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Periodico trimestrale edito dall’Associazione Esposti Amianto regione Friuli Venezia Giulia - onlus Ottobre - Novembre - Dicembre 2007 / Anno 4, N. 14 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P . - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1, comma 2, DCB Trieste Auguri dall’AeA con un impegno che continua L’importanza del rapporto tra medico e paziente Tomatis: una voce fuori dal coro

Periodico trimestrale edito dall’Associazione Esposti Amianto …€¦ · mente discrimina in maniera pesante i lavoratori esposti all’amianto (certificati dall’INAIL per un

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Periodico trimestrale edito dall’Associazione Esposti Amianto regione Friuli Venezia Giulia - onlus

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Auguri dall’AeAcon un impegnoche continua

L’importanzadel rapportotra medicoe paziente

Tomatis:una voce fuoridal coro

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Carissimi lettori, un altroanno è trascorso senza che il pro-blema dei pensionati ante 28 apri-le 1992 e le loro numerose vedove,assieme a quanti hanno contrattol’asbestosi (anche loro pensionatiprima di quella data) abbia trovatouna giusta ed equa soluzione. Ledifficoltà da parte dei parlamentaria risolvere questo ormai “antico”problema consiste nella mancanza

di denaro per indennizzare questa sfortunata categoriadi persone, colpevole solamente di essere nata qual-che tempo prima.

Pertanto non ci sono soldi, rispondono i politici,per approvare almeno in parte il Progetto di Legge delSenatore Casson, in quanto ritenuto troppo onerosoper le casse dello Stato, Stato che anche quest’annoha ricevuto dalla Comunità Europea oltre 600milamilioni di euro per la “questione amianto”!!! Chissàdove vanno a finire tutti questi soldi… probabilmenteanche spesi bene, ma non per lo scopo preciso percui vengono elargiti da mamma “EUROPA”. Abbiamochiesto innumerevoli volte, di scorporare il problemadi cui sopra assommandolo a quello delle personericonosciute dall’INAIL con una percentuale d’invalidi-tà che dal 0,01 al 0,05% non vede riconosciuto alcunrisarcimento pur sapendo che le malattie amianto/correlate possono solamente stabilizzarsi o aggravar-si, ma mai guarire.

Anche qui rimarco il fatto che l’INAIL ente chedovrebbe chiudere il bilancio in pareggio, rimpingua lesue casse con circa due miliardi di euro all’anno cheaggiunti ad un residuo di circa 12 miliardi di euroaccantonati negli anni precedenti fanno un bel gruzzo-lo o tesoretto come dir si voglia. Premesso che l’INAILavrebbe dovuto nel passato, esigere il pagamentosupplementare per il rischio amianto a tutte le azien-de che lo trattavano commercialmente o per la trasfor-mazione in legati tipo dell’ETERNIT e coibentazioniecc. ecc., e constatato che non ha adempiuto a que-sto preciso compito ispettivo venendo meno ai suoiobblighi (tra cui quello d’informare le persone a con-tatto di questo pericoloso materiale sulle possibiliricadute sulla salute) a mio avviso si dovrebbe obbli-gare questo Ente a risarcire i lavoratori posti in quie-scenza prima del 28 aprile 1992, le loro vedove etutte quelle persone che pur avendo contratta e con-clamata la malattia non sono mai stati indennizzati,senza porre l’iniquo paletto dei termini temporali.

Ecco che i resti accantonati dall’INAIL, trovereb-bero la giusta applicazione prevista dal suostatuto/regolamento risolvendo così un problemastantio che perdura da oltre 15 anni, e che attual-mente discrimina in maniera pesante i lavoratoriesposti all’amianto (certificati dall’INAIL per un perio-do superiore ai 10 anni) da altri colleghi ai quali sonostati già riconosciuti i benefici previdenziali in catego-

rie di serie “A” e “B”. Non trovo giusto che ad unasola parte di essi siano destinati i benefici, mentreall’altra rimanga solamente la possibilità di contrarrele malattie e morire così prematuramente, con unanticipo medio calcolato in 7 anni.

Nel gennaio di questo anno, presso la sede dellaProvincia di Roma, abbiamo avuto un incontro condiversi parlamentari di varie fazioni politiche che ci ave-vano promesso di occuparsi del nostro problema incampo Nazionale, qualcuno di loro aveva proposto unasoluzione mediante l’erogazione di “una tantum”. Nelviaggio di ritorno a Trieste, abbiamo incontrato dueSenatori della nostra Regione i quali erano interessatial nostro problema, chissà se questi nostri rappresen-tanti vorrebbero aiutarci per risolvere i nostri problemimagari con una Legge o provvedimento a valore regio-nale? Per quantificare la spesa basterebbe chiedereall’INAIL ed agli altri ENTI interessati il numero dellepersone certificate come richiesto dalla Legge257/92, e successive modifiche, quantificando laspesa e scaglionando l’erogazione negli anni in basealla maggiore età anagrafica. Sappiamo tutti che ilprossimo anno ci saranno le elezioni regionali, invitoda subito tutti i politici regionali (l’amianto non ha colo-ri ma provoca solo dolori) a contattarci per poter fareassieme a loro una Legge regionale o Nazionale(meglio ancora) che porti alla definitiva soluzione delproblema.

Siamo ritornati a Roma per la presentazione delP.d.L. del Senatore Casson i giorni 16 e 17 ottobre2007 ci sono stati degli incontri al Senato e allaCamera il 17 c’è stata pure una manifestazione conuna consistente rappresentanza delle A.E.A., anchequi è stata ribadita la richiesta di priorità per le situa-zioni più sopra elencate, speriamo che tutti iParlamentari ci aiutino seriamente…

Voglio sperare che la nuova veste del nostro gior-nale Vi giunga gradita, resta sempre aperto uno spazioper le critiche, segnalazioni, suggerimenti e magariqualche ringraziamento da parte di chi ha ottenuto gra-zie all’associazione i benefici previsti. Nel contempodevo a nome di tutto il Direttivo, ringraziare la RegioneFVG, e quanti sempre più numerosi effettuano donazio-ni, elargizioni e firmano sulle dichiarazioni dei redditi il5x mille a nostro favore. Un grazie anche alla nostrasegretaria Paola e ai collaboratori interni ed esterni,che supportano con serietà e competenza il rinnovatoConsiglio, in particolare al dott. Maurizio Cortale.

Auguro a tutti quanti “VOI” un Natale serenoassieme alle Vostre famiglie ed un prospero 2008.

Un augurio speciale ai lavoratori della Ferriera edagli abitanti delle zone limitrofe inquinate dalla stessa,affinché la situazione possa trovare uno sbocco positi-vo per ambedue, senza ledere il diritto al lavoro e quel-lo della salute.

Aurelio PischianzPresidente AeA FVG

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EditorialeAuguri dall’AeA con un impegnoche continua

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Il lavoro, si sa, nobilita l’uomo. Lo definisce e loidentifica assegnandogli un ruolo volto a certificare lasua presenza attiva nel mondo produttivo. Il lavoro gra-tifica l’uomo e lo rende utile, inserendolo in una logicadi scambio. Ma il lavoro, a volte, uccide, ribaltando unimpianto profondamente radicato di valori, oneri eonori, scardinando equilibri che poggiano su dinamicheche ci piace immaginare universali, imperniate su logi-che reciproche di responsabilità e fiducia che coinvol-gono da una parte chi il lavoro lo fa e dall’altra chi illavoro lo offre. Morire a causa del proprio lavoro èun’enorme ingiustizia, e in quanto tale la malattia pro-fessionale, in questo caso il mesotelioma pleurico daamianto, scatena in chi la subisce turbamenti, rabbie,domande e paure che vanno ben al di là di quelle lega-te al problema strettamente fisico, o sanitario.

Ne parliamo con il dottor Maurizio Cortale, chirur-go toracico, responsabile della Struttura semplice diChirurgia Toracica dell’Ospedale di Cattinara, a Trieste.

Dottor Cortale, prima di tutto, cosa sanno lecategorie a rischio mesotelioma? Conoscono comedovrebbero i margini di questo rischio?

Recentemente, anche grazie al lavoro svoltodall’AEA, l’informazione si può definire capillare. Ma ildato più importante, che deve rassicurare, è che nono-stante tutto il mesotelioma è una malattia relativamen-te poco frequente, che, nel 90% dei casi, colpisce soloi lavoratori esposti “professionalmente” e in manieracontinuativa.

Cioè?Cioè lavoratori che hanno avuto un contatto diret-

to con le fibre, come i lavoratori portuali, che caricava-no e scaricavano sulle spalle sacchi di amianto, o gliaddetti alle sale macchine a bordo delle navi, cheerano interamente coibentate in amianto. Esiste peròanche una minima quota di persone che sviluppa lamalattia senza aver avuto un’esposizione diretta, comechi lavorava negli uffici portuali, dove le fibre erano nel-l’aria. Fra queste vittime indirette non possiamo dimen-ticare le mogli dei lavoratori di Casale Monferrato, dovesi lavorava l’eternit: le loro case avevano il rivestimen-to fatto con la polvere d’amianto che veniva regalata ailoro mariti come premio di produzione…

L’esposto all’amianto rischia solo il mesotelio-ma?

No. Infatti l’esposto che fuma ha un rischio 1,5volte maggiore di contrarre una neoplasia al polmonerispetto al fumatore non esposto. Questo perché lafibra di amianto trascina con sé gli agenti cancerogenicontenuti nel fumo di sigaretta.

Parliamo del rapporto fra medico e paziente:

quali difficoltà incontra Lei nel comunicare una dia-gnosi di mesotelioma?

Il problema del mesotelioma sta nel fatto che chiriceve l’informazione sa che l’esito è sicuramenteinfausto. Ma il medico deve lasciare sempre apertouno spiraglio di speranza, perché è vero che seppurrari, ci sono casi che inspiegabilmente sopravvivono.Va aggiunto che, così come la cura, anche la comuni-cazione della diagnosi va sempre personalizzata. Ilmedico deve valutare chi ha davanti e modulare l’infor-mazione sulla sensibilità del paziente. Questo strideun pò con la legislazione che impone che l’informazio-ne venga data in maniera completa e dettagliata, ma,ripeto, sta al medico trovare di volta in volta un linguag-gio che informi il paziente in modo esaustivo senzaannientare la speranza. In questo senso la psicologiadel paziente è molto importante.

In che senso?Vede, molti esposti hanno visto morire i loro col-

leghi di questo male e vivono nel terrore di contrarlo,anche se la probabilità di morire di altre cause è alta-mente maggiore. Ciò che mette maggiormente in crisil’esposto è la condizione di passività a cui è costrettoper il fatto che non esistono strumenti di diagnosi pre-coce. Quindi non gli resta che aspettare e vedere.Questa situazione genera depressione, ma anche con-

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L’importanza del rapportotra medico e pazientedi Loretta Marsilli

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tinue richieste al medico d’individuazione di segni pre-coci di malattia. A questo proposito va detto che la pre-senza di placche ialine (ovvero di calcificazioni pleuri-che), o tracce di pachipleurite (cioè d’ispessimentopleurico) che tanto preoccupano gli esposti, non vannoassolutamente letti come indici di predisposizione almesotelioma ma solo ed esclusivamente di esposizio-ne all’amianto.

Però la preoccupazione di chi contrae la malat-tia dell’amianto non riguarda solo se stesso e il pro-prio destino…

È vero. Anche come padre credo di potermi imme-desimare in questi malati che si preoccupano anche e

soprattutto della condizione futura della loro famiglia.Mi risulta che attualmente per ottenere un risarcimen-to congruo un malato debba rivolgersi a un medicolegale, per altro senza alcuna garanzia di ottenerequanto gli spetta.

Un’ultima domanda che ci riguarda tutti: si sache in città, così come in campagna peraltro, è pre-sente ancora parecchio amianto. Come deve vivere ilcittadino questa scomoda presenza?

Con la massima tranquillità perché, lo ribadisco,non rappresenta esposizione diretta né continuativa,anche se la legge è molto chiara in tema di rimozionee soprattutto di smaltimento…

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Sostenere e qualificare le associazioni di volontaria-to. Questo in sintesi l’obiettivo del Centro ServiziVolontariato (CSV) del Friuli Venezia Giulia. Si trattadi un’associazione di associazioni, senza fini dilucro, nata nel luglio del 2000. Il CSV, si è sviluppa-to dalle indicazioni della legge 266 del 1991 e daldecreto ministeriale del 1997. Vive grazie alle risor-se provenienti dalle Fondazioni di origine bancaria(Fondazione Cassa di Risparmio di Udine ePordenone, Fondazione CrTrieste, Fondazione Cassadi Risparmio di Gorizia, Fondazione delle Casse diRisparmio delle province Lombarde). Scopo princi-pale del Centro Servizi è dunque quello di sostene-re e qualificare l’attività di volontariato erogando leproprie prestazioni sotto forma di servizi a favore ditutte le organizzazioni che operano nel Friuli VeneziaGiulia, iscritte o non iscritte ai registri di volontaria-to regionale. “Sono 470 – spiega il direttore delCentro Servizi Volontariato Dario Mosetti – le asso-ciazioni iscritte al Centro e che a noi si rivolgono perqualunque tipo di servizio: dalla gestione del bilan-cio, alla richiesta di sale per convegni, all’utilizzo dicomputer e di fotocopiatrici fino alla realizzazione didepliant promozionali di iniziative dell’associazionestessa”.Il CSV, infatti, offre consulenza, collaborazione e soste-gno alla progettualità, supporto logistico, documenta-zione e ricerca, formazione, comunicazione e informa-zione. “Le associazioni – continua Mosetti – possonoaccedere direttamente ai servizi che eroghiamo trami-te i 14 sportelli territoriali dove è possibile richiedereinformazioni, porre quesiti, ottenere supporto su que-stioni inerenti i temi del volontariato. Gli operatori dellosportello, attraverso l’attività di front office, sono chia-mati a raccogliere le richieste e dare risposte in mododa orientare le associazioni nella ricerca di soluzionianche attraverso consulenze ad hoc”. Nel CentroServizi Volontariato del Friuli Venezia Giulia sono pre-

senti tutte le figure professionali necessarie a risolve-re qualunque necessità: dall’avvocato al commerciali-sta, al consulente del lavoro. “Nel 2006 – precisa ildirettore – abbiamo erogato un milione di Euro in ter-mini di supporto alle associazioni. Al centro lavoranocirca 50 collaboratori, gestiti direttamente o indiretta-mente, e 13 dipendenti”.Il Centro Servizi Volontariato del Friuli Venezia Giulia haattivato un sito internet all’indirizzo www.csv-fvg.it dovesi possono trovare rubriche e link che danno rilievo aglieventi e alle pubblicazioni delle associazioni iscritte,nonché sezioni dedicate alla normativa, alla modulisti-ca e alle domande più frequenti che vengono rivolte alCentro. È attivo inoltre un servizio di newsletter checomunica in tempo reale il calendario aggiornato dicorsi, eventi e convegni. Il CSV inoltre distribuisce alleassociazioni la rivista “Ciesse Informa” dove si posso-no trovare testimonianze e temi di approfondimentoriguardanti il mondo del volontariato.Il Centro sta lavorando ad un progetto particolarmenteimpegnativo ovvero la creazione di una Scuola diFormazione per Volontari e per Formatori. “La struttura– spiega Mosetti –sorgerà a Pordenone vicino alla sededel CSV ed è già parzialmente finanziata dalla RegioneFriuli Venezia Giulia. Entro la fine del mese potrebbeessere presentato il progetto esecutivo”. “L’obiettivo –chiarisce il direttore – è quello di realizzare un labora-torio d’informatica e più in generale, dei corsi di forma-zione permanenti per i volontari”.Sulle tematiche e sulle battaglie portate avantidall’Associazione Esposti Amianto il direttore delCentro Servizi Volontariato ribadisce la volontà di esse-re vicino all’associazione in termini di assistenza, sup-porto, appoggio economico. “Abbiamo più volte presoin esame i progetti esposti dall’associazione ricono-scendone la validità e la rilevanza sociale che abbiamoritenuto opportuno supportare in tutti i modi ancheattraverso stanziamenti ad hoc”.

Solidarietà e servizi del CSVdi Chiara Paduano

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Nel corso del convegno dello scorso 13 ottobre,ascoltando gli interventi dei relatori, abbiamo avuto laconferma di come l’Associazione Esposti Amianto FVG,seppur nel suo specifico settore di interventi, con lesue attività è un soggetto complementare e a voltesostitutivo della rete istituzionale di protezione socialee sanitaria.

Quello dell’AeA, come quello di tante altreONLUS, è un impegno che non conosce sosta, ferie o

stanchezza: sempre in prima linea per consigliare,assistere e sostenere i propri aderenti e i loro familia-ri nelle estenuanti pratiche previdenziali, nell’affronta-re una burocrazia sempre più cavillosa e per cercare diportare l’esposto a vedersi riconosciuto un diritto,un’esenzione o semplicemente una speranza.

Anche per questi motivi, con il presidente AurelioPischianz, che mi ha gentilmente invitato a far parte delconsiglio direttivo, e gli altri consiglieri, stiamo definendonuove e sempre più interessanti iniziative per essere piùvicini ai nostri soci. In primo luogo, come potete già vede-re da questo nuovo numero della nostra rivista, rinnovatanel nome, nella grafica, nei contenuti e nella direzione, ènostra intenzione migliorare la comunicazione sociale congli aderenti, anche attraverso un’implementazione delnostro sito internet. Poi, a partire dal nuovo anno, intendia-mo assicurare una consulenza legale in sede ed offrire

nuove convenzioni ai nostri soci (come quella offerta dallaCassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia che potete tro-vare in sede). Attraverso la rivista offriremo inoltre informa-zioni relative all’organizzazione della rete dei servizi assi-stenziali e sanitari di cui si può aver bisogno e proporremorubriche di medicina legate alle attività della nostra

Associazione. Nei primi mesi dell’anno poi, a causa dellosfratto della Provincia di Trieste, dovremo trasferire lanostra sede che, nei nuovi ed accessibili uffici di Via Filzi,potrà sviluppare con maggior efficacia le proprie attività.Con i nuovi vertici della Confartigianato l’AeA ridefinirà lecollaborazioni in atto, sia per quanto riguarda il servizioconvenzionato CAAF che per le pratiche che l’Associazionedegli Artigiani cura per i nostri soci.

Dal punto di vista più istituzionale, infine, vadetto poi che il presidente Pischianz è particolarmenteimpegnato a confermare il ruolo delle AeA nell’ambitodella Commissione Regionale per l’Amianto, grazie auna rinnovata collaborazione con l’AeA di Monfalcone.

Questi sono in sintesi alcuni dei propositi e dei pro-getti che abbiamo avviato. A voi, cari soci, chiediamo solodi non farci mancare il vostro aiuto confermando o rinno-vando le adesioni alla vostra Associazione che, neimomenti di fatica e difficoltà, ci aiuteranno a trovare leragioni per rinnovare il nostro impegno al vostro servizio.

Claudio GrizonVice Presidente AeA FVG

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L’AeA si rinnova ed implementai servizi per i suoi soci

Il Consiglio Direttivo AeAPresidente:Aurelio PischianzVice Presidente:Claudio GrizonSegretario:Nicolò Di StefanoConsigliere:Adriano MihalicConsigliere Delegatoper la provincia di Udine (S.G. di Nogaro):Sergio MadottoConsigliere Delegatoper la provincia di Gorizia:Bruno Coloni

“Stiamo definendonuove e interessanti iniziativeper esser più vicini ai nostri soci”.

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Il 13 ottobre scorso, presso la Stazione Marittimadi Trieste, si sono svolti il convegno dal titolo “Il volon-tariato sociale sul problema amianto: sussidiario osostitutivo” e la tavola rotonda “Amianto, lo stato del-l’arte: previdenziale, giuridico, medico-epidemiologicodella ricerca genetica, ambientale, ruolo e importanzadella comunicazione”. Due appuntamenti fortementevoluti dall’ “AeA regione FVG” e “AeA Monfalcone-Amianto mai più” e resi possibili grazie al contributodel Centro Servizi Volontariato del FVG edell’Assessorato regionale al Volontariato.

L’appuntamento ha permesso di raggiungereobiettivi importanti per i nostri soci e per tutti coloroche si occupano di questo tema grazie ai dettagliatiinterventi di qualificati esperti del settore. Dal punto divista sociale tutti gli indirizzi di saluto ed interventi ini-ziali del convegno hanno messo in evidenza come leattività di associazioni di promozione del volontariato epatronato (come le AeA) sono indispensabili per media-re i bisogni e gli interessi dei propri aderenti con le isti-tuzioni. Di fatto le AeA, com’è stato rilevato, sono sus-sidiarie nella rete di relazioni istituzionali, anche senon sempre adeguatamente valorizzate e sostenute,ma a volte anche sostitutive, ovvero non solo mediatri-ci di bisogni, ma anche dirette patrocinatrici di istanzenei confronti dei livelli istituzionali competenti.

Non sempre, infatti, il dialogo diretto con le AziendeSanitarie, l’INPS o l’INAIL, ecc. risulta semplice e costrut-tivo. Comune e Provincia, ma in particolare la Regione fadifficoltà a farsi parte attiva su tutti i temi (questioni pre-videnziali, legali, assistenziali, mediche, ecc) per cui risul-ta indispensabile il rapporto autonomo, diretto e quindisostitutivo, della stessa AeA con i competenti ministeri, lesedi nazionali degli istituti o il governo.

Alla prima parte dell’incontro, moderata dallagiornalista Silvia Stern, hanno preso la parola l’asses-sore regionale al Volontariato Roberto Antonaz, che haconfermato la volontà del Governo regionale di darepiena attuazione alla Legge regionale sull’amianto.Antonaz ha anche lodato il lavoro fatto dalleAssociazioni esposti amianto, “che con il loro impegnostanno facendo in modo che anche questa non diventiuna delle tante tragedie dimenticate del nostroPaese”. Anche il dottor Dario Mosetti, direttore delCentro Servizi Volontariato, ha sottolineato l’importan-za di questa istituzione in regione. Sono intervenuti poiil vice prefetto Luigi Viana, che ha definito il volontaria-to “una forza per tutta la nazione” e i due presidentidelle Associazioni degli Esposti di Trieste eMonfalcone: Aurelio Pischianz e Davide Bottegaro.Presenti anche i rappresentanti delle analoghe asso-ciazioni di Slovenia.

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Bilancio positivo per il convegno del 13 ottobre scorso a Trieste

Esperti a confrontosul problema amianto

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Anche il deputato di Forza Italia Renzo Tondo havoluto essere presente inviando una lettera aL presidentePischianz. “Il volontariato – ha scritto - è la prima e piùimmediata risposta che può esser data a chi ha bisognod’aiuto. Lo dico sempre: se non ci fosse il volontariatosociale come farebbero le istituzioni ad occuparsi di tuttii bisogni sociali? Là dove non arriva il “pubblico” ci sietevoi e questa è una garanzia per tutti: le ragioni del vostroimpegno quotidiano danno concretezza al principio di sus-sidiarietà e per questo vi ringrazio”. Tondo, inoltre ha con-fermato il suo appoggio al provvedimento di legge predi-sposto dal collega Casson per dare un modesto - ma tuttosommato dignitoso - riconoscimento economico ai pensio-nati esposti all’amianto. “Se il Governo avrà la forza diportarlo avanti – ha precisato - lo sosterrò con determina-zione, pur consapevole che si tratterà di un riconoscimen-to tardivo e insufficiente”.

La prima parte si è chiusa con l’intervento delprofessor Claudio Bianchi, anatomopatologo che hadescritto, statistiche alla mano, la situazione degliesposti all’amianto in Italia e nel mondo.

Nel corso della successiva tavola rotonda, moderatadal prof. Emilio Mortilla, presidente nazionale dell’AgeingSociety, si sono poi succeduti gli interventi tecnici del dott.Roberto Riverso, giudice del Lavoro del Tribunale diRavenna che ha parlato del ruolo della Magistratura nellatutela dei lavoratori esposti all’amianto.

Si è soffermato sulla necessità “di rimediare allavergognosa negazione del beneficio previdenziale neiconfronti dei pensionati ante ’92 e di prevedere unaregola che neutralizzi il danno economico provocato dalritardo ingiustificato frapposto da INAIL, IPSEMA, INPS,ecc. al riconoscimento del diritto alla rivalutazione pre-videnziale in sede amministrativa”. Secondo Riverso,inoltre, gli esposti all’amianto dovrebbero poter inten-tare un’azione di risarcimento del danno anche sotto il

profilo esistenziale: per la loro diminuita qualità dellavita e per la semplice messa in pericolo della salute“dato che chi viene riconosciuto come esposto hasubito un’ingiustizia, perché non doveva essere espo-sto a sostanza nocive nel luogo di lavoro”.

Sono seguiti poi gli interventi dell’avv. EzioBonanni sulla situazione giuridica e medica e sullecarenze della Magistratura, dell’Inail e dell’Inps perquanto concerne gli esposti del Friuli Venezia Giuliasottolineando come Inail ed Inps “agiscano in modoinefficiente”.

Il professor Umberto Galderisi nel corso del suointervento ha denunciato non solo una carenza di fondipubblici, ma anche una troppo lenta erogazione chenon permette di programmare ricerche su un adeguatoorizzonte temporale. In questo contesto sono statedue le principali conclusioni di Galderisi: “eliminandol’IVA sui prodotti destinati alla ricerca e sui finanzia-menti si avrebbe un incremento immediato del 20% deifondi disponibili e defiscalizzando in maniera adeguatale donazioni alle fondazioni ed ai centri di ricerca si ren-derebbero disponibili più donazioni da parte di privatiper il finanziamento della ricerca”.

Per l’Ispesl ha preso la parola la dottoressaFederica Paglietti, ricercatrice dell’Istituto Superioreper la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro che in undettagliato intervento ha fatto il punto della situazionesull’incidenza delle malattie, sulla situazione delRegistro nazionale, sulla prevenzione e sugli ulterioririschi possibili. I lavori sono stati chiusi dal dottorAndrea Ferrara, delegato per il nord est del ministerodell’Ambiente.

Vista l’importanza di quanto detto nel corso del con-vegno, l’Associazione provvederà entro l’anno alla pubbli-cazione degli Atti, che conterranno integralmente tutti gliinterventi che si sono susseguiti il 13 ottobre scorso.

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Terminato ormai da oltre due mesi il suo man-dato quinquennale e in attesa che la Regione nomi-ni i nuovi componenti tecnici per procedere quindiall’assegnazione degli incarichi interni, laCommissione Amianto FVG, ancora presieduta dal-l’ingegner Umberto Laureni (docente presso l’ate-neo triestino di Sicurezza e Igiene nei luoghi di lavo-ro e di Sistemi integrati di gestione della sicurezzanegli ambienti di lavoro) continua il suo lavoro disupervisione e critica sul cosiddetto “sistemaamianto” in Friuli Venezia Giulia, ovvero sul vasto -ed eccellente da molti punti di vista - impianto dileggi, procedure sanitarie e interventi pubblici checodificano in qualche modo la rimozione e lo smalti-mento dell’absesto in regione, oltre che la gestionedei lavoratori inseriti nel pubblico Registro espostiall’amianto. La veste di past president non impedi-sce certo a Laureni di esprimere le sue perplessitàriguardo certi atteggiamenti della Regione nei con-fronti della Commissione.

Ingegnere, andiamo dritto al sodo: cosa rimpro-vera alla Regione FVG?

Prima di tutto la scarsa attenzione dell’Ente,nonostante dovrebbe essere una sua esigenza prima-ria, alla costante dispersione di risorse economiche eumane a cui stiamo assistendo sin dal 2001, anno incui la Commissione è nata in base alla Legge regiona-le 22. Di fatto, i vari assessorati non sembrano comu-nicare fra di loro. Ciascuno elabora i propri interventi inmodo quasi riservato, quando un lavoro sinergico cipermetterebbe di ottenere risultati molto più mirati ecompleti a costi decisamente più contenuti.

Ma, sbaglio o questo lavoro di supervisione ecoordinamento spetterebbe, in un certo senso, pro-prio alla Commissione che Lei ha preseduto fino alloscorso 15 ottobre?

In un certo senso è proprio così. Peccato però– e qui scatta la mia polemica – che, di fatto, laRegione non ci tiene nella giusta considerazione.La responsabilità è anche nostra, che forse nonsiamo ancora riusciti a imporre il nostro ruolo, chedovrebbe essere quello forte di consulente infor-mato sui fatti, da ascoltare prima di prendere certedecisioni. Siamo noi, infatti, a fare da osservatorioe a riferire alla Regione quanto avviene all’internodel “sistema amianto”. Pensi invece che spessocerte importanti decisioni non ci vengono nemme-no comunicate, e alla fine veniamo a saperle…dalla stampa! E anche laddove siamo riusciti a farsentire la nostra voce lanciando denunce con vocechiara e forte (come quando abbiamo segnalato la

mancanza di discariche e la presenza di amiantosmaltito giacente sul greto del Cellina), le risposteche abbiamo ottenuto in termini d’interventi politi-ci concreti sono state insoddisfacenti, tirate per icapelli, quasi che la Regione, anziché considerarciun suo patrimonio dal quale attingere informazioniutili alla gestione della salute pubblica e dell’am-biente, ci vedesse come un oppositore.

Come ricade sul cittadino questo rapporto che,almeno a tratti, si potrebbe definire “stridente” fra laCommissione e la Regione?

Ad esempio, nonostante il nostro impegno,abbiamo ancora difficoltà a promuovere una corret-ta informazione. I nostri sforzi mirano a costruireun linguaggio nuovo, che non crei inutile allarmi-smo e non sia strumentalizzabile (o, peggio, giàstrumentalizzato), un linguaggio semplice e since-ro capace di far fami-liarizzare il cittadinocol problema del-l’amianto. È un aspet-to importante, dalmomento che siamonoi a inserire ufficial-mente i singoli lavora-tori nel Registro degliesposti dopo chel’Azienda Sanitaria neha valutato la richie-sta. Inoltre la Commis-sione ha il compito divalutare i progetti diricerca sull’amianto(progetti massimamen-te di ordine sanitario, che riguardano lo studiodelle patologie eventualmente sviluppate dagliesposti), se si tratta di progetti seri che meritanodi essere finanziati con fondi pubblici. In questocaso, collaboriamo con l’Agenzia Regionale dellaSanità nella proposta di piani di formazione direttiai lavoratori coinvolti e alla cittadinanza in genera-le. Comunque, va detto che a tutt’oggi, l’AgenziaRegionale non ha ancora collaborato alla definizio-ne di questi piani di formazione. Un lavoro, peral-tro, previsto dalla stessa legge regionale. Inoltrenon siamo ancora riusciti a far inserire nella sche-da sanitaria la dicitura “esposto all’amianto” - chepotrebbe dare informazioni preziose al medicocurante - per coloro che sono iscritti al registrodegli ex esposti. Iscrizione che garantirà a breve lagratuità delle visite e degli accertamenti.

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Quale futuro per la CommissioneRegionale Amianto?di Loretta Marsilli

Il Governatore del FVG Riccardo Illy

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In conclusione, cosa si augura per il futuro del“sistema amianto” in FVG?

In primis che la Regione mantenga l’offerta for-mativa alle ditte che smaltiscono l’amianto e allestrutture pubbliche che controllano le bonifiche,come le Aziende Sanitarie. Purtroppo si mormora chenon ci siano soldi per portare avanti questi progetti diformazione, ma attenzione: accantonarli sarebberetrocedere anziché avanzare nell’ampliamento delsistema amianto regionale, un sistema che per ades-so vanta punte di reale eccellenza, che sarebbe fru-strante oltre che altamente antieconomico veder sva-nire.

In seconda battuta, è fondamentale che laRegione continui a finanziare quegli enti pubblici chedecidano di liberarsi dell’amianto. Mi riferisco agliospedali, alle scuole, alle case dell’ATER, agli uffici

pubblici. Tutte queste strutture, essendo pubbliche,godono, per quanto riguarda i costi della rimozione, diun contributo regionale gestito effettivamente dallaProvincia. Ma dal nostro punto di vista è altrettantofondamentale che la Regione FVG agevoli anche leiniziative che i singoli comuni hanno elaborato perassistere il privato che voglia liberarsi dell’amianto,rimuovendolo dal proprio alloggio. Voglio ricordareche per adesso questa assistenza economica è van-taggio solo di pochi e piccoli comuni particolarmentesensibili al problema (come quello di San Canziand’Isonzo, per esempio). Essendo, alla fine della fiera,in ballo la salute pubblica – poiché, ricordiamolo, allarimozione dell’amianto deve sempre seguire un cor-retto smaltimento – è fondamentale, a nostro avviso,che la Regione garantisca i finanziamenti agli entilocali che assumono iniziative in questo senso.

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Dati INAIL - FVG nel 2006quasi 25 mila casi di malattie professionali

Da un’analisi dei dati relativi all’andamento infor-tunistico regionale illustrata dall’Inail nei mesi scorsi,in occasione della presentazione del bilancio 2006,emerge un leggero aumento dei casi rispetto al 2005.Facendo riferimento ai singoli settori produttivi, unamodesta diminuzione è stata registrata nel settore del-l’agricoltura, mentre l’incremento si registra nell’indu-stria e nei servizi. Nel Friuli Venezia Giulia ed in parti-colare in provincia di Udine, così come a livello nazio-nale, è evidente purtroppo un aumento dei casi morta-li: 27 solo nel 2006.

“Nonostante si faccia tanto per la prevenzione -commenta il presidente del’AeA Fvg Aurelio Pischianz -siamo al secondo posto in Italia per la frequenza degliinfortuni sul lavoro. Ci tengo a fare due precisazioni, laprima è che su questo tema manca attenzione daparte di tutti, quindi non solo delle aziende, seconda-riamente, e questo è il tema che mi sta più a cuore,anche in questa occasione di amianto se ne è parlatotroppo poco”. Nota dolente, secondo i vertici dell’AeA,restano le malattie professionali, ben 24mila 673.Particolare incidenza rivestono le tecnopatie afferentil’apparato uditivo, ipoacusia e sordità, a queste fannoseguito le affezioni dei dischi intervertebrali, le tendini-ti e la sindrome del tunnel carpale. “Va evidenziata -continua Pischianz - l’importanza, nel corso del conve-gno Inail intitolato Assicurazione & Sicurezza, dell’inter-vento del Direttore Vicario dottor Marco Foscarini cheha posto l’attenzione su alcuni progetti per la possibi-le prevenzione degli infortuni sul lavoro”.A questo pro-posito il direttore regionale dell’Inail FVG Maria InesColombo ha ricordato alcune basi poste nel corso del-l’anno. “Abbiamo costituito - scrive nella relazione - dei

Centri di osservazione permanente degli infortuni mor-tali e di alta gravità (Inail, Regioni, Ispesl, ComitatiParitetici e Parti social)i: questo impianto si fonderàsui risultati del progetto “Casi mortali”, che ha conclu-so la sua fase di sperimentazione e rappresenta la rea-lizzazione di un obiettivo di sistema, in quanto costitui-rà concretamente un ambito di confronto e di collabo-razione per iniziative e per studi di settore”. “Inoltre -precisa - ci siamo concentrati sulla formazione deiresponsabili ed addetti dei servizi di prevenzione e pro-tezione, nonché collaborazione con le aziende per laprogettazione e l’affinamento di sistemi di gestionedella sicurezza sul lavoro”.Nel corso del convegnoanche la dottoressa Angela Forlani, direttoreProvinciale della sede di Trieste, ha fatto il punto sullemodalità per la promozione della sicurezza nei luoghi dilavoro, sul territorio della provincia. L’Inail ha dato, inol-tre, un riconoscimento ai singoli ed alle aziende, che sisono distinte nel corso del 2006, per la campagna diprevenzione e della applicazione delle pari opportunitàoffrendo ai soci o ai dipendenti la possibilità di alterna-re gli orari dei turni di lavoro permettendo così allemamme (e non solo) di gestire la vita famigliare conserenità.“Le conclusioni da parte del presidente delConsiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INAIL, il dottorGiovanni Guerisoli, mi hanno in parte consolato - con-clude Pischianz - laddove ha criticato l’uso abusivo cheviene fatto di resti di gestione dell’Inail, che per rego-lamento dovrebbero essere usati esclusivamente alfine di risarcire l’infortuni sul lavoro e le malattie pro-fessionali, come ad esempio i danni causati dal-l’amianto. Speriamo non restino parole gettate alvento…”.

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Relativamente confortanti le notizie che riguar-dano l’iscrizione al Registro degli ex espostiall’amianto. Spiega il dottor Valentino Patussi,responsabile della Unità Operativa Sicurezza negliambienti di lavoro dell’ASS n. 1 Triestina: “Entrodicembre 2007 chiuderemo finalmente tutti gli arre-trati. Eravamo indietro di oltre 2000 domande, que-sto perché ai nostri uffici sono pervenute quasi 6000pratiche, equivalenti al 70% della richiesta regionale,intasando tutto quanto per tre anni. Quest’anno,l’Azienda, nella persona del suo direttore generale, ildottor Franco Rotelli, con un notevole sforzo ha impe-gnato ulteriori risorse riuscendo a porre fine a questasituazione di stallo.”

Questo per quanto concerne la fase “istruttoria”.Per quanto riguarda poi l’inserimento della dicitura “exesposto all’amianto” sulla tessera sanitaria,spetteràalla Regione fare le sue valutazioni e decidere in talsenso.

Vale la pena ricordare che vi è una delibera regio-nale – annunciata in occasione della Conferenza

Regionale Amianto tenutasi lo scorso settembre - laquale prevede, per i non esenti da ticket iscritti alRegistro per cause professionali (non ambientali, n. dir.) controlli sanitari gratuiti per le patologie respiratorie.

“Nonostante la delibera sia già stata pubblicata,è ovvio che non potrà partire finché non verrà precisa-ta in tutti i suoi aspetti organizzativi e attuativi, ovverofinché non verranno mobilitate le risorse umane edeconomiche necessarie. Nel frattempo, è in fase distand by un progetto di ricerca che vede coinvoltal’Azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti diTrieste” spiega la dottoressa Renata Dezotti, che,assieme al professor Massimo Bovenzi, direttore dellaStruttura Complessa di Medicina del Lavoro, è statadesignata referente scientifico nell’ambito del progettomedesimo, “e che prevede la presa in carico di circa400 casi l’anno per un periodo di tre anni. A tutt’oggi,però, noi come Medicina del lavoro non abbiamo anco-ra ricevuto l’okay della Regione” continua Dezotti.“Potrebbe arrivare da un giorno all’altro. Noi siamo inattesa…”

Voglio commentare la frase dell’On. Prodi, “Lapolitica deve dare il buon esempio ma la società non èmeglio della politica”

È mia opinione che la politica e mi riferisco anchea quella della Prima Repubblica abbia condizionatonegativamente la Società.

Sono stati anche in passato tempi duri per le per-sone oneste e vita facile per “i furbetti”.

Da impiegato onesto ho trovato il collega racco-mandato dalla Democrazia Cristiana destinato a fareuna rapida carriera.

Da marittimo mi sono trovato in una società dinavigazione che non avendo appoggi politici rischiava ilfallimento per mancanza di noli.

Da pensionato marittimo ho evitato di lavorare innero.

Perciò quando ho lavorato mi sono visto detrarredall’INPS una buona quota di pensione e dalle tasseuna consistente parte dello stipendio.

I nodi sono venuti al pettine ed oggi il malconten-to contro i privilegi della classe politica è espresso dapersone oneste, perché “i furbetti” se la cavano sem-pre con qualsiasi governo.

Bruno Coloni

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Novità per il Registrodegli ex espostidi Loretta Marsilli

L’opinione

Il premier Romano Prodi

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Si è tenuta a Trieste un’importante conferenza intema di sicurezza e prevenzione sui posti di lavoroorganizzata dall’ASS n. 1 triestina e dall’AutoritàPortuale di Trieste, con particolare attenzione all’ambi-to portuale. Dopo alcuni saluti da parte delle autoritàpresenti è seguita la proiezione di un filmato. Da sot-tolineare l’importanza dell’intervento del ProcuratoreGenerale della Procura di Trieste dott. BeniaminoDeidda, sul tema degli infortuni (anche mortali) che siverificano quotidianamente anche nella nostraRegione.

Alle ore 11, è arrivato scusandosi del ritardo, ilsottosegretario del Ministero della Salutedott.Gianpaolo Patta, approfittando della sua disponibi-lità, gli ho chiesto se c’erano delle novità rispetto all’in-contro avuto a Roma (in assenza del Ministro Turco)per il problemi connessi all’“amianto” La risposta èstata vaga facendomi notare che attualmente le cassedello stato sono in crisi, io gli ho fatto notare che esi-ste un tesoretto all’INAIL, di oltre 14 miliardi di euroche per regola dovrebbe essere speso solamente perfinalità statutarie e cioè per gli infortunati sul lavoro opersone che abbiano contratto una malattia professio-nale. Premesso che i lavoratori andati in pensioneprima del 28 aprile 1992 e le loro vedove pur avendola regolare certificazione INAIL richiesta dallaL.257/92 – 271/93 e successive modifiche nonhanno fruito dei benefici previdenziali previsti, sarebbeora di risarcirli prima che si estinguano (la maggiorparte) a causa delle malattie amianto/correlate chevede la nostra Regione in una non invidiabile posizionedi primato per queste patologie che portano inesorabil-mente alla premorienza con 7 anni di anticipo rispettoalle persone che non sono mai state esposte a questomateriale “killer”.

Dopo il coffe/break, il Sottosegretario delMinistero della Salute, ha elencato una serie di provve-dimenti per combattere il “lavoro nero” e le misure disicurezza che dovranno essere rigidamente osservatein base a quanto disposto dalla Legge n. 123 del 25agosto 2007.

Verrà creata una banca dati con un archivio unicoper l’INAIL- IPSEMA a cui confluiranno pure i dati del

Pronto Soccorso per i casi d’incidenti sul lavoro a tute-la dei lavoratori a cui si aggiungerà l’apporto dei dele-gati di sito vigilanti sulle operazioni portuali.

Una forte raccomandazione è stata fatta dalSottosegretario dott. Patta, al Procuratore Generaledella Procura di Trieste, dott. Beniamino Deidda sullainderogabile necessità di sveltire tutte le pratiche gia-centi da lungo tempo per mancanza di personale qua-lificato nei Tribunali della nostra Regione per quantoriguarda l’amianto.

I lavori sono proseguiti con vari interventi dei tec-nici del settore marittimo e portuale.

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Il dramma della sicurezzasul lavorodi Aurelio Pischianz

A quando l’inizio di una campagna di ricerca seria perridurre questa strage? Penso che la misura sia colmae siamo ormai alla tracimazione della pazienza pertan-to invito i Signori Politici, a prendere dei provvedi-menti immediati per questa sfortunata categoria dilavoratori.

Operai impegnati nella rimozione di amianto

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L’anno che stiamo perlasciare, purtroppo, saràricordato anche dall’Asso-ciazione Esposti AmiantoFriuli Venezia Giulia per untriste evento. La scomparsadell’amico Lorenzo Tomatis,scienziato di fama interna-zionale, che con la sua com-petenza e umanità è semprestato vicino ai nostri proble-mi con i fatti più che con leparole.

Noto ai più come direttore, dal 1982 fino al1993 della prestigiosa Agenzia Internazionale per leRicerche sul Cancro di Lione, IARC in Francia, chevaluta e fornisce a livello internazionale le lineeguida sugli effetti cancerogeni di natura chimica ofisica, Tomatis era nato ad Ancona da papà torinesee mamma triestina. Laureato in medicina all’univer-sità di Torino nei primi anni ’50 dopo sei anni dilavoro come medico in Italia, e dopo un lungo con-tatto con giovanissimi pazienti ammalati di leuce-mia, scoraggiato dall’ambiente accademico locale,inizia a Chicago, negli Usa, una brillante carriera dioncologo e di epidemiologo. Viene considerato unodei più illustri esperti di prevenzione primaria deitumori nel mondo. Oltre alla principale attività diricercatore, con più di duecento lavori fin dagli anni’50, precorrendo i tempi sulla cancerogenesi chimi-ca come causa del cancro, si è reso noto per l’im-pegno in sociologia della scienza, sulle cause dellacosiddetta fuga dei cervelli dall’Italia. Dal 1996 al1998, è stato direttore scientifico dell’ospedale

infantile di Trieste “Burlo Garofolo”. La sua ultimaattività riguarda i rischi sanitari di origine ambienta-le. La sua vasta e pluriennale esperienza nel setto-re del rischio lo aveva spinto ad assumere posizionipiuttosto nette su alcuni argomenti. “Quando siparla di prevenzione del cancro – aveva dichiaratonel 2005 a La Stampa - tutti pensano alla cosiddet-ta diagnosi precoce, ma c’è una prevenzione che sipuò fare a monte, cercando non di limitare i dannidella malattia diagnosticandola al più presto, quan-to piuttosto di evitare l’insorgere del cancro, impe-dendo l’esposizione alle sostanze che lo provocano.La prevenzione primaria si occupa proprio di questo:fare ricerca sulle sostanze naturali o sintetiche percapire quali sono cancerogene e, una volta indivi-duate, suggerire alle autorità sanitarie delle misuredi salute pubblica per toglierle dalla circolazione. Sitratta di una strategia che protegge tutti, il riccocome il povero, ma purtroppo è bistrattata da scien-ziati, politici e autorità sanitarie”.

Al 21 settembre 2007, giorno della sua morte,era Presidente del Consiglio Scientifico ISDE -International Society of Doctors for the Environment,presente anche come Associazione Medici perl’Ambiente - ISDE Italia.

Tomatis ha spesso pagato per il coraggio dellesue azioni e delle sue parole, esternando dati e pen-sieri che molti altri autorevoli personaggi ancora oggipreferiscono sottacere. Uno dei pochi che non ci hamai trascurati intervenendo di persona alle nostre ini-ziative quando gli era possibile e rilasciando influentiinterviste al nostro giornale. Anche per questo noi loringraziamo e ci stringiamo con immenso affetto e gra-titudine al dolore dei familiari.

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La mattina di sabato 29settembre, all’età di 87 anni,è mancato improvvisamenteai suoi cari e agli amici il dot-tor Lorenzo Fogher.

Fu tra i primi medici aspecializzarsi in oncologia esuccessivamente conseguìaltre tre specializzazioni. Èstato per trentacinque anni,dal 1970 al 2005, presiden-te della sezione provincialedella Lega Italiana per la

Lotta contro i Tumori ricoprendo anche l’incarico di

Vice Presidente nazionale (1972) e poi di consigliereper lunghi anni.

In qualità di medico della Croce Rossa Italiana,durante l’alluvione del Polesine, corse per primo inaiuto della popolazione creando un ospedale di emer-genza con 150 posti letto: l’iniziativa gli valse il ricono-scimento di “cittadino benemerito”.

Durante l’amministrazione alleata Fogher si impe-gnò per far costruire la palazzina del Centro Tumori,ospedale specializzato - tra i primi in Italia - dotato deipiù moderni servizi alberghieri con oltre 100 posti letto.

Fino al 1976 fu Direttore del Centro Tumori doveapprofondì le sue conoscenze innovando i metodi dia-gnostici e curativi e l’organizzazione di attività di scree-

Tomatis, una voce fuori dal corodi Silvia Stern

Fogher, un esempio di solidarietà

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Il governo Prodi penalizza ancora una volta gli esposti all’amiantoÈ in discussione, in queste ore, alla Camera in 1° lettura il disegno di legge di iniziativa governativa (Approvato all’unanimi-tà dal Consiglio dei Ministri,) C. 3178; presentato il 23 ottobre 2007 dal ministro del lavoro e della previdenza sociale(DAMIANO) e dal ministro dell’economia e delle finanze (PADOA SCHIOPPA) di concerto

con il ministro dello sviluppo economico (BERSANI)con il ministro per gli affari regionali e le autonomie locali (LANZILLOTTA)con il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali (DE CASTRO)con il ministro per le politiche europee (BONINO)con il ministro per le politiche giovanili e le attività sportive (MELANDRI)con il ministro dell’università e della ricerca (MUSSI)con il ministro per i diritti e le pari opportunità (POLLASTRINI)e con il ministro delle politiche per la famiglia (BINDI)

Questo disegno di legge recepisce l’accordo sul Welfare, firmato da Governo e Sindacati Confederali CGIL, CISL, UIL, il 23luglio scorso, denominato “Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività perfavorire l’equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale”.Oltre a peggiorare l’accordo sul Welfare, nelle pieghe del documento è stata inserita una norma relativa ai lavoratori espo-sti all’amianto (art. 6, in particolare il comma 2) che, sulla falsariga delle iniziative già adottate dal precedente governo(Berlusconi), limita drasticamente ed ulteriormente, i benefici in precedenza adottati a favore dei lavoratori espostiall’amianto con la legge 257/92 modificata nel 1993.In particolare nega ai pensionati esposti, che hanno lasciato il lavoro con anni di contribuzione inferiore al massimo, la mag-giorazione previdenziali integrative, riconosciute da una esposizione ultradecennale all’amianto.

Il comma 2 dell’art. 6 recita: “Il diritto ai benefici previdenziali previsti dall’articolo 13, comma 8, della legge n. 257 del1992, per i periodi di esposizione riconosciuti per effetto della disposizione di cui al comma 1, spetta ai lavoratori non tito-lari di trattamento pensionistico avente decorrenza anteriore alla data di entrata in vigore della presente legge.”

Il Governo Prodi, per impedire qualunque ingerenza dei parlamentari sul disegno di legge, appiattendosi sulle posizioni diDini e soci, ha deciso di porre la fiducia, causando una mezza rivolta dei parlamentari di sinistra, che alla fine, però, si sonopiegati alla volontà del Governo.Una considerazione riteniamo necessaria farla: vale la pena sacrificarsi per questo governo e rinunciare a tutto quello peril quale si è creduto ed agito? Un governo che, come un Robin Hood alla rovescia, si dimostra e si comporta debole con iforti e forte con i deboli, che alla fine del suo percorso, di sinistra, lascerà solo un ricordo sinistro?Inoltre, se questa norma sarà approvata, sicuramente si porranno problemi costituzionali, in quanto cittadini aventi stessidiritti saranno trattati in modo completamente differenti.

Per contrastare questa iniziativa infame, che pone allo stesso basso livello i governi Prodi e Berlusconi, riteniamo neces-saria una immediata mobilitazione e pressione verso tutti quei parlamentari che hanno dichiarato e dimostrato sensibilitàverso le istanze degli esposti e delle loro famiglie.

Per l’AEA di FirenzeC. Mandosio

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ning dei tumori femminili anche suoi luoghi di lavoro.Molti lo ricordano inoltre per la sua quotidiana attivitàdi medico di famiglia.

Rilevante l’impegno del dott. Fogher in qualità dilibero docente in cancerologia e carcinologiaall’Università “La Sorbona” di Parigi, di assistente stra-niero all’Istituto nazionale del Cancro nonché nell’orga-nizzazione di congressi nazionali ed internazionali.

Numerose le sue pubblicazioni sulla tematicatumorale e rilevante la sua attività di studioso di pro-blemi sociali e della collettività.

Il prof. Fogher, cugino del noto giornalista edesploratore Ambrogio Fogar, fece parte di Accademiescientifiche ed associazioni nazionali ed estere anchein qualità di corrispondente dell’AssociationsFrancaise pour l’etude contre le cancer.

Il suo impegno civile lo portò anche ad assumerel’incarico di Vice Presidente dell’Amministrazione pro-vinciale di Trieste e, per tre volte, di Assessoreall’Igiene e alla Sanità. Gli è stata riconosciuta laMedaglia d’oro per meriti sociali e il titolo diCommendatore della Repubblica italiana per le sueattività scientifiche e sociali.

Alcuni anni fa, dopo un cinquantennale impegnoda volontario e dirigente, è stato nominato PresidenteOnorario della sezione triestina della Lega Italiana perla Lotta contro i Tumori.

La sua grande umanità, la sua bontà, il suoamore per la vita ed un profondo senso di amicizia egiustizia resteranno sempre nel cuore di quanto lohanno conosciuto.

C.G.

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AV V I S O A I S O C I

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IL NOSTRO UFFICIO è APERTOAL PUBBLICO

CON IL SEGUENTE ORARIO

Martedì, mercoledì giovedìdalle ore 10.00 alle ore 12.00.

Si avvisano i soci che, in occasione delle prossime Festività,gli Uffici dell’Associazione saranno chiusi

dal 27 dicembre 2007 fino al 7 gennaio 2008.

A TUTTI GLI ASSOCIATI A.E.A. IN REGOLA CON IL CANONE ASSOCIATIVO

In seguito all’ accordo stipulato con il Patronato INAPA , il CAAF Confartigianato e laA.E.A. informiamo tutti gli iscritti che per qualsiasi richiesta pensionistica ( pensioni dianzianità , vecchiaia ,di reversibilità , sociali ecc. nonché supplementi e ricostituzionidelle pensioni già liquidate ) ed infortunistica ( malattie professionali ) possono rivol-gersi presso le sedi del patronato INAPATRIESTE via Cicerone n. 9 tel 040/3735207MUGGIA strada delle Saline 30 tel 040/9235097Per la tutela previdenziale ed infortunistica il Patronato INAPA si avvale di propri consu-lenti medici e legali convenzionati.

È inoltre attivo il sevizio CAAF per la compilazione del Modello 730/2007 ad un costoagevolato solamente per i nostri soci, basta prenotare al 040/3735207, fornendo ilnumero della tessera AEA.

Chi avesse ancora in corso domande di maggiorazione dei benefici previdenziali dellalegge sull’amianto è pregato di rivolgersi alle strutture del Patronato INAPA o della AEAal fine di riuscire ad avere una rapida definizione delle stesse .

Rendiamo noto, che tutte le donazioni/elargizioni effettuate a favore di associazioni“ONLUS”, sono detraibili dalle dichiarazioni dei redditi, inoltre si può destinare il5x1.000 delle proprie tasse nella dichiarazione dei redditi apponendo una firma nelquadro dedicato alle “ONLUS” e riportare il nostro codice fiscale:

90094830321 .Grazie.

Siamo sempre alla ricerca divolontari, magari anche studenti olaureandi in materia d’amianto, acui in cambio offriamo ampiadocumentazione.

Il Consiglio Direttivo rivolge un sentito ringraziamentoa tutti coloro che hanno supportato l’associazione

con donazioni ed elargizioni nel corso dell’anno 2007 e vi auguraun Buon Natale e un prospero 2008.

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INDIRIZZI UTILIINAIL - Uffici territorialidel Friuli Venezia GiuliaDirezione RegionaleDirettore: Maria Ines Colombo34133 Trieste, Via Fabio Severo 12Tel. 040/6729222, Fax 040/6729348E-mail: [email protected]: [email protected]

TriesteResponsabile: Angela Forlani34121 Trieste, Via Teatro Romano 18/20Tel. 040/6729222, Fax 040/370132E-mail: [email protected]: [email protected]

MonfalconeResponsabile: M.Grazia Peressutti34074 Monfalcone (GO), Via Oscar Cosulich 4Tel. 0481/71522, Fax 0481/71550E-mail: [email protected]: [email protected]

UdineDirettore: Cristiana Capobianchi33100 Udine, P.za Duomo 7Tel. 0432/240222, Fax 0432/240240E-mail: [email protected]: [email protected]

GoriziaResponsabile: La Bella Carmen34170 Gorizia, Via Roma 20Tel. 0481/59822, Fax 0481/59850E-mail: [email protected]: [email protected]

InpsSede di Trieste – via S.Anastasio 5, 34132Centralino: 040-3781111

IPSEMASede centraleVia S. Nicola da Tolentino, 1/500187 RomaTel. +39 06.47877200Fax +39 06.4871265

Sede compartimentaleVia Galatti, 134132 TriesteTel. +39 040.37801Fax +39 040.366507

INPDAPSede provinciale di TriesteDirigente: Mara NobileVia Ghiberti, 4Tel. 040- 6793311, Fax 040-6793434Email: [email protected]

Ufficio relazioni con il pubblico INPDAPResponsabile: Monica FerriTel. 040-6793311, Fax 040-6793434Email [email protected]

Direzione Centrale Affari Generalie Legislativi InpdapVia A. Ballarin, 42 – 00142 – RomaTel. 06-51018029 / 06-51017735 / 06-77352420Fax 06-51017350 / 77352463Email: [email protected]

UOPSAL – Dipartimento di prevenzioneRegistro mesoteliomiRegione Friuli Venezia GiuliaASS.N. 1 TRIESTINAP. le Canestrini, 2 - 34127 TriesteTel. 040 3997402/08 (segreteria)Fax 040 3997403

ASS.N. 2 ISONTINAOspedale S.PoloVia Galvani, 1 – 34074 Monfalcone (Go)Tel. 0481 487629/27Fax. 0481 487626

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EditoreAssociazione Esposti Amianto Friuli Venezia Giulia– o.n.l.u.s.34132 Trieste, Piazza Duca degli Abruzzi, 3tel. 040 370380 – fax 040 3483512

www.aea-fvg.orge-mail: [email protected]

Direttore responsabileSilvia Stern

Comitato di redazioneAurelio Pischianz, Claudio Grizon, Paola Meola

Hanno collaborato a questo numeroChiara Paduano, Loretta Marsilli, Radivoj Mosetti

Foto di copertinaMarino Sterle

Fotocomposizione, impaginazione e stampaStella arti grafiche - Trieste

Autorizzazione Tribunale di Trieste n.1078del 5 marzo 2004Spedizione in abbonamento 45%

Nel rispetto della libertà di opinione, la responsabi-lità degli articoli pubblicati e firmati è degli autori

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Agenzia ItaliaAmianto: un incubo da oltre 3.000 morti l’anno, nel

solo nostro paese. “E il peggio deve ancora venire. Ciaspettiamo un picco di morti fra pochi anni”. Parla il pro-fessore Pier Aldo Canessa, direttore dell’unità operativa dipneumologia a Sarzana (La Spezia) ed esperto delle malat-tie legate all’amianto, al congresso dell’Associazione ita-

liana pneumologi ospedalieri (Aipo), incorso a Firenze, presieduto da AntonioCorrado. “Il peggio deve venire perchè -precisa Canessa - la malattia si manifesta 40anni dopo il contatto con l’amianto. E quin-di ci si aspetta, purtroppo, casi di malattiafra quanti hanno lavorato in cantieri navali,edili e in altre aree piene di amianto primache l’Italia, nel 1992, dichiarasse stop aqueste costruzioni. La Gran Bretagna èintervenuta molti anni prima”. Il peggiodeve ancora venire ma la realtà di oggi è giàmolto drammatica. “Ogni anno in Italia -dice il professore Valerio Gennarodell’Istituto Tumori di Genova - muoionopiù di tremila persone che sono state in con-tatto con l’amianto: 1000 per mesotelioma,il tumore primario della pleura; 1500 pertumore polmonare; il resto per tumori inaltre parti del corpo”. Parlando con gliesperti riuniti a Firenze al congresso deipneumologi ospedalieri si può costruire unamappa delle città dove questa sostanza èstata largamente usata. “Il primato - diceCanessa - e purtroppo è un primato mondia-le, per quanto riguarda i casi di mesotelio-ma, tumore polmonare e i decessi spetta aLa Spezia, dove l’amianto è stato largamen-te usato nei cantieri navali. Poi vieneGenova. Largamente usato l’amianto anchea Livorno, Bari, Trieste ed altre città portua-li, Pistoia, Prato, Casal Monferrato, in que-sta ultima città c’era l’Eternit”.