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Periodico trimestrale edito dall’Associazione Esposti Amianto regione Friuli Venezia Giulia - onlus Gennaio - Febbraio - Marzo 2009 / Anno 6, N. 20 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P . - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1, comma 2, DCB Trieste Addio capannone 62 “Amianto e Giustizia” AEA in prima linea Sentenza storica a Latina Al via la sorveglianza sanitaria

Periodico trimestrale edito dall’Associazione Esposti ... · Va innanzitutto ricordato che le donazioni in favore delle ONLUS sono ancora vantaggiose in termini fiscali. L’Associazione

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Periodico trimestrale edito dall’Associazione Esposti Amianto regione Friuli Venezia Giulia - onlus

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Addiocapannone 62

“Amianto e Giustizia”AEA in prima linea

Sentenza storicaa Latina

Al via lasorveglianzasanitaria

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L’anno 2008, appena trascorso, ci ha visti prota-gonisti di una tappa storica e siamo cosi approdati allaCorte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo(CEDU) per ribadire ancora una volta (ma ce n’era pro-prio bisogno?) il nostro sacrosanto diritto di esseretrattati equamente senza alcuna discriminazione nelrispetto delle Leggi emanate dal Parlamento delloStato Italiano.

Ci riferiamo alla clausola abnorme che, mai scrittasul testo della Legge 257/92 e successive modifiche eneanche appare sui testi dei lavori preparatori, escludedai benefici previdenziali previsti quanti sono stati espostiall’amianto e posti in quiescenza prima del 28 aprile1992, data di entrata in vigore della Legge 257/92 e suc-cessive modifiche, ed in tempi più recenti, il DecretoAttuativo della Legge 247/2007 sul “Welfare” art. 1commi 20-21-22 che si riferisce agli “Atti d’Indirizzo” delSottosegretario Guerrini così premiando solo 15 regioni epenalizzando le altre 5 tra cui figura anche il F.V.G. Ancheper questi lavoratori ingiustamente discriminati, siamoricorsi alla “CEDU” per un giusto ed equo riconoscimento.Questa Corte di Giustizia ha accolto la nostra richiesta didirimere la questione ed ha fissato un’udienza per il 23aprile p.v., staremo a vedere se la Giustizia Europea saràpiù veloce di quella Italiana.

Il “Fondo per le Vittime dell’Amianto”, che dovevapartire come stabilito con un fondo governativo inizialedi 50 milioni di euro, (in seguito ridotto a 30) ed esse-re gestito dall’INAIL con una sua partecipazione finan-ziaria, non è mai stato attivato per mancanza delDecreto Attuativo e relativa copertura finanziaria, inquanto il Tesoretto dell’Istituto assicurativo che perstatuto dovrebbe essere usato “esclusivamente” pergli invalidi del lavoro e le malattie professionali qualiappunto la silicosi ed asbestosi, è stato usato percoprire il mancato introito dell’ICI. Notizia data allatelevisione dal Ministro Sacconi.

Alla fine di gennaio u.s., siamo stati invitati nellasede della Provincia di Trieste ad una riunione delConsiglio dell’Ente, sul tema degli infortuni sul lavoro emalattie professionali, congiuntamente all’INAIL-ANMIL- ASL/UOPSAL- Ispettorato del Lavoro- OO.SS.-Patronati. Si tratta del terzo incontro di questi organi-smi (i precedenti erano avvenuti in aprile e dicembre2008 presso la locale Prefettura), per confrontarsi conle esigenze dei lavoratori più soggetti ai rischi d’infor-tunio ed apportare con le proprie esperienze suggeri-menti e consigli sul tema “amianto” riguardo l’ambien-te - bonifiche – discariche che da questo anno sarannodi competenza delle Province.

Anche la Commissione Regionale Amianto èstata ricostituita con D.P.Reg.n. 0215 dd. 26.08.2008ed è operativa, riprendendo in esame la valutazionedell’esposizione e relativa iscrizione nell’appositoRegistro di tutte le domande pervenute nel periodo dilatenza della Commissione, alla UOPSAL di via Sai(piazzale Canestrini). Nello stesso tempo, sono stateinviate le prime lettere di convocazione per gli esamistabiliti dalla A.S.S. 1 su base volontaria e con prece-denza alle esposizioni di carattere lavorativo, per quan-ti risultano già iscritti dal 2003 nell’apposito registro.Ad oggi risultano iscritte oltre 8.000- persone.

Da gennaio 2008, abbiamo arricchito lo“Sportello Amianto” già esistente dal 1998, con unservizio gratuito d’assistenza legale solamente percasi inerenti all’amianto. Fino ad oggi, vi hanno aderi-to oltre 200 persone, la maggior parte delle qualihanno intrapreso in seguito con l’avv. Ezio Bonanni,convenzionato con la nostra associazione, le vie legaliin quanto la maggior parte risultavano già colpite dal-l’asbestosi e riconosciute sì dall’INAIL ma con percen-tuali d’inabilità che vanno dal 0,01 al 0,05 %, pertan-to non indennizzabili con gli attuali parametri stabilitidalle Leggi vigenti. In sostanza, una beffa.

Dal mese di novembre 2008, sono iniziate leprime udienze presso il Tribunale di Trieste riguardo ai

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Editoriale“Amianto e Giustizia”l’AEA in prima linea

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marittimi, agli ante/92 ed ad altre situazioni non rico-nosciute dagli Enti Previdenziali, molte volte con dellemotivazioni negative e cavillose. Confidiamo nellaMagistratura, affinché la Legge sull’amianto trovi appli-cazione omogenea su tutto il suolo Nazionale, a talproposito in altra pagina del nostro giornale, pubbli-chiamo il sunto di una recente sentenza di condannanei confronti dell’INAIL, per il danno psichico subito dauna persona già esposta in maniera significativa almateriale “killer”.

II° CONVEGNO NAZIONALE NON GOVERNATIVODalla riunione indetta dall’AIEA il 15 dicembre

2008 a Milano, alla presenza di molte A.E.A. eAssociazioni Italiane di vittime dell’amianto diOrganizzazioni Sindacali ed alcuni avvocati interessatial problema amianto, è sorta la volontà comune di

organizzare la II° Conferenza Nazionale nonGovernativa a Torino sul tema: “amianto e Giustizia”da tenersi preferibilmente nei mesi di settem-bre/ottobre 2009. Per ottimizzare la riuscita dellamanifestazione, sono previste altre 4 Conferenze pre-paratorie così previste in ordine cronologico: Sesto S.Giovanni il 06/03/09, Broni il 07/03/09, la terza aTaranto e la quarta a La Spezia in data da destinarsicome quella finale di Torino. Per questa ultima, che giu-dichiamo molto importante, l’AEA (nel limite del possi-bile) cercherà di organizzare una corriera per il viaggiodi andata e ritorno, compatibilmente con le disponibili-tà di cassa o in alternativa con il contributo di unosponsor.

Aurelio PischianzPresidente AEA FVG

Il nostro recente sondaggio “Amianto a Trieste, dal porto al carso”, con nostra grande soddisfazione, ha messoin evidenza che ben il 9,6% dei cittadini di Trieste sono già iscritti o sarebbero interessati a iscriversi o a sostenerele battaglie della nostra Associazione. Certo, rispetto ai circa 230 mila abitanti della provincia potrebbero sembrarepochi ma in realtà, essendo la nostra una organizzazione di utilità sociale che tratta un problema specifico, conrisvolti sociali e sanitari, il risultato è molto importante.

Tra quanti hanno dichiarato di essere iscritti o interessati ad iscriversi o a sostenere le battaglie dell’AEA – FVGè emerso che il 14,1% è già iscritto o partecipa alle nostre attività, il 16,2% parteciperebbe con dei piccoli contributieconomici mentre il 4,4% ha affermato di avere già un familiare già iscritto.

Ebbene ci rivolgiamo a tutte queste persone generose e sensibili, il 34,7% della popolazione, rivolgendo a loroun appello affinché sostengano le nostre attività in 3 modi diversi secondo le loro possibilità.

Va innanzitutto ricordato che le donazioni in favore delle ONLUS sono ancora vantaggiose in termini fiscali.L’Associazione Esposti Amianto – Friuli Venezia Giulia - ONLUS, costituitasi come organizzazione non lucrativa

di utilità sociale, è iscritta presso l’anagrafe unica delle ONLUS.Pertanto per le persone fisiche le donazioni sono detraibili ai fini IRPEF nella misura del 19%, per un importo

non superiore a € 2.065,83.Inoltre con la Legge 80/2005 è stata prevista la possibilità di dedurre le erogazioni liberali fino al 10% del

reddito complessivo dichiarato, fino ad un massimo di € 70.000.Comunque per fruire dei benefici fiscali va conservata la relativa attestazione di donazione, vale a dire:• la ricevuta del versamento, nel caso di donazione con bollettino postale;• le note contabili o l’estratto conto della banca, in caso di bonifico bancario;• l’estratto conto della carta di credito emesso dalla società gestore.Ma le soluzioni più semplici per aiutare finanziariamente l’Associazione Esposti Amianto sono quelle del

versamento di un’oblazione sul c/c postale n.49661788 o sul nostro c/c bancario presso la Cassa di Risparmiodel Friuli Venezia Giulia con l’IBAN IT 29R 06340 02210 1000 00006276 e di utilizzare sempre l’opportunitàgratuita di devolvere il 5 x mille del proprio reddito, al momento della compilazione della propria dichiarazioneannuale, firmando nell’apposita casella e scrivendo accanto il nostro codice fiscale 90094830321.

Claudio GrizonVice Presidente AeA FVG

Come sostenere l’assistenzaagli esposti all’amiantoDal 5 x mille gratuito all’oblazione detraibile dai redditi

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La città di Broniostaggio dell’amiantodi Fulvio AuroraAIEA Nazionale

I risultati del convegno organizzato il 7 marzoscorso dal Comune di Broni (Pavia) in collaborazionecon le associazioni delle vittime dell’amianto devonoessere resi pubblici, soprattutto devono essere sotto-lineati gli impegni che da esso sono scaturiti.All’incontro ed alla successiva tavola rotonda ha par-tecipato anche una delegazione dell’AEA.Pubblichiamo di seguito la relazione di Fulvio Aurora(AIEA nazionale).

Il Sindaco di Broni e l’Assessore all’Ambientehanno presentato il quadro dei problemi di cui il comu-ne soffre per la presenza ultracinquantennale di unafabbrica – la FIBRONIT – produttrice di manufatti incemento amianto che ha lasciato in particolare dopo lacessazione della sua attività una scia di malati e dimorti per malattie asbesto correlate, prima fra i lavora-tori addetti e successivamente fra i cittadini, ben supe-riore a quanto ci si sarebbe aspettato. Non solo manella fabbrica dismessa esistono ancora grandi quan-titativi di amianto messi da non molto in sicurezza, chetuttavia nel tempo non garantiscono del tutto la disper-sione di fibre nel territorio circostante. Ancora più peri-coloso può essere la dispersione di fibre che può deri-vare dalla presenza di amianto di risulta (dalla FIBRO-NIT) , in particolare il cd polverino utilizzato nel modopiù vario nella città e nelle campagne circostanti.

La prima necessità è quella di portare a terminela bonifica della FIBRONIT, così pure di portare a termi-ne il censimento dei siti contaminati, di procedere alleconseguenti bonifiche definendone le priorità.

Per realizzare tutto ciò le risorse finanziarie rice-vute fino ad oggi – il sito della FIBRONIT è stato dichia-rato di interesse nazionale - costituiscono solo unaparte di quanto necessario.

Si devono pertanto reperire i fondi la cui entità èsuperiore ai 20 milioni di euro.

Gli esperti hanno messo in evidenza sul pianomedico ed epidemiologico la gravità dell’incidenzadelle malattie asbesto correlate e il loro riferimentocerto alla presenza dell’insediamento industriale dellaFIBRONIT, non nascondendo la possibilità concretadello sviluppo di ulteriori malattie da amianto ancoraper diversi anni. Il rapporto è di 1 a 10, ovvero è di 10volte superiore a quello della popolazione generale.

Questo ha richiamato alla necessità sul piano eticoe giuridico di risalire alle responsabilità di chi ha prodottoil disastro sanitario ed ambientale e di fare seguire lenecessarie azioni sul piano della giustizia. E’ stato con

rammarico sottolineato che le denunce presentate allaProcura della Repubblica di Voghera hanno prodotto uniter molto lento. Dopo 5 anni l’istruttoria non si è ancoraconclusa e il rinvio a giudizio non è stato fissato.

Le associazioni delle vittime (AVAP e AIEA) e leassociazioni ambientaliste (Lega Ambiente e Comitatoper la Difesa dell’ambiente di Broni) hanno messo inevidenza il grande livello di sofferenza di coloro chesono stati colpiti da malattie da amianto. Sofferenzache ha colpito anche le loro famiglie. Tutti i cittadinisono comunque preoccupati per la possibilità di incor-rere in una malattia a decorso infausto.

Sono pure state sottolineate le necessità di accele-rare i tempi per le bonifiche ambientali e per spingere laProcura della Repubblica a dar corso ai procedimenti giu-diziari richiesti: occorre finalmente fare giustizia.

Il Convegno di Broni - è stato pure ricordato - èanche una tappa della seconda Conferenza Nazionalesull’amianto. Ad esso hanno infatti partecipato e sonointervenuti: l’AEA FVG di Trieste, Contramianto diTaranto, il Comitato contro la discarica di Cremona, ilComitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoroe sul territorio di Sesto San Giovanni, la sezione AIEAdi Turbigo, la sezione AIEA di Ferrara

Da tutto questo sono scaturite le seguentideterminazioni:

1. Per quanto riguarda il finanziamento dellabonifica dei siti inquinati è necessario rivolgersi allaRegione. Questo non implica l’esclusione delle respon-sabilità degli inquinatori e, né elimina gli aiuti statali, oquelli della Unione Europea. La Regione infatti haapprovato nel 2005 il Piano Regionale Amianto nelquale ha stabilito che in dieci anni non vi deve esserepiù amianto su tutto il territorio regionale. Per quantoè di nostra conoscenza l’inquinamento da amianto aBroni è il più importante della regione Lombardia. Lacondizione epidemiologia delle malattie asbesto corre-late a Broni ne sono la prova. Le procedure tecnico-burocratiche per arrivare alla bonifica, comprensivadello smaltimento dell’amianto in discarica richiedonotempi che si avvicinano alla scadenza dell’eliminazionedell’amianto stabilita dal PRAL, nonostante ciò i parte-cipanti al convegno all’unanimità hanno sottolineato lanecessità di accelerare i tempi.

Pertanto il problema del finanziamento e dellabonifica richiedono l’apertura di un tavolo di confrontocon la Regione sotto il profilo politico- economico e non

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meno sotto quello tecnico. Il comune deve avere lasicurezza del flusso dei finanziamenti mentre la bonifi-ca procede. Alla Regione occorre chiedere come risol-vere il problema dello smaltimento dell’amianto che,secondo l’ipotesi del comune dovrebbe essere effet-tuato in loco sia per evitare dispersione di fibre con iltrasporto sia per ridurne i costi. Sembrerebbe – incom-prensibilmente - che una nuova norma stabilita dallaRegione lo impedirebbe.

2. Per quanto riguarda l’avvio del procedimentodi rinvio a giudizio da parte della Procura di Voghera ilComune, considerando pure le possibilità di una pros-sima archiviazione per decorrenza dei termini prescrit-

tivi, cercherà lo strumento giuridico più adatto per evi-tarla, quindi per aprire il processo in tempi rapidi. Leassociazioni delle vittime organizzeranno le forme dimobilitazione più opportune, tanto rispettose, quantoferme, per evitare, ancora una volta, che non vengafatta giustizia.

Alla Regione Lombardia si dovrà pure chiedere diistituire un Fondo regionale per le vittime dell’amianto,a complemento del Fondo nazionale che ancora non èoperativo, e comunque prevede uno stanziamentoinsufficiente.

3. Sul Piano sanitario il Comune e leAssociazioni si rivolgeranno alla ASL perché venga rea-lizzata la dovuta informazione a favore dei cittadini suirischi e danni da amianto, dando indicazioni sul miglio-re comportamento da tenere. Allo stesso modo sirichiederà alla ASL di organizzare tramite i medici dimedicina generale un’opportuna sorveglianza sanita-ria-counceling consistente in indicazioni di carattereprotettivo relativamente ai migliori comportamenti datenere nel campo dell’alimentazione, degli stili di vita apartire dal convincimento della cessazione (se delcaso) dell’uso di tabacco, dall’evitare di essere espo-sti ad altre sostanze tossiche e cancerogene ed altro.

Non di meno la ASL dovrà definire, se ancora nonè stato fatto, quale deve essere il percorso da seguireper chi malauguratamente potrà essere colpito da unagrave malattia asbesto correlata.

Potrebbe essere anche opportuno aprire unosportello comunale o intercomunale (con il Comune diStradella) quale riferimento dei cittadini per avere tuttele informazioni del caso.

Si stabilisce che prima della celebrazione dellaseconda conferenza nazionale sull’Amianto (“Amiantoe Giustizia”) di Torino prevista per il prossimo ottobresi faccia un ulteriore incontro-convegno per verificarel’attuazione di quanto precedentemente stabilito.

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A margine di una Conferenza sull’Amianto svoltasi a Sesto San Giovanni e a Broni nei giorni 6 e 7 marzo a cuiabbiamo partecipato, un Magistrato molto attento ha inteso ad interessarsi dei casi ancora irrisolti sull’arcaicoe tanto discusso problema “amianto”:

l’Avv. Ezio Bonanni in data 10 marzo 2009 è stato ricevuto dal Procuratore della Repubblica di Voghera, in ordineal processo FIBRONIT.Nel rappresentare le vittime dell’amianto killer, Bonanni ha illustrato la posizione dei familiari delle vittime, le relati-ve richieste e aspettative di giustizia.E’ intervenuto anche nella qualità di legale di tutte le associazioni delle vittime dell’amianto, oltre che dell’AVAP,anche della AIEA Nazionale, della AEA-Friuli Venezia Giulia, del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi diLavoro e nel Territorio, dell’Associazione Contramianto e altri rischi ONLUS e di tutte le altre associazioni.L’unanime richiesta è stata quella di avere giustizia per i lavoratori e per i singoli cittadini morti ammazzati, anzi,assassinati dall’amianto killer.L’Avv. Ezio Bonanni ha già formulato istanza ex art. 6 Convenzione Europea per i Diritti del’Uomo depositata rego-larmente in atti venerdì scorso nell’ambito della quale ha ricevuto l’invito per il giorno 10/3/2009.E’ stata anche avanzata la richiesta di ipotizzare il reato di “STRAGE” per dolo eventuale.Valuterà l’On.le Sig. Procuratore della Repubblica nei confronti del quale tutte le associazioni delle vittime del-l’amianto e le vittime stesse ribadiscono la loro fiducia.

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E’ finalmente partita, nell’ultimo bimestre 2008,la sorveglianza sanitaria gratuita per ex esposti pro-fessionali all’amianto iscritti nel Registro RegionaleEsposti Amianto, istituito dalla L.R. 22/2001.

La Regione, infatti, seleziona in progressione inominativi degli iscritti che non risultano interessati dapatologie amianto correlate non tumorali, quali le plac-che pleuriche e l’asbestosi polmonare, e li segnala alServizio di Medicina del Lavoro (a Trieste all’UnitàClinico Operativa di Medicina del Lavorodell’Università) dell’Azienda per i Servizi Sanitari diresidenza.

Da questo Servizio parte una lettera di invito adaderire alla sorveglianza sanitaria entro 15 giorni dache la si riceve. Basta una telefonata: nella letterasono indicati tutti i riferimenti utili.

Una volta che si è aderito, il Servizio di Medicinadel Lavoro verifica in via preliminare la reale assenza,(per quanto già noto al singolo interessato) di placchepleuriche e/o asbestosi polmonare, nonché l’eventua-le esecuzione di radiografie del torace e/o TAC nell’ar-co degli ultimi 2/3 anni:

se l’interessato risulta negativo, viene inserito inun calendario di appuntamenti per l’esecuzione delprotocollo di sorveglianza sanitaria attivo in tutto ilFVG, vale a dire:

a) visita medica presso il Servizio di Medicina delLavoro dell’A.S.S. (l’ U.C.O. a Trieste)

b) radiografia del toracec) Prove di Funzionalità Respiratoria (spirometria)

+ Diffusione dei gas presso strutture sanitariedell’ASS preventivamente identificate.

Se il risultato di questi accertamenti è negativo,non si sono cioè trovati danni da amianto, vi sarà unrichiamo ad un controllo a distanza di 5 anni per colo-ro che hanno avuto una esposizione professionale piùlunga di 10 anni.

Se i risultati dei primi controlli hanno rilevato:a) presenza di placche pleuricheb) segni di fibrosi (anche con diffusione dei gas

normale) all’ Rx toracec) deficit di funzionalità respiratoria restrittivo di

media gravità e/o diffusione dei gas alterati all’esamespirometrico

si procede con l’esecuzione di una TC deltorace.

A seconda dei risultati finali, si prosegue così:a) Per i casi in cui sono state rilevate placche

pleuriche si procede con ulteriori richiami a controllidopo 5 anni.

b) Per i casi in cui è stata rilevata asbestosi

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Al via la sorveglianza sanitariadott.ssa Maria Giovanna MunafòComponente Commissione Regionale Amianto Regione Friuli Venezia Giulia

NEGATIVI HRTC

accertamenti

- clinici (anamnesi e visita)- radiologici (Rx Torace)- funzionali (PFR+TLCO)

esposizione continuativaad asbesto > 10 aa

+Rx con segni interstiziopatia

(anche se TLCO normale)

esposizione continuativa adasbesto > 10 aa

+spiro restrittiva media gravità

e/o TLCO alterata(anche se negativa Rx)

esposizione continuativaad asbesto > 10 aa

+placche pleuriche

PRIMA VISITA

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(fibrosi) polmonare si procede con ulteriori richiami acontrolli dopo 3 anni per gli esposti con meno di 75anni di età.

L’obiettivo di questa sorveglianza sanitaria è rile-vare i casi di patologie amianto correlate non tumoraliche ancora non sono noti e che essendo derivanti dauna esposizione lavorativa, vanno segnalati all’INAILper il riconoscimento di danno professionale e l’even-tuale indennizzo.

Attualmente infatti, non si è ancora in grado,sotto il profilo scientifico, di proporre validi esami di

screening per poter porre diagnosi precoce di tumorepleurico (mesotelioma) e/o polmonare.

In ambito di Commissione Regionale Amianto,pertanto, è stato concordato che i criteri per l’effettua-zione della sorveglianza sanitaria sugli iscritti alRegistro Regionale Esposti Amianto saranno rivisti adistanza di 3 anni dalla formulazione dell’attuale proto-collo. Ciò per aggiornarne, con i progressi della scien-za, le modalità e finalità, fino a renderla utile per unadiagnosi precoce delle patologie tumorali che restanopurtroppo il danno più subdolo e temibile di questaesposizione.

Primo controllo:clinico radiologico funzionale

negativo

con ESPOSIZIONEasbesto < 10 anni

con ESPOSIZIONEasbesto > 10 anni

nessun controllo a distanza

possibile controllo a distanzadopo 5 anni

Primo controllo:riscontro

di placche pleuriche

controllo a distanzadopo 5 anni

Primo controllo:riscontro

di asbestosi polmonare

controllo a distanza dopo 3 anni se età < 75 aa

nessun controllo a distanza se età > 75 aa

PERIODICITA’ DEGLI ACCERTAMENTI

a Roberto Persicha Carmela Mazzucca ed Armando Mingrino,a tutte le altre vittime dell’amianto,perché la loro memoria non cada nell’oblio,perché abbiano giustizia anche in questa terra.

Giustizia e libertà, dignità e legalità,esigono una presa di coscienza della tragediadelle vittime dell’amianto.

Per un mondo migliore, veramente giusto edequo.

Affinchè le Istituzionilevino finalmente la loro vocenel lungo sonno che suonacome una grave ed inammissibile violazionedella dignità della persona umanae dei suoi fondamentali diritti.

Ezio BonanniCopertina dell’ultimo libro dell’avvocato Ezio Bonanni dedicato alle vittime dell’amianto.Di seguito riportiamo la dedica.

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Il giorno 20 febbraio del 2009, il Tribunale diLatina, Sezione Lavoro Giudice Dr. Roberto Bonanni haaccolto la domanda di riconoscimento di malattia pro-fessionale per esposizione all’amianto per Sindromeansioso depressiva con spunti fobici.

Come spiega il CTU dr. Peppino Nicolucci, nelreplicare alle deduzioni INAIL, la natura professionaledella patologia si fonda su diversi presupposti.

Innanzitutto e prima di tutto, il ricorrente è “unapersona esposta ad amianto nella sua attività lavorativae ha visto morire ed ammalarsi molti compagni dilavoro”.

Inoltre, “per caratteristiche personali, per datocaratteriale unico, ha sviluppato a causa di questi luttiuna paura personale che si è tradotta in una sindromeansioso depressiva con spunti fobici”.

Questo quadro sintomatologico è stato accertatoe diagnosticato in sedi autorevoli di medicina del lavo-ro (prof. Bernardini Università Cattolica di Roma -Associato di Medicina del Lavoro) e “in ambiente psi-chiatrico”.

L’Inail di Latina ha etichettato come “ridicola”questa diagnosi e ha portato a sostegno una condizio-ne di “paura da parte dei vigili per esposizione a sostan-ze tossiche nella strada”.

Il ricorrente ora beneficiario della prestazione “havissuto l’esposizione alla sostanza tossica e ne ha potu-to costatare i danni sia a livello personale che sui suoicompagni di lavoro”.

“Voglio ricordare che oltre alla mia attività di medi-co legale, svolto l’attività di clinico a livello istituzionalee devo fare diagnosi e rispondere alle istanze di malat-tia di ogni utente che si rivolge alla struttura”.

Lo stesso CTU precisa che il malato “rientra in unasindrome post traumatica da stress che nel caso specifi-co si racchiude in un disturbo fobico e depressivo”.

Conclude il dr. Nicolucci, che oltre ad essere unmedico legale, è primario facente funzione del repartodi neurologia dell’Ospedale Santa Maria Goretti diLatina: “Tale condizione rappresenta un vero e propriodanno biologico permanente da valutarsi in misura noninferiore al 15%”.

E’ provato e dimostrato, dunque, che anche quan-do la patologia oncologica e/o di lesione all’apparatorespiratorio non si è ancora manifestata, il danno bio-logico già c’è.

Come ha già precisato il Giudice del lavoro delTribunale di Ravenna, anche recentemente all’incontrodi studi organizzato dal CSM sul tema dell’amianto,non è piacevole, né simpatico vivere una condizione

per la quale si può sviluppare una patologia asbestocorrelata anche a distanza di 40 anni e perdere la vitanel giro di qualche mese.

Vedere morire molti compagni di lavoro altera esconvolge l’intera esistenza ed altera, dunque, quegliequilibri su cui si fonda la salute psicofisica dell’indivi-duo.

Nella sua magistrale Sentenza, (tale per sintesi eancoraggio in Costituzione) il Giudice del lavoro dr.Roberto Bonanni, testualmente: “…soffre di un distur-bo post traumatico da stress legato alla condizione esi-stenziale di paura conseguente alla lunga esposizioneall’amianto e che deve essere considerata “malattia pro-fessionale in modo indiretto secondaria all’esposizioneall’amianto” (così da relazione peritale in atti).

E’ risultato altresì da CTU che detta malattia vaconsiderata come danno biologico in misura del 15%.

Questa Sentenza costituirà una pietra miliarenelle future battaglie dei lavoratori esposti all’amianto.

Si tratta di una Sentenza giusta, veramente giu-sta!

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Una sentenza giusta(Tribunale di Latina Sentenza n° 515/2009,depositata in data 20/2/2009)di Ezio Bonanni

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E’iniziata il 20 febbraio scorso, alla presenzadelle Autorità competenti e di tutti media dell’informa-zione, la demolizione dello storico capannone “62” delporto nuovo di Trieste, facente parte di cinque magaz-zini collegati tra loro al piano superiore. Questo siste-ma, permetteva alla nave piena d’amianto uno sbarcoveloce, in quanto di norma, veniva ormeggiata alle rive“64” o “62” prospicienti agli stessi capannoni.Sbarcava in diretta su vagoni ferroviari, camion, carri, edirettamente nel capannone d’attracco poi una partedel carico, veniva sbarcata al piano superiore, lasciatasu dei tavolati che venivano posti su dei carrelli bassie di piccola dimensione denominati “lister” che grazieal sistema di comunicazione tra i magazzini, trasporta-vano la merce ai capannoni 61-63- 65, dove venivano

immediatamente reimbarcati su un’altra nave. Anchequesti capannoni saranno abbattuti in seguito, perlasciare spazio ad una movimentazione più agevole deicontainer, divenuti imballaggi più sicuri ed in grado dispostare grandi quantità di merci in tempi ridotti.Confesso che ho provato un forte senso di disagio perl’abbattimento di uno dei posti di lavoro che ha datopossibilità a migliaia di persone di vivere decorosa-mente con le loro famiglie, ma al tempo stesso sonocontento che incomincino a sparire questi “hangar” giàsaturi di polveri d’amianto di tutti i tipi che vi sono statidepositati e transitati fino dal primo “novecento”, cosìeliminando ogni pericolo derivante dalle polveri residueche vi stazionavano per troppi anni.

Capannone 62 addiodi Aurelio Pischianz

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www.aea-fvg.org

Vi ricordiamo che la nuova sede dell’AEA FVGsi trova in via Fabio Filzi 17, secondo piano.

Vi segnaliamo che l’invio del giornale verrà sospesoa quanti non in regola con la quota sociale.

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Si chiama Angelo Cosani, ha 37 anni, ed è, dalnovembre scorso, il nuovo direttore provinciale dellasede di Trieste dell’Anmil (Associazione NazionaleMutiliati e Invalidi). Cosani, dipendente di un’industriacartaria, è invalido dal 2005 e guiderà il sodalizio peralmeno cinque anni. Inoltre, è anche presidente regio-nale della Fand, la Federazione tra le AssociazioniNazionali dei Disabili che raggruppa ANMIC, ANMI,ENS, UICI, UNMS.

“In questi mesi – spiega – sto ancora esaminan-do la documentazione depositata nei nostri uffici perfare il punto della situazione ma ho già in mente unaserie di interventi strutturali”. “Quello a cui vorrei arri-vare – continua Cosani – è alla gestione diretta dell’in-valido da parte dell’Anmil. Questo potrebbe far rispar-miare soldi, tempo e soprattutto stress alle personeche si trovano a dover affrontare il dramma dell’infor-tunio. Finché non succede a te, non ti rendi conto dicosa significhi subire un danno di questa portata.Purtroppo anch’io l’ho provato sulla mia pelle. Nel2005, mentre stavo effettuando il controllo di un’appa-recchiatura nell’azienda in cui lavoro, la macchina si èmessa in funzione facendomi perdere una mano. E’ dif-ficile spiegare il calvario che uno si trova ad affrontareda quel momento. Non solo il dolore fisico e psicologi-co, ma anche un enorme sforzo economico per soste-nere le spese mediche. La maggior parte delle perso-ne dopo l’infortunio si sentono, e in alcuni casi lo sonodavvero, abbandonate dai colleghi e dagli amici. A ciòsi aggiunge il fatto che non sai a chi rivolgerti”. “Perquesto – prosegue Cosani - credo che l’Anmil dovrebbeavviare un percorso di ristrutturazione interna che per-metta di offrire agli utenti un’adeguata assistenza psi-cologica, medica e legale al fine di aiutarli anche nelreinserimento lavorativo. Proprio su questi temi ho giàcontattato la dottoressa Angela Forlani che ha dimo-strato grande apertura al dialogo”.

Oltre alla presenza in sede di esperti nel settoremedico e legale, Cosani sta pensando all’opportunitàdi creare una banca dati informatica, che offra on linel’esperienza di chi il disagio lo ha già vissuto. Creareun portale, quindi, dove sia possibile consultare ospe-dali, cliniche ed esperti delle diverse problematiche.

Un discorso a parte va fatto sul tema amianto.Sono circa 600 le pratiche aperte dall’Anmil su questo

problema, ma ogni giorno la sede viene contattata daicittadini per questioni correlate. “Nelle scorse settima-ne – spiega Cosani - ho incontrato il presidentedell’Associazione Esposti Amianto Aurelio Pischianz,con il quale ho programmato di avviare una più strettacollaborazione. Credo che l’AeA abbia un ruolo moltoimportante, non solo perché da anni è presente sul ter-ritorio, ma anche perché grazie alla lunga esperienza,può offrire un supporto importante anche all’Anmil.Basta pensare al vasto archivio di documentazione diogni tipo presente nella sede di via Filzi, nonché i gran-di sforzi perpetrati attraverso le battaglie legali daparte dell’avvocato Ezio Bonanni”.

“Le istituzioni – conclude - dovrebbero tener mag-giormente conto di realtà come queste prima di inter-venire sul territorio. Per esempio, se prima di istituireun ufficio del lavoro alla Scala dei Cappuccini avesse-ro consultato le associazioni dei disabili, avrebberocapito le grandi difficoltà che una scelta di questo tipocomporta dal punto di vista pratico. Discorso analogoper la riqualificazione di alcune vie della città, che nontengono conto delle persone non vedenti. A ridosso deisemafori anche delle vie principali manca un opportu-no segnale tattile che segnali la presenza del passag-gio di autovetture”.

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Collaborazione più stretta traAEA ed ANMIL

“È difficile spiegare il calvario che sitrova ad affrontare un invalido dellavoro”.

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Nasce “Sicurezzalavoro FVG”di Chiara Paduano

Divulgare la cultura della sicurezza e dell’igiene suiluoghi di lavoro con l’obiettivo di contribuire alla riduzionedegli infortuni e delle malattie professionali. Questa l’ideaalla base della costituzione dell’Associazione di promozio-ne sociale “Sicurezza Lavoro – Friuli Venezia Giulia” che siè costituita a gennaio apalazzo Galatti, sede dellaProvincia di Trieste, di fron-te al capogruppo di ForzaItalia in ConsiglioProvinciale Claudio Grizonche ha spostato il progettoe permesso al sodalizio dipresentarsi alla città inuna sede istituzionale.“Sicurezza Lavoro” èun’associazione senza finidi lucro, apolitica, aperta atutti e che intende svilup-pare la sua attività su tuttoil territorio regionale. Il pro-getto è stato sviluppatonei mesi scorsi e non –hanno tenuto a precisare -dopo gli infortuni mortaliche si sono susseguiti agennaio in regione: due di questi a Trieste dove hannoperso la vita due operai. (Uno alla Ferriera di Servola, l’al-tro, cinque giorni dopo, alla Cartiera Burgo).

“In regione - ha spiegato presidente del sodalizioRoberto Casson, consulente del lavoro, perito ed esperto disicurezza, docente e responsabile dei servizi di prevenzionee protezione di alcune aziende - c’è uno scarso recepimen-to, da parte dei datori di lavoro e di conseguenza dei lavo-ratori, della normativa in materia. L’80% delle imprese dellaprovincia di Trieste non si sono ancora adeguate completa-mente alle disposizione della legge 626 del 1994 e a quel-le del recente Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro in vigo-re dal 15 maggio del 2008. Mancano – ha continuato -incentivi economici per l’adeguamento degli ambienti dilavoro e per la consulenza specifica e sono del tutto assen-

ti sportelli pubblici di consulenza ed informazione in mate-ria di sicurezza e igiene sul lavoro”.

Ed è proprio dallo “Sportello sicurezza lavoro” chel’associazione inizia la sua attività. Al momento è un servi-zio on line all’indirizzo [email protected]

dove gli interessati e gliassociati possono usu-fruire di determinati servi-zi come l’assistenza spe-cialistica, sui contributipubblici per investimentiin sicurezza, la formazio-ne e una serie di conven-zioni: con istituti di credi-to per ottenere tassi ban-cari agevolati di finanzia-menti per spese di ade-guamento alla normativaantinfortunistica, conmedici del lavoro, compa-gnie di assicurazione,avvocati e con fornitori diattrezzature e dispostividi protezione.

L’Associazione è for-mata da professionisti del

settore che hanno deciso insieme di coprire un vuoto nelpanorama della prevenzione e dell’assistenza sui temidella sicurezza tra i lavoratori e le aziende. Soci fondatori,oltre a Roberto Cason, presidente e promotore del proget-to, sono: l’avvocato Davor Blaskovic, che si occupa dimateria antinfortunistica e malattie professionali; PaoloPolidori, imprenditore ed ex presidente dell’Areran regiona-le ; Maurizio Cannarozzo, medico specializzato in medici-na del lavoro alla Wartsila e Alessandro Ginosa, espertodi comunicazione e di sistemi di gestione per la sicurezzasul lavoro.

Entro la primavera, il sodalizio avrà anche una sede,in via Mazzini 17. Qui gli aspiranti soci potranno iscriversie permettere così all’associazione, che si autofinanzia, diproseguire e crescere l’attività.

Gi infortuni sul lavoro registrati dall’INAIL nel2007 nella Regione Friuli Venezia Giulia rappresentanoil 5,37% dei lavoratori occupati nello stesso periodo. Idati sono, per fortuna, in diminuzione ma si trattacomunque di cifre sempre troppo alte: 28.212 gli infor-

tuni denunciati nel 2006 nella nostra regione, 28.055nel 2007. Di questi 5.246 nel 2007 a Trieste, 5.252nel 2006. La Provincia con il più alto numero di infor-tuni in regione è Udine (11.049 nel 2007), seguita daPordenone (7.771), Trieste e Gorizia (3.989). I settori

La nostra regione al secondo postoin Italia per infortuni

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maggiormente colpiti sono l’industria dei metalli, lameccanica e a seguire quella alimentare.INFORTUNI SUL LAVORO NELLA REGIONE FVG

ZONE 2006 2007TRIESTE 5.252 5.246PORDENONE 7.575 7.771UDINE 11.321 11.049GORIZIA 4.064 3.989FRIULI V. G. 28.212 28.055ITALIA 928.158 912.615

GLI EVENTI INFORTUNISTICI AVVENUTI NELLA REGIO-NE FVG NEL 2007 RISULTANO PARI AL 5,37 % DEILAVORATORI OCCUPATI NELLA REGIONE STESSA.(lavoratori occupati nel 2007 in FVG nel 2007=522.195 unità) fonte Istat 2008

INFORTUNI MORTALI

NOV 2008ZONE 2006 2007 (11 MESI)GORIZIA 2 3 1PORDENONE 9 5 6TRIESTE - 3 3UDINE 16 13 12FRIULI V. G. 27 24 22ITALIA 1.205 1.044 971

Fonte Inail tav. 2 – casi mortalidati aggiornati al 13.02.2009

TRIESTE n. 3 INFORTUNI MORTALI DA GENNAIO ANOVEMBRE 2008TRIESTE n. 2 INFORTUNI MORTALI DAL 1 GENNAIO AL17 (IN POCO PIU’ DI 2 SETTIMANE DALL’INIZIO DEL-L’ANNO 2009)!!!

Provincia:una mozioneper la sicurezzadi Chiara Paduano

Il capogruppo di Forza Italia in ConsiglioProvinciale Claudio Grizon ha presentato, insiemeai consiglieri Mario Vascotto, Viviana Carboni, LuisaStener, una mozione sul tema della promozionedella sicurezza sul lavoro, di competenza anchedell’Ente Provincia.

“Spero che la mozione – ha sottolineatoClaudio Grizon – possa dare un contributo all’ap-profondimento dei temi legati alla sicurezza suiluoghi di lavoro e in particolare alle sanzioni alleimprese. Il Consiglio – chiarisce Grizon – avrà lapossibilità di definire alcuni obiettivi che potrebbe-ro portare le Province ad acquisire competenze e

risorse specifiche da parte della Regione per pro-muovere la formazione nelle piccole aziende”. Insostanza il documento impegna il presidente e lagiunta a promuovere ogni iniziativa utile a sensibi-lizzare i datori di lavoro, le imprese e le industrieall’importanza del rispetto delle norme sulla sicu-rezza, a istituire specifiche campagne di sensibiliz-zazione e concorsi dedicati alle scuole superiori edefinire, in collaborazione con gli istituti scolastici,percorsi formativi interdisciplinari ad hoc. Masoprattutto, attraverso la mozione, il gruppo diForza Italia, chiede alla giunta di ricevere dallaRegione le competenze specifiche e le risorse perprogetti di formazione e aggiornamento sul tema,ampliando e valorizzando tutte quelle competenzegià in capo alle Province in merito alle politiche dellavoro. Sul tema delle sanzioni si chiede di verifi-care con l’Azienda Sanitaria il numero e l’importocomplessivo delle sanzioni riscosse dall’ASL trie-stina negli scorsi tre esercizi. Nel 90% dei casi– silegge nella mozione - i reati sono sanabili con irri-sorie sanzioni amministrative, per altro non rappor-tate alle dimensioni delle aziende e che oltretuttoestinguono il reato e non incentivano il datore dilavoro ad investire in sicurezza”.

L’AEA è sempre alla ricerca di volontari,magari anche studenti o laureandi

in materia d’amianto, ai quali in cambiooffriamo ampia documentazione.

Il documento impegna la Giuntaa sensibilizzare i datori di lavoro,le imprese e le industrieall’importanza del rispettodelle norme sulla sicurezza

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“Tutto è iniziato nel settembre 2005 con undimagrimento repentino e con uno scontro con ilmedico di base, nonché medico dei vigili del fuoco,che ha sottovalutato i risultati di un esame del san-gue, i cui valori indicavano che qualcosa non anda-va”. Così Morena Groppazzi, figlia di Stelio, si espri-me a proposito della sua esperienza. Il tema dellasuperficiale presenza di una vicinanza, il sentirsiabbandonati e soli, la scarsa comunicazione, ladistanza emotiva e non di rado la freddezza, rappre-sentano le maggiori fonti di disperazione per moltis-

simi familiari che affrontano accanto al proprio caroil calvario della malattia, specie quando si tratta diuna situazione irreversibile, come nel caso dellemalattie asbesto-correlate. “Purtroppo – testimonia -fin da subito capii che mio padre era uno dei tanti”.Toccai l’agghiacciante sensazione che un malato haun costo economico elevato e che la sua età (73anni), non era più compresa nella fascia consideratameritevole di una cura dispendiosa. Questa sensa-zione non fu per me un motivo sufficiente per fermar-mi, anzi. Ho parlato con il maggior numero possibiledi medici e ho trovato da parte di alcuni, soprattuttotra quelli più giovani, la voglia di ascoltarmi e di aiu-tarmi; credo abbiano capito che volevo, come qua-lunque figlio, allungare il più possibile la vita di miopadre.” La presenza del mesotelioma rappresentaper i familiari di coloro che ne vengono colpiti unafonte di angoscia che viene amplificata dal senso disolitudine nella “tua rabbia” e nella “tua tristezza”,come se il fatto riguardasse solo te, anche quando èormai sempre più diffusa l’informazione che questamalattia colpisce prevalentemente le persone cheesercitano alcune specifiche professioni che espon-gono più di altre al rischio. “Mio padre – raccontaMorena - è stato vigile del fuoco dal gennaio 1956all’agosto del 1990, operando a più riprese nelle tra-gedie dei terremoti del Belice, del Friuli, dellaBasilicata, facendo il suo lavoro a bordo delle navi intempi in cui non erano previste compagnie private diservizio anti-incendio. Il tumore da asbesto insorgedopo 30 anni dall’aver inalato tale polvere, per que-sto in data 01/12/08 la Regione ha inserito il nome

di Stelio Groppazzi nel registro regionale dei sogget-ti esposti all’amianto per motivi professionali.L’unica positiva certezza che ci resta adesso è quel-la di aver fatto il possibile come famiglia, ma i dubbiche gli altri avrebbero potuto fare di più restano…”Questi dubbi attanagliano la vita di molte personeche, uscendo dal calvario della malattia del propriocaro, si trovano a fare i conti con il vissuto del per-corso duro e pieno di ostacoli, un percorso carico diangoscia. “Il dolore maggiore che oggi mi trovo asopportare posso riconoscerlo soprattutto nella tota-le assenza di solidarietà da parte dell’ambiente incui mio padre ha prestato servizio per tanti anni, pro-prio quel “corpo” dei vigili del fuoco al quale pertutta una vita si è dedicato e che non ha saputoguardare in faccia questo drammatico risvolto dellaprofessione. Un risvolto troppo scomodo, troppopericoloso, troppo costoso?...Meglio far finta dinulla.” Parole che esprimono una solitudine marcataanche dalla mancanza di collegamenti tra le struttu-re (costituite da operatori) sanitarie e assistenziali.Inevitabilmente questa frammentazione di interventigenera isolamento e disperazione che, anche dopola morte dei propri cari, rischiano di cronicizzare lasfiducia e la chiusura in sé stessi.

Il dramma visto dai figlidi Maddalena BerlinoPsicologa

“Il mesotelioma rappresenta per ifamiliari di coloro che ne vengonocolpiti una fonte di angoscia.E poi un senso di solitudine, rabbiae tristezza”.

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Una vita semplice, dedicata al lavoro alla fami-glia, ai parenti, agli amici ai colleghi di lavoro. Tra glialti e bassi che tutti troviamo nel corso di ogni giorna-ta, mai un espressione dura o comunque seria sul suovolto. Roberto era una di quelle persone che qualsiasicosa accadesse nel bene e nel male, era da lui accet-tata con serenità e sopportazione con un sorriso chenon lasciava trasparire il suo interiore e giustificatorisentimento.

Ma il destino, lo aveva già prescelto a vittima diun materiale che nel suo quotidiano lavoro era nell’aria: invisibile, incolore, inodore che subdolo s’insinuadentro il nostro corpo colpendo prevalentemente le vierespiratorie. Così è iniziato un calvario di dolore con leoperazioni chirurgiche e cure chemio radio attive nel-l’intento di poterlo guarire. L’abnegazione di Santina,sua moglie nell’assisterlo curarlo e cercare di alimen-tarlo per consentirli di essere autonomo almeno neimovimenti per le strette necessità quotidiane, nonsono valse a risparmiarli la vita. Roberto che semprefiducioso e sorridente veniva a farci visita in sede, epuntualmente presenziava seduto in prima fila allenostre assemblee con sua moglie e l’inseparabileamico collega di lavoro, ora non c’è più. Quello che ciha lasciato, è un insegnamento unico: combattere con-tro il male senza mai retrocedere.

Ciao Roberto, dall’amico Aurelio.

Un martire dell’amiantoRoberto Persichdi Aurelio Pischianz

In memoria del marito la moglie Santinaha creato il sito internet www.persich.it

EditoreAssociazione Esposti Amianto Friuli Venezia Giulia– o.n.l.u.s.34132 Trieste, Via Fabio Filzi, 17 - II° pianotel. 040 370380 – fax 040 3483512www.aea-fvg.orge-mail: [email protected]

Direttore responsabileSilvia Stern

Comitato di redazioneAurelio Pischianz, Claudio Grizon

Hanno collaborato a questo numeroPaola Meola, Maria Giovanna Munafò,Ezio Bonanni, Maddalena Berlino,Chiara Paduano, Fulvio Aurora

Foto di copertinag.c. dall’Autorità Portuale di Trieste

Fotocomposizione, impaginazione e stampaStella arti grafiche - Trieste

Autorizzazione Tribunale di Trieste n.1078del 5 marzo 2004Spedizione in abbonamento 45%

Nel rispetto della libertà di opinione, la responsabi-lità degli articoli pubblicati e firmati è degli autori

Il Consiglio Direttivo

Presidente:Aurelio PischianzVice Presidente:Claudio GrizonSegretario:Nicolò Di StefanoConsigliere:Adriano Mihalic, Renato LubianaConsigliere Delegatoper la provincia di Udine (S.G. di Nogaro):Sergio Madotto

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ASSEMBLEA SOCI AEA-FVGSabato 28 marzo 2009

Ore 9.00 - Stazione Marittima

Ai Soci dell’Associazione Esposti AmiantoRegione Friuli Venezia Giulia - ONLUS

Trieste, 10 marzo 2009.

Si comunica che l’Assemblea dei Soci dell’Associazione Esposti Amianto - Regione Friuli VeneziaGiulia - ONLUS è convocata in via ordinaria in prima convocazione, ai sensi dell’art. 7 dello Statuto,alle ore 8.00 di sabato 28 marzo 2009 nella Sala Oceania della Stazione Marittima di Trieste e, inseconda convocazione, alle ore 9.00 per discutere il seguente ordine del giorno:

1. Comunicazioni del Presidente;2. Approvazione del verbale precedente dd. 29/03/2008;3. Relazione del Presidente sulle attività del 2008 e su quelle previste per il 2009;4. Approvazione del bilancio consuntivo 2008 e di quello di previsione per il 2009;5. Modifiche statutarie;6. Varie ed eventuali.

In attesa dell’incontro Vogliate gradire i miei più cordiali saluti.

Aurelio PischianzPresidente AEA – FVG

N.B. In caso di grave impossibilità a presenziare all’Assemblea il Socio ha la facoltà di far perveni-re all’AEA, a mano o per posta, la sottostante delega ad altro Socio debitamente firmata. Sonoammesse, al massimo, 5 deleghe per ciascun socio.

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Il/la sottoscritto/a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . socio/a dell’AEA FVG – ONLUS

delega il/la sig./sig.ra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a rappresentarloall’Assemblea convocata per il giorno del 28/03/09, considerando sin d’ora rato e valido quan-to da egli verrà deliberato.

Trieste, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Firma

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