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NOTIZIARIO Assorbimento degli ultrasuoni nei tessuti dell'organismo. -- I1 sig. Pohlman (Phys. Zeit., 40, 159) ha studiato l'assorbimento degli ultra- suo.ni nei tessuti dell'organismo in funzione della frequenza. Dai risultati delle sue misure si desume: 1) ehe l'assorbimento degli ultrasuoni (per fre- quenze comprese fra 800 e 244)0 KHm'tz) nei tessuti non ~ direttamente proporzionale al quadrato della frequenza come vovrebbe ]a teoria e come si verifica nei liquidi omo~enei; 2) che gli assorbimenti nei vari tessu~i sono dello stesso ordine di grand ezza di quelli ehe si hanno per i liquidi forte- mente assorbenti come il solfuro di carbonio; 3) che i muscoli presentano, ~ parith di .spe.ssore, un assorbimento circa doppio di quello dei grassi. Sul ca lore di combustione del diamante, della grafite e flel car- bone << amorfo ~. ~ I s[gg. Dewey, Harper, Jessup e Rossini h~nno de- terminato questo calore di eombustione (J. t~es. Nation. Bur. Standards, 21, 1938) ottenendo questi risultati riferentisi a una mole di carb(mio (12,01 gr) combusto a ,CO~ a 25 ~ a un'atmosfera di pressione senza produ- zione di lavoro esterno; grafite: 94,0,3 pieeole e~lorie; diamante: 94,484; carbone (~amorfo )) : 96,33. Bolometro ad alta sensibilith. -- I sigg. M(~on e Steinhardt (J. Opt. Soc., 28, 148) propongono di usare come corpo bolometrico una striscia di un quasi isolante a r termS.co d~lla conducibilith elettrioa mo~lto elevato: ossidi metalllci, cellofan, q~arzo. La ,striscia, presa fra elettrodi di grafite, ~ iaserita in un ponte di Wheatstone alimentato da eorrente al- ternata a 135 V e 1000 Hz. Con una striscia soCtile di cellofan gli AA. hanno potuto ottenere una sensibilit~t fra 100 e 1000 volte maggiore di quel]a ottenibile con i bolometri metalli.ci o con 'pile termoelettriche. Schermi per il primo infrarosso. -- I1 sig. Pfund (Journ. Opt. Soa., t~ebb. 1939) suggerisce aleuni sehermi per il primo infrarosso. Uno spes- sore di 18 mm di una sol~zio.ne satura in aequa di Fe(NH,) 2 (SO,)~ riduce al 3 Z ]e ), fra 0,9 e 1~, e al 0,5- 1 ~ ]e radiazioni fra k = 1~ e ), ----1,3g. Una soluzicme satura di iodio in CCI4, sott,o uno spessore di 5 ram, elimina quasi totalmente il visibile e lascia passare da 80 a] 90 ~ dell'infrarosso

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Page 1: Notiziario

N O T I Z I A R I O

Assorbimento degli ultrasuoni nei tessut i del l 'organismo. - - I1 sig. Pohlman (Phys. Zeit., 40, 159) ha studiato l 'assorbimento degli ul tra- suo.ni nei tessuti dell 'organismo in funzione della frequenza. Dai risultati delle sue misure si desume: 1) ehe l 'assorbimento degli ul t rasuoni (per fre- quenze comprese fra 800 e 244)0 KHm'tz) nei tessuti non ~ direttamente proporzionale al quadrato della f requenza come vovrebbe ]a teoria e come si verifica nei liquidi omo~enei; 2) che gli assorbimenti nei vari tessu~i sono dello stesso ordine di grand ezza di quelli ehe si hanno per i l iquidi forte- mente assorbenti come il solfuro di carbonio; 3) che i muscoli presentano, ~ pari th di .spe.ssore, un assorbimento circa doppio di quello dei grassi.

Sul ca lore di combust ione del diamante, della g r a f i t e e flel car- bone << amorfo ~. ~ I s[gg. Dewey, Harper , Jessup e Rossini h~nno de- terminato questo calore di eombustione (J. t~es. Nation. Bur. Standards, 21, 1938) ottenendo questi r isul ta t i r iferentisi a una mole di carb(mio (12,01 gr) combusto a ,CO~ a 25 ~ a un 'a tmosfera di pressione senza produ- zione di lavoro esterno; grafite: 94,0,3 pieeole e~lorie; diamante: 94,484; carbone (~ amorfo )) : 96,33.

Bolometro ad a l t a s e n s i b i l i t h . - - I sigg. M(~on e Ste inhardt (J. Opt. Soc., 28, 148) propongono di usare come corpo bolometrico una striscia di un quasi isolante a r termS.co d~lla conducibilith elettrioa mo~lto elevato: ossidi metalllci, cellofan, q~arzo. La ,striscia, presa f ra elettrodi di grafite, ~ iaseri ta in un ponte di Wheatstone alimentato da eorrente al- ternata a 135 V e 1000 Hz. Con una striscia soCtile di cellofan gli AA. hanno potuto ottenere una sensibilit~t f ra 100 e 1000 volte maggiore di quel]a ottenibile con i bolometri metalli.ci o con 'pile termoelettriche.

Schermi per il primo infrarosso . - - I1 sig. P f u n d (Journ. Opt. Soa., t~ebb. 1939) suggerisce aleuni sehermi per il primo infrarosso. Uno spes- sore di 18 mm di una sol~zio.ne sa tura in aequa di Fe(NH,) 2 (SO,)~ riduce al 3 Z ]e ), f r a 0,9 e 1~, e al 0,5- 1 ~ ]e radiazioni f ra k = 1~ e ), ---- 1,3g. Una soluzicme satura di iodio in CCI4, sott, o uno spessore di 5 ram, elimina quasi totalmente il visibile e lascia passare da 80 a] 90 ~ dell ' infrarosso

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f ra ), ~ 0,8 e k = 2,4~. Una s oluzione saturn di (VO)SO,, sotto uno spes- sore di 1,5 mm elimina quasi tut to il visibile e lascia passare circa il 65 da ), = 1 fino a ), = 1,3~ e circa il 6 Z da ~. = 1,4 a ), = 1,8[~. Finalmente uno schermo di biacca al pi~>mbo ,di circa I mm di spessore ~ opaca del tutto fino a k = 1,6 poi la sua t rasparenza cresce al crescert di k fino a raggiungere una trasmissione dell' 85 ~ per ~. superiori ai 3~.

Effe t t i fotochimici ne l biossido di t itanio. - - Alcune variet'~ di biossido di t i tanio eommerciale (ora molto usato per formate vernici blan- che) presentano la part icolari t~ di ~n annerimento alla ,luce del ~o rno che scompare al buio. I1 sig. William.son (Nature, 18 febb.) ha trovato che cib

dovuto al~la presenza di ferro. Per preparare del biossido di t i tanio the mostri bene il fenomeno si ~>pera cosi: si t ra t ta il TiO~ con una .soluzione di u n sale di ferro in modo che su 100 par t i di TiO, ei siano 0,2 part i in peso di Fe, 0~; la miscela ~ t i ra ta a secco per evapovazione, viene poi cal- c inata pe r tre ore a circa 1000 ~ e infix, e polverizzata. I1 biossid.o di ti- tanio puro e quello non co ntenente ferro ma a l t r i elementi, non anneris~e alia luce.

Radioatt ivi t~ art i f ic ia le per bombardamento con protoni. - - I sigg. Delsasso, Ride nour, Sherr e White hanno bombardato con protoni da 4 M V delle lamine di Cu, Ni, Ag, Cr, e Mo. Nel rame ]a reazione (p, n) produce i radioelementi ~Zn (periodo 38,m5) e ~Zn. Due nuovi isotopi ra- d i ~ t t i v i del Tame furono trovat i bombardando il Ni ; una sarebbe il "~Cu (periodo 8] s) e l 'altro il ~~ (periodo 7,m9) ambedne emittenti positroni. I] Ni darebbe ancora il 8~Cu e i l 6~Cu. I1 bombardamenbo 4ell 'argento dh un isotopo radioattivo del Cd con emissi.ane di elet troni; il periodo ~ di 6L7. Da] cromo si ~ ottenuto il ~Mn (periodo 40 m) em,ette~te pasitr~mi. I1 bom- bardament~ del molibdeno ha d a~o tre elementi radioattivi, non ancora iden- tificati, r ispett ivamente con i periodi: 45ra; 2h,7; 36h,5.

Spezzamento di nucle i pesanti per bombardamento neutronico. I sig. Hahn e Strassmann sono con esperienze chim~che giunt i alla con-

elusione che bombardand~) l ' umnio con neutroni si ottengono nuclei di bario i~adioattivo. La sigma Meitner e i,1 sig. F r i s th ban.no caleolato the in un precesso di-spezzamento del nucleo dell 'uranio di questo tipo si dovrebbe liberare un 'energia di 200MV. Se questa ipotesi ~ eorretta ei si deve aspet tare che da uno strato di ura~io bomb~rdato con neutreni devono uscire dei nuclei di numero atomito 40-50 e di peso atomico 100-150 con un'energ~a di 100 MV. Effett ivamente fl sig. Fr iseh (Nature, 18 febb.), operando con una camera di ionizzazione rivestita di u~anio e usando op- por tun i accor~ment i per c l iminare I ' influenza delle particelle a emesse dal l 'uranio stesso, ~ riuscito a mostrare che bombardando l 'uranio con ~ e u t r o n i (da Rd- Be) si hanno delle particelle ionizzanti di peso atomico di circa 70, dimostrando cosi direttame~te e per via fi.siea la giustezza del-

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l ' ipotesi di Hahn e Strassmanu. Rivestendo la sorgente di neutroni con paraffina l'emisMone viene raddoppiata .

Esperimenti sul torio hanno dato risultati simili, solo che il rivostimento con paraffina della sorgente di neutroni diminuisee l'emissione. Ci5 potrebbe andare in appoggio deLl.'ipotesi di Meitner e Friseh secondo la quale ~ n porte delle attivit~ ottenute dal torio per bombardamento neutronico sano dovute a elementi relativamente leggeri.

Radiosil icio ottenuto dal so l fo per bombardamento neutronico. - - Bombardando del solfo eo.n neutroni veloei (circa 13,5 MV) i sigg. Cichocki e Soltan (C. R., 207, 423) hann.o ottenuto due .elementi attivi con i periodi rispettivamente di 2",8 e 14 ~/~ giorni. I1 secondo ~, c~me ~ noto, il radiofosforo ~P; quanto al primo i~ eomportamento chimLco lo fa rite- here del radiosilicio ottenuto bombardando con neutroni i l fosforo.

Su l'isotopo ~ dell'elio. - - I sigg. Jel iot e Zlotowski bombardando u'na superfieie di paraffina pesante (98/o~ di deuterio e 2 Yo di idrogeno) con raggi a .provenienti da polonio (80 mC) harem ottenuto dell' ",He. (C. R., 206~ 1256). Secondo gli AA. la re~zione ~lueleare dovrebbe essere questa ~He-r S.~He + ~iH. Ii peso atomico esatto del ~2He ~ 5,0106.

i~adioattivith dell'acqua marina. - - Risultati finora oetenuti circa l 'ammontare di elem~nti radioatt ivi (radio, uranio, torio) nell'aextua marina non sono molto con~ordanti. In generMe, per quanto rigu, arda il radio, si ri- tiene che il eontenuto s 'aggiri intorno a 10 - l ~ gr per litro. I sigg. FSyn e Petterson e le sig.ne Kar l ik e Bo~na, riunendo i mezzi del Kjemisk Inst i tut di Oslo e del Inst i tut fi ir Radiumfozschung di Viemaa, sono riv~citi ad eta- borate dei metodi molto sensibili pe r tal l ricerche e ne riferiscono ora i primi risultati (Nature, 18 febb.). I t sontenuto in uranio ~ stato misumt~ (mediante Ia sun fluarescenza nel fluoruro sodico al, la lute ultravioletta) ia numerosi campioni di acque costiere e in alto mare :a varie profondith flno a aleune migliaia di metri. I risultati mostrano ehe l'ura~aio ~ un compo.nente eo- stante dell'a~qua marina e i l suo eontenuto ~ pr<>povzio.nale ,alia salinit~ totale; aequa col 35 per m~lle di salinith contiene 2 .10 - ~ gr di uranio per litro. Le m~sure sul radio hanno dato dei risuttati molto diversi (contenuto pifi piccolo) da que,]li ottenuti da altr i autori. I i metodo seg~aito ~ quelto della precipit.azione del radio come solfato insieme al Ba SO, con l 'a~giunta di piccole quantit~ di BaC1, operando su Mmeno 25-200 li tr i di aequa ma- rina. A circa 60@ m di profondit~ si sano trovate delle quantith di radio varianti fro 0,03 e 0,2. ]0-1~gr per litro. I1 contenuto in radio del plankton marino ~ detlo stesso ordine di quelto dell'aequa e cosl pure il contenuto in radio del guscio di alc~ni molluschi (rapporto radio/catcio----0,2.10 - l~ eorrispondente a un cantenuto di radio in aequa marina molto minore a 0,2. ]0 -v~ ~ per litro). ]~ notevole il fatto che II contenuto in radio del- l ' ae tna marina t soltanto ~/,, di quel,lo che corrisponderebbe all 'equilibrio col eontenuto in uranio.

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Si pub pensare che questa apparente deficienza di radio nell'acqua ma- rina sia dovuta all'aIl.ontanamento pifi o men(> eompleto dell'a.cqua del ionic (elemento della famiglia del radio e isotopo del torio) provoeato dalla sua preeipitazione col ferro (allo stato di idr~ssido ferrico); la precipita- zione del ferro ~ un fenomeno molto comune helle acque marine specie co- stiere. I1 eo~ntenuto in radio maggiore the si nora helle crete rosse e nei depositi di radiolari del rondo molto probabflmente ~ dovuto alia precipi- tazione de'lto ionic col ferro che ~ forse ,molto maggiore the non quella de]l'uranio e del radio.

I1 contenuto in torio ~ stato determinato con metodo di precipitazione aggiungendo ammoniaea e cl.oruro ferric.o a grandi qu, antit~t di acqua ma- rina in cui si era preventivamente s c~olto del NH, C1. Detto contenuto ~ eer- tamente inferiore .a 10 -G gr per ~]itro e probttbilmente si aggira intorno a 0,5.10 -6 gr. Anche per il t~orio si pub prcsumere the esso venga precipi- tato col ferro perchb dal contenuto in uranio dell'acqua marina e dal rap- porto torio/uranio delle roccie (.che b circa 2) ci si dovrebbe aspettare un tenore in torio nell'acqua marina di circa 4 .10 - s gr per li~ro.

Misure sugli uragani di sabb ia . - - I1 sig. Bagnold (Proc. Roy. Soc. London, 177, 282) ha compiuto una serie di m~sure nelle regioni desertiehe dell'Egitto su ]a velocitb, del vento a varie altezze dal suoIo sabbioso e su la quan t i~ di sabbia trasportai)a dal vento stesso. I risultati di detbe misure si povsono riassumere cosi: il trasporto della sabbia eomincia per una velo-

cit'~ del vento di 4 m all'attezza di circa 1 cm sul suolo; la velvcith del sec vento cresce proporzionalmente al logic ~t.ell'altezza sul suolo, la sabbia trasportata da un vento forte ~n breve tempo ~ magff~ore di quella traspor- tara da un vento debole in un tempo prop.orziona]mente pi~ lungo; la qua.nt~t~t di sabbia trasportata ~ proporzionale alla terza potenza della differenza fra la velocit~ del vento a 1 m d'altezza e quel valore limite di

m 4 a un em di a]teaza sul suolo.

ser

(A. P.)