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Proposta di linee-guida isteroscopia Bologna 13 -15 giugno 2009 Commissione Scientifica Presidente: I. Mazzon

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Proposta di linee-guida isteroscopia

Bologna 13 -15 giugno 2009

Commissione Scientifica

Presidente: I. Mazzon

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Commissione: Presidente: I. Mazzon Cordinatore: G. Gubbini

M. AccardiC. CresciniM. GuidaM. La GrecaR. PulcinellaG. RaimondoA. Rolfo

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Dr. G.Gubbini

Definizione di isteroscopia

a) diagnostica ambulatoriale;

b) chirurgica ambulatoriale;

c) resettoscopica.

1

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Isteroscopia diagnostica ambulatoriale

Definizione

Tecnica endoscopica ambulatoriale (office) finalizzata allo studio morfologico del canale cervicale, della cavità uterina, degli osti tubarici ed alla valutazione macroscopica dei rispettivi epiteli di rivestimento.

1 A

La non eseguibilità a livello ambulatoriale è :1%-7%

Dr. G.Gubbini

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1 B

Definizione

Chirurgia ambulatoriale

La chirurgia endoscopica ambulatoriale (altrimenti definita come office surgery hysteroscopy) non prevede l’impiego della sala operatoria e l’assistenza dell’anestesista.E’ finalizzata al trattamento delle patologie del canale cervicale e di talune patologie della cavità uterina.

Dr. G.Gubbini

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1 C

Definizione

Chirurgia resettoscopica

Chirurgia eseguita in ambito endoscopico in sala operatoria ed in anestesia e finalizzata al trattamento delle patologie della cavità uterina e del canale cervicale.

Dr. G.Gubbini

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Indicazioni

a) Isteroscopia diagnostica

b) Chirurgia ambulatoriale

c) Chirurgia resettoscopica

2

Dr. G.Gubbini

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2 AIndicazioni alla isteroscopia diagnostica

• Anomalo sanguinamento uterino;• Sterilità, Infertilità e P.M.A;• Polipo cervicale;• Lost Iud;• Altri esami anomali (ecografia, isterografia,RMN, citologia cervicale, citologia endometriale);• Sospetta Asherman; • Pazienti prima di trattamento con tamoxifene;• Prima di qualsiasi trattamento chirurgico resettoscopico;• Prima di terapia chirurgica conservativa (es. miomectomia laparotomia/ laparoscopica)• Monitoraggio iperplasia endometriale;• Diagnosi e staging della neoplasia endometriale,

Dr. G.Gubbini

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Indicazioni alla chirurgia ambulatoriale2 B

A) Biopsia mirataB) Polipo cervicaleC) Rimozione di Iud o Frammenti di IudD) Polipo endometriale E) Sinechiolisi F) Contraccezione tubarica isteroscopica

a) metroplastica: pz con adeguata selezione prechirurgicab) miomectomia: limitata a miomi G0 diametro 1,5 cm;

trattamento preparatorio alla miomectomia resettoscopica

N.B: TECNICA OPERATORE E PAZIENTE DIPENDENTE

Dr. G.Gubbini

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Indicazioni alla chirurgia resettoscopica2 C

a) Miomectomia

b) Polipectomia

c) Metroplastica

d) Sinechiolisi

e) Ablazione Endometriale

f) Istmoplastica

g) Rimozione residui corioplacentari

Dr. G.Gubbini

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3 STRUMENTARIO

A) Diagnostica ambulatoriale;

B) Chirurgia ambulatoriale;

C) Resettoscopia.

Dr. G.Gubbini

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3 A STRUMENTARIO Diagnostica ambulatoriale

a) OTTICA a 30° da 4 mm con camicia diagnostica a flusso singolo da 5mm;b) OTTICA a 30°da 2,9 mm con camicia diagnostica a flusso singolo da 3,3 mm o con camicia diagnostica a flusso continuo da 4,3mm.

ll mezzo di distensione potrà essere liquido e gassoso (CO2) a seconda delle camicie impiegate.

La biopsia endometriale può essere eseguita con:a) Pinza di Mazzon e pinza di Ricciardi. b) Pinza da biopsia di Bettocchi (5 FR)c) Strumenti meccanici

Dr. G.Gubbini

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STRUMENTARIO Chirurgia Ambulatoriale

3 B

ISTEROSCOPIO con ottica a 30° con camicia a flusso continuo del diametro di 5mm con canale operativo da 5 fr che consenta l’utilizzo di strumenti meccanici ed elettrodi per chirurgia mono e bipolare.

Dr. G.Gubbini

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3 C STRUMENTARIO Chirurgia resettoscopica

Resettore con ottica da 4 mm a 0°/12° e camicie a flusso continuo da 9 mm.

Il sistema deve essere corredato da anse adeguate e può essere impiegato con energia elettrica mono e bipolare.

Dr. G.Gubbini

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Definizione di ambulatorio

a) Medico

b) Chirurgico

c) Protetto

4

Dr. G. Raimondo

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Definizione di ambulatorio medico 4A

L’ambulatorio medico che richiede l’autorizzazione sanitaria, deve avere una particolare configurazione in termini di locali ai sensi dell’allegato 1 alla D.C.R. 616 del 22/02/2000:

• una sala per l’esecuzione delle prestazioni, che garantisca il rispetto della privacy dell’utente, in particolare con area separata per spogliarsi; la sala deve essere dotata di lavabo con comandi non manuali;• una sala di attesa, accettazione, attività amministrative, differenziati da quelli di percorso ove ciò sia necessario in relazione alle misure di sicurezza;• servizi igienici, distinti per utenti e per personale;• spazio/locale per la refertazione ove necessario:• spazio/locale per deposito materiale pulito;• spazio/locale per materiale sporco;• spazio o armadi per deposito materiale d’uso, attrezzature, strumentazioni.

Non è prevista la presenza di un anestesista !!

Dr. G. Raimondo

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Per ambulatorio chirurgico (o ambulatorio per interventi chirurgici) si intende la struttura intra od extraospedaliera nella quale sono eseguite prestazioni di chirurgia ambulatoriale, ovvero procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive o semi-invasive, nelle situazioni che non richiedono ricovero ordinario o a ciclo diurno; tali procedure possono essere eseguite senza anestesia o in anestesia locale e non necessitano di un’osservazione post-operatoria prolungata.

4BDefinizione di ambulatorio chirurgico

E’ prevista la reperibilità di un anestesista !!

Dr. G. Raimondo

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Definizione di ambulatorio protetto

Gli ambulatori protetti sono ambulatori compresi all’interno di ospedali o case di cura.

Le tipologie di interventi eseguibili in tali contesti possono essere complesse e/o riferirsi a pazienti che presentano carattere di criticità.

Oltre a quanto richiesto per gli ambulatori chirurgici, durante l’intervento:

• è presente un monitor defibrillatore semi-automatico• è presente un anestesista-rianimatore (o immediatamente disponibile in funzione della tipologia di intervento o delle caratteristiche del paziente).

4C

Dr. G. Raimondo

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5Controindicazioni alla isteroscopia:

a) Diagnostica

b) Chirurgica ambulatoriale

c) Chirurgica resettoscopica

Dr. G. Raimondo

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5 A Controindicazioni alla isteroscopia

a ) Cancro cervicale clinicamente evidente

b) Flogosi pelvica in atto o recenti

c) Mestruazione in atto

d) Gravidanza

Dr. G. Raimondo

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6Impiego della energia elettrica in isteroscopia

A ) nella chirurgia ambulatoriale;B ) nella chirurgia resettoscopica.

La chirurgia isteroscopia si basa fondamentalmente sull’utilizzo di energia elettrica a corrente alternata e ad alta frequenza, monopolare o bipolare. Sia il sistema elettrochirurgico bipolare che quello monopolare prevedeno un passaggio di corrente da un elettrodo attivo ad uno passivo.

Se si usa un sistema elettrochirurgico monopolare il mezzo di distensione da utilizzare dovrà essere una soluzione non conduttrice, mentre nel caso di strumenti bipolari, il mezzo liquido di distensione da utilizzare è la soluzione di cloruro di sodio 0,9%.

Dr. G. Raimondo

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7Complicanze in

diagnostica operativa

A ) Infezioni

B) Perforazioni

C) Emorragia

D) Riflessi vagali

Dr. G. Raimondo

A ) Infezioni

B) Perforazioni

C) Intravasazione

D)Danno Termico

E)Emorragia

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7 A INFEZIONI

La estrema rarità di tale complicanza nella chirurgia isteroscopica non rende necessaria l’impiego di profilassi antibiotica, eventualmente limitata ad una somministrazione monodose perioperatoria nei casi selezionati (valvulopatie).

Dr. G. Raimondo

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7 BPerforazione uterina

• generalmente determinata con i dilatatori cervicali, • più raramente viene causata dall’azione chirurgica degli strumenti resettoscopici.

Per prevenire tale evento, in particolar modo in caso di iniziale esperienza in tale tipo di chirurgia, utile può essere il controllo ecografico intraoperatorio (di dubbia utilità è in tal senso il controllo intraoperatorio con celioscopia). La visita ginecologica prima di iniziare qualsiasi manovra èsempre da effettuare per prevenire questa complicanza.

Sempre deve essere presente la immediata disponibilità di celioscopia o laparotomia nei casi in cui si verifichi una perforazione che necessiti ditali accertamenti.

Dr. G. Raimondo

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7 CIntravasazione

Non esistono modalità di erogazione che impediscano totalmente e con certezza il passaggio intravasale del mezzo liquido di distensione. Molto raro, ma estremamente grave (una delle principali cause di mortalità nella chirurgia isteroscopica), può essere la conseguenza clinica di tale evento. La sicurezza della Paziente può essere tutelata impedendo che la quantità di liquidointravasato raggiunga livelli massivi, oltre i quali si può osservare l’insorgenza della Sindrome Clinica da Intravasazione. Il livello di attenzione è rappresentato da quantità di liquido intravasato eguale o superiore ad 1 litro, che in ogni caso non deve mai superare i due litri.

È imperativo durante gli interventi a rischio mettere in opera i sistemi di monitoraggio dei liquidi impiegati.

Dr. G. Raimondo

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7 DDanno termico

L’impiego di energia elettrica può accidentalmente comportare indesiderato danno termico alle strutture uterine e agli organi adiacenti per diffusione transparietale.

Per ridurre tali eventi è raccomandato l’impiego di energia elettrica da taglio puro.

Dr. G. Raimondo

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Dr. A. Rolfo

Polipectomia

A) Indicazioni;

B) Valutazione prechirurgica;

C) Preparazione farmacologica;

D) Tecnica chirurgica:

1) ambulatoriale 2) resettoscopica

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8 A

Dr. A. Rolfo

Polipectomia

IndicazioniLa chirurgia isteroscopica rappresenta il trattamento d’elezione in caso di polipo endometriale e/o di polipo cervicale (con base non visualizzabile colposcopicamente, endocervicale), indipendentemente dalle dimensioni.

I polipi uterini, sia sintomatici (anomalo sanguinamento, infertilità, sterilità) che asintomatici, vanno sempre asportati a causa del rischio neoplastico.

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8 BPolipectomia

Valutazione prechirurgica

La polipectomia isteroscopica deve sempre essere preceduta da isteroscopia diagnostica; la diagnosi altrimenti effettuata non fornisce la certezza diagnostica sulla presenza e la natura delle lesioni endocavitarie.

l’associazione ecografia/isteroscopia è un momento diagnostico corretto nella valutazione prechirurgica

Dr. A. Rolfo

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8 C Polipectomia

Preparazione farmacologica

Trattandosi di intervento a basso rischio di intravasazione, è sufficiente l’esecuzione in fase proliferativa precoce e non si esegue preparazione farmacologica.

Dr. A. Rolfo

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8 DPolipectomia

Tecnica chirurgica L’ approccio chirurgico ambulatoriale è possibile con strumenti meccanici o con cateteri ad energia mono/bipolare, rimuovendo polipi < 2 cm.

Il trattamento resettoscopico consente sempre la corretta rimozione del polipo uterino, indipendentemente dalle sue dimensioni e dalle caratteristiche della base d’impianto.

Le anse consigliate sono:- loop a 90°- ansa equatoriale da 6 e 3 mm.

Dr. A. Rolfo

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Dr. R. Pulcinella

Miomectomia

A) Indicazioni;

B) Valutazione prechirurgica;

C) Preparazione farmacologica;

D) Tecnica chirurgica:

1) ambulatoriale; 2) resettoscopica.

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9 AMiomectomia Indicazioni

La miomectomia isteroscopica è indicata in presenza di mioma sottomucoso sintomatico (anomalo sanguinamento, infertilità, sterilità).

•Mioma sottomucoso a totale sviluppo endocavitario (G0), indipendentemente dalle dimensioni;•Mioma sottomucoso a prevalente sviluppo endocavitario (G1), di volume non superiore ai 5 cm;•Mioma sottomucoso a prevalente sviluppo intramurale (G2), di volume non superiore ai 3 cm.

Sempre deve essere presente un Margine Libero Miometriale (MLM): fra il mioma e la superficie sierosa dell’utero non deve essere inferiore ad 1 cm.

Vengono trattati:

Dr. R. Pulcinella

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9 BMiomectomia

Valutazione prechirurgica

-Isteroscopia : consente di raccogliere elementi (grado di sviluppo endocavitario, sede, localizzazione, rapporti con la cavità uterina) necessari per programmare le possibilità di trattamento isteroscopico e l’eventuale necessità di preparazione farmacologica;

-Ecografia: oltre a rilevare l’eventuale presenza di patologia concomitante, che potrebbe indicare la necessità di diverso trattamento chirurgico, deve valutare l’esistenza e l’entità del Margine Libero Miometriale.

L’associazione ecografia/isteroscopia è un momento diagnostico indispensabile nella valutazione prechirurgica.

Dr. R. Pulcinella

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9 CMiomectomia

Preparazione farmacologica

Il trattamento isteroscopico di miomi G0 di dimensioni inferiori ai 3 cm è a basso rischio di intravasazione e non necessita di preparazione con analoghi GnRH.

In caso invece di miomi sottomucosi G0 superiori ai 3 cm o di miomiG1-G2, trattandosi di chirurgia isteroscopica a maggior rischio di intravasazioneé necessario ricorrere a preparazione farmacologica con analoghi del GnRH per tre mesi.

Dr. R. Pulcinella

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9 DMiomectomiaTerapia chirurgica:

a)Ambulatoriale

Gli obiettivi della miomectomia isteroscopica comprendono sia la rimozione completa del mioma sottomucoso (anche con trattamento in due tempi) che il rispetto delle strutture miometriali limitrofe (in particolar modo nelle Pazienti in età fertile) ottenuto con l’impiego delle anse da scollamento.

E’ pertanto preferibile un trattamento in due tempi ad un profondo slicing intramurale.

b) Resettoscopica

L’utilizzo di cateteri mono/bipolari permette il trattamento di miomi G0 con diametro fino ad 1,5 cm o la preparazione di miomi G1 a maggior

diametro per chirurgia resettoscopica. (O.P.P.I.U.M.) (Office Procedure Preparation Intramiometrial Myoma)

Anse consigliate:Loop a 90°Equatoriale da 6 e 3 mmAnse da scollamento di Mazzon

Dr. R. Pulcinella

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10 Metroplastica

A) Indicazioni;

B) Valutazione prechirurgica;

C) Preparazione farmacologica;

D) Tecnica chirurgica:

1) ambulatoriale; 2) resettoscopica.

Dr. M. La Greca

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10 A

Metroplastica Indicazioni

La metroplastica isteroscopica rappresenta il trattamento di scelta in caso di utero setto/subsetto.

Considerata la bassa invasività e la semplicità di esecuzione, l’impiego della metroplastica isteroscopica è indicata in tutti i casi di utero setto /subsetto in Pazienti con desiderio procreativo.

Dr. M. La Greca

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10 B Metroplastica

Valutazione prechirurgicaLa presenza e l’estensione della duplicità della cavità uterina possono essere evidenziati con certezza sia con l’Isteroscopia che con l’isterosalpingografia.

Per l’esecuzione della metroplastica isteroscopica è fondamentale la diagnosi differenziale di certezza fra utero setto e utero bicorne.

Per il raggiungimento di tale certezza nella diagnosi differenziale viene usualmente impiegata la celioscopia (eseguita contestualmente alla

metroplastica isteroscopica).Attualmente la valutazione ecografia 3D in mani esperte può fornire una

valida alternativa per una diagnosi differenziale fra utero setto-bicorne,

Dr. M. La Greca

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10 C Metroplastica

Preparazione farmacologica

La metroplastica isteroscopica non rappresenta intervento a significativo rischio di intravasazione, e non richiede pertanto preparazione farmacologica ,L’intervento va eseguito nella fase proliferativa iniziale.

Dr. M. La Greca

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10 D Metroplastica

Terapia chirurgica:Obiettivo della metroplastica isteroscopica è la rimozione della parte fibrosa del setto, indipendentemente dal raggiungimento della perfetta regolarità morfologica della cavità uterina. Il risultato ottimale deve garantire il rispetto di un adeguato spessore miometriale fundico (che non deve essere inferiore a 1,5 cm).

a) ambulatoriale Vi è la possibilità di utilizzare strumenti meccanici (microforbici) o cateteri mono/bipolari

b) resettoscopica Vi è la possibilità di sezionare il setto con l’impiego di energia elettrica fino ad evidenziare i seni venosi e la strutture miometriale.

Anse consigliate:Ansa equatoriale da 6 mmAnsa di Collins

Dr. M. La Greca

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11

Dr. M. Accardi

Ablazione endometriale

A) Indicazioni;

B) Valutazione prechirurgica;

C) Preparazione farmacologica;

D) Tecnica chirurgica.

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11 A

Ablazione endometriale

Indicazioni:

Presenza di sintomatologia metrorragica recidivante, resistente o con controindicazione alla terapia medica.La Paziente candidata ha una età > 40 anni, con completato il programma procreativo.Non vi è indicazione all’ablazione endometriale se sono presenti elementi di patologia uterina (utero di grosso volume > 12 cm, miomatosi > 5 cm, iperplasia endometriale con atipie).

Punti critici; per exeresi bioptica endometriale si intende il trattamento resettoscopico diagnostico di patologie endometriali con atipie

Dr. M. Accardi

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11 B

Ablazione endometrialeValutazione prechirurgica:

Nelle Pazienti candidate all’ablazione endometriale deve essere sempre effettuata la corretta valutazione prechirurgica con isteroscopia (eventualmente associata a biopsia endometriale) ed ecografia pelvica per escludere la presenza di quelle patologie (utero di grosso volume > 12 cm, miomatosi > 5 cm, neoplasia endometriale iperplasia endometriale ad alto rischio) che indichino la necessità di un diverso trattamento chirurgico.

Dr. M. Accardi

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11 C

Ablazione endometriale

Preparazione farmacologica:

L’ablazione endometriale è un intervento a rischio di intravasazione del mezzo liquido di distensione, e pertanto la sua esecuzione richiede l’impiego di una adeguata preparazione farmacologica con analoghi del GnRH per tre mesi.

Dr. M. Accardi

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11 D

Ablazione endometriale

Tecnica chirurgica:

L’ablazione endometriale è ottenuta con tecniche di rimozione (resezione endometriale) che consente di ottenere una adeguata valutazione istologica

del materiale asportato.La tecnica prevede come primo tempo il trattamento del fondo e dei recessi tubarici con ansa equatoriale da 6 e da 3 mm a cui segue la rimozione endometriale delle pareti della cavità con loop a 90° preservando il

manicotto istmico.L’utilizzo del roller-ball da 3 mm con corrente da taglio puro può sostituirel’ansa equatoriale da 3 mm per il trattamento dei recessi tubarici.

Dr. M. Accardi

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11 E

Counseling

percentuale di fallimento pari al 10% - 15%;

perdita della fertilità;

non deve essere considerato come metodo per la sterilizzazione;

l’ipomenorrea è più frequente che non l’amenorrea;

vi possono essere complicanze.

Dr. M. Accardi

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12

Dr. C. Crescini

Sinechiolisi

A) Indicazioni;

B) Valutazione prechirurgica;

C) Preparazione farmacologica;

D) Tecnica chirurgica:

a)ambulatorialeb)resettoscopica

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12 ASinechiolisiIndicazioni

La chirurgia isteroscopica rappresenta il trattamento più idoneo per le sinechie cervicali e/o endocavitarie, sia per la maggiore efficacia terapeutica che per il minor rischio di recidiva.

La sinechiolisi è indicata nei casi di desiderio procreativo della paziente, quando la presenza delle sinechie è causa di alterazioni del ciclo (ipomenorrea, amenorrea, dismenorrea), quando le sinechie sono di ostacolo al completamento della diagnostica isteroscopica.

Dr. C. Crescini

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12 B

SinechiolisiValutazione prechirurgica

La diagnostica isteroscopica ambulatoriale permette la diagnosi. L’esecuzione dell’isterosalpingografia può essere utile nei casi di mancata visualizzazione isteroscopica dei distretti superiori (presenza di sinechie obliteranti cervicali e/o istmiche), mentre nei casi aderenziali più severi l’ecografia può evidenziare la presenza di aree endometriali residue conglobate fra la fusione fibrosa delle pareti uterine.

Dr. C. Crescini

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12 C

Sinechiolisi

Preparazione farmacologica

La sinechiolisi isteroscopica non richiede preparazioni farmacologiche e addirittura controindicato l’uso di Analoghi del GnRH per il protratto effetto ipotrofizzante sul già scarso endometrio presente.

Dr. C. Crescini

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12 DSinechiolisi Tecnica chirurgica:a)Ambulatoriale

La sinechiolisi isteroscopica può essere eseguita a livello ambulatoriale:

a) per via smussa con l’estremità distale dell’ottica, con strumenti meccanici,

b) con l’impiego di energia elettrica .

In casi selezionati è richiesto l’utilizzo di tale tecnica con l’impiego di anse a freddo o talvolta di energia elettrica (loop, equatoriale, Collins) da utilizzare però con parsimonia per il rischio di necrosi di residue isole endometriali.

Nel trattamento isteroscopico delle Asherman severe può essere utile programmare il controllo ecografico intraoperatorio, al fine di meglio orientare l’azione chirurgica e ridurre il rischio di perforazione uterina.

b) Resettoscopica

Dr. C. Crescini

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1213

Dr. M. Guida

Aspetti medico legalia) consenso informato alla isteroscopia diagnostica;

b) consenso informato alla chirurgia ambulatoriale;

b) consenso informato alla chirurgia resettoscopica;

c) come refertare una isteroscopia diagnostica;

d) come refertare una isteroscopia operativa.

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13 A Consenso informato alla diagnostica

L’isteroscopia diagnostica è una tecnica endoscopica ambulatoriale (office) finalizzata allo studio morfologico del canale cervicale, della cavità uterina,degli osti tubarici ed alla valutazione macroscopica dei rispettivi epiteli di rivestimento. In alcuni casi selezionati e con strumentazione dedicata si possono eseguire procedure chirurgiche ambulatoriali. Il timing suggerito è tra il 7° ed il 12° gg del ciclo.

Gli effetti collaterali e le complicanze sono:Dolori pelvici similmestruali e disturbi neuro vegetativi

Tecnica di esecuzione dell’esame:La paziente viene posizionata in posizione ginecologica e dopo visita ginecologica e detersione della portio, l’operatore con l’isteroscopio visualizza l’orifizio uterino esterno, il canale cervicale e successivamente la cavità. Tale procedure è eseguibile con o senza speculum, senza afferrare la portio con pinze e senza dilatare il canale cervicale che viene disteso solo con anidride carbonica o con mezzi liquidi (sol. fisiologica o urologiche). L’esame della durata di pochi minuti può essere accompagnato da biopsia endometriale.IL tasso di non eseguibilità dell’esame varia dal 1% al 7%

La sottoscritta (cognome e nome) essendo stata adeguatamente informata dal dr…..della procedura esprime parere favorevole alla esecuzione della stessa.

Dr. M. Guida

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CONSENSO INFORMATO ALLA CHIRURGIA ISTEROSCOPICA AMBULATORIALE

Cartella clinica…………./………/……..

Gentile Signora,

l’intervento proposto di…………………………………………………………… sarà eseguito con tecnica chirurgica isteroscopica ambulatoriale che prevede l’impiego di una strumentazione dedicata del calibro di 5 mm, cui possono essere associati cateteri ad energia elettrica o strumenti meccanici.

La procedura di solito non comporta particolari problemi e Lei potrà riprendere la normale attività fin da subito.

Possono verificarsi effetti collaterali come:•perdite di sangue;•dolori crampiformi .o ancora come conseguenza dell’intervento complicanze come:•infezioni;•emorragie;•reazioni vagali;•perforazioni.

Questi aspetti non devono preoccuparla essendo la loro incidenza molto bassa (0,5 -1 per 1000)

consenso informato collegato alla cartella clinica n. ^……………..……./……………….La sottoscritta Sig.ra……………………………………………………………………..………., resa edotta

in modo chiaro ed esaustivo acconsente

in modo cosciente a praticare tale procedura endoscopica nei modi sopra descritti.

data…………………… Firma …………………………………

Dr. M. Guida

13 B

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consenso alla chirurgia resettoscopica Io sottoscritta……………………………………………… nata a……………………………….il……………………… e residente a ………………in via………………documento di riconoscimento n.°………………………………………………………………………………………

dichiaro

di essere stata informata in modo chiaro e comprensibile della mia condizione clinica, della patologia in atto, delle prestazioni sanitarie che si prospettano utili nel mio caso specifico e che per la patologia riscontratami si richiede l’esecuzione di:.........................................………………………………………………………………………………………………………

Sono altresì informata che potrebbe rendersi utile un secondo tempo resettoscopico (soprattutto per gli interventi di miomectomia) e in caso di ablazione em.

mi è stato spiegato l’intervento previsto in modo esauriente con parole semplici e chiare:- gli obiettivi (la rimozione della patologia)- i benefici (il miglioramento o la guarigione dei sintomi) e le possibili alternative:- gli eventuali rischi legati alla tecnica (perforazione, infezioni, emorragia, sindrome da sovraccarico di fluidi, danno termico).

Di tanto sono consapevole ed acconsento al trattamento proposto.

Data Firma del dichiarante……………………… ………........…

Dr. M. Guida

13 C

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REFERTO DI ISTEROSCOPIA

Paziente ………………………………………………………………………………………… anni ………… N.^ …………………..

Indicazione ……………………………….….………………………………………..………………………… Tel ………………….

Farmaci assunti ………………………………………………………………………………………………… U.M. ………………….

Medico inviante: Dr ……………………………………………………………………………………………. Data ………………….

isteroscopia:

canale cervicale …………………………………………………………….……..………………………………………………………………

cavità uterina ……………………………………………………………..……………..…………………………………………………………

endometrio ………………………………………………………………...…………………………………………………………….………...

osti tubarici ………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Conclusioni …………………………………………………………………………………………………....................................................………………………………………………...………………………………………………………………………………………………….....

Si consiglia integrare l’indagine eseguita con:

i.s.g ecografia TV/TA laparoscopia dosaggi ormonali colposcopia

è stata eseguita biopsia endometriale: no; si (mirata, random, orientata)

L’ Isteroscopista

Isteroscopia diagnostica

Dr. M. Guida

13 D

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proposta di linee-guidaisteroscopia

Commissione Scientifica Presidente: I. Mazzon

Conclusioni …