militare USA

16 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Dal debito dei paesi poveri a quello dei paesi ricchi

17 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

L’età del debito del Sud Dai bassi tassi dei ‘70 a quelli, altissimi, degli ‘80

(manovra volcker, 20-21%) che aumentano il valore del dollaro e quindi le somme da restituire

Il Sud per pagare aumenta le esportazioni ma questo fa crollare i prezzi delle materie prime

Debito ingigantito (nel 2003 era di 2433 mld) e calo delle esportazioni: rischio di insolvenza (Messico 1982)

18 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Debito odioso CHE USO SI E’ FATTO DEI SOLDI PRESI?

Maggior indebitamento sotto dittature

Arricchimento dell’élite (corruttele, malversazioni, fondi neri stornati)

Grandi opere (spesso fatte da ditte del Nord)

Arsenali militari e strumenti di repressione

19 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Banche salvate, Sud indebitato BM e FMI danno nuovi prestiti al Sud

Il Sud paga, salvando le banche private (o il più possibile) e rimane indebitato: fra il 1980-2001 ha pagaro 200 mld l’anno fra interessi e capitale, passando da 600 a 2400 mld di debito totale

FMI-BM impongono le “condizionalità”, il Washington Consensus: fare i compiti a casa come precondizioni per i prestiti

20 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

WASHINGTON CONSENSUS FONTE: Williamson 1989

https://edisk.fandm.edu/min/IST-325-Ecuador/What-Washington-Means-by-Policy-Reform.pdf Riassunto tradotto in http://it.wikipedia.org/wiki/Washington_consensus

1. Una disciplina fiscale volta al perseguimento del pareggio di bilancio

2. Spesa pubblica verso infrastrutture, istruzione di base, sanità di base; taglio dei sussidi e spese amministrative

3. Riforma fiscale: allargamento della base fiscale e abbassamento delle tasse più alte

4. Tassi di interesse determinati dal mercato moderatamente positivi

5. Tassi di cambio della moneta locale determinati dal mercato

6. Liberalizzazione del commercio e delle importazioni, aumentando gli scambi con la soppressione delle restrizioni quantitative e con il mantenimento dei dazi ad un livello basso e uniforme

7. Favorire gli investimenti provenienti dall'estero

8. Privatizzazione delle aziende statali

9. Deregolamentazione: limitare i controlli statali in vari settori

10. Tutela del diritto di proprietà intellettuale

21 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

La crescita abnorme della diseguaglianza

Fonte: OECD, Diveted We Stand, 2011 in http://www.oecd.org/els/soc/49499779.pdf

22 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Fonte: Atkinson – Piketty 2009 http://elsa.berkeley.edu/~saez/pikettyqje.pdf 23 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Fonte: http://economics.uwo.ca/news/Davies_CreditSuisse_Oct12.pdf 24

Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Fonti sul debito pubblico italiano:

Banca d'Italia, Supplemento al bollettino statistico, indicatori monetari e finanziari, maggio 2013

http://www.bancaditalia.it/statistiche/finpub/pimefp/2013/sb23_13/suppl_23_13.pdf

Grafico sullo sviluppo storico del debito pubblico italiano tratto da

M. Francese A. Pace, Il debito pubblico italiano dall’Unità a oggi.Una ricostruzione della serie storica, Banca d'Italia, ottobre 2008

http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/quest_ecofin_2/qef_31

25 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

26 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

27 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

- Debito: somma dei deficit annuali (entrate-uscite)

- Debito pubblico da 1907 miliardi (2011) a 2034 (cura Monti non arresta la crescita dell'indebitamento)

- Formazione del debito: fra 1980-1996 da 114 miliardi a 1231 miliardi

Abbiamo speso troppo? Sopra le nostre possiblità?

E che c'entra il neoliberismo?

28 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

In realtà la spesa pubblica italiana non è stata inferiore ad altri paesi. Anzi è rimasta sotto la media europea

Fonte: Ragioneria Generale dello Stato, La spesa dello Stato dall'unità d'Italia http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Servizio-s/Studi-e-do/La-spesa-dello-stato/

29 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Avanzo primario

Malgrado ciò le spese primarie (pensioni, sanità, scuola) sono inferiori alle entrate. E tuttavia le uscite sono superiori. Cosa c'è in più?

Fonte: Centro Nuovo Modello di Sviluppo

http://www.cnms.it/sites/default/files/Kit_debito_pubblico_basso.pdf

31 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Avanzo primario= entrate-spese per servizi (sanità, pensioni ecc.).

Nonostante la mancanza di entrate dai primi '90 siamo in pari. Quindi?

Fonte: dati Commissione UE rielaborati da: http://www.imille.org/2011/11/debito-pubblico-colpe-della-i-e-della-ii-

repubblica-e-risposta-a-oscar-giannino/

l

32 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Peso degli interessi sul debito

- Interessi arrivano fino al 20%!

Ma perché sono così alti? Non è un caso ma la scelta che la finanza pubblica debba dipendere dal mercato dei capitali

Fonte: dati della Regioneria generale rielaborati da http://leprechaun.altervista.org/debito_pubbl

33 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

1981: divorzio Tesoro- Banca d'Italia “Congiura aperta” (sic!) del ministro Andreatta col

governatore C. A. Ciampi

La Banca d'Italia da allora non compra più i titoli invenduti – abbassando il prezzo - , ma ci si affida unicamente al mercato

La soluzione sarebbe stata ridurre la spesa pubblica, ma i governi degli '80 non lo fecero.

“Si deve rimettere in discussione la dotazione dei diritti sociali che il cittadino italiano ha acquisito in questi ultimi quindici anni e che ritiene in qualche misura un patrimonio ineliminabile"

B. Andreatta 1985 34

Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

METODO: Individualismo metodologico, hanno reale consistenza (es. niente classi sociali) ed hanno valore teorico

APPARATO DI VALORE: Priorità della libertà individuale – economica, di contro alla coercizione esterna

VISIONE ECONOMICA: Attività economica consiste solo dalla interazione dei singoli nel mercato sulla base dell'utilità particolaristica

VISIONE DELLO STATO: Lo Stato crea una cornice all'ordine spontaneo economico-sociale senza intromissioni: difende l'ordine e fa rispettare i contratti

Non bene comune ma utilità individuali

Centralità impresa, competizione, concorrenza, competitività

-Incentivi al commercio e alle importazioni, favorendo grande aziende proiettati sui mercati globali, anziché mercati interni

-Tassi di cambio della moneta locale determinati dal

mercato

- Detassazione profitti finanziari; abbassare costo del lavoro

(desindacalizzazione)

- Liberalizzazioni: concorrenza in ogni settore

- Controllo dei conti da parte delle istituzioni internazionali secondo criteri contabili - per pagare debiti pubblici

- Finanza pubblica subordinata al mercato

- Taglio della spesa pubblica (pensioni, assistenza, sussidi

alimentati), spesa per grandi opere (energia, collegamenti)

- Tagli alle tasse a imprese e ricchi; maggior tassazione dei

settori informali (poveri)

- Privatizzazione aziende statali

- Deregolamentazione di settori economici (lavoro,

ambiente, urbanistica

36 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

METODO: Individualismo metodologico, hanno reale consistenza (es. niente classi sociali) ed hanno valore teorico

APPARATO DI VALORE: Priorità della libertà individuale – economica, di contro alla coercizione esterna

VISIONE ECONOMICA: Attività economica consiste solo dalla interazione dei singoli nel mercato sulla base dell'utilità particolaristica

VISIONE DELLO STATO: Lo Stato crea una cornice all'ordine spontaneo economico-sociale senza intromissioni: difende l'ordine e fa rispettare i contratti

Non bene comune ma utilità individuali

Centralità impresa, competizione, concorrenza, competitività

-Incentivi al commercio e alle importazioni, favorendo grande aziende proiettati sui mercati globali, anziché mercati interni ANCHE I CAPITALI

-Tassi di cambio della moneta locale determinati dal

mercato QUINDI SPECULAZIONI VALUTARIE

- Detassazione profitti FINANZIARI; abbassare costo del

lavoro (desindacalizzazione)

- Liberalizzazioni: concorrenza in ogni settore ANCHE IL

CREDITO

- Controllo dei conti da parte delle istituzioni internazionali secondo criteri contabili - per pagare debiti pubblici ALLE BANCHE

- Finanza pubblica subordinata al mercato TASSI DI

INTERESSE PIU' ALTI

- Taglio della spesa pubblica (pensioni, assistenza, sussidi

alimentati), spesa per grandi opere (energia, collegamenti)

- Tagli alle tasse a imprese e ricchi; maggior tassazione dei

settori informali (poveri)

- Privatizzazione aziende statali ANCHE BANCHE

- Deregolamentazione di settori economici ANCHE

BANCHE 37 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013

Quindi ai fattori locali si aggiunge un contesto generale

- Sistema neoliberista amplifica diseguaglianze, favorendo i ricchi e comprimendo redditi da lavoro

- Globalizza il mercato dei capitali favorendo la concorrenza dei titoli di Stato, aumentando i tassi ► formazione debito italiano

- Porta ad una finanza sregolata che alla fine produce la crisi globale: prodotti finanziari sovrastano l'economia reale, banche indebitate, + richi e + profitti ► meno proventi e più indebitamento Stato

- Gli Stati salvano le banche, aumentando l'indebitamento e rialzando i tassi dei titoli ► difficoltà a rifinanziarsi

- Finanza attacca gli Stati indeboliti speculando sul debito (rivendita di titoli, CDS)

Specificità italiana: scarse entrate dovute a colposa evasione fiscale e elusione

38 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Ma non è ancora finita... Ci ricordiamo della letterina della BCE a Berlusconi nel 2011? fonte: Corriere della Sera 2011

39 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.

C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione.

Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.

L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.

Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.

Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio. 40 Dott. Bortolon M.

THE RUSH TO FREE TRADE IN THE DEVELOPING WORLD: WHY SO LATE? WHY NOW? WILL IT LAST? Dani Rodrik 1992

The second issue- -the packaging of stabilization with liberalization- - is

more mistifying. One factor, related to the above, was that the crisis had

discredited the entire pattern of previous economic policymaking, including

the commercial policy regime. To have credibility, policymakers had to make a

clear break with the past, and this included doing away with the import substitution

regime. It may be too much to assume that the policymakers

themselves were fully aware of the distinctions, and of the full Set of causal

relations among the trade regime, the macroeconomic stance, and the economic

crisis. Also, we must give credit to the World Bank for having invented and

successfully marketed the concept of "structural adjustment", a concept which

packaged together microeconomic and macroeconomic reforms. Structural adjustment was sold as the process that countries needed to undergo in order to save their economies from the crisis. For governments that bought into the package, the distinction between sound macroeconomic policies that maintain

external balance and stable prices, on the one hand, and policies that

determine openness, on the other, was obfuscated.

41 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Il che significa...

Le istituzioni finanziarie internazionali hanno “venduto” ai paesi delle misure in cui erano mischiati (“packged”)

provvedimenti per salvare l'economia e altri che semplicemente la liberalizzano.

Rodrik ha lavorato per tali istituzioni.

42 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico

Ci sono alternative

http://www.rivoltaildebito.org/

http://www.perunanuovafinanzapubblica.it/

Http://www.attac.it

http://www.recommon.org/

43 Dott. Bortolon M. 29 maggio 2013 Capire il debito pubblico