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Conferenza dei Sindaci Azienda USL 5 Societ della Salute Zona Pisana Piano Integrato di Salute Anno Zero Anno 2005 Volume 2 Agenzia di Programmazione Societ della Salute - Zona Pisana

Piano Integrato di Salute ‚Anno Zero™ · 56010 San Giuliano Terme (Pisa) Tel. 050 878159 – fax 050 8755588 [email protected], 1 In Copertina: ‘Mani che disegnano’

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Conferenza dei Sindaci Azienda USL 5

Società della Salute Zona Pisana

Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Anno 2005

Volume 2

Agenzia di Programmazione Società della Salute - Zona Pisana

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Società della Salute- Zona Pisana

Il Piano Integrato di Salute ‘Anno Zero’, date le sue dimensioni, viene presentato sia nella versione stampata sia in quella elettronica. La quantità di materiale raccolto ed elaborato è piuttosto considerevole perché nel primo anno è stato necessario affrontare contemporaneamente due aree di lavoro diverse: quella riferita allo Stato di Salute, e quella riferita al vero e proprio Piano Integrato. Da questa esperienza, comune a tutte le Zone che hanno sperimentato il PIS, in futuro potrebbero nascere due strumenti tecnici distinti, più agili ed efficaci. Le sezioni stampate costituiscono le parti più significative ed applicative del Piano, sono state raccolte in due volumi in modo da agevolare la lettura e la consultazione. Volume 1 Riassume la struttura complessiva del PIS richiamando ogni volta i documenti presenti negli allegati elettronici. Volume 2 Espone interamente la parte applicativa del PIS, costituita dai Programmi Integrati di Settore. Alcuni documenti di corredo sono presenti in forma elettronica nell’allegato F. Il CD contiene il Piano Integrato di Salute ‘Anno Zero’ in forma elettronica. Versione stampata con allegati E’ presente un indice, identico a quello dei due Volumi, con cui è possibile accedere sia ai files già stampati sia ai files degli Allegati elettronici. Versione integrale E’ presente l’indice completo del PIS che segue la griglia rappresentata a pag. 223 del Volume 1. I materiali sono gli stessi della versione stampata con allegati ma, utilizzando le possibilità offerte dai testi elettronici, in questo modo viene presentata la struttura integrale del Piano. Anche attraverso questo indice è possibile accedere a tutti i singoli files. Tutti i materiali sono presenti nel sito della Società della Salute – Zona Pisana: www.sds.zonapisana.it 1 ISBN-10 88-6019-062-2 ISBN-13 978-88-6019-062-8 Felici Editore Via Carducci, 64/C – Ghezzano 56010 San Giuliano Terme (Pisa) Tel. 050 878159 – fax 050 8755588 [email protected], www.felicieditore.it

1 In Copertina: ‘Mani che disegnano’ Maurits Cornelis Escher, 1948

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Indice Volume 1 Introduzione 11 Documenti di Concertazione 33 A. Documenti delle Organizzazioni Sindacali B. Il Patto per la Salute Parte Prima: lo Stato di Salute 45 1. Estratto del Profilo del Territorio 47

1.1. Il territorio e il profilo economico locale 1.2. Base demografica 1.3. Quadro epidemiologico sanitario 1.4. Alcuni indicatori di epidemiologia sociale 1.5. Rapporto sullo Stato dell’Ambiente 1.6. Primi elementi per un profilo Socio-economico 1.7. Sistema dell’Istruzione 1.8. Posizionamento della Zona Pisana

2. Profilo del Sistema dei Servizi 63

2.1. Attività sanitarie e sociali 2.2. Strutture territoriali 2.3. Funzionamenti del Sistema dei Servizi

3. Elementi per l’Immagine di Salute 71

3.1. Settore Anziani 3.2. Settore Disabilità 3.3. Settore Materno Infantile – Adolescenza 3.4. Settore Immigrazione 3.5. Settore Alta Marginalità 3.6. Settore Salute Mentale 3.7. Settore Dipendenze

Parte Seconda: la Programmazione Istituzionale 77 4. Programmi delle Amministrazioni consorziate 79

4.1. Mandati Amministrativi degli Enti Consorziati 4.2. Programmazione Regionale 4.3. Programmazione Locale

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5. Accordi di Governance e processo di Partecipazione 91

5.1. Accordi di Governance 5.2. Infrastruttura di partecipazione

6. Programmazione della Società della Salute 125

6.1. Programmazione generale del periodo sperimentale 6.2. Obiettivi del Piano Integrato di Salute 6.3. Programmazione economico-finanziaria del Piano Integrato di Salute

Parte Terza: la Programmazione Attuativa 147 7. Programmi Trasversali 149

7.1. Programma sperimentale CARINA 7.2. Programma di sviluppo dei Sistemi Informativi 7.3. Programma per il miglioramento della Qualità dell’offerta 7.4. Programma per la Formazione 7.5. Programma per la Comunicazione 7.6. Percorsi Assistenziali e programmazione 7.7. Programma per il monitoraggio dello Stato di Salute

Note di approfondimento 189 1. La configurazione verso cui tende il Piano Integrato di Salute 2. Le valenze del Piano Integrato di Salute 3. Il Budget virtuale 4. Le azioni di sviluppo del Piano integrato di Salute nel biennio 2006-2007 Struttura completa del PIS ‘Anno Zero’ 223

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Volume 2 Parte Terza: la Programmazione Attuativa 8. Programmi integrati di Settore

8.1. Generali 11

8.1.1. Porte di accesso 8.1.2. Miglioramento qualità

8.2. Anziani 47

8.2.1. Profilo di settore 8.2.2. Programma attuativo 8.2.3. Risorse della gestione associata e dell’integrazione

8.3. Disabilità 89

8.3.1. Profilo di settore 8.3.2. Programma attuativo 8.3.3. Risorse della gestione associata e dell’integrazione

8.4. Alta Marginalità 107

8.4.1. Profilo di settore 8.4.2. Programma attuativo 8.4.3. Risorse della gestione associata e dell’integrazione

8.5. Materno Infantile – Adolescenza 133

8.5.1. Profilo di settore 8.5.2. Programma attuativo 8.5.3. Risorse della gestione associata e dell’integrazione

8.6. Immigrazione 167

8.6.1. Profilo di settore 8.6.2. Programma attuativo 8.6.3. Risorse della gestione associata e dell’integrazione

8.7. Mobilità 205

8.7.1. Programma attuativo 8.8. Turismo sociale 211

8.8.1. Programma attuativo 8.9. Lavoro 215

8.9.1. Programma attuativo 8.10. Salute Mentale 227

8.10.1. Profilo di settore 8.10.2. Programma attuativo

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8.11. Dipendenze 243 8.11.1. Profilo di settore 8.11.2. Programma attuativo

8.12. Casa e Salute 261

8.12.1. Programma attuativo

9. Piano Zonale di Assistenza Sociale 2005 269 9.1. Tabelle Programmi Operativi e Progetti

Guida ai Programmi Attuativi 271

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Allegati (disponibili in versione elettronica) A. Contenuti tecnici del Profilo di Salute 1. Base demografica ! Movimento della popolazione complessiva. 2001-2004 ! Struttura per età e sesso della popolazione. 2001-2004 ! Popolazione straniera e extracomunitaria. Confronti territoriali 2001-2004 ! Composizione delle famiglie, per comune (anni 2001-2004) ! Tassi di fecondità per età ! Dati storici dal 1951 ! Popolazione anziana complessiva della Zona Pisana ! Popolazione anziana per singolo Comune

2. Quadro epidemiologico sanitario ! Mortalità generale e mortalità evitabile ! Lo stato di salute e i bisogni sanitari della popolazione ! Malattie infettive ! Utilizzo dell’ospedale da parte dei residenti ! Infortuni sul lavoro e malattie professionali ! Disabilità ! Patologia psichiatrica ! Non-autosufficienza delle persone anziane ! Comportamenti importanti per la salute ! Approfondimenti sulla Zona Pisana

3. Alcuni indicatori epidemiologici sociali ! Minori in difficoltà e giovani a rischio ! Disagio familiare ! Disabilità ! Anziani ! Dipendenze ! Salute Mentale ! Povertà economica/indigenza ! Lavoro/disoccupazione ! Devianza ! Detenuti ! Immigrati extracomunitari in difficoltà

4. Rapporto sullo Stato dell’Ambiente ! Indicatori sullo stato dell’Acqua – componente ambientale utilizzata per fini antropici ! Indicatori sullo stato dell’Aria ! Indicatori sullo stato del suolo e sottosuolo ! Paesaggio e natura ! Energia ed emissioni climalteranti ! Rifiuti ! Rumore ! Inquinamento elettromagnetico ! Livello di istruzione ! Salute della popolazione ! Indicatori di mortalità

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! Infortuni ! Approfondimenti sugli ambiti Comunali

5. Primi elementi per un profilo Socio-economico ! Fonti e tipologia dei dati statistici utilizzati ! Gli occupati # Tassi di occupazione/disoccupazione e di attività: confronto 1995 – 2003 in Provincia # Occupati/disoccupati ed attivi nella Zona Pisana nel 2001

! Le aziende # Movimenti e tassi previsti nel 2005 # Saldo occupazionale e tasso di variazione previsto dalle imprese nel 2005 # Assunzioni previste dalle imprese per il 2005

! Approfondimenti # I consumi familiari: uno sguardo sulla Regione Toscana

6. Sistema dell’Istruzione ! Uno sguardo d’insieme # I cambiamenti organizzativi

! I punti di incrocio con le tematiche socio-sanitarie # Alunni disabili # Alunni con la cittadinanza non italiana # La mobilità scolastica # Ritardo e dispersione

7. Rassegna dei lavori specialistici o di approfondimento ! Strumenti per il Governo del Territorio ! Prevenzione collettiva 8. Indicatori B. Contenuti tecnici del Profilo dei Servizi 1. Attività sanitarie e sociali ! Gestione Associata e integrazione sociosanitaria ! Assistenza Sanitaria di Comunità- Vaccinazioni ! Dipendenze ! Salute Mentale ! Distribuzione farmaci ! Attività Specialistiche ! Attività di Ricovero 2. Strutture territoriali ! Presidi distrettuali ! Ospedali di comunità ! Residenze per anziani ! Centri diurni e centri aggregativi per anziani ! Centri socioriabilitativi per disabili ! Lo spazio senza margine: servizi e strutture per l’immigrazione ! Strutture per le Dipendenze ! Strutture per la Salute Mentale

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! Infanzia, adolescenza e famiglia ! Dall’esclusione all’inclusione 3. Funzionamenti del Sistema dei Servizi ! Percorso per persone non-autosufficienti ! Percorso Neonatale ! Percorso per persone vittime di violenza C. Elementi per l’Immagine di Salute ! Settore Anziani ! Settore Disabilità ! Settore Materno Infantile – Adolescenza ! Settore Immigrazione ! Settore Alta Marginalità ! Settore Salute Mentale ! Settore Dipendenze D. Gli accordi della Società della Salute 1. Università degli Studi di Pisa 2. Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana - Commissione 3. Parco Regionale S.Rossore 4. Società della Salute di Firenze – Colonia Barellai 5. Facoltà di Scienze Politiche di Pisa 6. ISTAT e Altri 7. Coordinamento Enti Locali per il Sostegno a Distanza E. Documenti di programmazione della fase di sperimentazione 1. Atto di Programmazione del periodo sperimentale 2. Obiettivi del periodo sperimentale F. Allegati di settore 1. Settore Anziani ! Delibera di applicazione della D.G.R. 402/04 ! Regolamento Punto Unico di Accesso ! Regolamento Unità di Valutazione Multidimensionale

2. Settore Alta Marginalità ! Protocollo Ferrovie dello Stato ! Protocollo Pronto Soccorso

3. Settore Immigrazione ! Protocollo Anci – Richiedenti Asilo e Rifugiati ! Procollo Anci – Rete degli Sportelli ! Regolamento Residenza di Transizione

4. Casa e Salute ! Emergenza Abitativa

Tabelle Programmi Operativi e Progetti PdZ 2005

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Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Programma Integrato

Obiettivi Generali

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G 1.1. Porte di Accesso Sperimentare porte di accesso unitarie ai servizi a partire da alcuni presidi territoriali con particolare riferimento a disabili, anziani, settore materno-infantile, immigrazione. L’obiettivo riguarda in generale il sistema territoriale dei presidi in quanto porte di accesso alla rete dei servizi sociali e sanitari e come chiave per la riduzione delle disuguaglianze e la promozione della salute. Gli incroci, come di seguito riportato, sono in particolare con il settore ANZIANI – DGRT 402/2004 (A 2.1) con il settore IMMIGRAZIONE (I 6.1) con il settore MATERNO INFANTILE - Percorso Nascita (MI 5.1), con il settore DISABILITA’ (D3.1) e con la relative azioni programmate: in evidenza sia l’abbattimento delle barriere linguistiche e culturali, che i momenti dell’ascolto professionale e della valutazione multiprofessionale e multidimensionale come chiavi dell’appropriatezza e della personalizzazione dell’intervento. Il sistema territoriale dei presidi è inoltre il luogo del management della continuità assistenziale Ospedale-Territorio e della promozione dell’incontro tra le professionalità sanitarie (in primo luogo quelle del MMG e del PLS, ma anche Ostetriche, Infermieri, Specialisti etc.) e delle professionalità sociali (Assistenti Sociali, Educatori, OSS, Assistenti Domiciliari) con un ruolo non marginale delle professionalità delle Figure Amministrative e delle Figure di Mediazione Linguistica e Culturale. Inoltre possono essere i presidi territoriali i luoghi di collegamento con le costituende unità di cure primarie, con la rete dei progetti e degli sportelli rivolti ai cittadini in generale e a categorie di cittadini e con le azioni di prossimità che le reti comunitarie costituiscono. Particolare attenzione nella implementazione del programma è emersa dai tavoli alla integrazione Ospedale – Territorio (soprattutto sul percorso neonatale) e sulla integrazione delle organizzazioni del terzo settore e della cittadinanza attiva attualmente esistenti Programmi a) Implementazione di un programma di miglioramento degli strumenti di informazione ai cittadini che riguardi

i presidi territoriali ai diversi livelli: organizzazione degli spazi, della segnaletica e della cartellonistica, tenendo conto della barriere linguistiche, architettoniche, sensoriali, culturali.

b) Implementazione di funzioni dedicate di front-office esclusivamente dirette a fornire informazioni di base al cittadino utente

c) Implementazione di azioni di miglioramento relativamente alla strumentazione informatica e alle procedure di registrazione degli accessi in connessione con il sistema informativo

d) Messa in rete delle informazioni di base utili all’orientamento al sistema dei servizi nei punti chiave di contatto con i cittadini (URP, sportelli cittadino comuni, sportelli terzo settore, AOUP etc.)

e) Predisposizione di modalità organizzative, protocolli interprofessionali, organizzazione degli spazi e delle dotazioni tecnologiche intesi a garantire la definizione appropriata del bisogno e la presa in carico integrata garantendo interventi di mediazione culturale

Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: SdS Zona Pisana; Amministrazione Provinciale ! Integrazione gestionale: AOUP; ASL 5; u.f. Servizio sociale; u.f. Servizi infermieristici; u.o. Tecnologia

e informatica; u.o. Amministrativi; u.o Ostetricia e ginecologia; Uoc Servizi domiciliari Correlazioni con altri Obiettivi ! Anziani: A2.1 Accesso ! Disabilità: D 3.1 Gruppi Multiproblematici ! Materno Infantile: 5.1 Percorso Nascita

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Porte di Accesso

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! Immigrazione: I 6.1 Integrazione Sistema Accoglienza ! Generali : qualità Risultati attesi ! diminuzione delle asimmetrie informative tra cittadini e servizi ! diminuzione delle disuguaglianze di accesso ! promozione di percorsi assistenziali integrati ! Aumento della integrazione istituzionale, gestionale, professionale, comunitaria

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 Stabilizzare il

programma Creazione di una task force per dare esecutività alle linee

guida sull’accesso 2 mesi

2 Redazione programma esecutivo

Rendere esecutive le linee guida sul versante: • organizzativo • strutturale • informativo

6 mesi

3 Azioni di miglioramento

Azioni pilota di miglioramento anche in relazione agli obiettivi di qualità zona pisana rispetto a : Azioni di miglioramento relative all’accesso nei presidi (obiettivi 2, 8) Pecorso neonatale (Obiettivi 7 e 12) Delibera 402/2004 (PUA) (Obiettivi 10, 11, 14) Disabili (Obiettivo 13) Immigrati (vedi )

1 anno

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Porte di Accesso

Società della Salute � Zona Pisana

Appendice 1) Programma Porte di accesso G 1.1.

griglia di riferimento degli standard possibili per le fasi di informazione e accoglienza all’interno dei presidi territoriali

Legenda

Standard strutturali Localizzazione, presenza di materiale informativo adeguato, segnaletica e cartellonistica Standard tecnologici disponibilità di strumentazione tecnologica adeguata al compito di fase

Standard organizzativi formazione, orari, procedure, linee guida e protocolli necessari all’espletamento della funzione di fase

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Porte di Accesso

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Fase Contenuto Diritto del cittadino Soggetti Standard qualitativi strutturali

Standard qualitativi

tecnologici

Standard qualitativi organizzativi

Informazione

Fornire informazioni ai cittadini utenti relative a: • servizi erogati

nel presidio • procedure di

accesso ai servizi

• localizzazione di altri servizi

• conoscenza impegni, standard servizio (carta del servizio)

• procedure di tutela e reclamo

• procedure per la valutazione della qualità percepita e suggerimenti

Ricevere informazioni in linguaggio semplice e comprensibile scritto in più lingue e in caratteri leggibili anche agli ipovedenti Pensare anche alla comunicazione alternativa per non udenti Garanzia privacy Ricevere informazioni non solo puntuali, ma anche di chiarimento delle procedure Avere accesso alle informazioni di base anche in maniera autonoma (materiale informativo disponibile) Accessibilità (assenza di barriere sensoriali e architettoniche che impediscano l’accesso all’informazione) Riconoscibilità dello spazio informazioni

Personale amministrativo o altro personale (persone in servizio civile)

Attenzione alla legge 626 Spazio immediatamente accessibile dall’esterno senza attraversa mento di stanze (atrio). Tavolo/bancone con materiale disponibile diverso dallo sportello pratiche bene riconsocibile Dispensatore di informazioni Cartellonistica con linguaggio figurato e di orientamento (comprensibile anche senza scritte) interno ed esterno Assenza di barriere architettoniche e sensoriali Bacheca esterna con informazioni generali di base (quando i presidi

Centralino Usl informazioni aggiornato sui servizi Spazio con numeri sull’elenco telefonico Pubblicazione info sul sito internet (asl e sds) N° verde informativo unico servizi territoriali aggiornato sui servizi (ampliamento server informare comunicando ?) Computer con accesso ad informazioni

Formazione di gestione front office Formazione/ Informazione sui percorsi Possibilità di apertura differenziata, ma con attenzione agli orari lavorativi dei cittadini. Persone in servizio civile

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Porte di Accesso

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Fase Contenuto Diritto del cittadino Soggetti Standard qualitativi strutturali

Standard qualitativi

tecnologici

Standard qualitativi organizzativi

(differenziazione degli spazi) Riconoscibilità del personale di contatto

sono chiusi) Materiale informativo “leggibile” Carta dei servizi “snella” che indichi i percorsi Diffonder materiale info a: urp sportelli cittadino comuni organizzazioni del terzo settore circoscrizioni ospedale le info contengono anche (presso il presidio) notizie sulle reti territoriali e sui servizi relativi all’agio

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Porte di Accesso

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Fase Contenuto Diritto del cittadino Soggetti Standard qualitativi strutturali

Standard qualitativi

tecnologici

Standard qualitativi organizzativi

Accoglienza

Fornire al cittadino ascolto professionale allo scopo di: orientare al sistema dei servizi predisporre incroci con le altre professionalità presenti identificare bisogno semplice/bisogno complesso favorire l’appropriatezza della prestazione registrare la domanda

Diritto ad un ascolto professionale con rispetto dell’intimità e della privacy Diritto ad orientamento sui percorsi Diritto ad un luogo accogliente Differenziazione degli spazi, riconsocibilità dello spazio accoglienza

Assistente sociale Infermiere professionale Ostetrica Medico di distretto

Spazio riservato di ascolto Spazio attesa Schedario riservato chiuso.

Computer con accesso rete e intranet Telefono Fax Scheda informatizzata registrazione domanda – modulo Segretariato Accoglienza di SS2000

Presenza mediatori culturali Protocolli con operatori alta marginalità Protocolli con operatori sportelli immigrazione Utilizzo condiviso di scheda registrazione della domanda su supporti informatizzati (SS2000) Gestione condivisa documentazione percorsi integrati. Formazione interprofessionale sulla gestione della accoglienza e dei percorsi integrati. Funzione accoglienza separata dalla fase di presa in carico: tempo dedicato alla fase di accoglienza. Ci sono dei giorni specifici dedicati alla funzione accoglienza sicuramente per il servizio sociale

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Porte di Accesso

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Fase Contenuto Diritto del cittadino Soggetti Standard qualitativi strutturali

Standard qualitativi

tecnologici

Standard qualitativi organizzativi

Ci sono protocolli di invio interprofessionali Auspicabile: riunioni periodiche di presidio (fondamentale) compresenza, anche parziale, nella fase di accoglienza (se ci si riesce) il medico di presidio ha il compito di tenere i rapporti con i mmg, con i pediatri di libera scelta

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Porte di Accesso

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Obiettivo A.2.1. Accesso Anziani

Promozione dell’ accessibilità al sistema dei servizi e delle opportunità per la popolazione anziana Le azioni previste in questo obiettivo riguardano l’azione strategica di rafforzamento del sistema territoriale dei servizi, come insieme integrato di risorse e percorsi centrato sul cittadino e sui suoi bisogni di salute. La DGRT 402/2004. in particolare si mira a riorganizzare la fase dell’orientamento e dell’accesso preventivo alla presa in carico in forme che siano conciliabili e integrabili con le stesse fasi per i settori della Disabilità e del Materno Infantile. Queste azioni si realizzano in particolare a livello dei presidi oggetto dei Gruppi di Progetto e nel Punto Unico di Accesso della Zona Pisana • Programma A

implementazione di un programma di miglioramento degli strumenti di informazione: cartellonistica, barriere linguistiche, architettoniche, sensoriali, culturali

• Programma E

implementazione forme di orientamento, informazione e accompagnamento anche attraverso il III Settore nei presidi

• Programma G

prevedere forme di accompagnamento agli sportelli anche tramite III Settore e care giver familiare

Programma A implementazione di un programma di miglioramento degli strumenti di informazione: cartellonistica, barriere linguistiche, architettoniche, sensoriali, culturali. Interventi strutturali specifici volti a favorire l’ingresso e la fruizione delle informazioni presso i presidi sedi dei Gruppi di Progetto in maniera sufficientemente autonoma ed efficace per disabili o persone anziane in spazi accoglienti e funzionali. Risultati attesi: creazione di front office di facile e efficace fruizione da parte dell’utenza in particolare situazione di disagio Responsabile: Direttore SdS Zona Pisana, Direttore della Programmazione SdS Zona Pisana Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi u.o Ostetricia e ginecologia Uoc Servizi Domiciliari, “Informare Comunicando & Informanziani”, Punto Unico di Accesso, Gruppi di Progetto dei Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio

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Porte di Accesso

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Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 Creazione di un gruppo di

progetto a partire dal gruppo di lavoro “Centri aggregativi, Sportelli e Comunicazione”

A Creazione di un gruppo di progetto a partire dal gruppo di lavoro “Centri aggregativi, Sportelli e Comunicazione”

5 mesi

1A individuazione da parte della giunta SdS dei presidi su cui lavorare: si ritiene opportuno insistere sui presidi già individuati per il percorso anziani 1B costituzione di un gruppo di lavoro per la definizione degli interventi da attuare nei presidi (es: indicazioni anche stradale multilingue, organizzazione spazi, cartellonistica in lingua, totem informativi con opzione della lingua, individuazione delle lingue madri e veicolari da utilizzare, materiale informativo in lingua…….

2

Miglioramento dell’informazione nell’ottica del superamento delle barriere linguistiche e culturali nei presidi.

1C individuazione di una ditta che si occupi della produzione del materiale. 1D produzione del materiale e installazione 1 E momenti di verifica

2 mesi 4 mesi 4 mesi 2 mesi 2 mesi

3 Acquisto e messa in pianta degli strumenti

A messa in pianta delle strutture necessarie presso i 3 Grupi di Progetto Navacchio, P.zza Toniolo e Vecchiano

2 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1 A x x x x X 2 A X X B x x x x X C x x x X D x X E x X 3 x x

risorse economiche umane tecnologiche strumentali

Progetto “Aggiungere Vita agli anni” (parte coordinamento gruppo centri aggregativi, sportelli e comunicazione) € 98.254 Progetto “RAIL” € 34.000 Progetto “Anziani Sicuri” (parte mantenimento Numero Verde) € 12.000 Progetto “Informare

1 facilitatore (informare comunicando + RAIL) PUA € 6.000 1 mediatore culturale PUA € 6.000 1 amministrativo PUA € 17.000 1 assistente sociale PUA € 36.954 1 infermiere PUA

Totem informativi in rete con il sistema informatico USL5

Struttura PUA Strutture dei 3 GdP postazioni PC Arredamenti fruibili per persone disabili Cartellonistica di facile lettura (tramite anche la diversificazione dei percorsi con colori diversi)

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Porte di Accesso

Società della Salute � Zona Pisana

Comunicando” € 31.904 Budget Distrettuale Sanitario (parte fondi indistinti) Progetti “Alzheimer” € 95.211 Progetti “Cure Domiciliari” € 46.000 Progetto “C.A.R.I.N.A.” € 730.000 Piano Investimenti Informatici Aziendale

Operatori Numero Verde “Informanziani & Informare Comunicando” € 31.904 Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio

Programma E implementazione forme di orientamento, informazione anche attraverso il III Settore nei presidi

Programma G prevedere forme di accompagnamento agli sportelli anche tramite III Settore, valorizzando la figura del care giver familiare anche attraverso l’attivazione di forme di monitoraggio tramite indagini legate alla “qualità percepita” dell’utente (specie non autosufficiente) (vedi pure Programma G.1.2 Miglioramento della Qualità scheda Obiettivi di qualità Ob. 3 Tutela) Creazione di un sistema che metta in continuità i vari passaggi dell’informazione, orientamento e ai presidi e ai servizi tramite anche il III Settore, in accordo con gli operatori pubblici Questo programma prevede anche forme pratiche di accompagnamento in stretta relazione con CUP e Trasporti Sociali Zona Pisana Risultati attesi: ! raccordo tra progetti e risorse territoriali che svolgono funzioni di informazione e orientamento e il sistema

dei servizi pubblici strutturati secondo il modello organizzativo dettato dal DGRT 402/2004. ! Utilizzo appropriato della funzione di accompagnamento al sistema dei servizi, con particolare attenzione

alla popolazione non autosufficiente Responsabile: Direttore SdS Zona Pisana, Direttore della Programmazione SdS Zona Pisana Soggetti coinvolti: azione E AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi u.o Ostetricia e ginecologia Uoc Servizi Domiciliari, “Informare Comunicando & Informanziani”, Centro

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Porte di Accesso

Società della Salute � Zona Pisana

Aggregativo S. Zeno, Centro Aggregativo SPES, Centro Aggregativo La Vettola- CEP, Punto Unico di Accesso, Gruppi di Progetto dei Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio. azione G famiglie degli utenti, Misericordie, APICI, Pubbliche Assistenze e Croci Rosse della Zona Pisana aderenti al P.O. “Omnibus”. Misericordie, Pubbliche Assistenze, AUSER e Croci Rosse della Zona Pisana aderenti al Progetto- servizio “Cure domiciliari di Prossimità Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1 Condivisione degli obiettivi e definizione dei ruoli operativi

a. Percorso di definizione dei contenuti operativi delle funzioni di: informazione, orientamento, accompagnamento 2 mesi

2 Definizione delle funzioni di informazione e orientamento

b. Definzione di protocolli e contenuti operativi tra Gruppi di Progetto e Rete degli Sportelli relativamente alle funzioni di informazione e orientamento con predisposizione e ottimizzazione di materiale informativo condiviso

4 mesi

3 Definizione delle funzioni di accompagnamento ai servizi

c. Definizione delle modalità operative, raccordi organizzativi e criteri di appropriatezza per l’attivazione dell’accompagnamento ai servizi

4 mesi

4 Strutturazione del sistema

d. convenzione SDS- ASL, soggetti terzo settore per le funzioni di informazione, orientamento, accompagnamento 1 mese

5 Strutturazione di un sistema di valutazione

e. azioni di rilevazione della qualità percepita in collegamento con le azioni di qualità previste per la zona pisana 12 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1 a x x 2 b x x x x 3 c x x x x 4 d x 5 e x x x x x x x x x x x x

risorse azione e economiche umane tecnologiche strumentali

Progetto “Aggiungere Vita agli anni” (parte coordinamento gruppo centri aggregativi, sportelli e comunicazione) € 98.254 Progetto “RAIL” € 34.000 Progetto “Anziani Sicuri” (parte costituzione centro aggregativo La Vettola- CEP e mantenimento Numero Verde) € 12.000 Progetto “SPES” € 22.125,95

1 facilitatore (informare comunicando + RAIL) PUA € 6.000 1 mediatore culturale PUA € 6.000 1 amministrativo PUA € 17.000 1 assistente sociale PUA € 36.954 1 infermiere PUA MMG operanti nella Zona Pisana ed esercenti in forma associata

Sistema informativo SS 2000 versione allargata al settore infermieristico € 100.000

Struttura PUA Strutture dei 3 GdP Strutture di tutti i soggetti coinvolti Arredamenti, postazioni PC

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Porte di Accesso

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Progetto “Anziani per…” € 16.177,70 Progetto “Informare Comunicando” € 31.904 Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi) Budget UF Servizi Sociali Territoriali (parte AS di Presidio) Convenzione USL5- MMG Progetto “C.A.R.I.N.A.” € 730.000

Operatori Numero Verde “Informanziani & Informare Comunicando” € 31.904 (quota parte personale) Operatori Sportelli Centri Aggregativi Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio

risorse azione g economiche umane tecnologiche strumentali

Programma Operativo “Omnibus” € 1.057.260 Progetto- Servizio “Cure Domiciliari di Prossimità” € 135.984

Automezzi adattati in dotazione alle associazioni aderenti al P.O. “Omnibus”

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Porte di Accesso

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D.3.1 Valutazione Multidisciplinare Rendere effettiva l’azione dei Gruppi Operativi Multiprofessionali Il momento della valutazione multiprofessionale e lo sviluppo degli strumenti di valutazione multidimensionale (orientati alla Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute) nell’ambito della disabilità, sono congruenti allo sviluppo di programmi personalizzati e alla verifica dell’appropriatezza delle risposte. In particolare i percorsi di vita autonoma e i percorsi orientati al lavoro per le persone disabili necessitano di azioni di sviluppo di strumenti omogenei tra la fase valutativa e la fase accertativa. Programmi a) Dare seguito ai programmi di riorganizzazione dei GOM della Zona Pisana b) Rafforzare e rendere uniforme l’utilizzo di strumenti multidimensionali di valutazione e formulazione dei

programmi personalizzati c) Definire i collegamenti tra Dipartimento della Prevenzione U.O. Medicina Legale e GOM per quanto

riguarda l’accertamento della Condizione di Handicap (Lex 104/92) e per quanto riguarda i percorsi di inserimento al Lavoro (Lex 68/1999)

d) Formalizzare strumenti e processi di valutazione condivisi tra GOM e Commissioni Medico Legali che permettano di valutare con maggiore appropriatezza i bisogni della persona disabile

e) Formalizzare prassi lavorative condivise e costanti tra GOM e U.O. Medicina Legale f) Rendere maggiormente appropriato e sostenibile il sistema dei servizi residenziali e semiresidenziali

attraverso valutazioni multiprofessionali adeguate e verifiche in itinere costanti del progetto personalizzato

Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: SdS. Zona Pisana ! Integrazione gestionale: ASL 5; UFSMA; UFSMIA; U.F. Servizio Sociale; Dipartimento della

Prevenzione; U.O. Medicina Legale Correlazioni con altri Obiettivi ! Generali: G 1.1 Porte di Accesso ! Generali: G 1.2 Miglioramento della Qualità ! Salute Mentale: SM 10.1 Monitoraggio Epidemiologico ! Salute Mentale: SM 10.1 Adeguamento organico UFSMIA

Programma A Dare seguito ai programmi di riorganizzazione dei GOM della Zona Pisana Risultati attesi:

• Raggiungimento standard obiettivi qualità budget 2006 distretto zona pisana

o Redazione regolamento funzionamento GOM o 30% PARG età adulta o 50% PARG età evolutiva

• Razionalizzazione del sistema territoriale dei Gruppi Operativi Multirpofesisonali

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Porte di Accesso

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• Razionalizzazione del percorso di accesso • Maggiore efficacia del processo di presa in carico nel momento di integrazione delle scelte professionali e

del passaggio dal sanitario al sociale, comprese prassi operative e processi di valutazione. • Utilizzo del PARG come strumento per la predisposizione delle risorse secondo criteri di appropriatezza

e sostenibilità • Implementazione del ruolo della famiglia anche nella fase valutativa secondo la metodica della Pedagogia

dei Genitori. • Collegamento dell’azione valutativa dei GOM con il percorso riabilitativo sanitario (continuità ospedale

territorio) e socio-riabilitativo, con i percorsi di inserimento lavorativo.

Responsabili: Dr.ssa Alina Navazio Dr.ssa Ondina Mori

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Individuazione sedi: Gom Pisa Est – Presidio Navacchio Gom Pisa Ovest – Presidio Vecchiano/ Pontesserchio Gom Pisa Città – Presidio Via Garibaldi

Verifica entro 3 mesi della funzionalità strutturale del Presidio di Vecchiano/Pontasserchio

Regolamento del GOM che descriva anche le procedure di accesso.

Entro giugno (vedi obiettivi di qualità zona pisana)

Verifica e ricognizione dei PARG delle persone in carico 9 mesi

1

a) Individuazione Organizzazione GOM

b) Individuazione di un modello

operativo del GOM e del percorso di accesso

c) Individuazione strumenti operativi

Dotazione strumenti tecnologici dei vari presidi (vedi programma informatizzazione)

6 mesi

Quantificazione impegno orario per unità di personale

2 mesi

2

a) Individuazione personale dedicato alla valut. Multid. e presa in carico GOM

b) Rafforzamento del GOIF quale organo specifico di “regia” per le varie UF coinvolte

Corso di formazione integrata UFSMIA, UFSMA, UF Servizio Sociale sulla condotta del GOM 4 mesi

Restituzione in autoaggiornamento del Gruppo di lavoro regionale sull’ICF 1 mese 3

a) Individuazione strumenti valutazione

b) Individuazione strumenti raccolta dati collegamento sistema Informatizzato

SS2000 3 mesi

4 a) Definizione dei rapporti con la Fondazione Stella Maris

Rinnovo del protocollo di intesa con Fondazione Stella Maris con la partecipazione di ASL. AOUP, SDS Zona Pisana

9 mesi

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Porte di Accesso

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Fase azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 a x x x b x x x x x x x x x

1

c x x x x x x a x x 2 b x x x x a x 3 b x x x

4 a x x x x x x x x x

risorse economiche umane tecnologiche strumentali

Piano Formazione 2006 Zona Pisana:

• La pedagogia dei genitori (follow up attività formativa) : € 200

• La gestione integrata degli interventi

socio-sanitari per le persone disabili (aggiornamento gruppo regionale ICF) : autoaggiornamento

• Organizzazione, integrazione delle

professionalità e funzionamento dei GOM.: € 1200

N° 3 pc (vedi risorse SS2000)

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Porte di Accesso

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MI 5.1 Percorso nascita Superare la frammentazione dei servizi e delle risorse lungo il percorso nascita rendendo chiaro il percorso assistenziale per una maggior garanzia della fisiologia degli eventi legati al parto ed al puerperio, e di un migliore sviluppo della relazione neonato-madre-famiglia.

Programma A Potenziamento e promozione delle azioni di consulenza, prevenzione e ed educazione alla salute rivolte alle donne in stato di gravidanza, centrando nei presidi territoriali la presa in carico della gravidanza fisiologica, con il coinvolgimento nel percorso dei MMG e dei PLS Risultati attesi: • diminuire le disuguaglianze di accesso rispetto al percorso nascita • semplificare i passaggi tra territorio e punti nascita • dare maggiore appropriatezza alle prestazioni • ridurre le asimmetrie informative rispetto alle opportunità presenti sul territorio per le donne e le famiglie • valorizzare l’apporto della cittadinanza attiva Soggetti coinvolti nell’Integrazione: AOUP, ASL 5, SDS, Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

a. Condivisione del percorso con il personale 2 mesi 1 Azioni preliminari b. Integrazione del percorso con u.f. Servizio Sociale e U.F.S.M.I.A. 2 mesi a. Individuazione presidi per accesso privilegiato percorso nascita 2 mesi b. Stipula di protocolli oeprativi ospedale ASL e realizzazione

interscambio personale e prassi operative tra AOUP e ASL 4 mesi

c. Preparazione pacchetto informativo in connessione con il settore comunicazione asl

4 mesi

d. Realizzazione materiale informativo 2 mesi e. Formazione integrata su strumenti di costruzione dei percorsi

integrati (linee guida interporfessionali) 2 mesi

2

Primo accesso

f. Avvio sperimentazione 6 mesi a. Individuazione degli spazi e delle modalità operative e accordo

AOUP ASL SDS 2 mesi

3 Visite ostetrico-ginecologiche

b. Avvio sperimentazione 1 mese 4 Corsi preparto a. Avvio sperimentazione 6 mesi

5 Accoglienza presso presidio ospedaliero

a. Avvio sperimentazione

1 mese

a. Sperimentazione linee guida di assistenza al travaglio 6 mesi b. Integrazione con neonatologia per sperimentazione percorso

allattamento 3 mesi

6 Ricovero, parto, puerperio

c. Sperimentazione dei corsi OMS UNICEF 2 mesi

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Porte di Accesso

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Fase Obiettivo di fase Azioni Durata d. Avvio di percorso comune tra SDS, ASL, AOUP, Fondazione

Stella Maris, ASL per la rilevazione precoce del rischio 3 mesi

fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10

mese 11

mese 12

a x x 1 b x x a x x b x x x x c x x x x d x x e x x

2

f x x x x x x a x x 3 b x

4 a x x x x x x 5 a x

a x b x x x x x x x c x x x d x x

6

e x x x

risorse economiche umane tecnologiche Strumentali

Obiettivo Qualità 12. Percorsi integrati nel settore Neonatale a) consegna di materiale informativo anche multilingue al momento della consegna dei libretti € 3.000 Meteriale informativo ProgrammaRegionale “Mamma Segreta” € 4.715

Personale SDS Personale ASL Personale AOUP

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I 6.1 Integrazione Sistema di Accoglienza Riqualificare il sistema locale di accoglienza rivolto a cittadini stranieri promovendo l’effettiva integrazione tra servizi dedicati e servizi universalistici nel senso della promozione della cittadinanza. • Programma I 6.1. a)

Sostenere l’evoluzione delle rete degli sportelli da un sistema locale di informazione ed orientamento prevalentemente giuridico amministrativo rivolto ai cittadini stranieri ad un sistema coordinato ed integrato di accesso dedicato alla rete dei servizi per la tutela della salute con attenzione prioritaria all’accesso ai percorsi: neonatale, di tutela della salute per le donne e i bambini, di contrasto alla violenza sulle donne, di assistenza sociale per i cittadini stranieri residenti come disposto dalla nuova normativa regionale.

• Programma I 6.1. b)

Creare una struttura unica di coordinamento che, riorganizzando funzioni attualmente presenti, abbia funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera, di collegamento con le agenzie pubbliche e/o private del territorio e con la rete degli sportelli

Questo programma costituisce il dettaglio e lo sviluppo per la parte relativa all’accesso dell’Obiettivo I 6.1 lettere a, b, i del settore immigrazione (vedi Sistema Integrato degli sportelli ) ed in particolare delle fasi: Fase 3 Obiettivo di fase Struttura fisica/spazi : Individuazione di una struttura disponibile che abbia i requisiti necessari per la realizzazione del progetto approvato. Azione 3b: progettazione intervento.

Programma A Accesso Universalistico presso i Presidi Territoriali per l’utenza immigrata L’ accesso presso il sistema territoriale dei presidi è la prima porta d’ ingresso nella rete dei servizi sociali e sanitari; proprio per questo deve essere garantita a tutti la possibilità di fruirne, anche in modo semplice, rappresentando, per altro, per i cittadini stranieri, uno dei primi e più importanti elementi per l’esercizio dei diritti di cittadinanza. In generale l’organizzazione degli spazi, della segnaletica e della cartellonistica nei presidi ha bisogno di essere ripensata nell’ottica di una particolare attenzione all’utenza straniera. Un discorso a parte deve essere fatto per il distretto del CEP dove è offerto un servizio di mediazione e dove è attivo un consultorio ginecologico e pediatrico per stranieri; partita oltre 10 anni fa come sperimentazione della Regione Toscana, rappresenta un’esperienza importantissima che merita di essere oggetto d’attenzione per una futura riorganizzazione e per un necessario potenziamento. Responsabile: Giovanna Colombini

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Porte di Accesso

Società della Salute � Zona Pisana

Soggetti coinvolti Asl 5 (presidi territoriali tra cui il CEP), U.C. immigrazione, U.C. Città sottili, soggetti del TS impegnati nei progetti sul territorio

a).mandato di verifica rispetto alle attribuzioni di personale pubblico e privato, mandato rispetto ai protocolli interni di collaborazione tra uffici e loro verifica

4 mesi

3

Costruzione di un sistema di accoglienza presso i presidi individuati attraverso il lavoro condiviso degli operatori dei presidi i e degli operatori di servizi e dei progetti dedicati agli stranieri

b) preparazione ed approvazione delle procedure di lavoro condivise 2 mesi

4 Riorganizzazione del servizio offerto dal CEP

a) creazione di un gruppo di lavoro che analizzi le risorse disponibili (umane ed economiche) con i seguenti focus: ! primo filtro ed analisi del bisogno all’arrivo delle donne

nel presidio ! accompagnamento presso altri presidi ! focus sui materiali informativi presenti ed eventuale loro

valorizzazione

3 mesi

Fase Obiettivo di fase azioni Durata a) individuazione da parte della giunta sds dei presidi su cui lavorare: si ritiene opportuno insistere sui presidi già individuati per il percorso nascita del settore materno-infantile

1 mese

b) costituzione di un gruppo di lavoro per la definizione degli interventi da attuare nei presidi (es: indicazioni anche stradale multilingue, organizzazione spazi, cartellonistica in lingua, totem informativi con opzione della lingua, individuazione delle lingue madri e veicolari da utilizzare, materiale informativo in lingua…….

1 mese

c) collegamento con l’ufficio comunicazione Asl 5 per la produzione del materiale informativo

3 mesi

d) produzione del materiale e installazione 2 mesi

1

Miglioramento dell’informazione nell’ottica del superamento delle barriere linguistiche e culturali nei presidi.

e) momenti di verifica 4 mesi a) identificazione del personale di front office da parte del direttore della sds azioni di formazione e aggiornamento continuo del personale anche attraverso organizzazione di giornate seminariali tenute da personale dello sportello pubblico di informazione e consulenza per cittadini stranieri

2 mese

2

Front office dedicato con personale particolarmente attento alla normativa sanitaria e sociale degli stranieri

b)organizzazione di un sistema di comunicazione efficace ed efficiente tra il personale dedicato presso i distretti e il personale dello sportello pubblico di informazione e consulenza per cittadini stranieri (scambio di mail) b) individuazione di attività specifiche ed utili per gli stranieri (es aiuto nella lettura e comprensione dei fogli illustrativi dei farmaci)

5 mesi

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Porte di Accesso

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 a x b x c x x x d x x

1

e x x x a x x 2 b x x x x x a x x 3 b x x

4 a x x x

Programma B Accessi dedicati all’utenza straniera Sul territorio sono presenti accessi dedicati all’utenza straniera che creano un sistema locale di informazione ed orientamento giuridico amministrativo specifico (titoli di soggiorno, ricongiungimenti etc.) e di informazione per l’inserimento sociale (con particolare attenzione al tema della casa e del lavoro). Sul territorio sono inoltre presenti progetti specifici che realizzano attività a favore dei i beneficiari interni dei progetti. Uno degli Obiettivi del Pis - settore immigrazione – è la creazione di una struttura unica di coordinamento che , riorganizzando funzioni attualmente presenti, abbia funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera, di collegamento con le agenzie pubbliche e/o private del territorio e con la rete degli sportelli. Si prevede di lavorare, dunque, alla realizzazione di uno Sportello Unico di Consulenza per i cittadini stranieri in un’unica sede che accorpi tutti gli sportelli attualmente diffusi sul territorio. In questa ottica di riorganizzazione del servizio è di fondamentale importanza prevedere standard strutturali, tecnologici, ed organizzativi per permettere l’erogazione di un servizio efficace ed efficiente. In questa sede si ritiene opportuno dettagliare l’aspetto specifico dell’accesso da ricondurre comunque all’intero programma dettagliato in altra sede.

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Porte di Accesso

Società della Salute � Zona Pisana

a) elaborazione ed approvazione delle procedure di lavoro condivise (invio, accompagnamento)

4 mesi 3

Costruzione di un sistema di accoglienza attraverso il lavoro condiviso di tutti gli operatori (dello Sportello, dei distretti e degli operatori di servizi e dei progetti dedicati agli stranieri)

b) verifica delle procedure con monitoraggio del sistema

3 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 A x B x x C x x x 1

d x x x x A x B x x x x x x x x 2 C x x x x A x x x x 3 B x x x

risorse

economiche umane tecnologiche Strumentali Sportello Informativo e Agenzia Casa

€ 61.302

Sportello Lavoro

€ 31.518

Sportello Donne Immigrate

€ 23.213

Sportelli Informativi Comuni Zona Pisana

€ 21.012

Sportello Richiedenti Asilo e

1 dipendente pubblico SdS 1 co.co.pro SdS € 17.000 Operatori del Terzo Settore agli Sportelli € 28.000

Sistema informativo SS 2000/ scheda stranieri (criticità: inclusione PC del Terzo Settorre nella rete aziendale) Aggiornamento Piano Triennale Investimenti PISR

Adeguamento Locali Arredamenti e strutture da ufficio (recuperando parte degli arredi già acquistati con i progetti dei PdZ) Schedario e stanza archivio Aggiornamento Piano

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata a) definizione degli interventi da attuare (es: indicazioni anche stradale multilingue, organizzazione spazi, cartellonistica in lingua, totem informativi con opzione della lingua, individuazione delle lingue madri e veicolari da utilizzare, materiale informativo in lingua

1 mese

b) collegamento con l’ufficio comunicazione ASL 5 per la produzione del materiale informativo

2 mesi

c) produzione del materiale e installazione 3 mesi

1

Presenza di una corretta informazione nell’ottica del rispetto delle differenze linguistiche e culturali dell’utenza straniera.

d) verifica 4 mesi a) Identificazione di tale personale anche all’interno dei soggetti del personale del TS con attribuzione a ciascuno di specifiche funzioni sulla base delle rispettive competenze

1 mese

b) formazione e aggiornamento continuo di tale personale anche attraverso organizzazione di giornate seminariali anche di auto formazione

8 mesi 2

Front office specifico per i differenti bisogni e le diverse tipologie di utenti

c) organizzazione di un sistema di comunicazione efficace ed efficiente tra il personale dello sportello e gli atri soggetti del territorio compresi i servizi

4 mesi

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Porte di Accesso

Società della Salute � Zona Pisana

Rifugiati

Mediatrice culturale presso il Presidio CEP

€ 20.807

Obiettivo Qualità 12. Percorsi integrati nel settore Neonatale a) consegna di materiale informativo anche multilingue al momento della consegna dei libretti

€ 3.000

Materiale informativo ProgrammaRegionale “Mamma Segreta

€ 4.715

assistenti sociali dedicate

Triennale Investimenti PISR

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Società della Salute � Zona Pisana

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G 1.2 Miglioramento della Qualità Promuovere azioni di miglioramento e valutazione della qualità dei servizi sociosanitari con particolare riguardo alle aree sperimentali: anziani, disabilità, percorso neonatale, accesso territoriale ai servizi. L’obiettivo riguarda lo sviluppo di azioni di qualità, e in particolare l’applicazione nel sociosanitario e nel socioassistenziale dei risultati e metodologie già affrontate nel programma sperimentale di Accreditamento approvato con il Piano di Zona 2001 dalla Conferenza dei Sindaci, in vista della definizione della specifica legge regionale prevista dalla legge 41/2005. Risulta essenziale collegare le azioni programmate con le azioni poste in essere dalla U.O. Quality della ASL 5 e, in generale, con le procedure di accreditamento poste in essere nel settore sanitario. Programmi

a) Sviluppo di procedure di esercizio di tutela degli utenti al livello dei servizi territoriali e dei servizi residenziali e semiresidenziali anche in connessione con il regolamento dei servizi sociali e con il patto per la salute.

b) Sviluppo di azioni di miglioramento della qualità nel senso dell’applicazione delle linee guida elaborate nella sperimentazione sull’accreditamento condotta dalla Zona Pisana, rispetto alle strutture residenziali e semiresidenziali in area anziani e disabilità, con particolare attenzione alla Carta del Servizio partecipata e al livello del progetto individualizzato.

c) Promozione di azioni di miglioramento per l’implementazione di porte unitarie di accesso nei presidi territoriali, integrando il documento prodotto dal gruppo di lavoro SdS (vedi programma specifico) con la Carta degli impegni promossa dalla ASL 5 e con le procedure di accreditamento dei servizi sanitari territoriali.

d) Promozione di indicatori di qualità rispetto ai percorsi assistenziali integrati con particolare riferimento al percorso neonatale, disabilità, anziani (soprattutto in tema di: accesso, valutazione multiprofessionale, progetto personalizzato, efficacia delle prestazioni erogate)

e) Promozione dell’adozione di impegni di qualità per i servizi sanitari e sociosanitari secondo quanto previsto in materia dalla Regione Toscana con particolare riferimento alle residenze per anziani

f) Allargamento del sistema di impegni di qualità adottati per il settore sanitario al settore socioassistenziale

Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: Sds Zona Pisana; Sds Zona Caldera; Sds Zona Alta Val di Cecina ! Integrazione gestionale: U.O. Qualità e accreditamento; U.O. Analisi e controllo di gestione; Agenzia di

programmazione SDS; U.F. Assistenza Sociale Territoriale; U.F. Strutture Residenziali e semiresidenziali; U.O. Assistenza Infermieristica Territoriale; U.F. Nuove Politiche di Inclusione; ASL 5

! Integrazione Comunitaria: Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento S. Anna; Fondazione “E. Zancan” – Padova; Soggetti attuatori III settore attività residenziali e semiresidenziali anziani e disabili; Consorzio Universitario “Qualital”

Correlazioni con altri Obiettivi ! Anziani: A 2.4 Servizi Residenziali ! Disabilità: D 3.2 Percorsi riabilitativi Integrati ! Generali : G1.1 Porte di Accesso ! Materno Infantile: Mi.5.1 Percorso nascita

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Miglioramento della Qualità

Società della Salute � Zona Pisana

SCHEDA OBIETTIVI QUALITA’

DISTRETTO ZONA PISANA

OBIETTIVO Responsabile Strutture interessate Indicatore Standard 1. Accreditamento Ser.T a) requisiti organizzativi b) requisiti strutturali/impiantistici c) requisiti tecnologici d) redazione domanda

a) Resp. UF Ser.T b) Resp. UOMINO c) Resp. UOTS d) Esp. UOAQA

Distretto UF Ser.T UOMINO UOTS UOAQA

a) redazione Manuale e liste di verifica b) redazione liste di verifica c) redazione liste di verifica d) redazione domanda

a) Manuale e liste redatti giugno 2006 b) liste redatte giugno 2006 c) idem d) idem luglio 2006

2. Gestione Sistema Qualità: a) revisione documenti b) aggiornamento documenti c) integrazione Manuale

Resp. Distretto Resp. UUFF

Attività Sanitarie Distrettuali - UF Assistenza Sociale Residenziale/ Semiresidenziale - UF Assistenza Sociale Territoriale - UF SMA - UF SMIA – UO Recupero e Rieducazione F.le

a) Nr. documenti revisionati/ Nr. totale documenti da revisionare

b) Nr. aggiornamenti effettuati/ Nr. totale aggiornamenti

previsti dal Manuale c) Integrazione del Manuale del

Distretto con le attività delle UUFF sociali

a) 100% b) 100% c) Manuale integrato e approvato

3. Tutela: a) tempi di risposta b) azioni miglioramento attivate

Resp. Distretto Resp. UUFF

Attività Sanitarie Distrettuali - UF Assistenza Sociale Residenziale/ Semiresidenziale - UF Assistenza Sociale Territoriale - UF SMA - UF SMIA – UF Ser.T - UO Recupero e Rieducazione F.le

) a) Nr. risposte reclami < 20 gg. / Nr. totale reclami ricevuti

) b) Nr. azioni di miglioramento

a) 80%

4. Applicazione 9 Norme di buona qualità: a) redazione check list b) autovalutazione c) verifica esterna (in base a programma annuale)

Resp. Distretto Resp. UUFF

Attività Sanitarie Distrettuali - UF Assistenza Sociale Residenziale/ Semiresidenziale - UF Assistenza Sociale Territoriale - UF SMA - UF SMIA – UF Ser.T - UO Recupero e Rieducazione F.le

a) Redazione check list per strutture sociali b) Effettuazione autovalutazione c) Nr. punti conformi per ciascun punto norma/ Nr. totale punti per ciascun punto norma

a) Check list redatta entro giugno 2006 b) Autovalutazione trasmessa alla UOAQA entro ottobre 2006 c) 90%

5. Repertorio Regionale degli Impegni: a) autovalutazione b) verifica esterna (in base a programma annuale)

Resp. Distretto Resp. UUFF

Attività Sanitarie Distrettuali - UF Assistenza Sociale Residenziale/ Semiresidenziale - UF Assistenza Sociale Territoriale - UF SMA - UF SMIA UF Ser T UO Recupero e

Nr. impegni rispettati/ Nr. impegni previsti per ciascuna struttura organizzativa (vedi allegati)

100%

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Miglioramento della Qualità

Società della Salute � Zona Pisana

SMIA – UF Ser.T – UO Recupero e Rieducazione F.le

OBIETTIVO Responsabile Strutture interessate Indicatore Standard 6. HPH – Ospedale interculturale

Resp. Distretto Strutture sanitarie e sociali Presenza nelle strutture interessate dell’elenco dei mediatori culturali e della modulistica utile all’attivazione dei mediatori culturali.

100%

7. Percorso materno infantile: applicazione sperimentale

Resp. Distretto Attività sanitarie distrettuali

a) Nr. libretti consegnati/ Nr. totale gravidanze b) Nr donne assistite/ Nr. totale gravidanze c) Nr. donne che frequentano corsi/ Nr. totale gravidanze

a) 90%

b) 40%

c) 40%

8. Costituzione Punti Informativi

Resp. Distretto - Resp. UF Ass. Sociale Territoriale - Resp. Strutture Resid. e Semiresid. - Resp. UF SMIA - Resp. UF SMA Resp. UO Recupero e Rieducazione F.le Resp. UF Ser.T

Attività Distrettuali – U.F. Assistenza Sociale territoriale – UF Strutture Residenziali e semiresidenziali - UF SMA - UF SMIA – UF Ser.T - UO Recupero e Rieducazione F.le

Nr. Punti Informativi costituiti/ Nr.totale Punti Informativi programmati

80% Giugno 2006

9. Sistema di gestione per la sicurezza aziendale

Resp. Distretto Resp. UF Ass. Res.le e Sem.le Resp. UF SMA Resp. UF SMIA Resp. UF Ser.T

Distretto UF Assistenza Residenziale e Sem.le UF SMA UF SMIA UF Ser.T

Vedi Piano annuale allegato Vedi Piano annuale allegato

a) Esistenza del PUA a) sì, entro il 30 giugno 2006

10. PUA (Presidio di Piazza Toniolo) e dimissioni programmate e protette a) Esistenza del PUA b) Continuità assistenziale c) Continuità assistenziale

Scatena Salutini

- U.F. Strutture Residenziali e semiresidenziali - U.F. Assistenza Sociale Territoriale - U.C. Assistenza Domiciliare - Attività Distrettuali

b) N. segnalazioni arrivate entro 48 ore / N. segnalazioni

b) 30%

c) N. accessi del PUA entro le 24 ore / N. segnalazioni totali

c) 20%

a) Redazione della scheda di accesso

a) Entro 30 Giugno 2006

11. Sportello Unico (Presidio di Navacchio, Vecchiano e San Marco) a) Predisposizione di una scheda di accesso b) Utilizzo della scheda di accesso

Salutini

- U.F. Strutture Residenziali e semiresidenziali - U.F. Assistenza Sociale Territoriale - U.C. Assistenza Domiciliare - Attività Distrettuali

b) N. schede compilate dal personale sociosanitario in fase di accesso / N. utenti che hanno chiesto accoglienza

b) 100% a partire dal secondo semestre 2006

12. Percorsi integrati nel settore Neonatale a) consegna di materiale informativo anche multilingue al momento della consegna dei

Felline - U.F. Assistenza Sociale Territoriale - U.C. Materno Infantile - Attività Distrettuali

a) Esistenza di materiale informativo anche multilingue da consegnare al momento del ritiro

a) sì

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Miglioramento della Qualità

Società della Salute � Zona Pisana

multilingue al momento della consegna dei libretti

del libretto

OBIETTIVO Responsabile Strutture interessate Indicatore Standard a) N. PARG età evolutiva / N. soggetti disabili in età evolutiva in carico

a) 50%

b) N. PARG età adulta / N. soggetti disabili in età adulta in carico

b) 30%

13. Percorsi integrati nel settore Disabilità a) Predisposizione dei PARG per i soggetti disabili in età evolutiva in carico b) Predisposizione dei PARG per i soggetti disabili in età adulta in carico c) Regolamento di funzionamento dei GOM

Navazio Mori

- U.F. Assistenza Sociale Territoriale - UFSMA - UFSMIA - UORRF - U.C. Servizi alle Persone Disabili - Attività Distrettuali

c) Redazione di un regolamento per il funzionamento dei GOM

c) Entro 1° semestre 2006

a) N. valutazioni multiprofessionali con l’utilizzo dello ‘Schema polare’ / N. valutazioni multiprofessionali inserite nella sperimentazione

a) 100% della sperimentazione

14. Percorsi integrati nel settore Anziani a) Valutazioni multiprofessionali con l’utilizzo dello ‘Schema Polare’ b) Valutare la percentuale degli utenti valutati in UVM per cure domiciliari, rispetto al totale dei soggetti valutati in UVM

Unida - U.F. Strutture Residenziali e semiresidenziali - U.F. Assistenza Sociale Territoriale - U.C. Assistenza Domiciliare - Attività Distrettuali

b) N. utenti valutati in UVM per Cure Domiciliari / N. totale utenti valutati in UVM

b) >= 35%

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Miglioramento della Qualità

Società della Salute � Zona Pisana

Distretto Zona Pisana Scheda di monitoraggio degli indicatori. Indicatori di esito/risultato – Obiettivi aziendali di Qualità 2006 Caratteristica monitorata Indicatore Standard Resp.le

rilevazione Strumenti rilevazione

Resp.le elaborazione

Frequenza elaborazione

Resp.le analisi dati

Obiettivo 1 Manuale e liste di verifica Ser.T

Redazione Manuale e compilazione liste di verifica

Manuale redatto e liste compilate giugno 2006

Resp. UF Ser.T Manuale/Liste Resp. UF Ser.T Giugno 2006 Resp. UOAQA

Obiettivo 1 Liste di verifica Ser.T requisiti strutturali/impiantistici

Compilazione liste di verifica

Liste compilate giugno 2006

Resp. UOMINO Liste Resp. UOMINO Giugno 2006 Resp. UOAQA

Obiettivo 1 Liste di verifica Ser.T requisiti tecnologici

Compilazione liste di verifica

Liste compilate giugno 2006

Resp. UOTS Liste Resp. UOTS Giugno 2006 Resp. UOAQA

Obiettivo 1 Domanda accreditamento

Redazione domanda

Domanda redatta luglio 2006

Resp. UOAQA Modello domanda Resp. UOAQA Luglio 2006 Resp. UOAQA

Obiettivo 2 Gestione corretta del Manuale Organizzativo mediante la revisione dei documenti

Nr. documenti revisionati/ Nr. totale documenti da revisionare

100% Segreteria Accreditamento UOAQA

Report Segreteria Accreditamento UOAQA

Annuale Resp. UOAQA

Obiettivo 2 Gestione corretta del Manuale Organizzativo mediante l’aggiornamento dei documenti

Nr. aggiornamenti effettuati/ Nr. totale aggiornamenti previsti dal Manuale

100% Segreteria Accreditamento UOAQA

Registro degli adempimenti

Segreteria Accreditamento UOAQA

Annuale Resp. UOAQA

Obiettivo 2 Integrazione del Manuale Organizzativo del Distretto con le attività delle strutture sociali

Integrazione Manuale Manuale integrato e approvato

Segreteria Accreditamento UOAQA

Manuale Segreteria Accreditamento UOAQA

Annuale Resp. UOAQA

Obiettivo 3 Risposta ai reclami entro i tempi previsti

Nr. reclami con risposte < 20 gg./ Nr. totale reclami ricevuti

80% RAQ UOAQA Report RAQ UOAQA Quadrimestrale Resp. UOAQA

Obiettivo 3 Attivazione azioni di miglioramento conseguenti a reclami

Nr. azioni di miglioramento attivate

Lo standard sarà definito nel 2007

RAQ UOAQA Report RAQ UOAQA Annuale Resp. UOAQA

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Miglioramento della Qualità

Società della Salute � Zona Pisana

Indicatori di esito/risultato – Obiettivi aziendali di Qualità 2006 Caratteristica monitorata Indicatore Standard Resp.le

rilevazione Strumenti rilevazione

Resp.le elaborazione

Frequenza elaborazione

Resp.le analisi dati

Obiettivo 4 Definizione dei requisiti minimi per ciascun punto norma

Redazione check list Check list redatta entro giugno 2006

RAQ UOAQA Check list RAQ UOAQA Luglio 2006 Resp. UOAQA

Obiettivo 4 Autovalutazione 9 Norme

Effettuazione autovalutazione

Autovalutazione trasmessa all’UO AQA entro ottobre 2006

RAQ UOAQA Check list RAQ UOAQA Ottobre 2006 Resp. UOAQA

Obiettivo 4 Verifica esterna sulle strutture individuate nel programma annuale

Nr. punti conformi per ciascun punto norma/ Nr. totale punti per ciascun punto norma

90% GIV Verbale/Report RAQ UOAQA Annuale Resp. UOAQA

Obiettivo 5 Autovalutazione Repertorio Regionale degli Impegni

Effettuazione autovalutazione

Autovalutazione trasmessa all’UO AQA entro ottobre 2006

RAQ UOAQA Check list RAQ UOAQA Annuale Resp. UOAQA

Obiettivo 5 Verifica esterna sulle strutture individuate nel programma annuale

Nr. impegni rispettati/ Nr. impegni previsti per ciascuna struttura organizzativa

100% GIV Verbale/Report RAQ UOAQA Annuale Resp. UOAQA

Obiettivo 6 Attivazione del servizio di mediazione culturale

Presenza nelle strutture interessate dell’elenco dei mediatori culturali e della modulistica utile all’attivazione sia dei mediatori culturali che dei ministri di culto

100% Resp. HPH Multiculturalità

Report Resp. HPH Multiculturalità

Semestrale Resp. Az.le HPH

Obiettivo 7 Presa in carico e consegna dei libretti

Nr. libretti consegnati/ Nr. totale gravidanze

90% Resp. Prof.le Ostetriche

Liste consegne Distretto

Resp. Prof.le Ostetriche

Semestrale Resp. Distretto

Obiettivo 7 Controlli gravidanza

Nr donne assistite/ Nr. totale gravidanze

40% Resp. Prof.le Ostetriche

Registro rilevazione visite

Resp. Prof.le Ostetriche

Semestrale Resp. Distretto

Obiettivo 7 Corso di preparazione alla nascita

Nr. donne che frequentano corsi/ Nr. totale gravidanze

40% Resp. Prof.le Ostetriche

Registro iscrizione ai corsi

Resp. Prof.le Ostetriche

Semestrale Resp. Distretto

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Miglioramento della Qualità

Società della Salute � Zona Pisana

Indicatori di esito/risultato – Obiettivi aziendali di Qualità 2006 Caratteristica monitorata Indicatore Standard Resp.le

rilevazione Strumenti rilevazione

Resp.le elaborazione

Frequenza elaborazione

Resp.le analisi dati

Obiettivo 8 Attivazione dei punti informativi programmati

Nr. Punti informativi costituiti/ Nr. totale punti informativi programmati

80% entro giugno 2006

Resp. URP Report Resp. URP Semestrale Resp. UOAQA

Obiettivo 10 Esistenza del PUA

Esistenza del PUA Attivazione entro il 30 giugno 2006

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Documentazione attestante l’attivazione del PUA

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Al 30 giugno 2006

Scatena Salutini

Obiettivo 10 Continuità assistenziale

Nr. segnalazioni arrivate entro 48 ore / Nr. totale segnalazioni

30% Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Registri PUA Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Trimestrale a partire dal 2° semestre 2006

Scatena Salutini

Obiettivo 10 Continuità assistenziale

Nr. accessi del PUA entro le 24 ore / N. segnalazioni totali

20% Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Registri PUA Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Trimestrale a partire dal 2° semestre 2006

Scatena Salutini

Obiettivo 11 Predisposizione di una scheda di accesso

Redazione della scheda di accesso

Entro 30 giugno 2006

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Scheda di accesso

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Semestrale Salutini

Obiettivo 11 Utilizzo della scheda di accesso

Nr. schede compilate dal personale sociosanitario in fase di accesso / Nr. totale utenti che hanno chiesto accoglienza

100% a partire dal secondo semestre 2006

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Registri PUA Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Annuale Salutini

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Miglioramento della Qualità

Società della Salute � Zona Pisana

Indicatori di esito/risultato – Obiettivi aziendali di Qualità 2006 Caratteristica monitorata

Indicatore Standard Resp.le rilevazione

Strumenti rilevazione

Resp.le elaborazione

Frequenza elaborazione

Resp.le analisi dati

Obiettivo 12 Consegna di materiale informativo anche multilingue al momento della consegna dei libretti

Esistenza di materiale informativo anche multilingue da consegnare al momento del ritiro del libretto

Sì Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Materiale informativo anche multilingue

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Semestrale Felline

Obiettivo 13 Predisposizione dei Piani Abilitativi Riabilitativi Globali (PARG) per i soggetti disabili in età evolutiva in carico

N. PARG età evolutiva / N. soggetti disabili in età evolutiva in carico

50% Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Reportistica e Documentazione GOIF

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Semestrale Navazio Mori

Obiettivo 13 Predisposizione dei Piani Abilitativi Riabilitativi Globali (PARG) per i soggetti disabili in età adulta in carico

N. PARG età adulta / N. soggetti disabili in età adulta in carico

30% Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Reportistica e Documentazione GOIF

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Semestrale Navazio Mori

Obiettivo 13 Predisposizione di un regolamento di funzionamento dei GOM

Redazione di un regolamento per il funzionamento dei GOM

Entro 1° semestre 2006

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Regolamento

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Semestrale Navazio Mori

Obiettivo 14 Valutazioni multiprofessionali con l’utilizzo dello strumento dello ‘Schema Polare’

Nr. valutazioni multiprofessionali con l’utilizzo dello ‘Schema polare’ / Nr. totale valutazioni multiprofessionali inserite nella sperimentazione

100% della sperimentazione

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Documentazione UVM

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Annuale Unida

Obiettivo 14 Valutare la percentuale degli utenti valutati in UVM per cure domiciliari (Del. G.R.T. 402/04), rispetto al totale dei soggetti valutati in UVM

Nr. utenti valutati in UVM per Cure Domiciliari / Nr. totale utenti valutati in UVM

> = 35% Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Reportistica e Registro UVM

Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti)

Semestrale Unida

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Miglioramento della Qualità

Società della Salute � Zona Pisana

Azienda Usl 5 Pisa

PIANO ANNUALE 2006

SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA AZIENDALE

Procedura generale aziendale A.51.AA

Obiettivi Modalità operative Strutture interessate 1. Redazione del

cronoprogramma degli interventi di sicurezza

il Responsabile dell’Area Tecnica in collaborazione con i Responsabili degli Uffici Tecnici di zona e con il RSPP, provvede alla attuazione degli interventi di miglioramento scaturiti dai documenti di sicurezza aziendali approvati dal Direttore Generale, all’interno dei piani di investimento aziendali

U.O. Nuove Opere e Manutenzioni Uffici Tecnici di zona SPP

2. Costituzione del Fondo di Prevenzione Aziendale

i Responsabili dell’Area Tecnica e dell’Area Amministrativa provvedono annualmente, con atto formale, alla costituzione del Fondo e alla rintracciabilità delle voci di spesa per la sicurezza all’interno del bilancio

U.O. Nuove Opere e Manutenzioni Uffici Tecnici di zona U.O.ABS; U.O.GMAE Ufficio Contabilità Analitica

3. Redazione dei capitolati di gara in linea con l’art.7 D.Lgs. 626

i Responsabili dell’Area Tecnica e dell’Area Amministrativa assicurano la stesura dei capitolati aderenti alle specifiche indicate in allegato n.4 alla procedura

U.O. Nuove Opere e Manutenzioni Uffici Tecnici di zona U.O.ABS U.O.GMAE

4. Conferimento degli incarichi professionali

il Responsabile della U.O. Gestione del Personale assicura che l’incarico sia completo della delega in materia di sicurezza secondo le specifiche del MAC/87 (dirigenti di struttura / presidio) e che ne sia data comunicazione al RSPP

U.O. Gestione del Personale SPP

5. Sorveglianza dei stabilimenti

i Responsabili dei Presidi trasmettono tempestivamente le richieste di intervento per la sicurezza delle strutture e degli impianti all’area tecnica/amministrativa secondo il MAC 13

Responsabili dei Presidi U.O. Nuove Opere e Manutenzioni Uffici Tecnici di zona U.O.ABS; U.O.GMAE

6. Gestione delle emergenze

i Responsabili dei Presidi formalizzano la nomina dei componenti delle squadre di emergenza e adottano il registro dei controlli antincendio Responsabili dei Presidi aziendali

7. Gestione dei stabilimenti

le planimetrie devono essere vidimate dal Responsabile di Presidio e dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico di zona in caso di nuove attività o di variazioni il progetto sanitario deve essere sottoposto al parere di competenza della Commissione Tecnica di Valutazione, secondo l’all.n. 5 alla procedura

Responsabili dei Presidi aziendali Responsabili degli Uffici Tecnici di zona

8. Coordinamento delle ditte esterne

i Responsabili dei Presidi in collaborazione con l’Area tecnico-amministrativa e il SPP assicurano il coordinamento di sicurezza dell’Azienda con le ditte incaricate in ottemperanza all’art.7 del D.Lgs. 626

Responsabili dei Presidi aziendali U.O. Nuove Opere e Manutenzioni Uffici Tecnici di zona U.O.ABS; U.O.GMAE; SPP

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Miglioramento della Qualità

Società della Salute � Zona Pisana

SGSA-scheda di monitoraggio degli indicatori. Indicatori di esito/risultato – Obiettivi aziendali di Qualità 2006

Caratteristica monitorata Indicatore Standard Resp.le

rilevazioneStrumenti rilevazione

Resp.le elaborazione

Frequenza elaborazione

Resp.le analisi dati

1. Redazione del cronoprogramma degli interventi di sicurezza

esistenza del cronoprogramma nel piano degli investimenti

piano approvato

Resp. Area Tecnica Report SPP annuale RSPP

2. Costituzione del Fondo di Prevenzione Aziendale

atto di costituzione del fondo atto approvato Resp. Area

Amm.va Deliberazione SPP annuale RSPP

3. Redazione dei capitolati di gara in linea con l’art.7 D.Lgs. 626

n. capitolati di gara appropriati/ n. capitolati di gara approvati

100% Resp. Area Amm./Tecnica Report Resp. Area

Amm./Tecnica annuale RSPP

4. Conferimento degli incarichi professionali

n. incarichi professionali corredati di deleghe in materia di sicurezza/n. incarichi professionali conferiti

100% Resp. UO Gestione del Personale

Report Resp. UO Gestione del Personale

annuale RSPP

5. Sorveglianza dei stabilimenti

adozione della modulistica specifica (MAC 13)

modulistica adottata RP Report RP annuale RSPP

formalizzazione della squadra di emergenza

squadra formalizzata nel 60% edifici del presidio

RP Report RP annuale RSPP

6. Gestione delle emergenze

adozione del registro dei controlli antincendio

registro adottato nel 60% edifici del presidio

RP Report RP annuale RSPP

7. Gestione dei stabilimenti

esistenza planimetrie aggiornate, regolarmente vidimate con destinazione d’uso e classificazione dei locali

planimetrie corrispondenti ai requisiti nel 30% edifici del presidio

RP Report RP annuale RSPP

8. Coordinamento delle ditte esterne

esistenza dei verbali di coordinamento con le ditte esterne

verbali redatti RP Report RP annuale RSPP

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Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Programma Integrato

Settore Anziani

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8.2.1. Profilo di salute del settore Anziani

La popolazione che abita oggi nei Comuni della Zona Pisana, a fronte di una importanza numerica sostanzialmente stabile (Fig. 1), ha subito negli ultimi anni significative modificazioni nella sua composizione strutturale. Se consideriamo due semplici indicatori, quali la proporzione giovani fino a 14 anni e di persone in età pari o superiore ai 65 anni rispetto al totale della popolazione (Tab. 1), possiamo apprezzare i mutamenti intervenuti nella composizione per età, durante l’ultimo quindicennio:

1991 2001 2004 Comuni

età 0-14 % sul totale

età 65 e + % sul totale

età 0-14 % sul totale

età 65 e + % sul totale

età 0-14 % sul totale

età 65 e + % sul totale

Calci 13,1 17,7 11,8 19,0 12,0 19,6 Cascina 12,9 18,3 12,2 20,4 12,7 20,8 Fauglia 13,9 19,5 12,2 21,6 12,0 21,3 Lorenzana 15,6 20,7 13,1 22,4 12,8 21,6 Orciano Pisano 12,1 24,1 11,1 23,9 10,9 23,7 Pisa 11,3 19,6 10,0 23,1 10,5 23,6 San Giuliano Terme 12,9 16,9 12,4 19,5 12,2 21,6 Vecchiano 13,3 19,0 12,3 20,3 12,6 20,8 Vicopisano 13,8 18,9 12,5 21,2 12,8 21,8 Zona Pisana

12,2

18,8

11,2

21,5

11,6

22,3

Indice di vecchiaia Z.P. (65+/0-14)

154,8

192,1

192,5

Tab. 1: ‘% minori di 14 anni e >= di 65 sulla pop residente, anni 1991 – 2001 – 2004’. (Dati ISTAT e comunali) In primo luogo si nota la tendenza generale, con l’unica eccezione di Orciano Pisano, di un aumento considerevole della popolazione anziana, dell’ordine di un +4% nel caso di Pisa. Invece la componente più giovane della popolazione sostanzialmente rimane costante o i leggera diminuzione, nell’ordine medio dell’1%. Ciò significa che diminuisce sempre più la fascia della popolazione così detta “attiva”, tra i 15 e i 64 anni, nell’ambito di una tendenza complessiva all’invecchiamento. Anche a livello di popolazione residente della Zona Pisana il trend degli anziani segna un progressivo aumento, da una percentuale del 21,53% del 2001 al 22, 26% del 2004 e le prospettive non danno segnali di inversioni di tendenza.

Fig. 1: ‘La popolazione della Zona Pisana dal censimento 1991 al 2004’. (Dati ISTAT e comunali)

Evoluzione della popolazione della Zona Pisana

1 9 1 3 8 6

1 8 9 2 9 8 1 8 9 2 3 2

1 8 9 7 3 61 9 0 1 7 8

1 8 8 5 1 11 8 8 7 1 8

1 8 9 9 4 01 9 0 2 2 6

187000

187500

188000

188500

189000

189500

190000

190500

191000

191500

192000

a nni di r i f e r i me nt o

Serie1 191386 189298 189232 189736 190178 188511 188718 189940 190226

1991 1995 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

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Fig. 2: ‘Trend % della popolazione anziana di Zona dal 2001 al 2004 con linea di tendenza’. (Dati ISTAT e comunali)

SdS Zona Pisana 15

22,26

10,71

2,34

PISACASCINA

VECCHIANO

FAUGLIA

S. GIULIANO TERME

CALCI

VICOPISANO

LORENZANA

ORCIANO

Legenda% degli anziani sulla popolazione di Zona

11

% pop >= 65 su popolazione

% pop >= 75 su popolazione

% pop >= 85 su popolazione

Comuni_USL5

21,5

10,26

2,69

PISACASCINA

VECCHIANO

FAUGLIA

S. GIULIANO TERME

CALCI

VICOPISANO

LORENZANA

ORCIANO

Legenda% degli anziani sulla popolazione di Zona

11

% pop >= 65 su popolazione

% pop >= 75 su popolazione

% pop >= 85 su popolazione

Comuni_USL5

Rapporto tra anziani e popolazione residente nella Zona PisanaConfronto tra 2001 e 20042001

2004% anziani >= 65 anni

% anziani >= 75 anni

% anziani >= 85 anni

Fig.3: ‘Confronto tra le popolazioni anziane per fascia di età dal 2001 al 2004 nella Zona Pisana’. (ISTAT e com.) Fin da ora possiamo ipotizzare che, per ragioni di inerzia dei fenomeni demografici (soprattutto la scarsa numerosità relativa delle generazioni in età riproduttiva) il peso della popolazione ultrasessantacinquenne tenderà a rafforzarsi ancora, portando l’indice di vecchiaia prossimo a un rapporto di 2 anziani per ogni giovane al di sotto dei 15 anni.

Variazione del peso % della popolazione anziana sul totale della popolazione nella Zona Pisana - anni 2001 - 2004

21,53

21,9621,79

22,26

21,00

21,50

22,00

22,50

23,00

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

tendenza del peso %della popolazioneanziana >= 65 anni

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I dati attuali

La popolazione anziana residente (>= di 65 anni) nel 2004 ha fatto registrare un totale di 42.353 soggetti a fronte di una popolazione complessiva residente di 190.226 persone, con un peso percentuale del 22, 26%; la fascia di anziani ultra 75enni con un totale di 20.374 individui costituisce il 10,7% della pop e infine la fascia di anziani ultra 85enni, rappresentata da 4.457 persone, il 2,3% della pop. Nel 2001 in base ai dati del Censimento la popolazione anziana era costituita da 40.585 unità per una popolazione complessiva di 188.511 residenti, ovvero il 21,5%, mentre la fascia di anziani ultra 75enni rappresentava il 10,3% con 19.350 unità e quella di anziani ultra 85enni il 2,7% con 5.071 unità.

Fig.4: ‘Trend % della popolazione anziana >=75 di Zona dal 2001 al 2004 con linea di tendenza’. (ISTAT e com.)

Fig.5: ‘Trend % della popolazione anziana >=85 di Zona dal 2001 al 2004 con linea di tendenza’. (ISTAT e com.)

Nelle età più elevate (dai 70 anni in su) risultano evidenti i vantaggi acquisiti dalla popolazione femminile in termini di anni di vita guadagnati: al di sopra dei 75 anni le donne (vedove) rappresentano, sul totale della popolazione complessiva della Zona Pisana, una quota percentuale quasi doppia rispetto agli uomini (6,9% contro il 3,8).

Variazione del peso % della popolazione anziana >= 75 anni sul totale della popolazione nella Zona Pisana - anni 2001 -

2004

10,2610,58 10,47

10,71

10,00

10,50

11,00

11,50

12,00

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

tendenza del peso %della popolazioneanziana >= 75 anni

Variazione del peso % della popolazione anziana >= 85 anni sul totale della popolazione nella Zona Pisana - anni 2001 -

2004

2,692,54

2,31 2,34

2,00

2,50

3,00

3,50

4,00

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

tendenza del peso %della popolazioneanziana >= 85 anni

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Fig. 6: ‘Rapporto tra anziani maschi e femmine nei Comuni pisani – 2004’. (Dati comunali) Fig. 7: ‘Rapporto tra anziani >= 75 anni maschi e femmine nei Comuni pisani – 2004’. (Dati comunali)

Fig. 8: ‘Rapporto tra anziani >= 75 anni maschi e femmine nei Comuni pisani – 2004’. (Dati comunali)

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Rapporto (%) tra popolazione anziana e totale popolazione (residenti) nei Comuni della Zona Pisana - anno 2004

19,6 20,8 21,3 21,623,7 23,6 21,6 20,8 21,8

9,3 9,8 10,9 9,7 11,7 11,89,4 10,1 10,2

2,1 2,1 2,9 2,4 2,8 2,6 2,0 1,9 2,4

0,05,0

10,015,020,025,0

CALCI

CASCINA

FAUGLIA

LORENZANA

ORCIANO

PISA

S. GIU

LIANO TERME

VECCHIANO

VICOPIS

ANO

Comuni

% anziani >= 65 su totpop% anziani >= 75 su totpop% anziani >= 85 su totpop

Fig. 9: ‘Gli anziani nei Comuni della Zona Pisana – anno 2004’. (Dati comunali)

Il comune più “vecchio” della zona è Orciano Pisano, con un indice di vecchiaia di oltre 2 anziani per ogni giovane, un’età media di 45,6 anni ed una percentuale di popolazione anziana del 23,7%, subito seguito da Pisa, dove l’indice di vecchiaia è ancora più alto (224,5), per una percentuale del 23,6% (Fig. 9). Ovunque la popolazione di 75 e più anni oscilla tra il 9 e quasi il 12% della popolazione totale. La distinzione delle due componenti che concorrono a determinare l’indice di dipendenza (cioè la popolazione di 64 e più anni e i giovani al disotto dei 15 anni) mostra che il carico per ogni individuo in età produttiva (convenzionalmente posta tra i 15 e i 64 anni) è per 2/3 determinato da anziani e solo per 1/3 da giovani non ancora autosufficienti (solo a Vicopisano, Lorenzana e Cascina la componente dei giovanissimi ha un peso leggermente superiore). Comuni Indice di

vecchiaia Indice di dipendenza totale

Indice di dipendenza 65 +

Pop. 65 + %

Pop. 75 + %

Età media

Calci 162,7 46,2 28,6 19,6 9,3 43,8 Cascina 163,9 50,5 31,3 20,8 9,8 43,5 Fauglia 177,5 50,0 32,0 21,3 10,9 44,1 Lorenzana 168,9 52,3 32,9 21,6 9,7 43,7 Orciano P. 218,5 52,8 36,2 23,7 11,7 45,6 Pisa 224,5 51,8 35,8 23,6 11,8 45,3 S.Giuliano T. 176,6 51,2 32,7 21,6 9,4 44,1 Vecchiano 165,3 50,2 31,3 20,8 10,1 43,7 Vicopisano 170,4 52,9 33,4 21,8 10,2 43,7 Zona Pisana

192,5

51,1

33,6

22,3

10,7

44,5

Tab. 2: ‘Indice di vecchiaia e Indice di dipendenza’. (Dati comunali)

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Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione in età di 65 e + anni e la popolazione in età da 0 a 14 anni (per 100) Indice di ricambio lavorativo: rapporto tra la popolazione in età tra 20 e 34 e la popolazione in età tra 50 e 64 anni (per 100) Indice di dipendenza totale: rapporto tra l'insieme della popolazione in età tra 0 e 14 e di 65 e + anni e la popolazione in età tra 15 e 64 anni (per 100) Età media: media delle età ponderata con l'ammontare della popolazione in ciascuna classe di età Gli indicatori strutturali della Zona Pisana non si discostano di molto da quelli rilevabili per il territorio regionale mentre gli uni e gli altri riflettono una situazione di più accentuato invecchiamento rispetto alla situazione nazionale (Tab. 3). Principali indici di struttura per età. Zona Pisana e confronti territoriali (2003-2004) Zona Pisana

2004 Provincia di Pisa 2003

Toscana 2003

Italia 2003

Indice di vecchiaia 192,5 184,4 192,6 135,9 Indice di dipendenza 51,1 51,4 52,9 50,1 dipendenza 65 e + 33,6 33,3 34,8 28,9 Popolazione 15-64/Popolazione totale 66,2 66,0 65,4 66,6 Popolazione 65+/Popolazione totale 22,3 22,0 22,8 19,2 Popolazione 75+/Popolazione totale 10,7 10,6 11,1 8,8 Età media (anni) 44,5 44,2 44,5 41,8 Fonti: Comuni, IRPET (2005), ISTAT Tab. 3: ‘Principali indici di struttura per età. Zona Pisana e confronti territoriali (2003-2004)’. Rispetto al dato italiano, la popolazione pisana e quella toscana risultano mediamente più vecchia di 2,7 anni, con un indice di vecchiaia più elevato di oltre il 40%. La comparazione, inoltre, mette bene in luce come pesino diversamente, a livello locale e a livello nazionale, le due componenti della popolazione, anziani e giovani, che determinano la dipendenza dalla popolazione in età attiva. Si è ricordato, poco sopra, come alle età anziane le donne siano numericamente ben più rappresentate degli uomini (Fig. 6,7,8), per effetto del differenziale di speranza di vita che esiste tra i due sessi.

Gli anziani soli Nel mondo “anziani” si rileva una tipologia di condizione che merita monitoraggio continuo per l’elevato rischio “salute” che comporta: si tratta della condizione di anziano solo. Nei grafici che seguono si evidenzia appunto l’andamento del fenomeno legato a questa condizione nei Comuni della Zona Pisana. Nella Zona Pisana dal 2000 al 2004 il fenomeno “anziani soli ultrasettantacinquenni” (Fig. 10) ha conosciuto un incremento del 20,20%, pari a 1180 persone, con un +0,62 di aumento del peso percentuale sull’ intera popolazione residente della Zona; per confronto la popolazione di anziani ultrasettantacinquenni della Zona è cresciuta del +1,16% (Fig. 11) sull’intera pop residente nello stesso arco di tempo (2209 persone). Il rapporto tra gli anziani >= 75anni soli e tutti gli anziani >=75anni dal 2000 al 2004 segna un incremento del +2,30%, per

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un peso complessivo del 34,47% (Fig. 12). Ciò significa che più di un terzo degli anziani ultrasettantacinquenni sono soli, in genere donne (Fig. 13,14,15).

Fig. 10: ‘Distribuzione per sesso del fenomeno “anziani soli” nei Comuni pisani – 2000’. (Dati comunali)

Fig. 11: ‘Distribuzione per sesso del fenomeno “anziani soli” nei Comuni pisani – 2000’. (Dati comunali) Fig. 12: ‘Distribuzione per sesso del fenomeno “anziani soli” nei Comuni pisani – 2000’. (Dati comunali)

Andamento del fenomeno "Anziani soli" nella Zona Pisana negli anni 2000 - 2002 - 2004: + 0,62% pari a 1180 persone

3,303,69

3,07

0,00

1,00

2,00

3,00

4,00

% 75soli su pop 2000 % 75soli su pop 2002 % 75soli su pop 2004

Zona Pisana

10,58 10,71

9,55

8,00

9,00

10,00

11,00

12,00

% 75 su pop 2000 % 75 su tot 2002 % 75 su tot 2004

Zona Pisana

32,1631,19

34,47

30,00

32,00

34,00

36,00

38,00

40,00

% 75soli su 75 2000 % 75 soli su 75 2002 % 75soli su 75 2004

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Fig. 13: ‘Distribuzione per sesso del fenomeno “anziani soli” nei Comuni pisani – 2000’. (Dati comunali) Fig. 14: ‘Distribuzione per sesso del fenomeno “anziani soli>=75 anni” nei Comuni pisani – 2000’ (Dati comunali)

Fig. 15: ‘Distribuzione per sesso del fenomeno “anziani soli >=75anni” nei Comuni pisani – 2002’. (Dati comunali)

Oltre al Comune di Lorenzana, che vede un peggioramento della situazione anziani soli dal 2000 al 2002 (Fig. 14, 15), merita di essere tenuta sotto osservazione la situazione del Comune di Cascina, in rapporto anche all’altissimo peso della spesa ricoveri sugli anziani in base ai DRG ospedalieri.

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Fig.16: ‘Distribuzione della spesa per ricoveri per fasce di età – residenti Comune di Cascina 2004’. (Dati AOUP–ASL5)

Gli anziani soli in stato di disagio della Circoscrizione 51

Sul tema della condizione di disagio degli anziani soli, merita una menzione l’indagine svolta in occasione di una tesi di Laurea da parte dell’Università di Pisa – Facoltà di Scienze Politiche e dalla Circoscrizione 5, che ha permesso di conoscere approfonditamente le singole situazioni degli anziani che vivono da soli in una parte del tessuto urbano pisano. In particolare lo studio ha permesso di rilevare, attraverso un questionario e contatti telefonici, quali tra i 1100 anziani soli di oltre 70 anni che vivevano nel 2002 nella Circoscrizione 5 si trovavano a rischio disagio, secondo tre parametri ritenuti significativi: A. condizione economica B. stato di salute C. frequentazione dei figli – rete familiare L’analisi delle risposte ha permesso di individuare 468 anziani a rischio potenziale di disagio e 74 di questi in condizioni effettive di disagio (Fig. 17). E’ auspicabile che con l’aiuto delle Circoscrizioni stesse sia possibile estendere un’indagine di questo spessore a tutto il tessuto urbano della città di Pisa.

1 Tesi di Laurea della Dr.ssa Laura Cardini, Relatore Prof. Odo Barsotti, Facoltà di Scienze Politiche Università di Pisa: “Uno studio di demografia urbana. Malessere demografico, anziani soli in una circoscrizione del comune di Pisa”. In collaborazione con Circoscrizione 5 – Dr.ssa Trivella

Distribuzione della spesa ricoveri per fasce di età - dati 2004

75,56%

3,20%

21,25% Totale spesa anziani

Totale spesa < 18 anni

Totale spesa > 17 anni < 65

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Fig. 17: mappa degli anziani in condizioni di potenziale/effettivo disagio in rapporto alla distribuzione di tutti gli anziani nella Circoscrizione 5

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Profilo Anziani

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Mortalità: tutte le cause - Sesso maschile

! Definizione: tasso annuo di mortalità: tutte le cause per gruppi (fasce) di età ! Metodo di calcolo: numero di morti per tutte le cause per gruppo di età / percentuale di popolazione

residente per lo stesso gruppo di età x 100.000 ! Unità di misura: tasso per 100.000 Valore dell'indicatore e descrizione

Tutte le età: 1134,5 (grezzo) – 729,1 (standardizz) Tasso per gruppo di età: 65-69 ______1591,9______ 70-74 ____3210,1__________75-79 _______5540_______ 80-84 ____8851,8________ 85 ed oltre 18076,2___

Periodo della rilevazione: 2000 - 2002 Origine dei dati: fonti usl5 – relazione sanitaria Organizzazione o reparto: epidemiologia usl5 Popolazione interessata: residenti di sesso maschile zona pisana anno 2004

Mortalità: tutte le cause - Sesso femminile

! Definizione: tasso annuo di mortalità: tutte le cause per gruppi (fasce) di età ! Metodo di calcolo: numero di morti per tutte le cause per gruppo di età / percentuale di popolazione

residente per lo stesso gruppo di età x 100.000 ! Unità di misura: tasso per 100.000 Valore dell'indicatore e descrizione

Tutte le età: 1138,6 (grezzo) – 435,5 (standardizz) Tasso per gruppo

di età: 65-69 ____946,5____________ 70-74 _____1304,4_______ 75-79 ____2873,2___________ 80-84 _____5663,7_______ 85 ed oltre 14939,5________

Periodo della rilevazione: 2000 - 2002 Origine dei dati : fonti usl5 - relazione sanitaria Organizzazione o reparto: epidemiologia Popolazione interessata: residenti di sesso femminile zona pisana anno 2004

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Ricoveri ospedalieri negli anziani

Utilizzando i dati contenuti nell’archivio regionale delle schede di dimissione ospedaliera, L’Agenzia Regionale di Sanità ha calcolato per tutte le UU.SS.LL. della Regione i tassi di ospedalizzazione per i soggetti di età superiore ai 74, per alcune tipologie di intervento più ricorrenti in questa fascia di età. I dati, riferiti agli anni 2002 e 2003, sono forniti distintamente per i maschi e per le femmine e sono confrontabili con i valori di Area Vasta e regionali. Nella U.S.L. 5 i tassi di ospedalizzazione dei maschi per by-pass coronario, sostituzione dell’anca e sostituzione del ginocchio sono simili a quelli di Area Vasta e regionali, mentre il tasso per angioplastica risulta leggermente superiore. Per quanto riguarda il tasso di ospedalizzazione per intervento di cataratta, nel 2002 l’U.S.L. 5 presentava i valori più elevati della Regione, sia per i maschi che per le femmine. Dal 2003 questo tipo di intervento viene effettuato a livello ambulatoriale, con un conseguente calo del tasso di ospedalizzazione su tutto il territorio regionale. Dopo l’U.S.L. 12 di Viareggio, l’U.S.L. 5 presenta il tasso più basso, ed esso è nettamente inferiore al valore regionale.

Maschi età > 74 anni U.S.L. 5 Area Vasta Regione Toscana Tipo di intervento 2002 2003 2002 2003 2002 2003

Cataratta 75,55 4,39 53,12 8,63 51,39 21,56 By-pass coronarico 2,59 2,48 2,60 3,02 2,81 2,76 Angioplastica 5,75 8,55 5,27 6,77 6,44 7,54 Sostituzione dell’anca 4,67 4,79 4,33 4,24 4,45 5,02 Sostituzione del ginocchio 1,33 2,00 1,66 1,76 1,59 1,85 Fig. 18 : ‘Tasso di ospedalizzazione per alcune tipologie di intervento’ Per le femmine non si riscontrano sostanziali differenze tra i valori aziendali e quelli di Area Vasta e regionali per by-pass coronarico, angioplastica e sostituzione del ginocchio, mentre è il tasso di ospedalizzazione per sostituzione dell’anca ad essere appena più elevato di quello di Area Vasta e regionale.

Femmine età > 74 anni U.S.L. 5 Area Vasta Regione Toscana Tipo di intervento 2002 2003 2002 2003 2002 2003

Cataratta 67,67 6,27 51,94 9,07 49,58 22,12 By-pass coronarico 0,48 1,08 0,93 1,04 0,90 0,93 Angioplastica 2,76 2,62 2,06 2,09 2,51 2,84 Sostituzione dell’anca 9,15 10,53 8,97 9,05 9,63 9,67 Sostituzione del ginocchio 3,10 3,04 2,97 3,00 2,99 3,25 Fig. 18: ‘Tasso di ospedalizzazione per alcune tipologie di intervento’

Interessanti sono anche i dati relativi alla frattura del femore tra i soggetti di età superiore ai 74 anni. La U.S.L. 5 presenta una percentuale superiore a quella regionale (84,89 vs 80,67) di soggetti operati sul totale dei fratturati, collocandosi al terzo posto a livello regionale.

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Profilo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

% di operati sul totale di soggetti con frattura del femore - anno 2003

86,21

81,16

82,42

75,36

80,49

80,1

75,97

92,28

88

85,46

80,74

81,03

85,07

81,9

91,12

86,52

84,89

79,44

80,93

84,04

80,67

0 20 40 60 80 100

USL 1 - Massa e Carrara

USL 2 - Lucca

USL 5 - Pisa

USL 6 - Livorno

USL 12 - Viareggio

Area Vasta Nord Ovest

Regione Toscana

Totale età > 74 anniFemmine età > 74 anniMaschi età > 74 anni

Fig. 19: ‘Percentuale di operati sul totale soggetti con frattura del femore anno 2003’

Nel 2003 il tasso di ospedalizzazione per influenza e polmonite in soggetti di età superiore ai 74 anni

residenti nella U.S.L. 5 è tra i più bassi della Regione Toscana, così come già riscontrato nell’anno 2002.

Fig. 20: ‘Tasso di ospedalizzazione per influenza e polmonite in anziani – anni 2002 – 2003’

Tasso di ospedalizzazione per Influenza e Polmonite nei maschi >74 anni

0

5

10

15

20

25

Anno 2002 Anno 2003

USL 1 - Massa eCarrara

USL 2 - Lucca

USL 5 - Pisa

USL 6 - Livorno

USL 12 - Viareggio

Area Vasta NordOvest

Regione Toscana

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Profilo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

Fig. 21: ‘Tasso di ospedalizzazione per influenza e polmonite in anziani – anni 2002 – 2003’

Totale spesa anziani

Totale spesa >= 75 anni

Totale spesa >= 85 anni

CASCINA € 9.098.992,47 € 4.845.591,27 € 945.662,91 CALCI € 1.575.453,53 € 838.259,28 € 107.222,09 FAUGLIA € 679.796,71 € 385.360,33 € 93.133,73 LORENZANA € 322.699,07 € 172.960,00 € 54.135,65 ORCIANO € 136.778,71 € 103.134,28 € 29.713,90 PISA € 23.989.905,45 € 13.719.488,14 € 3.019.916,41 S. GIULIANO TERME € 6.613.792,90 € 3.223.495,81 € 675.295,84 VECCHIANO € 2.390.775,82 € 1.203.839,65 € 178.006,75 VICOPISANO € 2.006.008,17 € 1.139.244,68 € 226.210,46 Fig. 22: ‘Assorbimento della spesa per ricoveri per la popolazione anziana (anno 2004)’

Fig. 23: ‘Trend dei servizi sociali rivolti agli anziani dal 2004 alla prima metà del 2005’

Tasso di ospedalizzazione per Influenza e Polmonite nelle femmine >74 anni

0

2

4

6

8

10

12

Anno 2002 Anno 2003

USL 1 - Massa eCarrara

USL 2 - Lucca

USL 5 - Pisa

USL 6 - Livorno

USL 12 - Viareggio

Area Vasta NordOvest

Regione Toscana

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Profilo Anziani

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Elementi per l’Immagine di salute del settore Anziani 1) Problema: “Coordinamento prima valutazione” Mancanza o debole coordinamento di risorse e operatori da parte del Medico di presidio nella prima valutazione. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana. Soluzione possibile Identificazione di un ruolo forte del Medico di presidio nel momento della prima valutazione. 2) Problema: “Centralità del Medico di M. G.” Mancanza della centralità sia nella fase di Programmazione che nella fase di Progettazione di referenti veramente rappresentativi dei Medici di Medicina Genarale. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Sindacato FIMG. Soluzione possibile Accordo Giunta della SdS – Direzione ASL 5 - Sindacato FIMG. 3) Problema: “Presenza significativa AOUP” Mancanza o debole presenza sia nella fase di Programmazione che nella fase di Progettazione di referenti veramente rappresentativi dell’AOUP. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS – Direzione ASL 5 - Direzione AOUP. Soluzione possibile Accordo Giunta della SdS – Direzione ASL 5 - Direzione AOUP. 4) Problema: “Percorsi Integrati e Porta Unica di Accesso” Debolezza nella integrazione operativa e diagnostica tra i vari percorsi integrati SdS – ASL 5 – AOUP ed esigenza di una porta unica di accesso ai servizi. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Sindacato FIMG, Direzione AOUP. Soluzione possibile Identificazione di un ruolo forte del Medico di presidio nel momento della prima valutazione, Accordo Giunta della SdS – Direzione ASL 5 - Sindacato FIMG, Accordo Giunta della SdS – Direzione ASL 5 - Direzione AOUP.

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Profilo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

5) Problema: “Ospedali di Comunità” Carenza di Strutture intermedie territoriali per Ospedali di Comunità per le dimissioni programmate. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Direzione AOUP, Regione Toscana. Soluzione possibile Appropriati investimenti da parte della SdS (accordi con ASL 5, AOUP, Regione Toscana), accordi con altri Soggetti del Territorio. 6) Problema: “Centri Diurni” Carenza di Strutture territoriali per Centri Diurni. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Direzione AOUP, Regione Toscana. Soluzione possibile Appropriati investimenti da parte della SdS (accordi con ASL 5, AOUP, Regione Toscana), accordi con altri Soggetti del Territorio. 7) Problema: “Diversificazione Centri Diurni” Diversificazione Centri Diurni in base alla gravità come previsto dalla 402/04. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana provvisti, o in cui si realizzeranno, Centri Diurni. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Direzione AOUP, Regione Toscana. Soluzione possibile Appropriati investimenti da parte della SdS (accordi con ASL 5, AOUP, Regione Toscana), accordi con altri Soggetti del Territorio. 8) Problema: “Centri Aggregativi” Carenza di Strutture territoriali per Centri Aggregativi. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Direzione AOUP, Soggetti del III Settore, Regione Toscana. Soluzione possibile Utilizzo tramite appositi accordi di strutture del III Settore, appropriati investimenti da parte della SdS (accordi con ASL 5, AOUP, Regione Toscana), accordi con altri Soggetti del Territorio (Fondazione Cassa di Risparmio). 9) Problema: “Rete operativa dei Centri Aggregativi” Messa in rete operativa dei centri aggregativi con: cd, RSA, RS, riabilitazione territoriale.

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Profilo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana provvisti, o in cui si realizzeranno, Centri Aggregativi. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile Costituzione di tavoli di confronto tra i diversi soggetti. 10) Problema: “Dimissioni ospedaliere” Evitare le dimissioni ospedaliere al di fuori dei giorni prefestivi e festivi Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Direzione AOUP. Soluzione possibile Accordi della SdS e della ASL 5 con AOUP e Medici di M. G. 11) Problema: “Cure domiciliari di prossimità” Presenza nel sistema delle Cure domiciliari di prossimità del care giver familiare. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile Accordi della SdS coi Soggetti del III Settore. 12) Problema: “Formazione cure domiciliari – care giver” Formazione sulla domiciliarità tra operatori sanitari, sociali e volontari, idonei a per favorire un care giver non sovra caricato ma operativo. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile Accordi della SdS coi Soggetti del III Settore. 13) Problema: “Cure domiciliari ed Emergenze” Funzionalità della Cure domiciliari anche per le emergenze sulle dimissioni. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile Accordi della SdS coi Soggetti del III Settore.

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Profilo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

14) Problema: “Unificazione centrali e miglioramento strumenti di informazione” Unificazione organizzativa, funzionale e logistica delle centrali operative, sociali e sanitarie, di livello zonale; miglioramento strumenti di informazione. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore, ASL 5. Soluzione possibile Accordi della SdS con ASL 5 e Soggetti del III Settore. 15) Problema: “Anziani soli” Necessità di avere a disposizione una mappa degli anziani soli, ulteriore approfondimento di conoscenza dei dati, in particolar modo per gli anziani in prossimità della soglia di povertà. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore, Circoscrizione 5, CNR. Soluzione possibile Usufruire e prendere ad esempio la mappa degli anziani soli elaborata dalla circoscrizione 5 di Pisa. 16) Problema: “Alleggerimento livelli a bassa intensità di cure” Alleggerimento del carico assistenziale dei servizi sui livelli a bassa intensità. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile Messa a regime dei servizi di Cure domiciliari di prossimità trasformate rispetto alle criticità emerse in questo anno di attuazione di tale servizio con allargamento anche al primo livello infermieristico. 17) Problema: “Integrazione rete “badanti” Integrazione rete “badanti” nel sistema delle cure domiciliari ex 402/04. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile All’interno dello sviluppo prima e della applicazione poi della ex 402/04. 18) Problema: “Accessibilità ai servizi” Esigenza di migliorare l’accessibilità ai servizi Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile All’interno dello sviluppo prima e della applicazione poi della ex 402/04.

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Profilo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

19) Problema: “Emergenza sociale” Esigenza di migliorare ed implementare le risposte per l’emergenza sociale. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile All’interno dello sviluppo prima e della applicazione poi della ex 402/04. 20) Problema: “Qualità dei servizi” Esigenza di avere strumenti per la valutazione della qualità dei servizi. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile All’interno dello sviluppo prima e della applicazione poi della ex 402/04. 21) Problema: “Attività fisica” Esigenza di avere opportunità per promuovere e coinvolgere gli anziani allo svolgimento di attività fisica. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema Direzione della Zona – Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile All’interno dello sviluppo prima e della applicazione poi della ex 402/04, in particolare con quei soggetti che hanno maturato esperienza in questo campo.

Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute ‘Anno Zero’: Anziani

! Promozione dell’accessibilità al sistema dei servizi e delle opportunità per la popolazione anziana ! Promuovere l’organizzazione dei servizi domiciliari integrati e con livelli di intensità assistenziale ! Promozione di un sistema di strutture intermedie diversificate per livello assistenziale. ! Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio

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8.2.2. Programma Attuativo Anziani

Obiettivo A.2.1. Accesso Anziani

Promozione dell’ accessibilità al sistema dei servizi e delle opportunità per la popolazione anziana Le azioni previste in questo obiettivo riguardano l’azione strategica di rafforzamento del sistema territoriale dei servizi, come insieme integrato di risorse e percorsi centrato sul cittadino e sui suoi bisogni di salute. La DGRT 402/2004. in particolare si mira a riorganizzare la fase dell’orientamento e dell’accesso preventivo alla presa in carico in forme che siano conciliabili e integrabili con le stesse fasi per i settori della Disabilità e del Materno Infantile. Queste azioni si realizzano in particolare a livello dei presidi oggetto dei Gruppi di Progetto e nel Punto Unico di Accesso della Zona Pisana • Programma A

implementazione di un programma di miglioramento degli strumenti di informazione: cartellonistica, barriere linguistiche, architettoniche, sensoriali, culturali

• Programma E

implementazione forme di orientamento, informazione e accompagnamento anche attraverso il III Settore nei presidi

• Programma G

prevedere forme di accompagnamento agli sportelli anche tramite III Settore e care giver familiare

Programma A implementazione di un programma di miglioramento degli strumenti di informazione: cartellonistica, barriere linguistiche, architettoniche, sensoriali, culturali. Interventi strutturali specifici volti a favorire l’ingresso e la fruizione delle informazioni presso i presidi sedi dei Gruppi di Progetto in maniera sufficientemente autonoma ed efficace per disabili o persone anziane in spazi accoglienti e funzionali.

Programma E implementazione forme di orientamento, informazione anche attraverso il III Settore nei presidi

Programma G prevedere forme di accompagnamento agli sportelli anche tramite III Settore, valorizzando la figura del care giver familiare anche attraverso l’attivazione di forme di monitoraggio tramite indagini legate alla “qualità percepita” dell’utente (specie non autosufficiente) (vedi pure Programma G.1.2 Miglioramento della Qualità scheda Obiettivi di qualità Ob. 3 Tutela) Vedi Obiettivo G 1.1. Porte di accesso

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

A 2.2 Servizi Domiciliari Promozione dell’accessibilità al sistema dei servizi e delle opportunità per la popolazione anziana. Le azioni previste in questo obiettivo riguardano l’azione strategica di rafforzamento del sistema territoriale dei servizi, come insieme integrato di risorse e percorsi centrato sul cittadino e sui suoi bisogni di salute. La DGRT 402/2004 ha disegnato un quadro di riferimento imprescindibile che, per quanto inizialmente diretto alla popolazione anziana, costituisce un modello per la presa in carico territoriale delle persone non autosufficienti siano esse anziane o disabili. Particolarmente importante è, a questo proposito la strutturazione del Punto Unitario di Accesso (PUA) che ben si inquadra nella più generale linea strategica di creazione di porte unitarie di accesso ai servizi indicata dalla Giunta Programmi a) Implementazione delle funzioni di case management per i MMG e di care management per l’A.S. b) Implementazione del P.U.A. e del relativo UVM con le metodiche di valutazione multidimensionale c) Implementazione dei Gruppi di Progetto presso la Rete dei Presidi territoriali d) Integrazione e messa a regime (con i relativi correttivi organizzativi) del Protocollo per le dimissioni

programmate tra AOUP e Zona Pisana e) Promozione di azioni integrate tra AOUP, ASL e SDS per il rafforzamento di percorsi assistenziali nella

specialistica e nella diagnostica in alcuni settori pilota (Cure palliative) f) Rafforzamento della riabilitazione territoriale adulti in raccordo con le esperienze del III Settore e con i

percorsi in entrata e in uscita dall’ospedale e all’interno dei percorsi integrati con le altre professionalità previsto dalla DR 402/04

g) Investimento su un sistema integrato e misto (residenziale- domiciliare) che già a partire dall’esistente implementi percorsi stabili e senza soluzioni di continuità per il III livello assistenziale previsto dalla DR 402/ 04 in specifico per la demenze senili e gli Alzheimer

h) Stabilizzazione e miglioramento delle Cure Domiciliari di Prossimità, da allargare anche al settore infermieristico per l’”anziano fragile” e da legare sempre più alle emergenze stabiliti dai Gruppi di Progetto e alle dimissioni ospedaliere.

i) Migliore definizione dei ruoli non sostitutivi ma di supporto del care giver familiare all’interno dei percorsi assistenziali

j) Inserimento nel sistema pubblico di programmazione, accreditamento e gestione della rete di assistenza domiciliare delle c.d. badanti

k) Messa a punto del sistema informativo a supporto dei percorsi assistenziali l) Glossario condiviso che favorisca anche la scomposizione e ricomposizione dei costi delle singole

prestazioni e per livelli di assistenza in rapporto con l’appropriatezza della spesa. m) Implementazione centralina per ADI ex DR 402/04 che gestisca emergenze assistenziali e dimissioni a

partire da quella già esistente del III Settore nella domiciliarità leggera. n) Organizzazione interventi di supporto integrati per anziani “in prossimità della soglia di povertà” Correlazioni con altri Obiettivi ! Generali: G 1.1 Porte di Accesso ! Disabilità: D 3.1 Valutazione Multidisciplinare ! Materno Infantile - Adolescenza: MI 5.1 Percorso Nascita ! Immigrazione: I 6.1 Integrazione Sistema di Accoglienza

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

Programma A Implementazione delle funzioni di case management per i MMG e di care management per l’A.S. Programma: programmazione di una riorganizzazione delle professionalità in modo che l’uno sia complementare e coordinato all’altro nelle responsabilità dei percorsi assistenziali. Il MMG responsabile della presa in carico e l’Ass. Soc. responsabile dei processi di cura. Risultati attesi: raccordo e monitoraggio condiviso dei casi da parte del MMG e dell’AS dell’utente in carico Responsabile Direttore: SdS Zona Pisana e Direttore della Programmazione SdS Zona Pisana Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. servizi residenziali e semiresidenziali u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari, Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

a. Programmazione formazione periodica sui ruoli di case e care management

3 mesi

b. Rendicontazione e negoziazione tavolo locale accordo con MMG 6 mesi c. Apertura tavolo, inizio contrattazione 4 mesi d. inizio sperimentale con 3 studi associati di MMG nei territori dei 3

GdP 6 mesi

e. Organizzazione delle AS funzionale alla 402 4 mesi f. Incontri con operatrici AS 2mesi g. Workshop attuazione 402 e ruoli di case e care management 2 mesi

1

Partenza con i ruoli di Case Manager (MMG) e Care Manager (AS)

h. Attuazione formazione per case e care management 3 mesi FASE AZIONE MESE

1 MESE

2 MESE

3 MESE

4 MESE

5 MESE

6 MESE

7 MESE

8 MESE

9 MESE

10 MESE

11 MESE

12 A X X X B X X X X X X C X X X X D X X X E X X X X F X X G X X

1

h x x X

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

risorse economiche Umane tecnologiche strumentali

Progetto “Informare Comunicando” € 31.904 Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi e parte fondi indistinti) Budget UF Servizi Sociali Territoriali (parte AS di Presidio) Convenzione USL5- MMG Piano Investimenti Informatici Aziendale

1 amministrativo PUA € 17.000 1 assistente sociale PUA € 36.000 1 infermiere PUA MMG operanti nella Zona Pisana in forma associata 1 Geriatra part time € 50.000 2 Neurologi part time € 68.121 Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio

Sistema informativo SS 2000 versione allargata al settore infermieristico € 100.000

Struttura PUA postazioni PC

Programma B Implementazione del P.U.A. e del relativo UVM con le metodiche di valutazione multidimensionale Programma: realizzazione di una centrale operativa in grado di coordinare e garantire l’appropriatezza degli interventi rivolti alla non autosufficienza. Da prevedere una diversificazione degli interventi in base alle indicazioni derivanti dalla costituenda Unità di Valutazione Multidimensionale che travalica la vecchia Unità di Valutazione Geriatria creando PA.I. da verificare nel tempo per persone non autosufficienti Risultati attesi: creazione strutturale e operativa con protocolli e regolamenti del PUA e del relativo UVM Responsabile: direttore SdS Zona pisana e Direttore Programmazione SdS Zona Pisana Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. servizi residenziali e semiresidenziali u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari, “Informare Comunicando & Informanziani”, specialisti convenzionati con USL5 Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

a. Definitiva acquisizione professionalità già coperti da fondi regionali ottenuti

3 mesi

b. Accordi con USL e AOUP per uso delle professionalità richieste e per condivisione percorsi

3 mesi

1 Partenza con UVM

c. Organizzazione lavori UVM 6 mesi

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

d. Localizzazione temporanea con relativo spostamento di uffici e di cartacei necessari

3 mesi

a. Localizzazione temporanea 1 mese b. Programmazione tempi e modalità di accorpamento del Pool Cure

Palliative in P.zza Toniolo 6 mesi

c. situazione copertura rete e eventuale cablatura 6 mesi d. Micro formazione comunicativa per operatori PUA 1 mese e. Formazione per operatori PUA 3 mesi f. Riunione con operatori 3 mesi g. Trasferimento uffici e cartacei necessari 2 mesi

2

Partenza con PUA

h. Inizio prime azioni di trasferimento Pool Cure Palliative 8 mesi

fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese

10 mese

11 mese

12 a x x x b x x x c x x x x x x 1

d x x x a x b x x x x x x c x x x x x x d x e x x x f x x x g x x

2

h x x x x x x x x…

risorse economiche umane tecnologiche strumentali

Progetto “RAIL” € 34.000 Progetto “Anziani Sicuri” (parte mantenimento Numero Verde) € 6.000 Progetto “Informare Comunicando” € 31.904 Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi e parte fondi indistinti) Progetti “Alzheimer” € 95.211 Progetti “Cure Domiciliari” € 46.000 Progetto “Anziani Sicuri” € 106.000 Progetto “C.A.R.I.N.A.” € 730.000

1 facilitatore (informare comunicando + RAIL) PUA € 6.000 1 mediatore culturale PUA € 6.000 1 amministrativo PUA € 17.000 1 assistente sociale PUA € 36.954 1 infermiere PUA MMG operanti nella Zona Pisana ed esercenti in forma associata 1 Geriatra part tme € 50.000 2 Neurologi part time € 68.121 Operatori Numero Verde “Informanziani & Informare

Totem informativi in rete con il sistema informatico USL5 Sistema informativo SS 2000 versione allargata al settore infermieristico

Struttura PUA postazioni PC Arredamenti fruibili per persone disabili Cartellonistica di facile lettura (tramite anche la diversificazione dei percorsi con colori diversi)

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

Ore di ADI per raggiungere il budget 2005 1.283.409 Convenzione USL5- MMG Piano Investimenti Informatici Aziendale AD e ADI diretta 1.400.000 Affidi familiari 25.000

Comunicando” € 31.904 (quota parte personale) Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio

Programma C Implementazione dei Gruppi di Progetto presso la Rete dei Presidi territoriali Programma: realizzazione ed organizzazione tramite anche protocolli operativi interni dei Gruppi di Progetto ovvero equipe multiprofessionali territoriali. Risultati attesi: attivazione Gruppi di Progetto nei presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio in rete con gli altri presidi del territorio Zona Pisana. Responsabile: UC Servizi Domiciliari Anziani e UO Infermieristica Territoriale Soggetti coinvolti: ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari, “Informare Comunicando & Informanziani”, specialisti convenzionati con USL5 Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

a. Individuazione persone coinvolte nei 3 presidi 2 mesi b. organizzazione spazi di back office 5 mesi c. situazione copertura rete e eventuale cablatura 6 mesi d. Micro formazione comunicativa per operatori GdP 1 mese e. Formazione per operatori GdP 3 mese

1

Partenza con Gruppi di Progetto

f. Riunione con operatori 1 mese

fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10

mese 11

mese 12

a x x b x x x x x 1 c x x x x x x d x e x x x f x

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

risorse Economiche umane tecnologiche strumentali

Progetto “RAIL” € 34.000 Progetto “Anziani Sicuri” (parte mantenimento Numero Verde) € 6.000 Progetto “Informare Comunicando” € 31.904 Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi e parte fondi indistinti) Progetti “Alzheimer” € 95.211 Progetti “Cure Domiciliari” € 46.000 Progetto “Anziani Sicuri” € 106.000 Progetto “C.A.R.I.N.A.” € 730.000 Ore di ADI per raggiungere il budget 2005 1.283.409 Convenzione USL5- MMG Piano Investimenti Informatici Aziendale AD e ADI diretta 1.400.000 Affidi familiari 25.000

1 facilitatore (informare comunicando + RAIL) PUA € 6.000 1 mediatore culturale PUA € 6.000 1 amministrativo PUA € 17.000 1 assistente sociale PUA € 36.954 1 infermiere PUA MMG operanti nella Zona Pisana ed esercenti in forma associata 1 Geriatra part tme € 50.000 2 Neurologi part time € 68.121 Operatori Numero Verde “Informanziani & Informare Comunicando” € 31.904 (quota parte personale) Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio

Totem informativi in rete con il sistema informatico USL5 Sistema informativo SS 2000 versione allargata al settore infermieristico

Struttura PUA postazioni PC Arredamenti fruibili per persone disabili Cartellonistica di facile lettura (tramite anche la diversificazione dei percorsi con colori diversi)

Programma D Integrazione e messa a regime del Protocollo per le dimissioni programmate e protette tra AOUP e Zona Pisana. Programma: dopo aver peso atto della sperimentazione della Zona Pisana rispetto alle dimissioni programmate, verifica dell’andamento e delle criticità. Creazione di un percorso in andata e in ritorno dall’AOUP che garantisca continuità assistenziale sia sanitaria che sociale con verifica dell’andamento ell’utente. Il tutto riportato i

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

apposito protocollo nel quale chiarire tempi, modalità numero di reparti sostenibili nel progetto e compartecipazioni economiche tra gli Enti sanitari e sociosanitari coinvolti. Risultati attesi: protocollo e accordo AOUP- USL5- SdS Zona Pisana sugli interventi sociosanitari necessari per la continuità assistenziale, con relativa ripartizione dei costi Responsabile: Direttore SdS Zona Pisana e Direttore della Programmazione SdS Zona Pisana Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. servizi residenziali e semiresidenziali u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari, Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

a. Obiettivi raggiunti e criticità della sperimentazione ‘Dimissioni programmate’

1 mese

b. Correzione metodologia di presa in carico sul territorio con contemporaneità della parte medico- sanitaria, partenza PUA

3 mesi

c. Organizzazione territorio per allargamento accordo ad altri reparti ospedalieri

12 mesi

d. Ristesura bozza di accordo per il ricevimento dei percorsi interni territoriali

3 mesi

e. Riunioni con AOUP per accordo con richieste di dimissioni non nei festivi e invio lettera prima al MMG

3 mesi

f. Comunicazioni e accordo finale 1 mese

1

Messa a regime accordo AOUP- SDS per dimissioni programmate

g. 3 mesi di sperimentazione, AOUP- MMG- PUA- Presidi 3 mesi

fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10

mese 11

mese 12

a x b x x x c x x x x x x x…. d x x x e x x x f x

1

g x x x

Risorse economiche umane tecnologiche strumentali

Progetto “Anziani Sicuri” (parte mantenimento Numero Verde) € 6.000 Progetto “Informare Comunicando” € 31.904 Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi e parte fondi indistinti) Progetti “Alzheimer” € 95.211

1 amministrativo PUA € 17.000 1 assistente sociale PUA € 36.954 1 infermiere PUA MMG operanti nella Zona Pisana ed esercenti in forma associata 1 Geriatra part time € 50.000

Sistema informativo SS 2000 versione allargata al settore infermieristico € 100.000

Struttura PUA postazioni PC

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

Progetti “Cure Domiciliari” € 46.000 Progetto “Anziani Sicuri” € 106.000 Progetto “C.A.R.I.N.A.” € 730.000 Budget UF Servizi Sociali Territoriali (parte AS di Presidio) Convenzione USL5- MMG Piano Investimenti Informatici Aziendale Progetto- Servizio “Cure Domiciliari di Prossimità €135.984 ADI aggiuntiva per dimissioni programmate 10.355 Start up centralina CDP 7.000 AD e ADI diretta 1.400.000 Affidi familiari 25.000

2 Neurologi part time €68.121 Operatori Numero Verde “Informanziani & Informare Comunicando” € 31.904 (quota parte persoanale) Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio

Programma L Glossario condiviso che favorisca anche la scomposizione e ricomposizione dei costi delle singole prestazioni e per livelli di assistenza in rapporto con l’appropriatezza della spesa. Programma: realizzare un glossario condiviso dalle varie professionalità tramite la stesura di apposito nomenclatore così da favorire un lavoro di equipe. Il tutto per raggiungere una quantificazione facilmente intelleggibile delle prestazioni erogate per quanto integrate con altre di natura sociale o sanitaria. Risultati attesi: glossario condiviso (nomenclatore) e ricomposizione per DRG territoriali delle prestazioni sociali e sanitarie territoriali Responsabile: UC Servizi Sociali Domiciliari Anziani e UO Infermieristica Zona Pisana Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. servizi residenziali e semiresidenziali u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari,

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata h. Riunione operatori sociali e sanitari n raccordo con i

responsabili del nomenclatore legato al programma informatico SS 2000

1 mese

i. Socializzazione a tutti gli operatori del risultato ottenuto 2 mesi j. Corso di formazione degli operatori 2 mesi

1

Realizzazione glossario e nomenclatore condiviso

k. Organizzazione del sistema di verifica in base alle prestazioni codificate e riportate in SS 2000

4 mesi

a. creazione gruppo di lavoro aziendale interzonale. 2 mesi b. inizio lavoro per codificare le varie prestazioni 2 mesi 2

Organizzazione prestazioni in base a unità valutative simili ai DRG

c.confronto con la regione per DRG territoriali 4 mesi

fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese

10 mese

11 mese

12 a x b x x c x x 1

d x x x x a x x b x x 2 c x x x x

risorse

economiche umane tecnologiche strumentali Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi e parte fondi indistinti) Budget UF Servizi Sociali Territoriali (parte AS di Presidio) Convenzione USL5- MMG Piano Investimenti Informatici Aziendale

u.f. servizi residenziali e semiresidenziali u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari

Sistema informativo SS 2000 versione allargata al settore infermieristico

Struttura PUA postazioni PC

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

A 2.3 Servizi Intermedi Sistema delle strutture intermedie diversificate per livello assistenziale. L’obiettivo intende rafforzare il sistema di interventi domiciliari, mettendo in rete non solo I livelli di intensità assistenziale previsti nella D.R, 402/2004, ma integrando le risorse comunitarie sia sul versante della non autosufficienza, sia sul versante della promozione della salute e della prevenzione di stati critici per Anziani autosufficienti e attivi. E’ così garantita la circolarità dell’offerta dei servizi sociali e sanitari come previsto dal PSR vigente e dalla Delibera regionale sopra richiamata. Programmi a) Realizzazione percorsi anche misti e temporanei che prevedano interventi integrati con strutture

residenziali, servizi domiciliari (professionali e di prossimità), servizi semiresidenziali, Centri aggregativi e soprattutto servizi riabilitativi

b) Diversificazione organizzativa e nei percorsi assistenziali delle strutture semiresidenziali per anziani secondo moduli previsti dalla DR 402/04 in base al livello di non autosufficienza e di cronicità

c) Implementazione del protocollo AOUP ASL SDS Pisana per la riconversione di risorse nel senso della creazione di servizi residenziali, domiciliari, intermedi per l’accoglienza delle persone con degenze di lunga durata attualmente ospedalizzate.

d) Creazione Hospices e Ospedali di Comunità con relativo Accordo con AOUP per sistema delle dimissioni o ricoveri da e verso le due strutture.

e) Implementazione del ruolo dei Centri Aggregativi come raccordo tra la fase semiresidenziale, la fase domiciliare, l’attività fisica di mantenimento e la riabilitazione leggera.

Correlazioni con altri Obiettivi ! Disabilità: D 3.2 Percorsi Riabilitativi Integrati

Programma A Realizzazione percorsi “misti” che prevedano interventi residenziali semiresidenziali e domiciliari sociali e/o sanitari sotto indicazione dell’UVM Programma: prevedere Piani Assistenziali Individualizzati che garantiscano la sostenibilità dei percorsi oltre all’efficacia della cura individuata. Il tutto nell’ottica di una diversificazione anche temporale degli interventi misurabile poi tramite le schede ICF Risultati attesi: primi PAI elaborati dall’UVM nei quali siano prescritti percorsi assistenziali “misti” sostenibili economicamente e vigilati su diversi campi da care manager da una parte e case manager dall’altra. Responsabile: UF Servizi residenziali e semiresidenziali, UC Servizi Domiciliari Anziani, UO Infermieristica Zona Pisana

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi u.o Ostetricia e ginecologia Uoc Servizi Domiciliari, “Informare Comunicando & Informanziani”, Punto Unico di Accesso, Gruppi di Progetto dei Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio Fase Obiettivo di fase/ Azioni Durata

1 Organizzazione del lavoro per Piani Individualizzati che tengano conto della sostenibilità e appropriatezza verificabili ex post

4 mesi

2 Verifica efficacia di tale organizzazione dei percorsi assistenziali 4 mesi 3 Formazione apposita operatori 2 mesi fase

azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 mese 12

1 x x x x 2 x x x x 3 x x

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

risorse

economiche umane tecnologiche strumentali Progetto “Aggiungere Vita agli anni” (parte coordinamento gruppo centri aggregativi, sportelli e comunicazione) € 98.254 Progetto “RAIL” € 34.000 Progetto “Anziani Sicuri” (parte mantenimento Numero Verde) € 6.000 Progetto “Informare Comunicando” € 31.904 Budget Distrettuale Sanitario (parte fondi indistinti) Progetti “Alzheimer” € 95.211 Progetti “Cure Domiciliari” € 46.000 CDP: Erbavoglio 19.368 Telefonia anziani 40.000 Arcobalene 2 28.999 Ad non professionale 15.493,70 Insieme si può 10.000 Custodia sociale 13.500 Presidio di comunità 8.623 Progetto “C.A.R.I.N.A.” € 730.000 Progetto centro aggregativi “arci 2006” € 8.000 Telesoccorso 46.481,12 Vacanze anziani 72.000 AD e ADI diretta € 1.400.000 Affidi familiari 25.000 Rette non auto RSA gestite da settore pubblico 312.000,00 Rette non auto in rsa convenzionate settore privato 1.147.132,20

1 facilitatore (informare comunicando + RAIL) PUA € 6.000 1 mediatore culturale PUA € 6.000 1 amministrativo PUA € 17.000 1 assistente sociale PUA € 36.954 1 infermiere PUA Operatori Numero Verde “Informanziani & Informare Comunicando” € 31904 (quota parte personale) Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio

Totem informativi in rete con il sistema informatico USL5

Struttura PUA Strutture dei 3 GdP postazioni PC Arredamenti fruibili per persone disabili Cartellonistica di facile lettura (tramite anche la diversificazione dei percorsi con colori diversi)

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

A2.4 Servizi Residenziali Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio. Questo obiettivo di sistema si centra sulla necessità di lavorare sull’appropriatezza delle prestazioni rivolte alle persone anziane. Questo approccio implica un lavoro congiunto tra il sistema territoriale residenziale , il sistema ospedaliero, i servizi domiciliari, mantenendo la centralità del programma personalizzato come chiave per l’integrazione delle risorse. Ne consegue la centralità del percorso valutativo multidimensionale e multiprofessionale e la modularità degli interventi come chiave per lo sviluppo di sistemi di accreditamento e di promozione della qualità incentrati sulla tutela delle persone anziane Programmi a) Diversificazione organizzativa e nei percorsi assistenziali delle strutture semiresidenziali per anziani

secondo moduli previsti dalla DR 402/04 in base al livello di non autosufficienza e di cronicità b) Strutturazione di percorsi misti e temporanei nella logica della rivalutazione multidimensionale dei soggetti

in carico. c) Progressiva diversificazione anche logistica tra soggetti anziani e soggetti ancora giovani con disabilità. d) Favorire l’apporto in equipe delle diverse professionalità nella redazione dei Piani Individualizzati di

Assistenza (PIA). e) Implementazione sistema di registrazione e valutazione gestionale tramite cartella unica e percorsi interni

integrati accreditati come elemento essenziale di convenzionamento. f) Implementazione sistema rivalutativo UVM per garantire la possibile circolarità tra assistenza residenziale,

semiresidenziale e domiciliare. g) Centralità del ruolo del MMG e dell’AS nella fase residenziale con particolare attenzione ai momenti

rivalutazione dell’UVM h) Protocollo con l’AOUP per la gestione in entrata e in uscita di ospiti o residenti temporanei. i) Programma animativo diversificato in base ai moduli e raccordato ai servizi e alle attività anche informali

del territorio. Inserimento anche di tale attività negli obiettivi di mantenimento o miglioramento del sistema valutativo ICF.

j) Chiarezza e funzionalità nell’uso del “server” trasporti sociali o sanitari.

Programma A Programma socio riabilitativo diversificato per moduli e raccordato con i familiari e le attività del territorio. Programma: messa a regime di percorsi assistenziali residenziali diversificati per carico assistenziale e patologie Risultati attesi: realizzazione di moduli assistenziali verificabili nella efficacia e appropriatezza tramite la verifica PAI Responsabile: UF servizi residenziali e semiresidenziali Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uf Servizi residenziali e semiresidenziali

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Obiettivo di fase/ Azioni Durata

1 Individuazione utenti che necessitano di interventi appropriati rispetto alla riorganizzazione del lavoro per moduli

3 mesi

2 Verifica andamento moduli 2 mesi 3 Organizzazione lavoro personale e relativa formazione 4 mesi

Fase

Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1 x x x 2 x x 3 x x x x

risorse Economiche umane tecnologiche strumentali

Progetto “Aggiungere Vita agli anni” (parte coordinamento gruppo centri aggregativi, sportelli e comunicazione)

€ 98.254

Progetto “RAIL”

€ 34.000

Progetto “Anziani Sicuri” (parte mantenimento Numero Verde)

€ 6.000

Progetto “Informare Comunicando”

€ 31.904

Budget Distrettuale Sanitario (parte fondi indistinti)

Progetti “Alzheimer” € 95.211 Progetti “Cure Domiciliari” € 46.000 Progetto “C.A.R.I.N.A.” € 730.000 Progetti di Interesse Regionale Politiche Sociali

Moduli residenziali aggiuntivi ex 402

€ 255.427

Pet terapy e aggregazione Alzheimer (animazione RSA)

€ 15.600

Rette non auto RSA gestite da settore pubblico

€ 312.000,00

Rette non auto in rsa convenzionate settore privato

€ 1.147.132,20

Rsa aziendali gestite da cooperative

€ 2.728.412,36

Progetto Trasporti Sociali Omnibus

€ 1.057.260

Piano formazione zona Pisana 2006 Animazione nelle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani

1000 €

La relazione con la famiglia dell’anziano, valutazione multidimensionale.

1200€ ( da sostenere con Distretto

1 facilitatore (informare comunicando + RAIL) PUA € 6.000 1 mediatore culturale PUA € 6.000 1 amministrativo PUA € 17.000 1 assistente sociale PUA € 36.954 1 infermiere PUA Operatori Numero Verde “Informanziani & Informare Comunicando” € 31.904 (quota parte personale) Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio

Totem informativi in rete con il sistema informatico USL5 € 100.000

Struttura PUA Strutture dei 3 GdP postazioni PC Arredamenti fruibili per persone disabili Cartellonistica di facile lettura (tramite anche la diversificazione dei percorsi con colori diversi) Piano Investimenti Informatici Aziendale Piano Investimenti Regionali Politiche Sociali

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

risorse Economiche umane tecnologiche strumentali

zona Pisana) Sperimentazione della cartella socio-sanitaria (progetto ASL5 – Fondazione cardinal Maffi)

FINANZIAMENTO REGIONALE

600€ (il resto da sostenere dal Distretto zona Pisana)

Etica e deontologia, ricaduta dei principi etici nella metodologia e pratica professionale

1200€ (sostenuto da Distretto zona Pisana Cooperative interessate)

FINANZIAMENTO REGIONALE

Programma J (vedi Obiettivo Mobilità) Chiarezza e funzionalità del sistema dei trasporti da e verso la residenza per ragioni terapeutiche, medico sanitarie e sociali Programma: informazione e corretto uso dei trasporti sociali Zona pisana e dei trasporti sanitari ordinari da parte degli operatori delle strutture residenziali e semiresidenziali per trasferimenti degli utenti per motivi sanitari, sociali o animativi Risultati attesi: diminuzione delle contestazioni nella ripartizione dei costi di trasporto interni alla USL5 – SdS Zona Pisana, piena possibilità di mobilitare l’utenza anche per attività animative fuori sede Responsabile: UF servizi residenziali e semiresidenziali Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u f servizi residenziale e semiresidenziale, associazioni aderenti al servizio- progetto “Omnibus” Fase Obiettivo di fase/ Azioni Durata

1 Corretta informazione tramite anche “informare comunicando & Informanziani” 2 mesi

2 Accordo di integrazione con realizzazione da parte di USL5 e SdS Zona Pisana di una centralina unica per la gestione sia dei trasporti sociali che dei trasporti sanitari “ordinari”

6 mesi

3 Verifiche sull’uso di tale strumento 2 mesi

Fase Azione

Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10

Mese 11

Mese 12

1 x x

2 x x x x x x

3 x x

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

risorse

economiche umane tecnologiche strumentali Progetto- servizio “Omnibus” € 1.057.260 Progetto “Anziani Sicuri” (parte mantenimento Numero Verde

€ 6.000

Progetto “Informare Comunicando” € 31.904 Progetti “Alzheimer” € 95.211 Progetto “C.A.R.I.N.A.” € 730.000 Piano formazione zona Pisana 2006 Formazione del personale dedito all’accompagnamento nell’ambito del trasporto sociale

Altro finanziamento

Ass. Soc. Zona pisana Infermieri interni alle strutture residenziali e infermieri dei pool domiciliari Zona Pisana MMG operanti nella Zona Pisana Operatori delle associazioni aderenti al progetto- servizio “omnibus”

Sistema informatico SS 2000 integrato anche alla parte infermieristica € 100.000

Mezzi attrezzati per mobilitare persone con handicap

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Programma Attuativo Anziani

Società della Salute � Zona Pisana

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Totale Dipendenti Convenzionati Totale

TOTALE SPESA FSNQuote Capitarie

FSNFondi Vincolati Compartecipazioni Altri

Fondi Totale AssociataQuote Capitarie

AssociataFondo Regionale Compartecipazioni Altri

Fondi Totale

Percorsi Assistenziali 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 - - - - - -

Direzionali 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - -

TOTALE ATTIVITA' GENERALI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - 0,00 0,00 0,00

Servizi 0,00 0,00 0,00 0,00 Contributi 0,00 0,00 0,00 Contributo Assistenza Economica 15.338,00 0,00 15.338,00 15.338,00 15.338,00

Assistenza Domiciliare indiretta 20.465,00 0,00 20.465,00 20.465,00 20.465,00

ADI Indiretta 207.282,00 0,00 207.282,00 207.282,00 207.282,00 Affidi Anziani 43.834,00 23.000,00 23.000,00 20.834,00 20.834,00 43.834,00 Buoni spesa 2.025,00 0,00 2.025,00 2.025,00 2.025,00 Albergazioni 11.055,00 0,00 11.055,00 11.055,00 11.055,00

Sub totale 299.999,00 23.000,00 0,00 0,00 0,00 23.000,00 276.999,00 0,00 0,00 0,00 276.999,00 299.999,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - 0,00 0,00 0,00 Cure Domiciliari 1° 2° e 3° livello 1.441.259,83 270.000,00 270.000,00 1.171.259,83 1.171.259,83 1.441.259,83

AD Prossimità/Auser 15.494,00 0,00 15.494,00 15.494,00 15.494,00 Progetto estate anziani 2004 e2005 99.335,29 0,00 99.335,29 99.335,29 99.335,29

Progetto Alzheimer 2004 49.590,00 49.590,00 49.590,00 49.590,00 Progetto Alzheimer 2005 34.808,00 34.808,00 34.808,00 34.808,00 Cure Domiciliari 2005 26.898,50 26.898,50 26.898,50 26.898,50 Telesoccorso 110.000,00 90.000,00 90.000,00 20.000,00 20.000,00 110.000,00

Sub totale 1.777.385,62 471.296,50 0,00 0,00 0,00 471.296,50 1.306.089,12 0,00 0,00 0,00 1.306.089,12 1.777.385,62 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Progetti 0,00 0,00 0,00 0,00 Insieme si può 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Cure palliative 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Personale 0,00 0,00 0,00

Sub totale 0,00 0,00 0,00 Altri costi generali 0,00 0,00 0,00

Sub totale 0,00 0,00 0,00 TOTALE DOMICILIARE 2.077.384,62 494.296,50 0,00 0,00 0,00 494.296,50 1.583.088,12 0,00 0,00 0,00 1.583.088,12 2.077.384,62 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - 0,00 0,00 0,00

Servizi 0,00 0,00 0,00 - Centri Diurni 0,00 0,00 0,00 Centri Diurni Gestione Diretta 137.806,00 56.636,00 56.636,00 45.260,00 35.910,00 81.170,00 137.806,00 Centri Diurni Convenzionati 88.128,48 88.128,48 88.128,48 0,00 88.128,48

Sub totale 225.934,48 144.764,48 0,00 0,00 0,00 144.764,48 45.260,00 0,00 35.910,00 0,00 81.170,00 225.934,48 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - 0,00 0,00 0,00 Circolo Agorà/Attività Informatiche 10.000,00 0,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 -

Progetto arcobaleno 25.000,00 0,00 14.000,00 11.000,00 25.000,00 25.000,00 Vacanze anziani 87.000,00 0,00 87.000,00 87.000,00 87.000,00 UISP attività motoria 10.000,00 0,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 Centro polivalente San Zeno 10.330,00 0,00 10.330,00 10.330,00 10.330,00

Sub totale 142.330,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 131.330,00 0,00 0,00 11.000,00 142.330,00 142.330,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 - - 0,00 0,00 0,00 Progetti 0,00 0,00 0,00 Servizio di custodia sociale peranziani 2.101,20 0,00 2.101,20 2.101,20 2.101,20

Anziani per… 16.501,25 0,00 16.501,25 16.501,25 16.501,25 Centro SPES 22.568,46 0,00 22.568,46 22.568,46 22.568,46

sub totale 41.170,91 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 41.170,91 0,00 0,00 0,00 41.170,91 41.170,91 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Personale 0,00 0,00 0,00

sub totale 0,00 0,00 0,00 Altri costi generali 0,00 0,00 0,00

sub totale 0,00 0,00 0,00 TOTALE INTERMEDIO 409.435,39 144.764,48 0,00 0,00 0,00 144.764,48 217.760,91 0,00 35.910,00 11.000,00 264.670,91 409.435,39 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Residenze assistite 0,00 0,00 0,00 R.A. gestione direttaNissim 958.782,77 0,00 576.051,77 382.731,00 958.782,77 958.782,77

Sub totale 958.782,77 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 576.051,77 0,00 382.731,00 0,00 958.782,77 958.782,77 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Residenze Sanitarie Anziani 0,00 0,00 0,00

R.S.A. gestione diretta 7.907.149,08 4.742.940,00 4.742.940,00 691.729,08 2.472.480,00 3.164.209,08 7.907.149,08 R.S.A. in convenzione 9.482.209,59 4.442.209,59 4.442.209,59 1.240.000,00 3.800.000,00 5.040.000,00 9.482.209,59

Sub totale 17.389.358,67 9.185.149,59 0,00 0,00 0,00 9.185.149,59 1.931.729,08 0,00 6.272.480,00 0,00 8.204.209,08 17.389.358,67 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Progetti 0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Personale 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TOTALE RESIDENZIALE 18.348.141,44 9.185.149,59 0,00 0,00 0,00 9.185.149,59 2.507.780,85 0,00 6.655.211,00 0,00 9.162.991,85 18.348.141,44 - - - - - -

20.834.961,45 9.824.210,57 0,00 0,00 0,00 9.824.210,57 4.308.629,88 0,00 6.691.121,00 11.000,00 11.010.750,88 20.834.961,45 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Anziani 2006 Professionali

Risorse

Contributi

Finanziarie

Carico Assistenziale

Contatti Prese in carico Attività professionali

Persone

Prestazioni Utenti Servizi

Sanitario Sociale Famiglie Posti Giornate Ore

Totale

Intermedio

Attività Generali

Residenziale

Domiciliare

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Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Programma Integrato

Settore Disabilità

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8.3.1. Profilo di salute del settore Disabilità In applicazione alla Legge 104/92 viene effettuato l’accertamento della presenza di handicap in situazione di gravità. Complessivamente nell’anno 2004 nella U.S.L. 5 sono stati accertati 3.472 soggetti con handicap, di cui 1.566 (45,10 %) di età compresa tra 0 e 64 anni in situazione di gravità. Di questi 183 (11,7%) hanno ricevuto interventi di aiuto alla persona. Il numero di soggetti accertati con handicap è aumentato del 19,89% rispetto all’anno precedente, in cui erano stati accertati 2.896 soggetti con handicap. E’ aumentato anche il numero dei soggetti di età compresa tra 0 e 64 anni accertati con handicap in situazione di gravità, che nel 2002 erano stati 1.323, anche se la percentuale sul totale dei soggetti con handicap è rimasta invariata. Da un’analisi dei dati per Zona Socio Sanitaria si rileva che nella Zona Alta Val di Cecina sono stati accertati con handicap in totale 187 soggetti di cui 61 (32,62 %) di età compresa tra 0 e 64 in situazione di gravità; di questi 27 hanno ricevuto interventi di aiuto alla persona. Nella Zona Val d’Era i soggetti accertati con handicap sono stati 631 in totale, con 423 soggetti di età 0-64 anni in situazione di gravità (67,04 %) di cui 60 hanno ricevuto interventi di aiuto alla persona. Nella Zona Pisana, infine, i soggetti accertati con handicap sono stati 2.654 in totale, con 1.082 soggetti di età 0-64 anni in situazione di gravità (40,77 %) di cui 96 hanno ricevuto interventi di aiuto alla persona (Fig. 1). L’applicazione della Legge 68/99, che ha riformato il sistema di collocamento al lavoro dei disabili, ha comportato, a partire dall’anno 2000, un notevole incremento dell’impegno lavorativo a carico della specifica Commissione di Medicina Legale ed in particolare a carico del Servizio Sociale, che, all’interno di questa, svolge il lavoro preparatorio e preliminare a quello della Commissione stessa. L’applicazione della norma proietta l’intervento della Commissione verso una presa in carico del disabile, in un’ottica di collocamento mirato.

Fig. 1: la situazione dell’handicap (accertamenti 2004) nelle tre zone USL5

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Profilo Disabilità

Società della Salute - Zona Pisana

Scuola

Alunni disabili Dal punto di vista della Società della Salute certamente fondamentale è comprendere la condizione degli alunni disabili. Gli alunni certificati iscritti a scuola sono seguiti sia dalle istituzioni scolastiche che da quelle sociali in vario modo: con insegnanti di sostegno e Progetti Educativi Individuali (PEI) concordati con le assistenti sociali e con interventi di assistenza specialistica pagata dai Comuni ed erogata dalle strutture della ASL. Il numero dei disabili iscritti a scuola era nel 2004:

⇒ istruzione di base n° 384 alunni (scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado)

⇒ istruzione superiore n° 135 alunni per un totale di 519 persone.

La certificazione degli alunni con disabilità ha un andamento temporale del tutto caratteristico, cresce al crescere dell’età del ragazzo e della classe conseguentemente frequentata. Questo elemento è rappresentato nel grafico che segue (Fig. 2), che riporta dati nazionali di fonte Ministero della Pubblica Istruzione:

Fig. 2: ‘Percentuale di alunni con handicap certificato nell’ a.s. 1997/8’ Come è evidente, dalla prima alla quinta elementare gli iscritti con handicap certificato sono quasi il doppio, diminuiscono leggermente in prima media per risalire in terza dove la percentuale diventa più che doppia rispetto alla prima elementare. Il calo drastico si registra poi nelle scuole superiori.

Secondo l’ Osservatorio Scolastico Provinciale: “Un aumento così vistoso può essere legato a vari fattori , tra i quali comunque sembra incidere in misura minore l’aumento delle situazioni di handicap per traumi sopravvenuti. Una parte di tale aumento è di tipo formale, nel senso che i bambini che hanno handicap legati al sistema nervoso centrale o alla sfera psicologica, di natura non particolarmente grave vengono “certificati” nel tempo, man mano che l’età e le richieste scolastiche rendono più evidenti le differenze coi bambini normodotati.” (Annuario Scolastico 1999 p.8.)

Questa situazione, a prescindere dai motivi da cui trae origine, di fatto rappresenta un ostacolo per l’ intervento precoce con gli alunni che hanno questo tipo di problemi che vengono affrontati a scuola in ritardo

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Profilo Disabilità

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rispetto a quanto potrebbero esserlo se le “certificazioni” fossero presentate nel primo anno di scolarizzazione dell’alunno. I supporti erogati dalle istituzioni scolastiche e sociali all’ interno della scuola agli studenti disabili con “certificato” comprendono un certo numero di posti di sostegno ed ore erogate e gli interventi di assistenza specialistica erogati dalla ASL su finanziamento comunale.

Sempre dai documenti dell’ Osservatorio Scolastico pisano riportiamo i dati dei posti di sostegno per gli alunni disabili (Fig. 3).

Fig.3: ‘Andamento dei posti di sostegno per portatori di handicap’ E’ da notare come l’incremento maggiore dal 2001 ad oggi si è registrato nella Scuola Secondaria di secondo grado cosa che, ad una prima osservazione, appare certamente incoraggiante per l’ istruzione superiore e le maggiori opportunità lavorative conseguenti dei giovani disabili.

Con dati gentilmente concessi dal Centro Servizi Amministrativi (ex Provveditorato agli Studi), abbiamo costruito lo specchietto delle ore di sostegno erogate nel 2004:

scuola dell’ infanzia 1.300 Scuola primaria 3.792 Scuola secondaria di 1° 2.502 Scuola secondaria di 2° 2.160 Totale 9.574

Da fonte interna alla Società della Salute sono 124 i soggetti che hanno usufruito dell’assistenza specialistica a scuola, assistenza, sempre fornita da personale specializzato e concordata con le assistenti sociali e gli insegnanti. (Parte in corso di approfondimento) A giugno di quest’anno erano stati erogati € 40.000 per progetti in favore dell’ integrazione scolastica degli alunni disabili, come, ad esempio, l’attrezzatura di palestre adeguate, specifici supporti multimediali, la realizzazione di corsi di formazione per il personale.

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Servizi Sociali USL5 – Comuni della Zona Pisana

I Disabili in carico ai Servizi Sociali della Zona Pisana nel 2004 sono stati 1146.

Fig. 4: ‘Posti contrattati per anziani, disabili e psichiatrici nella Zona Pisana nel 2004’

Fig. 5: ‘Volumi complessivi di attività nella Zona Pisana anno 2004 e primo semestre 2005’ Da rilevazione Legge 104 - su soggetti portatori di handicap - anno 2004 n° disabili con handicap Psichico 765 n° disabili con handicap Fisico 679 n° disabili con handicap Sensoriale 273 n° disabili con handicap Plurihandicap 1030 n° disabili 0 - 3 anni 172 n° disabili 4 - 18 anni 767 n° disabili 19 - 25 anni 339 n° disabili 26 - 39 anni 482 n° disabili 40 - 64 anni 987 Tab. 1: ‘Numero disabili ex Legge 104, anno 2004’

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Profilo Disabilità

Società della Salute - Zona Pisana

Elementi per l’Immagine di salute del settore Disabilità 1) Problema: “riorganizzazione dei GOM” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Dare seguito ai programmi di riorganizzazione dei GOM della Zona Pisana 2) Problema: “valutazioni multidimensionali e programmi personalizzati” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Rafforzare e rendere uniforme l’utilizzo di strumenti multidimensionali di valutazione e formulazione dei programmi personalizzati 3) Problema: “accertamento della Condizione di Handicap (Lex 104/92) e percorsi di inserimento al Lavoro (Lex 68/1999)” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Definire i collegamenti tra Dipartimento della Prevenzione U.O. Medicina Legale e GOM per quanto riguarda l’accertamento della Condizione di Handicap (Lex 104/92) e per quanto riguarda i percorsi di inserimento al Lavoro (Lex 68/1999) 4) Problema: “valutazione dei bisogni della persona disabile” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Formalizzare strumenti e processi di valutazione condivisi tra GOM e Commissioni Medico Legali che permettano di valutare con maggiore appropriatezza i bisogni della persona disabile 5) Problema: “collegamento tra GOM e U.O. Medicina Legale” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Formalizzare prassi lavorative condivise e costanti tra GOM e U.O. Medicina Legale 6) Problema: “appropriatezza e sostenibilità del sistema dei servizi residenziali e semiresidenziali”

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Profilo Disabilità

Società della Salute - Zona Pisana

Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Rendere maggiormente appropriato e sostenibile il sistema dei servizi residenziali e semiresidenziali attraverso valutazioni multiprofessionali adeguate e verifiche in itinere costanti del progetto personalizzato

Percorsi riabilitativi integrati

1) Problema: “percorsi assistenziali per sindromi algiche da ipomobilità” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo settore Soluzione possibile Sviluppo dei percorsi assistenziali per sindromi algiche da ipomobilità con programmi di attività motoria anche di tipo modificato e di gruppo, non necessariamente sanitari, anche con il concorso di associazioni sportive (si veda la Linea Guida Regionale per la Promozione della Salute attraverso le attività Motorie, DGRT n° 595 del 30/5/2005)

2) Problema: “percorso assistenziale specialistico di medicina fisica e percorso ambulatoriale di riabilitazione” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Sviluppo del percorso assistenziale specialistico di medicina fisica e del percorso ambulatoriale di riabilitazione come previsto dal LEA definito dalla Regione Toscana - DGRT.n° 595 del 30/5/2005 3) Problema: “percorsi ex DGRT n°402/2004 e percorsi ex DGRT n° 595 del 30/5/2005” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Raccordo dei percorsi previsti dalla DGRT n°402/2004, con DGRT n° 595 del 30/5/2005 4) Problema: “monitoraggio dell’attività di riabilitazione” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Costruzione di un sistema di monitoraggio dell’attività di riabilitazione. 5) Problema: “Supporto al care giver soprattutto nei casi di patologie croniche” Ambito territoriale del problema

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Profilo Disabilità

Società della Salute - Zona Pisana

Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Supporto, soprattutto nei casi di patologie croniche, al care giver anche attraverso protocolli tra Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e ASL 5, sviluppando l’ottica del Chronic Care Model e attraverso l’attivazione di servizi di prossimità, e lo sviluppo di servizi di riabilitazione domiciliare. 6) Problema: “percorsi socioriabilitativi efficienti ed appropriati” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo settore Soluzione possibile Sviluppo di percorsi socioriabilitativi secondo un’ottica di efficienza, e appropriatezza, a partire dal programma individualizzato relativo alla persona disabile e tenendo conto delle caratteristiche peculiari delle risorse presenti nel territorio (centri diurni socioriabiliativi, punti lavoro, case famiglia “Dopo di Noi”) e a monitorare gli esisti di salute delle persone che hanno necessità del servizio. Porre particolare attenzione alla carenza sul territorio di strutture riabilitative per “lungo degenti” che costringono ad orientare la domanda fuori Zona 7) Problema: “sviluppo dell’autonomia nei contesti di vita” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo settore Soluzione possibile Promozione di programmi intesi allo sviluppo dell’autonomia nei contesti di vita attraverso: ! azioni legate alla mobilità urbana ! azioni legate all’abbattimento di barriere architettoniche e all’utilizzo di ausili per rendere possibile la vita

indipendente nel proprio domicilio ! azioni rivolte a giovani e adolescenti sia all’interno del percorso scolastico post-obbligo che nel periodo

post scolastico per l’acquisizione di competenze sociali ! azioni rivolte ad adolescenti e giovani di promozione della socializzazione e di sperimentazione di percorsi

di vita autonoma

Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute ‘Anno Zero’: Disabilità

! Rendere effettiva l’azione dei Gruppi Operativi Multiprofessionali ! Sviluppo di percorsi riabilitativi integrati nelle diverse fasi di bisogno assistenziale, intesi alla promozione

del benessere e dell’autonomia possibile.

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Profilo Disabilità

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8.3.2. Programma Attuativo Disabilità

D.3.1. Valutazione Multidisciplinare Rendere effettiva l’azione dei Gruppi Operativi Multiprofessionali Il momento della valutazione multiprofessionale e lo sviluppo degli strumenti di valutazione multidimensionale (orientati alla Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute) nell’ambito della disabilità, sono congruenti allo sviluppo di programmi personalizzati e alla verifica dell’appropriatezza delle risposte. In particolare i percorsi di vita autonoma e i percorsi orientati al lavoro per le persone disabili necessitano di azioni di sviluppo di strumenti omogenei tra la fase valutativa e la fase accertativa. Programmi a) Dare seguito ai programmi di riorganizzazione dei GOM della Zona Pisana b) Rafforzare e rendere uniforme l’utilizzo di strumenti multidimensionali di valutazione e formulazione dei

programmi personalizzati c) Definire i collegamenti tra Dipartimento della Prevenzione U.O. Medicina Legale e GOM per quanto

riguarda l’accertamento della Condizione di Handicap (Lex 104/92) e per quanto riguarda i percorsi di inserimento al Lavoro (Lex 68/1999)

d) Formalizzare strumenti e processi di valutazione condivisi tra GOM e Commissioni Medico Legali che permettano di valutare con maggiore appropriatezza i bisogni della persona disabile

e) Formalizzare prassi lavorative condivise e costanti tra GOM e U.O. Medicina Legale f) Rendere maggiormente appropriato e sostenibile il sistema dei servizi residenziali e semiresidenziali

attraverso valutazioni multiprofessionali adeguate e verifiche in itinere costanti del progetto personalizzato

Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: SdS. Zona Pisana ! Integrazione gestionale: ASL 5; UFSMA; UFSMIA; U.F. Servizio Sociale; Dipartimento della

Prevenzione; U.O. Medicina Legale Correlazioni con altri Obiettivi ! Generali: G 1.1 Porte di Accesso ! Generali: G 1.2 Miglioramento della Qualità ! Salute Mentale: SM 10.1 Monitoraggio Epidemiologico ! Salute Mentale: SM 10.1 Adeguamento organico UFSMIA

Programma A Dare seguito ai programmi di riorganizzazione dei GOM della Zona Pisana Vedi Obiettivo G1.1 Porte di Accesso

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Programma Attuativo Disabilità

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D 3.2 Percorsi Riabilitativi Integrati Sviluppo di percorsi riabilitativi integrati nelle diverse fasi di bisogno assistenziale, intesi alla promozione del benessere e dell’autonomia possibile. L’obiettivo, come indicato nelle relative azioni programmate riguarda la riabilitazione nel senso di riabilitazione/abilitazione come usato anche all’interno del Piano Sanitario Regionale. L’obiettivo di sistema è in accordo con quanto espresso dal Piano Sanitario Regionale Toscano (Punto 5.3.2.8) e, nello specifico, con quanto recentemente espresso dalla delibera n° 595 del 30/05/2005 – Percorso assistenziale di riabilitazione ambulatoriale. Va sottolineata la necessità di correlare questo obiettivo con quanto previsto sul livello dell’ Area Vasta e di cogliere i collegamenti con quanto previsto per il settore Anziani. Programmi a) Sviluppo dei percorsi assistenziali per sindromi algiche da ipomobilità con programmi di attività motoria

anche di tipo modificato e di gruppo, non necessariamente sanitari, anche con il concorso di associazioni sportive (si veda la Linea Guida Regionale per la Promozione della Salute attraverso le attività Motorie, DGRT n° 595 del 30/5/2005)

b) Sviluppo del percorso assistenziale specialistico di medicina fisica e del percorso ambulatoriale di riabilitazione come previsto dal LEA definito dalla Regione Toscana - DGRT.n° 595 del 30/5/2005

c) Raccordo dei percorsi previsti dalla DGRT n°402/2004, con DGRT n° 595 del 30/5/2005 d) Costruzione di un sistema di monitoraggio dell’attività di riabilitazione. e) Supporto, soprattutto nei casi di patologie croniche, al care giver anche attraverso protocolli tra Azienda

Ospedaliera Universitaria Pisana e ASL 5, sviluppando l’ottica del Chronic Care Model e attraverso l’attivazione di servizi di prossimità, e lo sviluppo di servizi di riabilitazione domiciliare.

f) Sviluppo di percorsi socioriabilitativi secondo un’ottica di efficienza, e appropriatezza, a partire dal programma individualizzato relativo alla persona disabile e tenendo conto delle caratteristiche peculiari delle risorse presenti nel territorio (centri diurni socioriabiliativi, punti lavoro, case famiglia “Dopo di Noi”) e a monitorare gli esisti di salute delle persone che hanno necessità del servizio. Porre particolare attenzione alla carenza sul territorio di strutture riabilitative per “lungo degenti” che costringono ad orientare la domanda fuori Zona.

g) Promozione di programmi intesi allo sviluppo dell’autonomia nei contesti di vita attraverso: ! azioni legate alla mobilità urbana ! azioni legate all’abbattimento di barriere architettoniche e all’utilizzo di ausili per rendere possibile la

vita indipendente nel proprio domicilio ! azioni rivolte a giovani e adolescenti sia all’interno del percorso scolastico post-obbligo che nel

periodo post scolastico per l’acquisizione di competenze sociali ! azioni rivolte ad adolescenti e giovani di promozione della socializzazione e di sperimentazione di

percorsi di vita autonoma h) Sviluppo di attività sportive e di socializzazione collegate con le Associazioni e Organizzazioni sportive

del territorio Correlazioni con altri Obiettivi ! Anziani: A 2.2 Servizi domiciliari ! Materno Infantile - Adolescenza: MI 5.3 Partecipazione adolescenti e Giovani ! Mobilità: M 7.1 Sistema mobilità dedicato

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Programma Attuativo Disabilità

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Programma F Sviluppo di percorsi socioriabilitativi secondo un’ottica di efficienza, e appropriatezza, a partire dal programma individualizzato relativo alla persona disabile e tenendo conto delle caratteristiche peculiari delle risorse presenti nel territorio (centri diurni socioriabiliativi, punti lavoro, case famiglia “Dopo di Noi”) e a monitorare gli esisti di salute delle persone che hanno necessità del servizio. Risultati attesi ! Aumento dell’appropriatezza degli interventi ! Ottimizzazione della spesa per i Centri socio-riabilitativi, con innalzamento del rapporto efficacia-efficienza

dei punti lavoro presenti sul territorio Soggetti coinvolti ! U.F. Servizi residenziali e semiresidenziali ! Soggetti del terzo settore Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

5 mesi 2 mesi

2 mesi 1

Aumento posti disponibili Innalzamento del rapporto efficacia-efficienza dei punti lavoro presenti sul territorio

a) Accorpamento Centri Socio riabilitativi P.za Toniolo – Passi Via Cuoco (moduli 6 laboratori)

b) Adeguamento strutturale locali c) Riorganizzazione con il soggetto attuatore (Coop. Sociale

Insieme) d) Messa in rete delle risorse territoriale rivolte a giovani

disabili e disabili adulti 6 mesi

a) Apertura centro di Tripalle (Crespina) e accordo per utenti di Fauglia 8 mesi

2

Territorializzazione dell’intervento e maggiore efficienza rispetto al trasporto

b) Accordo SDS zona pisana-zona valdera per utilizzo posti del centro di Tripalle con particolare riferimento alla popolazione residente nei comuni collinari della Zona Pisana

2 mesi

a) Trasferimento concordato con soggetto attuatore del centro socioriabilitativo “1864 e..” da Calambrone ad Asciano (8 posti f.t. + 8 posti per laboratorio p.t. in compresenza)

6 mesi

b) Co-progettazione con soggetto per le modalità di trasferimento 3 mesi 3

innalzamento del rapporto efficacia-efficienza dei punti lavoro presenti sul territorio sperimentazione di modalità innovative di intervento

c) Realizzazione partecipata delle modalità di utilizzo modulari del punto lavoro sulla base delle linee predisposte dal servizio

3 mesi

a) Ottimizzazione orario e personale via Derna e Navacchio Fase conclusa

b) Revisione degli indicatori di qualità relativi all’attività dei centri socioriabilitativi e dei punti lavoro con particolare riguardo ai capitolati di appalto

10 mesi

c) Monitoraggio e verifica della attività del sistema dei centri soicioriabilitativi e dei punti lavoro In itinere

4

innalzamento del rapporto efficacia-efficienza dei punti lavoro presenti sul territorio

d) Iniziativa di formazione – accreditamento dei centri semi-residenziali (Piano di Formazione asl 5 zpna paisana anno 2006)

3 mesi

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Programma Attuativo Disabilità

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Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

5

innalzamento del rapporto efficacia-efficienza dei punti lavoro presenti sul territorio

a) Trasferimento e ampliamento del centro Socioriabilitativo Navacchio (+3 posti)

Vedi piano degli investimenti 2007

6

innalzamento del rapporto efficacia-efficienza dei punti lavoro presenti sul territorio

a) Trasferimento Centro socioriabilitativo Vecchiano:

- a lungo termine Centro Nuovo, in base al piano Regolatore del Comune;

- a breve termine, adeguamento strutturale dei locali da parte del Comune

Da prevedere nel corso del 2007 6 mesi

7

innalzamento del rapporto efficacia-efficienza dei punti lavoro presenti sul territorio Maggiore personalizzazione e modularità degli interventi

a) Ampliamento dell’utenza dei laboratori attivati presso il centro diurno ANMIC

3 mesi

a) lavoro di rete con la Scuola Superiore per inserimento ragazzi disabili in attività dei Centri socio-riabilitativi

12 mesi

8

Promozione di percorsi individualizzati

b) incrocio con il sistema residenziale (R.S.A, Case famiglia-strutture del Dopo di Noi) 12 mesi

2006 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 a x x x x x b x x c x x x 1

d x x x x x x a x x x x x x x x 2 b x x a x x x x x x b x x x x x x x x x x c 3

d x x x a x b x x x x x x 4 c x x x x x x x x x

7 a x x x a x x x x x x x x x x x x 8 b x x x x x x x x x x x x

2007

fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10

mese 11

mese 12

5 a x x x x x x x x x x x x 6 a x x x x x x x x x x x x

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Programma Attuativo Disabilità

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risorse

Economiche (in rosso le voci di spesa da rimodulare ) umane tecnologiche strumentali

Prestazioni 2006 Attività motorie/piscina € 2.000 Attività motorie/Ist. Matteotti € 600 Attività motorie/CSI € 23.226 Pet terapy € 4.200 Gare Centri Diurni € 904.834 Vacanze periodo estivo € 4.400 Vacanze agosto € 4.900 Ristorazione CSR € 83.933 Affitto Piazza Toniolo € 40.982 Affitto via Cuoco € 11.874 Affitto Barellai € 35.000 Prodotti economali € 5000 Laboratorio 1864 e € 207.188,76 Laboratorio dinsi une man € 36.484,75 Cento diurno l’amico è … € 81.907, 85 La bottega della musica € 20.608,90 Metha € 35.466,15 Free time € 13.132,50 Disabile res.Pisa su Pontedera € 19.000 Piano formazione zona pisana 2006 Percorso di accreditamento delle strutture semiresidenziali per disabili

€ 1.200

Computer progetto fondazione

Cassa di Risparmio Pisa

Arredi progetto fondazione Cassa di Risparmio Pisa

Punto laboratorio Asciano

(ristrutturato)

Centro diurno Vecchiano (da costruire)

Centro diurno Navacchio (in

progettazione)

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Totale Dipendenti Convenzionati Totale

TOTALE SPESA FSNQuote Capitarie

FSNFondi Vincolati

Compartecipazioni AltriFondi

Totale AssociataQuote Capitarie

AssociataFondo Regionale

Compartecipazioni AltriFondi

Totale

Percorsi Assistenziali 0,00 0,00 0,00Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - -

Direzionali 0,00 0,00 0,00 0,00Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - -

TOTALE ATTIVITA' GENERALI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00

- - - - - - Servizi 0,00 0,00 0,00

Contributi 0,00 0,00 0,00Assistenza generica indiretta 13.000,00 0,00 13.000,00 13.000,00 13.000,00

Aiuto personale indiretto+ (L,104/92) 198.984,00

0,00198.984,00

198.984,00 198.984,00

Contributo AMNIL 21.390,00 0,00 21.390,00 21.390,00 21.390,00Abbattimento barriere architettoniche

(L.13/89) - 0,00

0,000,00 0,00

Oneri soggiorni vacanze 12.000,00 0,00 12.000,00 12.000,00 12.000,00Contributo Unione Italiana Ciechi 2.100,00 0,00 2.100,00 2.100,00 2.100,00

sub totale 247.474,00 - - - - - 247.474,00 - - - 247.474,00 247.474,00 - - - - - -

Sostegno a programmi terapeutici0,00 0,00 0,00

assistenza rieducativa a minori 186.826,00 186.826,00 186.826,00 0,00 186.826,00assistenz arieducativa adulti 15.792,00 15.792,00 15.792,00 0,00 15.792,00

Inserimenti socio-lavorativi 19.000,00 19.000,00 19.000,00 0,00 19.000,00sub totale 221.618,00 221.618,00 - - - 221.618,00 - - - - 0,00 221.618,00 - - - - - -

Trasporti 0,00 0,00 0,00Buoni Taxi 16.000,00 0,00 16.000,00 16.000,00 16.000,00

Trasporto Sociale 1.138.000,00 0,00 1.138.000,00 1.138.000,00 1.138.000,00sub totale 1.154.000,00 - - - - 0,00 1.154.000,00 - - - 1.154.000,00 1.154.000,00 -

Progetti 0,00 0,00 0,00 Erba Voglio 35.269 0,00 35.268,64 35.268,64 35.268,64

Modelli socio-assistenziali per le colline pisane 17.486

0,0017.486,19

17.486,19 17.486,19

Omnibus 13.000 0,00 13.000,00 13.000,00 13.000,00Sub totale 65.755 0 0 0 0 0,00 65.755 0 0 0 65.754,83 65.754,83 -

Personale 0 0,00 0,00 0,00Sub totale 0 0 0 0 0 0,00 0 0 0 0 0,00 0,00

Altri costi generali 0 0,00 0,00 0,00Sub totale 0 0 0 0 0 0,00 0 0 0 0 0,00 0,00

TOTALE DOMICILIARE 1.688.846,83 221.618,00 0,00 0,00 0,00 221.618,00 1.467.228,83 0,00 0,00 0,00 1.467.228,83 1.688.846,83 - 0 Servizi 0,00 0,00 0,00

Assistenza Scolastica Specialistica diretta 941.792,00 0,00 941.792,00 941.792,00 941.792,00sub totale 941.792,00 - - - - 0,00 941.792,00 - - - 941.792,00 941.792,00

Aiuto personale diretto 116.238,21 0,00 116.238,21 116.238,21 116.238,21sub totale 1.058.030,21 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.058.030,21 0,00 0,00 0,00 1.058.030,21 1.058.030,21 0 0 0 0 0 0

Attività estive 11.000,00 0,00 11.000,00 11.000,00 11.000,00sub totale 11.000,00 - - - - 0,00 11.000,00 11.000,00 11.000,00

laboratorio ausili 10.500,00 0,00 10.500,00 10.500,00 10.500,00sub totale 10.500,00 - - - - 0,00 10.500,00 10.500,00 10.500,00

Centri Diurni gestione diretta 1.166.581,60 267.853,00 267.853,00 898.728,60 898.728,60 1.166.581,60sub totale 1.166.581,60 267.853,00 - - - 267.853,00 898.728,60 - - - 898.728,60 1.166.581,60 0 0 0 0 0 0

Progetti 0,00 0,00 0,00Centri Diurni convenzionati 0,00 0,00 0,00

Centro Diurno L'amico è 81.907,85 55.855,12 55.855,12 26.052,73 26.052,73 81.907,851864 percorsi di orientamento Centro

Socializzazione per persone Diversamente abili 221.961,43 142.244,88

142.244,8879.716,55

79.716,55 221.961,43

Laboratori Dinsi Une man 36.484,75 24.000,00 24.000,00 12.484,75 12.484,75 36.484,75sub totale 340.354,03 222.100,00 - - - 222.100,00 118.254,03 - - - 118.254,03 340.354,03 0 0 0 0 0

Rosa Blu - 0,00 0,00 0,00 0,00Carebus 2 30.000,00 0,00 30.000,00 30.000,00 30.000,00

Tante Abilità - 0,00 0,00 0,00 0,00Neonatale - 0,00 0,00 0,00 0,00

L'albero dell'amicizia 23.667,19 0,00 23.667,19 23.667,19 23.667,19Nuovo Futuro 28.414,53 0,00 28.414,53 28.414,53 28.414,53

Informare Comunicando 31.904,62 0,00 31.904,62 31.904,62 31.904,62Vincere il buio si può: 18.360,00 0,00 18.360,00 18.360,00 18.360,00

Free Time 27.905,07 0,00 27.905,07 27.905,07 27.905,07La Bottega della Musica 20.608,90 0,00 20.608,90 20.608,90 20.608,90

Superabile 236.094,64 236.094,64 236.094,64 0,00 0,00 236.094,64Metha 35.466,15 0,00 35.466,15 35.466,15 35.466,15

Latte&Miele 20.000,00 0,00 20.000,00 20.000,00 20.000,00sub totale 472.421,10 236.094,64 - - - 236.094,64 236.326,46 - - - 236.326,46 472.421,10 0 0 0 0 0 0

Personale 0,00 0,00 0,00sub totale - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Altri costi generali 0,00 0,00 0,00sub totale - - - - - - - - - - - - - - - - - -

TOTALE INTERMEDIO 4.000.678,94 726.047,64 0,00 0,00 0,00 726.047,64 3.274.631,30 0,00 0,00 0,00 3.274.631,30 4.000.678,94 0 0 0 0 0 case famiglia 0,00 0,00 0,00

Case famiglia 180.000,00 110.000 110.000,00 70.000,00 70.000,00 180.000,00Sub totale 180.000,00 110.000,00 0,00 0,00 0,00 110.000,00 70.000,00 0,00 0,00 0,00 70.000,00 180.000,00 0 0 0 0 0 0

Progetti 0,00 0,00 0,00Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0

Personale 0,00 0,00 0,00Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0

Altri costi generali 0,00 0,00 0,00Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0

TOTALE RESIDENZIALE 180.000,00 110.000,00 0,00 0,00 0,00 110.000,00 70.000,00 0,00 0,00 0,00 70.000,00 180.000,00 - - - - - -

5.869.525,77 1.057.665,64 0,00 0,00 0,00 1.057.665,64 4.811.860,13 0,00 0,00 0,00 4.811.860,13 5.869.525,77 - - - - - - - - - Totale

Attività Generali

Domiciliare

Intermedio

Residenziale

Posti Giornate Ore Contributi Sanitario Sociale

Persone Famiglie

Handicap 2006

Risorse Carico Assistenziale

Finanziarie Professionali Contatti Prese in carico

Attività professionali

Utenti Servizi Prestazioni

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Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Programma Integrato

Settore Alta Marginalità

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8.4.1. Profilo di salute del Settore Alta Marginalità

Povertà economica/indigenza Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note

Provvedimenti esecutivi di sfratto per morosità sul totale dei Provvedimenti

Persone che presentano spese per consumi al di sotto della soglia di povertà sul totale della popolazione

Percentuale di famiglie che hanno avuto spesso o qualche volta difficoltà per comprare cibo necessario, pagare bollette, sostenere spese per cure mediche

Contributi Assistenza Economica 302 Contributi Assistenza Domiciliare 26

Buoni alimentari (in più a contributi assistenza economica) 116

Albergazioni 11 Ticket - Pisa 162 TBC 3

Fondo sociale emergenza abitativa 96 nuclei familiari

Depositi cauzionali Ass. San Vincenzo 41

Emergenza abitativa "Villa Giulia" 7 Appartamenti emergenza 13 Progetto Case famiglia AIDS 3 N° adulti in Difficoltà 570

Lavoro/disoccupazione Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note

Tasso di disoccupazione giovanile

Percentuale di persone in cerca di occupazione da oltre 12 mesi sul totale delle persone in cerca di occupazione

Tasso di lavoratori atipici 15-64enni sul totale degli occupati

Tasso di disoccupazione nella Provincia di Pisa 4,5 dato relativo al 2003

Devianza Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note

Quoziente di criminalità per 100000 abitanti

Indice di comportamento malavitoso (incendi, estorsioni, rapimenti) su 1000 delitti

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Profilo Alta Marginalità

Società della Salute - Zona Pisana

Delitti denunciati per sfruttamento e/o favoreggiamento della prostituzione sul totale delitti per 1000 abitanti

Detenuti Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note

Tasso di detenzione Tasso di detenuti stranieri Sovraffollamento delle carceri Posti disponibili 220 N° detenuti al Don Bosco 370 Progetto/Servizio "Homeless" 180 Progetto/Servizio "Oltre il Muro" 370

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Profilo Alta Marginalità

Società della Salute - Zona Pisana

Elementi per l’Immagine di salute del settore Alta Marginalità

Inclusione senza fissa dimora 1) Problema: “sostenibilità dei servizi rivolti a persone senza dimora” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Favorire la sostenibilità dei servizi rivolti a persone senza dimora supportando il sistema con azioni di mediazione territoriale che favoriscano la conoscenza del fenomeno e del servizio al livello delle comunità locali. 2) Problema: “Integrazione delle azioni di segretariato, accoglienza, mediazione, emergenza” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Integrare le azioni di segretariato, accoglienza, mediazione, emergenza attivate all’interno del sistema per persone senza fissa dimora con il complesso dei servizi universalistici a partire dall’accesso al sistema dei presidi territoriali 3) Problema: “integrazione e coordinamento con i percorsi integrati” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Promuovere l’integrazione ed il coordinamento con i percorsi integrati di presa in carico della salute mentale e delle dipendenze 4) Problema: “continuità assistenziale sul territorio” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, AOUP, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere un sistema di accoglienza per persone in condizioni di forte marginalità che sono in dimissione dall’ospedale, sostenendo la continuità assistenziale sul territorio in modo da ridurre i tempi di degenza ospedaliera impropria 5) Problema: “strutture dedicate ai senza fissa dimora” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, AOUP, ASL 5

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Profilo Alta Marginalità

Società della Salute - Zona Pisana

Soluzione possibile Sostenere la realizzazione delle nuove strutture dedicate ai senza fissa dimora previste nella zona di Pisa (Programma co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa)

Promozione salute in carcere

1) Problema: “attività socio culturali e formative” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Sostenere le attività socio culturali e formative per la popolazione carceraria attualmente in corso, incrementando le attività rivolte alle donne

2) Problema: “tutela della salute in carcere” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, AOUP, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere la tutela della salute in carcere ponendo attenzione al rapporto con il sistema sanitario territoriale, con particolare attenzione al momento dell’uscita dalla struttura carceraria

3) Problema: “attività di accoglienza” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Mantenimento delle attività di accoglienza attualmente poste in essere 4) Problema: “informazione e ascolto in carcere” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Mantenimento e sviluppo delle azioni di informazione e ascolto in carcere

5) Problema: “informazione e accesso ai servizi” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Promuovere collegamenti specifici fra le diverse istituzioni e servizi competenti al fine di garantire ai detenuti stranieri una efficace informazione, l’accesso ai servizi ed alle garanzie previste dalla legge

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Profilo Alta Marginalità

Società della Salute - Zona Pisana

Emersione povertà

1) Problema: “monitoraggio delle situazioni a rischio di marginalità e di incolumità fisica” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere una collaborazione stabile tra i comitati di partecipazione dei condomini ERP e la rete dei servizi sociali territoriali per sostenere una rete di monitoraggio delle situazioni a rischio di marginalità e di incolumità fisica 2) Problema: “sistema a rete di sorveglianza/osservazione rivolto alle persone indigenti” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Promuovere la creazione di un sistema a rete di sorveglianza/osservazione che coinvolga il sistema territoriale di centri aggregativi rivolti alla popolazione anziana, le strutture della Chiesa (centri d’ascolto, parrocchie, organizzazioni di volontariato, mense, etc) e del servizio pubblico rivolto alle persone indigenti (commissione) e le altre strutture pubbliche e/o private coinvolte 3) Problema: “sistema a rete di sorveglianza/osservazione rivolti ai bambini” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Promuovere la creazione di un sistema a rete di sorveglianza/osservazione che coinvolga il sistema territoriale di servizi e progetti rivolti ai bambini

Salute, prostituzione e lotta alla tratta

1) Problema: “coordinamento delle attività rivolte alla lotta alla prostituzione” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP, Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità, Assessorati Comunali competenti, Assessorati Competenti dei Comuni della Versilia Soluzione possibile Favorire il coordinamento delle attività rivolte alla lotta alla prostituzione con specifici accordi e collaborazioni da strutturare con l’Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità e gli Assessorati Comunali competenti , oltre agli Assessorati Competenti dei Comuni della Versilia interessati dal fenomeno e l’Az. USL 12 Versilia proseguendo gli impegni già attivati all’interno della programmazione zonale 2) Problema: “accesso ai servizi sanitari del territorio delle persone che si prostituiscono” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema

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Profilo Alta Marginalità

Società della Salute - Zona Pisana

SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Favorire l’accesso ai servizi sanitari del territorio delle persone che si prostituiscono dando piena attuazione alla normativa regionale in tema di accesso ai servizi per le persone transessuali (L.R. 63/2004) 3) Problema: “servizi di strada rivolti agli uomini e alle donne che si prostituiscono” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile favorire il mantenimento dei servizi di strada rivolti alla tutela della salute degli uomini e delle donne che si prostituiscono

Salute per persone hiv +

1) Problema: “rete con il sistema locale dei servizi” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Mantenimento del sistema locale e messa in rete con il sistema locale dei servizi 2) Problema: “prevenzione e informazione” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Promozione di azioni permanenti di prevenzione e informazione rivolti alla popolazione

Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute ‘Anno Zero’: Alta Marginalità

! Sostenere lo sviluppo del sistema rivolto ai senza fissa dimora, strutturando un percorso di inclusione che, partendo dalla bassa soglia, si sviluppi integrandosi con le risorse esistenti verso l’autonomia possibile.

! Promuovere azioni di promozione della salute rivolte alla popolazione in carcere o appena uscita dalla struttura carceraria

! Sostenere i processi di emersione e conoscenza delle condizioni di famiglie in condizione di povertà o prossime alla soglia con particolare attenzione alle condizioni di vita di bambini e bambine e di anziani soli.

! Azioni di promozione della salute e prostituzione maschile o femminile e lotta alla tratta ! Promozione della salute per persone hiv+ e di azioni prevenzione verso la popolazione.

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8.4.2. Programma Attuativo Alta Marginalità

MA 4.1. Inclusione Senza Fissa Dimora Sostenere lo sviluppo del sistema rivolto ai senza fissa dimora, strutturando un percorso di inclusione che, partendo dalla bassa soglia, si sviluppi integrandosi con le risorse esistenti verso l’autonomia possibile. L’obiettivo indica la necessità di far evolvere il sistema rivolto ai senza fissa dimora cercando di porre in essere politiche più largamente di inclusione. Da sottolineare in particolare due aspetti: il collegamento con il sistema dei servizi universalistici e la mediazione territoriale come chiave per rendere compatibili con i contesti territoriali interventi di alto impatto come quelli rivolti alle persone senza fissa dimora. Programmi a) Favorire la sostenibilità dei servizi rivolti a persone senza dimora supportando il sistema con azioni di

mediazione territoriale che favoriscano la conoscenza del fenomeno e del servizio al livello delle comunità locali.

b) Integrare le azioni di segretariato, accoglienza, mediazione, emergenza attivate all’interno del sistema per persone senza fissa dimora con il complesso dei servizi universalistici a partire dall’accesso al sistema dei presidi territoriali.

c) Promuovere l’integrazione ed il coordinamento con i percorsi integrati di presa in carico della salute mentale e delle dipendenze

d) Promuovere un sistema di accoglienza per persone in condizioni di forte marginalità che sono in dimissione dall’ospedale, sostenendo la continuità assistenziale sul territorio in modo da ridurre i tempi di degenza ospedaliera impropria..

e) Sostenere la realizzazione delle nuove strutture dedicate ai senza fissa dimora previste nella zona di Pisa (Programma co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa)

Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; Azienda Ospedaliera Universitaria

Pisana; Questura; Regione Toscana; Circoscrizioni ! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5 ! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore; Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa Correlazioni con altri Obiettivi ! Lavoro: L 9.2 Lavoro per persone in stato di esclusione sociale ! Salute Mentale: SM 10.2 Contrasto all’esclusione sociale ! Dipendenze: DI 11.2 Cura persone multiproblematiche ! Casa e Salute: CS 12.1 Casa come determinante di Salute

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

Programma A Favorire la sostenibilità dei servizi rivolti a persone senza dimora supportando il sistema con azioni di mediazione territoriale che favoriscano la conoscenza del fenomeno e del servizio al livello delle comunità locali. Ambiti di intervento: ! Asilo notturno – struttura attuale (S.Ermete) ! Stazione – mediazione territoriale ! Asilo notturno – struttura in progettazione (Via Conte Fazio)

Risultati attesi ! Raggiungere un buon livello di sensibilizzazione riguardo la tematica dei cittadini senza fissa dimora ! Promuovere azioni di mediazione territoriale che consentano la diffusione dell’informazione ed il

contenimento di situazioni di conflittualità Responsabile ! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti ! U.C. Alte marginalità ! U.C. Immigrazione ! Servizi Sociali Territoriali ! Soggetti del terzo settore ! Circoscrizioni ! Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa ! Società Cento Stazioni ! Questura di Pisa ! Azienda Ospedaliera ! Associazioni di categoria ! Realtà del volontariato Asilo notturno – struttura attuale (S.Ermete) Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

A) Progettazione degli interventi previsti per il periodo estivo 2 mesi

1 Progettazione degli interventi specifici rispetto alla mediazione e al coinvolgimento del territorio e documentazione B) Progettazione degli interventi previsti per il

periodo invernale 2 mesi

A) Comunicazione e negoziazione rispetto agli interventi previsti nel periodo estivo 2 mesi

2 Comunicazione e negoziazione con il territorio rispetto agli interventi previsti B) Comunicazione e negoziazione rispetto agli

interventi previsti nel periodo invernale 2 mesi

A) Attivazione degli interventi previsti per il periodo estivo 6 mesi

3 Attivazione degli interventi previsti e negoziati con il territorio B) Attivazione degli interventi previsti per il

periodo invernale 6 mesi

A) Documentazione degli interventi attivati nel periodo estivo

1 mese 4 Documentazione degli interventi attivati B) Documentazione degli interventi attivati nel

periodo invernale 1 mese

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 5 Valorizzazione delle realtà già esistenti sul

territorio. (volontariato) A) Attività di sostegno e valorizzazione 9 mesi

2006 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1A x x 1 1B x X 2A x x 2 2B X x 3A x X x X x x 3 3B x x x x x x 4A x 4 4B x

5 5A x X x X x x x x x 2007 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1° x x 1 1B x X

2A x x 2 2B X x 3A x X x X x x 3 3B x x x x x x 4A x 4 4B x

Stazione – mediazione territoriale Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

A) Attività di negoziazione 2 mesi B) Attività di co-progettazione 2 mesi C) Attivazione degli interventi previsti 5 mesi 1

Attività di mediazione e co-progettazione con la Società Cento Stazioni rispetto all’impatto dei cittadini senza fissa dimora nell’area della stazione nel periodo di emergenza freddo D) Verifica 1 mese

2 Attività di mediazione territoriale rispetto all’impatto dei cittadini senza fissa dimora nell’area della stazione

A) Attività di mediazione territoriale 12 mesi

A) Attività di negoziazione 1 mese B) Produzione protocollo di intesa 1 mese C) Firma protocollo 1 mese D) Attività di co-progettazione 1 mese E) Attivazione degli interventi previsti 2 mesi

3 Accordo con Società Cento Stazioni per utilizzo sala di attesa della stazione

F) Attività di valutazione e verifica 1 mese A) Attività di confronto e co-programmazione 3 mesi B) Attività di formazione comune (Progetto IRMA) 1 mese 4

Coordinamento/integrazione con tutte le attività di strada (Progetti “Gulliver”, “Sally People” e progetto di educativa di strada) C) Attivazione interventi integrati 9 mesi

A) Attività di confronto e negoziazione 1 mese B) Produzione protocollo d’intesa 1 mese C) Firma del protocollo 1 mese D) Attivazione interventi 9 mesi

5

Coordinamento con Azienda Ospedaliera e Questura di Pisa per interventi di monitoraggio e mediazione rispetto alla presenza di soggetti SfD nell’area del Pronto Soccorso del Santa Chiara E) Valutazione e verifica 2 mesi

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

2006 fase azione mese

1 mese

2 mese

3 mese

4 mese

5 mese

6 mese

7 mese

8 mese

9 mese

10 mese

11 mese

12 1a x x 1b x x 1c x x 1

1d 2 2a x x x x x x x x x x x x

3a x 3b x 3c x 3d x x 3e x x x x

3

3f x 4a x x x 4b x 4 4c x x x x x x x x x 5a x x 5b x 5c x 5d x x x x x x x x x

5

5e x x 2007 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1A 1B 1C x x x 1

1D x 3A x 3D x 3E x x x x x 3

3F x Asilo notturno – struttura in progettazione (Via Conte Fazio) Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

A) Informazione e comunicazione 1 Informazione, comunicazione e co-progettazione con i referenti del territorio B) Co-progettazione

2 Informazione e mediazione territoriale propedeutica all’avvio della ristrutturazione dell’immobile

A) Informazione e mediazione territoriale

Da definire

Risorse

economiche umane tecnologiche Strumentali Mediazione quartiere S.Ermete € 10.000 Progetto Homeless € 296.036

Affitto Sant’Ermete € 38.110

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

Programma B Integrare le azioni di segretariato, accoglienza, mediazione, emergenza attivate all’interno del sistema per persone senza fissa dimora con il complesso dei servizi universalistici a partire dall’accesso al sistema dei presidi territoriali. Risultati attesi ! Creare un buon livello di collaborazione in rete tra i servizi specifici e quelli universalistici per una presa in

carico integrata delle varie e diverse situazioni

Responsabile ! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti ! U.C. Alte marginalità ! U.C. Immigrazione ! Servizi demografici – UO Anagrafe del Comune di Pisa ! Servizi Sociali Territoriali ! Soggetti del terzo settore ! Circoscrizioni ! Azienda Ospedaliera ! Presidi sanitari USL 5 ! SerT ! DSM ! UEPE Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

A) Incrementare i momenti di confronto e collaborazione tra le varie agenzie attive 12 mesi

B) Creare i presupposti per una collaborazione attiva con quelle agenzie ancora non attivate

12 mesi 1 Supportare e, dove necessario, avviare un sistema di integrazione con i servizi universalistici

C) Produrre eventuali protocolli di intesa Da definire

A) Gestione delle attività di rilascio 12 mesi 2

Prosecuzione delle attività di rilascio delle residenze di soccorso come da Convenzione stipulata con UO Anagrafe del Comune di Pisa e soggetti del terzo settore

B) Verifiche e monitoraggio 1 mese

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1A x x x x x x x x x x x x 1B x x x x x x x x x x x x 1 1C 2A x x x x x x x x x x x x 2 2B x x x x

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

Programma E Sostenere la realizzazione delle nuove strutture dedicate ai senza fissa dimora previste nella zona di Pisa (Programma co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa) Risultati attesi ! Creazione dei presupposti per un buon inserimento delle nuove strutture sui territori di appartenenza in

una logica di confronto e collaborazione con le varie realtà attive ! Programmazione e progettazione integrata delle attività e dei servizi da attivare all’interno della struttura

in relazione alle risorse e ai servizi del territorio

Responsabile ! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti ! U.C. Alte marginalità ! U.C. Immigrazione ! Ufficio tecnico USL5 ! Soggetti del terzo settore ! Circoscrizioni ! Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa ! Realtà attive sul territorio Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

A) Informazione e comunicazione 1 Informazione, comunicazione e co-progettazione con i referenti del territorio B) Co-progettazione

2 Informazione e mediazione territoriale propedeutica all’avvio della ristrutturazione dell’immobile

A) Informazione e mediazione territoriale

Da definire

3 Ristrutturazione dell’Immobile di via Conte fazio

A) Assegnazione lavori ed apertura cantiere 6 mesi

4 Programmazione partecipata delle attività e dei servizi da attivare nella struttura

A) attivazione di un gruppo di lavoro dedicato

Da definire

Risorse

economiche umane tecnologiche Strumentali

Ristrutturazione e arredi immobile Via Conte Fazio (finanziamento Fondazione CARIPISA

€ 1.000.000

Ristrutturazione e arredi immobile Via Conte Fazio Piano investimenti Regionale

€ 600.000

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

MA 4.3. Promozione Salute in Carcere Promuovere azioni di promozione della salute rivolte alla popolazione in carcere o appena uscita dalla struttura carceraria L’obiettivo di sistema intende mantenere le azioni di accoglienza extra carceraria, quelle di tipo informativo/orientativo e le attività di carattere culturale e formativo realizzate all’interno della casa circondariale in accordo con la direzione. Programmi a) Sostenere le attività socio culturali e formative per la popolazione carceraria attualmente in corso,

incrementando le attività rivolte alle donne b) Promuovere la tutela della salute in carcere ponendo attenzione al rapporto con il sistema sanitario

territoriale, con particolare attenzione al momento dell’uscita dalla struttura carceraria c) Mantenimento delle attività di accoglienza attualmente poste in essere d) Mantenimento e sviluppo delle azioni di informazione e ascolto in carcere e) Promuovere collegamenti specifici fra le diverse istituzioni e servizi competenti al fine di garantire ai

detenuti stranieri una efficace informazione, l’accesso ai servizi ed alle garanzie previste dalla legge Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; Casa Circondariale Don Bosco;

Provincia Pisa; Regione Toscana; Centro Servizi Sociali Adulti – Ministero Giustizia ! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5 ! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore Correlazioni con altri Obiettivi ! Immigrazione: I 6.1 Integrazione sistema di accoglienza

Programma A Sostenere le attività socio culturali e formative per la popolazione carceraria attualmente in corso, incrementando le attività rivolte alle donne. Risultati attesi ! Favorire il coordinamento delle realtà associative e/o di volontariato che operano all’interno del carcere

con attività culturali e formative ! Favorire lo sviluppo di una progettazione coordinata ed integrata degli interventi ! Realizzare un momento permanente di confronto Responsabile ! Responsabile UC Alte Marginalità

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

Soggetti coinvolti ! UC Alte Marginalità ! UC Immigrazione ! Soggetti del terzo settore ! Assessorato Pari Opportunità Comune di Pisa Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

A) Mappatura delle attività e delle realtà che si svolgono in carcere e/o a favore di persone in affidamento esterno, semiliberta, permesso premio etc

3 mesi 1

Costituzione del gruppo di coordinamento B) Creazione del gruppo di coordinamento e suo

inserimento nel tavolo di settore della SdS 12 mesi

A) Realizzazione di un efficace coordinamento delle attività 2 mesi 2 Progettazione integrata e coordinata B) Sviluppo di eventuali attività di raccordo, integrazione 7 mesi

fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese

10 mese

11 mese

12 1a x x x x x 1 1b x x x x x x x x x x x x 2a x x 2 2b x x x x x x x

Risorse

economiche umane tecnologiche Strumentali Percorsi Inserimento Lavorativo

€ 9.476

Sportello carcere per Immigrati (Istituzione Nord Sud)

€ 2.695

P.O. Socializzazione e Reinserimento

€ 32.885

Programmi C e D Mantenimento delle attività di accoglienza attualmente poste in essere Mantenimento e sviluppo delle azioni di informazione e ascolto in carcere Risultati attesi ! Integrazione e coordinamento dei sistemi di accoglienza collegati al carcere e alle attività dell’Ufficio

Esecuzione Penale Esterna (ex CSSA) ! Ampliamento eventuale della disponibilità di posti di accoglienza ! Integrazione e coordinamento delle azioni di ascolto e informazione collegate al carcere e alle attività

dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (ex CSSA) ! Rafforzamento dello sportello di informazione ed ascolto e delle attività di sostegno all’uscita dal carcere in

particolare connesse alla ricerca del lavoro e della casa Responsabile ! Responsabile UC Alte Marginalità

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

Soggetti coinvolti ! UC Alte Marginalità ! UC Immigrazione ! Soggetti del terzo settore ! Ministero di Giustizia – Ufficio Esecuzione Penale Esterna ! Carcere di Pisa e Volterra Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

a) Acquisto struttura 6 b) Riallocazione posti per utenti Dip. Dipendenze 6 c) Gruppo di progettazione nuovo modello di accoglienza per il settore carcere 6 1

Acquisizione di ulteriori posti di accoglienza nell’ambito della struttura di Oltre il Muro e nuovo modello di accoglienza per il settore carcere d) Protocollo d’intesa con l’Ufficio Esecuzione Penale

Esterna 3

a) Protocollo d’intesa con l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna 3

b) Protocollo d’intesa con il carcere di Pisa e Volterra 6 2 Mantenimento e sviluppo delle azioni di informazione e ascolto

c) protocollo provincia per realizzazione di borse lavoro 6 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1A x x X x x X 1B X x x x x x 1 C X x x x x x 1

1 D x x X 2A x x x 2B x x x 2 2 C X x x x x x

Risorse

economiche umane tecnologiche Strumentali Gestione Oltre il Muro Sociale

€ 97.434

Casa Ospitalità

€ 13.081

Affitto Oltre il Muro € 38.785

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

MA 4.5. Salute, prostituzione e lotta alla tratta Azioni di promozione della salute e prostituzione maschile e femminile e di lotta alla tratta. L’obiettivo di sistema intende dare continuità alle azioni fortemente innovative già condotte sulla strada nella promozione della salute delle persone dedite alla prostituzione, rendendo queste più efficaci in risposta alla continua evoluzione del fenomeno nel territorio che interessa anche la zona della Versilia. Programmi

a) Favorire il coordinamento delle attività rivolte alla lotta alla prostituzione con specifici accordi e collaborazioni da strutturare con l’Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità e gli Assessorati Comunali competenti , oltre agli Assessorati Competenti dei Comuni della Versilia interessati dal fenomeno e l’Az. USL 12 Versilia proseguendo gli impegni già attivati all’interno della programmazione zonale

b) Favorire l’accesso ai servizi sanitari del territorio delle persone che si prostituiscono dando piena attuazione alla normativa regionale in tema di accesso ai servizi per le persone transessuali (L.R. 63/2004) .

c) favorire il mantenimento dei servizi di strada rivolti alla tutela della salute degli uomini e delle donne che si prostituiscono

Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; Azienda Ospedaliera Universitaria

Pisana; Questura; Regione Toscana; Zona Versilia; Prefettura; Provincia ! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5 ! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore Correlazioni con altri Obiettivi Generali: G 1.1 Porte di accesso Dipendenze: DI 11.2 Cura persone multiproblematiche

Programma A Favorire il coordinamento delle attività rivolte alla lotta alla prostituzione con specifici accordi e collaborazioni da strutturare con l’Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità e gli Assessorati Comunali competenti, oltre agli Assessorati Competenti dei Comuni della Versilia interessati dal fenomeno e l’Az. USL 12 Versilia proseguendo gli impegni già attivati all’interno della programmazione zonale. Risultati attesi ! Attivazione di un sistema integrato tra i vari livelli gestionali Responsabile ! Responsabile UC Alte Marginalità

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

Soggetti coinvolti ! UC Alte Marginalità ! UC Immigrazione ! Soggetti del terzo settore ! Assessorato Pari Opportunità Provincia di Pisa ! Assessorato Pari Opportunità Comune di Pisa ! Forze dell’ordine ! Assessorati competenti dei Comuni della Versilia interessati ! Azienda USL 12 Versilia Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1A Incontri di confronto e verifica comune 1 mese

1 Processo di collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Pisa per una integrazione dei progetti esistenti

1B Collaborazione e sostegno tecnico ad Assessorato Pari Opportunità del Comune di Pisa

12 mesi

2A Incontri di confronto e definizione di collaborazione 2 mesi

2B Collaborazione ed integrazione degli interventi riguardo a monitoraggio ed osservazione del fenomeno della prostituzione transessuale sia nei territori di residenza che in quelli dove sono svolte le attività appunto di prostituzione

6 mesi 2

Processo di collaborazione e confronto con gli Assessorati competenti dei Comuni interessati della Versilia e con l’Azienda USL 12 Versilia 2C

Incontri di confronto e co-progettazione per l’attivazione di un punto di accesso sanitario per la popolazione transessuale che si prostituisce

4 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1A x x x x 1 1B x x x x x x x x x x x x 2A x x 2B x x x x x x 2 2C x x x x

Risorse

economiche umane tecnologiche Strumentali Sally People € 68.892

Sally Compartecipazione sanitario

€ 1.000

Affitto Oltre il Muro € 38.785

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

Programma B Favorire l’accesso ai servizi sanitari del territorio delle persone che si prostituiscono dando piena attuazione alla normativa regionale in tema di accesso ai servizi per le persone transessuali (L.R. 63/2004) Risultati attesi ! Promuovere azioni che possano favorire l’accesso ai servizi sanitari territoriali delle persone che svolgono

attività di prostituzione Responsabile ! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti ! UC Alte Marginalità ! UC Immigrazione ! Soggetti del terzo settore ! Assessorato Pari Opportunità Comune di Pisa ! Assessorati competenti dei Comuni della Versilia interessati ! Azienda USL 12 Versilia Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1 Vedi fase 2 del programma A

Cronogramma Vedi fase 2 del programma A

Programma C Favorire il mantenimento dei servizi di strada rivolti alla tutela della salute degli uomini e delle donne che si prostituiscono. Risultati attesi ! Prosecuzione degli interventi previsti e loro sviluppo ed integrazione Responsabile ! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti ! UC Alte Marginalità ! UC Immigrazione ! Soggetti del terzo settore ! Assessorato Pari Opportunità Provincia di Pisa

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

! Assessorato Pari Opportunità Comune di Pisa ! Forze dell’ordine ! Assessorati competenti dei Comuni della Versilia interessati ! Azienda USL 12 Versilia Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

A) Osservazione e monitoraggio del fenomeno della prostituzione 12 mesi

1 Prosecuzione attività già attivate B) Attività di informazione, prevenzione e riduzione dei rischi connessi all’attività di prostituzione con particolare attenzione alle problematiche legate alla contraccezione ed alle gravidanze, alla tutela della salute ed alla legalità

12 mesi

A) Attività di confronto e co-programmazione 3 mesi B) Attività di formazione comune (Progetto IRMA) 1 mese 2

Coordinamento/integrazione con tutte le attività di strada (Progetti “Gulliver”, operatori di strada del progetto “Homeless” e progetto di Educativa di Strada) C) Attivazione interventi integrati 9 mesi

2006 Fase azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1a x x x X x x x x x x x x 1 1b x x x X x x x x x x x x 2a x x x 2b x 2 2c X x x x x x x x x

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

MA 4.6. Salute per persone hiv+

Promozione della salute per persone hiv+ e di azioni prevenzione verso la popolazione Programmi a) Mantenimento del sistema locale e messa in rete con il sistema locale dei servizi b) Promozione di azioni permanenti di prevenzione e informazione rivolti alla popolazione

Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; Azienda Ospedaliera Universitaria

Pisana; Provincia Pisa; Regione Toscana; Scuole ! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5 ! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore Correlazioni con altri Obiettivi Materno Infantile - Adolescenza: MI 5.3 Partecipazione adolescenti e giovani Dipendenze: DI 11.2 Cura persone multiproblematiche

Programma A Mantenimento e sviluppo del sistema locale e messa in rete con il sistema locale dei servizi Risultati attesi ! Prosecuzione degli interventi già attivati e collaborazione con il sistema locale dei servizi Responsabile ! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti ! UC Alte Marginalità ! Soggetti del terzo settore Fase Obiettivo di

fase Azioni Durata

1A Prosecuzione degli inserimenti abitativi e dei percorsi di assistenza 12 mesi 1

Mantenimento del sistema di accoglienza già attivo 1B Monitoraggio e verifica delle azioni programmate 1

mese 2A Revisione del regolamento di accesso 2 mesi 2B Adeguamento del progetto per una accoglienza non esclusiva, ma integrata 4 mesi

2 Sviluppo del sistema locale di accoglienza 2C Rielaborazione del progetto verso un’ottica di accoglienza e presa in

carico che preveda percorsi strutturati con previsione di uscita e presa in carico da parte di altre strutture del territorio non esclusive

4 mesi

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

3A Strutturare un sistema di confronto con le varie agenzie del territorio in un’ottica di collaborazione attiva e presa in carico coordinata dei soggetti che includa i servizi domiciliari di assistenza presso la struttura stessa di accoglienza

8 mesi 3

Messa in rete con il sistema locale dei servizi 3B Piano di formazione e aggiornamento per sostenere l’integrazione e la

messa in rete con i servizi del sistema locale 4 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1A x x x x x x x x x x x X 1 1B x x x X 2A x x 2B x x x X 2 2C x x x X 3A x x x x x x x X 3 3 B X X X X

Risorse

economiche umane tecnologiche Strumentali Appartamento Malati AIDS 16.480€ Affitto Oltre il Muro 38.785

Programma B Promozione di azioni permanenti di prevenzione e informazione rivolte alla popolazione Risultati attesi ! Interessare con azioni di prevenzione ed informazione una parte più ampia possibile della popolazione a

rischio che vive in condizioni di marginalità ed esclusione Responsabile Soggetti coinvolti ! Dipartimento Prevenzione Az USL 5 ! UC Alte Marginalità ! UC Immigrazione Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

A) Individuazione organismi interessati 2 mesi B) Confronto per la costruzione di un sistema di informazione e prevenzione 4 mesi 1

Promozione di azioni permanenti di prevenzione e informazione rivolte alla popolazione C) Attività di informazione e prevenzione 2 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1A x x 1B x x x x 1 1C x x

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Programma Attuativo Alta Marginalità

Società della Salute � Zona Pisana

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Dipendenti Convenzionati Totale

TOTALE SPESA FSNQuote Capitarie

FSNFondi Vincolati

Compartecipazioni AltriFondi

Totale AssociataQuote Capitarie

AssociataFondo Regionale

Compartecipazioni AltriFondi

Totale

Percorsi Assistenziali 0,00 0,00 0,00 0,00Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - -

Direzionali 0,00 0,00 0,00 0,00

Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00

0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 - - - - - - - - -

TOTALE ATTIVITA' GENERALI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3.185 1.251 3.719 0 0 0 0 0 0 Servizi 0,00 0,00 0,00

Contributi 0,00 0,00 0,00Contributi Assistenza economica 187.383,00 0,00 187.383,00 187.383,00 187.383,00 302 1.301 Contributi Assistenza domiciliare 23.016,00 0,00 23.016,00 23.016,00 23.016,00 26 157

Buoni alimentari 44.500,00 0,00 44.500,00 44.500,00 44.500,00 116 417 Albergazioni 21.066,00 0,00 21.066,00 21.066,00 21.066,00 11 162 Ticket - Pisa 10.000,00 0,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00 162 36

T.B.C. 20.000,00 20.000,00 20.000,00 - 0,00 20.000,00 3 sub totale 305.965,00 - 20.000,00 - - 20.000,00 285.965,00 - - - 285.965,00 305.965,00 0 0 0 620 0 0 0 0 2.073

Progetti 0,00 0,00 0,00sub totale 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - -

Personale 0,00 0,00 0,00sub totale 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - -

Altri costi generali 0,00 0,00 0,00Sub totale 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - -

TOTALE DOMICILIARE 305.965,00 0,00 20.000,00 0,00 0,00 20.000,00 285.965,00 0,00 0,00 0,00 285.965,00 305.965,00 0 0 0 620 0 0 0 0 2.073 Servizi 0,00 0,00

0,00 0,00sub totale - - - - - 0,00 - - - - 0,00 0,00 - - - - - - - - -

Progetti 0,00 0,00Percorsi di reinserimento lavorativo e di

qualificazione professionale all'interno della Casa Circondariale "Don Bosco" ed all'esterno

degli istituti detentivi 9.665,52

0,00

9.665,52

9.665,52 9.665,52

10Progetto di gruppi appartamento per malati di

AIDS 16.890,60 0,00 16.890,60 16.890,60 16.890,60

6Sally people 71.338,02 0,00 71.338,02 71.338,02 71.338,02 400

Servizio di consulenza ed assistenza amministrativa per detenuti immigrati 2.712,95

0,00 2.712,95 2.712,95 2.712,9560

Casa Ospitalità 13.342,62 0,00 13.342,62 13.342,62 13.342,62 5Porta Unitaria si Accesso - 0,00 - 0,00 0,00 6.100

Socializzazione e reinserimento per detenuti 32.855,00 0,00 32.855,00 32.855,00 32.855,00 105Sub totale 146.804,71 - - - - 0,00 146.804,71 - - - 146.804,71 146.804,71 0 0 0 6.686 0 0 0 0 0

Personale - 0,00 0,00 0,00sub totale - - - - - 0,00 - - - 0,00 0,00 - - - - - - - - -

Altri costi generali - 0,00 0,00 0,00sub totale - - - - - 0,00 - - - - 0,00 0,00 - - - - - - - - -

TOTALE INTERMEDIO 146.804,71 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 146.804,71 0,00 0,00 0,00 146.804,71 146.804,71 0 0 0 6.686 0 0 0 0 0 Attività residenziali 0,00 0,00

Fondo Sociale Emergenza Abitativa 316.000,00 0,00 316.000,00 316.000,00 316.000,00 96 663 Villa Giulia - Emergenza abitativa 45.000,00 0,00 45.000,00 45.000,00 45.000,00 7 4

Depositi cauzionali Associazione San Vincenzo 4.000,00 0,00 4.000,00 4.000,00 4.000,00 41 41 Fondo emergenza zonale 30.500,00 30.500,00 30.500,00 30.500,00

Appartamento Emergenza 7.896,00 0,00 7.896,00 7.896,00 7.896,00 13 10 sub totale 403.396,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 403.396,00 0,00 0,00 0,00 403.396,00 403.396,00 - - - 20 137 14 - - 704

Progetti 0,00 0,00Gestione Dormitorio /Progetto Homeless 364.330,78 0,00 364.330,78 364.330,78 364.330,78 180 18

Progetto Oltre il Muro / Socio assistenziale 309.892,94 150.000,00 150.000,00 159.892,94 159.892,94 309.892,94 370 programma operativo marginalità 0,00 0,00 0,00

programma operativo sportelli 0,00 0,00 0,00Sub totale 674.223,72 150.000,00 0,00 0,00 0,00 150.000,00 524.223,72 0,00 0,00 0,00 524.223,72 674.223,72 0 0 0 550 0 18 0 0 0

Personale 0,00 0,00 0,00 0,00Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 manutenzioni e prodotti econonomali vari 10.000,00 0,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00

Sub totale 10.000 - - - - - 10.000 - - - 10.000,00 10.000,00 0 0 0 0 0 0 0 0 0 TOTALE RESIDENZIALE 1.087.619,72 150.000,00 0,00 0,00 0,00 150.000,00 937.619,72 0,00 0,00 0,00 937.619,72 1.087.619,72 - - - 570 137 32 - - 704

1.540.389,43 150.000,00 20.000,00 0,00 0,00 170.000,00 1.370.389,43 0,00 0,00 0,00 1.370.389,43 1.540.389,43 3.185 1.251 3.719 7.876 137 32 - - 2.777

Persone Famiglie Ore Contributi

Carico Assistenziale

Finanziarie Professionali

Contatti Prese in carico Attività professionali Posti Giornate

Utenti Servizi Prestazioni

Totale

Totale

Attività Generali

Domiciliare

Intermedio

Residenziale

Sanitario Sociale Alta Marginalità

2006

Risorse

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Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Programma Integrato

Settore Materno Infantile - Adolescenza

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8.5.1. Profilo di salute del settore Materno Infantile

Le componenti della dinamica demografica negli anni recenti (2002-2004)

L’ammontare e la struttura di una popolazione sono la risultante di tre componenti fondamentali: il livello di ricambio delle generazioni realizzato attraverso la fecondità, il ritmo di eliminazione delle generazioni (cioè la mortalità) e i flussi in entrata e in uscita determinati dal movimento migratorio. L’azione combinata di queste tre variabili, analizzata attraverso indicatori sintetici, ci permette di apprezzare le dinamiche interne dell’aggregato demografico e il ruolo che ciascuna di esse ha avuto nel movimento complessivo. La Tavola 1 e il Grafico 1 illustrano il peso rispettivo che l’accrescimento naturale (saldo tra nati e morti) e il saldo migratorio hanno avuto sulla dinamica demografica dei Comuni della Zona Pisana negli anni più recenti (2002-2004). I dati mostrano che ovunque il saldo naturale ha un segno negativo, particolarmente accentuato nei comuni di piccole dimensioni (Orciano Pisano e Lorenzana). E’ importante notare, però, che nel corso dell’ultimo triennio il bilancio negativo tra natalità e mortalità ha subito un progressivo ridimensionamento. A fronte di una sostanziale stabilità del tasso di mortalità, le nascite hanno registrato una significativa ripresa, confermando peraltro una tendenza già emersa a livello regionale e nazionale (in Toscana il tasso di natalità e di mortalità, nel 2002, erano rispettivamente dell’8,4 e dell’11,8 per mille, a fronte di una media nazionale del 9,4 e del 9,8 per mille). Ciò ha determinato una attenuazione del decremento naturale, il quale, tra 2002 e 2004 è passato da –3,6 a –2,4 per mille. Anche in questo caso si delinea una polarizzazione abbastanza netta: da una parte la città e i comuni più piccoli e decentrati (Lorenzana e Orciano Pisano) sono quelli che meno partecipano a questo processo, dall’altra i comuni di dimensione intermedia e meno periferici sembrano avvantaggiarsi maggiormente dell’incremento del saldo naturale: questo si mantiene pur sempre negativo o prossimo allo zero, ma manifesta, specialmente tra il 2003 e il 2004, interessanti segni di ripresa, soprattutto a Cascina, Fauglia, Vecchiano e Vicopisano. Qui giocano, contemporaneamente, sia una lieve riduzione del tasso di mortalità sia una ripresa del tasso di natalità. Come vedremo meglio più avanti, non è affatto causale che proprio questo gruppo di comuni intermedi sia quello che sperimenta, negli stessi anni, i più elevati incrementi nella presenza di cittadini extra-comunitari, composti in prevalenza da generazioni giovani o adulte, portatrici di comportamenti riproduttivi generalmente connotati sia da una maggiore intensità sia da una anticipazione della cadenza per età.

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

Comuni Zona Pisana. Incremento naturale della popolazione residente (tassi per 1000 abitanti). Anni 2002-2004 Anno 2002 Anno 2003 Anno 2004 Incremento Incremento Incremento COMUNI Nati

vivi Morti naturale Nati

vivi Morti naturale Nati vivi Morti naturale

Calci 10,9 10,9 0,0 7,2 10,3 -3,1 10,4 11,9 -1,5 Cascina 8,4 10,6 -2,2 8,6 11,2 -2,6 9,7 9,8 -0,1 Fauglia 8,9 11,4 -2,5 8,1 10,9 -2,8 8,5 8,5 0,0 Lorenzana 6,1 12,3 -6,2 7,0 12,2 -5,2 10,4 16,5 -6,1 Orciano Pisano 11,2 19,2 -8,0 6,4 14,4 -8,0 8,2 13,1 -4,9 Pisa 6,9 11,7 -4,8 7,3 11,0 -3,7 7,7 11,7 -4,0 San Giuliano T. 8,4 10,8 -2,4 7,3 10,1 -2,8 8,5 10,6 -2,1 Vecchiano 7,0 11,1 -4,1 8,6 10,6 -2,0 8,6 9,8 -1,2 Vicopisano 7,6 12,5 -4,9 7,6 13,9 -6,3 9,6 10,6 -1,0 ZONA PISANA 7,7 11,3 -3,6 7,7 11,0 -3,3 8,5 10,9 -2,4 Fonte: ISTAT e Servizi Demografici comunali (I tassi generici per mille abitanti sono calcolati sulla popolazione media dell'anno) Tavola 1: ‘Incremento naturale della popolazione residente. Anni 2002-2004’

Grafico 1: ‘Incremento naturale per 1000 abitanti. Anni 2002 – 2004’

Abbiamo già accennato al fatto che, nonostante la recente ripresa delle nascite, apprezzabile sia a livello regionale che a livello nazionale, il regime della fecondità resta caratterizzato da una bassissima intensità e da una cadenza per età molto sbilanciata in avanti. Per fornire un punto di riferimento comparabile, basterà ricordare che in Italia il cosiddetto “tasso di fecondità totale” (equivalente al numero di figli per donna in età feconda) è passato da 2,3, nel 1955, a circa 1,2 negli anni 2000, ponendosi così ben al di sotto della soglia di ricambio delle generazioni. L’età media alla maternità delle donne italiane si è attestata, nel frattempo, al di

-10,0 -5,0 0,0 5,0 10,0

Calci

Cascina

Fauglia

Lorenzana

Orciano P isano

Pisa

San Giuliano Terme

VecchianoVicopisano

TOTALE ZONA PISANA

Comuni Zona Pisana. Incremento naturale x 1000 abitanti. Anni 2002-2004

Anno 2004

Anno 2003

Anno 2002

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

sopra dei 30 anni. L’Italia si colloca tuttora, nell’ambito dell’Unione Europea, come uno dei due paesi a più bassa fecondità (l’altro è la Spagna). I dati più recenti relativi alla Regione Toscana e alla Zona Pisana (2003) confermano in pieno questa situazione (cfr. Tabella 1 , Tavola 2 e Grafico 2). Tra le province toscane quella di Pisa occupa un posto intermedio quanto a livello del tasso di fecondità totale (il valore più basso si registra nella provincia di Massa Carrara, con 1,03 figli per donna, quello più alto, 1,28, appartiene alla Provincia di Prato), ma conquista il 9° posto nella graduatoria crescente dell’età media alla maternità (30,91 anni, di contro al massimo di 31,72 di Firenze):

Provincia T F T Età media alla maternità

Arezzo 7° 2° Firenze 8° 10° Grosseto 2° 3° Livorno 3° 8° Lucca 4° 6° Massa Carrara 1° 1° Pisa 5° 9° Pistoia 6° 7° Prato 10° 5° Siena 9° 4°

Tabella 1: ‘Graduatoria delle Province Toscane per ordine crescente del Tasso di Fecondità Totale e dell’età media alla maternità’ Se spostiamo l’analisi a livello di zona, è possibile istituire un confronto tra l’andamento della fecondità nelle tre zone socio-sanitarie comprese nel territorio della ASL 51. Il profilo della cadenza per età è pressoché coincidente, mentre si notano sensibili differenze di intensità: la Zona Pisana e soprattutto l’Alta Val di Cecina manifestano un livello di fecondità totale ben al di sotto della media e comunque inferiore al dato provinciale e regionale (rispettivamente, 1,12 e 1,14 figli per donna). Nella Zona Pisana si registra, inoltre, la più alta età media alla maternità, più elevata anche rispetto ai valori riscontrati nelle diverse province toscane e al valore medio regionale (31,07 anni). Al di là delle differenze rilevabili tra le diverse zone, l’elemento comune risiede in una propensione al ritardo della maternità e in una bassissima discendenza finale. Dietro questo modello riproduttivo apparentemente uniforme, si nascondono però comportamenti differenziati, difficilmente intercettabili a livello comunale o di zona (a causa della scarsa significatività dei dati di base), ma apprezzabili in contesti territoriali più ampi, quali quello provinciale o regionale. Se scomponiamo il numero dei nati nell’anno 2003 a seconda dell’età e della cittadinanza della madre (donne italiane e donne straniere) i diversi atteggiamenti riproduttivi acquistano una significativa evidenza (Grafico 3)2:

1 E’ opportuno precisare che i valori della fecondità per età e del TFT qui rappresentati hanno un valore puramente comparativo e possono essere viziati da distorsioni dovute alla scarsa numerosità degli eventi (nascite) che li hanno originati. Ciò vale, in particolar modo, per i dati relativi alla Alta Val di Cecina. 2 I dati presentati nel Grafico 3 non sono direttamente confrontabili con quelli del Grafico 2: in quest’ultimo, infatti sono rappresentati dei “tassi” di fecondità per età (cioè il rapporto tra il numero dei nati da donne in una determinata classe di età e il numero delle donne comprese in quella stessa classe di età), mentre nel Grafico 3 è rappresentata la semplice distribuzione percentuale dei nati a seconda della classe di età e della cittadinanza della madre.

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

Zone Socio-Sanitarie Classi di età della popolazione femminile

Pisana Valdera A.V.Cecina ASL 5

15-20 4,3 8,1 8,5 5,9 21-25 16,4 30,3 21,7 21,5 26-30 54,9 70,7 54,2 60,3 31-35 80,2 102,4 67,6 87,0 36-40 43,4 37,6 32,2 40,7 41-50 3,3 3,4 3,7 3,3 Totale 202,5 252,5 188,0 218,7 TFT 1,03 1,29 0,97 1,12 Età media alla maternità 31,77 30,81 30,8 31,34

Tavola 2: ‘Zone Socio-Sanitarie della ASL5. Tassi standardizzati di fecondità per età, tasso di fecondità totale (TFT) e età media alla maternità. Anno 2003’

Zone ASL 5 - Tassi standardizzati di fecondità per età ,anno 2003

0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

100,0

120,0

15-20 21-25 26-30 31-35 36-40 41-50

classi di età femminili

nati

x 10

00 d

onne Pisana

ValderaA.V.CecinaASL 5

Grafico 2: ‘Tassi standardizzati di fecondità per età. Anno 2003’ Nonostante l’impossibilità di istituire un confronto diretto con i dati riferiti all’ambito zonale, la rappresentazione della diversa curva di fecondità che, a livello provinciale e regionale, identifica le donne italiane e quelle straniere sollecita alcune riflessioni generali circa il ruolo della immigrazione nel sostenere, direttamente e indirettamente, la crescita demografica. Appare infatti evidente che il comportamento riproduttivo delle donne straniere è non solo più precoce e anticipato rispetto a quello delle coetanee italiane (più spostato verso la classe di età 21-25) ma è anche maggiormente diluito lungo l’arco dell’età feconda. Ciò non implica necessariamente che la discendenza finale delle donne straniere debba essere superiore a quella delle donne italiane ma costituisce, indubbiamente, un presupposto importante per l’attivarsi di un ciclo riproduttivo più armonico e, in ultima analisi, più “redditizio”. La conclusione che possiamo trarne è che l’ulteriore sviluppo di un flusso immigratorio a base familiare (che veda cioè ben rappresentate le generazioni di giovani donne) non può che avere effetti positivi sul livello della fecondità e, quindi, un effetto di riequilibrio tra le generazioni, in un regime dove il prolungamento della sopravvivenza favorisce un peso crescente delle età anziane.

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

Toscana, 2003. Nati res identi per età della m adre e c ittad inanza (va lori % )

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

fino a 20 21-25 26-30 31-35 36-39 40 e p iù

classe d i e tà de lla m adre

valo

ri % Ita liana

S traniera

Provincia di Pisa, 2003. Nati residenti per età della madre e c ittadinanza

(valori %)

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

fino a 20 21-25 26-30 31-35 36-39 40 e più

c lasse di età della m adre

valo

ri % Italiana

Straniera

Grafico 3: ‘Nati residenti per età della madre e cittadinanza. Anno 2003. Regione Toscana e Provincia di Pisa’

Le caratteristiche strutturali della popolazione La popolazione che abita oggi nei Comuni della Zona Pisana ha subito negli ultimi anni significative modificazioni non solo nel suo ammontare (abbiamo visto che dopo la fase recessiva tra gli anni ‘80 e il 2001 sta conoscendo complessivamente una fase di recupero) ma anche nella sua struttura per età e per sesso. Se consideriamo due semplici indicatori, quali la proporzione giovani fino a 14 anni e di persone in età pari o superiore ai 65 anni rispetto al totale della popolazione, possiamo apprezzare i mutamenti intervenuti nella composizione per età, durante l’ultimo quindicennio.

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

1991 2001 2004 Comuni

età 0-14 % sul totale

età 65 e + % sul totale

età 0-14 % sul totale

età 65 e + % sul totale

età 0-14 % sul totale

età 65 e + % sul totale

Calci 13,1 17,7 11,8 19,0 12,0 19,6 Cascina 12,9 18,3 12,2 20,4 12,7 20,8 Fauglia 13,9 19,5 12,2 21,6 12,0 21,3 Lorenzana 15,6 20,7 13,1 22,4 12,8 21,6 Orciano Pisano 12,1 24,1 11,1 23,9 10,9 23,7 Pisa 11,3 19,6 10,0 23,1 10,5 23,6 San Giuliano Terme 12,9 16,9 12,4 19,5 12,2 21,6 Vecchiano 13,3 19,0 12,3 20,3 12,6 20,8 Vicopisano 13,8 18,9 12,5 21,2 12,8 21,8 Zona Pisana 12,2 18,8 11,2 21,5 11,6 22,3 Indice di vecchiaia Z.P. (65+/0-14)

154,8

192,1

192,5

Tavola 3: ‘Comuni della Zona pisana. Indice di vecchiaia e proporzione di giovani’

Strutture familiari Uno dei più rilevanti mutamenti che hanno percorso negli ultimi decenni la società italiana e, più in particolare, quella toscana riguarda la struttura delle famiglie e i comportamenti ad essa collegati. Intorno agli anni ’50 dello scorso secolo la famiglia toscana era composta, mediamente, da circa 4 persone e, nonostante la brusca cesura rappresentata dal secondo conflitto mondiale, conservava ancora alcuni caratteri legati all’esperienza della famiglia rurale del passato. Nel corso di circa quattro decenni la situazione è mutata drasticamente: i processi di inurbamento e lo spopolamento di molte aree rurali, insieme al declino della fecondità e ai profondi mutamenti culturali e sociali dell’ultimo quarto di secolo, hanno determinato il netto prevalere del modello della piccola famiglia nucleare (peraltro già ampiamente rappresentata nelle epoche passate) e hanno progressivamente indebolito le reti di parentela che facevano da sfondo alla convivenza familiare allargata. Già nel 1991, la famiglia toscana risultava composta mediamente da 2,8 persone e la sua dimensione media ha continuato a ridursi ulteriormente, fino alle 2,2 persone del 2003. Un analogo processo ha interessato anche i comuni della Zona Pisana, anche se con minore rapidità. Qui, tra 1991 e 2001 l’ampiezza media delle famiglie è passata da 2,7 a 2,6 e il numero delle famiglie è aumentato di circa il 5% (passando in dieci anni da 69.797 a 73.267).

La mortalità infantile

Per quanto riguarda la mortalità infantile, la Toscana si colloca su valori leggermente inferiori a quelli medi italiani. Per il triennio 2000-2002 nella Regione Toscana si osserva un tasso di mortalità infantile pari a 3,37 ogni 1.000 nati vivi. Nello stesso periodo il tasso risulta pari a 4,77 nella U.S.L. 5, che presenta il dato più elevato in ambito regionale; tale valore è determinato dal tasso rilevato nella Zona Pisana (6,16) essendo quello della Zona Val d’Era decisamente più basso (3,24), tanto da risultare inferiore al tasso regionale, mentre nell’Alta Val di Cecina esso è addirittura pari a 0.

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

Tassi di mortalità infantile nel triennio 2000 - 2002

6,16

3,24

0

4,77

3,37

0

1

2

3

4

5

6

7

zona Pisana ZonaValdera

Zona AVC USL5 RegioneToscana

zona PisanaZona ValderaZona AVCUSL5Regione Toscana

Grafico 4: ‘Tasso di mortalità infantile: confronti tra Zone della USL5, USL5 e Regione Toscana nel triennio 2000 – 2002’

Malattie infettive

Zona Pisana Nel 2004 ha avuto effettiva applicazione il “Piano Regionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita”. In accordo con quanto previsto dal programma di vaccinazione straordinaria sono stati coinvolti i bambini appartenenti alle coorti di nascita 1994 -1997, invitando alla vaccinazione con vaccino trivalente (MPR) quanti risultassero non vaccinati o vaccinati in modo incompleto (cioè con una sola dose). L’attività si è svolta con la collaborazione delle strutture scolastiche, che hanno provveduto a distribuire le lettere per le famiglie mentre le vaccinazioni sono state eseguite presso i Presidi Distrettuali. Sono stati contattati 5.518 bambini, di questi 3.304 risultavano vaccinati con una sola dose mentre 531 risultavano protetti in modo ottimale con due dosi; durante l’anno sono state somministrate complessivamente 2.428 dosi di vaccino a quanti risultavano non completamente protetti. L’attività prosegue anche nell’anno 2005 coinvolgendo gli alunni che frequentano la scuola media (coorti di nascita 1991-1993). Contemporaneamente alle azioni straordinarie previste dal Piano Regionale prosegue l’attività di vaccinazione routinaria con offerta attiva del vaccino contro morbillo - parotite-rosolia sia ai nuovi nati che a quanti non risultano ancora vaccinati per le altre coorti pediatriche. L’andamento epidemiologico del morbillo dopo l’incremento mostrato nel 2002 e nel 2003 è tornato sui valori precedenti (4 casi nel 2004, come nel 2001 e nel 2000) interessando nel 75% dei casi soggetti non vaccinati e nel 25% dei casi soggetti vaccinati con una sola dose; i casi di rosolia sono diminuiti (2 nel 2004 vs 4 nel 2003), i casi di parotite sono rimasti pressoché costanti (12 nel 2004 e 11 nel 2003) interessando nel 60% soggetti vaccinati con una sola dose e questo conferma l’importanza di somministrare due dosi di vaccino per conferire una sufficiente protezione. Il numero dei casi di varicella ha mostrato un incremento significativo rispetto ai precedenti anni, nel 2004 si è presentato un picco epidemico per tale patologia nella Zona Pisana. Infine, permane elevata l’incidenza di focolai epidemici di pediculosi nell’ambito della popolazione scolastica (soprattutto scuole materne ed elementari), situazione che impegna notevolmente l’operatività dell’Unità Funzionale praticamente per tutta la durata dell’anno scolastico. Nonostante l’impegno, le richieste di intervento permangono numerosissime, anche per istituti dove il nostro personale è intervenuto già più volte. Nell’anno scolastico 2003-2004 sono stati controllati 4.192 bambini individuando 436 casi riconducibili a 68 focolai epidemici, negli ultimi mesi dell’anno sono stati controllati ulteriori 2.696 bambini. Si tratta di un problema che non potrà essere risolto all’origine senza una totale collaborazione di tutte le componenti

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

interessate (scuola, genitori, pediatri curanti) e a riguardo l’Unità Funzionale sta valutando come meglio richiedere il fondamentale contributo delle famiglie nell’opera di prevenzione specifica. Nel corso del 2004 non si sono verificati casi di tetano. Nell’anno si sono verificati 3 casi di legionellosi polmonare in cittadini residenti, mentre altre segnalazioni sono pervenute relative a soggetti che avevano soggiornato presso alberghi cittadini; di fatto, per il miglioramento delle metodiche diagnostiche ed il riconoscimento di un maggior numero di casi di infezione attribuibili a Legionella pneumophyla, la legionellosi è da considerarsi un problema emergente. Anche nel 2004 l’Unità Funzionale è stata impegnata in attività di aggiornamento e studio nonché di coordinamento territoriale per l’emergenza SARS.

Trend delle malattie infettive nella Zona Pisana - 1998 - 2004

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

ParotiteVaricella

Parotite 119 259 122 19 13 11 12Varicella 1161 1039 456 368 792 539 1094

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Grafico 5: ‘Malattie infettive notificate Zona Pisana anni 1998-2004: parotite e varicella’

Trend delle malattie infettive nella Zona Pisana - 1998 - 2004

0102030405060708090

100

RosoliaPertosseMorbillo

Rosolia 19 2 29 4 43 4 2Pertosse 40 20 5 9 13 1 0Morbillo 15 9 4 4 14 25 4

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Grafico 6: ‘Malattie infettive notificate Zona Pisana anni 1998-2004: rosolia, pertosse, morbillo’

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

Le interruzioni volontarie di gravidanza (I.V.G.) e gli aborti spontanei

Il tasso di ospedalizzazione per interruzione volontaria della gravidanza indica il numero di ricoveri (regionali ed extraregionali) per IVG ogni 1.000 donne in età feconda. A livello regionale questo tasso nel 2003 è risultato in lieve aumento rispetto ai due anni precedenti; anche nella U.S.L. 5 esso è aumentato, passando da 8,83 nel 2002 a 9,59 nel 2003.

Tasso di Ospedalizzazione per I.V.G. in donne tra 15 e 49 anni

0

2

4

6

8

10

12

14

Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003

U.S.L. 1 - Massa e Carrara

U.S.L. 2 - Lucca

U.S.L. 5 - Pisa

U.S.L. 6 - Livorno

U.S.L. 12 - Viareggio

Regione Toscana

Grafico 7: ‘Interruzioni volontarie di gravidanza nelle UU.SS.LL. di Area Vasta Nord-Ovest e Regione Toscana - anni 2000-2003’ Anche il tasso di ospedalizzazione per aborto spontaneo nel 2003 è in leggero aumento sia a livello regionale che nella U.S.L. 5.

Tasso di Ospedalizzazione per aborto spontaneo in donne tra 15 e 49 anni

0

1

2

3

4

5

6

7

Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003

U.S.L. 1 - Massa e Carrara

U.S.L. 2 - Lucca

U.S.L. 5 - Pisa

U.S.L. 6 - Livorno

U.S.L. 12 - Viareggio

Regione Toscana

Grafico 8: ‘Aborti spontanei nelle UU.SS.LL. di Area Vasta Nord-Ovest e Regione Toscana - anni 2000–2003’

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

Le nascite

Dal certificato di assistenza al parto (CAP) si rilevano numerose informazioni tra le quali i dati relativi alla natimortalità, al peso alla nascita ed all’età gestazionale. Ad oggi sono disponibili i dati relativi al triennio 2001-2003, che vengono confrontati nelle tabelle seguenti con quelli del triennio 2000-2002. I bambini nati vivi, da donne residenti nell’ambito territoriale regionale, nel triennio 2001-2003 sono stati 80.074, oltre 1.000 in più rispetto al triennio 2000-2002. A questo aumento l’Area Vasta Nord Ovest ha contribuito con ben 424 nati vivi in più: in tutte le UU.SS.LL. dell’Area Vasta i nati vivi sono aumentati, ad eccezione della U.S.L. 6 di Livorno, che ha avuto 7 nati vivi in meno. In particolare, nella U.S.L. 5 i nati vivi sono stati 7.578, con 145 nati vivi in più nel triennio 2001-2003.

Anni 2000-2002 Anni 2001-2003 Azienda U.S.L. di residenza Nati vivi

CAP Nati morti CAP

Nati morti per 1.000 nati vivi

Nati vivi CAP

Nati morti CAP

Nati morti per 1.000 nati vivi

U.S.L. 1 - Massa e Carrara 3.629 3 0,83 3.654 3 0,82 U.S.L. 2 - Lucca 4.757 28 5,89 4.924 23 4,67 U.S.L. 3 - Pistoia 4.546 12 2,64 4.931 20 4,06 U.S.L. 4 - Prato 6.064 16 2,64 6.201 18 2,90 U.S.L. 5 - Pisa 7.433 29 3,90 7.578 27 3,56 U.S.L. 6 - Livorno 7.333 26 3,55 7.326 36 4,91 U.S.L. 7 - Siena 5.670 11 1,94 5.669 13 2,29 U.S.L. 8 - Arezzo 7.404 26 3,51 7.492 27 3,60 U.S.L. 9 - Grosseto 3.953 8 2,02 4.051 5 1,23 U.S.L. 10 - Firenze 18.994 81 4,26 18.894 88 4,66 U.S.L. 11 - Empoli 5.671 14 2,47 5.659 10 1,77 U.S.L. 12 - Viareggio 3.604 17 4,72 3.698 18 4,87 Area Vasta Nord Ovest 26.756 103 3,85 27.180 107 3,94 Regione Toscana 79.058 271 3,43 80.076 288 3,60 Tavola 4: ‘Nati-mortalità nella Regione Toscana’ Il rapporto di nati-mortalità, nel triennio preso in esame, è leggermente aumentato a livello regionale e di Area Vasta, sebbene in quest’ultima l’U.S.L. 5 di Pisa e, in misura più consistente, l’U.S.L. 2 di Lucca presentino una riduzione del rapporto rispetto al triennio 2000-2002. In ambito regionale queste due UU.SS.LL., insieme alla U.S.L. 9 di Grosseto ed alla U.S.L. 11 di Empoli, sono le sole ad avere un calo della nati-mortalità. Anche il numero di bambini nati vivi di peso alla nascita inferiore a 1.500 grammi è diminuito nella U.S.L. 5: nel triennio 2001-2003 sono stati 60, pari a 0,79 % dei nati vivi; tale percentuale è simile a quella regionale ma più elevata di quella di Area Vasta. I nati vivi di peso inferiore ai 2.500 grammi sono stati 488; il valore in percentuale sui nati vivi (6,44 %) si è mantenuto stabile e comunque esso risulta superiore sia al dato di Area Vasta che a quello regionale.

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

Grafico 9: ‘Peso alla nascita < 1.500 gr nella Regione Toscana’

Grafico 10: ‘Peso alla nascita < 2.500 gr nella Regione Toscana’

I nati vivi con un periodo di gestazione inferiore alle 32 settimane nel triennio 2001-2003 nella U.S.L. 5 sono stati 56 rispetto ai 70 rilevati nel triennio 2000-2002; la percentuale sui nati vivi è risultata pari a 0,74, valore pressoché uguale a quello di Area Vasta e regionale.

N° nati vivi con peso <1.500 gr

19

39

72

61

24

215

618

18

38

60

52

20

188

616

0 200 400 600 800

U.S.L. 1 - Massa eCarrara

U.S.L. 2 - Lucca

U.S.L. 5 - Pisa

U.S.L. 6 - Livorno

U.S.L. 12 - Viareggio

Area Vasta Nord Ovest

Regione Toscana

2001-2003

2000-2002

N° nati vivi con peso <2.500 gr

163

292

480

407

187

1.529

4.748

190

296

488

399

216

1.589

4.969

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000

U.S.L. 1 - Massa e Carrara

U.S.L. 2 - Lucca

U.S.L. 5 - Pisa

U.S.L. 6 - Livorno

U.S.L. 12 - Viareggio

Area Vasta Nord Ovest

Regione Toscana

2001-2003

2000-2002

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

I nati vivi con periodo di gestazione inferiore alle 37 settimane sono invece aumentati, passando da 485 nel triennio 2000-2002 a 497 nel triennio 2001-2003, con un valore in percentuale pari a 6,57, superiore a quello di Area Vasta e, anche se di poco, a quello regionale.

Nati vivi < 32 settimane Nati vivi < 37 settimane 2000-2002 2001-2003 2000-2002 2001-2003 Azienda U.S.L.

di residenza N° % N° % N° % N° % U.S.L. 1 - Massa e Carrara 19 0,52 23 0,63 157 4,33 184 5,04 U.S.L. 2 - Lucca 39 0,82 35 0,71 264 5,55 279 5,68 U.S.L. 3 - Pistoia 34 0,75 26 0,54 410 9,02 380 7,89 U.S.L. 4 - Prato 37 0,61 36 0,61 388 6,40 407 6,85 U.S.L. 5 - Pisa 70 0,94 56 0,74 485 6,52 497 6,57 U.S.L. 6 - Livorno 67 0,91 61 0,83 416 5,67 415 5,68 U.S.L. 7 - Siena 54 0,95 48 0,85 409 7,21 410 7,26 U.S.L. 8 - Arezzo 72 0,97 71 0,96 466 6,29 498 6,71 U.S.L. 9 - Grosseto 31 0,78 31 0,79 239 6,05 240 6,11 U.S.L. 10 - Firenze 131 0,69 106 0,65 1.285 6,77 1.083 6,68 U.S.L. 11 - Empoli 33 0,58 39 0,70 370 6,52 364 6,54 U.S.L. 12 - Viareggio 20 0,55 26 0,70 178 4,94 197 5,33 Area Vasta Nord Ovest 215 0,80 201 0,74 1.500 5,61 1.572 5,79 Regione Toscana 607 0,77 558 0,73 5. 067 6,41 4.954 6,46 Tavola 5: ‘Età gestazionale nella Regione Toscana’ I nati da parto plurimo nel triennio 2001-2003 nella U.S.L. 5 sono stati 195, con un valore in percentuale pari a 2,56 dei nati, contro il 3,04 % rilevato nel triennio 2000-2002. La percentuale di parti cesarei in donne residenti nell’ambito territoriale della U.S.L. 5 nell’anno 2003 è stata pari a 28,44, con una lieve flessione rispetto al 2002, che porta la U.S.L. 5 dal secondo al quarto posto a livello regionale.

Trend della Percentuale di parti cesarei

0

5

10

15

20

25

30

35

40

Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003

U.S.L. 1 - Massa e CarraraU.S.L. 2 - LuccaU.S.L. 5 - PisaU.S.L. 6 - LivornoU.S.L. 12 - ViareggioRegione Toscana

Grafico 11: ‘Trend dei parti cesarei nelle ASL dell’Area Vasta’

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

Le malformazioni congenite Ogni anno in Italia nascono 2.033 bambini di peso inferiore ai 2.500 grammi (7,9% del totale) per esposizione a fumo passivo della madre in gravidanza. Il 16,9 % delle morti in culla (87 bambini) è attribuibile al fumo attivo della madre del neonato, così come il 21,3 % dei bambini che soffrono nei primi due anni di vita per infezioni respiratorie acute (circa 77.000 bambini), il 9,1 % (pari a più di 27.000 soggetti) dei casi di asma bronchiale, 48.000 bambini con sintomi respiratori cronici e 64.000 bambini con infezioni dell’orecchio medio devono la propria malattia al fumo di sigarette dei propri genitori. I dati sono rilevati dal Registro Toscano Difetti Congeniti; sulla base di quanto stabilito in sede europea dal Registro Centrale EUROCAT, dal totale delle malformazioni congenite sono stati esclusi i difetti minori. Ad oggi sono disponibili i dati riferiti al triennio 2000-2002: nella U.S.L. 5 il tasso per mille nati vivi è pari a 16,44 ed è inferiore al dato regionale e notevolmente più basso di quello di Area Vasta.

U.S.L.

N° malformazioni

N° soggetti affetti da almeno una malformazione

N° soggetti affetti da almeno una malformazione per 1.000 nati vivi

U.S.L. 1 - Massa Carrara 153 114 26,36 U.S.L. 2 - Lucca 215 164 32,20 U.S.L. 3 - Pistoia 160 115 17,00 U.S.L. 4 - Prato 214 159 24,05 U.S.L. 5 - Pisa 200 124 16,44 U.S.L. 6 - Livorno 295 221 29,03 U.S.L. 7 - Siena 225 149 25,16 U.S.L. 8 - Arezzo 244 162 20,75 U.S.L. 9 - Grosseto 120 76 17,23 U.S.L. 10 - Firenze 416 282 13,83 U.S.L. 11 - Empoli 114 82 13,96 U.S.L. 12 - Viareggio 70 47 12,39 Area Vasta Nord Ovest 933 670 23,62 Regione Toscana 2.426 1.695 19,67 Tavola 6: ‘Soggetti con malformazioni congenite per Azienda U.S.L. periodo 2000 – 2002’

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Profilo Materno Infantile

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Servizi Sociali USL5 – Comuni della Zona Pisana

Minori in difficoltà e giovani a rischio Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note

N° tot minori in carico Servizio Sociale - materno infantile 1202 Percentuali 18-24enni privi di diploma su totale 18-24enni

Tasso di abortività volontaria per 1000 donne 15-19enni Minori segnalati e presi in carico dall'Ufficio dei servizi sociali per minori su 1000 minori residenti

Contributi assistenza economica 99 Contributi prima infanzia 60 Contributi Affidi 74 Contributi maternità 45 madri

Contributi sostegno educativo 93 Disagio familiare

Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note Tasso dei divorziati per 1000 coppie Tasso dei separati per 1000 coppie Minori affidati per separazione e divorzi sul totale minori per 1000

N° minori in affido Zona Pisana 96 Tabella 2: ‘Dati di attività dei Servizi Sociali USL5 2004 – 2005’

Tabella 3: ‘Volumi di attività della Zona Pisana nel 2004 e primo semestre 2005’

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

Elementi per l’Immagine di salute del settore Materno Infantile

Percorso nascita 1) Problema: “frammentazione dei servizi e delle risorse lungo il percorso nascita” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Potenziamento e promozione delle azioni di consulenza, prevenzione ed educazione alla salute rivolte alle donne in stato di gravidanza, centrando nei presidi territoriali la presa in carico della gravidanza fisiologica, con il coinvolgimento nel percorso dei MMG 2) Problema: “Percorso neonatale per le donne straniere” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Favorire l’accesso al percorso neonatale per le donne straniere, rafforzando tutto il percorso con azioni specifiche (vedi PSR 2005-2007) 3) Problema: “Informazioni al nucleo familiare” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Favorire sia a livello ospedaliero che a livello territoriale la circolarità delle informazioni al nucleo familiare, rispetto alle opportunità offerte dal territorio e sul funzionamento del sistems 4) Problema: “Porte di accesso al percorso nascita” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP Soluzione possibile Potenziamento e riorganizzazione dei presidi territoriali come porte di accesso al percorso nascita, valorizzando il momento della consegna del libretto di monitoraggio della gravidanza come opportunità di informazione, orientamento e rilevazione di bisogni-rischi specifici 5) Problema: “Rilevazione del rischio precoce” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, ASL, SdS Zona Pisana, Stella Maris Soluzione possibile

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Profilo Materno Infantile

Società della Salute - Zona Pisana

Garantire durante il percorso nascita strategie di rilevazione del rischio precoce e di allertamento dei servizi, assicurando gli interventi di sostegno e presa in carico necessari (ASL, AOUP, Stella Maris) e il coinvolgimento dei PLS 6) Problema: “gestione della gravidanza e del parto” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, ASL, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Garantire strategie di empowerment e di valorizzazione delle competenze delle donne per una più consapevole e naturale gestione della gravidanza e del parto (riorganizzazione corsi pre- e post-parto) 7) Problema: “approccio ai servizi territoriali di informazione” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, ASL, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Facilitare l’approccio ai servizi territoriali di informazione, promozione e sostegno alla genitorialità e alla prima infanzia 8) Problema: “percorsi per le donne che ricorrono all’IVG” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, ASL, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Strutturare all’interno dei servizi territoriali consultoriali percorsi identificabili di sostegno alle donne che decidono di ricorre all’IVG 9) Problema: “allattamento al seno” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, ASL, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Promuovere l’allattamento naturale attraverso azioni di informazione, di consulenza e accompagnamento; percorsi di formazione promossi da Regione Toscana, OMS e UNICEF; “rooming in” in ambiente ospedaliero. 10) Problema: “risorse della cittadinanza attiva” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Integrare le risorse della cittadinanza attive durante il periodo pre e post nascita nel sistema delle risposte pubbliche secondo programmi e protocolli condivisi, sia nella fase territoriale che in quella ospedaliera

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Diritto al Gioco 1) Problema: “promozione dei diritti dell’infanzia” Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore, AOUP Soluzione possibile Promuovere azioni di promozione dei diritti dell'infanzia e di diffusione dei principi della Convenzione Internazionale del Fanciullo dell’ONU 2) Problema: “attuazione della carta dei diritti dei bambini in ospedale” Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP Soluzione possibile Promuovere la attuazione della carta dei diritti dei bambini in ospedale attraverso l’adozione di azioni mirate 3) Problema: “partecipazione dell’infanzia e delle famiglie alla riprogettazione” Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, Terzo Settore, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere percorsi di consultazione e di partecipazione dell’infanzia e delle famiglie sulla riprogettazione del territorio e degli spazi a misura di bambino e bambina 4) Problema: “integrazione tra la programmazione del settore socio-assistenziale e quella del settore socioeducativo” Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Adottare strumenti formali di integrazione tra i processi di programmazione del settore socio-assistenziale e quelli del settore socioeducativo

Partecipazione adolescenti e giovani 1) Problema: “costruzione di sistemi territoriali di risorse ed opportunità rivolti ai giovani ed adolescenti” Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Promuovere l’incontro formale fra le agenzie e le istituzioni attive nel settore della cultura, dello sport, del turismo, dell’ambiente allo scopo di costruire sistemi territoriali di risorse e opportunità rivolte ad adolescenti e giovani allo scopo di implementare progetti condivisi.

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Società della Salute - Zona Pisana

2) Problema: “programmazione rivolta ai giovani ed adolescenti” Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Strutturare la programmazione rivolta a giovani e adolescenti in ambiti territoriali subzonali, allo scopo di attivare le risorse, formali ed informali, presenti nelle comunità, promuovendo una equa distribuzione dei servizi, dei progetti e delle risorse rispetto alle aree di bisogno evidenziate. 3) Problema: “percorsi integrati di presa in carico” Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Sviluppare l’integrazione tra educazione alla salute, servizi e progetti rivolti alla prevenzione del disagio e delle dipendenze, azioni progettuali, istituzioni scolastiche promovendo la elaborazione di percorsi integrati di presa in carico e di intervento su problematiche definite 4) Problema: “formazione” Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Attuare un percorso di formazione comune pubblico privato rivolto a concordare metodologie professionali e strumenti di intervento condivisi sull’adolescenza 5) Problema: “informazione” Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Promuovere la conoscenza reciproca dei diversi soggetti attivi del territorio, anche attraverso azioni mirate di informazioni 6) Problema: “collegare la rete dei consultori” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Consolidare la rete dei consultori collegandoli con la rete degli sportelli territoriali e con i servizi socio-educativi, coordinando e ottimizzando le risorse e gli interventi

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Presa in carico globale e valutazione 1) Problema: “luoghi unitari di presa in carico unitaria” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Garantire luoghi unitari di presa in carico unitaria attraverso la sperimentazione di gruppi multiprofessionali territoriali con l’utilizzo sistematico di piani individualizzati di intervento integrati con quelli delle altre agenzie territoriali, in particolare con il sistema scolastico 2) Problema: “procedure di allertamento dei servizi territoriali” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Promuovere procedure di ‘allertamento’ dei servizi territoriali da parte dei reparti pediatrici ospedalieri su problematiche sociali rilevate promovendo inoltre percorsi assistenziali integrati di intervento e contrasto all’abuso e al maltrattamento 3) Problema: “separatezza tra progetti di affidamento e di inserimento in struttura” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Superare la separatezza tra progetti di affido familiare ed inserimento dei minori in stato di abbandono in strutture residenziali attraverso l’unificazione dei luoghi di programmazione e di presa in carico 4) Problema: “percorsi di intervento di emergenza” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Garantire percorsi di emergenza sia attraverso l’attivazione dell’accoglienza presso la rete informale della comunità in caso di abbandono, sia attraverso la strutturazione di percorsi integrati fra servizi e forze dell’ordine in caso di maltrattamento ed abuso

Contrasto alla violenza 1) Problema: “rete di partenariato” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Stipula di accordi specifici tra Enti Pubblici, Organizzazioni della Cittadinanza Attiva e del Terzo Settore coinvolte rispetto a:

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Profilo Materno Infantile

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! formalizzazione della rete di partneriato, ! definizione di ruoli, funzioni e procedure di invio; ! applicazione di linee guida per la presa in carico, anche in emergenza, delle donne vittime di violenza. 2) Problema: “formazione” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Attuare il programma formativo rivolto a agenzie sociali, forze dell’ordine, servizi sociali e sanitari territoriali e ospedalieri per lo sviluppo di metodologie di intervento comuni. 3) Problema: “comunicazione” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Sviluppare programmi di comunicazione specifici in partneriato con la rete dei soggetti pubblici e privati del territorio, con particolare attenzione alle donne straniere. 4) Problema: “rilevazioni integrate della violenza” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Implementare un sistema di rilevazione integrata delle situazioni di violenza per l’emersione dei fenomeni

Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute ‘Anno Zero’: Materno Infantile - Adolescenza

! Superare la frammentazione dei servizi e delle risorse lungo il percorso nascita rendendo chiaro il percorso assistenziale in un’ottica di maggior garanzia della fisiologia degli eventi legati al parto ed al puerperio e di un migliore sviluppo della relazione neonato-madre-famiglia.

! Promuovere il diritto al gioco, alla socialità, alla partecipazione dei bambini e delle bambine rafforzando la

rete territoriale dei servizi educativi per l’infanzia ! Promuovere l'esercizio della cittadinanza attiva, lo sviluppo delle competenze e la promozione della

partecipazione per gli adolescenti e i giovani ! Prevedere una nuova modulazione del modello organizzativo del sistema materno infantile in grado di

garantire, attraverso la valutazione multidimensionale e la presa in carico globale, il pieno esercizio delle responsabilità familiari

! Promuovere ed attivare connessioni stabili tra servizi, istituzioni, realtà della cittadinanza attiva per la

costruzione di un sistema unitario di servizi rivolti al contrasto della violenza, dell’abuso ,del maltrattamento intrafamiliare ed extrafamiliare.

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8.5.2. Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza

MI 5.1 Percorso nascita

Superare la frammentazione dei servizi e delle risorse lungo il percorso nascita rendendo chiaro il percorso assistenziale per una maggior garanzia della fisiologia degli eventi legati al parto ed al puerperio, e di un migliore sviluppo della relazione neonato-madre-famiglia.

Programma A Potenziamento e promozione delle azioni di consulenza, prevenzione e ed educazione alla salute rivolte alle donne in stato di gravidanza, centrando nei presidi territoriali la presa in carico della gravidanza fisiologica, con il coinvolgimento nel percorso dei MMG. Vedi Obiettivo G 1.1. Porte di accesso

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Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza

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MI 5.3. Partecipazione adolescenti e giovani Promuovere l'esercizio della cittadinanza attiva, lo sviluppo delle competenze e la promozione della partecipazione per gli adolescenti e i giovani. Programmi a) Promuovere l’incontro formale fra le agenzie e le istituzioni attive nel settore della cultura, dello sport, del

turismo, dell’ambiente allo scopo di costruire sistemi territoriali di risorse e opportunità rivolte ad adolescenti e giovani allo scopo di implementare progetti condivisi.

b) Strutturare la programmazione rivolta a giovani e adolescenti in ambiti territoriali subzonali, allo scopo di attivare le risorse, formali ed informali, presenti nelle comunità, promovendo una equa distribuzione dei servizi, dei progetti e delle risorse rispetto alle aree di bisogno evidenziate.

c) Sviluppare l’integrazione tra educazione alla salute, servizi e progetti rivolti alla prevenzione del disagio e delle dipendenze, azioni progettuali, istituzioni scolastiche promovendo la elaborazione di percorsi integrati di presa in carico e di intervento su problematiche definite

d) Attuare un percorso di formazione comune pubblico privato rivolto a concordare metodologie professionali e strumenti di intervento condivisi sull’adolescenza

e) Promuovere la conoscenza reciproca dei diversi soggetti attivi del territorio, anche attraverso azioni mirate di informazioni

f) Consolidare la rete dei consultori collegandoli con la rete degli sportelli territoriali e con i servizi socio-educativi, coordinando e ottimizzando le risorse e gli interventi

Correlazioni con altri Obiettivi ! Disabilità: D 3.2 Percorsi riabilitativi integrati

Programma C Sviluppare l’integrazione tra educazione alla salute, servizi e progetti rivolti alla prevenzione del disagio e delle dipendenze, azioni progettuali, istituzioni scolastiche promuovendo la elaborazione di percorsi integrati di presa in carico e di intervento su problematiche definite. Soggetti coinvolti: Responsabile UdP dipendenze, Resp UdP materno-infantile, Resp UdP socio-educativo, Staff Direttore Servizi Sociali, U.O. Educazione salute e bioetica, U.F.C Ser.t Zona Pisana, U.O. Psicologia, Attività Consultoriali , U.F Servizio Sociale Territoriale, U.C. Infanzia Adolescenza, U.F. Prevenzione delle Dipendenze , rappresentante PLS, rappresentante MMG, Soggetti del Terzo Settore

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Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza

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Programma D - Programma E Attuare un percorso di formazione comune pubblico privato rivolto a concordare metodologie professionali e strumenti di intervento condivisi sull’adolescenza Promuovere la conoscenza reciproca dei diversi soggetti attivi del territorio, anche attraverso azioni mirate di informazioni Soggetti coinvolti • U.F. servizi territoriali • U.C. Infanzia adolescenza • U.O. Bioetica e Educazione alla Salute • U.F.C. Ser.T. Zona di Pisa • U.F.S.M.I.a. • U.O. Psicologia • IRCCS “Stella Maris” • Consultori • Comuni della Zona • III settore • Cittadinanza attiva Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

a) Rilevazione dei servizi, dei percorsi assistenziali e dei flussi di utenza attuali con particolare attenzione alle attività consultoriali

4 mesi

b) Rilevazione della domanda potenziale 2 mesi 1

Mappatura servizi e progetti esistenti

c) Elaborazione e lettura dati 4 mesi a) Messa in rete e condivisione degli interventi posti in essere tra

soggetti istituzionali 3 mesi

2 Valutazione e adeguamento degli interventi

b) Messa in rete e condivisione degli interventi posti in essere tra soggetti istituzionali e del III settore

3 mesi

a) Gruppo di lavoro per la costruzione del percorso formativo 2 mesi 3 Formazione b) Percorso formativo tra operatori pubblici, del privato sociale e PLS 4 mesi

4 Informazione a) Azioni informative con particolare attenzione alle attiviità consultoriali e alla rete degli sportelli territoriali

4 mesi

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata a) attivare un gruppo di lavoro dell’UdP con il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti

1 mese

b) rilevazione delle risorse e delle azioni in corso 2 mesi

c) messa in rete servizi e progetti esistenti e creazione di percorsi di invio condivisi

4 mesi

d) creazione di un sistema permanente di rilevazione dei dati e dei bisogni

12 mesi

1

Creazione di un sistema di lavoro stabile che permetta lo sviluppo del programma

e) integrazione del gruppo di lavoro con il coinvolgimento delle Scuole Superiori, Informagiovani, Associazioni sportive, Università

4 mesi

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Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza

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Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10

Mese 11

Mese 12

a) X X X X b) X X 1 c) X X X X a) X X X 2 b) X X X a) X X 3 b) X X X X

4 a) X X X X

risorse economiche Umane tecnologiche Strumentali

Risorse economiche piano formativo € 10.000,00 Progetti del Piano di zona:

• Azimut € 179.882,15 • Overazimut € 8.000,00 • La Zattera € 117.142,75 • Alice € 14.536,00 • Spazio giovani € 44.348,58 • In Bilico € 33.290,01 • 1+1=3 CEP € 30.000,00

Servizi:

• Consultorio Giovani ASL5

• Educativa Territoriale ASL5

Quota parte ( 10%) responsabile tempo U.C. Infanzia adolescenza Quota parte ( 10%) Tempo persona amministrativo U.C. Infanzia adolescenza Quota parte tempo persona (10%) staff Direttore servizi sociali Quota parte tempo persona (10%) agenzia programmazione

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Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza

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MI 5.4. Presa in carico globale e valutazione Prevedere una nuova modulazione del modello organizzativo del sistema materno infantile in grado di garantire, attraverso la valutazione multidimensionale e la presa in carico globale, il pieno esercizio delle responsabilità familiari. Programmi a) Garantire luoghi unitari di presa in carico unitaria attraverso la sperimentazione di gruppi multiprofessionali

territoriali con l’utilizzo sistematico di piani individualizzati di intervento integrati con quelli delle altre agenzie territoriali, in particolare con il sistema scolastico

b) Promuovere procedure di "allertamento" dei servizi territoriali da parte dei reparti pediatrici ospedalieri su problematiche sociali rilevate promovendo inoltre percorsi assistenziali integrati di intervento e contrasto all’abuso e al maltrattamento

c) Superare la separatezza tra progetti di affido familiare e inserimento dei minori in stato di abbandono in strutture residenziali attraverso l’unificazione dei luoghi di programmazione e di presa in carico

d) Garantire percorsi di intervento di emergenza sia attraverso l’attivazione dell’accoglienza presso la rete informale della comunità in caso di abbandono sia attraverso la strutturazione di percorsi integrati fra servizi e forze dell’ordine in caso di maltrattamento e abuso

Programma C Risultati attesi: • Potenziamento del Centro Affidi • Attivazione di affidi alternativi all’inserimento in strutture Responsabile ! Resp U.F. Servizi Territoriali Soggetti coinvolti ! Servizio sociale territoriale ! U.O. Psicologia ! Ufsmia ! U.C. Infanzia Adolescenza ! Cittadinanza Attiva ! Terzo settore Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

a) Potenziamento organico centro affidi 3 mesi b) Ricerca e a nuova sede 12 mesi c) Unificazione Centro affidi con Centro adozioni Azione

conclusa d) Apertura alla prossimità delle famiglie del territorio 1 mese e) Elaborazione di protocolli con PLS e MMG 4 mesi f) Diffusione delle informazioni 3 mesi

1

Potenziamento centro affidi

g) Integrazione risorse esistenti 3 mesi

2 Rendere più appropriata la presa in carico dei minori in

a. Ricognizione multiprofessionale dei minori ospitati in strutture

2 mesi

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Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza

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presa in carico dei minori in struttura

b. Verifica progetti individualizzati dei minori attualmente ospitati in strutture

5 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 a) X X X b) X X X c) X X X X X d) X e) X X X X f) X X X

1

g) X X X a) X X 2 b) X X X X X

risorse

Economiche Umane tecnologiche Strumentali Centro Affidi € 26.000 Centro Adozioni € 10.000

• 1 ass.soc. F.T. • 1 ed.prof. F.T. • 8 assistenti sociali • 2 amministrativi • Resp. U.F Servizio

Sociale (potenziamento)

• 1 ed.prof. P.T. • 1 psicologo/a P.T. (potenziamento)

Computer in rete Eventuale nuova struttura centro affidi

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Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza

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MI 5.5 Contrasto alla violenza Promuovere ed attivare connessioni stabili tra servizi, istituzioni, realtà della cittadinanza attiva per la costruzione di un sistema unitario di servizi rivolti al contrasto della violenza, dell’abuso, del maltrattamento intrafamiliare ed extrafamiliare. Programmi a) Stipula di accordi specifici tra Enti Pubblici, Organizzazioni della Cittadinanza Attiva e del Terzo Settore

coinvolte rispetto a: ! formalizzazione della rete di partneriato, ! definizione di ruoli, funzioni e procedure di invio; ! applicazione delle linee guida relative alla presa in carico, anche in regime di emergenza, delle

donne vittime di violenza. b) Attuare il programma formativo rivolto a agenzie sociali, forze dell’ordine, servizi sociali e sanitari territoriali

e ospedalieri per lo sviluppo di metodologie di intervento comuni. c) Sviluppare programmi di comunicazione specifici in partneriato con la rete dei soggetti pubblici e privati del

territorio, con particolare attenzione alle donne straniere. d) Implementare un sistema di rilevazione integrata delle situazioni di violenza per l’emersione dei fenomeni

sommersi. Correlazioni con altri Obiettivi ! Generali: G 1.3 Emergenza sociale ! Immigrazione: I.6.1 D Promuovere, all’interno dello sviluppo del percorso assistenziale dedicato alle

donne in condizione di difficoltà e/o vittime di violenza e/o di tratta, l’accesso privilegiato delle donne straniere sviluppando in maniera dedicata i percorsi assistenziali in corso di definizione.

Programma D Promuovere, all’interno dello sviluppo del percorso assistenziale dedicato alle donne in condizione di difficoltà e/o vittime di violenza e/o di tratta, l’accesso privilegiato delle donne straniere sviluppando in maniera dedicata i percorsi assistenziali in corso di definizione. Correlazioni: Programmi MI 5.5 a); b); c); d) a. Stipula di accordi specifici tra Enti Pubblici, Organizzazioni della cittadinanza attiva e del Terzo Settore

coinvolte rispetto a : formalizzazione della rete di partenariato, definizione di ruoli, funzioni e procedure d’invio, applicazione delle linee guida relative alla presa in carico, anche in regime di emergenza, delle donne vittime di violenza.

b. Attuare il programma formativo rivolto ad agenzie sociali, forze dell’ordine, servizi sociali e sanitari territoriali ed ospedalieri per lo sviluppo di metodologie di interventi comuni

c. Sviluppare programmi di comunicazione specifici in partenariato con la rete dei soggetti pubblici e privati del territorio, con particolare attenzione alle donne straniere

d. Implementare un sistema di rilevazione integrata delle situazioni di violenza per l’emersione dei fenomeni sommersi

Risultati attesi Creazione di un sistema in grado di rispondere con efficienze ed efficacia alle situazioni di violenza

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Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza

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Soggetti coinvolti SdS, A.USL 5, Soggetti del Terzo Settore Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

a) Continuità dei gruppi di lavoro: - Rilevazione - Sensibilizzazione - Formazione - Percorsi assistenziali

1

Dare concreta attuazione al Protocollo Interistituzionale

b) Monitoraggio degli impegni assunti nel protocollo

Azione In continuità 1/12 mesi

a) Ampliamento dei partners con mappatura di risorse e bisogni b) Definizione ruoli e funzioni della cittadinanza attiva

2

Formalizzazione della rete di partenariato

c) Stipula di accordi specifici

10 mesi

3 Ampliamento della rete istituzionale di partenariato

a) Coinvolgimento del Tribunale ordinario, del Tribunale per i minori, dell’istituzione scolastica

6 mesi

a) Concludere la scrittura delle linee-guida da parte del gruppo di lavoro dedicato b) Protocolli operativi tra servizi e tra servizi e TS 4

Definizione delle linee guida relative ai percorsi assistenziali di cittadinanza multidisciplinari con particolare focus sull’emergenza, sulla continuità dei percorsi e sulla fragilità del sistema

c) costruzione di un sistema di risposte organico d) individuazione di nuove risorse

6 mesi 12 mesi 12 mesi 4 mesi

5 Completamento del percorso formativo già in fase di attuazione

a) Attivazione dei focus group per gli operatori del pubblico e del TS b) Convegno conclusivo 3 mesi

6

Sviluppare programmi di comunicazione specifici in partenariato con la rete dei soggetti pubblici e privati del territorio, con particolare attenzione alle donne straniere

a) Conclusione organizzazione campagna b) Partenza della campagna c) Interventi di prevenzione nelle scuole

6 mesi

7

Implementare un sistema di rilevazione integrata delle situazioni di violenza per l’emersione dei fenomeni sommersi

a) Sperimentazione dello strumento di rilevazione b) Elaborazione dei dati c) Restituzione d) Eventuale revisione della scheda

6 mesi 3 mesi 1 mese 1 mese

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Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza

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Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10

Mese 11

Mese 12

A X X X X X X X X X X X X 1 b X X a X X X b X X X 2 c X X X X

3 a X X X X X X a X X b X X X X c X X X X X X X X X X X X 4

d X X X X X X X X X X X X a X X X X 5 b X X X a X b X X X X X X 6 c X X X X X X X X X X X X a X X X X X X b X X X c X 7

d X

risorse economiche umane tecnologiche strumentali

Diventare cittadine € 82.943,74 Campagna di sensibilizzazione € 59.000 Convivenza Guidata 19.265,88 € Pontedera 52.000 € Pisa Demetra 33.072 €

Ass.Sociali Psicologa Del Servizio Pubblico Operatori Del Privato e Del Pubblico Resp. U.C. Infanzia Adolescenza Referente Staff Referente Ufficio di Programmazione SDS Resp.U.F. Servizio Sociale Territoriale

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Totale Dipendenti Convenzionati Totale

TOTALE SPESA FSNQuote Capitarie

FSNFondi

Compartecipazioni AltriFondi

Totale AssociataQuote Capitarie

AssociataFondo Regionale

Compartecipazioni AltriFondi

Totale

Percorsi Assistenziali 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - -

Direzionali 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - -

TOTALE ATTIVITA' GENERALI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - -

Servizi 0,00 0,00 0,00 Contributi 0,00 0,00 0,00

Contributo Assistenza economica 51.725,00 0,00 51.725,00 51.725,00 51.725,00Contributo prima infanzia 20.224,54 0,00 20.224,54 20.224,54 20.224,54

Contributo Affidi 202.048,00 0,00 202.048,00 202.048,00 202.048,00Contributo albergazione 31.781,75 0,00 31.781,75 31.781,75 31.781,75

Buoni Spesa 27.620,00 27.620,00 0,00contributo maternità 26.000,00 0,00 26.000,00 26.000,00 26.000,00

Contributo Sostegno educativo 30.327,00 0,00 30.327,00 30.327,00 30.327,00sub totale 389.726,29 - - - - 0,00 389.726,29 - - - 389.726,29 389.726,29 - - - - - -

Centro Adozioni 12.500,00 0,00

12.500,0012.500,00 12.500,00

Centro Affidi 26.000,00 0,00

26.000,0026.000,00 26.000,00

PIR Il tempo delle Donne 2003 17.165,29 0,00

17.165,2917.165,29 17.165,29

Toscana Social "Aspetta un Attimo" 2003 37.863,00 0,00

37.863,0037.863,00 37.863,00

Attività minori e giovani 15.000,00 0,00

15.000,0015.000,00 15.000,00

Progetto Responsabilità Familiari 29.000,00 0,00

29.000,0029.000,00 29.000,00

sub totale 137.528,29 - - - - 0,00 137.528,29 - - - 137.528,29 137.528,29 - - - - - -Sostegno educativo territoriale 231.216,38 0,00 231.216,38 231.216,38 231.216,38

sub totale 231.216,38 - - - - 0,00 231.216,38 - - - 231.216,38 231.216,38 - - - - - -Convenzioni Centri Assistenza Fiscale 5.000,00 0,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00

sub totale 5.000,00 - - - - 0,00 5.000,00 - - - 5.000,00 5.000,00 - - - - - - Personale 0,00 0,00 0,00

Assistenti Sociali10 unità di personale convenzionato 396.062,99 0,00 396.062,99 396.062,99 396.062,99

sub totale 396.062,99 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 396.062,99 0,00 0,00 0,00 396.062,99 396.062,99 - - - - - - Progetti 0 0,00 0,00 0,00

sub totale 0 0 0 0 0 0,00 0 0 0 0 0,00 0,00 - - - - - - Altri costi generali 0 0,00 0,00 0,00

Sub totale 0 0 0 0 0 0,00 0 0 0 0 0,00 0,00 - - - - - - TOTALE DOMICILIARE 1.159.533,95 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.159.533,95 0,00 0,00 0,00 1.159.533,95 1.159.533,95 - - - - - -

Servizi 0,00 0,00 0,00Campi Solari 145.000,00 0,00 145.000,00 145.000,00 145.000,00

sub totale 145.000,00 - - - - - 145.000,00 - - - 145.000,00 145.000,00 - - - - - -Ludoteca S.Zeno 14.000,00 14.000,00 14.000,00 14.000,00

Progetto aspetta un attimo 22.561,65 22.561,65 22.561,65 22.561,65Progetto abuso area vasta 2005 26.250,00 26.250,00 26.250,00 26.250,00

Sub totale 62.811,65 - - - - - 62.811,65 - - - 62.811,65 62.811,65 - - - - - -Progetti 0,00 0,00 0,00

Socio-educativo 0,00 0,00 0,00Leopolda Junior 25.463,98 0,00 25.463,98 25.463,98 25.463,98

La Partecipazione Giovanile 2.827,69 0,00 2.827,69 2.827,69 2.827,69Spazi Sonori 5.499,26 0,00 5.499,26 5.499,26 5.499,26

La Zattera Socio-educativo 40.510,04 0,00 40.510,04 40.510,04 40.510,04Spazio ai Giovani 45.922,95 0,00 45.922,95 45.922,95 45.922,95

Ludoteca dei tuoi sogni 3.405,46 0,00 3.405,46 3.405,46 3.405,46Agorà - Gioco Genitori figli 2.698,25 0,00 2.698,25 2.698,25 2.698,25

Liber@mente 1.484,25 0,00 1.484,25 1.484,25 1.484,25Lanterna Magica 2.967,95 0,00 2.967,95 2.967,95 2.967,95

S. Biagio in Gioco 4.840,64 0,00 4.840,64 4.840,64 4.840,64Centro Aggregazione S. Frediano 2.109,91 0,00 2.109,91 2.109,91 2.109,91

L'Isola della Musica 1.833,44 0,00 1.833,44 1.833,44 1.833,44Un Ludobus per Leggere 22.011,34 0,00 22.011,34 22.011,34 22.011,34

Spazio Agorà 28.698,43 0,00 28.698,43 28.698,43 28.698,43Ancora in Biliko 34.471,81 0,00 34.471,81 34.471,81 34.471,81

sub totale 224.745,40 - - - - 0,00 224.745,40 - - - 224.745,40 224.745,40 0 0 0 0 0 0Socio-assistenziale 0,00 0,00 0,00

Attività di gioco 9.880,89 0,00 9.880,89 9.880,89 9.880,89Dottor Clown e piccolo pigiama 11.968,96 0,00 11.968,96 11.968,96 11.968,96

Alice 15.052,10 0,00 15.052,10 15.052,10 15.052,10Ancora in Biliko 12.535,07 0,00 12.535,07 12.535,07 12.535,07

La Zattera Socio-assistenziale 77.663,03 0,00 77.663,03 77.663,03 77.663,03Azimut 186.267,97 0,00 186.267,97 186.267,97 186.267,97

l'Altalena 18.382,69 0,00 18.382,69 18.382,69 18.382,69Iside - percorsi di maternage 5.177,50 0,00 5.177,50 5.177,50 5.177,50

Ascolto e Sostegno 18.639,00 0,00 18.639,00 18.639,00 18.639,00sub totale 355.567,21 - - - - 0,00 355.567,21 - - - 355.567,21 355.567,21 0 0 0 0 0 0

Personale - 0,00 0,00 0,00 sub totale - - - - - - - - - - 0,00 0,00 - - - - - -

Altri costi generali - 0,00 0,00 0,00 sub totale - - - - - - - - - - 0,00 0,00 - - - - - -

TOTALE INTERMEDIO 788.124,26 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 788.124,26 0,00 0,00 0,00 788.124,26 788.124,26 0 0 0 0 0 0 Attività residenziali 675.761,11 45.790,00 45.790,00 629.971,11 629.971,11 675.761,11

sub totale 675.761,11 45.790,00 0,00 0,00 0,00 45.790,00 629.971,11 0,00 0,00 0,00 629.971,11 675.761,11 - - - - - - Private Convenzionate 0,00 0,00

Demetra 2005 0,00 129.264,83 129.264,83 Casa del Vento 0,00 59.661,67 59.661,67

Bassa Soglia 0,00 120.805,66 120.805,66 Sub totale 258.429,42 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 120.805,66 0,00 0,00 0,00 120.805,66 258.429,42 0 0 0 0 0 0

Progetti 0,00 0,00 0,00Convivenza guidata per giovani donne 71.265,88 52.000,00 52.000,00 19.265,88 19.265,88 71.265,88

Diventare Cittadine 82.983,74 82.983,74 82.983,74 0,00 0,00 82.983,74La cura del neonato e della sua Famiglia 19.241,92 19.241,92 19.241,92 0,00 0,00 19.241,92

Sub totale 173.491,54 154.225,66 0,00 0,00 0,00 154.225,66 19.265,88 0,00 0,00 0,00 19.265,88 173.491,54 0 0 0 0 0 0 Personale 0,00 0,00 0,00

Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0 Altri costi generali 0,00 0,00 0,00

0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0

TOTALE RESIDENZIALE 1.107.682,07 200.015,66 0,00 0,00 0,00 200.015,66 770.042,65 0,00 0,00 0,00 770.042,65 1.107.682,07 - - - - - -

3.055.340,28 200.015,66 0,00 0,00 0,00 200.015,66 2.717.700,86 0,00 0,00 0,00 2.717.700,86 3.055.340,28 - 1051 nuclei fam. - - - - - - -

Materno-Infantile 2006

Risorse Carico Assistenziale

Finanziarie Professionali Contatti Prese in carico Attività

professionali

Utenti Servizi Prestazioni Sanitario Sociale

Persone Famiglie Posti Giornate Ore Contributi

Totale

Attività Generali

Domiciliare

Intermedio

Residenziale

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Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Programma Integrato

Settore Immigrazione

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8.6.1. Profilo di salute del Settore Immigrazione

Il ruolo della popolazione straniera nel profilo demografico della Zona Pisana

Si è già potuto constatare, parlando delle dinamiche demografiche in atto, che l’andamento attuale della fecondità riflette due comportamenti riproduttivi ben distinti, a seconda che ci si riferisca alle donne italiane o a quelle straniere. La presenza della popolazione straniera e, più in particolare, della sua componente extra-comunitaria, costituisce in effetti uno dei fenomeni più rilevanti per la società italiana dell’ultimo decennio e, dal punto di vista più strettamente demografico, rappresenta una variabile che influisce in maniera non trascurabile sull’intero sistema. Nonostante il fatto che la presenza straniera in Italia sia ancora largamente inferiore a quella riscontrabile in altri paesi europei (soprattutto Francia, Gran Bretagna, Olanda), l’aumento verificatosi nei flussi migratori, legali e illegali, degli ultimi anni insieme ad una percezione amplificata della immigrazione extra-comunitaria inducono a considerare con attenzione la reale portata del fenomeno e a cercare di delineare in maniera realistica quali conseguenze esso possa avere sull’assetto sociale e demografico. Nella Zona Pisana il numero di stranieri residenti è passato dalle 5.878 persone rilevate al censimento del 2001 alle 8.776 iscritte nelle anagrafi comunali al 31.12.20041. Nell’arco di quattro anni, dunque, si è avuto un incremento consistente, pari a poco meno del 50%. Rispetto a questo dato generale, sono cresciute di più le presenze femminili (+54%), rispetto a quelle maschili (+45%). Degli oltre 8.700 stranieri residenti nel 2004, 7.605 (cioè poco più dell’87%) sono cittadini extra-comunitari. La presenza di questi ultimi ha visto un incremento, rispetto al 2002, del 30%: anche in questo caso sono aumentate più le donne (+37%) degli uomini (+24%)2.

Cittadini stranieri di cui Cittadini extra-comunitari Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Censimento 2001 3.107 2.771 5.878 n.d. n.d. n.d. 31.12.2002 3.612 2.966 6.578 3.326 2.537 5.863 31.12.2003 4.178 3.689 7.867 3.885 3.247 7.132 31.12.2004 4.511 4.265 8.776 4.131 3.474 7.605 Tab. 1: ‘Cittadini stranieri e extra-comunitari residenti nella Zona Pisana (2001-2004)’ Fonte: ISTAT e Comuni Assumendo per entrambe le categorie di cittadini, stranieri ed extra-comunitari, il 2002 come data di riferimento (in modo da allineare cronologicamente il confronto), risulta che i primi sono aumentati nel 2004 di un 3% in più rispetto ai secondi: ciò è dovuto semplicemente al fatto che, a partire dal gennaio 2004, i cittadini provenienti da diversi paesi dell’Europa orientale sono entrati a far parte della Unione Europea e, quindi, non possono più essere inclusi tra la categoria degli extra-comunitari3. Pisa è il comune con il più alto numero di stranieri residenti al 31.12.2004 (5.515, di cui 4.802 extracomunitari), seguito da Cascina (1.428, di cui 1.309 extra-comunitari) e da San Giuliano Terme (921, di cui 769 extra-comunitari). Nei restanti comuni la presenza straniera varia dai 200 ai 360 individui (Calci, Vicopisano, Vecchiano), fino ai 100 di Fauglia, e, infine, ai 25 di Lorenzana e ad appena 6 persone di Orciano Pisano. 1 Si fa qui riferimento alla popolazione straniera residente, cioè regolarmente iscritta nei registri anagrafici comunali. Questi dati saranno successivamente integrati con stime, ricavate da altre fonti, relative alla presenza di immigrati non regolarizzati. 2 Il dato censuario (2001) sulla rilevazione dei cittadini extracomunitari non è ancora disponibile. Per una descrizione analitica dei dati comunali sulla presenza di stranieri ed extra-comunitari tra 2001 e 2004 si rimanda alle tavole poste in Appendice. 3 Oltre a Cipro e a Malta, sono entrati a far parte della U.E. nel 2004 i seguenti Paesi: Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Slovacca, Slovenia e Ungheria.

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Queste cifre assolute ci dicono però molto poco sul reale peso della popolazione straniera all’interno delle diverse comunità. Conviene pertanto analizzare le cifre relative, cioè il rapporto tra stranieri e residenti totali in ogni comune (Tavola 1). Cittadini STRANIERI residenti per 100 residenti totali

31.12.2002

31.12.2003

31.12.2004

Comuni

MASCHI FEMMINE

TOT

MASCHI

FEMMINE

TOT

MASCHI

FEMMINE

TOT

Calci 2,0 2,7 2,4 2,8 3,4 3,1 3,1 3,6 3,4 Cascina 3,8 1,9 2,9 4,4 2,5 3,4 4,3 2,8 3,6 Fauglia 1,9 2,0 2,0 2,6 2,5 2,5 3,1 2,9 3,0 Lorenzana 1,5 1,5 1,5 1,4 1,5 1,5 2,3 2,0 2,2 Orciano Pisano 2,2 1,6 1,9 2,8 1,3 2,1 1,6 0,3 1,0 Pisa 5,4 4,2 4,8 5,9 5,1 5,5 6,5 6,0 6,2 San Giuliano Terme 2,2 1,9 2,0 2,9 2,4 2,6 3,2 2,8 3,0 Vecchiano 1,9 1,8 1,9 3,0 2,3 2,6 3,2 2,9 3,0 Vicopisano 2,0 2,0 2,0 2,4 2,3 2,3 2,7 2,6 2,7 Zona Pisana

4,0

3,0

3,5

4,6

3,7

4,1

4,9

4,3

4,6

Cittadini EXTRA-COMUNITARI residenti per 100 residenti totali

31.12.2002

31.12.2003

31.12.2004

Comuni

MASCHI FEMMINE

TOTALE

MASCHI

FEMMINE

TOTALE

MASCHI

FEMMINE

TOTALE

Calci 1,5 1,9 1,7 2,3 2,7 2,5 2,6 2,5 2,6 Cascina 3,7 1,7 2,7 4,3 2,3 3,3 4,2 2,4 3,3 Fauglia 1,2 1,4 1,3 1,8 1,7 1,7 2,2 1,7 1,9 Lorenzana 1,3 1,4 1,3 1,4 1,2 1,3 2,1 1,4 1,7 Orciano Pisano 1,9 1,6 1,7 2,5 1,3 1,9 1,3 0,3 0,8 Pisa 5,0 3,7 4,3 5,5 4,6 5,0 6,0 4,9 5,4 San Giuliano Terme

1,9 1,5 1,7 2,6 2,0 2,3 2,8 2,2 2,5

Vecchiano 1,6 1,4 1,5 2,5 1,9 2,2 2,7 2.3 2,5 Vicopisano 1,7 1,5 1,6 2,2 1,8 2,0 2,5 2,1 2,3 Zona Pisana

3,7

2,6

3,1

4,3

3,3

3,8

4,5

3,5

4,0

Tavola 1: ‘Comuni della Zona Pisana. Cittadini stranieri ed extra-comunitari residenti per 100 residenti totali.’ Fonte: Comuni Ma gli effetti più importanti dell’immigrazione straniera si avvertono sulla composizione per età. Se confrontiamo la struttura per età con quella relativa alla popolazione straniera residente (Tavola 1), possiamo facilmente notare come il peso proporzionale delle classi giovanili e attive (dai 20 ai 29 e dai 30 ai 50 anni) sia quasi doppio rispetto a quello della popolazione complessiva. Al contrario, il peso delle età anziane è quasi ininfluente, tanto da determinare un indice di vecchiaia di oltre 10 volte inferiore a quello generale.

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Zona Pisana. Distribuzione per età e sesso della popolazione totale

e della popolazione straniera residente al 31.12.2004

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

0-4 10-14 20-24 30-34 40-44 50-54 60-64 70-74 80-84 90+

% s

ul to

tale

M+F

MASCHI TotaleFEMMINE TotaleMASCHI StranieriFEMMINE Straniere

Grafico 1: ‘Zona Pisana. Distribuzione per età e sesso della popolazione totale e della popolazione straniera residente al 31.12.2004’ Anche in termini relativi Pisa si conferma il comune con la maggiore incidenza di stranieri ed extracomunitari: 6,2 cittadini stranieri (di cui 5,4 non appartenenti alla Unione Europea) ogni 100 residenti. Si tratta di valori superiori alla media regionale (4,6% nel 2003), anche se sensibilmente inferiori a quelli che si registrano nei capoluoghi di provincia dell’area orientale della regione: nel 2003 la percentuale di stranieri residenti a Firenze ammontava a 7,7, ad Arezzo a 6,6 e a Prato raggiungeva quasi l’8%4. Nei restanti comuni della Zona l’incidenza della presenza straniera assume ancora una portata relativamente modesta, anche se si nota una chiara tendenza all’incremento (con la sola eccezione di Orciano Pisano). L’apporto di questo flusso immigratorio, per quanto di dimensioni ancora non eclatanti, è comunque apprezzabile dal punto di vista dei mutamenti indotti nella struttura della popolazione complessiva. Basti osservare, a questo proposito, il diverso rapporto di genere che esprime la popolazione straniera in confronto a quella totale: nel 2002 tra gli immigrati stranieri si contavano 121 maschi ogni 100 donne (di contro ad un rapporto di mascolinità della popolazione complessiva pari a 93/100). Questo valore saliva, per gli extra-comunitari a 131/100. Nel 2004, per effetto del crescente flusso di donne provenienti dai paesi dell’Europa orientale (impiegate per lo più in servizi domiciliari e di assistenza agli anziani) il rapporto di genere si è sensibilmente modificato, scendendo, tra gli stranieri a 106 maschi per cento donne e, tra gli extracomunitari, a 119/100. La presenza di classi di età centrali proporzionalmente più numerose garantisce, tra la popolazione immigrata, un elevatissimo indice di ricambio lavorativo: per ogni individuo che esce dalla vita attiva ce sono altre quattro che possono sostituirlo. Si tratta, in pratica, di una popolazione giovane e demograficamente assai più vitale: l’età media tra gli stranieri è di 32,4 anni, cioè di oltre 12 anni inferiore a quella della popolazione complessiva.

4 Secondo le previsioni IRPET già citate, nel 2023 risiederebbero in Toscana più di 400.000 stranieri, che rappresenterebbero circa il 12% della popolazione totale. Questa quota raggiungerebbe il 18% nella classe di età da 15 a 29 anni (un giovane su sei sarebbe quindi un immigrato). IRPET, op. cit., p. 117.

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Popolazione totale Zona Pisana

Popolazione straniera Zona Pisana

Indice di vecchiaia 192,5 17,3 Indice di ricambio lavorativo 98,5 405,9 Indice di dipendenza 51,1 19,5 dipendenza 65 e + 33,6 2,9 dipendenza 0-14 17,5 16,6 Popolazione 0-14/Popolazione totale 11,6 13,9 Popolazione 15-64/Popolazione totale 66,2 83,7 Popolazione 65+/Popolazione totale 22,3 2,4 Popolazione 75+/Popolazione totale 10,7 0,7 Età media (anni) 44,5 32,4

Tavola 2: ‘Zona Pisana. Principali indici della struttura per età della popolazione totale e della popolazione straniera residente, anno 2004’ Fonte: Comuni Quanto ai luoghi di provenienza degli immigrati, si può notare come, negli ultimi anni, si siano ridimensionati i flussi provenienti dai paesi africani e abbiano visto un notevole incremento, invece, gli arrivi dai paesi dell’Europa Orientale (Grafico 2). L’apporto dei primi è sceso, fra il 2002 e il 2004, da quasi il 30% al 23%, mentre gli immigrati provenienti dai secondi sono passati dal 35% del totale a quasi il 40%. Tra gli stranieri provenienti dall’est europeo le donne costituivano il 50% nel 2002 e il loro peso è salito ancora nel 2004 (51%). L’incremento che si registra tra 2003 e 2004 nelle provenienze da paesi dell’Unione Europea è dovuto, come si è già ricordato, all’ingresso di diversi paesi dell’Europa Orientale nella stessa U.E.. I flussi originati dall’Asia e dalle Americhe si mantengono sostanzialmente stabili, a parte una leggera flessione che riguarda il Nord America (la quale, tuttavia, rappresenta appena l’1,6 % dell’immigrazione complessiva).

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Z o n a P is a n a - S tra n ie r i re s id e n ti p e r a re a d i p ro v e n ie n za . A n n i 2 0 0 1 -2 0 0 4 . (V a lo ri % s u l to ta le M + F )

0 ,0 5 ,0 1 0 ,0 1 5 ,0 2 0 ,0 2 5 ,0 3 0 ,0 3 5 ,0 4 0 ,0 4 5 ,0

U n io n e E u ro p e a

A ltri S ta ti E u ro p e i

A fric a

A m e ric a d e l N o rd

A m e ric a C e n tra le e d e l S u d

A s ia

O c e a n ia

A p o lid i

%

3 1 .1 2 .2 0 0 4

3 1 .1 2 .2 0 0 3

3 1 .1 2 .2 0 0 2

Grafico 2: ‘Stranieri residenti per area di provenienza. 2001-2004. Zona pisana ASL 5’

Strutture familiari Uno dei più rilevanti mutamenti che hanno percorso negli ultimi decenni la società italiana e, più in particolare, quella toscana riguarda la struttura delle famiglie e i comportamenti ad essa collegati. Intorno agli anni ’50 dello scorso secolo la famiglia toscana era composta, mediamente, da circa 4 persone e, nonostante la brusca cesura rappresentata dal secondo conflitto mondiale, conservava ancora alcuni caratteri legati all’esperienza della famiglia rurale del passato. Nel corso di circa quattro decenni la situazione è mutata drasticamente: i processi di inurbamento e lo spopolamento di molte aree rurali, insieme al declino della fecondità e ai profondi mutamenti culturali e sociali dell’ultimo quarto di secolo, hanno determinato il netto prevalere del modello della piccola famiglia nucleare (peraltro già ampiamente rappresentata nelle epoche passate) e hanno progressivamente indebolito le reti di parentela che facevano da sfondo alla convivenza familiare allargata. Già nel 1991, la famiglia toscana risultava composta mediamente da 2,8 persone e la sua dimensione media ha continuato a ridursi ulteriormente, fino alle 2,2 persone del 2003. Un analogo processo ha interessato anche i comuni della Zona Pisana, anche se con minore rapidità. Qui, tra 1991 e 2001 l’ampiezza media delle famiglie è passata da 2,7 a 2,6 e il numero delle famiglie è aumentato di circa il 5% (passando in dieci anni da 69.797 a 73.267).

Popolazione residente e popolazione presente Una quota non trascurabile di popolazione presente oltre agli studenti universitari è alimentata dai flussi di immigrati extracomunitari non regolarizzati e, in misura minore, da persone senza fissa dimora o in situazione di alta marginalità. Per quanto concerne l’immigrazione, i dati relativi al rilascio dei permessi di soggiorno indicano un forte incremento nell’arco dell’ultimo decennio, con un’accelerazione repentina tra il 2002 e il 2004. Nella provincia di Pisa siamo passati dai 6.054 permessi del 1994 ai 15.109 del 2004, con un aumento

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complessivo di quasi il 150%, particolarmente accentuato negli anni 2002-2004 (+ 37%)5. Una tendenza analoga si rileva a livello nazionale: secondo le stime più recenti dell’ISTAT, integrate da quelle contenute nel “Dossier Statistico Immigrazione 2005” redatto da Caritas e Migrantes, i permessi di soggiorno sono aumentati di circa un milione di unità tra il 2000 e il 2004, attestandosi intorno ai 2.320.000. Nel decennio 1990-2001, il numero di stranieri soggiornanti in Italia sarebbe cresciuto dell’85% (passando da 781.000 a 1.448.000) e al 31 dicembre 2004 la presenza straniera complessiva (includendo in essa anche i minori non titolari di permesso di soggiorno) viene stimata in circa 2.786.000 individui, l’88% dei quali risulta iscritto nei registri della popolazione residente. Il forte incremento verificatosi negli ultimi tre anni (tra 2002 e 2004) nelle richieste di permessi di soggiorno e di iscrizioni anagrafiche è da ascriversi agli effetti della recente legislazione in materia di regolarizzazione dell’immigrazione (leggi 189/2002 e 222/2002). Il percorso di regolarizzazione (lavorativa e anagrafica) ha evidentemente ridotto il peso della popolazione straniera “presente”, anche se non necessariamente ha favorito un processo omogeneo di integrazione sociale. Mancano tuttavia stime attendibili sulla presenza irregolare degli immigrati: un indicatore molto indiretto di tale fenomeno è dato dal numero di visti d’ingresso richiesti per soggiorni superiori ai 90 giorni (quindi teoricamente finalizzati all’inserimento), il quale risulta ben superiore alla quota massima di nuovi lavoratori stranieri stabilita annualmente dal governo italiano: per il 2004 tale quota ammontava complessivamente a 79.500 lavoratori extracomunitari, mentre il numero di visti concessi per soggiorni di lunga durata (tra i quali rientrano quelli per motivi di lavoro) sono stati quasi 197.0006. Se assumiamo che la presenza degli stranieri nella Zona Pisana rispecchi un andamento coerente con le stime proposte a livello nazionale, dovremmo concludere che a fronte degli 8.776 cittadini stranieri residenti al 31.12.2004, ve ne sarebbero 1.197 non residenti, cioè una quota pari al 12% della presenza complessiva (che in tal caso ammonterebbe a 9.973 individui, quindi al 5,2 % della popolazione totale residente nella Zona Pisana). La possibilità di verificare l’attendibilità di queste stime è molto contenuta ed è in larga misura dipendente dalla capacità dimostrata dalle strutture di accoglienza nell’intercettare la presenza di immigrati non regolari o di persone senza fissa dimora. Nel 2002 la presenza di immigrati nei centri di accoglienza dell’intera Toscana ammontava a poco più di 1.000 individui, 194 dei quali localizzati nella Provincia di Pisa (corrispondenti appena allo 0,05% della popolazione totale residente)7. Dati più recenti, desunti dall’attività dello sportello d’ascolto, del centro diurno e dell’asilo notturno per i senza fissa dimora del comune di Pisa (Progetto Homeless), mostrano che nel 2005 si sono rivolti allo sportello d’ascolto 398 utenti, dei quali 128 di cittadinanza italiana e 270 di cittadinanza straniera (98 sono state le persone che complessivamente hanno usufruito dell’asilo notturno). Si tratta, con tutta evidenza, di cifre esigue (nel caso di Pisa costituiscono appena lo 0,45% della popolazione residente), le quali per un verso risultano verosimilmente sottostimate rispetto alla reale entità del fenomeno dei senza fissa dimora e, per l’altro, non riescono a rappresentare adeguatamente i “costi” che tale presenza marginale induce in termini di organizzazione dei servizi e delle strutture di accoglienza. Un altro caso emblematico, a tale proposito, è dato dai 465 Rom, suddivisi in 111 famiglie, presenti nel territorio del comune di Pisa al 31.12.2005: soltanto 20 gruppi familiari risultano a questa data sistemati in alloggi, mentre altre 90 famiglie (comprendenti ben 208 minori) sono ancora distribuiti tra vari insediamenti provvisori costituiti da moduli abitativi di emergenza, da baracche o da roulottes. Questa presenza, apparentemente modesta in termini puramente quantitativi, induce enormi problemi di integrazione sociale, per la soluzione dei quali devono essere messi in atto progetti speciali di intervento (nel caso pisano, il programma Città Sottili) e devono essere mobilitate ingenti risorse finanziarie.

5 I dati sono desunti da Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Pisa, L’immigrazione nella Provincia di Pisa. Report sintetico, 2005. 6 Dossier Statistico Immigrazione 2005, Caritas/Migrantes., p. 255 7 Regione Toscana, Annuario Statistico 2003, cap. 10, Politiche Sociali.

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In ogni caso, se l’andamento complessivo della popolazione della Zona Pisana ha avuto, tra gli anni 2002 e 2004, un segno positivo (+0,8 per mille nel 2002, +6,5 nel 2003 e + 1,5 nel 2004), ciò è dovuto esclusivamente al contributo dei flussi migratori (cfr. tavola 3 e tavole in Appendice). In questo periodo, infatti, il saldo migratorio dell’intera zona subisce una forte impennata, passando dal +4,4 per mille del 2002 al +9,8 per mille del 2003, per assestarsi, infine, al +3,9 per mille del 2004. I comuni che più si avvantaggiano di questo flusso sono, ancora una volta, quelli di piccole e medie dimensioni (Fauglia, Lorenzana, Vecchiano, Vicopisano e Calci): qui, tra il 2002 e il 2003, il valore del saldo migratorio risulta complessivamente aumentato di 2,3 volte. Al contrario, Pisa e Orciano Pisano manifestano, negli ultimissimi anni, un deflusso migratorio che, verosimilmente, è da mettere in relazione a due situazioni per molti aspetti estreme: da una parte, lo scarso dinamismo demografico ed economico di Orciano, legato alle ridottissime dimensioni del comune e, dall’altra, la crescente perdita del carattere residenziale del capoluogo, a tutto vantaggio dei comuni più prossimi. Anno 2002 Anno 2003 Anno 2004 Incremento Incremento Incremento COMUNI Immigrati Emigrati migratorio Immigrati Emigrati migratorio Immigrati Emigrati migratorio Calci 46,1 32,7 13,4 52,5 36,4 16,1 43,8 42,3 1,5 Cascina 37,5 20,8 16,7 42,1 25,3 16,8 43,7 28,9 14,8 Fauglia 49,9 33,0 16,9 65,0 33,9 31,1 53,4 42,4 11,0 Lorenzana 34,2 40,3 -6,1 47,2 28,0 19,2 64,1 51,1 13,0 Orciano Pisano 38,3 22,3 16,0 38,3 39,9 -1,6 22,9 57,3 -34,4 Pisa 30,9 34,4 -3,5 36,6 32,7 3,9 33,0 36,1 -3,1 San Giuliano T. 32,4 27,5 4,9 35,4 28,5 6,9 33,9 30,3 3,6 Vecchiano 43,4 27,2 16,2 48,6 22,1 26,5 41,5 25 16,5 Vicopisano 40,6 36,2 4,4 49,8 36,8 13,0 46,2 35,3 10,9 ZONA PISANA 34,5 30,1 4,4 39,9 30,1 9,8 37,3 33,4 3,9 Fonte: ISTAT e Servizi Demografici comunali (I tassi generici per mille abitanti sono calcolati sulla popolazione media dell'anno) Tavola 3 :” Comuni Zona Pisana. Incremento migratorio della popolazione residente (tassi per 1000 abitanti). Anni 2002-2004”

Grafico 3: ‘Incremento migratorio per 1000 abitanti. Comuni Zona Pisana’

-40,0 -30,0 -20,0 -10,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0

Calci

Fauglia

Orciano Pisano

San Giuliano Terme

Vicopisano

Comuni Zona Pisana. Incremento migratorio x 1000 abitanti. Anni 2002-2004

Anno 2004

Anno 2003

Anno 2002

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Nonostante l’impossibilità di istituire un confronto diretto con i dati riferiti all’ambito zonale, la rappresentazione della diversa curva di fecondità che, a livello provinciale e regionale, identifica le donne italiane e quelle straniere sollecita alcune riflessioni generali circa il ruolo della immigrazione nel sostenere, direttamente e indirettamente, la crescita demografica. Appare infatti evidente che il comportamento riproduttivo delle donne straniere è non solo più precoce e anticipato rispetto a quello delle coetanee italiane (più spostato verso la classe di età 21-25) ma è anche maggiormente diluito lungo l’arco dell’età feconda. Ciò non implica necessariamente che la discendenza finale delle donne straniere debba essere superiore a quella delle donne italiane ma costituisce, indubbiamente, un presupposto importante per l’attivarsi di un ciclo riproduttivo più armonico e, in ultima analisi, più “redditizio”. La conclusione che possiamo trarne, anche alla luce delle previsioni che sono state delineate nel paragrafo 2, è che l’ulteriore sviluppo di un flusso immigratorio a base familiare (che veda cioè ben rappresentate le generazioni di giovani donne) non può che avere effetti positivi sul livello della fecondità e, quindi, un effetto di riequilibrio tra le generazioni, in un regime dove il prolungamento della sopravvivenza favorisce un peso crescente delle età anziane.

Grafico 4: ‘Nati residenti per età della madre e cittadinanza in Toscana nel 2003’

Grafico 5: ‘Nati residenti per età della madre e cittadinanza in Provincia di Pisa nel 2003’

Toscana, 2003. Nati residenti per età della madre e cittadinanza (valori % )

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

fino a 20 21-25 26-30 31-35 36-39 40 e più

classe di età della madre

valo

ri % Ita liana

Straniera

Provincia di Pisa, 2003. Nati residenti per età della madre e c ittadinanza (valori %)

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

fino a 20 21-25 26-30 31-35 36-39 40 e più

c lasse di età della m adre

valo

ri % Italiana

Straniera

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Dati sugli immigrati in carico ai Servizi Sociali USL5 nel 2004.

Immigrati Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note Ambulatorio medico San Vincenzo 1250 contatti Piano Nazionale di Accoglienza 15

Centro accoglienza Via Garibaldi 42 Progetto "Città Sottili" 520 Scolarizzazione bimbi Rom 139

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Elementi per l’Immagine di Salute nel Settore Immigrazione

Integrazione sistema di accoglienza 1) Problema: “rete degli sportelli come sistema coordinato ed integrato di accesso ” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Sostenere l’evoluzione delle rete degli sportelli da un sistema locale di informazione ed orientamento prevalentemente giuridico amministrativo rivolto ai cittadini stranieri ad un sistema coordinato ed integrato di accesso dedicato alla rete dei servizi per la tutela della salute con attenzione prioritaria all’accesso ai percorsi: neonatale, di tutela della salute per le donne e i bambini, di contrasto alla violenza sulle donne, di assistenza sociale per i cittadini stranieri residenti come disposto dalla nuova normativa regionale. (incrocio con scheda obiettivi MI 1 e MI 5) 2) Problema: “funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Creare una struttura unica di coordinamento che, riorganizzando funzioni attualmente presenti, abbia funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera, di collegamento con le agenzie pubbliche e/o private del territorio e con la rete degli sportelli 3) Problema: “mediazione linguistico culturale” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Sostenere lo sviluppo di un sistema complessivo di mediazione linguistico culturale che favorisca l’accesso e la fruizione dei servizi sanitari territoriali ed ospedalieri oltre che sociali, rafforzando le competenze interculturali degli operatori addetti all’accoglienza e offrendo un sostegno competente nelle attività di mediazione linguistico culturale da sviluppare nei diversi presidi. (incrocio con scheda obiettivi G1)

4) Problema: “accesso privilegiato delle donne straniere” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore

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Soluzione possibile Promuovere, all’interno dello sviluppo del percorso assistenziale dedicato alle donne in condizione di difficoltà e/o vittime di violenza e/o di tratta, l’accesso privilegiato delle donne straniere sviluppando in maniera dedicata i percorsi assistenziali in corso di definizione.

5) Problema: “condivisione delle buone pratiche acquisite” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Promuovere la condivisione delle buone pratiche acquisite nell’accoglienza residenziale dei cittadini stranieri con le strutture per richiedenti asilo/rifugiati e per uomini, sostenendo l’adozione di strumenti comuni tra i diversi progetti orientati allo sviluppo di percorsi di accompagnamento degli utenti. (incrocio con scheda obiettivi MI 5) 6) Problema: “inserimento socio-economico nel tessuto zonale” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Strutturare nel sistema locale dei servizi un progetto di accoglienza per nuclei familiari residenti nella zona pisana caratterizzato dall’efficacia dei percorsi di accompagnamento finalizzati all’inserimento socio-economico nel tessuto zonale 7) Problema: “integrazione dei giovani stranieri” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Promuovere l’integrazione dei percorsi di educativa territoriale e dei servizi socio educativi con i servizi e progetti del territorio specificamente orientati a favorire l’integrazione dei giovani stranieri, valorizzando in particolare le interazioni scuola/alunno/famiglia.

8) Problema: “accesso privilegiato ai servizi del Dipartimento Dipendenze per i cittadini stranieri in stato di bisogno” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Strutturare percorsi specifici e condivisi per garantire un accesso privilegiato ai servizi del Dipartimento Dipendenze e l’effettiva fruibilità dei percorsi terapeutici ai cittadini stranieri in stato di bisogno. (incrocio scheda obiettivi dipendenze)

9) Problema: “adempimento delle pratiche amministrative relative all’ottenimento del permesso di soggiorno per gli studenti universitari stranieri, i dottorandi e i ricercatori” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana

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Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Università Soluzione possibile Promuovere la presa in carico da parte dell’Università di Pisa e dell’Azienda del Diritto allo studio, delle problematiche relative all’adempimento delle pratiche amministrative relative all’ottenimento del permesso di soggiorno per gli studenti universitari stranieri, i dottorandi e i ricercatori 10) Problema: “programmazione e gestione dei servizi/progetti” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Favorire la partecipazione delle comunità di stranieri ai processi di programmazione e gestione dei servizi/progetti

Cittadinanza ed inclusione popolazione rom

1) Problema: “coinvolgimento della comunità rom, terzo settore e soggetti istituzionali” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere azioni permanenti di governace che coinvolgano in maniera stabile la comunità rom, i soggetti del terzo settore attivi e i soggetti istituzionali

2) Problema: “fruibilità dei servizi e delle risorse” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere azioni permanenti di coordinamento ed integrazione dei progetti e dei percorsi come momento per favorire e promuovere la fruibilità dei servizi e delle risorse.

3) Problema: “accompagnamento personalizzato e sostegno all’inclusione sociale e territoriale delle famiglie rom” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5 Soluzione possibile Implementazione e messa a regime del modello di accompagnamento personalizzato e di sostegno all’inclusione sociale e territoriale delle famiglie rom

4) Problema: “accesso ai servizi per la popolazione rom” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema

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SdS Zona Pisana, ASL 5, Terzo settore Soluzione possibile Implementare e promuovere l’accesso ai servizi per la popolazione rom sistematizzando i percorsi di accompagnamento e incardinandoli nel sistema dei sevizi

5) Problema: “fruibilità dei servizi e percorsi assistenziali” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, Terzo settore Soluzione possibile Promuovere e facilitare la fruibilità di servizi e di percorsi assistenziali da parte della popolazione rom

6) Problema: “accesso alla casa per la popolazione rom del programma” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, Terzo settore Soluzione possibile Sostenere il processo di chiusura dei campi rom con investimenti di acquisto, edificazione e ristrutturazione che favoriscano l’accesso alla casa per la popolazione rom del programma.

7) Problema: “raccolta documentale, informazione e comunicazione” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, Terzo settore Soluzione possibile Rafforzare la struttura del programma con azioni di raccolta documentale, informazione e comunicazione.

Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute ‘Anno Zero’: Immigrazione

! Riqualificare il sistema locale di accoglienza rivolto a cittadini stranieri promuovendo l’effettiva integrazione tra servizi dedicati e servizi universalistici nel senso della promozione della cittadinanza.

! Implementare un processo sostenibile di inclusione sociale della comunità rom nel tessuto locale,

promuovendone i diritti di cittadinanza e favorendo il superamento di pregiudizi e discriminazioni.

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8.6.2. Programma Attuativo Settore Immigrazione

I 6.1. Integrazione Sistema di Accoglienza Riqualificare il sistema locale di accoglienza rivolto a cittadini stranieri promovendo l’effettiva integrazione tra servizi dedicati e servizi universalistici nel senso della promozione della cittadinanza. L’obiettivo è quello di rileggere in maniera organica al sistema integrato di politiche e servizi che la SdS sta sviluppando, i progetti e i servizi che hanno storicamente testimoniato con il loro operato l’impegno delle amministrazioni locali e della società civile per il riconoscimento dei diritti dei migranti. L’evoluzione verso un accesso universalistico ai servizi è in linea con quanto previsto nella normativa regionale che ha sancito la piena esigibilità dei diritti sociali di assistenza e promozione per tutte le persone residenti in Toscana (L.R. 41/05) e comunque il pieno diritto alla presa in carico da parte dei servizi sociali per i cittadini stranieri che comunque si trovino in particolari situazioni di vulnerabilità. In questo quadro tanto le attività degli sportelli informativi che quelle di accoglienza possono essere riorganizzate nell’ottica di integrazione con i servizi universalistici: gli sportelli diverranno porta d’accesso prioritaria ai percorsi assistenziali – L. 328/00 (nello specifico ai percorsi neonatale, abuso e violenza, servizi sanitari territoriali, attività consultoriali, percorsi terapeutici per TD, servizio sociale territoriale), cosi come le strutture di accoglienza ne saranno elementi costitutivi. Nello sviluppo dei percorsi assistenziali, tanto sociali che sanitari e socio sanitari, diviene quindi obiettivo prioritario promuovere l’assunzione e l’utilizzo di strumenti interculturali e servizi specifici di mediazioni che rendano effettiva l’esigibilità dei servizi a tutela della salute delle persone straniere che vivono nella comunità locale. Programmi a) Sostenere l’evoluzione delle rete degli sportelli da un sistema locale di informazione ed orientamento

prevalentemente giuridico amministrativo rivolto ai cittadini stranieri ad un sistema coordinato ed integrato di accesso dedicato alla rete dei servizi per la tutela della salute con attenzione prioritaria all’accesso ai percorsi: neonatale, di tutela della salute per le donne e i bambini, di contrasto alla violenza sulle donne, di assistenza sociale per i cittadini stranieri residenti come disposto dalla nuova normativa regionale. (incrocio con scheda obiettivi MI 1 e MI 5)

b) Creare una struttura unica di coordinamento che, riorganizzando funzioni attualmente presenti, abbia funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera, di collegamento con le agenzie pubbliche e/o private del territorio e con la rete degli sportelli

c) Sostenere lo sviluppo di un sistema complessivo di mediazione linguistico culturale che favorisca l’accesso e la fruizione dei servizi sanitari territoriali ed ospedalieri oltre che sociali, rafforzando le competenze interculturali degli operatori addetti all’accoglienza e offrendo un sostegno competente nelle attività di mediazione linguistico culturale da sviluppare nei diversi presidi. (correlazione obiettivi G1)

d) Promuovere, all’interno dello sviluppo del percorso assistenziale dedicato alle donne in condizione di difficoltà e/o vittime di violenza e/o di tratta, l’accesso privilegiato delle donne straniere sviluppando in maniera dedicata i percorsi assistenziali in corso di definizione.

e) Promuovere la condivisione delle buone pratiche acquisite nell’accoglienza residenziale dei cittadini stranieri con le strutture per richiedenti asilo/rifugiati e per uomini, sostenendo l’adozione di strumenti

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Programma Attuativo Immigrazione

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comuni tra i diversi progetti orientati allo sviluppo di percorsi di accompagnamento degli utenti. (incrocio con scheda obiettivi MI 5)

f) Strutturare nel sistema locale dei servizi un progetto di accoglienza per nuclei familiari residenti nella zona pisana caratterizzato dall’efficacia dei percorsi di accompagnamento finalizzati all’inserimento socio-economico nel tessuto zonale

g) Promuovere l’integrazione dei percorsi di educativa territoriale e dei servizi socio educativi con i servizi e progetti del territorio specificamente orientati a favorire l’integrazione dei giovani stranieri, valorizzando in particolare le interazioni scuola/alunno/famiglia.

h) Strutturare percorsi specifici e condivisi per garantire un accesso privilegiato ai servizi del Dipartimento Dipendenze e l’effettiva fruibilità dei percorsi terapeutici ai cittadini stranieri in stato di bisogno. (incrocio scheda obiettivi dipendenze)

i) Promuovere la presa in carico da parte dell’Università di Pisa e dell’Azienda del Diritto allo studio, delle problematiche relative all’adempimento delle pratiche amministrative relative all’ottenimento del permesso di soggiorno per gli studenti universitari stranieri, i dottorandi e i ricercatori

j) Favorire la partecipazione delle comunità di stranieri ai processi di programmazione e gestione dei servizi/progetti

Livello integrazione Enti Atti formali a sostegno dell'integrazione

Comune Pisa /Provincia Pisa Protocollo d’intesa per adesione Istituzione Centro Nord/Sud Comune Pisa / UniPi Convenzione per attività ricerca, formazione, tematiche pace Comune di Pisa/asl 5 Delega gestione servizi immigrazione

integrazione istituzionale

SdS/ AOUP/ USL 5/ Provincia Protocollo per servizi di mediazione linguistica culturale integrazione gestionale Comune Pisa/ CISP Convenzione per attivazione centro diritti umani

Soggetti terzo settore Convenzioni Integrazione Comunitaria Comune di Pisa/USL/San Vincenzo Protocollo di intesa gestione ambulatorio Villani

Correlazioni con altri Obiettivi ! Generali: G 1.1 Porte di Accesso – G 1.2 Miglioramento Qualità ! Materno Infantile - Adolescenza: MI 5.1 Percorso Nascita - MI 5.4 Presa in carico globale - MI 5.5

Contrasto della Violenza ! Lavoro: L 9.3 Lavoro per persone immigrate ! Casa e Salute: CS 12.1 Casa come Determinante di Salute

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Programma Attuativo Immigrazione

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Programmi A - Programma B - Programma I Sistema integrato di sportelli Vedi Obiettivo G 1.1. Porte di accesso a. Sostenere l’evoluzione delle rete degli sportelli da un sistema locale di informazione ed orientamento prevalentemente giuridico amministrativo rivolto ai cittadini stranieri ad un sistema coordinato ed integrato di accesso dedicato alla rete dei servizi per la tutela della salute con attenzione prioritaria all’accesso ai percorsi: neonatale, di tutela della salute per le donne e i bambini, di contrasto alla violenza sulle donne, di assistenza sociale per i cittadini stranieri residenti come disposto dalla nuova normativa regionale. (Correlazioni obiettivi MI 1 e MI 5) b.Creare una struttura unica di coordinamento che , riorganizzando funzioni attualmente presenti, abbia funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera, di collegamento con le agenzie pubbliche e/o private del territorio e con la rete degli sportelli i. Promuovere la presa in carico da parte dell’Università di Pisa e dell’Azienda del Diritto allo studio, delle problematiche relative all’adempimento delle pratiche amministrative relative all’ottenimento del permesso di soggiorno per gli studenti universitari stranieri, i dottorandi e i ricercatori Risultati attesi 1. Creare un sistema unico di coordinamento degli sportelli avente funzioni di:

a. Consulenza interna e accesso prioritario al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali; b. Informazione ed orientamento ai cittadini stranieri per l’accesso ai servizi;

2. Favorire il coordinamento e l’integrazione, zonale e sovrazonale, degli enti pubblici e del privato sociale, dei sindacati e del terzo settore che operano nell’ambito dei servizi agli immigrati.

3. Avviare modalità sperimentali di coordinamento e integrazione della gestione delle pratiche volte a facilitare il rilascio dei titoli di soggiorno, in accordo con le esperienze e i protocolli di sperimentazione avviati in questo senso sul territorio nazionale e locale, valorizzando le importanti esperienze presenti sul territorio.

Responsabile: Giovanna Colombini Soggetti coinvolti: U.C. Immigrazione, U.C. Città sottili, soggetti del Terzo Settore

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Azione Mese

1 Mese

2 Mese

3 Mese

4 Mese

5 Mese

6 Mese

7 Mese

8 Mese

9 Mese

10 Mese

11 Mese

12…… 1 a X X X 1 b,c,d, X X X 2 a,b X X X 3 a X X 3 b X X X 3 c X X X X X 4 a,b X X X X X X

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1.a.Condotta del gruppo 5 settimane 1.b.approvazione Giunta SdS in itinere 1 settimana 1.c.Scrittura definitiva 3 settimane 1.

Progettazione operativa partecipata : Progettare la riconversione verso un sistema integrato di sportelli e dare vita al modello

1.d. Approvazione 1 settimana

2.a.Mandato di verifica rispetto alle attribuzioni di personale pubblico e privato, mandato rispetto ai protocolli interni di collaborazione tra uffici e loro verifica, sciogliere i nodi per il Terzo Settore

4 settimane

2.

Struttura organizzativa : Definizione risorse professionali pubbliche e private e lavoro sul modello di gestione dello sportello con attribuzioni specifiche od ottimizzazioni

2.b.Delibere di attribuzione ed approvazione dei protocolli

6/8 settimane

a).Verifica spazio-struttura ed attrezzature d’ufficio disponibili

4/6 settimana

b).Progettazione intervento 8 settimane 3.

Struttura fisica/spazi : Individuazione di una struttura disponibile che abbia i requisiti necessari per la realizzazione del progetto approvato c) Ristrutturazione, realizzazione opere e consegna 16

settimane a). Verifica giunta SdS 1 settimana b). Protocolli tra Questura, Prefettura, Sportello unico Comuni Provincia (assessorati formazione, lavoro, scuola) Soggetti Terzo Settore ed altro Protocollo Università/ DSU

24 settimane

4.

Accordi Istituzionali: Strutturazione della rete istituzionale intorno allo sportello

c). Promuovere la sperimentazione dell’accordo quadro con ANCI - Ministero dell’Interno, e quello con i patronati nella Zone Pisana, Valdera e Alta Val di Cecina per favorire il rilascio dei titoli di soggiorno e delle pratiche amministrative che in genere interessano i cittadini stranieri

26 settimane

a) Verifica bisogni formativi degli operatori, del piano di formazione e di aggiornamento

b) .Definizione delle azioni da includere nel Piano formativo Az.USL

4 settimane

c). Raccordo con la programmazione formativa della Provincia

5.

Azioni di sostegno (formazione ed aggiornamento) Pianificazione di interventi formativi e di aggiornamento

d). Raccordi con il Master sull’immigrazione dell’UNIPI per la gestione del piano di aggior

40 settimane

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

4 c x x x X x x 5 a X 5 b,c,d X X X X X X X X X….

risorse economiche umane tecnologiche Strumentali

Sportello Informativo e Agenzia Casa

€ 61.302

Sportello Lavoro

€ 31.518

Sportello Donne Immigrate

€ 23.213

Sportelli Informativi Comuni Zona Pisana

€ 21.012

Sportello Richiedenti Asilo e Rifugiati

Sportello Città Sotti P.O. Sportello Immigrazione

€ 28.000

1 dipendente pubblico SdS 1 co.co.pro SdS € 17.000 Operatori del Terzo Settore agli Sportelli € 28.000 assistenti sociali dedicate

Sistema informativo SS 2000/ scheda stranieri (criticità: inclusione PC del Terzo Settorre nella rete aziendale) Aggiornamento Piano Triennale Investimenti PISR

Adeguamento Locali Arredamenti e strutture da ufficio (recuperando parte degli arredi già acquistati con i progetti dei PdZ) Schedario e stanza archivio Aggiornamento Piano Triennale Investimenti PISR

Programma C

Sistema di mediazione per cittadini stranieri c) Sostenere lo sviluppo di un sistema complessivo di mediazione linguistico culturale che favorisca l’accesso e la fruizione dei servizi sanitari territoriali ed ospedalieri oltre che sociali, rafforzando le competenze interculturali degli operatori addetti all’accoglienza e offrendo un sostegno competente nelle attività di mediazione linguistico culturale da sviluppare nei diversi presidi Risultati attesi: ! Realizzazione di un sistema che migliori l’accesso ai servizi sanitari e sociali per l’utenza immigrata. ! Formazione degli operatori addetti all’accoglienza ad una relazione interculturale con l’utenza ! Valorizzazione degli operatori anche di lingua veicolare, attivi nei progetti sul territorio, ad un Responsabile: Giovanna Colombini Soggetti coinvolti: SdS Zona Pisana, Istituto Scolastico Matteotti. Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1

Creazione di elementi base per una maggiore consapevolezza condivisa e diffusa sui servizi di mediazione linguistico-culturale nei servizi socio sanitari

a) creazione di un gruppo di lavoro tra le aziende sanitarie e gli altri soggetti coinvolti per il coordinamento e la gestione complessiva degli interventi

12 mesi

2 Azioni di sostegno: formazione e riqualificazione degli operatori addetti all’accoglienza e riqualificazione dei mediatori attivi sul territorio

a) previsione nel Piano formativo A.USL ed eventualmente dell’AOUP di moduli specifici

3 mesi

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

b). Raccordo con le iniziative della Provincia 3 mesi

c) Raccordi con il Master sull’immigrazione dell’UNIPI

2 mesi

a) presenza del mediatore, in orari stabiliti, nei presidi già individuati per il percorso nascita del settore materno-infantile (Vecchiano, Via Torino, Navacchio, CEP)

10 mesi

b) presenza di mediatori in orari stabiliti nei reparti ospedalieri di ginecologia e pediatria

10 mesi 3

Miglioramento, attraverso la presenza dei mediatori, dell’informazione e dell’accoglienza in alcuni ambiti considerati fondamentali per delicatezza ed importanza c) Presenza nel servizio di Pronto Soccorso 10 mesi

4 Rivisitazione del Protocollo per la mediazione firmato con AOUP. SdS Caldera, SdS Alta Val di Cecina, Istituzione Centro Nord/sud

a) Riunioni dei soggetti firmatari ed elaborazione di procedure congrue per l’attuazione

6 mesi

fase azione mese

1 mese

2 mese

3 mese

4 mese

5 mese

6 mese

7 mese

8 mese

9 mese

10 mese

11 mese

12 a) x x x x x x x x x x x x 1 b) x x x x x x x x x x x x a) x x x b) x x x 2 c) x x a) x x x x x x x x x x b) x x x x x x x x x x 3 c) x x x x x x x x x x

4 a ) x x x x x x

risorse Economiche umane tecnologiche strumentali

Mediatrice culturale presso il Presidio CEP

€ 20.807

Programma europeo RAIL (partner provincia di Pisa)

€ 25.000

Mediazione linguistica IPSACT Matteotti Mediazione linguistica Comune di Calci

€ 14.007

Rail – Mediazione € 15.000

H/U A.USL 5 H/u SdS zona Pisa H/u AOUP H/u soggetti del Terzo Settore

Sistema informativo SS 2000, PC aziendali e non Problematica privacy

Arredamenti e strutture d’ufficio dei soggetti coinvolti

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

Programma E Sistema di accoglienza residenziale ed accompagnamento per cittadini stranieri Promuovere la condivisione delle buone pratiche acquisite nell’accoglienza residenziale dei cittadini stranieri con le strutture per richiedenti asilo/rifugiati e per uomini, sostenendo l’adozione di strumenti comuni tra i diversi progetti orientati allo sviluppo di percorso di accompagnamento degli utenti. Risultati attesi: ! Creazione di un’ organizzazione complessiva che riesca a disegnare percorsi di inserimento individuali

valorizzando le competenze migliori di ciascun progetto ! Ottimizzare le risorse di gestione dei servizi ! Permettere un utilizzo più ampio e diversificato delle strutture di accoglienza, in particolare di quella di Via

Garibaldi, realizzando una maggiore integrazione con il territorio e la partecipazione attiva delle comunità straniere alla sua gestione

! Favorire lo sviluppo integrato dei progetti personalizzati di accompagnamento per gli utenti dei servii di accoglienza

! Sostenere la rivisitazione del regolamento di gestione del centro di accoglienza di via Garibaldi e l’avvio di un processo di qualità che porti all’approvazione della carta dei servizi per ciascun progetto/struttura di accoglienza.

! Sostenere il confronto e lo scambio con il sistema toscano di accoglienza degli immigrati e la rete promossa dall’ANCI per la gestione del servizio ex PNA

Responsabile: Giovanna Colombini Soggetti coinvolti: SdS Zona Pisana, U.C.imigrazione, Comune di Pisa, Servizio di Protezione per Richiedenti asilo e Rifugiati e soggetti del Terzo Settore Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

a).Definizione del nuovo regolamento del Centro di Accoglienza di Via Garibaldi b).Approvazione Regolamento 1

Azioni preliminari: Realizzare la nuova base di partenza formale per la costruzione del nuovo assetto per i progetti di accoglienza del territorio

c). Nuova Organizzazione dello SPRAR (ex PNA) con 15 posti in accoglienza

3 mesi

a) Costituzione di un gruppo di lavoro con i soggetti attuatori dei servizi di accoglienza b) Spostamento dell’attività di informazione sullo Sportello Unico

2

Struttura Organizzativa: Organizzare la strutturazione del processo di cambiamento con focus sulle funzioni e non sulle strutture/progetti c).Condivisione delle funzioni di accoglienza,

accompagnamento e controllo verso la dimensione di patrimonio comune d). Elaborazione di un documento di riorganizzazione condivisa e). Approvazione in Giunta SdS

3 mesi

3 Riassetto Istituzionale: Strutturazione della rete istituzionale intorno alla nuova organizzazione

a).Protocollo tra SdS ed i soggetti attuatori b) Adeguamenti dei capitolati di appalto per la gestione del Centro di Accoglienza

4 mesi

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

4

Avvio: Partenza del sistema di accoglienza secondo la organizzazione nuova

a). Coordinamento generale dell’accoglienza sul territorio b). Percorsi condivisi di accompagnamento su ciascun singolo caso c) Attribuzione delle nuove competenze ad ogni operatore

4 mesi

5 Inserimento dei servizi zonali nella rete regionale dei servizi di accoglienza

a) Adesione al protocollo promosso da ANCI per i comuni che aderiscono al servizi ex PNA (attuale SPRAR)

12 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1 a-b-c- x x x 2 a-b-c-d-

e- x x x

3 a-b x x x x 4 a-b-c- x x x x 5 a x x x x x x x x x x x x

risorse

economiche umane tecnologiche strumentali Centro di accoglienza per immigrati Via Garbali

€ 215.117

Piano di Manutenzione degli Immobili di proprietà del Comune di Pisa in gestione delegata alla USL

Valorizzazioni sportelli e servizi

ex Programma Nazionale Asilo (attuale S.P.R.A.R.)

€ 127.347

Operatori dei progetti di accoglienza, Operatori dei servizi

Sistema informativo

Struttura Via Garibaldi; Strutture dell’ex PNA (attuale Via della Spina ed eventuale ulteriore struttura); Sportello Unico

Programma J Immigrazione e partecipazione Favorire la partecipazione delle comunità di stranieri ai processi di programmazione e gestione dei servizi/progetti Risultati attesi: ! Rendere effettiva ed efficace la partecipazione delle comunità straniere e delle loro rappresentanze al

processo di programmazione e verifica del Piano Integrato di Salute ! Favorire lo sviluppo di attività interculturali di scambio e confronto con il territorio ! Favorire la partecipazione e sostenere il confronto con le comunità straniere sui percorsi promossi

dall’ANCI e da altri comuni per l’estensione del diritto di voto ai cittadini stranieri ! Favorire l’auto-organizzazione delle comunità straniere e la co-progettazione di servizi volti a dare risposta

ai bisogni emergenti dei cittadini stranieri che vivono sul territorio della zona.

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

! Favorire l’attività delle associazioni formali e informali di stranieri Responsabile: Giovanna Colombini Responsabile U.O. Immigrazione Soggetti coinvolti: SdS Zona Pisana, Istituto Scolastico Matteotti. Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

a) Incontri con le comunità straniere per illustrare i processi di partecipazione promossi dalla SdS e il PIS

1 mese 1

Coinvolgimento di tutte le comunità straniere presenti sul territorio nel percorso della SdS

b) Partecipazione dei rappresentanti delle comunità straniere al processo di programmazione del PIS

11 mesi

a) creazione di un gruppo di lavoro e coordinamento 1 mese b) programmazione partecipata di attività auto-organizzate e sostenute da parte delle comunità straniere presenti sul territorio

11 mesi 2

Sostenere l’auto-organizzazione delle comunità straniere e le loro attività c) apertura del centro di Via Garibaldi per le attività delle

comunità 11 mesi

fase azione mese

1 mese

2 mese

3 mese

4 mese

5 mese

6 mese

7 mese

8 mese

9 mese

10 mese

11 mese

12 a) x 1 b) x x x x x x x x x x x a) x b) x x x x x x x x x x x 2 c) x x x x x x x x x x

risorse

economiche umane tecnologiche strumentali Programma Operativo Interculturando annualità 2006

€ 10.000

SdS soggetti Terzo Settore Comunità del territorio

Sito della SdS, Comuni Zona Pisana, Az. USL 5

Uffici SdS Centro di accoglienza di via Garibaldi Altre strutture

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

I 6.2 Cittadinanza e inclusione Popolazione ROM Implementare un processo sostenibile di inclusione sociale della comunità rom nel tessuto locale, promovendone i diritti di cittadinanza e favorendo il superamento di pregiudizi e discriminazioni. Il programma “le città sottili” è un programma operativo avviato in seno al PdZ 2002-2005 con la comunità rom di Pisa, teso a sostenere un ampio processo di inclusione sociale e inserimento abitativo favorendo il superamento dei campi rom già presenti al momento dell’avvio. L’obiettivo di sistema intende avviare il graduale assorbimento principalmente delle azioni di mediazione ed accompagnamento del programma speciale “le città sottili” nella rete dei servizi, stabilizzando e rendendo fruibili ed utilizzabili le buone prassi e i risultati ottenuti nelle diverse sperimentazioni condotte all’interno del programma. Programmi a) Promuovere azioni permanenti di governace che coinvolgano in maniera stabile la comunità rom, i

soggetti del terzo settore attivi e i soggetti istituzionali b) Promuovere azioni permanenti di coordinamento ed integrazione dei progetti e dei percorsi come

momento per favorire e promuovere la fruibilità dei servizi e delle risorse. c) Implementazione e messa a regime del modello di accompagnamento personalizzato e di sostegno

all’inclusione sociale e territoriale delle famiglie rom d) Implementare e promuovere l’accesso ai servizi per la popolazione rom sistematizzando i percorsi di

accompagnamento e incardinandoli nel sistema dei sevizi e) Promuovere e facilitare la fruibilità di servizi e di percorsi assistenziali da parte della popolazione rom f) Sostenere il processo di chiusura dei campi rom con investimenti di acquisto, edificazione e

ristrutturazione che favoriscano l’accesso alla casa per la popolazione rom del programma. g) Rafforzare la struttura del programma con azioni di raccolta documentale, informazione e comunicazione. Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; ANCI Toscana; Azienda Universitaria

Ospedaliera Pisana; Università di Pisa; Parco di San Rossore; ARPAT; SdS Valdera; Provincia Pisa Regione Toscana; Questura di Pisa; Prefettura di Pisa; Ufficio Provinciale Lavoro; Centro Giustizia Minorile – Ministero Giustizia; Centro Servizi Sociali Adulti – Ministero Giustizia

! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5 ! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore; Fondazione Michelucci Correlazioni con altri Obiettivi ! Materno Infantile - Adolescenza: MI 5.1 Percorso Nascita - MI 5.4 Presa in carico globale - MI 5.5

Contrasto della Violenza ! Lavoro: L 9.3 Lavoro per persone immigrate ! Casa e Salute: CS 12.1 Casa come Determinante di Salute

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

Programma A Promuovere azioni permanenti di governace che coinvolgano in maniera stabile la comunità rom, i soggetti del terzo settore attivi e i soggetti istituzionali Risultati attesi 1. Favorire lo sviluppo del programma e la sua gestione con una struttura di condotta che sappia mettere in

relazione l’esperienza del programma con la sperimentazione regionale del progetto accoglienza e i soggetti locali a partire dalla comunità rom e i soggetti del terzo settore che operano sul territorio

2. Dare alle azioni del programma una struttura di governo partecipata, in grado di produrre un sistema di condotta coordinato ed integrato con le risorse e le esperienze del territorio

3. Rafforzare i processi di sussidiarietà a sostegno del programma e del suo sviluppo come modello d’intervento

Responsabile • Responsabile UC Città Sottili

Soggetti coinvolti • UC Città Sottili • UC Immigrazione • UC Alte Marginalità • Regione • Soggetti del terzo settore • Comunità rom

a) approvazione di un protocollo d’intesa per il sistema di governance del programma 1 mese 1 Protocollo intesa con soggetti del

terzo settore b) avvio gruppo di condotta 11 mesi

2 Protocollo di intesa Zona Pisana –Regione – ANCI a) approvazione protocollo d’intesa 2 mesi

a) approvazione protocollo 2 mesi

3 Protocolli di allargamento del sistema di integrazione agli altri comuni della zona pisana

b) avvio gruppo di condotta 11 mesi

In allegato i Protocolli d’intesa fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese

10 mese 11

mese 12

a x 1 b x x x x x x x x x x x 2 a x x

a x x 3 b x x x x x x x x x x x

Fase Obiettivo di fase azioni Durata

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali

protocollo regione – comune di pisa

€ 250.000

Protocollo sds- regione accoglienza nuclei Comune S.Giuliano Terne

€ 30.000

1.coordinatore progetti di accompagnamento per i moduli aggiuntivi da attivare per i comuni che sottoscrivono l’allargamento

Programma B

Promuovere azioni permanenti di coordinamento ed integrazione dei progetti e dei percorsi come momento per favorire e promuovere la fruibilità dei servizi e delle risorse. In parallelo con lo sviluppo del programma I 6.2 c. Risultati attesi 1. elaborare un modello gestionale e di integrazione snello e sostenibile 2. ottimizzare le funzioni di coordinamento e le risorse di gestione 3. favorire l’integrazione dei processi di accompagnamento Responsabile • Responsabile UC Città Sottili Soggetti coinvolti • U.C. “Le città sottili – comunità rom” • U.C. Immigrazione • Servizi Sociali Territoriali • Soggetti del terzo settore

A) Costituzione di una équipe di progettazione costituita dal gruppo “ufficio di piano” con l’aggiunta di un ulteriore rappresentante del terzo settore

1 sett.

B) Lavoro dell’équipe di progettazione per la definizione di un nuovo modello gestionale e di integrazione (è prevista la verifica da parte del Direttore dei Servizi Sociali della USL5

6 sett. 1

Elaborazione di gruppo per la costituzione di un nuovo modello gestionale e di integrazione

C) Approvazione Giunta SdS 1 sett. A) Delibera organizzazione presso Distretto SdS 2 sett.

2 Formalizzazione della nuova struttura gestionale e riassetto della struttura organizzativa interna

B) Definizione ed invio protocolli di gestione interna distretto e soggetti attuatori 4 sett.

A) Transizione e passaggio delle consegne 3 sett. B) Sviluppo operativo del lavoro della nuova struttura gestionale 15 sett.

C)Verifica da parte della équipe di progettazione 1 sett. 3

Sviluppo delle nuove modalità di gestione e verifica

D) Verifica da parte del Direttore dei Servizi Sociali della USL5 1 sett.

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese 11

Mese 12

1A x 1B x x 1 1C x 2A x 2 2B x x 3A x x 3B x x x x 3C x 3

3D x

Risorse economiche umane tecnologiche strumentali

P.O. Città Sottili € 28.000

Coordinatori moduli U.O. e U.C. distretto (immigrazione e alta marginalità) Serv. Soc. Territoriali

Sistema informativo/immigrazione Accesso autorizzato 3° settore – scheda unica

Postazione unica “Città sottili” (da prevedere con sportello unico immigrazione)

Programma C Implementazione e messa a regime del modello di accompagnamento personalizzato e di sostegno all’inclusione sociale e territoriale delle famiglie rom In parallelo con lo sviluppo dei programmi I 6.2 b e CS 1. Risultati attesi • Promuovere la condivisione delle buone prassi consolidate dal programma “Le città sottili” sulle tematiche

relative ad accompagnamento e gestione inserimenti abitativi con i settori emergenza abitativa e immigrazione (vedi CS 12.1.a)

Responsabile • Responsabile UC Città Sottili Soggetti coinvolti • U.C. “Le città sottili – comunità rom” • U.C. Immigrazione • U.C. Alte marginalità • Servizi Sociali Territoriali • Soggetti del terzo settore Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1 Elaborazione di gruppo per la costituzione di un sistema di condivisione delle buone prassi e di

A) Costituzione di una équipe di programmazione costituita dal gruppo “ufficio di piano” con l’aggiunta di un ulteriore rappresentante del terzo settore e dell’UC Alta Marginalità

1 sett.

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata B) Lavoro dell’équipe di programmazione per la costituzione di un modello di condivisione e gestione integrata (è prevista la verifica da parte del Direttore dei Servizi Sociali della USL5

6 sett. delle buone prassi e di

gestione integrata

C) Approvazione Giunta SdS 1 sett. A) Delibera organizzazione presso Distretto SdS 2 sett.

2 Formalizzazione della nuova struttura gestionale e riassetto della struttura organizzativa interna

B) Definizione ed invio protocolli di gestione interna distretto e soggetti attuatori 4 sett.

A) Transizione e passaggio delle consegne 12 sett. B) Sviluppo operativo del lavoro della nuova struttura gestionale 24 sett. C)Verifica da parte della équipe di progettazione 1 sett. 3

Sviluppo delle nuove modalità di gestione e verifica D) Verifica da parte del Direttore dei Servizi Sociali della USL5 1 sett.

Anno 2006 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese 11

Mese 12

A)° x B) x x x 1 C) x A) x 2 B) x A) x x x B) x x x x C) 3

D) Anno 2007 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese 11

Mese 12

A) B) 1 C) A) 2 B) A) B) x x C) x 3

D) x

Risorse economiche umane tecnologiche strumentali

Spesa storica per accompagnamenti

€ 533.243

Amen Bas da € 158.118 Anglunipè

€ 88.075

Progetto lavoro

€ 20.000

Operatori accompagnamento U.O. e U.C. distretto Serv. Soc. territoriali Progetti e servizi settore immigrazione

Sistema informativo immigrazione Accesso autorizzato terzo settore

Postazione unica “Città sottili” (da prevedere con sportello unico immigrazione)

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Programma Attuativo Immigrazione

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Programma E Promuovere e facilitare la fruibilità di servizi e di percorsi assistenziali da parte della popolazione rom Risultati attesi • Aumentare il livello di fruibilità dei servizi da parte dei cittadini rom attraverso processi di

accompagnamento e mediazione • Aumentare il numero di percorsi assistenziali specifici • Strutturare un sistema di intervento rispetto alle problematiche legate all’accesso al mondo del lavoro Responsabile • Responsabile UC “Le città sottili”

Soggetti coinvolti • U.C. “Le città sottili – comunità rom” • U.C. Immigrazione • U.C. Alte marginalità • Servizi Sociali Territoriali • Soggetti del terzo settore • Associazioni di categoria Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

A) Prosecuzione della gestione delle attività già programmate 12 mesi B) Verifica e monitoraggio degli interventi 1 mese C) Mantenere un confronto ed una collaborazione attiva con i soggetti protagonisti nell’ambito del programma “Le città sottili” e con nuovi soggetti al fine di produrre nuove tipologie di intervento nell’ottica di implementazione delle esperienze già attivate

12 mesi 1

Sostenere ed implementare il sistema degli interventi già attivati con i progetti di accompagnamento e mediazione (progetto Anglunipé) D) Mantenere e dove necessario costruire relazioni e

collaborazioni con i servizi che hanno in carico determinate situazioni

12 mesi

A) Prosecuzione della gestione delle attività già programmate 12 mesi B) Verifica e monitoraggio degli interventi 1 mese C) mantenere un confronto ed una collaborazione attiva con i soggetti protagonisti nell’ambito del programma “Le città sottili” e con nuovi soggetti al fine di produrre nuove tipologie di intervento nell’ottica di implementazione delle esperienze già attivate

12 mesi 2

Sostenere ed implementare il sistema degli interventi già attivati con i progetti di accompagnamento e mediazione (progetti di accompagnamento specifico per le famiglie alloggiate)

D) Mantenere e dove necessario costruire relazioni e collaborazioni con i servizi che hanno in carico determinate situazioni

12 mesi

A) Prosecuzione del lavoro di confronto con i soggetti attivi all’interno del programma “Le città sottili” 12 mesi

B) Individuazione di nuovi soggetti 3 mesi 3

Strutturare un sistema di intervento per quanto riguarda la tematica del lavoro

C) Confronto, collaborazione e co-progettazione per la produzione di nuove tipologie di intervento 6 mesi

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10

Mese 11

Mese 12

1A x x x x X x x x x x x x 1B x x x x 1C x x x x X x x x x x x x 1

1D x x x x X x x x x x x x 2A x x x x X x x x x x x x 2B x x x x 2C x x x x X x x x x x x x 2

2D x x x x X x x x x x x x 3A x x x x X x x x x x x x 3B x x x 3 3C x x x x x x

Risorse

economiche umane tecnologiche Strumentali Progetti Europei Lavoro – rete Equal Progetto Ministero Pari Opportunità ACLI – Assoc. Donne in Movimento Progetti formazione Provincia

Programma F Sostenere il processo di chiusura dei campi rom con investimenti di acquisto, edificazione e ristrutturazione che favoriscano l’accesso alla casa per la popolazione rom del programma. Risultati attesi 1. Costruzione villaggio di Coltano 2. Nuova gestione delle manutenzioni negli insediamenti di Coltano e Bigattiera 3. Chiusura dell’insediamento della ex Colonia Figli Italiani all’Estero di Calambrone 4. Ricerca strutture in locazione a acquisto 5. Vendita struttura di Forcoli 6. Ristrutturazione complesso ex ittiogenico 7. Villaggio Nugolaio - Cascina Responsabile ! Responsabile UC Città Sottili Soggetti coinvolti ! U.C. “Le città sottili – comunità rom” ! U.C. Immigrazione ! Ufficio Tecnico USL 5 ! Ufficio Legale e Contratti USL 5 ! Fondazione Michelucci ! Ente Parco S.Rossore ! Università di Pisa

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

! ARPAT ! Scuola Edile di Pisa ! Soggetti del terzo settore Costruzione villaggio di Coltano

A) Accordi con UNIPI per utilizzo area e ultimazione opere di ripristino ambientale 3 mesi

B) Verifica dell’appalto per l’edificazione del villaggio 3 mesi C) Programmazione del corso di formazione per cittadini rom sulle tecniche di costruzione che sarà svolto dalla Scuola Edile di Pisa 3 mesi 1

Mettere a punto tutti i preliminari che consentano l’avvio dei lavori di costruzione del villaggio di Coltano D) Coinvolgimento della comunità rom nella costruzione del

villaggio e nella programmazione della futura gestione 12 mesi

A) Attuazione corso di formazione 4 mesi B) Attività di educazione ambientale per gli adulti rom 8 mesi C) Attività di educazione ambientale per i bambini rom 8 mesi D) Edificazione del villaggio 18 mesi 2 Realizzazione del

villaggio E) Ampliamento del villaggio fino ad includere le famiglie del semicerchio 10 mesi

A) Programmazione gestione manutenzioni 2 mesi 3

Nuova gestione delle manutenzioni negli insediamenti di Coltano e Bigattiera

B) Gestione manutenzioni 10 mesi

A) Affidamento lavori di ristrutturazione dell’ex Ittiogenico e ultimazione opere primo lotto 4 mesi

B) Spostamento famiglie nei locali del primo lotto 1 mese 4 Chiusura dell’insediamento della ex Colonia Figli Italiani all’Estero di Calambrone C) Inserimento famiglie in appartamenti e avvio progetti

personalizzati 6 mesi

A) Bando vendita Forcoli 4 mesi B) Accordo di programma Regione – Zona Pisana aggiornamento Piano Triennale Investimenti PISR 4 mesi 5 Ricerca immobili da

acquistare e in affitto C) Acquisto quota parte immobile destinato ad unità nucleo familiare allargato 4 mesi

6 Realizzazione del Villaggio Nugolaio - Cascina

A) Aggiornamento Piano Triennale Investimenti PISR 12 mesi

2006 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1A x x x 1B x x x 1C x x x 1

1D x x x x X x x x 2A x x x X 2B x x x x X x x x 2C X x x x 2D x x x X x x x

2

2E 3A x x 3 3B x x X x x x 4A x x x x 4B x

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10

Mese 11

Mese 12

4C x x x x x x 5A x x x x 5B x x x x 5 5C x x x x

6 6A x x x x x x x x 2007 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1 1D x x x x

2C x x x x 2D x x x x x x x x x x x 2E x x x x x x x x x x 2

3B x x x x 6 6A x x x x

Risorse

economiche umane tecnologiche Strumentali Vendita Forcoli Aggiornamento Piano Triennale Investimento PISR

Accordi di Programma Città Sottili Budget programma città sottili manutenzioni immobili

€ 36.000

spurghi fosse biologiche € 5.000 Pulizie € 50.000

U.O. Nuove Costruzioni e Manutenzioni U.O. affari giuridici, legali, contenzioso e contratti ufficio contratti e gestione contenzioso Coordinamento gestione immobili

Programma G Rafforzare la struttura del programma con azioni di raccolta documentale, informazione e comunicazione. Risultati attesi ! Creare un sistema di raccolta documentale, informazione e comunicazione allo scopo di descrivere le

metodologie e le buone prassi attivate dal programma “Le città sottili” e favorire lo scambio con altre esperienze regionali e nazionali

Responsabile ! Responsabile UC Città Sottili Soggetti coinvolti ! U.C. “Le città sottili – comunità rom” ! U.C. Immigrazione ! U.C. Alte marginalità ! Ufficio Tecnico USL 5 ! Fondazione Michelacci ! Ente Parco S.Rossore ! Università di Pisa ! ARPAT ! Scuola Edile di Pisa ! Soggetti del terzo settore

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

A) Costituzione di una équipe di progettazione costituita dal gruppo “ufficio di piano” con l’aggiunta di un ulteriore rappresentante del terzo settore

2 mesi 1

Creare un sistema per la raccolta documentale e per un sistema di informazione e comunicazione B) Lavoro specifico sui temi descritti Lungo

periodo A) Preparazione del materiale 4 mesi B) Stampa della pubblicazione 2 sett. 2

Produrre una pubblicazione di descrizione del programma “Le città sottili” C) Presentazione della pubblicazione 1 sett.

A) Preparazione del materiale 4 mesi B) Stampa della pubblicazione 2 sett. 3

Produrre una pubblicazione di descrizione del progetto “Amen bask dza” C) Presentazione della pubblicazione 1 sett.

A) Preparazione del materiale 6 mesi B) Stampa della pubblicazione 2 sett. 4

Produrre una pubblicazione di descrizione del progetto di edificazione del villaggio di Coltano C) Presentazione della pubblicazione 1 sett.

A) Preparazione del materiale 4 mesi B) Stampa della pubblicazione 2 sett. 5

Produrre una pubblicazione di descrizione del progetto sul microcredito C) Presentazione della pubblicazione 1 sett.

A) Preparazione del materiale 6 sett. 6 Organizzare un seminario sul programma “Le città sottili” B) Organizzazione e svolgimento seminario 2 sett.

A) Preparazione del materiale 6 sett. 7

Organizzare un seminario di formazione per operatori sanitari all’interno delle attività previste al progetto europeo “Sastipen”

B) Organizzazione e svolgimento seminario 2 sett.

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1A x x 1 1B x x x x x x x x 2A x x x x 2B x 2 2C x 3A x x x x 3B x 3 3C x 4A x x x x x x 4B x 4 4C x 5A x x x x 5B x 5 5C x 6A x x 6 6B x 7A x x 7 7B x

Risorse

economiche umane tecnologiche Strumentali Manifestazioni culturali ROM e Comunicazione € 15.000

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

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Programma Attuativo Immigrazione

Società della Salute � Zona Pisana

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Totale Dipendenti Convenzionati Totale

TOTALE SPESA FSNQuote Capitarie

FSNFondi Compartecipazioni Altri

Fondi Totale AssociataQuote Capitarie

AssociataFondo Regionale Compartecipazioni Altri

Fondi Totale

Percorsi Assistenziali 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - -

Direzionali 0,00 0,00 0,00 0,00

Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00

0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 - - - - - -

TOTALE ATTIVITA' GENERALI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - Servizi 0,00 0,00 0,00

Contributi 0,00 0,00 0,00sub totale 0,00 0,00 0,00 - - - - - -

Progetti 0,00 0,00 0,00sub totale 0,00 0,00 0,00 - - - - - -

Personale 0,00 0,00 0,00sub totale 0,00 0,00 0,00 - - - - - -

Altri costi generali 0,00 0,00 0,00Sub totale 0,00 0,00 0,00 - - - - - -

TOTALE DOMICILIARE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - Servizi 0,00 0,00 0,00

Ambulatorio Medico San Vincenzo 35.119,07 0,00 35.119,07 35.119,07 35.119,07Centro NORD e SUD 1.000,00 - - - - 0,00 1.000,00 - - - 1.000,00 1.000,00

Sportello CICS 17.000,00 0,00 17.000,00 17.000,00 17.000,00Sportello Pace 10.329,00 0,00 10.329,00 10.329,00 10.329,00Le città sottili 193.118,00 193.118,00 193.118,00 193.118,00

acquisto uffici e strutture immigrati 5.000,00 0,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00sub totale 261.566,07 - - - - - 261.566,07 - - - 261.566,07 261.566,07 0 0 0 0 0 0

Progetti 0,00 0,00Agenzia Casa per cittadini Immigrati e Sportello

Informativo 61.302,00 0,00 61.302,00 61.302,00 61.302,00

Sportello Lavoro 31.518,00 0,00 31.518,00 31.518,00 31.518,00S.I.I: Sportelli Informativi immigrazione su territorio

extraurbano 21.012,00 0,00 21.012,00 21.012,00 21.012,00

Spazio informativo per donne immigrate 49.213,25 0,00 49.213,25 49.213,25 49.213,25Mediazione linguistica culturale per alunni/e stranieri/e 14.007,65 0,00 14.007,65 14.007,65 14.007,65

Sistema di Tutele per cittadini immigrati - 0,00 - 0,00 0,00Non solo casa 10.000,00 0,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00

Rete territoriale per cittadini immigrati 28.000,00 28.000,00 28.000,00Interculturando 10.000,00 0,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00

Le città sottili 116.074,97 0,00 116.074,97 116.074,97 116.074,97Sub totale 341.127,87 - - - - 0,00 341.127,87 - - - 341.127,87 341.127,87 0 0 0 0 0 0

Personale - 0,00 0,00 0,00 sub totale - - - - - 0,00 - - - - 0,00 0,00 - - - - - -

Altri costi generali - 0,00 0,00 0,00 sub totale - - - - - 0,00 - - - - 0,00 0,00 - - - - - -

TOTALE INTERMEDIO 602.693,94 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 602.693,94 0,00 0,00 0,00 602.693,94 602.693,94 0 0 0 0 0 0 Attività residenziali 0,00 0,00

Centro Accoglienza (Via garibaldi) 215.117,00 0,00 215.117,00 215.117,00 215.117,00Programma Nazionale ASILO 21.298,00 0,00 21.298,00 21.298,00 21.298,00

Programma Le città sottili 624.243,21 0,00 224.243,21 400.000,00 624.243,21 624.243,21sub totale 860.658,21 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 460.658,21 0,00 0,00 400.000,00 860.658,21 860.658,21 - - - - - -

Progetti 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0

Personale 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0

Altri costi generali 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00

Sub totale - - - - - - - - - - - 0,00 0 0 0 0 0 0 TOTALE RESIDENZIALE 860.658,21 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 460.658,21 0,00 0,00 400.000,00 860.658,21 860.658,21 - - - - - -

1.463.352,15 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.063.352,15 0,00 0,00 400.000,00 1.463.352,15 1.463.352,15 - - - - - - - - - Totale

Attività Generali

Domiciliare

Intermedio

Residenziale

Posti Giornate Ore Contributi Sanitario Sociale

Persone Famiglie

Immigrazione 2006

Risorse Carico Assistenziale Finanziarie Professionali

Contatti Prese in carico Attività professionali

Utenti Servizi Prestazioni

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Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Programma Integrato

Settore Mobilità

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8.7.1. Programma Attuativo Mobilità

M 7.1. Sistema di mobilità dedicato Creazione di un sistema di mobilità dedicato per bisogni di tipo sociale e sanitario e per la promozione del diritto alla mobilità. Programmi

a) Definitiva costituzione di un unico servizio sperimentale zonale di trasporto sociale integrato con il trasporto pubblico e il trasporto sanitario “ordinario”, attraverso una convenzione unica con i soggetti attuatori del territorio, superando l’attuale accordo regionale

b) Definitiva applicazione del Regolamento Zonale Trasporti specie per quanto riguarda compartecipazioni e diversificazioni nelle tipologie di trasporto sociale

c) Costituzione centrale operativa di II livello per il trasporto sanitario ordinario e per il trasporto sociale di livello zonale sperimentalmente funzionante anche per l’accesso non programmato in ZTL.

d) Programmazione attività residenziali e semiresidenziali in accordo con trasporti sociali per consentire la opportuna flessibilità e personalizzazione degli interventi.

e) Adeguamento delle fermate del trasporto pubblico urbano ordinario per l’utilizzo di mezzi pubblici attrezzati per disabili

f) Coinvolgimento stabile degli assessorati al traffico dei Comuni della Zona , della Provincia di Pisa e delle competenti strutture della ASL 5, per l’elaborazione di azioni rivolte all’educazione per la Sicurezza Stradale. Nello specifico il programma sarà sviluppato con il supporto e il contributo delle organizzazioni della cittadinanza attive nel settore, con priorità alle azioni rivolte ad adolescenti e giovani in relazione all’acquisizione dei vari livelli delle licenze di guida

Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: Comuni della zona, Assessorati Viabilitài; Azienda USL 5 di Pisa; Azienda

Ospedaliera Universitaria Pisana; Questura; Regione Toscana; Circoscrizioni ! Integrazione gestionale: Comuni della zona, Consorzio Pisano Trasporti, USL 5 ! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore (Croce rossa italiana, Pubbliche assistenze,

Misericordie, Associazione Provinciale Invalidi Civili, Endas, Associazione Vittime della strada etc.), Fondazione CARIPISA, Cooperativa Taxisti Pisani (CO.TA.PI.)

Correlazione con altri obiettivi G1.1 Porte di Accesso A2.1 Accessibilità al sistema dei servizi A2.4 Servizi Residenziali Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio D 3.2 percorsi riabilitativi integrati

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Programma Attuativo Mobilità

Società della Salute � Zona Pisana

Programma A Definitiva costituzione di un unico servizio sperimentale zonale di trasporto sociale integrato con il trasporto pubblico e il trasporto sanitario “ordinario”, attraverso una convenzione unica con i soggetti attuatori del territorio, superando l’attuale accordo regionale Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1 Integrazione delle risorse attualmente impiegate

a) Incontro con Organizzazioni di Volontariato impegnate nel servizio

Azione completata

2 Formalizzazione delle sinergie attivate a) Convenzione unica per il rapporto sociale 4 mesi

a) Costituzione del tavolo trasporto sanitario ordinario 3 mesi

3 Integrazione delle risorse relative al trasporto sanitario ordinario

b) Rilevazione della spesa relativa al trasporto sanitario ordinario articolata per voci specifiche 3 mesi

4 Unificazione risorse a) Unificazione budget sociale e sanitario e attivazione 4 mesi

5 Attivazione centrale unica a) Organizzazione di una centrale unica per il trasporto

sociale e il trasporto sanitario ordinario e relativi percorsi di formazione e informazione

12 mesi

6 Attivazione di sistemi di monitoraggio qualità del servizio

a) Elaborazione di un sistema di obiettivi e indicatori di monitoraggio della qualità congiuntamente alla competente U.O. ASL 5

4 mesi

7 Attivazione di sistemi di monitoraggio dell’efficienza del servizio

a) Dotazione di sistemi GPS al trasporto sociale e sanitario per il monitoraggio automatico dei costi applicati ai percorsi

6 mesi

fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese

10 mese

11 mese

12 1 a x 2 a x x x x

a x x x 3 b x x x 4 a x x x x x x x… 5 a x x x x x…

6 a x x x x 7 a x x x x…

Risorse

economiche umane tecnologiche strumentali Trasporto d’ausilio anziani

Trasporto d’ausilio anziani € 15.000 Modelli socio-assistenziali per le colline pisane

€ 17.488,19

Erba Voglio (quota parte specifica) € 13.900

Trasporto disabili Trasporto disabili € 888.000 Trasporto bambini e bambine disabili

€ 61.000

Trasporto sociale indigenti € 7.000 Buoni taxi € 13.000

Progetto Rete –Strada Sistema GPRS (fondazione CARIPISA)

€ 564.000

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Programma Attuativo Mobilità

Società della Salute � Zona Pisana

Programma C

Costituzione centrale operativa di II livello per il trasporto sanitario ordinario e per il trasporto sociale di livello zonale sperimentalmente funzionante anche per l’accesso non programmato in ZTL. Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1 Favorire la mobilità alle persone disabili

Protocollo di intesa tra SDS e assessorato Mobilità Comune di Pisa e Assessorato Mobilità Comune di Pisa per attivazione n° verde accesso non programmato disabili ZTL

Azione completata

2 Creare standard comuni per favorire la mobilità delle persone disabili tra città diverse in Toscana

Favorire a livello regionale opportune azioni di concertazione per l’implementazione di un sistema regionale di accesso tematico alle ZTL

Non precisamente quantificabile

Risorse

economiche umane tecnologiche Strumentali Progetto “Circoscrizione 5” Risorse umane

volontarie e valorizzazioni

Circoscrizione Progetto informare comunicando € 31.904,62 Anziani per… (Sportello S. Zeno) € 16.501,25

Programma J Chiarezza e funzionalità del sistema dei trasporti da e verso la residenza per ragioni terapeutiche, medico sanitarie e sociali Correlazioni: Obiettivo A2.4 Servizi Residenziali Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio. Programma: informazione e corretto uso dei trasporti sociali Zona pisana e dei trasporti sanitari ordinari da parte degli operatori delle strutture residenziali e semiresidenziali per trasferimenti degli utenti per motivi sanitari, sociali o animativi Risultati attesi: diminuzione delle contestazioni nella ripartizione dei costi di trasporto interni alla USL5 – SdS Zona Pisana, piena possibilità di mobilitare l’utenza anche per attività animative fuori sede Responsabile: UF servizi residenziali e semiresidenziali Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u f servizi residenziale e semiresidenziale, associazioni aderenti al servizio- progetto “Omnibus”

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Programma Attuativo Mobilità

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Obiettivo di fase/ Azioni Durata 1 Corretta informazione tramite anche “informare comunicando & Informanziani” 2 mesi

2 Accordo di integrazione con realizzazione da parte di USL5 e SdS Zona Pisana di una centralina unica per la gestione sia dei trasporti sociali che dei trasporti sanitari “ordinari”

6 mesi

3 Verifiche sull’uso di tale strumento 2 mesi

Fase Azione

Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10

Mese 11

Mese 12

1 x x

2 x x x x x x

3 x x

risorse

economiche umane tecnologiche strumentali

Progetto- servizio “Omnibus” € 1.057.260 Progetto “Anziani Sicuri” (parte mantenimento Numero Verde

€ 6.000

Progetto “Informare Comunicando” € 31.904 Progetti “Alzheimer” € 95.211 Progetto “C.A.R.I.N.A.” € 730.000 Piano formazione zona Pisana 2006 Formazione del personale dedito all’accompagnamento nell’ambito del trasporto sociale

Altro finanziamento

Ass. Soc. Zona pisana Infermieri interni alle strutture residenziali e infermieri dei pool domiciliari Zona Pisana MMG operanti nella Zona Pisana Operatori delle associazioni aderenti al progetto- servizio “omnibus”

Sistema informatico SS 2000 integrato anche alla parte infermieristica € 100.000

Mezzi attrezzati per mobilitare persone con handicap

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Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Programma Integrato

Settore Turismo sociale

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8.8.1. Programma Attuativo Turismo Sociale

T 8.1 Programma per persone in stato di fragilità Attivazione di programmi di turismo sociale e ambientale rivolto a persone in stato di fragilità Programmi a) Ristrutturazione di fabbricati di fabbricati costituenti il complesso di Piaggeria all’interno del Parco

Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli b) Creazione di atelier di creatività e terapia occupazionale rivolti a giovani disabili inseriti in centri diurni c) Costituzione di un centro di documentazione per le esperienze e le sperimentazioni che mettano in

relazione disabilità e ambiente naturale d) Foresteria per utenti disabili scolaresche, gruppi organizzati destinata ad un’offerta turistica ambientale Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale:

SDS, Ente Parco Migliarino-S.Rossore-Massaciuccoli, Comune S. Giuliano Terme ASL 5 ! Integrazione Comunitaria:

Soggetti del Terzo Settore SERVIZIO/PROGETTO

DESCRIZIONE Rif. Normativo

Target IMPIEGO RISORSE

Progetto Piaggerta

Progetto di ristrutturazione di fabbricati costituenti il complesso Piaggeria presso L’ente Parco per: Creazione di atelier di creatività e terapia occupazionale rivolti a giovani disabili inseriti in centri diurni Costituzione di un centro di documentazione per le esperienze e le sperimentazioni che mettano in relazione disabilità e ambiente naturale Foresteria per utenti disabili scolaresche, gruppi organizzati destinata ad un’offerta turistica ambientale

Accordo di programma tra: Comune di S. Giuliano Terme, Ente Parco, Sds Zona Pisana, ASL 5 stipulato il 25 febbraio 2005

giovani disabili scolaresche giovani

Anno 2005 € 100.000 S.Giuliano Terme Anno 2005 € 100.000 Ente Parco Anno 2006 € 100.000 Ente Parco Anno 2005 € 500.000 Regione Toscana ( in corso di definizione) Anno 2005 € 70.000 SDS Zona pisana Anno 2005 € 130.000 Asl 5 (PPI regionale 2003-2005)

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Programma Integrato

Settore Lavoro

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8.9.1. Programma Attuativo Lavoro

L 9.1 Lavoro per persone in stato di fragilità Favorire l’accesso e il mantenimento del lavoro a persone in stato di fragilità con particolare riguardo a persone disabili, persone con disturbi della salute mentale, persone con dipendenza, persone in esecuzione penale esterna o ex detenuti. Programmi

a) Costituzione di un servizio integrato tra provincia e ASL 5 con un unico “gruppo di lavoro dedicato” interistituzionale Provincia/USL, per azioni di valutazione, mediazione ed accompagnamento in funzione all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

b) Strutturazione di percorsi specifici e condivisi fra le diverse istituzioni e servizi competenti intesi a rendere maggiormente efficaci le attività di orientamento pre-formazione, tirocinio, inserimento socioterapeutico, formazione professionale, in vista di un percorso di valutazione e bilancio di competenze e di percorsi individualizzati di inserimento lavorativo

c) Promozione e attivazione dei collegamenti tra offerta di lavoro, percorso formativo, bilancio di competenze anche attraverso al creazione di momenti stabili e continuativi di incrocio tra operatori, (protocollo con cooperative sociali di tipo B; associazioni di categorie; singoli soggetti profit) professionalità, istituzioni diversi, con particolare riguardo per le competenze specifiche di ASL e Provincia

d) Dare rilievo al percorso scolastico, a partire dagli ultimi anni delle scuole superiori, ai fini dell’implementazione di percorsi lavorativi (handicap lieve) e di progetti individualizzati (handicap grave)

e) Elaborazione di protocollo tra CSSA, Provincia (Assessorati Politiche attive Lavoro e Sociale), SDS Pisa.

Correlazioni con altri Obiettivi Salute Mentale: SM 10.2 Contrasto all’esclusione sociale Dipendenze: DI 11.2 Cure persone multiproblematiche Soggetti coinvolti nell’Integrazione integrazione istituzionale Sds Amministrazione provinciale Assessorati Formazione e Politiche attive del Lavoro, Assessorato Pubblica Istruzione, Centro Servizi Scolastici integrazione gestionale ASL 5, u.f. servizio sociale, UFSMA, UFSMIA , U.F.C. Ser. T., U.O. Medicina legale (ASL 5 dipartimento prevenzione), Scuole Superiori Zona Pisana, Uffici Assessorato Provinciale Politiche Attive del Lavoro e Formazione, Uffici Assessorato Provinciale Pubblica Istruzione Integrazione comunitaria Coop. Sociali tipo B, Soggetti terzo settore; Organizzazioni Sindacali; Associazioni datoriali

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Programma Attuativo Lavoro

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Programma A Costituzione di un servizio integrato tra provincia e ASL 5 con un unico “gruppo di lavoro dedicato” interistituzionale Provincia/USL, per azioni di valutazione, mediazione ed accompagnamento in funzione all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Programma B Strutturazione di percorsi specifici e condivisi fra le diverse istituzioni e servizi competenti intesi a rendere maggiormente efficaci le attività di orientamento pre-formazione, tirocinio, inserimento socioterapeutico, formazione professionale, in vista di un percorso di valutazione e bilancio di competenze e di percorsi individualizzati di inserimento lavorativo

Programma C Promozione e attivazione dei collegamenti tra offerta di lavoro, percorso formativo, bilancio di competenze anche attraverso al creazione di momenti stabili e continuativi di incrocio tra operatori, (protocollo con cooperative sociali di tipo B; associazioni di categorie; singoli soggetti profit) professionalità, istituzioni diversi, con particolare riguardo per le competenze specifiche di ASL e Provincia

Programma D Dare rilievo al percorso scolastico, a partire dagli ultimi anni delle scuole superiori, ai fini dell’implementazione di percorsi lavorativi (handicap lieve) e di progetti individualizzati (handicap grave) Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1 Implementazione del Sevizio Mediazione al Lavoro

Percorso formativo condiviso tra Assessorato Provinciale Politiche attive del Lavoro e Formazione, U.F. Salute Mentale Adulti, U.F. Servizio Sociale, U.C. Disabilità, U.F.C. Ser.T., Goif

3 mesi

2 Integrazione Isituzionale

Accordi interzonale e interistituzionale con Amministrazione Provinciale, Assessorato Politiche attive del Lavoro e Formazione

1 mese

3

Costituzione sperimentale del servizio e suo funzionamento sperimentale

Identificazione di personale dedicato per il livello operativo, di coordinamento tecnico, di coordinamento interistituzionale

6 mesi

4 Messa a regime del servizio

Identificazione delle risorse e delle modalità operative e compilazione delle linee guida di lavoro

12 mesi

5

Riarticolazione del percorso di preformazione per persone disabili

Formazione di un gruppo di lavoro dedicato tra Assessorato Provinciale politiche attive del lavoro e formazione, Servizi Asl, Assessorato Provinciale Pubblica Istruzione, Scuole Superiori Società della Salute, Soggetti del Terzo Settore per la riformulazione del percorso di preformazione e la stesura dei relativi protocolli, regolamenti, accordi.

6 mesi

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Programma Attuativo Lavoro

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Rappresentazione risorse attivabili SERVIZIO/PROGETTO

DESCRIZIONE Rif. Normativo Target IMPIEGO RISORSE ANNUE

Orientamento e preformazione (Provincia)

Attività dirette ad individuare i bisogni formativi dei soggetti portatori di handicap, verificandone potenzialità, limiti ed interessi per agevolare il loro successivo inserimento nelle diverse forme di preparazione professionale finalizzata all’inserimento al lavoro

P.O.R. Obiettivo 3 Bando FSE soggetti portatori di handicap

(dato non in possesso della SDS)

Inserimenti socioterapeutici (ASL 5)

Attività di inserimento terapeutico rivolte a cittadini con ridotte capacità psicofisiche e non ancora in grado di sostenere una normale attività lavorativa

Ex legge reg. 72/97

€ 16.160

Tirocinio formativo (Amministrazione provinciale)

Tirocinii con finalità formative o di orientamento diretti all’inserimento lavorativo. Prevede il tutor aziendale.

(legge 68/99 art 11)

Disabili con menomazioni fisiche psichiche o sensoriali e portatori di handicap intellettivo Persone invalide del lavoro superiore al 33%; Invalidi civili con invalidità sup. 46%

Finanziato fondo regionale legge 68/99 (Dato non in possesso della SDS)

Tirocinii di formazione e orientamento (Amministrazione provinciale)

Momenti di alternanza tra studio e lavoro con finalità di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro

D.M. 25 marzo 1998, n° 142 In applicazione della legge 196 del 24 giugno 1997

Soggetti svantaggiati già individuati nella disciplina delle cooperative sociali cioè invalidi fisici, psichici e sensoriali, ex degenti istituti psichiatrici, soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcoolisti, minori in età lavorativa in situazione di difficoltà familiare, i condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione per un massimo di 12 mesi I soggetti portatori di handicap per un max di 24 mesi Soggetti comunitarie ed extracomunitari secondo principi di reciprocità con i paesi di origine

(dato non in possesso della SDS)

Formazione professionale (Amministrazione provinciale)

Incentivare l’inserimento e il reinserimento lavorativo di inoccupati o disoccupati

P.O.R. Obiettivo 3 Bando FSE inoccupati o disoccupati

(dato non in possesso della SDS)

corso formazione asl 5 anno 2006 “Il servizio di integrazione al lavoro – seconda parte” (ASL 5)

creazione di percorsi condivisi, individuazione di buone prassi e costituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, promosso da Dipartimenti di Servizio Sociale, di Salute Mentale e delle Dipendenze Centri per l’impiego della Provincia di Pisa

Piano formazione ASL 5 2004

Operatori Dipartimenti di Servizio Sociale, di Salute Mentale e delle Dipendenze, delle tre zone ASL 5 operatori dei tre Centri per l’impiego della Provincia di Pisa, presenti nel territorio della USL5

€ 8.000

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Programma Attuativo Lavoro

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SERVIZIO/PROGETTO

DESCRIZIONE Rif. Normativo Target IMPIEGO RISORSE ANNUE

PDZ 2002-2004 Progetto Rosa Blu (SDS Zona Pisana)

Individuazione di modalità per la realizzazione di un servizio per l’inserimento lavorativo delle persone disabili nella zona pisana,

PDZ 2004 – 2005 Disabilità € 15.187 (biennale)

UFSMA inserimenti lavorativI (ASL 5)

Contributi indiretti

€ 42.827

UFC Ser.t. dipendenze (ASL 5)

Contributi indiretti

€ 31.137

UFC Ser.t. dipendenze Inserimenti lavorativi (ASL 5)

Contributi ai datori di lavoro

€ 28.000

UFC Ser.t. dipendenze Inserimenti lavorativi (ASL 5)

Inserimenti lavorativi

€ 6.429,15

UFC Ser.t. dipendenze Inserimenti lavorativi (ASL 5)

Inserimenti lavorativi PDZ 2006

€ 7.000

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Programma Attuativo Lavoro

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L 9.3 Lavoro per persone immigrate Promozione di tutela e cittadinanza attraverso percorsi di formazione e di lavoro rivolti alla popolazione migrante. L’obiettivo riconosce il lavoro come elemento essenziale del processo di integrazione dei cittadini stranieri, e intende promuovere forme di collegamento per dar vita ad azioni pilota da realizzare con le istituzioni e tutti i soggetti pubblici e privati che operano nell’ambito delle politiche del lavoro. Programmi a) Promuovere una collaborazione sistematica con il dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL5, per

garantire una migliore e diffusa informazione rivolta ai cittadini stranieri in relazione alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

b) Promuovere, in collaborazione con gli altri enti competenti, percorsi formativi per le donne straniere impiegate nel lavoro di cura.

c) Promuovere la formalizzazione di un protocollo tra Centro Giustizia Minorile, Provincia, SDS per favorire la formazione e l’accesso al mondo del lavoro a minori Rom in carico al Centro Giustizia Minorile del Ministero di Giustizia.

d) Promuovere accordi tra SdS e l’Assessorato delle Politiche del Lavoro della Provincia di Pisa, per la strutturazione di una rete tra gli sportelli dedicati a favorire l’accesso al mondo del lavoro dei cittadini stranieri e i servizi delle politiche attive del lavoro per favorire il coordinamento e l’integrazione delle prassi.

e) Promuovere accordi tra SdS, assessorati competenti dei comuni della zona e l’Assessorato delle Politiche del Lavoro della Provincia di Pisa per sperimentare forme di sostegno alla creazione di imprese e/o al passaggio di imprese verso cittadini stranieri.

Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; Provincia di Pisa; Centro Giustizia

Minorile – Ministero Giustizia ! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5 ! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore; Organizzazioni Sindacali; Associazioni datoriali Correlazioni con altri Obiettivi ! Anziani: A2.2 Servizi Domiciliari ! Immigrazione: I 6.1 Integrazione del sistema di accoglienza - I 6.2 Cittadinanza e inclusione Popolazione

Rom ! Casa e Salute: CS 12.1 Casa come Determinante di Salute

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Programma Attuativo Lavoro

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Obiettivo B Promuovere, in collaborazione con gli altri enti competenti, percorsi formativi per le donne straniere impiegate nel lavoro di cura Correlazione: Obiettivo A 2.2 J Inserimento nel sistema pubblico di programmazione, accreditamento e gestione della rete di assistenza domiciliare delle c.d. badanti Programma: Creazione di un sistema di accreditamento e gestione della rete di assistenza domiciliare delle c.d. badanti Risultati attesi: ! Coordinamento ed integrazione dei servizi pubblici e privati rivolti ai lavoratori di cura e alle famiglie che

necessitano di assistenza domiciliare. ! Implementazione dei servizi di ricerca lavoro per addetti al lavoro di cura, tutela del lavoratore e sostegno

alle famiglie che necessitano di assistenza domiciliare con la creazione di un sistema informativo integrato e la messa in rete di servizi e competenze.

! Coordinamento dei servizi per un incrocio più strutturato tra la domande e l’offerta ! Realizzazione di un sistema modulare di qualificazione professionale del personale Soggetti coinvolti: SdS, Centro S.Zeno, Informanziani, Patronato Acli, CGIL, Patronato Sias-MCL, Associazione Donne in Movimento, Anolf/CISL, UILP- Pisa, Provincia di Pisa, Centro per l’impiego Provincia di Pisa, Assessorato Politiche del Lavoro Provincia di Pisa, Caritas, Batik, Punto Unico di Accesso Anziani (PUA) Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1 Strutturazione di una rete tra i soggetti pubblici e privati attivi sul tema

1A incontri della SdS sul tema con ciascun soggetto attivo sul territorio 1B creazione di un gruppo di lavoro 1 C coinvolgimento di altri soggetti (RSA, AOUP….) in vista dello sviluppo del programma (eventuali connessioni con dimissioni programmate, il ricovero di sollievo, le cure domiciliari di prossimità)

1 mese 1 mese 4 mesi

2A individuazione da parte del gruppo di lavoro dei ruoli specifici attribuiti ai soggetti con particolare attenzione al PUA (in connessione con il Progetto RAIL) ed al Centro per l’impiego 2B connessione con il progetto “Database” dell’Anolf Cisl (realizzazione di un data base per l’incrocio della domanda e dell’offerta) 2C stesura di un protocollo d’intesa

2 Elaborazione di procedure condivise per l’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro

2D passaggio in giunta SdS del protocollo

2 mesi 1 mese 2 mesi 1 mese

3 A Ampliamento del gruppo di lavoro con lo specifico compito di definire un profilo mirato a cogliere le competenze di questa specifica figura (competenze anche sanitarie)

3 Qualificazione del personale addetto al lavoro di cura

3 B coinvolgimento della U.F Formazione della USL 5 e della Provincia di Pisa

1 mese 3 mesi

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Programma Attuativo Lavoro

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 3 C Strutturazione di corsi di formazione e/o riqualificazione

professionale con particolare attenzione alle esigenze del target di riferimento (es: orari e giorni compatibili con il lavoro, previsione di piccoli moduli con attribuzione di crediti formativi, borse formazione, programmi specifici)

8 mesi

4 Sostegno ad una migliore qualità della vita per le donne impegnate nel lavoro di cura

4A Identificazione di servizi utili come baby sitteraggio, borse lavoro, borse per la formazione, contributi alle famiglie, strutturazione di sostituzioni durante ferie o malattie con Cure domiciliari di prossimità…..anche in relazione ai risultati del progetto Immigrazione e Assistenza alla Famiglia: dall’emergere di un fenomeno alla rilevazione dei suoi aspetti qualitativi dell’Anolf Cisl 4B ricerca di risorse aggiuntive 4 C attivazione dei servizi

4 mesi 11 mesi 5 mesi

5

Promuovere percorsi partecipati di legalità che offrano tutele e garanzie alle lavoratrici/tori ed alle famiglie.

5A creazione di un gruppo di lavoro 5B messa in rete dei servizi di tutela delle lavoratrici/tori e sostegno familiare 5C giornate seminariali di sensibilizzazione sul tema

1 mese 3 mesi 4 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1 A x 1B x 1 1C x x x x 2 A x x 2 B x 2 C x x 2

2 D x 3A x 3B x x x 3 3C x x x x x x x x 4 A x x x x 4 B x x x x x x x x x x x 4 4 C x x x x x 5 A x 5 B x x x 5 5 C x x x x

risorse

economiche umane tecnologiche strumentali

PUA (quota parte) Progetto europeo Europeo RAIL € 25.000 Progetto Informare comunicando € 8.000 (aggiuntivi rispetto alla convenzione PDZ)

1 facilitatore (informare comunicando + RAIL) 1 mediatore culturale 1 amministrativo 1 assistente sociale 1 infermiere

Sistema informativo Data base progetto Anolf Cisl

Struttura PUA Strutture di tutti i soggetti coinvolti Arredamenti, postazioni PC

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Programma E Promuovere accordi tra SdS, assessorati competenti dei comuni della zona e l’Assessorato delle Politiche del lavoro della Provincia di Pisa per sperimentare forme di sostegno alla creazione di imprese e/o al passaggio di imprese verso cittadini stranieri Risultati attesi: ! Favorire la qualificazione della manodopera straniera nel settore agricolo. ! Favorire l’inserimento lavorativo nel settore agricolo di cittadini stranieri in grado di lavorare nella cura

delle colture più diffuse nel territorio. ! Sostenere il passaggio di saperi nel campo dell’agricoltura dagli anziani ai lavoratori immigrati. ! Favorire lo sviluppo di politiche sulla vecchiaia attiva in relazione ai bisogni del settore agricolo. ! Promuovere la creazione d’imprese cooperative agricole in grado di offrire servizi di cura e manodopera

nel settore agricolo e sostenerne l’implementazione e sviluppo Soggetti coinvolti: Soggetti coinvolti SDS, Assessorato alla formazione e lavoro della Provincia (Centro per l’impiego), assessorato alle attività agricole, assessorato alle attività produttive, CNA, Comuni della Zona Pisana, cooperative agricole. Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1A incontri promossi dalla SdS sul tema con soggetti attivi nel settore 1B individuazione delle azioni di implementazione 1 C coinvolgimento degli enti interessati

2 mesi 1 mese 2 mesi

1D elaborazione di un protocollo d’intesa 2 mesi

1

Strutturazione di una rete formale tra i soggetti pubblici e privati attivi per l’implementazione dell’obiettivo e programmazione partecipata delle azioni di implementazione 1 E passaggio in giunta SdS ed altri passaggi formali 1 mese

2 A diffusione dell’iniziativa attraverso canali informali 2 B passaggio in radio e TV 2 Azioni di comunicazione per la

diffusione dell’iniziativa 3 C giornata di presentazione dell’iniziativa

1 mese 1 mese 1 mese

3 Giornate di formazione

3 A Selezione dei partecipanti 3 B individuazione degli anziani e dei luoghi di svolgimento 3 C composizione dei gruppi (anziano+immigrati) 3 D organizzazione delle giornate (4/5 ) 3E rilascio di attestato di partecipazione

1 mese 1 mese 1 mese 2 mesi 1 mese

4 Azioni di monitoraggio dell’iniziativa

4 A riunioni del gruppo di lavoro a cadenza bimestrale 4 B raccolta dati ed elaborazione degli stessi

8 mesi 2 mesi

5 Valorizzazione e messa a sistema

5 A Lavoro del gruppo teso alla valorizzazione ed all’inserimento dell’esperienza in un sistema integrato e strutturato con particolare attenzione a:

1. inserimenti lavorativi 2. ripetizione dell’esperienza come buona prassi

anche eventualmente in altri ambiti

4 mesi

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Programma Attuativo Lavoro

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10

Mese 11

Mese 12

1 a x x 1 b x 1 c x x 1 d x x

1

1 e x 2 a x 2 b x 2 2 c x 3 a x 3 b x 3 c x 3 d x x

3

3 e x 4 a x x x X 4 4 b X x

5 5a x x x x

risorse economiche umane Tecnologiche strumentali

Storiche da valorizzare in impegno h/u

1. rappresentanti dei soggetti pubblici firmatari

2. volontari

Sistema informativo Pc, sedi dei soggetti firmatari

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Programma Attuativo Lavoro

Società della Salute � Zona Pisana

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Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Programma Integrato

Settore Salute Mentale

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8.10.1. Profilo di salute del Settore Salute Mentale

Salute Mentale Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note

Utenti adulti U.F. Sm Zona Pisana 4490 2,75% della pop residente

Utenti minori U.F. Sm Zona Pisana 1808 7,11 della pop minorile res. sulla Zona

Persone affette da disturbi psichici per 1000 abitanti Persone invalide per insufficienza intellettiva per 1000 persone

Tabella 1: ‘Posti contrattati per anziani disabili e psichiatrici in strutture della Zona Pisana. Anno 2004’

Andamento della domanda Nel 2004 gli utenti della Unità Funzionale per la Salute Mentale Adulti della Zona Pisana sono stati 4.490, corrispondenti al 2,75% della popolazione adulta residente, mentre i nuovi contatti con le diverse figure professionali risultano essere stati 1.713, pari all’1,05% dei residenti, dati che sono sostanzialmente stabili rispetto al 2003. Le prestazioni degli psichiatri sono state 23.189, quelle degli psicologi 4.449, quelle del personale del comparto 20.159 comprese quelle di riabilitazione psichiatrica, 8.457 gli interventi domiciliari; 69 interventi di prevenzione hanno interessato 882 persone. Gli utenti dell’Unità Funzionale per la Salute Mentale Infanzia e Adolescenza Zona Pisana sono stati 1.808 – corrispondenti al 7,11% della popolazione residente in età minorile. Le prestazioni dei NPI sono state 5351,

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Profilo Salute Mentale

Società della Salute - Zona Pisana

quelle degli psicologi 6.102, 210 ore di attività di prevenzione hanno raggiunto 610 persone, le prestazioni riabilitative sono state 9.988. Dal punto di vista epidemiologico le caratteristiche della domanda confermano i disturbi psicotici come parte consistente del carico assistenziale complessivo dell’Unità Funzionale Adulti ed una prevalenza, in crescita, per disturbi d’ansia e dell’umore, per disturbi della condotta alimentare, per disturbi di personalità e per patologie di confine tra salute mentale e tossicodipendenza. L’aumento della sofferenza sociale determina una persistente elevata richiesta di residenzialità per quadri cronici gravi, soprattutto nella Zona Pisana. In ambito Infanzia e Adolescenza la domanda si determina, in ordine decrescente, per disturbi del comportamento, disturbi del linguaggio, per valutazione psicologica, disturbi dell’apprendimento, problemi neurologici, disturbi del comportamento alimentare e per le adozioni.

Prevenzione

Numerose iniziative per la promozione della salute mentale, la lotta allo stigma e per l’integrazione sociale si sono svolte tramite incontri di sensibilizzazione, di informazione e di Educazione alla salute con le comunità in genere, e scolastiche in particolare, sui temi del disagio giovanile e dell’emarginazione sociale. Efficace veicoli di comunicazione e di cultura in tal senso continua ad essere il Laboratorio teatrale, attivo presso il Centro Diurno di riabilitazione psicosociale di San Frediano a Settimo, attraverso le perfomances nelle scuole e nei teatri locali. Le attività di promozione e di sensibilizzazione per il Progetto IEFA – gli Inserimenti Etero - Familiari Assistiti di soggetti con disagio mentale – nonché l’attuazione stessa del progetto nell’ambito della comunità costituiscono occasioni e momenti di comunicazione importanti soprattutto contro lo stigma sociale. Nella Zona Pisana è consolidata l’attività del Consultorio Giovani, punto di ascolto e di incontro aperto con gli adolescenti attorno alle tematiche dello sviluppo, della sessualità, dell’affettività e dell’educazione alla salute, nonché attento alle problematiche individuali e di gruppo cui fornisce consulenza ed eventuale avvio ai Servizi: il Consultorio Giovani è aperto in Pisa ed in San Giuliano Terme, quest’ultimo a cura dell’U.F. Infanzia e Adolescenza. Sono altresì proseguite attività di consulenza, formazione e informazione con finalità preventive nei confronti di insegnanti a vari livelli dell’ordinamento scolastico. Ha funzionato un punto di ascolto e di consulenza telefonica alle famiglie nell’ambito del Progetto “Famigliarmente”. L’insieme di tali iniziative ha permesso di raggiungere 882 persone. Il complesso dell’operatività dell’U.F. Infanzia e Adolescenza può considerarsi come attività di prevenzione, quantomeno secondaria, rispetto all’instaurarsi, alla stabilizzazione o aggravamento possibili di quadri patologici in età adulta; svolge inoltre azioni specifiche in ambito preventivo nei Consultori, nei Centri di ascolto giovani, nella Scuola (educazione sanitaria e informazione per genitori, insegnanti, alunni), offre la propria consulenza al Centro affidi per minori, alle coppie che desiderano intraprendere l’iter necessario per le adozioni, collaborano ai Corsi di preparazione alla nascita ed altro. E’ da rilevare peraltro anche nel 2004 una seria difficoltà nel conseguimento degli obiettivi quantitativi di iniziative di prevenzione da ascriversi a pensionamenti o dimissioni di figure professionali importanti, al crescere continuo del carico assistenziale ed anche al notevole impegno richiesto dalle procedure per l’Accreditamento – risultato qualificante raggiunto a livello regionale dalle due UU.FF. Infanzia e Adolescenza nel 2003 ed perseguito da tutte a livello aziendale– e dal mantenimento degli standard di qualità. Nella Zona Pisana in particolare si è consolidata l’iniziativa e la presenza dell’Associazione “L’Alba” e dei gruppi di auto-mutuo aiuto di utenti attraverso momenti operativi e numerosi progetti: di precipuo rilievo preventivo le molteplici iniziative di informazione e sensibilizzazione sui temi della salute mentale, dell’emarginazione e dell’inclusione sociale, nonché la stessa presenza e visibilità nella comunità di utenti autonomamente organizzati ed attivi.

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Profilo Salute Mentale

Società della Salute - Zona Pisana

Le Società della Salute

Con l’avvio della Società della Salute si sono poste le basi programmatiche e metodologiche, se correttamente applicate in particolare tramite il Profilo di Salute ed il Piano Integrato di Salute di Zona, di una migliore integrazione dei servizi e valorizzazione delle sinergie, per percorsi più appropriati ed efficaci in termini di prevenzione, promozione della salute e di risposta ai bisogni emergenti.

L’accoglienza della domanda La domanda di prestazioni per gli adulti viene accolta nella Zona Pisana nei Centri di Salute Mentale di Pisa – via Romiti n. 2 – e di San Frediano a Settimo in Cascina – via C.A. Dalla Chiesa n. 14 -, presso il Centro polifunzionale sito in Pisa in via I. Rosellini, che ospita l’U.O. di Psicologia ed il Centro Arianna per i disturbi del comportamento alimentare, le sedi distrettuali di Via Torino e Riglione in Pisa e di San Giuliano Terme e Vecchiano. La domanda di prestazioni per minori viene accolta nelle tre sedi dell’U.F. Infanzia e Adolescenza in Pisa: Neuropsichiatria Infantile presso l’Ospedale S. Chiara – via Roma n. 65 – presso il Centro Polifunzionale di Via Rosellini ed il Centro per la Riabilitazione Funzionale in Largo Cuoco n. 3 nel quartiere de I Passi. In tutte le Zone il cittadino può inoltre accedere ai servizi di salute mentale presso il presidi distrettuali in cui gli operatori effettuano proiezioni ambulatoriali programmate e per alcuni servizi tramite il CUP.

La risposta ambulatoriale

Le Unità Funzionali Adulti e Infanzia e Adolescenza della Zona Pisana hanno erogato 77.764 prestazioni di tipo terapeutico e/o riabilitativo negli ambulatori e nelle diverse proiezioni territoriali, domiciliari e nei presidi, 12,34 prestazioni in media per ogni utente.

I ricoveri nei servizi di diagnosi e cura Nella Zona Pisana il SPDC è gestito ancora dalla Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa all’interno dell’AOUP, con forme di coordinamento operativo con l’U.F.S.M.A. della ASL 5: sono stati effettuati 331 ricoveri a fronte dei 357 del 2003, un ulteriore 7,28 % in meno dell’anno precedente quando erano diminuiti del 8,5 %, per 4.284 giornate di degenza, il 17 % in meno ed una degenza media di 12,94 giorni; i ricoveri in Day Hospital sono passati da 113 a 73 (- 35,4 %). E’ in fase di discussione e di programmazione operativa tra ASL. N 5 e AOUP il progetto che prevede l’impegno della Clinica Universitaria nel territorio della zona Pisana e la contestuale apertura di un SPDC nell’AOUP gestito dalla U.F.S.M.A..

I ricoveri dei minori L’Unità Funzionale Infanzia e Adolescenza utilizza all’occorrenza per ricoveri i reparti di Pediatria Ospedaliera dell’AOUP a Pisa, garantendo la massima collaborazione e integrazione funzionale. Viene inoltre fornita consulenza, su richiesta, ai minori ricoverati per cause diverse. Le urgenze psichiatriche e le patologie neuropsichiche complesse afferenti alle UFSM Infanzia e Adolescenza vengono ricoverate presso la Neuropsichiatria Infantile Universitaria nell’Istituto Scientifico “Stella Maris” di Calambrone, con i necessari raccordi e garantendo la continuità assistenziale dopo la dimissione.

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Profilo Salute Mentale

Società della Salute - Zona Pisana

Strutture residenziali Nella Zona Pisana l’U.F.S.M.A. dispone di due strutture psichiatriche terapeutico - riabilitative con 18 posti complessivi disponibili che hanno ospitato 18 utenti per 6.468 giornate di presenza. A fine 2004, in sostituzione della Residenza riabilitativa di 13 posti in Pisa, ha avviato la sua attività il Centro “F.Basaglia”, complesso di 3 strutture, ciascuna con 8 posti, a diversa intensità riabilitativa, dalla Comunità Terapeutica alla Casa famiglia. 53 sono stati gli ospiti in altre strutture residenziali pubbliche per complessive 13.652 giornate di presenza e 107 in strutture convenzionate per complessive 31.518 giornate di presenza. A fine 2004 erano ospitati nelle varie tipologie di strutture 146 utenti, comprensivi di soggetti con disturbo psichiatrico ormai anziani e portatori di handicap psichico e neurologico, specificazione valida per tutte le Zone. Nella Zona Valdera nel 2003 ha iniziato l’attività la struttura residenziale di Capannoli, dotata di 24 posti per adulti, distinti in due moduli differenziati per gravità di patologia e bisogni terapeutico - riabilitativi ed assistenziali, con annessa casa famiglia autonoma di 2 posti: 11 ospiti provengono dalla Valdera, 15 dalla Zona Pisana: ciò ha consentito una profonda ristrutturazione della residenzialità non solo della Zona Valdera. Nella Zona Pisana sono presenti 3 Strutture Residenziali per minori con disagio psicosociale gestite da Cooperative, convenzionate con l’ASL 5: una per adolescenti, una per madri con figli in tenera età, una Casa Famiglia per bambini. Tutte utilizzano la consulenza dell’UFSMIA, due usufruiscono presso la U.O. di Neuropsichiatria Infantile di una supervisione specialistica sul lavoro svolto con formazione continua degli operatori.

Strutture semiresidenziali e attività riabilitative I Centri Diurni per la riabilitazione psicosociale sono 2 nella Zona Pisana – presso i CSM di Pisa in via Romiti 2 ed il CSM di San Frediano a Settimo -, nella stessa zona opera il Laboratorio Multiespressivo in Pontasserchio, che esplica funzioni riabilitative; gli utenti che hanno frequentato i centri nel quadro di un progetto terapeutico - riabilitativo individualizzato nel corso del 2004 sono stati 126 per complessive 9.524 giornate di presenza. Nei Centri, ed a partire da essi, si praticano molteplici attività (espressive, teatrali, musicali, sportive e motorie, laboratori, socializzazione, conoscenza del territorio ecc), tutte proiettate verso l’integrazione e l’inclusione sociale, che diventano contemporaneamente riabilitazione ed azioni di sensibilizzazione e di promozione di solidarietà sociali e di lotta allo stigma. I prodotti dei laboratori vengono esposti, anche per la vendita, durante manifestazioni diverse in ambito provinciale. Il Progetto “Fatti di Sport”, finanziato anche con il contributo della Regione Toscana, attivato a partire dalla Zona dell’Alta Val di Cecina ma che ha interessato tutte le Zone, ha coinvolto diverse decine di utenti in attività sportive anche a carattere agonistico per Diversamente Abili, a livello locale ma anche con partecipazione a manifestazioni nazionali ed internazionali all’estero. Il Progetto è stato realizzato tramite l’iscrizione a normali Società Sportive e con il loro attivo apporto, realizzando esperienze importanti di inclusione sociale con notevoli ricadute riabilitative. Notevole, anche se complesso, è stato l’impegno per l’inserimento al lavoro, attraverso oltre 35 esperienze di inserimento a scopo socio-terapeutico in aziende private, cooperative e servizi pubblici della Zona Pisana, con alcune assunzioni realizzate o avviate. Con un Corso di Formazione Aziendale che ha coinvolto operatori di diversi profili professionali del Servizio Sociale e dei Dipartimenti di Salute Mentale e delle Dipendenze è stato avviato il percorso che dovrà portare ad un Servizio per l’Inserimento al Lavoro che amplii e renda organica l’area della mediazione al lavoro. E’ proseguita la collaborazione dell’U.O. di Psicologia con l’ AOUP, U.O. Medicina Cardiovascolare, per la riabilitazione cardiologia. L’UFSM Infanzia e Adolescenza collabora con il Servizio Sociale al lavoro di consulenza e supervisione delle Cooperative sociali che conducono molteplici attività ricreative pomeridiane postscolastiche a carattere educativo - riabilitativo per piccoli disabili e minori con disagio psicosociale.

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Profilo Salute Mentale

Società della Salute - Zona Pisana

Il Centro di Riabilitazione Funzionale di Pisa in via Cuoco 6 , avviato nel 2002, ha ottenuto nel 2003 l’accreditamento come erogatore di prestazioni ex art. 26 ed ha realizzato 9.988 prestazioni nell’anno 2004, anche nell’ambito di patologie rare e complesse; mantiene in carico riabilitativo intensivo 138 soggetti, di cui 83 con certificazione di handicap, per i quali garantisce anche una consulenza agli operatori dei G.O.M. ed agli insegnanti. Attraverso la formulazione di progetti riabilitativi mirati e di cicli di trattamento intervallati da periodi di riposo, con controlli periodici, offre risposte ad oltre 200 utenti, consentendo un discreto scorrimento delle liste di attesa.

L’Auto Aiuto Dai gruppi di auto-aiuto nati nella Clinica Psichiatrica di Pisa e successivamente nella città di Pisa in collaborazione con l’associazionismo ricreativo - culturale (ARCI) si è costituita l’Associazione L’Alba che si è consolidata, anche con il sostegno dei Servizi, nella Zona Pisana e Valdera. Diverse iniziative assumono particolare valenza riabilitativa, dai gruppi autogestiti di discussione ai laboratori (musica, modellazione creta, danza, scrittura ecc.) ai numerosi progetti: di particolare interesse il Progetto “Mare - costa” per vacanze autogestite promosse dalla Rete regionale sostenuta dalla Regione Toscana. Dopo il Corso di formazione per Facilitatore Sociale, riservato ad utenti in dimissione ed ex utenti dei servizi di salute mentale, è stato avviato nel 2003 e attuato nel 2004 un Progetto finanziato anche dalla Regione Toscana di “Sperimentazione del ruolo attivo di Facilitatore Sociale”, che ha visto impegnati in progetti individuali e collettivi di sostegno e di inclusione sociale, con regolare contratto di lavoro, alcuni dei soggetti formati. Questo progetto è stato nuovamente finanziato, ancora con il concorso della Regione Toscana, e proseguirà nel 2005. Di particolare interesse un Corso di informazione-formazione per volontari sui temi della salute mentale realizzato con il contributo del CESVOT. Un nuovo Corso di Formazione Professionale di Facilitatore Sociale è stato deliberato nell’ambito del Programma di Formazione Professionale dell’Amministrazione Provinciale di Pisa 2004/2005. Un Progetto molto significativo per un “Circolo Ricreativo- culturale autogestito” dall’Associazione L’Alba nella città di Pisa è stato finanziato dalla Regione Toscana e dall’ASL n. 5, è in corso di allestimento ed inizierà la propria attività come spazio di aggregazione e di promozione sociale e culturale nell’anno corrente.

Sostegno alle famiglie Il sostegno psicologico, logistico, educativo, economico, abitativo, sociale ed altro alla famiglia è parte integrante di molti progetti terapeutico- riabilitativi, specie nei casi più gravi con adulti ma soprattutto minori, restituendo alla famiglia stessa un ruolo attivo nella cura. Presso il CSM di San Frediano a Settimo opera il Centro di Terapia Familiare, attivo dal 1982; il Progetto “Iniziative per la partecipazione dei genitori e familiari degli utenti alle attività di tutela della salute mentale”, cofinanziato dalla Regione Toscana, dopo la fase di formazione degli operatori ha visto avviati gruppi di psicoeducazione ed il sottoprogetto “Famigliarmente” che ha attivato un punto di ascolto telefonico per la consulenza e l’eventuale avvio alla presa in carico di problematiche familiari che ha operato con regolarità nel 2004; alla creazione del logo per la campagna di comunicazione avevano partecipato studenti dell’Istituto d’arte di Pisa ed i loro lavori erano stati esposti in una mostra presso il Comune di Pisa.

Intervento per comorbilità psichiatrica nelle tossicodipendenze E’ continuato il lavoro di incontro, di presa in carico comune e di verifica degli operatori delle UU.FF. Salute Mentale Adulti delle tre Zone e di quelli del Dipartimento delle dipendenze, di formazione e follow up, anche nell’ambito di un Progetto sostenuto dalla Regione Toscana. Gli utenti seguiti in modo integrato sono stati 115 nella Zona Pisana.

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Società della Salute - Zona Pisana

Disturbi del comportamento alimentare

Nel 2003 è diventato pienamente operativo il “Centro Arianna per la prevenzione ed il trattamento integrato dei disturbi del comportamento alimentare”, adeguatamente strutturato ed attrezzato: vi opera un gruppo interdisciplinare formato da alcuni psicologi, uno psichiatra, un neuropsichiatra infantile, un endocrinologo, un dietista e una assistente sanitaria; le attività comprendono l’informazione, la sensibilizzazione e la prevenzione, l’assesment diagnostico e la terapia. Gli interventi terapeutici consistono in incontri di psicoeducazione “Oltre la dieta”, la riabilitazione nutrizionale, il training di familiarizzazione del cibo, la psicoterapia individuale e familiare, il training dell’assertività ed incontri psicoeducazionali rivolti a familiari. I casi in carico nell’anno 2004 al Centro sono stati 172 di cui 66 assunti nell’anno in esame: di questi 15 sono minori di 18 anni, 46 provengono da fuori ASL 5; la diagnosi è per il 30% di bulimia, 28% di anoressia, 24% di disturbi da alimentazione incontrollata, 2% di obesità, 16% di disturbo del comportamento alimentare NAS.

Gli affidi familiari

Nell’ambito del Progetto I.E.F.A. per l’Inserimento Eterofamiliare Assistito di soggetti adulti con disagio psichico, finanziato in avvio dalla Regione Toscana, sono stati attivati a tutto il 2004 n. 24 inserimenti: di questi 19 sono attivi, di cui 11 nella Zona Pisana, 7 nella Zona Valdera e 1 nella Zona Alta Val di Cecina, 5 sono cessati; 14 sono a tempo pieno, 5 a tempo parziale, 3 erano in corso di istruzione. L’esperienza degli Inserimenti Eterofamiliari Assistiti si pone come una delle più significative per metodologia e per numeri a livello nazionale, dove è stata portata in importanti Consessi scientifici ed è riferimento per numerose realtà. LE UU.FF. Infanzia e Adolescenza offrono consulenza al Centro Affidi per minori e svolgono le attività di valutazione psicodiagnostica e di supporto per le adozioni.

L’Handicap psichico Gli operatori delle Unità Funzionali Adulti, Infanzia e Adolescenza partecipano in maniera organica alle attività dei G.O.I.F. zonali e dei G.O.M. con la presa in carico e la predisposizione dei piani di trattamento, i progetti terapeutico - riabilitativi individualizzati e la loro attuazione. Particolare è l’impegno in questo ambito degli operatori delle UU.FF. Infanzia e Adolescenza che forniscono, oltre la piena assistenza ai pazienti e alle loro famiglie, una collaborazione al Servizio Sociale ed agli educatori impegnati nei progetti, ed una regolare consulenza alle Scuole di ogni ordine e grado frequentate dagli utenti per la formulazione dei Piani Educativi Individualizzati (come previsto dalla legge n. 104/92).

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Società della Salute - Zona Pisana

Elementi per l’immagine di salute nel settore della Salute Mentale

Monitoraggio epidemiologico

1) Problema: “sistema informativo regionale sulla salute mentale” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana Soluzione possibile Messa a regime del progetto ‘sistema informativo regionale sulla salute mentale’ (Del. GRT n. 1181/del 28 ottobre 2002) a decorrere dal 01/01/2005 2) Problema: “individuazione delle caratteristiche sociali e sanitarie degli utenti e delle attività/prestazioni attivate” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana Soluzione possibile Definizione di un tracciato analitico che consenta, nel rispetto dell’anonimato, di individuare le caratteristiche sociali e sanitarie degli utenti e le attività/prestazioni attivate 3) Problema: “percorsi assistenziali” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP; Terzo Settore Soluzione possibile Definizione dei percorsi assistenziali come punto qualificante degli accordi interistituzionali e dei protocolli gestionali e operativi tra organizzazioni pubbliche e del privato sociale operanti nel settore della salute mentale 4) Problema: “organico dell’UF Salute Mentale Infanzia e Adolescenza” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Adeguamento dell’organico assegnato alla UF Salute Mentale Infanzia e Adolescenza nel rispetto degli accordi di budget 2005

Contrasto all’esclusione sociale

1) Problema: “reinserimento di utenti, secondo quanto previsto dall’obiettivo di sistema sulla casa” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore

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Profilo Salute Mentale

Società della Salute - Zona Pisana

Soluzione possibile Reperimento degli alloggi necessari per il reinserimento di utenti, secondo quanto previsto dall’obiettivo di sistema sulla casa 2) Problema: “percorsi formativi ed occupazionali” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore, ASL 5 Soluzione possibile Implementazione di percorsi formativi e occupazionali secondo quanto indicato nelle azioni programmate all’interno dell’obiettivo di sistema lavoro 3) Problema: “tempo libero e abilità sociali” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore, ASL 5 Soluzione possibile Gestione del tempo libero e promozione delle abilità sociali

Ricoveri ‘fuori zona’

1) Problema: “monitoraggi” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore, ASL 5 Soluzione possibile Monitoraggio degli inserimenti in corso e territorializzazione degli interventi

Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute ‘Anno Zero’: Salute Mentale

! Monitoraggio epidemiologico degli utenti che pongono domanda di trattamento alle strutture operative della u.f. salute mentale adulti (UFSMA) e della u.f. salute mentale infanzia – adolescenza (UFSMIA)

! Promozione di azioni di contrasto all’esclusione sociale nel settore della salute mentale ! Valutazione degli utenti ricoverati presso strutture residenziali non di competenza della zona pisana.

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8.10.2. PROGRAMMA ATTUATIVO SALUTE MENTALE

SM 10.1 - Monitoraggio epidemiologico Problema: Sviluppare una adeguata conoscenza delle caratteristiche sociali e sanitarie dei cittadini che pongono domanda di trattamento alle strutture operative delle UU.FF. della Salute Mentale e delle prestazioni/attività erogate. Soluzione: Adeguamento delle strutture e delle dotazioni tecnologiche ed informatiche alle necessità operative. Formazione del personale. Messa a regime del Progetto Regionale SIRSM. Definizione dei percorsi assistenziali come punto qualificante degli accordi interistituzionale e dei protocolli gestionali e operativi tra organizzazioni pubbliche e del privato sociale operanti nel settore della Salute Mentale. Monitoraggio epidemiologico degli utenti che pongono domanda di trattamento alle strutture operative della u.f. salute mentale adulti (UFSMA) e della u.f. salute mentale infanzia – adolescenza. (UFSMIA) a. Messa a regime del progetto regionale “Sistema Informativo Regionale sulla Salute Mentale” (del. GRT n° 1181 del

28/10/2002) a decorrere dal 01/01/2005. b. Definizione di un tracciato analitico che consenta, nel rispetto dell’anonimato, di individuare le caratteristiche sociali

e sanitarie degli utenti e le attività/prestazioni attivate. c. d. Definizione dei percorsi assistenziali come punto qualificante degli accordi interistituzionale e dei protocolli

gestionali e operativi tra organizzazioni pubbliche e del privato sociale operanti nel settore della salute mentale e. Adeguamento dell’organico assegnato alla U.F. Salute Mentale Infanzia – Adolescenza nel rispetto degli accordi di

budget 2005. f. Promuovere investimenti per programmi residenziali con l'obiettivo di ri-territorializzare e dare maggiore

appropriatezza agli interventi attuali e futuri rivolti a cittadini della zona ricoverati presso strutture della salute mentale extra zonali.

Correlazioni: Messa in rete dei Presidi socio sanitari Rappresentazioni delle azioni in corso: Delibera GRT n° 1181 del 28/10/2002.

Programma: A Messa a regime del progetto regionale “Sistema Informativo Regionale sulla Salute Mentale” (del. GRT n° 1181 del 28/10/2002 e n° 687 del 27/06/2005) a decorrere dal 01/01/2005. Responsabile: Dott. Corrado Rossi, Dott.ssa Ondina Mori

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Programma Attuativo Salute Mentale

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1° Ricognizione sullo stato attuale dei cablaggi e delle dotazioni informatiche. Definiziione dei bisogni formativi del personale interessato. Analisi e aggiornamento degli archivi sanitari (prestazioni, schede sanitarie, ecc.).

2 mesi

1b Messa a regime del SIRSM: eventuali aggiornamenti del software, formazione, dotazione PC. 8 mesi

1c Protocollo operativo tra SDS e Azienda USL 5. 1 mese 1d Attivazione del collegamento tra SDS e UOSI. 2 mesi

1

Messa a regime del Progetto SIRSM e collegamento tra l'Agenzia di Programmazione della SDS Zona Pisana e la UOSI dell'Azienda USL5 di Pisa

1e Costituzione del flusso informativo. 2 mesi 2a Acquisizione dei dati 3 mesi 2b Elaborazione dei dati 3 mesi 2

Elaborazione ed analisi dei dati.

2c Analisi congiunta dei dati 2 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 a x x b x x x x x x x x c x d x x

1

e x x a x x x b x x x 2 c x x

Risorse

economiche Umane Tecnologiche Strumentali Acquisto PC; aggiornamento software; formazione agli operatori UFSMA e UFSMIA

Coordinatore settore salute mentale Ufficio di piano

n° 1 PC per ogni postazione di lavoro identificata.

Programma D Adeguamento dell’organico assegnato alla U.F. Salute Mentale Infanzia – Adolescenza nel rispetto degli accordi di budget 2005. Risultati attesi: Recupero della funzionalità e delle capacità di risposta ai bisogni assistenziali della UFSMIA rispetto ai livelli acquisiti in precedenza e in relazione agli obiettivi del PSR. Responsabile: Dott.ssa Ondina Mori Soggetti coinvolti: SDS zona pisana Azienda USL 5 di Pisa: Direzione Generale, Direzione Sanitaria, Direzione Amministrativa,

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Programma Attuativo Salute Mentale

Società della Salute � Zona Pisana

UFSMIA

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata a. individuazione delle risorse professionali necessarie. 2 mesi b. Modalità di acquisizione delle stesse. 2 mesi 1

Adeguamento delle risorse professionali agli standard previsti dal budget 2005. c. Allocazione. 3 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6

a X X b X X 1 c X X X

Risorse

economiche umane tecnologiche strumentali Come da budget 2005 Neurospichiatri inf.li;

psicologi; oss.

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Programma Attuativo Salute Mentale

Società della Salute � Zona Pisana

SM 10.2 Esclusione sociale e salute mentale Problema: Emarginazione sociale di soggetti portatori di disagio psichico. Soluzione: Consolidamento della rete sociale di inclusione. Promozione di azioni di contrasto all'esclusione sociale nel settore della salute mentale a. Reperimento degli alloggi necessari per il reinserimento di utenti, secondo quanto previsto dall’obiettivo di

sistema sulla casa. b. Implementazione di percorsi formativi e occupazionali secondo quanto indicato nelle azioni programmate

all’interno dell’obiettivo di sistema Lavoro c. Gestione del tempo libero e promozione delle abilità sociali. Correlazioni L 9.1) Favorire l’accesso e il mantenimento del lavoro a persone in stato di fragilita’ con particolare riguardo a persone disabili, persone con disturbi della salute mentale, persone con dipendenza, persone in esecuzione penale esterna o ex detenuti. CS 12.1) Promozione di politiche relative ala casa come determinante essenziale per la salute dei cittadini

Programma: C Gestione del tempo libero e promozione delle abilità sociali Risultati attesi: Maggiore inclusione sociale, riduzione dell'isolamento e del disagio e minore ricorso al ricovero ospedaliero Responsabile: Dott. Corrado Rossi Soggetti coinvolti: Rete delle cooperative e associazioni presenti sul territorio.

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1

a) messa in rete delle risorse territoriali e dei progetti attualmente in essere (Progetto Circolo socioricreativo, Progetto Disagio sociale e salute mentale, Programma affidi eterofamiliari utenti Salute Mentale, Progetto Laboratorio l’Artificio, Servizi Residenziali e Diurni Salute Mentale)

6 mesi

2

Maggiore inclusione sociale, riduzione dell'isolamento e del disagio e minore ricorso al ricovero ospedaliero b) Implementazione e avvio del progetto Circolo

Socioricreativo e Sede Associazione L’A.L.B.A. 10 mesi

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Programma Attuativo Salute Mentale

Società della Salute � Zona Pisana

3 c) verifica efficacia dei programmi e valutazione dell’impatto rispetto ai ricoveri ospedalieri 12 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese

7 Mese

8 Mese

9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1 a X X X X X X 2 b x X x x X X X X X X 3 c x X X…

Risorse

economiche Umane tecnologiche strumentali Budget 2006 Ricoveri in convezione AOUP (SPDC) € 1.376.626 Progetto Disagio Psicosociale e salute Mentale € 20.400 Laboratorio Multiespressivo € 49.160 Altri finanziamenti regionali e UFSMA Prog. Facilitatori sociali € 78.750 Prog. Inclusione Sociale € 49.160

Risorse prevedibili per il programma esclusione sociale e salute mentale (SM 10.2) € 138.000 (fino al 10% budget previsto dall’azienda)

operatori terzo settore operatori servizi pubblici UFSMA

Sede Progetto Circolo Socioricreativo Sede Progetto Laboratorio L’ Artificio

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Programma Attuativo Salute Mentale

Società della Salute � Zona Pisana

SM 10.3 Territorializzazione degli interventi Problema: Permanere di utenti ospiti in strutture residenziali non di competenza della zona pisana. Soluzione: Inserimento in strutture della zona pisana o inserimenti eterofamiliari assistiti o in soluzioni abitative. Valutazione degli utenti ricoverati presso strutture residenziali non di competenza della zona pisana. a. Monitoraggio degli inserimenti in corso e territorializzazione degli interventi rivolti a cittadini residenti nella

zona pisana e attualmente ricoverati presso strutture extra zonali

Programma A Monitoraggio degli inserimenti in corso e territorializzazione degli interventi rivolti a cittadini residenti nella zona pisana e attualmente ricoverati presso strutture extra zonali. Risultati attesi: Definire il quadro analitico dei bisogni degli utenti e delle progettualità possibili nella zona pisana. Responsabile: Dott. Corrado Rossi

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata a) Ricognizione degli utenti; 6 mesi b) Analisi dei bisogni e selezione di gruppi di pazienti per grado di autonomia 8 mesi

c) Progetti individualizzati 1 mese 1

Definire il quadro analitico dei bisogni degli utenti e delle progettualità possibili nella zona pisana d) Individuazione delle soluzioni possibili sulla zona pisana 3 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese 12

a X X x X x X x b x X x X x x x x c X

1

d X x X

Risorse Economiche Umane tecnologiche strumentali

Budget 2006 Assistenza residenziale (strutture psichiatriche) € 2.488.050

Risorse prevedibili per il programma Territorializzazione degli interventi (SM 10.3) € 746.000 ( fino al 30% del budget previsto dall’azienda)

Personale U.F. Salute Mentale Adulti Coordinamento Ufficio di Piano

Fabbisogno di strutture/posti residenziali da precisare al termine delle fasi di ricognizione e di analisi delle necessità degli utenti attualmente ricoverati presso strutture esterne alla zona pisana

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Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Programma Integrato

Settore Dipendenze

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8.11.1. Profilo di salute Settore Dipendenze

Dipendenze - dati 2004

Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note

Persone ≥ 14 anni che consumano oltre 1/2 litro di vino al giorno per 1000 persone Utenti in carico > 18 alcooldipendenti 149 Utenti in carico > 18 tossicodipendenti Tossicodipendenti 15 - 19 13 Tossicodipendenti >19 1043 Persone ≥ 15 anni che fumano oltre 20 sigarette al giorno (per 100 fumatori) Delitti denunciati all'autorità giudiziaria per produzione e commercio di sostanze stupefacenti (sul tot delitti)

Analisi delle caratteristiche dell’utenza nel Ser.T. della Zona Pisana: 1991 – 2004 Di seguito vengono analizzati i dati relativi ai flussi informativi definiti dal Ministero della Salute relativamente ad un periodo storico, in alcuni casi decennale ed in altri casi triennale. Le elaborazioni consentono così di vedere dinamicamente l�impatto dei soggetti che presentano problematiche di tossicodipendenza con le strutture di servizio e contribuire alla miglior definizione delle politiche di intervento. Nella loro attività istituzionale i Servizi per le Tossicodipendenze sono tenuti ad inviare periodicamente alla Regione e, quindi, questa al Ministero della Salute, informazioni sugli aspetti epidemiologici della tossicodipendenza, sulle patologie correlate e sulle attività svolte in materia di cura e riabilitazione di soggetti con problematiche legate all�uso delle sostanze psicotrope. Allo scopo il Ministero ha definito i modelli di rilevazione dei dati con Decreto Ministeriale del 3 ottobre 1991 e successivamente modificato nel 1997. L�informazione rilevata consente di sviluppare svariati modelli di analisi temporale e/o spaziale con la sola limitazione relativa al livello di aggregazione con cui il dato viene raccolto alla base. Per come è strutturata, la rilevazione presenta alcune distorsioni intrinseche le quali possono ridurre il grado di affidabilità in sede di analisi. Con l�attuale sistema di rilevazione non è infatti possibile, ad esempio, evitare il problema dei doppi conteggi per quei soggetti che, presenti in strutture diverse, vengono conteggiati più volte nel computo totale, ad esempio dei soggetti in carico. I dati così raccolti dagli operatori dei vari servizi o strutture comunitarie sono comunque di importante ed imprescindibile aiuto per la descrizione, anche ai fini esplorativi, di un fenomeno complesso ed articolato quale è quello dell�uso delle sostanze. Il poter disporre di una serie storica pluriennale consente di analizzare l�andamento nel tempo del fenomeno in maniera tale da valutare le eventuali fluttuazioni o la presenza di tendenze a cui far fronte con gli interventi ritenuti più opportuni. Gli indicatori su cui strutturare una analisi a partire dei dati registrati possono essere diversi; con le schede ministeriali, infatti, si ha l�informazione sul personale impiegato nel servizio � il numero degli operatori e le loro professionalità � e sull�utenza cui sono riferite le prestazioni � la tipologia di sostanza di abuso primario e secondario, i caratteri strutturali (sesso ed età), la tipologia di trattamento erogato.

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Profilo Dipendenze

Società della Salute - Zona Pisana

Qui di seguito sono state considerate soltanto alcune delle evidenze riscontrate relative all�analisi storica 1991 � 2004. È possibile, ad esempio, analizzare la serie storica relativamente alle sostanze di abuso primario per verificare se tra i soggetti in carico ci sia stato un aumento nell�uso di una particolare sostanza, oppure quantificare la varietà dei trattamenti attivati per valutare se a determinati patterns di consumo di sostanze facciano riscontro determinate tipologie di trattamento e così via. Qualunque tipo di analisi sia condotta, anche quella più sofisticata, i risultati ottenibili riguardano la descrizione del fenomeno dell�uso problematico di sostanze per come viene rilevato dai servizi ed osservato attraverso uno strumento descrittivo di tipo statistico, che può non essere quello ottimale per valutare nella maniera più precisa e mirata le eventuali problematiche emergenti. Infatti la popolazione di soggetti presa in carico per ogni anno di osservazione non rappresenta che una quota parte della popolazione dei soggetti tossicodipendenti presenti nell�area geografica di competenza e che come tale necessita di interventi di cura e/o riabilitazione; tale quota inoltre può variare a seconda dell�area geografica e può dipendere dalla capacità dei servizi di cogliere i bisogni dei soggetti con problematiche legate all�uso di sostanze che insistono sul territorio, e quindi intervenire adeguatamente. Un ulteriore punto di discussione riguarda la tipologia di dato che, presente presso gli archivi delle strutture perché rilevato dagli operatori nelle attività istituzionali di intervento, non può essere utilizzato in quanto non riportato ad un livello di dettaglio tale da consentire analisi interpretative più corrette e specifiche. Per come è strutturata attualmente, la rilevazione relativa alla sostanza di abuso primario non consente, in sede di analisi storica, di poter valutare il �percorso di consumo� degli individui presi in carico dai servizi nei vari anni. Si può analizzare soltanto il variare nel tempo del numero di soggetti che dichiarano una determinata sostanza di abuso primario ma, non è possibile valutare quanti soggetti e con quali caratteristiche passino dal consumo di una sostanza al consumo di un�altra. Questo vale anche per quanto riguarda la rilevazione del fenomeno della �poly� drug use�. In questo modo, da una parte, le risorse impiegate nella rilevazione risultano essere non sfruttate a pieno, in quanto il materiale informativo acquisito risulta per la maggior parte inutilizzato e, dall�altra, la perdita dell�informazione comporta l�impossibilità di applicare metodologie valutative ed interpretative capaci di monitorare in maniera più definita il fenomeno in studio. La Regione Toscana ha raccolto gli effettivi bisogni territoriali evidenziati e dal 2001 ha avviato la sperimentazione prima e successivamente la messa a regime del progetto SIRT (Sistema Informativo Regione Toscana) finalizzato alla costruzione di un sistema di rilevazione capace di fotografare, nella maniera più precisa possibile, la domanda di intervento rappresentata dalla popolazione dei soggetti che pongono domanda di trattamento presso i servizi pubblici e il privato sociale.

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Profilo Dipendenze

Società della Salute - Zona Pisana

Andamento temporale del numero di soggetti per i quali è stato attivato un trattamento presso le strutture di intervento territoriali

Fig. 1: ‘Numero di utenti tossicodipendenti (nuovi ingressi e già in carico o rientrati) per anno di osservazione dal 1991 al 2004’ I Sevizi pubblici per le Tossicodipendenze (Ser.T.) sono tenuti ad inviare periodicamente al Ministero della Salute, attraverso gli appositi modelli di rilevazione, informazioni sugli aspetti epidemiologici della tossicodipendenza, sulle patologie correlate e sulle attività svolte in materia di cura e riabilitazione di soggetti con problematiche legate all�uso di sostanze psicotrope. Le informazioni trattate in questo lavoro si riferiscono ai dati inviati dal Ser.T. della Zona Pisana per adempiere al debito informativo istituzionale. Il numero complessivo degli utenti mostra un trend di crescita, che si interrompe parzialmente nel 1992 e nel biennio 1996 � 1997, ma registra un maggiore incremento negli anni successivi. Gli utenti già in carico al servizio o rientrati in trattamento, pur evidenziando delle flessioni negli anni 1996, 1999, 2003 e 2004, passano dai 204 soggetti registrati nel 1991 ai 753 soggetti del 2004. Questo dato potrebbe essere considerato un indicatore della capacità di ritenzione in trattamento del Ser.T. I nuovi ingressi (soggetti che si rivolgono al servizio per la prima volta e attivano una presa in carico) hanno un andamento irregolare, mostrano una flessione nel 1994, nel 1997 e nel 2002.

0

200

400

600

800

1000

1200

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

anni di calendario

num

ero

di u

tent

i

Nuovi IngressiGià in carico o rientratiTotale

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Profilo Dipendenze

Società della Salute - Zona Pisana

Andamento temporale nuovi ingressi (maschi e femmine) per classi di età

Fig. 2: ‘Nuovi utenti tossicodipendenti distribuiti per classi di età e sesso, per anno di osservazione; 1991-2004’ La classe di età 20�29 anni è quella che raggruppa il maggior numero di nuovi utenti. Si evidenzia, però, nel corso degli anni un andamento a decrescere sia fra i maschi che fra le femmine, mentre la classe di età 30�39 anni, dopo un trend a crescere registrato nel triennio 1991-1993, mostra una flessione negli anni successivi per poi tornare ad aumentare fino al 2003. Nel 2004 di nuovo si registra una leggera flessione, in modo più evidente per i maschi. I nuovi utenti compresi nella fascia di età <15-19 anni mostrano un andamento altalenante negli anni con valori che oscillano per i maschi tra l�11% (1997) e il 2% (2003), e per le femmine tra il 5% (1991) e il 16% (2001). Interessante il trend di crescita osservato sia per i nuovi ingressi maschi che femmine compresi nella classe di età >39 anni. Questo dato potrebbe far ipotizzare almeno due fattori determinanti che hanno diverso significato in termini di programmazione dei servizi ma che possono aver agito contemporaneamente, ossia un innalzamento dell�età di inizio della tossicodipendenza e la stabilità del periodo di latenza (intervallo tra l�inizio della tossicodipendenza e la richiesta di assistenza ai servizi), ovvero l�età di inizio della tossicodipendenza rimane invariata mentre aumenta il periodo di latenza.

Nuovi Utenti Maschi (%)

0,020,040,060,080,0

100,0

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

anni di calendario

%

<15-1920-2930-39>39

Nuovi Utenti Femmine (%)

0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

100,0

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

anni di calendario

%

<15-1920-2930-39>39

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Profilo Dipendenze

Società della Salute - Zona Pisana

Andamento temporale sostanze d’uso primario

Fig. 3: ‘Distribuzione delle sostanze d’uso primario per anno di osservazione; 1991 – 2004’ Gli oppiacei con l�eroina rappresentano la categoria di sostanza di abuso primario che raccoglie il maggior numero di utenti (oltre l�80% nel periodo). Questo dato conferma la capacità del Ser.T. di attrarre in trattamento soprattutto soggetti consumatori di eroina piuttosto che di altre sostanze psicotrope. Seguono i cannabinoidi con valori contenuti negli anni al di sotto del 10%. La cocaina registra un trend omogeneo di crescita negli ultimi anni considerati, passando dal 3,6% del 1999 al 6,1% del 2004. La sostanza primaria, secondo le indicazioni redatte dal Ministero della Salute per la compilazione della scheda ANN 02, è quella che ha determinato la presa in carico da parte del Ser.T.

Fig. 4: ‘ % uso di oppiacei come sostanza primaria dal 1991 al 2004’ Questo potrebbe comportare la non corrispondenza tra la sostanza di uso primario così rilevata e l�effettivo consumo al momento della rilevazione, nel caso si tratti, ad esempio, di utenti in carico da lungo tempo che

Sostanza uso primario (%) - Oppiacei

0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

100,0

120,0

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

anni di calendario

%

Eroina

Metadone

Morfina

Altri oppiacei

Sostanza uso primario (%)

0,01,02,03,04,05,06,07,08,09,0

10,0

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1999

819

9920

0020

0120

0220

0320

04

anni d i calendario

AllucinogeniAmfetamineEcstasy e analoghiSedativiCannabinoidiCocaina e crack

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Profilo Dipendenze

Società della Salute - Zona Pisana

hanno modificato le proprie abitudini di uso nei confronti delle sostanze anche in conseguenza del trattamento in corso presso il Ser.T. � registrati come eroinomani, in trattamento con farmaco sostitutivo ricercano gli effetti di altre sostanze (cocaina, alcol, amfetamine, ecc.). Sarebbe utile prevedere nel futuro una periodica rivalutazione della sostanza primaria, intesa come la sostanza più importante tra quelle consumate per definire la dipendenza e/o i danni alla persona. Si evidenzierebbero, in questo modo, le variazioni di uso degli utenti in trattamento e si avrebbe una visione dinamica e sicuramente più esatta del fenomeno tossicodipendenza.

Andamento temporale sostanze d’uso secondario Distribuzione delle sostanze d�uso secondario per anno di osservazione; 1991 � 2004.

Fig. 5: ‘Distribuzione delle sostanze d’uso secondario per anno di osservazione dal 1991 al 2004’

Fig. 6: ‘Distribuzione dell’ uso di oppiacei come sostanza d’uso secondario per anno di osservazione dal 1991 al 2004’

Sostanza uso secondario (%)

01020304050607080

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1999

819

9920

0020

0120

0220

0320

04

anni di calendario

%

AllucinogeniAmfetamineEcstasy e analoghiSedat iviCannabinoidiCocaina e crackalcol

Sostanza uso secondario (%) - Oppiacei

0,01,02,03,04,05,06,07,08,09,0

10,0

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 19998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

anni di calendario

%

metadonealtri oppiaceieroina

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Profilo Dipendenze

Società della Salute - Zona Pisana

I cannabinoidi rappresentano la sostanza di abuso secondario maggiormente utilizzata dagli utenti del Ser.T. di Pisa, anche se, dopo una iniziale tendenza a crescere nei primi sei anni, registra una flessione negli anni successivi passando dal 72% del 1996 al 39% del 2004. I sedativi a fronte di un iniziale trend di crescita negli anni 1991- 1995, fanno seguire un decremento negli anni successivi. La cocaina, invece, dopo una flessione registrata nel biennio 1995-1996, successivamente mostra un incremento e dal 1997 è percentualmente la seconda sostanza di uso secondario maggiormente utilizzata. Anche l�alcol, sia pure con un andamento altalenante, si registra tra le sostanza più consumate. La sostanza d�uso secondario, nella definizione proposta dal Ministero della Salute, è quella utilizzata come alternativa abituale alla sostanza definita di uso primario.

Andamento temporale dei trattamenti

Fig. 7: ‘Distribuzione dei trattamenti per utenti tossicodipendenti dal 1991 al 2004’ Nella rilevazione ministeriale i trattamenti sono suddivisi in due gruppi, quello definito �solo psico-sociale e/o riabilitativo� e quello dei trattamenti �farmacologici�. La tipologia del trattamento �solo psico-sociale e/o riabilitativo� raggruppa gli interventi di servizio sociale, il sostegno psicologico e la psicoterapia (individuale, di coppia e di gruppo) svolti sia singolarmente che in maniera combinata tra loro - ad esempio intervento di servizio sociale e sostegno psicologico - sempre in assenza di prescrizione di farmaci. È necessario precisare che, sia i trattamenti psicologici che gli interventi di servizio sociale, non sono soltanto quelli compresi nella tipologia �solo psico-sociale e/o riabilitativo�, ma si accompagnano spesso a tutte le tipologie diverse di trattamenti farmacologici. L�utilizzo di questi trattamenti si correla sia con l�assetto organizzativo funzionale dei servizi, che con la dotazione organica. Pertanto saranno percentualmente meno frequenti nei Ser.T., impostati sulla bassa soglia e/o con un ridotto numero in organico di psicologi, assistenti sociali ed educatori professionali.

Trattamenti (%)

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 19998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

anni di osservazione

%

Psicosociale e/o riabilitativo

Metadone

Buprenorfina

Clonidina

Naltrexone

Altri farmaci

Comunità

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Profilo Dipendenze

Società della Salute - Zona Pisana

Il secondo gruppo comprende tutti i trattamenti farmacologici attivabili per la cura della tossicodipendenza, da quelli con farmaci sostitutivi (metadone, buprenorfina), agli antagonisti (naltrexone), ai farmaci sintomatici (clonidina ed altri). I trattamenti con metadone risultano essere in assoluto quelli più utilizzati dal servizio nel periodo di osservazione, registrando valori che vanno dal 57% del 1994 al 80% del 1998. Dal 2002 è stato introdotto nelle disponibilità terapeutiche un altro farmaco sostitutivo, la buprenorfina, con caratteristiche farmacocinetiche diverse dal metadone, che è passato dal 10% del 2002 al 14% del 2004. Si può ipotizzare che il maggior utilizzo di trattamenti con farmaco sostitutivo risponda alle documentate necessità dei servizi di sviluppare trattamenti finalizzati ad una maggiore ritenzione e quindi controllo socio-sanitario, per far fronte alla emergenza infettivologica da Hiv nella popolazione dei soggetti eroinomani. Il trattamento solo psico-sociale e/o riabilitativo mostra un trend di crescita nei primi quattro anni, risultando il trattamento percentualmente più utilizzato (passando dal 2% del 1991 al 23% del 1994), per poi decrescere negli anni successivi (2004: 12%). La percentuale dei trattamenti in comunità terapeutiche, cioè dei soggetti che vengono inseriti nelle strutture del privato sociale convenzionato, mostra un trend di crescita negli anni 1991 (5%) �1997 (12%), per decrescere progressivamente negli anni successivi (2004: 3%).

Conclusioni e prospettive Il fenomeno della tossicodipendenza si lega a fattori di tipo legale, culturale, sociale ed antropologico, che rendono complessa la ricerca epidemiologica. Nonostante queste difficoltà metodologiche e di connotazione delle popolazioni interessate, l�epidemiologia delle dipendenze, in Europa e in Italia, ha cercato e cerca di migliorare i fondamenti scientifici delle informazioni utili alla definizione delle politiche in materia di lotta all�uso di droghe, attraverso la definizione di indicatori che descrivono sia la diffusione dell�uso delle sostanze illecite, sia l�impatto delle strategie di prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti, sia le azioni di contrasto del mercato messe in atto. Gli studi epidemiologici sull�uso e abuso delle droghe permettono attualmente di raccogliere indicatori indiretti e indicatori diretti dei fenomeni di interesse e anche indicatori di utilizzo dei servizi. Gli indicatori indiretti analizzano aspetti particolari correlati all�uso di droghe e ai suoi cambiamenti nel tempo. I dati alla base di questi indicatori sono i decessi per droga, i dati relativi alle attività delle forze dell�ordine (sequestri di sostanze, denunce per spaccio e traffico), emergenze e fenomeni sanitari (ricoveri in rianimazione, arrivi in pronto soccorso, schede di dimissione ospedaliera), patologie particolari (epatiti B e C, neonati con sindrome di astinenza), consumi e vendite di alcuni farmaci e siringhe. Gli Osservatori Epidemiologici Europei ed Italiani utilizzano indicatori di questo tipo, pur presentando limiti e problemi di interpretazione, per stimare la dimensione del fenomeno. Gli indicatori di utilizzo dei servizi fanno riferimento ai dati relativi alle persone che si rivolgono alle strutture sanitarie per problemi connessi all�uso delle sostanze. La Regione Toscana, con il Progetto S.I.R.T. ha dotato i servizi per le tossicodipendenze nel 2001 e successivamente anche le strutture del privato sociale accreditato, di una cartella elettronica per rilevare, nel rispetto della privacy dei singoli soggetti, il numero e le caratteristiche degli utenti che si sono rivolti ai servizi territoriali per problemi, di varia natura, connessi con l�uso delle sostanze. L�utilizzo di questi sistemi consentono di realizzare archivi comparabili tra loro, che permettono di non contare più volte le stesse persone. Inoltre danno la possibilità di ricostruire le storie degli utenti nelle diverse tipologie di strutture presenti sul territorio presentando grandi potenzialità di analisi epidemiologiche e di ricerca clinica. Gli indicatori diretti fanno riferimento alle indagini di popolazione di tipo campionario. Tali indagini nella popolazione generale o in gruppi particolari a rischio, permettono di stimare la prevalenza degli utilizzatori di sostanze illegali, degli utilizzatori problematici e dei tossicodipendenti nelle diverse aree geografiche e le sue variazioni nel tempo.

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Profilo Dipendenze

Società della Salute - Zona Pisana

Studi longitudinali condotti intervistando più volte gli stessi soggetti lungo un arco temporale o indagini trasversali ripetute, forniscono stime sull�incidenza di particolari eventi correlati con gli esiti dei trattamenti. Tali indagini danno informazioni su aspetti importanti sia nel campo della prevenzione che dell�intervento terapeutico e della riabilitazione, non rilevabili attraverso altre fonti. Considerato che la caratteristica peculiare del fenomeno droga è la sua dinamicità, è importante capire la natura dei problemi legati alla sua evoluzione per elaborare risposte efficaci o per valutare l�impatto del lavoro già effettuato. In tal senso è necessario continuare a migliorare la disponibilità, la qualità e la comparabilità dei dati, perfezionando i sistemi di raccolta e la capacità di gestire in maniera più efficiente la conoscenza crescente che ne deriva, per una sempre più chiara comprensione della situazione. È auspicabile che l�Ufficio di Programmazione della Società della Salute � Zona Pisana preveda per i prossimi anni la costruzione di indicatori diretti utili all�elaborazione di stime di prevalenza calcolate sui comuni della Zona, quali IPSAD sulla popolazione generale relativo all�utilizzo delle droghe effettuata su un campione di età compresa tra i 15 ed i 54 anni, e ESPAD sulla popolazione studentesca. Auspicabile altresì prevedere lo sviluppo degli indicatori indiretti mediante l�analisi dei dati relativi ai flussi ministeriali (riguardanti i decessi droga correlati, criminalità, sequestri) e l�analisi delle schede di dimissione ospedaliera (SDO). Infine per quanto riguarda l�analisi dei flussi informativi relativi agli indicatori di utilizzo dei servizi, per la descrizione accurata della popolazione e l�applicazione di metodi di stima è da considerare il tracciato record analitico definito dalla Regione Toscana per l�utenza dei servizi pubblici e del privato sociale accreditato.

Salute Mentale Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note

Utenti adulti U.F. Sm Zona Pisana 4490 2,75% della pop residente

Utenti minori U.F. Sm Zona Pisana 1808

7,11 della pop minorile res. sulla Zona

Persone affette da disturbi psichici per 1000 abitanti Persone invalide per insufficienza intellettiva per 1000 persone

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Profilo Dipendenze

Società della Salute - Zona Pisana

Elementi per l’Immagine di Salute nel Settore Dipendenze

Monitoraggio epidemiologico

1) Problema: “analizzare le caratteristiche sociali e sanitarie degli utenti e delle attività/prestazioni erogate dal servizio” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana Soluzione possibile Assunzione del tracciato record analitico regionale (del. GRT n° 686 del 27/06/2005) a decorrere dal 01/01/2005 al fine di analizzare le caratteristiche sociali e sanitarie degli utenti e delle attività/prestazioni erogate dal servizio. 2) Problema: “percorsi assistenziali” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Definizione dei percorsi assistenziali come punto qualificante degli accordi interistituzionale e dei protocolli gestionali e operativi tra organizzazioni pubbliche e del privato sociale operanti nel settore della Dipendenze

Cura e riabilitazione persone multiproblematiche

1) Problema: “Progetti a bassa soglia” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Messa in rete dei progetti a bassa soglia che operano sul territorio della zona pisana 2) Problema: “gestione di cittadini multiproblematici” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana,Terzo Settore Soluzione possibile Collaborazione con i Tavoli cointeressati alla gestione di cittadini multiproblematici (Salute Mentale, Disabilità, Alta Marginalità e Immigrazione). 3) Problema: “reinserimento di utenti, secondo quanto previsto dall’obiettivo di sistema sulla casa” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema

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Profilo Dipendenze

Società della Salute - Zona Pisana

SdS Zona Pisana,Terzo Settore Soluzione possibile Reperimento degli alloggi necessari per il reinserimento di utenti, secondo quanto previsto dall�obiettivo di sistema sulla casa. 4) Problema: “struttura residenziale adeguata alle caratteristiche del target definito” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana,Terzo Settore Soluzione possibile Definizione di una possibile struttura residenziale adeguata alle caratteristiche del target definito, considerando le strutture di carattere residenziale attualmente esistenti 5) Problema: “percorsi formativi e occupazionali” Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana,Terzo Settore Soluzione possibile Implementazione di percorsi formativi e occupazionali secondo quanto indicato nelle azioni programmate all�interno dell�obiettivo di sistema lavoro

Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute ‘Anno Zero’: Dipendenze

! Monitoraggio epidemiologico degli utenti che pongono domanda di trattamento alle strutture operative della U.F. Ser.T.

! Attività di cura e riabilitazione di soggetti tossicodipendenti e alcooldipendenti definiti multiproblematici.

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Profilo Dipendenze

Società della Salute - Zona Pisana

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8.11.2. Programma Attuativo Dipendenze

DI 11.1. Monitoraggio epidemiologico

Monitoraggio epidemiologico degli utenti che pongono domanda di trattamento alle strutture operative della U.F. Ser.T. Programmi a) Assunzione del tracciato record analitico regionale (del. GRT n° 686 del 27/06/2005) a decorrere dal

01/01/2005 al fine di analizzare le caratteristiche sociali e sanitarie degli utenti e delle attività/prestazioni erogate dal servizio.

b) Definizione dei percorsi assistenziali come punto qualificante degli accordi interistituzionale e dei protocolli gestionali e operativi tra organizzazioni pubbliche e del privato sociale operanti nel settore della Dipendenze

Correlazioni con altri Obiettivi ! Marginalità: MA 4.6 Salute per persone hiv+ ! Materno Infantile - Adolescenza: MI 5.4 Presa in carico globale ! Immigrazione: I 6.1 Integrazione sistema di accoglienza – I 6.2 Cittadinanza e inclusione popolazione

ROM ! Salute Mentale: SM 10.1 Monitoraggio epidemiologico

Programma A Assunzione del tracciato record analitico regionale (del. GRT n° 686 del 27/06/2005) a decorrere dal 01/01/2005 al fine di analizzare le caratteristiche sociali e sanitarie degli utenti e delle attività/prestazioni erogate dal servizio. Risultati attesi: Elaborazione ed analisi dei dati epidemiologici e di attività, come da tracciato analitico regionale, a supporto della programmazione del settore. Responsabile: Soggetti coinvolti: SDS, UOSI, Ser.T. Zona pisana Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1 Acquisizione da parte della SDS della Zona Pisana del tracciato analitico regionale attraverso un collegamento tra l'Agenzia di

1a Protocollo operativo tra SDS e Azienda USL 5

3 mesi

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Programma Attuativo Dipendenze

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1b Attivazione del collegamento tra SDS e UOSI

Programmazione e la UOSI

1c Costituzione del flusso informativo

2 a Acquisizione dei dati 2 b Elaborazione dei dati 2

Elaborazione ed analisi dei dati

3 c Analisi congiunta dei dati

9 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5

Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 a X b X x 1 c X x x a x X x b x X x x 2 c x x x

Risorse

economiche Umane tecnologiche strumentali Ufficio di Piano S.D.S. Coordinatore settore

Dipendenze n° 1 PC e software per elaborazione dei dati, presso la SDS

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Programma Attuativo Dipendenze

Società della Salute � Zona Pisana

DI 11.2. Cura e riabilitazione persone multiproblematiche Attività di cura e riabilitazione di soggetti tossicodipendenti e alcooldipendenti definiti multiproblematici. Programmi a) Messa in rete dei progetti a bassa soglia che operano sul territorio della zona pisana. b) Collaborazione con i Tavoli cointeressati alla gestione di cittadini multiproblematici (Salute Mentale,

Disabilità, Alta Marginalità e Immigrazione). c) Reperimento degli alloggi necessari per il reinserimento di utenti, secondo quanto previsto dall’obiettivo di

sistema sulla casa. d) Definizione di una possibile struttura residenziale adeguata alle caratteristiche del target definito,

considerando le strutture di carattere residenziale attualmente esistenti e) Implementazione di percorsi formativi e occupazionali secondo quanto indicato nelle azioni programmate

all’interno dell’obiettivo di sistema lavoro Correlazioni con altri Obiettivi ! Marginalità: MA 4.5 Salute, prostituzione e lotta alla tratta – MA 4.6 Salute per persone hiv+ ! Casa e Salute: CS 12.1 Casa come Determinante di Salute

Programma A Messa in rete dei progetti a bassa soglia che operano sul territorio della zona pisana. Risultati attesi: Raggiungere l'integrazione tra i diversi soggetti che operano sulla bassa soglia. Responsabile: Soggetti coinvolti: U.F.C.Ser.T. Zona Pisana; U.F. Nuove Politiche Inclusione (U.C. Alta Marginalità); U.F. Servizio Sociale; U.F. Nuove Politiche Inclusione (U.C. Immigrazione); Organizzazione del Terzo Settore (enti attuatoriprogetto Unità di Strada Prostituzione, Programma Senza Fissa Dimora; Progetto Gulliver) Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1a Monitoraggio e costituzione del gruppo costituente la rete; 4 mesi

1

Raggiungere l'integrazione tra i diversi soggetti che operano sulla bassa soglia

1b Definizione dei protocolli oparativi e attivazione dei percorsi assistenziali condivisi.

10 mesi

2 Riconversione e ottimizzazione spesa Progetto oltre il Muro (parte tossicodipendenze), Progetto Parrana e messa in rete di strutture con accordi interzonali

5 mesi

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Programma Attuativo Dipendenze

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1a x X X 1 1b X x x x x x x

2 2a X X X X x

Risorse economiche Umane tecnologiche strumentali

Progetto Gulliver € 113.001,13 Progetto Oltre il Muro (Dipendenze) Progetto Parrana Zona Pisana € 90.000

Programma E Implementazione di percorsi formativi e occupazionali secondo quanto indicato nelle azioni programmate all'interno dell'obiettivo di sistema lavoro. Risultati attesi: Sistematizzazione delle azioni relative ai percorsi lavoro. Soggetti coinvolti: U.C. Alta Marginalità Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1a Dare continuità al progetto di strutturazione di un sistema di mediazione al lavoro per persone in stato di fragilità sociale.

2mesi

1b Mappatura delle azioni in corso e delle risorse impiegate. 2 mesi 1

Sistematizzare le azioni relative ai percorsi lavoro

1c convergere sulle azioni dell'obiettivo di sistema L 9.1. 7 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 a x x b x x 1 c x X X x x x x x

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Società della Salute � Zona Pisana 1

Piano Integrato di Salute �Anno Zero�

Programma Integrato

Settore Casa e Salute

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Società della Salute � Zona Pisana 2

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CS 8.12.1. Casa e Salute Promozione di politiche relative alla casa come determinante essenziale per la salute dei cittadini L’obiettivo di sistema riconosce la casa come elemento essenziale per dare sostenibilità ai percorsi di presa in carico e di inclusione sociale che i servizi sociali e socio sanitari conducono; intende inoltre promuovere la condivisione di buone prassi, l’ottimizzazione delle esperienze e la sperimentazioni di azioni pilota nell’ambito dell’housing sociale. Programmi a) Promuovere la raccolta e condivisione delle buone pratiche nelle problematiche inerenti la casa tra tutti i

soggetti che a vario titolo operano nel settore (immigrazione, città sottili, sistemi di accoglienza, etc) b) Promuovere un processo integrato di gestione delle politiche sociali a favore “housing sociale”, in stretto

coordinamento con gli altri attori che operano nel settore delle politiche per la casa c) Realizzare azioni pilota di accompagnamento sociale nell’ambito della gestione diretta di appartamenti in

emergenza abitativa in coabitazione e non d) Sostenere lo sviluppo di strumenti di microcredito per favorire l’accesso alla casa e) Promuovere accordi istituzionali per la sperimentazione di forme di autocostruzione / edificazione

cofinanziata dalla regione quali strumenti di “housing sociale” nell’area della zona pisana. Soggetti coinvolti nell’Integrazione ! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; Università di Pisa; Regione Toscana ! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5 ! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore; Banca Etica; CESVOT Correlazioni con altri Obiettivi ! Immigrazione: I 6.1 Integrazione sistema di accoglienza - I 6.2 Diritti e inclusione Popolazione ROM ! Salute Mentale: SM 10.2 Contrasto all’esclusione sociale

Programma B Promuovere un processo integrato di gestione delle politiche sociali a favore “housing sociale”, in stretto coordinamento con gli altri attori che operano nel settore delle politiche per la casa Risultati attesi Sostenere l’evoluzione del sistema locale di politiche per l’housing sociale Soggetti coinvolti: SdS Zona Pisana, ASL 5 (U.C. Immigrazione, U.C. Città sottili, U.C. Alta Marginalità) Assessorati alla Casa dei Comuni della Zona Pisana

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Programma Attuativo Casa e Salute

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 A Sottoscrizione documento Comuni e Associazioni per implementazione esperienze terzo settore abitativo nelle politiche per l’housing sociale 1 B Seminari regionali

1

Valorizzare le esperienze del terzo settore abitativo e sostenere nuove azioni pilota

1 C Progettazione Zonale azioni pilota

1 mese 1 mese 6 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1 a x 1 b x 1 1 c x x x x x x

risorse

economiche Umane tecnologiche strumentali Agenzia Casa per Cittadini Immigrati Sportello informativo

€ 61.302

Personale U.C. Immigrazione, U.C. Città sottili.

Programma C Realizzare azioni pilota di accompagnamento sociale nell’ambito della gestione diretta di appartamenti in emergenza abitativa in coabitazione o di famiglie singole Risultati attesi: ! Coordinamento intersettoriale delle azioni di sostegno alla famiglie per l’accesso alla casa. ! Realizzare azioni pilota di accompagnamento e mediazione a sostegno dei percorso di inclusione sociale

focalizzando l’attenzione soprattutto nella delicata fase dell’ingresso in alloggio ERP. ! Favorire il coordinamento e l’integrazione multidimensionale negli interventi nell’ambito delle azioni a

sostegno dell’inserimento abitativo. Responsabile: U.C. Marginalità Soggetti coinvolti: Assessorati al Sociale ed alla Casa del Comune di Pisa, SdS zona Pisana, ASL 5 (U.C. Alta marginalità, U.C. immigrazione, U.C. Città sottili, U.C. Materno Infantile - violenza), Ufficio Casa - Comune di Pisa, soggetti del privato sociale coinvolti nei progetti di accompagnamento nei vari settori di intervento. Fase Obiettivo di fase Azioni Durata

1

Elaborazione di un sistema complessivo e trasversale di accompagnamento per l’ingresso in casa (anche alloggi ERP)

1 a creazione di un gruppo di lavoro con soggetti del pubblico e del privato sociale coinvolti 1 b esame dei punti di forza e di debolezza dei progetti di accompagnamento con focus sul tema in questione 1 c elaborazione di un progetto che sostenga le famiglie individuate nel completo utilizzo dei servizi e delle strutture presenti sul territorio

1 mese 2 mesi 1 mese

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Programma Attuativo Casa e Salute

Società della Salute � Zona Pisana

2

Avvio del programma: partenza azioni pilota

2 a. Coordinamento generale dell’accompagnamento per l’ingresso in casa 2.b. Percorsi condivisi di accompagnamento specifici su ciascun singolo caso in occasione dell’ingresso in casa 2.c. conduzione delle azioni di accompagnamento

10 mesi 10 mesi 10 mesi

3

Azioni di sostegno: Formazione e supervisione

3 a incontri di formazione per gli operatori per la costruzione di un’equipe trasversale sui vari settori di intervento (lavoro, scuola, casa, sanità, legalità, tempo libero) 3 b incontri di supervisione mensile delle attività

5 mesi 10 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1 a x 1 b x x 1 1c x 2 a X x x x x x x x x x 2 b X x x x x x x x x x 2 2 c X x x x x x x x x x 3 a X x x x x 3 3 b X x x x x x x x x x

risorse

Economiche Umane tecnologiche strumentali

€ 34.000 (fondo sociale emergenza abitativa)

2 operatori terzo settore Operatori U.F. Nuove Politiche Inclusione (U.C. Alta Marginalità)

Programma D Sostenere lo sviluppo di strumenti di microcredito per favorire l’accesso alla casa Risultati attesi Realizzazione di un sistema per: 1. Sostenere economicamente interventi che abbiano come elemento fondamentale un miglioramento delle

condizioni dell’abitare per fasce deboli della popolazione; 2. Iniziare un percorso rivolto a creare dei rapporti tra l’istituto bancario e soggetti considerati non bancabili,

secondo i criteri classici di erogazione del credito. Responsabile Carla Montesi Soggetti coinvolti: SdS Zona Pisana, ASL 5 (U.C. Immigrazione, U.C. Città sottili, U.C. Alta Marginalità) Caritas Pisa, Arci Regionale, Arci Pisa, Banca Etica, CESVOT, TS coinvolto nel P.O. “Le città sottili”,

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Programma Attuativo Casa e Salute

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 a analisi dati e valutazione (casi presentati, restituzione microcredito) 1

Verifica dell’azione sperimentale sul microcredito sociale 1 b ampliamento del gruppo di lavoro (U.C. Alta marginalità –

settore emergenza abitativa)

1 mese 1 mese

2 a elaborazione da parte del gruppo di lavoro di eventuali modifiche nella procedura con particolare attenzione alla possibilità di inserire in convenzione l’area dell’emergenza abitativa 2 b passaggi formali in giunta SdS e con i partners e delibera ASL 5

2

Rivisitazione della convenzione con Banca Etica ed eventuale ampliamento volto alla II fase della sperimentazione 2 c modifica della convenzione ed eventuale nuova firma

1 mesi 2 mesi 1 mese

3 Avvio della II fase dell’azione sperimentale sul microcredito sociale in continuità con la I fase

3 a continuazione dei lavori della commissione e presentazione dei nuovi casi 3 b monitoraggio dati I e II fase

12 mesi 6 mesi

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1 a x 1 1 b x 2 a x 2 b x x 2 2 c x 3 a x x x x x x x x x x x x 3 3 b x x x x x x

risorse

economiche umane tecnologiche strumentali Progetto Non solo casa € 10.000

h/u A.USL 5 h/u SdS h/u soggetti del TS

PC, internet, email Uffici SdS e soggetti partners, Ufficio Fidi Banca Etica

Programma E Risultati attesi: Realizzazione di un percorso con elementi facilitanti per l’acquisto della casa da parte di cittadini stranieri interessati attraverso la firma di un protocollo tra i soggetti a diverso titolo coinvolti. Soggetti coinvolti: Società della Salute, Istituti di credito, Confesercenti, Anama (Associazione di categoria degli agenti immobiliari)

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Programma Attuativo Casa e Salute

Società della Salute � Zona Pisana

Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese

10 Mese

11 Mese

12 1a x 1 b x x 1 1 c x 2 a x 2 2 b x x x x 3 a x 3 3 b x x 4 a x x 4 4 b x x

risorse

economiche umane tecnologiche strumentali Valorizzazione partecipazione economica dei partners

1/2 rappresentante per ogni soggetto firmatario

Sistema informativo Pc, sedi dei soggetti firmatari

Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 A Costituzione di un gruppo di lavoro (SdS ) 1 B Elaborazione di un piano di lavoro e firma di un Protocollo d’intesa che contempli i seguenti punti principali: • Informazione • Accompagnamento • Documentazione • Ricerca immobile • Rapporti con gli Istituti di credito • formazione • comunicazione • monitoraggio

1

Strutturazione di rapporti stabili con tutti i soggetti anche a diverso titolo coinvolti

1 C passaggio in giunta SdS per l’approvazione e firma

1 mese 2 mesi 1 mese

2 A Giornata seminariale di aggiornamento e formazione per gli operatori del privato e del terzo settore

2

Formazione degli operatori coinvolti nell’iniziativa

2 B partecipazione della SdS a corsi specifici organizzati da Confesercenti per la formazione di una figura di agente immobiliare ad hoc per l’utenza straniera

1 mese 4 mesi

3 Azioni di comunicazione per la diffusione dell’iniziativa

3 A realizzazione di una pagina web apposita per il progetto e link tra tutti i soggetti coinvolti 3B ideazione e produzione di volantini multilingua sull’iniziativa

1 mese 2 mesi

4 Azioni di monitoraggio dell’iniziativa

4 A riunioni del gruppo di lavoro a cadenza quadrimestrale 4 B raccolta dati ed elaborazione degli stessi

6 mesi 2 mesi

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Programma Attuativo Casa e Salute

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Società della Salute � Zona Pisana

9. Piano Zonale di Assistenza Sociale 2005 Il Piano Zonale di Assistenza Sociale è lo strumento con cui viene effettuata la programmazione delle materie socioassistenziali e dei servizi sociosanitari collegati. Viene interamente assorbito dal Piano Integrato di Salute che lo sostituisce a tutti gli effetti, per questa ragione sono riportate in allegato le Tabelle 2005 che riguardano i Programmi Operativi e i Progetti. Una relazione analoga accade tra il Piano Integrato di Salute e la programmazione della Zona-distretto della Azienda Usl, seppure con la necessaria gradualità imposta dalla complessità delle materie e dei servizi coinvolti.

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Guida alla consultazione dei Programmi Attuativi Questo breve schema può agevolare la consultazione dei singoli programmi attuativi di settore.

1. Programma Attuativo Obiettivi Generali

1.1. Porte di accesso A 2.1. Accesso anziani D 3.1. Valutazione Multidisciplinare MI 5.1. Percorso nascita I 6.1. Integrazione del sistema di accoglienza

1.2. Miglioramento della qualità 1.3. Obiettivo non sviluppato

2. Programma Attuativo Settore Anziani

2.1. Accesso al sistema dei servizi 2.1.1. Programma A 2.1.2. Programma E 2.1.3. Programma G

2.2. Servizi domiciliari 2.2.1. Programma A 2.2.2. Programma B 2.2.3. Programma C 2.2.4. Programma D

2.3. Servizi intermedi 2.3.1. Programma A

2.4. Servizi residenziali 2.4.1. Programma I 2.4.2. Programma J

3. Programma Attuativo Settore Disabilità

3.1. Valutazione multidisciplinare 3.1.1. Programma A

3.2. Percorsi riabilitativi integrati 3.2.1. Programma F

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Guida Programmi Attuativi

Società della Salute - Zona Pisana

4. Programma Attuativo Settore Alta Marginalità

4.1. Inclusione persone senza fissa dimora 4.1.1. Programma A 4.1.2. Programma B 4.1.3. Programma E ! Protocollo Ferrovie dello Stato ! Protocollo Pronto Soccorso

4.2. Obiettivo non sviluppato 4.3. Promozione salute in carcere

4.3.1. Programma A 4.3.2. Programma C 4.3.3. Programma D

4.4. Obiettivo non sviluppato 4.5. Salute – Prostituzione – Lotta alla tratta

4.5.1. Programma A 4.5.2. Programma B 4.5.3. Programma C

4.6. Salute persone hiv+ 4.6.1. Programma A 4.6.2. Programma B

5. Programma Attuativo Settore Materno infantile – Adolescenza

5.1. Percorso Nascita 5.1.1. Programma A

5.2. Obiettivo non sviluppato 5.3. Partecipazione adolescenti e giovani

5.3.1. Programma C 5.3.2. Programma D 5.3.3. Programma E

5.4. Presa in carico globale e valutazione 5.4.1. Programma C

5.5. Contrasto alla violenza 5.5.1. Programma D

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Guida Programmi Attuativi

Società della Salute - Zona Pisana

6. Programma Attuativo Settore Immigrazione

6.1. Integrazione del sistema di accoglienza 6.1.1. Programma A 6.1.2. Programma B 6.1.3. Programma C 6.1.4. Programma E 6.1.5. Programma I 6.1.6. Programma J ! Protocollo Anci – Richiedenti Asilo e Rifugiati ! Protocollo Anci – Rete degli Sportelli ! Regolamento Residenza di Transizione

6.2. Cittadinanza e inclusione della Popolazione ROM 6.2.1. Programma A 6.2.2. Programma B 6.2.3. Programma C 6.2.4. Programma E 6.2.5. Programma F 6.2.6. Programma G

7. Programma Attuativo Settore Mobilità

7.1. Sistema dedicato di mobilità 7.1.1. Programma A 7.1.2. Programma C 7.1.3. Programma J

8. Programma Attuativo Settore Turismo sociale

8.1. Programma per persone in stato di fragilità

9. Programma Attuativo Settore Lavoro

9.1. Lavoro per persone in stato di fragilità 9.1.1. Programma A 9.1.2. Programma B 9.1.3. Programma C 9.1.4. Programma D

9.2. Obiettivo non sviluppato 9.3. Lavoro per persone immigrate

9.3.1. Programma B 9.3.2. Programma E

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Guida Programmi Attuativi

Società della Salute - Zona Pisana

10. Programma Attuativo Settore Salute Mentale

10.1. Monitoraggio epidemiologico 10.1.1. Programma A 10.1.2. Programma D

10.2. Esclusione sociale e salute mentale 10.2.1. Programma C

10.3. Territorializzazione degli interventi 10.3.1. Programma A

11. Programma Attuativo Settore Dipendenze

11.1. Monitoraggio epidemiologico 11.1.1. Programma A

11.2. Cura e riabilitazione per persone multiproblematiche 11.2.1. Programma A 11.2.2. Programma E

12. Programma Attuativo Settore Casa e Salute

12.1. Casa e Salute 12.1.1. Programma B 12.1.2. Programma C 12.1.3. Programma D 12.1.4. Programma E ! Emergenza Abitativa

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Guida Programmi Attuativi

Società della Salute - Zona Pisana

Accesso

Qualità

Emergenza

Porte di accessoMiglioramento QualitàEmergenza sociale

Generali

Accessibilità al sistema dei serviziServizi domiciliariServizi intermediServizi residenziali

Anziani

Valutazione MultidimensionalePercorsi riabilitativi integrati

Disabilità

Inclusione Senza Fissa Dimora..........Promozione salute carcereEmersione PovertàSalute, prostituzione e lotta alla trattaSalute per persone hiv+

Marginalità

Percorso nascitaDiritto al giocoPartecipazione adolescenti e giovaniPresa in carico globale e valutazioneContrasto della violenza

Materno Infantile - Adolescenza

Integrazione sistema di accoglienzaCittadinanza e inclusione Popolazione ROM

Immigrazione

Sistema mobilità dedicato

Mobilità

Programmi per persone in stato di fragilità

Turismo Sociale

Lavoro per persone in stato di fragilitàLavoro per persone in stato di esclusione socialeLavoro per persone immigrate

Lavoro

Monitoraggio epidemiologicoContrasto all'esclusione socialeRicoveri 'fuori zona'

Salute Mentale

Monitoraggio epidemiologicoCura e riabilitazione persone multiproblematiche

Dipendenze

Casa come determinante di Salute

Casa e Salute

Obiettivi Settoriali

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