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Dr Carlo Spezzano
Prevenzione delle malattie croniche-
Prevenzione delle malattie infettive-
Malattie a trasmissione alimentare
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “LA SAPIENZA”Azienda Ospedaliera San Camillo - Forlanini
Corso di Laurea in FISIOTERAPIAInsegnamento di Igiene Generale ed Applicata
Lezione del 10 maggio 2008
Dr. Carlo Spezzano
Dr Carlo Spezzano
Storia naturale delle malattie cronico-degenerative
Fase libera
Fase pre-clinica
Malattia clinica
a)Morte b)Guarigione
Possibile esposizione ai fattori di rischio (PREVENZIONE PRIMARIA)
Diagnosi precoce (PREVENZIONE SECONDARIA-SCREENING) Possibile guarigione
Diagnosi consueta PREVENZIONE TERZIARIA
Dr Carlo Spezzano
Impatto complessivo dei tumori maligni in Italia
� 250.000 ammalati all’anno (135.000 uomini, 115.000 donne)
� 150.000 morti all’anno
� Probabilità di un tumore maligno da 0 a 74 anni è:
� 30,5% negli uomini
� 21,1% delle donne
Dr Carlo Spezzano
Incidenza dei tumori maligni in Italia(anno 1994)
UOMINI n. casi/anno DONNE n. casi/anno
Polmone 28.880 Mammella 31.250
Colon-retto 17.760 Colon-retto 18.060
Vescica 14.640 Stomaco 7.000
Prostata 12.940 Utero, corpo 6.270
Stomaco 9.810 Polmone 5.760
Rene 4.920 Ovaio 4.530
Dr Carlo Spezzano
Mortalità per tumori maligni in Italia (anno 1994)
UOMINI n. casi/anno DONNE n. casi/anno
Polmone 25.933 Mammella 11.343
Colon-retto 9.731 Colon-retto 9.318
Stomaco 7.592 Stomaco 5.599
Prostata 6.844 Polmone 4.952
Vescica 4.530 Pancreas 3.544
Pancreas 3.674 Utero, corpo 3.154
Dr Carlo Spezzano
Epidemiologia dei tumori maligni in Italia
� Incidenza elevatissima dei tumori nel nord-est
� T.stomaco >50% in Toscana, Emilia-R. e Marche
� Mesotelioma pleurico elevatissimo in zone con cantieri navali
� Tumori alcol-correlati (bocca, faringe, laringe ed esofago) frequenti nelle aree alpine e nord-est;
� Alto rischio al nord per tumori alla mammella e colon-retto, >50% rispetto al sud
� Assenza di rilevanti differenze nella geografia dei tumori pediatrici
Dr Carlo Spezzano
Tassi di mortalità per tumore (Femmine)
Gli ultimi dati vedono un incremento notevole dei casi di cancro del polmone, legato all’aumento delle donne fumatrici, specie in
giovane età !!!
Dr Carlo Spezzano
Sopravvivenza dei diversi tumori
� Sopravvivenza a 5 anni per tutti i tumori
� 30% negli uomini
� 48% nelle donne
� Tiroide, testicolo: 80%
� Mammella: 70%
� Colon-retto, prostata, melanoma: 50%
� Polmone: <10%
� Fegato, pleura, pancreas, esofago: <5%
Dr Carlo Spezzano
Prevenzione primaria e secondaria di alcuni tumori
TUMORE Prevenzione primaria
Prevenzione secondaria
Stomaco Trattamento infezione da H. pylori
--NO--
Colon-retto Poliposi familiare Più fibre nella dieta
FOBT (fecal occult blood test) Endoscopia
Mammella Obesità Mammografia
Cervice Infezioni virali Pap-test
Pancreas --NO-- --NO--
Polmone Fumo di sigaretta --NO--
Dr Carlo Spezzano
Storia naturale-tipo delle malattie cronico-degenerative
FASE LIBERA
PREVENZIONE PRIMARIA
PERIODO DI LATENZA
TEST DI SCREENING
FASE PRECLINICA
TERAPIA STANDARD
MALATTIA CLINICA
EVOLUZIONE TEMPORALE DELLE MALATTIE CRONICO-DEGENERATIVE
•Malattie cardiovascolari•Tumori maligni•Malattie metaboliche•Malattie neuromuscolari•Patologie psichiatriche
Dr Carlo Spezzano
Definizione di fattori di rischio
Condizioni che aumentano la probabilità di ammalare di una determinata malattia:
• Genetici
• Ambientali
• Individuali
Dr Carlo Spezzano
Esempi di fattori di rischio e fattori protettivi
• Fumo di sigaretta > Tumori, cardiopatie
• Dieta iperlipidica > Cardiopatie
• Raggi UV > Carcinoma spinocellulare
• Benzene > Leucemie
• Asbesto > Mesotelioma pleurico
• Dieta ipersodica > Ipertensione arteriosa
• Alti livelli di HDL: Cardiopatie
• Fibre e beta-carotene Tumori colon
• Gravidanze Tumori mammella e ovaio
Dr Carlo Spezzano
Malattie cardiovascolariMalattie cardiovascolari
• Cardiopatia ischemica
• Angina pectoris
• Infarto del miocardio
• Ipertensione
• Malattie circolatore dell’encefalo
• TIA, Ictus
• Aritmie, malattie dei vasi, cardiopatie reumatiche
Tassi annuali (x 100.000) di mortalità per cardiopatia ischemica (40-69anni M e F)
Irlanda N. 630 191USA 398 130Italia 212 53Giappone 65 24
Dr Carlo Spezzano
Mortalità e morbosità prevenibili
• 62% delle patologie cerebrovascolari e il 49% di
quelle cardiovascolari sono attribuibili a una
pressione arteriosa non ottimale
• Gli alti livelli di colesterolo causano il 18% delle
malattie cerebrovascolari e il 56% delle patologie
cardiovascolari.
• Circa il 58% del diabete mellito a livello globale, il
21% delle patologie cardiovascolari e dall’8 al 42% di
alcuni tipi di cancro sono attribuibili all’obesità e al
sovrappeso. Ciò ammonta a circa il 13% delle morti
in Europa occidentale World World HealthHealth ReportReport 20022002
Dr Carlo Spezzano
Fattori di rischio della cardiopatia ischemica
NON MODIFICABILI
• Età
• Sesso maschile
• Familiarità
MODIFICABILI
• Fumo
• Colesterolo
• Ipertensione
• Diabete
• Obesità
• Sedentarietà
• Stress
Dr Carlo Spezzano
Ipertensione arteriosa
• PA sistolica >140 mmHg e/o PA diastolica >90 mmHg• Essenziale (causa non conosciuta, 95% dei casi), secondaria quando
dipende da cause mediche note (5%)• Fattori di rischio: ereditarietà, fumo, sodio, iperalimentazione con
obesità e stress
Complicanze cardiacheangina pectorisinfarto insufficienza cardiaca morte improvvisa
tutte correlate ad un risentimento cardiaco di natura ischemica + danno renale e retinopatia ipertensiva.
Dr Carlo Spezzano
Epidemiologia dell’ipertensione arteriosa
• 60% degli italiani >65 anni è affetto da ipertensione arteriosa.
• Prevalenza > nell’uomo (33% vs 27%) fino a 50 anni, successivamente più alta nelle donne.
• I soggetti di colore hanno una prevalenza superiore a quella dei bianchi (38% vs 29%)
• Metà degli ipertesi non sa di esserlo
• 50% in trattamento ma la “compliance” alla terapia è bassa
Dr Carlo Spezzano
Prevenzione primaria e secondaria dell’ipertensione
• Riduzione apporto calorico
• Riduzione cibi e bevande contenenti sodio
• Riduzione stress (???)
• Misurazione periodica PA
• Trattamento farmacologico(diuretici, betabloccanti, calcioantagonisti)
• Verifica “compliance” alla terapia
Dr Carlo Spezzano
Sindrome metabolica
• Presenza nella stessa persona di tre o più delle seguenti condizioni
• Obesità centrale (circonf.vita >102cm M, 88cm F)
• Glicemia a digiuno ≥ 110 mg/dl
• Trigliceridemia ≥ 150 mg/dl
• HDL < 40 mg/dl M e < 50 mg/dl F
• PA ≥ 135/85 mmHg
• Soggetti ad alto rischio per malattie cardiache (necessità prevenzione)
Dr Carlo Spezzano
Indice di massa corporea oBody mass index (IMC o BMI)
• Parametro più utilizzato per valutare il grado di sovrappeso o obesità
• Obesità (>30% peso ideale)
• Sovrappeso (20%-30% peso ideale)
Peso (kg)
Altezza2 (m2)=
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Altre malattie non infettive ad alta rilevanza sociale
� Sindrome della morte improvvisa del neonato (SIDS)
� Incidenza 1,5/1.000 nel I anno di vita
� Broncopneumopatie cronico-ostruttive (BPCO o COPD)
� Diabete mellito
� Malattia di Creutzfeld - Jakob
� Incidenza 1 su 1milione all’anno, 1 caso in Italia della variante
� Ulcera gastrica e duodenale (per i costi)
Dr Carlo Spezzano
La broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO)
Le BPCO comprendono condizioni cliniche eterogenee e complesse, che raggruppano diverse condizioni patologiche, come la bronchite cronica, l’enfisema polmonare e l’asma, ciascuna delle quali presenta un unico comune carattere, la limitazione del flusso espiratorio
Dr Carlo Spezzano
Fattori di rischio e prevenzione delle BPCO
� Fumo di sigaretta
� Fumo passivo
� Inquinamento atmosferico
� Fattori occupazionali
Dr Carlo Spezzano
Fumo di tabaccoFumo di tabacco
Patologia cardiovascolare
Patologia respiratoria
Patologia oncologica
1/3 1/3 1/3
8080--85000 morti/anno attribuibili al fumo in Italia85000 morti/anno attribuibili al fumo in Italia
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Epidemiologia del tabagismoEpidemiologia del tabagismo
� Il 24,2% degli italiani di età superiore ai 15 anni si dichiara fumatore (32,6% uomini, 16,3% donne);
� Il 14,2% si dichiara ex fumatore (22,6% uomini, 6,6% donne);
� Il 61,6% si dichiara non fumatore (45,1% uomini, 77,1% donne);
� Le più alte proporzioni di fumatori in entrambi i sessi sono tra i 35-45 anni;
� Si osserva una complessiva riduzione di prevalenza tra i fumatori (54,2% del 1980 contro 32,6% del 1994), mentre il trend è in salita tra le donne.
Dr Carlo Spezzano
Interventi di prevenzione primaria sull’alcol (PSN)
� Regolamentazione pubblicità alcol e informazione sul contenuto alcolico delle bevande;
� Azioni di controllo della qualità dei prodotti alcolici e di riduzione del grado alcolico delle bevande;
� Campagne di educazione sanitaria, anche mirate a controllare i consumi alcolici fra le donne in gravidanza;
� Sostegno ad iniziative per la disassuefazione dall’alcol;� Regolamentazione e monitoraggio della distribuzione;� Favorire il rispetto dei limiti di concentrazione ematica di
alcol durante la guida;� Regolamentazione della vendita in coincidenza con eventi;� Misure fiscali volte a disincentivare il consumo di alcolici;
Dr Carlo Spezzano
MALATTIE INFETTIVE
Affezioni causate da microrganismi patogeni capaci di trasmettersi con modalità diverse
Compito dell’igiene è studiare con quali modalità le malattie infettive insorgono e diffondono nella collettività, analizzare le condizioni che ne favoriscono l’insorgenza e la propagazione e
prevenirle.
Dr Carlo Spezzano
Sporadicità: la malattia si presenta raramente ed i casi accertati sono indipendenti gli uni dagli altri
Endemia: costante presenza di una malattia in un determinato territorio.
Epidemia: è definita da piu’ casi di malattia che si presentano nella stessa popolazione o nello stesso gruppo di individui nello stesso breve periodo di tempo, a condizione che i casi abbiano la stessa origine. Il n° di casi che indica la presenza di un’epidemia varierà a seconda dell’agente infettivo, del tempo e luogo in cui si manifesta, della popolazione esposta. E’ilmanifestarsi, in una popolazione o regione, di casi di una malattia chiaramentein eccesso rispetto al numero attesoLa malattia, sotto l’azione di condizioni favorevoli, può passare allo stato epidemico.
Pandemia: è un’epidemia che si estende a più nazioni e spesso ad interi continenti
Andamento delle malattie
Dr Carlo Spezzano
Ruolo di agenti infettivi nella genesi di malattie cronico-degenerative
� Helicobacter pylori → ulcera peptica� Hepatitis B e C virus→ cirrosi, ca. epatico� Human papillomavirus→ ca. cervice� Epstein Barr Virus → linfoma B cell� Coxsackie virus → miocarditi� Streptococco B emolitico → valvulopatie
Dr Carlo Spezzano
Ecologia microbica e rapporti dei microrganismi con l’uomo
� Alcune specie microbiche si sono adattate a vivere sulle superfici cutanee o mucose dell’uomo
� Altre hanno sviluppato la capacità di penetrare, vivere e moltiplicarsi nell’ospite in un rapporto di parassitismo che comporta un danno esclusivo dell’ospite
� In particolare distinguiamo
� Saprofiti: microrganismi il cui habitat è l’ambiente� Commensali: microrganismi che vivono sui tegumenti� Parassiti: quando sono in grado di aggredire l’ospite e arrecargli un danno
Dr Carlo Spezzano
FASI DELLE MALATTIE INFETTIVE
Contaminazione contatto tra agenti eziologici e individuo
Penetrazione dell’agente patogeno attraverso la cute e le mucose
Localizzazione tappa che consente al patogeno di raggiungere il tessuto nel quale troverà le condizioni favorevoli al suo sviluppo
Infezione tappa nella quale il patogeno e l’organismo parassitato si contrappongono e cercano di avere il sopravvento
Dr Carlo Spezzano
Infezione non è sinonimo di malattia infettiva
Solo se l’agente patogeno supera le difese dell’organismo si manifestano tutti i sintomi caratteristici che evidenziano
l’instaurarsi dello stato morboso.
Il tempo che intercorre tra la penetrazione dell’agente infettante nell’organismo e il manifestarsi della
sintomatologia si definisce periodo di incubazione (diverso tra malattia e malattia).
Dr Carlo Spezzano
Colonizzazione, infezione inapparente, malattia infettiva
Colonizzazione: il microrganismo èpresente sulla superficie del corpo (pelle o mucose) e si riproduce in maniera sufficiente a mantenere la sua numerositàsenza determinare alcuna reazione nell’ospite.
Infezione inapparente: il microrganismo si moltiplica, causa una reazione misurabile (come la produzione di anticorpi specifici) ma non è rinvenibile clinicamente.
Malattia infettiva: quando l’infezione porta ad una malattia clinicamente evidente, con sintomi e segni fisici.
Malattia infettiva
Infezione apparente
colonizzazione
Dr Carlo Spezzano
Tutte le persone infette, incluse quelle con sola colonizzazione, sono potenziali fonti di infezione per altri.
Portatore: persona infetta che non ha malattia conclamata ma che è una potenziale fonte di infezione per altri.
Il termine portatore include persone la cui infezione :�rimane inapparente: portatore asintomatico (meningococco: circa il 5-10% dei soggetti sono potatori asintomatici con colonizzazione nasofaringea )�soggetti per i quali lo stato di portatore precede la malattia: portatore in incubazione (varicella: da 1 fino a 5 giorni prima del rash cutaneo)�soggetti per i quali lo stato di portatore segue la malattia: portatore convalescente (difterite, epatite B, salmonella) �portatore cronico (la condizione di portatore persiste per un tempo molto lungo, es: salmonella typhi)
Non sempre un soggetto con infezione inapparente è un portatore (es. TBC)
In altre parole, è portatore un soggetto infetto asintomatico ma eliminatore di microrganismi con i propri secreti, escreti o liquidi biologici
Dr Carlo Spezzano
FATTORI CHE INFLUISCONO SUL MANIFESTARSI DELLE MALATTIE INFETTIVE:
Malattia infettiva
MalattiaAgente eziologico
A. Fattori relativi all’agente patogenoB. Fattori relativi all’ospite
C. Fattori ambientali
La CAUSA è necessaria, ma non sufficiente
Dr Carlo Spezzano
A. Fattori relativi all’agente patogeno
INVASIVITA’
Capacità di un microrganismo di diffondersi nell’organismo.
I microrganismi patogeni hanno un diverso spettro di invasività, alcuni lo sono molto e possono quindi dare danni generalizzati (peste, morbillo etc.) altri meno e si concentrano in un organo o apparato verso il quale hanno tropismo (epatite, pneumococco).
L’invasività è una caratteristica che può anchemancare in un patogeno il quale può esercitare la propriaazione lesiva in sede (cocchi piogeni) o tramite tossine oprodotti del suo disfacimento (bacillo tetanico)
Dr Carlo Spezzano
A. Fattori relativi all’agente patogeno
TOSSIGENICITA’
la capacità di produzione di sostanze tossiche per l’organismo ad esempio attraverso la produzione di esotossine, endotossine, liberazione di metaboliti
tossici, esoenzimi
Dr Carlo Spezzano
A. Fattori relativi all’agente patogeno
INFETTIVITA’L'infettività è un attributo dell'agente che misura con quanta facilità esso è in grado di dare inizio ad una infezione (penetrare, sopravvivere e moltiplicarsi nell’ospite).Dal punto di vista sperimentale è il numero minimo di agenti necessari a provocare l’infezione nel 50% dei soggetti. Tale numero varia in funzione dell’agente, della via di contagio, dalla sorgente da cui l’agente è stato contratto, dall’età.Es: Il morbillo è ad alta infettività. La lebbra è a bassa infettività.
CARICA INFETTANTEÈ il numero minimo di microrganismi necessario per dare inizio all’infezione. È molto variabile da una specie all’altra e, nell’ambito della stessa specie, può variare a seconda dello stipite.ES: per molte tossinfezioni alimentari la carica minima infettante corrisponde a 1000000 microrganismi.
Dr Carlo Spezzano
A. Fattori relativi all’agente patogeno
PATOGENICITA’: capacità di produrre una malattia clinicamente evidente. Con metodiche di laboratorio sensibili e specifiche si può determinare la proporzione di infezioni che dà luogo a malattia (es: raffreddore ha una elevata patogenicità, TBC ha una bassa patogenicità).
La patogenicità è influenzata da fattori ambientali e propri dell’ospite, dalla dose di agenti infettanti introdotta, dalla via di entrata, dalla sorgente di infezione.
IMMUNOGENICITA’: capacità dell’infezione di determinare immunitàspecifica. Virus del morbillo dà immunità per tutta la vita il gonococco no.
Dr Carlo Spezzano
VIRULENZA
Indica il diverso grado con cui si esprime lapatogenicità a seconda dello stipite microbico in causa.
Può essere valutata in rapporto alla gravità del decorsoclinico della malattia.
A. Fattori relativi all’agente patogeno
E’ la proporzione di casi clinici che dà luogo a manifestazioni cliniche gravi Es: il rhinovirus(virus del raffreddore) non è molto virulento. L’agente responsabile del tetano invece ha una grande virulenza.
Dr Carlo Spezzano
CONTAGIOSITA’
E’ la capacità di un microrganismo di passare da un ospite ad un altro, a seguito della sua eliminazione all’esterno dell’ospite durante il processo infettivo.
La contagiosità è la propensione di una malattia o di un agente a diffondere all'interno di una popolazione recettiva attraverso contatto (diretto o indiretto) tra soggetti infetti.
ES: infezioni da rhinovirus alta contagiosità, meningite minoreDipende da moltissime variabili; fra esse, le più importanti sono,(1) durata del periodo in cui l'ospite è infettante (2) quantità di agente escreto dall'ospite
Dr Carlo Spezzano
La contagiosità è una caratteristica dei
microrganismi patogeni che può anche mancare
� Malattie infettive contagiose: malattie infettive causate da patogeni che vengono eliminati per diverse vie dall’ospite
� Malattie infettive non contagiose: gli agenti responsabili non vengono eliminati nell’ambiente e la loro trasmissione richiede l’intervento di vettori o particolari evenienze (es. tetano, botulismo, malaria, leishmaniosi)
Dr Carlo Spezzano
N.B.
Patogeni opportunisti
Microrganismi ambientali (es. Pseudomonasaeruginosa) o commensali (Candida, E. Coli) in grado di determinare uno stato di malattia solo in
presenza di una diminuzione delle difese immunitarie dell’individuo.
In queste condizioni essi possono colonizzare tessuti o organi normalmente sterili o aggredire l’ospite a differenza di quanto si verifica normalmente (es: politraumatizzati, ustionati, immaturi; utilizzo di
terapie immunosoppressive; cateterismo)
Dr Carlo Spezzano
B. Condizione legate all’individuo infettato
Fattori aspecifici
1. Barriera anatomofunzionale(integrità di cute e mucose)
2. Microflora batterica endogena
3. Meccanismi unorali: lisozima, proteine della fase acuta dell’infiammazione
4. Meccanismi cellulari: monociti, macrofagi, granulociti neutrofilied eosinofili
Fattori specifici
1. IgA di superficie
2. Immunoglobuline
3. Linfociti B, T e cellule NK
4. Immunità indotta tramite vaccini
Fattori favorenti:BIOLOGICI: denutrizione,deficit della immunità, comorbidità(presenza di altre malattie croniche) COMPORTAMENTALI: scarsa igiene personale, rapportisessuali non protetti
Dr Carlo Spezzano
EPATITE A
� È un picornavirus a RNA non capsulato di 27 nm
� Epidemiologia: diffusa in tutto il mondo e risente delle condizioni socio economiche ed igienico sanitarie. Endemie nei paesi tropicali. Famosa l’epidemia di Delhi nel 1955-56 con 29.000 casi per inquinamento idrico.
� Modalità di trasmissione: oro-fecale
� Caratteristiche cliniche: asintomatica 90% dei casi
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� Incubazione in media 28-30 gironi. Il virus si trova nelle feci 2-3 settimane prima della comparsa dell’ittero
� Diagnosi: IgM specifiche HAV, enzimi epatici� profilassi: denuncia, isolamento, disinfezione, trattamento
dei contatti (immunoglobuline)
� Prevenzione: condizioni igieniche, cottura molluschi a 100°per 5’
� Vaccino:virus coltivato in vitro inattivato con formalina in due dosi (VIGGIATORI)
EPATITE A
Dr Carlo Spezzano
� EPA DNA VIRUS formato dal CORE HBcAg, HBeAg ENVELOPE HBsAg
� Epidemiologia: diffuso tutto il modo prevalenza Cina Asia del Sud. Italia prevalenza e3%
Il VIRUS B E’ MOLTO RESISTENTE NELL’AMBIENTE:
6 MESI A 20°4 ORE A 60°
� TRASMISSIONE: parenterale, parenterale inapparente, via sessuale, trasmissione verticale
� CLINICA: ASINTOMATICO, infezione acuta, infezione cronica 10% soprattutto nel neonato (
EPATITE B
Dr Carlo Spezzano
� Diagnosi: marker virali (antigeni , anticorpi, enzimi epatici)HBsAg: STATO DI INFEZIONEHBsAb: protezione dall’infezioneHBcAg: si riscontra solo nel fegatoHBeAg: attiva replicazione viraleHBcAb: avvenuto contatto con il virusHBeAb: anticorpo diretto con tro l’antigene ma che non impedisce la cronicizzazioneHBV-DNA: genona del virus è l’indicatore più sensibile della replicazione virale
Prevenzione: educazione sanitaria ai portatoriVaccinazione: vaccino DNA ricombinanteImmunoprofilassi passiva: immunoglobuline umane specifiche
EPATITE B
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� Virus a RNA Flaviviridae di forma sferica da 50 nm di diametro identificato 1989 (epatiti non A non B)
� EPIDEMIOLOGIA: diffuso in tutto il mondo, negli USA 20% Epatite acuta, 70% Croniche, 30% cirrosiItalia: prevalenza 2-3% con punte 50% per i soggetti oltre 50
4 MILIONI DI INFETTI NEGLI USA1,5 MILIONI IN ITALIA
È LA PIÙ IMPORTANTE CAUSA DI MALATTIA CRONICA DEL FEGATO persone tra 30 e 50 anni
EPATITE C
Dr Carlo Spezzano
TRASMISSIONE� post trasfusionale: dopo 1989 screening donatori� tossicodipendenza: associata ad HIV� esposizione professionale: operatori sanitari� trasmissione parenterale inapparente: strumenti chirurgici,
tatuaggi� trasmissione sessuale: possibile 5% ma meno frequente HBV� trasmissione verticale: 3-5%CLINICA
paucisintomatica, raramente acuta, cronicizza 80-85%, scoperta casuale, evolve in cirrosi in 20 anni (fattori aggravanti: alcool, confezione HIV)
DIAGNOSI: test ELISA - biologia molecolare
EPATITE C
Dr Carlo Spezzano
HIV / AIDS
� Retrovirus ad RNA : Hiv-1 in tutto il mondo, HIV-2 solo in alcuni Paesi africani meno virulento del tipo 1
� Origine: virus animali trasmesso all’uomo nel corso di trasformazioni genetiche
� ciclo biologico: transcriptasi inversa� meccanismo d’azione: Infezione legata alla carica infettante� risposta immunitaria: mediata dai linfociti T helper CD4+
stimolati dai linfociti Killer� sviluppo dell’immunodeficienza: danno organi che producono
linfociti T (midollo osseo, timo)� diagnosi: ricerca anticorpi del virus stesso� Epidemiolgia: diffuso in tutto il mondo colpite, 42 milioni di
persone soprattutto nei paesi in via di sviluppo.� Italia fino al 2002 notificati 51.172 casi di AIDS
Dr Carlo Spezzano
TRASMISSIONE: virus presente nei liquidi biologici,NECESSARIA ADEGUATA QUANTITA’ DI VIRUS
FATTORI FAVORENTI LA TRASMISSIONE SESSUALE:
� numero partner, persone alto rischio, tipo di rapportoFATTORI LEGATI ALL’INDIVIDUO:� infettività� resistenza all’infezione� terapia antiretrovirale� fattori legati al virus: carica virale, genotipo virale� trasmissione con il sangue: emotrasfusione
dopo 1985 inserito test di screening per i donatori� trasmissione parenterale 90%� tatuaggi, esposizione accidentale 0,2-0,3%
HIV / AIDS
Dr Carlo Spezzano
HIV / AIDS
� Trasmissione verticale: placenta 20-40%, parto 40-70%, allattamento 15-20%
� precauzioni: taglio cesareo e non allattarequadri clinici
� infezione primaria: sindrome simil influenzale a 2-6 settimane dal contagio, anche eruzioni cutanee. Risposta immunitaria HIV specifica tra 1 settimana e un mese
� fase della latenza clinica: 8-12 anni, deterioramento sistema immunitario con riduzione T CD4. Nei linfonodi RNA VIRALE
� fase sintomatica: diminuzione LINFOCITI CD4 sotto 200 cellule per ml. Compaiono LE INFEZIOONI OPPORTUNISTICHETERAPIA : FARMACI COMBINATI ANTIRETROVIRALI
Dr Carlo Spezzano
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
Contaminazione e alterazione microbica, chimica e fisica degli alimenti
� agenti biologici: batteri, virus, parassiti, muffe� sostanze fisiche durante preparazione,
trattamento, trasporto, preparazione, conservazione, somministrazione
� ingestione di ALIMENTI CONTAMINATI
� AVVELENAMENTI (tossicità acuta) tossine dello stafilococco e del botulino, e batteri (salmonelle)
� AVVELENAMENTI (tossicità cronica) mercurio,piombo, cadmio micotossine
Dr Carlo Spezzano
Contaminazione da agenti biologici: CONDIZIONI� presenza di batteri nell’alimento� presenza di una quantità minima di batteri che si moltiplicano in
condizioni adatte, si moltiplicano e danno la malattia� superare le resistenze dell’individuo nei confronti della
malattia� dose minima infettante (DIM) salmonelle 10.000 germi per gr.
Anziani e bambini più suscettibili alle tossinfezioni rispetto agli adulti
PREVENZIONE:� controllo temperatura, uccisione con calore, eliminazione
d’acqua o sottrazione di aria, aggiunta di sostanze inibenti la crescita o conservanti
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
Dr Carlo Spezzano
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI di origine batterica
meccanismi d’azione1. azione combinata delle tossine preformate e dei microrganismi
viventi in grado di moltiplicarsi nell’intestino o successivamente in altri organi (salmonelle. Costridium perfrigens, bacillo cereus)
2. produzione nell’alimento di quantità sufficiente di tossina èdirettamente responsabile della malattia (stafilococco e botulino)LE TOSSINE PRODOTTE DAI MICRORGANISMI SONO TERMORESISTENTI TRANNE QUELLA DEL BOLULINO CHE VIENE DISTRUTTA DAL CALORE
CLINICA: esordio gastroenterico acuto(diarrea, dolore addominale, vomito, febbre, brividi, astenia cefalea….snc)
Dr Carlo Spezzano
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI I batteri responsabili
Salmonelle (TIFO PARATIFO E SALMONELLE MINORI)TRASMISSIONE
� TRAMITE ALIMENTI O ACQUE CONTAMINATE DA FECI, umane di pollame e uova
� SUPERFICI UTENSILI DI CUCINA, MANI DEGLI OPERATORIincubazione: 6 a 72 ore
CLOSTRIDIUM PERFRIGENSTRASMISSIONE: piatti di carne e pollami precotti, raffreddati lentamente poi riscaldati lentamente (ABBATTITORE DI TEMPERATURA obbligatorio nelle mense)SINTOMI: 8 -22 ORE
Dr Carlo Spezzano
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI I batteri responsabili
BACILLUS CEREUS:si trova nel suolo, è sporigeno, contamina cereali ed altri
alimenti. Alcune spore resistono alla cottura e producono TOSSINA.
Pericolosa la conservazione di alimenti cotti al caldo e all’umido che favoriscono la crescita e la moltiplicazione dei microrganismi (riso bollito, salsa di farina di mais )
Clinica: dopo 6-12 ore dall’ingestioneCLOSTRIDIIUM BOTULINUM: produce SPORE negli
alimenti in scatola o di confezioni sotto vuoto.La TOSSINA è LETALE ANCHE A PICCOLE DOSI
LA TOSSINA E’ DISTRUTTA DAL VAPOREClinica: colpisce SN, vertigini, emicrania, stanchezza,
disturbi motilità oculare, morte per paralisi dei centri respiratori incubazione 12 - 96 ore