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Numero 9 Aprile 2010 g u It A rs T E X nica Rivista italiana di T E XeL A T E X http://www.guit.sssup.it/arstexnica

Numero 9 Aprile 2010 · 2010-10-15 · lavorano per produrre un vasto insieme di beni pubblici—dalleinfrastrutture,allasicurezza,al- ... dilemma sociale. ... prigioniero”introdottadaNowakeSigmund

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Numero 9Aprile 2010

guIt

ArsTEXnicaRivista italiana di TEX e LATEX

http://www.guit.sssup.it/arstexnica

TEXnicaArs

guIt Gruppo Utilizzatori Italiani di TEXArsTEXnica la pubblicazione ufficiale del guIt

Comitato di RedazioneGianluca Pignalberi DirettoreRenato Battistin, Claudio BeccariRiccardo Campana, Massimo CaschiliGustavo Cevolani, Massimiliano DominiciAndrea Fedeli, Enrico GregorioCarlo Marmo, Lapo MoriAntonello Pilu, Ottavio RizzoGianpaolo Ruocco, Emmanuele SommaEnrico Spinielli, Emiliano VavassoriEmanuele Vicentini, Raffaele Vitolo

ArsTEXnica la prima rivista italiana dedicata aTEX, a LATEX ed alla tipografia digitale. Lo scopoche la rivista si prefigge quello di diventare unodei principali canali italiani di diffusione di infor-mazioni e conoscenze sul programma ideato quasitrentanni fa da Donald Knuth.Le uscite avranno, almeno inizialmente, caden-

za semestrale e verranno pubblicate nei mesi diAprile e Ottobre. In particolare, la seconda uscitadellanno conterr gli Atti del Convegno Annualedel guIt, che si tiene in quel periodo.La rivista aperta al contributo di tutti coloro

che vogliano partecipare con un proprio artico-lo. Questo dovr essere inviato alla redazione diArsTEXnica, per essere sottoposto alla valutazionedi recensori. necessario che gli autori utilizzino laclasse di documento ufficiale della rivista; lautoretrover raccomandazioni e istruzioni pi dettaglia-te allinterno del file di esempio (.tex). Tutto ilmateriale reperibile allindirizzo web della rivista.Gli articoli potranno trattare di qualsiasi argo-

mento inerente al mondo di TEX e LATEX e nondovranno necessariamente essere indirizzati ad unpubblico esperto. In particolare tutorials, rassegnee analisi comparate di pacchetti di uso comune,studi di applicazioni reali, saranno bene accetti, co-s come articoli riguardanti linterazione con altretecnologie correlate.Di volta in volta verr fissato, e reso pubblico

sulla pagina web, un termine di scadenza per lapresentazione degli articoli da pubblicare nel nu-mero in preparazione della rivista. Tuttavia gliarticoli potranno essere inviati in qualsiasi momen-to e troveranno collocazione, eventualmente, neinumeri seguenti.Chiunque, poi, volesse collaborare con la rivi-

sta a qualsiasi titolo (recensore, revisore di boz-

ze, grafico, etc.) pu contattare la redazioneallindirizzo:

[email protected].

Nota sul Copyright

Il presente documento e il suo contenuto di-stribuito con licenza CC Creative Commons 2.0di tipo Non commerciale, non opere derivate. possibile, riprodurre, distribuire, comunicare alpubblico, esporre al pubblico, rappresentare, ese-guire o recitare il presente documento alle seguenticondizioni:

BY: Attribuzione: devi riconoscere il contribu-to dellautore originario.

$\ Non commerciale: non puoi usarequestopera per scopi commerciali.

= Non opere derivate: non puoi alterare,trasformare o sviluppare questopera.

In occasione di ogni atto di riutilizzazione odistribuzione, devi chiarire agli altri i termini dellalicenza di questopera; se ottieni il permesso daltitolare del diritto dautore, possibile rinunciaread ognuna di queste condizioni.Per maggiori informazioni:

http://wwww.creativecommons.com

Associarsi a guItFornire il tuo contributo a questiniziativa come

membro, e non solo come semplice utente, unpresupposto fondamentale per aiutare la diffusionedi TEX e LATEX anche nel nostro paese. Ladesioneal Gruppo prevede una quota di iscrizione annualediversificata: 30,00 e soci ordinari, 20,00 (12,00)e studenti (junior), 75,00 e Enti e Istituzioni.

IndirizziGruppo Utilizzatori Italiani di TEX :c/o Ufficio StatisticaScuola Superiore SantAnnaPiazza Martiri della Libert 3356127 Pisa, Italia.http://[email protected]

Redazione ArsTEXnica:http://www.guit.sssup.it/arstexnica/[email protected]

Codice ISSN 1828-2369

Stampata in ItaliaPisa: 15 Aprile 2010

ArsTEXnicaRivista italiana di TEX e LATEX

Numero 9, Aprile 2010

EditorialeGianluca Pignalberi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3Reciprocit e attaccamento al gruppo nel forum guItGiangiacomo Bravo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5Scrivere un indirizzo postaleTommaso Gordini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15Cicli, test e calcoli angolari per disegni non banali con METAPOSTGianluca Pignalberi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24Composizione automaticadellindice dei nomi con biblatexGustavo Cevolani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31Creare stili bibliografici con biblatex:lesperienza del pacchetto biblatex-philosophyIvan Valbusa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39Fell Types in ConTEXtLuigi Scarso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51Larte esoterica di scrivere in cirillico con LATEXEnrico Gregorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57I mark, questi sconosciutiClaudio Beccari, Heinrich Fleck . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74Eventi e novit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79

Gruppo Utilizzatori Italiani di TEX

Editoriale

Gianluca Pignalberi

Il numero nove di ArsTEXnica mi ricorda che cistiamo appressando a gran velocit a EuroTEX2010. Devo essere sincero? Non vedo lora, se nonaltro per far s che passi la pressione che gida tempo sento addosso. E non abbiamo ancoramesso la macchina a pieno regime. Proprio questapressione stata la causa del potenziamento dellaredazione, che ha visto aggiungersi alcuni altrimembri. Dovremmo poter affrontare EuroTEX nelmigliore dei modi.

Torniamo ad ArsTEXnica e al mio consueto (trop-po zelante in verit, come se il merito fosse solomio. . . ) aggiornamento sulle migliorie apportate alsistema di composizione. Dalla pubblicazione delnumero scorso abbiamo finalmente definito un kitdegli autori migliore, senzaltro pi utile dei pre-cedenti alla strutturazione automatica del masterdella rivista. Senza i suggerimenti della redazione,e in particolare del comitato scientifico, il kit sa-rebbe stato senzaltro peggiore e meno funzionale.Rimane da scrivere gli script per lautomazionefinale, ma ci saranno a breve. Quelli preesistentisono stati emendati da un bug della proceduradi preprocessing per la tipografia. stato ancherattoppato un problema della composizione del-lindice: non la soluzione ottimale, ma per orafunziona.Da questo numero gli autori sono gentilmente

invitati a fornire gli articoli codificati in Unicode.Per litaliano o linglese questa codifica assolu-tamente inutile, ne sono consapevole. Il problema per in un altro posto: gli autori usano sistemioperativi diversi, e quindi anche diversi sistemi dicodifica per i loro articoli. Per quanto mi riguarda,sono Linux-centrico; ricevere articoli con codificheWindows o Mac mi impone di uniformarli al miosistema. Luniformazione passa attraverso luso diun convertitore (iconv al momento, ma in passatoho usato recode). Ho il terrore che durante la con-versione qualche cosa vada persa, e, con essa, lacomprensione totale dellarticolo. Ecco perch, amaggior tutela dellautore, ho introdotto il vincolodella codifica.Il fatto di pubblicare un semestrale fa s che si

lavori con pi fretta. Ma come? vi chiederete. . .Ebbene, se un autore consegna con troppo ritardoil suo articolo per il numero dispari ( successo pro-prio in questo numero), la sua pubblicazione potraspettare anche un anno. Con un solo mese tradeadline e pubblicazione, se gli autori aumenteran-no, com auspicabile, sar pi difficile fare tutto illavoro in tempo. Si potrebbe iniziare a pensare di

allungare il tempo fra la scadenza di consegna e lapubblicazione, anticipando la prima data, oppurepassare alla pubblicazione quadrimestrale.Basta parole: ora i fatti. Questo numero di

ArsTEXnica corposissimo: otto articoli (mai costanti in un numero ordinario), tre dei quali scrit-ti da autori assolutamente nuovi per la rivista.La mia opinione che il guIt stia mantenendo ilproprio impegno di divulgare TEX e accrescere lapartecipazione includendo chi non era ancora partedella comunit TEX.Il primo articolo, a firma di Giangiacomo Bra-

vo, non riguarda il campo della tipografia digitale,quanto piuttosto lanalisi statistica. Tratta e ana-lizza, infatti, la tipologia di traffico del forum delguIt. Proprio lo studio puntuale e approfonditodei dati di traffico relativi a un periodo piuttostoampio permette di trarre delle conclusioni sulle mo-tivazioni pi o meno forti dellutenza del Forum.Larticolo stato strutturato in modo che i lettoridigiuni di nozioni di statistica possano saltare delleparti senza per questo rimanere ignari delle analisipi squisitamente qualitative.

Tommaso Gordini affronta un argomento spessoconsiderato banale, e tralasciato di conseguenza, se-condo me ingiustamente: lo standard degli indirizzipostali di Poste Italiane. Poste Italiane forniscelinee guida ben precise su come si scrive un indi-rizzo su una busta. Gordini ci rende edotti, conun linguaggio meno burocratico di quello di PosteItaliane, sullo standard. Fa di pi: ci spiega la clas-se LATEX mail-it, realizzata proprio allo scopo dipermettere la corretta composizione degli indirizzipostali.

Gianluca Pignalberi, desideroso di imparare METAPOST soprattutto per utilit contingente, mo-stra elcuni esempi di applicazione algoritmica aidisegni. In ogni paragrafo si prende in considera-zione una caratteristica di METAPOST (tipo divariabile, istruzione, equazione), e si mostrano unoo pi esempi. Ci accorgeremo che banali formu-le trigonometriche, coadiuvate dal linguaggio diprogrammazione di METAPOST, rendono i disegniperfetti sotto ogni punto di vista.Gustavo Cevolani ci illustra come si pu usare

biblatex per creare lindice dei nomi di un libro.Tentare di usare BibTEX a tale proposito sarebbemolto oneroso; luso di biblatex riduce enormemen-te il lavoro che lo scrittore deve sostenere, pro-prio grazie agli strumenti messi a disposizione dalpacchetto oggetto di studio. Cevolani ne d unapanoramica molto dettagliata.

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Gianluca Pignalberi ArsTEXnica N 9, Aprile 2010

Ivan Valbusa presenta molto approfonditamenteil suo pacchetto biblatex-philosophy. Questo unaraccolta di stili bibliografici a complemento di bi-blatex, prodotto in rapidissima e costante crescita.Con questarticolo lautore si propone anche difornire delle indicazioni di base per la creazione diulteriori stili

Riprendendo largomento di un articolo di Mas-similiano Dominici apparso sempre su ArsTEXnica,Luigi Scarso ci aggiorna sulluso dei fell types inConTEXt-mkiv, di fatto un font OpenType. Lar-ticolo offre pure linteressante discussione di unparticolare problema che scaturisce da un parame-tro di progettazione dei font; di seguito si discutela relativa soluzione offerta da ConTEXt-mkiv.

Enrico Gregorio ci delizia con un articolo detta-gliato e ricco di curiosit dedicato alla scrittura ditesti in lingue scritte con lalfabeto cirillico. Con lapuntualit e preparazione che lo contraddistinguo-no, Gregorio spiega alcuni difetti di babel e relativimetodi di correzione.

Infine, Claudio Beccari ci mostra il codice speri-mentale, non ancora pacchetto, che sta usando perla compilazione di un dizionario in LATEX. Questocodice serve a comporre le testatine del diziona-rio, cio quelle parti che ci informano sulla primae ultima parola presenti nella pagina. Il proble-

ma, tuttaltro che banale, viene risolto in manierabrillante.Torno per un attimo allarticolo di Enrico Gre-

gorio. ArsTEXnica composta usando il font LatinModern, che non possiede (n prevede) carattericirillici. Oltre al font, la classe della rivista prevedeluso delle estensioni microtipografiche. Larticolodi Gregorio, facendo largo uso dei font cirillici, stato composto in Computer Modern. Quando com-posto con Latin Modern, alcune parti dei codici(quelle in cui si usavano caratteri cirillici) venivanocomposte col carattere roman anzich con quel-lo teletype. Per risolvere il problema riscontratodurante la compilazione dellintera rivista statofondamentale proprio laiuto dellautore: ha fornitoil codice adatto ad aggiustare la situazione.

Detto ci, vi auguro buona lettura e vi d appun-tamento al prossimo numero di ArsTEXnica, quello credo corposissimo riservato a EuroTEX e alguItmeeting2010 .

. Gianluca Pignalberig dot pignalberi atfreesoftwaremagazinedot com

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Reciprocit e attaccamento al gruppo nel forum guIt

Giangiacomo Bravo

SommarioLarticolo studia le dinamiche del forum di aiuto ge-stito dal Gruppo Utilizzatori Italiani di TEX (guIt).Lobiettivo capire quali motivazioni spingono isuoi utenti ad aiutarsi a vicenda. Sulla base della-nalisi effettuata, i partecipanti al forum possonoessere suddivisi in un gruppo centrale di soggettiintrinsecamente motivati e in un gruppo pi am-pio di individui la cui contribuzione basata sullareciprocit. Le motivazioni dei due gruppi sonocomplementari nel produrre una situazione dovela maggior parte delle domande trova risposta inbreve tempo.

AbstractThis paper studies the provision of public goods inopen-source software support forums. Data fromthe Italian TEX User Group were analyzed to findindividual motives for offering help. Using thismethodology, we were able to split the forum par-ticipants into a small intrinsically motivated coregroup and a much larger group motivated mainlyon the basis of reciprocity. The motives of the twogroups were largely complementary and jointly pro-duced a situation where the overwhelming majorityof questions received an appropriate answer. Atthe same time, the core group played a fundamen-tal role and was the key in explaining the forumssuccess. Without this group, the forums perfor-mance would have been considerably diminished,probably down to a level that would not justify itsexistence.

1 IntroduzioneUn problema che ogni societ umana deve affronta-re come produrre quei beni pubblici necessarial suo benessere. In economia, con lespressionebeni pubblici si definiscono quei beni che sono nonescludibili e non rivali nel consumo.1 In larga mi-sura ci significa che, una volta disponibili perqualcuno, essi sono disponibili per tutti, senza chevi sia la possibilit di escludere qualcuno dalla lorofruizione. Un tipico esempio di bene pubblico laqualit ambientale. Se laria di una citt pulita lo per tutti i suoi abitanti, indipendentemente dalfatto che essi contribuiscano a mantenerla tale, spo-standosi in bicicletta, o scelgano invece di muoversi

1. La non rivalit implica che il consumo di un datobene da parte di un individuo non riduce le possibilit diusufruire dello stesso bene da parte di qualcun altro

in automobile. In termini generali, il problema dato dal fatto che la produzione di beni pubbliciimplica uno o pi dilemmi sociali: situazioni incui gli individui, perseguendo il proprio interesseindividuale a breve termine, ottengono un risulta-to peggiore di quello raggiungibile attraverso unamaggiore cooperazione (v. Ostrom, 1998).

Nel corso della loro evoluzione, gli esseri umanisi sono dotati di diversi strumenti per controllarela tentazione individuale a comportarsi in modoopportunistico in tali situazioni. Ci avviene spessograzie allopera di istituzioni, definite come siste-mi di regole e di strumenti per farle rispettare(North, 1994). Nelle societ moderne le istitu-zioni pubbliche e, in parte, anche quelle privatelavorano per produrre un vasto insieme di benipubblici dalle infrastrutture, alla sicurezza, al-la qualit dellambiente anche se non sempreriescono effettivamente a realizzare i loro obiettivi.Le istituzioni non rappresentano per lunico stru-mento disponibile: dallambito familiare al WorldWide Web, la produzione di beni pubblici avvieneanche in situazioni che si pongono al di fuori delloro raggio di azione (anche se ci non esclude lapresenza di istituzioni informali). Altri strumenticapaci di aumentare la cooperazione nei dilemmisociali includono le strategie di reciprocit direttae indiretta (Ahn et al., 2003; Bravo e Tambu-rino, 2008; Nowak e Sigmund, 2005), limpiegodi sanzioni informali nei confronti degli opportu-nisti (Fehr e Gcther, 2002; Ostrom et al.,1994), strategie basate sulla reputazione (Milinskiet al., 2002a,b), leffetto di norme sociali (Lpez-Prez, 2009; Ostrom, 2000) o lazione di gruppiprivilegiati (Kollock, 1999).

In questo lavoro intendo concentrarmi su un tipospecifico di bene pubblico: il supporto tecnico onli-ne offerto agli utilizzatori di software open-source(da qui in poi OS) attraverso i forum di mutuoaiuto. Dal punto di vista teorico, si tratta di undilemma sociale. Ogni risposta inviata al forumpresenta un costo per chi la scrive soprattuttoin termini di tempo impiegato per leggere la do-manda e mettere insieme una riposta adeguata mentre costituisce un beneficio per chi aveva postola domanda, senza che vi sia alcuna garanzia diuna restituzione del favore effettuato. Rimanendoinoltre disponibile per successive consultazioni neldatabase del forum, essa va di fatto a costituire unbene pubblico che potrebbe essere chiamato sup-porto gratuito. Lesistenza di atti almeno apparen-temente altruistici e la costruzione progressiva di

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Giangiacomo Bravo ArsTEXnica N 9, Aprile 2010

un bene pubblico sempre pi importante pongonoper il problema dellopportunismo. Alcuni indi-vidui potrebbero approfittare della bont altrui esistematicamente utilizzare il forum per trovarerisposta alle loro domande, senza mai contribuire aloro volta aiutando gli altri. chiaro per che ci possibile solo per un numero ridotto di persone:se tutti si comportassero cos nessuna domandariceverebbe risposta e il forum diventerebbe inutile.Tecnicamente, tale situazione rappresenta un

dilemma sociale o, pi precisamente, un proble-ma di controllo del free-riding, dove i free-riderssono gli opportunisti che tutti i forum devo-no affrontare (Kollock, 1999; Osterloh et al.,2003). Essendo difficile utilizzare strutture istitu-zionali formali, essi si devono affidare a uno o pidegli strumenti informali elencati sopra. La pre-sente ricerca indaga come tale problema sia statoaffrontato (e brillantemente risolto) dal forum delguIt nei primi quattro anni della sua esistenza.

2 Reciprocit e cooperazione nellaproduzione di beni pubblici2

Come gi detto, il problema alla base del funzio-namento del forum dato dal fatto che, per ognidomanda inviata, necessario trovare almeno unindividuo disposto a cooperare scrivendo una rispo-sta appropriata. La teoria dei giochi pu esserci diaiuto per modellizzare tale situazione attraverso ungioco di reciprocit indiretta (indirect reciprocitygame): una variante del pi famoso dilemma delprigioniero introdotta da Nowak e Sigmund (1998)e tradotta sperimentalmente da Seinen e Schram(2006). Come prassi in economia sperimentalee in psicologia sociale, lesperimento di Seinen eSchram usa in qualit di cavie studenti univer-sitari che ricevono un compenso dipendente dalloro comportamento. In ogni round dellesperimen-to i partecipanti vengono raggruppati in coppie.Allinterno di ciascuna coppia vengono distinti undonatore e un ricevente, con il primo che devedecidere se aiutare o meno il secondo. Laiuto sitraduce in pratica nel pagamento di costo c daparte del donatore per offrire un beneficio b > c alricevente. Le coppie vengono cambiate dopo ogniround e le interazioni avvengono in modo anonimoin modo tale che non ci sia spazio per luso distrategie di reciprocit diretta (io ti aiuto a ades-so e tu mi aiuterai dopo). I costi e i benefici deipartecipanti si sommano nel corso dei round (90in totale) e vengono poi tradotti in denaro realealla fine dellesperimento.La cooperazione registrata da Seinen e Schram

seguendo questo schema non molto elevata, con ipartecipanti che scelgono di aiutare i loro partnersolo circa un quinto delle volte. Se per i donatori

2. Il lettore non particolarmente interessato agli aspettisocioeconomici dellargomento pu tranquillamente saltarequesto paragrafo passando direttamente al successivo.

sono informati del comportamento tenuto dai ri-ceventi nei round precedenti, la proporzione dellescelte di aiuto sale fino a circa il 70%. I parteci-panti tendono infatti ad aiutare di pi chi ha piaiutato in passato. Anche chi non lo avrebbe altri-menti fatto cos incentivato a comportarsi benecostruendosi una reputazione di altruista. Nona caso gli autori interpretano i risultati ottenutiattraverso lidea che i partecipanti investono nelloro status sociale con il fine di essere aiutatidi pi nei round successivi. Altri esperimenti han-no successivamente confermato sia lidea di unapropensione ad aiutare quando si stati aiutatiin passato sia quella di un certo comportamentostrategico dei partecipanti, che investono razio-nalmente nella loro reputazione pi o meno comefanno le aziende con i loro marchi.

A fianco del rapporto tra chi invia domande e chisi impegna a fornire risposte, i forum di supportotecnico pongono per un pi generale problemadi produzione di bene pubblico. Una volta inviateal forum le risposte vengono incluse nel database.Gli utenti interessati possono quindi evitare discrivere le loro domande e cercare direttamente larisposta nel database ( infatti probabile che moltedomande siano gi state poste da qualcun altro). Ildatabase rappresenta perci un bene pubblico, incui non esiste rivalit nel consumo (non si deterioracon luso) e dalla cui fruizione nessuno pu essereescluso (neanche i pi sfrenati opportunisti).Le dinamiche di interazione legate alla produ-

zione di beni pubblici sono state studiate in modoapprofondito dalleconomia sperimentale (v. Le-dyard, 1995). In un gioco di produzione di benipubblici (public good game) i partecipanti sonodotati di una quantit fissa di denaro e, senza potercomunicare tra loro, devono scegliere se investirloin un progetto comune o tenerselo. Il gioco strutturato in modo tale da rendere linvestimentoindividualmente sconveniente. Per gli investimen-ti si sommano e, se la maggioranza dei giocatoridecide in utilizzare la propria dotazione per pro-durre il bene pubblico, il loro guadagno finale superiore a quanto avrebbero potuto realizzare te-nendosela. In altri termini, il gioco rende esplicitala tensione esistente tra la tentazione individuale ditenersi la dotazione e lasciare agli altri il compitodi produrre il bene pubblico (un comportamentoche viene detto di free-riding) e le opportunitcollettive offerte da una maggiore cooperazione.In un tipico gioco di produzione di beni pub-

blici, linvestimento medio nel primo round dicirca met della dotazione. In quelli successivi essotende per a declinare gradualmente, assestandosidi norma intorno al 1020% della dotazione. Que-sto declino viene spiegato con il fatto che moltipartecipanti iniziano il gioco investendo una quotaelevata della loro dotazione, ma riducono successi-vamente il proprio investimento come reazione al

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ArsTEXnica N 9, Aprile 2010 Reciprocit e attaccamento al gruppo

comportamento opportunista degli altri soggetti.Il risultato una situazione in cui il bene pubblicoviene prodotto in misura insufficiente e tutti si ri-trovano intrappolati in una situazione peggiore diquella che avrebbero potuto ottenere cooperando.Nonostante si tratti di un risultato robusto, altriesperimenti hanno mostrato come tale tendenza siarelativamente facile da invertire cambiando alcunidettagli del gioco. Ci pu avvenire dando ai par-tecipanti la possibilit di sanzionare i free-riders(Fehr e Gcther, 2002; Ostrom et al., 1992),permettendogli di costruirsi una reputazione (Mi-linski et al., 2002a,b), suddividendoli in gruppidistinti (Falk et al., 2004; Iida, 2007; Yamagishie Mifune, 2008) o semplicemente consentendoglidi comunicare direttamente (Ostrom et al., 1994;Walker et al., 1990).

Molti dei meccanismi identificati in laborato-rio svolgono la loro azione anche nel mondo reale.Franck e Jungwirth (2003) dividono gli studi sulsuccesso di progetti OS tra quelli che adottano unapproccio legato alla ricerca di redditi indiretti equelli che spiegano i fenomeni osservati attraver-so lidea del dono. Il primo gruppo di ricerchesostiene che, bench chi contribuisce a progettiOS spesso non riceva un pagamento diretto per illavoro effettuato, esistono comunque importantiguadagni indiretti, per esempio la crescita dellapropria reputazione di programmatore o luso inproprio del software sviluppato (Kollock, 1999;Lerner e Tirole, 2002). Lapproccio del donosottolinea invece limportanza di motivazioni slega-te da ricompense in denaro o in termini di carriera,per esempio lattaccamento a un particolare pro-getto (Hertel et al., 2003; Kollock, 1999) oil piacere derivante dalla programmazione stessa(Osterloh et al., 2003; Raymond, 1999). Danotare che queste diverse motivazioni non sonomutuamente esclusive, anzi probabile che la lo-ro azione congiunta svolga un ruolo rilevante neiprogetti OS di maggior successo.

Anche se la maggior parte delle ricerche si foca-lizzata sullo sviluppo di programmi e piattaforme,vi sono anche altri fattori che contribuiscono alsuccesso dei progetti OS, tra cui i forum di suppor-to tecnico. I forum forniscono infatti agli utenti unservizio molto apprezzato che dovrebbe essere altri-menti acquistato sul mercato, come spesso avvieneper i software proprietari (Lakhani e von Hippel,2003). Pochi lavori hanno per analizzato il lorofunzionamento. Il primo stato probabilmente lostudio di Constant e colleghi (1996) sul sistemainterno di mutuo aiuto messo in opera dalla Tan-dem Computers Inc. Esso ha evidenziato come lalealt e lattaccamento nei confronti dellazienda edel suo lavoro rappresentino la motivazione prin-cipale ad aiutate i colleghi di lavoro, anche se lasoddisfazione derivata dallatto stesso di aiutaregioca comunque un ruolo non trascurabile.

In un lavoro che affronta direttamente il temadei forum di supporto tecnico di programmi OS,Lakhani e von Hippel (2003) hanno utilizzato unquestionario per studiare le motivazione degli uten-ti del forum di Apache (il noto sistema per serverweb). La ricerca ha mostrato come le motivazionipi importanti per la contribuzione al forum sianolegate a sentimenti di reciprocit (sono stato aiu-tato in precedenza) e alla volont di promuovereil software OS, anche se esiste una componentedi divertimento derivante dallattivit stessa. Dal-tra parte, la maggioranza degli utenti sembra pococonvinta del fatto che le proprie azioni possano ave-re un qualche effetto in termini di opportunit dicarriera o anche solo di aumento delle probabilitdi ricevere risposte appropriate in futuro.In sintesi, tanto la ricerca sperimentale quanto

lindagine sul campo suggeriscono che almeno duemeccanismi sono importanti per il funzionamentodei forum online di supporto tecnico. Il primo legato alluso di strategie di reciprocit: tanto piun utente stato aiutato in passato quanto piegli sar disposto ad aiutare gli altri. Il secondopu essere definito come attaccamento al grup-po. Quando un gruppo chiaramente definito, lacooperazione al suo interno diventa relativamen-te facile. Spesso gli utilizzatori di programmi OStendono a sentirsi parte di specifiche comunit,spesso in opposizione al resto del mondo schia-vo del software proprietario (Raymond, 1999). quindi lecito aspettarsi livelli relativamente elevatidi cooperazione al loro interno, cooperazione chedovrebbe estendersi ai forum di mutuo supporto.

Daltra parte plausibile che meccanismi reputa-zionali svolgano un ruolo minore nei forum rispetto,ad esempio, allo sviluppo di software. Ci legatoal fatto che aiutare degli utilizzatori finali a supera-re problemi relativamente banali non rappresentaun segnale di abilit quanto pu essere lo sviluppodi importanti parti di un noto programma (Ler-ner e Tirole, 2002). Inoltre, gli utenti dei forumsono spesso identificati da nicknames che li rendo-no difficilmente identificabili, cosa che diminuisceulteriormente la forza del segnale reputazionalespendibile al di fuori del forum stesso.

3 Analisi del forum guIt

Invece di sottoporre agli utenti un questionario, co-me effettuato nelle ricerche citate sopra, ho decisodi analizzare direttamente le interazioni avvenu-te nel forum di supporto tecnico su TEX e LATEXdel Gruppo Utilizzatori Italiani di TEX. Lobietti-vo derivare le motivazioni degli utenti tramitestrumenti statistici direttamente dai loro compor-tamenti cos come registrati dal server di gestione.I dati coprono il periodo compreso tra il 14 apri-le 2003 e l8 gennaio 2007, corrispondente grossomodo ai primi quattro anni di vita del forum.

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Giangiacomo Bravo ArsTEXnica N 9, Aprile 2010

Tabella 1: Distribuzione delle domande e risposte per anno(per il 2003 dal 14/3 al 31/12; per il 2007 dall1/1 all8/1) .

Anno Domande Risposte Totale2003 174 734 9082004 345 1363 17082005 421 1910 23312006 674 2908 35822007 17 102 119Totale 1631 7017 8648

Riprendendo per un attimo la discussione pre-cedente opportuno notare come il forum guItnon sia un ambito del tutto privo di istituzioni.Nel caso specifico esse prendono la forma di uninsieme di regole di comportamento, chiamato Ne-tiquette (che, tra laltro, invita esplicitamente aaiutare chi pone delle domande), oltre che di unostaff con il potere di togliere dal forum i contributidal contenuto non pertinente. Poich per inviareun qualsiasi contributo necessario registrarsi, inteoria un utente che sistematicamente violasse laNetiquette potrebbe essere del tutto estromessodal forum. In pratica per sarebbe molto difficileimpedirgli di registrarsi nuovamente sotto un nomediverso e, pi in generale, forme di sanzionamentodiverse dal rimprovero sono difficilmente realizza-bili. Ci potrebbe portare a livelli di cooperazioneche tendono a diminuire nel tempo, al pari di quan-to avviene negli esperimenti sulla produzione dibeni pubblici. Larga parte dellanalisi condotta inquesta sezione , di fatto, dedicata a spiegare comemai ci non avvenga.

I dati del forum guIt relativi al periodo conside-rato includono 580 partecipanti che hanno inviatoun totale di 8648 contributi (o posts). possibilesuddividere i contributi inviati al forum in doman-de e risposte sulla base del momento in cui hannofatto la loro apparizione nel database anche se,a rigore, i nuovi argomenti di discussione inviatial forum non necessariamente rappresentano unadomanda. Essi potrebbero essere semplici spuntiper la discussione, senza implicare una richiestadi aiuto. Ci accade per raramente, anche perchun forum specifico dedicato al dibattito sui temidi interesse della comunit. In totale, nel periodoconsiderato, sono state registrate nel forum 1631domande e 7017 risposte. La Tabella 1 presentala loro distribuzione nel tempo. Maggiori dettaglisulla distribuzione delle domande e delle rispostesono riportati in Appendice.

Il forum offre un livello pi che adeguato di sup-porto agli utenti. Ciascuna delle 1631 domandeposte al forum ha ricevuto una media di 4,3 rispo-ste. Un piccolo numero di domande (per lesattezza19, l1,2% del totale) ha ricevuto pi di 20 risposte.Ci probabilmente dovuto a questioni partico-larmente interessanti o stimolanti; purtroppo il

database non contiene informazioni sul contenutodei contributi e non quindi stato possibile con-trollare questa ipotesi. Daltra parte, 60 domande(il 3,7% del totale) non hanno ricevuto alcuna ri-sposta. Pur non avendo alcuna informazione sulloro contenuto, da un controllo qualitativo sul fo-rum emerso come si tratti perlopi di contributispostati dai manager in un forum diverso o di que-stioni su temi inusuali (per esempio il package perla lingua cinese). In ogni caso, il fatto che menodel 4% delle domande non abbia trovato rispostarappresenta un buon indicatore del successo delforum. Ci pu essere confrontato, per esempio,con il forum di Apache analizzato da Lakhani e vonHippel (2003) dove circa un quarto delle domandeera rimasto senza risposta.

Una questione collegata riguarda il tempo neces-sario perch una domanda riceva risposta. Si trattachiaramente di un buon indicatore di performancevisto che, dal punto di vista degli utenti, ricevererapidamente una soluzione ai loro problemi aumen-ta il valore aggiunto del forum. Dallanalisi deldatabase risulta che la maggior parte delle doman-de ha ricevuto la prima risposta in breve tempo: il26% in meno di 30 minuti, il 44% in meno di uno-ra, l84% in meno di sei ore mentre solo il 7% delledomande ha avuto un tempo di attesa superiorealle 12 ore.3 Il forum sembra quindi notevolmenteefficiente nel provvedere rapidamente risposte alledomande inviate.

Lelevata performance del forum in un contestoin cui teoricamente dovrebbe prevalere il free-ridingporta a ipotizzare il funzionamento di meccanismicapaci di controbilanciare tale tendenza. Sono statequindi condotte delle analisi per studiare le dina-miche di reciprocit allinterno del forum. Essehanno mostrato come la reciprocit rappresentiuna motivazione importante per la maggior partedegli utenti del forum, ma non per un piccolo grup-po di una decina di individui (v. Appendice). Sitratta di un insieme di individui particolarmenteimpegnati nel forum, al punto da aver inviato lamaggior parte delle risposte registrate. Per questomotivo, da qui in avanti mi riferir a essi come algruppo centrale del forum.

Lidea del gruppo centrale rafforzata da unana-lisi del network formato dai partecipanti al forum.Ciascun individuo stato considerato come un no-do della rete, mentre lazione di rispondere a unadomanda altrui definisce un arco (o connessione)tra un nodo e laltro. Come logico, i membri delgruppo centrale sono collegati agli altri individui(e tra loro) da un un numero molto elevato di archi.La Figura 1 mostra il numero di archi relativo aciascuno dei partecipanti, evidenziando i membridel gruppo centrale con una tonalit pi chiara. evidente come questi siano molto pi connes-

3. Le percentuali escludono le 60 domande che non hannoricevuto alcuna risposta.

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Figura 1: Numero di archi per individuo. I membri delnucleo centrale sono indicati con un tratteggio pi chiaro.

si degli utenti ordinari del forum. Inoltre, la loroesclusione dallanalisi porta alla disgregazionedella rete, che si divide in diverse componenti se-parate. Tutto ci non fa che rafforzare lipotesidi un ruolo fondamentale del gruppo centrale peril buon funzionamento del forum e, soprattutto,per incrementare la probabilit che ogni domandariceva una risposta appropriata.Un modo per studiare il peso del gruppo cen-

trale sul funzionamento del forum rimuovere se-quenzialmente dalla banca dati gli individui conil numero di contributi pi elevato, misurando leconseguenti variazioni nel numero di risposte perciascuna domanda e nel numero di domande cherimangono senza risposta. Come gi detto, usandolintera banca dati, ciascuna domanda ha ricevutouna media di 4,30 risposte, mentre 60 domande so-no rimaste senza risposta. Escludendo dal databaselindividuo con il maggior numero di contributi,questi valori diventano rispettivamente a 3,75 e100. Escludendo tutti i membri del gruppo cen-trale, il numero medio di risposte per domandascende a 1,96 mentre le domande senza rispostasalgono di oltre cinque volte, fino a raggiungere ilvalore di 304 (Fig. 2). Tenendo conto che anche ilnumero complessivo di domande diminuisce, cisignifica che oltre un quarto delle domande postenon trova pi risposta: una performance non certoincoraggiante per un forum di supporto tecnico.

Da notare che, in assenza dei membri del gruppocentrale, il funzionamento del forum potrebbe esse-re anche peggiore di quanto mostrato nella Figura2. Nellescludere dal database i loro contributi, non stato possibile togliere anche gli effetti indirettiche da essi derivano. Gli utenti normali del forum(la grande maggioranza dei partecipanti) seguonoinfatti strategie di reciprocit, ma, in assenza del-laiuto dei principali contribuenti, il numero diazioni da reciprocare diminuisce di molto, creandocos le condizioni per unulteriore riduzione della-iuto da parte degli altri utenti. In altri termini, a

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Figura 2: Numero medio di risposte per domanda (lineacontinua) e numero di domande senza risposta (linea tratte-giata) in seguito allesclusione sequenziale dei dieci individuiche hanno inviato il maggior numero di contributi al forum.

fianco delleffetto diretto dovuto alla rimozione deiloro contributi, lesclusione dei membri del grup-po centrale potrebbe produrre anche un effettoindiretto dovuto alla riduzione della volont di re-ciprocare degli altri utenti, cosa che diminuirebbeulteriormente la performance del forum.Purtroppo non possibile intervenire sui dati

per eliminare anche gli effetti indiretti delle azio-ni dei membri del gruppo centrale. Una semplicesimulazione, i cui dettagli sono descritti in Appen-dice, pu per offrire alcuni spunti di riflessione. Ilmodello costruito per riprodurre il funzionamen-to del forum, ma permette di eliminare gli effettidei contributi inviati dai membri del gruppo cen-trale sulla volont di reciprocare degli altri utenti.I dati simulati coincidono con quelli reali per leprime quattro esclusioni, mentre ulteriori rimozio-ni portano a una decrescita del numero di risposteper domanda nettamente pi pronunciata che nelcaso reale (Fig. 3). Ci dovuto al fatto che, ol-tre alleffetto diretto di diminuzione del numerodi risposte, la rimozione dei membri del gruppocentrale ha anche un effetto indiretto in terminidi riduzione della reciprocit degli altri agenti neiperiodi successivi. Tale effetto trascurabile perle prime esclusioni, ma inizia a essere significativoa partire dalla quarta e porta a raggiungere unamedia di risposte pari a zero quando tutti i membridel gruppo centrale sono stati rimossi.Questo risultato un po estremo , in realt,

frutto delleccessiva semplificazione operata percostruire il modello. Gli individui reali non agisco-no da reciprocatori puri e possono mantenere unlivello minimo di cooperazione anche nel caso incui essi non abbiano ricevuto alcun aiuto (daltraparte 92 individui hanno agito da free-riders puri,senza mandare alcuna risposta al forum). La situa-zione reale si situa perci in un punto intermediotra le due righe disegnate nella Figura 3. Nello stes-

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N. individui esclusi

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Dati reali

Dati simulati

Figura 3: Numero medio di risposte per ciascuna domandanei dati reali e in quelli simulati.

so tempo, questo risultato supporta ulteriormentelidea di un ruolo fondamentale del gruppo centra-le nel funzionamento del forum. In sua assenza ilbene pubblico supporto tecnico avrebbe potutoessere prodotto solo in minima parte, con evidentidisagi per gli utenti.

4 Discussione dei risultatiLanalisi sul forum guIt ha sostanzialmente con-fermato quanto emerso dalle ricerche precedentibasate su questionario (Constant et al., 1996;Lakhani e von Hippel, 2003): un ottimo risul-tato poich il convergere di metodologie diversesu un medesimo risultato ne rafforza significativa-mente la plausibilit. Le motivazioni ad aiutaregli altri variano chiaramente da individuo a indi-viduo, la ricerca ha per permesso di classificaregli utenti del forum in tre gruppi. La maggioranzadei partecipanti ha inviato un numero ridotto didomande e di risposte. Nell85% dei casi, il primoapproccio con il forum dovuto alla necessit diaiuto, che si traduce nellinvio di una domanda.Successivamente la maggior parte degli utenti ten-de a contribuire al forum su basi di reciprocit,aumentando il numero delle risposte fornite dopoessere stati aiutati.

Un secondo gruppo, di dimensioni pi ridotte, costituito dai 92 free-riders: soggetti che invianodomande al forum, senza mai rispondere a quellealtrui. In alcuni casi, probabile che si tratti diutilizzatori di LATEX inesperti che, semplicemente,non possiedono le competenze necessarie per aiu-tare gli altri utenti. per probabile che in questogruppo si nascondano anche veri free-riders, cioindividui che approfittano della disponibilit altruisenza essere disponibili a pagare a loro volta uncosto in termini di tempo dedicato a leggere ledomande e a formulare risposte adeguate.

Al polo opposto, i membri del gruppo centralemostrano un comportamento del tutto altruistico.Nel 60% dei casi il loro primo contributo rap-presentato da una risposta e la reciprocit non in grado di spiegare le loro azioni. probabileche tale gruppo includa parte dello staff del forum,un dato parzialmente confermato da un controlloqualitativo. Essendo la partecipazione allorganiz-zazione del TUG unopera di volontariato, ci nonfa comunque che rafforzare lidea di motivazioniintrinseche alla base delle loro azioni.

Come visto sopra (paragrafo 2), la cooperazionein un gioco di produzione di bene pubblico tendea diminuire nel tempo a meno che non vi sianodei meccanismi in grado di frenare tale deriva. Nelforum guIt questi meccanismi sono rappresenta-ti dallopera dei membri del gruppo centrale (e,probabilmente, di alcuni altri partecipanti) chegarantisce un numero di risposte sufficiente peralimentare in positivo la reciprocit della maggio-ranza degli altri utenti. Il sistema risultante dallin-terazione tra un piccolo gruppo intrinsecamentemotivato e una maggioranza di utenti che seguo-no strategie di reciprocit appare relativamenterobusto, in grado di tollerare un livello limitatodi opportunismo e, soprattutto, capace di forni-re risposte a quasi tutti gli utenti in un tempoaccettabile (spesso dellordine di poche decine diminuti).

La questione , per, come mantenere tale perfor-mance nel tempo. del tutto logico che un gruppodi individui intrinsecamente motivati svolga unruolo centrale nelle fasi di avvio del forum: primadel raggiungimento di una certa massa critica,si tratta praticamente dellunica soluzione possibi-le per fornire livelli di supporto adeguati. Anchein una seconda fase, lopera di tali individui puessere utile per contrastare lopportunismo, checomunque tende a essere presente. Il problema che la cooperazione incondizionata una strategiacostosa: a un certo punto anche individui motivatipotrebbero dover ridurre i loro interventi nel fo-rum o anche essere costretti ad abbandonarlo deltutto. La domanda diventa allora: una volta che ilbene pubblico stato prodotto grazie allazione dimotivazioni intrinseche, possibile mantenerlo neltempo facendo leva soprattutto sulla reciprocit?Consideriamo in primo luogo il caso in cui non

vi siano free-riders. In questa situazione la rispo-sta chiaramente s: i reciprocatori risponderannocooperando alla cooperazione altrui in un ciclo chesi auto-alimenta. Purtroppo, non si tratta di unoscenario realistico. Lanalisi ha mostrato come unnumero significativo di free-riders sia allopera nelforum; altri ancora potrebbero entrarvi in futuro.Ci mette la cooperazione a rischio perch, comeavviene negli esperimenti, lopportunismo potreb-be spingere i reciprocatori a smettere di aiutare glialtri. A causa della retroazione positiva esistente

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ArsTEXnica N 9, Aprile 2010 Reciprocit e attaccamento al gruppo

nel sistema, ci porterebbe a una rapida riduzio-ne dei livelli di cooperazione e, in definitiva, a undeciso declino della performance del forum.Allargando un po il discorso, non ci sono so-

luzioni alternative: in assenza di un meccanismoistituzionale, un gruppo di attori intrinsecamentemotivati necessario per mantenere nel lungo pe-riodo la cooperazione nel sistema. Ci peraltrorappresentativo di quanto avviene in generale neiprogetti OS (Hertel et al., 2003; Lakhani e vonHippel, 2003; Raymond, 1999). Peter Kollock(1999) sostiene che la fornitura di beni pubblicionline relativamente facile poich la strutturastessa della rete e degli scambi che avvengono inessa permette a gruppi privilegiati relativamentepiccoli di produrli e di metterli a disposizione diun gran numero di utenti. Ci riduce i costi dicoordinazione e aumenta lefficacia del contribu-to individuale, che risulta essere meno dipendentedalla cooperazione altrui. Il gruppo centrale delforum guIt rappresenta quindi un buon esempiodi gruppo privilegiato che, volontariamente, si assunto il compito di sostenere gran parte dei costilegati al funzionamento del forum.

Non basta per che un piccolo gruppo di indivi-dui abbia lopportunit di produrre il bene pubbli-co, anche necessario che possieda le motivazioniper trasformare tale opportunit in azioni concrete.Lipotesi di Kollock che lattaccamento al gruppocostituisca una spinta motivazionale importante.Gli utilizzatori di programmi OS tendono a sentirsiparte di una comunit distinta, formata da tutticoloro che usano il medesimo software e, spesso,in opposizione ai produttori e agli utilizzatori disoftware proprietario. Alcuni classici esperimentidi psicologia sociale mostrano come la definizionedi un gruppo indipendentemente da come essaavviene tenda ad aumentare la cooperazionetra i suoi membri (v. Tajfel e Turner, 1986).Risultati simili sono stati ottenuti anche in alcu-ni esprimenti economici (Falk et al., 2004; Iida,2007; Yamagishi e Mifune, 2008) e, pi in ge-nerale, probabile che la propensione umana alivelli elevati di cooperazione intra-gruppo (con ilsuo lato oscuro: la propensione alla competizionee al conflitto tra gruppi diversi) abbia solide radicievolutive (de Waal, 2005; Richerson e Boyd,2001).

Nel caso in esame, un gruppo relativamente pic-colo di utilizzatori di LATEX, composto soprattuttoda scienziati e ingegneri, vive in un mondo domina-to da utilizzatori di word processors WYSIWYG:una situazione che porta naturalmente i membridel gruppo a considerarsi parte della stessa co-munit (Richerson e Boyd, 2001). Lorganizza-zione formale degli utilizzatori di LATEX in TUGfavorisce ulteriormente il processo, anche grazie al-linterazione diretta durante gli incontri periodici.Tutto ci tende a rafforzare lidentit di gruppo

e, di conseguenza, la volont di cooperare al suointerno. Non sorprende quindi che un piccolo sot-togruppo del pi vasto insieme degli utilizzatoridi LATEX sia diventato privilegiato e disposto adaiutare gli altri. Nello stesso tempo, gli utenti delforum dovrebbero ringraziare le attitudini umanealla cooperazione inter-gruppo ogni volta che rice-vono laiuto richiesto. Anche se ci appare ironicoe paradossale, il funzionamento dei forum di sup-porto hi-tech dipende, in ultima analisi, da antichimeccanismi cognitivi profondamente radicati nellamente umana.

A AppendiceIn questa appendice vengono sintetizzate le prin-cipali analisi statistiche effettuate. Tutti i modellisono stati elaborati utilizzando la piattaforma R2.10.1 (R Development Core Team, 2009).

In media, ciascuno dei 580 partecipanti ha invia-to al forum 14,9 contributi (domande + risposte)con una deviazione standard pari a 68,5 contri-buti. Il numero di contributi per partecipante distribuito in modo log-lineare. Ci significa che unpiccolo numero di individui ha inviato un numerosproporzionato di contributi al forum.

Dei 580 partecipanti al forum, 537 hanno inviatoun totale di 1631 domande. Ci significa una mediadi 2,8 domande per partecipante con una deviazio-ne standard di 7,1 domande. Chi ha inviato unadomanda ha ricevuto in media 13,1 risposte (d.s.= 34,7 risposte), anche se 21 individui non hannoricevuto alcuna risposta. Al pari del numero deicontributi, tanto le domande quanto le rispostesono distribuite log-linearmente.Gli individui che hanno risposto a domande al-

trui sono 488. Ciascuno di loro lo ha fatto, in media,per 14,3 volte (d.s. = 70,6 risposte), con una di-stribuzione che di nuovo log-lineare. Novantadueindividui (il 15,9% del totale) non hanno mai rispo-sto a domande altrui, agendo quindi da free-rider.Lestensione dei comportamenti opportunistici per limitata: 76 dei free-riders hanno inviato unasola domanda, 9 due domande, 5 tre domande e 2quattro domande. Nello stesso tempo, 43 individui(il 7,4% del totale) ha inviato al forum solo rispo-ste, senza mai porre alcuna domanda. La maggiorparte di loro ha inviato solo una o due risposte,ma 12 individui hanno inviato pi di tre risposte.

Per formalizzare lintuizione di un piccolo grup-po di individui con una presenza sproporzionatanel forum stata effettuata unanalisi dei clusterbasata sui dati relativi tanto alle domande quan-to alle risposte. Ci ha portato a identificare ungruppo centrale composto da 10 individui che,insieme, hanno inviato al forum il 21% delle do-mande e il 62% delle risposte. Ciascuno di essi hainviato, in media, 33,6 domande e 432,1 risposte,mentre i normali utenti del forum hanno inviato,sempre in media, 2,3 domande e 4,7 risposte.

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Giangiacomo Bravo ArsTEXnica N 9, Aprile 2010

Per misurare lestensione dei comportamenti ba-sati sulla reciprocit stato stimato un normalemodello di regressione OLS dove la variabile di-pendente il numero di risposte inviate da ogniindividuo, mentre i regressori sono il numero dirisposte ricevute e il numero di domande effettuate,questultima inserita come variabile di controllo.In considerazione della distribuzione log-normaledelle variabili considerate, le stime sono state ef-fettuate sui loro logaritmi.4 Il modello risultante altamente significativo, con i coefficienti di en-trambi i regressori positivi e significativi [intercetta0,028 (0,063); ln(Risposte ricevute) 0,544 (0,054);ln(Domande effettuate) 0,325 (0,092); R2 = 0, 515;errori standard tra parentesi].

La regressione OLS tende a modellare una misu-ra di sintesi condizionale alla media della variabiledipendente, senza tenere conto della sua formadistributiva. Poich lanalisi effettuata sopra hamostrato come vi sia un piccolo gruppo di parteci-panti che ha inviato la maggior parte dei contributidel forum, un modello basato sulla media potrebberisultare fuorviante. Per ovviare al problema pos-sibile utilizzare un modello di regressione quantile(quantile regression), che permette invece di stima-re i coefficienti dei regressori in modo condizionalea qualsiasi quantile della dipendente (v. Koenker,2005). Pi in dettaglio, lo stesso modello analizzatosopra stato stimato condizionatamente ai quanti-li {0,05; 0,1; . . . ; 0,95} di ln(Riposte inviate). LaFigura 4 presenta una sintesi delle stime effettuate.In ciascuno dei grafici larea grigia rappresenta lin-tervallo di confidenza dei parametri stimati delladipendente, mentre le linee orizzontali tratteggiaterappresentano la stima e lintervallo di confidenzadei parametri del corrispondente modello OLS.Tre sono gli elementi che emergono dal nuo-

vo modello. In primo luogo, lintercetta cresce inmodo pressoch lineare al crescere del quantileconsiderato: un dato coerente con un quadro dimaggiore impegno nel forum, a parit degli altrifattori considerati, da parte di chi pi disponi-bile nel rispondere alle domande effettuate daglialtri individui. Interessanti sono anche i risulta-ti sulleffetto delle domande inviate e su quellodelle risposte ricevute. Il primo pressoch nullofino approssimativamente al terzo quartile men-tre cresce rapidamente al di sopra di tale valore,testimoniando una pi che proporzionale parteci-pazione al forum per gli individui che si trovanonella coda della distribuzione. Il dato pi rilevante per relativo al coefficiente delle risposte ricevu-te. Coerentemente con lidea di reciprocit, esso positivo ed elevato per gran parte dei quantilidella dipendente. A partire dal terzo quartile ilsuo valore tende per a diminuire rapidamente,fino ad approssimare lo zero per i quantili pi ele-

4. Aggiungendo uno a tutti i dati per evitare il caso ln(0).

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Quantile

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Figura 4: Sintesi dei risultati del modello di regressionequantile.

vati (anche se lintervallo di confidenza tende adallargarsi).I dettagli della simulazione effettuata sono i se-

guenti. Il modello realizzato basato sui dati em-pirici tratti dallanalisi del forum guIt. Nella suaconfigurazione di base, 580 agenti interagisconoper 1631 periodi, corrispondenti al numero didomande nel database. In ciascun periodo un agen-te selezionato a caso per inviare una domanda,mentre gli altri possono inviare le loro risposte.Sulla base di quanto emerso dallanalisi dei dati,10 agenti sono modellizzati come membri del grup-

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ArsTEXnica N 9, Aprile 2010 Reciprocit e attaccamento al gruppo

po centrale, cio inviano la loro risposta con unaprobabilit pari a quella del medesimo gruppo nelforum reale. Inoltre, il modello include 92 agentiche agiscono da free-rider, non inviando mai al-cuna risposta, e 478 agenti che usano strategie direciprocit, cio inviano una risposta al forum conuna probabilit che proporzionale al numero dirisposte ricevuto lultima volta che hanno postouna domanda. Pi nel dettaglio, la probabilit dirispondere dei reciprocatori p = n, dove n ilnumero di risposte ricevute e un parametropositivo, il cui valore stato tarato in modo taleda ottenere un numero medio di risposte e unadeviazione standard il pi possibile simile a quantoemerso dallanalisi dei dati reali. Una volta taratoil modello nella sua configurazione di base, i diecimembri del gruppo centrale sono stati sequenzial-mente esclusi dalla simulazione, esattamente comefatto utilizzando i dati reali. La media dei risultatiper 50 ripetizioni del modello presentata nellaFigura 3.

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. Giangiacomo BravoUniversit di Torino e Collegio CarloAlbertogiangiacomo dot bravo at unitodot it

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http://www.R-project.orghttp://www.R-project.org

Scrivere un indirizzo postale

Tommaso Gordini

SommarioSi descrivono le regole per comporre correttamentelindirizzo da apporre a un oggetto postale secondogli standard italiani. Si fornisce anche una sempliceclasse di documento per stampare direttamentelindirizzo su una busta con LATEX.

AbstractWell describe here all the rules to write exactlypostal addresses according to Italian standard. Youcan find here also a simple document class to printaddress directly on an envelope with LATEX.

1 IntroduzioneLindirizzo un dato prezioso che permette diraggiungere fisicamente il destinatario della cor-rispondenza. Quanto pi alta sar la qualit dellin-dirizzo, infatti, tanto pi successo avr la gestionedei rapporti tra mittente e destinatario.Un indirizzo corretto importante per almeno

tre ragioni:1. contribuisce a garantire un recapito rapido e

sicuro;

2. riduce le spese di reindirizzamento o dirispedizione degli invii;

3. contribuisce a migliorare la propria immaginenei confronti del destinatario.

Poste Italiane definisce gli standard per la correttacomposizione di un indirizzo postale in 12 regole,che ripartisce in tre sezioni: struttura, formato econtenuto dellindirizzo.

Dal momento che scrivere un indirizzo scorretto infinitamente pi facile che fare il contrario, gliesempi da evitare riportati in questo lavoro sononecessariamente ridotti. In linea generale, il lettoretenga presente che sbagliato ogni altro modo discrivere un indirizzo diverso da quello usato negliesempi contrassegnati con S.Unultima osservazione circoscrive lo scopo di

quello che state leggendo. Una cosa lindirizzopostale per agevolare le procedure di smistamentodella corrispondenza nei Centri Meccanografici (ciche costituisce largomento di queste pagine); altracosa lindirizzo che si scrive, per esempio, su unacarta intestata o in mille altre occasioni, dove lenorme che vengono qui descritte possono essereinfrante con una certa tranquillit.

Voglio ringraziare chi ha fatto tantissimo per me, e miguida con la stessa passione del principio: Enrico Gregorio.

2 La struttura dellindirizzoRegola 1. Ogni indirizzo devessere composto daun minimo di tre a un massimo di cinque righe (seise la corrispondenza diretta a uno Stato estero).

Ogni riga dellindirizzo dedicata a un bloccodi informazioni specifiche, come si pu osservarenella tabella 1 nella pagina seguente.Le righe sempre obbligatorie sono tre:

DEST MARIO ROSSIIND VIALE ROMAGNA 12LOC 20133 MILANO MI

Le righe facoltative, invece, sono due:

AGG PRESSO ASSICURAZIONI UNITEEDIF ED. 12 INT. 8 PIANO 4

e sono posizionate tra la riga DESTINATARIO e lariga INDIRIZZO.

La compilazione della riga ESTERO obbligato-ria solo per la corrispondenza diretta in uno Statoestero:

EST GERMANIA

2.1 La riga DESTINATARIOTITOLO(TITOLO) NOME COGNOMERAGIONE SOCIALE

La riga DESTINATARIO contiene, nellordine,il Titolo (facoltativo) e il nome e cognome op-pure la sola Ragione sociale del destinatario del-la corrispondenza (questi ultimi due dati sonoobbligatori).Anche se si raccomanda di compilare la prima

riga dellindirizzo con i dati appena elencati, ammesso un indirizzo che riporti sulla prima rigasoltanto il Titolo o i titoli del destinatario, a con-dizione che si rispetti il limite massimo di righestabilito dalla regola 1.Pu essere accettato, quindi, il seguente

indirizzo:

EGR. PROF.MARIO ROSSIVIALE EUROPA 30000144 ROMA RM

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Tommaso Gordini ArsTEXnica N 9, Aprile 2010

Tabella 1: La struttura di un indirizzo postale italiano.

N riga Nome riga Contenuto Obbligatoriet

1 DESTINATARIO (Titolo), nome e cognome.In alternativa, la Ragione sociale o il solo Titolo.

S

2 AGGIUNTIVE Informazioni sul destinatario. No3 EDIFICIO Informazioni sulledificio.

In alternativa, la Frazione di destinazione o UFFICIO e ilnumero dellUfficio Postale.

No

4 INDIRIZZO Qualificatore, nome del qualificatore, numero civico.In alternativa, CASELLA POSTALE e il numero della casella.

S

5 LOCALIT CAP, Localit di destinazione e sigla della provincia. S6 ESTERO Stato estero di destinazione. Solo per lestero.

2.2 La riga AGGIUNTIVEPRESSO / ALLA C. A. / . . .

La riga AGGIUNTIVE una riga facoltativa chepu essere compilata se si rendono necessari ulte-riori elementi per individuare meglio il destinatariodella corrispondenza come, per esempio, le dizioniPRESSO o ALLA C. A., un numero di riferimento, ilcodice identificativo di un prodotto o di un cliente,una sigla, un numero, eccetera.Per compilare correttamente la riga AG-

GIUNTIVE, si prenda a esempio lindirizzoseguente:

MARIO ROSSIPRESSO ASSICURAZIONI UNITEVIALE ROMAGNA 1200144 ROMA RM

2.3 La riga EDIFICIOISOLATO/STABILE/SCALA/PIANO/INTERNO/. . .FRAZIONEUFFICIO POSTALE

La riga EDIFICIO una riga facoltativa che puessere compilata se si vogliono indicare ulteriorielementi per individuare meglio ledificio in cuirisiede o esercita la propria attivit il destinatariodella corrispondenza come, per esempio, le dizioniISOLATO, PALAZZINA, STABILE, SCALA, PIANO,INTERNO, eccetera. Se lunit abitativa partico-larmente complessa come nel caso di un condomi-nio di grandi dimensioni o di un parco privato conpi stabili e con viabilit interna, le informazionirelative alla riga EDIFICIO diventano necessarie.In casi particolari illustrati pi oltre, questa rigapu essere compilata con la dizione UFFICIO PO-STALE oppure con lindicazione della Frazione didestinazione.Per compilare correttamente la riga EDIFICIO,

si prenda a esempio lindirizzo seguente:

MARIO ROSSIINTERNO 6 PIANO 11VIALE ROMAGNA 1200144 ROMA RM

2.4 Istruzioni

A corollario della regola 1, Poste Italianeraccomanda di seguire le seguenti istruzioni.

Istruzione 1. Rispettare lordine delle righe datonella tabella 1.

SMARIO ROSSIINTERNO 12 PIANO 4VIALE EUROPA 30000144 ROMA RM

NoMARIO ROSSIVIALE EUROPA 300INTERNO 12 PIANO 400144 ROMA RM

Istruzione 2. Indicare sempre le tre righeobbligatorie.

SMARIO ROSSIVIA MAZZOLA 1000142 ROMA RM

NoCOMUNE DI PESCARA65121 PESCARA

MARIO ROSSIVIALE KANT 121

PALAZZO SANTIPIAZZA CAVOUR00193 ROMA RM

Istruzione 3. Non lasciare righe vuote tra la pri-ma e lultima riga dellindirizzo. In particolare, seuna riga facoltativa non presente, non lasciareal suo posto uno spazio vuoto.

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ArsTEXnica N 9, Aprile 2010 Scrivere un indirizzo postale

SASSICURAZIONI INAC. A. MARIO ROSSIISOLATO 12 INT. 3VIA ALDO MORO 1756122 PISA PI

NoASSICURAZIONI INAC. A. MARIO ROSSI

VIA ALDO MORO 1756122 PISA PI

Istruzione 4. La riga INDIRIZZO non pu esserespezzata in pi righe. Nel caso di vie con nomimolto lunghi, bisogna usare la denominazione ab-breviata standard (al massimo 30 caratteri esclu-so il numero civico) pubblicata da Poste Italiane,seguita dal numero civico del destinatario.

SSIG. MARIO ROSSIPIAZZA CARD. S. RIARIO SFORZA 14380139 NAPOLI NA

NoSIG. MARIO ROSSIPIAZZA CARDINALE SISTO RIARIOSFORZA 14380139 NAPOLI NA

Istruzione 5. Il numero civico deve trovarsisempre sulla riga INDIRIZZO.

SSIG.RA MARIA ROSSIVIALE DEI PROMONTORI 48500122 ROMA RM

NoSIG.RA MARIA ROSSIVIALE DEI PROMONTORI48500122 ROMA RM

3 Il formato dellindirizzoRegola 2. Lindirizzo va scritto in caratterimaiuscoli.

Anche se preferibile che tutte le righe del bloccoindirizzo siano scritte in maiuscolo, si raccomandadi compilare in maiuscolo almeno le ultime duerighe dellindirizzo (INDIRIZZO e LOCALIT), e leultime tre nel caso che la corrispondenza sia direttaallestero (INDIRIZZO, LOCALIT e ESTERO).Si prendano a esempio i seguenti due indirizzi,

entrambi corretti:

Mario RossiVIALE ROMAGNA 1220133 MILANO MI

UNIVERSITT KONSTANZUNIVERSITATSSTRASSE 1078464 KONSTANZGERMANIA

Regola 3. Evitare punteggiatura, sottolineature ecaratteri speciali.

Anche se si richiede di rispettare questa regolain particolare nelle righe INDIRIZZO, LOCALIT eESTERO, in esse e nella riga EDIFICIO tuttaviaammesso luso del punto e dellapice.1

SSIG. MARIO ROSSIVIA MAR ROSSO 500122 ROMA RM

MARIO ROSSISTAB. C INT. 24LOCALIT S. FLORIANO 1203025 MONTE S. GIOVANNI CAMPANO FR

NoSIG. MARIO ROSSIVIA MAR ROSSO, N 500122 ROMA RM

SIG. MARIO ROSSIVIA MAR ROSSO - No. 500122 ROMA RM

Nellindicazione del numero civico previstoluso della barra / come separatore tra il civi-co principale e lesponente, cos come per i civicichilometrici previsto luso della virgola comeseparatore della frazione in metri.Si prendano a esempio i seguenti due indirizzi,

entrambi validi:

MARIO ROSSIVIA APPIA NUOVA 287/100183 ROMA RM

MARIO ROSSIVIA CARDANO KM 3,40020041 OMATE MI

Regola 4. Indicare il numero civico sempre dopoil nome della via, mai prima.

1. Si noti che la documentazione ufficiale di Poste Italianeusa indifferentemente i nomi di accento e apice per indicarelo stesso segno grafico, che lortografia italiana, invece, di-stingue opportunamente. Per esempio, un comune italianoil cui nome ufficiale porta lapostrofo Vo Euganeo (PD),mentre uno che porta laccento San Don di Piave (VE),anche se sui cartelli stradali e in Poste Italiane (2009a)si trova scritto San Dona.

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Tommaso Gordini ArsTEXnica N 9, Aprile 2010

SSIG. MARIO ROSSIVIA APPIA NUOVA 500183 ROMA RM

NoSIG. MARIO ROSSI5, VIA APPIA NUOVA00183 ROMA RM

4 Il contenuto dellindirizzo4.1 La riga INDIRIZZO

QUALIFICATORE NOME NUMERO CIVICOCASELLA POSTALE

La riga INDIRIZZO una riga obbligatoria checontiene, per quanto possibile e nellordine, il quali-ficatore (via, viale, vicolo, piazza, strada, largo, cor-so, eccetera), il nome del qualificatore e il numerocivico.Se la corrispondenza diretta a una casella po-

stale, questa riga va compilata con la sola dicituraCASELLA POSTALE secondo le istruzioni fornitedalla regola 7.

Regola 5. Se lindirizzo diretto a una delle 41citt italiane suddivise in zone postali, il nomedella via deve essere espresso nella forma standardpubblicata nel Codice di Avviamento Postale invigore.

Lindirizzo, tuttavia, pu essere espresso anchenella forma standard abbreviata (al massimo 30 ca-ratteri escluso il numero civico) pubblicata daPoste Italiane.

SSIG. MARIO ROSSIVIA GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI 1260125 ANCONA AN

SIG. MARIO ROSSIPIAZZA CARDINALE SISTO RIARIO SFORZA 14380139 NAPOLI NA

NoSIG. MARIO ROSSIVIA PERGOLESI 1260125 ANCONA AN

SIG. MARIO ROSSIP. RIARIO SFORZA 14380139 NAPOLI NA

Regola 6. Non scrivere pi nulla dopo il numerocivico del destinatario.

Se si vogliono indicare ulteriori elementi per fa-cilitare lindividuazione del destinatario della corri-spondenza, bisogna utilizzare le righe AGGIUNTIVEo EDIFICIO, come precisato in precedenza.

SDITTA FLEXC. A. MARIO ROSSIINTERNO 27VIA APPIA NUOVA 1200183 ROMA RM

NoSpett.le DITTA FLEXC. A. MARIO ROSSIVIA APPIA NUOVA 12, INTERNO 2700183 ROMA RM

Regola 7. Per la corrispondenza diretta a unacasella postale, bisogna indicare nella riga INDI-RIZZO la dizione CASELLA POSTALE, seguita daun numero di cinque cifre al massimo. necessario inoltre indicare, nella riga imme-

diatamente superiore alla riga INDIRIZZO, la de-nominazione dellUfficio Postale in cui ubicatala casella, preceduta dalla dizione UFFICIO.Infine, nella riga LOCALIT deve essere indicato

il CAP specifico associato allUfficio Postale in cui ubicata la casella e non il CAP generico.

SSPETT. CARTOGRAFICA VERDIC. A. SIG. MARIO ROSSIUFFICIO ROMA 158CASELLA POSTALE 242100185 ROMA RM

NoSPETT. CARTOGRAFICA VERDICASELLA POSTALE 2421UFFICIO ROMA 15800100 ROMA (RM)

4.2 La riga LOCALITCAP LOCALIT SIGLA

La riga LOCALIT una riga obbligatoria checontiene, nellordine, il numero di CAP, lindicazio-ne della Localit di destinazione della corrisponden-za, e la sigla della provincia della Localit, anchese questultima un capoluogo di provincia. Tuttiquesti elementi sono sempre obbligatori.Il Codice di Avviamento Postale (CAP) una

stringa di cinque numeri che va obbligatoriamenteanteposta al nome della Localit di destinazionesulla riga LOCALIT, e che dal 1967 (si veda Mi-nistero delle Poste e Telecomunicazioni.Direzione Generale P. T. (1967)) viene usatadal servizio postale italiano per individuare pifacilmente il luogo di destinazione della corrispon-denza. A partire dallultima riorganizzazione delCAP (27 marzo 2009), alle precedenti 27 citt sud-divise in pi zone CAP se ne sono aggiunte ulteriori14, per un totale di 41, come si pu vedere nellatabella 2 nella pagina successiva.

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ArsTEXnica N 9, Aprile 2010 Scrivere un indirizzo postale

Tabella 2: Citt suddivise in pi zone CAP.

Alessandria Foggia Parma SalernoAncona Forl Perugia TarantoBari Genova Pesaro TorinoBergamo La Spezia Pescara TrentoBologna Livorno Piacenza TriesteBrescia Messina Pisa VeneziaCagliari Milano Ravenna VerbaniaCatania Modena Reggio Calabria VeronaCesena Napoli Reggio EmiliaFerrara Padova RiminiFirenze Palermo Roma

Si noti che la vecchia prescrizione che alcuni an-cora seguono, secondo cui il Codice dovr esserescritto a sinistra del complesso delle altre indica-zioni componenti lindirizzo e dunque sporgeredal blocco indirizzo (Ministero delle Postee Telecomunicazioni. Direzione GeneraleP. T. (1967)), oggi non deve essere pi seguita.

La tabella 3 nella pagina seguente riporta le sigledelle province italiane.

Regola 8. La Localit di destinazione deve esse-re espressa nella forma standard pubblicata nelCodice di Avviamento Postale in vigore.

Tale indicazione, tuttavia, pu essere espressaanche nella forma standard abbreviata (al massimo30 caratteri escluso il numero civico) pubblicatada Poste Italiane.

SMARIO ROSSIVIA ABRUZZO 451016 MONTECATINI TERME PT

MARIO ROSSIVIA MUGGIA 434018 SAN DORLIGO DELLA VALLE TS

NoMARIO ROSSIVIA ABRUZZO 451016 MONTECATINI PT

MARIO ROSSIVIA MUGGIA 434018 SAN DORLIGO TS

Regola 9. Se lindirizzo diretto a una delle 41citt italiane suddivise in pi zone CAP, il CAPnon deve essere quello generico, ma quello specificoassociato alla via e al numero civico del destinata-rio e desumibile dal Codice di Avviamento Postalein vigore.

SMARIO ROSSIVIA APPIA NUOVA 124000178 ROMA RM

NoMARIO ROSSIVIA APPIA NUOVA 124000100 ROMA RM

Regola 10. Se lindirizzo diretto a una qualsiasialtra destinazione, il CAP deve essere congruentecon quello della Localit di destinazione pubblicatonel Codice di Avviamento Postale in vigore.

SMARIO ROSSIVIA CARDANO 120041 OMATE MI

NoMARIO ROSSIVIA CARDANO 120090 OMATE MI

Regola 11. Se la corrispondenza diretta a unaFrazione non inclusa nel Codice di Avviamento Po-stale, si procede come segue:

1. Se la Frazione di destinazione non inclu-sa nel Codice di Avviamento Postale ma pubblicata da Poste Italiane, necessario in-dicare, nella riga LOCALIT, il CAP, il nomedella Frazione e la sigla della provincia. Sela Frazione ha lo stesso CAP del Comune diappartenenza, possibile indicare indifferen-temente anche il nome del Comune; nel casoinverso, invece, necessario indicare il nomedella Frazione.

2. Se la Frazione di destinazione non inclu-sa nel Codice di Avviamento Postale e non nemmeno pubblicata da Poste Italiane, necessario indicare, nella riga LOCALIT, ilCAP, il nome del Comune di appartenenzadella Frazione e la sigla della provincia.

In tutti i casi possibile mantenere nellindi-rizzo linformazione della Frazione, anche quan-do non pubblicata da Poste Italiane, scrivendolanella riga EDIFICIO, senza indicare alcun tipo diqualificatore.

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Tommaso Gordini ArsTEXnica N 9, Aprile 2010

Tabella 3: Sigle delle province italiane.

Agrigento AG Genova GE Pavia PVAlessandria AL Gorizia GO Potenza PZAncona AN Grosseto GR Ravenna RAAosta AO Imperia IM Reggio Calabria RCAscoli Piceno AP Isernia IS Reggio Emilia RELAquila AQ Crotone KR Ragusa RGArezzo AR Lecco LC Rieti RIAsti AT Lecce LE Roma RMAvellino AV Livorno LI Rimini RNBari BA Lodi LO Rovigo ROBergamo BG Latina LT Salerno SABiella BI Lucca LU Siena SIBelluno BL Macerata MC Sondrio SOBenevento BN Messina ME La Spezia SPBologna BO Milano MI Siracusa SRBrindisi BR Mantova MN Sassari SSBrescia BS Modena MO Savona SVBolzano BZ Massa-Carrara MS Taranto TACagliari CA Matera MT Teramo TECampobasso CB Napoli NA Trento TNCaserta CE Novara NO Torino TOChieti CH Nuoro NU Trapani TPCarbonia-Iglesias CI Ogliastra OG Terni TRCaltanissetta CL Oristano OR Trieste TSCuneo CN Olbia-Tempio OT Treviso TVComo CO Palermo PA Udine UDCremona CR Piacenza PC Varese VACosenza CS Padova PD Verbano-Cusio-Ossola VBCatania CT Pescara PE Vercelli VCCatanzaro CZ Perugia PG Venezia VEEnna EN Pisa PI Vicenza VIForl-Cesena FC Pordenone PN Verona VRFerrara FE Prato PO Medio Campidano VSFoggia FG Parma PR Viterbo VTFirenze FI Pistoia PT Vibo Valentia VVFrosinone FR Pesaro e Urbino PU

Per la corretta compilazione di un indirizzo de-stinato a una Frazione, si osservino gli esempiseguenti.

SMARIO ROSSISALITA TUORO 284011 AMALFI SA

DITTA FLEXC. A. MARIO ROSSITOVERESALITA TUORO 284011 AMALFI SA

MARIA BIANCHICASTELLACCIOPIAZZA BOVE 203018 PALIANO FR

ASTA FRUTTALTEDO SRLVIA DEL PALAZZINO 1940051 ALTEDO BO

NoMARIO ROSSISALITA TUORO 284011 TOVERE SA

DITTA FLEXC. A. MARIO ROSSISALITA TUORO 284011 TOVERE (SALERNO) SA

MARIA BIANCHILOCALIT CASTELLACCIOPIAZZA BOVE 203018 PALIANO FR

ASTA FRUTTALTEDO SRLVIA DEL PALAZZINO 1940051 MALALBERGO BO

Si noti che le tre frazioni di Tovere, Castellaccio eMalalbergo hanno tutte lo stesso CAP dei rispettivicomuni di appartenenza, ma solo lultima inclusanel Codice di Avviamento Postale.

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ArsTEXnica N 9, Aprile 2010 Scrivere un indirizzo postale

4.3 La riga ESTERORegola 12. La riga dello Stato estero deve esse-re presente solo per la corrispondenza indirizzataallestero e deve contenere esclusivamente il no-me dello Stato estero, preferibilmente in linguaitaliana.La riga dello Stato estero non va compila-

ta se la corrispondenza indirizzata allIta-lia, allo Stato della Citt del Vaticano o allaRepubblica di San Marino.

SUNIVERSITT KONSTANZUNIVERSITATSSTRASSE 1078464 KONSTANZGERMANIA

MARIO ROSSIPIAZZA SAN PIETRO 100120 CITT DEL VATICANO

NoUNIVERSITT KONSTANZUNIVERSITTSSTRASSE 10D-78464 KONSTANZ GERMANY

MARIO ROSSIPIAZZA SAN PIETRO 100120 ROMACITT DEL VATICANO

Per evitare ogni difficolt nei Paesi di transito, possibile anche aggiungere il nome del Paese didestinazione in una lingua riconosciuta internazio-nalmente. Il resto dellindirizzo sottoposto alleregole del Paese di destinazione.

Si noti che la vecchia prescrizione di premettereal CAP della Localit di destinazione estera lasigla automobilistica internazionale del corrispon-dente Stato, e di ometterne cos lindicazione peresteso (Ministero delle Poste e Telecomu-nicazioni. Direzione Generale P. T. (1967)),oggi non deve essere pi seguita. Questo vale ancheper la corrispondenza diretta dallestero in Italia.

5 Posizione dellindirizzoLa posizione dellindirizzo sulla busta regolatadai parametri di Poste Italiane (2009a) e Po-ste Italiane (2009b), illustrati nella figura 1 apagina 23.

6 Indicazioni tipograficheSempre da Poste Italiane (2009a) riportia-mo le indicazioni tipografiche per stamparecorrettamente il blocco destinatario:

si preferiscano il maiuscolo e linchiostro nero;

si preferiscano famiglie di font senza grazie(Arial, Helvetica, Lucida Console, TrebuchetMS, Verdana);

si imposti la dimensione dei caratteri tra i 10e i 14 punti;

si consiglia di spaziare i caratteri;

si imposti uninterlinea singola o pari a 1,5righe;

le righe del blocco indirizzo vanno allineate asinistra.

7 La classe mail-itSi presenta qui una semplice classe di documentoper scrivere gli indirizzi con LATEX e stamparlidirettamente sulla busta. La classe stata scrittaper il formato C5/C6 (229 x 114mm), che tutticonoscono per gli invii di bollette ed estratti conto,ma si pu facilmente adattare ad altri formati,modificando il codice con le nuove misure.

7.1 Come funziona la classeLa classe si dichiara nel modo usuale

\documentclass[10pt]{mail-it}

e permette unicamente di scegliere la dimensionedel carattere (9, 10, 11, 12 e 14 punti).I blocchi indirizzo vanno scritti nellambiente

buste come argomenti di due comandi: \mittentee \destinatario. Dopo ogni riga dellindirizzo siva a capo con \\. Lindirizzo viene correttamen-te posizionato sulla busta e stampato secondo leindicazioni tipografiche viste nel paragrafo 6, inqualunque modo lo si scriva nel codice sorgente.Non resta che impostare la propria stampante perla stampa delle buste, e il gioco fatto. Nella tabel-la 4 nella pagina successiva si pu leggere il codicedella classe.

7.2 Un esempioInfine, vediamo la classe allopera con il co-dice per un invio un po improbabile. Buonacorrispondenza!

% -*- coding: utf-8 -*-\documentclass[10pt]{mail-it}\usepackage[utf8]{inputenc}\usepackage[T1]{fontenc}\usepackage{lmodern}% \usepackage{uarial}% \usepackage{helvet}

\begin{document}

\begin{busta}\mittente{%Paperino Paolino \\via dei tigli 22 \\

21

Tommaso Gordini ArsTEXnica N 9, Aprile 2010

Tabella 4: Codice della classe mail-it.cls

\ProvidesClass{mail-it}[2010/03/06 v.0.1]

\DeclareOption{9pt}{\def\mailit@fontsize{9pt}}\DeclareOption{10pt}{\def\mailit@fontsize{10pt}}\DeclareOption{11pt}{\def\mailit@fontsize{11pt}}\DeclareOption{12pt}{\def\mailit@fontsize{12pt}}\DeclareOption{14pt}{\def\mailit@fontsize{14pt}}\DeclareOption*{\OptionNotUsed}

\ExecuteOptions{10pt}\ProcessOptions\relax\LoadClass{article}

\RequirePackage{geometry,microtype}\geometry{paperwidth=229mm,paperheight=114mm,

headsep=0mm,headheight=0mm,margin=0cm}

\RequirePackage{textcase}

%%% Here #1 is either \ClassWarning or \ClassError;%%% #2 is the warning message%%% or the error message and error help\def\mailit@errwarn#1#2{\NoCaseChange{#1{buste}#2}}

\def\mailit@mittente{\mbox{}\mailit@errwarn\ClassWarning{%{Missing return address}}}

\newcommand{\mittente}[1]{\def\mailit@mittente{#1}}\def\mailit@destinatario{\mbox{\bfseries??}%

\mailit@errwarn\ClassError{{Missing address}%{Who are you sending the letter?}}}

\newcommand{\destinatario}[1]{\def\mailit@destinatario{#1}}\newenvironment{busta}{\clearpage}{\mailit@dobusta}

\def\mailit@dobusta{%\vspace*{1cm}\hspace*{1cm}%\MakeTextUppercase{%

\NoCaseChange{\begin{tabular}{@{}l@{}}}%\mailit@mittente\NoCaseChange{\end{tabular}}}\par

\vfill\hspace*{89mm plus 2 fill}%\lsstyle\MakeTextUppercase{%

\NoCaseChange{\begin{tabular}{@{}l@{}}}%\mailit@destinatario\NoCaseChange{\end{tabular}}}%

\hspace*{20mm plus 1 fill}\par\vspace*{2cm}}

%%% final touches

\setlength{\parindent}{0pt}

\dimen0=\mailit@fontsize\dimen0=1.4\dimen0\edef\mailit@baselineskip{\the\dimen0 }

\AtBeginDocument{\topskip\z@\fontsize{\mailit@fontsize}{\mailit@baselineskip}\sffamily}

\endinput

22

ArsTEXnica N 9, Aprile 2010 Scrivere un indirizzo postale

Figura 1: Posizione dellindirizzo sulla busta.

31300 Paperopoli PP}

\destinatario{%Paperone de Paperoni \\Deposito \\31301 Paperopoli PP}\end{busta}

\end{document}

Riferimenti bibliograficiMinistero delle Poste e Telecomunicazioni.

Direzione Generale P. T. (1967). Codice di

Avviamento Postale. Elenco alfabetico generaledelle localit italiane. Roma.

Poste Italiane (2009a). CAP. Codice diAvviamento Postale.

(Edizione aprile 2009b). Standard di composizio-ne indirizzi. http://www.poste.it/postali/cap / Standard % 20indirizzi % 20 _ 20071022 .pdf.

. Tommaso GordiniPadova

23

http://www.poste.it/postali/cap/Standard% 20indirizzi% 20_20071022.pdfhttp://www.poste.it/postali/cap/Standard% 20indirizzi% 20_20071022.pdfhttp://www.poste.it/postali/cap/Standard% 20indirizzi% 20_20071022.pdf

Cicli, test e calcoli angolari per disegni non banalicon METAPOST

Gianluca Pignalberi

SommarioIn rete presente una buona quantit di documentiintroduttivi a METAPOST; anche con le distribu-zioni TEX viene fornita unadeguata selezione didocumenti. Purtroppo, non sempre gli autori rie-scono a esaurire tutti gli argomenti trattati: alcunidettagli si confondono o si perdono, o sono voluta-mente lasciati ad altri documenti simili. In questoarticolo vedremo come sono stati realizzati alcunidisegni non banali per una tesina su Galileo Ga-lilei, approfondendo alcune delle spiegazioni deimanuali.

AbstractA fair quantity of introductory guides to META-POST is available online; a good selection of themcomes along with the TEX distributions. Unfor-tunately, sometimes the authors dont succeed intreating the topics fully: some details gets hidden,lost or left to other similar documents. In this pa-per well see how some non-trivial drawings for ashort thesis on Galileo Galilei were done, havingthe chance to study in detail some of the manualsexplanations.

1 IntroduzioneMETAPOST un prodotto (compilatore pi lin-guaggio di programmazione) orientato alla realiz-zazione di disegni geometrici e derivato da META-FONT. La differenza sostanziale (Hobby, 2009) stanel fatto che, mentre METAFONT produce file ingrafica bitmap, METAPOST produce file PostScript(un suo sottoinsieme), quindi vettoriali e scalabilia piacere senza perdita di qualit. In rete e con ledistribuzioni TEX si trovano buone guide introdut-tive (Heck, 2005; Hobby, 1997; Hurlin, 2007)che a volte sono, a mio giudizio, troppo ermeticheo comunque non esaustive. Non si pu prescinderedalla lettura di Goossens et al. (2007).Il funzionamento di METAFONT, e quindi an-

che di METAPOST, lo stesso di TEX: in un filesorgente si descrive laspetto del documento finaletramite un linguaggio di programmazione, quindisi compila il sorgente per ottenere il documentofinale. Sebbene il tempo di stesura della prima ver-sione del disegno sia molto maggiore rispetto allastessa operazione fatta con un editor wysiwyg,le modifiche successive sono in genere molto piveloci e accurate.

Recentemente ho dovuto realizzare alcuni dise-gni per una tesina su Galileo Galilei. La tesina,incentrata sulle osservazioni della luce, aveva bi-sogno di disegni inerenti la riflessione. Per quantosemplici, questi disegni dovevano essere precisi; eradunque necessaria una conoscenza non banale diMETAPOST. Non sono stato in grado di desumeretutte le informazioni a me necessarie da uno so-lo dei manuali citati. La mia esperienza duso diMETAPOST precedente a questo progetto era mol-to limitata e, soprattutto, breve. Klaus Hppner(Hppner, 2008) ha pubblicato un articolo intro-duttivo che mi servito per iniziare, ma questavolta avevo bisogno di pi.

Non ho dubbi che i codici che sono riuscito ascrivere siano ampiamente migliorabili; sono co-munque serviti allo scopo, cio aiutarmi a capirealcuni argomenti di METAPOST che mi erano ri-masti poco chiari. Sono altres consapevole cheessi mi hanno fornito un aiuto immenso con laprogrammazione parametrica: avere fatto dei dise-gni in funzione di un parametro dimensionale miha permesso di ricompilarli al volo variandone ledimensioni ma lasciando inalterato il font in uso.

2 I tipi di METAPOSTMETAPOST insieme linguaggio di programma-zione e compilatore. Il linguaggio tipizzato, e isuoi tipi sono necessariamente correlati al compi-to da svolgere. Abbiamo dunque il tipo numeric,adatto a rappresentare i numeri interi e decimali(ma dotati di unit di misura); il tipo pair, cheserve a indicare delle coordinate, cio una coppiadi valori di tipo numeric; il tipo path, necessarioa memorizzare entit geometriche pi complesse,che vedremo pi avanti.Ogni operazione viene espressa per mezzo di

equazioni o di comandi (definiti espressioni). Na-turalmente, a causa della tipizzazione, bisogna con-trollare che le equazioni scritte rispondano a criteridi correttezza (non solo sintattica come per i co-mandi), pena la non compilazione e la contestualeemissione di errori.Ad esempio, se z0 una variabile di tipo

pair, z0 = (1,2); unequazione lecita mentrez0 = 1; non lo . Nella sezione 3 parleremo diequazioni. Non dimentichiamo che, ogni volta checi riferiamo a una variabile o a un valore di tiponumeric, lo intendiamo dotato di unit di misu-ra: se questa non espressa sar implicitamente

24

ArsTEXnica N 9, Aprile 2010 Cicli, test e calcoli angolari per disegni non banali con METAPOST

pt, altrimenti sar esplicitamente una di quelle ingenere riconosciute da TEX.

METAPOST permette di dichiarare variabilisingole e vettori:

pair var; %variabile singolapair vvar[]; %vettore

Per riferirsi a una specifica cella del vettore bastaposporre il numero di posizione (a partire da 0)al nome della variabile, senza parentesi quadre:vvar0 si riferisce al primo elemento del vettorevvar. Lindice espresso tramite variabile va inveceposto tra parentesi quadre, come vedremo negliesempi riportati nella sezione 5.1.

METAPOST fornisce gratis i vettori x[] e y[]di tipo numeric, e z[] di tipo pair, il cui contenu-to correlato a x e y: z0=(x0,y0);. Tutte le altrevariabili vanno dichiarate per poter essere usate.In realt potremmo anche non dichiarare niente,ma ogni variabile istanziata senza lopportuna di-chiarazione sar considerata numeric, dando luogoa eventuali errori.Supponiamo di avere la seguente dichiarazione:

pair moon[];

semplice desumere le singole coordinate daassegnare a variabili numeric:

numeric xm, ym; % si pu ometterexm = xpart(moon0);ym = ypart(moon0);

Un percorso (path) contiene un oggetto ancorapi complesso, ossia la rap