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1 Pensare un giardino terapeutico per malati di Alzheimer PREMESSA L’età media della popolazione sta aumentando e con essa un numero sempre maggiore di anziani si trova a vivere in condizioni di solitudine e difficoltà sociale. A questo problema si aggiunge un aumento dell’incidenza del numero di anziani affetti da Alzheimer, una condizione cronica degenerativa irreversibile che provoca alterazioni cerebrali con progressiva perdita delle capacità cognitive e comunicative che limita le interazioni sociali e si ripercuote inevitabilmente sulla sfera delle autonomie. L’inizio e la progressione della malattia sono graduali, con perdita della memoria, disorientamento, difficoltà nel prendere decisioni e nel ragionamento astratto, periodi di confusione, deliri, ansia, momenti di assenza ed aggressività. Tale situazione agisce pesantemente sulle famiglie che si trovano costrette a cercare una soluzione alternativa per ospitare i propri cari, non riuscendo più a gestire autonomamente le attività quotidiane. Per non lasciare sole queste persone e le loro famiglie, sono state progettate apposite strutture dove gli anziani in difficoltà possono essere assistiti in un ambiente sicuro e ricco di stimoli fisici e mentali positivi, in grado nello stesso tempo di ritardare il processo degenerativo e di portare ad un miglioramento generale della loro qualità di vita. Tuttavia, queste strutture, che sempre più spesso richiamano l’ambiente familiare, se non correttamente gestite possono anche avere effetti dannosi sui pazienti, incrementando il senso di disagio e abbandono già percepito dalle persone in difficoltà. Il giardino e l’orto, inseriti in questo contesto, non solo sono in grado di ritardare il decorso della malattia, ma anche di migliorare la percezione della Struttura ospitante e, quindi, la permanenza dell’anziano al suo interno. La progettazione dell’ambiente nei centri di ospitalità dei malati di Alzheimer (e di altri tipi di demenza) è quindi parte integrante dell’approccio globale alla cura e assistenza della persona. La qualità funzionale ed estetica degli spazi interni ed esterni ha un ruolo determinante sulla qualità di vista dei pazienti e come supporto allo sviluppo di programmi terapeutici. E’ stato ormai ampiamente dimostrato come il verde nei centri di cura ed ospitalità geriatrica svolga un ruolo determinante nello stimolare positivamente dal punto di vista sia fisico che psicologico gli anziani accolti, favorendo la

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Pensare un giardino terapeutico per malati di Alzheimer

PREMESSA

L’età media della popolazione sta aumentando e con essa un numero sempre maggiore di

anziani si trova a vivere in condizioni di solitudine e difficoltà sociale. A questo problema si

aggiunge un aumento dell’incidenza del numero di anziani affetti da Alzheimer, una

condizione cronica degenerativa irreversibile che provoca alterazioni cerebrali con

progressiva perdita delle capacità cognitive e comunicative che limita le interazioni sociali e

si ripercuote inevitabilmente sulla sfera delle autonomie. L’inizio e la progressione della

malattia sono graduali, con perdita della memoria, disorientamento, difficoltà nel prendere

decisioni e nel ragionamento astratto, periodi di confusione, deliri, ansia, momenti di assenza

ed aggressività. Tale situazione agisce pesantemente sulle famiglie che si trovano costrette a

cercare una soluzione alternativa per ospitare i propri cari, non riuscendo più a gestire

autonomamente le attività quotidiane. Per non lasciare sole queste persone e le loro famiglie,

sono state progettate apposite strutture dove gli anziani in difficoltà possono essere assistiti in

un ambiente sicuro e ricco di stimoli fisici e mentali positivi, in grado nello stesso tempo di

ritardare il processo degenerativo e di portare ad un miglioramento generale della loro qualità

di vita. Tuttavia, queste strutture, che sempre più spesso richiamano l’ambiente familiare, se

non correttamente gestite possono anche avere effetti dannosi sui pazienti, incrementando il

senso di disagio e abbandono già percepito dalle persone in difficoltà.

Il giardino e l’orto, inseriti in questo contesto, non solo sono in grado di ritardare il decorso

della malattia, ma anche di migliorare la percezione della Struttura ospitante e, quindi, la

permanenza dell’anziano al suo interno. La progettazione dell’ambiente nei centri di ospitalità

dei malati di Alzheimer (e di altri tipi di demenza) è quindi parte integrante dell’approccio

globale alla cura e assistenza della persona. La qualità funzionale ed estetica degli spazi

interni ed esterni ha un ruolo determinante sulla qualità di vista dei pazienti e come supporto

allo sviluppo di programmi terapeutici. E’ stato ormai ampiamente dimostrato come il verde

nei centri di cura ed ospitalità geriatrica svolga un ruolo determinante nello stimolare

positivamente dal punto di vista sia fisico che psicologico gli anziani accolti, favorendo la

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socializzazione e l’integrazione sociale (Kuo et al. 1998) e garantendo collateralmente

un’opportunità sia per la prospettiva del domani che per l’attesa di vita (Lewis 1995).

E’ possibile distinguere tre diversi tipi di approcci terapeutici che consentono di trarre

beneficio dal «contatto» con il verde:

• Approccio passivo: la sola vista del verde, anche da una finestra, può dare

sollievo e conforto ed aiuta a combattere la depressione

• Approccio semi–passivo: lo stare seduti all'aria aperta, osservare, ascoltare i

suoni della natura e passeggiare, può risultare di sensibile aiuto nel ridurre la tensione,

l'ansia e l'affaticamento mentale

• Approccio attivo: interagire con le piante, prendendosene cura e svolgendo

tutte quelle attività di gestione e propagazione tipiche dell’orto, amplifica i suddetti

benefici.

In particolare, Mooney e Milstein (1994) hanno evidenziato che gli anziani che avevano

seguito un programma di ortoterapia mostravano un miglioramento sotto diversi punti di

vista:

• miglioramento nell’orientamento spaziale;

• aumento della disponibilità attentiva;

• incremento delle interazioni con gli altri anziani;

• miglioramenti della memorizzazione;

• incentivazione dell’iniziativa;

• vivacizzazione delle motivazioni;

• modificazioni positive delle prestazioni fisiche;

• aumento del senso di autoefficacia.

Prendersi cura delle piante, inoltre, comporta un’attività fisica “dolce” e non stressante che

sollecita la muscolatura incoraggiando tutti i movimenti, dalla contrazione all’allungamento,

ed offre programmi di esercizio che sembrano fatti apposta per ridurre lo stress psico-fisico e

migliorare il tono generale dell’organismo, la coordinazione e la macro- e micro-circolazione.

E’ importante comunque evidenziare come anche il semplice passeggiare in un giardino o in

un orto non è un esercizio soltanto passivo, perché permette di respirare una moltitudine di

profumi, ascoltare la brezza, gli uccelli, lo scorrere dell’acqua. Utilizzando tutti questi sensi,

vengono positivamente stimolati il corpo, la mente e lo spirito. Nel giardino e nell’orto si può

apprezzare la realtà della vita dalla nascita alla morte e la rigenerazione. La mente è

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attivamente coinvolta, anche quando non vengono usate le mani, la mente non rimane mai

passiva.

FINALITA’

Per questo scopo è utile attuare un approccio «sinergico» combinando attività di tipo

«passivo» e «semi-passivo» proprie del giardino (Healing landscapes) con quelle più

tipicamente «attive» dell’orticoltura (Horticultural therapy).

OBIETTIVI

• Ridurre i problemi comportamentali e, in particolare, il disorientamento spazio

temporale, i tentativi di fuga, il girovagare afinalistico (wandering) e le reazioni

catastrofiche

• Ridurre l'uso dei farmaci psicoattivi

• Ridurre, se non abolire, il ricorso alla contenzione

• Rallentare il declino delle capacità funzionali

• Stimolare le capacità residue

• Aumentare l’autostima individuale

• Compensare i deficit cognitivi e funzionali causati dalla demenza

• Stimolare la memoria remota dei pazienti nei riguardi delle loro attività ed

esperienze pregresse

• Consentire un’attività fisica “dolce” e non stressante che comporta movimenti di

tutta la muscolatura e favorisce la circolazione e la coordinazione oculo-manuale

• Incoraggiare l’indipendenza e le capacità di prendersi cura di se stessi

• Creare una “qualità di vita positiva” attraverso attività e stimolazioni fisiche e

sensoriali che forniscono un senso alla giornata ed offrono una prospettiva per il

futuro

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Realizzazione di un Giardino Alzheimer

Il Giardino Alzheimer prevede la realizzazione di appositi spazi verdi dove attuare vari tipi di

stimolazione fisica e sensoriale ed attività terapeutico-riabilitative.

Questi spazi comprendono due settori specializzati:

• “Il Giardino Sensoriale”

• “L’Orto della Memoria”

Le due aree è necessario che siano strettamente interconnesse e consentano un facile accesso

agli Utenti del Centro (si veda immagini seguenti) direttamente dalle strutture interne dove

vengono svolte le altre attività terapeutiche e ricreative.

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ESEMPIO DI SCHEMA DEGLI SPAZI VERDI DESTINATI A GIARDINO

SENSORIALE E AD ORTOTERAPIA

14.5 m 23.5 m

25 m

16 m

18

m

21

m

GIARDINO (≈800 m2)

ORTO (≈ 500 m2)

16

m

31 m

Il “Giardino Sensoriale”

L’area verde destinata a Giardino Sensoriale è costituita da uno spazio dei sensi (il tatto,

l’olfatto, la vista, il gusto, l’udito) ed uno spazio connettivo.

Il primo sarà caratterizzato da piccole aree con aiuole rialzate dedicate a specifiche essenze

selezionate appositamente per favorire la stimolazione sensoriale:

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• aree cromatiche, con piante selezionate in modo da garantire una corretta

distribuzione dei colori durante tutto l’anno;

• aree aromatiche, con piante emettitrici di essenze profumate;

• aree sonore, con piante che producono suoni interagendo con il vento e gli altri agenti

atmosferici e che forniscono rifugio per animali “canterini” (uccelli, grilli, etc.).

Le piante collocate all’interno di queste aree saranno inoltre opportunamente selezionate per

favorire anche le sensazioni tattili ed il gusto, evitando essenze velenose e/o allergeniche e

piante dotate di spine o di altre parti potenzialmente pericolose. In prossimità dell’area sonora

sarà inoltre costruita una fontana in muratura dotata di pompa per il riciclo per favorire la

stimolazione uditiva attraverso la realizzazione di giochi d’acqua.

Nell’area centrale del giardino è utile sia realizzato un gazebo che costituirà un’area di sosta

permanente dove poter riposare, ripararsi dal sole, realizzare attività individuali o collettive e

organizzare momenti ludico-ricreativi. Il gazebo sarà posizionato in modo da permettere una

vista sulle varie aree interne al giardino e sul panorama delle colline circostanti.

Lo spazio connettivo sarà costituito dal manto erboso e dagli elementi arborei già presenti

all’interno del giardino (quali tigli, pino, magnolia e lecci). Questi ultimi diverranno parte

integrante del giardino ed utilizzati sia per favorire le stimolazioni sensoriali (attraverso le

differenti strutture delle loro cortecce ed i suoni prodotti dal vento e dagli animali da loro

ospitati), sia come punti di riferimento (si veda immagine seguente).

Il concetto base del giardino è che esso debba rappresentare un percorso guidato, all'interno

del quale le persone affette da Alzheimer possano muoversi liberamente, senza pericoli, in

vialetti pavimentati oppure in spazi verdi, senza alcun tipo di ostacolo, e caratterizzato dalla

presenza di sedute e corrimani che consentono di passeggiare in sicurezza e di potersi fermare

a riposare e ad osservare l’ambiente circostante lungo tutto il percorso. E’ importante

comunque sottolineare che, indipendentemente dalle strutture e dagli arredi presenti,

l’elemento portante e guida di tutto il giardino è rappresentato dalla Natura e dall’esplorazione

sensoriale. Gli Utenti, i loro familiari, gli operatori del Centro e chiunque altro frequenterà il

giardino entrerà, infatti, in contatto con i diversi colori e aromi delle varie specie di piante

presenti e sarà circondato da un panorama e da una moltitudine di stimolazioni sensoriali che

faciliteranno il “contatto” con la Natura.

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Facilità d’orientamento, sicurezza, libertà di movimento, privacy e serenità, stimolazione

sensoriale, sperimentazione terapeutica, sono i principi fondatori del progetto.

T T

T T

P

Ingresso giardino

Gazebo

T = tiglioP = pino

Di seguito viene riportata una descrizione dettagliata delle diverse componenti del Giardino

Sensoriale:

- Il percorso con le aree tematiche di sosta

- La vegetazione

- La stimolazione sensoriale

- Punti di riferimento

- Recinzione

- Illuminazione e “giardino notturno”

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1 - Il percorso

Principi base

Il percorso deve essere unico, estremamente semplice, privo di biforcazioni e incroci, in modo

da aumentare la sicurezza degli ospiti e rinforzarne il senso di familiarità. Si eviterà quindi la

formazione e il disegno di vicoli ciechi, favorendo invece percorsi tendenzialmente circolari e

diretti alle principali strutture e aree tematiche di attrazione. La maggior parte degli anziani

infatti ha difficoltà ad orientarsi e per questo è assolutamente necessario una disposizione del

percorso e delle strutture tali da creare una serie di punti di riferimento per orientarsi nello

spazio (si veda anche “Punti di riferimento”). Il giardino inoltre sarà realizzato in modo tale

che gli Utenti possano avere una vista su di esso direttamente dalle finestre e vetrate presenti

nelle stanze dove svolgono le altre attività quotidiane, in modo da creare un continuum tra le

aree interne ed esterne del Centro. Questo è importante sia per evitare che gli Utenti abbiano

un senso di disorientamento, sia per incoraggiare l’accesso al giardino fin dalla struttura

interna, stimolando la curiosità e, in qualche modo, anticipando l’esperienza effettiva del

contatto con la Natura. Inoltre, anche nei giorni in cui le condizioni atmosferiche impediranno

l’accesso diretto al giardino sarà possibile osservare la “vita” che continua a svolgersi in quel

piccolo spazio verde e gli effetti che la pioggia, il vento, la neve e gli altri agenti atmosferici

hanno sulle piante e gli altri oggetti animati e inanimati del giardino, riportando alla mente

esperienze passate e ricordi che potranno essere condivisi tra i vari Utenti del Centro.

E’ importante che anche gli operatori della struttura siano tranquilli e possano lasciare agli

anziani libertà di movimento nell'ambito del giardino. Il percorso costituirà l'elemento

strategico del giardino: la sua forma particolare e la discreta luminosità del materiale di cui

sarà costituito permetteranno infatti all'ospite di non perdersi e di orientarsi facilmente. Lo

spazio connettivo circostante, costituito dal manto erboso, consentirà inoltre di evitare agli

Utenti di sentirsi in ansia nel momento in cui dovessero fuoriuscire dal percorso, perché, al di

là di esso, non vi troveranno ostacoli fisici o psicologici, ma un tappeto erboso su cui è

altrettanto piacevole camminare, sdraiarsi, rotolarsi e sentirsi libero e di esplorare e

manipolare in tutta sicurezza.

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Progettazione del percorso

L’accessibilità sarà garantita dalla presenza di strutture che favoriscono l’entrata e

l’utilizzazione del giardino, quali porte automatiche, una zona di transizione tra l’interno e

l’esterno (ad es. con l’inserimento di un portico), percorsi privi di ostacoli, arredi e appoggi

creati appositamente per questa categoria di soggetti deboli.

L’ingresso nel giardino e l’inizio del percorso sarà realizzato in prossimità della porta-vetrata

della stanza in cui gli Utenti svolgono gran parte delle loro attività terapeutiche e ricreative. A

partire da questa area di ingresso, il percorso si snoderà attraverso una serie di strutture ed

aree tematiche sensoriali di riferimento. L’intero percorso sarà realizzato in modo che sia di

facile utilizzo anche da parte di chi è costretto ad usare strumenti di sostegno e/o carrozzine.

Per questo motivo la larghezza non dovrà essere inferiore a 80 cm e non dovrà presentare in

alcun punto forti dislivelli ed irregolarità, in modo che sia percepito come sicuro e garantisca

all’Utente di non correre alcun rischio di caduta. La pavimentazione sarà realizzata con colore

tenue ma ben distinguibile anche per chi ha problemi di vista. Sarà inoltre utilizzato materiale

anti-sdrucciolo, evitando quindi difformità sulle quali gli Utenti potrebbero inciampare, e

anti-riflesso, per evitare fenomeni di abbagliamento che possano generare ansia e

disorientamento. Tutto il percorso sarà dotato di corrimani di sicurezza, in modo da consentire

una deambulazione sicura ed un benessere visivo. Il contrasto cromatico con la vegetazione

sarà appositamente studiato al fine di rendere facilmente individuabili gli spazi di percorrenza,

e l’assenza di dislivelli ed ostacoli tra percorso e manto erboso circostante consentirà un

cammino in sicurezza, anche nel caso in cui l’Utente abbandoni il tracciato.

Aree di sosta

Le sedute dovranno essere costantemente presenti lungo tutto il percorso, poiché i soggetti

anziani hanno spesso difficoltà motorie debilitanti, e dovranno essere disegnate per favorire il

comfort ed il facile utilizzo. Per questo è consigliabile inserire sia panchine perimetrali ben

fissate a terra, sia sedie munite di schienale e braccioli, inserite ad angolo retto o a “ferro di

cavallo”, per favorire le conversazioni limitando i movimenti di collo e busto. In particolare, è

consigliabile l’utilizzo di sedie in legno robuste e di altezza tra i 40 e i 43 cm dal pavimento

munite di braccioli di almeno 25 cm di altezza o comunque comode per permettere di alzarsi

poggiando stabilmente i piedi a terra. E’ utile prevedere anche l’inserimento di una o più

mono-panche nelle varie aree, in quanto alcune persone affette da Alzheimer tentano di

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difendere un proprio spazio personale che, se non rispettato, può scatenare reazioni

aggressive. Il materiale con cui realizzare le sedute dovrà essere il più possibile familiare con

quello utilizzato nei giardini privati e nei parchi pubblici frequentati dagli anziani in passato;

per questo è preferibile utilizzare panche e sedie in legno, evitando forme, strutture e materiali

moderni che non fanno parte del vissuto degli ospiti del Centro.

Nelle aree comuni, e in particolare all’entrata del giardino, dove sarà realizzato un portico di

ingresso all’area, dovranno essere introdotte numerose sedie poiché sono le zone più

utilizzate, ma non per questo si dovrà rinunciare all’introduzione di sedute isolate negli spazi

semi-privati.

A ridosso delle aree di sosta saranno presenti essenze vegetali in grado di produrre sensazioni

visive, uditive, tattili ed olfattive, per rendere ancora più rilassante e stimolante l'ambiente.

Oltre alla vegetazione presente nelle apposite aiuole tematiche, verranno realizzati una serie di

bancali rialzati dove gli Utenti potranno seminare specifiche essenze aromatiche e/o

cromatiche, a seconda della loro posizione all’interno del percorso, e seguirne i cambiamenti

stagionali. Questi bancali saranno posizionati in prossimità delle aree di sosta in modo tale

che gli Utenti possano comodamente osservare, toccare ed annusare le piante coltivate al loro

interno e potranno essere di volta in volta modificati in funzione della stagione, delle richieste

degli ospiti stessi ed in sinergia con le altre attività laboratoriali avviate all’interno del Centro.

Alcune di queste essenze infatti potranno essere utilizzate per la realizzazione di laboratori di

cucina (piante aromatiche, ortive e da frutto, etc.) e creativi (bouquet, fiori e piante da

essiccare per realizzare decorazioni, quadri e pot-pourri, etc.).

Particolare attenzione sarà rivolta alla realizzazione del gazebo. Quest’ultimo dovrà essere

posizionato in un luogo centrale rispetto al giardino, in modo da avere una visione il più

possibile ampia sulle varie aree interne e sul panorama circostante. Questa struttura dovrà

essere sufficientemente ampia per permettere lo svolgimento di attività collettive e momenti

ricreativi e per contenere un tavolo ed un numero adeguato di sedie e panche per sostare,

riposare, ripararsi dal sole ed eseguire piccoli lavori individuali e collettivi.

2 - Vegetazione

Per la tipologia di giardino e per favorire la stimolazione sensoriale devono essere

previste diverse specie, in modo da rappresentare quanti più aspetti terapeutici possibili. La

vegetazione deve essere facilmente riconoscibile per il colore ed il profumo dei fiori,

conosciuta in quanto familiare, manipolabile in quanto non velenosa, evocante il trascorrere

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del tempo, per la diversità di colori e forme che assume con il trascorrere delle stagioni,

fornendo in questo modo un efficace supporto alle attività finalizzate a favorire

l’orientamento temporale degli ospiti e ritardarne il declino. La flora prevalente deve essere

costituita da specie tradizionali e autoctone del luogo che metaforicamente richiamino alla

sicurezza, alla stabilità e alle proprie origini. I fiori, anche stagionali, dovranno essere di

colori facilmente percepibili dai fruitori preferendo tonalità decise (giallo, rosso, arancione)

piuttosto che tenui (blu, viola, verde), mentre le tessiture, le dimensioni e le forme dovranno

essere più possibilmente varie per offrire scenari differenti e stimolare i sensi attraverso i

profumi, le tessiture diverse e i contrasti visivi (si veda a tal proposito il paragrafo seguente

sulla “Stimolazione sensoriale”). Molto utili sono anche le piante con fogliame villoso che al

tatto forniscono sensazioni diverse dal solito e generalmente piacevoli. Gli alberi di alto fusto

dovranno essere presenti in numero limitato per non generare ombre toppo marcate che

possono creare problemi di ansia. Le essenze arboree preesistenti nel giardino (quali tigli e

pino) potranno essere utilizzate ai fini sensoriali sfruttando le profonde differenze nella

rugosità delle loro cortecce, nel ciclo vegetativo (caducifoglie e sempreverdi), nella tipologia

di foglie (a foglia espansa ed aghiformi) e nella tipologia di animali ospitati durante i

differenti periodi stagionali.

3 - Stimolazione sensoriale

La memoria della persona e le capacità residue possono essere stimolate e

adeguatamente rafforzate utilizzando i colori, i profumi e le consistenze del giardino. Infatti,

l’Utente riuscirà a trattenere meglio i ricordi delle attività svolte e del piacere che ne ha ricavato,

contribuendo a dare conforto e a migliorare in modo sensibile le sue funzioni. Per questo motivo

tutte le specie vegetali e le altre strutture introdotte all’interno del giardino devono essere finalizzate

a favorire la stimolazione sensoriale.

In particolare, di seguito sono riportati una serie di esempi del modo in cui si prevede di

favorire la stimolazione dei differenti sensi attraverso apposite strutture e la scelta delle

essenze vegetali più idonee.

La vista

La vista sarà stimolata da una piantumazione che genera una fioritura varia e

scaglionata nel tempo, e dall’inserimento di pietre naturali di diverso colore lungo il percorso.

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Il giardino dovrà rappresentare un “caleidoscopio” di colori in continuo mutamento a seconda

della stagione e delle piante presenti nelle varie aree tematiche.

Inoltre, il giardino si trova naturalmente immerso in un contesto naturale di notevole

bellezza, costituito da un ampio orizzonte e da una vista sulle colline circostanti. Per questo

motivo, le sedute e la recinzione saranno posizionate in modo tale da non ostacolare la visione

dell’ambiente naturale circostante. Occorre infatti consentire una vista che riesca a creare

l’illusione di un ampio orizzonte o di colline distanti. Questo infatti risulta tranquillizzante e

rilassante per il paziente. L’ubicazione della Struttura deve risultare per questo motivo

particolarmente idonea, essendo circondata naturalmente da colline, campi coltivati e spazi

aperti, senza nessun ostacolo visivo all’orizzonte. Questo paesaggio naturale risulta

particolarmente indicato per gli ospiti della Struttura, avendo molti di loro un passato agricolo

legato al lavoro della terra e dei campi.

L’udito

L’udito verrà stimolato dal fruscio delle foglie, dal rumore dell’acqua che scaturisce da una

fontana in muratura con pompa per il riciclo, dal canto degli uccelli che trovano cibo in alcune

casette in legno e voliere appositamente posizionate sulle essenze arboree presenti nel

giardino. In particolare, il rumore dell'acqua che scorre ed il canto degli uccelli rappresentano

importanti stimoli uditivi nell'archivio della memoria. La musica, infatti, rappresenta un

linguaggio universale che agisce direttamente sull’inconscio e ci trasmette sensazioni, suscita

ricordi, aiuta ad ascoltare se stessi ed allo stesso tempo ci relazione con l’ambiente esterno. In

sintonia con l’equipe ed il gruppo di musicoterapeuti del Centro sarà valutata la possibilità di

introdurre in aree sonore specifiche la musica come sottofondo (per esempio tramite

filodiffusione programmata) ed appositi strumenti in legno o metallici che vibrano e

producono suoni a contatto con il vento. Si procederà anche ad attività di “ascolto” del

giardino: il fruscio del vento che attraversa le chiome, l’armonia dell’acqua mentre cade

sull’erba, il suono delle gocce che cadono attraverso le foglie degli alberi, il cinguettare degli

uccelli, lo scorrere dell’acqua.

L’olfatto

L’olfatto sarà stimolato attraverso l’uso di essenze odorose, quali rosmarino, salvia,

lavanda, menta, timo, etc. Per questo motivo, e considerando che l’olfatto è l’ultimo dei sensi

ad essere compromesso dall’evoluzione della patologia, l’uso di specie e varietà aromatiche

rappresenta un punto focale nella progettazione di tutto il giardino. Si cercherà inoltre di

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privilegiare quelle specie ed aromi che possano richiamare ricordi del proprio vissuto, facendo

uso di essenze presenti comunemente negli orti e giardini locali.

Si utilizzeranno inoltre specie a foglia che emettono intense fragranze per

strofinamento, stimolando contemporaneamente il tatto e l’olfatto. Alcune tipiche specie

aromatiche di uso culinario a ciclo annuale (quali basilico e prezzemolo) verranno seminate

dagli stessi Utenti all’interno dei cassoni rialzati presenti nelle aree sensoriali e raccolte per il

loro uso e trasformazione in cucina.

Il tatto ed il gusto

Il tatto e il gusto. Il tatto verrà stimolato attraverso essenze arboree, come il pino ed il tiglio,

preesistenti nel giardino e dotate di cortecce con differente rugosità ed in grado di fornire

sensazioni tattili distinte. Anche la presenza di piante con foglie villose potrà favorire la

stimolazione tattile e, nel caso delle aromatiche, indurre l’emissione di essenze profumate.

Infine, l’introduzione di un sistema di bancali rialzati all’interno delle varie aree potrà

consentire operazioni di semina utilizzando substrati di differente natura (terriccio, ghiaia

sabbia ed altri materiali ruvidi e lisci di diverse dimensioni e consistenza) e semi di

dimensioni e forme differenti, cosi che possano essere toccati ed esaminati. Occorre inoltre

sottolineare come il senso del tatto non è limitato ai nostri polpastrelli o alle parti sensibili del

nostro corpo che costituiscono la pelle, ma si estende alla bocca. E’ per questo motivo che un

bambino piccolo tende a portare tutto alla bocca. Anche chi soffre di Alzheimer e di altri

disturbi mentali tende ad esplorare l’ambiente che lo circonda attraverso la bocca ed il senso

del gusto, perciò è fondamentale che nel giardino siano presenti essenze vegetali innocue e

che possano essere tranquillamente portate alla bocca.

Da quanto detto in precedenza si evince come il giardino rappresenti un’esperienza

multisensoriale e come sia importante selezionare essenza vegetali innocue e che possano

essere tranquillamente “osservate”, “annusate”, “ascoltate”, “toccate” e “assaggiate”,

Di seguito è riportata come esempio una tabella con indicate alcune specie aromatico-

officinali che possono essere utilizzate per favorire la stimolazione pluri-sensoriale.

PIANTE TATTO VISTA OLFATTO GUSTO UDITO*

Lavanda X X X X

Borragine X X X

Erba Cipollina X X X X

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Alloro X X X X

Origano X X X

Rosmarino X X X X

Salvia X X X X

Timo X X X X

* Fruscio della pianta al vento, scrocchiare delle foglie, fiori o frutti, etc.

Oltre alle suddette specie, altre piante con foglia aromatiche che possono essere

introdotte nel giardino sono il basilico, l’issopo, l’aneto, il finocchio, il dragoncello, l’elicriso,

la calendula, la menta (numerose varietà), la santoreggia, la melissa, etc.

L’elenco che segue invece contiene piante che possono essere considerate altrettanto

sicure per i giardini destinati ai malati di Alzheimer e che garantiscono un’esplosione di

colori:

• Altea

• Celosia

• Coleus

• Dente di leone

• Giglio

• Echinacea

• Primula

• Ibisco

• Malvarosa

• Impatiens

• Playcodon

• Portulaca e Portulaca oleracea

• Rosa (senza spine)

• Girasole

• Torrenia

• Begonia tuberosa

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4 - Punti di riferimento

Per la progettazione del giardino è necessario individuare al suo interno una serie di

punti di riferimento, al fine di stimolare le capacità mnesiche e l'orientamento spaziale,

generalmente compromessi. Per questo scopo una serie di strutture facilmente individuabili,

quali il gazebo, le aiuole rialzate con aree sensoriali tematiche, l’orto, le aree di sosta, le

essenze arboree, etc., aiuteranno gli ospiti ad orientarsi grazie alla loro particolare forma

(gazebo ed altre aree di sosta) ed alla vegetazione segnaletica (il particolare colore dei fiori, il

loro profumo caratteristico, la forma dell’albero e la sua corteccia), collocata in punti

strategici del percorso e comunque sempre in prossimità dei luoghi di attrazione.

Per favorire un approccio di tipo attivo all’interno dell’area a giardino e per introdurre

ulteriori punti di riferimento, verranno realizzati, in prossimità delle varie aree tematiche,

appositi cassoni rialzati (con altezza di circa 90 cm) per consentire agli ospiti di procedere a

semine di essenze aromatiche e/o cromatiche stagionali che possano in qualche modo favorire

l’orientamento temporale, oltre che quello spaziale.

5 - Recinzione

Il giardino deve logicamente essere protetto, ma è bene che la recinzione sia mimetizzata, per

esempio attraverso specie rampicanti e/o siepi di aromatiche, al fine di evitare d'infondere un

senso di chiusura. La recinzione inoltre dovrà essere realizzata in modo tale da non impedire

la vista delle colline che circondano il Centro e l’orizzonte (si veda quanto detto in precedenza

in relazione all’importanza della vista sull’ambiente circostante la struttura).

6- Illuminazione e giardino “notturno”

La fruizione serale (e diurna, in condizioni metereologiche sfavorevoli) sarà garantita da un

sistema di illuminazione, finalizzato ad identificare il percorso. A tal fine saranno posizionati

appositi faretti e lampioni disposti lungo il percorso ed in prossimità delle aree di sosta.

Per sperimentare al meglio e godere del giardino “notturno” possono essere introdotte essenze

che fioriscono di notte come:

• Gelsomino notturno

• Bella di notte

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• Epiphyllum

• Nicotiana (tabacco fiorito)

• Datura

• Violacocca

• Oenothera

• Petunia

• Silene gallica

• Caprifoglio

L’ “Orto della Memoria”

L’ «Orto della Memoria» diverrà parte integrante del Giardino Alzheimer, come area verde

dove realizzare un approccio terapeutico di tipo attivo. I programmi di ortoterapia applicati

alla malattia di Alzheimer hanno infatti evidenziato come queste attività agiscano

positivamente sulla riduzione sia qualitativa che quantitativa degli atteggiamenti e/o dei

comportamenti confusi, afinalistici, deleteri e distruttivi e permetta anche di attutire gli

eventuali disturbi del sonno (Cohen, Mansfield e Werner, 1998; Mooney e Nicell, 1992;

Fabrigoule et al. 1995). La possibilità di toccare, odorare, gustare e sentire le verdure dell’orto

si ripercuote sull’umore e permette di recuperare autostima e dignità.

L’orto prevede la realizzazione di quattro aree di interesse/attività

1) L’orto sinergico con bancali in terra di circa 40 cm di altezza, in cui mettere a dimora

ed allevare le piantine propagate.

2) L’ «orto rialzato», con l’uso di cassoni di circa 90 cm di altezza in cui propagare ed

allevare le piante

3) La serra, dotata di bancali interni, in cui procedere alla semina ed alla propagazione di

piante in plateau, semenzaio e vasi per condurre attività durante il periodo autunno-

invernale e preparare le piantine da trapiantare nell’orto sinergico e nei cassoni.

4) Il «frutteto della memoria», realizzato con varietà antiche autoctone da frutto.

1 - L’Orto Sinergico

Si tratta di un sistema per coltivare ortaggi che sfrutta la sinergia delle varie componenti

naturali ed i processi di autofertilità del suolo, riducendo al minimo l’intervento umano.

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Questo tipo di coltivazione si attiene a quattro principi:

1) Non lavorare la terra, per non alterare l’attività microbica del suolo.

2) Non compattare il suolo, per consentire la giusta aereazione. Per questo motivo

nell’agricoltura sinergica vi è una netta separazione fra il terreno coltivato (fatto su

bancali alti circa 40 cm) ed i passaggi su cui si cammina.

3) Non concimare, sfruttando la copertura organica permanente. Questa può essere

realizzata attraverso la densa convivenza di piante e coprendo il terreno con paglia o

altri materiali biodegradabili (pacciamatura).

4) Piantare in ogni bancale almeno tre specie differenti (una liliacea, una leguminosa e un

ortaggio appartenente ad altre famiglie).

L’area coltivata, è costituita dai bancali, ovverosia delle aiuole rialzate a sezione trapezoidale

ricoperti di materiale organico (pacciamatura).

I vantaggi di questa tipologia di coltivazione sono, oltre agli aspetti prettamente di tipo

agronomico, di varia natura:

- Il ridotto lavoro umano per la gestione che limita la necessità di continui interventi per

la lavorazione del terreno e per la manutenzione

- La possibilità di separare nettamente la parte coltivata dai camminamenti, impedendo

in questo modo il calpestamento ed il compattamento della parte coltivata da parte

degli ospiti che saranno liberi di muoversi tra le file senza difficoltà

- La possibilità di coltivare su aiuole rialzate favorendo le operazioni colturali e di

raccolta senza bisogno di chinarsi o di compiere sforzi fisici intensi per raggiungere le

piante

- L’assenza totale dell’uso di prodotti chimici e potenzialmente pericolosi che

potrebbero essere ingeriti o entrare in contatto con pelle e/o occhi

- L’ottenimento di un prodotto biologico e ad alto valore nutrizionale che potrà essere

utilizzato per il consumo degli ospiti e delle loro famiglie

2 - L’ “Orto Rialzato”

L’ «orto rialzato» sarà realizzato attraverso l’uso di cassoni dell’altezza di circa 90 cm. Questi

permetteranno di compiere le normali attività di semina e coltivazione senza bisogno di

chinarsi.

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Alcuni cassoni potranno essere utilizzati come semenzai nel periodo primaverile-estivo e altri

per la coltivazione di specie e varietà orticole ed aromatiche a diverso ciclo di sviluppo.

I cassoni in legno potranno essere riempiti con un substrato ottenuto mescolando terreno,

compost e terriccio. Sul fondo dei cassoni potrà essere versata della ghiaia per facilitare il

drenaggio.

3 - La Serra

La serra permetterà di condurre attività durante il periodo autunno-invernale e dovrà essere

dotata di appositi bancali per la semina e la propagazione delle piante e di sedute dove gli

ospiti potranno svolgere comodamente le operazioni di semina e manutenzione e riposare

durante le pause.

4 - Il “Frutteto della Memoria”

Un’area dell’orto sarà utilizzata per realizzare un piccolo frutteto utilizzando varietà antiche

autoctone in via di estinzione.

Questo consentirà di recuperare, oltre al germoplasma locale, la «memoria storica» e gli usi

contadini legati ad antiche varietà.

I frutti potranno essere raccolti e trasformati nel Centro ed i semi raccolti per la loro

successiva conservazione e propagazione.

Oltre alla zona adibita a frutteto, tutte le varietà inserite all’interno dell’orto saranno

appositamente individuate e selezionate in base alla loro provenienza, cercando di privilegiare

quelle varietà antiche autoctone con il duplice obiettivo di:

i) Cercare di recuperare la memoria storica degli ospiti del centro utilizzando piante e

varietà legate al loro vissuto e quindi a loro familiari

ii) Promuovere la conservazione del germoplasma locale favorendo l’integrazione della

struttura all’interno del territorio in cui è ubicata

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SCHEMA DELL’AREA AD ORTO

MATERIALE OCCORRENTE PER IL GIARDINO SENSORIALE

- Portico di ingresso al giardino in comunicazione con le aree interne del Centro realizzato

con struttura in legno e piante rampicanti

- Pavimentazione lungo tutto il percorso realizzata con materiale anti-riflesso ed

antisdrucciolo (lunghezza percorso circa 90 m e larghezza di almeno 80 cm).

- Corrimano laterale (lato destro) lungo tutto il percorso.

- N. 4 aree di sosta posizionate in punti strategici lungo il percorso (aree sonore, aromatiche,

cromatiche etc.). Ciascuna area dovrà prevedere la presenza di: a) aiuole rialzate per la

piantumazione delle essenze; b) sedute disposte a ferro di cavallo; c) bancali rialzati da

riempire con materiali vari e da utilizzare per la semina e piantumazione di specie

caratteristiche di ciascuna area tematica.

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Esempio di bancale rialzato

Esempio di aiuole rialzate

- N. 6 panchine e N. 4 mono-panche da posizionare lateralmente al percorso, nelle aree di

sosta e nel gazebo. Sono preferibili panchine in legno (ben fissate a terra) o comunque in

materiale, forma e colore che ricordi quelle comunemente presenti nei viali alberati, parchi

cittadini e giardini privati frequentati in passato dagli anziani che frequentano il Centro.

- N. 30 sedie con braccioli da posizionare nel portico, nelle aree tematiche e nel gazebo. Sono

preferibili sedie in legno robuste e di altezza compresa tra i 40 e i 43 cm dal pavimento,

munite di braccioli di almeno 25 cm di altezza o comunque comode per permettere di alzarsi

poggiando stabilmente i piedi a terra.

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- N. 1 gazebo con sedie, panche e tavolo in legno centrale di dimensioni e robustezza tali da

permettere lo svolgimento di attività collettive.

- N. 1 fontana in muratura con pompa per il ricircolo dell’acqua (per stimolazione uditiva).

- N. 4 casette in legno e voliere per uccelli da posizionare sulle essenze arboree del giardino

(per stimolazione uditiva).

- Diffusori acustici e oggetti sonori che vibrano al vento da applicare alla vegetazione per

attività di musicoterapia (per stimolazione uditiva).

- Piante aromatiche e da fiore per realizzare le aiuole rialzate nelle varie aree tematiche e

lateralmente a tutto il percorso (per stimolazione sensoriale).

- Recinzione perimetrale del giardino mimetizzata con siepe di aromatiche/rampicanti.

- N. 10 faretti per l’illuminazione notturna del percorso (uno per ogni area di sosta, uno per il

gazebo e uno in ciascun angolo del giardino).

MATERIALE OCCORRENTE PER L’ORTO DELLA MEMORIA

- N. 1 serra dotata di bancali interni per la semina e propagazione delle piante e sedute.

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Esempi di bancali per la serra

- Plateau, vasi, terriccio per la semina e la propagazione delle piantine in serra.

- N. 6 cassoni rialzati in legno per la semina e piantumazione di specie orticole ed aromatiche.

Compost, terriccio e ghiaia per il riempimento dei cassoni.

Esempi di cassoni rialzati

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- N. 4 cisterne per la raccolta dell’acqua necessaria all’irrigazione delle piantine in serra, nei

cassoni e nell’orto sinergico.

- N. 1 casottino (prefabbricato) in legno per il deposito degli attrezzi, tute, terriccio e

materiale vario.

- N. 8 zappe, N.6 vanghe, N. 4 rastrelli, N. 4 trapiantatori, N. 2 nebulizzatori.

- N.1 motozappa con ripuntatore.

- Realizzazione di N. 3 bancali rialzati per la realizzazione dell’orto sinergico con irrigazione

a goccia e pacciamatura.

Esempio di bancali rialzati con pacciamatura ed irrigazione a goccia per l’orto sinergico

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- Semi vari, piantine per trapianto varie, legacci per legature, paletti e canne.

- Piante da frutto da inserire nel “frutteto della memoria”.

- Recinzione perimetrale dell’orto mimetizzata con siepe di aromatiche/rampicanti.

Dr. Antonio Bergami Dr. Andrea Scartazza