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EVENTI
26 | LA RIVISTA DI CATTOLICA
“L’illusione della realtà” è il titolo della mostra dedicata
a Paolo Calieri che si aprirà il prossimo 5 luglio alla
Gran Guardia. È un eccezionale evento artistico ma anche
l’omaggio di Verona al grande pittore del Cinquecento che, pur
trasferendosi a Venezia, restò sempre profondamente legato
alla sua città natale.
di Ilaria Turri
PER IL VERONESEÈ UN GRANDE RITORNO
Sono 75 anni che non si tiene in
Italia una mostra di rilievo internazio-
nale dedicata a Paolo Veronese, uno dei
grandi protagonisti, insieme a Tiziano e
a Tintoretto, della pittura veneziana del
Cinquecento e uno dei pittori che ha
avuto la forza di attraversare i secoli in-
fl uenzando moltissimo l’arte delle epo-
che successive, fi no ad arrivare all’arte
moderna e contemporanea.
Artista versatile, seppe conciliare
i numerosi caratteri distintivi dell’arte
veneta cinquecentesca come l’eccellenza
del disegno, l’attenzione verso l’aspetto
architettonico, la capacità di creare arti-
fi ci illusionistici e l’abilità coloristica in
un connubio artistico che ebbe grande
seguito soprattutto nella Serenissima,
ma non solo.
Il suo successo fu dovuto all’altis-
sima qualità della sua pittura e all’ori-
ginalità che lo differenziò dai pittori
formatisi a Venezia. Se da un lato il
Paolo Veronese: sopra, Studio per Cristo tra i dottori (Los Angeles, J. Paul Getty Museum)
e, a destra, Ritratto di donna (Bella Nani) (Paris, Museo del Louvre © J.G. Museo deBrizzi).
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Rinascimento lagunare privilegiava il
colore e il chiaroscuro, il Veronese man-
teneva sempre grande attenzione alla
pulizia e defi nizione del disegno proprie
dei modelli del centro Italia. Le sue ma-
estose opere, spesso di dimensioni mo-
numentali, sono caratterizzate da una
sontuosa teatralità e da un’attenta resa
della preziosità dei tessuti, degli arredi,
degli abiti, elementi molto apprezzati
dalla ricca committenza del tempo.
La mostra “Paolo Veronese L’illusio-
ne della realtà”, organizzata dal Comune
di Verona – Direzione Musei d’Arte e
Monumenti, in collaborazione con l’U-
niversità degli Studi di Verona e la So-
printendenza per i beni storici, artistici
ed etnoantropologici per le province di
Verona, Rovigo e Vicenza e in associa-
zione con la National Gallery di Londra,
sarà per la città di Verona un grandioso
evento che consentirà a cittadini e turisti
di avvicinarsi ad un artista strettamente
legato alle vicende storiche e alle pecu-
liarità artistiche del nostre territorio.
Nonostante il suo assiduo impegno a
Venezia, dove dal 1553 aveva impian-
tato la sua prospera bottega a gestione
interamente familiare, il Caliari rimase
infatti sempre legato alla sua città natale:
qui tornò ad esempio nel 1566 per spo-
sare Elena, fi glia del suo primo maestro.
Paolo nacque a Verona nel 1528
da Gabriele, un tagliapietre lombardo.
Formandolo nella sua bottega, Gabriele
si accorse delle eccezionali qualità del fi -
glio e decise di introdurlo nella bottega
di un pittore veronese erede di un’antica
tradizione, Antonio Badile.
Questo stretto legame con il mon-
do dell’architettura e della decorazione
architettonica farà da filo condutto-
re alla proliferazione delle sue opere
nell’entroterra veneto. Inoltre i rap-
porti con il famoso architetto Miche-
le Sanmicheli, che secondo Vasari «lo
amava come un figliolo», furono de-
terminanti per la carriera del pittore,
in quanto lo introdussero in una rete
di contatti essenziale per il suo futuro
successo. L’artista fu profondamente
immerso nel clima della sua epoca, in-
staurando legami e collaborazioni con
architetti e intellettuali e rispondendo
a un numero elevatissimo di commit-
tenze pubbliche, private e religiose. Fu
Paolo Veronese: a sinistra, Allegorie d’amore: l’unione felice
e, a destra, Allegorie d’amore: castigo di Amore (Londra, National Gallery).
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a tal punto protagonista del suo tempo
che non esisteva a Venezia nel secondo
Cinquecento chi, potendoselo permet-
tere, avrebbe disdegnato la possibilità
di possedere un’opera del pittore.
La mostra in programma dal 5 lu-
glio 2014 si pone quindi l’obiettivo di
rendere giustizia alla profondità del la-
voro di Paolo, superfi cialmente talvolta
considerato in passato un facile “deco-
ratore”, che dimostra maestria nel te-
atralizzare le più importanti tematiche
senza tralasciarne il reale significato.
Questo avviene attraverso l’esposizione
di opere di altissimo signifi cato, testi-
moni dei suoi fondamentali rapporti
con l’architettura (da Michele Sanmi-
cheli a Jacopo Sansovino a Andrea Pal-
ladio), della sua profonda religiosità,
del problema delle collaborazioni e del-
la bottega, del ruolo del disegno non
solo nel suo personale percorso creati-
vo ma anche nella dinamica produttiva
dell’atelier. Oltre a una scelta di capo-
lavori dell’artista davvero ampia, com-
prende perciò numerosi disegni e opere
realizzate in collaborazione dal pittore,
con l’obiettivo di testimoniare, nella
sezione conclusiva, anche la ricchezza
e la qualità della sua fi orente bottega.
Il trasferimento a Venezia non com-
portò in realtà un distaccamento dalla
città natale e dal suo eccezionale patri-
monio artistico, da cui Paolo attinse per
l’intera sua carriera. In tutto il suo reper-
torio si riconoscono elementi architetto-
nici della produzione di Sanmicheli, che
Paolo Veronese, Riposo durante la fuga in Egitto (Collection of The John and Mable Ringling Museum of Art, the State Art Museum of Florida, Florida State University, Sarasota, Florida).
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traeva dal modulo classico dei reperti
antichi presenti sul territorio scaligero la
sua principale ispirazione. Le infl uenze
della prima formazione costituiscono
parte integrante di una conoscenza che
si trasferì ai familiari che lo sosterranno
attivamente durante tutta la sua carrie-
ra, continuando il suo operato anche
dopo la sua morte attraverso la fonda-
zione della fraterna degli “Heredes Pauli
Veronensis”.
Veronese era un uomo religioso,
parsimonioso e contraddistinto dall’
intensa aff ezione verso i familiari. La
fedeltà dimostrata a Paolo dal fratello
Benedetto e dai due figli Gabriele e
Carletto, fondamentali nella bottega,
consentirà, oltre che una produzione
artistica coerente e continua, anche la
trasmissione dei valori del maestro.
Così come il Veronese lasciò un’e-
redità culturale ai propri affiliati, la
mostra intende riportare l’attenzione
sul rapporto che sussiste ancora oggi
tra il pittore e la sua città e sulle nu-
merosissime testimonianze della sua
produzione presenti sul territorio. Sarà
infatti integrata da itinerari pensati per
l’occasione (e pubblicati nella guida
Paolo Veronese. Itinerari nel Veneto) che
porteranno il visitatore e il turista alla
scoperta delle opere del Caliari con-
servate nelle chiese e nei musei e degli
aff reschi realizzati dall’artista a Verona,
Vicenza, Padova, Maser, Castelfranco
Veneto e Venezia, contribuendo alla
valorizzazione del patrimonio artistico
non solo della città ma anche dell’inte-
ro Veneto, con ampie ricadute in cam-
po turistico ed economico.
Proprio per questo numerose
aziende locali, testimoni dell’eccellenza
che contraddistingue la capacità pro-
duttiva e imprenditoriale del nostro
territorio, affiancano il Comune di
Verona nel notevole sforzo economico
necessario alla realizzazione di questa
manifestazione. Oltre alla Regione del
Veneto, alla Camera di Commercio
di Verona, a Fondazione Cariverona,
partecipano attivamente Unicredit,
Calzedonia, Banca Popolare di Verona,
Fedrigoni, Riello Industries, Veronesi
Holding, SDG Group, naturalmen-
te Cattolica Assicurazioni, e alcuni
studi professionali: Studio NCTM e
Belluzzo&Partners.
Questo stretto rapporto tra ope-
re e territorio è una delle peculiarità
che distinguono la mostra di Verona
da quella attualmente in corso alla
National Gallery di Londra (Veronese:
Magnifi cence in Renaissance Venice, 19
marzo-15 giugno). Le due manifesta-
zioni, pur mantenendo diversi pro-
getti scientifi ci, condividono circa 30
prestiti, chiesti di comune accordo,
dimostrando una capacità collaborati-
va di respiro internazionale. Ad essi si
aggiungo altri 30 dipinti e 40 disegni:
un appuntamento da non perdere!
Ilaria Turri
Da sinistra, Paolo Veronese: Studio per la Moderazione, Riposo durante la fuga
in Egitto (Londra, British Museum), Pittura quarta (Museo del Louvre, Parigi).