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Page 1: Notiziario

N O T I Z I A R I O

Nuovi metodi di misurare tensioni meccaniche rapidamente va- ~riabili. - - I1 sig. A. Bloch per ris0lvel~e il problema di determinate le ten- sloni che nascono, per esempio, nell'urto fra due corpi propone (Nature, 10 agosto) i due seguenti metodi: 1) si ricopre la superfieie del corpo che si deve studiare con un sottile strato di carbone; qua~unque tensione si de- termini in quello strat,o superfieiale produce una variazione di res~stenza dcllo strato di carbone (come negli a ntichi micro foni) e, se questo carbone ~ opportunamente preparato, si ha una variaz}one di resistenza lineare rispetto alla tensione e senza isteresi; l'apparecchio registratore ~ formato da un amplificatore a due stadi e da un oscillografo a raggi catodici. 2) si eementa su la superficie del corpo in esame un cristallo piezoelettrico (per es. di quarzo o di sale di Rochelle); ogni deformazione della superficie de- forma il eristallo ehe reagisce piezoelettricamente e si fa agire su un oscil- lografo a raggi catodici. Con questo secondo metodo si possono studiare le tensioni nelle }oro differenze da luogo a luogo invece di ot{enere il loro valor medio su tutta la superficie deformata.

Metodo per ottenere colloidi ad alta dispersione. - - I1 Sig. Claus (Zeit. f. techn. Phys., 16, 80, 1935) descrive un metvdo per ottenere allo stato colloidale molto disperso dei metalli che finor~ non ~i erano potuti ,ottenere che in uno strato grossolanamente disperso. I1 metodo ~ analogo a quell o usato da The Svedberg per gli alealini: il metall~ eta disperdere viene deposto elettroliticamente su un elettrodo di una cella elettrolitica contenente il Iiquido in cui si vuol far avvenire la dispersione; la cella inserita in un circuito oscillante ad alta frequenza a quarzo piezoelettrico. I1 metMlo si d~sperde nel liquido. 'Siccome i.1 grado di dispersione dipende da vari fat~ori: materiale e superficie degli elettrodi, concentrazione del- l'elettrolita, densith di corrente, energia e frequenza delle oscillazioni, eec., si possono, con ~pportuna scelta delle condizioni, ottenere con continuith tutti i gradi di dispersione ehe si deslderano.

Diffusione di gas attraverso metalli. - - I Sigg. Smithells e Ransley (Proc. Roy]. Soc. London, Maggio 1935) hanno studiato la diffusione di .~lcuni gas attraverso diversi metalli a varie pressioni e a varie temperature.

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464 XGTIZIARIO

L'effetto delia temperatura ~ abbastanza bene rappresentato dalla espres- sione esponenziale di Richardson; salvo che a basse pressioni il eoefficient~ di diffusione ~ direttamente proporzionale alla radice quadrata della pres- .~ione; la diffusione avviene sempre allo stato atomieo. Secondo gli AA. l~ diffusione ~ sempre preeeduta da adsorbimento ed ~ una propriet~ earatte- ristica, infatt i l'azoto diffonde attraverso ferro, cromo, molibdeno e non diffonde attraverso il rame; invece l'argo e relio non diff.ondono attraverso. alcun metallo.

N u m e r o di g o c c e d'acqua che si fo rmano in aria sa tura d ' u m i - dith su super f i c i meta l l i che . - - S e c o n d o ]e esperienze di Tamman e, B~ehme (Ann. d. Phys., 22, 77, 1935) la condensazione delle ~oecioline d'ac- qua su la superficie di solidi metallici avviene sempre sugli stessi punti e solo dopo un forte riscaldamento in eorrente di idrogeno si trovano nuovi puntl di coudensazione. La durezza, la diffcrenza di temperatura fra aria satura e superficie non hanno alcuna influenza sul numer.o delle goecle; vice- versa questo varia molto da metallo a metallo ed ~ molto piccolo per i me- talli nobili (~snl vetro quest o nnmero b aneora oih p~eeolo ehe non sui me- talli nobili). Secondo Eli AA. la f ormazione delle goceie sarebbe dovuta sn~ ~netalli non nobili alla presenza di ossidi, nei metalli nobili invece alla presenza di at omi estranei.

A . P .

R a f f r e d d a m e n t o pe r demagne t i zzaz ione d e l r a l l u m e di cesio e~ #itanio. - - Questo sale, di composizione C.%S04Ti~(SO,).~-~-24H.O, ha at]e. bassissime temperature un momento mam~etico dovuto solo allo spin di uu eIettrone, e poich~ d'altra parte pare improbabile per questa sostanza una separazi'one in live]]i dovuta ad effetto ,Stark inomogeneo, non s ono da temere bruschi eambiamenti di momento magnetico: la sostanza si presenta quindi adatta a] raffreddamento per demagnetizzazione.

De Haas e Wiersma (Physiea, II , 5, p. 438) partendo da un campo ma-. gnetico di 24075 qau~s e da 1,314 ~ hanno infatti raggiunta con essa ]a temperatura di 0,0(~55 ~ misurata per estrapo]az~one della suscettivit~ ma. gnetica. La sastanza non si presentu altrettanto vantaggiosa dell'allume. cromico-potassieo col quale, com'~ noto, gli stessi autori harem raggiunto 0,0044 ~ ma n,ei e~npi pih ]~assi, part,endo ad es., da 120~00 .qauss e ],3344 oK, smagnetizzando fino. a 5 .qauss, essa permette di raggiun~ere, una temperatura di 0,020 mentre nelle stesse condizioni ]'a]lume potassico, d'~ appena 0,060 oK. (A. Drigo, Padova).

Su la b i r i f r a n g e n z a a c c i d e n t a l e dei so l id i amorf i . - - Secondo il sig. tI. Miiller (Physics, 6, 179) questa birifrangenza ~ dovuta a due cause: la deformazione elastica altera l'interazione (Lorenz-Lorentz) fro i dipoll e produce in pifi un'anisotropia ottica degli atomi. Nel cusp di una pres- sione la prima causa produce una birifrangenza positiva mentre ]a sec.onda dh una birifrangenza negativa; hello maggior porte dei easi il seconda,

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NOTIZL~RIO 465

effetto ~ pi~ marcato. A1 erescere dell'indice di rifrazione la prima causa dh effetti non pih cos picui della seeonda cosicch~ le costanti fotoelastiche decreseono e in certi cast cambiano di segno. Le misure fatte su diversi vetri verificano la teoria. Una dilatazione uniforme de l l '1% aumenta i] potere rifrang~nte dell'O" del 0,4 % e una tensione dell' 1 % erea un'aniso- tropia ottica dell'O" di circa 0,7 %. Per gli toni positivi gli effetti sono un po, minori.

Rigenerazione delle pile Zamboni. - - Le pile Zamboni, formate da disehi di earta argentata e di carta dorata alternativamente, si deteriorano rapidamente per diverse ragioni non tutte ben note. Per ~ rigenerarle )) il prof. Garrigue (La Nature, 1935, II , 120) consiglia di immergerle in una miseela di: Benzina 25 pat t i (in volume), olio di paraffina 1 parte, nitro- benzene purissimo 0,1 parte e di lase~ar pot essiccare. La pila, dopo questo trattamento ~ non solo rigenerata, ma si polarizza con minore facilit~ e di- venta meno sensibile alla umidit~t.

Nuovo fenomeno nel passaggio allo stato supercouduttore nello stagno e nel tantalio. - - I Sing. Silsbee, Briekwedde e Scott (Phys. Rev,. 47, 794) studiando le variazioni di resistenza di questi due metalli al va- riare della tem.peratura e della intensith di corrente sotto l'azione di un campo magnetico, hanno trovato che quando la densith di corrente grande (alcune migliaia di amperes per em ~) il passaggio dalle condizioni di supereonduzi.one alle normali ~ accompa~nato da un aumento brusco di resistenza, che dura alcuni secondi ed ~ seguito poi da una lenta dimi- nuzione fino al valore normale. Quest'aumento passeggero ~ circa il 75 % della resi, stenza normale. Per lo stagno la densith di ~corrente necessaria

del 50 % maggiore che per il tantali•.

Uso dei tubi a raggi catodici nelle misure elettriche. - - Per mi- surare delle tensioni il sig. Fiinfer (Phys. Zeit., 35, 1906) prop one i seguenti due dispotivi: Un pennello di raggi catodici ~ accelerato dalla tensione ignota V e viene pot deviato in un condensatore piano le cut armature pre- sentano una differenza di potenziale v nota. Fra l'angolo di deviazione a e

le tensioni V e v sussiste la relazione tg ~ ~ V ~ ; d'onde, nota v e deter- F ~

minat~ ~, si caleola V. ,St pub anche far variare v in moto che tg~ resti costante in corrispondenza ai valori di V da determinare. Oppure (Zeit. f. techn. Phys, 15, 589) s~ pub misurare il p:0tenziale acceleratore ignoto V regolando l'intensit~t I della corrente percorrente una lente magnetica fino ache si ottiene su uno schemo fluorescente un'immagine netta del filamento ineandeseente che serve da catodo. Allora si ha: V/Ie = cost; la costante si determina con una taratura.

Per misurare l'intensit~ di una corrente il sig. Meissner (Energ. elettr., 12, 5.50) propone di determinare la deviazione ehe un fascio di raggi eato- dici subisce da parte del campo magnetico ches i genera intorno a un con-

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466 NOTIZIARI0

duttore rettilineo percorso dalla corrente da misurare. II eampo magnetieo in un punto dello spazio tirtondante il conduttore dipende dalla intensit~ della corrente e dalla disbanza del vunto dalFasse del conduttore; la devia- zione del fascio catodico dipende daIla tensione ~gli elett~odi del tube a raggi catodici e dalla lunghezza della porzione del fascio che si trova nel campo; se i raggi catodici sono paralleli al conduttore la deviazione avviene nel piano: conduttore-trajettoria dei raggi, se questa ~ normale al condut- tore la deviazione ~ parallela a questo. Se am ~ la deviazi:one in cm de]!a macchia luminosa su Io schermo flurescente, 1 la lunghezza in cm del fascio catodico, L la distanza in cm dell'asse del fascio stesso dal conduttore, ed U la tensione in volt fra gli elettrodi del tube a rag.~ catodici I'A. deduce la formula :

12 1 cm a"~-2 '94"10-~ 4~/0 Amp

I1 dispositiv:o si presta bene per misure di intensit~t molto grandi e for- nisce un metodo facile e pifi esatto dei soliti.

Var i az ione del la m a s s a e l e t t r e n i c a con la velocith. - - I1 Signor Naeken (Ann. d. Phys,. 23, 313, 1935) ha determinate .con misure relative la massa degli elettroni (r~ggi catodici) a diverse velocith trovando valori the concordano meglio con la teoria di Lorentz che non ~on quella di Abra- ham. L'uso dei raggi tatodiei invete dei ~ presenta il vantaggio di peter avere maggiori intensith e quindi di potersi giovare di cammini pifi lunghi.

Su gl i e l e t t ron i d i f f r a t t i da l le faec ie di u n c r i s t a l lo r i coper te di s t r a t i sot t i l i di a l t r a sos tanza . - - S e si depongono, per evaporazione nel vuoto, degli s~rati di diverse spessore di un metallo A su ]e faccie di un monoeristallo di un altro metall.o B, si pub, con la diffrazione elettronica, studiare la struttura dello strafe di A. Secondo Farnw~rth (Phys. Rev., 47, 331, 1935) uno sLrato di argento s ul rame ~ amorfo; uno strato monoato- mice di argento ridute de] 70 7o i massimi di diffrazione per energia fine a 300 Ve. La diffrazione elettronica pub rilevare uno strato d'argento in cui il numero di atomi per cm ~ sia ~/~,~ di quello corrispondente a uno strafe monoatomi0o coerente. Uno strato d'argento su l'oro ~ invece cristallizinato.

Isotopi de l l 'Uran io . - - L'analisi allo spettrografo di massa dell'Ura- nio (dall'esafluoruro) ha date ad As~on un'unica riga corrispondente al peso at omico 238. I1 prof. Dempster (Nature, 3 a,gosto), con il sue nuovo m etodo di generare ioni positivi da un tratto di scintilla ad alta frequenza fra elet- trodi del metallo in esame, ha ripreso ]a questione e ha trovato ehe se con un'esposizione di pochi setondi si ottiene fa.eilmente la riga 238, con esposi- zioni ~pifi lunghe compare un'altra riga. debole eorrispondente al peso ate- mice 235. Tanto usando elettrodi di uranio metallico, tome con elettrodi di (( pechblenda )) si osserva sempre questa nuova componente la tui intensith si pub valutare come inferiore all' 1 Z di quella della compenente 238.

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NOTIZ~AR~O 467

Questo isotopo 235 dell'Uranio ha uno speciale interesse perch~ proba- bilmente ~ il capostipite della serie dell'attinio. Infat t i il peso a~omieo del protoattinio, seoondo i calr di Rutherford confermati dai risultati spe- rimentali di v. Grosse, dovrebbe essere 231; ma siecome il protoattinio de- riva da un ipotetico iso~opo dell'uranio (l'attinio-uranio) per emissione di raggi a e ~, ne deriva che il peso atomico di quest'ultimo dovrcbbe essere 235 o 239. L'osservazione di Dempster eonferma dunque l'esistenza di questo isotopo e n e fissa il peso atomico a 235.

Sul peso a tomico del l 'pro. - - I1 Prof. A. J. Dempster (Nature, 13 luglio, p. 65, 1935) ha studiato allo spettrografo di massa il palladio e l'oro usando gli ioni eorrispondenti provenienti da una scintilla ad alta frequenza. Egli ha potuto cosl scoprire 6 isotopi per il palladio con le masse 102, 104, 105, 106, 108, 110 rispettivamenSe. Dal peso atomico comune- mente accettato per l'oro (197,2) e dal eomportamento di altri elementi di numero atomieo dispari si sono previsti per l'oro due isotopi (197 e 199), ma I'A. non ha potuto rilevare l'esistenza di alcun isotopo per l'oro neanche usando tempi di esposizione molto lunghi percib ~ indotto a ritenere the l',gro non abbia isot(~pi e quindi che il pes~ atomico 197,2 sia troppo alto.

A . P .

U n a camera di W i l s o n a u t o m a t i c a ad a l t a press ione. - - L'utilit.~ di una camera d'espansione ad alta pressione nella misura dell'energi~ dei neutroni ha spinto Brubaker e Bonner a costruirne una automatica. Di essa gli autori rendon'o conto nella Rev. Sci. Inst., 6, 143, 1935. La camera di eondensazione vera e propria, eosr in vetro e pyrex, del diametro di 9 cm e della profondith di 4 cm, ~ preventivata per pressioni fino a 25 atmosfere: riempita di meta~o e vapori di aleool, permette di ridurre a 1,18 il rapporto d'espansione. Per l 'alta pressione iniziale si ha tuttavia una variazione di pressione di circa 3 atmosfere. Nella costruzione delle pa~i mobili o a volume variabile della camera ~ stato fatto largo uso di tubi metallici flessibili, pre~enendone ]a deformazione s otto ]'azione di cosl alte pressioni col racchiuderle in un recipiente nel quale ~ mantenuta nna pressione prossima a quella che resta ~ella camera di condensazione d(~po l'espansione. I1 caricamento avviene facendo agire dell'aria eompressa su �9 ~m opportuno stantuffo; l'espansione lasciando nscire quest'aria attraverso una grossa valvola comandata da un ele~tromagnete. Sono state ottenute cosl traccie di protoni di rlmbalzo di 1 em circa mentre nell'aria normale il loro percorso sarebbe stato di 2~ era. ]~ interessante n'otare ehe l'elevata pressione richiede un'illuminazione meno intensa, data la maggior de,nsit~t

dellc traccie di nebbia. (G. Alocco, Padova).

Nuova famig] ia r ad ioa t t iva . - - La teoria lascia prevedere l'esis~enza di una famiglia di elementi radioattivi mai osservata in natura, il cui peso atomico base deve corrispondere a 4n-4-1. I sigg. I. Curie, Van Halban e Preiswerk,bombardando dcl torio (rigorosamente privato di radiotorio) con neutroni, sono riusciti a produrre i prin(~ipali termini di questa serie. Gli

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468 NGTIZIARIO

element[, la cui esistenza ~ data indubbiamente aecertata, hanno period[ di ]m, 15m, 25m, 3h.5; essi emettono raggi ~. I1 secondo e il quarto termine sono probabilmente isotopi dell'attinio, il terzo ~ i, sotopo del torio. ]~ possi- bile che questa serie derivi da un isotopo taro dell'uranio e possa trovarsi, in piccolissima quantitY, in natura.

Az ione d~ei r agg i u sul nucleo delFazoto. - - I1 Sig. Stegmann (Zeit. f. Phys., 95, 72) ha studiato i proton[ nuclear[ liberati dall'atomo di azoto sotto l'azione de[ raggi ~ del Po. Si riscontrano proton[ con rispettiva- mente percorsi di 5,6; 8,15; 10,15 era. La part[celia u ~ catturata; si pro- duce uno spettro di righe. La parte rimanente del n.ucleo ~ un isotopo del- i'ossigeno di massa 17.

Ragg i cosmic[. - - Da una conferenza di A. H. Compton (Boc. Phys, Soc. London, 47, 747, 1935) togliamo le seguenti conclusion[" 1) pratica- mente tutta la radiazione cosmica primaria consiste in corpuscoli cariehi; eib ~ dimostrato dal fatto che le re[sure fatte a grand[ altezze vie[no al- l'equatore magnet[co mostrano un'intensit~ che ~ 1/4 ~ di quella osservata a una latitudine magnet[ca di 54 ~ 2) gli esperimenti fatti con i contatori ri- velano la pre~enza di due diversi tip[ di radiazione costa[ca che raggiun~ono il livello del mare: uno consiste in partieelle eletrizzate fortemente pene- tranti, l 'altro produce sciami di particelle non molto penetranti e apparente- mente consiste in fotoni; ambedue le component[ mostrano una marcata di- pendenza dalla latitudine; la radiazione fotonica producente sciami ~ da considerarsi come una radiazione secondaria provoeata da particelle cariche (probabilmente elettroni) nell'attraversare l 'atmosfera; le partieelle cariche sono proton[ ed elettroni. 3) ' le radiazioni corpuscolari consiston.o in tre gruppi di particelle : A particelle ~, B elettroni positivi e negativi, C proton[. Sembra che in B ci siano tanti elettroni q- quanti - - . 4) non sembra chevi siano particelle a massa maggiore di quella de[ corpuscoli ~.

Rotazione galattica e intensit~ de[ raggi cosmic[. - - Gli stud[ su l'effetto Doppler osservato in corrispondenza agli ammassi globular[ e alle nebulose extragalattiche hanno mostrato che la terra si muove con una velocit~ di 300 Km/sec verso il p~nto di declinazione 47 ~ N e di ascensione retta 24 h. 40 m, moto che ~ dovuto principalmente alia rotazi'one della galas- sin. I1 calcolo mostra, secondo A. I-I. Compton e I. Getting (Phys. Rev., 47, 817, 1935), che, causa questo moto, l'intensitk de[ raggi cosmic[ al livello del mare su una terra non magnetizzante dovrebbe essere di circa 1'1,2 % mag, giore avanti che non dietro la direzione del moto. Tenendo conto del campo magnet[co terrestre, e supponendo che quei raggi siano proton[ e elettroni, si trova che la variazione diurna nella loro intensit~ alla latitu- dine di 46 ~ N dovuta a quel moto, dovrebbe essere uguale al 0,1 7o con un massimo a 20h.40 m di tempo siderale. I dati pubblicati da Hess e ,Steinmaurer mostrano una variazione con il tempo siderale che ha proprio quell'ampiezza e quella fase.

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EOTIZIARIO 469

Radioattivith artificiale degli elementi delle terre r a r e . - - I Sigg. March e Sugden hanno completata la ricerca precedentemente iniziata, della radioattiv~t~ artificiale per bombardamento neutronico di quasi tut t i gli elementi delle terre rare (mancano soltanto l ' i l l inio e il tulio). I r isultat i otbenuti possono essere compendiati nella seguente tabella:

Intensit~ Effetto Elemento Periodo relativa dell'idrogeno Nucleo attivo ~o ~t.

57

58

59

60

62

63

64

65

66

67

68

7O

71

Lantanio

Cerio

Praseodimio

Neodimio

Samario

Europio

Gadolinio

Terbio

Disprosio

Holmio

Erbio

Itterbio

Lutecio

1,9 g.

hess. attiv.

19 h.

hess. attiv.

40 m.

9,2 h.

hess. attiv.

3,9 h.

2,5 h.

2,6 h.

7 m.

3,5 h.

4 h .

0,5

0,9

0,03

19

0,6

> 3 0

~ 3 0

0,03

0,03

1

12

40

20

15

La (14o)

Pr (142)

Eu(152) o F~(154)

rb (160)

Dy (165)

Ho (166)

L~ (1T6)

Lu (176)

Per l 'erbio ~ stato r ilevato anche un secondo periodo di 1,6 g. ~an un ' in - tensitA relat lva 0,3. L ' intensi th relativa ~ calcolata in base al rappor to f ra l 'attivith per grammoatomo dell'elemento quando ~ irraggiato a saturazione in un blocco di parafflna e quella d ell 'argento (2m,33) nelle stesse condizioni. (Nature, 26 lugl~o, p. 10'2.).

Nello stesso numero della Nature (p. 10.3) il Prof. Hevesy e la Sigma H. Levi s tudiando lo stesso argomento trovano dei r isul tat i in par te diversi come r isul ta dal seguente specchietto:

P r : Periodo T--~ 19 h., intensifft relativa I ~-~ 4,5 ; Nd : T ~--- 1 h., I : 0,04 ; Sin: T ~ - 4 0 m . , I~---0,6; Eu: T-=:9,2m., I~--39; Gd: T : 8 h . , I debolissima; Tb: T---~3,9h., I ~ 2 , 5 ; Dy: T~---2,5h., I~--~100; Ho: T----35h., 1 - - 2 0 ; Eb : T ~-- 12 h., I ~- 0,35 ; Yr : T ~ 3,5 h., I ~- 0,25 ; Lu : T -~ 5 g. circa, I ---~ 1.

Radioattivith a r t i f i c i a l e p e r bombardamento a nel F 1 e nel C a . - -

Secondo le ricerche di O..R. Fisch (Nature, 10 agosto) bombardaado vari composti contenenti fluoro con particelle a si ottiene .un elemento radioattivo di lungo periodo emettente posi t roni ; esso segue, helle reazioni chimiche, il sodio ed ~ probabilmente Na =. Bombardan4o con particelle a dei composti

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470 NOrrIZIARI0

del ealcio I'A. 6 riuscito ad ottenere un elemento attiw) con un periodo di 4,4 ore ehe probabilmente h Sc ~.

Separazione elettrolitica di radioelementi artificiaH. - - I1 S~g. Ha~ssi1~sky (Nature, 2.7 luglio) ha tentato con sueeesso di depositare elettro- li t icamente su piombo il radiorame (periodo 10 h) e.ttenuto dallo Zn per bom- bardamento neutronieo. I1 me~odo permette di ottenere l 'elemento senza reazioni chimiche, che involgono sempre assorbimento dell 'attivith, in strat i nmlto sottili. Sfor tunatamente il metodo non g applicabile ad altri elementi radioatt ivi artificiali poich~ questi sono in generale o is otopi degli elementi bombardati o meno nobili di questi elettrochimieamente.

Distribuzione dell 'Ozano atmosferico. - - Seeondo Meethane e Dubson (Proc. R. Soc. London, 148. 598) l 'altezza media dell'0.~ atmosferico a Tro~sSe (Norvegia) ~ un po' inferiore cite ad Arosa (:Svizzera). Su TromsSe 1'0: ~ pifi eoncentrato in un.a regione a 21 K m sul mare, mentre su Arosa esso ~ distribuito su uno spessore molto m ag~ore col eentro a 22 Km. I1 massimo del rappor to O.Jaria si avrebbe ad un 'a l~zza media di 41 Kin.

Radioattivith artificiale del]'oro e del platino. - - L. Sosnowski trova (C. R., 200, 391) c h e l a radioattivith dell'oro per bombardamento neutronico eonsiste in un'emissione ~ (periodo = 2,5 g.) che ~ ridotta a �89 da uno strato di A1 da 0,0~ g /cm ~ clog corrisponde a un'en.ergia di 3.10 s Ve. C'~ anche un 'a l t ra radiazi, one debole, ma pifi penetrante eon un periodo di 5 ore. Se fossero raggi 5" ]a loro energia dovrebbe corrispondere a 2,5.10 ~ Ve.

I1 plat ino (C. R., 200, 446) radioat~ivo ha un periodo di 10'0 m e, dail'as- sorbimento hell'A/, si deduce ehe emette raggi ~ da 1,5 .10 + Ve; sembra si t ra t t i di isotopo del Pa ehe si tr~sforma in A~+.

Anidride carbonica e umidith nella stratosfera. - - Seeondo le ri- eerche di Lep~pe e Colan~e la quanti th di CO~ e di H~O nella stratosfera (ad altezze fra 9 e 16 Kin) ~ molto pifi grande di quanto sarebbe da aspet- tarsi. La percentuale del CO~ ~ circa il doppio di quella che si r iscontra al suol.o in media; l 'umidith ~ molto pifi altso di quella che corrisponderebbe alla temperatura.

Registrazione continua della polarizzazione dell 'azzurro del cielo. - - Per ottenere questa registrazione il Sig. Sekera (Gerl. Beitr. z. Geophys, 44, 157) propone il seguente metodo: la luce della zona ehe interessa passa attraverso un nicol rotante con ve]ocit~t uniforme intorno al suo asse e va poi a eadere su una cellula fotoelettrica; la corrente fotoelet- trica a l ternata che ne r isul ta ~ ' regis t ra ta fotografieamente. Dai massimi e minimi delle registrazioni si possono dedurre le intensith delle componenti della luce incidente sul nicol e quindi il suo gTado di p.olarizzazione. Le esperienze .eompiute dall 'A, sono in buon accordo eon i r isultat i ottenuti mediante un polarimetro di Martens.

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NOTIZIARIO 471

Temperatura degli alt~ssimi strati dell'atmosfera. - - Fino a non molti anni fa si riteneva che l a temperatura della strat.osfera fosse prati- camente uniforme e dell'ordine di 220~ assoluti. Negli ultimi .dodiei anni petS, osserva Appleton (Nature, 13 Luglio), le osservazioni su ]e traecie delle meteoriti, su 1~ pr~p'ugazione anomala delle onde acustiche, su la di- stribuzione dell'ozono con l'altezza ece., hanno mostrat~ che la temperatura, all'altezza di 60 Km sul suolo pub essere anche pifi alta che al suolo stesso. Dunque 1~ radiazione solare risealda fortemente ]u parte media dell'atmo- sfera e e'~ da aspettarsi ehe anehe ad altezze superiori ai 6.0 Km un tale riscaldamento si faeeia sentire in quanto 1~, se l'assorbimento pus essere minore, la radiazione solare ~ .pifi intensa e la capacitor termica deIFaria pifi pieeola. I risultati delle osservazioni dell'A, e dei suoi eollaboratori su gli andamenti diurno ed annuo della ionizzazione nell'alta atmosfera (studiata mediante la rifiessione delle onde elettriche) eonfrontati e(m quelli ehe si dovrebbero avere ammettendo the la ionizzazione sia nn fenomeno fotoelettrieo dovuto allu radiazione so]are, hanno mostrato che ad altezze di 200-44)0 Km si possono verifieare delle temperature enormemente ele- vate e variabili .eontinuamen*oe.

]~ noto ehe molto al di sopra dello strato di I-Ieaviside ve ne ~ un se- condo (strato F) f, ortemente ioniz~ato. Se si ealeola, in base all'ipotesi di una fotoionizzazione, il ra.pporto f r a i l massimo pomeridiano della i.oniz- zazione hell'estate e quello nell'inverno si trova un valore che, per lo strato di Heaviside (strato E) ~ in buon aeeordo e.on i risultati delle osserva,zioni, mentre per lo strato F quest'aceordo non sussiste. Per spiegare questa discrepanza Appleton rieorda ehe, nell'applieare la teoria della fot~ioniz- zazione, si suppone ehe la distribuzione della densit~ con l'altezza sia eo- stante durante l'ann.o; ora il valore e ceessivamente basso del massimo .po- meridiano estivo della ionizzazione ris.petto a quello estivo, pus essere, sempre seeondo Appleton, spiegato ammettendo ehe la densit~L dell'aria estiva, al livello F, sia molto pifi piecola che quella dell'aria invernale, e ci5 non si ,pub spie~are ~ no_n ammettendo che in estate la temperatura sia enormemente pifi elevata. Calcolando, in base a questa ipotesi, tale temperatura si trova ehe essa all'a!tezza di 3{)0 Km sul suolo deve essere di almeno 1900 ~ assoluti!

Numero di ioni n e l l ' a r i a u r b a n a . - - I1 Sig. A. Gagge ha studiato l 'aria di New Haven ed ha trovato (Phys. Rev., 47, 786) ehe si hanno in media s.olo due tipi di ioni: i oieeoli e i grossi; per questi ultimi le mobi- ]it h sono di 0,0~07 em see/volt em per i positivi e di 0,0{)05 per i negativi. I p~eeoli ioni positivi sono pih numer(~si nei mesi estivi, mentre per i negativi avviene il eontrario. I grossi ioni, per ambedue i segni, sono meno numerosi in luglio e pifi numerosi in gennaio. Per ambedue i segni il nu- mero dei piceoli ioni presenta un minimo diurno alle 3 e un massimo alle 16; 'per i grossi ioni inveee si hanno due massimi diurni rispettivamente alle 7 e alle 19; il seeondo massimo b meno distinto in estate.

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I o n i L a n g e v i n e pulviscolo. - - Si ritiene ordinariamente che i grossi toni di Lan~evin (mobilith < 0,00{)3 cm see/volt cm) dell'atmosfera sono granul~ di pulvi~olo carichi, poich~ in nn gas accuratamente fil~ra.to questi toni non esist~no. Le ricerche di G. Wait (Phys. Rev., 47, 786) di- mostrano invece che questi toni grossi non sono granuli di pulviscolo bensl nuclei di condensamone, mentre i _granuli eomuni non possono fungere da nuclei. Infat t i quest[ grossi toni diminuiscono grandemente di numero proprio durante gli uragani di polvere; cib dlpende forse dal fatto che i granuli di polvere combinandosi con i nuclei di condeasazione li tolgono dall'aria. La filtrazione accurata toglie dall'aria Canto i granuli di polvere qLmnto i nuclei, il che spiega l'assenza dei toni di Langevin nell'aria filtrata.

A p p l i c a z i o n i d e l l ' e l e t t r i c i t h n e l l a o r t i - e n e l l a f r u t t i c o l t u r a . - - L'elettricit~ viene usata in Olanda (Energia elettr., 12, 542, 1935) princi- palmente come sorgente di luce. Poich~ la funzione clorofilliana ~ pill ener- giea in luce rossa, per illuminare di notre le serre in cut avvengono le col- turo si usano lampade al neon che danno luce rossa e gialla con pochi r a g ~ termici. Si ~ notato non solo un aumento notevole nell'intensit~ della fun- zione clorofilliana rispetto a quanto avviene illuminando con le solite lam- padine a incandescenza, ma anche un aumento nella formazi~ne della clo- rofilla stessa nelle piantine appena hate. Si usano lampade da 500-1{)00 W. ; si ~ osservato che lo sviluppo helle piante ~ pih rapido illuminando con lampade da 10,00 W che non con quelle da 500 W, ma che il rendimento definitivo ~ minore. Quindi la tecniea adottata consiste nell'uso delle lam- pade da 1000 W per anticipare il trapianto e, una volta questo effettuato, nell'aso di quelle da 500 W con che si ottengono delle piante pifi vigorose. Cib si riscontra per numerosissime specie di piante da ortaggio; il consumo medi~ di energia per questa illuminazione ~ di 70-100 W/ m 2, ma ogni pianta ha esigenze d~verse; in generale ~ sufficiente per questa specie di forzatura, illuminare soltanto nelle prime settimane quando le piantine occupano an- cora uno spazio piccolissimo.

In Germania si sono fatte ezperienze pratiche per vedere se convenisse usare la corrente elettrica come sorgente di calore per il riscaldamento del terreno (sempre a scr di forzatura) con un cavo interrato; per un letto di 40 m 2 si impiegarono 7,1 KW. L'anticipo nella germinazione e nell'accre- scimento si mostrb tale da presentare una sensibile convenienza economica dart, s'intende, i prezzi dell'energia elettrica e degli ortaggi sperimentati, vigenti in Germania.

A . P .

I)irettore responsabile : Q. MAJORAh'.~_ Cooperativa Tipografiea Azzoguidi - Bologaa