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Sarà Autismo?
Il sospetto della diagnosi a volte nasce a scuola:★Nelle situazioni a basso funzionamento o con gravi
problemi di comportamento alla scuola dell’infanzia★ Nelle situazioni ad alto funzionamento alla
primaria
★ Come chiarirci le idee se i nostri sospetti sono fondati?
La Scala MChatR★ Possiamo utilizzare uno strumento di screening
validato per essere più sicuri del nostro sospetto
★ Possiamo compilarlo insieme alla famiglia in un momento sereno se abbiamo la loro collaborazione
Dobbiamo spiegare alla famiglia che questi strumenti di screening danno molti falsi positivi ma e che è importante avere una diagnosi specialistica prima
possibile
Protocollo DiagnosiI Incontro: Raccolta Anamnestica e ADI-R. NPI
Ci conosciamo
II Incontro: osservazione di gioco informale. NPI e Ped. Vediamo le potenzialità
III Incontro: Valutazione Diagnostica (ADOS 2). NPI C.ABA Vediamo i limiti, ricordiamo le potenzialità
V Incontro: Restituzione e Programmazione intervento NPI-PED Costruiamo il Percorso Evolutivo di Rete
IV incontro: Valutazione Prestazionale. NPI C .ABA Vediamo cosa c’è fa fare
Obiettivi
Portare i genitori alla completa consapevolezza di :1: quali sono le caratteristiche della patologia che il loro
bambino presenta ed i conseguente limiti2: quali sono le potenzialità che il bambino ha nel superare i
limiti che la patologia gli pone quando gli viene fornito il giusto supporto e di fronte alla giusta motivazione
Guidare i genitori a riprendere il loro ruolo educativo e portarli ad essere il centro dell’inizio del
trattamento: Nessuno è più motivato di loro e nessuno può essere più motivante di loro con il loro bimbo
Guardiamo prima le potenzialitàDurante il secondo incontro il setting è libero, il pedagogista gioca con il
bambino, lo espone a situazioni e routine motivanti e lo supporta adeguatamente: i genitori osservano guidati dal neuropsichiatra il loro
bambino ad un livello di funzionamento e di benessere più alto del solito: Si inizia a dare qualche suggerimento pratico su come sollecitare alcune
abilità.Ci diamo il primo compito: osservare il bambino quando è in uno stato di
benessere.GUARDIAMO INSIEME QUELLO CHE IL NOSTRO BIMBO
PUO’ FARE QUANDO E’ MESSO NELLE CONDIZIONI DI POTERLO FARE
Poi prendiamo coscienza dei limiti!
Il terzo incontro è dedicato all’ADOS.il setting è quello stabilito dal test ed è osservato con scrupolo.
Quando il test è concluso viene dedicato uno spazio alla discussione del test con i genitori. Si valuta se quanto osservato è il
comportamento tipico del bambino e si discute sulle parti del test che sono state più difficili o dolorose da vedere.
VEDIAMO INSIEME IL DEFICIT, MA RICORDIAMO INSIEME LE POTENZIALITA’
Infine ci concentriamo sul lavoro da fare
Il consulente somministra il VB MAPP. Il neuropsichiatra spiega nel frattempo ai genitori cosa si sta
valutando. Si parla di quali sono i prerequisiti su cui lavorare e si osservano le eventuali difficoltà che si potrebbero
incontrare in alcuni apprendimenti. a casa!
INIZIAMO AD ESSERE CONSAPEVOLI DI COSA IL BIMBO DEVE IMPARARE E QUALI SONO LE
BARRIERE CHE IMPEDISCONO GLI APPRENDIMENTI
ORA PIANIFICHIAMO INSIEME IL TRATTAMENTO E COSTRUIAMO LA RETE
L’ultimo incontro di un percorso del genere non è quindi che un riassunto di quello che è accaduto in consapevolezza piena dei genitori.
-Puntualizziamo la diagnosi ed il livello di gravità- Valutiamo insieme le risorse della famiglia
Costruiamo la rete insieme
DELINEIAMO IL PERCORSO EVOLUTIVO DI RETE ( PER) SU MISURA PER IL BAMBINO E PER LA SUA FAMIGLIA!
OCCUPANDOSI INNANZITUTTO DI OGNI SINGOLO INGRANAGGIO
Genitori, bambino, fratelli, educatrici asilo nido, maestre,...
Tutti coloro che a vario titolo interagiscono quotidianamente con il bambino necessitano di sostegno specifico affinché
possano tornare ad essere
PROTAGONISTI
ACCOGLIENDO... Non si può
versare acqua in un
bicchiere già pieno!
È fondamentale garantire uno spaz io menta le e f i s i co d i accoglienza per ogni persona coinvolta...In primis i genitori!
Come?
- PARENT TRAINING- COACHING a DOMICILIO- Consulenza a scuola- Sostegno psicologico
Parent TrainingPercorso in piccolo gruppo di 4 incontri a cadenza bisettimanale
rivolto ai genitori di bambini (0-5 anni) a cui è stato appena diagnostico un disturbo ASD
FORMAZIONE SU TEMI SPECIFICI:Eziopatogenesi, Trattamenti, Comunicazione, Gioco
SPAZIO di ascolto e di confronto
SUGGERIMENTI pratici
Far sperimentare situazioni di gioco e di benessere reciproco che fanno crescere la MOTIVAZIONE del genitore a ritrovare il suo ruolo ed allo stesso
tempo implementano gli apprendimenti del bambino
Coaching a domicilio
AIUTIAMO I GENITORI A:
GUARDARE CON OCCHI NUOVI
ATTIVARE ROUTINE DI GIOCO
MOTIVANTI
STIMOLARE LA COMUNICAZIONE(COMPRENSIONE e
RICHIESTA)
STIMOLARE L'IMITAZIONE
ARRICCHIRE IL GIOCO
STEREOTIPATO
FARE GIOCO VOCALE
AUMENTARE GESTUALITÀ
Nei bambini implementiamo...
RICHIESTE COLLABORAZIONE
COMPRENSIONEGIOCO INTERSOGGETTIVITÀ PRIMARIA
REGOLAZIONE SENSORIALE
La scuola non mi portò nuovi amici. Fu uno shock. La mia mente era completamente sopraffatta da duecentocinquanta bambini allievi della scuola. Duecentocinquanta voci e una
quantità di braccia e gambe imprevedibili. Duecentocinquanta corpi da evitare.
I bambini che c’erano a scuola sembravano migliaia e migliaia di volti vuoti che mi ondeggiavano davanti senza che riuscissi a
metterli a fuoco e a capire cosa fare. Sembravano avere a che fare l’uno con l’altro. Cercavo di capire cosa potesse legarli l’uno all’altro ma non riuscivo a trovare una teoria valida. Comunque
sapevo una cosa: non avevano niente a che fare con me. Gunilla Gerland
OBIETTIVO
Promuovere l’integrazione di uno studente con D. Spettro Autistico nel gruppo classe
Far maturare esperienze significative sia nell’apprendere che nel socializzare
Creare le condizioni per favorire il massimo benessere e la massima autonomia
COME PROMUOVERE L’INTEGRAZIONE?
E’ come costruire un ponte… Si lavora sui due versanti, si fa crescere la
costruzione verso il centro, dove alla fine i due versanti s’incontreranno.
Tramite il ponte, poi, è possibile comunicare, incontrarsi, e magari anche fare qualcosa insieme…
DESTINATARI
Compagni di classe, le loro famiglie ed insegnanti di uno studente con Autismo inserito in una scuola
elementare, media o superiore
OBIETTIVI★Offrire un’occasione di formazione specifica
sull’Autismo★Rendere studenti e docenti protagonisti del progetto★Sviluppare un clima adatto all’interazione, allo
scambio, alla condivisione★Incoraggiare l’empatia per comprendere meglio i
sentimenti e i bisogni degli altri★Sviluppare abilità di gestione creativa dei problemi★Fornire strumenti specifici utili per rendere
compagni e docenti una vera parte del progetto di abilitazione
UN ESEMPIO DI PROGRAMMA DEL PERCORSO
1 incontro con i docenti1 incontro con i genitori
3 incontri con i compagni : “Nei panni di…”2 incontri con tutta la classe: “Con …”
INCONTRI CONDOTTI DA SPECIALISTI O DA INSEGNANTI!