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Università degli Studi Internazionali di Roma - UNINT Via Cristoforo Colombo 200 | 00147 Roma | T +39 06 510777403 | Fax +39 06 510777270 | unint.eu C.F. 97136680580 | P.I 05639791002 | Registro Persone Giuridiche n. 884/2012 Facoltà di Interpretariato e Traduzione INFORMAZIONI E SUGGERIMENTI PER LA REDAZIONE DELLA TESI DI LAUREA MAGISTRALE Lo svolgimento della tesi di laurea costituisce il momento culminante del percorso di studi universitario, pertanto gli studenti devono fare appello alle conoscenze e alle metodologie di studio acquisite durante questo cammino e devono dimostrare capacità di iniziativa e rigore nella ricerca e nella compilazione di un lavoro completo e adeguatamente strutturato. La tesi di laurea può di fatto essere considerato il primo lavoro scientifico e professionale realizzato dai neo-laureati, e in alcuni casi può rappresentare oggetto di discussione in un colloquio di lavoro, diventando così un valido biglietto da visita. La Facoltà di Interpretariato e Traduzione (“FIT”) ha ritenuto opportuno stilare il presente documento con l’obiettivo di fornire indicazioni finalizzate ad agevolare gli studenti nello sviluppo del proprio lavoro. INFORMAZIONI GENERALI E ADEMPIMENTI FORMALI Il Consiglio di Facoltà del 26 novembre 2012 ha deliberato di prevedere due tipologie di tesi di laurea magistrale: a) tesi applicative per le quali il punteggio massimo attribuibile sarà di 8 punti. Il foglio di assegnazione firmato dal docente dovrà essere consegnato in Segreteria non meno di 6 mesi prima della laurea. b) tesi di analisi e ricerca per le quali il punteggio massimo attribuibile rimarrà di 11 punti. Il foglio di assegnazione firmato dal docente dovrà essere consegnato in Segreteria non meno di 9 mesi prima della laurea. Il presente documento sarà aggiornato prossimamente tenendo conto di quanto sopra. Chiedere la tesi Sebbene il Regolamento didattico della Facoltà non imponga alcuna data per la richiesta della tesi, è bene farlo non oltre la fine del 1° semestre del II anno di corso (la tesi dovrebbe prevedere almeno 6 mesi di lavoro sistematico per le tesi applicative e almeno 9 mesi per le tesi di analisi e ricerca). È possibile chiedere la tesi a qualsiasi docente o ricercatore della Facoltà e in qualsiasi disciplina insegnata. In caso di mancata disponibilità del docente prescelto, ci si può rivolgere alla Presidenza per avere indicazioni utili su altri docenti disponibili. Presentare il modulo di assegnazione della tesi Il foglio di assegnazione della tesi deve essere presentato almeno 6 mesi prima della sessione di laurea in cui si prevede di discuterla per le tesi di carattere applicativo e almeno 9 mesi prima per le tesi di analisi e

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Università degli Studi Internazionali di Roma - UNINT Via Cristoforo Colombo 200 | 00147 Roma | T +39 06 510777403 | Fax +39 06 510777270 | unint.eu C.F. 97136680580 | P.I 05639791002 | Registro Persone Giuridiche n. 884/2012

Facoltà di Interpretariato e Traduzione

INFORMAZIONI E SUGGERIMENTI

PER LA REDAZIONE DELLA TESI DI LAUREA MAGISTRALE

Lo svolgimento della tesi di laurea costituisce il momento culminante del percorso di studi universitario,

pertanto gli studenti devono fare appello alle conoscenze e alle metodologie di studio acquisite durante

questo cammino e devono dimostrare capacità di iniziativa e rigore nella ricerca e nella compilazione di un

lavoro completo e adeguatamente strutturato. La tesi di laurea può di fatto essere considerato il primo

lavoro scientifico e professionale realizzato dai neo-laureati, e in alcuni casi può rappresentare oggetto di

discussione in un colloquio di lavoro, diventando così un valido biglietto da visita.

La Facoltà di Interpretariato e Traduzione (“FIT”) ha ritenuto opportuno stilare il presente documento con

l’obiettivo di fornire indicazioni finalizzate ad agevolare gli studenti nello sviluppo del proprio lavoro.

INFORMAZIONI GENERALI E ADEMPIMENTI FORMALI

Il Consiglio di Facoltà del 26 novembre 2012 ha deliberato di prevedere due tipologie di tesi di laurea

magistrale:

a) tesi applicative per le quali il punteggio massimo attribuibile sarà di 8 punti. Il foglio di

assegnazione firmato dal docente dovrà essere consegnato in Segreteria non meno di 6 mesi prima

della laurea.

b) tesi di analisi e ricerca per le quali il punteggio massimo attribuibile rimarrà di 11 punti. Il foglio di

assegnazione firmato dal docente dovrà essere consegnato in Segreteria non meno di 9 mesi prima

della laurea.

Il presente documento sarà aggiornato prossimamente tenendo conto di quanto sopra.

Chiedere la tesi

Sebbene il Regolamento didattico della Facoltà non imponga alcuna data per la richiesta della tesi, è bene

farlo non oltre la fine del 1° semestre del II anno di corso (la tesi dovrebbe prevedere almeno 6 mesi di

lavoro sistematico per le tesi applicative e almeno 9 mesi per le tesi di analisi e ricerca).

È possibile chiedere la tesi a qualsiasi docente o ricercatore della Facoltà e in qualsiasi disciplina

insegnata. In caso di mancata disponibilità del docente prescelto, ci si può rivolgere alla Presidenza per

avere indicazioni utili su altri docenti disponibili.

Presentare il modulo di assegnazione della tesi

Il foglio di assegnazione della tesi deve essere presentato almeno 6 mesi prima della sessione di laurea in

cui si prevede di discuterla per le tesi di carattere applicativo e almeno 9 mesi prima per le tesi di analisi e

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ricerca. Il modulo, da compilare con il titolo provvisorio della tesi e la firma del relatore, deve essere

scaricato dalla pagina personale studente del sito web.

Presentare la domanda di ammissione all’esame di laurea

I laureandi devono presentare alla Segreteria studenti la domanda di ammissione all’esame di laurea circa

45 giorni prima della sessione di laurea.

Il Consiglio di Facoltà del 26 novembre 2012 ha deliberato che a partire dalla sessione di marzo 2013 tale

foglio debba essere firmato dal relatore, il quale, in questo modo, autorizza lo studente a laurearsi e

certifica che il lavoro ha raggiunto un livello sufficiente per poter essere completato nei tempi previsti per

la presentazione.

Altre informazioni sono disponibili alla pagina “Prove finali e lauree” del sito web.

Depositare la tesi

La tesi deve essere consegnata presso la Segreteria studenti su supporto elettronico (CD) in copia unica,

firmata dal/la candidato/a, 20 giorni prima della sessione di laurea.

Il CD deve essere contenuto in una custodia rigida (non in bustina), e deve riportare nel frontespizio i

seguenti dati:

UNINT

Facoltà di Interpretariato e Traduzione

Corso di Laurea magistrale in Interpretariato e Traduzione

Titolo della tesi

Candidato/a (Nome e Cognome)

Relatore/trice (Titolo accademico, Nome e Cognome)

Anno accademico in cui si sostiene l’esame di laurea.

Una volta consegnato in Segreteria, il testo non è più modificabile. Se ci si accorge di errori formali dopo la

consegna, si può preparare un errata corrige da distribuire alla Commissione il giorno stesso della

discussione.

La tesi deve inoltre essere consegnata in forma cartacea al relatore e al correlatore, nei tempi e modi

concordati con questi ultimi, i quali metteranno le loro copie a disposizione della Commissione di laurea il

giorno della discussione della tesi.

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RELATORE E CORRELATORE

Ruolo del relatore

La funzione del relatore è quella di seguire il/la laureando/a durante lo svolgimento della tesi. Nello

specifico, il relatore si occupa di:

aiutare a individuare e definire un argomento per la tesi;

concordare tempi ragionevoli di stesura;

fornire tutte le indicazioni utili (struttura e organizzazione dello studio, fonti documentali, spunti

bibliografici, suggerimenti redazionali, …) per un corretto e adeguato svolgimento

del lavoro;

leggere i capitoli che compongono la tesi, suggerendo miglioramenti e indicazioni sul contenuto e

sulla forma.

Ruolo del correlatore

Il correlatore è nominato dalla Presidenza di Facoltà nell’imminenza della sessione di laurea, in base a

interessi e aree di competenza affini con l’argomento della tesi, anche accogliendo un’eventuale proposta

del relatore.

Il correlatore può, in accordo con il relatore, seguire l’intero sviluppo del lavoro, o parte di esso, qualora la

natura della tesi lo richieda; oppure può limitarsi alla valutazione del lavoro concluso, esprimendo il suo

giudizio in sede di discussione della tesi.

Capitoli in visione al relatore e/o al correlatore

È consigliabile lasciare in visione al relatore/correlatore solo copie del proprio lavoro e dei relativi materiali

raccolti, per cautelarsi da eventuali smarrimenti o furti.

Il testo, scritto con un programma di elaborazione testi, deve essere accompagnato dai seguenti dati:

nome e cognome;

indirizzo di posta elettronica;

titolo completo (anche se provvisorio) della tesi;

indice (anche se provvisorio) dell’intero lavoro.

Le pagine devono essere numerate e il testo deve essere impaginato in modo tale da lasciare spazio per

correzioni e commenti. Il relatore/correlatore deve restituire il testo revisionato ed essere disponibile a

discuterne i contenuti con il/la candidato/a in tempi ragionevolmente brevi (indicativamente non oltre 2

settimane).

La revisione del testo comporta una verifica dettagliata dei contenuti, corredata da commenti e indicazioni

che possano aiutare a proseguire nella stesura, ma anche una considerevole attenzione agli aspetti

formali della tesi (impaginazione, citazioni, note, bibliografia, ecc.).

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Alcuni consigli

La scelta dell’argomento della tesi è un momento fondamentale, a cui dedicare la massima attenzione.

Bisogna dunque evitare di compierla in modo frettoloso o superficiale, così come di presentarsi dal relatore

confessando di non avere la minima idea al riguardo. È necessario rifletterci attentamente, considerando le

proprie attitudini, le conoscenze di base acquisite e anche i gusti personali.

È bene concordare con il relatore tutti gli aspetti importanti del lavoro, modalità e tempi di consegna in

primo luogo. I laureandi hanno il dovere di mantenere contatti costanti con il relatore, preparando

accuratamente le questioni da sottoporre durante gli incontri stabiliti.

Prima di consegnare un capitolo al relatore è bene rileggerlo con attenzione, anche qualche giorno dopo

averlo ultimato: ciò permetterà una maggiore oggettività nella valutazione e in un’eventuale

autocorrezione. Il compito principale del relatore non è quello di riscrivere o correggere il lavoro dei

laureandi, ma intervenire per fornire linee guida e consigli utili al miglioramento della tesi, individuando i

punti critici e aiutando a sviluppare i concetti.

Infine, è molto importante informare tempestivamente il relatore di eventuali interruzioni di lungo periodo

o di altri fattori che potrebbero comportare un ritardo nello svolgimento della tesi.

LA STRUTTURA DELLA TESI

La tesi di laurea può essere redatta in lingua italiana o in lingua straniera: la scelta non comporta alcuna

discriminazione o agevolazione in termini di valutazione finale del lavoro. Il lavoro presenta, solitamente, la

seguente struttura generale:

Indice dettagliato

Riassunto della tesi in ognuna delle due lingue non usate per la stesura

Introduzione

Capitoli generali

Conclusioni

Note

Bibliografia

Eventuali appendici (tabelle, grafici, ecc.)

Il riassunto

Il riassunto (non più lungo di 500 parole) serve al candidato per esporre in modo conciso:

lo studio considerato;

come tale studio sia stato condotto;

i principali risultati e il loro significato.

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Facoltà di Interpretariato e Traduzione

Il riassunto non è un elenco di ciò che si è fatto, ma un testo informativo che ha lo scopo di permettere, a

chi lo legge, di capire se l’argomento trattato è di suo interesse. Può essere utile fornire una copia del

riassunto in italiano ai membri della Commissione di laurea, unitamente al frontespizio e all’indice generale

della tesi.

L’introduzione

L’introduzione deve contenere gli elementi essenziali a presentare la tesi, anche a chi non ha il tempo di

leggerlo integralmente. Pertanto, nell’introduzione occorre illustrare con chiarezza gli obiettivi dello studio

e le ragioni sottostanti, fornire cenni della letteratura attinente, presentare la metodologia adottata e

l’organizzazione in capitoli del lavoro.

I capitoli centrali

La parte relativa ai capitoli centrali avrà una struttura diversa in base al tipo di studio svolto. Tuttavia si

possono individuare alcune caratteristiche generali più frequenti:

una rassegna della letteratura rilevante in quell’ambito;

il modello teorico o lo schema interpretativo sul quale si fonda il lavoro;

la metodologia adottata;

i risultati ottenuti.

Le note

Le note hanno una duplice funzione: inserire un rimando bibliografico per opere marginali – ma degne di

essere citate – rispetto al punto che si sta trattando (introdotte in genere con “Cfr.”); permettere ulteriori

considerazioni, citazioni o rinvii che non trovano posto nel testo. Le note sono spesso fondamentali ai fini

della valutazione della serietà della ricerca.

Organizzazione dei capitoli

I capitoli ed eventuali sezioni e sottosezioni devono essere numerati nel modo seguente:

1. (primo capitolo)

1.1. (prima sezione del primo capitolo)

1.1.1. (prima sottosezione della prima sezione del primo capitolo) ecc.

La numerazione permette di creare rimandi all’interno della tesi. Per lo stesso motivo è quindi necessario

numerare anche gli esempi (brani di trascrizioni, di testi oggetto di analisi, ecc.) a partire da (1) per ogni

capitolo.

Impaginazione

Il numero di pagine non è predefinito. Dilungarsi o meno nel dettaglio è una scelta che spetta ai candidati,

ma è importante ricordare che quantità e qualità non sono per forza direttamente proporzionali. Il formato

delle pagine deve seguire, per quanto possibile, le seguenti impostazioni:

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Facoltà di Interpretariato e Traduzione

carattere: Times New Roman, corpo 12 (testo normale) e corpo 10 (note);

interlinea: singola;

margini: superiore 3.5 cm, inferiore 2.5 cm, interno ed esterno 2.5 cm

rilegatura: 1.5 cm

distanza intestazione: 2 cm

distanza piè di pagina: 1.5 cm.

Con intestazione e piè di pagina si intendono due righe – inserite tra il testo e, rispettivamente, il bordo

superiore e quello inferiore del foglio – nelle quali riportare, ad esempio, il titolo della tesi o del capitolo

corrente, o il numero di pagina.

Le impostazioni indicate permettono di ottenere circa 50 righe per pagina.

Copertina e frontespizio

Sia sulla copertina del CD che su quella delle copie cartacee devono figurare i seguenti dati:

UNINT

Facoltà di Interpretariato e Traduzione

Corso di Laurea magistrale in Interpretariato e Traduzione

Titolo della tesi

Candidato/a (Nome e Cognome)

Relatore/trice (Titolo accademico, Nome e Cognome)

Anno accademico in cui si sostiene l’esame di laurea.

Sul frontespizio delle copie cartacee devono comparire gli stessi della copertina. I modelli della copertina

del CD e del frontespizio delle copie cartacee sono scaricabili dalla pagina “Esami finali e lauree” del

sito web.

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Facoltà di Interpretariato e Traduzione

TESI IN TRADUZIONE E INTERPRETAZIONE

Le tesi in Traduzione o in Interpretazione sono le più frequenti presso la nostra Facoltà. Per un quadro di

riferimento sulle possibilità operative a disposizione degli studenti interessati (tipi di tesi, argomenti,

pianificazione e sviluppo del lavoro, ecc.), è vivamente consigliata la lettura di:

Williams, J. & A. Chesterman (2002). The Map. A Beginner’s Guide to Doing Research in Translation

Studies. Manchester: St. Jerome.

Si tratta di un manuale introduttivo ai fondamenti della ricerca nell’ambito degli studi in Traduzione e

Interpretazione.

Altri filoni di ricerca per le tesi in Interpretazione, ancora inesplorati nella disciplina, vengono suggeriti nel

volume:

Pöchhacker, F. (2004). Introducing Interpreting Studies. London/New York: Routledge.

Inoltre, un elenco aggiornato delle tesi in Interpretazione del periodo corrente, insieme ad altre ricerche

portate a termine, nonché volumi di recente pubblicazione, sono recensiti in:

Gile, D. The CIRIN (Conference Interpreting Research Information Network) Bulletin,

http://perso.orange.fr/daniel.gile/Bulletin

Una domanda frequente rispetto alla quale sono sorti alcuni equivoci è: La tesi di laurea può consistere in

una traduzione? La risposta è solo parzialmente affermativa. Va infatti specificato che il testo tradotto deve

essere accompagnato da uno studio in cui vengono analizzati in modo approfondito sia il testo di partenza

che la traduzione, nonché descritti e argomentati i criteri su cui si basano le strategie traduttive adottate, i

relativi fondamenti teorici e le soluzioni dei problemi specifici. Questa parte analitica costituisce l’elemento

centrale della tesi, poiché rappresenta il momento in cui la pratica e la teoria del processo traduttivo si

integrano. I candidati non devono infatti dimostrare soltanto di aver raggiunto un buon livello di capacità

traduttiva (competenza che gli esami sostenuti hanno peraltro già valutato), ma devono soprattutto dare

prova di sapere riflettere adeguatamente sul processo traduttivo in cui sono impegnati.

In particolare, per la traduzione si dovrà preferibilmente utilizzare un testo integrale e inedito nella lingua

di arrivo. Quantificare un’estensione minima del testo da tradurre non è semplice, dato che uno stesso

numero di parole può avere valore diverso secondo la tipologia testuale. A titolo indicativo, si consiglia

tuttavia un limite minimo di 20.000 parole per testi non letterari caratterizzati da un alto livello di

specializzazione.

La traduzione deve essere impaginata con il testo di partenza a fronte, in modo da rendere più immediata e

agevole la lettura parallela dei due testi. Se il testo originario viene scansionato e

riprodotto nella tesi, l’impaginazione della traduzione dovrà rispettarne le caratteristiche.

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Facoltà di Interpretariato e Traduzione

GLOSSARI E TESI TERMINOLOGICHE

Ricerche linguistiche e terminologiche, condotte con un’adeguata metodologia scientifica in ambiti

specialistici, possono portare alla creazione di glossari e repertori terminologici. Questi ultimi possono

costituire tesi di laurea autonome o capitoli di una tesi di traduzione.

Alla base di una ricerca terminologica vi è il presupposto che non si duplichi materiale già esistente. È

indispensabile quindi verificare, con ogni mezzo possibile, che non esistano né glossari né vocabolari tecnici

del settore, nella combinazione delle lingue in esame.

Una tesi di glossario deve basarsi sull’analisi di testi autentici e aggiornati, in quantità e combinazione

rappresentativa. I testi da cui viene estratta la terminologia e le opere di consultazione utilizzate

devono essere sempre esplicitamente menzionati; la tesi deve inoltre indicare i criteri applicati nella scelta

dei testi e nell’estrazione dei termini.

Il glossario deve essere compilato rispettando i criteri ufficialmente definiti dai maggiori centri di ricerca

terminologica; non ha la forma di una lista, ma di uno schedario terminologico. La realizzazione di uno

schedario terminologico deve essere eseguita mediante l’uso di appositi programmi elettronici; la tesi deve

contenere la stampa delle relative schede secondo un formato standard. Alla tesi deve essere allegato lo

schedario in supporto elettronico. Le schede potranno essere eventualmente utilizzate ed aggiornate,

anche al di fuori della tesi di laurea.

Una tesi terminologica dovrebbe contenere almeno 200 schede con relativa traduzione. Tuttavia, in casi

particolari – ad esempio tesi con schede molto complesse o ambiti terminologici estremamente

specializzati – può essere accettato un numero di schede inferiore.

Il glossario deve essere corredato da una sintetica presentazione dell’ambito tecnico-scientifico a cui si

riferisce, da cui risultino anche gli elementi di attualità e i principali aspetti operativi che possano motivare

e condizionare la relativa ricerca terminologica. Deve inoltre contenere una dettagliata e organica

discussione dei problemi linguistici e traduttivi affrontati in tutte le fasi della compilazione, ed eventuali

puntualizzazioni o approfondimenti riguardanti la teoria e la prassi terminologica.

Formato della scheda

Le schede devono contenere almeno i seguenti campi:

Denominazione principale

Eventuali varianti (abbreviazioni, acronimi, varianti regionali, ecc.)

Definizione ufficiale (con indicazione della fonte)

Esempio in contesto (con indicazione della fonte)

Sinonimi

Proposta di traduzione

Indice di affidabilità

Note

Termini connessi (eventuali iperonimi, iponimi, ecc.)

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Facoltà di Interpretariato e Traduzione

Il glossario potrebbe rientrare in progetti terminologici più ampi: in tal caso possono essere richiesti ai

candidati particolari adattamenti della scheda. Nelle tesi terminologiche presentate da studenti del Corso di

laurea in Interpretariato di conferenza, le schede possono considerare anche esempi provenienti da testi

orali (conferenze, interviste, ecc.).

TESI DI LAUREA IN ALTRE MATERIE

Si è già detto che la tesi può essere richiesta a qualsiasi docente o ricercatore della FIT e in qualsiasi

disciplina insegnata. È importante sottolineare che la scelta di tesi in materie distanti dagli ambiti linguistici

o traduttologici non comporta alcuna penalizzazione in fase di valutazione. Al contrario, una tesi in campo

giuridico, economico, sociale o letterario (solo per fare alcuni esempi) può costituire un’ottima occasione

per ampliare e approfondire competenze che possono essere di grande importanza nel futuro professionale

dei laureati, oltre a soddisfare passioni e interessi personali.

In questi casi è tuttavia consigliabile che i candidati considerino la possibilità di inserire nella tesi

un’appendice consistente nella traduzione di uno o più testi relativi all’argomento trattato, da concordare

con il relatore. L’estensione di questi testi può essere limitata, e non è necessario che siano accompagnati

da un commento approfondito.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Indicazioni generali

Nella tesi di laurea è necessario riportare la fonte di qualsiasi informazione (idee o dati) ricavata dai testi

consultati, indicando l’autore (o gli autori) e la data di pubblicazione del libro o dell’articolo a cui ci si sta

riferendo. Questa indicazione costituisce un rimando alla bibliografia generale che fornirà altri dettagli

relativi alla fonte bibliografica.

La citazione delle fonti è una parte essenziale e caratterizzante della tesi di laurea, perché riuscire a

fondare e avallare le proprie affermazioni con parole di studiosi già affermati conferisce allo studio

più autorevolezza, maggiore attendibilità scientifica e dimostra un lavoro di ricerca dettagliato e ampio.

Le norme che regolano i riferimenti bibliografici nel testo e in appendice sono legate in parte alle diverse

tradizioni culturali e in parte alle consuetudini delle diverse case editrici. Le varianti sono molte: ad

esempio, cambia la posizione della data, l’uso della punteggiatura, il modo di

abbreviare “pagine” (“pp./pagg.”). Pur esistendo molte valide alternative, la Facoltà ha deciso che i

laureandi utilizzino tutti le stesse norme, al fine di verificarne la capacità di applicare in modo corretto delle

indicazioni redazionali. Nell’elaborato scritto, dunque, gli studenti devono seguire le norme contenute in

queste pagine.

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Facoltà di Interpretariato e Traduzione

La bibliografia generale alla fine della tesi deve contenere tutti (e soltanto) gli studi indicati con autore e

data nel testo e nelle note. Possono esistere testi che, pur essendo stati decisivi per indirizzare il lavoro di

ricerca, non vengono citati all’interno della tesi. In questo caso, essi non devono essere inseriti nella

bibliografia generale.

È possibile inserire delle appendici bibliografiche, utili, ad esempio, nel caso in cui una certa categoria di

testi sia oggetto della tesi stessa (ad esempio, se la tesi prende in esame dieci traduzioni di Alice nel Paese

delle Meraviglie, si può creare un’appendice bibliografica dove inserire i testi presi in esame).

La bibliografia deve essere scritta in ordine alfabetico per autore (in caso di omonimia si deve considerare il

nome proprio). Se vi sono più opere di uno stesso autore, queste vanno elencate in ordine cronologico

(dalla più vecchia alla più recente). In caso di più autori l’opera va inserita secondo il cognome del primo

degli autori che compaiono nella fonte. Ad esempio:

Zanettin, F., S. Bernardini & D. Stewart (2003). Corpora in Translator Education.

Manchester/Northampton: St. Jerome.

va indicato sotto Zanettin (anche se in ordine gli altri coautori lo precedono)

Bibliografia finale

Libro di un solo autore

Cognome, iniziale del nome. (data). Titolo, prima lettera maiuscola. Città: Editore.

Es.: Baraldi, C. (2003). Comunicazione interculturale e diversità. Roma: Carocci editore.

Libro di più autori

Cognome, Iniziale del nome. e/and (oppure &) Iniziale del nome. Cognome (data). Titolo. Città. Editore.

Es.: Armstrong, N. & F.M. Federici (2006). Translating Voices, Translating Regions. Roma: Aracne editrice.

Libro a cura di un solo curatore

Cognome, Iniziale del nome. a cura di/ed. (data). Titolo. Città: Editore.

Es.: Nergaard, S. a cura di (2002). Teorie contemporanee della traduzione. Milano: Bompiani

(strumenti).

Libro a cura di più curatori

Cognome, Iniziale del nome. e/and (oppure &) Iniziale del nome. Cognome, a cura di/eds. (Data). Titolo.

Città: Editore.

Es.: De Mauro, T. e I. Chiari a cura di (2005). Parole e numeri. Analisi quantitative dei fatti di lingua. Roma:

Aracne editrice.

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Università degli Studi Internazionali di Roma - UNINT Via Cristoforo Colombo 200 | 00147 Roma | T +39 06 510777403 | Fax +39 06 510777270 | unint.eu C.F. 97136680580 | P.I 05639791002 | Registro Persone Giuridiche n. 884/2012

Facoltà di Interpretariato e Traduzione

Saggio in rivista

Cognome, Iniziale del nome. (Data). “Titolo in tondo” (non corsivo). Titolo rivista in corsivo, Volume in

numero arabo: pagine (senza “pp.”).

Es.: Duranti, A. (1984). “The social meaning of subject pronouns in Italian conversation”.Text, 4: 277-312.

Saggio in raccolta

Cognome, Iniziale del nome. (Data) “Titolo in tondo” (non corsivo). Iniziale del nome. Cognome curatore

(data). Pagine (senza “pp.”).

Es.: Davidson, J. (1984). “Subsequent versions of invitations, offers, requests and proposals dealing with

potential or actual rejection”. J.M. Atkinson & J. Heritage (1984). 102-128.

Riferimenti bibliografici e citazioni nel testo

Nel caso si riportino idee, pensieri o teorie di altri è bene citarli nel testo come riferimenti bibliografici nel

seguente modo:

(Cognome dell’autore – senza iniziali del nome, tranne in caso di ominimia –, data di pubblicazione

dell’opera citata)

Si può anche inserire il numero delle pagine citate dopo i due punti.

Es.: (TESTO TESI) Per comprendere il linguaggio occorre studiare i processi che precedono,

accompagnano e seguono la produzione linguistica (Wundt, 1900). (TESTO TESI)

Anche nel caso di citazioni di brani o frasi altrui, queste vanno seguite da: (Cognome dell’autore, anno di

pubblicazione: numero di pagina/e)

Se la citazione è breve (entro le due righe circa) allora questa va messa tra virgolette ed inserita nel testo.

Es.: (TESTO TESI) Con il termine multiculturalità “si indica un dato di fatto: l’esistenza su un territorio di

molteplici culture” (Bosi, 1998: 35). (SEGUE TESTO TESI).

Se la citazione è lunga (oltre le due righe), deve essere riportata staccata dal testo e non tra virgolette, deve

essere rientrata rispetto al margine sinistro del testo della tesi e solitamente è anche scritta in corpo

minore rispetto a questo. In questo caso i riferimenti bibliografici vanno aggiunti alla fine della citazione,

nella riga successiva e allineati a destra.

Es.: (TESTO TESI) Inoltre le favole non racchiudono solo degli insegnamenti, ma spesso sono espressione

geniale e divertente di credenze popolari che servono a spiegare la realtà circostante.

L’uomo semplice, anche se illetterato e ignorante di scienza e storia, ha tuttavia una sua scienza e una sua

storia, scienza e storia che gli sono state insegnate dai genitori e dai vicini. Sa come e perché gli animali

abbiano acquisito le loro abitudini, come e perché il clima si comporti in un abito modo nel suo paese,

come si siano formate le costellazioni, e che cosa significhino. Per ciascuna di queste cognizioni egli

possiede una storia, una storia interessante, che giunge a lui da tempi remoti e non da adito a dubbi.

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Facoltà di Interpretariato e Traduzione

(Thompson, 1996: 331-332)

Eventuali omissioni all’interno delle citazioni devono essere segnalate con (…); interventi su una citazione

devono essere segnalati con parentesi quadre [ ].

Per attirare l'attenzione del lettore su una parola, espressione o frase del testo citato, questa parte verrà

formattata in corsivo e si scriverà "corsivo mio" dentro la parentesi dopo il riferimento bibliografico. Per

esempio: (2007: 13, corsivo mio).

Riferimenti a materiali tratti da Internet

I riferimenti a materiali tratti da Internet devono essere inseriti nella bibliografia generale; non si deve

quindi creare una sezione specifica (sitografia) per questo tipo di fonti.

I riferimenti devono essere riportati seguendo le norme abituali, con alcune differenze:

La data deve essere quella in cui il documento è stato creato, o quella dell’ultimo

aggiornamento. Questa data è solitamente reperibile in fondo alla pagina web, oppure sulla

home page di un gruppo di pagine. Se la data non è disponibile, accanto al nome dell’autore

non dev’essere indicato niente.

Alla fine del riferimento bisogna aggiungere l’indirizzo web (URL) della pagina. L’URL va

riprodotto fedelmente ed integralmente (senza punti finali o trattini nel caso si vada a capo)

poiché è l’elemento che deve consentire al lettore di ritrovare la fonte qualora desiderasse

consultarla.

Dopo l’URL bisogna indicare la data in cui il documento è stata consultato (data di

consultazione: gg/mm/anno).

Es.: Garzone, G. (2002). “The Cultural Turn. Traduttologia, interculturalità e mediazione linguistica”,

Culture, 16 . http://www.club.it/culture/culture2002/giuliana.garzone/ corpo.tx.garzone.html (data di

consultazione: 20/09/2011).

Pedrinazzi, P., a cura di (12/05/2010). Daniel Pennac: il traduttore è lo psicanalista dell'autore.

http://www.wuz.it/intervista-libro/4410/daniel-pennac-traduzione.html (data di consultazione:

22/05/2012).

Nel caso di documenti non firmati e/o senza un titolo all’interno della pagina, seguire le seguenti

indicazioni:

al posto del nome bisogna indicare l’entità (istituzione, associazione, impresa, ecc.) che

pubblica la pagina stessa;

il titolo (in corsivo) deve essere quello riportato nella parte alta della finestra del browser.

Es.: Commissione europea (30/10/2010) . Legislazione UE in Italia.

http://ec.europa.eu/italia/ue_italia/legislazione_ue/index_it.htm (data di consultazione: 20/02/2012).

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Facoltà di Interpretariato e Traduzione

Note

Le note vanno posizionate a piè di pagina e devono essere numerate a partire da (1) per ogni capitolo. È

consigliabile inserirle di volta in volta, e non rimandarne la stesura in un secondo momento.

LA PRESENTAZIONE E LA DISCUSSIONE DELLA TESI DI LAUREA

L’esame di laurea consiste nella presentazione e discussione della tesi di fronte alla Commissione di

laurea, formata dal relatore, dal correlatore e da altri docenti della Facoltà. I candidati sono chiamati a

illustrare il proprio lavoro in maniera sintetica, semplice e chiara. Poiché di solito solo il relatore conosce in

maniera specifica l’argomento e gli altri membri della Commissione potrebbero non essere esperti del

settore trattato, si consiglia di esporre il proprio lavoro in modo esaustivo ma sintetico, senza scendere

troppo nei dettagli ma preoccupandosi di mettere in rilievo:

le ragioni e gli obiettivi alla base del proprio lavoro;

lo sviluppo della ricerca, sottolineando gli elementi originali;

i risultati ottenuti e il loro valore.

I candidati devono essere comunque pronti a rispondere e spiegare qualsiasi particolare eventualmente

richiesto da un membro della Commissione in sede di discussione.

In termini di tempo, la presentazione non dovrebbe superare i 15 minuti, ma le Commissioni in genere

apprezzano esposizioni anche più brevi, che lascino spazio a eventuali richieste di approfondimento o

permettano di recuperare i ritardi che inevitabilmente si accumulano.

È possibile che si desideri o sia necessario avvalersi di supporti elettronici (in genere il computer

portatile per presentazioni in Power Point). Anche in tal caso è opportuno seguire il criterio della sinteticità

e della chiarezza consigliato in precedenza per la realizzazione e l’illustrazione delle slide. Inoltre, prima

della discussione è bene sincerarsi che tutto funzioni ed è opportuno avere a disposizione almeno due

copie dei file interessati, nel caso un supporto venga smarrito, danneggiato, ecc. In alternativa, è possibile

preparare un sommario dei punti fondamentali della presentazione e distribuirlo in fotocopia ai membri

della Commissione.

VALUTAZIONE DELLA TESI

Il voto di laurea (espresso in 110/110) risulta dalla somma tra la media ponderata dei voti conseguiti negli

esami sostenuti nel Corso di laurea e il punteggio attribuito dalla Prova finale. Il punteggio attribuibile dalla

Prova finale va da 0 a 8 punti per le tesi di carattere applicativo e da 0 a 11 punti per le tesi di analisi e

ricerca.

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Facoltà di Interpretariato e Traduzione

Per il Corso di laurea Magistrale in Interpretariato e Traduzione, la Prova finale (corrispondente a 12 CFU) è

costituita dall'elaborazione della Tesi di laurea e dalla sua discussione davanti ad una Commissione

composta da non meno di 5 membri (seduta di laurea).

Allo stato attuale, nell'attribuzione del punteggio disponibile per le tesi assegnate fino al 31 dicembre 2012,

la Commissione valuta fondamentalmente la Tesi di laurea, ma tiene conto anche della qualità della

presentazione e della discussione.

I criteri di valutazione della tesi adottati dalla Facoltà sono i seguenti:

Tesi gravemente carente.

0 punti

Tesi caratterizzata da carenze metodologiche.

1-3 punti

Tesi strutturata correttamente, ma scarsamente approfondita in uno o più aspetti fondamentali.

4-6 punti

Tesi ben strutturata e argomentata.

7-9 punti

Tesi ottima per documentazione, argomentazione e formulazione linguistica.

10-11 punti

Questa valutazione può essere parzialmente modificata tenuto conto della qualità della presentazione e

della discussione in seduta di laurea.

Per le tesi assegnate a partire dal mese di gennaio 2013, le modalità di assegnazione dei punteggi

disponibili saranno riviste tenendo conto delle due tipologie di tesi con diversi punteggi attribuibili. Inoltre,

il CdF ha deliberato di valutare la possibilità di tenere conto in futuro anche di altri aspetti, quali la carriera

dello studente e le modalità di svolgimento della discussione.

Per questi aspetti, il presente documento sarà aggiornato prossimamente, fermo restando che per le tesi

attribuite fino al 31 dicembre 2012 rimangono vigenti i criteri

summenzionati.

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Facoltà di Interpretariato e Traduzione

BIBLIOGRAFIA

Per ulteriori informazioni si rimanda ai seguenti testi:

Di Domenico, G. e P. Innocenti (1994). Teoria e pratica della redazione. Guida alla compilazione dei

testi e alla loro preparazione per la stampa. Milano: Ed. Bibliografica.

Di Girolamo, C. e L. Toschi (1988). La forma del testo. Guida pratica alla stesura di tesi di laurea, relazioni,

articoli, volumi. Bologna: Il Mulino.

Eco, U. (1994). Come si fa una tesi di laurea. Milano: Bompiani.

Giupponi, T. F., A. Morrone e D. Tega (2002). La tesi di laurea in scienze giuridiche. Bologna: Libreria

Bonomo Editrice.

Lesina, R. (1994). Il nuovo manuale di stile. Bologna: Zanichelli.

Matricciani, E. (1992). La scrittura tecnico-scientifica. Un manuale per tesi di laurea, articoli, relazioni, libri.

Milano: CittàStudi.

Melograni, P. (1993). Guida alla tesi di laurea. Milano: Rizzoli.

Metitieri, F. e R. Ridi (2002). Biblioteche in Rete. Istruzioni per l’uso. Roma/Bari: Laterza. Nobili, M. (1986).

Guida alla tesi di laurea in materie giuridiche e politico sociali. Bologna:

Patron.

Rolando, S. a cura di (2001). Preparare e scrivere la tesi in Scienze della Comunicazione .

Firenze: Sansoni Editore.

Queste pagine sono state redatte sulla base di analoghi documenti pubblicati in rete dai seguenti atenei, facoltà e

dipartimenti: SSLiMIT (Forlì), Università degli Studi di Bologna; Università Carlo Cattaneo, Castellanza (Varese);

Dipartimento di Progettazione Aeronautica, Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”;

Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi di Udine; Dipartimento di Scienze Economiche, Università degli Studi di

Verona. Di tali documenti sono stati rielaborati alcuni brani, spesso contaminandoli fra loro, e ad essi si è sommato il

contributo originale della nostra Facoltà