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1 Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (P.A.E.S.) attuazione del “Patto dei Sindaci” approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 20 del 21 luglio 2011 Energie nuove per riattivare la città Volume 1 Inventario delle emissioni e Costruzione dello Scenario Business As Usual (B.A.U.) Rho, 19 novembre 2012

Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (P.A.E.S.) · Costruzione dello Scenario Business As Usual (B.A.U.) Rho, 19 novembre 2012 . 2 Introduzione ... (dati relativi ai carburanti

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Piano di Azione per l’Energia Sostenibile

(P.A.E.S.)

attuazione del “Patto dei Sindaci” approvato con

deliberazione del Consiglio Comunale n. 20 del 21 luglio 2011

Energie nuove per riattivare la città

Volume 1

Inventario delle emissioni e Costruzione dello Scenario Business As Usual

(B.A.U.)

Rho, 19 novembre 2012

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Introduzione

Energie nuove per riattivare la città Uno dei primi atti della nostra amministrazione è stato l'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio Comunale dell'adesione di Rho al Patto dei Sindaci per il clima, un atto che ha dato il via 16 mesi fa alla predisposizione del PAES (Piano d'Azione per l’Energia Sostenibile) che presentiamo in questo documento.

Due sono le ragioni fondamentali che ci hanno spinto all’adesione al patto. La prima è riassumibile in un famoso detto citato anche nel nostro programma e cioè: "La terra non ci è stata data in eredità dai nostri padri ma l'abbiamo ricevuta in prestito dai nostri figli", che significa che dobbiamo salvaguardare, mantenere ed eventualmente migliorare il nostro ambiente per noi e per le generazioni future. La seconda è riconducibile ad un concetto ambientalista ma caro a tutto il mondo associativo: "Agire localmente e pensare globalmente", cioè far partire dal basso un'operazione che se condivisa da molti ha delle ricadute a livello globale.

Negli ultimi tre secoli lo sviluppo industriale ha prodotto effetti benefici sulla qualità della vita di una parte importante dell'umanità, ma ha avuto anche conseguenze drammatiche sull'assetto globale del pianeta. E' ormai evidente che negli ultimi decenni la crescita esponenziale delle emissioni di anidride carbonica (CO2) associata alle molteplici attività dell'uomo, produce l'effetto serra, cioè il riscaldamento del pianeta con conseguenze tali da mettere in discussione la stessa sopravvivenza dell'uomo. Da oltre vent'anni gli organismi internazionali elaborano strategie e stipulano accordi per porre un freno alla produzione di CO2. Alla fine del 2012 scadrà il più famoso di questi accordi e il protocollo di Kyoto, ma altri trattati per limitare l'emissioni di gas climalteranti sono entrati in vigore o sono in discussione proprio in questi giorni a Doha nel Katar dove i rappresentanti di 190 paesi partecipano alla annuale conferenza sul clima, COP 18.

Il patto dei sindaci per il clima si inserisce in questa strategia a livello europeo con iniziative nei territori comunali, i PAES appunto, che sono approvati dalla Commissione Europea e monitorati lungo tutto il loro sviluppo. La strategia del PAES detta del 20/20/20 si propone di ridurre le emissioni di CO2 e i consumi energetici del 20% e di aumentare di almeno la stessa percentuale l'uso delle energie rinnovabili sul nostro territorio entro l'anno 2020. Sono obiettivi ambiziosi ma alla nostra portata.

Seguendo le indicazioni della Commissione Europea abbiamo quindi messo a punto un inventario delle fonti energetiche al 2005 e poi valutato l'andamento nel periodo 2005-2011, per prefigurare uno scenario tendenziale al 2020 e poter quantificare l'intervento del PAES per ridurre le emissioni di CO2. Avremmo potuto utilizzare sistemi standard di valutazione che però davano delle stime approssimative dell'effettivo consumo energetico sul nostro territorio. Abbiamo preferito invece puntualmente registrare tutte le fonti di consumo. Ciò ha costituito una mole di lavoro non indifferente ma a questo punto abbiamo i dati reali e ci sono i presupposti per tenere correttamente sotto controllo gli sviluppi futuri.

Le azioni da intraprendere sul nostro territorio per ridurre la CO2 hanno due voci principali: il completamento della rete di teleriscaldamento e l'installazione massiccia dei pannelli fotovoltaici oltre tutto quello che è possibile fare sul fronte del risparmio energetico. Il piano descrive nei dettagli quanto

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pensiamo sia possibile fare da qui al 2020 per raggiungere l'obiettivo della riduzione del 20% delle emissioni di CO2.

Come dicevamo nel programma, compito dell'amministrazione a tutti i livelli - culturale, educativo, tecnico e organizzativo - è quello di guidare questo percorso per cui, in collaborazione con le società partecipate, ci doteremo degli opportuni mezzi. In questo processo saranno coinvolti gli enti pubblici, le realtà organizzate sul territorio, gli imprenditori ed i singoli cittadini. E' però necessario che tutta la comunità rhodense si senta coinvolta per il raggiungimento di un obiettivo che è planetario ma che dipende dal comportamento di ogni cittadino del mondo. Insieme ce la faremo.

Gianluigi Forloni Pietro Romano Assessore all’Ambiente Sindaco

Rho, 19 novembre 2012

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Gruppo di lavoro:

ing. Tranquillo Magnelli energy manager del Comune di Rho arch. Marina Passarella tecnico ufficio PAES dott.ssa Angela Garavaglia coordinatore ufficio PAES arch. Walter Varesi responsabile servizio pianificazione territoriale e della mobilità,

trasporti pubblici p.e. Valentino Buzzoni istruttore direttivo servizi a rete arch. Angelo Bosani istruttore tecnico ufficio pianificazione territoriale e mobilità p.i. Franco Di Gallo istruttore tecnico lavori pubblici arch. Angelo Lombardi responsabile ecologia e tutela ambientale, verde e arredo

urbano, strade, cimiteri e servizi a rete arch. Massimo Zappa direttore Area 3 - Pianificazione, gestione e tutela del territorio,

lavori pubblici

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INDICE DEL DOCUMENTO

Premesse

Cap. 1 Considerazioni generali

Cap. 2 L’andamento della popolazione

Cap. 3 Lo sviluppo edilizio

Cap. 4 Consumi di combustibili e relative emissioni di CO2 4-1 Consumi di gas naturale 4-2 Consumi di gasolio 4-3 Sintesi delle emissioni da combustibili

Cap. 5 Consumi di energia elettrica e relative emissioni di CO2 5-1 Lo scenario dei consumi di energia elettrica 5-2 Lo scenario delle emissioni da consumi di energia elettrica

Cap. 6 Produzione di Rifiuti Solidi Urbani e relative emissioni di CO2 6-1 Lo scenario della produzione di RSU 6-2 Lo scenario delle emissioni dal ciclo dei RSU

Cap. 7 Traffico veicolare e relative emissioni di CO2

Cap. 8 Sintesi dello Scenario-BAU delle emissioni di CO2

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Premesse

A - Gli impegni comunitari per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica

In vista della Conferenza di Copenaghen prevista per il dicembre 2009, che avrebbe dovuto portare agli

accordi post-Kyoto sul clima, ed anticipando la stessa Conferenza, Il 9 marzo 2007 l’Unione Europea ha

deciso autonomamente, approvando il documento “Energia per il mondo che cambia”, di abbattere del

20% le proprie emissioni di CO2 rispetto ai valori del 1990.

Sulla scorta di tale decisione, nel dicembre 2008 l’UE ha dunque adottato il pacchetto “Clima ed

energia” che mette in atto l’obiettivo assunto impegnandosi unilateralmente a conseguire i seguenti

obiettivi entro il 2020:

a) ridurre le proprie emissioni di CO2 di almeno il 20% rispetto ai valori del 1990;

b) aumentare del 20% il livello di efficienza energetica, ossia ridurre i consumi del 20% rispetto alle

previsioni per il 2020;

c) aumentare la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, giungendo al 20% sul totale del

consumo interno lordo dell’UE.

B - Gli impegni nazionali

L’obiettivo complessivo fissato a livello di UE è stato poi ripartito tra i Paesi Membri in modo tale da

garantire la comparabilità degli sforzi, fissando obiettivi nazionali che per l’Italia sono:

• 13% di riduzione di CO2 rispetto al 2005;

• 17% di energie rinnovabili, di cui almeno il 10% nei trasporti, rispetto al 2005;

• 20% di risparmio energetico, rispetto al 2005 (obiettivo non vincolante).

C - Il ruolo delle Pubbliche Amministrazioni Locali (PAL) nell’attuazione del pacchetto

Clima ed Energia

Secondo l’UE, le Amministrazioni Locali possono dare un forte contributo al conseguimento degli obiettivi

del Pacchetto Clima, in quanto posseggono gli strumenti per poter agire “dal basso” su tutti quei settori

energivori di loro diretta competenza (e non ricadenti nei settori ETS – Emission Trading Scheme) come:

• edilizia

• agricoltura

• trasporti

• rifiuti

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A tale scopo è stato predisposto lo strumento “Patto dei Sindaci” che coinvolge le Amministrazioni Locali

che intendono diventare protagoniste del processo europeo teso alla riduzione delle emissioni di CO2 ed al

risparmio energetico.

Il Patto dei Sindaci è un Protocollo che impegna le Amministrazioni che lo sottoscrivono a predisporre un

Piano d’azione per l’Energia Sostenibile (PAES) che, in estrema sintesi, deve riportare l’indicazione

delle misure e delle politiche concrete che si intende realizzare per raggiungere gli obiettivi prima indicati.

D - L’adesione del Comune di Rho al Patto dei Sindaci

Il Comune di Rho ha fatto propri gli obiettivi del Pacchetto Clima ed ha aderito al Protocollo denominato

Patto dei Sindaci.

Il Consiglio Comunale del 21 luglio 2011:

a) ha deliberato di approvare formalmente il documento dell’UE denominato “Patto dei Sindaci”;

b) ha impegnato il Comune:

b1) a predisporre entro 12 mesi un Piano d’Azione partecipato per la riduzione di oltre il 20% le

emissioni di gas serra nel territorio comunale entro il 2020;

b2) a predisporre un Rapporto Annuale sullo stato di attuazione del Patto dei Sindaci e relativo Piano di

Azione;

b3) a organizzare eventi per i cittadini, finalizzati ad una maggiore conoscenza dei benefici dovuti ad un

uso più intelligente dell’energia.

E - I contenuti tecnici del Piano d’Azione

La redazione del Piano d’Azione prevede l’espletamento delle seguenti attività:

Fase-1

Inventario delle emissioni

L’inventario delle emissioni di gas climalteranti costituisce lo strumento base per poter definire e gestire le

politiche di risparmio energetico.

Esso consente di conoscere le fonti di tali emissioni e, di conseguenza, di stabilire obiettivi di riduzione

specifici sul territorio comunale, quantificati e localizzati con precisione.

Nella successiva fase di attuazione del Piano, l’inventario permette di valutare e comparare le emissioni nel

tempo e fa da riferimento per le azioni di monitoraggio.

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L’inventario prende in considerazione tutte le fonti di emissione localizzate nel territorio comunale di Rho e

non solo quelle sulle quali il Governo Locale ha diretta possibilità di controllo e di intervento, secondo lo

schema di principio riportato in Fig-1.

Quanto alla metodologia adottata, si è fatto riferimento ai reali consumi energetici del territorio,

coinvolgendo tutti gli operatori del settore.

Unica eccezione è costituita dalle emissioni dovute al traffico veicolare, stimate in maniera parametrica

sulla base dei dati ARPA per la Provincia di Milano.

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Definizione dell’anno-base

Secondo le indicazioni della Commissione, e secondo quanto stabilito a livello internazionale sin dal

Protocollo di Kyoto, l’anno base per l’inventario dovrebbe essere il 1990.

Tuttavia, stante le prevedibili difficoltà a reperire dati di consumo energetico relativi a tale anno, si è ritenuto

di seguire le indicazioni del Ministero dell’Ambiente, che, per i Comuni che hanno sottoscritto il Patto dei

Sindaci, suggerisce di assumere a riferimento l’anno 2005, stesso anno adottato dall’UE per l’intero

pacchetto energetico.

Fonti di dati

Come già detto, si è fatto riferimento ai reali consumi energetici del territorio (combustibili, energia elettrica,

carburanti).

Solo ove non è stato possibile reperire i dati specifici del territorio (dati relativi ai carburanti per

autotrazione, sia riferiti al traffico locale che al traffico passante) si è adottato l’esistente inventario

regionale delle emissioni in Lombardia (data-base INEMAR – Inventario Emissioni in Aria; dati ARPA

Lombardia).

Fattori di emissione

Sono stati utilizzati prioritariamente i fattori di emissione contenuti nelle “Linee Guida IPCC 2006”.

Ove non disponibili, questi sono stati calcolati sulla base al tipo di combustibile utilizzato sul territorio

comunale di Rho.

La combustione di biomassa (frazione biodegradabile dei RSU) e di biocarburanti (non rilevati sul territorio)

è stata considerata ad emissioni nulle, una volta verificata la congruità con la classificazione contenuta

nella Direttiva 2009/28/CE.

L’inventario delle emissioni è stato effettuato con la massima disaggregazione territoriale consentita dalla

informazioni disponibili.

In particolare, le emissioni da combustibili utilizzati per riscaldamento ed acqua calda sono determinate a

livello di singolo edificio.

Il Data Base elaborato costituisce un formidabile strumento per monitorare, nella fase di attuazione, gli

effetti delle misure di riduzione previste dal PAES.

Fase-2

Gli ambiti di intervento per la riduzione delle emissioni e programmazione delle azioni

Gli ambiti di intervento che presi in esame ed investigati ai fini del risparmio energetico e della riduzione

della CO2 riguardano:

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il Comune in qualità di consumatore di energia

l’illuminazione pubblica;

il patrimonio edilizio;

gli automezzi di servizio;

Il parco edilizio privato

Consumi di combustibili

Consumi di energia elettrica

Le reti di teleriscaldamento

Lo sviluppo delle energie rinnovabili

Fotovoltaico sugli edifici pubblici e privati

Pompe di calore

La gestione dei rifiuti

La mobilità ed i trasporti

Informazione, consulenza ed educazione al consumo responsabile

Coinvolgimento e sensibilizzazione dei cittadini, delle associazioni, degli operatori

Questa Fase del Piano ha prodotto:

1) una stima del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni conseguibile in ciascun ambito di

intervento investigato;

2) una stima dei costi specifici propri di ciascun ambito di intervento, in termini di investimento necessario

per unità di energia risparmiata (€ per ogni tep risparmiata) e unità di emissioni evitate (€ per ogni

tonnellata di CO2 evitata). Gli ambiti di intervento sono posti su una scala a costi specifici crescenti,

strumento indispensabile per poter destinare le risorse agli interventi di maggiore efficacia;

3) il programma temporale degli interventi, coerente con gli altri strumenti della pianificazione urbanistica,

e la conseguente definizione degli step intermedi in termini di raggiungimento degli obiettivi di

riduzione delle emissioni;

4) Una prima indicazione degli strumenti, non solo normativi, che l’Amministrazione dovrà implementare

per consentire ai soggetti coinvolti l’implementazione degli interventi individuati.

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Cap. 1 Considerazioni generali La costruzione dello scenario di riferimento costituisce uno sforzo di previsione finalizzato a stimare l’evoluzione nel tempo delle emissioni di gas ad effetto serra in assenza di politiche locali di mitigazione dei cambiamenti climatici nel contesto socio-economico, territoriale ed ambientale del territorio comunale in esame. Lo Scenario-BAU serve, infatti, sia come fonte informativa relativamente alle emissioni di gas-serra (GHG: Greenhaus Gas) della specifica realtà territoriale, sia come riferimento per il calcolo delle riduzioni di emissioni associate ad uno specifico intervento della PAL (Pubblica Amministrazione Locale), che devono essere addizionali rispetto a quelle che sarebbero avvenute in assenza di specifici piani, misure e progetti di riduzione. Il criterio dell’addizionalità è uno dei requisiti fondamentali dei progetti di riduzione previsti nell’ambito del Protocollo di Kyoto: esso prevede che si dimostri che le emissioni reali associate ad un intervento di riduzione siano minori di quelle che si sarebbero avute in assenza dell’intervento stesso, ovvero in una situazione di business-as-usual. E’ evidente la difficoltà insita nel definire cosa includere o meno nello Scenario-BAU. Non sempre, infatti, è possibile valutare in che misura azioni di riduzione delle emissioni intraprese prima dell’approvazione del PAES sarebbero state effettivamente implementate in assenza di una politica della PAL con precisi obiettivi di riduzione dei gas-serra. Un possibile approccio è quello di escludere dallo Scenario-BAU (e dunque includere nel PAES) tutte quelle misure, anche attivate in precedenza, ma che sono state specificatamente intraprese per perseguire obiettivi ambientali di riduzione delle emissioni, o che comunque contengono forti implicazioni ambientali. In ogni caso va tenuto presente che, quale che sia l’attribuzione delle azioni di riduzione allo Scenario-BAU o allo Scenario-PAES che si sceglie di adottare, in linea di principio questa non ha comunque effetti sulla entità dell’obiettivo generale di riduzione (valore finale delle emissioni nel 2020). Escludere dal BAU le azioni di riduzione già intraprese risulterà uno scenario base con maggiori emissioni di CO2 e, quindi, un maggior impegno di riduzione da parte della PAL la quale, per far fronte a questo, potrà però contare sui risultati delle azioni già intraprese e che fa rientrare nel PAES. Viceversa, includere le azioni già intraprese nello Scenario-BAU alleggerisce gli impegni di riduzione da parte della PAL. Un esempio calzante per la situazione del comune di RHO è costituito dallo sviluppo del teleriscaldamento, già avviato prima del 2005 nell’area Sud e nell’area “Centro Sportivo Molinello” e, successivamente al 2005, esteso ad altre aree della zona Ovest. Adottando questo secondo approccio, le riduzioni di CO2 connesse allo sviluppo del teleriscaldamento possono essere incluse nello Scenario-BAU e portare ad un certo andamento nell’arco temporale 2005-2020. Adottando il primo approccio, si beneficerebbe delle riduzioni già conseguite dal 2005 al 2011. L’approccio adottato nella elaborazione del PAES del Comune di RHO è severo ma nello stesso tempo ragionevole e premiante delle scelte lungimiranti già effettuate in precedenza.

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Con riferimento al prima citato esempio dello sviluppo del teleriscaldamento, benché il Piano Generale (Progetto Guida) è stato approvato nel 2004 ed i primi episodi sono addirittura antecedenti, si è ritenuto di includere nei risultati del PAES le riduzioni totali di CO2 realizzate da tale Piano nel periodo 2011-2020. Un approccio “severo” è stato adottato quando le azioni PAES si sovrappongono alle misure di riduzione delle emissioni già imposte da norme o regolamenti cogenti (nazionali, regionali, locali): tali riduzioni vengono incluse nello Scenario-BAU e non attribuite al PAES. Lo scenario-BAU riportato di seguito distingue due periodi temporali:

• il periodo 2005-2011: tale periodo è caratterizzato tramite i “dati a consuntivo” relativi al territorio comunale di RHO ed al contesto esterno che ne ha determinato il livello di emissioni (ad esempio: l’efficienza delle tecnologie e le relative emissioni unitarie; le norme di legge che impongono standard di efficienza energetica nei sistemi edificio-impianto; ecc.);

• il periodo 2012-2020: è caratterizzato tramite le previsioni circa l’evoluzione dei fattori che determinano il livello delle emissioni nel territorio comunale. Tali previsioni si basano, per quanto possibile, sull’evoluzione delle attività antropiche nel territorio comunale in questione e, ove pertinenti, sui trend nazionali e regionali.

I fattori territoriali specifici che determinano il livello delle emissioni (le driving forces o forzanti) considerati nel seguito sono:

• l’andamento della popolazione nel territorio comunale: al crescere del numero di persone che necessitano di determinati servizi energetici - quali il riscaldamento, il trasporto pubblico e privato, l’uso di energia elettrica, ecc, - aumenta il consumo di energia fossile e quindi le emissioni di CO2;

• l’andamento dei consumi energetici nei diversi settori; • La domanda di mobilità; • la produzione di rifiuti; • l’andamento del settore industriale e di quello terziario; Accanto alle forzanti si è poi considerata, come si accennava prima, l’influenza di “fattori esterni” sia tecnologici che normativi, quali:

• l’evoluzione naturale della tecnologia, che comporta una sempre maggiore efficienza e quindi emissioni unitarie (riferite all’unità di energia consumata) decrescenti negli anni;

• l’effetto di norme e regolamenti (nazionali, regionali, locali) che impongono prestazioni energetiche sempre più stringenti nel campo sia agli edifici che agli impianti.

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Cap. 2 L’andamento della popolazione Lo scenario evolutivo della popolazione residente nel territorio comunale di RHO è sintetizzato nella sottostante Tab. 2-1. Si rileva che la popolazione residente ha subito, tra il 2005 ed il 2011, un incremento del tutto trascurabile (0,15%; media 0,030% l’anno), mentre il numero di famiglie ha subito un incremento consistente (complessivo 11,2%; media annua 2,24%). La “famiglia media” è dunque passata da 2,43 a 2,19 componenti. Il trend registrato rispecchia grosso modo la situazione nazionale, che vede i nuclei familiari sempre più composti da meno persone.

Il trend evolutivo 2012-2020 della popolazione è stato ipotizzato adottando semplicemente il trend medio registrato nel periodo 2005-2011. Tale ipotesi è supportata da una sostanziale invarianza, rispetto al primo periodo, delle politiche urbanistiche relative ai settori residenziali, produttivo e terziario. Per quanto riguarda il numero di famiglie si è stimato un trend meno dinamico di quello registrato nel 2005-2011, giudicando poco realistica l’ipotesi di mantenere la dinamica precedente. I risultati delle elaborazioni sono visualizzati in Tab. 2-2. Si rileva che nell’orizzonte temporale del 2020 la popolazione di RHO dovrebbe attestarsi attorno ai 50.812 abitanti residenti (+0,4% circa rispetto al 2005) e la famiglia media dovrebbe attestarsi attorno a 2,01 componenti.

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Cap. 3 Sviluppo edilizio Il parco edilizio esistente nel Comune di RHO I dati complessivi relativi al parco edilizio esistente nel comune di Rho sono desunti dal Data base Topografico, costruito a sua volta partendo dall’ultimo rilevo aerofotogrammetrico realizzato ad inizio anno 2009. I dati disponibili comprendono quindi anche lo sviluppo edilizio 2005-2008. Le elaborazioni sono riportate in Tab. 3-1.

Il DB topografico sconta tuttavia un'imprecisione di fondo: esso include tutto il volume fisico rilevato (compresi i volumi tecnici ed i vani scala, non computabili ai fini edilizi). Inoltre nel gruppo funzionale ascrivibile alla residenza, così come desumibile dai tematismi del BD topografico, sono inclusi anche manufatti accessori non residenziali (rustici, box, porticati, logge, androni passanti, magazzini, ecc.): anch'essi andrebbero esclusi dal calcolo, secondo i canoni urbanistici. Inoltre anche tutte le destinazioni non residenziali poste al piede degli edifici (negozi, attività terziarie) sono incluse nelle medesima classificazione, in quanto materialmente non distinguibili in sede di restituzione cartografica. Anche gli alberghi sono inclusi in tale classificazione (motivo per cui non figurano in Tab. 3-1). L’'incidenza volumetrica delle destinazioni funzionali non residenziali che "sporcano" il dato è ovviamente impossibile da calcolare a livello comunale.

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Lo sviluppo edilizio 2005-2020 La sottostante Tab. 3-2 riporta le nuove edificazioni autorizzate dall’Amministrazione Comunale di Rho nel periodo 2005-2011. La successiva Tab. 3-3 riporta la stima della volumetria lorda degli edifici autorizzati. La Tab. 3-4 riporta uno scenario plausibile della volumetria autorizzata ed effettivamente occupata. Nella successiva Tab. 3-5 riporta lo scenario della nuova volumetria desunto dal PGT in vigore, basato su alcune ipotesi riduttive. La Tab. 3-6 riporta infine lo scenario complessivo della nuova volumetria lorda 2005-2020. Si vuole evidenziare l’apparente discrepanza fra l’andamento previsto della popolazione (quasi statica) e quello dell’edilizia residenziale in particolare: +9% rispetto ai valori di Tab. 3-1. L’incremento risulta poi ben più consistente se riferito alla effettiva volumetria residenziale, che, sulla base degli standard abitativi medi desunti dal Censimento Generale della Popolazione e delle abitazioni, non dovrebbe superare i 6 milioni di metri cubi (34-35 m2 lordi per residente). Tale contraddizione è connessa al graduale aumento, in particolare nell’area urbana centrale, di consistenti superfici non abitate. In sostanza, lo sviluppo delle nuove edificazioni non è connesso all’incremento della popolazione, ma al graduale trasferimento della popolazione del centro verso le nuove edificazioni.

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Cap. 4 Consumi di combustibili e relative emissioni di CO2 L’analisi svolta ha preso in considerazione:

• il gas naturale (GN) distribuito dalla rete cittadina; • il gas distribuito dalla rete nazionale (un solo grosso utente); • i consumi di gasolio; • i consumi di GPL (Gas di Petrolio Liquefatto); • i consumi di olio combustibile (OC); • i consumi di altri combustibili (carbone, olio vegetale, biomasse). Le indagini hanno evidenziato che i consumi di combustibili sul territorio di Rho sono costituiti da gas naturale (GN) e gasolio. Altre tipologie (GPL, olio vegetale) sono decisamente trascurabili e sfuggono al censimento; altri ancora sono del tutto assenti (olio combustibile, carbone, biomasse).

4-1 Consumi di gas naturale I consumi di gas sul territorio comunale sono stati ricostruiti adottando la seguente metodologia: a) anno 2011: analisi dettagliata a livello di ciascun edificio (vedi ALL. I-4-1); b) anni 2005÷2010: analisi dei consumi complessivi di gas per settore e per usi finali; censimento delle

“grandi utenze”, intese come quelle caratterizzate da un consumo superiore ai 50.000 Sm3/a di gas o equivalente;

c) scenario previsionale anni 2011÷2020: analisi specifica di ciascun settore e per ciascuna tipologia di uso finale, tenendo conto delle specifiche forzanti (clima, popolazione, produzione industriale, ecc.).

L’analisi settoriale e per usi finali segue la suddivisione riportata nella sottostante Tab. 4-1. Si evidenzia, a proposito dello schema di analisi adottato, che l’aver considerato nulli i consumi di combustibili per acqua calda sanitaria nei settori diversi dal residenziale è certamente una approssimazione, ma largamente accettabile stante l’entità esigua di tale categoria di consumi.

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L’andamento dei consumi dal 2005 al 2011 è in dettaglio riportato in Tab. 4-2 e sintetizzato nel prospetto sottostante. Valgono le considerazioni che seguono.

Cottura cibi L’andamento è stato stimato sulla base dei consumi specifici rilevati nel 2011 sulle utenze con uso esclusivo (circa 58 Sm3/famiglia). Il medesimo consumo specifico è stato utilizzato per gli anni 2005-2010.

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Produzione di acqua calda sanitaria L’andamento è stato stimato sulla base dei consumi specifici rilevati nel 2011 sulle utenze con uso esclusivo (circa 82 Sm3/famiglia). Il medesimo consumo specifico è stato utilizzato per gli anni 2005-2010. Consumi di gas per riscaldamento edifici (tramite caldaie) I consumi relativi alle utenze allacciate alla rete cittadina sono quelli risultanti dall’anagrafica dell’Azienda Distributrice (ALL-I-4-1). L’andamento decrescente dei consumi per riscaldamento centralizzato è connesso allo sviluppo del teleriscaldamento (i consumi delle tre centrali aumentano: in maniera più che proporzionale per la presenza di impianti di cogenerazione). Non si registrano variazioni significative nel settore residenziale dotato di impianti individuali (non interessati dallo sviluppo del teleriscaldamento). L’andamento dei consumi nei settori terziario e produttivo è influenzato dalle vicende di questi settori, da cui dipendono le volumetrie effettivamente riscaldate. Complessivamente, il peso del settore passa dal 50% nel 2005 al 43% nel 2011. Consumi di gas per riscaldamento edifici (tramite teleriscaldamento) Come si vedrà nel seguito, dal 2005 al 2011 il teleriscaldamento ha subito uno sviluppo non indifferente nel comune di Rho. Fino ai primi di novembre 2011 tutte e tre le reti presenti sul territorio erano alimentate esclusivamente da impianti cogenerativi a gas, e ciò spiega il consistente incremento dei consumi di questo combustibile. Il peso del settore è passato dal 3% nel 2005 a ben il 16% nel 2011. Consumi di gas per uso tecnologico Ancor più che i consumi di gas per riscaldamento, quelli per usi tecnologici (per oltre l’80% concentrati in una sola azienda: lo stabilimento Arkema localizzato nell’area sud-ovest, a ridosso della sede ferroviaria, alimentato non dalla rete cittadina ma direttamente dalla rete gas nazionale) sono dipesi dalle vicende del sistema produttivo. Non si dispone di elementi di dettaglio atti a spiegare detto andamento.

4-2 Consumi di gasolio Nel Comune di Rho è risultata la presenza di non indifferenti consumi di gasolio, seppure in quantitativi non paragonabili a quelli del gas. I dati di partenza sono costituiti dal censimento degli impianti, basato sul Catasto Unico Impianti Termici. Gli impianti a gasolio sono risultati destinati esclusivamente al riscaldamento. I consumi di combustibile sono stati rilevati direttamente presso i gestori degli impianti (ove disponibili) o tramite una stima ragionata basata sulla potenzialità degli impianti e delle ore annue di esercizio. In ALL. I-4-2 sono riportati i dati relativi agli impianti a gasolio attivi nel 2005. In ALL. I-4-3 gli impianti a gasolio attivi nel 2010. Dal prospetto sottostante risulta ancora la presenza di 116 impianti a gasolio (115 nel 2005) per un consumo che possiamo ritenere costante e di poco inferire a 1.6 tonnellate/anno.

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In Tab. 4-4 è riportata la distribuzione territoriale degli impianti a gasolio. Elemento importante, questo, ai fini del successivo programma di trasformazione a gas o teleriscaldamento. A tal fine è indicata, nella stessa Tab. 4-3, la distribuzione degli impianti a gas riferita alle arre servite dalle tre reti di teleriscaldamento.

4-3 Sintesi delle emissioni da combustibili La sintesi delle emissioni di CO2 derivanti da consumi di combustibili sul territorio comunale di Rho è riportata nella sottostante Tab. 4-4. I dati riportati in tabella vanno tuttavia corretti tenendo conto dell’energia elettrica cogenerata dalle tre centrali di teleriscaldamento. Tale energia elettrica, in parte consumata in sito ed in parte immessa nella

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Rete Elettrica Nazionale (SEN) in MT, evita una pari produzione al SEN e, in accordo con le metodologie universalmente riconosciute (vedi Direttiva 2004/8/CE, recepita nell’ordinamento nazionale con DM 4 agosto 2011), con conseguenti minori consumi di energia primaria ed emissioni di CO2 a carico dello stesso SEN. Di conseguenza, i consumi di energia primaria e le emissioni di CO2 delle tre centrali che alimentano le reti di teleriscaldamento vanno considerati al netto dei minori consumi e delle minori emissioni del SEN. Il bilancio emissivo corretto sulla base di queste considerazioni è quello riportato in Tab. 4-5. Quanto ai valori delle emissioni evitate al SEN, da sottrarre alle emissioni delle tre centrali di teleriscaldamento, queste sono correlate all’energia elettrica prodotta/immessa nella REN ed al relativo livello di tensione (che consente di tener conto delle perdite evitate sulla REN). Tali aspetti saranno meglio esplicitati nel capitolo che tratta specificatamente gli impianti di teleriscaldamento in esercizio nel territorio comunale. In estrema sintesi:

• dal 2005 al 2011 le emissioni “locali” di CO2 per consumi di combustibili hanno subito un incremento del 9% circa, ovviamente proporzionale all’incremento dei consumi di combustibili;

• l’uso di una quota non marginale di gas nelle tre centrali cogenerative al servizio del teleriscaldamento ha tuttavia consentito di evitare, nel 2011, fuori dai confini comunali, circa 11.000 tonnellate di CO2;

• il risultato netto è una sostanziale invarianza delle emissioni nette di CO2 connesse ai consumi di combustibili sul territorio comunale di Rho: 112.561 t nel 2005; 112.557 t nel 2011.

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Cap. 5 Consumi di energia elettrica e relative emissioni di CO2

5-1 Lo scenario dei consumi di energia elettrica Lo Scenario relativo ai consumi di energia elettrica sul territorio comunale di Rho è stato costruito sulla base dei criteri seguenti. Anni 2005÷2010 1) Dati a consuntivo resi disponibili dal Distributore Locale (Enel Distribuzione), distinti per settore di

attività:

• Agricoltura Industria • Domestico • Terziario • e per tensione di fornitura (AT, MT, BT).

2) Rilievo puntuale dei consumi di energia elettrica delle utenze comunali: edifici, Illuminazione Pubblica, altre utenze (semafori, impianti di irrigazione verde pubblico, ecc.), i cui risultati sono riportati in Allegato I-5.

Anno 2011 Stime basate sul trend nazionale e conto tenuto della situazione territoriale di Rho. Anni 2012÷2020 Sono state adottate le stime settoriali elaborate da TERNA (Rapporto settembre 2011) a livello nazionale, che prevedono il seguente trend di sviluppo medio annuo:

• agricoltura +0,4%

• industria +0,6%

• usi domestici +1,6%

• terziario +3,6% Le stime TERNA sono state adattate alla specifica situazione del territorio di RHO. I risultati dei rilievi puntuali (2005÷2010) sono riportati in Tab. 5-1. Le proiezioni 2011-2020 sono riportate nella successiva Tab. 5-2.

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5-2 Lo scenario delle emissioni da consumi di energia elettrica La costruzione dello scenario delle emissioni richiede, preliminarmente, la conoscenza del bilancio energetico-ambientale del sistema elettrico nazionale nel periodo 2005÷2011 e la probabile sua evoluzione nel periodo 2011÷2020. Tale analisi è svolta e riportata in dettaglio in Allegato-I-5-1. La sottostante Tab. 5-3 sintetizza le emissioni unitarie di CO2 connesse al consumo di energia elettrica dal 2005 al 2020.

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Risalta il fatto che già dal 2005 al 2010 le emissioni connesse ai consumi di energia elettrica di produzione nazionale si sono ridotte di ben il 20%: da 551 a 443 g CO2/kWhe prelevato in BT. Le previsioni portano tale emissioni a 424 g/kWhe nella prospettiva del 2020. Sulla base dei consumi di energia elettrica riportati in Tab. 5-2 e dei fattori di emissione di Tab. 5-3, ne consegue lo scenario emissivo di Tab. 5-4.

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Cap. 6 Produzione di Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e relative emissioni di CO2

6-1 Lo scenario della produzione di RSU In Fig. 6-1 è riportato lo schema semplificato, e le relative quantità, del sistema di raccolta-smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani adottato dal Comune di RHO nel 2011. In Tab. 6-1 sono riportate le quantità di rifiuti raccolti/smaltiti dal 2005 al 2011.

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6-2 Lo scenario delle emissioni di CO2 dal ciclo dei RSU Lo scenario emissivo, riportato in Tab. 6-2, è costruito sulla base dello scenario relativo alla produzione/destinazione di RSU illustrato in Tab. 6-1. Si vuole evidenziare che alcuni parametri, non disponibili per la situazione specifica di Rho, sono stati desunti da altri casi ove sono stati effettuati rilievi puntuali. Ci si riferisce, in particolare:

• alle emissioni specifiche di CO2 nelle operazioni di raccolta e conferimento dei RSU ai siti di smaltimento e trattamento.

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• alle emissioni specifiche di CO2 connesse ai processi di trattamento della RD; • alle emissioni specifiche di CO2 connesse al conferimento in discarica dei residui dei trattamenti; • alle emissioni evitate di CO2 derivanti dal recupero dei materiali. I valori emissivi di riferimento dei processi/fasi sopra detti sono stati dedotti dallo Studio ECT RWM ripreso dal Piano Provinciale Gestione Rifiuti della Provincia di Bologna (anno 2010). Quanto alle emissioni evitate dal recupero dell’energia prodotta dalla termodistruzione della frazione indifferenziata (il termovalorizzatore “Silla-2” produce energia elettrica e calore, quest’ultimo immesso nella rete di teleriscaldamento dei Comuni di Milano, Pero e Rho), si è invece tenuto conto della situazione specifica, in ciò facilitati dalla disponibilità di dati puntuali forniti dai Gestori (Amsa; gestore del ciclo rifiuti; A2A e NET, gestori delle reti di teleriscaldamento utilizzanti il calore prodotto dall’impianto di termodistruzione RSU).

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Cap. 7 Traffico veicolare e relative emissioni di CO2 Le analisi svolte nelI’Inventario evidenziano che il settore dei trasporti rappresenta una quota significativa delle emissioni di inquinanti in atmosfera, compresa la CO2. Il peso del traffico rappresenta, nel 2005, il 20% delle emissioni totali che interessano il territorio di Rho (circa 80.000 su 402.000 t totali di CO2 emesse). D’altra parte, una valutazione puntuale di interventi finalizzati alla riduzione dei consumi e delle emissioni risulta estremamente complessa. Infatti, per elaborare proposte concrete di intervento si dovrebbe per lo meno ricostruire il parco veicoli effettivamente circolante sul territorio (sia quello locale che quello di attraversamento), con le sue caratteristiche di efficienza energetica ed i propri fattori di emissione di gas clima-alteranti, nonché le frequenze e le modalità di circolazione/utilizzo delle diverse tipologie di veicoli. Il Comune di Rho è consapevole della complessità del problema e della oggettiva difficoltà ad elaborare e mettere in atto misure efficaci. Con atteggiamento realistico, l’Amministrazione ha pertanto ritenuto di inserire negli obiettivi del PAES solo la riduzione delle emissioni da traffico locale

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Cap. 8 Sintesi dello Scenario-BAU delle emissioni di CO2 I risultati delle elaborazioni effettuate nei Cap. 4÷7 sono sintetizzati nella sottostante Tab. 8-1 per gli anni 2005-2011. Lo scenario evolutivo di dettaglio è riportato in Tab. 8-2. Valgono le seguenti note ed osservazioni.

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