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Corso di Preparazione all’esame di European Financial Advisor TM 11. 2 Giornata Gli strumenti di finanziamento dell’impresa

New Corso di Preparazione all’esame di European Financial Advisor · 2016. 6. 9. · Giuseppe G. Santorsola 28 . I minibond: gli elementi tecnici - senza prospetto informativo,

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  • Corso di Preparazione all’esame di European Financial Advisor TM

    11. 2 Giornata Gli strumenti di finanziamento dell’impresa

  • Durata del contratto

    Indeterminata La scadenza è determinata in un momento successivo a quello dell’emissione, talvolta in presenza di eventi specifici.

    Determinata Breve periodo: < 12/18 mesi Medio periodo: 1 anno - 5 anni Lungo periodo: > 5 anni

    Determinata con clausola:

    di prolungamento

    di rimborso anticipato a favore dell’emittente di conversione a favore del sottoscrittore

    2

  • Remunerazione e restituzione del capitale

    Tasso di remunerazione

    Certo/incerto Nullo/di mercato Sotto forma di interesse/dividendo Fisso/variabile rispetto al parametro di riferimento

    Restituzione del capitale Unica soluzione/piano di rimborso

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  • Trattamento fiscale

    La caratteristiche fiscali dello strumento insieme alla natura dell’emittente e allo status del sottoscrittore possono modificare anche notevolmente il profilo di rischio e rendimento dello strumento finanziario. Gli oneri finanziari sono (entro certi l imiti) integralmente deducibili a fini fiscali; il pagamento dei dividendi no.

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  • Investimento Finanziamento Copertura dei rischi finanziari (speculativi) Copertura dei rischi assicurativi (puri) Gestione dei pagamenti

    5

    I bisogni finanziari

  • Il prenditore di fondi (debitore)

    Reperire le risorse monetarie necessarie in eccesso rispetto alle proprie capacità di spesa: con orizzonti temporali e importi non sempre ben definibili anticipatamente, garantendosi una possibilità di rimborso scadenzata su tempi più o meno lunghi (in funzione della dinamica prevista delle entrate e uscite future), pagando un costo commisurato alla durata del debito e al rischio sopportato dal creditore, tenendo conto dei condizionamenti gestionali che possono derivare dalla presenza di finanziatori esterni.

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  • – Apertura di credito in c/c – Accettazioni bancarie – Cambiali finanziarie – Sconto cambiario – Anticipo s.b.f. – Factoring – Mutuo – Leasing – Obbligazioni – Azioni

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    Gli strumenti di finanziamento

    Gestione dei pagamenti

    Smobilizzo Crediti commerciali

    Fin. Immobilizzazioni

    Fin. medio-lungo termine

    Capitale di rischio

    Fin. breve termine

  • 8

    Imm. mat. Imm. imm. Imm. finan. Mat. Prime Semilav. Prod. finiti Titoli Crediti Cassa Altre

    Cap. sociale Utili Riserve Fondi Titoli m-l Debiti m-l Debiti breve Titoli a breve Debiti comm.

    Imp. e rischi

    smobilizzo

    sconto

    cartolarizzazione

    Apercre- dito

    mutuo

    sterilizzazione attivo

    factoring

    Sbf

    PcT

    Cambiali finanziarie prestito titoli

    Anticipi su fattura

    Gli strumenti di finanziamento

    Attivo Passivo

  • 2012 9

    libera Apercredito in c/c

    pct

    riporto

    prestito di titoli

    titoli

    imm

    obilizzo poste attivo

    smobilizzo

    merci

    crediti

    sconto

    factoring

    cartolarizzazione

    anticipazione

    sbf

    anticipo su fattura

    garantita

    Gli strumenti di finanziamento

  • Fido e prestiti

    “L’istruttoria di fido è costituita da quell’insieme di indagini, ricerche, analisi ed elaborazioni destinate a fornire elementi di valutazione ai competenti organi della banca per la formulazione di un giudizio circostanziato sulla richiesta di affidamento inoltrata dalla clientela, in relazione sia alla sua capacità di rimborso sia ai rischi insiti nell’operazione” Il fido è il naturale presupposto di qualsiasi prestito Tale impostazione diviene obbligatoria in quanto contenuta nelle istruzioni di vigilanza della Banca d’Italia L’erogazione di un prestito segue quindi la concessione del fido

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  • Fido e prestiti

    prestiti per cassa prevedono due contrapposte obbligazioni aventi ad oggetto denaro

    a breve/a medio-lungo termine

    finalizzati/non finalizzati

    per il capitale circolante/per il capitale fisso in bianco/a base controllata/a base garantita

    prestiti di firma solo in caso di insolvenza o inadempienza dell’impresa affidata, la banca è costretta a un esborso di denaro

    tipo di obbligazione bancaria

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  • Le cambiali finanziarie (poco utilizzate in Italia)

    1.  Titolo di credito all’ordine emesso in serie. Importo pari o superiore a 50.000 €.

    2.  €. 3.  Società quotate o non quotate (che devono rispettare

    caratteristiche particolari) e garantite da una banca per non meno del 50% del debito.

    4.  Emissione “a sconto”. Costo totale = interessi + commissione per la garanzia bancaria + commissione di negoziazione + bollo (0,01%).

    5.  3, 12 mesi. 6.  Utilizzo in unica soluzione a seguito della vendita del titolo sul

    mercato mediante girata “senza garanzia”. 7.  Pagamento all’ultimo portatore della cambiale alla scadenza. 8.  Per l’investitore aliquota del 12,5% applicata, sotto forma di

    ritenuta alla fonte, sulla differenza tra VN e PE. Per l’impresa, il costo è deducibile dal reddito d’impresa.

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  • Factoring Tecnica basata sulla cessione (in via continuativa) dei crediti commerciali di un’impresa a un intermediario finanziario, che ne cura la gestione complessiva. Il factoring avviene secondo l'istituto della cessione previsto dal Codice Civile o secondo quanto stabilito dalle Legge 52 del 1991

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    Impresa cedente

    Debitore ceduto

    Factor cessionario

    rapporto di fornitura

    crediti

    servizi e anticipazioni

    notifica cessione

    pagamento del debito

  • 14

    •  informazioni sui debitori •  gest. portafoglio crediti

    •  contabilizzazione •  riscossione recupero

    FACTOR

    Componente servizi

    Componente finanziaria

    •  garanzia da insolvenza

    Servizi gestionali

    Servizi assicurativi

    •  anticipazione

    www.assifact.it

  • Factoring

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    Valutazione dell’impresa cedente

    Valutazione del portafoglio crediti

    Definizione del plafond globale (rotativo)

    Erogazione dell’anticipo

    Incasso crediti

  • Factoring Le imprese “adatte” al factoring

    Imprese di recente costituzione PMI in fase di espansione PMI con componenti stagionali di attività PMI in cui la gestione del circolante è strategica PMI sane ma dotate di risorse finanziarie inadeguate al giro di affari

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    Vantaggi/necessità di esternalizzare la gestione del portafoglio crediti

    Necessità di valutare sia i costi espliciti sia i costi impliciti

  • Mutuo (art. 1813 C.C.)

    E’ un prestito a scadenza media (sino a 5 anni) o lunga (sino a 10-15 anni e oltre) caratterizzato dalla corresponsione di rate di rimborso periodiche nonché, normalmente, dalla prestazione di particolari garanzie. Spesso viene richiesta l’ipoteca, garanzia che attribuisce al creditore il diritto di far espropriare e di far vendere il bene immobile con il beneficio di trattenere dal ricavato della vendita tutto ciò che gli è dovuto.

    L’ipoteca viene iscritta sempre per un valore molto più elevato rispetto al mutuo concesso, al fine di garantire non solo il capitale erogato, ma anche gli interessi e tutti gli oneri accessori.

    Giuseppe G. Santorsola 17

  • Mutuo §  Le rate di rimborso (comprensive di capitale e interessi) possono

    essere costanti, crescenti o decrescenti nel tempo. §  Gli interessi sono calcolati sul debito residuo decrescente: DR t>DR

    t-1, per cui la quota interessi è decrescente §  Il piano di rimborso francese è il più comune nella prassi operativa.

    Si caratterizza per l’importo della rata costante (quota interessi decrescente e quota capitale crescente). La successione delle quote capitale costituisce una progressione geometrica di ragione (1+i).

    §  Il piano d’ammortamento italiano è una variante del piano di ammortamento francese. Si caratterizza per la quota capitale costante: ne consegue che la rata sarà decrescente, in ragione della quota interessi calcolata sul debito residuo, e che il capitale viene rimborsato più lentamente. La serie delle quote interessi, così come la successione delle rate, costituiscono una progressione geometrica di ragione: - Ci/n.

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  • Mutuo Piano di ammortamento italiano

    Mutuo decennale di € 100.000 al 7% a rata annuale

    Periodo Quota capitale Debito estinto

    Debito residuo

    Quota interessi

    Rata periodica

    1 10.000 10.000 90.000 7.000 17.000 2 10.000 20.000 80.000 6.300 16.300 3 10.000 30.000 70.000 5.600 15.600 4 10.000 40.000 60.000 4.900 14.900 5 10.000 50.000 50.000 4.200 14.200 6 10.000 60.000 40.000 3.500 13.500 7 10.000 70.000 30.000 2.800 12.800 8 10.000 80.000 20.000 2.100 12.100 9 10.000 90.000 10.000 1.400 11.400 10 10.000 100.000 0 700 10.700

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  • 20

    Mutuo decennale di € 100.000 al 7% a rata annuale

    Periodo Rata periodica Quota

    capitale Quota

    interessi Debito estinto

    Debito residuo

    1 14.238 7.238 7.000 7.238 92.762 2 14.238 7.744 6.493 14.982 85.018 3 14.238 8.286 5.951 23.269 76.731 4 14.238 8.867 5.371 31.135 67.865 5 14.238 9.487 4.751 41.622 58.378 6 14.238 10.151 4.086 51.744 48.226 7 14.238 10.862 3.376 62.636 37.364 8 14.238 11.622 2.616 74.258 25.742 9 14.238 12.436 1.802 86.694 13.306 10 14.238 13.306 931 100.000 0

    Mutuo Piano di ammortamento francese

  • 21

    Mutuo

    Mutuo

    fisso variabile

    Tasso

    Scadenza rate

    mensile trimestrale

    semestrale

    annuale

    Modalità rimborso

    preammortamento

    quota capitale costante quota interessi decrescente

    rate costanti

    Tipologia

    edilizio

    industriale o commerciale

    Ipoteca su immobili

    Privilegio su macchinari

    Intervento statale

    agevolato

    non agevolato

    prefinanziamento

    rate decrescenti quota capitale crescente quota interessi decrescente

  • Leasing (non regolato dalla Legge) 1.  Contratto in base al quale il locatore conferisce al locatario,

    dietro pagamento di un canone, il diritto d’uso di un bene per un periodo di tempo stabilito e con eventuale patto di riscatto finale.

    2.  €, valuta (leasing internazionale) 3.  Banche, società specializzate

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    Fornitore Locatore Locatario bene

    prezzo

    disponibilità bene

    canoni+riscatto

    4.  Canoni (comprensivi di interessi, quote di ammortamento, spese del locatore e remunerazione per i suoi servizi) + prezzo di riscatto finale.

    5.  Pluriennale. 6.  Il locatario usa il bene ottenuto in locazione. 7.  Canoni periodici. 8.  Il locatore deve valutare il rischio-bene oltre al rischio-cliente. 9.  Deducibilità integrale del canone (IRPEG, IVA).

  • Occorre distinguere le motivazioni

    Leasing operativo: il locatario intende essenzialmente godere del bene locato senza necessariamente assumerne l’onere di manutenzione o di conduzione amministrativa ed il rischio di obsolescenza

    Leasing finanziario: il locatario si propone in via prioritaria di finanziare la disponibilità di un bene strumentale all’esercizio della propria attività (questo tipo di operazione può prevedere l’intervento della banca quale soggetto locatore)

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    Leasing

    www.assilea.it

  • Leasing

    caratteristiche leasing operativo leasing finanziario

    natura beni fungibili anche “su misura”

    fornitore talvolta il locatore soggetto “indipendente”

    società di leasing anche fornitore intermediario finanziario

    durata indipendente dal bene correlata al bene

    natura impegno flessibile rigido

    rischi di locatore locatario obsolescenza

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  • 25

    Scelta bene strumentale

    Acquisto

    Acquisizione temporanea

    Con mezzi propri

    Con indebitamento

    MUTUO

    LEASING FINANZIARIO

    NOLEGGIO

    LEASING OPERATIVO

    Leasing

  • Leasing finanziario

    La titolarità giuridica del bene rimane al locatore, gli altri oneri e rischi sono a carico del locatario. Oggetto del contratto è un bene strumentale (specifico) all’attività del locatario. La durata contrattuale coincide spesso con la vita economica del bene. Il prezzo di riscatto è spesso inferiore al valore di mercato del bene. L’operazione ha tipicamente struttura trilaterale. In base alla tipologia dei beni locati: leasing immobiliare e leasing mobiliare; lease back (sale and lease back).

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  • Finanziamento mediante prestiti obbligazionari (art. 2411 C.C.)

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    Prestito obbligazionario

    Obbligazioni ordinarie

    Obbligazioni subordinate

    Obbligazioni convertibili

    Obbligazioni correlate

  • I corporate bonds

    1.  Certificato rappresentativo di una frazione, di uguale valore nominale e con uguali diritti, di un’operazione di finanziamento.

    2.  €, valuta 3.  Società di capitali. (Rispetto di limiti di emissione) 4.  Il costo complessivo è dato dal flusso cedolare. La cedola può

    essere fissa o variabile, pagabile con differente periodicità (3,6,12 mesi). Il suo livello tiene conto del rischio di credito dell’emittente.

    5.  Durata medio-lunga. Alcuni emittenti hanno proposto titoli di lunga durata (10-15-20 anni) del tipo zero-coupon.

    6.  Utilizzo dei fondi in unica soluzione all’emissione. 7.  Il rimborso, può avvenire secondo diverse modalità: in una

    unica soluzione alla scadenza, rimborso anticipato, rimborso progressivo.

    8.  Esistono tipologie particolari: convertibili e con warrant.

    Giuseppe G. Santorsola 28

  • I minibond: gli elementi tecnici

    -  senza prospetto informativo, due bilanci, l’ultimo certificato, senza rating obbligatori -  per spa e srl con fatturato >2mln€ (110000 in Italia, ca. 10000 effettive) -  sottoscrizione solo per operatori qualificati e professionali, negoziazione aperta su ExtraMot-Pro -  sono possibili anche per aziende maggiori che utilizzano i minori vincoli all’emissione -  banche non obbligatorie quali intermediari, ma advisor, generatrici di fondi o emittenti paniere di minibond

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    Decreto Sviluppo - Legge n.134 7.8.12 – Art.32; Decreto Sviluppo Bis Legge n.221 17.12.12; Decreto Destinazione Italia - Legge 21.2.14, n.9

  • Differenze tra vecchia e nuova normativa

    Limiti Disciplina previgente Riforma

    Organo

    competent

    e

    Assemblea straordinaria salvo delega statutaria al Consiglio di amministrazione definita nell’ammontare massimo e nei tempi

    Consiglio di amministrazione salvo che lo Statuto non disponga diversamente

    Limite

    quantitativ

    o

    Prestito ≤ [1 X (capitale)] versato ed esistente secondo l’ultimo bilancio approvato

    Prestito ≤ [2 x (capitale + riserva legale + riserve disponibili)]

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  • Nuove tipologie di obbligazioni societarie (Decreto Sviluppo (DL del 22.06.12 n. 83)

    Obbligazioni subordinate: come accade già per le banche è possibile oggi che una Spa possa emettere titoli obbligazionari postergati, nel rimborso del capitale, rispetto ad analoghe forme di finanziamento. Obbligazioni correlate: la remunerazione in termini di interessi e di restituzione del capitale può essere ancorata ai risultati conseguiti dall’emittente secondo logiche remunerative analoghe a quelle dei titoli azionari.

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  • Azioni (art. 2348 C.C.)

    1.  Titoli negoziabili nominativi, che conferiscono al possessore la qualità di socio, rappresentando una quota parte del capitale sociale di un’impresa.

    2.  E 3.  Società di capitali 4.  Remunerazione legata ai risultati economici (utili / dividendi) 5.  A tempo indeterminato, fino allo scioglimento della società,

    salvo casi particolari: recesso, buy back. 6.  Le azioni possono essere vendute sul mercato, consentendo

    all’investitore di liquidare il proprio investimento e all’impresa di mantenere la disponibilità delle somme raccolte.

    8.  Diritti amministrativi, patrimoniali e misti in funzione della tipologia di azioni.

    9.  12,5% dei dividendi. Per i capital gains sono previste tre modalità: metodo della dichiarazione, regime amministrato, risparmio gestito.

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  • Finanziamento mediante capitale proprio

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    Capitale

    proprio

    Azioni ord, priv., risp.

    Azioni postergate

    Azioni con voto limitato o condizionato

    Azioni correlate

  • I diritti

    Economici

    Diritto al dividendo se esistono utili e se la distribuzione è decisa dall’assemblea, diritto alla liquidazione se residuano mezzi patrimoniali sufficienti dopo aver ripianato i debiti.

    Di partecipazione

    Diritto di voto, diritto di impugnazione delle delibere, diritto di convocazione dell’assemblea e di stimolo del collegio sindacale (entro certe soglie),…

    Di controllo e amministrativi

    Diritto di opzione, diritto di approvazione del bilancio e dei verbali assembleari, diritto di recesso, diritto di visione del libro dei soci, diritto di denuncia al tribunale di gravi irregolarità e al collegio sindacale di fatti censurabili,…

    2012 34

  • Azioni ordinarie

    Diritti amministrativi: –  Diritto di voto –  Impugnativa –  Denunciare al collegio sindacale fatti censurabili –  Prendere visione dei libri societari –  Chiedere la convocazione dell’assemblea (1/5 del capitale)

    Diritti patrimoniali: –  Diritto al dividendo –  Diritto al rimborso del capitale

    Diritti misti: –  Diritto di recesso –  Diritto di opzione

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  • Azioni privilegiate e di risparmio

    Tipi di azioni che, a fronte di maggiori garanzie in merito a diritti patrimoniali, comportano limiti in quelli amministrativi (a rendimento meno aleatorio delle azioni ordinarie). Le azioni privilegiate presentano vantaggi patrimoniali (dividendo e liquidazione del capitale) previsti negli statuti a fronte di limiti ai diritti amministrativi come il diritto di voto. Le azioni di risparmio non hanno diritto di voto. Dopo l’entrata in vigore del TUF i loro privilegi sono previsti dagli statuti. Per quelle emesse prima del 1998 valgono le norme legali che prevedevano un dividendo minimo pari al 5% del valore nominale, cumulabilità dei dividendi per due esercizi consecutivi, remunerazione comunque superiore alle ordinarie per almeno il 2% del nominale, diritto al rimborso al nominale, difese in caso di riduzione del capitale.

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  • Confronti

    37

    Azioni Obbligazioni Emittente Controllabilità delle componenti di costo

    Alta Nulla

    Stabilità delle risorse disponibili Alta Media Impatto sulla struttura societaria

    Alto Nullo

    Sottoscrittore Rendimento atteso Alto Basso Rischio Alto Basso Liquidità Medio/bassa Medio/alta

  • copertura dei rischi finanziari (speculativi)

    –  Contratti forward –  Contratti future –  Contratti options

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    Gli strumenti finanziari

  • Bisogni di copertura dei rischi speculativi

    •  PROBLEMA Rischi di prezzo, di tasso, di cambio si verificano quando ci si trova “in posizione” aperta. Posizione aperta = squilibrio tra crediti e debiti di un determinato tipo La posizione è lunga (long) quando crediti>debiti La posizione è corta (short) quando crediti

  • Esempi di posizioni aperte

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    Crediti Debiti

    Crediti Debiti

    Crediti Debiti

    100 Usd a tre mesi 150 Usd a tre mesi

    100 € a tasso fisso 100 € a tasso variabile

    100 € di Azioni X

    Posizione corta in cambi (al ribasso)

    Posizione sui tassi di interesse lunga sul fisso corta sul variabile

    Posizione lunga sulle azioni X (al rialzo)

  • Strumenti derivati (D.Lgs. 24.2.199 e artt. 2423 e 2423-bis)

    Strumenti il cui valore deriva dal valore di un’attività sottostante di tipo finanziario (financial derivatives) o non finanziario (commodity derivatives). Nati per rispondere a finalità di copertura dei rischi, sono usati anche a fini speculativi (generano rischi e producono rendimenti più elevati delle attività sottostanti). Si differenziano sulla base delle seguenti caratteristiche: 1.  Tipo di diritti attribuiti all’acquirente 2.  Tipo di sottostante (underlying asset) 3.  Tipo di relazione con il sottostante 4.  Modalità di definizione degli oneri per l’acquirente 5.  Modalità di regolamento a scadenza 6.  Tipo di mercati in cui sono negoziati

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  • Contratti forward

    1.  Contratto di compravendita a termine. L’acquirente si impegna a comprare o vendere una determinata quantità di beni, ad una data scadenza, pagando o incassando un determinato prezzo (strike price).

    2.  Attività finanziarie, valute. Si tratta di operazioni bilaterali non standardizzate, le scadenze sono definite dalle controparti.

    3.  Il valore del contratto è in relazione diretta e simmetrica col valore del sottostante. Il risultato per l’acquirente è dato dalla differenza tra lo strike price e il prezzo a pronti del sottostante al momento della scadenza.

    4.  Commissioni all’intermediario finanziario. 5.  Ritiro (consegna) del sottostante dietro pagamento (incasso) del

    controvalore. 6.  Mercati non regolamentati (over the counter).

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    -25

    -20

    -15

    -10

    -5

    0

    5

    10

    15

    20

    25

    70 80 90 100 110 120 130

  • Contratti Futures 1.  Contratti di compravendita a termine come i forward. 2.  Si tratta di contratti standardizzati per tipo di sottostante, quantità

    negoziate per contratto, scadenze. Sul mercato viene quotato continuamente lo strike price, diverso per tipo di contratto.

    3.  La relazione col sottostante e il risultato per l’acquirente è analoga ai forward, salvo che la quantità di sottostante per contratto è predefinita.

    4.  L’acquirente, alla stipulazione del contratto, versa un margine iniziale. A fine di ogni giornata, col metodo del marking to market, viene definito il margine di variazione, la perdita o il guadagno verificatosi per effetto della variazione dei prezzi.

    5.  Per ogni contratto sono definite le modalità di regolamento alla scadenza (consegna, pagamento), ma solitamente i contratti vengono chiusi prima della scadenza mediante regolamento della differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita del contratto.

    6.  Mercati regolamentati. Presenza della Clearing House.

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  • Contratti options

    1.  Contratto che conferisce all’acquirente, dietro pagamento di un premio, la facoltà (ma non l’obbligo) di comprare (call) o vendere (put) una determinata quantità di un’attività, ad una (o entro una) determinata scadenza e a un determinato prezzo (prezzo di esercizio, strike price).

    2.  Sul mercato si trovano le quotazioni delle listed options per scadenze definite.

    3.  Il valore (payoff o valore intrinseco) della call è pari alla differenza, se positiva, tra il prezzo di mercato del sottostante e lo strike (altrimenti è pari a 0). Il valore della put è pari alla differenza tra lo strike e il prezzo di mercato del sottostante, se positiva (altrimenti è pari a 0).

    4.  Il risultato per l’acquirente è a perdita massima definita. 5.  Le modalità di regolamento sono o per consegna (phisical delivery)

    o per pagamento (cash settlement). 6.  Sono negoziate su mercati regolamentati o over the counter.

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