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PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE (PAI) a.s.2019/2020 approvato con delibera del Collegio docenti n. 3 del 27/06/2019

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PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE (PAI)

a.s.2019/2020

approvato

con delibera del Collegio docenti n. 3 del 27/06/2019

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PREMESSA

COSA E’ IL PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE

Piano annuale per I ’inclusione ( PAI) è lo strumento attraverso il quale la Direzione

Didattica 3° Circolo si propone di attuare la propria offerta formativa in senso

inclusivo. A tal fine il PAI raccoglie dati quantitativi e qualitativi per attuare una

dettagliata analisi dei punti di forza e di criticità presenti nell'azione inclusiva della

scuola, rilevando le tipologie dei diversi bisogni educativi speciali e le risorse

impiegabili per rendere più efficiente il processo di inclusività. L’elaborazione del PAI

rientra tra i compiti del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) che risulta composto

da: Dirigente Scolastico; Funzione Strumentale per l’Inclusione degli alunni BES; due

docenti di sostegno scuola infanzia; tre docenti di sostegno scuola primaria; due

docenti curricolari scuola infanzia; due docenti curricolari scuola primaria. Il GLI si

avvale della consulenza e del supporto dei genitori, come previsto dal D. Lgs. n.

66/2017 in sede di definizione e attuazione del PAI.

SCOPI DEL PAI

• Stabilire criteri collegialmente condivisi per l’ individuazione degli alunni con

bisogni educativi speciali, qualora sprovvisti di specifica certificazione;

• rilevare il numero di alunni con bisogni educativi speciali presenti nella scuola;

• rilevare il numero dei percorsi educativi personalizzati attivati dalla scuola (Piano

Educativo Individualizzato e Piano Didattico Personalizzato);

• analizzare le risorse disponibili nella scuola da utilizzare in un'ottica inclusiva;

• individuare i criteri di stesura dei piani personalizzati, della loro valutazione e

eventuale modifica;

• individuare strategie di valutazione coerenti con pratiche inclusive;

• definire il ruolo delle famiglie (dalla valutazione alla programmazione) e delle

modalità di mantenimento dei rapporti scuola/famiglia in ordine allo sviluppo delle

attività educative/didattiche personalizzate;

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• proporre gli obiettivi di incremento dell'inclusività per l'anno scolastico successivo

in riferimento agli aspetti organizzativi e gestionali coinvolti, alla possibilità di

attuare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti,

all'adozione di strategie di valutazione coerenti con pratiche inclusive, al

coinvolgimento delle famiglie e all'utilizzo delle risorse presenti all'interno e

all'esterno della scuola

• definire le modalità di tutela della riservatezza e della privacy degli alunni BES

• definire protocolli per la valutazione delle condizioni individuali e per il

monitoraggio e la valutazione dell’efficacia degli interventi educativi e didattici.

QUADRO NORMATIVO E SCUOLA INCLUSIVA

La scuola italiana pensata nella Costituzione, è una scuola che si fonda sui valori

dell'equità, della promozione sociale e sulla valorizzazione di tutti gli alunni,

qualunque sia la loro condizione personale e sociale.

Una scuola inclusiva guarda a tutti gli alunni e a tutte le alunne, alle loro

potenzialità, è una scuola che interviene prima sul contesto, poi sul soggetto e che

trasforma la risposta ai loro bisogni da specialistica in ordinaria.

Una scuola che include è una scuola che pensa e che progetta tenendo conto di tutti

e che non si muove nella condizione di emergenza, in risposta cioè al bisogno di un

singolo alunno con delle specificità che si differenziano da quelle della maggioranza,

ma che pensa e progetta a partire dalle specificità.

Nella scuola che lavora per l’inclusione è necessario operare con un quadro chiaro

delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo.

Il processo d’inclusione nella scuola, inoltre, può avvenire realmente solo quando

risulti condiviso da tutto il personale coinvolto.

Il concetto di “inclusione” si applica a tutti gli alunni, come garanzia diffusa e stabile

di poter partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in

termini di apprendimenti e partecipazione sociale.

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Il modello diagnostico ICF(International Classification of Functioning) dell' OMS,

considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale.

Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull'analisi chi contesto, il modello ICF

consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell'alunno prescindendo da

preclusive tipizzazioni.

Il quadro normativo viene descritto sulla base della gerarchia delle fonti,

indipendentemente dal loro ordine cronologico.

DECRETO LEGISLATIVO n.66/2017 attuativo DELLA LEGGE n. 107 del 13 LUGLIO

2015

Il Decreto è finalizzato alla promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con

disabilità.

Accanto ad alcune significative conferme:

- il Piano Educativo individualizzato (PEI) quale strumento attraverso cui

realizzare l’inclusione scolastica, il Pano annuale per l’inclusione,

- il Gruppo di lavoro per l’inclusione istituito presso ciascuna istituzione

scolastica,

il D. Lgs n. 66/2017 introduce anche interessanti novità:

- il ruolo di collaborazione dell’istituzione scolastica nella definizione del

Progetto individuale previsto dall’ art. 14 del L. n. 328/2000, tramite il PEI che

diventa parte integrante di tale Progetto

- la riorganizzazione dei gruppi per l’inclusione scolastica previsti dall’art 15

della L. n. 104/92 con

a) la costituzione presso ogni ufficio scolastico regionale (USR) del Gruppo di

lavoro interistituzionale regionale (GLIR)

b) la costituzione per ciascun ambito scolastico territoriale dei Gruppi per

l’inclusione territoriale ( GIT)

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- la ridefinizione dei compiti attributi a ciascun gruppo di lavoro allo stesso

tempo ne vengono ridefinite le attribuzioni

- l’importanza della continuità educativa e didattica esplicitata all’art. 14 anche

come possibilità di conferma del docente assunto a tempo determinato, fatte

salve specifiche disposizioni

- l’istituzione dell’ Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, che

studia, ricerca, monitora le tematiche relative all’inclusione

- la sostituzione della diagnosi funzionale e del profilo dinamico funzionale con

il PROFILO DI FUNZIONAMENTO a partire 1° gennaio 2019.

Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e C.M. n. 8 del 6/3/2013

La Direttiva recante Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi

speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica, emanata il

27/12/2012, delinea e precisa le caratteristiche per una strategia inclusiva della

scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento e alla

personalizzazione del percorso formativo per tutti gli alunni e gli studenti in

situazione di difficoltà.

La circolare Ministeriale n. 8 del 06/03/2013che fornisce indicazioni operative su

alcune rilevanti problematiche.

Le principali disposizioni previste, che è bene riassumere brevemente, sono le

seguenti:

è sottolineata la necessità di redigere il Piano Didattico Personalizzato (PDP) che

abbia lo scopo di definire, monitorare e documentare - secondo un’elaborazione

collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee.

L’attivazione di tale percorso individualizzato e personalizzato è deliberata dal

Consiglio di Classe. E’ previsto anche il coinvolgimento della famiglia, attraverso la

sottoscrizione del PDP.

Sono ribaditi i compiti del Gruppo di lavoro d’istituto (GLHI) che assume la

denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) con l’estensione dei propri

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interventi anche a tutti gli altri alunni che manifestano Bisogni Educativi Speciali

(BES).

Si suggerisce che il GLI si riunisca almeno due volte l’anno in orario di servizio

oppure con orari aggiuntivi o funzionali, facendo rientrare la partecipazione nei

compensi già pattuiti per i docenti in sede di contrattazione integrativa di istituto.

DESCRIZIONE SINTETICA DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI secondo la Direttiva

Ministeriale del 27/12/2012

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La Direttiva ministeriale e la Circolare n. 8 del 6 marzo 2013, in sostanza,

estendono a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione

dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge

53/2003.

Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei

diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di Disturbi Specifici di

Apprendimento, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013, in particolar modo, sottolinea come

sia doveroso, da parte dei Consigli di classe o del team docenti, indicare in quali altri

casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed

eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una

presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.

Lo strumento privilegiato resta il percorso individualizzato e personalizzato, redatto

in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e

documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli

apprendimenti.

Nota n. 562 del 03/04/2019 del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione

e formazione del MIUR

La Nota, nel ribadire l’inclusione scolastica quale valore primario nell’ambito

delle politiche scolastiche nazionali, introduce uno specifico paragrafo

dedicato agli “Alunni e studenti ad alto potenziale intellettivo”.

Questi alunni, generalmente, mostrano una iperdotazione in alcune aree

disciplinari, riescono ad apprendere materiale in tempi più brevi rispetto ai

loro pari, presentano un forte bisogno di riconoscimento. Allo stesso tempo

presentano una maggiore vulnerabilità psicologica e possono manifestare

difficoltà di adattamento alla routine quotidiana del lavoro scolastico,

evidenziando modalità oppositive al lavoro cooperativo.

La Nota specifica che i “Team Docenti della primaria che, in presenza di

eventuali situazioni di criticità con conseguenti manifestazioni di disagio,

possono adottare metodologie didattiche specifiche in un'ottica inclusiva, sia a

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livello individuale sia di classe, valutando l'eventuale convenienza di un

percorso di personalizzazione formalizzato in un PDP.”

Tenuto conto di quanto descritto nella Premessa, si elabora il seguente Piano

Annuale per l'Inclusione

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Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

Rilevazione dei BES presenti: n°

disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista 1

minorati udito 2

Psicofisici 21

disturbi evolutivi specifici

DSA 20

ADHD/DOP 2

Borderline cognitivo 2

Altro 6

svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico 3

Linguistico-culturale 8

Disagio comportamentale/relazionale 7

Altro

Totali 72

% su popolazione scolastica 8,97

N° PEI redatti dai GLHO nell’a.s. 2018/2019 19

N° PEI da redigere dai GLHO nell’a.s. 2019/2020 24

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria nell’a.s. 2018/2019

28

N° di PDP da redigere dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria nell’a.s. 2019/2020

18

fatte salve successive

certificazioni

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

nell’a.s. 2018/2019 12

N° di PDP da redigere dai Consigli di classe in assenza di certificazione

sanitaria nell’a.s. 2019/2020

Sulla base delle

valutazione di

consigli di classe

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Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.)

SI

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.)

SI

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo NO

Attività laboratoriali integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.)

NO

Funzioni strumentali /

coordinamento

SI

Referenti di Istituto (disabilità,

DSA, BES)

SI

Psicopedagogisti e affini

esterni/interni

NO

Docenti tutor/mentor NO

Altro: NO

Altro: NO

Coinvolgimento docenti

curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva SI

Altro: NO

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

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Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva SI

Altro: NO

Altri docenti

Partecipazione a GLI NO

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni NO

Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva SI

Altro: NO

Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili SI

Progetti di inclusione / laboratori integrati NO

Altro: NO

Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità e

psicopedagogia dell’età evolutiva SI

Coinvolgimento in progetti di inclusione SI

Coinvolgimento in attività di promozione

della comunità educante SI

Altro: NO

Rapporti con servizi

sociosanitari territoriali e

istituzioni deputate alla

sicurezza. Rapporti con CTS /

CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa

formalizzati sulla disabilità SI

Accordi di programma / protocolli di intesa

formalizzati su disagio e simili SI

Procedure condivise di intervento sulla

disabilità SI

Procedure condivise di intervento su

disagio e simili SI

Progetti territoriali integrati SI

Progetti integrati a livello di singola scuola SI

Rapporti con CTS / CTI SI

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Altro: NO

Rapporti con privato sociale e

volontariato

Progetti territoriali integrati NO

Progetti integrati a livello di singola scuola SI

Progetti a livello di reti di scuole NO

Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-

didattiche / gestione della classe SI

Didattica speciale e progetti educativo-

didattici a prevalente tematica inclusiva SI

Didattica interculturale / italiano L2 NO

Psicologia e psicopatologia dell’età

evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) NO

Progetti di formazione su specifiche

disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive,

sensoriali…)

SI

Altro: NO

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento

degli insegnanti X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della

scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; X

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare

alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; X

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di

percorsi formativi inclusivi; X

Valorizzazione delle risorse esistenti X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione X

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel

sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il

successivo inserimento lavorativo.

X

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Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II-Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il

prossimo anno

Aspetti politici, decisionali e organizzativi coinvolti nel cambiamento inclusivo:

La scuola promuove accordi con associazioni e cooperative del territorio che mirano a favorire la

personalizzazione degli interventi e il recupero delle abilità di base. Verrà data continuità alla

collaborazione con la cooperativa “ LA LOCOMOTIVA”, i cui operatori oltre ad offrire il servizio

gratuito di aiuto compiti hanno già realizzato alcuni interventi in orario scolastico. Per l’a.s.

2019/2020 saranno promosse attività anche in orario extrascolastico precedute da incontri con i

genitori, gli insegnanti e le educatrici per far comprendere la valenza del percorso e motivare alla

frequenza.

Utilizzare il modello di Piano Didattico personalizzato per Disturbi specifici di apprendimento per la

scuola Primaria (L. n. 170/2010) e il modello di Piano Didattico personalizzato per Bisogni

educatici speciali per entrambi gli ordini (Direttiva Ministeriale del 27/12/2012), approvati dal

Collegio Docenti.

Nella gestione dei PEI e dei PDP programmare con una specifica calendarizzazione la verifica

intermedia per monitorare possibili criticità ed intervenire con eventuali modifiche.

Condivisione con il corpo docente, per la successiva deliberazione del Collegio Docenti, della bozza

di revisione del protocollo di accoglienza degli alunni stranieri e relativi allegati e dei Protocolli dei

accoglienza e gestione delle attività didattiche per gli alunni itineranti e di accoglienza e gestione

degli alunni DSA.

Sperimentare il modello di Piano Educativo Individualizzato per la scuola Primaria revisionato sulla

base degli input pervenuti nell’a.s. 2017/2018, al fine dell’elaborazione di eventuali modifiche per

la successiva adozione da parte del Collegio Docenti.

Sono confermati gli incontri da realizzarsi all’inizio dell’anno scolastico con i genitori degli alunni in

ingresso con certificazione L. 104/92 e il Dirigente Scolastico, il team docenti, l’insegnante di

sostegno (qualora assegnato) per migliorare l’accoglienza, instaurare un dialogo proficuo e

funzionale tra famiglia e scuola, per favorire il passaggio tra i diversi ordini di scuola.

Constatato che questo incontro è molto proficuo per la scuola e rassicurante per i genitori, verrà

programmato sempre con cura e attenzione ipotizzando anche un incontro intermedio a fine

primo quadrimestre.

Nell’anno scolastico 2018/2019 sono stati sperimentati dei progetti ponte con la scuola secondaria

di primo grado per alunni con bisogni educativi speciali e ad alto potenziale intellettivo che

dovranno essere portati a regime con specifica programmazione.

L’Istituzione scolastica, per promuovere in maniera diffusa nella comunità educante la conoscenza

di specifiche realtà e una conseguente sensibilizzazione, nell’anno scolastico 2018/2019 ha

realizzato iniziative per

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- la Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo,

- la Giornata mondiale della sindrome di Down,

- la Giornata mondiale dell'Emofilia.

I corsi di italiano e matematica realizzati nell’ambito del progetto “Insieme…siamo più forti”,

finalizzato a evitare la dispersione scolastica, hanno permesso di supportare gli alunni con Bisogni

Educativi Speciali nella terza settimana di giugno, favorendo lo sviluppo della consapevolezza degli

aspetti da curare nel periodo estivo.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli

insegnanti:

Partecipazione dei docenti a convegni e/o seminari sulle tematiche dell'inclusione e della

formazione specifica riguardo ai DSA, ulteriori percorsi di formazione sull’inclusione degli alunni

stranieri e realizzazione di momenti di formazione tra pari con al presentazione dei materiali

realizzati nel corso di formazione “La scuola di tutti” tenuto dai formatori dell’associazione onlus.

CIDIS.

Incentivare la partecipazione dei docenti al Progetto “ Pensiamo Positivo” finalizzato alla

promozione della coesione sociale e alla prevenzione del disagio giovanile.

Promuovere la formazione fra pari per un approfondimento del modello ICF.

È necessario organizzare corsi a prevalente dimensione pratica nei quali prendere in

considerazione strategie finalizzate alla gestione di comportamenti oppositivi, iperattività e altro.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive:

Dall’a.s 2017/2018 sono stati adottati gli INDIRIZZI PER LA VALUTAZIONE DEL PROCESSO

FORMATIVO E PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE che, mettendo al centro della

valutazione i processi più che i risultati, favoriscono un maggiore livello di inclusività. Allo

stesso tempo è stata definita una nota di accompagnamento alla certificazione delle

competenze per gli alunni con disabilità il cui utilizzo è finalizzato, se necessario, a esplicitare il

significato degli enunciati di competenza rispetto agli obiettivi specifici del piano educativo

individualizzato.

Si ritiene necessario introdurre una verifica intermedia del PEI e dei PDP al fine di individuare

eventuali modifiche che tengano conto del percorso effettuato da ciascun alunno e da

ciascuna alunna.

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Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all'interno della scuola:

I docenti di sostegno sono assegnati alle classi/sezioni per un numero di ore che tiene conto delle

specificità di ciascun bambino/a, delle sue potenzialità e delle sue possibilità di sviluppo

autonomo. Hanno il compito di favorire l’interazione con l’intera classe/sezione e la partecipazione

all’attività curricolare della classe/sezione.

I docenti di classe/sezione contribuiscono alla programmazione e al raggiungimento degli obiettivi

definiti nel PEI.

Il Dirigente scolastico è responsabile dell’organizzazione dell’inclusione degli alunni con disabilità e

della vigilanza in merito all’attuazione del PEI.

I Collaboratori scolastici contribuiscono al processo di inclusione favorendo l’accesso alle varie

aree, interne e esterne, della scuola e con attività di cura della persona.

L’assistente alla persona, figura fornita dal Comune, si configura come facilitatore dell’autonomia

personale.

I docenti, di sostegno e di posto comune, organizzano il proprio intervento didattico attraverso

metodologie funzionali all'inclusione e al successo della persona, quali

•attività laboratoriali

•attività per piccolo gruppo

•tutoring

•attività individualizzata

•uso di tecnologie per l'inclusione

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all'esterno della scuola, in

rapporto ai diversi servizi esistenti:

- Laboratori sul territorio di formazione , all'accoglienza e all'integrazione per insegnanti, famiglie

e persone per vivere “la cittadinanza attiva”.

- Accompagnamento e sensibilizzazione delle famiglie sui temi dell'istruzione al fine di un

maggiore coinvolgimento nel processo educativo.

- Diffusione nella scuola delle iniziative organizzate dal CTS e da soggetti istituzionali, e non,

presenti sul territorio.

- Collaborazione con centri specializzati per lo screening degli alunni delle classi prime e seconde,

per la restituzione dei dati e per un confronto con le insegnanti delle future classi prime sulla

metodologia più appropriata e inclusiva da adottare.

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- Elaborazione di modulistica per stranieri con la collaborazione di CIDIS onlus.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi

inclusivi:

. per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:

-rispondere ai bisogni individuali

-monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni formative

-monitorare l'intero percorso formativo

-favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità.

Valorizzazione delle risorse esistenti

Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nella

scuola.

Visto i soggetti in difficoltà presenti nella scuola e le proposte didattico formative per l'inclusione si

ritiene necessaria la presenza di risorse aggiuntive costituite da docenti di potenziamento da

utilizzare per sostenere gli alunni in particolari difficoltà.

Verranno utilizzate anche le tecnologie con software adeguati, legati anche al PNSD, per

garantire sempre più l'inclusione a tutti i bambini.