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21.01.2016 GAS South Stream – la Bulgaria non ha ricevuto disdette da Mosca Il Governo di Sofia rende noto che la decisione del colosso energetico russo Gazprom di rescindere ufficialmente l'accordo per il progetto del gasdotto South Stream riguarda soltanto la compagnia South Stream Transport B.V., che era il gestore per la costruzione del South Stream dalla Russia alla Bulgaria attraverso il fondale del Mar Nero. “In questa sezione del progetto la Bulgaria non aveva nessuna partecipazione”, si legge nel comunicato del Governo. “La parte bulgara non ha ricevuto finora nessun documento ufficiale per la rescissione del progetto South Stream nel suo tratto nel territorio della Bulgaria”, è detto ancora nel comunicato. Il gasdotto South Stream doveva connettere direttamente la Russia con l'Unione europea, attraverso il Mar Nero e la Bulgaria, bypassando i Paesi extracomunitari, compresa l'Ucraina. A seguito, però, di alcune riserve di Bruxelles e del fatto che Sofia ha bloccato di conseguenza il permesso di far passare il gasdotto attraverso il territorio bulgaro, nel dicembre 2014, durante una sua visita ad Ankara, Vladimir Putin aveva annunciato che Mosca si ritirava dal progetto South Stream e iniziava i lavori su un progetto alternativo, il Turkish stream. Ma a causa dell'attuale crisi nei rapporti tra Mosca e Ankara, anche il Turkish stream sembra essere in forse. POLITICA Avviati i colloqui tra i partiti di Governo per rinegoziare la coalizione Sono iniziate le consultazioni tra il partito di maggioranza GERB e il partner di Governo, il Blocco Riformista, per rinegoziare l’accordo di coalizione. Durante il confronto i due partiti dovranno evidenziare le riforme e le priorità che il Governo intende perseguire. Tsvetan Tsvetanov, Presidente del gruppo parlamentare GERB, ha fatto sapere che i partner discuteranno soprattutto di riforma della giustizia e del sistema elettorale, insieme alle iniziative da intraprendere in ambito sanitario, dell’educazione e dell’energia. Secondo i due partiti il nuovo accordo di coalizione dovrebbe essere firmato a fine gennaio o, al massimo, all’inizio di febbraio. I temi più caldi per il Blocco riformista rimangono la riforma della giustizia, la legge anticorruzione e i cambiamenti alla legge elettorale. Il co-presidente del gruppo parlamentare del Blocco, Nayden Zelenogorski, ha dichiarato che se non saranno compiuti progressi sulla legge che dovrà intervenire sulla giustizia e contrastare la corruzione entro i prossimi sei mesi, lui stesso proporrà di uscire dalla maggioranza. Le tensioni all'interno della coalizione di Governo sono iniziate a partire dallo scorso dicembre dopo il fallimento in parlamento dell’approvazione di tutti gli emendamenti alla Costituzione per la riforma del sistema giudiziario, proposti dall'allora ministro della Giustizia Hristo Ivanov. In seguito alle dimissioni di Ivanov i Democratici per una Bulgari forte (DSB) di Radan Kanev, una delle parti costituenti il Blocco, hanno ritirato il proprio sostegno per il Governo, anche se il Ministro della Sanità, Petar Moskov (DSB), ha mantenuto la sua posizione nell’esecutivo.

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21.01.2016 GAS South Stream – la Bulgaria non ha ricevuto disdette da Mosca Il Governo di Sofia rende noto che la decisione del colosso energetico russo Gazprom di rescindere ufficialmente l'accordo per il progetto del gasdotto South Stream riguarda soltanto la compagnia South Stream Transport B.V., che era il gestore per la costruzione del South Stream dalla Russia alla Bulgaria attraverso il fondale del Mar Nero. “In questa sezione del progetto la Bulgaria non aveva nessuna partecipazione”, si legge nel comunicato del Governo. “La parte bulgara non ha ricevuto finora nessun documento ufficiale per la rescissione del progetto South Stream nel suo tratto nel territorio della Bulgaria”, è detto ancora nel comunicato. Il gasdotto South Stream doveva connettere direttamente la Russia con l'Unione europea, attraverso il Mar Nero e la Bulgaria, bypassando i Paesi extracomunitari, compresa l'Ucraina. A seguito, però, di alcune riserve di Bruxelles e del fatto che Sofia ha bloccato di conseguenza il permesso di far passare il gasdotto attraverso il territorio bulgaro, nel dicembre 2014, durante una sua visita ad Ankara, Vladimir Putin aveva annunciato che Mosca si ritirava dal progetto South Stream e iniziava i lavori su un progetto alternativo, il Turkish stream. Ma a causa dell'attuale crisi nei rapporti tra Mosca e Ankara, anche il Turkish stream sembra essere in forse. POLITICA Avviati i colloqui tra i partiti di Governo per rinegoziare la coalizione Sono iniziate le consultazioni tra il partito di maggioranza GERB e il partner di Governo, il Blocco Riformista, per rinegoziare l’accordo di coalizione. Durante il confronto i due partiti dovranno evidenziare le riforme e le priorità che il Governo intende perseguire. Tsvetan Tsvetanov, Presidente del gruppo parlamentare GERB, ha fatto sapere che i partner discuteranno soprattutto di riforma della giustizia e del sistema elettorale, insieme alle iniziative da intraprendere in ambito sanitario, dell’educazione e dell’energia. Secondo i due partiti il nuovo accordo di coalizione dovrebbe essere firmato a fine gennaio o, al massimo, all’inizio di febbraio. I temi più caldi per il Blocco riformista rimangono la riforma della giustizia, la legge anticorruzione e i cambiamenti alla legge elettorale. Il co-presidente del gruppo parlamentare del Blocco, Nayden Zelenogorski, ha dichiarato che se non saranno compiuti progressi sulla legge che dovrà intervenire sulla giustizia e contrastare la corruzione entro i prossimi sei mesi, lui stesso proporrà di uscire dalla maggioranza. Le tensioni all'interno della coalizione di Governo sono iniziate a partire dallo scorso dicembre dopo il fallimento in parlamento dell’approvazione di tutti gli emendamenti alla Costituzione per la riforma del sistema giudiziario, proposti dall'allora ministro della Giustizia Hristo Ivanov. In seguito alle dimissioni di Ivanov i Democratici per una Bulgari forte (DSB) di Radan Kanev, una delle parti costituenti il Blocco, hanno ritirato il proprio sostegno per il Governo, anche se il Ministro della Sanità, Petar Moskov (DSB), ha mantenuto la sua posizione nell’esecutivo.

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