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 se si trattasse di un delitto, potremmo dire che la polizia non ha trovato la pistola fumante, ma ha in mano importanti indizi per dire che il colpevole c’è e si nasconde in una certa zona della città. Però non siamo in un film giallo, siamo nel campo della fisica. Il “ricercato” non è un omicida, ma una particella elementare, ovvero uno dei costituenti invisibili della materia: il bosone di Higgs. Da anni tutti lo cercano, nessuno finora l’ha trovato. Eppure, martedì nel corso del seminario che si è svolto al Cern di Ginevra si è capito che gli investigatori sentono di averlo in pugno: il cerchio si sta stringendo intorno all’elusiva particella e potrebbe mancare molto poco all’annuncio della scoperta della prova definitiva della sua esistenza. A dare conto del progredire delle indagini sono stati due italiani: Guido Tonelli e Fabiola Gianotti, responsabili rispettivamente di Cms e Atlas, gli esperimenti che si trovano al Cern di Ginevra e che da un paio d’anni, ossia da quando funziona l’acceleratore di particelle Lhc, stanno cercando proprio il bosone di Higgs. I due esperimenti hanno visto dei segnali che indicherebbero che il bosone si trova in una regione di massa compresa tra i 124 e i 126 miliardi di elettronvolt (GeV) con una probabilità del 99%. L’elettronvolt è un’unità di misura dell’energia, ma in fisica delle particelle si utilizza per misurare la massa delle particelle elementari. Dunque, se il bosone di Higgs esiste, ha una massa circa 120 volte più grande di quella di un protone. Già perché, siccome non è mai stato visto, no n si sa neppure con certezza se esista, i l bosone di Higgs. L a teoria però lo prevede, anzi lo richiede, per spiegare perché le cose hanno una massa. Noi sappiamo che anche le particelle elementari (l’elettrone, il muone, il neutrino, i quark...) hanno una massa, anzi che hanno masse differenti tra loro, ma fino a qualche decennio fa non si capiva come spiegare questo fenomeno. Fu Peter Higgs, un fisico scozzese, ad ipotizzare nel 1964 l’esistenza di un campo di energia, la cui particella messaggero fu chiamata appunto bosone di Higgs, in grado di risolvere il problema. Secondo Higgs, questo campo di energia permea tutto l’universo e le particelle acquisiscono la loro massa interagendo con esso: quelle che interagiscono in modo forte sono pesanti, quelle che interagiscono in modo debole sono più leggere. Il bosone di Higgs sarebbe quindi una particella particolare, tanto potente da meritarsi l’appellativo di “particella di Dio” (che peraltro Higgs sembra non abbia mai gradito). Anche sulla base dell’ipotesi della sua esistenza, venne elaborato i l “Modello Standard delle alte energie”, una teoria scientifica molto potente che ha previsto l’esistenza di altr e particelle che poi sono state effettivamente scoperte. Ma se il bosone di Higgs non esistesse, la teoria sarebbe ancora valida? L’acceleratore di particelle più grande del mondo, l’Lhc del Cern a Ginevra, è stato costruito anche per fugare questo dubbio. Dentro Lhc, infatti i protoni, divisi in due fasci che procedono in direzioni opposte, sono acelerati al 99,9998% della velocità della luce. Scontrandosi a tale velocità, generano un’energia molto intensa che permette di creare particelle elementari, come il bosone di Higgs. Queste particelle così possono tornare in vita, anche se solo per una piccolissima frazione di secondo. Poi decadono, trasformandosi in una miriade di particelle conosciute e, infatti, la loro scoperta consiste nell’osservazione delle particelle in cui decadono piuttosto che nella loro rilevazione diretta. Sia Atlas che Cms hanno analizzato diversi canali (modi) di decadimento, e hanno potuto osservare piccoli eccessi di eventi, ovvero più decadimenti del previsto. Un caso? Una fluttuazione statistica? Oppure il segno della presenza del bosone? Per ora si può solo dire, con Tonelli, che “questo eccesso è fortemente compatibile con un Hi ggs del Modello Sandard con una massa intorno ai 124 GeV”, ma si prevede che il nodo si scioglierà presto: “Date le eccezionali prestazioni di Lhc quest'anno, non sarà necessario aspettare a lungo per avere una quantità di dati sufficiente e questo ci consente di prevedere che il puzzle sarà risolto nel corso del 2012", ha detto Gianotti. Intanto, godiamoci i successi della fisica italiana. Dopo la misurazione dei neutrini più veloci della luce, opera di un team guidato da un italiano, oggi una nuova impresa: “Questo risultato, certamente significativo anche se non definitivo  ha dichiarato Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) - è stato conseguito da esperimenti guidati da italiani che, al pari di quelli che dirigono

particella di dio

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se si trattasse di un delitto, potremmo dire che la polizia non ha trovato la pistola fumante, ma ha in mano importanti indizi per dire che il colpevole c e si nasconde in una certa zona della citt. Per non siamo in un film giallo, siamo nel campo della fisica. Il ricercato non un omicida, ma una particella elementare, ovvero uno dei costituenti invisibili della materia: il bosone di Higgs. Da anni tutti lo cercano, nessuno finora lha trovato. Eppure, marted nel corso del seminario che si svolto al Cern di Ginevra si capito che gli investigatori sentono di averlo in pugno: il cerchio si sta stringendo intorno allelusiva particella e potrebbe mancare molto poco allannuncio della scoperta della prova definitiva della sua esistenza. A dare conto del progredire delle indagini sono stati due italiani: Guido Tonelli e Fabiola Gianotti, responsabili rispettivamente di Cms e Atlas, gli esperimenti che si trovano al Cern di Ginevra e che da un paio danni, ossia da quando funziona lacceleratore di particelle Lhc, stanno cercando proprio il bosone di Higgs. I due esperimenti hanno visto dei segnali che indicherebbero che il bosone si trova in una regione di massa compresa tra i 124 e i 126 miliardi di elettronvolt (GeV) con una probabilit del 99%. Lelettronvolt ununit di misura dellenergia, ma in fisica delle particelle si utilizza per misurare la massa delle particelle elementari. Dunque, se il bosone di Higgs esiste, ha una massa circa 120 volte pi grande di quella di un protone. Gi perch, siccome non mai stato visto, non si sa neppure con certezza se esista, il bosone di Higgs. La teoria per lo prevede, anzi lo richiede, per spiegare perch le cose hanno una massa. Noi sappiamo che anche le particelle elementari (lelettrone, il muone, il neutrino, i quark...) hanno una massa, anzi che hanno masse differenti tra loro, ma fino a qualche decennio fa non si capiva come spiegare questo fenomeno. Fu Peter Higgs, un fisico scozzese, ad ipotizzare nel 1964 lesistenza di un campo di energia, la cui particella messaggero fu chiamata appunto bosone di Higgs, in grado di risolvere il problema. Secondo Higgs, questo campo di energia permea tutto luniverso e le particelle acquisiscono la loro massa interagendo con esso: quelle che interagiscono in modo forte sono pesanti, quelle che interagiscono in modo debole sono pi leggere. Il bosone di Higgs sarebbe quindi una particella particolare, tanto potente da meritarsi lappellativo di particella di Dio (che peraltro Higgs sembra non abbia mai gradito). Anche sulla base dellipotesi della sua esistenza, venne elaborato il Modello Standard delle alte energie, una teoria scientifica molto potente che ha previsto lesistenza di altre particelle che poi sono state effettivamente scoperte. Ma se il bosone di Higgs non esistesse, la teoria sarebbe ancora valida? Lacceleratore di particelle pi grande del mondo, lLhc del Cern a Ginevra, stato costruito anche per fugare questo dubbio. Dentro Lhc, infatti i protoni, divisi in due fasci che procedono in direzioni opposte, sono acelerati al 99,9998% della velocit della luce. Scontrandosi a tale velocit, generano unenergia molto intensa che permette di creare particelle elementari, come il bosone di Higgs. Queste particelle cos possono tornare in vita, anche se solo per una piccolissima frazione di secondo. Poi decadono, trasformandosi in una miriade di particelle conosciute e, infatti, la loro scoperta consiste nellosservazione delle particelle in cui decadono piuttosto che nella loro rilevazione diretta. Sia Atlas che Cms hanno analizzato diversi canali (modi) di decadimento, e hanno potuto osservare piccoli eccessi di eventi, ovvero pi decadimenti del previsto. Un caso? Una fluttuazione statistica? Oppure il segno della presenza del bosone? Per ora si pu solo dire, con Tonelli, che questo eccesso fortemente compatibile con un Higgs del Modello Sandard con una massa intorno ai 124 GeV, ma si prevede che il nodo si scioglier presto: Date le eccezionali prestazioni di Lhc quest'anno, non sar necessario aspettare a lungo per avere una quantit di dati sufficiente e questo ci consente di prevedere che il puzzle sar risolto nel corso del 2012", ha detto Gianotti. Intanto, godiamoci i successi della fisica italiana. Dopo la misurazione dei neutrini pi veloci della luce, opera di un team guidato da un italiano, oggi una nuova impresa: Questo risultato, certamente significativo anche se non definitivo ha dichiarato Fernando Ferroni, presidente dellIstituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) - stato conseguito da esperimenti guidati da italiani che, al pari di quelli che dirigono

tutti gli altri esperimenti di Lhc, vengono dalla grande fucina dellInfn, dalla scuola italiana di fisica. E la dimostrazione che, in questa disciplina, siamo in grado di competere ad altissimo livello nel mondo attraverso professionisti stimati in ambito internazionale e chiamati a dirigere le ricerche di punta della fisica contemporanea.

Di Cristiana Pulcinelli 15 dicembre 2011 lunita Relazione articolo di Cristina Pucinelli del 15 dicembre 2011 lUnit Lequipe guidata da Guido Tonelli e Fabiola Gianotti - scienziati di Cms e Atlas che si trovano alCERM do Ginevra stanno trovando lesistenza del Basone di Higgs che fino ad ora non vi certezza della esistenza . Questa particella, con una massa di circa 120 volte piu grande di quella del protone dovrebbe essere la base di ogni altro elemento sulla terra e dovrebbe spiegare perch le cose hanno hanno una massa. Tutte le particelle della terra hanno massa ma perch+? Fu Peter Higgs, un fisico scozzese, ad ipotizzare nel 1964 lesistenza di un campo di energia, la cui particella messaggero fu chiamata appunto bosone di Higgs, in grado di risolvere il problema. Secondo Higgs, questo campo di energia permea tutto luniverso e le particelle acquisiscono la loro massa interagendo con esso: quelle che interagiscono in modo forte sono pesanti, quelle che interagiscono in modo debole sono pi leggere. Da qui il nome del Basone come particella di Dio, perch da essa si le particelle delluniverso acquistano la loro massa e quindi esistono. Sulla base dell esistenza di questa particella venne teorizzato il Modello Standard delle alte energie, una teoria scientifica molto potente che ha previsto lesistenza di altre particelle che poi sono state effettivamente scoperte. Il modello standar e del tutto formato sull esistenza del bosone ed e per questo che i due acceleratori lavorano per confermane lesistenza. L acceleratori portano due fasce di protoni fino alla velocit della luce partendo da due lati opposti, osservare lenergia prodotta dalla scontri e le particelle cadute si potr verificare lesistenda del Basone che la base della materia nellUniverso. Questo ci che analizziamo dal punto di vista fisico, ma lesperimento indipendentemente dai risultati prodotti non potr rispondere alle domande etiche o filosofiche delluomo : da dove veniamo, chi ha creato tutto ci.

Nota come particella di Dio, chiamata in realt Bosone di Higgs, in realt un ipotetico bosone massivo e scalare previsto dal Modello Standard ed lunica particella del modello la cui esistenza debba essere ancora verificata sperimentalmente. Il Il Modello Standard (MS) una teoria quantistica dei campi che descrive tre delle quattro forze fondamentali note e tutte le particelle elementari ad esse collegate, ossia linterazione forte, elettromagnetica e debole (queste ultime due unificate nellinterazione elettrodebole). La forza gravitazionale rimane lunica interazione a non essere descritta dal modello. Si tratta di una teoria di campo quantistica coerente sia con la meccanica quantistica che con la relativit speciale. Si ritiene che la materia ottenga massa interagendo con il campo di Higgs. Se Higgs non esistesse, stando al modello, qualsiasi cosa nellUniverso sarebbe senza massa. Lanalogia con il cocktail party serve a spiegare il tutto: immaginate una festa in cui tutti gli ospiti sono disposti nello spazio in modo casuale. La stanza rappresenta il campo di Higgs, che corrisponde allovunque dellUniverso. Improvvisamente, entra una celebrit: gli ospiti la notano e rapidamente si accalcano per avvicinarvisi, formando cos una struttura compatta. A mano a mano che la celebrit attraversa la stanza, il cumulo concentrato di ospiti che sta intorno ad essa fornisce il momento addizionale al gruppo. Lammasso sempre pi difficile da fermare rispetto allelemento singolo, di conseguenza in base a ci possiamo dire che lassembramento ha acquisito massa.

Realazione articolo 2 il girnalettismo

La particella di dio chiamata anche bosone di higgs l unica particella al mondo di cui non siamo in grado di verificarne lesistenza. Eppure , pur non avendo prova della propria esistenza alla base della teoria che di dare massa alla materia e quindi alluniverso. Infatti si ritiene che la materia ottenga massa integrandosi con il campo di higgs se non esiste questo bosone le cose delluniverso non avrebbero massa.Mostra tutti

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se a qualcuno interessa qui ci sono i trmini di storia ...quasi tutti con le definizioni TETRARCHIA (293-312). Sistema di governo dell'impero romano istituito da Diocleziano. Prevedeva l'esistenza di quattro imperatori e cercava di rendere pi regolare la nomina delle supreme autorit sottraendola alle legioni: i due augusti nominavano come collaboratori due cesari, che sarebbero loro succeduti nominando a loro volta due cesari. Predisposto nel 293 con la nomina di Galerio e Costanzo a cesari di Diocleziano e Massimiano e messo alla prova nel 305 dall'abdicazione dei due augusti, di fatto non funzion e produsse otto anni di guerre civili fra diversi pretendenti. Cavalleria catafratta: Insieme dei combattenti a cavallo ricoperti da una Armatura completa, sia per il cavaliere che per il cavallo. Culti misterici: culti segreti vietati al pubblico e riservati solo a chi vi era ammesso dopo aver superato durissime prove fisiche e-o psicologiche. Editto di tolleranza: Editto imperiale di tolleranza, che consentiva non solo ai cristiani ma a tutti di praticare liberamente la propria religione, sopprimendo in particolare le precedenti disposizioni persecutorie anticristiane e ordinando che ai cristiani fossero restituite le chiese e gli altri beni loro sequestrati. Lungi dall'attribuire al cristianesimo un ruolo preminente, l'editto sembrava promanare dalla volont di acquistare all'impero il favore della divinit in tutte le forme in cui essa si manifestava (tutto ci che di divino vi nella sede celeste), compresa quella venerata dai cristiani: un intento sincretistico confermato dal fatto che ancora per qualche anno Costantino continu a identificare Cristo e il Sole invitto, ravvisando nel cristianesimo il principale sostegno dell'impero solo dopo la rottura con Licinio. L'atto, che ci pervenuto nella forma di una lettera circolare emanata dall'imperatore Licinio al suo ingresso a Nicomedia e basata sulle decisioni congiuntamente prese a Milano da lui e Costantino dopo la battaglia di Ponte Milvio, costitu un momento significativo della nuova politica di pacificazione religiosa perseguita dagli imperatori romani. Nomade: persona o gruppo che non ha fissa dimora e muta frequentemente residenza, o che si sposta continuamente da un luogo a un altro (anche per motivi inerenti allattivit svolta): essere, sentirsi un n.; una compagnia di (artisti) nomadi. E con usi estens.: da quando lasciai Torino ho sempre condotto vita n., ora solo, ora con la famiglia (Fogazzaro); nasceva costui ... ereditando listinto n. del padre e la naturale avarizia della madre (DAnnunzio); era un uomo n. e libero, lieto dellaria che respirava e della terra che calcava (P. Levi). Clan: gruppo chiuso ed esclusivo di persone legate da comuni interessi e che per lo pi tendono ad escludere gli estranei; consorteria: un clan di affaristi; i clan artistici e culturali della capitale; nel linguaggio comune e giornalistico, gruppo appartenente a organizzazioni malavitose, soprattutto in riferimento alla camorra o alla mafia: lorganizzazione criminale coincide direttamente con leconomia, la dialettica commerciale lossatura del clan (Roberto Saviano). Organizzazione tribale: insieme di gruppi divisi in trib. In questa societ il potere gestito dai patriarchi, matriarche ,o da persone anziane . Orda: torma, massa incomposta: orde di barbari premevano contro i confini dellImpero romano; o. selvagge. Anche, pi genericam , accozzaglia di gente in movimento: uno. di ragazzini urlanti; citt invase da orde di turisti. Sacco di Roma : Saccheggio della Citt Eterna, iniziato il 6 maggio 1527 (e protrattosi per nove mesi, fino al febbraio 1528) ad opera delle milizie spagnole e di un nutrito contingente di mercenari

lanzichenecchi (dodicimila o forse ventimila) di Carlo V, che in tal modo volle punire il papa Clemente VII per aver aderito alla Lega di Cognac. Approfittando della fitta nebbia, i soldati penetrarono in citt da pi punti ed ebbero ben presto la meglio sulle fragili e disorganizzate difese pontificie, eccezion fatta per Castel S. Angelo - munito anche di cannoni - dove a stento si era rifugiato il papa insieme a vari cardinali, impiegati della corte e una moltitudine di qualche migliaio di civili. Si abbandonarono quindi a ogni sorta di efferatezze: omicidi, torture, stupri, rapine, sequestri di persona a scopo di estorsione, saccheggi, devastazioni, incendi, accanendosi particolarmente nello sfregio di luoghi e oggetti sacri e nelle offese a quanti vestissero un abito religioso. La violenza fu tale che appena qualche giorno dopo, il 10 maggio, l'estensore di una relazione alla Repubblica veneta scriveva: L'inferno nulla in confronto colla vista che Roma adesso presenta. I morti - pur nell'impossibilit di una stima attendibile - pare siano stati dodicimila nei primissimi tempi, cui vanno aggiunte le svariate centinaia, se non migliaia di altre vittime della peste che scoppi quasi contemporaneamente, vuoi a causa dei molti cadaveri insepolti e mangiati dai cani, vuoi per le condizioni e le abitudini promiscue della soldataglia (che ne fu a sua volta ampiamente decimata). Il valore complessivo del bottino si sarebbe poi aggirato secondo le stime dello stesso Clemente VII - intorno alla cifra esorbitante di dieci milioni di ducati d'oro. Ma ingenti furono anche - sul piano pi prettamente culturale - i danni subti dagli archivi e dalle biblioteche (sia di privati che di istituti religiosi, come, per esempio, la ricca biblioteca del convento di Santa Sabina o la Camera Apostolica Vaticana), dai tesori delle chiese e dalle raccolte d'arte (soprattutto nel caso di manufatti arricchiti di metalli e pietre preziose). Il Sacco determin in ogni caso la fine della splendida stagione artistica e culturale romana del primo Cinquecento (abbandonano infatti la citt i pittori cosiddetti "clementini": Perin del Vaga e Polidoro da Caravaggio, gi allievi di Raffaello; i protomanieristi Parmigianino e Rosso Fiorentino) ed ebbe grande impatto emotivo e vasta eco presso i contemporanei, tanto che ne rimane traccia in un'articolata pubblicistica. Le trattative per la liberazione del papa, avviate gi il 7 maggio (nella speranza di un rapido soccorso delle forze della Lega di Cognac), si protrassero in una condizione di stallo fino ai primi di dicembre, quando, dietro l'impegno del pagamento di un congruo riscatto ai comandanti dell'esercito imperiale (circa 370.000 ducati-oro), il pontefice pot lasciare Roma, di notte e indossando gli abiti del suo maggiordomo, per riparare dapprima a Orvieto e quindi, dal 1 giugno 1528, nell'antica citt papale di Viterbo. Nel frattempo Roma era stata nuovamente provata da altri due episodi di saccheggio, il 25 settembre 1527 e il 17 febbraio 1528, quando quel che rimaneva dell'esercito imperiale abbandon finalmente la citt lasciandosi alle spalle un ultimo strascico di distruzioni e violenze. Dopo molti rinvii, Clemente VII ritorn in Vaticano il 6 ottobre del 1528 - a quindici mesi esatti dall'inizio del Sacco - trovandosi di fronte a una citt stremata, diminuita dei quattro quinti degli abitanti, spogliata di tutto e in gran parte bruciata, attanagliata infine da una terribile carestia. Deposizione: (storia)Rimozione di un sovrano, di un capo di stato, ecc., dalla sua carica, attraverso un atto illegittimo. Nella religione cristiana: d. di Cristo, il distacco del corpo del Redentore dalla croce e il suo seppellimento, anche in quanto soggetto di rappresentazione nellarte (in questo sign. spesso usato assol.: la D. di Caravaggio); d. di un martire, di un santo, il giorno, e quindi lanniversario, della morte o della sepoltura (anche, talvolta, la collocazione delle reliquie in un altare). Limes: Limes, limitis dal significato originario di "sentiero" pass col tempo a indicare la strada militare con postazioni fortificate e torri di guardia penetranti talora in territorio nemico; pass infine a indicare la linea di confine (in latino, fines, finium), qualcosa che divide il mondo conosciuto da quello ostile e sconosciuto, dal quale in qualche modo occorreva difendersi e

separarsi. Fines indicava, oltre che la linea di confine, i territori stessi che si trovavano allinterno di quella linea. Insomma, per usare un terzo sinonimo, limes e fines esprimevano concetti affini a terminus, individuavano punti da non oltrepassare. E significativo pensare alla ulteriore evoluzione che il termine limite, in questo senso, ha avuto nella filosofia medievale e poi moderna: originale aspetto militare di questo atto del pensiero. Diverso invece il significato di una parola quasi omofona a limes, che limen, liminis. Limen era la soglia, lingresso, qualcosa cio che consentiva di accedere a un altro luogo considerato gi cosa propria. Suo sinonimo era principium, in qualche modo lestremo opposto del limes. Visigoti: Visigoti, popolo di origine germanica, appartenente alla trib dei Goti, furono tra quei popoli barbari, che, con le loro migrazioni, contribuirono alla crisi e alla caduta dell'Impero romano. Dopo la fine dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 (data canonica), i Visigoti giocarono un ruolo molto importante nello scacchiere europeo per altri due secoli e mezzo. Il nome Visigoti gli fu dato da Cassiodoro e letteralmente vuol dire "Goti nobili" ("Wisi" in gotico vuol dire "degni" o "nobili"); furono comunque anche citati come Goti dell'Ovest (dal tedesco "Westgoten"), mentre i Goti che si erano stanziati tra le foci dei fiumi Don e Dnepr furono detti Ostrogoti (Goti dell'Est, dal tedesco "Ostgoten"). Concilio di nicea: Il Primo concilio di Nicea stato il primo concilio ecumenico[1] del mondo cristiano, secondo la prassi del Concilio di Gerusalemme di et apostolica. Convocato (e presieduto) dall'imperatore Costantino I, preoccupato dalle dispute tra cristiani che si facevano sempre pi aspre. Se prima tali dispute erano tenute all'interno di luoghi di culto quasi in sordina o confinate nelle sedi ecclesiastiche, ora che Costantino aveva dato al Cristianesimo un'autorit all'interno dello stato, queste dispute erano diventate anche una questione di stato e come tali andavano trattate: infatti, se queste non fossero state risolte, avrebbero dato un ulteriore impulso centrifugo all'impero, in una fase in cui esso si trovava sulla via della disgregazione. Con queste premesse, in un clima di grande tensione, il concilio ebbe inizio il 20 maggio del 325; i partecipanti provenivano in maggioranza dalla parte orientale dell'Impero. Flagello di dio: soprannome con cui i cristiani chiamavano attila Tributo: Ci che si d o si fa per adempiere la propria parte dun obbligo, per soddisfare a ci che si ritiene un proprio debito, un proprio dovere, o anche per rendere ad altri ci che si ritiene sia loro dovuto: i cittadini accorsero pronti a pagare il loro t. di sangue alla patria in pericolo; pagare il t. alla natura, morire; ognuno di noi ha recato il suo modesto t. alla riuscita dellopera; t. di lodi, di omaggi; t. di riconoscenza; t. di pianto, di lacrime; ah! pur chEgisto, Pria che raggiorni, a disturbar non venga Il mio pianto, che al cenere paterno Misera reco in annual tributo! (Alfieri). (tassa o versamento che i cittadini sono obbligati a versare) Federazione s. f. [dal lat. tardo foederatio -onis]. : Il federarsi. Pi spesso concr., insieme di stati confederati, di cui si ebbero parecchi esemp nella Grecia antica (di solito indicati impropriam. col nome di leghe, come quelle peloponnesiaca, corinzia, beotica, panellenica, achea, etolica, ecc.); nellepoca moderna, unione tra stati costituita senza limiti di tempo e con unorganizzazione permanente interna, per realizzare comuni interessi di difesa di valori materiali e morali (se ne hanno esemp dal sec. 16). In diritto internazionale, il termine sinon. di stato federale. eremita s. m. [dal lat. tardo eremita, gr. eccles. , der. di : v. eremo] (pl. -i). :

Chi, spec. per motivi religiosi, si apparta dal mondo, non solo spiritualmente ma materialmente, vivendo solitario in luoghi remoti o addirittura deserti (cfr. anacoreta): gli antichi e. della Tebaide; gli e. camaldolesi. Locuz. fig. (nelle quali pu essere usato anche al femm.): fare una vita da e., essere un e., di persona che vive comunque appartata dal mondo. Monaco: In origine, colui che, vivendo in solitudine, si dedica alla preghiera e al servizio di Dio, quindi sinon. di anacoreta; in seguito, colui che, isolato dal mondo, vive in comunit sotto un abate obbedendo alle prescrizioni della regola che ha accettato al momento della monacazione, e che in genere sono quelle di castit, povert individuale, obbedienza allabate: m. benedettino, cistercense, certosino. Presbitero : Nella Chiesa delle origini, anziano che governava una comunit cristiana; in seguito, sacerdote, prete. Funzione culturale: i monasteri erano contemporaneamente scuole , biblioteche ,e aziende editoriali ,dove decine di monaci copiavano preziosi manoscritti che altrimenti sarebbero andati perduti e li ornavano di splendide miniature .Le miniature sono una delle poche fonti illustre di quest epoca . funzione sociale :facendosi monaci molti uomini venivano sottratti alla fame e ai pericoli e trovarono una nuova famiglia ,ma per molti tempo i monasteri benedettini furono gli unici centri sicuri di ospitalit dal intero del continente. Liberti: Nella Roma antica, un liberto era uno schiavo affrancato, che generalmente continuava a vivere nella casa del patronus e aveva nei suoi confronti doveri di rispetto e obblighi di natura economica.