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 coltivazione Malattie Ivan Ponti www.colturaecultura.it Diritti di sfruttamento economico: Bayer CropScience S.r .l. Realizzazione editoriale: ART Servizi Editoriali S.r.l. I nomi di coloro che hanno realizzato le fotografie sono riportati sopra le stesse; in tutti gli altri casi le immagini sono state fornite dagli Autori di ciascun capitolo o reperite da agenzie fotografiche. il pero

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Pera

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    coltivazione

    Malattie

    Ivan Ponti

    www.colturaecultu

    Diritti di sfruttamento economico: Bayer CropSc

    Realizzazione editoriale: ART Servizi Editoriali S.

    I nomi di coloro che hanno realizzato le fot

    riportati sopra le stesse; in tutti gli altri casi le im

    state fornite dagli Autori di ciascun capitolo o

    agenzie fotografiche.

    il pero

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    Conidio di Stemphylium vesicarium

    Pseudotecio di Venturia

    Malattie

    Introduzione

    Il quadro delle malattie che interessano il pero si p

    vamente modificato, soprattutto a partire dalla met dscorso, a seguito dei profondi cambiamenti che hanno rla frutticoltura del nostro Paese.In particolare, si assistito a una notevole concentrazionimpianti specializzati in aree limitate e alla contemporanezione di nuove tecniche colturali, volte a incrementare fla produzione per ettaro. Di conseguenza si verificarecrudescenza di malattie tradizionalmente presenti, psoprattutto dellaumento del potenziale di inoculo prelambiente, sia la comparsa di nuove affezioni causate batteri, virus e fitoplasmi. La diffusione di nuovi agenti dinfettive in aree precedentemente indenni strettamenteagli scambi di materiale di moltiplicazione da un Paese I cambiamenti ambientali, in particolare quelli climatici, decisamente influito sulla virulenza dei diversi patogensui loro cicli biologici e sui rapporti con la pianta ospite.aspetto da non sottovalutare quello commerciale: la richiesta da parte dei consumatori di frutti ben sviluppalesioni e imperfezioni ha fatto assumere a ogni avversitabiotica, che un tempo aveva unimportanza secondariasignificativo e di conseguenza ha obbligato i produttori aadottare nuove e pi impegnative misure di profilassi e Di seguito sono illustrate le principali avversit del pero

    breve descrizione dei sintomi che si manifestano sui vdella pianta, nonch dei diversi aspetti biologici ed epide

    Ecidiospore di Roestelia cancellata

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    Asco con ascospore di Pleospora

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    quali: modalit di svernamento, cicli di infezione e fattori ambien-tali e colturali predisponenti la malattia. Vengono in particolaredescritte inizialmente le pi comuni malattie fungine che si ma-nifestano durante le varie fasi di coltivazione, per poi passare alladescrizione di tre malattie causate da batteri fitopatogeni (colpo

    di fuoco, necrosi delle gemme e dei fiori, tumore batterico), unamalattia virale (litiasi infettiva) e una fitoplasmosi (moria del pero).

    Ticchiolatura (Venturia pirina)La ticchiolatura del pero si manifesta, in forma pi o meno grave,ogni anno colpendo foglie, germogli, rami e frutti.Sulle foglie, sia sulla pagina inferiore che superiore, compaionodelle macchie tendenzialmente rotondeggianti, bruno-olivacee edi aspetto vellutato per la presenza delle fruttificazioni agamichedel micete. Il lembo fogliare colpito non subisce quasi mai sensi-bili deformazioni e, raramente, i danni sono tanto gravi da causa-re il disseccamento e la caduta anticipata delle foglie.

    I rami vengono interessati da questa malattia solitamente quandosono ancora erbacei, ma i sintomi rimangono evidenti per lungotempo, anche dopo la completa lignificazione. Su questi organilinfezione si manifesta inizialmente sotto forma di piccole tacchenerastre, localizzate di preferenza verso lestremit del germoglio.Sui frutti i sintomi possono comparire in qualsiasi stadio di svi-luppo e si presentano inizialmente con macchie isodiametriche,a contorno netto, di colore bruno-olivaceo e di aspetto vellutato,in quanto ricoperte da una leggera muffa. Nel caso di attacchiprecoci, su frutticini da poco allegati, si pu verificare una fortecascola di questi ultimi, mentre sui frutti in fase di accrescimento

    malattie

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    F

    Attacco di ticchiolatura su foglie e

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    insorgono vistose deformazioni e profonde fenditure a clatrofia che subiscono i tessuti colpiti. A volte i frutti ponire colpiti tardivamente in prossimit della raccolta o, amostrare la malattia solo in magazzino. In questi casi codelle macchie scure, inizialmente puntiformi, che poi

    dono fino a raggiungere un diametro di 0,5-0,8 mm, asfumato e spesso numerose su di uno stesso frutto.Lagente della ticchiolatura del pero il Fusicladium p

    pirinum), stadio imperfetto dellascomicete Venturia pistultima forma sessuata, costituita da pseudoteci rotono allungati, si origina in autunno sulle foglie cadute araggiunge la maturit verso la fine dellinverno. Allintescuno pseudotecio sono contenuti gli aschi, di formda cui fuoriescono le ascospore che, trasportate dalun organo vegetale recettivo, germinano in presenza dacqua e danno avvio allinfezione primaria. Al terminriodo di incubazione appaiono le tipiche macchie bru

    corrispondenza delle quali si differenziano le fruttificazdiche di F. pirinum. Da queste ultime prendono avvio lsecondarie, che si possono ripetere pi volte fino allauGli attacchi di ticchiolatura sul pero sono fortemente un andamento stagionale piovoso, umido, con frequentemperatura. Fra le variet maggiormente colpite da qlattia si possono segnalare: Kaiser, William, Guyot, Cosna dinverno, Passa Crassana. Per contro, sono poco sConference e Abate Ftel.

    Lesione di ticchiolatura su ramo

    Danno da ticchiolatura su frutticinoin accrescimento

    Caratteristica efflorescenza miceliale bruno

    nerastra di Fusicladium pirinum

    Danno da ticchiolatura

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    Maculatura bruna (Stemphylium vesicarium)La maculatura bruna si imposta, a partire da met degli anni 70, al-lattenzione dei frutticoltori, in particolare dellItalia settentrionale, de-stando un crescente e giustificato allarme per la gravit dei danni.Le principali cultivar di pero che possono essere colpite da questa

    malattia sono, in ordine decrescente di suscettibilit: Abate Ftel,Conference, Passa Crassana, Decana del Comizio e Kaiser.Questa grave fitopatia colpisce tutti gli organi verdi della pianta, ma particolarmente dannosa per i frutti, sui quali determina lo svilup-po di marciumi, pi o meno estesi. Le aree infette hanno inzialmentedimensioni di pochi millimetri e colore bruno scuro; successivamentesi estendono interessando unampia superficie e conservando la for-ma tendenzialmente circolare, spesso contornata da alone rossastro.Tali tacche sono solitamente localizzate nella zona calicina e nella partedel frutto rivolta verso lesterno della pianta.Linfezione, oltre a interessare la parte epidermica del frutto, penetrain profondit a mo di cuneo, fino a invadere gran parte della polpa,

    che va soggetta a un vero e proprio processo di marcescenza. Iprimi sintomi sui frutti compaiono solitamente nel mese di maggioe continuano a manifestarsi fino alla raccolta. In questepoca il nu-mero dei frutti colpiti dalla malattia pu a volte raggiungere anchevalori dell80-90% dellintera produzione.I sintomi sulle foglie, che non sempre precedono lattacco ai frutti,si possono evidenziare fin dal mese di aprile e consistono in macchienecrotiche di forma inizialmente circolare che progressivamente siallargano fino a interessare tutta la superficie fogliare, che assumeuna colorazione bruno-nerastra. Nei casi gravi, in prossimit dellaraccolta dei frutti, si pu osservare un disseccamento pressoch tota-

    le delle foglie e una forte filloptosi. Manifestazioni necrotiche rotondeg-gianti, molto simili a quelle che compaiono sulle foglie, si possono

    Infezioni tardive di maculatura su fru

    F

    Danno da maculatura bruna

    F

    Sintomi di maculatura bruna su fog

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    Confronto tra testimone non trattato e parcelle difese da maculatura bruna

    Foto R. Angelini

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    evidenziare anche sui piccioli fogliari e sui rametti, quaancora allo stato erbaceo.Questa grave affezione causata dal microrganismo fungincariumche durante la sua attivit vegetativa elabora deze tossiche in grado di provocare lesioni sullepidermide

    variet di pero. In particolare si tratta di tossine di tipo ospfico che provocano la necrosi degli stomi e delle lenticealcune cultivar di pero.Nelle aree necrotizzate da queste sostanze fitotossiche pavvio il vero e proprio processo di marcescenza operatodallo stesso S. vesicarium, anche da altri miceti opportunistpredominaAlternaria alternata.Questa malattia si ritrova con elevata frequenza nei frulizzati in zone umide, in terreni limosi o argillosi, tendenasfittici e su piante deboli, clorotiche, prevalentemente incotogno, disposte in sesti troppo fitti e, pertanto, poco a

    Altri fattori colturali che tendono a favorire linsorgenza

    lattia sono rappresentati dallirrigazione e dalla mancanrazioni del terreno. Tutti gli elementi sopra indicati tendoda un lato a favorire la sopravvivenza e lo sviluppo dei sponsabili di questa malattia e, dallaltro, a rendere le piaresistenti e quindi pi facilmente aggredibili da parte di qufitopatogeni.La conservazione di questo micete da un anno allaltrvenire, oltre che nella forma agamica, anche in quella sePleospora allii, sia sulle foglie sia sui frutti infetti caduti primavera questi germi riprendono la loro attivit vegetatgenetica, che risulta influenzata in modo sostanziale d

    e dalla temperatura ambientale; i valori ottima li di sviluppo spresi tra 22 e 26 C. Lincidenza della malattia varia infine fin funzione del diverso grado di suscettibilit delle cultive dello stadio di maturazione dei frutti.

    Caratteristico alone rossastro causatodallinfezione di S. vesicarium

    Foto R. Angelini

    Esito di un attacco di maculatura brunanella zona calicina

    Foto R. Angelini

    Sezione di frutto colpito da maculatura bruna

    Attacco di S. vesicarium su Passa Crassana

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    Moniliosi (Monilia fructigena)I frutti colpiti da questa malattia vanno soggetti ad un rapido im-brunimento, fino a ricoprirsi di cuscinetti miceliali giallastri dispo-sti tipicamente a circoli.Nel caso che il patogeno penetri nel frutto attraverso il canale stilare,

    la zona marcescente rimane localizzata alla parte pi interna, dandoorigine a una forma di marciume del cuore. Non poi infrequen-te ritrovare sui frutti in conservazione o su quelli caduti a terra ilmarciume nero, cos chiamato per il colore nerastro che assume laparte infetta.Gli attacchi a carico dei fiori, relativamente frequenti durante i pe-riodi molto umidi e piovosi, producono limbrunimento dei petali e lanecrosi dellovario.Sui rametti colpiti si ritrovano delle tacche depresse, nerastre, allun-gate, con i tessuti corticali a volte fessurati fino a rendere evidenteil legno sottostante. Se linfezione rameale molto ampia si puverificare anche il disseccamento di tutta la parte sovrastante la zo-

    na infetta.Attacchi di moniliosi direttamente sulle foglie o sui germogli sonopoco frequenti ed eccezionalmente producono disseccamentidegli organi colpiti.La conservazione invernale del patogeno avviene normalmenteallo stadio di micelio sui frutti mummificati e lungo i tessuti corticalidei cancri rameali. del tutto eccezionale la differenziazione dellaforma ascofora di Monilinia(= Sclerotinia) fructigenacon i suoi carat-teristici apoteci.In primavera e in estate, in concomitanza di periodi molto umidi, sisviluppano le fruttificazioni conidiche alle quali affidato il compito

    di diffondere linoculo e di provocare le infezioni a carico dei variorgani vegetali recettivi.La suscettibilit allinfezione risulta fortemente aumentata dalla pre-senza di lesioni sulla superficie dei frutti e da uno stato di debilitazio-ne generale della pianta.

    Ruggine (Gymnosporangium sabinae)I primi sintomi di questa malattia, che compare soprattutto nellezone collinari e montane, si possono ritrovare sul pero verso lafine della primavera interessando tutti gli organi della pianta e, inparticolare, le foglie, ove appaiono delle macchie di forma ovale.In corrispondenza di esse i tessuti si presentano alterati, ispessiti

    e assumono nella pagina superiore un colore giallo scuro con alo-ne periferico chiaro. Nella pagina inferiore della foglia appare, pitardi, la forma ecidica del fungo, nota come Roestelia cancellata,con caratteristiche escrescenze mammellonari, dalle quali affiora-no coni biancastri, lunghi alcuni millimetri.Gli attacchi sui frutti e sui rametti compaiono eccezionalmente. Lepiante affette gravemente da ruggine non fruttificano regolarmenteo producono frutti di piccole dimensioni.

    Pera affetta da moniliosi

    Caratteristica manifestazione di rug

    Frutticini colpiti da moniliosi durantlallegagione

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    Oltre che su pero questo microrganismo presente in (aprile-maggio) sui rami del ginepro sotto forma di piccberanze di colore giallo brunastro, di consistenza gelatistagione umida, oppure coriacea se la stagione decota. Tali protuberanze emergono dalle screpolature della

    interessata dal fungo.Lagente responsabile di questa malattia un microrganroico, che compie cio il suo ciclo biologico su due verse: il pero e il ginepro. Su questultima specie si diffforma teleutosorica di Gymnosporangium sabinaechelinoculo durante linverno, per poi, nella primavera suliberare le basiodiospore. Queste ultime si diffondono pdel vento fino a raggiungere le foglie di pero, dove gerperforano la cuticola.

    A fine primavera-inizio estate, sulle foglie di pero infette sziano, nella pagina superiore, la forma picnidica e, in qriore, la forma ecidica. Le spore prodotte dagli ecidi (ec

    in autunno ritornano poi nuovamente sul ginepro per cil ciclo biologico, differenziando su questultimo ospite gli uredosori e infine i teleutosori ibernanti.

    Septoriosi (Septoria pyricola)I sintomi di questa fitopatia, che colpisce occasionalmenappaiono sulle foglie e anche, raramente, sui frutti sottotacche brunastre, del diametro di 3-4 mm con la zonapi chiara. Al centro di tali aree compaiono successivapiccoli punti neri, visibili a occhio nudo, che sono le frutpicnidiche del patogeno. Le foglie ammalate tendono

    anticipatamente rallentando in tal modo il processo dimento dei rami e dei frutti. Gli esiti di questa malattia cgeneralmente in giugno e possono ripresentarsi duracessivi mesi estivi e autunnali. La diffusione del patogena opera dei conidi trasportati dal vento o dalla pioggiapresenza di acqua iniziano a germinare e a penetrare pmatica. Lintensit della malattia varia fortemente da uallaltra in funzione della differente suscettibilit (moltola variet Coscia). Gli attacchi pi gravi si registrano sonelle annate caratterizzate da elevate precipitazioni duraprimaverili-estivi.La conservazione del patogeno da un anno allaltro pu

    o per mezzo delle fruttificazioni picnidiche della formaSeptoria pyricolaoppure, pi frequentemente, nella forfora di Mycosphaerella pyri(= M. sentina) che si differrante i mesi invernali, nelle foglie ammalate cadute a teprimavera successiva, in concomitanza di periodi mole con valori di temperatura superiori a 10 C, dagli pibernanti si liberano le ascospore che vanno cos a reifoglie di pero.

    Septoriosi su foglie e frutti

    Foglie colpite da Septoria pyricola

    Esito di un attacco di ruggine

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    Cancri rameali (Nectria galligena, Botryosphaeria obtusa,Diaporthe perniciosa,Valsa ceratosperma)

    Agenti di cancri e seccumi rameali su pero sono vari funghi fito-patogeni presenti in natura, a volte nella forma sessuata a volte inquella agamica. Queste ultime sono di seguito indicate fra paren-

    tesi: Nectria galligena(f. con. Cylindrocarpon mali), Botryosphae-ria obtusa (f. con. Sphaeropsis malorum), Diaporthe perniciosa(f. con. Phomopsis mali), Valsaceratosperma (f. con. Cytosporavitis). Lintensit degli attacchi di questi miceti varia sensibilmenteda un anno allaltro in relazione soprattutto allandamento climati-co, mentre nei diversi frutteti la gravit della malattia strettamen-te correlata al potenziale di inoculo presente e alle varie pratichecolturali. Generalmente gli impianti pi colpiti sono quelli vecchi,situati in zone umide, su terreni tendenzialmente acidi, argillosi ericchi di azoto. Tutti i miceti sopra indicati sono da considerarepatogeni da ferita, poich il loro ingresso nei tessuti della piantaospite avviene, di norma, attraverso lesioni della corteccia causa-

    te da colpi di grandine, da potature o dal distacco delle foglie. Gliesiti delle infezioni di questi microrganismi sui rami e sulle bran-che si manifestano sotto forma di lesioni cancerose, pi o menoampie, leggermente depresse e screpolate, contornate da unabarriera cicatriziale prodotta dalla pianta per tentare di arginareil processo infettivo. A volte la parte ammalata va incontro a unprofondo processo di necrotizzazione che pu raggiungere il tes-suto legnoso centrale, compromettendo anche la stabilit dellapianta, mentre i rami tendono a spezzarsi. In corrispondenza dellearee cancerose, localizzate prevalentemente in prossimit dellegemme o allinserzione dei giovani rami, si possono ritrovare le

    strutture vegetative e riproduttive dei vari agenti causali che ap-paiono sotto forma di corpiccioli rotondeggianti di colore nero orossastro oppure di masserelle biancastre o di cirri mucillaginosi.La presenza di queste fruttificazioni pu aiutare nella determina-

    Differenti manifestazioni di cancri provocati da Nectria galligena

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    zione eziologica, anche se molto spesso per una corrett necessario ricorrere ad analisi di laboratorio. Da segnquesti miceti, oltre a produrre cancri rameali, possonomarciumi a carico dei frutti di melo e pero sia in campost-raccolta.

    Marciume del colletto (Phytophthoraspp.)Le piante colpite presentano un deperimento generclorotiche, avvizzite, getti ridotti e anticipata defogliazad arrivare, nei casi pi gravi, alla morte delle piantLe alterazioni pi caratteristiche sono riscontrabili a livzona del colletto, che presenta un marcato imbrunimcorteccia e ampie aree necrotiche; anche il cambio to. Tali alterazioni possono interessare, oltre al colletil tronco per unaltezza di 10-20 cm, e le grosse radicquelle pi sottili e profonde non sono solitamente aQuesta malattia colpisce anche i frutti che vanno so

    un rapido processo di marcescenza.Il processo infettivo si realizza attraverso la penetrazle strutture riproduttive del patogeno (zoospore) dalleo da ferite di qualsiasi tipo. Le fonti di inoculo sono prevalentemente dai frutti caduti a terra, sui quali qcrorganismo si insedia con facilit, o dai residui vegtaminati che rimangono nel terreno. Cause predispmalattia sono rappresentate da ristagni dacqua, terree da un generale indebolimento della pianta. La lottsoprattutto sulla scelta di portinnesti poco suscettibrimozione delle cause predisponenti laffezione; si rac

    pertanto leliminazione dei ristagni dacqua tramite zione di unefficiente rete di scolo e lareazione delprincipalmente a livello della zona del colletto. In caso

    Pianta colpita da marciume radicale daArmillaria mellea

    Frutto marcescente affettoda Phytophthora spp.

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    Frutto colpito da Sphaeropsis malorum

    Colletto e radici infette da Phytophthora spp.

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    colpite da questa malattia pu risultare utile disinfettare la zonadel colletto con sali di rame o con fungicidi endoterapici.

    Marciume radicale (Armillaria mellea, Rosellinia necatrix)I pi comuni agenti di marciume radicale sono il basidiomicete

    Armillaria melleae lascomicete Rosellinia necatrix, la cui formaconidica Dematophora necatrix. Si tratta di microrganismi po-lifagi in grado di conservarsi a lungo nel terreno, per poi diffon-dersi per micelio o per rizomorfe.Linsediamento nellospite si realizza tramite ferite o per aggres-sione diretta delle giovani radichette. Questo tipo di malattia pifrequente nei terreni umidi e ricchi di sostanza organica.Il marciume radicale si manifesta con un indebolimento generaledella pianta, vegetazione stentata, clorosi e appassimento pro-gressivo delle foglie. Questo quadro sintomatologico aspecificonon per sufficiente a definire la malattia, i cui sintomi pi ca-ratteristici sono osservabili solo a livello dellapparato radicale. In

    tale sede sono rilevabili, nel caso del marciume radicale fibrosoprovocato daArmillaria mellea, dei feltri miceliali biancastri o co-lor crema che, nella parte periferica, assumono una caratteristicaconformazione a ventaglio.Le radici colpite emanano un tipico odore di fungo fresco e appaio-no ricoperte da rizomorfe, cio da addensamenti di micelio, dappri-ma biancastri e poi bruno-nerastri, simili a minute radici. Alla basedelle piante colpite sono a volte osservabili durante i mesi autunnalianche i corpi fruttiferi del patogeno (chiodini o famigliole), ben notie ricercati per preparare gustosi condimenti e pietanze.Nel caso del marciume radicale lanoso, causato da Rosellinia ne-

    catrix, le radici appaiono avvolte da una rete miceliale dapprimabiancastra e poi bruna, che si espande in masse feltrose sfioccatealla periferia.

    Tumore radicale (Agrobacterium tumefaciens)Di norma i tumori si differenziano lungo qualche radice e nonprovocano gravi disturbi allo sviluppo della pianta, ma, nel ca-so in cui la massa tumorale sia diffusa su gran parte dellap-parato radicale o sia localizzata nella zona del colletto o neitagli di cimatura delle radici, si possono osservare fenomeni dideperimento generale e, in particolare su piante giovani, svi-luppo stentato, fino al limite della sopravvivenza. Lagente di

    questa malattia,A. tumefaciens, un patogeno ubiquitario am-piamente diffuso in quasi tutti i terreni e in grado di penetrarenella pianta ospite solo attraverso lesioni. Una volta allinternodei tessuti corticali induce unalterazione genetica nella cellulavegetale con cui viene a contatto, la quale diventa un centrotumorale, moltiplicandosi in modo abnorme e originando il tu-more. La massa tumorale si accresce progressivamente assu-mendo dapprima una consistenza morbida e una colorazione

    Massa tumorale nella zona del colle

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    Chiodini diArmillaria mellea (famig

    Micelio di Rosellinia necatrix

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    biancastra, successivamente indurisce e pu andare ifenomeni di disgregazione a causa dei vari microrgancoli, con conseguente liberazione di agrobatteri tumovanno cos ad aumentare il grado di contaminazione ni stessi. Nella costituzione di nuovi impianti buo

    escludere le piante che mostrano tumori radicali.

    Colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora)II colpo di fuoco batterico la pi pericolosa malattia delesiti possono manifestarsi improvvisamente su tutte le pdella pianta. Alla ripresa vegetativa si possono osservamento e annerimento dei mazzetti fiorali e, dopo lallegabrunimento e disseccamento dei frutticini. Le infezioni dein attiva crescita si manifestano con avvizzimento e carripiegamento a pastorale dellapice. Le foglie sono invasteri attraverso il picciolo; in breve tempo la foglia colpitaa doccia e dissecca. In genere gli organi infetti da E.

    assumono una colorazione bruno-nerastra. Fiori, giovafoglie avvizziti rimangono tenacemente attaccati al ramoLa progressione dellinfezione su rami, branche e tronla formazione di cancri corticali di solito ben individuabdellestate. Questi cancri hanno forma irregolare, sonoscuro, e inizialmente il loro margine indefinito o leggerscicoloso. Alla fine della stagione vegetativa la corteccbruna e si presenta depressa al centro, mentre al bopaiono fessurazioni. Quando il cancro corticale interescirconferenza di un ramo si ha il disseccamento del ramfino a portare alla morte della pianta, soprattutto se

    interessa il tronco o il colletto. Asportando un sottile strteccia in corrispondenza del bordo del cancro si pu larrossamento dei tessuti sottocorticali. Anche i fruttessere colpiti dalla batteriosi, che si manifesta con aree

    Tumore batterico su radici di pero

    Essudato batterico su frutto

    Tipico sintomo di colpo di fuoco batterico

    Foto R. Angelini

    Pianta colpita da Erwinia amylovora

    Foto R. Angelini

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    e molli soggette a marciume. I batteri possono evadere dai tes-suti infetti come essudato, formato da milioni di cellule vive di E.

    amylovora. In condizioni di elevata umidit ambientale lessudato presente come gocce di un liquido lattiginoso di colore bianca-stro o aranciato, che pu anche colare lungo i rami.

    II ciclo biologico di E. amylovorasi svolge completamente in as-sociazione con la pianta ospite. Alla ripresa vegetativa i cancririprendono la loro attivit ed i batteri che di l evadono sotto formadi essudato, veicolati dal vento, dallacqua (nebbie, piogge), dagliinsetti, dagli uccelli e dalluomo (potatura) vanno a infettare i fiori,le foglie e i germogli. La penetrazione nei tessuti avviene princi-palmente attraverso le aperture naturali degli organi delle piantequali le strutture fiorali e attraverso le ferite, siano esse microsco-piche o visibili. Raramente la penetrazione avviene per stomi, ida-todi o lenticelle. Sedi di penetrazione estremamente pericoloseed efficaci sono le ferite da grandine.Il periodo della fioritura ritenuto il pi critico per quanto riguarda

    sia la recettivit della pianta allinfezione, sia la diffusione dellino-culo. Le infezioni poi progrediscono fino a interessare le foglie, ifrutti, i rami e le branche, con formazione su questi ultimi di cancricorticali di norma ben individuabili in autunno. E. amylovorapusopravvivere a lungo, senza causare la malattia, sia sulle superficidegli organi della pianta ospite sia entro le sue strutture vascolari.Le gemme e le cicatrici di caduta delle foglie contaminatesi du-rante un ciclo vegetativo possono costituire le sedi di infezioneprimaria alla ripresa vegetativa. Allo stesso modo il patogeno do-po alcuni anni di sopravvivenza entro le strutture vascolari dellapianta pu originare i sintomi tipici sulle parti legnose.

    Le condizioni climatiche predisponenti la moltiplicazione dei bat-teri e la comparsa dei sintomi della malattia sono umidit relativa> 60% e temperature di 15-32 C, associate a nebbie, rugiade,piogge e grandinate. I temporali estivi contribuiscono alla diffusio-ne dellinoculo batterico e aumentano la gravit del danno. Inoltre,possono favorire la batteriosi le pratiche colturali che portano a unelevato vigore vegetativo, quali irrigazioni a pioggia, elevate conci-mazioni azotate o potature pesanti.

    Necrosi delle gemme e dei fiori (Pseudomonas syringae pv.syringae)Alla ripresa vegetativa le gemme, talvolta dopo un parziale in-

    grossamento, imbruniscono, disseccano e si staccano dal ra-mo. Sui fiori si possono osservare le tipiche infezioni calicine,con annerimento della parte distale del ricettacolo e talora ne-crosi dellintero ricettacolo e del peduncolo fiorale. Linfezionedapprima localizzata nellarea perigemmaria e a livello delle in-fiorescenze pu estendersi e causare la morte dei giovani rami.Nel punto di inserzione di un ramo o di una branca interessatidal processo necrotico, possono insorgere cancri, di solito ben

    Esito dellattacco di E. amylovorasu germoglio

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    Grave attacco di colpo di fuoco bat

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    delimitati da screpolature periferiche. Le foglie colpittano tacche rotondeggianti, nere che sono spesso cauformazioni del lembo.Sui frutticini linfezione si manifesta sotto forma di mnerastre, a contorno irregolare, superficiali, che succes

    te assumono un colore pi chiaro, si seccano e poi si lasciando una depressione suberosa ancora visibile ssviluppo ultimato.Molti dei sintomi descritti possono essere causati noP. syringae pv. syringae, ma anche dallaltro temibilfitopatogeno prima illustrato, cio Erwinia amylovora, ocause non parassitarie conseguenti a disturbi fisiologbri nutrizionali) e/o abbassamenti termici.A questultimo proposito si ricorda che alcuni ceppi dgae, come pure di altri batteri comunemente presenti sta, hanno la capacit di provocare la formazione degi a temperature di 2 C. Tali ceppi criogeni svolgon

    importante nel determinismo dei danni da gelo nelle pboree ed erbacee. In caso di abbassamenti termici in danno pu essere pertanto accentuato.La moltiplicazione dei batteri e la manifestazione deavvengono a temperature intorno ai 12-15 C, non s20 C. Le lesioni presenti sulla pianta sono le principenetrazione del patogeno nei tessuti vegetali. Il petunnale il pi critico perch i batteri invadono le su

    Piante con arrossamenti causati da moria del pero

    Foglia colpita da P. syringae

    Tipico sintomo di necrosi dei fiori

    Foto R. Angelini

    Necrosi fiorale causata da Pseudomonassyringae

    Foto R. Angelini

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    malattie

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    distacco dei frutti e di caduta delle foglie, per poi diffondersi neitessuti sottostanti e colonizzare la nuova vegetazione alla prima-vera successiva.

    Moria del pero

    Questa malattia infettiva causata da fitoplasmi si pu manifestarecon due distinti quadri sintomatologici: il deperimento lento e ildeperimento rapido.Nel primo caso le piante innestate su portinnesti tolleranti lin-fezione presentano in estate le foglie di colore rosso carminio,di consistenza superiore al normale, frattura vitrea, con marginiincurvati a doccia verso lalto. In autunno si registra una cadutaanticipata delle foglie mentre in primavera la vegetazione apparestentata, con la lamina fogliare di colore verde chiaro e pi pic-cola del normale. Le piante affette da questalterazione possonosopravvivere per alcuni anni.Nel deperimento rapido, praticamente assente in Italia in quan-

    to non vengono utilizzati portinnesti molto suscettibili, le foglie im-bruniscono e disseccano rapidamente mentre le piante muoiononel giro di poche settimane. Vi anche una terza manifestazione,detta accartocciamento fogliare, che si manifesta esclusiva-mente sulle foglie a fine estate o in autunno con arrossamenti,ricurvamento dei margini della lamina verso lalto e ripiegamentodellapice fogliare verso il basso. In questa terza sindrome le pian-te possono andare incontro a una progressiva perdita di vigore,oppure riprendersi e mostrare per alcuni anni una vegetazionepressoch normale.In tutti i casi, nelle piante affette da moria causata da fitoplasmi

    si ha una ridotta funzionalit del sistema conduttore discendentein quanto i tubi cribrosi del floema, immediatamente al di sottodellunione dei due bionti, risultano necrotizzati. La diffusione diquesta malattia infettiva avviene tramite la psilla con le sue secre-zioni salivari.

    Litiasi infettiva

    Le pere affette da litiasi infettiva o contagiosa si presentanogi pochi giorni dopo lallegagione deformate, con profondegibbosit, alternate ad aree depresse. La buccia in corrispon-denza delle depressioni mantiene un colore verde scuro mentrela polpa sottostante presenta noduli sclerificati, imbruniti, dal-

    laspetto sugheroso e sapore amarognolo. Manifestazioni mol-to simili sono indotte anche da punture di emitteri miridi o daborocarenza (litiasi fisiologica). Le piante colpite da litiasi infet-tiva possono mostrare anche fessurazioni dei rami, con necrosidel tessuto floematico e cambiale. Tutti i frutti di una piantainfetta possono risultare alterati, oppure solo alcuni distribuitiirregolarmente o concentrati in una parte della chioma. Le cul-tivar pi suscettibili sono: Kaiser, Butirra dAnjou, Butirra Hardy,

    Pera affetta da litiasi infettiva. Il termlitiasi ha origine dal vocabolo greche significa pietra (per la carattepresenza nella polpa delle pere infequesta virosi di cellule indurite e pie

    Caratteristica alterazione del floempunto di innesto in una pianta di peda moria

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    Decana del Comizio, Decana dinverno, Abate Ftel, Cce, Packhams Triumph. La litiasi infettiva provocatavirulenti del virus del giallume delle nervature. La trasdel virus da una pianta allaltra sembra possa avvenirvamente per parti di pianta infette (per esempio marz

    pertanto fondamentale come misura di prevenzione iesclusivamente materiale vivaistico virus-esente. Sucolpite si pu contenere il danno reinnestandole su culeranti, come la William.

    Difesa dalle malattie

    Presupposto fondamentale per la buona riuscita di un limpiego di materiale di moltiplicazione sano e soprainfetto da virus e fitoplasmi. Per avere ampie garanzierispondenza genetica sia sullo stato sanitario del materigato per la costituzione dei nuovi impianti, opportuno piante virus esenti o virus controllate. poi buona n

    minare accuratamente il materiale di moltiplicazione pere la presenza di malattie che possono creare seri procoltura. In particolare opportuno verificare che sugli asiano presenti esiti di infezioni fungine o batteriche, mlapparato radicale e al colletto non devono essere evidedi Agrobacterium tumefacienso marciumi causati da

    mellea, Rosellinia necatrix, Pythium spp., PhytophthoraLa sanit di un frutteto dipende poi dagli interventi e dazioni colturali attuati nella fase dimpianto, quali la concla densit di piantagione e la sistemazione idraulica dequesto proposito stato accertato che le piante soffere

    sa di ristagni dacqua sono facilmente soggette a ma

    coltivazione

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    Astone certificato virus esente

    Foto Mazzoni

    Trattamento in vivaio

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    colletto. Per quanto riguarda il terreno, occorre poi considerare latessitura, il contenuto in calcare attivo e la disponibilit idrica alfine di scegliere i portinnesti e le variet pi adatte, nonch il sestodi impianto e la forma di allevamento. Nella fase di allevamentodovr essere attentamente curata la difesa fungicida, in particolare

    contro gli agenti di cancri e seccumi rameali che possono insediar-si lungo il fusto, i rami e le gemme, provocando danni consistenti eobbligando in certi casi a drastiche potature. Per prevenire tali in-fezioni opportuno eseguire nel periodo autunnale e in quello pri-maverile, in concomitanza della caduta delle foglie e della ripresavegetativa, trattamenti con preparati rameici o fungicidi organici.Nella fase di produzione la difesa deve essere attuata prestandouna particolare attenzione alla scelta dei fungicidi, privilegiandoquelli dotati di bassa tossicit e residualit, di limitato impattoambientale, di una sufficiente selettivit e non fitotossici sulle dif-ferenti cultivar.La strategia fitoiatrica da attuare va definita prioritariamente in

    funzione del potenziale rischio di infezione, che varia da zona azona, da cultivar a cultivar e, non ultimo, da frutteto a frutteto, inbase allo stato fitosanitario e vegetativo in cui esso si trova. Pervalutare il rischio dinfezione e il momento ottimale per il tratta-mento fungicida, si possono utilizzare modelli previsionali basatisullelaborazione di dati meteorologici, biologici e agronomici.Nella maggior parte dei pereti la difesa fungicida rivolta priorita-riamente contro la ticchiolatura, malattia presente in tutte le aree dicoltivazione del pero e in grado di causare ogni anno danni pi omeno consistenti in relazione allandamento climatico e alla suscet-tibilit varietale. Il primo intervento antiticchiolatura va realizzato

    nella fase fenologica di rottura gemme e ha come obiettivo quello didevitalizzare le spore responsabili delle infezioni primarie, nonch

    malattie

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    Centralina elettronica per la rilevazdei dati meteorologici

    Fot

    Termoumettografo per la misurazioore di bagnatura delle foglie

    DATI OUTPUT

    previsioni di rischio epidemico

    valutazione del momento

    ottimale per il trattamento

    DATI INPUT

    meteorologici

    biologici

    agronomici

    Valutazione del rischio di infezione

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    di altri miceti alberganti fra le perule delle gemme o le andella corteccia. Per questintervento si ricorre di norma arameici (ossicloruri, idrossidi, poltiglia bordolese), che coanche di limitare la carica di inoculo dei batteri fitopatogeLa difesa dalla ticchiolatura va poi proseguita dalla fase

    zetti affioranti fino a quella dei frutticini sviluppati con apdi fungicidi di copertura o endoterapici a turni fissi o funzione dellandamento stagionale, della suscettibilit vdella frequenza con la quale questa malattia si manifestna in cui si opera. La scelta del preparato fungicida va fain relazione alla fase fenologica, al tipo di intervento (po curativo) e alleventuale fitotossicit di alcuni preparacultivar. La difesa contro questa malattia viene di normaal raggiungimento della fase di ingrossamento dei frutti,frutteto risulti indenne da infezioni; in caso contrario i trdovranno proseguire ed essere effettuati in concomitanzge infettanti. Per valutare correttamente il rischio di infez

    lizzano sia captaspore, per accertare la presenza di sporbiente, sia modelli previsionali basati sulla correlazione ftemperatura, pioggia, umidit relativa e ore di bagnaturglie. Per lacquisizione e lelaborazione dei dati meteorogono utilizzate apposite centraline elettroniche, ormai amdiffuse nelle maggiori aree frutticole del nostro Paese.Nei pereti a rischio di attacchi di maculatura bruna, ladi difesa fungicida va modificata rispetto a quella sop

    coltivazione

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    Captaspore per la determinazione delnumero di spore fitopatogene presentinellambiente nei diversi momenti

    Gemme

    ferme

    Mazzetti

    chiusi Fioritura Allegagione

    Ingrossamento

    frutti Racco

    Ticchiolatura

    Maculatura bruna

    Cancri rameali

    Momenti di intervento nelle diverse fasi fenologiche contro le principali malattie

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    ta per contenere adeguatamente anche questa grave malattiacrittogamica. Innanzitutto il programma di difesa contro que-staffezione deve prevedere interventi agronomici e colturali attia migliorare lo stato vegetativo delle piante e ad abbassare ilpotenziale infettivo. A tal fine opportuno mantenere il suolo

    lavorato, evitare i ristagni dacqua, effettuare concimazioni equi-librate, prevenire fenomeni di clorosi e limitare le irrigazioni, so-prattutto soprachioma. Oltre a queste misure di carattere profi-lattico poi necessario mettere in atto uno specifico programmafitoiatrico che preveda una protezione chimica delle piante dallafase di caduta petali fino alla preraccolta. La cadenza dei trat-tamenti dovr variare in funzione della persistenza del fungicidaimpiegato, dellandamento climatico e del livello di gravit conla quale questa malattia si manifestata nel frutteto negli anniprecedenti. Negli impianti colpiti in forma grave, con danni suifrutti superiori all8-10%, necessario effettuare applicazionifungicide a cadenza pressoch settimanale, mentre in quelli in-

    teressati dalla malattia su livelli inferiori sufficiente interveni-re in concomitanza di piogge, irrigazioni, nebbie persistenti oprolungata bagnatura degli organi della pianta. Di norma op-portuno effettuare un ultimo trattamento fungicida nella fase dipreraccolta per prevenire infezioni tardive di ticchiolatura e ma-culatura bruna. Gli interventi in questa fase sono utili anche perlimitare lo sviluppo di marciumi sui frutti in magazzino.

    malattie

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    Termoigrografo per la rilevazione ddi temperatura e umidit relativa