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Osservatorio Giovani Osservatorio Giovani In aesa di registrazione al Tribunale di Catania. Sede: Via Luigi Sturzo n. 7 Trecastagni (CT) Direore Responsabile: Paolo Di Caro Hanno collaborato: Alfio Piera Alfina Moscheo Adelia Torrisi Andrea Sebasano Puglisi Caterina Maria Torrisi Giovanni Di Stefano Maria Lezia Pappalardo Progeo Grafico: Salvo Pappalardo per Studio Diciassee www.studiodiciassee.it Stampa: Galatea Editrice via Piemonte, 84 Acireale (CT) [email protected] VENT’ANNI “Gli uomini passano, le idee restano” Trecastagni 18 Luglio 2012 ore 20.00, Largo Abate Ferrarra: “Stelle di Legalità” 2 - Le Mamme del 2012 di Adelia Torrisi; 3 - Mamma di Giovanni Di Stefano; 4 - Un Centro Storico “Cinematografico” di Alfio D. Pittera; 5 - Sportello informativo lavoro di Andrea Sebastiano Puglisi; 6 - “Volontariato in tempo di crisi” di Alfina Moschetto; 7 - “Giovani esempi di santità” di Caterina Maria Torrisi; 8 - “xElisa, X CRESCERE INSIEME” di Maria Letizia Pappalardo. Sommario

Osservatorio Giovani - Terza Uscita

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Terza Uscita del Periodi di informazione giovanile: OSSERVATORIO GIOVANI!

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OsservatorioGiovani

In attesa di registrazione al Tribunale di Catania.

Sede:Via Luigi Sturzo n. 7Trecastagni (CT)

Direttore Responsabile:Paolo Di Caro

Hanno collaborato:Alfio PitteraAlfina MoschettoAdelia TorrisiAndrea Sebastiano PuglisiCaterina Maria Torrisi Giovanni Di StefanoMaria Letizia Pappalardo

Progetto Grafico:Salvo Pappalardo perStudio Diciassettewww.studiodiciassette.it

Stampa:Galatea Editricevia Piemonte, 84Acireale (CT)[email protected]

V e n t ’a n n i

“Gli uomini passano, le idee restano”Trecastagni 18 Luglio 2012 ore 20.00,

Largo Abate Ferrarra:“Stelle di Legalità”

2 - Le Mamme del 2012 di Adelia Torrisi;

3 - Mamma di Giovanni Di Stefano;

4 - Un Centro Storico “Cinematografico” di Alfio D. Pittera;

5 - Sportello informativo lavoro di Andrea Sebastiano Puglisi;

6 - “Volontariato in tempo di crisi” di Alfina Moschetto;

7 - “Giovani esempi di santità” di Caterina Maria Torrisi;

8 - “xElisa, X CRESCERE INSIEME” di Maria Letizia Pappalardo.

Sommario

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Oggi l’intero universo si interroga sul ruolo della mamma nella società e quindi sulle difficoltà da affrontare. Mam-me ma anche donne, dove il doppio ruolo richiede ener-gie, impegno e senso del dovere, dove si aggiunge la fati-ca di forzare un mondo che è ancora molto maschile nelle sue richieste e pretese. Ma facciamo un piccolo passo indietro. Già all’età della pietra le donne erano brave a ge-stire casa e bottega, famiglia e affari. Badavano ai loro figli e si occupavano di tutto ciò che era richiesto dall’uomo. Si limitavano solo a quello. E’ solo nella metà del ‘900 che la donna conquista la sua libertà e la sua indipendenza eco-nomica, sociale, politica, sessuale. Diventa cittadina mo-derna proiettata verso il progresso. Ma veniamo ai giorni nostri, nell’epoca di internet e dei social network come facebook. Una donna attiva alle prese tra le esigenze dei figli piccoli e la gestione del nucleo familiare, deve fare i conti con il lavoro ed una quotidianità in continua evolu-zione, anche sotto il profilo della propria vita frenetica e disorientante; in poche parole donne e mamme silenti ed operose. Mamme che a costo di duri sacrifici,riescono a conciliare le varie attività e i vari impegni. Le mamme del 2012 non appartengono più agli stereotipi femminili di un tempo; non rinunciano alle loro aspirazioni e gestiscono con cura le proprie esigenze personali rinnovando sempre stili di vita nuova e avvertono il bisogno di coltivare una

propria sfera professionale culturale e sociale. Si pensi alle tante mamme che, oggi sono nel mondo della politica e che mettono tutto il loro impegno per far valere principi e valori a cui credono fortemente. Una società più giusta e più umana, non deve assolutamente trascurare la ca-pacità di adattamento delle donne e delle madri che si impegnano, in vari settori della società, al limite delle pro-prie possibilità. Nella foto vediamo Licia Ronzulli, donna e mamma nel mondo politico. Nel 2010 si è presentata alla sessione plenaria con la figlia Vittoria e l’ha resa parteci-pe delle votazioni della Grecia. La mamma ha spiegato, che è stata una scelta obbligata in quanto la bambina era piccola e doveva tenerla con sé. Dopo l’episodio del 2010 l’onorevole Ronzulli ha presentato al parlamento europeo alcuni emendamenti per garantire alle madri lavoratrici una retribuzione del 100% durante i sei mesi successivi alla nascita del bambino. E’, in questo senso che la poli-tica e la società tutta deve muoversi, se vuole garantire una partecipazione più completa delle donne e rispet-tare quelle che sono le sue esigenze e i suoi sforzi. De-dico questo mio pensiero a tutte le mamme che lottano ogni giorno contro tutto e tutti, ma soprattutto alla mia di mamma che per me ha rappresentato e rappresenterà il vero esempio e il vero modello di madre e di donna.

Le mamme deL 2012di Adelia Torrisi

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Siamo cresciuti in questi annie le lacrime trovano il suo posto.Il mio viso cerca ancora rifugio nel tuo petto,a te che non ti curi del mio aspetto,di quel dolore per cui nacque l’amoreio mi cibo,del tuo corpo che cambia,del tuo passo che a volte inciampa,di quei barlumi bianchiche si accendono sui tuoi capelli,mi nutro di te.Mi commuove la tua incertezza,la fragilità che trasmetti,non chiedi mai un gesto d’amorema in fondo al cuore te lo aspetti.Mamma,questa estate non finirà,avrò sempre il coraggio di essere figlio,dimostreremo insiemeche mettere al mondo una vitanon è mai uno sbaglio.Mamma,non ho mai chiesto ai miei sogni di realizzarsi,ma quando cadono,col tuo aiuto,di rialzarsi.

mammaGiovanni Di Stefano - 25 ottobre 2010

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Per chi giunge a Trecastagni provenendo da Catania, in vetta alla salita dei saponari, ha come la sensazione di immergersi da subito in uno scenario ricco di storia e di cultura, da poter ammirare ormai solo nelle ricostruzioni cinematografiche. Il corso Vittorio Emanuele si apre avvolgente sin dalla prima chiesa che si incontra, quella del purgatorio, su ambo i lati del corso, i prospetti armoniosi dei palazzi ottocenteschi sembrano propendere verso il visitatore come in un abbraccio di benvenuto, guidandolo a rivol-gere il proprio sguardo ai numerosi portali in pietra lavica o ai balconi rifiniti con ringhiere in ferro, quasi ad appa-rire “ricamate a mano” e oramai figlie di un’arte estinta.L’andamento a serpentina del corso in lastricato lavico , ci accompagna fino alla piazzetta dedicata ad uno degli illustri figli di questa cittadina, l’Abate Ferrara, onorato da un mezzo busto posto al centro di uno slargo semi circo-lare, che fa da base ad una trionfale scalinata, per altro, unica nella suo nel suo genere e stile, essa si inerpica nei tanti gradini e rampe costeggiate dalle abitazioni fino a raggiungere l’imponente e maestosa Chiesa Madre S. Ni-cola di Bari, che svetta con il suo campanile tale da ren-derla visibile da tutta la costa ionica. Proseguendo nel nostro appassionato ed interessante cammino, giungia-mo in quello che fù il cuore della vita del paese, il largo dei bianchi o la “vecchia piazza”, anch’esso dominato dalla omonima chiesa dei Bianchi e attorniato da conti-gui palazzi storici come quasi a proteggerne la tranquil-lità e genuinità delle attività quotidiane degli abitanti, per poi snodarsi lungo il Corso Sicilia, sede del Teatro

Comunale, fino ad avviarsi all’uscita del paese affaccian-dosi nella grande piazza di S. Alfio ove sorge il Santuario dedicato ai santi Fratelli Martiri Alfio, Filadelfo e Cirino.Si conclude dunque questo nostro viaggio, attraverso uno dei più bei centri storici dell’ interland etneo rimasti inal-terati nel tempo, con l’intento di riportare l’attenzione di noi tutti verso una porzione del nostro territorio dimen-ticata e poco valorizzata, eppure ricca di potenzialità. Così come dal momento del suo concepimento, esso rap-presentava il centro della vita sociale ed economica degli abitanti del tempo, oggi è divenuto luogo esclusivo di me-moria e di frenetico passaggio, ma desiderio diffuso di vederlo rivivere in ogni sua abitazione ed in ogni suo an-golo, ponendolo al centro di iniziative ed eventi, a caratte-re culturale, sociale, turistico e commerciale suscitando-ne frequente interesse nel visitatore e stimolo a chi negli anni, magari poco motivato, ne ha trascurato le proprietà.Così, se nell’era della comunicazione il rilancio di un territo-rio può passare anche attraverso le pagine di un romanzo, per poi approdare nelle fiction televisive delle reti nazio-nali, divenendo i luoghi di ambientazione meta di curiosi turisti, allora l’appello è proprio rivolto a chi con il talento da scrittore o da regista possa come noi innamorarsi di un luogo di memoria quale è il centro storico di Trecastagni.

Un CentRO StORiCO “CinematOGRaFiCO”di Alfio D. Pittera

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Il periodo di crisi che stiamo attraversando è il peggio-re degli ultimi decenni (e probabilmente non solo di quelli; ci sono economisti che parlano della peggiore crisi economica dopo quella del 1929 (ISTAT) e la fascia sociale che soffre di più è quella giovanile. La disoccu-pazione tra i giovani, infatti, ha raggiunto record storici, con 2 milioni e 354 mila disoccupati, che equivale cir-ca al 31,9 % ; dato peggiore dal 1992 ad oggi, ed in Si-cilia addirittura questo dato è ancora più drammatico.Il problema sta ovviamente a monte e la causa principa-le è il fallimento di una politica di clientelismo, di truffe ai danni dei cittadini e di non investimento nell’avvenire delle nuove generazioni. La maggior parte dei giovani in Italia ormai, terminato il loro percorso di studi superiori o universitari, non trova lavoro, specialmente nel settore in cui si è specializzato, le scuole così non svolgono più la loro funzione di centri di formazione alle professioni, ma oserei dire che sono ormai diventati “centri di par-cheggio momentaneo” in attesa del compimento degli studi…e dopo? il vuoto. I ragazzi, infatti si ritrovano per-si e confusi, in questa società dalle mille contraddizioni, in cui viene detto loro che per lavorare bisogna studiare, ma che poi scontrandosi con la realtà ciò non avviene e quando hanno raggiunto un’età in cui sarebbero pronti e anche preparati per lavorare, si ritrovano con un pugno di mosche in mano. Il fenomeno è in aumento, senza far no-tare che demotiva non solo i laureati e quindi coloro che sarebbero già formati, ma anche chi vorrebbe intrapren-dere un cammino di formazione più o meno lungo. Per-ché perdere del tempo sui libri? Ci si domanda, quando magari, si farebbe prima a cominciare a cercare qualcosa nel settore lavorativo?? Ma come? Cosa fare? Dove anda-re? A chi rivolgersi per eventuali richieste di assunzioni?Una possibile soluzione sarebbe, a mio avviso, lo sportello: “informa giovani”, ed il mio più grande desiderio, in quanto giovane trecastagnese, sarebbe che si realizzasse anche a Trecastagni. Già in alcune città, come Catania, è stata fatta qualcosa di simile attraverso il sito internet del comune con un portale interamente dedicato ai bandi di concorso statali e non, e alle varie offerte di lavoro della Provincia. E’ essenziale per un giovane, appena diplomato o laurea-

to, che si proietta nel mondo del lavoro, avere una guida nella ricerca di un’attività inerente alla propria specializza-zione e nella compilazione delle domande di assunzione alle varie aziende o nell’iscrizione agli albi professionali.L’idea è quella di realizzare un vero e proprio sportello all’interno del comune e di creare un portale interattivo nel sito comunale, magari rendendolo più efficiente e frui-bile da tutti nell’aspetto grafico e con aggiornamenti setti-manali e mensili sulle varie offerte di lavoro nella provincia e in Italia. In questo modo, finalmente, si accosterebbero le nuove generazioni alle opportunità di lavoro che si pre-senterebbero e i giovani potrebbero anche scegliere quel-le più adeguate alle loro esigenze di studenti lavoratori o alle loro specializzazioni per coloro che sono già formati. Inoltre , magari con questo sistema, sarebbe auspicabile poter avvicinare le generazioni che stanno crescendo alle istituzioni e alla politica, che spesso sono molto distanti dal mondo giovanile e viaggiano a volte pure in senso con-trario. Mi auguro che questa mia riflessione possa far ma-turare anche in altri, soprattutto giovani, il mio desiderio e stimolare anche gli adulti che sempre più farebbero bene a curare le nuove generazioni per migliorare il contesto e la vita sociale della nostra bella cittadina anche in futuro.

SpORteLLO inFORmatiVO LaVOROdi Andrea Sebastiano Puglisi

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Nasce dal desiderio della Caritas parrocchiale San Nicola realizzare un corso di formazione al volontariato, avente come promotrice dell’iniziativa la volontaria Venera Ferli-to. La Caritas parrocchiale è l’organismo pastorale istituito per animare la parrocchia, con l’obiettivo di aiutare tutti a vivere la testimonianza, non solo come fatto privato, ma come esperienza comunitaria, costitutiva della Chiesa. Tema del corso di formazione: “ Volontariato in tempo di crisi”, si è svolto in tre giornate: 16,17,18 aprile presso la sala Giovanni Paolo II della Chiesa Madre di Trecastagni. Una prima parte del corso è stata incentrata sul volonta-riato e le sue motivazioni, la seconda parte è stata svolta con lavori di gruppo curati dalla Dott.ssa Giusy Gangemi (psicologa) e la terza giornata si è conclusa con esperien-ze di volontariato e testimonianze, quali: in un quartiere popolare “Talita Kum” Catania Librino; in un centro so-ciale parrocchiale “Centro Giovanni Paolo II “Parrocchia

San Camillo Giarre; in associazione “Misericordia di Tre-castagni”. La coordinatrice, la giornalista Valeria Maglia, ha posto il quesito: “Chi è un volontario?” Approfonden-dolo, ha indicato nel volontario quella persona che non vuole mettersi in mostra e che decide spontaneamente, non perché non sappia cosa fare, di essere solidale con gli altri. In questi anni si è fatto un gran parlare di volon-tariato, utilizzandolo come nuova risorsa sociale. Il corso ha voluto stimolare i giovani e i meno giovani, presenti nel territorio, a prendere consapevolezza dell’importanza del volontariato; soprattutto in questi tempi difficili, in cui i volontari in qualsiasi parte del mondo, svolgono un pre-zioso aiuto per le istituzioni, che senza di loro non sempre riuscirebbero a muoversi in modo organizzato e profi-cuo. Del resto, come dice S. Paolo :“…se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la Cari-tà, non sarei nulla…”(da L’inno alla Carità di San Paolo).

VOLOntaRiatO in tempO di CRiSidi Alfina Moschetto

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Da qualche settimana ‘a cammaredda’ che custodisce i simulacri di Alfio, Filadelfo e Cirino è stata chiusa pre-cludendoli alla vista dei tanti fedeli. Ciò che invece non conosce ‘ostacoli’ di nessun genere è la devozione, quel-la vera, per questi tre giovani fratelli, forti nella fede e nell’amore che con coraggio e fermezza hanno ‘gridato e confermato’ la loro fede cristiana vincendo le minacce del tiranno che li condannava a morte. Innamorati di Cristo hanno creduto con fermezza nel suo Vangelo e come veri discepoli gli sono rimasti fedeli fino al martirio, le cui fasi e vicende sono state rielaborate in una tragedia in versi endecasillabi conservata in un manoscritto anonimo del-la biblioteca Zelantea di Acireale della seconda metà del ‘600. Alfio, Filadelfo e Cirino, sublimi testimoni di Cristo, hanno realizzato un grandioso cammino di santità, dive-nendo, ieri, oggi e sempre, modelli di vita per tutti, spe-cialmente per i giovani. Ma perché conformarsi allo stile

di vita dei tre fanciulli vissuti secoli fa, in un’epoca diversa e lontana dalla nostra? “Il momento che viviamo è diffici-le, soprattutto per i giovani, impreparati ad affrontare cri-si e sacrifici perché ‘abituati’ all’agiatezza, pronti a cedere dinanzi alla minima difficoltà e a perdere la fiducia – affer-ma don Alfio Torrisi, rettore del Santuario -. Guardare ai Santi come testimoni dell’amore di Cristo che ha promes-so di non abbandonare mai il ‘giusto’ e il ‘fedele’ – conti-nua padre Alfio – è di grande aiuto per tutti. ‘Compromet-tersi’ per Lui come hanno fatto i ‘tre casti agni’, significa credere fermamente all’amore di Dio che facendosi uomo ha preso su di sé tutte le nostre debolezze e le nostre in-capacità”. Cosa fare concretamente? “Vivere qui sulla ter-ra in‘santità’ – conclude don Alfio – attraverso l’impegno nella giustizia sociale affinchè la vita ‘vera’ di ogni gior-no si realizzi nella pace, nella serenità e nella legalità”.

GiOVani eSempi di Santitàdi Caterina Maria Torrisi

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Venerdi 22 Giugno è stato presentato presso l’Auditorium Don Salvatore Romeo, il corto “xElisa”. Il cortometraggio nasce dalla collaborazione tra l’associazione Studio Dicias-sette e l’A.C.R del Santuario dei SS MM Alfio, Filadelfo e Cirino di Trecastagni. Tale collaborazione ha puntato a far conoscere il mondo del cinema ai ragazzi che sono stati coinvolti nel progetto creativo. Così, sotto l’attenta guida dell’associazione Studio Diciassette, i ragazzi, hanno pri-ma elaborato la pre-produzione del corto, con la ricerca di un soggetto, la scrittura della sceneggiatura e la scelta degli attori. E successivamente alla produzione vera e pro-pria del cortometraggio: dall’allestimento delle scenogra-fie alle riprese e infine il montaggio del video. Il progetto ha avuto come fine ultimo quello di sensibilizzare tutti i ragazzi alla partecipazione e allo svolgimento di lavori di gruppo, all’unione e all’aiuto reciproco in vista del rag-giungimento di un obiettivo comune, tramite un processo artistico e produttivo. Il risultato è stato un corto carico di significati e con una storia che molto ci dice dei problemi con cui tutti i giorni hanno a che fare i nostri giovanissi-mi. Elisa è una ragazza che vive una situazione familiare difficile, la madre non si prende cura di lei e del fratello, quest’ultimo fa uso di droghe, arrivando a compiere degli atti violenti nei confronti della sorella. Sarà questo motivo che spingerà Elisa, dopo molte esitazioni, a denunciare il fratello Luca, su consiglio della sua migliore amica Lucy, ma mentre sta per farlo viene rapita. Luca e Lucy dap-prima “rivali” si ritroveranno insieme alla ricerca di Elisa e Luca stesso alla ricerca di sé e della strada che aveva perduto… Il corto, nato da un’idea dei ragazzi del grup-po A.C.R., dal progetto CortoInsieme promosso da Studio Diciassette, dalla regia di Antonino Torrisi e dei suoi assi-stenti Andrea Bambara e Salvo Pappalardo, ha visto come

interpreti: Martina Mangiagli, Maria Teghini, Piero Sueri, Simona Giannoccaro, Serena Seminara, Carola Zucchero, Andrea Cicero, Simone Tosto, Luca Fichera, Giuseppe Di Paola, Salvatore Puleo, Rosario Gulisano, Marco Sgarla-to, Alfina Torrisi, Danesh Jagoo, Ciro Pappalardo, Giulio Moschetti. Il messaggio che il corto vuole trasmettere, con toni forti ed a volte cruenti, è dare una soluzione al problema della tossicodipendenza giovanile, con il poten-ziamento delle relazioni positive e l’allontanamento delle “cattive compagnie”. I giovani protagonisti si sono cimen-tati nella loro parte, assumendo i ruoli con passione da veri professionisti! Un plauso và a loro, all’ Associazione Studio Diciassette, all’ Azione cattolica ragazzi del Santua-rio e a quanti hanno creduto e partecipato alla realizzazio-ne del corto come mezzo di crescita valoriale e creativa.

xelisa: X CReSCeRe inSieme!di Maria Letizia Pappalardo