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NOTIZIARIO Raggi cosmici. -- Traduciamo dalla Nature del 18 gi~.gno u~ riassunto della discussione svo.]tasi sui raggi vosmiei alla Royal Society di Londra. ((1~ ora generalmente a~nmesso the la radiazione cosmiea, come. ~ osser- va~ta alla superfieie terrestre, comprende due componenti ehe si possono distinguere empiricamente gr~zie al loro diverso assorbimento. La com- 'Imnente (( molle ),,che eo~tuisce iI 20 % circa della radi'azi~)ne toCale al livollo de] mare ~d ~ praticaznente completament~e assorbita da uno spes- sore di 10 m di ae<tua, si ritiene e~onsista in elettroni di ~lta energia che obbediscono alla teori,a di Dirac. L'applicazione di questa teoria alta emis- sione di r~diazione da parte di tall elettroni negli urti nucleari ealla produzione di coppie di elettroni h,a infatti fornito in modo preciso una spiegazione dell'assorbimento di questa compo.nente ~nolle e del fenomeno della for.mazione di sciami di elettroni che accompagna i.1 suo passaggio attraverso la materia. La eomponente (( dura )) (o pifi penetrante) presenta un g*raade inter~se in quanto si suppone al giorno d'og~ ch'essa sia oom- posta di particelle di un (( nuovo )) tipo aventi la carica dell'elettrone, ma una massa pifi grande di quella clettro~ica e minore di quella del protone (elettroni pesanti). Questa ipor su la co~tituzione della componen%e dura venne suggeritu circa un anno fa da Neddermayer e da Anderson, m,a ve~- ne conferm~ta recentemente da~le osservaxioni fatte alla camera di Wilson in quaato le traiettorie osser~.ate in questa indican.o pa~icelle aventi una caxiva elettro~ica e una massa circa 200 velte m~ggiore di quella delrelet- trone. Le esperienze de/ prof. Auger eompiute con eontatori di alto potere risolvente (10 -~ sec. circa) ~ndicano l'esistenza di scia~ni di circa 1000 par- tieelle distribuite su almeno 25 m' the possono attraversare 15 em di piom- boe che sono elettrani pesanti. Ii prof. Auger ritiene ehe an intiero s~iame di elettroni pesanti viene ereato per un unico atto eche questi elettroni sono di origine secondw--ia. Gti elettroni pesanti haano tm alto tmCere pe- netrante perch,, graz~e alla lero grande massa non emettono ehe quantits minime di radiazione negli urti nueleari, essendo que~ta emissione il pro- cesso the f~na gli elettroni ad alta velocit~ e dA origine agli sci.ami ordi- nazi. Perb, sebbene la perdita di energia subita dal~e particel]e penetranti nell'attraversare la materia sia molto minore di quella sub~ta dagli elet- troni ordinari, cssa ~ semp~e no~evolmente maggiore di quella the si pub

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N O T I Z I A R I O

Raggi cosmici. - - Traduciamo dalla Nature del 18 gi~.gno u~ riassunto della discussione svo.]tasi sui raggi vosmiei alla Royal Society di Londra.

((1~ ora generalmente a~nmesso the la radiazione cosmiea, come. ~ osser- va~ta alla superfieie terrestre, comprende due componenti ehe si possono distinguere empiricamente gr~zie al loro diverso assorbimento. La com- 'Imnente (( molle ) , ,che eo~tuisce iI 20 % circa della radi'azi~)ne toCale al livollo de] mare ~d ~ praticaznente completament~e assorbita da uno spes- sore di 10 m di ae<tua, si ritiene e~onsista in elettroni di ~lta energia che obbediscono alla teori, a di Dirac. L'applicazione di questa teoria alta emis- sione di r~diazione da parte di tall elettroni negli urti nucleari e a l l a produzione di coppie di elettroni h,a infatti fornito in modo preciso una spiegazione dell'assorbimento di questa compo.nente ~nolle e del fenomeno della for.mazione di sciami di elettroni che accompagna i.1 suo passaggio attraverso la materia. La eomponente (( dura )) (o pifi penetrante) presenta un g*raade inter~se in quanto si suppone al giorno d 'og~ ch'essa sia oom- posta di particelle di un (( nuovo )) tipo aventi la carica dell'elettrone, ma una massa pifi grande di quella clettro~ica e minore di quella del protone (elettroni pesanti). Questa ipor su la co~tituzione della componen%e dura venne s uggeritu circa un anno fa da Neddermayer e da Anderson, m,a ve~- ne conferm~ta recentemente da~le osservaxioni fatte alla camera di Wilson in quaato le traiettorie osser~.ate in questa indican.o pa~icelle aventi una caxiva elettro~ica e una massa circa 200 velte m~ggiore di quella delrelet- trone. Le esperienze de/ prof. Auger eompiute con eontatori di alto potere risolvente (10 -~ sec. circa) ~ndicano l'esistenza di scia~ni di circa 1000 par- tieelle distribuite su almeno 25 m' the possono attraversare 15 em di piom- b o e che sono elettrani pesanti. Ii prof. Auger ritiene ehe an intiero s~iame di elettroni pesanti viene ereato per un unico atto e c h e questi elettroni sono di origine secondw--ia. Gti elettroni pesanti haano tm alto tmCere pe- netrante perch,, graz~e alla lero grande massa non emettono ehe quantits minime di radiazione negli urti nueleari, essendo que~ta emissione il pro- cesso the f ~ n a gli elettroni ad alta velocit~ e dA origine agli sci.ami ordi- nazi. Perb, sebbene la perdita di energia subita dal~e particel]e penetranti nell'attraversare la materia sia molto minore di quella sub~ta dagli elet- troni ordinari, cssa ~ semp~e no~evolmente maggiore di quella the si pub

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calcolaxe teol~icameate per partieelle di massa 200 volte maggiore; secondo le esperienze di Auger e Ehrenfest lu perdita di energia osservata sarebbe circa 3 vol~e qaella teorica, mentre secondo le esperienze di Blaekett e di Wilson sareb.be an eora maggiore. Nuove esperienze saxa~no necessarie per fissure questo rapporto la eui r g essenziale per ]o studio delle propriet~ di questi nuevi eorpuscoli. Non b ancora ehiaro ehe cosa diven- tino g]i ele~troni pesanti; in generale essi hanno un'energia, quasi sempre maggiore di 2.10' V. Secondo Blaekett o spariscono o si trasformano in elettroni di uguale enevgia; allo state attuale delle nostre cognizioni non si pub g~ngere a una e~nelusione.

Si ~ diseusso p~)i su l'effe%to del eampo magnetico terrestre. I1 prof. Clay ha trovato e h e l a linea di intensith minima dei raggi cosmiei de~orre molto vicina all'equatore m~gnetieo, ma present~ qua e lh delle marcate dev~ioni . Inoltre ha osservato che l'inbensir della comp~nente molle su- bisee una diminuzione durante una burravca m~g~etiea indicando l'esi- stenza di una corrente perturbatrice di 10' amperes a una distanza di 2-4 volte il raggio terrestre. I1 dr. Dymond, insieme col dr. 'Carmichael, ha studiato la variazione dell ' iatensi~ ~osmiea con l'a~tezza nel]a regione de] polo magnetico Nord; la concordanza dei suoi risultati con quelli ottenuti da Regener alla lutitudine di 49 ~ indi~a che vi ~ an limite iaferiore (.circa 3.10 ~ V) per ]'energia delve partieelle costituenti 'la radiazionc cosmica, al- meno nalla nostra regione del sistema s.elare. II prof. Regener ha co~npiute aleune misuTe su la vari, azione co] tempo della componente dura e ha tro- vato delle variazi~ni periodiche sia rispetbo al tempo solare che a quell,) si~dera~e; la prima ha u n'ampiezza del 0,25 ~ con massimi alle ore 10 e 22, meatre ]a variazione col tempo siderale ha un'ampiezza minore con an mass hno alle ]8 h.

Esis tenza di neutroni lenti nel l 'atmosfera. - - I1 siz. Fiinfor ha potuto aumentaxe (Nature, 25, 235) la sensibi~Ut~ di un disp~sitivo cvnt~- tore fine a peter rivelare dei neutroni lenti, con un'intensit~ di un neutrone ~oer cm 2 e per era. Le osservazioai da lui fatte indicherebbero, a sue pa- rere, l'esistenza effettiva di neutroni lenti nell'atmosfera con un'irntensit.~ di due neutroni per cm ~ e per ova.

Car ica elettrica delle precipitazioni. - - I sigg. Cha~ners e Pas~uitl (P~oc. Phys. See., 50, ]) hanno _~ompiuto una lunga serie di determina- z i ~ i della carica elettrica di singole goccie di pi~)ggia e di siagoli fiocehi di hove. I risultati mostrano ehe, eccebtuato il case della pieg~ia tempora- lesea, ordinariamente prevale il nm~ero delJle goceie di pioggia eariehe -t-. La earica media individuale ~ pill grin.de nel ease delle goccie cariche - - , mentre il co~trario si ~ r i~ca per i fiocohi di neve.

Sciami meteorici e ionosfera. - - I1 si~. Bhur (Indian. Journ, of. Phys., 9, 10.9) studia con il ~netodo di Breit e Trove l'effetto di seiami me-

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teorici su ta regione E della ionosfera. I risultati deUe sue eeservasioni d~nostr~mo ehe la ioniz~azione delle regioni E~ E, sarebbe enormemea~e al eli sopra del suo valore norm~le durante lo seiame meteorico (t_~-~aidi) m~.nifestetosi helle prime ore del mattino dei giovni 15 e 16 novembre del 1936. In queUe stesse ore non si ebbe alctma vaviazione nelia ionizzazione degli strafi pill alt i F~ ed F~; un a~crescimento nella ioniz~azione dello strato F~ verifieatosi ~lla mez~anotte sul 15 novembre pub essere dovuto a una burrasca magnetica ehe si stava svolgendo durante quelia notte. L'A. oere~ eli spiegare la mancan~ di un aumento hello ionizzazione helle regioni F~ ed F , con l ' ipotesi di Li~demann e Dobson su gli sc i~ai meteariei.

I f e n o m e n i m e t e o r o l o g i c i - c o l l o i d a l i n e l l a f o r m a z i o n e de l l e p r e - c i p i t a z ion i . - - Da una lunga pratiea personale, aequistata co~ numerose osservazioni eseguite in aero~olano, e basandosi anehe sui risultati di altri osservatori e sperimentatori, il sig. Findeisen (Met. Zeit., apri.le 1938) si eonvinto, come Bergeron, ehe i fenomeni del tempo dipondo~o in modo decisivo dalla presenza o meno delle nubi di ghiaecio. Queste si forma~o, appa, ren~mente a e~priccio e non seeondo leggi sempliei, ogni vol~ ehc si~mo sod disfatte le oondiziani termiche (o termodiammiche) ~ecessarie ai eambiamenti di stato del vapor d'aequa. A spiegare questa caprieeivsit& I'A. ammette l'esistenza di due categoric di nuclei ben distinte e eio~ i nuclei eli eondensazione (formati di sostanze igroseopiehe o ]iquide) e i nuclei di subHmazione (di sostanze solide). I primi servono alia forrn~zione delle n~bi d'aexlua, i secoa, di alia formazione delle nubi di ghiaecio; Is forte variabilit~ e lo scarso ~umero di questi ultimi giustificherebbero le evolu- zioni, spesso apparentemente ineomprensilbili, dei feno~neni del tempo. Su questa base I'A. spiega la formazione dei vari t ipi di nubi: quelle pura- mente di aequa, que]le puramente di ghiaccio e quelle miste di ghi~eeio e di avqua, noneh~ le loro relative trasformazioni. Seeondv ,I'A. te precipita- ziani sarebbero dovute Sol~ratu, tto al t ipo misto ehe si evolve. ,L'A. ritiene i.nfine poss~bile di infl~enzave artificialmente il tempo mediante la produ- ~ione, al momeato e nel luago opportuni, di nuclei di sublimazione.

M a r e e l u n a r i n e l l a i o n o s f e r a . - - I sigg. Appleton e Weckes ( N ~

ture, 9 g iu~o) , gwa~ie a una serie di misure sistematiehe, hanno potuto mettere in ev iden~ clelle m~ree lunari neUa regione E della ionosfera. All 'altezza di circa 110 K m la ~ariazione m~ssima dell.a pressione ~ circa 6000 volte quella ,delle m~ree lunuri atmosferiehe al livello del mare; queste osciliazioni nclla ionosfcm sembra~o in fase con quelle atmc~fe- fiche negli strat i inferiori. (A. P.)