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POLITICHE AMBIENTALI 1 WELFARE STATE, REGOLAMENTAZIONE E POLITICHE AMBIENTALI Prof.ssa Carla Massidda POLITICHE AMBIENTALI 7. VALUTARE PROGETTI E SCELTE PUBBLICHE: VALUTAZIONE ECONOMICA DEI BENI AMBIENTALI Università degli Studi di Cagliari Facoltà Scienze Economiche Giuridiche e Politiche Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Corso di Laurea in Scienze economiche

POLITICHE AMBIENTALI - University of Cagliari...BENESSERE E VALUTAZIONE ECONOMICA DEI BENI AMBIENTALI 1. Valutazione economica dei beni ambientali 1.1 Premesse: perché valutare i

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POLITICHE AMBIENTALI

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WELFARE STATE, REGOLAMENTAZIONE E POLITICHE AMBIENTALI Prof.ssa Carla Massidda

POLITICHE AMBIENTALI 7. VALUTARE PROGETTI E SCELTE PUBBLICHE: VALUTAZIONE

ECONOMICA DEI BENI AMBIENTALI

Università degli Studi di Cagliari Facoltà Scienze Economiche Giuridiche e Politiche Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali

Corso di Laurea in Scienze economiche

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POLITICHE AMBIENTALI

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7. VALUTARE PROGETTI E SCELTE PUBBLICHE: MISURE DI

BENESSERE E VALUTAZIONE ECONOMICA DEI BENI

AMBIENTALI

1. Valutazione economica dei beni ambientali

1.1 Premesse: perché valutare i beni ambientali

La motivazione principale per cui nasce la valutazione economica

dell’ambiente è quella di ottenere misure monetarie degli impatti ambientali

da includere in un modello valutativo.

Uno di questi modelli è rappresentato dalla tradizionale Analisi Costi-

Benefici (ACB), integrata da componenti di costo e beneficio riguardanti

l’ambiente e non rappresentati dai prezzi di mercato (o non adeguatamente

rappresentati). Si parla, in questo caso di Analisi Costi-Benefici Ambientale

(ACBA)

Gli impatti possono essere a vantaggio o svantaggio di una data popolazione.

In entrambi i casi è utile quantificarli ai fini della valutazione di un progetto

pubblico

Oltre quelle ambientali tout court, negli ultimi anni sono emerse due ulteriori

esigenze cui risponde la valutazione economica dell’ambiente:

dare una valutazione delle performances economiche tenendo costo

del danno ambientale (internalizzare l’esternalità)

fornire al magistrato uno strumento utile ai fini del calcolo degli

indennizzi da parte di chi provoca il danno all’ambiente

***

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1.2 Come cambia la prospettiva da una ACB a una ACBA

Nella ACB un progetto va avanti se il valore attuale dei futuri flussi dei

benefici netti è maggiore di zero:

VAN > 0

Nella ACBA vanno inclusi anche i costi e i benefici derivanti,

rispettivamente, da danni e/o da miglioramenti ambientali conseguenti la

realizzazione del progetto

A questo proposito è conveniente considerare separatamente costi e benefici

ordinari da quelli derivanti dall’ambiente

Perciò indicando con

EC il valore attuale del flusso degli impatti ambientali negativi al netto

di quelli positivi, relativi alla vita del progetto

e sapendo che

VAN il valore attuale netto ottenuto ignorando gli impatti

ambientali

possiamo definire

VAN’ = B - C - EC = VAN - EC

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Interpretiamo

a) EC > 0 danni maggiori dei miglioramenti

VAN’ < VAN

b) EC < 0 danni minori dei miglioramenti

VAN’ > VAN

perciò:

il valore netto delle conseguenze prodotte dal progetto sull’ambiente

possono indebolire, caso a), o rafforzare, caso b), la decisione di

intraprendere il progetto stesso.

Alternativamente potremmo dire che:

a) esternalità negative > esternalità positive

b) esternalità negative < esternalità positive

Detto tutto ciò, seguendo una ACB, un progetto va avanti se

VAN’ = B - C > EC

L’applicazione del criterio decisionale su esposto implica la stima di una

misura monetaria appropriata degli impatti inerenti il calcolo di EC

Quanto detto comporta una valutazione economica dei costi e benefici

inerenti la risorsa ambientale.

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Si tratta, in sostanza, di monetizzare il valore EC, ossia

tutti gli impatti negativi, o costi sociali e quelli positivi, o benefici

sociali, derivanti da interventi contro o a favore dell’ambiente

NB. Anche da interventi a favore possono derivare costi

ambientali nel senso di impatti negativi o danni

Si tratta di un’operazione particolarmente difficile poiché riguarda valori per i

quali certamente non esiste un mercato di riferimento

La loro inclusione in una valutazione di tipo economico comporta allora la

necessità di ricostruirli attraverso delle stime

Il punto centrale, anche quello sul quale maggiormente si concentrano gli

economisti ambientali, consiste nello stimare i benefici. Questo per almeno

due ragioni:

a) è molto forte l’esigenza di giustificare in base ai benefici acquisiti

dalla società interventi pubblici a favore dell’ambiente

b) i costi possono essere interpretati in termini di minori benefici

Seguendo quest’ottica, il valore economico dell’ambiente dipende da quali e

quanti benefici l’ambiente è in grado di produrre per l’uomo

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1.3 La base per il calcolo del valore economico dell’ambiente

Ottica: si guardano i servizi resi dall’ambiente all’uomo

Tali servizi, essendo a disposizione di imprese e famiglie, entrano come

argomenti delle rispettive funzioni di produzione e utilità

Distinguiamo 4 categorie di servizi forniti dall’ambiente naturale:

1. input dei processi produttivi, R

2. luogo di scarico dei rifiuti generati da attività di produzione e di

consumo, W

3. amenità, A

4. servizi di supporto alla vita per imprese e famiglie, L

La valutazione economica entra nel merito dell’ammontare di servizi resi e di

come esso possa cambiare in seguito alla realizzazione di un progetto

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1.4 Valore economico totale e sue determinanti

Il VET si compone di un valore d’uso e di un valore di non uso

Il valore d’uso deriva dall’utilizzazione effettiva dell’ambiente, è dato dal:

valore REALE, che presuppone un utilizzo concreto del bene di tipo

DIRETTO: quando le risorse sono direttamente impiegate dall’uomo a fini

economici

INDIRETTO: quando le risorse non sono impiegate direttamente, ma

determinano effetti economici (biodiversità, conservazione di habitat)

• valore d’OPZIONE, ovvero la maggior spesa che un individuo avverso al rischio

è disposto a sostenere per garantire l’opzione di un uso futuro del bene ambientale

QUASI OPZIONE: è il valore derivante dalla preservazione degli usi potenziali

futuri delle risorse ambientali, data una qualche aspettativa di crescita delle

conoscenze scientifiche

Il valore di non uso si suddivide in:

• valore ALTRUISTICO, si manifesta ove si ritenga che determinate risorse possono

essere utili per altri soggetti della propria generazione;

• valore del LASCITO, si manifesta ove si ritenga che determinate risorse possono

essere utili alle future generazioni;

• valore di ESISTENZA, misura l’utilità che la semplice consapevolezza

dell’esistenza del bene procura agli individui.

I valori d’uso sono di più facile determinazione

Il contributo delle singole componenti per la determinazione del VET dipende:

1. dalla natura del bene

2. dall’attuale e futura disponibilità del bene

3. dal livello di protezione e opportunità di fruizione del bene attuale e futura

4. dalle caratteristiche dei consumatori

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Esempio: elementi che possono entrare nel calcolo del VET del bene foresta

Perché valutare? • Per la diversa e più articolata domanda di valutazione che ha incrementato i propri

campi di interesse.

• Per la crescita quantitativa e qualitativa della domanda turistica e ricreativa.

• Per la maggiore sensibilità culturale ed ecologica delle popolazioni.

• Al fine di misurare con efficacia ed efficienza gli interventi di politica economica

mirata all’equilibrio fra uso a scopi produttivi e uso a scopi sociali delle risorse

ambientali.

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1.5 I metodi di valutazione

Metodi di valutazione non monetaria

• Le tecniche di valutazione non monetaria traggono la loro ragion d’essere dalla

constatazione che il metro monetario non sempre è in grado di esprimere il valore

d’uso di un bene ambientale.

ES: la valutazione di impatto ambientale.

Metodi di valutazione monetaria

- La domanda può essere misurata esaminando le preferenze dichiarate degli individui nei

riguardi dei beni ambientali (preferenze espresse e metodi diretti).

• Si tratta di tecniche di valutazione quelle in cui si fa astrazione dai comportamenti

reali e chiedono direttamente le misure ricercate a potenziali consumatori:

ES: la valutazione contingente

- La domanda può essere rivelata esaminando gli acquisti individuali di beni di mercato

caratterizzati da un prezzo, necessari per il godimento di determinati beni ambientali

(preferenze rivelate e metodi indiretti).

• Le tecniche di valutazione indiretta sono quelle che si riferiscono a mercati esistenti

e al comportamento reale del consumatore:

ES: metodo del prezzo edonico

metodo dei costi del viaggio

I principali limiti

• Valutazione contingente: distorsioni legate a comportamenti degli intervistati

• Prezzo edonico: esistenza di mercati non trasparenti

• Costo del viaggio: dipendenza dal reddito goduto, stima del tempo, presenza di siti

alternativi

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Schema riassuntivo sui metodi con valutazione monetaria

Tecniche di stima diretta

Stima dei danni alla salute attraverso le spese mediche

Stima dei danni ambientali attraverso le perdite di produzione

Tecniche con preferenze rivelate

di valutazione indiretta

curve di domanda marshalliana

non compensata

Averting expenditure

Hedonic pricing Surplus del consumatore

Travel cost

Tecniche delle preferenze espresse

di valutazione diretta

curve di domanda hicksiana

compensata con il reddito

Contingent valuation method

Contingent ranking Misure di benessere

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2. Il metodo della valutazione contingente

2.1 Caratteristiche generali:

1. CV si basa sulla costruzione e strutturazione di un ipotetico mercato di riferimento

(Contingente), in quanto non esiste un effettivo mercato dei beni ambientali e si

basa sulle preferenze espresse (stated preference technique);

2. CV si basa su 6 fasi:

I. Creare lo strumento dell’intervista

II. Scegliere la più appropriata tecnica di intervista

III. Scegliere la popolazione di interesse e estrarre il campione

IV. Analizzare le risposte sulla WTP/WTA

V. Calcolare la WTP/WTA per l’intera popolazione di riferimento

VI. Analisi ex-post di sensitività

3. CV determina il valore economico totale delle risorse ambientali (VET), ovvero uso

e non uso;

4. CV ha lo scopo di dare informazioni sulla variazione dei servizi resi dall’ambiente

(in positivo e in negativo);

5. CV cattura misure corrette di variazioni di utilità (WTP e WTA);

6. CV è il metodo più diffuso (centinaia di applicazioni in air and water quality

improvement, preservation benefits of wilderness, benefits of outdoor recreation

opportunities, benefits of reduced transport risks, benefits of improvements in

public utility reliability, environmental damages)

VANTAGGI

1. Arriva a misurare il VET nelle due componenti d’uso e non-uso

2. Coglie una misura teoricamente corretta di variazione di benessere (utilità)

SVANTAGGI

1. Si basa su domande ipotetiche, mentre i metodi indiretti sfruttano dati su

comportamenti effettivi

Come si applica il metodo

Gli intervistati esprimono le loro preferenze, rispetto a una precisa ipotesi d’intervento

sulle condizioni ambientali rispondendo ad una serie di domande riguardo ...

1. LA LORO DISPONIBILITÀ A PAGARE PER ASSICURARSI UN AUMENTO DI

QUALITÀ

WTP - WILLINGNESS TO PAY

2. LA LORO DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE NEL CASO DI UNA

DIMINUZIONE DELLA QUALITÀ

WTA - WILLINGNESS TO ACCEPT

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Più precisamente:

WTP WTA

Migliore qualità CS: perché il cambiamento

avvenga

ES: perché il cambiamento

non avvenga

Peggiore qualità ES: perché il cambiamento

non avvenga

CS: perché il cambiamento

avvenga

Quando e perché usare le diverse misure

WTP WTA

Migliore qualità CS: l’individuo è titolato a

conservare l’utilità iniziale

ES: l’individuo ha titolo a

conseguire i nuovi livelli di

utilità

Peggiore qualità ES: l’individuo ha titolo a

conseguire i nuovi livelli di

utilità

CS: l’individuo è titolato a

conservare l’utilità iniziale

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2.2 Le fasi della CV

Fase 1. Creare lo strumento dell’intervista

i) Costruzione di un mercato ipotetico

ii) Decidere se basare l’analisi sul WTP o WTA

iii) Decidere sui metodi per catturare il valore economico:

- domande aperte (open-ended bid elicitation): l’intervistato indica la

somma come WTP o WTA;

- bidding game: sequenza di importi crescenti sino al No;

- referendum prendere o lasciare (dichotomous choice): l’intervistato

risponde si o no su una specifica somma indicata dal questionario;

- referendum double bound: ciascun rispondente identifica 2 ammontari

che costituiscono il limite superiore e inferiore della propria WTP

massima

iv) Informazioni varie (qualità, quantità, chi usa il bene, chi paga il bene)

v) Definire il veicolo di pagamento (tasse, donazioni, …)

Possibili biases:

1. Amenity misspecification bias: l’intervistato percepisce la “questione ambientale”

diversamente da come intesa nell’esercizio di CVM (dipende principalmente dal

modo in cui è stato costruito lo scenario);

2. Strategic bias: distorsioni verso l’alto (presunzione della non effettiva

corresponsione del denaro) o verso il basso (free-riding) della WTP dichiarata

Evitare i biases:

3. pre-testing;

4. focus groups;

5. preferenza per dichotomous choice e tasse perché meno soggetti a bias strategico.

Fase 2. Scegliere la tecnica di intervista più appropriata

- Telefono: economico ma restringe il campo delle domande possibili

- Posta: economico ma determina il più basso tasso di risposta

- Interviste dirette: molto dispendioso, ma offre notevoli vantaggi come l’alto tasso di

risposta

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Fase 3. Scegliere la popolazione di interesse ed estrarre il campione

Identificare la popolazione significa decider quale gruppo sociale riteniamo possa essere

interessato ad un cambiamento circa l’offerta di un determinato bene ambientale

Per quanto concerne il valore d’uso, la popolazione da cui andrebbe estratto il campione è

più facilmente identificabile, mentre nel caso del valore di non-uso la valutazione è molto

influenzata dal tipo di problema ambientale che si sta valutando.

Per esempio se volessimo stabilire il valore d’uso di un miglioramento qualitativo delle

acque di un lago, il campione dovrebbe essere estratto dal gruppo dei pescatori che utilizza

il lago. Il campionamento da una popolazione più ampia, come tutte le famiglie residenti

all’interno di un certo raggio, potrebbe permettere anche una stima del valore di non-uso.

In certi casi la popolazione candidata per il calcolo del valore di non-uso può addirittura

essere l’intera popolazione mondiale, come per esempio nel caso dei problemi legati alle

foreste tropicali.

Detto ciò, l’ampiezza del campione è determinata da una serie di altre considerazioni che

vanno dalla significatività statistica, ai costi finanziari.

In ogni caso, è di cruciale importanza che il campione sia rappresentativo dell’intera

popolazione: tutti i membri della popolazione devono avere la stessa probabilità di essere

inclusi nel campione.

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Fase 4. Analizzare le risposte

Le statistiche di interesse sono la media e la mediana della WTP o WTA che vanno

estratte dalle risposte del campione.

Il metodo più appropriato per analizzare le risposte dipende dal fatto che queste siano

generate da un meccanismo di tipo open-ended oppure closed-ended (dichotomous choice):

- open-ended si può procedere semplicemente costruendo un foglio di lavoro in Excel;

- closed-ended è più complicato e richiede l’applicazione di:

a) Parametric Estimation

Random Utility Model (RUM)

Random Expenditure Function (REF)

b) Non-parametric Estimation

The Turnbull estimator

Si procede poi con la validazione tecnica attraverso la stima della Bid Function dove:

la variabile dipendente è data dagli importi delle WTP

le variabili indipendenti sono il set di variabili esplicative (demografiche, socio-

economiche e attitudinali)

WTPij = f (Qij; Ej; Yi; Si; Xi) Q = visite;

E = caratteristiche del sito;

Y = reddito;

S = caratteristiche socio economiche dell’individuo

• Con questa stima si vuole compiere un test sui risultati dell’intervista

attraverso lo studio della consistenza economica dei parametri rilevanti.

• Esempio: ci aspettiamo che la WTP cresca con il crescere del reddito

Mi aspetto un coefficiente positivo stimato per la variabile reddito

Media o mediana?

E’ possibile dunque stimare sia la media, sia mediana della WTP/WTA. In molte ricerche

sono presenti entrambe. In questi casi si osserva spesso che la media sia maggiore della

mediana. Qual è la misura più appropriata?

La scelta tra media e mediana dipende da diverse considerazioni. Però, sebbene la teoria

economica propenda per la media, esistono due ragioni pratiche a favore della mediana:

1. ragioni statistiche, mediana meno influenzata dagli outliers e dalle

“protest responses”;

2. ragioni politiche (political acceptance) basare le decisioni su una

WTP/WTA valida per il 50% della popolazione.

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POLITICHE AMBIENTALI

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Fase 5. Calcolare la WTP/WTA per l’intera popolazione di riferimento

(aggregazione)

Il compito finale della CV è quello di procedere con l’aggregazione della media o mediana

della WTP/WTA rispetto alla popolazione di riferimento.

Se il campione è rappresentativo della popolazione di riferimento, aggregare significa

semplicemente moltiplicare la media o mediana della WTP/WTA per N, cioè il numero

delle unità che compongono la popolazione (tipicamente il numero di famiglie):

AggregareWTP = N×WTP

Se il campione non è rappresentativo della popolazione di riferimento, la procedura

corretta consiste nello stratificare il campione e calcolare una WTP/WTA media

appropriata per ogni tipologia di famiglia oppure predire un valore appropriato usando una

regressione. La media determinata per ogni tipologia di famiglia va moltiplicata per Ni,

ossia il numero delle unità di osservazione all’interno di ogni tipologia presente nella

popolazione di riferimento

AggregareWTP = ∑iNi×WTPi

Questa procedura è particolarmente importante nel caso di campione “geographically

unrepresentative” in cui la WTP/WTA su un determinato progetto può dipendere dalla

distanza dal sito.

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POLITICHE AMBIENTALI

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Fase 6. Analisi di sensitività

Non esiste un approccio completamente soddisfacente per validare i risultati della CV.

Il presupposto è che CV debba essere “affidabile” nel senso che, sottoponendo la stessa

intervista a un campione diverso oppure allo stesso campione in data diversa, i risultati

dovrebbero essere almeno simili. Inoltre, surveys organizzate e gestite da diversi

ricercatori dovrebbero portare a risultati simili.

Analisi di sensitività basata su :

Face validity – does the survey ask the right questions about the right scenario?

Criterion validity – compare with actual referendum outcome

Convergent validity – compare with results from another valuation method

Theoretical validity – estimate a bid function ( a regression equation) with arguments that

explain the bid. Do the coefficient signs agree with theory/expectations? Is, eg, WTP

positively related to income?

Si valuta:

- l’accettabilità tecnica (come rivedere il calcolo della WTP dalla Bid function)

- istituzionale

- agevolezza d’uso

- sostenibilità finanziaria

Tema di discussione

• Ammontare della WTP

• Price and scope sensitivity

• WTP oppure WTA?

• Comportamento degli intervistati

• Accuratezza della CVM

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WTP o WTA? Come abbiamo visto, la teoria predice che WTA dovrebbe eccedere la

WTP di un piccolo ammontare.

Compensating surplus (CS)

Nella Figura consideriamo un individuo

che parte da un reddito Y0: in A qualità e0,

in C se la qualità aumenta a e1, perciò BC

= Y0 – Y2 = WTP (CS for the increase in

the level of environment).

Ora consideriamo un reddito Y0 con una

qualità iniziale e1: in B qualità e1, in D se

la qualità diminuisce in e0, perciò AD = Y1

– Y0 = WTA (CS for the reduction in the

level of environment).

Equivalent surplus (ES)

Se l’individuo fosse in A, la distanza AD

sarebbe la sua WTA qualora il

miglioramento del livello di qualità in e1

non avvenga.

Invece sarebbe BC la sua WTP per evitare

la riduzione in e0

Come possiamo notare dai due grafici la WTA (DA) è maggiore della WTP (BC).

Consideriamo però il caso di un individuo che sta in D: la sua WTP perché la qualità

migliori sarebbe DA. Ciò significa che a redditi maggiori corrisponde una propensione alla

maggior spesa per l’ambiente. Però vediamo anche che AD rappresenta la WTA per la

riduzione da e1 a e0.

Questo vuol dire che grandi differenze tra WTA e WTP sono possibili solo se la WTP di

un individuo cambia significativamente qualora il suo reddito sia aumentato esattamente

della WTA. Quest’effetto sarebbe possibile solo se:

(a) WTA rappresenta una porzione significativa del reddito dell’individuo;

(b) WTP è fortemente elastica rispetto al reddito.

In sintesi, WTP e WTA possono divergere in modo significativo perciò la scelta tra le due

misure diventa realmente una scelta inerente il riconoscimento della proprietà o meno

di un determinato diritto (property rights).

Y0

e0

e1

Y1

WTA

WTP

Y

Quality

A

C

B

D

Y2

Y0

e0

e1

WTP

Y

Quality

C

D

Y1

Y2

WTA

A

B

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IL METODO DEI COSTI DEL VIAGGIO

3.1 Caratteristiche generali

1. TC è un metodo usato per stimare il valore d’uso dei benefici derivanti da un uso

ricreativo della risorsa ambientale, ovvero i benefici offerti da national parks,

forests, reserves, fishing and hunting sites.

2. TC segue l’approccio delle interviste (survey) e si divide in diverse fasi:

i. Somministrazione di un questionario

ii. Raccolta dei dati

iii. Stima della funzione di domanda

3. TC è una tecnica basata sulle preferenze rivelate e sulla misura del MCS.

4. TC assume che, anche qualora l’accesso alla risorsa sia gratuito, i visitatori paghino

comunque un prezzo dato dai costi del viaggio. Naturalmente, i costi del viaggio da

sostenersi per visitare un sito variano tra visitatori.

5. TC assume che i visitatori reagiscano alla variazione dei costi del viaggio con la

stessa sensibilità con cui reagirebbero a una variazione del prezzo d’ingresso.

6. TC fu proposto nel 1947 da Hotelling e fu applicato per la prima volta da Clawson

nel 1959.

3.2 La teoria

u – utility

x – consumption of composite commodity

v – visits to a recreational site

q – site quality

m – non-labour income

w – wage rate

tw – time spent working

c – round trip cost of visit

L’individuo massimizza

u(x , v, q)

subject to m + wtw = x + cv e t = tw +tvv

Per sostituzione otteniamo

m + wt = x + (c+wtv)v

Definiamo ora il prezzo del viaggio come

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p = c + wtv

La f.o.c. diventa

∂u/∂v = λp

dove λ rappresenta l’utilità marginale della moneta. La condizione significa che affronterà

nuovi viaggi solo se il valore dell’ultimo viaggio è uguale al prezzo pagato.

La domanda del sito ricreativo diventa (Trip Generating Function, TGF)

v = v(m, w, p, q)

NOTARE – la teoria non implica nessuna forma funzionale particolare.

Scriviamo dunque la generica funzione generatrice di visite :

v = f(c, X)

- v indica il numero delle visite al sito

- c indicano i costi della visita

- X si riferisce alle altre variabili socio-economiche-ambientali significative rispetto a V.

Le variabili che influiscono sulla domanda:

- la distanza;

- il reddito di un individuo;

- il costo della visita suddiviso nelle due componenti T = costo del viaggio e P = prezzo

di ingresso al sito;

- qualità del sito;

- la presenza di siti alternativi

Assumiamo che la funzione sia lineare, ovvero che la “trip generating function” assuma la

seguente forma (con variabili omesse):

v = a + bc + e = a + b(T+P) + e

dove

- e = errore stocastico indip. distribuito

- viaggio e servizi ricreativi sono weak compl.

- T e P sono behavioural equivalent

Se ci aspettiamo che l’errore di previsione sia nullo e che la relazione sia inversa, le

funzione diventa:

E(V )= a + bT + bP

rispetto alla quale

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POLITICHE AMBIENTALI

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P* = -(a/b)-T è il prezzo al quale le visite sono pari a zero

E(V*) = a + bT è il numero max di visite quando il prezzo è pari a zero

Area dell’intero triangolo:

0.5(a+bT)[-(a/b)-T)]

ovvero

(-0.5/b)(a+bT)(a+bT)

da cui MCSi = -(E[Vi *])2/2b

Dato il valore del prezzo corrente Pc determinato dalla distanza dell’individuo dal sito,

l’area compresa tra prezzo massimo (choke price) e prezzo corrente rappresenta il surplus

del consumatore MCS. Sommando il MCS individuale, otteniamo MCS totale.

La forma funzionale ipotizzata, impone a T e P lo stesso coefficiente angolare, perciò:

è sufficiente conoscere i dati sulle visite v e sui costi del viaggio T per

stimare i parametri a, b anche in presenza di siti per i quali non si paga un

biglietto di ingresso.

Per quanto riguarda le visite, tali dati sono reperiti direttamente dagli intervistati che sono

di norma visitatori effettivi del sito, ma possono essere anche visitatori potenziali.

Per quanto riguarda i costi del viaggio, invece, a seconda dell’approccio, è l’analista che

fissa tali costi in base alla distanza percorsa.

Esistono due approcci alterativi:

ITC in cui la variabile dipendente viene intesa come il numero delle visite che

vengono effettuate dal singolo individuo nel sito nel corso di un anno;

ZTC divide l’intera area da cui i visitatori provengono in zone per cui la var. dip. è

un tasso di visita.

Differenze tra i due approcci

- non portano agli stessi risultati

- la distanza può non essere considerata una variabile rilevante

- ITC può non essere preferito nei casi in cui una rilevante quantità di visitatori

effettua una sola visita

P

E(V)

Pc

0

20

40

60

80

100

1° Trim. 2° Trim. 3° Trim. 4° Trim.

Est

Ovest

Nord

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POLITICHE AMBIENTALI

22

- individui locali possono raggiungere a piedi il sito: i costi di viaggio sono pari a 0.

3.3 Il ZTC a “zona” (TC-zonal model)

Occorre:

1. definire un insieme di zone concentriche i intorno al sito;

2. raccogliere attraverso un sondaggio informazioni sul numero annuale di visitatori

provenienti da ogni zona;

3. calcolare il tasso di visita dividendo il numero di visite provenienti da ogni zona per la

popolazione della zona;

4. stimare una regressione in cui il tasso di visita dipenda dal costo del viaggio c

ii cv 12.30

5. usare detta equazione per prevedere il tasso di visita con diverse ipotesi relative al

prezzo di ingresso cominciando, per esempio, da £5

5ˆ ii cv 12.31

6. calcolare il numero dei visitatori totali prima moltiplicando il tasso della visita previsto

per la popolazione della zona e poi sommando per le diverse zone; si ottiene così un punto

lungo la funzione di domanda;

7. impiegare lo stesso metodo per valutare l’effetto generato dall’imposizione di altri

prezzi di ingresso ipotetici come, per esempio, £10, £15, £20 and £25 allo scopo di

identificare altri punto lungo la funzione dei domanda;

8. l’ultimo passo è quello di stimar i benefici economici totali del sito calcolando l’area

sotto la curva di domanda.

Esempio

TC –Box 12.5 An illustrative ZTC model example: 1

Totale visite 153250

Consideriamo

ii cv

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POLITICHE AMBIENTALI

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dove vi rappresenta il numero delle visite per ogni mille persone provenienti dalla zona i

and ci è il costo della visita dalla zona i. Supponiamo che il costo sia pari a 1£ per miglio:

per la zona 1 c = 10.

Con OLS si ottiene

ii cv 3.05.10

Assumendo la stessa sensibilità all’eventuale prezzo di ingresso P, la precedente può essere

scritta come segue

)(3.05.10 Pcv ii

e usata per simulare l’effetto di una variazione del prezzo P.

A questo punto può cominciare la simulazione introducendo P = £5 e variazioni successive

di £5. Il risultato è riportato nella seguente tabella:

Per P = £5:

Per i successivi incrementi:

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POLITICHE AMBIENTALI

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Il terzo passo consiste nel calcolo del surplus del consumatore associato ai prezzi in

tabella:

Con P = 0, il surplus coincide con l’intera area interna alla funzione di domanda:

3.4 I limiti del TC

I costi del viaggio:

- Visitatori che visitano più siti

- Misurazione monetaria delle componenti del costo della visita date dal viaggio e dal

tempo modi alternativi per il calcolo

Viaggio in macchina:

a) Solo costi del carburante

b) Costi auto complessivi

c) Costi percepiti

Costo del tempo:

1. Costo opportunità per ora di viaggio

2. Costo opportunità per il tempo speso nel sito

25 20 15 10 0 5

153250

78000

36750

18000

3000