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Chiesa Madre di Guagnano NOTIZIE DI RILIE- VO: La interviste; I racconti; Le poesie; I fumetti; Gli indovinelli; I temi; I N T E R V I S T A A L S I N D A C O D I G U A G N A N O Vite e parole in fermento PON 2018 In data 24/04/2018 noi e i nostri compagni del Progetto Pon “Parole in fermento” ci siamo recati presso i locali comunali per un’intervista al Sindaco di Guagnano. Il Dottore Sorrento ci ha accolto e dopo aver guidato il nostro gruppo alla visita del Comune si è messo a nostra disposizione per un’intervista. “Buonasera Signor Sindaco, siamo Chiara Bianco e Elena De Gaetanis e frequentiamo la prima media di Gua- gnano . Noi e i nostri compagni avevamo il desiderio di conoscerla personalmente per poterle rivolgere delle domande. La nostra curiosità nasce dal fatto che noi ragazzi abbiamo voglia di capire il ruolo importante di primo cittadino che lei riveste a Guagnano: è pronto per rispondere alle nostre domande?” SINDACO: Si, sono pronto CHIARA: Cosa l’ha spinta a candidarsi? SINDACO: Secondo me per svolgere questo ruolo, un cittadino deve avere la passione per la politica. Stare sulla casa comunale può sembrare una cosa banale, ma in realtà non lo è. CHIARA:Sappiamo che Guagnano è stata candidata per avere una discarica, cosa l’ha spinta a fare questa scelta e perché ? SINDACO:Cerchiamo di essere più precisi , non si parla di discarica ma di un impianto per il riciclo. CHIARA:Cosa vorrà cam- biare in futuro a Guagnano ? SINDACO:Rifare le stra- de , rendere pulito il verde pubbli- co,..in realtà le co- se da fare sono tan- te, mi auguro di essere all’altezza del ruolo che rico- pro. CHIARA:Quali sono i più gravi problemi del paese? SINDACO:La povertà pri- ma di tutto, la gran- de disoccupazione dei giovani in cer- ca di lavoro: queste sono le priorità sul- le quali è necessa- rio intervenire su- bito. CHIARA:Qual è il suo sogno nel cassetto? SINDACO:Risolvere tutti i pro- blemi del paese. ELENA: Se tornasse indietro rifarebbe la stessa scel- ta? SINDACO: Si, certo ELENA: Come fa a conciliare il lavoro di medico con quello di sindaco? SINDACO: Io per conciliare i due lavori faccio molti sacrifici, per esempio tolgo molto tempo alla mia famiglia che è una cosa brutta per me per- ché io torno la sera tardi da lavoro molto stanco e dedico poco tempo agli affetti. ISTITUTO COM- PRENSIVO SALICE SALENTINO- GUAGNANO

PON Vite e parole ISTITUTO COM- PRENSIVO SALICE in ... e parole... · pa della cultura e degli spettacoli , l’assessore Verdoscia che si occupa ... John era un ragazzo timido, lavorava

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Page 1: PON Vite e parole ISTITUTO COM- PRENSIVO SALICE in ... e parole... · pa della cultura e degli spettacoli , l’assessore Verdoscia che si occupa ... John era un ragazzo timido, lavorava

Chiesa Madre di Guagnano

N O T I Z I E

D I R I L I E -

V O :

• La interviste;

• I racconti;

• Le poesie;

• I fumetti;

• Gli indovinelli;

• I temi;

I N T E R V I S T A A L S I N D A C O D I G U A G N A N O

Vite e parole

in fermento

PON 2018

In data 24/04/2018 noi e i nostri compagni del Progetto Pon “Parole in fermento” ci siamo recati presso i locali

comunali per un’intervista al Sindaco di Guagnano.

Il Dottore Sorrento ci ha accolto e dopo aver guidato il nostro gruppo alla visita del Comune si è messo a nostra

disposizione per un’intervista.

“Buonasera Signor Sindaco, siamo Chiara Bianco e Elena De Gaetanis e frequentiamo la prima media di Gua-

gnano . Noi e i nostri compagni avevamo il desiderio di conoscerla personalmente per poterle rivolgere delle

domande.

La nostra curiosità nasce dal fatto che noi ragazzi abbiamo voglia di capire il ruolo importante di primo cittadino

che lei riveste a Guagnano: è pronto per rispondere alle nostre domande?”

SINDACO: Si, sono pronto

CHIARA: Cosa l’ha spinta a candidarsi?

SINDACO: Secondo me per svolgere questo ruolo, un cittadino deve avere la passione per la politica. Stare sulla

casa comunale può sembrare una cosa banale, ma in realtà non lo è.

CHIARA:Sappiamo che Guagnano è stata candidata per avere una discarica, cosa l’ha spinta a fare questa scelta

e perché ?

SINDACO:Cerchiamo di essere più precisi , non si parla di discarica ma di un impianto per il riciclo.

CHIARA:Cosa vorrà cam-

biare in futuro a

Guagnano ?

SINDACO:Rifare le stra-

de , rendere pulito

il verde pubbli-

co,..in realtà le co-

se da fare sono tan-

te, mi auguro di

essere all’altezza

del ruolo che rico-

pro.

CHIARA:Quali sono i più

gravi problemi del

paese?

SINDACO:La povertà pri-

ma di tutto, la gran-

de disoccupazione

dei giovani in cer-

ca di lavoro: queste

sono le priorità sul-

le quali è necessa-

rio intervenire su-

bito.

CHIARA:Qual è il suo sogno

nel cassetto?

SINDACO:Risolvere tutti i pro-

blemi del paese.

ELENA: Se tornasse indietro

rifarebbe la stessa scel-

ta?

SINDACO: Si, certo

ELENA: Come fa a conciliare il

lavoro di medico con

quello di sindaco?

SINDACO: Io per conciliare i

due lavori faccio molti

sacrifici, per esempio

tolgo molto tempo alla

mia famiglia che è una

cosa brutta per me per-

ché io torno la sera tardi

da lavoro molto stanco e

dedico poco tempo agli

affetti.

“ISTITUTO COM-PRENSIVO SALICE

SALENTINO- GUAGNANO”

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c ELENA:C’è intesa con la sua squa-

dra di collaboratori ?

SINDACO:Sì , sono molto bravi e

noi andiamo tutti d’accordo

perché riescono a ricoprire

tutti i ruoli a loro assegnati e

svolgono un bel lavoro di

gruppo.

ELENA:Quanti sono gli assessori e

di cosa si occupano esatta-

mente?

SINDACO: Abbiamo quattro as-

sessori e quattro consiglieri:

gli assessori sono due donne

e due uomini; per la prima

volta ci sono anche le donne:

l’assessore Rizzo che si occu-

pa della cultura e

degli spettacoli , l’assessore

Verdoscia che si occupa

dell’ ambiente , l’assessore

Cremis si occupa delle attivi-

tà produtti-

ve , l’assessore Tondo che si

occupa del l’a-

gricoltura e dei servizi socia-

li.

ELENA:Guagnano è diventata famo-

sa per la manifestazione “Terre

del Negramaro”: cosa ne pen-

sa?

SINDACO:Noi cerchiamo di pro-

muovere il territorio, i turisti

sono attratti dall’agricoltura e

dal nostro bellissimo territorio,

perciò cerchiamo di conciliare,

cultura, turismo e sviluppo

enogastronomico.

ELENA:Ci parli un po’ dei suoi pro-

getti futuri

SINDACO:Io ha tanti progetti per il

futuro ma quelli principali so-

no : sistemare le stra-

de,costruire una biblioteca e

molte altre cose,…

CHIARA BIANCO ELENA DE GAETANIS

INTERVISTA AL PROFESSORE MAZZEO

Tante cose interessanti da scoprire

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“Insegno in quest’ istituto da

16-17 anni . Prima inse-

gnavo a Squinzano . Mi

sono trasferito a Gua-

gnano nel 2001.”

Professore, da quanti

anni insegna in questo

Istituto?

Che cosa vuol dire per

lei insegnare?

Insegnare è una vocazio-

ne, come quella del sa-

cerdote; sono sempre

stato affascinato da que-

sta attività perché è im-

portante per la formazio-

ne dei ragazzi. Un’ attivi-

tà che, se fatta con pas-

sione, arricchisce sia il

docente che i ragazzi.”

“Se ritornassi indietro, alla luce di

ciò che accade oggi nella scuola,

forse sceglierei di fare altro; le

cose che mi hanno appassionato

sono sempre in ambito scolastico

e, soprattutto, nel campo della

ricerca educativa.

Se ritornasse indietro, rifa-

rebbe la stessa scelta in

ambito lavorativo?

Quanto è stata condizionata

la sua vita privata da

quella professionale?

“Condizionamenti nella mia vita privata non

ce ne sono stati, sono sempre stato libero

di scegliere. I grandi condizionamenti sono

avvenuti nella mia vita privata prima che io

mi sposassi perché mi dovevo occupare dei

miei genitori anziani, quindi sono stato

ostacolato nella mia attività.”

Come è la sua vita fuori dalla scuola?

Quali sono i suoi hobby?

“La mia vita fuori dalla scuola è tranquilla, non

ci sono hobby particolari; un hobby che

avevo era quello di trascorrere delle ore,

delle giornate in campagna a rilassarmi

perché la campagna mi ha sempre attratto,

appassionato.

Dunque il tempo libero è diviso tra hobby pro-

fessionali, la famiglia e anche la parroc-

chia.”

Secondo lei, qual è il ruolo della scuola

oggi?

Il ruolo della scuola oggi è stato un po’ sminui-

to nel senso che c’è scarsa possibilità di poter

investire in ambito educativo; la scuola soprat-

tutto svolge una funzione di guida in ciò che ,a

volte, la famiglia ha difficoltà a far capire ai pro-

pri figli ed è una struttura importante anche dal

punto di vista culturale, oltre che comporta-

mentale.”

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“Atti di bullismo vero e proprio no, ma ci sono stati tanti atteggiamenti e tentativi di prevaricazione di qual-

che ragazzo nei confronti di altri, per cui anche a scuola ci troviamo di fronte ad atteggiamenti di pre-

varicazione nei confronti dell’altro; dunque quando si nota qualcosa di anomalo occorre duramente

intervenire per far capire a questi ragazzi che la cosa più importante è il rispetto degli altri.”

“La scuola svolge generalmente bene il suo compito anche se incontra parecchie difficoltà, parecchi ostacoli

soprattutto dal punto di vista strutturale e anche dal punto di vista delle risorse.”

Si è mai trovato di fronte ad atti di bullismo? Come ha agito?

Pensa che la scuola svolga bene il suo compito?

RINGRAZIAMO IL PROFESSORE

PER LA SUA

DISPONIBILITA’

Il padre di Alfonso ha 3 figli: Qui,Quo,…..

INDOVINELLO

Bisogna scegliere una porta

Killer

spietato

Leoni che non

mangiano da

un anno

Serpenti

velenosissimi

Soluzione:i leoni che non mangiano da un anno,perché sono morti.

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Harry e Michael con mamma e papà erano a tavola…c’erano tutti quella sera a cena dallo zio ma intorno alle 23 il cugino Jack si allontanò con la scusa di fare una passeggiata. Dopo poco Margareth uscì in giardino a fumare la sua ultima sigaretta della giornata, ad un tratto udì uno strano rumore ma voltandosi non vide nessuno. Dopo pochi minuti un uomo incappucciato l’accoltellò. Lei provò a difendersi con tutte le sue forze riuscendo solo a graffiarlo,ma invano perché dopo poco morì.

Il marito George, essendo poliziotto, appena scoperto il cadavere della moglie, disperato, si mise alla ricerca dell’assassino. Doveva vendicare quel delitto così atroce della sua dolce Margareth, dalla quale mai si sarebbe separato. Erano appena le 2 del mattino quando i giudici incominciarono a interrogare le persone più vicine , alla donna: parenti, amici, conoscenti ecc….

Ben presto arrivò il turno del cugino che si era allontanato durante la cena. : -Dov’era all’ora del delitto?- domandò il maresciallo Carl.

Ero al bar, non so nulla! – rispose il cugino John, facendo trapelare una leggera incertezza.

I giudici incominciarono a insospettirsi e iniziarono a indagare sul suo passato. Ben presto scoprirono che lui era il beneficiario di una polizza sulla vita intestata alla cugina Margareth. La donna , da sempre legata al cugino come se fosse un fratello, aveva pensato a lui quando aveva stipulato la polizza che avrebbe rappresentato la causa della sua morte dopo pochi anni. I poliziotti dunque, intorno alle ore 23 del lunedì sera si recarono al bar Alex per interrogare il garzone di turno.

John era un ragazzo timido, lavorava in quel bar da solo 10 giorni e appena vide sull’uscio del locale i poliziotti, fu preso dal panico, come chi ha appena avvistato un leone nella savana.

Gli sbirri iniziarono a interrogare John che parlando incominciò a balbettare così i poliziotti si insospettirono e capirono che sapeva qualcosa riguardo all’assassino di Margareth.

“Dai facciamola breve”- dissero i poliziotti- “dicci quello che sai!”

Allora John scoppiò in un pianto liberatorio e confessò

-”Sì, la scorsa settimana avevo visto un uomo con le mani sporche di sangue che si dirigeva in fondo alla strada, dopo essere entrato nella ferramenta di fronte ed essere uscito dopo poco con una piccola fune nelle mani.”

Così Il Maresciallo Carl si affrettò a recarsi a casa di Jack e lo trovò disteso sul divano con accanto una bottiglia di rum. Era privo di sensi ma i poliziotti non ebbero dubbi sulla sua colpevolezza, perciò lo prelevarono e lo portarono in caserma………Ilrisveglio di Jack fu terribile: apprese dal secondino che la sua fine sarebbe stata tra le più atroci, finendo i suoi giorni sulla sedia elettrica…..Nulla poteva ormai scagionarlo né salvarlo e a lui non restò altro che iniziare a pregare e sperare almeno nella salvezza della sua anima.

ALESSANDRO SCHIAVONE E, SIMONE DURANTE

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INTERVISTA A don giovanni Parroco in guagnano

“La chiamata l’ho sentita al termine della mia adolescenza intorno ai 16-17 anni; sono riuscito a capirla grazie ad un sacerdote che mi ha guidato

nella direzione spirituale”

“All’inizio del percorso sì, perché quando sono entrato in seminario per di-scernere quella che era la volontà di Dio avevo molti dubbi infatti sono entra-to in seminario non con la certezza di diventare sacerdote, ma con il deside-rio di capire qual era la volontà di Dio nella mia vita; però man mano che è

passato il tempo, settimane,mesi,anni questi dubbi sono venuti a mancare e quindi la volontà di Dio è diventata più chiara”

“Abbastanza, è molto bello essere sacerdote, essere responsabile di una co-munità, ma nello stesso tempo è molto impegnativo e, a volte, anche

molto faticoso”

“Sicuramente avrei iniziato il mio percorso lavorativo nell’azienda di mio pa-dre”

“Il primo motivo per cui penso sia bello vivere nella chiesa è perché siamo tutti battezzati, siamo tutti figli di Dio e la chiesa diventa il luogo in cui tutti incontriamo Dio, lo ascoltiamo ed entriamo in relazione con lui anche se

ci sono tanti luoghi per farlo.

Il secondo motivo è perché nella chiesa noi possiamo ascoltare una verità che dura da tanti secoli, una verità che noi possiamo riuscire a scorgere ascoltando il Vangelo; questa verità è che Dio ci ama veramente e nel

Vangelo questa cosa viene detta spesso.

Il terzo motivo è che la chiesa, la comunità cristiana può diventare un luogo di crescita, un luogo d’incontro, un luogo in cui sperimentare e costruire

relazioni veramente autentiche.

Ha mai avuto dubbi riguardo la sua vocazione?

Quando ha sentito la chiamata e chi lo ha seguito nel suo cammino vocazionale?

Se non avesse risposto alla chiamata cosa avrebbe fatto nella vita?

Le piace veramente fare il parroco?

Mi dica tre motivi per cui un giovane dovrebbe frequentare la chiesa

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“Le vocazioni sono in crisi perché oggi il mondo propone tante cose: il dena-ro facile, la droga, gli smartphone e tante altre cose che distraggono i

giovani di oggi.

Se voi pensate alla vostra vita l’80% del tempo lo trascorrete allo smartpho-ne, ai social network… che riempiono le nostre giornate a volte diventan-do anche dipendenti di questi strumenti e sono quest’ ultimi a portare la mente dell’ uomo lontano dai valori autentici che si stanno perdendo e

che oggi gli adulti fanno fatica a trasmettere”

“I miglioramenti sono il desiderio e quello di vedere una comunità unita in cui si possa respirare il clima di comunione, in cui camminare insieme e non

ognuno per conto proprio.

Secondo lei perché le vocazioni sono in crisi?

Don Giovanni che miglioramenti vorrebbe apportare alla chiesa di Guagnano?

“Il ruolo dei ministranti è molto importante nella vita della chiesa; a volte li ve-dete ridere, giocare, però di fatto è un ruolo importante: innanzitutto per-

ché svolgono un servizio molto delicato cioè molto a contatto con il mistero infatti sull’altare pane e vino diventano corpo e sangue di Cristo.

Quindi i ministranti sono molto a contatto con il mistero di Dio ed è uno dei ruoli più belli nella chiesa e nella liturgia.”

“All’inizio del percorso erano molto contrari, infatti quando ho scelto di andare in seminario sono caduti dalle nuvole perché nessuno si aspettava che io potessi fare una scelta del genere; però man mano che è passato il tempo hanno visto che il cammino che facevo mi rendeva felice allora hanno pre-

so consapevolezza ed ora sono molto contenti.”

Quanto è importante per lei il ruolo dei ministranti?

Cosa ne pensano i suoi genitori della sua scelta?

Palazzo Paride—Rodio Paolo

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Secondo noi giovani ogni adulto ha dei pregi e dei difetti, iniziamo con i difetti:

Gli adulti non hanno un buon approccio con la tecnologia, infatti siamo sempre noi a spiegare loro come usare un’ applicazione

I genitori sono troppo invadenti nei confronti di noi figli scrivendo continuamente messaggi,chiamando ogni 30 minuti, ecc..

I grandi sono “FISSATI” CON LA SCUOLA infatti, ci ricattano perché dobbiamo essere i migliori

Però……

…i grandi hanno anche TANTI LATI POSITIVI Siamo sicurissimi che possiamo contare su di loro nel

momento del bisogno

Essi sono molto protettivi nei nostri confronti e ci fanno sentire sempre al sicuro

Molti genitori assecondano le nostre richieste pur di renderci felici

Se noi figli siamo discriminati da altri ragazzi, essi cercano di farci sentire apprezzati.

Ci danno consigli per avere un futuro che sia alla nostra altezza.

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E’ vero, i genitori possono avere tutti i difetti del mondo, ma noi li amiamo comunque e diciamo la verità: siamo noi a far uscire fuori i loro lati negativi.

Solo pensare al fatto che non vogliono farci preoccupare, ci fa capire quanto bene ci vogliono, ma a volte non capiscono che noi stiamo crescendo e siamo in grado di prenderci le nostre responsabilità e decidere per noi stessi.

Ripensando al passato ci vengono in mente tutti i momenti meravigliosi passasti con loro: dal nostro primo passo, al nostro primo schiaffo, al primo compleanno, alle prime passeggiate in bicicletta, alle clamorose cadute, ma proprio grazie a loro abbiamo imparato a rialzarci più forti di prima.

Tutto sommato, anche noi abbiamo dei BRUTTISSIMI difetti, per esempio, siamo troppo testardi, oppure gelosi di qualcuno a cui teniamo particolarmente, ma loro ci apprezzano e ci amano comunque e siamo sicuri che anche noi da grandi avremo i loro difetti ma non potremo più contare sul loro aiuto.

Il mondo dei grandi e il mondo dei giovani sono completamente distinti e separati, ma c’è qualcosa che li lega: L’ AMORE.

Francesca D’Amone Veronica Miglietta

Redattori impe-gnati nella ste-sura degli arti-

coli.

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Il pianeta terra è in continua evoluzione, diventa sempre più bello di giorno in giorno. Per questo dovremo impegnarci a rispettarlo e amarlo ogni minuto che passa, ma molta gente non la pensa così: continua a produrre spazzatura che viene accumulata e per questo il nostro amato pianeta ne risente.Ciò avviene per vari motivi: buttare l’ immondizia per strada, non rispettare la raccolta differenziata, gli scarichi in mare, il fumo prodotto dalle industrie, il petrolio rilasciato in mare dalle petroliere …A causa di questi avvenimenti si sono formate delle isole di plastica molto grandi …

Caterina Pinto

Le petroliere contengono un’ enorme quantità di petrolio, infatti se una di esse si dovesse urtare le quantità di petrolio che sarebbero rilasciate nel mare provocherebbero una strage di pesci, orche, balene ….

Caterina Pinto

La maggior parte dei fumatori si ammala di tumori, di cancro …

Ma non si ammalano soltanto coloro che fumano, perché adesso le industrie producono fumi che passano dalle canne fumarie fino ad uscire nell’ aria inquinandola.

Ci sono molte città piene di nuvoloni neri che coprono il cielo.

Molti bambini non possono più vedere il cielo azzurro, e non possono respirare aria pura

Caterina Pinto

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Le tartarughe marine al giorno d’ oggi si nutrono di plastica che viene gettata in mare da noi, ci sono vari modi per inquinare il mare: noi buttiamo rifiuti sulle spiagge durante le nostre vacanze estive, vengono rilasciati gli scarti in mare …

Caterina Pinto

Preoccuparsi dell’inquinamento ambientale non è un fatto che l’uomo cura molto. Per molti secoli ha ignorato quello che stava causando il suo atteggiamento scorretto, ma se n’è reso conto solo adesso, perciò sta cercando di rimediare ai suoi errori.Dare una mano all’ambiente è facile! Ecco delle mosse intelligenti:1. Usa le buste compostabili per fare la spesa;2. Usa prodotti locali per non sprecare petrolio e per non fare aumentare l’ effetto serra;3. Non usare pesticidi e prodotti chimici sulle piante e ortaggi ;4. Ricicla il più possibile;5. Cerca di usare meno le automobili, ma di usare di più la bicicletta e quindi le tue gambe…

Questi sono dei piccoli consigli che possono cambiare la tua vita e quella degli altri!

Caterina Pinto

Tutti insie-me con il Sindaco.

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Tutti noi adolescenti vorremmo una scuola

che proponga più iniziative e organizzi più

attività. Il grafico riportato qui sotto

rappresenta le attività che nella scuola

svolgiamo più spesso:

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lezione verifiche sala computer

film lavori di gruppo

Nel grafico che abbiamo appena letto possiamo notare che al primo posto delle attività che svolgiamo più frequentemente nella mia classe c’è la lezione frontale. Al secondo posto ci sono le verifiche, che noi studenti odiamo fare, ma sono utili per capire chi è preparato e chi no. Qualche volte con la professoressa di Tecnologia andiamo in sala computer per riassumere l’ argomento che stiamo affrontando e ci divertiamo nell’utilizzare il computer memorizzando meglio l’argomento. Al quarto posto ci sono film e i documentari che guardiamo alla LIM nelle ore di supplenza e qualche volta anche nelle ore di lezioni frontale.

Come possiamo vedere, all’ ultimo posto ci sono le attività di gruppo che occupano solo il 10% delle nostre attività didattiche annuali,anche se noi preferiremmo svolgerle molto più spesso.

Nella nostra scuola ideale l’attività che vorremmo fare più spesso sono i lavori di gruppo: a noi piace mettere insieme le nostre idee per creare lavori più completi e creativi che contengano modi di pensare diversi ma che incontrino le esigenze di tutti. Un altro motivo per cui lavorare in gruppo sarebbe bello è l’ integrazione perché così noi ragazzi impareremmo a comunicare meglio tra noi ed essere sempre più uniti. Un’altra esperienza che ci può far crescere durante il lavoro di gruppo è il cooperare, lavorando insieme, condividendo intenti, idee, soluzioni e strategie collettive.

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Un’altra cosa che a noi piacerebbe sarebbero se a

scuola ci fossero gli armadietti, come nei College

inglesi. Uno dei tanti motivi per cui vorremmo

che ci fossero, è perché abbiamo quasi sempre lo

zaino molto pesante e a volte dobbiamo portare

anche la cartella di arte e tecnologia, invece con

gli armadietti potremmo mettere l’occorrente

per il giorno seguente e il materiale che ci serve

per disegnare senza dover portare altro peso.

Un’ idea che già molti di noi hanno avuto è quella di utilizzare i tablet nelle scuole per evitare il peso dello zaino sulle spalle, sostituendo i libri e avendo maggiori possibilità di apprendimento, in quanto a volte ci sono degli argomenti che i professori vorrebbero trattare ma che il libro non riporta. Ovviamente l’utilizzo del tabletdovrebbe avvenire rispettando delle regole precise:

1.Non cercare su internet argomenti che non c’entrano con la lezione

2.Non registrare/fotografare i professori

3.Non farsi foto con i compagni

4.Non guardare film durante la lezione

5. Non cercare cose inadatte alla propria età

E molte altre regole che bisogna rispettare...

Un’altra bella idea che noi ragazzi abbiamo

avuto è quella di assegnare ad ogni

professore la sua aula in cui potrebbe avere

sempre i suoi strumenti, i suoi libri, il suo

piano per la lezione, i suoi orari senza dover

fare su e giù per le classi con il materiale.

In questo modo si potrebbe eliminare il

problema del cambio dell’ ora che molto

spesso causa problemi ai docenti.

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Nella nostra scuola ideale ci sarebbe anche una sala studio dove si potrebbero svolgere nell’orario curriculare, almeno un’ora al giorno dal lunedì al venerdì per poi recuperare le 5 ore di sabato in modo che noi studenti non solo possiamo ripetere meglio per un’interrogazione ma sarebbe anche utile nelle ore di supplenza.

Nella sala studio, come per tutte le altre attività, ci dovrebbero essere delle regole importanti: per esempio non giocare o non distrarsi e ci dovrebbe essere un’insegnante che consenta il regolare svolgimento dell’ora .

Noi studenti speriamo che queste idee possano essere prese in con-siderazione e magari in futuro si

possano attuare.

Marika Bello e Mariagrazia Bianco

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IL MIO CELLULARE Io sono uno strumento

E sono un gran tormento.

Per bambini , adulti e ragazzi

Sono così tanto usato che faccio di-

ventar tutti pazzi !!!Posso essere di

tanti colori e dimensioni

e seguo tante persone da molte

direzioni.

Io ho tanti amici come facebook

Instagram ,whatsapp e noote-

book .

dentro di me puoi scaricare :

giochi , foto e app per prenota-

re da mangiare.

Io sono il tuo telefono cellulare

E il vostro mondo virtuale posso

creare.

Mattia D’Amato

E se… E se...i cannoni sparassero caramelle E se...i fucili fossero di gelatina E se...i cantassero una canzoncina E se… le bombe fossero come la pignatta E se...a comandare fosse una strega matta E se...l’arcobaleno ci fosse ogni giorno E se i succhi di frutta sgorgassero dal forno

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Noi ragazzi del 2018 viviamo in un’era digitale in cui abbiamo co-me punto di riferimento la tecno-logia. Al giorno d’oggi i bambini sono già esperti nell’ uso di stru-menti digitali come cellulari, computer e tablet. Anche noi ra-gazzi di 13 anni ci rendiamo conto del sopravvento che ha preso lo smartphone nel mondo. Esso è diventato uno strumento di comunicazione molto utile e soprattutto molto veloce. Anche se alcuni lo reputano scomodo o un mezzo di disattenzione c’è chi lo usa per lavorare o per fare ricerche e tenersi sempre aggior-nato sulle novità. Noi, a volte, ci confrontiamo con i nostri genito-ri, proprio per vedere come si viveva un tempo e loro spesso rimpiangono quei momenti dove tutto era più semplice e le notizie circolavano solo in paese ora in-vece con il telegiornale o il tablet possiamo scoprire cosa è accadu-to nel mondo.

Pro e contro:

Internet è una risorsa molto usata tra noi; si usa per informazioni stradali, ricerche, ricet-te e molto altro…Nella nostra vita quotidiana è sempre presente, ma ci sono anche i contro ad esempio il web, i social network che non ci permettono di comunicare con gli altri, in-fatti ci rinchiudiamo in noi stessi creando un angolo dove niente e nessuno potrà mai di-sturbarci. Sono mezzi attraverso i quali av-vengono atti di cyberbullismo , un fenomeno molto grave e diffuso tra gli adolescenti, do-ve le vittime possono vedere in pochi minuti la loro reputazione rovinata, attraverso foto personali e video imbarazzanti. Purtroppo genitori e docenti si accorgono di ciò che ac-cade ai loro ragazzi, quando ormai è troppo tardi e così l’ unica via di uscita è andare a denunciare quello che sta succedendo .

Il linguaggio dei giovani

Anche il linguaggio è cambiato a causa dei social che ci hanno ispirano ad abbreviare le parole, magari quelle più lunghe e a volte esagerando pure con quelle corte. I pro-fessori si lamentano spesso perché (PK) usiamo alcune parole anglosassoni che riesco-no ad esprimere meglio i nostri pensieri; questo linguaggio è molto frequente e sem-plice per noi. Tutto questo è per farvi capire che bisogna imparare ad accettare questo mondo che ci circonda e imparare solo dai nostri genitori che hanno vissuto senza in-ternet e quindi in modo più felice. Loro sono stati sicuramente migliori di noi perché (PK) davano il giusto valore agli affetti più che alla tecnologia, come ad esempio gli abbracci, il contatto umano e l’ affetto tra le persone che ormai oggi vale molto di me-no rispetto a quel tempo. Internet e la tecnologia ormai ci caratterizzano ma non di-mentichiamo che siamo umani e un sorriso o uno sguardo faranno per sempre la dif-ferenza e non potranno mai essere sostituiti da uno “smile”privo di affetto e calore umano!

TOLOMEO

ELISA

RICCIATO

ALESSANDRA

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Intervista al Mister Roberto Epifani

29/05/2018, giornata incandescente…..e per concludere gli incon-tri del progetto Pon noi e i nostri compagni ci siamo recati presso il Campo sportivo comunale di Guagnano, per un’intervista in se-de al Mister Roberto Epifani sul valore dello sport nell’adolescen-za e per assistere ad una partita di pallone organizzata per acco-glierci. Alle 16.30 siamo arrivati al capo e ad attenderci c’era il Mister Roberto che si è messo a nostra disposizione per l’intervista. Luca: Mister è pronto a rispondere alle nostre domande? Mister: Sì certo Luca: Mister da dove è nata la sua passione per il calcio? Mister: In realtà mio fratello mi ha trasmesso questa passione sin da piccolo ed io ho emulato il suo esempio militando in quei campi che un tempo erano rappresentati dalle strade, era lì che noi giovani ci formavamo e crescevamo calcisticamente, impa-rando sin da piccoli il rispetto per gli altri e facendo dei graffi al-le ginocchia i nostri trofei di vittoria da mettere in bella mostra come simbolo del nostro impegno e del sacrificio. Luca: Qual è stata la sua migliore esperienza nel mondo del cal-cio? Mister: La mia esperienza calcistica più importante è stata quel-la di giocare nel Casarano, che dopo il Lecce rappresentava, al tempo, la squadra tra le più forti del Salento. Ma in realtà per me l’importante era giocare, non importava dove, la mia passione andava al di là di qualsiasi maglia da indossare.

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Luca: Cosa si augura per ragazzi della sua scuola calcio? Mister: Il mio augurio è che i miei ragazzi imparino i valori che sono stati insegnati a me un tempo e cioè: il rispetto delle regole, la socializ-zazione e la costanza e l’impegno che pagano sempre. Luca: Perché ha deciso di fare questo lavoro? Mister: In realtà non lo definirei un vero e proprio lavoro bensì un hob-by che continuo a coltivare con costanza e dedizione perché credo in quello che faccio e vorrei poter trasmettere la mia passione ai ragazzi. Jacopo: A che età ha iniziato ad allenare? Mister: Io ho iniziato a 30 anni ad allenare, ma in realtà continuo anco-ra adesso ad imparare tanto dai miei allievi! Jacopo: Come si vede tra 10 anni? Mister: Tra 10 anni mi vedo in campo con i miei ragazzi! Jacopo: Adesso è contento di aver fatto questa scelta? Mister: Sì molto, anche perché il calcio è la mia passione sin da piccolo e non potevo chiedere di meglio. Jacopo: L’appassiona qualche altro sport? Mister: In realtà io sono attratto dallo sport in generale, a qualsiasi li-vello di competizione perché sono convinto, che lo sport sia alla base della crescita fisica e mentale di ciascuno di noi e poi condivido appieno ciò che dicevano i latini: “Mens sana in corpore sano!” Intervista a cura di Luca Guerrieri e Jacopo Maci

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Intervista al Sindaco.

Intervista al Prof. Mazzeo

Intervista a Don Gio-vanni