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_____________________________________________________________________________ Ufficio Stampa: Epoché - via Frank, 11 - 27100 Pavia - tel 0382538727 - [email protected] In libreria "PPP. Il mondo non mi vuole più e non lo sa" (Ibis , 2012, 99 pag. euro 8) di Guido Mazzon e Guido Bosticco Cento pagine per riflettere su Pier Paolo Pasolini PPP, acronimo di Parola, Potere, Politica è lo spunto per una lucida analisi dei due autori, di cui uno è cugino dello scrittore P come Parola, P come Potere, P come Politica: PPP è l'acronimo di un pensiero difficile da catalogare, ideologico e anarchico, lucido e disperato, per alcuni un faro, per altri una voce del passato. Parliamo di Pier Paolo Pasolini, di cui si è scritto molto, moltissimo. Eppure c'è un nuovo, piccolo libretto che si colloca all'incrocio fra i ricordi e l'analisi libera da pregiudizio, in grado di raccontare con poche ed essenziali pennellate un provocatore infallibile, la cui dialettica «funzionava puntualmente come una trappola per topi», come sottolineano i due autori Guido Bosticco e Guido Mazzon. "PPP. Il mondo non mi vuole più e non lo sa" (Ibis Edizioni, 2012, 99 pag. euro 8) è un ritratto di Pasolini che non si ferma alla classica santificazione, non indulge al moralismo, né è una critica feroce al suo pensiero. Al contrario è una lucida e intensa analisi del rapporto che l'intellettuale Pasolini (scrittore, giornalista, poeta e regista) ebbe con il potere, inteso come potere politico, e del modo in cui egli gestì questo rapporto attraverso la sua unica arma: la parola. E dunque Parola, Potere, Politica, ecco le iniziali del suo nome, PPP, ecco il destino di un uomo che viene sempre ricordato a metà, usato, tirato per la giacchetta e sfruttato per i più diversi scopi. Difficilmente affrontato senza pregiudizi. Il nuovo libro di Guido Mazzon e Guido Bosticco è tanto denso quanto scorrevole, a metà fra i ricordi di un passato cristallizzato e la speranza che una voce di quel passato possa ancora dirci qualcosa. I due autori, che già avevano scritto un libro su Pasolini, ma legato alla musica e ai ricordi di infanzia (Mazzon è cugino di Pasolini), questa volta lavorano per sottrazione, per frasi e concetti asciutti e diretti, fino ad offrire uno strumento semplice ed efficace per avvicinarsi, magari anche per la prima volta, al pensiero e alla vita di un uomo che è sempre stato contro il potere e insieme ha rappresentato una parte di esso. Questo è il paradosso che il libro tenta di affrontare e che chiama alla sfida tutti i liberi pensatori di oggi.

"PPP. Il mondo non mi vuole più e non lo sa" di Guido Mazzon e Guido Bosticco

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"PPP. Il mondo non mi vuole più e non lo sa" (Ibis Edizioni, 2012, 99 pag. euro 8) è un ritratto di Pasolini che non si ferma alla classica santificazione, non indulge al moralismo, né è una critica feroce al suo pensiero. Al contrario è una lucida e intensa analisi del rapporto che l'intellettuale Pasolini (scrittore, giornalista, poeta e regista) ebbe con il potere, inteso come potere politico, e del modo in cui egli gestì questo rapporto attraverso la sua unica arma: la parola

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_____________________________________________________________________________ Ufficio Stampa: Epoché - via Frank, 11 - 27100 Pavia - tel 0382538727 - [email protected]

In libreria "PPP. Il mondo non mi vuole più e non lo sa" (Ibis , 2012, 99 pag. euro 8) di Guido Mazzon e Guido Bosticco

Cento pagine per riflettere su Pier Paolo Pasolini PPP, acronimo di Parola, Potere, Politica è lo spunto per una lucida analisi dei due

autori, di cui uno è cugino dello scrittore P come Parola, P come Potere, P come Politica: PPP è l'acronimo di un pensiero difficile da catalogare, ideologico e anarchico, lucido e disperato, per alcuni un faro, per altri una voce del passato. Parliamo di Pier Paolo Pasolini, di cui si è scritto molto, moltissimo. Eppure c'è un nuovo, piccolo libretto che si colloca all'incrocio fra i ricordi e l'analisi libera da pregiudizio, in grado di raccontare con poche ed essenziali pennellate un provocatore infallibile, la cui dialettica «funzionava puntualmente come una trappola per topi», come sottolineano i due autori Guido Bosticco e Guido Mazzon.

"PPP. Il mondo non mi vuole più e non lo sa" (Ibis Edizioni, 2012, 99 pag. euro 8) è un ritratto di Pasolini che non si ferma alla classica santificazione, non indulge al moralismo, né è una critica feroce al suo pensiero. Al contrario è una lucida e intensa analisi del rapporto che l'intellettuale Pasolini (scrittore, giornalista, poeta e regista) ebbe con il potere, inteso come potere politico, e del modo in cui egli gestì questo rapporto attraverso la sua unica arma: la parola. E dunque Parola, Potere, Politica, ecco le iniziali del suo nome, PPP, ecco il destino di un uomo che viene sempre ricordato a metà, usato, tirato per la giacchetta e sfruttato per i più diversi scopi. Difficilmente affrontato senza pregiudizi.

Il nuovo libro di Guido Mazzon e Guido Bosticco è tanto denso quanto scorrevole, a metà fra i ricordi di un passato cristallizzato e la speranza che una voce di quel passato possa ancora dirci qualcosa. I due autori, che già avevano scritto un libro su Pasolini, ma legato alla musica e ai ricordi di infanzia (Mazzon è cugino di Pasolini), questa volta lavorano per sottrazione, per frasi e concetti asciutti e diretti, fino ad offrire uno strumento semplice ed efficace per avvicinarsi, magari anche per la prima volta, al pensiero e alla vita di un uomo che è sempre stato contro il potere e insieme ha rappresentato una parte di esso. Questo è il paradosso che il libro tenta di affrontare e che chiama alla sfida tutti i liberi pensatori di oggi.