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Marc Van Lil 1 Giovanni Urbani 2 Renato Musico3 Jaimedal Cile 4 Sommario B Y A LE E M ARCO Pagina 1 Notiziario AnnoII -Numero6 MARZO2003 Anno II Numero 6 Daparte di tutti noi che siamo venuti in contatto con questo meraviglioso uomo, un caloroso Buon Compleanno a Padre Alceste per i suoi 74 Anni chefesteggerà il28Marzo. AUGURIPADRE! Comegiovanecoppiarecentementesposata,andammonelmarzo1967inCilealavorare con PadrePiergiovanninelICYC,comevolontari.Rimanemmofinoagiugno1970quandofu fondatoilFocolarediMinoriinQuintadeTilcocoperraccoglierebambiniabbandonati.Ilno- strolavoroconsistevanellapreparazioneeorganizzazionedicolonieecampiperminorisfa- voriticomepurelaformazionedianimatorichesiincaricavanodiloroperlevacanze. Alliniziodeglianniottanta,PadreAlcestechieseilmiointerventoperadozionidarealizzare inBelgio.Durantequestidiecianniholavoratodatraduttoreevincolotralefamiglieadotti- ve,gliorganismidiadozioneelICYC.Hoavutolopportunità diandareaprenderepersonal- mentequattrobambiniperfamiglieadottive,quellocheeratuttaviapossibileinqueglianni. Proposi,apartiredal1985,agliadottanti,dipatrocinareibambiniesoprattuttoipiugrandi cheperdiversimotivinonavrebberoavutolafortunadiessereadottati.Attualmenteuna quindicinadifamiglietraadottantieamicicontinuanoaversareognimeseunpiccoloimpor- totrasferitoannualmentealPadre. Questiprimiannisonostaticosì marcantinellamiavita,checonmoltopiacerecontinuoad aiutarelICYCecircaognitreannitornoinCileperseguirelosviluppodellICYCemantene- reuncontattovivocolPadre.QuestostessointeressemihastimolatoaparteciparealCon- vegnodellAssociazioneFamiglieAdottiveproICYCesperodiesserepresentecontuttivoi questannoaGabicceMare. MarcVanLil(Belgio) FondatoreeResponsabile: PadreAlcestePiergiovanni Responsabile: GiovanniPalombi pdfMachine trial version

Notiziario 2003-03

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  • Marc Van Lil 1Giovanni Urbani 2

    Renato Musico 3

    Jaime dal Cile 4

    Sommario

    BY ALE E M ARCO

    Pagina 1

    NotiziarioAnno II - Numero 6

    MARZO 2003

    Anno II Numero 6

    Daparte di tutti noi che siamo venuti in contattocon questo meraviglioso uomo, un caloroso BuonCompleanno a Padre Alceste per i suoi 74 Anniche festegger il 28Marzo.

    AUGURI PADRE!

    Come giovane coppia recentemente sposata, andammo nel marzo 1967 in Cile a lavorarecon Padre Piergiovanni nel ICYC, come volontari. Rimanemmo fino a giugno 1970 quando fufondato il Focolare di Minori in Quinta de Tilcoco per raccogliere bambini abbandonati. Il no-stro lavoro consisteva nella preparazione e organizzazione di colonie e campi per minori sfa-voriti come pure la formazione di animatori che si incaricavano di loro per le vacanze.All inizio degli anni ottanta, Padre Alceste chiese il mio intervento per adozioni da realizzarein Belgio. Durante questi dieci anni ho lavorato da traduttore e vincolo tra le famiglie adotti-ve, gli organismi di adozione e lICYC. Ho avuto l opportunit di andare a prendere personal-mente quattro bambini per famiglie adottive, quello che era tuttavia possibile in quegli anni.Proposi, a partire dal 1985, agli adottanti, di patrocinare i bambini e soprattutto i piu grandiche per diversi motivi non avrebbero avuto la fortuna di essere adottati. Attualmente unaquindicina di famiglie tra adottanti e amici continuano a versare ogni mese un piccolo impor-to trasferito annualmente al Padre.Questi primi anni sono stati cos marcanti nella mia vita, che con molto piacere continuo adaiutare l ICYC e circa ogni tre anni torno in Cile per seguire lo sviluppo dell ICYC e mantene-re un contatto vivo col Padre. Questo stesso interesse mi ha stimolato a partecipare al Con-vegno dellAssociazione Famiglie Adottive pro ICYC e spero di essere presente con tutti voiquestanno a Gabicce Mare.

    Marc Van Lil (Belgio)

    Fondatore e Responsabile:Padre Alceste Piergiovanni Responsabile:Giovanni Palombi

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  • Pagina 2 Anno II Numero 6

    Accolgo con piacere linvito di Gianni Palombi, e in queste poche righe prover a racconta-re la storia che ha portato me e mia moglie Maria Cristina, a adottare Pedro Pablo e Roxana. una storia sensibilmente differente dalla maggioranza delle altre, da quelle che mi hannoraccontato, che ho conosciuto personalmente, che ho letto sulla rivista. Non c stato pernoi, per esempio, lincontro (il primo) allaeroporto di Santiago, evento importante, decisivo,indimenticabile, a quanto capisco dalle testimonianze dei genitori. Lincontro non c statoperch Maria Cristina ed io abbiamo vissuto in Cile per motivi di lavoro dal 1998 al 2001, edurante quel periodo si realizzato tutto, lincontro, la conoscenza, i primi mesi di vita insie-me.Eravamo in Cile da poco pi di otto mesi, quando ricevemmo dallItalia la notizia che il Tribu-nale di Roma ci aveva concesso labilitazione. Tornammo allora a Quinta, rivedemmo PadreAlceste lo avevamo conosciuto alcuni mesi prima ed eravamo rimasti in contatto- e ci affi-dammo a lui per il proseguimento.Non dovemmo attendere a lungo. Alla fine di ottobre del 1999, durante una delle nostre tantevisite allIstituto, mentre eravamo nella sua stanza, quasi al termine del suo pranzo, PadreAlceste ci disse che aveva pensato, per noi, a due fratelli, ai fratelli Guerrero Diaz. Li fecechiamare e di l a poco arrivarono Pedro Pablo e Roxana, seri e silenziosi, un poco sfuggenti.Non era (non lo era ancora) un vero ed ufficiale accoppiamento, quindi nessuno si sbilan-ci pi di tanto (ma capimmo in seguito che i bambini, ovviamente, immaginavano quale po-tesse essere il nostro ruolo quel giorno); ci limitammo, quel pomeriggio, a passare qualcheminuto insieme, un gelato, una breve passeggiata, il rientro allIstituto.Ben presto per lintenzione divenne concreta e a fine dicembre Pedro Pablo e Roxana ci fu-rono affidati in collocazione famigliare, come si chiama laggi, con la prospettivadelladozione. Non nascondo che non avere la certezza che tutto sarebbe andato nel modomigliore ed in un tempo sufficientemente breve (non sto qui a raccontare il lungo, ed a voltedifficile, iter che ha trasformato laffidamento in adozione), spesso ci port un po di nervosi-smo e ci cre una certa preoccupazione. Il fatto positivo, molto positivo, fu che i ragazzi nelfrattempo vivevano con noi nella nostra casa di Santiago, e potemmo cos iniziare a cono-scerci nel modo migliore.A giugno del 2001 la sentenza del Tribunale di Santiago, ed il mese successivo larrivo in Ita-lia, con i ragazzi felici ed emozionati, ansiosi di iniziare la loro nuova vita.Siamo dunque insieme da tre anni ormai, ed abbiamo gi assistito ad innumerevoli cambia-menti in loro due, come daltra parte siamo davvero assai cambiati Maria Cristina ed io.Cambiamenti fisici ed emotivi al tempo stesso. I mutamenti dei bambini sono normalmentecerti e scontati, meno lo erano cos credevamo- quelli di noi due (nuovi) genitori. Invece lavita con Roxana e Pedro Pablo ci ha portato parecchie sorprese, soprattutto quella di sco-prirci e saperci in grado di fare tutto il possibile per il loro benessere, la capacit di essereanche noi un poco bambini, la possibilit di confrontarci con un mondo a parte, e, perch ne-garlo?, vivere piccoli scontri ed arrabbiature, come la maggior parte dei genitori.Non facciamo bilanci di questi tre anni di vita in comune; ci sono solo molteplici emozioni,tante scoperte e la felicit di vedere i ragazzi tranquilli ed a loro agio, che per noi rappresen-ta laspetto pi importante di tutti.

    Un caro saluto Giovanni Urbani.pd

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  • Pagina 3 Anno II Numero 6

    Quando arriv il momento di partire non riuscivamo a chiudere le valige: cera sempre troppa roba o poca roba, e i nostri sentimenti,come bagagli impossibili, non sapevano imparare a spiccare il volo. La paura di essere qualcosa di diverso provocava reazioni a cate-na nei nostri cervelli che farneticavano impazziti sullennesima possibilit prevista. Fu un viaggio incredibile, fra le nuvole, nellazzurrodellinconscio fatto di immagini e fantasie.Siamo stati insieme, e soli, di fronte a ci che desideravamo e che pensavamo solo un fragile sogno.Gli occhi dei bambini di Quinta hanno un colore indefinito, una strana luce, tanta tenera vita.Vincenzo la creatura pi adorabile del mondo. Ha gli occhi che sanno parlare, la mente sempre vigile, il cuore grande, grande.Da quel giardino pieno di fiori intensamente colorati abbiamo colto il nostro per saziare la sua fame dAmore.Da quel momento per me e mio marito iniziata una complessa e delicata scuola per genitori. La frequentiamo dallalba al tramonto, dinotte, nei respiri di ogni attimo. E' dura e difficile, anche perch un germoglio, cos prezioso potrebbe appassire facilmente se tutto nonfosse idoneo e utile. Alle mille domande che ci poniamo non abbiamo un'enciclopedia da consultare ma solo tempo da vivere insieme:una piccola ed unita famiglia.Quando accade che il mio bambino grida e la rabbia in lui esplode prepotente, i nostri cuori vengono devastati dal vento. Ma poi il suosorriso riscalda dentro e tutto passa. A volte le parole che fanno male entrano nellanima, la temprano e la rendono pi coraggiosa, picaparbia nel dare e...la serenit sopraggiunge.Non abbiamo paura di cadere; da tempo abbiamo imparato a farlo senza farci male. Sappiamo, possiamo, cerchiamo e cos cresciamoanche noi, senza smettere di ascoltare. Tu sei la mia mamma preferita! Vincenzo mi dice, e ci per me significa il mondo. Vorrei aprirmi e dirgli del mio amore, mostrargliquanto sia grande e profondo, ma posso solo offrirglielo piano, piano: goccia che cade sul fragile stelo per ogni giorno che verr e chesar. I giocattoli preferiti da mio figlio sono i palloncini.A undici anni rimane ancora affascinato dalle mille tinte e forme che svolazzando qua e l, evocano nel cuore segrete fantasie.Ogni volta poi, dopo aver avuto, il proprio globo, lo lascia andare per cercare nello spazio del cielo ci che il suo pensiero insegue co-stantemente: il sogno.Vivi ama molto gli animali, ovvero ogni creatura che pu chiedere e dare Amore.Il suo animo delicato e, talmente sensibile, da suscitare in lui reazioni particolari, a volte difficilmente spiegabili.Quando crede che la vita sia crudele e arida, stressante o dolorosa, mi basta stringere mio figlio forte, forte e il buonumore ritorna.Io credo che il significato pi intimo della nostra esistenza stia soprattutto nello scoprire e offrire Amore.Le emozioni pi forti e profonde arrivano proprio da lui, dal mio piccolo cileno, dallaver avuto la possibilit di essergli madre, dal condi-videre insieme tutto ci che la vita dona. Tanti piccoli episodi di vissuto quotidiano mi danno risposte e certezze.Questanno, alla fine della scuola, il mio Vincenzo ha preso. parte con la sua classe alle conclusive gare ginniche.Lallenamento per tale obiettivo non era stato dei migliori a causa di una brutta bronchite che lo aveva tormentato per circa due mesi.A Vivi piace vincere, anzi gli quasi indispensabile. Come la vita gli ha insegnato lotta per ogni cosa.. Affrontava le varie prove con ilmassimo impegno, sperando disperatamente di poter salire sul podio.Io speravo con lui, mentre cercavo con le sguardo agitato una conferma anche piccola, piccola a quel desideri.. Finalmente un bel terzoposto nel lancio del peso lo ripag dei suoi caparbi tentativi, ed io, tirando un sospiro di sollievo, applaudii fino a sentir male alle mani.Arriv la premiazione e Vivi ebbe la sua medaglia. Subito dopo, insieme a mio marito, cercai di raggiungerlo tra il pubblico di mamme epap che si muovevano verso il campo.Appena Vincenzo mi vide i suoi occhi parlarono. Velocemente mi corse incontro e, togliendosi dal collo la combattuta medaglia, mi dis-se: Questa tua mamma, grazie per tutto; ti voglio tanto bene!Poi mi abbracci stretta ed io ebbi il pi bel regalo della mia vita.. Ero certa: per mio figlio avevo imparato ad essere madre.Si da piccola, guardando di notte il cielo, ho sempre pensato che le cose pi belle e magiche delluniverso fossero lestelle. Adesso credo di possederne una, la pi luminosa di tutte, che rischiara il cammino e scalda teneramente il cuo-re.

    Renato Musico

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  • NUMERI e INDIRIZZIE-mail dellAssociazione [email protected]/c postale Associazione Famiglie A-dottive Pro I.C.Y.C.ONLUS N.ro: 17179045

    Linea Diretta con lAssociazione ICYC 338.1015630

    Notizie FlashNumero di copie spedite del giornalino: 370.

    Un caloroso ringraziamento va a Giovanni Cima per la cospicua sommaofferta allAssociazione ICYCUn forte grazie va anche al Sig. Luciano Di Pietro proprietario del Risto-rante Il Caminetto, per aver devoluto lintero incasso della cena del12.12.02 allAssociazione ICYC.Un altro ringraziamento va anche alla Societ C.E.B.A.T. dei F.lli Monta-nari per lapparecchiatura elettrica donata allIstituto di Quinta.

    Pagina 4 Anno II Numero 6

    Jaime Danor Arriagada Munoz(Assistente sociale del Centro Proteccion de Menores di Quinta de Tilcoco)Lavoro all'Hogar da 20 anni. Questa esperienza iniziata perch avevo il titolo di assistente sociale e non avevo lavoro nellamia citt. Un mio amico mi fece la proposta di lavorare qui e accettai. Trascorrevo molto tempo con i bambini e con i ragazzi,era un lavoro pratico pi che di ufficio, conoscevo i giovani nella vita quotidiana: nel "comedor", nella "Cancha", neidormitori. Era un lavoro senza orario, oltre al fatto che rimanevo con loro anche i fine settimana. Pur non tralasciando il lavorocartaceo e di ufficio, quello che pi amavo era il contatto diretto con i ragazzi, che finiva per essere un aiuto per me ed unaoccasione per conoscerli e apprendere tutto ci che era utile sapere su di loro.In tutti questi anni ho visto questa struttura evolversi , tanti bambini arrivare, crescere e andare via; ma questo lo spirito diquesto posto: assicurare ai bambini il compiersi delle loro necessit; con questo ideale si sono sviluppati i vari progetti.Questo un lavoro, ma spesso di pi perch a me piace ci che faccio, quasi una vocazione. Essendo l'assistente socialeche lavora qui da pi tempo mi occupo non solo dell'elaborazione dei progetti ma anche dell'esecuzione; un lavoro di squa-dra , supportato da una discreta partecipazione: gli assistenti sociali attualmente sono 3 e questo perch il lavoro di uno non

    lo stesso di un lavoro fatto da 3 perso-ne, uno si pu accorgere di qualcosache l'altro non vede.Ci nonostante la distribuzione dellavoro ancora un p problematica enon sempre la decisione facile nelloscegliere tra il caso prioritario e quellomeno, a volte i limiti sono davverosottili e non si deve dimenticare che siha a che fare con bambini.Per quanto riguarda l'adozione interna-zionale posso dire che secondo me un'ottima soluzione e alternativa per i

    bambini che non hanno opportunit inCile, non bisogna dimenticarsi che la

    meta finale la Famiglia!Ci che si realizza qui il lavoro di molte persone che apportano con il proprio granello di sabbia un piccolo contributo affin-ch i bambini abbiano una vita migliore. Il risultato consiste nella felicit dei bambini e questo l'unico lavoro che abbia unsenso. Pertanto se questa esperienza ha uno scopo, tutto ci rimarr, altrimenti svanir. Padre Pier ha una personalit carismati-ca, geniale e unica e credo che non si avr un'altra persona con la sua forza, ed a lui che si deve tutto questo. La struttura vi-vr se continuer a rispondere alle necessit reali dei bambini, e come dice il Padre "Se questa un'opera di Dio, continuer"

    Notizie dal Cile

    LAssociazione ICYC durante questi giorni stata trasforma-ta in ONLUS.Nel mese di Gennaio lAssociazione ha ospitato in Italia la col-laboratrice di Padre Alceste, Angela Lante Della Rovere.Durante la permanenza in Italia la Sig.ra Lante Della Rovere,con i Responsabili ICYC, ha avuto una serie di incontri a Ro-ma, Firenze, Varese, Verona e Pesaro. Inoltre ha discusso dellarealta dellICYC con i Responsabili della Commissione per leAdozioni Internazionali e con alcuni parlamentari presso Pa-lazzo Marini accompagnata dal Presidente Palombi.Infine grazie proprio agli incontri suddetti 23 nuove coppiehanno avuto la possibilit di conoscere lAssociazione e PadreAlceste.

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