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Notiziario n.23

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1 da Rotary.org 2 3 4 5 6 7 8 1° RotaRally Fotografico del Governatore 9

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E’ grazie ai progetti di volontariato che i club possono fare la differenza sia a livello locale che a livello internazionale. Tutti i Rotary club condividono una missione principale: servire la co-munità e coloro che hanno bisogno in tutto il mondo, con la promozione di standard etici elevati. Partecipando in progetti di servizio, i soci dei club, possono dedicare volontariamente il proprio tempo e il proprio ta-lento dove sono più necessari. Una volta che un Rotary club ha scelto un’area di base sulla quale con-centrasi, è il momento di entrare in azione. Parecchie risorse di progetto offrono idee per sostenere il vostro club in questo processo. Le collaborazioni possono creare nuovi contatti e relazioni, permette-re ai partecipanti di imparare qualcosa di nuovo, e migliorare scopo ed efficacia dei progetti d'azione. Spesso, Rotary club e distretti possono rafforzare i loro progetti d'azio-ne collaborando con altri individui, organizzazioni e gruppi sponsorizza-ti dai Rotariani, nella comunità in cui operano o con la debita esperien-za, in una particolare area di servizio. La collaborazione con altri gruppi può aiutare persino i piccoli progetti ad ottenere un maggiore impatto. Grandi idee ed entusiasmo illimitato sono risorse meravigliose, ma il progetto del vostro club non sarà efficace senza i finanziamenti necessari per realizzarlo. I finanziamenti possono pervenire da club, distretti o da risorse inter-nazionali attraverso raccolte fondi, partneriati con altre organizzazioni o tramite il il Fondo programmi della Fondazione Rotary. La Fondazione, sostenuta dai Rotariani per oltre mezzo secolo, conti-nua ad essere un'eccellente fonte di finanziamento per i progetti. da Rotary.org

Come avviare un progetto in seno al proprio Club

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Messaggio del Governatore nipponico

del Distretto 2530

Dear our Friends, Rotarians, in the world, Thank you very much for your stimu-lating. Although we had the tragic disaster we have never experienced, we are doing the best for everything we can do. This crisis gives us a great sorrow. We have no words affected by the earthquake and tsunami. Many people suffered this disaster died or lost their house. It was a grievous disaster. We all are in deeply sorrow. We prepared for the earthquake and tsunami because of living in Japan. But It was a larger than our expectation. It was far too big to prevent tsunami. It was a dreadful. It is like the hell near the seaside area after it happened. We (D2530) are now in a big fear that is the problem of the nuclear power plants. One of Rotarian who is one of Assistant Governor in 10-11 our District is working on the front line to relieve our mind and go back to normal the nuclear energy. We all trust him and pay one’s respects to him. He said, “I MUST DO IT.” “ I AM A ROTARIAN!” This crisis teaches us important things again. Those are water, electricity, gas, pet-rol….and helping each other, LOVE, the strength of human beings. We pray it the se-rious case will be safe. Thanks, Thanks so much for Rotary friendship. Bonds of Ro-tary friendship. With love to Rotarians D2530 Governor, Hiroji Ohashi Cari Amici Rotariani nel mondo, grazie molte per il vostro stimolo. Malgrado ab-biamo avuto l’evento più tragico che abbiamo mai vissuto, facciamo del nostro me-glio per tutto ciò che possiamo fare. Questa crisi ci porta un grande dolore. Non ab-biamo parole per descrivere il terremoto e lo tsunami. Molte persone colpite da que-sto disastro sono morte o hanno perduto la loro casa. E’ stato un disastro terribile. Siamo tutti profondamente addolorati. Poiché viviamo in Giappone, ci eravamo preparati per il terremoto e lo tsunami. Ma è stato più forte di quanto ci aspettassi-mo. E’ stato di gran lunga più forte per contrastare lo tsunami. E’ stato orribile. Do-po l’evento, sulla spiaggia e le aree adiacenti è come l’inferno. Noi (D2530) siamo atterriti da quello che è il gran problema delle centrali ad ener-gia nucleare. Un Rotariano, uno degli Assistenti del Governatore 2010-11 nel nostro Distretto, sta operando in prima linea per tranquillizzarci e riportare l’energia nu-cleare al livello normale. Abbiamo tutti fiducia in lui e gli rendiamo omaggio. Egli ha detto: <<DEBBO FARLO. SONO ROTARIANO!>> Questa crisi ci sta insegnando nuovamente cose importanti. Sono l’acqua, l’elettrici-tà, la benzina... e ad aiutarci l’un l’altro, l’AMORE, la forza degli esseri umani. Pre-ghiamo affinché questa difficile situazione ritorni ad essere sicura. Grazie. Grazie molte per l’amicizia rotariana. Legami di amicizia rotariana. Con amore ai Rotariani, D2530 Governor, Hiroji Ohashi” Alfonso Forte Rotary Distretto 2120

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La Fondazione Rotary, in risposta al terremoto e allo tsunami che hanno colpito il Giappone l'11 marzo, ha istituito il Fondo soccorsi per il Giap-pone e le Isole del Pacifico per finanziare i progetti di recupero nelle zone colpite. Il terremoto di magnitudo 8,9, il più potente nella storia del il Giappone, ha provocato un devastante tsunami che ha spazzato via le città costiere del nord. Ad oggi, almeno 5.000 sono le morti accertate, ma i funzionari governativi hanno annunciato che si prevede un bilancio più alto. Rotariani, club e distretti possono contribuire con donazioni in contanti e stanziamenti dal Fondo di Designazione Distrettuale (FODD) La Fondazione inizierà ad accettare donazioni online dal 14 marzo.

La Fondazione istituisce un fondo per assistere le vittime del

terremoto e dello tsunami in Giappone

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Il Ce.R.S. è un’ ONLUS nata nel 1990 grazie all’idea di due dottori: Renato Berardi-nelli e Nicola Moricca. Offre ai bambini gravemente disabili un’ Assistenza Domici-liare Qualificata, formando parallelamente il personale atto ad assolvere questo compito. “ADOTTA UN ANGELO” è il progetto principe dell’ONLUS Ce.R.S. che offre alle famiglie la cosa più semplice e allo stesso tempo più importante, la possi-bilità di gestire le necessità derivanti dalla patologia del proprio bambino nell’ambiente a Lui più idoneo: CASA SUA. Tutto questo attraver-so continui interventi di assistenza sanitaria e sociale al bambino diversamente abile, offrendo prestazioni mediche e psicologiche a lui e alla sua famiglia quanto più possibile all’interno delle mura domestiche. Tenuto conto delle innumerevoli difficoltà a cui le famiglie dei portatori di diversa abilità devono far fronte ogni giorno, vogliamo dare un segno di concretezza propo-nendo soluzioni assistenziali e di supporto da realizzarsi nel breve e medio termine. Con questo progetto intendiamo fornire assistenza socio-sanitaria a tutti i soggetti che in età evolutiva presentino una diversa abilità che li porta inevitabilmente ad aver bisogno di attenzioni che il sistema assistenziale istituzionale, di frequente, non è in grado di soddisfare appieno. Il Bambino con diversa abilità – espressione delle più svariate patologie (dalla sofferenza pre-peri e post natale, alla sindrome genetica, al traumatismo, alla patologia neuromuscolare, all’incidente vascolare e/o infettivo etc.) - è un’entità complessa che richiede particolari attenzioni e necessità. La nostra ambizione, supportata da esperienze professionali ormai decennali, è quella di proporsi come un punto di riferimento costante per tutte quelle persone che versano in stato di necessità attuando progetti finalizzati alla risoluzione di specifici problemi. Le esperienze maturate, certamente valide, ci portano a proporre un progetto-programma di assistenza al bambino con patologia cronica. Importante tener presente sempre che il bambino diversamente abile, porta con sè anche l’insieme dei problemi complessi e compositi che lo caratterizzano in termini clinici e socio familiari; richiedendo quindi, anche quando si tratta di curare pato-logie relativamente semplici come una polmonite, competenze assistenziali di alta specificità. Un primo passo, per tutti gli operatori sanitari, deve essere quello di riconsiderare il diversamente abile come Persona e non vederlo solo come caso clinico, soggetto non autosufficiente o come consumatore di risorse.

Rotaract , Ce.R.S. per il Progetto “Adotta un Angelo”

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Dobbiamo necessariamente considerare non solo l’alto valore morale ma anche l’uti-lità sociale di un intervento finalizzato ad evitare lo spostamento del piccolo pazien-te disabile dal suo domicilio anche per minimi e banali interventi assistenziali, supportando finalmente le famiglie costantemente stressate da ricorrenti peregrina-zioni in ambienti sanitari. Il bambino affetto da grave disabilità, da mesi o da anni stabilizzato ma ricoverato, il più delle volte in reparti di terapia intensiva, può e deve essere assistito al proprio domicilio. Tutte le visite specialistiche, le indagini emato-chimiche e gran parte de-gli esami strumentali sono praticabili al domicilio del bambino. Fatte salve alcune eccezioni non abbiamo alibi per ritenere valida ed efficace, per il bambino diversamente abile, solo l’assistenza esercitata nelle strutture ospedaliere. ADOTTA UN ANGELO si pone come finalità principale quella di portare interven-ti continuativi di assistenza sanitaria e sociale a casa del bambino diversamente abile in modo da offrire prestazioni medico specialistiche e/o strumentali, infermie-ristiche, riabilitative, socio-assistenziali, psicologiche a lui ed alla sua famiglia con lo scopo di gestire la sua patologia, quanto più possibile, nell’ambiente a Lui più idoneo: CASA SUA. Il bambino con diversa abilità ha bisogno di essere assistito a 360 gradi in quanto le necessità dipendono: dalla complessità del quadro clinico di base, al quale si associano spesso patolo-

gie comuni anche agli altri bambini, (polmonite, gastroenterite ecc…). con inevi-tabile prolungamento dei tempi di risoluzione.

dalle difficoltà comunicative del bambino e dalla obbligatoria presenza del geni-tore lungo tutto il percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo, che va sostenuto anche psicologicamente, poichè sovente viene da incarceramenti nella struttura ospedaliera di mesi od anni.

dalla scarsità di operatori sanitari qualificati. E’ quindi indispensabile formare del personale, qualificandolo al diversamente abi-le ed alla sua Famiglia, in quanto elemento fondamentale affinchè qualsiasi nostro intervento assistenziale, breve o lungo che sia, abbia successo. Pertanto, per poter garantire a tutti coloro che necessitano di attenzioni assistenzia-li speciali, la formazione diventa uno strumento fondamentale. Parallelamente alle attività assistenziali il nostro progetto ritiene indispensabile ed indifferibile l’istituzione di una Scuola pediatrica di formazione teorico-pratica, an-che mediante Masters (per personale socio-assistenziale, infermieristico, terapista-riabilitatore, medico, psicologo), indirizzata a tutti coloro che intendano dedicarsi all’assistenza domiciliare e territoriale del bambino con patologia cronica, in modo da poter offrire a chi è in stato di necessità un servizio sicuramente utile, unitamen-te alla gratifica che chiunque, nell’espletamento di un lavoro o di un’attività di vo-lontariato, ricerca. Il coinvolgimento di tutti gli operatori del settore ospedaliero e territoriale - dall’in-

fermiere, al medico di famiglia ed ospedaliero, all’amministra-tivo - è basilare per poter incentivare la cultura delle cure domi-ciliari in pediatria.

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Yachting Fellowship of Rotarian

Nel 1947 Jon Barrett, un rotariano del Club di Birixton , un quartiere di Londra , pensò di riuni-re un gruppo di rotariani del suo Club e di quelli confinanti appassionati di mare e di barche, e di formare una sorta di Yachting Club, con un gagliardetto che recasse l’emblema del Rotary. Do-po una prima riunione; Barrett chiese il parere di Stanley Leverton, allora governatore del di-stretto londinese. I due insieme prepararono lo Statuto dello “Yachting Fellowship of Rotarian” , lo YFR il cui spirito si adegua perfettamente a quello di un qualunque rispettabile Yachting Club inglese, con Commodori, blazer con lo stemma sul taschino, gagliardetti sulle barche, passeggiate in barca … e lunghi brindisi. Lo Yachting Fellowship ebbe gran successo, diffondendosi in breve in tutta la Gran Bretagna e nei paesi di lingua inglese, al punto che nel 1953 il Rotary Interna-tional accettò e saggiamente codificò l’idea di Fellowship, in altre parole di un gruppo di rotaria-ni con una passione in comune, che si riunissero liberamente al di fuori dei propri Club (Per in-ciso, noi tutti rotariani dobbiamo qualcosa di particolare a quei testardi yachtmen: una volta che l’idea di Fellowship fu accettata e disciplinata dal R.I., si formarono molti altri gruppi interna-zionali di rotariani con i più svariati interessi, ed oggi abbiamo 60 Fellowship, che vanno da quella dei Radioamatori a quella degli Sciatori, da quella dei Ciclisti a quella dei Filatelici). Nel 1956 fu eletto il primo Commodoro Internazionale non britannico dello Yachting Fellowship, nel-la persona di Bob Stuart, di Chicago, ed il nome dell’associazione, prendendo atto della sua diffu-sione mondiale, fu mutato in “ The Intenational Yachting Fellowship of Rotarian”, l’attuale IYFR. All’IYFR aderiscono oggi oltre 3.500rotariani, che con un neologismo si autodefiniscono iyforians, reso in italiano con iyforiani. Tutti gli iyforiani dipendono l’International Bridge, composto da un Commodoro Internazionale, da un Vice-Commodoro Internazionale e quattro Contro-Commodori Internazionali. A livello immediatamente inferiore vengono i Contro-Commodori Internazionali Regionali, che hanno la giurisdizione delle singole Regioni, normal-mente coincidenti con Stati o altre unità geografiche. Si arriva infine alle Flotte, attualmente nel numero di 85, che potremmo paragonare ai singoli Rotary Club. N e l l e F l o t t e s i r i u n i s c o n o i r o t a r i a n i a p p a s s i o n a t i d e l l o yachting di una regione o di un’intera nazione, a seconda dei casi e del numero. La Flotta è “capitanata” dagli Ufficiali della Flotta, comprendenti un Commodoro, un Vice Commodoro, un Contro Commodoro, un Onorevole Segretario, un Onorevole Tesoriere ed eventuali altri Ufficiali con cariche particolari che si stimassero necessarie. Ogni Flotta deve riunirsi ufficialmente al-meno due volte l’anno ed in queste occasioni il Regolamento specificatamente incoraggia i soci ad indossare un abbigliamento nautico (blazer, maglioni con l’emblema della flotta, etc.). Ogni flotta è poi libera di concentrare il suo impegno ed il suo interesse per la nautica nella forma che più ritiene opportuna (regate,crociere, convegni, riunioni informali, manifestazioni di propa-ganda, azioni di protezione ecologica, etc.).

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1912-13 Glenn C. Mead “In futuro, se cupidigia, lussuria ed egoismo rovinano le comunità di cui siamo contenti di fare parte oggi, tra le rovine della società troveremo una persona che, fra i suoi simili, avrà con-servato la fede, l'onore e l'amore fraterno - un Rotariano”. The Rotarian , giugno 1915

1910-12 Paul P. Harris, “Mi venne l'idea che forse le mie sensazioni erano comuni a centinaia o migliaia di per-sone che erano arrivate come me in questa grande città.....Ero sicuro che c'erano tanti altri giovani che provenivano come me dalla provincia, dalla campagna per farsi strada a Chicago ... Perché non provare a farli riuni-re? Se anche gli altri cercavano un affiata-mento di questo tipo, forse saremmo riusciti a creare qualcosa”. My Road to Rotary

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Domenica 3 aprile 2011 ore 8,30 Forum interdistrettuale - Distretti 2120 - 2110 ed R.C. Trani Palazzo Lodispoto - Piazza Duomo - Trani “Terzietà del Giudice e Controllo Sociale” - Premio P. Pastore

21-23 aprile 2011 Galatina (Lecce) Torneo I.T.R.F. 6° Coppa del Governatore Distretto 2120 Service per la Fondazione Rotary

Domenica 22 maggio 2011 1° ROTARALLY Fotografico “ del Governatore” Città di Fasano ( Brindisi ) - Iscrizioni entro il 30 aprile 2011

Giovedì 31 marzo 2011 ore 20,30 Informazione Rotariana