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1 Organo d’informazione interna dell’Unione Pensionati Gruppo UniCredit Sicilia Orientale e Calabria Sede: Corso Sicilia, 8 – 95131 – Catania – telef.0959521977 Redattori: Ninì Renzo Pappa, Pasquale Alessandro, Antonino Magrì, Michele Pitrone Periodico redatto stampato e distribuito in proprio, gratuitamente ed esclusivamente, al personale in quiescenza Anno IV° Num.3 Marzo 2016 Cari amici, penso che sarete d'accordo con me nel verificare che con il passare del tempo, lo stesso scorra sempre più velocemente e purtroppo ci accorgiamo di non aver realizzato tutto quello che avremmo voluto. A tal proposito, raccogliendo le lamentele di alcuni di voi, ci impegniamo ad intensificare i nostri sforzi per attivare delle iniziative che coinvolgano sempre più iscritti su diversi fronti. Per cominciare comunico che, solo per Catania, abbiamo rinnovato la convenzione con il patronato Caf ACLI che lo scorso anno ha assistito positivamente diversi nostri iscritti. Ribadisco comunque che il principale scopo del nostro sodalizio è quello di tutelare gli interessi previdenziali dei soci e nel raccomandarvi il sostegno, vi invito a seguire gli eventi attraverso quanto riportato sul periodico nazionale "La Quercia Nuova". Colgo l'occasione per salutare, con vivo piacere, l'ingresso di quattro nuovi soci, Maria Fiamingo, Michele Aurite, Giacomo Russo e Corrado Sfragaro di recente pensionati. Alla fine di questo mese ricorre la SANTA PASQUA e a nome mio e di tutto il direttivo porgo i più affettuosi AUGURI. Il Presidente EDITORIALE Sommario : Pag, 1 Editoriale Pag. 6 Ricette carnascialesche di M.Pitrone Pag. 2 Viva S.Agata di S.Ramella Pag. 7 Dobbiamo piangere o ridere di N.Pappa Pag. 3 Grida la terra di città di A.Teresi Pag. 8 Accadeva cento anni fa’ di S.Ramella Pag. 4 Tanti auguri e vignette Pag. 9 Amarcord di N.Magrì Pag. 5 L’angolo del relax e del buon umore Pag.10 L’Angolo del tempo che fu….

Periodico redatto stampato e distribuito in proprio, gratuitamente …UNIONE MAR 16.pdf · Il denaro può comprare dei fiori non la primavera. Col denaro compri ciò che vuoi ma mai

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Organo d’informazione interna dell’Unione Pensionati Gruppo UniCredit

Sicilia Orientale e Calabria

Sede: Corso Sicilia, 8 – 95131 – Catania – telef.0959521977 Redattori: Ninì Renzo Pappa, Pasquale Alessandro, Antonino Magrì, Michele Pitrone

Periodico redatto stampato e distribuito in proprio, gratuitamente ed esclusivamente, al personale in quiescenza

Anno IV°

Num.3

Marzo

2016

Cari amici,

penso che sarete d'accordo con me nel verificare che con il passare del tempo, lo stesso scorra

sempre più velocemente e purtroppo ci accorgiamo di non aver realizzato tutto quello che avremmo

voluto.

A tal proposito, raccogliendo le lamentele di alcuni di voi, ci impegniamo ad intensificare i nostri

sforzi per attivare delle iniziative che coinvolgano sempre più iscritti su diversi fronti.

Per cominciare comunico che, solo per Catania, abbiamo rinnovato la convenzione con il patronato

Caf ACLI che lo scorso anno ha assistito positivamente diversi nostri iscritti.

Ribadisco comunque che il principale scopo del nostro sodalizio è quello di tutelare gli interessi

previdenziali dei soci e nel raccomandarvi il sostegno, vi invito a seguire gli eventi attraverso

quanto riportato sul periodico nazionale "La Quercia Nuova".

Colgo l'occasione per salutare, con vivo piacere, l'ingresso di quattro nuovi soci, Maria Fiamingo,

Michele Aurite, Giacomo Russo e Corrado Sfragaro di recente pensionati.

Alla fine di questo mese ricorre la SANTA PASQUA e a nome mio e di tutto il direttivo porgo i più

affettuosi AUGURI.

Il Presidente

EDITORIALE

Sommario :

Pag, 1 Editoriale Pag. 6 Ricette carnascialesche di M.Pitrone

Pag. 2 Viva S.Agata di S.Ramella Pag. 7 Dobbiamo piangere o ridere di N.Pappa

Pag. 3 Grida la terra di città di A.Teresi Pag. 8 Accadeva cento anni fa’ di S.Ramella

Pag. 4 Tanti auguri e vignette Pag. 9 Amarcord di N.Magrì

Pag. 5 L’angolo del relax e del buon umore Pag.10 L’Angolo del tempo che fu….

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Anno IV°

Num. 3

Marzo

2016

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Come già preannunciatovi nel numero dello scorso mese di feb 2016 proseguo nella mia narrazione

sulla festa di Sant’Agata che ogni anno si tiene nella mia città di Catania.

Le "candelore"

Il popolo, da sempre vicino alla patrona, ha

voluto essere presente nella festa con

creazioni proprie, opere di fattura artigianale

che rappresentassero, inoltre, le associazioni

delle varie categorie di lavoratori.

La festa di Sant’Agata è inscindibile dalla

tradizionale sfilata delle "candelore", grandi

ceri realizzati in legno, rivestiti con

decorazioni artigianali, puttini in legno

dorato, santi e scene del martirio, fiori e

bandiere. Sono portate a spalla da un numero

di portatori che può

variare da 4 a 12 uomini

in relazione al peso che

va dai 400 fino ai 1.000

chili. Ognuna delle 12

candelore possiede una

precisa identità. Sulle

spalle dei portatori, essa

si anima e vive la

propria unicità, che si

compone di diversi

elementi: la forma che

caratterizza il cero,

l’andatura e il tipo di

ondeggiamento che gli

viene dato, la scelta di

una marcia come sottofondo musicale. Tipica

andatura la cosiddetta "annacata" utilizzata in

segno di ossequio o rispetto per qualche

benefattore o associato.

Le candelore sfilano sempre nello stesso

ordine. Ad aprire la processione è il piccolo

cero di Sant'Agata, che venne donato nel

1766 da monsignor Ventimiglia.

Il primo grande cero, dei rinoti, rappresenta

gli abitanti del quartiere di San Giuseppe La

Rena ed é realizzato in stile barocco,

contraddistinto alla base da quattro aquile

poste agli angoli.

E’ seguito da quello dei giardinieri e dei

fiorai, realizzato all’ inizio dell’Ottocento in

stile gotico-veneziano, per il suo aspetto

regale viene denominata "la regina". Per

controversie con il Comitato dei fedeli non

ha partecipato alla festa dal 1954 al 1960.

Il terzo in ordine di uscita è quello dei

pescivendoli, in stile tardo-barocco o rococò

con fregi santi e piccoli pesci, gli altarini

sono cinti da una

ghirlanda che dondola

nel suo procedere; il suo

passo inconfondibile ha

fatto guadagnare alla

candelora il soprannome

di "bersagliera". Il cero

che segue è quello dei

fruttivendoli, che invece

per il suo passo elegante

e leggiadro è chiamato

la "signorina", ha alla

base quattro splendidi

cigni.

Quello dei macellai o

meglio dei "chianchieri"

è una torre a quattro ordini, con alla base

quattro artistici leoni ed al centro la

raffigurazione di San Sebastiano protettore

della categoria, danneggiata nel 1943 é stata

più volte restaurata.

La candelora dei pastai è un semplice

candeliere settecentesco senza scenografie

costruita in stile barocco, porta in cima una

corona in legno dorato.

../..

VIVA S.AGATA a cura di Salvo Ramella

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Anno IV°

Num. 3

Marzo

2016

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La candelora dei pizzicagnoli è in stile liberty,

con quattro belle cariatidi alla base.

La candelora dei bettolieri, realizzata in stile

impero é la più alta di tutte, alla base

troneggiano quattro leoni in atteggiamento

mansueto.

La candelora dei panettieri, costruita nel 1731,

venne fortemente danneggiata durante il

bombardamento del 1943 che colpì duramente

il centro di Catania e fra questi il "deposito

della vara" dove era custodita; é la più pesante

di tutte, ornata con grandi angeli ai quattro

angoli, per la sua cadenza è chiamata la

"mamma".

A seguire la candelora più recente, quella del

Villaggio Sant’Agata.

Chiude la processione la candelora del circolo

cittadino di sant’Agata che fu voluta dal

cardinale Dusmet nel 1876, si compone di tre

ordini nel secondo dei quali sono raffigurate

le figure di Sant'Agata, di Sant’Euplio e

dell'Immacolata Concezione, compatrona di

Catania: al termine culmina con una cimosa

di fiori.

La tradizione della candelora a Catania risale

agli inizi del sesto secolo, quando se ne

contavano giá 22, esistevano infatti quelle dei

calzolai, dei confettieri, dei muratori e molte

altre in rappresentanza di arti e mestieri ormai

scomparsi, fino a raggiungere in alcuni

periodi il numero di 28.

GRIDA LA TERRA DI CITTA’

Grida la terra di città, arsa da anni di siccità,

soffocata da milioni di granelli di smog ad

asfissiarla, irrigata da umane e fetide urine di

cani randagi. Grida la terra di città, incapace

di germogliare, incapace di fiorire. Grida la

terra di città sulla cui crosta un albero grande,

maestoso, dalla fronda larga e possente ha

deciso di sopravvivere a tutto, spandendo la

sua coperta di rami come ombra benigna.

Grida la terra di città e attorno brulica

l’umanità distratta, il cemento sovrapposto in

piani dagli occhi miopi. Il formicaio non

vede, il formicaio non sente l’odore della

polvere che tenta di soffocarlo. Ma cartoni in

forma umana, in scatoli bara, si riproducono

ogni notte in cellule vive, dalla pelle bruciata

dai sogni infranti, dai silenzi taglienti di

straniere bocche cucite. Scatoli illuminati da

Giove e Venere in amore, che distratti bucano

l’aria a colorare un cielo senza speranza,

respirano piano, per non farsi sentire… Case

senza anima, infiammabili, coperte di stracci

tutto attorno alla sua ombra drenano le paure,

assorbono i fiati e proteggono i sogni dagli

orrori del giorno, che ladro ogni volta ritorna,

fino all’eternità di mille vite dannate, vigili in

giacigli assonnati.

Anna Teresi

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Anno IV°

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Alessi Elio (14) Bonanno Giuseppe (28) Cipriani Alessandro(12) Conti Lorenzo (27) D’Arrigo

Fortunata (31) Drago Gaetano (4) Ferraro Nicoletta (8) Garaffo Giovanni(14) Golini Bruna (7)

Guarino Giuseppe (26) Leotta Filippo (10) Polimeni Domenico (15) Sanfilippo Giuseppe (9)

buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno

buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno

LA VIGNETTA DEL MESE LA FOTO CURIOSA DEL MESE

Triste realtà. Questa si che può essere definita una

donna con gli…….attributi.

*******************************************************************************+

Brevissime

Informiamo i nostri lettori che quest’anno le Giornate FAI di primavera si svolgeranno il 19 e 20

marzo. Il sito non è ancora aggiornato per cui non siamo in grado di fornirvi i dettagli. Invitiamo

pertanto i soci che utilizzano il computer di seguire su internet e ad usare il “passaparola” per

divulgare la notizia di questa manifestazione che assume, di anno in anno, sempre maggiore

interesse.

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IMPORTANTE

CI VIENE PRECISATO CHE “ PER QUANTO RIGUARDA IL PENSIONATO DI 85 ANNI

COMPIENDOLI NEL CORSO DEL 2016 POTRA’ ADERIRE ALLA POLIZZA PER L’INTERO

BIENNIO 2016/2017 “

L’ANGOLO DEL RELAX E DEL BUON UMORE

COSI’, TANTO PER RIDERE

“Voglio il divorzio “ dice un tale al suo

avvocato. “ Per quale motivo ? “ gli

chiede il legale “Mia moglie mi ha dato

dell’imbecille ! “. “Mi sembra un motivo

un po’ fiacchino! “, risponde l’avvocato.

“ Comunque mi dica esattamente come

sono andate le cose”

“L’altro giorno sono tornato a casa prima

del solito e l’ho trovata a letto con un

tipo. Le ho urlato: cosa stai facendo

Eufrasia ?.

E lei mi ha risposto: “ma non lo vedi

imbecille ! “.

Carabbbbbinieri Siete in contravvenzione.

Perché ?

Siete in 2 e state viaggiando su una A 1.

Ma mi faccia il piacere: A1 è il tipo di

autovettura. Chiami il suo collega e vedrà

che glielo confermerà.

Non può, è occupato. Sta sanzionando

un altro automobilista

E perché.

Sono in 5 su una A 4

HANNO DETTO

IL DENARO Il denaro può comprare una casa non una

famiglia.

Il denaro può comprare un orologio ma

non il tempo.

Il denaro può comprare un libro e non la

conoscenza.

Il denaro può pagare un medico non

comprare la salute.

Il danaro può comprare il sangue, non la

vita.

Il denaro può comprare il sesso non

l’amore.

Il denaro può comprare dei fiori non la

primavera.

Col denaro compri ciò che vuoi ma mai la

felicità.

(antico proverbio cinese )

La matematica non è un opinione ! Se tu

hai 10.000 euro e tua moglie 100 LEI NE

AVRA’ 10.100. ( proverbio…..internazionale )

La giovinezza sarebbe un periodo più

bello se solo arrivasse un po’ più tardi nella

vita.

( Charlie Chaplin )

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RICETTE CARNASCIALESCHE PIGNOLATA MESSINESE

PREPARAZIONE PER LA PASTA DELLA PIGNOLATA MESSINESE

In una terrina sbattere con energia i tuorli d’uovo e l’alcool, quindi

aggiungere poco per volta la farina amalgamando fino a ottenere un

impasto omogeneo e consistente che tenderà a staccarsi dalle pareti

della terrina.

Fatto questo, stendere con le mani l’impasto su una spianatoia

formando dei bastoncini sottili circa 7-10 mm. Quindi tagliare i

bastoncini in tocchetti lunghi circa un paio di centimetri ciascuno.

Friggere poco per volta i tocchetti della pignolata in abbondante

strutto caldo rigirandoli di tanto in tanto fino a farli dorare un po’ e

riporli infine su carta assorbente per fargli perdere il grasso in

eccesso.

PER LA GLASSA AL CIOCCOLATO

In un pentolino posto su fiamma molto bassa sciogliere il burro e

unire, poco per volta, lo zucchero a velo, il pizzico di vaniglia, il

cacao setacciato e dell’acqua che andrà versata a filo fino ad

ottenere la giusta densità. Lasciare intiepidire.

PER LA GLASSA AL LIMONE

Versare lo zucchero in un pentolino e scaldarlo a fiamma molto

bassa fino a quando non comincerà a filare, quindi versarlo in una

terrina e incorporarvi poco per volta gli albumi montati a neve.

Girare a lungo con un cucchiaio versando nel frattempo il succo

dei limoni a filo fino a ottenere una glassa morbida e bianca.

CONFEZIONAMENTO DELLA PIGNOLATA MESSINESE

Dividere i tocchetti fritti della pignolata messinese in due porzioni uguali e amalgamare bene la prima porzione con la

glassa al cioccolato tiepida e la seconda porzione con la glassa al limone. Dopodichè sistemare le due porzioni di

pignolata su di un piatto da portata, l’una accanto all’altra in modo da formare un’unica montagnola bicolore, e lasciare

che le glasse si asciughino per almeno un’ora prima di servire.

Questo è il dolce “tipicissimo” messinese di carnevale che vi proponiamo fuori tempo utile per

due motivi: primo perché abbiamo ritenuto opportuno dare la precedenza, nello scorso numero, alla

“cascatelle” più genericamente siciliane e dopo perché questa ricetta è senz’altro molto più

laboriosa con conseguente maggiore impegno e perdita di tempo. Provate a prepararla e buona

degustazione !

a cura di Michele Pitrone

Ingredienti

Per la pignolata:

750 g di farina 00

12 tuorli d’uovo

100 ml di alcool puro per dolci

Strutto per friggere q.b.

Per la glassa al cioccolato:

300 g di zucchero a velo

300 g di cacao amaro

200 ml di acqua

150 g di burro

Un pizzico di vaniglia

Per la glassa al limone:

400 g di zucchero a velo

Succo di 4 limoni

4 albumi d’uovo

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Burocrazia & Arte a cura di n.r.pappa

Ricordate l’articolo pubblicato nel numero di gennaio dal titolo “La burocrazia in Italia: una

cancrena inestirpabile” ? Finalmente la situazione si è risolta in maniera positiva: anche la Regione

Sicilia ha approvato il regolamento , che è praticamente lo stesso di quello nazionale, che riguarda

la sponsorizzazione dei beni culturali.

Adesso la Cantina Settesoli può realizzare il suo progetto riguardo il Parco Archeologico di

Selinunte (e le Cave di Cusa). L’11 febbraio è stato firmato il contratto per stabilire i dettagli

dell’iniziativa.

Ed allora: tutto è bene quel che finisce bene. Ma ci si chiede perché tutte queste lungaggini

burocratiche ? Non c’è la possibilità di eliminarle o, quantomeno, snellirle ?

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

DOBBIAMO PIANGERE O RIDERE ? Noterelle a cura di ninì renzo pappa

Leggete queste affermazioni di due personaggi politici e……..traetene le conclusioni

Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha proposto una soluzione per un

sostegno pari a 320 euro mensili per un milione di poveri per “dare la

possibilità a tutti di vivere dignitosamente”. Ovviamente, considerata la

furbizia degli italiani (anche i poveri possono diventare furbi: la povertà,

così come la fame, aguzza l’ingegno) ci sono alcuni paletti: chi riceverà

l’assegno avrà alcuni obblighi, come mandare i figli a scuola (non è

precisato se sono inclusi gli studi universitari con relative spese per chi

risiede fuori sede ) o accettare un’occupazione.

Mi chiedo e chiedo all’egregio signor Ministro: ma Lei riuscirebbe a vivere

con questo importo. In caso di risposta affermativa ci suggerisca come. Per

noi pensionati bancari sarebbe l’occasione di risparmiare un mucchio di soldi e permetterci una Ferrari,

alberghi di lusso nelle principali località turistiche e tant’altro ancora: insomma una vita da quasi “ nababbi”

.

Altra perla da parte del deputato all’Assemblea Regionale Siciliana

Vincenzo Vinciullo il quale in una intervista rilasciata all’emittente

“LA7” ha detto testualmente : “Le posso assicurare che con quello che

prendiamo abbiamo, come tutti i comuni mortali, difficoltà ad arrivare a fine mese” precisando però , con……. un’onestà intellettuale

degna del massimo encomio , i motivi e cioè: mantenimento di case a

Palermo e Siracusa, Segreteria Politica, spese condominiali e di carburante

per i viaggi a o da Palermo e quant’altro. Pare che l’on.Vinciullo non abbia gradito le critiche rivoltegli (da più parti

sui social network gli è stato rivolto l’invito a “trovarsi un lavoro vero”) e

addirittura abbia dato incarico ai suoi avvocati di adire le vie legali contro

i suoi denigratori

Se volete inviateci un vostro commento.

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Nonostante esistesse già dal 1867 un

collegamento ferroviario tra Catania e

Acireale le località intermedie costiere di

Acicastello, Acitrezza e Capo Mulini non ne

potevano usufruire a causa della distanza

eccessiva della propria stazione. Venne

pertanto progettata una

tranvia con un percorso che

attraversava direttamente le

località interessate servendo

anche alle esigenze della città

di Acireale la cui stazione era

stata costruita all'estremità

meridionale dell'abitato.

La prima domanda di

concessione venne presentata

il 26 febbraio del 1907

dall'avvocato G. Lombardo

Indelicato per conto di una

società che all'uopo si

sarebbe costituita. Detta

concessione venne accordata, con regio

decreto n. 1469 del 30 novembre 1911, solo

dopo la convenzione stipulata il 10 novembre

dello stesso anno tra il Ministero dei Lavori

Pubblici, nella persona dell'ispettore generale

dirigente l'ufficio speciale delle ferrovie, ed il

legale rappresentante della Società Anonima

Galatea. La tranvia venne realizzata e

inaugurata proprio alle soglie della prima

guerra mondiale, il 10 febbraio del 1915.

Durante gli anni del conflitto ai figli dei

soldati, alunni dell'istituto San Luigi di

Acireale fu concesso, su interessamento

dell'on. Pennisi di Santa Margherita, il

biglietto di libera

circolazione nella linea

tramviaria Catania -

Acireale.

La Società Anonima

Galatea, costituitasi in

Acireale, ebbe come

amministratore

l'avvocato Gabriello

Carnazza, in seguito

ministro dei lavori

pubblici nel primo

governo Mussolini.

Con l'avvento del

traffico automobilistico e

il calo di utenza, anche per il fatto che

esisteva la linea abbastanza vicina delle FS

con stazioni ad Acitrezza e Cannizzaro e

fermate ad Aci Castello e Ognina non si

ritenne più opportuno mantenerla in esercizio

e venne soppressa nel 1934.

( nella foto: il tram a Piazza Vigo ad Acireale).

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LO SAPEVATE CHE ?..........

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Lo sapevate che con Poste Italiane è possibile inviare la posta (e anche pacchi) telematicamente stando

comodamente seduti a casa propria ? Questo riteniamo possa essere un buon servizio per chi, come

molti di noi , ha una certa età e specialmente nel periodo invernale riduce le uscite da casa. Per

saperne di più potete collegarvi al sito “Spedire online - Poste Italiane”; troverete tutti i

chiarimenti necessari per accedere al servizio ( caratteristiche, prezziario, modalità di pagamento e

quant’altro ).

ACCADEVA CENTO ANNI FA’ a cura di Salvo Ramella

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AMARCORD (a cura di Nino Magrì)

Ad onore del vero non siamo adusi a riportare sul nostro giornale tutte le mail e/o le attestazioni di

stima che riceviamo da parte dei destinatari dello stesso.

Ma questa volta ci sembra giusto fare un’eccezione in considerazione del fatto che il mittente della

mail è un caro amico che ha lavorato presso la filiale di Catania del Credito Italiano e che si è fatto

benvolere per la simpatia che trasmetteva in ogni contatto interpersonale nonostante fosse un…….

continentale!! Sto parlando di Armando Gioberti dell’ufficio “Stabili” che a quei tempi faceva parte

del “PIC” (Personale - Ispettorato - Contabilità).

“Caro Nino, ho ricevuto il Giornalino, del

quale ti ringrazio e voglio condividere con voi

l'esultanza per la festa di S. Agata, al cui

ricordo sono molto

legato. Infatti giunsi a

Catania il 2 feb., del

...lontano 1967

(mi...lontanissimo, 49

anni fa)

e fui piacevolmente

sorpreso

dall'atmosfera festosa

che si respirava in

tutta la città, proprio

per i festeggiamenti

della vostra Patrona.

Venivo da Sassari e

mi apprestavo a

sostituire il Collega

Carta, che aveva

rifiutato il

trasferimento.

L'esordio non poteva essere dei migliori e ne

approfittai per barare un po' con Vittoria alla

quale telefonai per riferirle del viaggio e poi,

aggiunsi che, evidentemente, saputo del mio

arrivo, la città tutta, s'era addobbata per

riservarmi un'accoglienza regale. L' ho

sparata grossa ma, in qualche modo quei

festeggiamenti, riservati alla Santa, mi

coinvolsero e furono, per me, di buon

auspicio. Posso dire d'aver trascorso quattro

anni della mia vita lavorativa, tra i più belli e

gratificanti, non solo dal punto di vista

professionale me,

soprattutto, umano.

E questo grazie a voi

tutti, alla vostra

ospitalità e alla

stima e all' affetto

che mi avete sempre

manifestato. Era il

mio primo

trasferimento

ufficiale, in un

ambiente nuovo, con

tutta la famiglia al

seguito e, quindi con

mille problemi di

ambientazione.

Eppure, dopo pochi

giorni mi sono

sentito come a casa mia e la permanenza è

andata in crescendo. Non lo dimenticherò

mai: la vostra accoglienza m' è stata di

conforto e di sostegno. E allora Viva S.

Agata, per tutto quello che m'ha saputo dare,

rendendomi partecipe della vostra esistenza,

offrendomi l'opportunità di vivere un tratto

della mia vita indimenticabile. Salutami tutti

gli amici e fai gli auguri di buon compleanno

a Sergio. Un abbraccio.”

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L’ANGOLO

del tempo che fu…… Gli antichi mestieri: il calzolaio (“u

scarparu”).

Veramente la figura del calzolaio esiste ancor

oggi ma modernizzata con laboratori all’insegna

dei tempi correnti. Ma noi vogliamo ricordare la

figura del vecchio “ciabattino”, come quella che

vi proponiamo nella foto, intorno al quale si

riunivano a discutere di argomenti vari amici e

clienti. A quei tempi si portavano le scarpe a

ripararle per farle durare il più a lungo possibile.

E duravano veramente….

………….e delle perle del nostro territorio

Località “QUATTROCCHI” nell’isola di Lipari (Isole Eolie) da cui si gode un panorama semplicemente

mozzafiato con vista sulla meravigliosa spiaggia di Valle Muria, i faraglioni e, di fronte, l’isola di Vulcano.

Le guide turistiche, ed anche gli abitanti, vi diranno che il nome deriva dal fatto che “due occhi non bastano

per vedere quel che c’è da vedere da lassù: ce ne vorrebbero almeno quattro”. E forse non hanno tutti i torti.