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Enzimopenia G6PD S. Barella 1 , L. De Franceschi 2 , G. Graziadei 3 , A. Iolascon 4 , P. Rigano 5 , F. Sorrentino 6 , G.L. Forni 7 Revisori: M.D. Cappellini 8 e L. Luzzatto 9 Collana Scientifica SITE Opinione di esperti 1° Versione feb 2018, editing a cura di Alessandra Rosa 7 1 DH Talassemia, Ospedale Pediatrico "A. Cao", A.O. "G.Brotzu", Cagliari 2 Dipartimento di Medicina, sezione di Medicina Interna B- AOUI, Università di Verona, Verona 3 Centro Anemie Congenite, Policlinico di Milano 4 Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli Federico II, Napoli 5 U.O.C Ematologia II con Talassemia, Ospedali Riuniti P.O. Cervello Palermo, Palermo 6 Unità Talassemia, Ospedale Sant’Eugenio, Roma 7 Centro della Microcitemia e Anemie Congenite, E.O. Ospedali Galliera, Genova 8 Dipartimento di Medicina Interna, Universita' di Milano, Fondazione Ca Granda, IRCCS, Milano 9 Department of Hematology, Muhimbili University of Health and Allied Sciences, Dar es Salaam, Tanzania a cura di Alessandra Rosa

Presentazione standard di PowerPoint · 3 Centro Anemie Congenite, Policlinico di Milano 4 Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di

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Enzimopenia G6PDS. Barella1, L. De Franceschi2, G. Graziadei3,

A. Iolascon4, P. Rigano5, F. Sorrentino6,G.L. Forni7

Revisori: M.D. Cappellini 8 e L. Luzzatto 9

Collana Scientifica SITE Opinione di esperti

1° Versione feb 2018, editing a cura di Alessandra Rosa7

1 DH Talassemia, Ospedale Pediatrico "A. Cao", A.O. "G.Brotzu", Cagliari

2 Dipartimento di Medicina, sezione di Medicina Interna B- AOUI, Università di Verona, Verona

3 Centro Anemie Congenite, Policlinico di Milano

4 Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli Federico II, Napoli

5 U.O.C Ematologia II con Talassemia, Ospedali Riuniti P.O. Cervello Palermo, Palermo

6 Unità Talassemia, Ospedale Sant’Eugenio, Roma

7 Centro della Microcitemia e Anemie Congenite, E.O. Ospedali Galliera, Genova

8 Dipartimento di Medicina Interna, Universita' di Milano, Fondazione Ca Granda, IRCCS, Milano

9 Department of Hematology, Muhimbili University of Health and Allied Sciences, Dar es Salaam, Tanzania

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Care colleghe, cari colleghi

Il deficit di G6PD è una delle cause più frequenti di anemia emolitica acuta. La sua origine,

trasmissione ed i meccanismi eziopatogenetici delle manifestazioni cliniche, rappresentano un

modello trasversale a diversi campi della medicina. La popolazione italiana è fortemente

interessata da questa patologia così come lo sono le popolazioni che contribuiscono

maggiormente ai recenti flussi migratori provenienti in particolare dalle aree dell’Africa Sub-

Sahariana. Abbiamo spesso condiviso il problema dei frequenti quesiti che ci vengono posti da

operatori sanitari e semplici cittadini riguardo al deficit di G6PD anche a causa della dis-

informazione di cui il web è prolifico. Con questa opera la SITE ha inteso fornire agli specialisti un

supporto scientifico tramite uno strumento sintetico, di rapida consultazione, utile a rispondere ai

quesiti riconosciuti come piu’ frequenti riguardo al Deficit di G6PD. Il taglio è pratico e riprende

schemi di interattività precedentemente adottati. Una versione semplificata sarà disponibile come

App scaricabile su smartphone.

Si segnala che le iniziative SITE con finalità di raccomandazioni non sono supportate da sponsor.

Quest’opera è dedicata alla memoria di Gennaro Sansone, pediatra-ematologo, che per primo

scoprì il deficit di G6PD nel Favismo.

Il Presidente

Gian Luca Forni

Febbraio 2018

Prefazione

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Carenza di Glucoso 6 Fosfato Deidrogenasi oEnzimopenia G6PD

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Bibliografia

Domande Frequenti

Farmaci da Evitare

Quadri clinici

Introduzione

Trasmissione

Diagnosi

Fave

INTRODUZIONE1-4

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• La G6PD (glucoso-6-fosfato-deidrogenasi) è un enzima espresso

ubiquitariamente in tutte le cellule (housekeeping gene). Tuttavia, la sua

carenza ha potenziali conseguenze patologiche quasi esclusivamente

nei globuli rossi.

• Il deficit di G6PD, o carenza di G6PD (qui chiamata d’ora in poi

enzimopenia G6PD) è l’enzimopatia eritrocitaria di gran lunga più

frequente nella specie umana. Si è stimato che almeno 500 milioni di

persone hanno un gene mutante che comporta enzimopenia G6PD.

• L’enzimopenia G6PD è globamente distribuita ed eè particolarmente

frequente in Africa, in Medio Oriente, in Asia e nell’area del

Mediterraneo, ed è presente in tutto il mondo.

• In Italia l’enzimopenia G6PD viene spesso chiamata impropriamente

favismo, poiché la crisi emolitica da ingestione di fave è la

manifestazione clinica più nota.

• Le persone con enzimopenia G6PD sono quasi sempre asintomatiche.

L’ emolisi è determinata – salvo rarissime eccezioni – da un fattore

scatenante.

• I FATTORI SCATENANTI SONO:

• Ingestione di FAVE

• Assunzione di farmaci con azione ossidante intracellulare

• Esposizione a sostanze con azione ossidante intracellulare

• Infezioni (medio-gravi)

• I fattori scatenanti elencati, sebbene apparentemente eterogenei, hanno

in comune l’azione ossidativa sui globuli rossi;

• La crisi emolitica non avviene obbligatoriamente dopo ogni esposizione

ad agenti ossidanti, essendo l’emolisi dose-dipendente;

•L’assenza di precedenti crisi emolitiche in un soggetto G6PD carente

NON determina una riduzione del rischio che possa accadere

successivamente, anche in età avanzata.

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QUADRI CLINICI

• Ittero neonatale grave e/o protratto.

• Anemia emolitica acuta.

La crisi emolitica acuta può essere causata dalla ingestione di fave (da cui

favismo), dall'assunzione di farmaci (vedi elenco) da episodi infettivi, sia

batterici sia virali e da cheto-acidosi diabetica. Le crisi emolitiche acute

particolarmente gravi e rapide possono causare insufficienza renale acuta

(molto rara nel bambino).

• Anemia Emolitica Cronica Non Sferocitica (conosciuta con l’acronimo

CNSHA). È una forma rara di enzimopenia G6PD (quasi esclusivamente

maschi). Le varianti che la causano sono dette di Classe I (vedi anche Cappellini

MD et al. Lancet 2008).

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La maggioranza dei soggetti con enzimopenia G6PD sono asintomatici per

tutta la vita: in altre parole, la carenza di G6PD consente una qualità ed

aspettativa di vita perfettamente normali. Manifestazioni cliniche spontanee

si hanno solo nel periodo neonatale; successivamente, crisi emolitiche

acute possono essere scatenate dalla ingestione di fave, da infezioni, o

dalla assunzione di alcuni farmaci.

MANIFESTAZIONI CLINICHE

•Dovunque le fave sono un cibo comune la manifestazione più frequente

della enzimopenia G6PD è la crisi emolitica scatenata dalla ingestione di

fave, detta favismo. L’inalazione del polline delle fave in fiore non causa

favismo: pertanto, non è basato su alcuna evidenza scientifica il divieto di

coltivare fave nelle vicinanze di centri abitati o nei pressi del domicilio di

soggetti G6PD carenti.

•Il rischio di G6PD carenza esiste non solo per maschi emizigoti ma anche

per femmine eterozigoti. In queste, in media, la gravità della crisi emolitica

è minore; ma in alcune il favismo può essere grave come nei maschi

emizigoti (vedi sezione Trasmissione genotipi-fenotipi).

•La crisi emolitica da fave o da farmaci è fortemente dose-dipendente.

Pertanto, non avviene obbligatoriamente dopo ogni ingestione. D’altro

canto, non aver mai avuto crisi emolitiche non determina una riduzione del

rischio che ciò possa poi aver luogo a qualunque età.

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Sono riportati i farmaci, le sostanze e gli alimenti per le quali è descritto

con certezza nella letteratura scientifica un effetto emolitico

significativo nei soggetti affetti da deficit di G6PD senza emolisi

cronica.

I farmaci che non compaiono nella lista, con ogni probabilità possono

essere somministrati senza rischio a dosi terapeutiche, esclusi quelli che

possono avere azione emolitica anche nei soggetti non G6PD carenti.

FARMACI E SOSTANZE DA EVITARE NEI

PAZIENTI CON CARENZA DI G6PD (Favismo)

ANALGESICI - ANTIFIAMMATORI

NON STEROIDEI

ANTIBATTERICI-

ANTIBIOTICI

ANTIMALARICI ANTIELMINTICI

SULFAMIDICI E

SULFONI

MISCELLANEA ALIMENTI

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RASBURICASIANTIBLASTICI

ANALGESICI - ANTIFIAMMATORI

NON STEROIDEI

•Acetanilide: categoria FANS-analgesico

•Fenazopiridina: categoria analgesico (es. uso

sindrome dolorose del tratto urinario)

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LISTA FARMACI

L’Acido acetil-salicilico, ASA. L’Acido acetil-salicilico può avere

effetto emolitico ad alte dosi. L’ASA può essere somministrato alle

normali dosi terapeutiche

ANTIBATTERICI- ANTIBIOTICI

LISTA FARMACI

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• Chinolonici: I chinolonici sono stati segnalati come causa di emolisi anche in soggetti non carenti di G6PD, per cui si raccomanda un impiego giustificato dal quadro clinico ed un attento follow-up.

• Nitrofurani: batteriostatici-battericidi.

• Nitrofurantoina: batteriostatico-battericida utilizzato nelle infezione delle vie urinarie.

• Nitrofurazone: batteriostatico.

SULFAMIDICI E SULFONI

Ampia documentazione indica che l’associazione

Trimetoprim-sulfametossazolo può essere somministrata

• Dapsone: sulfone attivo – batteriostatico.

• Sulfapiridina:batteriostatico.

• Sulfadimidina: batteriostatico.

• Sulfafurazone: batteriostatico.

• Sulfoxone: batteriostatico.

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LISTA FARMACI

ANTIELMINTICI

• Beta-naftolo

• Niridazolo

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LISTA FARMACI

ANTIBLASTICI

Non sono segnalati eventi emolitici da singoli farmaci

antiblastici. Sono peraltro necessari cautela e

periodici controlli degli indici di emolisi in

considerazione dell’azione cellulare fortemente

stressante di polichemioterapie.

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LISTA FARMACI

TERAPIA E PROFILASSI DELLA MALARIA• Primachina

A. Prevenzione delle ricadute di P vivax. Nei soggetti enzimopenici con

variante G6PD African A- la primachina può essere somministrata a

dosaggio ridotto, 15 mg/die o 45 mg due volte alla settimana sotto

sorveglianza. B. Eliminazione dei gametociti di P falciparum. Dopo

trattamento standard con artemisinina combinata viene raccomandata

una singola dose di primachina di 25 mg, non pericolosa per soggetti

G6PD enzimopenici: pertanto per questo uso della primachina il

dosaggio della G6PD non è obbligatorio.

• Mefloquina Cloridrato: non scatena crisi emolitiche in soggetti G6PD

carenti, e può pertanto essere utilizzata.

• Cloroquina: La Cloroquina in monoterapia non causa crisi emolitiche in

soggetti G6PD carenti. Tuttavia va utilizzata con cautela in associazione

ad altri farmaci con possibili effetti emolitici.

• Mepacrina: non esistono evidenze che controindichino l’uso questo

farmaco alle normali dosi terapeutiche.

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LISTA FARMACI

RASBURICASI

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• Questo farmaco consiste nell’enzima uricasi,

che degrada l’acido urico producendo al tempo

stesso quantità stechiometriche di H2O2, cioè uno dei

più potenti agenti ossidanti noti: pertanto, assai

tossico per soggetti G6PD enzimopenici.

• La rasburicasi è usata soprattutto in oncologia per

controllare l’iperuricemia nella tumor lysis syndrome.

• La rasburicasi è usata anche in neonati con kidney

injury: prima di tale uso il test della G6PD dovrebbe

essere reso obbligatorio, poiché vi sono stati casi

mortali in neonati G6PD enzimopenici

LISTA FARMACI

VARIE- MISCELLANEA

• Acetilfenilidrazina

• Blu di Metilene

• Blu di Toluidina

• Dimercaprol (BAL)

• Sodio dimercaptosulphonato

• Fenilidrazina

• Naftalina (anche per inalazione)

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LISTA FARMACI

ALIMENTI 6

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FAVE (Vicia faba major)

•L’ingestione di fave è la causa più frequente di crisi emolitiche (favismo) in soggetti

G6PD enzimopenici.

•Nella maggior parte dei casi sono fave fresche crude a causare il favismo. Tuttavia, fave

cotte, e anche fave secche cotte possono causare favismo.

•L’attacco di favismo e la sua gravità dipende fortemente dalla quantità di fave ingerite (in

rapporto al peso corporeo): questo è uno dei motivi per cui il favismo si ha soprattutto nei

bambini.

•Le sostanze chimiche responsabili sono i glicosidi vicina e convicina: questi sono

presenti ad alta concentrazione (fino a 2% del peso secco) nelle fave, ma la loro

concentrazione è assai variabile in diversi ceppi di fave.

•Cibi che contengono farine di fave (es. certe merendine e gelati) sono potenziali cause

di favismo

NB: Tutti i legumi altri da fave NON contengono vicina e convicina e NON causano

crisi emolitiche. I soggetti G6PD enzimopenici POSSONO quindi assumere legumi

come piselli, fagioli, fagiolini, ceci o soia.

Il polline delle piante di fave (o la presenza nelle vicinanza di coltivazioni di fave)

NON causa crisi emolitiche.

LISTA FARMACI

PERIODO NEONATALE

DONAZIONI DI SANGUEARRUOLAMENTO FORZE ARMATE

ESENZIONE

ESAMI RADIOLOGICI

TATUAGGI

ATTIVITA’ SPORTIVA ANESTESIA

Domande frequenti a cu

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PERIODO NEONATALE

• CARENZA DI G6PD E ALLATTAMENTO MATERNO

Durante l’allattamento la madre di neonato enzimopenico non deve

mangiare fave, perché il lattante potrebbe andare incontro a crisi

emolitica.

• CARENZA DI G6PD E VITAMINA K

I neonati G6PD carenti, anche prematuri, possono effettuare la profilassi

della malattia emorragica del neonato con le stesse modalità dei neonati

non carenti

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DOMANDE FREQUENTI

DONAZIONE DI SANGUE

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• Non vi sono normative nazionali o internazionali che

facciano escludere donatori G6PD enzimopenici.

• Nelle aree ad elevata prevalenza di enzimopenia G6PD,

unità di sangue G6PD enzimopenico sono usate

correntemente e non vi sono evidenze di eventi avversi.

• È certamente sconsigliabile usare sangue G6PD

enzimopenico per la exsanguino-trasfusione di neonati

enzimopenici.

• In altri casi l’eventuale esclusione di sangue G6PD

enzimopenico è demandata alla discrezione dei singoli

Centri Trasfusionali

DOMANDE FREQUENTI

ARRUOLAMENTO NELLE FORZE ARMATE

Una commissione tecnico-scientifica del ministero ha stabilito

che i G6PD carenti con attività di G6PD superiore al 30%, se

maschi, e al 70%, se femmine, sono idonei al servizio militare

incondizionato. Quelli con attività inferiore a questi valori sono

idonei, ma con alcune limitazioni (si rimanda al sito delle forze armate).

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DOMANDE FREQUENTI

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Nessuna segnalazione per quanto riguarda qualsiasi tipo di

mezzo di contrasto

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DOMANDE FREQUENTI

ANESTESIA

Nessuna segnalazione per quanto riguarda qualsiasi tipo di

anestetico

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DOMANDE FREQUENTI

TATUAGGI

Nessuna delle sostanze che compongono i

colori per tatuaggi è stata associata a crisi

emolitiche.

Il Lawsone, sostanza presente nel Hennè usato a

scopo cosmetico, viene assorbito attraverso la

cute e può causare in soggetti G6PD carenti

crisi emolitiche anche gravi

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DOMANDE FREQUENTI

ATTIVITÀ SPORTIVA

• Il deficit di G6PD è presente anche nei miociti. Pur

esistendo segnalazioni di mioglobinuria in pazienti G6PD

carenti, test di confronto tra soggetti G6PD enzimopenici e

G6PD normali sottoposti ad una serie di esercizi fisici

strenui, con torsione muscolare isometrica, tali da causare

un certo danno muscolare, non ha evidenziato differenze tra

i due gruppi di soggetti nei molti parametri studiati. Inoltre

un maratoneta, dopo una lunga carriera si e scoperto G6PD

enzimopenico.

• Al momento attuale non ci sono quindi motivi di limitare

l’attività sportiva di soggetti G6PD enzimopenici.

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DOMANDE FREQUENTI

GENOTIPI E FENOTIPI

SCHEMI EREDITARI

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• Nelle femmine, ad uno stadio precoce della vita embrionale, ha luogo il

fenomeno della inattivazione del cromosoma X (detto anche lyonizzazione). Ciò

significa che in ogni cellula somatica uno dei due X viene inattivato mentre l’altro

resta attivo. Nelle femmine eterozigoti per un gene G6PD mutante vi saranno

perciò due tipi cellulari: un tipo con il gene G6PD normale sull’X attivo (perciò

G6PD normale) e un tipo con il gene G6PD mutante sull’X attivo (perciò G6PD

carente o enzimopenica).

• L’inattivazione dell’X avviene a caso: perciò il numero di cellule nella quali l’uno o

l’altro X viene inattivato è variabile. Nella discendenza di ogni cellula

l’inattivazione viene fedelmente conservata: perciò in una femmina eterozigote

adulta potrà esservi un numero circa uguale di cellule G6PD normali e cellule

G6PD carenti; in un’altra eterozigote potrà esservi un eccesso di cellule G6PD

normali, e in un’altra ancora un eccesso di cellule G6PD carenti.

• Risulta chiaro da quanto sopra che nelle femmine eterozigoti il genotipo NON

predice il fenotipo . Lo stesso genotipo può dare G6PD (quasi) normale, o

enzimopenia G6PD, o qualunque attività intermedia.

SCHEMI EREDITARI

PADRE G6PD NORMALE– MADRE G6PD NORMALE

PADRE G6PD NORMALE– MADRE G6PD ETEROZIGOTE

PADRE G6PD NORMALE– MADRE G6PD ENZIMOPENICA OMOZIGOTE

PADRE G6PD ENZIMOPENICO – MADRE G6PD NORMALE

PADRE G6PD ENZIMOPENICO– MADRE G6PD ETEROZIGOTE

PADRE G6PD ENZIMOPENICO– MADRE G6PD ENZIMOPENICA OMOZIGOTE

TRASMISSIONE

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PADRE G6PD NORMALE – MADRE G6PD NORMALE

XY XX

XY XYXXXX

Tutti i figli, sia i maschi che le femmine, sono esenti dal difetto genetico

SCHEMI EREDITARI

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PADRE G6PD NORMALE – MADRE G6PD ETEROZIGOTE

XY XX

XY XYXXXX* Le figlie femmine hanno il 50% di probabilità di non avere

enzimopenia G6PD e il 50% di probabilità di essere eterozigoti

per enzimopenia G6PD

* I figli maschi hanno il 50% di probabilità di di non avere

enzimopenia G6PD e il 50% di probabilità di essere G6PD

enzimopeniciSCHEMI

EREDITARI

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PADRE G6PD NORMALE– MADRE G6PD

ENZIMOPENICA OMOZIGOTE

XY XX

XY XYXXXX

* Tutte le figlie femmine sono eterozigoti

* Tutti i figli maschi sono G6PD enzimopeniciSCHEMI

EREDITARI

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PADRE G6PD ENZIMOPENICO – MADRE

G6PD NORMALE

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* Tutte le figlie femmine sono eterozigoti

* Tutti i figli maschi non hanno enzimopenia G6PD

XY

XXXX

SCHEMI EREDITARI

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PADRE G6PD ENZIMOPENICO– MADRE G6PD

ETEROZIGOTE

XY

* Le figlie femmine hanno il 50% di probabilità di essere eterozigoti

e il 50% di probabilità di essere omozigoti per enzimopenia G6PD

* I figli maschi hanno il 50% di probabilità di avere enzimopenia

G6PD e il 50% di non averla

XY

XX XYXX

SCHEMI EREDITARI

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XX

PADRE G6PD ENZIMOPENICO– MADRE G6PD

ENZIMOPENICA OMOZIGOTE

Tutti i figli, sia i maschi che le femmine, sono

enzimopenici

XY

XYXX

XX

XYXX

SCHEMI EREDITARI

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DIAGNOSI ENZIMOPENIA G6PD

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• La diagnosi definitiva deve normalmente essere basata sulla

misurazione biochimica della attività enzimatica G6PD nei globuli rossi.

• Nei maschi, purchè non sia in corso una crisi emolitica, un test di

screening quale il fluorescent spot test, è pure attendibile.

• In Italia la mutazione predominante è quella detta G6PD Mediterranea

anche se sono state descritte altre mutazioni per G6PD (vedi Minucci A et al

2012). Il test molecolare deve essere richiesto dallo specialista di settore

quando appropriato.

DETERMINAZIONE ATTIVITA’ ENZIMATICA a c

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• La metodica classica* consiste nel dosaggio spettrofotometrico della

attività G6PD di un emolizzato, basato sulla velocità di formazione di

NADPH, che deve essere lineare per un periodo di 10 minuti. Sullo

stesso emolizzato viene dosata l’emoglobina (Hb), e la attività viene

espressa in IU/G Hb. I valori normali a 300C sono 7-10 IU/G Hb.

Nel corso di una crisi emolitica, o in caso di aumento dei reticolociti o

dei leucociti, i valori possono essere aumentati fino ad arrivare a

valori nell’ambito della norma.

• Nei maschi, purchè non sia in corso una crisi emolitica, un test di

screening quale il fluorescent spot test, è pure attendibile.

*Alcuni laboratori preferiscono basarsi sul rapporto tra attività G6PD e

attività di un altro enzima eritrocitario, ad esempio la 6PGD.

DIAGNOSI ENZIMOPENIA G6PD

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I valori normali sono 7-10 IU/G Hb.

Nei maschi enzimopenici l’attività è di solito al di sotto di 2, ma può essere

aumentata, ed arrivare a valori nell’ambito della norma nel corso di una crisi

emolitica, o se per qualunque motivo sono aumentati i reticolociti o i leucociti

Per i soggetti femminili, l’interpretazione del risultato è più complessa che

per quelli maschili.

Nelle femmine:

•Se l’attività è sopra a 7 si può parlare di G6PD normale.

•Se l’attività è sotto a 2 si può parlare di enzimopenia G6PD, probabilmente

omozigote.

•Se l’attività è tra 2 e 7 si può dire G6PD intermedia, o enzimopenia parziale,

probabilmente eterozigote.

•Va aggiunto che una eterozigote può avere qualunque valore, anche sopra a 7 o

sotto a 2.

REFERTO

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Il referto deve contenere il risultato della misurazione dell'enzima, i

valori di riferimento e l'interpretazione dell'esame e, nel caso di

positività o risultato dubbio, deve essere seguito da una consulenza

con lo specialista di settore comprensiva della consegna della lista

aggiornata delle sostanze da evitare.

ESENZIONE TICKET

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L’ultima revisioni del 2017 dei livelli minimi assistenziali (LEA)

ha escluso il deficit di G6PD dalle situazioni aventi diritto ad

esenzione

Per le VARIANTI DI CLASSE 1°: in corso richiesta da parte di

SITE per revisione

DOMANDE FREQUENTI

1. Beutler E. Glucose-6-phosphate dehydrogenase deficiency: a historical perspective. Blood. 2008 Jan 1;111(1):16-24.

PubMed PMID: 18156501.

2. Luzzatto L, Nannelli C, Notaro R. Glucose-6-Phosphate Dehydrogenase Deficiency. Hematol Oncol Clin North Am. 2016

Apr;30(2):373-93. doi: 10.1016/j.hoc.2015.11.006. Review. PubMed PMID: 27040960.

3. Beutler E. G6PD deficiency. Blood. 1994 Dec 1;84(11):3613-36. Review. PubMed PMID: 7949118.

4. Luzzatto L, Mehta A, Meloni T. Haemoglobinuria and haptoglobin in G6PD deficiency. Br J Haematol. 1995 Oct;91(2):511-2.

PubMed PMID: 8547103.

5. Youngster I, Arcavi L, Schechmaster R, Akayzen Y, Popliski H, Shimonov J, Beig S, Berkovitch M. Medications and glucose-6-

phosphate dehydrogenase deficiency: an evidence-based review. Drug Saf. 2010 Sep 1;33(9):713-26. doi:

10.2165/11536520-000000000-00000. Review. PubMed PMID: 20701405.

6. Ministero della salute. Crisi Emolitiche in Soggetti Affetti da Deficit di G6PDH e Inalazione di Pollini di Fave. Parere n. 9 del

19/11/2012.

7. Cappellini MD, Fiorelli G. Glucose-6-phosphate dehydrogenase deficiency. The Lancet 371: 64-74; 2008

8. Minucci A et. Al. Glucose-6 phosphate dehydrogenase (G6PD) mutations database: review of the old and update of new

mutations. Blood Cells, Mol Dis 48: 154-165, 2012

9. Notaro R & Luzzatto L. Human mutations in glucose 6 phosphate dehydrogenase reflect evolutionary history. The FASEB J 14:

485-494, 2000

10. Luzzatto L & Arese P. Favism and Glucose 6-phosphate dehydrogenase deficiency. New England J Medicine 378: 60-71, 2018

BIBLIOGRAFIA

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